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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/27/16 in tutte le aree
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Ciao a tutti Posto l'ultima moneta della serie "Nativi d'America" ....l'unica che ho del 2016.... :( 1 dollaro 20165 punti
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Vedo che ora Massimo sta procedendo anche con la messa online dei contributi in Numismaticamente....difficile volere di più onestamente.... E' una bella storia quella di Parma, una storia da raccontare... penso possa essere veramente da stimolo per altre Associazioni e così da quel che vedo e sento lo è già ... Questo era poi anche l'obiettivo, far capire che volendo si può..., certamente una struttura snella, flessibile, aperta aiuta in tutto questo, Lamoneta è anche questo e i Circoli, vedi Parma, possono supportare iniziative come questa benissimo.... Bisogna scommettere di più... ora lo possiamo dire in tutta tranquillità, certo sappiamo tutti che non era certo Taormina ed era altro, ma due di questi ragazzi a Taormina c'erano stati e non da uditori, per gli altri i curriculum parlavano da soli...e quindi non era difficile come scommessa, bisognava farla e magari ripeterla... A volte vedo ambiti della nostra numismatica così ancora ingessati, bloccati, attaccati alle sole qualifiche universitarie....parlare di numismatica, divulgare, e anche bene, si può e si deve fare secondo me, oggi la divulgazione arriva a tanti, e nel totale rispetto della ricerca scientifica che ci deve essere, la divulgazione di chi sa e la parola ai dei bravi e giovani testimonial può aprire questo mondo che spesso vediamo anche oggi chiuso e di nicchia....3 punti
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Una moneta molto importante. Da un lato permette di aggiungere un capitolo (tra gli innumerevoli che si potrebbero aggiungere) alla "storia di un cavallo" , affrontata tempo fa, relativa alla progressione attraverso lo spazio ed il tempo dei tipi derivati dai tetra di Filippo II, vincitore alle Olimpiadi, dal Mar Nero alle Alpi, dai tempi di Filippo al I sec. a.C e probabilmente oltre. Dall'altro ci permette di vedere un pezzo di un'estrema rarità. Ma andiamo con ordine. Come giustamente indicato da @@brugnea Constantin Preda nel suo magistrale lavoro "Monedele Geto-Dacilor", che analizza tutte le serie emesse o circolanti nel territorio dell'attuale Romania nel periodo preromano conosciute alla data di redazione del testo (pubblicato dall'Accademia delle Scienze della Repubblica Socialista di Romania nel 1973 - lo stesso anno in cui Göbl pubblicò il suo "Ostkelticher Typen-Atlas", una sintesi razionalizzata ed in parte aggiornata del lavoro di Karl Pink "Die Münzprägung der Ostkelten und ihrer Nachbarn" del 1939) individua un gruppo di monete, che denomina Dumbrăveni, costituito da due serie, distinguibili essenzialmente dall'orientamento del cavallo al rovescio e dal peso. Alcune tavole tratte dal lavoro del Preda possono essere utili per farsi un'idea visuale delle monete di cui stiamo parlando. Il primo gruppo, caratterizzato da un peso paragonabile ai tetra di Filippo, é rappresentato dai numeri 1-5 della tav. XXXVII, tutte le altre monete illustrate, col cavallo del rovescio a sinistra, hanno un peso medio pari a circa un terzo. Vale la pena osservarle nel dettaglio per notare le variazioni stilistiche. Preda attribuisce l'emissione di questo gruppo ad un territorio compreso tra la Muntenia e la Moldavia (intentendo con questo termine non l'attuale repubblica ex sovietica ma l'omonima regione regione rumena con la quale questa confina). Facendo un passo indietro, come ricordato da @@brugnea Karl Pink nel suo fondamentale levoro del 1939 si era già occupato di questo gruppo, a cui aveva attribuito il nome di Kreuzelreiter. Pink conosceva solo quattro esemplari, che pubblica, tre della prima serie e solo uno, estremamente pesante (di 7,28 g, se il peso é corretto) della seconda. Robert Göbl nel 1973 produce una sorta di "bignami" sistematizzato del lavoro del Pink, il "mitico" OTA. Bof... sì, é utile, ma é un lavoro puramente compilatorio, niente di più che una rimasticazione del Pink. Certamente meritorio (la struttura del Pink risulta estremamente ostica alla consultazione) ma privo (o quasi) di contributi originali. Personalmente credo sia sopravvalutato. In ogni caso questo é quanto l'OTA propone riguardo a questo gruppo: In questo caso Göbl un contributo lo porta; divide la prima serie (quella del peso di un tetra) del gruppo in questione in due parti, contraddistinte dalla presenza o meno di un elemento accessorio della rappresentazione, il "motivo" (beizeichen) del ramo (una reinterpretazione della torcia nei prototipi macedoni). Per quanto riguarda la seconda serie, quella che qui maggiormente ci interessa, non va oltre il singolo esemplare pubblicato dal Pink. Un vero peccato che Göbl e Preda non abbiano lavorato assieme ed abbiano pubblicato contemporaneamente. C'é comunque da dire che il lvoro del Preda, basato sulla conoscenza diretta dei ritrovamenti e che tiene ben presenti le analisi del Pink, così come di tutta la biblografia precedente al 1973, é decisamente più utile. Alla moneta postata da @@franco obetto non ci siamo purtroppo ancora arrivati. Spero ci si possa arrivare domani. Bisognerà scomodare la buonanima di Derek Allen per questo.3 punti
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Il MEGA RED (titolo completo A Guide Book of United States Coins Mega Red 2017) è, come spiegato nel sottotitolo, la "Expanded Deluxe Edition of the best-selling Red Book", ovvero l'edizione ampliata (1500 pagine contro 450 circa) del più famoso catalogo numismatico americano, pubblicato dal 1947. Giunto alla seconda edizione, uscita lo scorso aprile, il libro si presenta con un impatto davvero notevole, soprattutto per quanto riguarda il suo peso (3 kg.+20 gr., verificato ), la qualità della carta, e delle illustrazioni. Lo si potrebbe definire come "tutto quello che vorreste sapere sulle monete americane in un solo volume". Si tratta infatti di una summa di numerosi libri (non solo il Red Book tradizionale) pubblicati dalla benemerita Whitman Publishing di Atlanta, Georgia. Si inizia, dopo poche pagine introduttive su come usare il libro, come collezionare, riconoscere i falsi, ecc., con un lungo capitolo (57 pagine) sulla storia della monetazione americana, dalle pre-monete (conchiglie, perline, ecc) usate dai nativi, ai giorni nostri. Il capitolo è in realtà un sunto dell'opera di Richard Doty America's Money, America's Story Il Mega Red, segue poi l'impostazione del Red Book tradizionale, iniziando quindi con la catalogazione delle monete coloniali e post-coloniali. Il numero di pagine dedicate e le informazioni fornite sono in pratica le stesse dell'edizione standard, così come i gradi di conservazione quotati, che variano a seconda della rarità delle monete. Si passa poi alla monetazione federale, e qui le differenze con l'edizione standard si fanno più consistenti. La più importante, è la descrizione accurata, con foto, dei vari gradi di conservazione. Anche in questo caso, è chiaro il riferimento ad altre due pubblicazioni della Whitman, il Grading Coins by Photographs, e l'Official ANA Grading Standards: se li avete già, non troverete niente di più e di nuovo nel Mega Red, se non li avete, potete risparmiarvi la spesa (questo non vale però per il libro di Doty ). Altra importante differenza, riguarda la catalogazione vera e propria delle monete: per ognuna di esse vengono fornite, oltre alla tiratura, la Certified Population, ovvero quante monete si presumono esistenti di quella particolare emissione (dato utile soprattutto per le più rare), l'Average Grade (il grado di conservazione medio delle monete conosciute, indicato con numeri, 40-55-60, ecc.) e la percentuale di quelle in Mint State. E, naturalmente, le valutazioni economiche, che sono fornite per un numero di conservazioni maggiori rispetto all'edizione tradizionale, in particolare con l'aggiunta di alcune di quelle più alte. Altro dato importante, per moltissime monete (tutte quelle di una certa rarità) vengono forniti i migliori risultati d'asta conosciuti, con l'indicazione della conservazione della moneta e della data dell'asta. Novità assoluta e importante, in ogni edizione del Mega Red viene approfondita la storia di una o più monete. Nella prima edizione, sono stati trattati gli Half Cents e i Large Cents, in questa seconda tocca agli Small Cents (Flying Eagle, Indian Head e Lincoln), cui sono riservate 330 pagine. Anche in questo caso, si tratta di informazioni già presenti sui Red Book dedicati, A Guide Book of Flying Eagle and Indian Head Cents, e A Guide Book of Lincoln Cents. Continua... petronius2 punti
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Segnalo che in occasione del prossimo Veronafil, sabato alle 10.00 presso il padiglione della fiera si terrà la conferenza del prof. Helmut Rizzolli dal titolo: "Dall'ottolino al tirolino: storia monetaria di Verona". E' un modesto esperimento per cercare di arricchire l'evento commerciale con una parte più scientifica.2 punti
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Scusa, quale agenzia? L'unico modo per farsi pagare legalmente sarebbe intentando una causa, quindi con atto di citazione per mancato adempimento del contratto. Io dormirei sonno tranquilli.2 punti
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Ciao a tutti mi piacerebbe avere qualche informazione su questa medaglia e il suo relativo valore. grazie Oddone2 punti
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Ciao! Allora sabato a Verona porto le mie .... con bilancino! Se vuoi portare la tua "splendida splendente" ;) Piuttosto, non c'è più nessuno che vuole aggiungere i dati di quelle che possiede? luciano2 punti
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Arrivato anche a me oggi, per il prezzo direi ottimo anche per qualità di stampa, pagine e copertina, forse anche record per tempistica dal giorno dell'evento direi... Finito ? Non proprio ...aspetto ora e consiglio a tutti di leggere il prossimo numero di Monete Antiche, presumo l'uscita ai primi di giugno, due belle pagine intere dedicate solo a Parma con immagini di tutti i relatori e sunto dei vari lavori, poi ovviamente , se si riterrà , sarà magari Parma 2017, la strada comunque per chi vorrà e' tracciata, basterà percorrerla..2 punti
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Ciao Oddone, è un criterio personale, e pertanto opinabilissimo, ma io sono portato a dare peso alla bellezza, al lato artistico di una medaglia commemorativa come questa. Per una decorazione portativa - specie se importante, come ad esempio la Medaglia d'Oro al Valore Militare - è senz'altro il suo significato che conta principalmente ; ma nelle medaglie commemorative, se chi le emette si rivolge ad artisti e incisori di vaglia, si possono davvero ottenere cose egregie. Questa, ad esempio, è un piccolo capolavoro dello stile floreale, ridondante di fregi, scritte, allegorie retoriche e figure su diversi piani, paesaggi e uno stemma. La fusione di così tanti elementi è armonica, direi perfetta : e lo stesso formato irregolare e insolito della medaglia la rende un piccolo, perfetto esempio dello stile dell'epoca. Oltre al suo significato storico in grado di interessare numerosi collezionisti, credo anche sia appagante poter annoverare nella propria collezione un piccolo capolavoro come questo (ovviamente, a chi piace il Liberty !). Saluti. @@Oddone2 punti
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La risposta di Modesti: ".....lei non è il primo che fa questa osservazione. Prima di terminare il secondo volume dell’ ‘Annuali’ telefonai all’ufficio del Vaticano che provvede alla vendita delle medaglie per fare questa precisa domanda. Mi furono riferite queste tirature. Capii benissimo che la cifra era sballata o che, al massimo, potevano riferirsi a un primo ordinativo che lo stesso Vaticano fece alla Zecca. Dato inoltre, che l’organo competente non modificò questa risposta riportai alla fine queste cifre. Sbagliai allora a non fare una dovuta precisazione sul volume. Purtroppo è andata cosi e, a distanza di anni, devo ammettere che erano giuste quelle cifre di molto superiori...." Lo ringrazio, gentilissimo e disponibile come sempre Saluti MP @@petronius arbiter @@Silver19702 punti
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Titolo: Dalla Trinacria alle Puglie: cartografia e Mito nelle medaglie borboniche del XVIII e XIX secolo Autore: Davide Maria Gabriele @@providentiaoptimiprincipis Data Pubblicazione: 26/05//2016 Volume: I Quaderni di laMoneta 2016/2 ISBN: 978-1-533-32647-8 Incipit Il presente studio, lungi dal voler assumere un taglio prettamente scientifico, predilige mantenere una carattere divulgativo, ciò soprattutto alla luce delle molteplici chiavi di lettura che possono rinvenirsi dall’esame di un corpus eterogeneo di medaglie. Un taglio divulgativo, peraltro, in linea con quello che è stato il tema dei lavori illustrati in occasione della I Giornata di Studio “La numismatica e i giovani” nel quale il presente lavoro è stato presentato, seppur in forma ridotta, in anteprima. Link: http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/dalla-trinacria-alle-puglie-cartografia-mito-nelle-medaglie-borboniche-del-xviii-xix-secolo1 punto
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Forse questa notizia non è stata mai pubblicata in rete. Sapete cosa c'era in questi locali semi-abbandonati tra il settembre 1621 e il febbraio 1622? Siamo nel centro storico della città di Torre Annunziata (NA) a 70 mt in linea d'aria dal mare. Qui vennero impiantati alcuni bilancieri provenienti dalla Germania e quattro secoli fa c'era la famosa zecca per battere moneta, un privilegio senza precedenti per una città di provincia della Campania. Sono stato alcuni giorni fa in compagnia dell'amico Vincenzo Marasco di Torre Annunziata ed ho voluto scattare qualche foto per voi perché nonostante lo stato di semi-abbandono vi garantisco che l'emozione è stata fortissima. Qui, dove ora c'è un'officina meccanica, un tempo si coniavano monete in argento e rame con i conii incisi a Napoli, il tutto rigorosamente documentato e firmato dal maestro di zecca. Davvero non ho resistito. Vincenzo ha scovato documenti inediti dell'epoca sulla zecca dove vengono citate anche le tipologie di monete da battere e il giorno. Nel 1621 il mare era ad una decina di metri da questo palazzo e accanto a quest'ultimo, dove ora c'è una scalinata, all'epoca c'era un corso d'acqua che alimentava la ruota del meccanismo della zecca, fino ad alcuni decenni fa Torre Annunziata era anche un importante centro produttivo per la pasta, una produzione agevolata da forze motrici azionate dal corso d'acqua in oggetto. Grazie a Vincenzo per avermi dato la possibilità di mostrarvi questo pezzo di storia numismatica della nostra terra. Spero con tutto il cuore che le autorità locali leggano questo post e che capiscano l'importanza di questo luogo mitico per noi numismatici e per tutti gli appassionati di storia locale e che magari possano far riqualificare il luogo e l'edificio. Qui un tempo c'era il fulcro dell'economia della città.1 punto
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La morfologia di Roma arcaica era molto diversa da quella che vediamo al giorno d’ oggi , i famosi sette colli dominavano dall’ alto del pianoro della campagna romana profonde valli percorse quasi tutte da corsi d’ acqua , sorgenti e stagni , poi incanalate o prosciugati nell’ evolversi della storia romana ; queste valli con il trascorrere dei secoli si sono quasi riempite di accumuli di ogni genere , comprese le rovine di antichi edifici al punto che gli strati piu’ antichi della Roma repubblicana e imperiale arrivano anche a qualche decina di metri sotto l’ attuale livello , facendo si che oggi i sette colli sono poco piu’ di lievi pendenze rispetto al manto stradale moderno . Tra i sette colli ce ne furono due : il Campidoglio e il Quirinale che fino all’ epoca di Traiano erano praticamente uniti , solo uno stretto avvallamento nel punto di unione , quasi li divideva , formando una barriera tufacea naturale che oggi avrebbe separato Piazza Venezia e il Campo Marzio da Via dei Fori Imperiali . Fu proprio in questo punto che l’ Imperatore Traiano al termine della guerra dacica , con il bottino di guerra ricavato dalla conquista della nuova provincia , decise di edificare il suo Foro , il piu’ grande , ricco e monumentale dei Fori imperiali di Roma che fu anche l’ ultimo costruito a Roma ; venne inaugurato nell’ anno 112 e il Foro si andava a disporre parallelamente al Foro di Cesare e perpendicolarmente a quello di Augusto , tutto il progetto della struttura è attribuito al famoso architetto Apollodoro di Damasco che segui’ Traiano nella guerra dacica . Il complesso del Foro Traiano , misurava 300 m di lunghezza e 185 di larghezza e comprendeva la grande piazza forense il cui ingresso monumentale forse sormontato da una quadriga e varie statue di prigionieri daci , come sembra di capire da un Aureo con l’ immagine dell’ ingresso del Foro , era rivolto verso il Colosseo e al centro della quale piazza si trovava la stata equestre di Traiano , seguiva la Basilica Ulpia , un cortile interno porticato al centro del quale era collocata la Colonna Traiana con ai lati due grandi biblioteche , una latina e una greca , famose nell’ antichita’ per la ricchezza e quantita’ di rotoli conservati ; dai piani dalle due biblioteche si potevano osservare quasi nella totale interezza i rilievi della Colonna , completava il complesso architettonico un Tempio del Divo Traiano e di Plotina i cui resti sono stati trovati al di sotto di Palazzo Valentini che oggi ospita la Provincia . Di tutto questo magnifico complesso quello che meraviglio’ maggiormente i contemporanei , in quanto si trattava di una novita’ assoluta per Roma , era la grande Colonna marmorea coclite che originariamente era tutta dipinta e che in cima era arricchita dalla statua in bronzo dorato di Traiano . Tornando al titolo del post , Traiano prima di iniziare la costruzione del suo Foro dovette abbattere la barriera naturale che univa il colle del Campidoglio con quello del Quirinale e per fare spazio al nuovo complesso forense divise per sempre i due colli creando quell’enorme varco che oggi vediamo tra le pendici orientali del Campidoglio , Piazza Venezia e Via Magnanapoli , dove oggi si sviluppa la grande Via dei Fori Imperiali e nei pressi della quale Via Magnanapoli , dove inizia a salire il colle Quirinale , fu eretta la Colonna . Con i suoi 39,86 metri di altezza rispetto al calpestio antico compresa la base alta circa 10 metri , ma senza la statua , stava ad indicare l’ altezza della barriera tufacea abbattuta che in precedenza univa i due colli . Questa opera di sbancamento e’ attestata chiaramente nella parte finale dell’ iscrizione antica posta sopra l’ingresso della base che fungeva anche a sepoltura delle ceneri di Traiano e di sua moglie Plotina , unica concessione da parte del SPQR ad un Imperatore romano di essere sepolto all’ interno del Pomerio , a dimostrazione di quanta stima e rispetto avevano i Romani nei confronti di Traiano : SENATVS • POPVLVSQVE • ROMANVS. IMP. CAESARI • DIVI • NERVAE • F. NERVAE TRAJANO • AVG. GERM. DACICO • PONTIF. MAXIMO • TRIB. POT. XVII. IMP. VI. COS. VI. P. P. AD • DECLARANDVM • QUANTAE • ALTITVDINIS. MONS. ET • LOCVS • TANTIS • OPERIBVS • SIT • EGESTVS. La colonna è costituita da 18 colossali blocchi in marmo pario , ciascuno dei quali pesa circa 40 tonnellate ed ha un diametro di 3,83 metri . L' alto basamento è ornato su tre lati da cataste d' armi ; sul fronte verso la basilica Ulpia è presente l' epigrafe dedicatoria redatta in carattere lapidario romano e sorretta da vittorie , che commemora l' offerta della Colonna a Traiano da parte del Senato e del Popolo Romano . Agli angoli del piedistallo sono disposte quattro aquile, che sorreggono una ghirlanda di alloro . Al di sotto dell' epigrafe si trova la porta che conduce nella cella interna al basamento , dove vennero collocate le due urne d’ oro con le ceneri di Traiano e della moglie Plotina , da qui comincia una scala a chiocciola di 185 scalini che raggiungere la sommità della Colonna . Tutto il magnifico complesso traianeo ispiro’ sempre ammirazione e meraviglia anche nei secoli futuri all’ inaugurazione del 112 , infatti esiste ad esempio un passo di Ammiano Marcellino scritto nelle Storie in occasione della visita a Roma di Costanzo II , quando l’ Imperatore di Costantinopoli rimase incantato dalle costruzioni e bellezze di Roma , ma in particolare quando vide il Foro di Traiano non riusci’ con parole umane a descrivere la bellezza e la maestosita’ del complesso , al quale neanche il Colosseo poteva paragonarsi e non potendolo imitare a Costantinopoli come avrebbe desiderato , espresse almeno quello di costruire ad imitazione la statua equestre di Traiano , al che il principe persiano Ormisda che lo accompagnava , disse a Costanzo : “Imperatore ! fai erigere prima una stalla simile a questa se ne sei capace ; il cavallo poi che ti proponi di costruire vi entri con maesta’ pari a quanto vediamo” . Costanzo vista l’ impossibilta’ di riprodurre un opera che pareva divina , rinuncio’ all’ impresa . A questo punto considerato che il personaggio che rimase tanto sconcertato da quanto vide a Roma fu un Imperatore romano ormai costantinopolitano che non risiedeva piu’ a Roma e non un semplice pellegrino , credo che non ci siano altre parole per poter solo minimamente immaginare le bellezze e meraviglie architettoniche che un tempo esistevano a Roma antica , frutto di generazioni di uomini che i Visigoti al seguito di Alarico quando entrarono in Roma paragonarono a dei , forse per questo ebbero fretta nell’ uscire da questa Citta’ temendo la vendetta divina per aver profanato la loro residenza .1 punto
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pfennig Cna A82 var. (autorità emittente sconosciuta, forse l'arcivescovo Johann II) 1429-1441 D/ contorno perlinato che racchiude Scudo trinciato con grifone andante e 2 barre (stemma di Salisburgo) R/ contorno perlinato che racchiude lettera "i" ("gotica") tra due anelli mistura 250 Johann III von Reisberg, 1429-1441 Pfennig CnA A55 D/contorno perlinato che racchiude Scudo trinciato con grifone andante e 2 barre (stemma di Salisburgo) R/ incuso del dritto1 punto
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secondo me molti che spulciano non ci fanno neanche caso, io me ne sono accorto più o meno per caso, girando la moneta per controllare la conservazione dell'altro lato ho visto questo disallineamento degli assi e l'ho subito messa da parte1 punto
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Per mancanza di tempo non sono più riuscito a postare tutti i miei ritrovamenti, ma oggi ho avuto questa gioia che va condivisa! :good: Taglio: 2 euro CC TDR Nazione: Slovenia Anno: 2007 Tiratura: 400.000 Conservazione: BB+ Città: Alpago (BL)1 punto
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Ed arriviamo al I volume del catalogo delle monete celtiche del British Museum, scritto da Derek Allen ma pubblicato postumo a cura di John Kent e Melinda Mays. E qui finalmente troviamo un riscontro preciso. L'unico, per quanto ho potuto finora vedere. La moneta sembra uscita dagli stessi conii di quella postata da Franco (del rovescio ne sono quasi certo, il dritto andrebbe visto meglio). L'esemplare pesa g 3,15, ed era già nelle collezioni del British Museum nel 1837. Nelle collezioni britanniche recensite dall'Allen sono presenti solo esemplari del tipo I del Preda (cavallo a sinistra), nessuno del tipo II (col quale la moneta sembra piuttosto imparentata). Di conseguenza l'Allen la classifica assieme alle prime nell'ambito delle "Moldavian cross-marked series - Cross marked types, with fractions" definendola "Fraction, unrecorded type?". Fidandomi dell'Allen non sono andato a controllarmi il Dessewffy, né il Forrer, né il Castelin... in breve, tutti i lavori nei quali già l'Allen non aveva trovato riscontro. Ho dato un'occhiata ai cataloghi di collezioni più recenti, quello del Dembski del Kunsthistorisches Museum di Vienna, quello della collezione Schörghuber presso la Prähistorische Staatsammlung di Monaco, e quelli delle collezioni Lanz e Flesche custudite entrambe nella Staatliche Münzsammlung, sempre a Monaco: il riscontro del BM al momento rimane l'unico.1 punto
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Buona sera! Volevo lanciare un appello a tutti i possessori di monete da 15 centesimi 1848 di Venezia. :help: Con alcuni utenti del forum stiamo compilando una statistica conservazione/peso, essendo quest'ultimo molto variabile. Domani al pranzo lamonetiano me ne saranno portate alcune da "misurare". Vi chiederei se possibile di postare i dati delle vostre nell'apposita discussione in preunitarie, magari se avete voglia corredate da foto! :good: Oppure se parteciperete al pranzo di portarle direttamente con voi :good: Grazie a tutti!! :good: p.s. http://www.lamoneta.it/topic/147236-15-centesimi-1848-venezia/1 punto
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@@Il*Numismatico bellissime foto, veramente! e pensare che erano i tuoi primi esperimenti! grazie mille per i consigli, non appena mi cimenterò con la mia fotocamera proverò a realizzare i settaggi che mi hai suggerito, anche se è non solo una macchina da poco, ma sta anche tirando gli ultimi (sul display si sono formate due palle nere di 1,3 cm di diametro, che neanche permettono di vedere bene la foto scattata...), ragion per cui mi informerò presto per un modello di Reflex non estremamente pretenzioso. allora grazie ancora e a presto!1 punto
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Medaglia devozionale lauretana,bronzo/ottone, con appendici globulari o piolini a ore 3,6,9, della prima metà del XVII sec., probabile produzione marchigiana. - D/ La Madonna di Loreto tra due lampade votive, in basso ai lati due angioletti, anepigrafe.- R/ S. Antonio da Padova in piedi con Gesù Bambino e giglio nella mano sx, sia al D/ che al R/ sono presenti come ornamento quattro testine di cherubini, medaglia non comune. Ciao Borgho.1 punto
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Al D: testa di Augusto volta a dx - Caesari Augusto Al R: Tempio tetrastilo a cupola di Mars Ultor con all'interno carro con aquila legionaria. - SP - QR ai lati RIC 119; RSC 279 Saluti1 punto
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Condivido pienamente che, pur non essendo tra ufficialità delle emissioni e neppure di grande valore economico, è un piccolo capolavoro artistico in stile liberty Ciao MP @@Oddone @@sandokan1 punto
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@@carlo82 ciao Moneta con ancora ottimi rilievi. Nelle ciotole si vedono spesso, ma raramente cosi belle.... BB/BB+1 punto
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Credo sia meglio, cautelativamente, chiamarlo "piacentino" (meglio ancora "piacentino nuovo") e non mezzano. Per quanto riguarda i cunei sono anch'io dell'avviso che piccole differenze nella posizione identifichino i diversi conii.1 punto
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Pur non essendo particolarmente interessato, visto che da anni mi dedico a tutt'altro, ho voluto prendermi un "ricordo" di questa splendida collezione, il tremisse meno caro (se non erro) di tutta la vendita. Chi si accontenta, gode, dicono...1 punto
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Ritrovamento a dir poco eccezionale! è vera, quantomeno da quello che posso rilevare da una foto. Per questa tipologia non è proprio parecchio rovinata, anche in queste condizioni può tranquillamente valere 200/250 euro, anche di più per chi è veramente interessato. Complimenti! ma a me mai ste cose?1 punto
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Sono posizionati nei cartigli, dovresti trovare ciclo ed anno. Ma non conosco la posizione del valore (sempre se è esistente) puoi divertirti a cercarli :D1 punto
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si dai speriamo!!! io le mie tre te le ho già pesate alla perfezione ;) secondo me un ostacolo nel reperimento di dati ponderali del 15 cent rispetto a monete pre"torchio" è che normalmente nei cataloghi e su internet non vengono indicati perché ritenuti nella "norma" però fate bene a registrare una statistica anche su questo, mi pare di capire che ci potranno essere delle sorprese.1 punto
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Ciao @sandokan, sono d'accordo che questa medaglia è un piccolo capolavoro, infatti l'ho acquistata soltanto perchè mi ha colpito per la sua bellezza e la forma particolare Ti ringrazio per l'intervento Oddone1 punto
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Ciao a tutti! ciao @@cele31! Scusate se non parlo di politiche economiche ma di nuovo della moneta in se... mi sa che sono fissato! Sembra che - danke @@malawi - entrambe le parti metalliche siano realizzate in cupronichel; a variare sono solo le percentuali Anello esterno: Cu75Ni25 Centro: Cu81Ni19 Non ho purtroppo trovato nulla di specifico sull' anello blu interno: è un brevetto dell'istituto DWI-Leibniz insieme all' RWTH Aachen e ci hanno lavorato sopra otto anni. Il polimero deve resistere a - temperature che vanno dal congelatore domestico (-18°) alla lavatrice (90°) - radiazioni ultraviolette - pressione fino a 20 t. durante l'assemblaggio - pressione fino a 150 t. durante il conio e la moneta non deve essere smontata senza usare "forza bruta". La composizione esatta del polimero viene tenuta segreta :ph34r:, in quanto è un parametro di sicurezza contro eventuali falsificazioni. Per oggi è tutto, ciao ciao Njk1 punto
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@@massi75rn A mio parere non vale la pena spostarsi, anche se a Gragnano ti fanno mangiare un "panuozzo" la fine del mondo :rofl: . Comunque ci sono stato diverse volte e posso assicurarti che non costano poi così tanto gli Hotel. Ho pagato mediamente intorno ai 50€ a notte in quello proprio di fronte agli scavi, mentre altri distanti circa 10 minuti a piedi ( per capirci nelle vicinanze della stazione o dall'entrata autostradale) dai 40€ ai 55€, quindi direi fattibilissimo. Spero di esserti stato utile, e scusa per la risposta in ritardo :P Inoltre in questo periodo è possibile visitare gli scavi il Sabato eccezionalmente in notturna dalle 8 alle 11 ( ultimo ingresso alle 10, che poi non è vero perché l'ultimo ingresso la settimana scorsa fu alle 11:20) con il contributo di 2€. Ci sarà un percorso guidato, con guida dove però l'unica nota negativa è che nella visita serale non avrai la possibilità di vedere il normale percorso, anche se giustamente, 3 ore non sarebbero bastate per farlo e quindi il tutto sarebbe diventato ingestibile. Senza contare che nei normali giorni di apertura c'è la mostra nella Palestra Grande dove saranno visibili le statue del Museo Egizio di Torino, più un percorso egizio all'interno degli scavi. Rubino1 punto
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Ecco uno dei primissimi esperimenti sugli argenti patinati, sempre con la vetusta compatta in questo caso, ho ovviato alla limitatezza della compatta giocando col vetro per "accendere" le iridescenze della patina come più mi piacevano ;)1 punto
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Caro Fabio :) Prima di darti le risposte faccio una piccola premessa: tutto ciò che andrò a scrivere, riguarda alcuni principi basilari di fotografia, per cui mi limiterò a brevi risposte, e, se vorrai, potrai trovare tantissime (ma veramente tantissime!!) informazioni in rete, o videotutorial su youtube, che spiegano in dettaglio di tutto e di più. premessa parte due: approfondendo le nozioni di fotografia, imparerai a conoscere meglio la tua compatta. E' un po come conoscere una compagna per un lungo viaggio. Devi sapere dove c'è concordia (quindi i pregi tecnici, dove puoi "osare" e sperimentare) e dove ci sono contrasti (quindi i limiti della tua attuale tecnologia). Ovviamente, se ti appassionerà il discorso, il passo successivo, obbligatoriamente, sarà l'acquisto di una reflex, diciamo di livello medio-basso, almeno per cominciare a fare sul serio. tieni presente, che con una compatta, tagli via molte operazioni, mentre con la reflex, è decisamente tutta un'altra storia (capirai meglio se approfondirai il discorso) 1) l'ISO è in poche parole la sensibilità alla luce. Più la alzi, più puoi scattare con pochissima luce, ma attenzione! bisogna fare i conti con il rovescio della medaglia, il rumore video. senza entrare troppo nei tecnicismi, ti consiglio di impostare il valore a 100, e di rimanere li. A grandi linee, dovrebbe andare bene così con la compatta che hai. Se vuoi approfondire, a questo link (uno a caso tra le migliaia disponibili) trovi delle info un pochino più esplicative (ma se ti confondono le idee lascia stare, il discorso ho visto che va per le reflex, che al momento ancora non hai). http://www.marcotogni.it/iso/ 2) i dpi non sono i mega pixel. sono due cose differenti. sempre in parole estremamente povere, i megapixel sono quelli che mi hai elencato (più sono alti, meglio è, quindi vai con i 14Mpx) mentre i dpi (in inglese dots per inch, ossia, punti per pollice, sono essenzialmente quanti punti costituiscono una linea stampata, lunga un pollice (circa 2,5 cm). A monitor, vengono visualizzati al massimo 96 dpi, in stampa il discorso è diverso. in parole povere: se stampi, necessiti di maggiori dpi, se le vedi solo a schermo, riduci pure a 72 per alleggerire il peso del file. Se vuoi approfondire, sempre da un link a caso preso dai milioni usciti da google: https://www.nikonschool.it/experience/risoluzione3.php 3) il doppio vetro è un sistema che ho adottato per giocare con la luce, e che aiuta specie con le compatte. devi solo sperimentare, sperimentare, sperimentare e sperimentare... guarda la foto in cui ti ho messo "mi piace". Ecco, quella è la strada... ;) 4) allora, il valore F indica la profondità di campo, concetto importantissimo in fotografia. Premesso che dello sfondo, visto l'oggetto delle nostre foto, non ce ne può importare di meno, quello che ci interessa è la moneta e basta, il valore più è alto, (diaframma chiuso) maggiore sarà la nitidezza di TUTTA la foto, mentre più è basso (diaframma aperto) la foto apparirà a fuoco solo per il soggetto principale, con lo sfondo sfocato. A noi interessa la massima nitidezza possibile, quindi chiudi al massimo il diaframma che la tua compatta permette (dovrebbe essere 4 o al massimo 5,6) alcune info in più https://it.wikipedia.org/wiki/Profondit%C3%A0_di_campo 5) con un po di fantasia... gioco di luci... per ora non andiamo oltre, anche perchè, onestamente, di alcuni miei "segreti" sono un po geloso (sono uno dei miei tanti difetti :P) Se vedi che il discorso fotografia ti intriga, il passo naturale è una reflex, non c'è storia. Da li, il gioco si fa serio ;) ma per ora, sperimenta sperimenta e sperimenta! non pensare che con una semplice compatta non puoi ottenere buoni risultati. Ti allego una vecchissima foto di un 10 centesimi 1911 fatta con la mia vetusta compatta (ormai a 11 anni!!). Il rosso non è proprio naturale (a quel tempo non avevo il monitor calibrato, e non sapevo fare tante altre cose), ma tutto sommato non è una foto malaccio... ;) buon divertimento!1 punto
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Dopo la lettura di alcune carte mi verrebbe da scrivere qui..una bella "storiella" così come l'ha scritta il Prota.......ma, desisto......e sapete che faccio ? la scrivo e la lascio in una busta chiusa e la consegno a @@Layer1986...poi quando uscirà fuori un volume/libro sulla zecca di Torre dell'Annunziata la confrontiamo...e vediamo che ne esce fuori.1 punto
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Ho visto nelle proprietà delle foto che sono a 300dpi. E' esagerato se non devono essere stampate, per cui, se devi solo visualizzarle al monitor, riscalale a 72dpi, così facendo il loro peso in termini di Kb si alleggerirà notevolmente, cosa sempre apprezzata nell'ambito web, anche nell'era delle connessioni iperveloci. un altro dettaglio: se la tua fotocamera te lo consente, chiudi al massimo il diaframma. Ho visto che scatti a 2.6, prova a vedere se puoi arrivare a 5.6, oppure anche solo 4. Se di più meglio. dal file sono risalito al modello della tua fotocamera. dal manuale (che ho trovato qui: http://www.olympusamerica.com/files/oima_cckb/FE-4030_Instruction_Manual_EN.pdf) ho letto che il supermacro è per distanze fino a 4 cm, per cui se scatti da così vicino credo puoi usare questa modalità. L'iso prova ad alzarlo, vedi a 100 che risultato ti fa, ma occhi all'esposizione. prova a vedere se c'è una modalità manuale, che ti permetta di alzare il valore degli F. insomma... esplora, tanto non esplode nulla :D io ho imparato (e sto imparando) in questo modo ;)1 punto
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Ciao Fabio. foto gradevoli, vedo che sei sulla buona strada. Preferisco quelle con un'illuminazione più omogenea, le altre tendono ad essere leggermente sottoesposte. Ricorda di dare la giusta luce alla foto col vetro (che ricordo è un sistema che permette di ovviare in modo molto semplicistico alla carenza di tempo e attrezzatura) sennò può venire un po troppo buia in alcuni punti. Quanto dici in merito alle foto è normale, credo dipenda dal codice php del motore del forum. Le immagini, essendo "ingrandite" causano una sorta di allungamento dei pixel, con il consueto effetto sfocato. Cliccandoci sopra, vengono visualizzate 1:1 e quindi perfettamente a fuoco, come sono state scattate. Un caro saluto, complimenti per i tuoi miglioramenti1 punto
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Ieri era il giorno dell'asta per queste monete rarissime...definire il risultato clamoroso è forse dire poco. ENTRAMBE LE MONETE SONO RIMASTE INVENDUTE! Ma non perché, all'improvviso, gli americani hanno finito i soldi, le offerte ci sono state, eccome, ma sembra che entrambe le monete avessero un prezzo di riserva, che non è stato raggiunto. Non è ancora ben chiaro cosa sia realmente successo, l'opinione prevalente in questo momento è che Pogue ci abbia ripensato e non volesse più venderle. C'è anche chi sostiene che gli offerenti fossero al corrente di questo, e che le offerte siano state solo proforma, poiché lasciare queste due rarissime monete senza nessuna offerta sarebbe stato "imbarazzante" (questo il termine usato). Che ci fosse qualcosa di strano lo si è capito subito, le monete sarebbero dovute partire da una base rispettivamente di 2,6 e 4 milioni, e invece la cifra di partenza è stata di 5,5 milioni per il 5 dollari 1822 e 7,6 per il dollaro 1804. Alla fine, i 5 dollari hanno raggiunto 6,4 milioni, e il dollaro 9.200.000, che, maggiorati dei diritti d'asta, sarebbero diventati 10.800.000, il nuovo record, 800.000 dollari in più del prezzo pagato nel 2013 per il dollaro 1794. Ma non sono bastati, le monete non sono state aggiudicate...the auctioneer said "pass". Per il momento è tutto, è prevedibile che nei prossimi giorni se ne parlerà molto, cercando di capire cosa sia davvero successo, e perché...cercherò di tenervi aggiornati ;) petronius oo)1 punto
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Dimenticavo una data importante...il documento è del 29 ottobre 1621, quindi anche se Torre apre i battenti nel mese di settembre, prima di novembre non si ebbero coniazioni di queste monete...e non credo (salvo smentite concrete) perchè è una mia ipotesi, ma ragionevole, che prima che il Cavo mise piede a Torre, si ebbe produzione di monete.1 punto
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Non vi era dubbio per vecchi collezionisti che la tiratura di 200 pezzi per medaglie papali annuali in argento di Paolo VI era un errore o di informazione o di trascrizione o di stampa. La precisazione di Adolfo Modesti è corretta e meritoria. L'errore era testimoniato anche dalla differenza tra emissioni della Senesi e della Zecca, che si alternarono nella coniazione. Il vecchio collezionista ricorda che per francobolli, monete, medaglie c'erano negli anni 1960-1980 code di persone ad ogni emissione vaticana, con foto sui quotidiani. Tanti tesaurizzavano, le tirature venivano esaurite e pareva di avere scoperto l'investimento miracoloso (con moderazione molto superiore per la medaglia rispetto a francobolli e monete). Negli anni "1970" ci fu anche un primo aumento vertiginoso dei metalli preziosi. Ricordo che in breve tempo furono esaurite tutte le rimanenze di medaglie della Santa Sede. Le tirature alte hanno sempre determinato per le medaglie annuali e per le straordinarie più comuni di Paolo VI prezzi abbastanza inferiori a quelli delle medaglie dei pontefici precedenti o successivi (Giovanni Paolo). Mi risulta però che in recente periodo, nel quale il prezzo dell'argento salì se ben ricordo a € 10 a grammo o oltre, tante medaglie in argento di Paolo VI sono state avviate a fusione soprattutto per esemplari non perfettamente conservati. Infatti le medaglie annuali di Paolo VI sono certamente comuni e facilmente reperibili, ma non credo che ci sia più l'eccesso degli stock di quantità e il prezzo mi sembra abbastanza stabile.1 punto
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Torno dopo molto tempo in osservatorio, lo faccio con questo 2 Euro che mi sono trovato in mano di resto nei giorni scorsi........... :lol: Taglio: 2 Euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 903.300 Condizioni: BB Città: Comacchio (FE)1 punto
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200 Forint 2010 Ungheria 2009-20111 punto
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5 Pence 2010 Gran Bretagna Elizabeth II 4th portrait Royal Shield non magnetic 2008-20111 punto
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5 Pence 2010 Gran Bretagna Elizabeth II 4th portrait Royal Shield non magnetic 2008-20111 punto
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