Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/02/16 in tutte le aree
-
@@Exergus Gli imperatori cinesi potevano avere fino a quattro nomi: personale, di regno, templare e postumo. I sovrani della dinastia Qing (1644-1912) scelsero di riportare sulle monete il loro nome di regno. Come già accadde per gli imperatori Ming (1366-1644), il nome di regno rimase uguale per tutta la durata del regno dell'imperatore; ma nelle dinastie precedenti poteva cambiare anche ogni anno. Questi erano i nomi di Qianlong (tratti dal mio libro "Appunti di numismatica cinese", pag. 58).3 punti
-
Tanto per intenderci, una analoga discussione la devo aver aperta anni prima di questa, proprio perché in collezione avevo entrambi gli esemplari, con le due ghiere diverse.....che si arrivi oggi e si pretenda pure di aver fatto una scoop!!! :blum: :blum: Renato3 punti
-
Ciao. A Verona ho ritirato sia il numero de "La Voce Scaligera" diffuso in occasione della 126ma Veronafil che quello precedente della 125ma, in modo da avere entrambi gli interventi del Sig. Pezzi, Come è già stato detto, è un peccato che il confronto avvenga con periodicità semestrale e su due "tribune" diverse e sto pensando di inviare alla Redazione de "La Voce Scaligera" un contributo affinché si possa proseguire il dibattito in quella sede, visto che il Sig. Pezzi - mi sembra di capire - non è intenzionato a scrivere qui sul Forum. Ciò è un peccato, non solo perché manca la contestualità dell'interlocuzione ma anche perché così facendo non è possibile chiarire immediatamente alcune evidenti incomprensioni, prima fra tutte quella della ritenuta falsità delle monete aventi il taglio "del secondo tipo". Il Sig. Pezzi spende una buona parte del Suo secondo intervento per confutare l'opinione, a suo dire sostenuta da alcuni di noi, che il pezzi aventi il contorno del secondo tipo sarebbero falsi. Ebbene, nessuno (tanto meno il compianto Emilio Tevere nel noto articolo) ha mai sostenuto che tali pezzi siano dei falsi, ma semmai è stato ipotizzato che questi esemplari siano dei riconi postumi eseguiti in zecca con materiale creatore originale ma con altra ghiera. Per quanto concerne la "paternità" della scoperta del contorno di secondo tipo, non capisco francamente cosa cambi se tale scoperta debba essere attribuita al compianto (ma poco estroverso e divulgativo) Angelo Bazzoni o ad Emilio Tevere. Sul punto e giusto per completezza (non certamente per mettere in dubbio ciò che scrive il Sig. Pezzi), si potrebbe sentire la versione di un "superstite" di quella famosa chiacchiera, ovvero il Sig. Larici, Se qualcuno lo conosce e ha modo di contattarlo....così si chiude il cerchio. Ma torno a dire, non mi sembra poi così determinante sapere chi se ne accorse per primo quanto, piuttosto, capire come mai una moneta coniata in soli 10.000 pezzi possa presentare, in alcuni esemplari nettamente minoritari, una ghiera diversa. Vorrei poi replicare, visto che vengo citato espressamente, a quanto il Sig. Pezzi scrive a pag. 34 e 35, secondo cui io non mi renderei conto che, al contrario di quanto penso e di quanto pensano molti altri del Forum a cui appartengo, "l'articolo in questione è da giudicare come un articolo MOLTO (ripeto MOLTO) importante per i collezionisti ed altri perché: a) in primis ha dimostrato che il Notiziario "La Voce Scaligera" è seguito con attenzione da molti appassionati (fatto importantissimo per l'Editore), ma principalmente perché ha raggiunto molti più obbiettivi di quelli prefissati all'inizio. Infatti l'unico obbiettivo prefissato era quello di stabilire l'autenticità o meno della moneta in questione. Se non fosse stato pubblicato, ora molti collezionisti non saprebbero che del 20 lire del 1936 ne esistono DUE tipi con rigature diverse fra loro e che ambedue sono da considerarsi AUTENTICI perché prodotti dalla zecca con matrici originali rispettando tutte le caratteristiche ponderali e metriche (badi, questo era l'unico obbiettivo prefissato). Non posso entrare ovviamente nel merito relativo al raggiungimento di obbiettivi e al seguito che ha il Notiziario, distribuito ad ogni Veronafil, ma non posso che essere lieto se esso viene, oltre che ritirato gratuitamente, anche letto da chi lo ritira. Devo dire però che la notizia dei due differenti contorni del 20 lire del '36 era ben nota alla Comunità di questo Forum che si interessa di monetazione del Regno almeno fin dalla pubblicazione dell'articolo di E. Tevere; quindi, pur non escludendo che qualcuno possa aver appreso la notizia solo da "La Voce Scaligera", sono anni (e ciò è testimoniato dalla data delle discussioni) che qui sul Forum si discute dei contorni di questa moneta. Ben venga quindi la pubblicazione, nel novembre 2015, dell'articolo del Sig. Pezzi sul Notiziario, .....la divulgazione non fa mai male; tuttavia, pensare che quella notizia abbia rappresentato una sorta di fondamentale scoop per la Comunità numismatica mi sembra, non me ne voglia l'Autore, un tantino pretenzioso. Quanto al concetto di "autenticità" di una moneta, dovremo forse intenderci prima su quale significato attribuire al termine "autenticità". Premesso, come già detto sopra, che nessuno di noi ha mai sostenuto che le monete con la ghiera "di secondo tipo" siano dei falsi ma piuttosto che possano essere dei riconi postumi coniati in zecca con materiale creatore originale ma con impiego di una ghiera differente, la vera domanda è: come dobbiamo considerare, sia legalmente ma anche numismaticamente, una moneta che - in modo arbitrario, sia stata riconiata in zecca con lo stesso materiale creatore ma con una diversa ghiera? Personalmente potrei anche considerare "autentica" una moneta riconiata postuma in zecca in modo arbitrario ma non la potrei mai considerare "legittima" e di fronte alla possibilità di acquistare una moneta con la ghiera di primo tipo o di secondo tipo, mi orienterei (anzi....mi sono orientato) versa la prima ghiera. Questa, a mio modesto avviso, è la vera questione sul tappeto da affrontare che, al momento, non mi sembra essere stata ancora risolta. segue.... Saluti :hi: Michele Cappellari3 punti
-
Taglio: 2 euro CC TYE Nazione: Finlandia Anno: 2012 Tiratura: 1.465.000 Condizioni: qSPL Città: Biella (BI) Note: oltre ad essere l'unica di questo filotto a mancarmi, è anche la prima commemorativa finlandese che trovo in circolazione! Una bella soddisfazione :) Taglio: 2 Euro CC Nazione: Olanda Anno: 2011 Tiratura: 3.973.000 Condizioni: MB+ Citta: Biella (BI) Note: dopo che un mio amico collezionista me l'ha messa da parte, ne ho trovate due in pochi giorni. E' sempre così!3 punti
-
Buon giorno a tutti! Sono finalmente riuscito a fare delle foto passabili all'ultimo acquisto fatto a Verona. Questa monetina, sebbene considerata comune e di prima classe (nessun difetto di conio), in alta conservazione secondo me diventa rara, e, se priva di difetti, rarissima. I difetti infatti da quanto ho potuto riscontrare sono nella norma, tutte quelle che ho visto presentano schiacciature piuttosto che esuberi di metallo o mancanze e fratture. Anche questa non ne è esente, da che ricordo ne vidi solo una eccezionale una volta ma non ebbi possibilità di prenderla. Comunque credo che anche a trovarla come questa, bella rossa e con il leone perfettamente conservato, sia abbastanza difficile! :good: Il difetto presente su questo esemplare in particolare è dovuto al tondello leggermente irregolare proprio in quel punto (più fino). D'altronde quando venne coniata la situazione non era delle migliori e vi era un pressante bisogno di spiccioli, immagino quindi che la battitura fosse affrettata e poco curata (ma è solo una mia supposizione) A voi i commenti! Purtroppo le foto sono pessime come sempre ma di meglio non sono riuscito a fare. :pardon: p.s. la moneta pesa 1 grammo ed ha un diametro di 17,5 mm; potete capire quindi che ovviamente in mano sia tutta un'altra storia che in foto formato pizza.. :good:2 punti
-
Posto quella che ho io, l'Escursione Nazionale Alpina è del TOURING CLUB ITALIANO, il C.A.I. Sezione di Milano ha collaborato,2 punti
-
Grossetto III Tipo 1628 Carlo Emanuele I (1580-1630) D/ CAR EM D G DVX SAB PP busto rivolto a destra R/ MIHI ABSIT GLORIARI croce mauriziana Mistura 18 mm. , gr. 1,55 / 0,95 Zecche Torino o Vercelli Date (1622-1624-1627-1628-1629) Mir 673e , Simonetti 78 , Biaggi 5662 punti
-
Le prime notizie le trovai su questo volume del 1776, MEMORIE DI ALCUNI UOMINI ILLUSTRI DELLA CITTA' DI LODI, riporto la scansione2 punti
-
Ahaiahai ahai Euripe.. Il mal monegasco ti ha colpito .. Dovrebbe essere acqua passata per te che ne avrai viste tante... Almeno quante me visto che sei un veterano del forum2 punti
-
Uaoh! Nel mio piccolo (ignorando quasi tutto) non ho preso cantonate. E grazie a @@simone per le interessantissime quanto utili precisazioni.2 punti
-
Intanto è bene chiarire che senza registrazione non era possibile effettuare nessun acquisto, per cui tutti coloro ai quali sono stati prelevati i soldi per forza di cosa avevano effettuato la registrazione Poi mail di conferma o meno no hanno nessuna importanza..2 punti
-
Salterei la replica sul punto c) in quanto esso si fonda essenzialmente sul già sottolineato equivoco della ritenuta falsità degli esemplari del secondo tipo, mentre vorrei dire ancora due parole sul punto d),a pag. 35, nel quale il Sig. Pezzi fra l'altro, scrive: "d)....alla luce di tutto questo, è ancora convinto che l'articolo in questione non sia stato necessario?" Se devo proprio essere franco, dopo la pubblicazione dell'articolo del 2009 di E. Tevere, il libro del Col. Luppino "Stato e Collezionismo Indagine sulla numismatica" (Ed. Montenegro, Torino 2009) e le numerose discussioni svolte sul Forum sul tema (dal 2009 in poi), il Suo articolo non mi pare che abbia portato nuove conoscenze sulla controversa questione delle ghiere del 20 lire del '36, fatta eccezione al più per la famosa chiacchierata tra Lei, gli scomparsi Tevere e Bazzoni ed il Sig. Larici di cui, almeno io, non ero a conoscenza. Tuttavia, tale chiacchierata può al più modificare la paternità della scoperta dei due contorni, da noi data a Tevere mentre invece sarebbe da attribuire ad Angelo Bazzoni. Ma per il resto, non se ne abbia a male, non trovo negli articoli pubblicati nel Notiziario alcun ulteriore elemento di novità. Dopodiché, se i Suoi articoli sono comunque serviti a far conoscere la vicenda a chi non ha mai letto l'articolo di Tevere, non ha mai letto il libro del Col. Luppino e non legge mai il Forum...ma legge invece il Notiziario...tanto di guadagnato. Saluti. M.2 punti
-
... misteriosa perchè non si riesce a capire la specificità di questi geroglifici... qualcuno ipotizzava a emissioni di qualche setta segreta o addirittura massone.... se fai una ricerca nelle discussioni vecchie di questo forum, ne troverai molte che vertono su questo oggetto...2 punti
-
è una riproduzione che si nota da diversi anni nei forum .... è abbastanza misteriosa ma comunque non è un conio ufficiale. Lo trovi in questa pagina tra i Falsi ( forse impropriamente) http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MI48/02 punti
-
Allora ho alcune notizie che spero potrebbero ritornare utili. Premetto, onde evitare le solite polemiche...., che non sono notizie ufficiali, ma raccolte dai social nonchè frutto dell'esperienza personale maturata oggi pomeriggio: 1) La tiratura, come ben noto, è di 15 mila pezzi, ma ne sono stati messi in vendita 13 mila; 2) Visualizzare il prelievo nella lista movimenti della vostra carta di credito, non significa affatto che l'acquisto è andato a buon fine... Infatti la moneta è vostra a tutti gli effetti solo se compare nell' ORDER HISTORY del vostro account. Inoltre la fatturazione arriva tramite mail... Quindi controllate anche nello spam ... : 3) Il recupero delle somme indebitamente prelevate va fatto dopo 48 h, telefonando al servizio clienti preposto..., che aprirà una pratica...; Considerazioni personali: Il costo di 110 € è a mio avviso già di per se' estremamente esagerato ( è una moneta vendibile tranquillamente a 15 €, considerato che la tiratura è "alta" .... ); se poi aggiungiamo 35€ di spese postali, assurde..., allora il prezzo finale è da rapina...... Indubbiamente le lamentele rivolte alla BCE hanno sortito dei promettenti risultati...., ma il sito va' potenziato adeguatamente... Non è ammissibile infatti che il sistema prelevi inutilmente denaro senza dare nulla in cambio.... Ah dimenticavo: € 145 x 13 mila = € 1.885.000 realizzati in non più di 3 ore..... Vanno inoltre aggiunti gli importi, e sono davvero tantissimi, prelevati per errore...., che nel corso delle 48 h matureranno una considerevole plus valenza..., e di certo non avremo gli "interessi"... Non male eh !?! Staranno a festeggiare su uno yacht faraonico con belle donzelle, spumante e caviale..... A me non cambia la vita non averla avuta, perchè non colleziono Monaco..., però considerato che ho partecipato aiutando un collega, mi sento preso dannatamente per il c**o. Ciao ciao :pleasantry:2 punti
-
I luigini Il luigino nel Seicento Seborga emise per la prima volta una propria moneta nell’anno 1666. I monaci di Lerino, infatti, alla ricerca di fonti di reddito alternative alle rendite agricole, da alcuni anni piuttosto scarse, decisero di esercitare uno dei diritti che competevano al Principe sovrano e nel giorno della vigilia di Natale il Principe-Abate Cesare Barcillon appaltò così a Bernardino Bareste di Mougins la gestione per cinque anni di una nuova zecca seborghina, dietro a un corrispettivo di 740 lire all’anno; l’appalto al Bareste si prolungherà poi fino al 1679. Nella zecca, situata nel Palazzo dei Monaci a Seborga, cominciarono così ad essere coniati i cosiddetti luigini, il cui nome si ispirava alla moneta corrente in Francia in quel tempo, il louis. Le monete recavano al dritto il busto di san Benedetto (ma taluni sostengono che si trattasse invece di Sant’Onorato) e al rovescio lo stemma ancora oggi utilizzato dall’Abbazia di Sant’Onorato di Lerins, sormontato da corona principesca. Sul contratto d’appalto sottoscritto nel 1666 era riportato che il fiduciario aveva l’obbligo di riportare sulle monete l’arma dell’Abbazia di Lerino e le iscrizioni relative al rango principesco del Principe-Abate, mentre gli veniva riconosciuta per il resto ampia facoltà di imprimervi “quant’altro di lecito gli fosse aggradato“. I luigini furono da subito malvisti dal Re di Sardegna e dal Re di Francia, che probabilmente volevano impedire la circolazione sul loro territorio di monete che sfuggivano al loro controllo e alle loro tasse. Inizialmente ebbero invece grande successo in Oriente, dove furono molto richiesti e ricercati per le loro caratteristiche di praticità; questo spinse i monaci ad aumentarne la produzione, riducendo però al contempo il loro quantitativo d’argento; col tempo, perciò, anche in Oriente i luigini di Seborga finirono col decadere. Nel 1679 al Bareste succedette Silvan Condaz e a quest’ultimo a sua volta, nel 1686, il coniatore Jean D’Abric. Quest’ultimo, tuttavia, venne accusato di fabbricare monete false e pertanto, dopo una protesta del Re di Francia, il conio delle monete fu sospeso e non riprese più. La Zecca del Principato di Seborga rimase perciò formalmente attiva dal dicembre 1666 all’ottobre 1687, anche se non sono noti luigini prodotti dopo il 1671. Il materiale atto alla coniazione delle monete fu poi ceduto nel 1719 dal Podestà di Seborga Giuseppe Antonio Biancheri alla Repubblica di Genova, a parziale rimborso di un precedente debito che i monaci avevano contratto proprio con quest’ultima nel 1584. Ai giorni nostri sono pervenuti soltanto dodici luigini, che sono classificati come “rarissimi” e riscuotono un grandissimo interesse numismatico. Quattro esemplari fanno parte della raccolta numismatica del Re Vittorio Emanuele III (si tratta delle monete che l’Avvocato Lea spedì al Re di Sardegna Vittorio Amedeo II nel 1729, quando, in relazione alla vendita del Principato ai Savoia, fece un sopralluogo a Seborga), uno si trova presso l’Archivio di Stato di Torino, due presso il Museo Imperiale di Vienna, uno all’Hôtel de Ville di Marsiglia, uno all’Hôtel de Ville di Lione e tre sono infine in possesso di privati. Luigino del 1667 Luigino del 1668 Luigino del 1669 Luigino del 1671 I luigini del Principe Giorgio I Un nuovo impulso all’attività numismatica e, stavolta, anche filatelica viene dato dal Principe Giorgio I, che nel 1995, con il decreto 28/02/95, ristabilisce l’antico diritto mai abrogato a coniare proprie monete. Al luigino viene attribuito il codice identificativo SPL. Il tasso di cambio è fissato in relazione al dollaro statunitense: 1 SPL = 6 USD (facendo clic qui è possibile accedere a un convertitore online che consente di calcolare il tasso di cambio del luigino con altre valute); secondo alcuni esperti questo farebbe del luigino l’unità monetaria con il più elevato valore al mondo. Il 12 marzo 1995 viene realizzata la prima emissione di 2500 prototipi di luigini numismatici con millesimo 1994. Il 23 aprile dello stesso anno viene invece emessa la serie circolante di monete con millesimo 1995, composta da 5 e 15 centesimi, da mezzo luigino e da 1 luigino. Ai votanti al Referendum del 23 aprile 1995 per l’approvazione degli Statuti Generali viene anche donato un luigino numismatico millesimo 1994. Il 14 giugno 1995, in occasione del compleanno del Principe Giorgio I, viene emessa una moneta da collezione da 7 luigini e mezzo. Tale moneta, realizzata in argento 999, ha un peso di 31,1 g, equivalente a un’oncia. Il 17 agosto 1997 viene emessa, sia in versione circolante sia in versione in argento 999, una nuova moneta da 2 luigini con millesimo 1996, celebrante la Proclamazione di Indipendenza del 20 agosto 1996. La moneta ha anche vinto un premio per l’effigie del Principe Giorgio I, realizzato con particolare realismo e in posizione frontale, scelta piuttosto rara in ambito numismatico. Sempre nel 1997 viene infine emessa, sia in versione circolante sia in versione in argento 999, una moneta da 10 centesimi in onore di San Bernardo di Clairvaux , fondatore della Povera Milizia di Cristo. La coniatura dei luigini è stata realizzata per conto del Principato di Seborga dalla Zecca di Verrès (Aosta). Riepilogo delle emissioni di luigini realizzate sotto il regno del Principe Giorgio I Emissione del Monete emesse Millesimo Note 12 marzo 1995 1 luigino 1994 Da collezione 23 aprile 1995 5 centesimi 15 centesimi mezzo luigino 1 luigino 1995 1995 1995 1995 Circolanti Circolanti Circolanti Circolanti 14 giugno 1995 7,50 luigini Riconii: 1 luigino 1995 – 1995 Da collezione – Da collezione 17 agosto 1997 2 luigini Riconii: 1 luigino 15 centesimi 1996 -k 1996 1996 Da collezione e circolanti – Da collezione e circolanti Circolanti ??? 1997 10 centesimi 1996 Da collezione e circolanti1 punto
-
I rilievi sono ancora buoni.. tracce di rame rosso non ne vedo... il rame ha perso freschezza.. è comunque gradevole.. non ha colpi e fa la sua bella figura.. io mi fermerei al qspl al massimo.1 punto
-
1 punto
-
@@Legio II Italica Se chiede 20 euro per un Tetrico scassato per me è un ladrone ufficiale, non un numismatico ufficiale. Lanz monete del genere le vende a 3 euro, e non mi pare un dilettante.1 punto
-
Dipende dal tipo di moneta. Un conto è parlare di piastre papali, per le quali l'appiccagnolo è la norma, un altro conto parlare di regno d'Italia. Quindi non credo che si possa dare delle percentuali a priori...1 punto
-
Ancora una volta, non c'è una regola fissa, certo le monete, se in metallo prezioso, mantengono (e nel lungo tempo, in genere, aumentano) il loro valore intrinseco, ma a parte quello può accadere di tutto. Ad esempio, un 50 lire Buoi (banconota) del 1915 in conservazione SPL, è quotato quasi 1.000 euro in più del 50 lire Aratrice (moneta d'ORO!) del 1912, sempre nella stessa conservazione. E oltre lo SPL, i "Buoi" del 1915 sono così rari che i cataloghi nemmeno li quotano. In altre parole, sulla base dei valori attuali, ai nostri nonni, 100 anni fa, sarebbe convenuto mettere da parte 50 lire di carta, piuttosto che 50 lire d'oro E' solo un piccolo esempio, ce ne possono essere, solo per l'Italia, decine di simili, o contrari, figuriamoci se allarghiamo il discorso al resto del mondo. petronius1 punto
-
ALMO COLLEGIO BORROMEO - PAVIA - Data errata, fondato nel 1561, il terzo centenario è 1861.1 punto
-
purtroppo il modo di comportarsi anche di tanti "esperti"...non e' univoco; posso solo dire che io le monete con il bordi del II tipo le sigillo evidenziando in grande e rosso BORDO DE II TIPO... probabile riconio con coni originali.... per questo mi sono gia' attirato le ire e le antipatie di tanti...che spesso hanno deriso questa perizia.....ma a denti stretti!!! infatti chi conosce l'argomento...anche se le perizia come autentiche....evita poi sempre di acquistarle!1 punto
-
Io col senno di poi invece vi dico che spero che non sia andato a buon fine IL MIO l'acquisto e che mi ridiano l'importo versato 145 euro per una moneta da 2 euro ALLA FONTE ritengo siano un FURTO, ieri mi sono fatto prendere un po' dall'entusiasmo e sono rimasto coinvolto in questo acquisto ASSURDO!1 punto
-
@@sixtus78 e di cosa ti dovrei scusare? :lol: La non-conoscenza fa sempre molto piacere... Piccolo pensiero off-topic: certo che con le papali stabilire un grado di rarità (approssimativo, si intende) valido è una faticaccia! Ovviamente mi riferisco alle emissioni meno recenti, per intenderci tutte quelle di cui non conosciamo tirature & Co. Menomale che c'è il Forum!1 punto
-
Un peso delle Filippine normale ed una con contromarca cinese e suo retro1 punto
-
Io ho usato la MasterCard legato al mio conto. La cifra è stata prelevata ma non mi compare nel saldo disponibile la chiamata relativa a chi o cosa fa riferimento l addebito, io credo che sono quando vedremo l addebito con la dicitura mtm......sul conto, il tutto è andato a buon fine.1 punto
-
Eccomi. Si tratta di una moneta cinese da 1 cash emessa dall'imperatore Qianlong (1735-1796); è stata prodotta dalla seconda zecca di Pechino, ovvero quella alle dipendenze del Ministero dei Lavori. Vi ricordo questa mia guida per identificare le monete dell'ultima dinastia cinese: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=45581 punto
-
"Tanto per intenderci, una analoga discussione la devo aver aperta anni prima di questa, proprio perché in collezione avevo entrambi gli esemplari, con le due ghiere diverse.....che si arrivi oggi e si pretenda pure di aver fatto una scoop!!! :blum: :blum: Ciao Renato. Mi hai preceduto, perché volevo replicare con una Tua discussione risalente al 2011, al secondo punto (lettera b) dell'intervento del Sig. Pezzi, che scrive: "b) è stato stabilito (senza ombra di dubbio), qual'è la ghiera originale (quella spaziata) o di 1° tipo, visto che corrisponde a quella usata per coniare gli esemplari di "PROVA" (ancora disponibili per un confronto). A tale proposito (correggetemi se sbaglio), NON mi risulta che prima dell'uscita cdl contestato articolo qualcuno sia mai giunto a tale conclusione." Mi spiace, Sig. Pezzi, ma come Lei chiede, La devo correggere, perché ciò che Lei scrive sul Notiziario nel novembre 2015-maggio 2016, era già stato riportato in una discussione aperta dall'Utente Renato nel lontano 2011 e che la persona che Le stampa i nostri interventi potrà trovare qui: http://www.lamoneta.it/topic/80629-20-lire-1936-impero-prova-e-non-solo/?hl=contorno%20primo%20tipo%20secondo Quindi, mi spiace deluderLa, ma la Sua considerazione giunge con qualche anno di ritardo.....se poi vogliamo dire che comunque è pur sempre utile per coloro che non leggono il Forum ma che leggono invece il Notiziario....diciamolo pure....ma si tratta di una conclusione nota da anni. M.1 punto
-
Ti ringrazio; non avevo proprio pensato alla correzione colore selettiva! Dopo faccio una prova. Ieri alla fine sono riuscito a trovare una lampadina uguale all'altra ma, dopo i primi scatti, ho notato subito che la doppia luce mi appiattisce molto i rilievi. Devo provare ancora a trovare una soluzione ma credo di aver capito il problema.. Posto sotto il risultato sul nichelio sempre con lampadina singola ma questa volta centrale e molto distanziata. Anche quì la luce non è ottimale purtroppo.. Inoltre ho qualche difficoltà nell'uso del doppio vetro a causa della esigua distanza tra moneta e obiettivo (2 cm circa).. C'è qualche trucco?1 punto
-
Vi ringrazio! Questo materiale è veramente difficile da fotografare purtroppo! Sto facendo qualche esperimento nel tempo libero per cercare di raggiungere un risultato soddisfacente ma non è facile..1 punto
-
Ciao! Moneta difficile a trovarsi in queste condizioni; è veramente superiore alla media. Peccato per il difetto sul bordo; dici corrosione? Ci potrebbe stare, magari in quel punto era compromesso il conio. saluti luciano1 punto
-
1 punto
-
....magari!! A dire il vero in questo periodo sono molto preso da vari impegni tutto fuorché riposo! Bel grossetto largo e con bella data visibile Cosa chiedere di più ad una moneta come questa?1 punto
-
@@Agata anche io vedo LADISLAUS, potrebbe essere un quattrino di Aquila di Ladislao di Durazzo 1386-1414, sul R c'è un leone verso sx, ma qui non si vede per la forte usura1 punto
-
Carissimo @@CASSATA Condivido pienamente la tua logica, stanotte ho pensato a lungo..., e in fin dei conti se la schermata finale del sito, se ricordate di colore verde, annunciava il buon esito e sulla carta il denaro era stato regolarmente prelevato..., la moneta e' da considerarsi acquisita.... Magari non compare l'acquisto nello storico dell'account solo per motivi di sovraccarico..., dovuti principalmente a un sito in pieno collaudo... Però, stando sempre alla logica..., potrebbe anche essersi verificato l'esatto contrario, e cioè che nello step finale compare la scritta di avvenuto pagamento per errore..., e per errore anche il prelievo dalla carta.... Insomma sui social leggo che solo una minima parte degli utenti hanno effettivamente acquistato la moneta, e di tutti gli amici solo uno ha la famosa mail con la fattura... Secondo me bisognerà attendere, dando tempo al tempo... Tuttavia io sento puzza di bruciato..., e direi che una mail per far valere le nostre ragioni la dovremmo scrivere TUTTI ! Ripeto, se malauguratamente dovessi aver ragione io..., questa vendita sarebbe l'ennesima presa per i fondelli nei confronti dei collezionisti, e non va bene!1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Prova a modificare i tuoi dati nella sezione MON COMPTE ora che non c'è casino. Poi vedi se nell'ordine ha preso la modifica. Credo tu non possa fare altro, altrimenti dovresti scrivergli (ma ora che rispondano mi sembra difficile)1 punto
-
Mah...a me non dispiace, mi pare anzi in bello stile su entrambi i lati benchè abbia subito credo una energica spatinatura in passato. Ultimamente mi sembra che si gridi un po' troppo al lupo sul forum...impressione mia.1 punto
-
1 punto
-
Opera di fusione? quelle 2 gobbette ai 2 lati opposti mi danno da pensare,1 punto
-
http://www.ebay.it/itm/XS-CYPRUS-Venetian-Occupation-Schlumberger-pl-VIII-11-EXTRA-RARE-UNIQUE-/371643378143?1 punto
-
Caro Gianfranco, il tondello perfettamente circolare è dovuto semplicemente al ritaglio effettuato col programma di fotoritocco. Poichè la moneta era posta su sfondo disomogeneo, l'unico modo di scontornarla era quello di ritagliare (e si scorgono particolari dello sfondo al livello estremo della corona periferica). Per quanto riguarda la fine della coniazione a martello, come ti ha detto Roberto, il periodo è quello del Pontefice in questione: tuttavia non so bene se in quest'epoca a Roma sia mai stato utilizzato il torchio a bilanciere. Le piastre e la maggioranza dei testoni erano coniati con conii basculanti (o rotanti) e pertanto potevano presentare imperfezioni ma non ribattiture. Quella qui in discussione è stata però coniata a Ferrara, e qui la coniazione al torchio (e non con i conii rotanti) era iniziata ben prima.1 punto
-
Se a qualcuno fosse sfuggita, ho aperto una discussione nella sezione Bibliografia http://www.lamoneta.it/topic/149805-mega-red-2017/ petronius :)1 punto
-
Mio pensiero che può essere condivisibile o meno (molti condividono) : "un oggetto che viene creato per essere collezionabile spesso non lo è" ; queste monete "commemorative" servono semplicemente a far guadagnare lo stato che le conia ... valore storico nullo (personalmente non mi rilascia nessuna emozione) , il mercato per questi oggetti è limitato (poca richiesta) , livello stilistico nullo a mio parere . Io l'avrei sicuramente pagata solo per l'argento in essa contenuto (intorno agli 11€). La parola 'rarità' mi ferisce nel profondo invece :D. Ripeto , è un mio giudizio personale , non voglio fare il professorone .1 punto
-
Chiedo scusa se esco dal TEMA, ma in collezione appare qualche bella e antica medaglia e con piacere la condivido 1593 PALMANOVA FONDAZIONE DELLA FORTEZZA DURANTE IL DOGADO PASQUALE CICOGNA Da: VOLTOLINA LA STORIA DI VENEZIA ATTRAVERSO LE MEDAGLIE n. 691 pag. 713 D/ PASCALE CICONIA DUCE VENTIAR . ETC . AN . DNI . 1593 - Leone di S. Marco andante a sinistra, stringendo in una zampa la spada, posa l'altra sulla terraferma, mentre ha le due zampe posteriori sul mare; a sinistra sopra il rialzo sta una piccola croce. R/ FORI IVLII . ITALIAE . ET . CHRIS(TIANORVM) . FIDEI PROPVGNACVLVM - Baluardo del Friuli, dell'Italia e della fede cristiana. - La fortezza è delineata nella sua cinta, al centro la scritta PALMA ed una gran croce, in alto a semicerchio: IN HOC SIGNO TVTA Sicura in questo segno. Bronzo originale coniata, mm. 43, gr. 22,18 Per conoscenza https://it.wikipedia.org/wiki/Palmanova1 punto
-
Gli errori di conio sono altro.... questa è una moneta sfregiata, ( smerigliatrice, lima, pressa....... la scelta è varia) saluti TIBERIVS1 punto
-
Buongiorno, i commercianti vendono la medaglia del 1915 in bronzo con montatura dai 200 ai 250 euro. Mai generalmente ai numismatici piace senza montatura e ai medaglisti con le varie montature. Questa medaglia fu fatta coniare su iniziativa della croce rossa italiana per omaggiare coloro che avevano fatto delle donazioni pecuniare a favore della stessa. Infatti era da poco iniziata la Grande guerra e alla Croce Rossa veniva chiesto uno sforzo non da poco, nel curare le migliaia di soldati feriti. Per questo i vari comitati locali della Croce Rossa cercarono di incentivare le donazioni e in cambio ricevevano la medaglia in bronzo per donazioni di almeno 10 cent, in argento per almeno 2 lire e in oro per almeno 50 lire. Terminata la guerra la Croce Rossa Italiana chiese nuovamente ai cittanidi uno sforzo con una nuova campagna di donazioni ma questa volta non ebbe grande successo poichè tutti si erano impoveriti durante la guerra ed ecco perchè quelli del 1918 sono molto più rari. NOTE: Tali persone che effettuavano le proprie donazioni non furono considerate meritevoli di ricevere la grande medaglia di benemerenza della CRI con il relativo diploma, (anche perchè se avessero dovuto conferirla a tutti sarebbe costato troppo, molto meno far coniare una medaglietta nel 1915 e nel 1918) Comunque la CRI nel 1916 vide il bisogno di coniare una nuova medaglia in bronzo argento e oro in vari diametri per conferire a coloro che si erano resi benemeriti nella propaganda della CRI.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
