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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/03/16 in tutte le aree
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Ciao a tutti, vorrei chiedere un parere sulla conservazione di questa piastra. Mi sembra possa considerarsi un qSPL. Che ne pensate? Mi farebbe piacere anche sapere una vostra valutazione riguardo al prezzo. Grazie a tutti4 punti
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Recentemente è passato in asta un denario di Bruto che è un clone piuttosto pericoloso. Girando su e-bay ho trovato un esemplare più grossolano, più facilmente identificabile che mi ha permesso di sgamare il primo. Ve li allego entrambi, non vorrei diventassero d'improvviso comuni. Estote parati.3 punti
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purtroppo il modo di comportarsi anche di tanti "esperti"...non e' univoco; posso solo dire che io le monete con il bordi del II tipo le sigillo evidenziando in grande e rosso BORDO DE II TIPO... probabile riconio con coni originali.... per questo mi sono gia' attirato le ire e le antipatie di tanti...che spesso hanno deriso questa perizia.....ma a denti stretti!!! infatti chi conosce l'argomento...anche se le perizia come autentiche....evita poi sempre di acquistarle!3 punti
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Manifestazione organizzata dal Circolo Numismatico Ticinese e patrocinata dal Comune di Musso (CO), famoso per essere stata una delle due roccaforti principali del Medeghino che si insediò nel suo inaccessibile castello. Seguirà alle 18:00 al Museo di Musso la conferenza del Dr. Alessandro Toffanin: Rapporti numismatici tra Lombardia e i Grigioni all’epoca del Ducato di Milano dalla seconda metà del XV all’inizio del XVI secolo La conferenza tratterà le tre zecche dei Trivulzio (Mesocco, Roveredo e Musso) e i loro rapporti con il Ducato sforzesco. cmusso_Presentazione.pdf cmusso_Programma.pdf2 punti
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Giusto per concludere il post sulla Colonna Traiana , vediamo brevemente di capire in base ai pochi passi di Cassio Dione chi era Traiano come uomo comune , non come militare , le cui gesta sono conosciute da tutti e perche’ il S.P.Q.R. gli dedicarono questo primo e prestigioso attributo onorifico . Con questa famosa dedica che voleva rendere onore alle qualita’ umane oltre che militari di Traiano , il Senato e il Popolo Romano vollero rendere riconoscenza perpetua a questo primo Imperatore non nato in territorio italico ; anche se gli Ulpii erano originari italici , Traiano comunque non nacque in Italia ma in Hispania , anche se secondo le fonti apparteneva ad una famiglia originaria di Todi in Umbria , appunto quella degli Ulpii che, sebbene ormai provinciale , era pero’ di rango senatorio . Gli Ulpii si erano stabiliti nella provincia iberica di Baetica , la quale mantenne però sempre i contatti con la terra d' origine dove aveva interessi economici dovuti a proprietà terrierie ; altri scrittori antichi davano invece Traiano nativo di Italica , sempre in Hispania , colonia fondata un tempo da Cornelio Scipione , colui che sara’ il futuro Africano , per ospitare i suoi soldati veterani . Purtroppo le notizie intorno a Traiano sono scarse anche a causa della dolorosa perdita del De bello Dacico , dove probabilmente Traiano oltre ai fatti militari della conquista della Dacia avvenuta in due campagne , scrisse anche qualche notizia della sua vita . Per sapere qualcosa di lui come uomo dobbiamo fare affidamento principale su Cassio Dione perche’ anche la Storia Augusta che sarebbe dovuta cominciare dalla Vita di Nerva , continuando Svetonio , presenta una prima lacuna , quella appunto che riguardava le Vite di Nerva e di Traiano . Sentiamo quindi in pochi passi cosa ci racconta Cassio di Traiano come uomo , che gli valse dai contemporanei quella prestigiosa dedica ; a proposito di Cassio Dione e’ risaputa ed accettata anche dagli storici moderni la sua integrita’ ed onesta’ intellettuale come storico . Come prima cosa Traiano appena eletto Imperatore scrisse di suo pugno una lettera al Senato nella quale comunicava , tra altre cose , che mai avrebbe mandato a morte o privato del suo rango , un Senatore ; per noi moderni questa notizia puo’ sembrare una banalita’ , ma a quei tempi , specie dopo quanto avvenuto con Domiziano , banalita’ non lo era affatto , perche’ mandare a morte o espellere dal Senato un Senatore , anche senza prove concrete che ne attestassero le colpe , era pratica comune . Traiano miglioro’ subito , con appropriate riforme , le condizioni sociali dello Stato , rivolte in particolare al sostentamento dei bambini particolarmente poveri ( Traiano non ebbe figli ) come aiuti in alimenti ed istruzione , anche un famoso Sesterzio con l’ Abbondanza e in esergo Alim Ital , come si puo' vedere nel Sesterzio in foto , conferma cio’ ; su questa decisione di aiuti influi anche la moglie Plotina , grande donna a fianco di un grande uomo , famosa fu una sua frase dopo il primo ingresso nel Palazzo imperiale del Palatino : “Voglio uscire da questo luogo esattamente uguale a come sono entrata” e per tutta la vita come moglie si comporto’ con una irreprensibilita’ esemplare . Traiano si distinse in particolare per il suo senso di giustizia , per il coraggio e per la semplicita’ delle sue abitudini di vita ; non invidiava nessuno , ne fece mai mandare a morte nessuno , esaltava tutti i buoni cittadini , non dava credito alle calunnie e non si abbandonava alla collera , mai si impossesso’ di denaro altrui . Spendeva ingenti somme di denaro per finanziare le guerre esterne e altrettante somme ingenti per opere di pace , rifece e costrui strade , fece porti ed edifici pubblici , ma non sacrifico’ la vita di nessuno per la loro realizzazione . Amplio’ ed abbelli il Circo Massimo ed era sempre affabile con tutti . Queste sono solo alcune delle qualita’ morali di Traiano che gli valsero insieme a quelle militari il prestigioso appellativo di Optimo Principi . Queste poche note delle qualita' morali di Traiano cosi' descritte possono sembrare ovvie ai nostri giorni , ma in antico erano vere rarita' , almeno per chi raggiungeva i piu' alti gradi della gerarchia statale ; tanto che anche Dante Alighieri nel canto X del Purgatorio recita alludendo a Traiano : “Giurato si saria ch'el dicesse 'Ave!'; perché iv'era imaginata quella ch'ad aprir l'alto amor volse la chiave... Quiv'era storiata l'alta gloria del roman principato, il cui valore mosse Gregorio a la sua gran vittoria... Non vo' però, lettor, che tu ti smaghi di buon proponimento per udire come Dio vuol che 'l debito si paghi... Esempi di umiltà : Traiano e la vedova (70-96) Dante si muove dal punto in cui si trova e vede scolpita un' altra storia nel bianco marmo , proprio accanto a Micòl . Qui è rappresentata la gloria dell' Imperatore Traiano , che spinse papa Gregorio a pregare Dio per la sua salvezza : l' Imperatore è raffigurato a cavallo , mentre una vedova gli si avvicina in lacrime . Intorno a lui è pieno di cavalieri che levano al cielo le insegne imperiali a forma di aquila d' oro , che sembrano muoversi al vento . Sembra che la vedova si rivolga a Traiano e gli chieda giustizia per il figlio ucciso , mentre l' Imperatore risponde di attendere il suo ritorno . La vedova ribatte che Traiano potrebbe non tornare e lui replica che il suo successore le darà soddisfazione . La vedova ricorda al principe che se un altro farà del bene al suo posto a lui non verrà alcun vantaggio e Traiano accetta allora di fare giustizia prima di partire , poiché prova pietà per la donna . Solo Dio , osserva Dante, può aver prodotto tali sculture , che non si sono mai viste sulla Terra e che sembrano parlare anche se non lo fanno .2 punti
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è la traduzione veneziana (1728) di un'operetta francese seicentesca, purtroppo la mia copia manca del frontespizio ma per fortuna mantiene l'incisione dei due parrucconi2 punti
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Buondì, scopro solo ora questa discussione! Ho letto i vostri interventi con un certo interesse, io stesso mi chiedo spesso da cosa scaturiscano i nostri interessi. Forse la mia lettura potrà sembrarvi semplicistica, credo tuttavia rappresenti bene l'essenza dei miei hobby (ed è affascinante vedere quante diverse "molle" abbiamo noi collezionisti :) ). Premetto che io ho un difetto sostanziale :D non sono in grado di appassionarmi finché non ho modo di squadrare, apprezzare e studiare nel concreto la materia prima, ovvero tenerla nelle mie mani. Senza entrare nei meriti, dico solo che lo definisco "difetto" per due motivi: il primo, più intuibile, è di ragione economica; il secondo, strettamente collegato, è di natura culturale. Apprezzo coloro che riescono ad apprezzare una materia senza averla conosciuta faccia a faccia, per esempio leggendo un libro, studiandola a scuola o per influenza di terzi. Tuttavia io non ci riesco! O meglio, posso studiare, approfondire, conoscere e forse apprezzare la materia, ma di certo non la potrò chiamare passione (che, se ho colto correttamente, è il tema di fondo dell'intervento di Legio). Tutto questo per dire che se oggi sono ancora prevalentemente appassionato del mondo imperiale, ciò è senza dubbi dovuto al mio primo approccio alla materia (un antoniniano di Gallieno :D ); credo che come prima mossa sia più facile avvicinarsi alla materia imperiale per mere questioni economiche, quanto viene dopo... più o meno prescinde da esse (con i dovuti accorgimenti ovviamente!!). Sono altrettanto certo che qualora si ripetesse una simile situazione con un denarietto repubblicano, allargherei volentieri le mie mire collezionistiche. Dunque la mia propensione non dipende né da un primordiale interesse culturale (nato semmai dopo l'approccio con quel mondo sconosciuto che era la numismatica) né da influenze esterne. Semmai ben si adatta alla costante attrazione per il passato che ho sempre avuto (ciò per dire che repubblica e impero li considero ugualmente "antichi" ;) ).2 punti
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Il valore di catalogo per le moderne commemorative lascia davvero il tempo che trova...sono poco ricercate quelle italiane, figuriamoci quelle degli Emirati Arabi...per rivenderla ad un prezzo simile a quanto pagato dovresti trovare l'amatore (cosa non facile), altrimenti se dovessi provare a rivenderla su Ebay o da un numismatico temo otterresti il prezzo del metallo prezioso contenuto o poco di più.. Cosa diversa è se l'hai presa per la tua collezione personale, se la moneta ti piace e non pensi di cederla nel prossimo futuro..2 punti
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Siamo tutti concordi nel definirle autentiche...coniate in zecca con materiale della zecca, ma certo non possono essere paragonate a quelle prima versione... Vedete...oggi sarebbe agevole tirare fuori il materiale creatore di monete...che so..il 5 lire del 1901 e poi riconiarlo...magari fondo specchio..ma così si falsa tutto un mondo...quello numismatico....quel materiale appartiene ad un'epoca che non esiste più...e non troverei corretto neanche coniare un solo esemplare per il MNR, dove...non so se lo sa...il 5 lire del 1901 è stato sostituito con un falso..e neanche tanto accurato... Chi ha pagato per queste sostituzioni lei potrebbe chiedersi? Ma i Minions...Lo sanno tutti che sono loro i veri colpevoli. Nell'ambiente militare se sparisce qualcosa di cui si è responsabile si ha la colpa in vigilando....nella PA esiste evidentemente un altro sistema di esame delle responsabilità.2 punti
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@@margheludo @@dabbene Tipo H3b E' una storia vecchia. Cascano le braccia, per non citare altri attributi, ma questo è quanto e personalmente non ci faccio più caso. Cari saluti a tutti2 punti
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riutilizzo di una moneta "fuori corso" ....come bottone?2 punti
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Scusa Antonio, vedo solo ora questa discussione. La tua variante è classificata al n. 50/B del Crocicchio/Fusconi. Avete ragione: è piuttosto rara (ne conosco solo 3-4 esemplari). Ecco un'immagine: Del tipo "normale" (CF 50/A) conosco due varianti: con lettera D di CLAVDIT speculare:2 punti
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Non per fare il pignolo,tra l'altro l'asta e'del 2011 quindi serve a poco rivangare,ma questo credo che sia un denaro del periodo di Enrico V 1106-1125.il venditore non è neanche di primo pelo ma,se non c'è stato uno scambio delle fotografie,direi che è scivolato sulla buccia di banana? notoriamente insita in queste monete.Ovviamente si fa tanto per parlare un po'.2 punti
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Buonasera a tutti :hi: Come avevo già anticipato, carico sul forum la presentazione che elaborai qualche tempo fa per una lezione al Monteore del mio liceo. Dato che gli argomenti sono, ovviamente, vastissimi, cercai di fare, per ogni periodo, un riassunto molto sintetico... Ripeto, la presentazione è adatta come supporto per un'esposizione orale di fronte ad un pubblico poco ferrato, la maggior parte di voi non troverà concetti mai affrontati prima; ciononostante, la presentazione offre comunque una bella visione d'insieme, soprattutto per i neofiti. Aggiungo che a chi servisse l'originale in powerpoint, che è ricco di animazioni e sicuramente è più "presentabile" di questi screenshot, mi contatti pure per messaggio privato. Provvederò ovviamente a mandare per mail l'intera opera. Detto questo, propongo di seguito la prima parte di presentazione. In questa sequenza, si riprendono i concetti di numismatica e di moneta in generale, per poi passare ai primordi della monetazione romana con aes rude, aes signatum, aes grave. Spero sia di vostro gradimento, Titta ;)1 punto
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Già, marenghi e sterline sono tra le monete preferite, ancora oggi, per farne ciondoli e spille; quindi graffette di montature, appiccagnoli e, peggio ancora, incastonature sono la loro dannazione. Con un'aggravante, queste hanno il contorno zigrinato ed è pressochè impossibile da restaurare; le monete più vecchie che lo avevano liscio, offrono migliori possibilità di restauro. saluti luciano1 punto
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@@vincenzo75 Imitativa non vuol dire falso moderno, vuol dire coniazione non da parte dello stato centrale, e se non è uno specialista non credo che lei sia in grado di dire se sia una coniazione ufficiale o imitativa. Rara comunque non lo è di certo, gli antoniniani di Tetrico sono tra le monete più comuni del mondo romano. Come le abbiamo fatto notare, la forbice di prezzo va dai 3 ai 20 euro. Sempre che ovviamente lei disponga di una certificazione di lecita provenienza del bene archeologico.1 punto
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Dopo la seconda guerra mondiale cambia lo stemma nazionale, le Filippine diventano un Repubblica. In questa mia moneta che inserisco di seguito il dritto non cambia, nel nuovo stemma è riportata solo una piccola aquila statunitense a simboleggiare il passato coloniale del paese.1 punto
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Buon pomeriggio Certamente .... "quasi puro". Io sono più indulgente nel considerare un "errore" la dizione di "oro puro" o "oro zecchino" con cui ci si riferisce ad una moneta che contiene 996/997/998/999 millesimi di oro. Si tende quasi sempre a ragionare in termini odierni su concetti che hanno centinaia di anni. Quale poteva essere l'affinazione massima dell'oro 300 o 500 o 800 anni fa? Mutevole a seconda del periodo e della capacità della zecca, ma in generale l'oro intorno al 23 carati veniva già considerato oro puro. Il ducato d'oro veneziano (detto poi zecchino), coniato in una zecca sicuramente considerata attenta, precisa e affidabile, nei primi tempi, aveva un fino di 23 carati e 3 grani e 1/2, vale a dire una purezza del 99,5 %. Dopo il 1414 aumentò di qualche decimo, fino a sfiorare i 24 carati. Riguardo alla presenza di tracce di appiccagnolo, ci sono monete, come ad esempio le oselle veneziane, che hanno subito in maniera massiccia questa pratica (oltre a ciò alcune sono state anche dorate) e quindi credo che per queste (e per altre che hanno subito spesso questa pratica) la loro valutazione non sia molto penalizzata . Se l'operazione non ha deturpato molto l'osella ed il danno si è limitato al solo bordo senza danneggiare i campi, che risultano essere ancora con un buon rilievo, stando a quello che vedo nelle aste, non perde più del 20% - 30%. Il problema maggiore, secondo me, e che quando c'è stato un appiccagnolo e la moneta è stata indossata per molto tempo, anche se l'appiccagnolo è stato tolto e restaurato il bordo, resta sempre sulla moneta la tipica consunzione da sfregamento; in questo caso la traccia di appiccagnolo è ben poca cosa ..... Su monete che statisticamente non soffrono dell'uso di appiccagnolarle, cambia tutto! saluti luciano1 punto
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Si,come c'è una bella differenza tra i padovanini originali coniati nel XVI° secolo e le copie postume fuse.. :blum:1 punto
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Sarà...ma sta di fatto che le monete al MNR sono state sostituite, rubate, deturpate in maniera irrimediabile...e alla fine...sapete tutti come sono andate le cose....della serie...vogliamoci bene...1 punto
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Probo e non "Proco", ma sicuramente Eliodoro intendeva scrivere Brobo, che è del periodo 276 - 282. P.s. l'Antoniano postato da Eliodoro nn mi piace per niente!.1 punto
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Ho controllato e ora anche il mio ordine (n. 86) compare sul sito mtm-monaco. Per il momento è nello stato "pending".1 punto
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Allora, ci sono un paio di ipotesi molto distanti. Ognuna presenta dei punti deboli , a mio modesto avviso, che solo delle evidenze extranumismatiche potrebbero aiutare a superare. Tuttavia ogni ipotesi può essere d'aiuto per fare un passo avanti. Io non vi conosco personalmente e non conosco il vostro cv ma certamente l'opinione di un grecista esperto di traduzioni e epigrafia potrebbe aiutare ad andare oltre il "io dico che ..." un professore di greco antico o un epigrafista esperto del periodo andrebbero interrogati sul tema numeri e sul tema nomi, perché forse in un caso così intricato una certa interdisciplinarita aiuterebbe di certo.... se è già stato fatto , fate finta di nulla1 punto
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d'accordissimo con voi...Però non dimentichiamo però che nel '700 con "medaglia" si intendeva anche e soprattutto "moneta", o meglio i termini erano ancora interscambiabili. il libretto infatti tratta perlopiù di "medaglie consolari" (ovvero monete romane repubblicane) e degli imperatori1 punto
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@massi75rn Ciao , tante domante tutto in una volta ...........Che il tondello sia d'argento , non sono sicuro , anche perché stiamo osservando una foto e per logica (dovrebbe essere in argento). Per i depositi biancastri sul dritto... probabilmente si tratta di qualche adesivo o componente chimico per rinforzare la tenuta della frattura. Lo strato superficiale del dritto , non c'è più , diversamente sul rovescio , gran parte della zona centrale , sembrerebbe che sia rimasto . Ho accennato a forte temperature , poiché sul rovescio sotto la legenda , si sono create arricciature del metallo , tipico da surriscaldamento fino al (quasi ) punto di fusione. Non credo minimamente , che si possa trattare di un denario venuto alla luce da un incendio, poiche sarebbe stato attaccaco lo stesso , da ossidazioni e sedimenti vari. Certamente quanto da me descritto, sono solo opinioni personali discutibili. Resta il fatto che per me e solo un falso truccato.1 punto
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Mio primo post qui, spero di fare tutto giusto Taglio: 2€ Nazione: Monaco Anno: 2014 Tiratura: 780.000 Condizioni: MB+ Città: Genova1 punto
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Una prima bozza della "lista rarità" per le mezze piastre di Innocenzo XI. Tra l'altro ho avuto modo di verificare che il CNI ha un pò di confusione sull'argomento, disallineamenti notevoli tra testo e tavole... Partecipate numerosi con le vs. considerazioni ! Ciao, RCAMIL. Mezze piastre Innocenzo XI ROMA-pub.pdf1 punto
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Credo che non perdono tempo a lucidare le monete,secondo me sono ferme la e messe in circolazione al momento opportuno.1 punto
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Il libro a parte la teoria, che è totalmente inconsistente secondo me,ma anche secondo il De Callatay e un altro numismatico con cui ho potuto parlare, e' pieno zeppo di errori oggettivi e omissioni di dati potenzialmente contradditori di essa. I sistemi numerali non funzionavano come dice lui: E' vero in quei testi citati viene mostrato un utilizzo mischiato dei sistemi di numerazione: ma innanzitutto alcune considerazioni che vengono fatte con un bel punto di domanda lui le presenta con dati certi e probanti. 2. si tratta di 3 iscrizioni e un papiro datati mi pare uno nella prima metà II e gli altri nel I, quando come indicato nei passi del McLean che ho indicato l'uso di abbreviazioni e forme strane inizia a diffondersi.4. Il papiro non conta molto dato che anche io se prendo appunti posso ad esempio utilizzare ke al posto di che, ma ciò non significa sia corretto. Gli altri sono dei contratti/atti di pagamento e quindi testi semi/ufficiali in cui una certa libertà poteva essere tollerata. Ma su un documento ufficiale dello stato No. E la moneta lo e'. Hai visto anche te come sul suo libro dove spiega tutto le contraddizioni siano onnipresenti. Uno stesso monogramma che in un caso e' 1 milione perché gli serve così, nell'altro 4 perché gli serve cosà. Stessi numeri scritti in modi differenti... Se gli serve.5 i numeri tipici di una zona si evince chiaramente, a parte l'esempio peraltro non sicuro della O argiva che si ritrova in un monogramma Pi con Omicron incusa a Tebe, che da Argo non è neanche lontanissima, questi stessi autori li considerano generalmente utilizzati solo nell'area di pertinenza. Quelli di Tespi a Tespi e zone limitrofe e così via. Che utilizzassero la A di Andania, che è un brufolo all'interno della Messenia, mi pare malsano poter pensare che fosse utilizzata al di fuori di Andania stessa. Ma che dimostrazione è dire:"La c'è una A. E' certamente quella di Andania e dunque vale 1000". Questa NON è una dimostrazione, ma un'ipotesi strampalata (questo stesso termine l'ha utilizzato King John riferendosi alla propria teoria).1 punto
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Mah..sono sempre stato contro la speculazione ma credo che ci siano enormi differenze tra comprarne due perche' magari si e' studenti e si vuole "andare in pari" e comprarne 10/20.Io non biasimo chi ne ha prese due. Anzi,ha fatto bene perche' con una in piu' si e' pagata l'altra. Certo,chi ne ha prese 15 e' uno speculatore. C'e' enorme differenza secondo me..poi ognuno la pensa come gli pare,e' chiaro.1 punto
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Argomentazioni più ampie a favore della possibilità che i monogrammi siano numeri le ho fornite nel mio libro. Intervenendo in questa discussione volevo semplicemente portare il mio punto di vista sull'interpretazione dei monogrammi riportati sui tetradrammi babilonesi del periodo attenzionato: il mio intervento mi sembrava pertinente. Non trattandosi di scienze esatte è difficile dare una dimostrazione che sia certa al 100% ma credo sia già tanto fornire un po' di elementi a sostegno. In ogni caso non ho mai parlato di "dimostrazione" ma di "possibilità di interpretazione” diversa: riproduco di seguito il testo del mio post #86 che ne introduceva altri. «Voglio portare anche io il mio contributo a questa discussione (intitolata non a caso “Monogrammi? Cerchiamo di capirci qualcosa assieme”) nella speranza che possa instillare quanto meno il dubbio che esiste una possibilità di interpretazione diversa rispetto a quelle fin qua ventilate. Guardate come questi misteriosi monogrammi riportati sui tetradrammi babilonesi si prestano ad essere interpretati come numeri che indicano sempre le medesime quantità: 1 milione e 4 milioni (che per me sono, rispettivamente, i tetradrammi coniati e le dracme a cui corrispondono….» Non pretendo affatto di avere ragione a tutti costi perché sarebbe stupido ma negare ad oltranza la possibilità che in alcuni casi i monogrammi siano composti da numeri mi sembra altrettanto stupido: è un fatto che le lettere dell’alfabeto esprimevano anche i numeri. Tengo a precisare che sono pronto a ricusare la mia tesi se qualcuno mi spiega in modo compiuto a cosa diavolo servivano questi monogrammi. Né ci si può chiamare fuori dicendo, con il de Callatay, che è inutile scervellarsi a capire cosa o chi richiamavano i monogrammi perché rinviano a personaggi non noti alle fonti: in tal caso era inutile anche aprire questa discussione…. Comunque per evitare “deja vu”, vale a dire per evitare che questa discussione segua la sorte di tante altre (snervanti botta e risposta tra due litiganti a favore e contro della “teoria dei numeri”) mi limiterò a leggere gli interventi altrui ringraziando tutti della possibilità che mi è stata concessa di esprimere il mio parere e ringraziando coloro che hanno letto i miei post per la pazienza che hanno avuto.1 punto
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Il tutto dipende da rarità, tipologia e prezzo... Le monete di Napoli in oro quasi puro sono ad esempio i 30 ducati con percentuale d'oro di 996/1000...1 punto
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Volevo ringraziare tutti quelli che sono intervenuti nella discussione! In special modo @@claudioc47 per il suo puntuale giudizio sulla monete e per i consigli sulle foto. Un saluto a tutti1 punto
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Aver speso qualche euro in più non importa.. l'importante è che ti abbia soddisfatto..1 punto
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DE GREGE EPICURI Potrebbe essere di Andy Warhol, e devo dire che a me non dispiace. I colori del volto ricordano un po' la testa di Nefertiti al Museo di Berlino...1 punto
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Mi auguro un futuro aggiornamento di questo importante e utile testo da parte di Liutprand1 punto
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.... e le ricerche continuarono sul volume del MUNSTER COSMOGRAFIA UNIVERSALE DEL 1558, segue scansione1 punto
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Allora potrebbe essere un peso monetale per il mezzo Ducatone, "retrocesso" poi a peso commerciale di 15 trappesi. Saluti Gzav1 punto
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a me nemmeno compare ma di solito esce dopo qualche giorno, almeno per quanto mi riguarda. Ieri comunque una decina di minuti dopo l'acquisto mi è arrivato questo messaggio della banca: ps: in questo mare di ipotesi e ansie non sarebbe male una mezza comunicazione da parte loro -_-1 punto
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La morfologia di Roma arcaica era molto diversa da quella che vediamo al giorno d’ oggi , i famosi sette colli dominavano dall’ alto del pianoro della campagna romana profonde valli percorse quasi tutte da corsi d’ acqua , sorgenti e stagni , poi incanalate o prosciugati nell’ evolversi della storia romana ; queste valli con il trascorrere dei secoli si sono quasi riempite di accumuli di ogni genere , comprese le rovine di antichi edifici al punto che gli strati piu’ antichi della Roma repubblicana e imperiale arrivano anche a qualche decina di metri sotto l’ attuale livello , facendo si che oggi i sette colli sono poco piu’ di lievi pendenze rispetto al manto stradale moderno . Tra i sette colli ce ne furono due : il Campidoglio e il Quirinale che fino all’ epoca di Traiano erano praticamente uniti , solo uno stretto avvallamento nel punto di unione , quasi li divideva , formando una barriera tufacea naturale che oggi avrebbe separato Piazza Venezia e il Campo Marzio da Via dei Fori Imperiali . Fu proprio in questo punto che l’ Imperatore Traiano al termine della guerra dacica , con il bottino di guerra ricavato dalla conquista della nuova provincia , decise di edificare il suo Foro , il piu’ grande , ricco e monumentale dei Fori imperiali di Roma che fu anche l’ ultimo costruito a Roma ; venne inaugurato nell’ anno 112 e il Foro si andava a disporre parallelamente al Foro di Cesare e perpendicolarmente a quello di Augusto , tutto il progetto della struttura è attribuito al famoso architetto Apollodoro di Damasco che segui’ Traiano nella guerra dacica . Il complesso del Foro Traiano , misurava 300 m di lunghezza e 185 di larghezza e comprendeva la grande piazza forense il cui ingresso monumentale forse sormontato da una quadriga e varie statue di prigionieri daci , come sembra di capire da un Aureo con l’ immagine dell’ ingresso del Foro , era rivolto verso il Colosseo e al centro della quale piazza si trovava la stata equestre di Traiano , seguiva la Basilica Ulpia , un cortile interno porticato al centro del quale era collocata la Colonna Traiana con ai lati due grandi biblioteche , una latina e una greca , famose nell’ antichita’ per la ricchezza e quantita’ di rotoli conservati ; dai piani dalle due biblioteche si potevano osservare quasi nella totale interezza i rilievi della Colonna , completava il complesso architettonico un Tempio del Divo Traiano e di Plotina i cui resti sono stati trovati al di sotto di Palazzo Valentini che oggi ospita la Provincia . Di tutto questo magnifico complesso quello che meraviglio’ maggiormente i contemporanei , in quanto si trattava di una novita’ assoluta per Roma , era la grande Colonna marmorea coclite che originariamente era tutta dipinta e che in cima era arricchita dalla statua in bronzo dorato di Traiano . Tornando al titolo del post , Traiano prima di iniziare la costruzione del suo Foro dovette abbattere la barriera naturale che univa il colle del Campidoglio con quello del Quirinale e per fare spazio al nuovo complesso forense divise per sempre i due colli creando quell’enorme varco che oggi vediamo tra le pendici orientali del Campidoglio , Piazza Venezia e Via Magnanapoli , dove oggi si sviluppa la grande Via dei Fori Imperiali e nei pressi della quale Via Magnanapoli , dove inizia a salire il colle Quirinale , fu eretta la Colonna . Con i suoi 39,86 metri di altezza rispetto al calpestio antico compresa la base alta circa 10 metri , ma senza la statua , stava ad indicare l’ altezza della barriera tufacea abbattuta che in precedenza univa i due colli . Questa opera di sbancamento e’ attestata chiaramente nella parte finale dell’ iscrizione antica posta sopra l’ingresso della base che fungeva anche a sepoltura delle ceneri di Traiano e di sua moglie Plotina , unica concessione da parte del SPQR ad un Imperatore romano di essere sepolto all’ interno del Pomerio , a dimostrazione di quanta stima e rispetto avevano i Romani nei confronti di Traiano : SENATVS • POPVLVSQVE • ROMANVS. IMP. CAESARI • DIVI • NERVAE • F. NERVAE TRAJANO • AVG. GERM. DACICO • PONTIF. MAXIMO • TRIB. POT. XVII. IMP. VI. COS. VI. P. P. AD • DECLARANDVM • QUANTAE • ALTITVDINIS. MONS. ET • LOCVS • TANTIS • OPERIBVS • SIT • EGESTVS. La colonna è costituita da 18 colossali blocchi in marmo pario , ciascuno dei quali pesa circa 40 tonnellate ed ha un diametro di 3,83 metri . L' alto basamento è ornato su tre lati da cataste d' armi ; sul fronte verso la basilica Ulpia è presente l' epigrafe dedicatoria redatta in carattere lapidario romano e sorretta da vittorie , che commemora l' offerta della Colonna a Traiano da parte del Senato e del Popolo Romano . Agli angoli del piedistallo sono disposte quattro aquile, che sorreggono una ghirlanda di alloro . Al di sotto dell' epigrafe si trova la porta che conduce nella cella interna al basamento , dove vennero collocate le due urne d’ oro con le ceneri di Traiano e della moglie Plotina , da qui comincia una scala a chiocciola di 185 scalini che raggiungere la sommità della Colonna . Tutto il magnifico complesso traianeo ispiro’ sempre ammirazione e meraviglia anche nei secoli futuri all’ inaugurazione del 112 , infatti esiste ad esempio un passo di Ammiano Marcellino scritto nelle Storie in occasione della visita a Roma di Costanzo II , quando l’ Imperatore di Costantinopoli rimase incantato dalle costruzioni e bellezze di Roma , ma in particolare quando vide il Foro di Traiano non riusci’ con parole umane a descrivere la bellezza e la maestosita’ del complesso , al quale neanche il Colosseo poteva paragonarsi e non potendolo imitare a Costantinopoli come avrebbe desiderato , espresse almeno quello di costruire ad imitazione la statua equestre di Traiano , al che il principe persiano Ormisda che lo accompagnava , disse a Costanzo : “Imperatore ! fai erigere prima una stalla simile a questa se ne sei capace ; il cavallo poi che ti proponi di costruire vi entri con maesta’ pari a quanto vediamo” . Costanzo vista l’ impossibilta’ di riprodurre un opera che pareva divina , rinuncio’ all’ impresa . A questo punto considerato che il personaggio che rimase tanto sconcertato da quanto vide a Roma fu un Imperatore romano ormai costantinopolitano che non risiedeva piu’ a Roma e non un semplice pellegrino , credo che non ci siano altre parole per poter solo minimamente immaginare le bellezze e meraviglie architettoniche che un tempo esistevano a Roma antica , frutto di generazioni di uomini che i Visigoti al seguito di Alarico quando entrarono in Roma paragonarono a dei , forse per questo ebbero fretta nell’ uscire da questa Citta’ temendo la vendetta divina per aver profanato la loro residenza .1 punto
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40 lire 1815 primo tipo. Direi MB-BB anche se forse è la foto ad essere impietosa (sembra una fusione!). Solo a peso d'oro siamo sui 405 per cui la richiesta non è scandalosa ma a mio avviso comunque alta. Io passerei.1 punto
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@@marco91 A parer mio se tale dovesse essere la conservazione ...io direi tra i 6,50/8,50 euro. :)1 punto
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É rintracciabile, nel libro "monete Fiorentine dalla Repubblica ai medici" museo nazionale del Bargello. C é scritto: comé ricordato da anonimo diarista, da identificare forse col Baldovinetti: l anno 1574 di settembre si cominciò a battere le monete a forza d acqua all uso di Germania, le quali riescono più pulite e lucenti. L invenzione fu di un Tedesco, e perciò il Granduca Francesco I fece fabricare un luogo a posta fuori dalle mura sull arno verso porta alla Croce , che oggi si chiama la Zecca Vecchia(cfr.Tondo,p.318) un documento , conservato all Archivio di stato di Firenze(depositeria Generale, 772,c.XL) attesta che già in data 5 ottobre 1565 l invenzione fu sperimentata a Firenze, alla presenza del Duca. Il tutto riportato dal libro, che riporta a sua volta documenti dell Archivio do Stato di Firenze. Ciao Fofo1 punto
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