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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/11/16 in tutte le aree

  1. Mi dicono che è giunto il momento di parlarne e allora incominciamo.... Il 17 settembre 2016 sabato a Milano verrà ripetuto il Convegno commerciale/culturale della NIP che tanto successo ebbe l'anno scorso a marzo. E' una seconda volta, nella stessa magica location dell'anno scorso al Circolo della Stampa, ex Palazzo Bocconi, in Corso Venezia 48. Il Convegno avrà la collaborazione di Azimut, SNI e CCNM come l'anno scorso. Quest'anno la NIP raddoppierà ed è vero, perché gli spazi saranno praticamente doppi rispetto all'anno scorso, quindi con maggiori spazi per commercianti e collezionisti, e poi doppi all'incirca per numero di interventi nella parte culturale rispetto all'anno scorso. Gli interventi che saranno specificati più avanti avranno come tema " Iubilaeum misericordiae " e seguiranno la tematica del Giubileo in corso ma in generale tematiche legate ad argomenti di carattere religioso in numismatica. Il sottotitolo è " Festa della Numismatica " e credo che miglior titolo non potesse esserci, questi eventi devono essere comunque delle Feste, della Numismatica e di tutti noi appassionati. Le Conferenze saranno numerose e frazionate un po' al mattino e un po' al pomeriggio. So che tra i conferenzieri ci saranno nomi importanti della nostra numismatica, ma anche nostri amici del forum, un segno importante di apertura verso più voci e voci differenziate. Ci sarà spazio anche per tematiche come le problematiche del collezionismo con esperti e poi... E poi il momento giovani, questo lo posso già dire, ed è un onore e un piacere per il nostro forum, vedere che Parma è servito, che ha fatto proselitismo e se lo ha fatto nella NIP di più non si poteva sperare. Verrà presentato quel giorno un libro edito dalla NIP per spiegare la numismatica ai giovani fatto da due giovani, due protagonisti di Parma, del nostro forum e che so che hanno fatto un gran lavoro, tra l'altro molto innovativo. E questo è molto bello per tutti noi, per i giovani e per la numismatica, i miei complimenti già da ora, ma tempo per parlarne non mancherà, agli autori Magdi Nassar e Antonio Rimoldi. Il circolo virtuoso continua quindi e credo coinvolgerà altre realtà, per il momento posto la locandina provvisoria dell'evento, relatori, titoli conferenze ed orari più avanti, che sia una gran bella festa....!
    5 punti
  2. Apro questa discussione al fine di raccogliere le immagini di monete, medaglie, banconote e manufatti d'arte che rappresentano il mito di "San Giorgio e l'uccisione del Drago" di ogni epoca e luogo di provenienza presenti nelle nostre collezioni. Invito gli utenti di tutte le sezioni del forum a condividere le foto di quanto hanno a disposizione nelle loro raccolte accompagnate da una breve presentazione dell'oggetto o anche dell'artista, in modo da poter creare una bella miscellanea tematica. Spero che l'idea piaccia e la partecipazione sia nutrita e trasversale agli interessi dei partecipanti al forum. Credo sia innanzitutto opportuna una breve introduzione circa la vita del Santo e la leggenda che l'accompagna: San Giorgio di Carlo Crivelli (1472) L’esistenza di Giorgio, santo vissuto nel II secolo, è ancora avvolta dal mistero, tanto che i papi cattolici Giovanni XXIII e Paolo VI hanno ridimensionato la sua importanza e il culto. San Giorgio, però, è ancora tra i santi più amati in Oriente e in Occidente; la Chiesa russa lo considera ieromartire (o megalomartire), molte nazioni (come Inghilterra, Lituania, Georgia, che ne porta il nome, e Portogallo) lo hanno elevato a patrono, così come le città di Barcellona, Genova, Venezia, Ferrara, per citarne solo alcune. Gli è stato persino dedicato un cratere sulla Luna. San Giorgio in lotta contro il drago e dodici scene della vita, Bulgaria (Pietro Minjov di Triavna), 1840, tempera su legno, cm 134x86,5 cm (Museo di Storia nazionale di Sofia) Pochi sono i documenti veramente attendibili, moltissimi quelli più o meno encomiastici. La verità storica si basa su pochi passi degli scrittori latini Teodosio Perigeta, Antonino da Piacenza e Adamnano, che testimoniarono l’esistenza a Lydda (Diospoli), in Palestina, del sepolcro di San Giorgio martire e la intensa venerazione del popolo, su un’epigrafe greca del 368 rinvenuta in Eaccaea di Batanea, che parla di una casa del santo, e sui resti archeologici della basilica cimiteriale, il cui primo nucleo può essere datato ad anni vicini alla vita di Giorgio. Tutto qui, il resto – ciò che noi crediamo di conoscere – deriva dalla Passio Georgii, biografia scritta agli inizi del V secolo e già classificata apocrifa dal Decretum gelasianum del 496, e dalle successive rielaborazioni e integrazioni leggendarie, codificate nel XIII secolo nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze (o da Varagine, morto nel 1298) e ampliate in codici manoscritti successivi. San Giorgio in lotta contro il drago, Georgia (Samegrelo), 1849, argento dorato, legno, cm 25x20 (Museo d’Arte statale di Tbilisi) Giorgio nacque intorno al 280 in Palestina (ma altre fonti dicono presso la foce del Danubio, vicino al Mar Nero), da Geronzio, persiano, e Policronia, cappadoce, che lo educarono cristianamente fino alla sua partenza per il servizio militare, dove divenne ufficiale delle milizie romane e poi cristiano. Quando l’imperatore Diocleziano ordinò la persecuzione contro i cristiani, non esitò a consegnare Giorgio, pur apprezzandone il valore, in mano all’imperatore persiano Daciano che lo fece incarcerare e torturare. Secondo il racconto di Jacopo da Varazze, Daciano convocò settantadue re per decidere le misure da prendere contro i cristiani. Davanti alla corte, Giorgio distribuì i beni ai poveri e, confessandosi cristiano, si rifiutò di sacrificare agli dei. Giorgio fu spogliato delle vesti, flagellato con nervi di bue, costretto a mettere calzari infuocati guarniti di chiodi, colpito da martellate tanto violente da fracassargli il cranio, legato e sbattuto in prigione, dove ebbe la visione del Signore che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la risurrezione. Visto che Giorgio era irremovibile nella sua fede, Daciano convocò il mago Atanasio, chiedendogli di vincerlo con un incantesimo: Atanasio divise in due un toro con una formula magica e offrì a Giorgio una bevanda avvelenata, ma il santo, prima di morire, convertì Atanasio che fu subito messo su una ruota armata da ogni lato di punte e lame, tagliato in dieci pezzi e gettato in un pozzo. Allo scoppio di un tuono, Giorgio risorse la prima volta. Ciò provocò la conversione del capo delle milizie Anatolio e di tutti i soldati che furono immediatamente passati a fil di spada. Giorgio fu ricondotto in tribunale, gli versarono in bocca del piombo fuso e gli piantarono in testa sessanta chiodi roventi, poi lo appesero a testa in giù su un braciere; infine, lo ricondussero in prigione. All’indomani, il re Magnenzio giurò che si sarebbe fatto cristiano se Giorgio fosse riuscito a far fiorire e fruttificare ventidue sedie di legno. Il miracolo avvenne, ma il re lo attribuì al dio Apollo e Giorgio ne distrusse subito il tempio. Il santo fu allora squartato e gettato in una caldaia con piombo e pece, ma nel mezzo di un gran frastuono discese il Signore, accompagnato da Michele e i suoi angeli, che risuscitò Giorgio per la seconda volta. Alla vista di tanti tormenti, la moglie di Daciano, l’imperatrice Alessandra, si convertì al cristianesimo e, per questo, condannata al martirio. Già sul patibolo, Alessandra chiese a Giorgio cosa ne sarebbe stato di lei dato che non aveva ancora ricevuto il battesimo, ma il santo la tranquillizzò: “Il tuo sangue versato ti sarà battesimo e corona”. Giorgio fu quindi esposto agli uccelli che lo smembrarono, ma anche questa volta risorse. Il giorno appresso, Giorgio fu condannato alla decapitazione. Condotto alla porta di ferro il martire chiese a Dio il fuoco del cielo per incenerire Daciano, i settantadue re e tutti i pagani presenti e, esaudito, lo implorò di concedere protezione a coloro che invocavano il suo nome. Il Signore rispose che coloro che avrebbero venerato le sue reliquie, sarebbero stati esauditi. Solo allora, Giorgio si lasciò decapitare. Era l’anno 303, Giorgio aveva circa ventitré anni. Nelle diverse versioni della vita del santo si possono leggere altri particolari dei supplizi subiti da Giorgio (costretto ad entrare in una fossa piena di calce viva, frustato con cinghie di cuoio e percosso con martelli da fabbro, gettato da un precipizio e dato alle fiamme, immerso in una caldaia di olio bollente...) e versioni alternative alle pene citate (come le ventidue sedie sostituite da diciassette persone morte da quattrocentosessant’anni, che furono risuscitate, battezzate e fatte sparire); anche i nomi dei personaggi non sempre coincidono. Fu sepolto a Lydda, in Palestina, dove ancora oggi sono visibili i resti archeologici della basilica cimiteriale che fu costruita in suo onore nel V secolo, incendiata dai Persiani all’inizio del VII secolo, riedificata e ancora rasa al suolo dal califfo Hakim nel 1010. Ancora una volta ricostruita, fu distrutta nel 1099 per impedire ai crociati di usare le travi come materiale bellico, ma i crociati la rieressero. Nel 1191, quando Riccardo Cuor di leone combatté contro il Saladino, la chiesa fu nuovamente distrutta. Fu Riccardo, devoto a san Giorgio, che introdusse il suo culto in Inghilterra, dove il sinodo lo elesse nel 1222 santo patrono del regno. La tomba di san Giorgio presso Lod (Israele) Già all’epoca delle crociate, in tutta l’area del Mediterraneo, si era diffusa l’immagine del santo in lotta contro il drago, narrata nelle passiones di san Giorgio dal IX secolo, racconti che facilmente traevano spunti dai racconti mitologici e folcloristici per esaltare le prodezze dei santi. Fu forse una falsa interpretazione di un’immagine dell’imperatore Costantino a Costantinopoli, descritto da Eusebio come vincitore di un drago (cioè il nemico del genere umano), oppure la suggestione provocata da una raffigurazione del dio egizio Horus, il purificatore del Nilo raffigurato come cavaliere dalla testa di falco, in uniforme romana, in atto di trafiggere un coccodrillo (simbolo delle energie distruttrici del cosmo) tra le zampe del cavallo, che suggerirono storia e iconografia del “Il miracolo sul drago”, detto anche “San Giorgio in lotta contro il drago”, raccontata anch’essa nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze. LA LEGGENDA AUREA San Giorgio in lotta contro il drago, Russia (Mosca), XIX secolo, lega di rame, smalti di cinque colori, h 9 x 7,6 cm (Museo Rublëv, Mosca) In quest’episodio – che per taluni evoca il mito di Perseo e Andromeda, mentre per altri simboleggia l’eterna lotta fra il bene e il male – si narra che a Silene, città della Libia, viveva in un lago un drago mostruoso che a volte giungeva fino in città dove con il suo fiato avvelenava chiunque gli capitasse a tiro. Gli abitanti, impauriti, placavano la sua fame dandogli ogni giorno due pecore, ma presto il numero delle pecore diminuì. Interpellato, l’oracolo disse di offrire al drago una pecora e un essere umano, scelto con un sorteggio. Quando venne la volta della principessa Elissava (in italiano, Margherita o Cleodolinda), il re tentò di riscattarla offrendo tutto il proprio patrimonio e metà del regno, ma il popolo rispose: “I nostri figli sono morti e tu vorresti salvare tua figlia? Se non lo permetterai bruceremo te e la tua casa”. Elissava, in lacrime, fu portata sulla sponda del lago in attesa del proprio destino. Proprio in quel momento sopraggiunse Giorgio che consolò la ragazza e le promise aiuto. Di lì a poco, il drago emerse tra fuoco e vapori pestiferi, ma Giorgio si affidò a Dio e si avventò sul drago ferendolo profondamente con la lancia. Il drago cadde a terra e Giorgio disse a Elissava: “Avvolgi la tua cintura al collo del drago”, lei obbedì e il drago cominciò a seguirla mansueto come un cagnolino. Vedendoli arrivare, il popolo si atterrì ma Giorgio li rincuorò: “Non temete, il Signore mi ha permesso di liberarvi da questo mostro. Credete in Cristo ed io ucciderò il vostro persecutore”. Felice, il re donò al salvatore immensi tesori, ma Giorgio li distribuì ai poveri e, dopo aver battezzato tutti gli abitanti della città, riprese il cammino. Icona custodita nella chiesa di San Giorgio Extra, che raffigura San Giorgio mentre uccide il drago; sullo sfondo il Duomo e la città di Reggio Calabria. Sembra sia di origine copta l’iconografia del santo ritto su un cavallo bianco, avvolto in un mantello sollevato dal vento che lascia vedere la corazza sottostante e nell’atto di infilzare la lancia nella gola del drago, mentre la mano di Cristo lo benedice. Fu comunque molto frequente in Oriente fin dal X secolo e, successivamente, in Europa. Esiste anche una variante “corta” dell’iconografia, dove Giorgio è rappresentato mentre atterra il drago agguantandolo per il collo. Molto diffusa, più in tempi antichi che in quelli recenti, fu anche la rappresentazione isolata di San Giorgio, col capo scoperto e i lunghi ricciuti capelli, armato di corazza e clamide, scudo e lancia. L’immagine del cavaliere vincitore è tipica del Medioevo; tuttavia, Giorgio non restò solamente il santo dell’aristocrazia e della cavalleria (di cui divenne patrono), ma entrò a far parte della cultura popolare, che nelle rappresentazioni religiose teatrali rappresentava spesso l’uccisione del drago. Inoltre, Giorgio era ed è considerato il protettore dei lavori dei campi, dei cavalli, dei pastori e dei contadini (il nome Giorgio deriva dal greco georgos che significa agricoltore). Non è quindi un caso che la sua festa principale sia stata fissata il 23 aprile, in un periodo in cui si celebravano le feste primaverili pagane. Nel giorno della sua festa, per esempio, sulle Alpi si conduceva per la prima volta il bestiame al pascolo. In questo giorno, inoltre, san Giorgio faceva sì che il terreno si spaccasse in modo che i serpenti, rimasti nascosti durante l’inverno, potessero tornare in superficie: una tradizione che, unita al leggendario combattimento contro il drago, determinò il fatto che il santo fosse invocato in caso di morsicature di serpente. Tuttavia, i modi del suo martirio lo rese, agli occhi del popolo, il santo "esperto" di quasi tutte le sofferenze, i dolori e i disturbi, invocato contro le infiammazioni febbrili, l’epilessia, la peste e la lebbra. Nei paesi slavi era chiamato anche contro le streghe. Fonti: Larici.it e wikipedia Una buona serata e buon divertimento a tutti, aspetto i vostri tesori. E.
    4 punti
  3. Grazie Mario per aver dato il la alla discussione su questo Evento, una vera giornata di numismatica a 360° per voci e presenze. Il convegno dell'anno scorso era stato ottimo, quest'anno i NIP hanno deciso di scommettere ancora di più e credo che le aspettative verranno ampiamente ripagate. Non voglio parlare troppo in questo post (ce ne saranno sicuramente altri per tenere viva la discussione, quello sarà il momento opportuno) del libro che la NIP ha voluto realizzare per i più giovani. Non posso però esimermi dal complimentarmi con i NIP per il loro progetto, per la loro voglia di trasmettere la passione, di far conoscere la Numismatica; addirittura di voler gettare il seme della Numismatica raggiungendo anche i giovanissimi (il target del libro sono i bambini e ragazzini delle scuole elementari e medie). E questo complimento sia ben chiaro non lo faccio in quanto autore ma in qualità di appassionato, studioso, amatore e collezionista che ha a cuore la divulgazione della Numismatica, di tutti e per tutti: anche per chi ancora non sa cosa sia. A dopo per altre considerazioni... Antonio
    3 punti
  4. vorrei introdurmi un po meglio :blush:, il mio nome e Antonio, vivo da molti anni all`estero, e da quando ero piccolo che sono sempre stato appassionato da collezioni di monete , ma purtroppo io e la mia famigla eravamo poveri e non sono ma riuscito a permettermi un gran che`! adesso vivo allestero e lavoro e guadagno una paga modesta , naturalmente ho famiglia e una casa con il mutuo da pagare! pero` la mia passione non si e mai fermata , io adoro collezionare queste monete , anzi adesso le ho quasi tutte incluso tutti gli errori di conio di vittorio emanuele 3 , pero` nessuna delle mie monete e un FDC, perche purtroppo non posso permettermele:( ..pero`io le amo ugualmente ! vi rigrazio tantissimo per il vostro aiuto ,senza di voi sarei un po perso , e avrei sicuramente un sacco di falsi nella mia colezione:) :) , e per ricordarvi che siete tutti davvero bravi e speciali, e avvolte anche divertenti! :) Grazie
    3 punti
  5. per me la moneta del re o è il primo progetto o un falso, contiene degli errori. ne posto due. si potrebbe vedere tutta la moneta reale ? il primo zoccolo è fatto a triangolo, il secondo finisce con curvatura verso l'esterno.
    2 punti
  6. Una corona del 1895 con la Regina Vittoria (busto velato) con la rappresentazione del San Giorgio ed il drago del Pistrucci. Immagine quest'ultima utilizzata ancora oggi a distanza di due secoli sulle sovrane inglesi. (dalla mia collezione)
    2 punti
  7. Nel 1816, poco dopo la caduta di Napoleone, la zecca britannica decise di abbandonare la coniazione della moneta d’oro in uso. La “Guinea” o “Ghinea” fu indubbiamente la moneta più importante del diciottesimo secolo. La maggior parte degli esemplari circolava però da troppo tempo ed era evidentemente sotto peso. Inoltre la lunga guerra contro la Francia rivoluzionaria aveva inevitabilmente indotto a tesaurizzare le monete in oro ed il loro posto venne preso dalle banconote da uno e due Pounds un esempio di Guinea,fifth head, "spade type" (collezione personale) Il “Royal Proclamation” del 1 Luglio 1817 diede corso alla nuova sovrana da 20 scellini ed ai suoi multipli, soppiantando definitivamente le ormai scomode guinee da 21 scellini. Questa scossa portò a grandi cambiamenti anche all’interno della zecca reale: a Thomas Wyon fu dato il posto di incisore capo mentre William Wyon divenne secondo incisore. BENEDETTO PISTRUCCI Questo era il quadro in cui Benedetto Pistrucci seppe ritagliarsi il suo ruolo prima e conquistare poi l’immortalità attraverso il proprio lavoro. Nacque a Roma nel 1784. Considerato valentissimo cammeista e incisore, si trasferì nel 1814 a Parigi per passare, dopo la caduta di Napoleone, a Londra e rimanere in Inghilterra fino alla morte, avvenuta a Windsor nel 1855. Una lettera datata 19 giugno 1816 fu indirizzata , al Tesoro da W.W.Pole , nominato maestro di zecca già nel 1812. In essa si manifestava il desiderio di impiegare l’italiano, definito artista di grandissima celebrità: “whose work places him above all competion as a gem engraver, to make the models for the dies of the new coinage” e ancora “It is my intention that the models of Mr. Pistrucci should be engraved in Jasper from which our engraver will work in steel and the models will be deposited in the Royal Mint and remain with the Dies and Proof Impression of the several coins” Pole avrebbe voluto nominare Pistrucci incisore capo immediatamente ma nei fatti egli era uno straniero e non poteva occupare una posizione di vertice. Venne aggirato il problema facendolo figurare ufficialmente come consulente esterno di Thomas Wyon, che continuò ad essere l’incisore capo. Quando, dopo poco più di un anno, Wyon morì la posizione di incisore capo restò ufficialmente vuota, anche se la totalità dei compiti veniva svolta da Pistrucci. Già prima della morte di Thomas Wyon egli venne coinvolto, come abbiamo visto, nella preparazione della nuova monetazione. Incise un cammeo della testa del re che doveva servire da modello per sovrana, scellino e sei pence. Incise un secondo cammeo come modello per la mezza corona. Infine produsse il modello in cera del “San Giorgio che uccide il Drago” che servì come modello per il verso della corona. Questi tre lavori gli furono pagati 312 pounds e 8 scellini. Lo stesso Pistrucci suggerì che lo stesso modello potesse essere utilizzato nella monetazione aurea ed il risultato fu che gli venne chiesto di approntarne i modelli. Per questo ulteriore lavoro ricevette 100 guinee. Alla fine gli venne chiesto di incidere entrambi i conii, dritto e rovescio in quanto gli incisori fallirono nel copiare i suoi modelli. Fu così che la prima sovrana moderna debba essere interamente accreditata al lavoro ed all’ingegno di Benedetto Pistrucci. L’effige reale sulle sterline evidentemente cambiò col succedersi dei sovrani inglesi, incisa in seguito da altri celebri specialisti, ma il San Giorgio sul rovescio è sempre quello dell’artista romano (sebbene la sua rappresentazione abbia subito nel tempo qualche modifica). In realtà nel 2005 e nel 2012 si è tentato di introdurre delle novità al verso delle sterline d’oro ma con scarsissimo successo Sovereign 1820, la prima tipologia di sovrana (collezione personale) Vediamo chi vorrà postare la versione definitiva del rovescio classico delle sovrane e magari riusciremo a vederne qualcuna anche in versione proof Buona serata a tutti e buon week end Fonti : Marsh "The Gold Sovereign" "A Compagna" anno XXV n.2 1993 art. n.1 Un ringraziamento @@matteo95 per il reperimento delle fonti
    2 punti
  8. Ciao @@Poemenius anche il tuo non scherza. Anche se non è la monetazione che seguo è un bell'articolo che sto giusto finendo di leggerlo. Silvio
    2 punti
  9. Forse questa discussione dovrebbe entrare negli approfondimenti...credo a pieno titolo...visto che abbiamo scoperto una nuova chicca... E complimenti a nando12....non tutti avrebbero visto quella faccia al posto della croce...anzi nessuno....me compreso!
    2 punti
  10. Io sarei più un H3b. Guarda la struttura della R come D più appendice e la grande P che tocca ambedue i cerchi. Dubito che la forma del trattino che unisce le due T sia voluta. Ma considerate tutte le sorprese che queste monete riservano tutto potrebbe essere ;). Saluti a tutti
    2 punti
  11. Buon giorno,periodo ben inquadrato da mariov60, probabilmente tipo Matzke H3a,devo vederne ancora molti per fare l'esperienza giusta,e infatti con il nodo sul trattino che collega le T non ne avevo ancora visti @@adolfos @@dabbene? ,ricorda alcune N dei denari genovesi e pisani con la F di epoca successiva.
    2 punti
  12. La moneta di prova non ha "il puntino", ma la stanghetta "-", ha la firma come quella con la rigatura del 1mo tipo, e la croce sullo scudo. Come tutte le 20 lire del 1936 con contorno del 1mo tipo che mi é capitato di osservare sino ad ora. Anche quelle del 2ndo tipo che ho visto sino ad ora (non poche), presentano stessa firma, "-" e croce. Tantopiù che l'analisi fatta da Emilio (ed Angelo) illo tempore, parlava di conii identici con unica differenza sulla ormai stranota da anni zigrinatura del contorno. Quindi, a meno di smentite da parte di chi ha avuto esperienze dirette diverse, quella al MNR é l'unica che presenta differenze sul disegno del conio. E' probabile che siano due "questioni" diverse.
    2 punti
  13. RAGAZZI . CAPISCO LA RABBIA , CAPISCO IL RAMMARICO LA DELUSIONE E LO SCHIFO . MA CONTINUO A LEGGERE ALCUNE PAROLE SCURRILI E NON ADATTE . RINNOVO L'INVITO A MODERARSI TUTTI CON LE PAROLE E PORTARE RISPETTO . GRAZIE PER LA COMPRENSIONE !
    2 punti
  14. Bene!! @@dabbene i miei complimenti alla NIP, SNI, al Circolo Numismatico Milanese e agli amici @@magdi e @@anto R per il volume......e ovviamente anche a te. Il programma presentato prelude ad un evento eccezionale.
    2 punti
  15. ...eccoli: http://www.pastellists.com/Genealogies/Sacquin.pdf :good: Gli Eymard erano fabbricanti di stoffe a Lione. Nel PDF di cui al link si parla anche di René. :hi:
    2 punti
  16. E' vero, le tirature sul Krause non ci sono, ma anche se ci fossero non risolverebbero il problema, perché la rarità non è data solo dal numero di banconote stampate ma, soprattutto, da quante ne sono disponibili per il mercato. Per questo, ci si può regolare in base alle valutazioni economiche dello stesso Krause, che, personalmente, mi portano a stimare questa banconota come NC, non comune. Se invece guardiamo il prezzo a cui viene venduta dal sito che hai segnalato, la dovremmo certamente definire R, rara, ma si deve tener presente che quello è un sito francese, e in Francia l'interesse per le banconote di quella che una volta era l'Indocina francese, è sicuramente maggiore che negli Stati Uniti (dove stampano il Krause, che, volenti o nolenti, è tarato su quel mercato) e anche rispetto all'Italia, e dunque i prezzi ne risentono di conseguenza...maggiore richiesta, prezzi più alti ;) In conclusione, 80 euro mi sembrano un ottimo prezzo :) petronius oo)
    2 punti
  17. E mi chiedo....ma è mai possibile che nessuno si sia mai accorto di queste diversità in tutti questi anni?
    2 punti
  18. Diversa è la corona sopra lo scudo, una con croce e una con testa ...se non sbaglio.
    2 punti
  19. Nel 1935 George V° festeggia il suo giubileo, per commemorare l'evento fu emessa una speciale corona d'argento (un quarto di sterlina). Il San Giorgio fu plasmato dallo scultore modernista Percy Metcalfe’s (1895-1970). Il design di art deco fu ferocemente criticato, la figura fu accolta negativamente anche dal Re in persona che definì il rigido portamento del cavaliere raffigurato sulla moneta "a damned bad rider" . Rimase un caso isolato, fortunatamente il San Giorgio con il drago non fu realizzato per sostituire l'opera del Pistrucci. Personalmente la reputo una delle più brutte rappresentazioni del San Giorgio, cosa ne pensate? (dalla mia collezione)
    2 punti
  20. Un Ordine Equestre importante è dedicato a san Giorgio, il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, che ebbe Casa in Spagna e nel Ducato di Parma e di cui mostro alcune insegne.
    2 punti
  21. In un quarto di secolo abbondante di numismatica sono stato truffato 3 volte. Truffato non nel senso di pagare una moneta più del suo valore - quella è solo faciloneria mia, anche perché non esiste ovviamente un prezzo fisso per le monete. Intendo truffato perché mi hanno spacciato per autentica una moneta falsa. Tutte e tre le volte è avvenuto in mercatini, sempre da pseudo-professionisti: due volte al Cordusio (notare che ci sono stato in tutto tre volte, la media è impressionante) e una volta a Bergamo. Tra l'altro le prime due volte ero un ragazzino, e a chi truffa un ragazzino che investe la paghetta in monete anziché in videogame c'è solo da augurare del male, perché è un individuo spregevole e dannoso per la società. In diverse centinaia di acquisti online - sarà che ormai son pure più "scafato" - non ho mai avuto problemi. Per questo sono assolutamente felice del proliferare di aste: si amplia l'offerta e si può vedere, imparare, scegliere e risparmiare. Della qualità dei pezzi m'importa un fico secco, tanto colleziono da SPL in giù, e mi interessa principalmente l'aspetto storico. La numismatica come investimento la lascio agli altri, io non rivenderò mai le mie monetine.
    2 punti
  22. Buona giornata Non è un tema specifico di numismatica, ma lo si può inquadrare senza dubbio nella storia giuridica veneziana, precisamente nel diritto civile. Prima di affrontare l'argomento, è bene dare qualche precisazione su alcuni termini: STAMPA: Si chiamava così l'insieme dei processi civili riguardanti cause simili, che i giudici si facevano stampare e rilegare per buona memoria, affinché potessero giudicare avvedendosi dei precedenti ed a questi fare riferimento. B.I. (BENI INCOLTI): Si chiamava così la “Magistratura ai B.I.” quell'organismo creato nel 1556 e formato da tre Provveditori che avevano la responsabilità di creare le condizioni perché terre non produttive venissero convertite e ripristinate in opere di comune interesse e beneficio di singoli o di una pluralità di individui. AVVOCATI: Qualsiasi cittadino originario veneziano, per nascita o per acquisizione dopo 10 anni di residenza in Venezia o nello Stato, poteva chiedere di svolgere la professione di giureconsulto. Non era quindi una professione limitata alla sola nobiltà. Gli unici che non potevano intraprendere questa professione erano i falsari, i felloni i ladri ed i rei di simili delitti ed altre infamie. Alla categoria sovrintendevano gli Avvogadori di Comune, un gruppo di giudici che gestiva l'albo professionale ed al quale chi voleva intraprendere la carriera di avvocato doveva presentarsi per essere giudicato idoneo. Contrariamente a ciò che avveniva in altri Stati, Venezia rigettò fin dagli albori della sua storia, l'uso del latino nella gestione della Giustizia. Tutti dovevano capire ciò che si diceva e si giudicava, quindi si usava parlare in veneziano, pur usando talvolta termini giuridici latini. Abolite le "Pandette" del Diritto Romano. A similitudine degli antichi fori greci e romani, l'avvocato veneziano esplicava la sua professionalità oralmente e gli era vietato usare, nelle sue esposizioni, termini satirici, offensivi e mordaci; la sua arringa non poteva durare più di 1 ora ½ ed era controllata dai giudici mediante una clessidra. Non poteva portare scritture a difesa dei litiganti, memorandum, testi con citazioni , deduzioni, trattazioni, ecc. ecc. poteva solo esibire documenti spogli che dimostrassero i fatti sui quali i giudici dovevano basare la loro ragionata sentenza. Lo Stato garantiva alle persone indigenti la presenza di avvocati stipendiati, che potessero sostenerli; c'erano anche gli "Avvocati nobili dei prigioni", nobili avvocati che erano obbligati, ad estrazione, a prestare la difesa di chi era in prigione; in caso di rifiuto venivano sospesi per 5 anni dall'esercizio della loro professione. Fatta questa lunga premessa pur riducendola ai minimi termini (spero di non avervi tediato), ecco una copia originale di una STAMPA del Giudice N.H. Ser Almorò (nome corrotto in veneziano di Ermolao) I° Pisani detto Ser Alvise. Inizia sotto il dogato di Pasquale Cicogna e continua fino al 24 agosto 1789, regnante Lodovico Manin. Il tema della STAMPA è l'uso di canali irrigui, la loro deviazione o la creazione di fosse che derivino da corsi d'acqua, per la creazione di risaie o di mulini ad acqua per la lavorazione di cereali o riso ….. Qualche pagina .... giusto per dare l'idea segue ....
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  23. Dalla pagna web: http://www.coinsofalexanderthegreat.com/ King of Macedonia 336-323 B.C. Bronze 19mm (5.18 grams) Struck under Alexander the Great 336-323 B.C. Reference: Sear 6739 var. Head of Hercules right, wearing the lion-skin headdress. Hercules' weapons, bow in bow-case and club, ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ in between.
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  24. da confrontare https://www.acsearch.info/search.html?id=438132 https://www.acsearch.info/search.html?id=1087536
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  25. La legenda tra le due clave è parte del nome ALEXANDROS in maiuscole greche
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  26. Oppure qualcosa di veramente originale ed inconsueto, i bullet money, un uso in Thailandia dal XIII al XIX sec. http://www.ebay.com/itm/AYUTTHAYA-KINGDOM-1350-1767-AD-1-BAHT-BULLET-MONEY-/311604046202?hash=item488d0c697a:g:MLoAAOSw1DtXJrQC
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  27. Ciao a tutti!! Ora arrivo io con l'acquisto effettuato questa mattina presso una famosa numismatica fiorentina. Non sto a riprendere la descrizione in quanto ci ha già pensato @@Cinna74. Seguono le foto:
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  28. Ero decisamente fuori strada... trovata Antioco I. Peso e diametro corrispondono perfettamente ed è pure R2/R3... :good: E' la 218. Da: Dal SC di Houghton e Lorber...
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  29. Ecco un altro caso: 20 dinara Serbia 2011.
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  30. Ciao AE 21 trichalkon coniazione civica di Antiochia 7/6 AC Dritto testa laureata di Zeus a destra Retro ANTIIOXEΩON EΠI OVAPOV La Tyche di Antiochia seduta su roccia a destra sotto personificazione del fiume Oronte che nuota verso destra. Nel campo a destra EK. McAlee 85 Bella moneta. Silvio
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  31. Grazie a te! :good: Purtroppo ignoro cosa voglia ricordare questa medaglia... ...però, leggendo il PDF del link di cui sopra, vedo che il padre di René morì nel 1852. Se scoprissimo che il decesso avvenne il 16 agosto, potremmo pensare che la medaglia ne commemori il cinquantenario.
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  32. 60 Baht 1987 Thailandia Re Rama IX Secondo me questa rimane una tra le più belle.
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  33. E ripeto...E' IMPOSSIBILE che nessuno si sia accorto in tutti questi anni di queste diversità...caspita..vediamo il pelo sui centesimi di euro e non si vedono queste macroscopiche differenze su una moneta di grosso modulo? Un viso al posto della croce??? Ma smettiamola dai.
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  34. @@Lay11 ho visto le foto. Certo un esame a forte ingrandimento può dirimere qualche dubbio soprattutto per il bordo. Certo può essere consumato dalla circolazione, ma mi sembra un po' troppo uniforme, un'osservazione a forte ingrandimento può evidenziare minime tracce della perlinatura. Questo può tentare di farlo anche @@morellino usando una lente a 10X. La "virgola" dopo VTR a me sembra che sia il normale punto con una piccola eccedenza di metallo accanto che dà l'impressione della virgola. Per quanto riguarda i due punti tra G e 120, mi sembrano effettivamente tali, quello piccolo al centro è quello regolare l'altro più grande è in più, ma in queste piastre è abbastanza normale trovare queste anomalie.
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  35. Confermo zecca di Aosta. blaise
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  36. Gettone da gioco del tipo di Norimberga riconoscibile per le scritte REICH e RE PF in esergo (reich pfennig). ciao Mario
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  37. buongiorno, non è una moneta ma un gettone da gioco creato a Norimberga. Puoi trovarlo a questo link http://xoomer.virgilio.it/paolopitotto/unbelgioco/schede.pdf
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  39. Scusa, a cosa ti riferisci? Non è chiaro. Marco
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  40. @@lucarosina Gran bel pezzo, complimenti.
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  41. Una meravigliosa rappresentazione del San Giorgio con il drago è sicuramente l'opera dell'italiano Benedetto Pistrucci (1784-1855). Su questa banconota da un Pound modello 1940/48 l'immagine di San Giorgio ed il drago, seppur ripresa dalla stessa opera, non è proprio il massimo, del resto è solo una stampa, lo vedremo in tutto il suo splendore quando sarà raffigurato sulle monete. La banconota proviene dal mio sito personale: http://nikita58it.altervista.org/banconoteI/nikita58it_inghilterra.html
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  42. DE GREGE EPICURI E' davvero singolare che il drago (o il serpente) sia una simbologia così strettamente legata a concetti religiosi o anche etici, ideologici e addirittura politici. Perchè rappresenta "il Male", direte voi. Già, ma perchè nel libro della Genesi sarà stato scelto proprio il serpente per tentare Eva? In fondo, è un animale come tanti altri. Però è infido: striscia e si nasconde. Ed è anche velenoso (e, nell'Oriente antico, spesso mortale). Diciamo che poteva esser scelto anche un insetto velenoso, come il ragno o lo scorpione, di cui parla anche il Vangelo ("Se tuo fratello ti chiede un uovo, gli darai forse uno scorpione?"). Mah, sto andando fuori tema. Non so se avete notato, comunque, che il sito da cui è stato tratto il drago d'oro celtico è connotato non solo archeologicamente, ma anche ideologicamente (neo-celtismo: le nostre vere origini, ecc. ecc.) Tornando alla moneta d'oro della Cechia (non si dice però in che museo sia visibile, ma solo in che "oppidum" è stata trovata) vorrei chiedere @aulisio che cosa ne pensa. A me, per essere celtica, sembra anche "troppo bella", diciamo che mi ricorda gli stilemi del rinascimento italiano (tipo le imprese dei duchi di Milano), ripresi poi dall'Ottocento romantico. L'altra moneta d'oro riportata nello stesso sito mostra un drago/serpente molto più celtico.
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  43. Io non ho parole ragazzi, chi sbaglia deve pagare. Hanno sbagliato e dovevano dare tutte le monete ordinate dai privati a discapito dei commercianti, ma per un certo verso sono felice, perché molti volevano solo lucrarci con questa moneta e mi dà molto fastidio la cosa. Leggendo mi dà fastidio anche sapere che molta gente ha più di 3-4 codice clienti per il Vaticano, quando io devo aspettare che mi arrivi ancora l'agnognata e-mail per l'iscrizione. RIASSUMENDO in 2 parole: " NO WORD "
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  44. Adolfo Modesti ha pubblicato da qualche giorno la sua nuova opera: si tratta del completamento del CNORP Volume 5 che tratta delle Medaglie Papali di Restituzione sia antiche che moderne. L'impostazione dell'opera è graficamente molto pregevole e divide le medaglie per emissioni. Partendo dalle prime emissioni del XVI secolo fino ai giorni nostri. Sono fotografate più di tremila medaglie di restituzione appunto che coprono i circa 2000 anni di vita della chiesa. Uno strumento fondamentale per chi intende cimentarsi in questa interessante raccolta di Papali.
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  45. Hai ragione. Artemide dopo tante aste importanti per le medaglie papali sta anche effettuando aste on line di modesta rilevanza. Nell'asta del decorso mese di aprile la medaglia più interessante era quella che tu hai acquistato, con giusta soddisfazione,. a prezzo equo. Poi - o per assenza di rarità o per conservazioni - si scendeva fino a medaglie con una base di € 5. Non era un'asta dalla quale fosse possibile ricavare una tendenza di mercato e nel commento mensile me ne sono dimenticato.
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  46. Potrei elencare anche io un lungo elenco di film ma gli unici che rivedo senza mai stancarmi sono quelli della serie Peppone e don Camillo,rendono un'atmosfera.... Mi viene da commuovermi tutte le volte.
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  47. Gentile amico, penso che la risposta già l'hai intuita da solo. :hi: Fino a qualche tempo fa, moderne "ricostruzioni" del genere si potevano comprare per poche decine di euro, stampate all'ingresso dei centri commerciali in roboanti colori e di fronte ai richiedenti. Valore genealogico? Nullo. Valore storico? Limitato al copiaincolla fatto per lo più su incolpevoli testi araldici "veri". Valore araldico? Idem, tranne quando lo stemma non veniva inventato ex novo... il che ne azzerava il già scarso significato. "Uffici araldici" di questo tipo ce n'erano diversi. Sarei curioso di sapere quale era questo in oggetto, e soprattutto di vedere come hanno confezionato lo "stemma da guerra" cui accenni: se preferisci, possiamo parlarne in privato.
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  48. Penso che sia un gettone estero del 16... --Salutoni -odjob
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  49. Sempre sull'ottimo Convegno di Parma voglio mostrarvi tre immagini di tre momenti per me significativi: Con l'amico Mario mentre discuto sulle ultime questioni tecniche prima dell'inizio della conferenza :) Con l'amico Antonio mentre si guarda un numero de "I Quaderni di LaMoneta" (tra l'altro con i nostri articoli!) :) Con la mia ragazza al termine della mia relazione alla conferenza (ed ancora piuttosto emozionato!) :)
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  50. @@elberna Benvenuto. Foto fronte / retro della moneta con i relativi dati ponderali, ti aspettiamo. ;)
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