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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/14/16 in tutte le aree
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Dopo aver consulatato altri membri dello staff , e dopo aver preso alcune decisioni, riapro il Topic, scusandomi per questa chiusura . Augurandomi che si rimanga sempre nell'educazione , auguro a tutti un buon proseguimento , sia per chi riceverà la moneta, sia per chi purtroppo non la riceverà .7 punti
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Anche le donne si mettono in mostra....ovviamente sulle monete, ma anche medaglie volendo... Le raffigurazioni di donne, non molte, le abbiamo avute sin dall'epoca classica, anche la raffigurazione per tanti motivi è essenzialmente dell'uomo... Quando ci sono però sono esempi spesso significativi nella nostra monetazione, donne spesso che hanno lasciato una traccia o vedove o tutrici per il figlio ancora giovane. A volte sono figure abbinate o al consorte o al figlio, certamente sarà interessante secondo me vedere come vogliono essere raffigurate, se ci tengono al ritratto, al look, o se vogliono mandare messaggi più o meno evidenti al popolo e ai potenti del tempo. Mi limiterei ovviamente all'epoca moderna e dintorni, certamente l'epoca rinascimentale è il periodo del ritratto, del bello, del volersi mostrare... vediamo se riusciamo a vedere qualche esempio... Inizio partendo un po' più indietro con un must della monetazione milanese, il testone di Bona di Savoia ( 1476 - 1481 ), Bona con velo rappresenta il suo stato di vedova, nel contempo con coraggio entra in scena nella monetazione come tutrice del figlio Gian Galeazzo Maria. La raffigurazione è essenziale, non lascia spazio ad altro, il messaggio di esserci sulla moneta era già forte in quell'epoca e sicuramente non lasciò indifferenti.... NAC 85, 20153 punti
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Salve a tutti! Sono impaziente di presentare alla vostra attenzione il mio ultimo acquisto, già mostrato in privato ad alcuni cari amici, ma anche i vostri pareri sono estremamente graditi: trattasi di un grano d'argento di Filippo II, variante con solo GR dietro la testa, ovvero il MIR n.188. Mi piacerebbe avere la vostra conferma anche se credo proprio sia così, e tutto ciò che vi passa per la testa in merito a questo esemplare. Difatti sono alla ricerca si uno studio o articolo che tratti un po di questa intrigante tipologia monetaria, ma sino ad ora non ho trovato nulla... Mi farebbe molto piacere se aveste qualcosina da dire. (Naturalmente, a titolo prettamente informativo, una valutazione in termini sia di conservazione che economici non può altro che farmi paicere... ;) ) Un saluto e lascio a voi la parola.3 punti
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Ciao, ho letto in questi giorni molte diatribe sulle “ruzziche” (o cosiddette tali). Un epiteto sicuramente ben più spiritoso e leggero rispetto ad altri sostantivi utilizzati nei tempi passati in questioni analoghe (ricordo ad esempio il periodo dell’ingeneroso “rottami”…). E in periodo di “ruzziche” non potevo che assecondare la tendenza e proporne una. Acquistata da venditore UK e di provenienza balcanica. Diametro 30 mm per 13.3 g. Lo so, a prima vista è terribile. Ma oltre a costarmi un’inezia (l’ho pagata 4€ + spedizione economica Small Packets) riscontra il mio interesse in quanto ricollegata alla monetazione del Primo Impero (Claudio), alle imitative e alle contromarche, tutti temi che accendono il mio interesse in modo più o meno intenso. Si tratta di un esemplare probabilmente emesso da una zecca ausiliaria* di stanza in area mesica recante contromarca DV. *con tale termine il Martini intende una produzione militare in aree soggette a scarsa circolazione monetale e ad uso prettamente locale. Una sorta di “succedaneo” per ovviare alla lacuna di esemplari circolanti.2 punti
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Noto che, su quale sia la più brutta fra le rappresentazioni finora presentate, siamo tutti d'accordo :rofl: Difficile, al contrario, dire quale sia la più bella. Personalmente sono colpito, ma già lo ero dato che la vidi nella discussione/concorso di fine anno nella sezione medioevali, da quella presente nelle moneta di Mantova (ma anche in quella di Casale) condivise da @@Brios. Direi che la presenza delle mammelle nel disegno del drago sia una novità oltre che per la questione del genere anche per ciò che riguarda la classe di questo animale mitologico. Nell'immaginario collettivo draghi, idre, basilischi e via discorrendo sono considerati rettili e quindi deporrebbero uova. Fra l'altro il dipinto che accompagna la moneta di Casale, a cui si sono ispirati gli incisori, mi sembra non presenti questo particolare. A questo punto vorrei sapere qualcosa riguardo gli incisori. Si sa chi siano? Devo dire che anche la medaglia postata da @@dizzeta incontra i miei gusti; mi piacerebbe sapere in che metallo sono e come sono state fabbricate. Nb. Chiaramente Pistrucci per me è fuori concorso. Non sarei obiettivo :blum: Buona giornata.2 punti
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Tornando all’esemplare presentato, si notano sulle superfici esiti degli effetti di una “battitura” effettuata con strumento a punta arrotondata. Inoltre i margini hanno un aspetto che mi ricorda quelli rialzati dei “martellati”. Il rovescio è liscio, non capisco se sia tale da buon principio o se l’iconografia sia stata impressa in modo molto leggero e quindi consunta/appiattita anche per il colpo ricevuto per l’apposizione della contromarca (per quanto queste provochino appiattimento parziale e non completo alla parte opposta all’azione diretta). Sulla base di queste evidenze supporrei un utilizzo come gettone da gioco/pedina, magari dopo esser uscito dal flusso monetale. Ma forse si tratta di una suggestione romantica... Di norma, come detto, il rovescio è quello della Spes.Tutto ciò per esplicitare che anche una “ruzzica” può risultare interessante. Certo in questo caso l’interesse è principalmente storico e testimonia la presenza di una produzione ausiliaria militare in ambiti a scarsa circolazione monetale e successive operazioni di verifica e ritariffatura delle quali non si hanno tracce nelle fonti storiche scritte. Inoltre evidenzia che la produzione di monete da parte dell’esercito (tipica del periodo tardorepubblicano) non cessa con il periodo augusteo come affermato da alcuni studiosi ma si protrae successivamente. Anche una moneta messa così può dire tante cose. Basta fermarsi ed ascoltare il loro racconto… Ciao Illyricum;)2 punti
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Così parlò Bellavista: Guagliù stateme a 'ssentì, questo è il bene [Disegnando alla lavagna un punto interrogativo]... e questo è il male [Disegnando un punto esclamativo]. Il bene è il dubbio, quando voi incontrate una persona che ha dei dubbi state tranquilli, vuol dire che è una brava persona, vuol dire che è democratico, che è tollerante, quando invece incontrate questi qui [indicando il punto esclamativo], quelli che hanno le certezze, la fede incrollabile, e allora stateve accorte, vi dovete mettere paura ... Ovviamente è solo un'opinione2 punti
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@@elledi nei prossimi giorni o al mx la settimana prossima cerco di andare in tutte e due i musei. Quello della Zecca non so se è aperto perché dovevano ristrutturarlo, ma basta fare una telefonata.2 punti
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Salve. Alcuni pensano che il collezionismo numismatico abbia origini ben più antiche del Rinascimento, soprattutto se si presta fede ad un passo dello scrittore romano Svetonio che, nella vita di Augusto, narra un episodio singolare (ho omesso volutamente la parte latina del testo citando solo la traduzione di F. Dessì): "Durante i Saturnali, o anche in altre occasioni, secondo il suo piacere [si riferisce ad Augusto stesso], distribuiva dei regali: talvolta delle vesti, dell'oro e dell'argento, e talvolta monete di ogni conio, anche antiche, dell'epoca dei re, e forestiere [...]" (Svetonio, Vite dei Cesari, Divus Augustus, LXXV). Se Augusto, in particolari occasioni, regalava delle monete, anche antiche (!), significa che già i Romani avevano una cultura collezionistica in campo numismatico, d'altronde è accertato che l'avessero in campo artistico, con l'accumulo di opere d'arte greca ed orientale (statue, vasi, suppellettili, testi etc.). L'evento appena narrato in merito al primo Imperatore di Roma farebbe pensare che egli stesso avesse messo da parte una discreta raccolta, o quantomeno mostrasse interesse per le monete antiche e "straniere" (forse monete greche ed ellenistiche?), e vi attribuiva anche un plusvalore oltre al contenuto intrinseco del metallo, altrimenti non le avrebbe considerate come doni degni al pari degli altri elencati da Svetonio. Secondo me, l'interesse collezionistico, in numismatica come negli altri campi dell'arte antica, era già vivo presso i Romani. Le tracce sopravvissute fino ai giorni nostri, però, sono pochissime e non tutte esplicite, per questo l'argomento non è ancora chiaro a tutti. Spero di aver portato un contributo utile con il mio sintetico intervento.2 punti
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Il più antico palio al mondo è quello di Ferrara, le corse si svolsero interrottamente dal XIII al XVII secolo. Fu ripristinato negli anni '30 del secolo scorso dopo ben trecento anni, i festeggiamenti vengono effettuati in onore di San Giorgio, Santo patrono di Ferrara. E' la moneta più antica che posseggo con un San Giorgio. A causa dell'usura e dell'età.... la data purtroppo si ferma a 167(?), sembrerebbe un 4 il numero finale, ma non ne sono sicuro , l'anno è comunque compreso tra il 1670 ed il 1676, non gli manca nulla, ha pure un foro :D ed a tal proposito, una volta che San Giorgio è il Santo patrono di Ferrara, penso che sia stata utilizzata come pendente. Dalla mia collezione: Ferrara - Clemente X 1670-1676 - Mezzo Baiocco.1 punto
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Salve. Segnalo che recentemente la notizia di questa scoperta è stata proposta anche da "Il Giornale della Numismatica" al seguente link: http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=9372 Anche in questa sede si fa riferimento all'ipotesi, avanzata da Donald Tzvi Ariel di un possibile collezionista che in antichità abbia raccolto le monete con sistematicità ed intenzione volute. Se ciò fosse realmente confermato, come ha detto giustamente @@cliff, il gruzzolo in questione sarebbe una rarissima, se non unica, prova tangibile del sentimento collezionistico numismatico nel mondo antico, a parte le fonti scritte fin qui citate. Personalmente, però, non scarterei l'ipotesi che questo ritrovamento possa essere un "semplice" tesoretto come ne sono stati trovati tanti fino ad oggi in molte zone del mondo antico: la modalità con cui l'antico proprietario le ha nascoste (in una fessura tra le pietre di un muro di una tenuta agricola del posto), il contesto in cui sono state trovate (una tenuta agricola, appunto), il fatto che questa tipologia monetale fosse tra le più diffuse all'epoca nella zona in cui circolavano, potrebbero far pensare che le monete fossero state guadagnate dal proprietario grazie alle sue attività lavorative e che, poi, le abbia occultate per metterle al sicuro. Oppure, molto più probabilmente, appartenevano a qualche altra persona che era originaria della regione di Tiro ed era fuggita da lì per un evento sfavorevole ben preciso, portando con sé i suoi risparmi che poi avrà nascosto nella tenuta che avrà acquistato dopo il suo spostamento (e quest'ultima è l'idea che credo possa essere più plausibile). Tra l'altro, forse, la mia ipotesi potrebbe avere, da questo punto di vista, un riscontro a livello storico: proprio nel 126 a.C., anno in cui si data l'occultamento del tesoretto perché l'ultimo esemplare porta quella data, Tiro (che è proprio la città in cui vennero coniati gli esemplari che compongono il tesoretto) si ribella al dominio dei Seleucidi e reclama l'indipendenza con un discreto successo. Tale status verrà mantenuto dalla città fino al 64 a.C. quando divenne "civitas foederata" dei Romani. Sono solo ipotesi, ma potrebbero avere qualche fondamento in più rispetto a quella del collezionista di monete dell'antichità avanzata dallo studioso israeliano Donald Tzvi Ariel...1 punto
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Testone della Principessa Maria Cristina di Lorena del 1630. Granduchessa di Toscana e moglie di Ferdinando I dei Medici. Per essere donna.....non era molto femminile ma aveva una dote di 300.000 scudi.1 punto
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Un bel ritratto di Elisa Bonaparte, Granduchessa di Toscana 1809-1814 e Principessa di Lucca e Piombino 1805-1814. Busto piccolo-medio-grande1 punto
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@@El Chupacabra Ciao Le foto non sono il massimo, ma con la prima foto bisogna essere indulgenti ;) Con il tempo e un po di buone volontà si migliora notevolmente....Il D/ non è il massimo, ma il R/ è molto bello.... :good:1 punto
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Ho detto con luce naturale... non che c'era tanta luce. Ed è la mia prima foto, siate indulgenti. :pardon: Per quanto riguarda la moneta: il D/ è quello che ha subìto le maggiori ingiurie. Oltre ad un lieve decentraggio riscontrabile al bordo dovuto più che altro ad un effetto ottico per un'usura irregolare dello spigolo, i molti graffi sul volto del sovrano e sul campo sono vieppiù accentuati dalla foto e da un mio tentativo (maldestro) di migliorare il contrasto dell'immagine. In riferimento alla pulizia: la moneta l'ho trovata così. Io mi sono limitato a passarla in acqua demineralizzata per togliere della macchie di sporco. Anche a me sembra però, che in passato qualcuno abbia cercato di lucidarla anche se i graffietti presenti non sembrano seguire linee precise (i graffi più grossi li attribuisco a corpi contundenti). D'altro canto, vista la rarità (R2) e che per me è una sezione secondaria della collezione, l'ho pagata poco rispetto all'effettivo grado di conservazione...1 punto
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Bellissimi questi tondelloni milanesi, il testone di Bona di Savoia reggente credo sia un qualcosa di meraviglioso (non che il secondo pezzo proposto sia da meno, ma la mia passione in particolare per medioevo e rinascimento mi fa dare un giudizio di parte). Proprio sul testone di Bona vorrei far notare una cosa: il ritratto della raggente prende il sopravvento, il Duca non viene rappresentato...e tutto questo su di una moneta decisamente di ostentazione!1 punto
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Buona serata in attesa dell'intervento di @@Gaetano95 (grazie della dritta; domani vado in edicola e vedo di procurarmelo. Comunque ti informo che qualche informazione la trovi anche in questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/145929-io-sono-il-ghetto/?hl=ebrei), aggiungo qualche altro spunto .... E' noto il detto "Parte (cioè legge) veneziana non dura una settimana". In effetti ciò rispecchiava un modus operandi delle magistrature veneziane; l'aggiornamento frequente delle leggi per renderle più rispondenti alle esigenze di un mondo che mutava velocemente, ovvero reiterarne altre che a distanza di tempo erano state disattese. Non a caso le leggi emanate dalla Serenissima erano moltissime e, come abbiamo visto, alcune molto in anticipo sui tempi. Già nel 1290 il Maggior Consiglio aveva vietato ai giudici di infliggere pene corporali ai minori di 14 anni ed ai dementi; anche nei casi di omicidio, nel 1492, sarà disposta la non punibilità dei minori. Vi ricordate dei "nobili avvocati dei prigioni", cioè quegli avvocati che erano obbligati, a turno, a prestare il gratuito patrocinio agli indigenti? Ebbene la loro istituzione è del 1443 ed è una conseguenza di una legge del 1428 quando, a seguito delle lamentele dei carcerati, venne sancita l'obbligatorietà dei capi della Quarantia (la magistratura che sovrintendeva alla giustizia e che si divideva in varie branche a seconda della funzione che doveva svolgere) di visitare mensilmente i carcerati per ascoltarne i reclami e fare istanze per risolvere ingiuste situazioni. Viene quasi da sorridere, ma qualche tempo dopo, a reclamare, saranno i custodi delle prigioni del "Consiglio dei X" perché ingiuriati dai detenuti. :blum: E ... udite, udite .... è del 1433 la legge che decretava l'esenzione doganale per l'importazione di libri. A questo proposito va ribadito che l' "Indice", voluto dallo Stato della Chiesa, per bandire determinati libri che contrastavano con i consolidati dettami religiosi, non ebbe mai vera efficacia a Venezia; potevano così circolare libri riportanti le dottrine luterane, calviniste, anabattiste, ecc. ecc. circolavano perfino le rivoluzionarie teorie giacobine. La prima legge al mondo sui diritti e la tutela delle invenzioni e delle opere di ingegno, è veneziana; del 1474! Non smetterò mai di sottolineare il fatto che Venezia era la "Serenissima Dominante", a capo di un dominio formato da città suddite; per quanto avanzata sotto molti aspetti, era pur sempre una Repubblica oligarchica di stampo "medioevale" ed il concetto moderno di democrazia e partecipazione non aveva senso. Spesso si è letto che taluni aristocratici stranieri, anche re e principi, erano stati iscritti nel libro d'oro della nobiltà veneziana e gli si era anche dato uno scranno nel Maggior Consiglio, ecco l'archetipo; non permettere la condivisione del potere con gli "altri", ma fare di questi "altri" dei veneziani. Ma ..... erano tutte applicate queste leggi, oppure erano solo belle enunciazioni su un foglio? Probabilmente qualcuna venne disattesa; come sempre succede, anche oggi, si fa la legge, ma poi ..... Avendo però letto abbastanza, in proposito, io ritengo che in massima parte non erano disattese; certamente lo erano di più quelle che riguardavano il lusso ed i divieti di ostentarlo, soprattutto nell'ultimo secolo di vita della Repubblica. saluti luciano1 punto
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Ho riflettuto sul prezzo di € 2600 + diritti per la medaglia di Pio IX - Massimo modulo in argento - Basilica Santa Maria Maggiore - q.FDC (aggiudicazione asta Ranieri). In verità la base di asta di Ranieri 8€ 600) era un po' fuorviante: l'acquirente ha pagato forse un prezzo che si colloca nella parte alta del range, ma non una somma astrusa. Si tratta di una medaglia che non ha riferimenti precisi di stima: non è una delle medaglie annuali, che, venendo aggiudicate spesso nelle aste, hanno un prezzo medio probabile. Per una valutazione probabile ho pensato che il massimo modulo delle medaglie di Pio IX più ricorrente è la basilica di San Paolo. Nelle aste, in argento, viene di norma aggiudicata (in ottime condizioni) a € 1.000 o anche a prezzo un po' superiore come in recente asta Kuenker. Si tratta di applicare un parametro di aumento per la rarità molto superiore della basilica di Santa Maria Magiore e non è facile la determinazione. Come ho detto io ho fermato le offerte a € 2.000, ma devo riconoscere che avevo acquistato alcune medaglie di sede vacante e che la "fame" era un po' diminuita. Una volta i commercianti ritenevano che un rapporto orientativo bronzo/argento nel prezzo delle medaglie papali era 1:3. La medaglia in bronzo per Santa Maria Maggiore è spesso venduta a € 700/800. Va detto che l'argento è molto più raro, ma la possibilità del collezionista di acquistare la medaglia in bronzo (che nell'alta conservazione non perde dal punto di vista estetico) fa da calmiere ai prezzi dell'argento. Complessivamente, a mio giudizio, il prezzo pagato è stato un po' alto, ma non irragionevole. E' da notare anche che un'asta con impronta più commerciale/speculativa, come quella recentemente battuta da Bolaffi, ha dimostrato che non manca un qualche investimento nelle medaglie papali, che complessivamente tra pezzi singoli e lotti hanno determinato aggiudicazioni per oltre € 100.000+diritti.1 punto
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Ciao @@Illyricum65 ti posto una mia pseudo ruzzica che ha delle somiglianze con la tua, anche questa martellata e il retro è liscio, l'ho catalogata come tessera da gioco in quanto una moneta non è, non è una tessera troppo pesante, il metallo sembrerebbe oricalco in un punto sul bordo è esposto ed è giallo, la patina è omogenea, non riesco a capire troppe martellate, se la scena al dritto è erotica o più probabilmente sembrano due lottatori, tu e voi cosa ne pensate. Silvio PS gr 12,65 mm 29,79 adesso1 punto
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troppo forte!! grazie per la risata che mi hai regalato! P.S. oh... se vinci... che fai, la quarta me la regaleresti? :D1 punto
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Ciao a tutti, intanto ho letto l'articolo di @@Poemenius...faccio i complimenti a lui ed al gruppo "vandalo"..un vero e proprio corpus di quarti di siliqua ostrogote ;) ;) Alla lettura degli altri articoli, mi riservo di intervenire nuovamente... Saluti Eliodoro1 punto
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Intanto l'UFN ha preso in carico il mio ordine consegnato un mese fa a mano a Santa Marta concernente la serie filatelica polacca (allora non ne vendevano al punto vendita). Giusto per capire a che punto sono con la lavorazione degli ordini (non so se può essere utile).1 punto
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Ciao! sono assolutamente concorde. A mio avviso i militari avevano delle zecche ausiliari al seguito che battevano moneta per i salari. Solitamente si afferma che Augusto abolì la possibilità di battere moneta da parte dei generali impegnati in spedizioni belliche ma non vi è alcuna menzione nei testi storici a tal riguardo. Forse bloccò la possibilità di battere monete a nome proprio come nel periodo tardorepubblicano (coloro che definisce "capiparte") ma mantenne la possibilità di emettere monete. Pensa la difficoltà di portare gli stipendi - che ne so - nei territori del limes germanico. Lo stesso Varus ha una sua contromarca (che curiosamente non è prevalente tra i reperti rinvenuti nell'area della battaglia di Teutoburgo (a mente circa il 20% del recuperato). Non so il motivo dell'attribuzione al periodo flavio. Io proporrei l'operazione dopo la riforma di Nerone. E a questo punto coinciderebbe con la versione NCAPR attribuita a Nerone stesso. Ritiro --> pesatura --> segnalazione di norma con saggiatura (era una reale saggiatura oppure solo un segnale che era stata pesata e da ritariffare?) --> contromarcatura. Ma sono solo considerazioni puramente personali... Ciao Illyricum ;)1 punto
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Bravo! Mi riferivo proprio a quello! Che sono in viaggio e potevo verificare. Grazie1 punto
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@@marco91 E' una gran bella moneta ma... sul volto del Re all'altezza della guancia sbaglio... o c'è una tacca?1 punto
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Penso che a rifletterci bene la faccenda sia in realtà molto meno strana di quello che istintivamente si sarebbe portati a credere. Guardando ai fregi dei codici medievali, è evidente che i riferimenti decorativi appaiono più "celtici" che classici...1 punto
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Ciao Snam. Ottimo suggerimento, infatti sul libro dei NIP riguardante il collezionismo italiano (Il collezionismo numismatico italiano. Una storica e illuminata tradizione. Un patrimonio culturale del nostro Paese) c'è un articolo a firma di Rossella Pera dal titolo: Le collezioni numismatiche nell'antichità (pp. 13 - 22). In questo articolo, a p. 14, c'è anche l'esempio di Augusto descritto da Svetonio che avevo portato in questa discussione nel mio post precedente.1 punto
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Vorrei anche dire che non sono d'accordo con chi si pone l'interrogativo se convenisse, ai ladroni di turno, rubare la moneta da 20 lire 1936 XIV della Collezione Reale, assumendo come riferimento solo ed esclusivamente il valore di detto nummo sul mercato numismatico. Infatti per un collezionista, annoverare nella propria collezione una (o più...) monete che passarono tra le mani del Re Numismatico, sulle quali si posarono i suoi occhi indagatori e che ha fatto parte della celeberrima Collezione Reale, è fatto di inestimabile valore storico, documentale, economico.... in altre parole numismatico. E ciò indipendentemente dal fatto che tale realtà non la possa condividere con nessuno, per evidenti motivi dai risvolti penali....1 punto
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Sul libro dei NIP riguardanti i grandi numismatici c'e'un articolo dedicato a questo argomento (vado a memoria, dovrei verificare).1 punto
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Venezia, per quanto strano si possa dire, non ha un occhio di riguardo per San Giorgio a livello di monete. Abbiamo la bellissima Basilica costruita sull'omonima isola ma per quanto riguarda le monete il povero San Giorgio è decisamente latitante. Latitante sì, ma non assente. Bisogna però attraversare l'adriatico ad andare ad Antivari. Ed ecco il bagattino per Antivari P.s. monete non mie1 punto
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Non capisco. Tutti scrivono - è il Santo Giorgio. Cito. Numismatica Ars Classica NAC AG Filippo Spinola, 1616-1688. Scudo PHILIPPVS SPIN COMES TASS Busto corazzato a d. Rv. SPES NON – CONFVNDIT S. Giorgio a cavallo che trafigge un nemico; Perché? Perché? Perché? Vedo un San Demetrio. http://www.lamoneta.it/topic/150281-non-capisco-filippo-spinola-scudo/1 punto
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Serbia - Croazia e Slovenia 1920 Falso d'epoca (purtroppo.. :mega_shok:)1 punto
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Ci mancherebbe, anzi sono io che dovrei ringraziarti! Adesso però mi aspetto una rivolta qui su forum... voglio dire, è una notizia piuttosto allarmante per i collezionisti: pensa a chi ha acquistato una serie compresa tra la 2561 e la 2570 pagandola 10 volte il valore...1 punto
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Ciao a tutti! È Domenica mattina, ho un po' di tempo. Ho corretto un' immagine essendo una 600x300 e l'altra 606x305 pixel e poi le ho comparate su un PDF in scala e le ho misurate: e poi le ho pure sovrapposte: Secondo me o è la stessa moneta o sono state clonate più recentemente. Mi stupirei se fossero due diverse, ma continuerò a seguire questa interessante discussione per vedere poi come va a finire! e metto anche il PDF da cui ho preso le misure: bruto_.pdf Ciao Njk1 punto
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E' una moneta veramente molto rara, dopo questa come rarità c'è solo il 1861 T Secondo me arriva a BB, il prezzo proposto direi che è in media coi realizzi delle aste Un MB/qBB si trova a non meno di 200 euro Poi come sempre nel nostro hobby ognuno ha i propri metri di giudizio :)1 punto
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A parer mio la moneta si presenta ai limiti della scala AU, mi piace molto, in merito alla patina ...non mi esprimo, prezzo... ...starei anch'io intorno ai 30 euro.1 punto
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@@carlo82 Francia 50 centesimi, 1932 Numero Krause KM# 894 Paese Francia Periodo Terza Repubblica (1871-1941) Tipo di moneta Monete circolanti Valore 50 centesimi Anno 1932 Composizione Alluminio-Bronzo Tipo di bordo Liscio Forma Rotonda Allineamento Conio (180°) Peso (gr) 2 Diametro (mm) 18 Spessore (mm) 1.231 punto
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