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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/19/16 in tutte le aree
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dalme1991 , permettimi di essere schietto : Mi sembra che il tuo interesse per la numismatica sia motivato quasi esclusivamente dal tornaconto economico. Non che ci sia niente di male in questo , ognuno intraprende hobby e attività per i motivi più disparati , tutti rispettabili , ma le tue domande denotano una certa "ingenuità" Sembra che la tua speranza sia quella di "investire" comprando monete e banconote quasi a caso e spendendo cifre modeste. Per questo scopo dovresti , oltre ad avere particolari competenze , investire cifre ben più cospicue Io ti consiglierei di proseguire con questo fantastico hobby per il piacere di osservare e "gustare" i tuoi pezzi raccolti nell'album , per apprezzarne il lato estetico/artistico e come pretesto per allargare l'orizzonte dei tuoi interessi... il tutto a prescindere da eventuali ed improbabili guadagni futuri5 punti
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Approvo, sottoscrivo ed aggiungo che la *sana passione* non si sposa minimamente con uno specifico fine economico, anche se l'obiettivo è il solo "mantenimento" del valore in futuro.4 punti
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Probabilmente sì, ma bisogna mettersi d'accordo su cosa s'intende per "valore". Un conto è il valore di catalogo (che per questi paesi è solo il World Paper Money), che è quello che i commercianti fanno pagare a te quando compri, ben altra cosa il valore a cui tu, un domani, riuscirai a rivendere le suddette banconote. La domanda da farsi è: che mercato hanno queste banconote nel nostro paese? non mi riferisco a quelle da pochi spiccioli che tutti, più o meno, abbiamo in casa (anch'io, banconote egiziane da 50 cents, iraqene col ritratto di Saddam, ecc.) ma a quelle che, oggi, ti fanno pagare, come minimo, qualche decina di euro. Cifra che sarà anche congrua coi valori di catalogo, ma che, nel momento in cui tenterai di rivenderle, difficilmente qualcuno sarà disposto a sborsare. Perché la risposta alla domanda di cui sopra è che in Italia non esiste una seria richiesta per quel tipo di banconote, e ne fa fede anche il forum, che con i suoi oltre dodici anni di attività e i suoi ormai quasi 40.000 iscritti, costituisce uno specchio, a parer mio abbastanza fedele, del collezionismo italiano. Ebbene, se fai una ricerca sul forum, troverai che le uniche banconote di area araba di cui si parla (peraltro poco) sono proprio quelle da pochi spiccioli citate sopra, nessuno compra, a nessuno interessano, banconote di alto valore di quell'area. Torniamo quindi al discorso di fondo, fatto nel mio post precedente, e anche da altri in altre discussioni da te aperte. Se il collezionismo di banconote (e monete) di area araba è dettato da sana passione, ben venga, ma se, tra gli scopi principali, c'è anche quello del ritorno economico, come ti ho detto sopra, e non era una battuta, credo faresti meglio a cambiare interessi ;) ciao petronius :)3 punti
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Testone a. XX / 1643, AR 9,49 g. D/: VRBANVS·VIII· – ·PON·MAX·A·XX· Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate con cordoni; maschera leonina in cimasa. R/: VIVIT – DEVS· S. Michele trafigge Lucifero; a sx., nel campo, Armetta Farzetti e Pavia e, all’esergo, 1643. A sx., in basso, sigle G M (Gaspare Mola, incisore). CNI 543 var. Muntoni 83. Berman 1730. q.Spl Ex NAC 81, lotto 475 (Collezione GdF di testoni italiani) Alcune note su questa moneta (fonte E. Martinori, Annali della Zecca di Roma): -Al D/ è rappresentato lo stemma Barberini con le tre api. Si legge dal Martinori che Urbano VIII era dotto in lettere italiane, greche e latine e portando tre api nel suo stemma, fu chiamato l'Ape greca. Tuttavia, vuolsi che in origine nel blasone di casa Barberini figurassero tre tafani e non tre api, dal nome di Tafania, presso Barberino di Val d'Enza, feudo della casa. I tafani si possono vedere sopra uno stemma di Taddeo di Cecco da Barberino posto sulla facciata di un ospedale per pellegrini costruito da quell'antenato di Urbano VIII nel 1365. -Il conio di questa moneta è da attribuire a Gaspare Mola che nacque a Coldrerio nel 1580 circa. Fu in Firenze capo incisore di quella zecca (1609-1611). Passò quindi a quella di Guastalla e poi a Mantova (1613-1614). Venne a Roma il gennaio 1615 ed un chirografo dell'8 gennaio ci dice come Urbano VIII facesse dare al Mola 100 scudi per sostenere le spese di trasporto della famiglia da Firenze a Roma. Morì il 26 gennaio 1640. Il Mola fu il primo che ebbe l'autorizzazione di apporre la sua firma o le sue iniziali sulle monete pontificie. Il successore del Mola come incisore a Roma fu il nipote, Gaspare Morone che con l'eredità lasciata dallo zio prese il nome di Morone-Mola. Come riporta ancora il Martinori, questi si servì di molti coni dello zio, nè è facile distinguere i lavori dell'uno da quelli dell'altro. -Col 1° marzo 1643 furono firmati i capitoli della concessione in appalto della Zecca ai signori Antonio Francesco Farzetti e Prospero Pavia già depositari della Camera apostolica. Nell'atto di concessione, si legge che il Papa accordava a questi due zecchieri l'uso della zecca ad acqua, fabbricata d'ordine di Sua Santità, per imprimere la moneta con maggiore celerità e migliore forma; Castel Sant'Angelo veniva riservato per la battitura a mano -Nell'iconografia cristiana, l'immagine di Michele arcangelo sia per il culto che per l'iconografia, dipende dai passi dell'Apocalisse. È comunemente rappresentato alato in armatura con la spada o lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago, come si può vedere nel dipinto "l'Arcangelo Michele schiaccia Satana" di Guido Reni del 1636, appena precedente alla conio di questa moneta. Michele2 punti
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Oggi vi svelo un segreto , ecco il mio portafortuna per la ricerca dei funghi in Val Sangone ! Gettone del Colle Braida (TO) valore 1 braidino2 punti
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Buon pomeriggio a tutti. Questa mattina, ormai sulla via del ritorno a casa, mi imbatto in alcune parpagliole che non ho potuto fare a meno di portar via con me. Sono brutte, malconce e probabilmente figlie di falsari, ma saranno senz'altro spunto di discussione. Un po' alla volta ve le presenterò. Iniziamo con la prima. Dal color violaceo, con una evidente traccia di argentatura nel mezzo dello scudo. Tondello malamente irregolare. Penso si tratti di falso dell'epoca2 punti
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E' tutta la sera che cerco un ritratto uguale a quello postato e uno di Otacilia Severa :nea: , in questo concordo con Cliff, ma il ritratto ha il viso ritoccato (il naso sicuramente) perché nessuno corrisponde a quello di Tranquillina, donna giovane e dai lineamenti delicati. L'acconciatura è la stessa e il busto anche, la legenda rifatta. Al rovescio sembra il normale sesterzio di Otacilia con alcune lettere che coincidono per posizione con quello di "Tranquillina", come RD di CONCORDIA che si trovano alla stessa posizione sopra il diadema della personificazione allegorica. Marcus Didius2 punti
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Anche in quel periodo i falsari non stavanocon le mani in mano, pure questo inchiodato al tavolo2 punti
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Dal mio sito: http://nikita58it.altervista.org/banconoteM/nikita58it_malta.html Un Pound maltese del 1949 con Giorgio VI. Classica rappresentazione del San Giorgio del Pistrucci2 punti
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Non è una medaglia premio per i partecipanti, ma all'interno dell'Esposizione c'erano delle macchinette che i visitatori componevano e stampavano su alluminio le medaglie per ricordo, sono comunissimi in questa discussione ne vedi 6 diversi http://www.lamoneta.it/topic/84493-milano-1906-esposizione-internazionale-sempione/2 punti
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Colleziono la Repubblica, lo sto ri(facendo) da poco. Avevo abbandonato per lunghi decenni. Stasera, dopo alcuni acquisti dei giorni scorsi, e dopo aver tappato alcuni buchi presenti nel catalogo, sto ammirando la mia collezione. E' bella, quasi tutta in FDS. Sfoglio il catalogo, guardo le nuove arrivate, quasi tutte FDS, vorrei ritoccarle, riprenderle, tirarle fuori dalla custodia, ma non lo faccio, ho paura di sciuparle, le voglio solo guardare, sono bellissime. E' piacevole, è bello è rilassante a fine giornata sfogliare il catalogo, emozionarsi per gli spazi ancora vuoti, pensare al momento in cui la collezione sarà completa. E' un piacere riscoperto, dopo tanti anni. E poi le banconote sono stupende, raccontano la storia dell'Italia, mi ricordano episodi, come quando a metà degli anni ?60 più o meno, avevo 10 anni, mia madre mi regalò per il compleanno 500 lire. Era la 500 lire Aretusa. Non la vedevo da allora, ora è al suo posto nel catalogo. la guardo e la riguardo e non posso dimenticare quella 500 lire stretta nel palmo della mia mano, con la mano in tasca, con la paura di perderla dopo averla ricevuta in regalo. La spesi tutta alle giostre... e la ricordo ancora. E' un piacere riscoperto collezionare. Ora mi sfoglio ancora un pò il catalogo, le riguardo e poi richiudo con calma. Rilassato. Contento di una una cosa semplice. :) Volevo passarvi queste sensazioni. :) Buona serata. Pietro.1 punto
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Perchè delle falsificazioni che ho potuto vedere questa mi è nuova. Le tre fogliette molto stilizzate e il punto nella corona al posto del trifoglio. Se la biscia è ben riprodotta e nitida l' aquila è molto rozza e impastata.1 punto
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È fatto, secondo me, molto meglio della baia, e, come quest'ultimo multinazionale. Poi affidabile o meno sono gli utilizzatori ... non il sito1 punto
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quoto al 100%. E posso anche dirti.. stai attento a valutare bene le offerte di chi cerca di farti "investire in numismatica" promettendoti mari e monti...1 punto
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"Half-florin" or "Helm". Due monete di 5 note. La moneta viene coniata nel mezzo della Guerra dei Cent'anni, nel periodo dal 27 gennaio al luglio 1344, il peso di 1,75 grammi. Questo è stato trovato nel mese di aprile del 2015. A settembre aste Spink, nel 2015, la moneta venduta per 50.000 sterline. "edwr' r' angl' z franc' d' hib'" "exaltabitur in gloria" - Esaltato nella gloria Un altro esempio di asta Spink, 26 marzo 2013, venduto per 75.000 sterline Caratterizzato da un casco)1 punto
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Medaglia devozionale di protezione contro il maligno, argento,bordo rialzato a lineette, del XVIII sec.,produzione italiana.- D/ S. Michele Arcangelo, con spada fiammeggiante in atto di colpire il demonio, con la mano sx sollevata regge la bilancia (suo attributo).- R/ S. Giorgio che trafigge il drago (femmina) con la lancia (da torneo), peccato sia rotto l'appiccagnolo, medaglia non comune. Ciao Borgho.1 punto
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Osservazione da approfondire. Sulle tirature delle medaglie papali in argento e bronzo abbiamo solo dati approssimativi e non credo che sia possibile colmare le lacune. Penso che non vi sia dubbio che, in linea generale, la medaglistica papale in argento è molto più rara di quella in bronzo; solo per le medaglie annuali dalla metà del 1800 l'argento ha avuto spesso maggiore tiratura, restando largamente preferito dal collezionismo per bellezza di patine e maggiore facilità di conservazione e per una differenza di prezzo contenuta, in parte compensata dalla preziosità del metallo. Forse Barbero si riferiva a queste medaglie nella sua indicazione. Ho riguardato proprio il listino 2015-2016 della Numismatica Barbero. Fra medaglie fino al 1840 e le straordinarie moderne di grande modulo ci sono almeno 500 lotti e le medaglie in argento sono limitatissime. Se l'argomento interessa, il nostro curatore potrebbe introdurre una specifica discussione che favorisca una analisi per periodi.1 punto
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Se sei nella versione mobile vai a fondo pagina e clicka su "versione completa" poi vai su editor completo e inserisci le immagini. Prima di aprire una discussione potevi informarti nelle sezioni dedicate. Ricorda che è preferibile inserire una o massimo due banconote per identificazione (o monete) e servono i dati relative ai pezzi (qui ad esempio altezza e larghezza nel caso di monete peso e dimensioni). Un saluto MoMi.1 punto
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Ovvio se non mi piaceva non la prendevo :lol: 15 mi è sembrato onesto.. per essere un affare forse 10 :lol: ma parliamo di cifre basse comunque1 punto
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Povero Benedetto, con quegli occhi, sembra Marty Feldman :rolleyes: Che ne pensi se dico "patacca"? ;) petronius :)1 punto
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Questo aureo è apparso nell'asta Monnaies d'Antan 6 (del 27/11/2009) lotto 78 conservazione BB+ base d'asta 40.000 euro invenduto.1 punto
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Moneta autentica? Nonostante le particolarità, per così dire, sospette, debitamente messe in evidenza da altri partecipanti a questa discussione? Gli zoccoli dei cavalli decisamente strani, la fantomatica faccina sulla corona, le difformità delle legature dai fascetti che affiancano, all'esergo del R, lo scudetto crociato dei Savoia...Mi vengono in mente i fiorentini, rinomati amanti della burla. E se questa pseudo moneta fosse una burla?1 punto
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Ciao a tutti, ho seguito da spettatore questa interessante discussione su un argomento di cui non sapevo assolutamente nulla. Approfondendo, per quanto sia possibile su internet, l'argomento ho riscontrato come su queste monetine giudaiche siano presenti vari elementi simbolici tipici dei grandi regni ellenistici e in particolare quello macedone, che è l'ambito di mia più stretta competenza. Sapreste spiegarmi questa dipendenza simbolico/iconografica? 1. L'ancora... questa è abbastanza semplice in quanto simbolo dei Seleucidi, che erano "locali": Più oscuro mi risulta invece il legame con la monetazione propriamente macedone: 2. Stella macedone a 8 punte. Vabbè questa è abbastanza comune... Ma i simboli militari sono inconfondibili: 3. Scudo macedone, che K. Liampi ha definito come "simbolo nazionale macedone": tanto per riproporre la stella... mentre se vogliamo uno scudo macedone identico (anche se qui siamo in Lidia, ma la città si proclamava di discendenza macedone): tanto per cambiare anche qui la stella. Ma riprendendo una delle immagini precedenti vediamo anche: 4. Elmo con doppia cresta tipico della monetazione macedone e il confronto diventa ancora più interessante se ci aggiungiamo il simbolo del caduceo nella stessa identica posizione: vs1 punto
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E' uguale!!???A questo punto... Avendo trovato un clone... Possiamo affermare senza alcun dubbio che si tratta di un falso??? Geniale!1 punto
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Di nuovo ciao a tutti :)....dopo avervi presentato il 20 Lire Impero oggi vi mostro un'altra moneta aggiunta da pochissimo in collezione. Io me ne sono assolutamente innamorato!1 punto
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La prima cosa da dire è che se si comprano (anche al facciale) banconote attualmente circolanti nei paesi che le hanno emesse, bisognerebbe prenderle solo FDS, e dubito che in un ufficio cambi siano così, se non in casi eccezionali. Tali banconote, se circolate, anche poco, non hanno alcun plusvalore (come non lo avevano le lire), a meno di beccare qualche serie particolare (es. le nostre sostitutive), ma questo, oltre ad abbisognare di una buona dose di fortuna, necessita anche di una conoscenza approfondita delle emissioni di ogni paese, e averla, per moltissimi paesi è, semplicemente, impossibile, mancando gli strumenti necessari (libri, cataloghi, siti web). Che poi, in futuro, anche banconote circolate possano acquisire un plusvalore numismatico, è cosa per la quale ci vorrebbe la sfera di cristallo, posso solo notare che con le lire non è successo (figurarsi con le valute di paesi che, da noi, nessuno o quasi ricerca a scopo collezionistico). Fatta questa necessaria premessa, le banconote che in futuro manterranno, almeno, il loro valore facciale, sono quelle per le quali, al momento, non è previsto il fuori corso (dollari, sterline), o per le quali lo stesso sarà sicuramente comunicato con largo anticipo (anni) così da consentire, a chiunque lo vorrà, di presentarle al cambio con ampio margine. A patto che siano emesse da paesi economicamente e finanziariamente solidi, e che si prevede manterranno nel tempo tale solidità, a meno di sconvolgimenti epocali (guerre mondiali o depressioni stile 1929, per capirci). L'elenco è fin troppo facile: Stati Uniti, Gran Bretagna (anche in caso di Brexit, la sterlina subirà una bella svalutazione, ma poi si riprenderà) e paesi collegati, come Canada e Australia, poi Svizzera, Norvegia, Svezia, forse il Giappone, unico paese asiatico. Da evitare tutte le banconote africane e del medioriente, vista l'instabilità dell'area. Se il tuo interesse, come mi sembra chiaro da altre discussioni, è invece rivolto proprio all'area nordafricana e mediorientale, e all'estremo oriente, o cambi interessi :rolleyes: o ti accolli tutti i rischi del caso. Personalmente, banconote di certi paesi, le acquisterei solo se fossi davvero appassionato di quei paesi, mettendo in secondo piano un eventuale ritorno economico, a parer mio assai improbabile. petronius :)1 punto
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concordo D/ croce accantonata dalle lettere F F D V R/ Leone in soldo http://www.deamoneta.com/auctions/view/26/4891 punto
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In allegato lascio la recensione al mio libro recentemente apparsa sull'ultimo numero del bimestrale "Monete Antiche" (n° 87, maggio/giugno). Il testo è largamente tratto dalla Presentazione del libro stesso. doc1.pdf1 punto
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Nessuna novità. Rovera essendo un perfezionista sta ancora migliorando alcuni capitoli integrandoli con foto di recenti esemplari1 punto
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Sentivo piangere nell'armadio una mia monetina: era Marcia Otacilia che sentiva la mancanza del maritino adorato, si sentiva tutta sola! E mi dice anche che Traiano dallo scompartimento accanto le ha fatto gli occhi dolci... Mi affrettai a cercare il suo Flippo che trovai poi di ritorno dall' Arabia e lo portai a lei. sul primo lei fu assai felice di rivederlo, ma una volta passata l'emozione esclamò: "Solo undici grammi e venti?!? Io me lo ricordavo più vigoroso, di almeno quindici!" Io risposi: "Ma è lui! Sempre forte di 28 mm, solo un po' consunto... ma è passato tanto tempo." Si guardano negli occhi ed il vecchio amore risboccia: adesso son sicuro che da ora in poi giaceranno insieme. Speriamo che Traiano non diventi verde - e non parlo solo d'invidia. FINE Ciao a tutti! Scherzi a parte, il Filippo secondo me è un sesterzio (RIC 191a, Cohen 228) IMP M IVL PHILIPPVS AVG / VICTORIA AVG S-C http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s9020.html#RIC_0191a 28 mm ma solo 11,20 g - Dite che i grammi che mancano siano compatibili con l'usura o è semplicemente un po' sottopeso? Grazie per ogni consiglio, Njk1 punto
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Mi sono riletto i post precedenti dove si diceva che Monaco controllava gli ip,che sapevano se avevi fatto l'acquisto con lo stesso hardware,che chi aveva pagato con la stessa carta non ne avrebbe ricevuta nemmeno una, che insomma erano lì paladini della giustizia pronti a sgominare ogni tentativo di frode...quanto ridere che mi fanno sti pezzi da 90!1 punto
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La serie di queste tre monete è ad oggi rarissima , del double leopard si conoscono solamente 3 esemplari ( 2 al B.M. e un terzo trovato col metal detector è stato venduto da Spink per 460000 £ ) mentre del leopard se ne conoscono solamente 2. allego le immagini ( fonte internet per le prime 2 , le altre 2 di prorpietà del BM ) ...in ordine : - Scudo di Filippo IV - Double leopard - Leopard - Helmet1 punto
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Tra le mie "cose", diverse dalle monete, ho qualche gettone, alcune medaglie, qualche fregio, e questa medaglietta in bronzo postuma della Regina Vittoria - Victoria Queen and Empress - Al rovescio vi è il San Giorgio con il drago, penso scopiazzato dall'opera del Pistrucci, come si può ben visualizzare decisamente sgraziato rispetto la raffigurazione che ben conosciamo, in esergo la data: 1908. E' palese che il conio non è stato curato, anche il busto della Regina appare approssimativo, e non è di certo dovuto all'usura. L'occhiello si sarà rotto, difficile pensare che è stato tolto appositamente per poterla magari spacciare per una moneta, il suo diametro è di appena mm. 20, giusto un Farthing dello stesso periodo. ___________ La stessa tipologia, non datata, è stata anche prodotta con lo stemma araldico reale al posto del San Giorgio (immagine prelevata dal web)1 punto
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Eccola. L’aneddoto legato a questa serie di monetine è che i rappresentanti della Repubblica Genovese si presentarono al Congresso di Vienna chiedendo che Genova fosse dichiarata stato libero e indipendente (tipo il Principato di Monaco per intenderci) e presentarono a quel consesso di "anticlericali" la “nuova monetazione” a dimostrazione della “Restaurazione della antica Repubblica”. Il fatto che su tre delle quattro nuove monete presentate ci fosse stampata l’immagine della Madonna, San Giovanni, San Giorgio certamente non aiutò i potenti della Terra, in clima di piena “Rivoluzione francese”, ad accogliere la richiesta e la decisione fu di annessione ai Savoia. Circa il fatto che Pistrucci possa essersi ispirato a questa moneta per disegnare il suo meraviglioso San Giorgio è scritto sul libro di Janin ed effettivamente ci sono molte somiglianze, inoltre Pistrucci sicuramente conosceva questa moneta.1 punto
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Ti segnalo un paio di link, sperando che possano servirti: - http://www.infonumis.fr/historique&description/Etat_Francais/index.htm - http://www.ladepeche.fr/article/2013/08/16/1690408-quand-castelsarrasin-frappait-la-monnaie-durant-les-guerres.html - http://numismatica-francese.collectorsonline.org/cat/FR-171 punto
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Credo che ,invece, sia proprio questo l'atteggiamento da adottare. L'esemplare originale lo deve essere per fondate ragioni, non per assunto, ovvero per provenienza pregressa, per analisi oggettiva o comparativa, non perché " l'ha detto Tizio o Caio" senza nulla togliere a Tizio o Caio.....La numismatica deve procedere per valutazioni analitiche e scientifiche per quanto permesso dallo stato dell'arte attuale delle analisi, altrimenti è solo legata al prestigio di chi presenta l'oggetto...e ,altrimenti, come diceva Nascia : non ci sono monete false o monete autentiche, ci sono monete che si vendono e monete che non si vendono...ma in maniera indipendente dalla loro effettiva natura. I falsi vanno riconosciuti come tali e come tali, una volta riconosciuti, non vanno fatti sparire in gallerie private o dimenticati in un cassetto, a protezione dell'immagine di chi li ha venduti, ma vanno inseriti e pubblicati nei vari database dei falsi, in modo che anche un eventuale sventurato passaggio in asta , prestigiosa o no, non faccia più letteratura...volontaria o involontaria...1 punto
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@@ozacido Io invece non conosco tale monetazione ma... voglio farti ...comunque i complimenti per questa moneta. Sempre più belle le monete che stai mettendo in collezione1 punto
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La mia ipotesi è che siamo in presenza di una numerazione alfabetica perchè sulle monete sembra seguito un ordine alfabetico. A proposito di numerazioni alfabetiche è noto il sistema che gli eruditi alessandrini adottarono nella prima metà del III secolo a.C. per numerare i 24 canti dell’ “Iliade” e i 24 canti dell’ “Odissea”: la numerazione dei canti con le 24 lettere dell’alfabeto (A-Ω). L’uso di numerazioni alfabetiche è attestato inoltre “in molti testi dì inventari, su blocchi di edifici che conveniva distinguere per facilitarne la messa in opera, su tessere personali per indicare l’appartenenza dei rispettivi titolari a determinate categorie” (M. Guarducci, “L’epigrafia greca dalle origini al tardo impero”, IPZS, Roma 2005, p. 87). Nel caso specifico è possibile che venivano numerati con le lettere dell'afabeto i conii, sia di diritto che di rovescio, a mano a mano che venivano realizzati: è probabile che ciò serviva a portare più agevolmente il conto delle monete ottenute dai conii stessi. Così viene realizzato prima il conio di diritto che reca la lettera E e poi il conio di rovescio che reca la lettera Z. Segue il conio di diritto recante la lettera Z e quello recante la lettera theta: mentre il primo si accoppia ad un conio di rovescio nuovo, contraddistinto dalla lettera H, il secondo sostituisce il vecchio conio di diritto con lettera E e si abbina al precedente conio di rovescio, ancora funzionale, recante la lettera Z.1 punto
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Esiste una serie di denari merovingi (prima metà dell'VIII secolo) dove al dritto vi è l'immagine di Gesù di Nazaret: li posto non per essere in assoluto la prima sua immagine, ma in quanto poco conosciuti. Esiste anche il tremisse con il busto del Nazareno: L'immagine dell'histamenon postato inizialmente viene dopo molti altri esempi più vecchi di 4 secoli!1 punto
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Tranquillo, solo in inglese sono in italiano non c'è nulla, tranne qualche sporadico articolo sulle riviste di numismatica. Iniziamo con quello che è, dal 1953, il testo di riferimento Paper Money of the United States di Arthur e Ira Freidberg. E' abbastanza costoso, con le spese di spedizione si arriva a 48 dollari, fatte salve le tasse doganali in caso di controllo, ma è il più completo, poiché riporta, oltre alle banconote federali dal 1861, anche capitoli dedicati alle Colonial e Continental Currency (la cartamoneta delle Colonie e della Guerra d'Indipendenza) e alle banconote Confederate. Reperibile anche in Italia, e decisamente meno costoso, il catalogo edito dalla Krause, giunto alla 32a edizione (ma a breve dovrebbe uscire la 33a) Standard Catalog of United States Paper Money E' quello che ho io, edizione 26a, che non dovrebbe comunque discostarsi molto. Copre il periodo dagli anni '60 dell'Ottocento a oggi per quanto riguarda le banconote federali, divise in Large Size, Small Size e National Bank Notes, a ogni tipologia è dedicata un'ampia introduzione, ma poi le informazioni storiche (ma anche tecniche, es. dimensioni e tirature) per ogni singola emissione sono piuttosto carenti. Le banconote sono quotate in vari gradi di conservazione, diversi a seconda della "vecchiaia" delle stesse, e illustrate con belle foto a colori fronte/retro. Seguono capitoli dedicati alle Fractional Currency, ai francobolli usati come succedanei della cartamoneta, alle Treasury Notes pre-Guerra Civile, agli MPC (Military Payment Certificates) e alle emissioni per le Filippine. Chiude il volume una selezione dei più comuni errori nei biglietti. Il catalogo usa come numerazione di riferimento quella del Freidberg (FR seguita da un numero). Senza tener conto delle valutazioni, che come per tutti i cataloghi sono esagerate (parola di collezionisti americani), è un catalogo che mi sento comunque di consigliare, magari come primo approccio, per passare poi a testi più impegnativi (anche dal punto di vista economico). Una valida alternativa è senz'altro costituita dal catalogo Whitman, curato anch'esso da Arthur e Ira Freidberg, del quale è da poco uscita la quarta edizione (non viene aggiornato annualmente) A Guide Book of United States Paper Money Un testo più approfondito (ma anche molto più costoso) è la Whitman Encyclopedia of U.S. Paper Money Infine, segnalo un libro con le 100 Greatest American Currency Notes le 100 più importanti banconote americane, ognuna presentata con grandi e splendide foto a colori, e una storia dettagliata. Indicazioni di prezzo solo generiche, ma si tratta, nella stragrande maggioranza, di banconote che il collezionista medio deve accontentarsi di vedere solo in foto Ti ho messo i link di amazon.com, perché per tutti i libri tranne il primo, cliccando sulla copertina hai la possibilità di leggere alcune pagine, e renderti conto meglio di cosa trattano, ma diversi di essi puoi trovarli anche in Italia. Tutti questi libri trattano delle banconote dalla Guerra Civile a oggi, se sei interessato anche alle banconote degli Stati Confederati (i sudisti), alle emissioni delle banche private antecedenti alla Guerra di Secessione, o alle banconote coloniali, posso segnalarti altri titoli. petronius1 punto
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