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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/20/16 in tutte le aree
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Questa Liretta è con me da parecchi anni, ieri l'ho tolta dalla perizia e stamattina ho provato a fotografarla.....diciamo che non riesco a far vedere tutto quello che vorrei, soprattutto il lustro, ma penso che più o meno si capisca :). Vi piace?3 punti
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Buon pomeriggio a tutti. Questa mattina, ormai sulla via del ritorno a casa, mi imbatto in alcune parpagliole che non ho potuto fare a meno di portar via con me. Sono brutte, malconce e probabilmente figlie di falsari, ma saranno senz'altro spunto di discussione. Un po' alla volta ve le presenterò. Iniziamo con la prima. Dal color violaceo, con una evidente traccia di argentatura nel mezzo dello scudo. Tondello malamente irregolare. Penso si tratti di falso dell'epoca3 punti
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Probabilmente e' stata utilizzato durante le innumerevoli sagre estive che si svolgono in estate sul colle per l'acquisto dei piatti tipici locali p.s. E' lampante che non siete abitanti della Val Sangone ! :rofl: CAPUT MUNDU e' la versione in Patois della nota citazione latina In questo territorio si parla una lingua che e' un misto di provenzale , savoiardo e occitano , ben diverso dal piemontese3 punti
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Testone a. XX / 1643, AR 9,49 g. D/: VRBANVS·VIII· – ·PON·MAX·A·XX· Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate con cordoni; maschera leonina in cimasa. R/: VIVIT – DEVS· S. Michele trafigge Lucifero; a sx., nel campo, Armetta Farzetti e Pavia e, all’esergo, 1643. A sx., in basso, sigle G M (Gaspare Mola, incisore). CNI 543 var. Muntoni 83. Berman 1730. q.Spl Ex NAC 81, lotto 475 (Collezione GdF di testoni italiani) Alcune note su questa moneta (fonte E. Martinori, Annali della Zecca di Roma): -Al D/ è rappresentato lo stemma Barberini con le tre api. Si legge dal Martinori che Urbano VIII era dotto in lettere italiane, greche e latine e portando tre api nel suo stemma, fu chiamato l'Ape greca. Tuttavia, vuolsi che in origine nel blasone di casa Barberini figurassero tre tafani e non tre api, dal nome di Tafania, presso Barberino di Val d'Enza, feudo della casa. I tafani si possono vedere sopra uno stemma di Taddeo di Cecco da Barberino posto sulla facciata di un ospedale per pellegrini costruito da quell'antenato di Urbano VIII nel 1365. -Il conio di questa moneta è da attribuire a Gaspare Mola che nacque a Coldrerio nel 1580 circa. Fu in Firenze capo incisore di quella zecca (1609-1611). Passò quindi a quella di Guastalla e poi a Mantova (1613-1614). Venne a Roma il gennaio 1615 ed un chirografo dell'8 gennaio ci dice come Urbano VIII facesse dare al Mola 100 scudi per sostenere le spese di trasporto della famiglia da Firenze a Roma. Morì il 26 gennaio 1640. Il Mola fu il primo che ebbe l'autorizzazione di apporre la sua firma o le sue iniziali sulle monete pontificie. Il successore del Mola come incisore a Roma fu il nipote, Gaspare Morone che con l'eredità lasciata dallo zio prese il nome di Morone-Mola. Come riporta ancora il Martinori, questi si servì di molti coni dello zio, nè è facile distinguere i lavori dell'uno da quelli dell'altro. -Col 1° marzo 1643 furono firmati i capitoli della concessione in appalto della Zecca ai signori Antonio Francesco Farzetti e Prospero Pavia già depositari della Camera apostolica. Nell'atto di concessione, si legge che il Papa accordava a questi due zecchieri l'uso della zecca ad acqua, fabbricata d'ordine di Sua Santità, per imprimere la moneta con maggiore celerità e migliore forma; Castel Sant'Angelo veniva riservato per la battitura a mano -Nell'iconografia cristiana, l'immagine di Michele arcangelo sia per il culto che per l'iconografia, dipende dai passi dell'Apocalisse. È comunemente rappresentato alato in armatura con la spada o lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago, come si può vedere nel dipinto "l'Arcangelo Michele schiaccia Satana" di Guido Reni del 1636, appena precedente alla conio di questa moneta. Michele2 punti
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I 20 dollari del 1916 sono stati coniati solo a San Francisco, e sono da considerare monete di borsa, seguono cioè l'andamento delle quotazioni dell'oro, e valgono per il loro contenuto di fino (30 gr.). Oggi, il loro valore è di circa 1.100 euro, ma in genere i dollari americani, al contrario di marenghi e sterline, riescono a spuntare un sovrapprezzo rispetto al valore dell'oro, se sai vendere bene puoi ragionevolmente aspettarti di ricavare circa 1.200/1.250 euro. Questo con l'oro a 36,6 €/gr. come in questo momento, sono naturalmente possibili variazioni, in base al prezzo del metallo. Un eventuale plusvalore numismatico è legato alla conservazione della moneta, il prezzo suddetto è da intendersi per monete in conservazione BB/SPL, se la tua moneta è invece FDC (fior di conio, perfetta, mai circolata) il valore cresce di alcune centinaia di euro. Per le monete del 1924 e 1926 il discorso è più complesso, poiché sono state coniate in zecche diverse, e questo incide, in maniera anche sensibile, sul loro valore. Se sono state coniate a Philadelphia, vale il discorso fatto per il 1916, se invece sono state coniate a San Francisco, o a Denver, hanno anche un plusvalore numismatico, particolarmente alto per i 20 dollari di Denver del 1926. Per conoscere la zecca, devi guardare sopra la data, tra i raggi del sole: se c'è una piccola lettera (S per San Francisco, la puoi vedere su quella del 1916, D per Denver) sono state coniate lì, se non c'è nessuna lettera, sono di Philadelphia. Negozi di numismatica in zona Piemonte/Milano, non so indicartene, ma sicuramente qualcuno saprà farlo (magari in MP ;)), io comunque, se anche le monete del 1924 e 1926 si rivelassero di borsa, escluderei i compro-oro, se non come ultima ratio. Sposto la discussione in Monete estere. petronius :)2 punti
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Ma andiamo avanti: peso 1,35 g. Qui il tondello è molto più regolare e il colore più compatibile con una moneta in mistura. Il D mi farebbe quasi pensare a una parpagliola originale, ma il rovescio con quella colonna così sottile mi lascia dubbi2 punti
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dalme1991 , permettimi di essere schietto : Mi sembra che il tuo interesse per la numismatica sia motivato quasi esclusivamente dal tornaconto economico. Non che ci sia niente di male in questo , ognuno intraprende hobby e attività per i motivi più disparati , tutti rispettabili , ma le tue domande denotano una certa "ingenuità" Sembra che la tua speranza sia quella di "investire" comprando monete e banconote quasi a caso e spendendo cifre modeste. Per questo scopo dovresti , oltre ad avere particolari competenze , investire cifre ben più cospicue Io ti consiglierei di proseguire con questo fantastico hobby per il piacere di osservare e "gustare" i tuoi pezzi raccolti nell'album , per apprezzarne il lato estetico/artistico e come pretesto per allargare l'orizzonte dei tuoi interessi... il tutto a prescindere da eventuali ed improbabili guadagni futuri2 punti
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direi che si tratta di un bagattino per Brescia di Foscari della zecca di Venezia http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FFOT/42 punti
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DE GREGE EPICURI Questa strana moneta pesa 11,1 g. e misura 24,5 mm. Al D la testa è chiaramente quella di Mercurio, con tanto di petaso; e non c'è traccia di leontea; però i globetti sono 3 e non 2! Due sono a sinistra rispetto alla punta del petaso, uno a destra. Sotto alla testa, mi par di vedere una L, con angolo acuto, che mi fa pensare a Lucera. Al rovescio una prora con 3 chiari globetti sotto; davanti alla prora non leggo però una L, ma (vagamente) una lettera diversa, forse una T. I dubbi a questo punto sono molti. Un falso numismatico moderno? Un falso (o meglio un artefatto) d'epoca? L'errore di un incisore della zecca? Dunque, si potrebbe pensare anzitutto ad una moneta modernamente "trattata" aggiungendo un globetto. Però non vedo evidenze in merito: non mi pare che il campo attorno al globetto "aggiunto" sia chiaramente abbassato, direi che l'aspetto dei 3 globetti sembra accettabilmente omogeneo ed antico. Ovviamente, passare da sestante a quadrante fa aumentare il valore della moneta: si può ipotizzare quindi una "furbata" antica. Ma compiuta da chi? Infine, Lucera o non Lucera? La mia esperienza in merito è molto modesta. E ancora: avete notizia di altri esemplari analoghi o vagamente simili?1 punto
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Grazie per l'excursus di questa bella moneta provinciale, qui bisogna convenire con te perché quel conio di dritto ha prestato la sua opera per diversi rovesci e conio diverso anche se la personificazione allegorica è la stessa oppure con personificazione completamente diversa.1 punto
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é un quadrante, estremamente raro, classificato Crawford 98A/5 (serie LT per la zecca di Luceria) http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B30/1 (mancante anche nella collezione RBW) Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online1 punto
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Forse per questi tre esemplari è stata una coincidenza ritrovare dei coni in comune. Ho dato uno sguardo al sito wild winds, e ho notato che per questa piccola cittadina provinciale romana e solo per Settimio Severo, la sua zecca ha emesso una quarantina di monete, credo utilizzando diversi coni per una varietà di rovesci, anche se le scene di dritto e rovescio si ripetono, poi bisogna studiare se realmente sono diversi o gli stessi. Forse nel testo a tua disposizione c'è qualche studio in merito al numero dei coni utilizzati. :hi: Marcus Didius1 punto
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Non sono un esperto del campo, ma magari in una città come Anchialo un unico conio di dritto era più che sufficiente...1 punto
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Nel 1951 nel Regno Unito si è tenuto un Festival sulla riva del Tamigi per festeggiare la fine dell'austerità dei primi anni del dopoguerra. E' la classica rappresentazione del San Giorgio e il drago del Pistrucci, ma in rame/nickel. Dalla mia collezione: Giorgio VI° - 5 Shillings Festival of Britain1 punto
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Per @Oddone: ciao, è vero, le nuove foto del D non evidenziano tracce di pulizia. E' evidente che il R, per il fatto che ha, rispetto al D, un tipo molto più largo che occupa gran parte del tondello, è sempre caratterizzato da un lustro meglio conservato rispetto al D. Purtroppo i segni dell'usura da circolazione ci sono e, ovviamente, si concentrano sui rilievi più alti del D e del R, dunque confermo il mio parere di conservazione. E' comunque moneta collezionabilissima, importante testimonianza di un periodo storico tra i più travagliati e controversi della storia d'Italia.1 punto
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Ciao, bella medaglia che avevo valutato se prendere o meno, sulla baia. Poi ho desistito. Al tempo non avevo trovato la scheda ma è questa, oltretutto vedo che è NC: W-F269/441 punto
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Mezzo follis ( o 20 nummi) di Anastasio, Costantinopoli https://www.acsearch.info/search.html?id=27132401 punto
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Il discorso inverso vale per il Cohen. Si apprezza molto la seconda edizione, ma la prima ha le tavole molto più belle dal punto vista dell' incisione. le monete sono tutte racoclte in tavole dedicate. Lo stesso Gnecchi non era così favorevole alla seconda edizione. Inoltre fu rivista solo in parte dal Cohen, visto che morì prima della ristesura/correzione dell' opera.1 punto
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Su un noto sito di aste, la tua medaglia è stata proposta in vendita recentemente a 20 Euro. Sono parecchi i collezionisti interessati a Medaglie di Mostre, Fiere ed Esposizioni, internazionali e locali per cui è possibile che il suo valore aumenti nel tempo. Oltretutto è una bella medaglia, come gran parte di quelle prodotte nel periodo in cui si manifestava in tutta Europa lo stile Floreale, con diverse denominazioni a secondo dei vari Paesi. Medaglia interessante, sicuramente da conservare. @@romanus1 punto
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Buonasera, chiedo una cortesia agli amici Napoletani, questa medaglia di Murat sui cataloghi lamoneta è presente in bronzo mentre quella in argento ha l'appicagnolo, è una mancanza sul catalogo? Grazie P.S. la medaglia non è mia è in vendita sulla baia.1 punto
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Antonio: "Anche a me sembra Asclepio..." Mi allineo alle vostre conclusioni, si tratta di Asclepio con bastone e serpentello :good: . Marcus Didius1 punto
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Il viaggio di Paolo Rumiz e dei suoi amici è ora un libro. Appia - 256 pagine, prezzo di copertina 19 euro. Note di copertina: Paolo Rumiz ha percorso a piedi, con un manipolo di amici, la prima grande via europea, l'Appia, e ce ne riconsegna l'itinerario perduto, da Roma fino a Brindisi, "più per dovere civile che per letteratura". Lo ha fatto spesso cavando dal silenzio della Storia segmenti cancellati, ascoltando le voci del passato e destando la fantasia degli increduli incontrati durante il viaggio. Da Orazio ad Antonio Cederna (appassionato difensore dell'Appia dalle speculazioni edilizie), da Spartaco a Federico II, prende corpo una galleria di personaggi memorabili e si incontrano le tracce di Arabi e Normanni. Intanto le donne vestite di nero, i muretti a secco, la musicalità della lingua anticipano l'ingresso nell'Oriente. Per conquistarsi le meraviglie di un'Italia autentica e segreta è necessario però sobbarcarsi anche del lavoro sporco - svincoli da aggirare, guardrail, sentieri invasi dai canneti, cementificazioni, talvolta montagne intere svendute alle multinazionali dell'acqua e del vento - e affrontare la verità dei luoghi pestando la terra col "piede libero". Al racconto fanno da contrappunto le mappe disegnate da Riccardo Carnovalini, che ha trovato il percorso sulle carte, nelle foto aeree e sul terreno, e che ha descritto l'itinerario nel libro: un contributo prezioso e uno strumento utilissimo - considerata l'assenza di segnaletica per chi volesse seguire le orme di questa marcia d'avanscoperta. petronius :)1 punto
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Per me hanno preso un comune RIC 203a di Otacilia Severa ed hanno alterato la legenda. Il ritratto é rimasto ancora quello di Otacilia mi sembra.1 punto
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Di nuovo ciao a tutti :)....dopo avervi presentato il 20 Lire Impero oggi vi mostro un'altra moneta aggiunta da pochissimo in collezione. Io me ne sono assolutamente innamorato!1 punto
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Buona sera a tutti! Scusate se rispondo solo ora ma ho problemi col telefono e causa esami di stato accendo solo ora il pc dopo alcuni giorni di libri.. Miza hai fatto benissimo ad usare questa discussione, e complimenti per la monetina, molto bella per essere stata trovata in ciotola! :good: Grazie anche a tutti quelli che si sono sbilanciati sulla mia! :good: :good:1 punto
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@@oldgold moneta da vedere in mano, le foto non aiutano molto. Comunque provo a dare una valutazione. Al D/ mi sembra di vedere una leggerissima usura sulla coscia dell'Italia, mentre i campi del R/ mi sembrano leggermente segnati. Freschezza del metallo buona. Detto questo direi che siamo complessivamente su uno Spl-Fdc/qFdc. Comunque bella moneta. La moneta di @@miza a causa del colpo a ire 11, mi fermo a qSpl, anche per l'usura sulla coscia e sul polpaccio dell'Italia.1 punto
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A me piacciono tutt'e due e... guardo con una certa invidia le vostre foto. Concordo con le valutazioni espresse: q.FDC e SPL (su quest'ultima do un qualcosina in più perché qualche mancanza è più - a mio parere - per conio stanco che per usura). Complimenti!1 punto
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Come ho già detto su caro Nando io mi schiero tra quelli che sanno poco e parlano poco, non tra quelli che sanno poco e parlano tanto, non giudico la moneta, anche se potrei farlo, giudico in compenso il tuo atteggiamento che a più riprese va sempre secondo lo stesso copione, butti un giudizio abbastanza campato in aria, 8/10 sbagliato, poi quando persone con parecchia stima dicono l esatto opposto di te continui a correggere il tiro sino al quarto di punto o mezzo punto che ti è stato insegnato essere opinabile da foto, non ho interesse a risponderti, dopo che hai sfoderato la carta dei collezionisti di perizie come ulteriore arrampicata sui vetri, i collezionisti che non sanno farebbero molto meglio a collezionare perizie, le perizie si possono mettere in dubbio solo quando in maniera ripetuta e comprovata ci si prende più del perito in questione, non come regola, detto questo io non ne ho viste 6-7 nell ultimo mese ma mai avrei dato BB a una moneta piena di lustro ! Io avrei chiesto al più ! Altre foto, poi avrei sospeso il giudizio spiegando che il lustro è abbagliante e i dettagli non sono correttamente leggibili, a questo punto avrei dato una forbice ...che sicuramente non avrebbe incluso il Bb, non scherziamo, con ignorante non volevo offendere nessuno, volevo solo sottolineare l ignoranza appunto, se avessi voluto offendere avrei puntato su altro, sono intervenuto a sostegno dell ipotesi che rispetto a tempo fa il forum è sterile e morto, e me ne dispaiccio perché tutto quello che so lo devo a gente che ho conosciuto qui sopra.1 punto
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Stramipiace per @@taglialuca ! Ormai tanta gente ha preso le distanze..in tante sezioni, dove abbonda gente che ...come me non ne sa nulla, ma che a differenza di me, apre la bocca... sbagliare di due gradi di conservazione, non percepire il lustro, non è opinione, è ignoranza, scusate eh, uno che vede una moneta che riluce e vede i dettagli che non gli sembrano confacenti chiede altre foto e capisco, ma dare a una moneta piena di lustro BB vuol dire non avere proprio le basi...tutto ciò perché benché siamo in un forum, e ognuno dice la propria, bisognerebbe sempre tenere a conto che si giudica una moneta, che spesso è il risultato dè sacrifici di chi c è dietro, per il rispetto alla persona quindi, bisognerebbe parlare a ragion veduta o tacere, evito di commentare chi ha detto "la più brutta mai vista" perché se dovessi commentare dovrei dire "la cantonata più grande della storia". Torno a leggervi e a non scrivere ne a pubblicare, a differenza di come facevo tempo fa.1 punto
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Ci siamo! Il Circolo Numismatico Partenopeo annuncia il terzo convegno numismatico partenopeo che avrà luogo nell'Hotel Terminus di Napoli (piazza Garibaldi, 91) nei seguenti giorni: venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 settembre 2016. Ingresso libero. Anche quest'anno abbiamo deciso di confermare la nostra presenza in una delle strutture più esclusive della città, situata nella centralissima piazza Garibaldi e di fronte alla stazione centrale di Napoli. Nella nuova piazza i lavori di riqualificazione sono praticamente terminati disponibili di fronte al Terminus centinaia di posti auto custoditi, una nuova galleria commerciale accanto alla metropolitana e numerose strutture alberghiere, l'hotel che ci ospiterà è ristrutturato e ampiamente confortevole, dispone di circa 170 camere e a breve comunicheremo il numero di stanze che verrà esclusivamente riservato agli ospiti dell'evento numismatico ed il tariffario. Ci saranno anche quest'anno ottimi espositori numismatici e lo staff della “2Emme Security di Roma” che già nelle prime due edizioni numismatiche ha svolto un egregio lavoro di sorveglianza (...e di recupero oggetti smarriti). Gli orari di apertura al pubblico sono i seguenti: venerdì 23 settembre ore 14,00 – 18,30 sabato 24 settembre ore 9,30 – 18,30 domenica 25 settembre ore 9,30 – 13,00 Pubblicheremo il nostro Terzo Bollettino che molto probabilmente sarà di 280 – 300 pagine a colori il quale verrà distribuito gratuitamente nell'ambito del convegno ai tesserati che sottoscriveranno la solita partecipazione annuale. Venerdì 23 alle ore 19,00 sarete inoltre tutti invitati ad un rinfresco che avrà luogo nelle sale del nostro nuovo Circolo che ha sede in via Giuseppe Antonio Pasquale n.38 proprio di fronte allo storico Teatro San Ferdinando di piazza Eduardo De Filippo (traversa di via Foria) …. sì, avete capito bene, il 23 settembre alle ore 19,00 INAUGUREREMO una sede TUTTA NOSTRA, il Circolo Numismatico Partenopeo è di tutti voi ed avrà sede in un locale ristrutturato nel quale ci sarà una biblioteca aperta a tutti nei giorni prestabiliti, una sala conferenze dove organizzeremo mensilmente incontri numismatici commerciali e culturali, presentazioni di libri, mostre o qualsiasi altro tipo di attività. Sarà nostra premura aggiornarvi prossimamente e mettervi al corrente del nostro programma. Si accettano suggerimenti, scriveteci con dei messaggi privati o via e-mail al seguente indirizzo: circolopartenopeo@@libero.it . Un caro saluto a tutti. Lo staff. Per info: Giovanni Lavitola 388-0582174 Antonio Rennella 338-4469946 Francesco Di Rauso 335-14384041 punto
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Salve. segnalo https://www.academia.edu/26141172/Salvatore_de_Ponte_uno_dei_mastri_di_zecca_che_durante_il_regno_di_Ferrante_batte_sesquiducati_a_nome_del_Magnanimo_e_la_zecca_aragonese_di_Fondi_1460-1461_in_ACTA_NUMISM%C3%80TICA_46_Barcelona_2016_pp._145-1581 punto
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@@giovanni0770 Autentiche sicuramente ...e anche molto belle, complimenti.1 punto
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Il campo della medaglistica papale, per me molto affascinante, é da sempre "minato" dalla presenza dei riconii: coevi, successivi, moderni, ottenuti per fusione o coniati, degli Hamerani piuttosto che del Mazio ecc. ecc. In molti ritengono che questo ne abbia de facto limitato la diffusione nell'ambito collezionistico; teoria plausibile ma non del tutto convincente, per me. Al contrario ritengo che la grande disponibilità di esemplari di modesto valore economico svolga in qualche modo la funzione di propagandare l'arte della medaglistica papale, avvicinando a questa nicchia della numismatica persone che, diversamente, non avrebbero iniziato a collezionarle. Insomma, così come nelle monete non tutti hanno cominciato comprando l'aureo di Nerone o il 100 Lire del 1903, ma al contrario hanno fatto acquisti molto più modesti salvo poi migliorarsi nel tempo, credo che altrettanto sia avvenuto per le medaglie papali. Altro aspetto - e qui concordo con alcuni interventi - é legato alla riconoscibilità dei riconi, in particolare da parte delle case d'asta. Alcune di queste, coscienziosamente, forniscono il loro parere, più o meno autorevole, più o meno attendibile, ma comunque si sbilanciano a "dire la propria" mentre altre "se ne lavano le mani" delegando l'acquirente a giudicarne l'autenticità. Scelta, quest'ultima, poco condivisibile, ma certo motivata dalla osticità dell'argomento; d'altro canto se molti collezionisti possono fornire giudizi attendibili lo devono esclusivamente alla loro pluriennale esperienza e chiedere ad una Casa d'Aste la stessa preparazione é impensabile. Ciò detto gli ultimi studi di settore, scritti da Modesti e Miselli, aiutano non poco il lavoro e basterebbe a volte una biblioteca ben sviluppata (cosa che ogni buon commerciante dovrebbe avere) per dare un servizio di miglior livello.1 punto
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Apro questo discussione con lo scopo di fornire un piccola guida relativa ai rinvenimenti monetali (definizioni e concetti base). Ovviamente le tematiche sono trattate in modo piuttosto sommario, ma spero che, grazie al contributo di tutti, alcuni aspetti particolarmente importanti ed interessanti possano essere oggetto di ulteriori e più mirati approfondimenti. Rinvenimenti monetali Ripostigli monetali Per ripostigli monetali si intendono gli accumuli più o meno consistenti di monete conservate ed occultate dal proprietario delle stesse quale tesaurizzazione. I pezzi costituenti il gruzzolo venivano ovviamente scelti e selezionati ma, viste le numerose variabili considerabili, l’insieme del ripostiglio non ci può fornire un quadro fedele sul circolante del periodo. La presenza di particolari tipologie monetali nel ripostiglio stesso poteva dipendere, ad esempio, dalle disponibilità momentanee del proprietario, dal contesto e dalla situazione che motivarono la formazione dell’accumulo, da una cernita qualitativa tra vari esemplari e/o dal tipo di nominali presenti in quella zona in quel particolare frangente storico. Va poi precisato che non è possibile conoscere i tempi e le modalità specifiche di fruizione del ripostiglio stesso, e non è dato sapere se quest’ultimo fosse oggetto di soli versamenti o anche di prelevamenti di moneta. Solitamente si è anche soliti associare l’occultamento di un determinato ripostiglio ad una particolare e specifica situazione di instabilità, causata ad esempio da una guerra, da un’invasione, da un periodo o da una situazione di tensione sociale, e comunque ad eventi di vasta portata. Oggi tuttavia ci sfuggono i dettagli, non conosciamo effettivamente le piccole o grandi paure di colui che costituì il gruzzolo, non conosciamo l’effettiva e reale gravità delle situazione circostante; gli eventi a noi noti, nella maggior parte dei casi, sono quelli che le fonti ci hanno tramandato, sono quelli di grande valenza e, solitamente, non quelli riguardanti la vita quotidiana e privata di un singolo individuo sconosciuto alla storia. Stipi votive di santuari Per stipi votive si intendono gli accumuli di materiale di vario genere lasciati in offerta alla divinità dai fedeli e costituiti non solo da monete ma anche da oggetti e manufatti di altro genere. I doni in moneta potevano appartenere a due differenti categorie, quelli fruibili dai sacerdoti o dagli addetti al culto e quelli intoccabili appartenenti solo ed esclusivamente alla divinità. Il denaro appartenente alla prima categoria è equiparabile a quello contenuto negli attuali contenitori per le offerte, quindi spendibile e destinato alla realizzazione di opere o progetti di vario genere. Le monete appartenenti alla seconda categoria invece venivano donate alla divinità mediante deposizione in apposite aree che, in molti casi, erano costituite da fosse scavate nei pressi dell’edificio principale, le stipi votive appunto. In molti casi le offerte venivano anche gettate in sorgenti, fonti o corsi d’acqua. A seconda dei casi, all’interno dei santuari, le monete possono essere rinvenute sia tra rovine e macerie di strutture distrutte sia all’interno delle apposite stipi; nel primo caso le emissioni possono fornire elementi utili riferibili all’ultima fase di vita del santuario stesso, nel secondo caso invece, nella migliore delle ipotesi ed in fondamentale associazione con le altre tipologie di materiale solitamente presente, possono fornire indicazioni anche su precedenti fasi di frequentazione. Rinvenimenti in contesti funerari I gruppi di monete rinvenute in contesti funerari possono essere suddivise i due principali categorie, quelle recuperate in tombe di tipo a camera e quelle ritrovate in sepolture singole, solitamente di tipo a fossa o alla cappuccina. Nel primo caso, all’interno della camera sepolcrale, non è rara la presenza di più corredi funerari appartenenti ad individui di differenti generazioni, mentre nel secondo caso, così come nel precedente, può non essere semplice stabilire il rapporto cronologico tra corredo funerario e moneta. Ciò è motivato dal fatto che in età antica il corso legale delle emissioni era estremamente lungo, addirittura non vi è traccia di provvedimenti ufficiali finalizzati alla messa fuori corso ed al relativo ritiro dalla circolazione del monetato più antico. Concetti base Identificazione, integrità e sconvolgimento dei ripostigli Non di rado il nome “ripostiglio” viene utilizzato in modo inappropriato, al fine di identificare rinvenimenti appartenenti ad altre differenti categorie, quali stipi votive o ritrovamenti da scavo, ma anche nell’esame dei dati e delle informazioni estrapolabili da ripostigli veri e propri è opportuno prestare attenzione ad un aspetto in particolare, ovvero l’integrità dello stesso. Un ripostiglio non integro presenta poche garanzie, non solo per la dispersione dei pezzi mancanti (e relative conseguenze), ma anche in termini di materiale presente ed esaminabile in quanto, in tale situazione, non è possibile escludere l’eventualità che in esso siano affluiti, in epoca più o meno recente, uno o più elementi estranei. In non pochi casi i dati a nostra disposizione riguardano l’esame di ripostigli incompleti, depredati in modo più o meno consistente in epoche passate e, in ogni caso, contaminati. A volte poi gli stessi dati non provengono da un esame diretto del sito di rinvenimento e/o del materiale costituente l’accumulo, ma da precedenti scritti la cui reale valenza ed attendibilità, in alcuni casi, è quantomeno discutibile. Potere datante e termini cronologici Il rinvenimento di materiali quali monete, ceramiche e manufatti in stratigrafie sigillate (ovvero mai violate nel corso del tempo) rappresenta indubbiamente un evento molto importante ed interessante. Un singolo oggetto o una serie di reperti appartenenti alla medesima tipologia non possono però fornire un quadro cronologico certo e preciso relativo sia al sito che al materiale stesso. Solo un’analisi incrociata ed un confronto tra tutte le tipologie di materiale rinvenuto può portare ad una definizione cronologica attendibile e a nessun singolo oggetto, vista la scarsità e l’approssimazione delle informazioni che solitamente lo riguardano, può essere attribuito un assoluto potere datante. Verrebbe spontaneo ed istintivo attribuire alla moneta antica il ruolo di fossile-guida ma il conferimento di un così importante potere porterebbe a conclusioni oggettivamente poco attendibili visto l’indefinibile corso legale delle emissioni stesse. Un’attendibile valutazione cronologica può essere effettuata mediante l’individuazione di date di riferimento certe inerenti al contesto, da utilizzare come fulcro per successive valutazioni e comparazioni. Questi termini cronologici possono essere definti con diverse modalità, ad esempio possono essere ricavati, in relazione ad un particolare evento, da una o più fonti scritte o possono emergere dal confronto con altre tipologie di reperti meglio inquadrabili. Un problema quale la datazione del denario anonimo appare complesso da risolvere in quanto le evidenze archeologiche e le fonti scritte ci hanno fino ad oggi permesso di fissare solo un terminus post quem ma non è ancora stato possibile identifcare, in modo preciso e convincente, la data di inizio della produzione denariale. Al fine di comprendere meglio questo concetto è bene proporre un esempio pratico, costituito proprio da un accenno ai famosi rinvenimenti di Morgantina. E’ Tito Livio a narrarci le vicende dell’antica città e grazie alle sue cronache ci è dato sapere che, a seguito di due ripetuti tradimenti, Morgantina fu riconquistata e conseguentemente devastata dai romani in altrettante due occasioni, l’ultima delle quali nel famigerato 211 a.C. (Il termine cronologico del 211 a.C. è riferito alla seconda riconquista romana, ma alcuni studiosi hanno invece ipotizzato che le tracce di devastazione debbano essere messe in relazione alla riappropriazione cartaginese del 213). Il rinvenimento di denari anonimi in edifici aventi stratigrafie sigillate e presentanti tracce di quelle devastazioni ci mette di fronte ad una sola, unica ed importante realtà: nel 211 a.C. (o nel 213), anno in cui i ripostigli della città vennero sigillati da incendi e crolli, il denario anonimo era in circolazione. Innumerevoli altri indizi possono portare ad altrettanto numerose supposizioni che tuttavia, in mancanza di altre prove vere e proprie, rappresentano punti di vista soggettivi.1 punto
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Congratulazioni a Yafet che con i suoi 100 messaggi raggiunge il prestigioso titolo di NOBILE Saluti Refi1 punto
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