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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/27/16 in tutte le aree
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Circa la collocazione cronologica, purtroppo poco si sa della storia di Abakainon nel corso del IV secolo e sulle ragioni della scelta del tipo del cavallo libero (tipico simbolo di libertà e frequente in emissioni soprattutto di età timoleontea). Si sa solo che nel 396 a.C. (quindi al tempo delle emissioni della dracma siracusana con Testa di Atena/Stella e delfini), Abakainon soccombette alle mire antisicule del tiranno siracusano Dionisio I, il quale occupò la zona marittima del territorio abacenino per fondarvi la colonia militare di Tyndaris, con 600 messeni esuli e precedentemente stanziati dallo stesso Dionisio [Diodoro XIV, 78, 5]. Tuttavia dal 393 al 392 a.C., nel corso del conflitto tra Siracusa e Cartagine, Abakainon si alleò con l'ammiraglio cartaginese Magone, per liberarsi dal giogo siracusano. Ma già nel 392 a.C. il tiranno siracusano riuscì ad assoggettare la città [Diodoro XIV, 96, 4]. Non si sa nulla degli anni successivi fino all'avvento di Timoleonte, ma sembra che la città sia sempre rimasta nell'orbita siracusana, presumibilmente senza avere il diritto di battere moneta ed economicamente quasi asservita al rapido sviluppo della vicina Tyndari. Tale condizione di asservimento a Tyndaris non sembrò modificarsi con la morte di Dionisio, nel 367 a.C., con conseguente crollo dell'impero siracusano per le violente lotte interne. Anche durante le guerre civili di Siracusa e delle lotte di Dione, tra il 357 e il 343 a.C., Tyndaris sembra essere l'unica città della Sicilia nord-orientale ad emettere proprie monete (a parte forse alcune emissioni di mercenari), avviandosi a un rigoglioso svilupppo economico (anche il Calciati, per Tyndaris, vol. I, nn. 1-9, ipotizza per un'epoca pretimoleontea). Nel 343 a.C. Abakainon partecipò attivamente alla symmachia creata da Timoleonte, forse su sollecitazioe della stessa Tyndaris, che fu una delle prime è più fedeli alleate del condottiero corinzio. In questo clima di libertà e di autonomia Abakainon ebbe modo di emettere monete di bronzo e rare litre d'argento. Ma dopo la sconfitta cartaginese sulle rive del fiume Krimissos, nel 339 a.C., si implose la symmachia, forse perchè Timoleonte rinnegò lo spirito della symmachia, rinunciando al programma di una Sicilia unita nella coesistenza pacifica delle varie stirpi e dell'autonomia delle singole poleis, preferendo il primato di Siracusa. Difficilmente Abakainon rimase fedele a Siracusa e probabilmente aderì alla coalizione antisiracusana, riuscendo forse fino al 317 a.C., fino cioè all'ascesa al potere a Siracusa del tiranno Agatocle, sottrarsi in qualche modo dall'egemonia siracusana e d è possibile che abbaia continuato ad emettere a proprio nome monete di bronzo di decrescente peso, riservate alla circolazione nel proprio territorio interno. Nel 315 a.C. Abakainon si alleò nuovamente con i Cartaginesi, guidati da Amilcare, contro il tiranno Agatocle, che aveva ferocemente represso la fazione cittadina a lui avversa [Diodoro XIX, 65]. Due anni dopo, nel 313 a.C., la città cadde nuovamente sotto il dominio siracusano [Diodoro XIX, 110]. Rimase sotto il dominio siracusano almeno fino alla morte di Agatocle, nel 289 a.C., quando riuscì a diventare di nuovo indipendente. Ma nenche questo periodo di indipendenza durò a lungo, cadendo definitivamente in potere dei Romani a partire dal 263 a.C., sotto i quali la città assunse il nome di Abacaenum e, secondo un frammento epigrafico, divenne anche municipium. I momenti di libertà durante i quali Abakainon poté emettere monete col proprio etnico dovrebbero essere : 1) 393 - 392 a.C. (durante l'alleanza col cartaginese Magone) 2) 343 - 339 a.C. (durante la symmachia timoleontea) 3) 336 - 317 a.C. (dopo la morte di Timoleonte e fino all'avvento di Agatocle) 4) 315 - 313 a.C. (durante l'alleanza con i Cartaginesi contro Agatocle). La logica suggerisce che il bronzo inedito e la rara litra con il tipo del cavallo libero siano stati emessi durante l'alleanza con Timoleonte. Però allo stesso periodo sono state attribuite due altre rare emissioni di litre nonché la nota e bella serie con emilitra, tetras e onkia, tutti con protome di toro nuotante.... Resta il problema della coesistenza di due distinte tipologie, con cavallo libero e con toro androproso nuotante, in un lasso di tempo così ristretto. E' possibile che abbiano iniziato con il tipo del cavallo libero, alle prime notizie della libertà promessa da Timoleonte, per continuare con il tipo del toro nuotante, che può al limite essere continuato anche dopo la morte di Timoleonte (senza considerare che forse esiste ancora un nominale maggiore, forse la litra, col toro cozzante, anche se a sua volta un pò discostante rispetto al toro androprosopo nuotante). Una alternativa potrebbe essere il epriodo 393-392 a.C. per le rare emissioni col cavallo libero, ma mi sembra una datazione forse un pò alta. Infine esistono due onkiai con stella, che però potrebbero appartenere piuttosto al perido posttimoleonteo. Qualche suggerimento (visto che ormai esiste accordo sull'autenticità del bronzo inedito di Bertolami) ?5 punti
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Ragazzi, scusate, ma quello inglese è un referendum serio....mica come quelli italiani. E ciò, purtroppo, rischia di renderne inamovibile l'esito. Fosse stato un referendum all'italiana, ci sarebbe stata certamente la possibilità di ribaltarne l'esito. Intanto per la formulazione. Con la formula italiana, il referendum abrogativo postula che votare "SI" significhi non volere la norma di cui si chiede l'abrogazione e votare "NO" significa invece volerla. Già questa proposizione "anti-istintiva", sottoposta ad un Elettorato considerato in gran parte poco più che imbecille e poco meno che alfabetizzato, può generare risultati sorprendentemente confusionari, poiché molti sono istintivamente convinti che il"NO" significhi non volere la norma mentre il "SI" significhi volerla. E già qui il povero elettore italiano tipo, diplomato alla Scuola Radio Elettra di Torino con il 36 politico (secondo un sondaggio di Pagnoncelli) rischia di prendere una cantonata, poiché vota spesso in maniera opposta a quello che vorrebbe, anche se rimane convinto di aver votato correttamente. Il bello è che da noi glielo lasciano anche credere. Ma non basta. Il referendum "all'italiana" fa dell'ambiguità del quesito un suo punto di orgoglio, che gli inglesi dovrebbero imparare prima di proporre agli Elettori una scheda che reca solo due parole inequivocabili come REMAIN e LEAVE. Ma quando mai....non si propone così un quesito referendario che si rispetti. Prendete, ad esempio, il referendum che abrogò il Ministero dell'Agricoltura. Ebbene, nel quesito che all'epoca venne proposto agli Elettori italiani (fra cui c'erano sempre anche i soliti diplomati alla benemerita Scuola Radio Elettra di Torino...con il 36 politico), si chiedeva all'elettore se si volesse abrogare tale Ministero. Il voto referendario confermò l'abrogazione del suddetto Ministero, che infatti fu soppresso....ma al suo posto venne creato il Ministero delle Politiche agricole.....d'altronde, il quesito referendario era chiaro: si chiamavano i cittadini ad esprimersi sull'abrogazione del Ministero dell'Agricoltura....mica si domandava se gli elettori fossero contrari a ricostituirlo con un altro nome. Gli inglesi hanno ecceduto in chiarezza e se solo avessero studiato un minimo l'esito di un certo numero di voti abrogativi referendari italiani, , che sono stati elegantemente disattesi già dal giorno dopo, non avrebbero mai formulato il quesito in modo così categorico. Ora, petizioni a parte, il consiglio che potremo dare alle Autorità inglesi, mutuandolo dalle nostre esperienze referendarie, è quello di non considerare vincolante il risultato del voto....ma di fare semplicemente finta di niente....magari attirando l'attenzione degli inglesi su scandali in casa della Royal Family, sul calcio, sulla speculazione della sterlina e su altre analoghe amenità Fra qualche mese (che dico mese...qualche settimana) 5 inglesi su 10 non si ricorderanno neanche più perché sono andati a votare e fra 6 mesi, 9 inglesi su dieci (in particolare quelli con gli occhi azzurri ed i capelli biondi, che notoriamente sono anche meno intelligenti, secondo un sondaggio del prestigioso "The Sun", giornale più letto nella parruccherie di Londra) non si ricorderanno neppure cosa sia la U.E.. Cari amici inglesi, i referendum (anzi...i referenda....perché questa volta la parola ce l'avete presa in prestito dalla nostra cultura italiane e quindi la declino al plurale come va declinata....) dovete prima imparare a formularli e poi potete anche cimentarVi a proporli.....ma se li proponete dovete essere sempre sicuri di cosa succederà dopo il voto....qualunque sia il risultato che si otterrà. imparate da noi italiani e capirete su quali argomenti si possono o non si possono indire referenda e come formulare i quesiti. :clapping: Altrimenti, se non volete imparare da noi...lasciate stare le consultazioni referendarie che non fanno per Voi ...e rischiate di farVi molto male. Saluti. :hi: Michele3 punti
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Si è appena conclusa l'asta Bertolami di Londra, che per le greche non ha dato risultati molto brillanti, con molti esemplati aggiudicati sotto o vicini alla stima e non poche monete andate invendute (come lo statere "barbarico" di Metaponto, già oggetto di altra discussione nel forum). Però spicca una moneta di bronzo molto interessante, un vero inedito della zecca di Abakainon, che ha visto una bella battaglia e ha raggiunto il ragguardevole realizzo di ben 7000 sterline, quasi il doppio della corposa stima di 4000 sterline (anche se si vuole considerare che la sterlina si è ora un pò deprezzata). Non era sfuggita la sua importanza e fornisce un tipico esempio non solo degli ampi margini di studio sulla monetazione siceliota, ma anche delle difficoltà che uno studioso si trova di fronte a un simile esemplare, nel caso che debba studiare e sistemare tutta la sua complessa monetazione. Il primo problema che si pone è, ovviamente, la determinazione della sua autenticità e, in caso affermativo, della sua corretta collocazione nella monetazione di questa poleis. Ecco la moneta: E' difficile stabilire dalla foto, ma sembra che questa moneta mostri un aspetto molto rassicurante e la patina sembra in buona parte originale, con tracce di restauro molto professionale. Se è autentica, come collocarla cronologicamente e con altre eventuali emissioni coeve? Il tipo del cavallo libero è molto raro nella monetazione abacenina e l'unico vero collegamento è con la rarissima litra in argento (nota in due esemplari), della quale riporto la scheda presente nella mia monografia su Abakainon: ed allego migliore foto dell'esemplare ex Lloyd 780, ora al British Museum, con una bella testa di Dioscuro: In effetti sembra esserci una certa connessione con la coeva monetazione di Tyndari. Sono gradite vostre opinioni su questa moeta di bronzo inedita e in particolare su possibile significato del sigma inverso che si legge bene al diritto. In ogni caso la cronologia della litra andrebbe anticipata alla prima metà del IV secolo, come indicato da Bertolami per il bronzo. In realtà sembra che esista un altro bronzo di grande modulo inedito (anche se inferiore a questa moneta), che vidi anni fa nello stock della Leu Numismatiks, e del quale feci una brutta foto, in fretta e con i mezzi che avevo a disposizione, sfruttando la cortesia della compianta responsabile Silvia Hurter. Su questa moneta poi feci un articolo su Panorama Numismatico, che allego, provando, sulla base delle affinità stilistiche, di attribuire ad Abakainon: PN 133-1999 Inedito di Abakainon.pdf Questa moneta, del diametro di 25 mm, peso g. 20,45 e orientamento assi h 3, non è mai comparsa sul mercato e credo che fosse finita poi nello stock di NAC. Ho vage notizie che esisterebbe un altro esemplare, forse migliore, che finì nella leggendaria collezione Cammarata, ancora sotto sequestro e quindi sub judice....2 punti
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Clemente XII (1730-1740) Testone a. V. Ar gr. 8,25 D/: Stemma sormontato da chiavi decussate. R/: Scritta in cartella. Munt 40. Delicata patina. Tipologia molto comune, coniato in diverse varianti, questo testone fa riferimento ad un episodio storico estremamente importante per la città di Ancona. La legenda in cartella al R/ “POPULIS IMMUNE EMPORIO DONATIS” che si traduce “Per la concessione ai suoi popoli di una zona franca”, ricorda infatti la dichiarazione di Ancona come porto franco, voluta da Clemente XII nel 1734. Come è noto, “un porto franco, zona franca, o anche zona economica libera è un territorio delimitato di un paese dove si gode di alcuni benefici tributari, come il non pagare dazi di importazione di merci o l'assenza di imposte” (Wikipedia). Clemente XII attraverso questo provvedimento, volle dare nuovo impulso all’economia della città dorica. Oltre ad istituire il porto franco, il papa diede l’incarico all’architetto Luigi Vanvitelli di ammodernare le strutture portuali. Tra le varie opere, nel 1738, venne eretta la Porta Clementina o Arco Clementino. L’Arco Clementino presenta le due facciate completamente differenti. Quella rivolta verso il mare è in pietra d’Istria mentre il lato verso la città si presenta con mattoni a vista come la cinta muraria del camminamento in cui è inserito il Corridore (il largo muraglione percorribile sulla sommità, in parte ancora esistente, che partiva dall’Arsenale, si snodava lungo il molo traianeo, passava per la Porta Clementina sino a raggiungere la lanterna). Sopra all’arco doveva esserci la statua di Papa Clemente XII che attualmente si trova in piazza del Plebiscito detta anche “Piazza del Papa”. Forte di una nuova strategica importanza commerciale, il porto di Ancona venne collegato da un'altra importante opera voluta da Clemente XII, la Via Clementina, aperta dal pontefice per condurre al porto, passando per Fabriano e Jesi e commemorata in un altro Testone, il "Commoditas viarum redux". Cercando sul web, ho trovato un’interessante volume (che ci permette, tra le altre cose, di vedere come fosse l'italiano della seconda metà del XVIII secolo!) pubblicato in Ancona nel 1777 e intitolato “Il consolato della città d’Ancona ovvero Raccolta dei privilegj e de’ capitoli” di cui riporto lo stralcio in cui si ricorda e descrive l’avvenuta istituzione del porto franco ad Ancona, voluta dal pontefice. Michele2 punti
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Sulla base di cosa, e chi dovrebbe recensire chi ? Un neo collezionista ? Rovesciamo il discorso, dopo una decina di anni e magari dopo aver speso alcune migliaia di euro, le devi vendere, a chi le vendi ? A chi riesce a pagartele un po di più perché nel corso degli anni grazie a una stima e professionalità riconosciuta riesce a a vendere a un prezzo superiore degli altri o a chi per forza di cose deve tenere il prezzo al minimo possibile dunque ti darà il minimo possibile. Mettiamo il caso che un commerciante abbia acquistato a x e i prezzi siano calati, perché altri pur di vendere sono disposti a cedere la merce a qualsiasi prezzo e lui in base alla cifra spesa e al ricavo calcolato non sia disposto a calare i suoi prezzi perché dovrebbe essere etichettato come uno speculatore ? Ognuno è libero di andare dove si trova meglio e il prezzo non è il solo fattore determinante, bisogna anche considerare il servizio offerto, resta anche il fatto che collezionare non è una necessità primaria, dunque si è liberi di non acquistare.2 punti
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______________ La Croce di San Giorgio venne concessa all'isola di Malta nel 1942 da re Giorgio VI° del Regno Unito per l'eroismo dimostrato negli anni di resistenza all'assedio da parte delle forze dell'asse, e con la seguente motivazione: «Per onorare questo popolo coraggioso, concedo la Croce di San Giorgio all'Isola di Malta per ricompensarla dell'eroismo e della devozione che l'ha resa famosa nella storia» Dalla mia collezione: Malta - 1 Cent 1972 FOR GALLANTRY 4 monogrammi di Giorgio VIG VI Ingrandimento del centro della moneta postata:2 punti
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Medaglia: D: NAPOLEON EMPEREUR DES FRANCAIS. R: ICH GEBIETE NUN ISTS FRIEDE / D. 14. OCT. 1809 Variante di: http://www.napoleonicmedals.org/coins/br-878.htm come dice @@rintintin commemorativa del trattato di Vienna ciao Njk2 punti
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Il fascione che hai postato mi lascia un pò di amaro in bocca. Non ho molta pratica di questo modulo, ma non mi convince. Tutto troppo lucido e soprattutto tutto troppo arrotondato. Aspettiamo comunque chi ha più esperienza, spero per te di sbagliarmi.2 punti
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Gran bella moneta, ho tentato di riportarla in Sicilia fino a 5.000 , per le mie tasche ci poteva stare. All'apertura stava a 6.000 e si e fermata a ben 7.000...........Peccato . La genuinità non è in discussione , qualche problema sul rovescio , scrostature di patina nella parte posteriore del cavallo (evidenziate in azzurro) sicuramente dovute ad una mal pulitura ,asportando via sedimenti e patina e lasciando antipatiche scostature. In rosso evidenti segni di bulinatura su alcune lettere dell'etnico . Una pulitura professionale, non avrebbero causato questo risultato. Per un inedito cosi pesante e di ottima conservazione , penso che sarà oggetto di studio specie per stabilire la sua corretta collocazione.2 punti
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@@Cinna74 Questa è l'insegna del prestigioso Ordine Goliardico dei Cavalieri Protettori di San Giorgio che viene conferita a Genova dal Dogatum Genuense S.O.G.L. Sul verso, completamente liscio, è inciso il numero con cui l'Insignito viene iscritto nell'Albo d'Oro dell'Ordine.2 punti
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quattro stadi Brexit megalomania - sorprendente risultato - il panico - ha cominciato a pensare Rimuovere le ulteriori tre fasi dello spettacolo .2 punti
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La discussione è questa http://www.lamoneta.it/topic/150026-brexit/ aperta da più di venti giorni. Le sto seguendo entrambe, e se ancora non ho chiuso questa (non credo sia bene unificarle, si creeerebbe solo una maggior confusione) è perché mi era sembrato (e credo questa fosse l'intenzione di @@dareios it) che qui si volesse discutere degli effetti che la Brexit potrà avere sui collezionisti (giusto quindi parlarne in Piazzetta). Ma poiché vedo che anche qui si sta incominciando a ripetere quanto già scritto di là, vi inviterei a tornare sul tema iniziale proposto da dareios, altrimenti non ha senso tenerle aperte entrambe, e a essere chiusa sarebbe inevitabilmente questa. Sarei anche, per distinguerla dall'altra, per modificarne il titolo in "La Brexit per i collezionisti", ma per questo aspetto l'opinione di chi l'ha aperta. Vi ringrazio per la collaborazione. petronius2 punti
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Grazie alla segnalazione di un amico, in realtà la moneta venduta su Bertolami non è completamente inedita. Esiste un altro esemplare, di conservazione molto più scadente e ritenuto essere anepigrafo (con lettere evidentemente evanide), che è stato riportato nell'interessante volume di Buceti, Monete, Storia e Topografia della Sicilia Greca, a pagina 69, n. 1 (peso g. 26,60, con immagine non in scala): Questo esemplare è stato ripreso dal Calciati, vol. III, p. 337, n. 1, a sua volta ripreso dal volumetto di Cammarata, a tavola XII, n. 127 (apparteneva alla sua collezione). Calciati lo attribuiva ai mercenari di Alaisa o Bronte; Cammarata a Alontion o Aetna..... L'esemplare di Cammarata, ritenuto essere un unicum, sembra sia stato rinvenuto sul Monte Bolo, sulle pendici nord-occidentali dell'Etna, nel territorio di Bronte. In fondo non siamo molto lontani dal territorio dell'antica Abakainon. Quindi la comparsa di un esemplare di buona conservazione, con etnico preservato, permette di sciogliere uno degli enigmi della monetazione bronzea della Sicilia. Resta da capire il significato di sigma al diritto, che sembra essere una lettera isolata e quindi con un suo particolare significato (= metà del nominale?).2 punti
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Pulitura solamente a secco con bisturi personalizzati, al microscopio a 40 X , aiutandomi con induritori o fissatori ,per ammorbidire i sedimenti e le croste più dure , cercando di evitare il distacco della patina (dove era presente.). Restauro .... sul rovescio , nel campo lievi crateri dovuti ad un tentativo di pulitura precedente al quale si sono fermati (meno male), riempiti con punti della stessa patina ,prelevata un po qua ,un po la Modi e tacniche , sono solo frutto di anni di esperienza.2 punti
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Apro questa discussione al fine di raccogliere le immagini di monete, medaglie, banconote e manufatti d'arte che rappresentano il mito di "San Giorgio e l'uccisione del Drago" di ogni epoca e luogo di provenienza presenti nelle nostre collezioni. Invito gli utenti di tutte le sezioni del forum a condividere le foto di quanto hanno a disposizione nelle loro raccolte accompagnate da una breve presentazione dell'oggetto o anche dell'artista, in modo da poter creare una bella miscellanea tematica. Spero che l'idea piaccia e la partecipazione sia nutrita e trasversale agli interessi dei partecipanti al forum. Credo sia innanzitutto opportuna una breve introduzione circa la vita del Santo e la leggenda che l'accompagna: San Giorgio di Carlo Crivelli (1472) L’esistenza di Giorgio, santo vissuto nel II secolo, è ancora avvolta dal mistero, tanto che i papi cattolici Giovanni XXIII e Paolo VI hanno ridimensionato la sua importanza e il culto. San Giorgio, però, è ancora tra i santi più amati in Oriente e in Occidente; la Chiesa russa lo considera ieromartire (o megalomartire), molte nazioni (come Inghilterra, Lituania, Georgia, che ne porta il nome, e Portogallo) lo hanno elevato a patrono, così come le città di Barcellona, Genova, Venezia, Ferrara, per citarne solo alcune. Gli è stato persino dedicato un cratere sulla Luna. San Giorgio in lotta contro il drago e dodici scene della vita, Bulgaria (Pietro Minjov di Triavna), 1840, tempera su legno, cm 134x86,5 cm (Museo di Storia nazionale di Sofia) Pochi sono i documenti veramente attendibili, moltissimi quelli più o meno encomiastici. La verità storica si basa su pochi passi degli scrittori latini Teodosio Perigeta, Antonino da Piacenza e Adamnano, che testimoniarono l’esistenza a Lydda (Diospoli), in Palestina, del sepolcro di San Giorgio martire e la intensa venerazione del popolo, su un’epigrafe greca del 368 rinvenuta in Eaccaea di Batanea, che parla di una casa del santo, e sui resti archeologici della basilica cimiteriale, il cui primo nucleo può essere datato ad anni vicini alla vita di Giorgio. Tutto qui, il resto – ciò che noi crediamo di conoscere – deriva dalla Passio Georgii, biografia scritta agli inizi del V secolo e già classificata apocrifa dal Decretum gelasianum del 496, e dalle successive rielaborazioni e integrazioni leggendarie, codificate nel XIII secolo nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze (o da Varagine, morto nel 1298) e ampliate in codici manoscritti successivi. San Giorgio in lotta contro il drago, Georgia (Samegrelo), 1849, argento dorato, legno, cm 25x20 (Museo d’Arte statale di Tbilisi) Giorgio nacque intorno al 280 in Palestina (ma altre fonti dicono presso la foce del Danubio, vicino al Mar Nero), da Geronzio, persiano, e Policronia, cappadoce, che lo educarono cristianamente fino alla sua partenza per il servizio militare, dove divenne ufficiale delle milizie romane e poi cristiano. Quando l’imperatore Diocleziano ordinò la persecuzione contro i cristiani, non esitò a consegnare Giorgio, pur apprezzandone il valore, in mano all’imperatore persiano Daciano che lo fece incarcerare e torturare. Secondo il racconto di Jacopo da Varazze, Daciano convocò settantadue re per decidere le misure da prendere contro i cristiani. Davanti alla corte, Giorgio distribuì i beni ai poveri e, confessandosi cristiano, si rifiutò di sacrificare agli dei. Giorgio fu spogliato delle vesti, flagellato con nervi di bue, costretto a mettere calzari infuocati guarniti di chiodi, colpito da martellate tanto violente da fracassargli il cranio, legato e sbattuto in prigione, dove ebbe la visione del Signore che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la risurrezione. Visto che Giorgio era irremovibile nella sua fede, Daciano convocò il mago Atanasio, chiedendogli di vincerlo con un incantesimo: Atanasio divise in due un toro con una formula magica e offrì a Giorgio una bevanda avvelenata, ma il santo, prima di morire, convertì Atanasio che fu subito messo su una ruota armata da ogni lato di punte e lame, tagliato in dieci pezzi e gettato in un pozzo. Allo scoppio di un tuono, Giorgio risorse la prima volta. Ciò provocò la conversione del capo delle milizie Anatolio e di tutti i soldati che furono immediatamente passati a fil di spada. Giorgio fu ricondotto in tribunale, gli versarono in bocca del piombo fuso e gli piantarono in testa sessanta chiodi roventi, poi lo appesero a testa in giù su un braciere; infine, lo ricondussero in prigione. All’indomani, il re Magnenzio giurò che si sarebbe fatto cristiano se Giorgio fosse riuscito a far fiorire e fruttificare ventidue sedie di legno. Il miracolo avvenne, ma il re lo attribuì al dio Apollo e Giorgio ne distrusse subito il tempio. Il santo fu allora squartato e gettato in una caldaia con piombo e pece, ma nel mezzo di un gran frastuono discese il Signore, accompagnato da Michele e i suoi angeli, che risuscitò Giorgio per la seconda volta. Alla vista di tanti tormenti, la moglie di Daciano, l’imperatrice Alessandra, si convertì al cristianesimo e, per questo, condannata al martirio. Già sul patibolo, Alessandra chiese a Giorgio cosa ne sarebbe stato di lei dato che non aveva ancora ricevuto il battesimo, ma il santo la tranquillizzò: “Il tuo sangue versato ti sarà battesimo e corona”. Giorgio fu quindi esposto agli uccelli che lo smembrarono, ma anche questa volta risorse. Il giorno appresso, Giorgio fu condannato alla decapitazione. Condotto alla porta di ferro il martire chiese a Dio il fuoco del cielo per incenerire Daciano, i settantadue re e tutti i pagani presenti e, esaudito, lo implorò di concedere protezione a coloro che invocavano il suo nome. Il Signore rispose che coloro che avrebbero venerato le sue reliquie, sarebbero stati esauditi. Solo allora, Giorgio si lasciò decapitare. Era l’anno 303, Giorgio aveva circa ventitré anni. Nelle diverse versioni della vita del santo si possono leggere altri particolari dei supplizi subiti da Giorgio (costretto ad entrare in una fossa piena di calce viva, frustato con cinghie di cuoio e percosso con martelli da fabbro, gettato da un precipizio e dato alle fiamme, immerso in una caldaia di olio bollente...) e versioni alternative alle pene citate (come le ventidue sedie sostituite da diciassette persone morte da quattrocentosessant’anni, che furono risuscitate, battezzate e fatte sparire); anche i nomi dei personaggi non sempre coincidono. Fu sepolto a Lydda, in Palestina, dove ancora oggi sono visibili i resti archeologici della basilica cimiteriale che fu costruita in suo onore nel V secolo, incendiata dai Persiani all’inizio del VII secolo, riedificata e ancora rasa al suolo dal califfo Hakim nel 1010. Ancora una volta ricostruita, fu distrutta nel 1099 per impedire ai crociati di usare le travi come materiale bellico, ma i crociati la rieressero. Nel 1191, quando Riccardo Cuor di leone combatté contro il Saladino, la chiesa fu nuovamente distrutta. Fu Riccardo, devoto a san Giorgio, che introdusse il suo culto in Inghilterra, dove il sinodo lo elesse nel 1222 santo patrono del regno. La tomba di san Giorgio presso Lod (Israele) Già all’epoca delle crociate, in tutta l’area del Mediterraneo, si era diffusa l’immagine del santo in lotta contro il drago, narrata nelle passiones di san Giorgio dal IX secolo, racconti che facilmente traevano spunti dai racconti mitologici e folcloristici per esaltare le prodezze dei santi. Fu forse una falsa interpretazione di un’immagine dell’imperatore Costantino a Costantinopoli, descritto da Eusebio come vincitore di un drago (cioè il nemico del genere umano), oppure la suggestione provocata da una raffigurazione del dio egizio Horus, il purificatore del Nilo raffigurato come cavaliere dalla testa di falco, in uniforme romana, in atto di trafiggere un coccodrillo (simbolo delle energie distruttrici del cosmo) tra le zampe del cavallo, che suggerirono storia e iconografia del “Il miracolo sul drago”, detto anche “San Giorgio in lotta contro il drago”, raccontata anch’essa nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze. LA LEGGENDA AUREA San Giorgio in lotta contro il drago, Russia (Mosca), XIX secolo, lega di rame, smalti di cinque colori, h 9 x 7,6 cm (Museo Rublëv, Mosca) In quest’episodio – che per taluni evoca il mito di Perseo e Andromeda, mentre per altri simboleggia l’eterna lotta fra il bene e il male – si narra che a Silene, città della Libia, viveva in un lago un drago mostruoso che a volte giungeva fino in città dove con il suo fiato avvelenava chiunque gli capitasse a tiro. Gli abitanti, impauriti, placavano la sua fame dandogli ogni giorno due pecore, ma presto il numero delle pecore diminuì. Interpellato, l’oracolo disse di offrire al drago una pecora e un essere umano, scelto con un sorteggio. Quando venne la volta della principessa Elissava (in italiano, Margherita o Cleodolinda), il re tentò di riscattarla offrendo tutto il proprio patrimonio e metà del regno, ma il popolo rispose: “I nostri figli sono morti e tu vorresti salvare tua figlia? Se non lo permetterai bruceremo te e la tua casa”. Elissava, in lacrime, fu portata sulla sponda del lago in attesa del proprio destino. Proprio in quel momento sopraggiunse Giorgio che consolò la ragazza e le promise aiuto. Di lì a poco, il drago emerse tra fuoco e vapori pestiferi, ma Giorgio si affidò a Dio e si avventò sul drago ferendolo profondamente con la lancia. Il drago cadde a terra e Giorgio disse a Elissava: “Avvolgi la tua cintura al collo del drago”, lei obbedì e il drago cominciò a seguirla mansueto come un cagnolino. Vedendoli arrivare, il popolo si atterrì ma Giorgio li rincuorò: “Non temete, il Signore mi ha permesso di liberarvi da questo mostro. Credete in Cristo ed io ucciderò il vostro persecutore”. Felice, il re donò al salvatore immensi tesori, ma Giorgio li distribuì ai poveri e, dopo aver battezzato tutti gli abitanti della città, riprese il cammino. Icona custodita nella chiesa di San Giorgio Extra, che raffigura San Giorgio mentre uccide il drago; sullo sfondo il Duomo e la città di Reggio Calabria. Sembra sia di origine copta l’iconografia del santo ritto su un cavallo bianco, avvolto in un mantello sollevato dal vento che lascia vedere la corazza sottostante e nell’atto di infilzare la lancia nella gola del drago, mentre la mano di Cristo lo benedice. Fu comunque molto frequente in Oriente fin dal X secolo e, successivamente, in Europa. Esiste anche una variante “corta” dell’iconografia, dove Giorgio è rappresentato mentre atterra il drago agguantandolo per il collo. Molto diffusa, più in tempi antichi che in quelli recenti, fu anche la rappresentazione isolata di San Giorgio, col capo scoperto e i lunghi ricciuti capelli, armato di corazza e clamide, scudo e lancia. L’immagine del cavaliere vincitore è tipica del Medioevo; tuttavia, Giorgio non restò solamente il santo dell’aristocrazia e della cavalleria (di cui divenne patrono), ma entrò a far parte della cultura popolare, che nelle rappresentazioni religiose teatrali rappresentava spesso l’uccisione del drago. Inoltre, Giorgio era ed è considerato il protettore dei lavori dei campi, dei cavalli, dei pastori e dei contadini (il nome Giorgio deriva dal greco georgos che significa agricoltore). Non è quindi un caso che la sua festa principale sia stata fissata il 23 aprile, in un periodo in cui si celebravano le feste primaverili pagane. Nel giorno della sua festa, per esempio, sulle Alpi si conduceva per la prima volta il bestiame al pascolo. In questo giorno, inoltre, san Giorgio faceva sì che il terreno si spaccasse in modo che i serpenti, rimasti nascosti durante l’inverno, potessero tornare in superficie: una tradizione che, unita al leggendario combattimento contro il drago, determinò il fatto che il santo fosse invocato in caso di morsicature di serpente. Tuttavia, i modi del suo martirio lo rese, agli occhi del popolo, il santo "esperto" di quasi tutte le sofferenze, i dolori e i disturbi, invocato contro le infiammazioni febbrili, l’epilessia, la peste e la lebbra. Nei paesi slavi era chiamato anche contro le streghe. Fonti: Larici.it e wikipedia Una buona serata e buon divertimento a tutti, aspetto i vostri tesori. E.1 punto
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Colleziono la Repubblica, lo sto ri(facendo) da poco. Avevo abbandonato per lunghi decenni. Stasera, dopo alcuni acquisti dei giorni scorsi, e dopo aver tappato alcuni buchi presenti nel catalogo, sto ammirando la mia collezione. E' bella, quasi tutta in FDS. Sfoglio il catalogo, guardo le nuove arrivate, quasi tutte FDS, vorrei ritoccarle, riprenderle, tirarle fuori dalla custodia, ma non lo faccio, ho paura di sciuparle, le voglio solo guardare, sono bellissime. E' piacevole, è bello è rilassante a fine giornata sfogliare il catalogo, emozionarsi per gli spazi ancora vuoti, pensare al momento in cui la collezione sarà completa. E' un piacere riscoperto, dopo tanti anni. E poi le banconote sono stupende, raccontano la storia dell'Italia, mi ricordano episodi, come quando a metà degli anni ?60 più o meno, avevo 10 anni, mia madre mi regalò per il compleanno 500 lire. Era la 500 lire Aretusa. Non la vedevo da allora, ora è al suo posto nel catalogo. la guardo e la riguardo e non posso dimenticare quella 500 lire stretta nel palmo della mia mano, con la mano in tasca, con la paura di perderla dopo averla ricevuta in regalo. La spesi tutta alle giostre... e la ricordo ancora. E' un piacere riscoperto collezionare. Ora mi sfoglio ancora un pò il catalogo, le riguardo e poi richiudo con calma. Rilassato. Contento di una una cosa semplice. :) Volevo passarvi queste sensazioni. :) Buona serata. Pietro.1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2003 Tiratura: 345.000 Condizioni: BB Città: Alatri (FR)1 punto
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Te ne do atto,ciò espone ad allargare la cerchia dei concorrenti!Anche il sottoscritto ha piazzato qualche buon colpo,ma si è dovuto contenere,anche perchè impegnato con la Heidelberger e la Ranieri. Dai,speriamo che i crucchi continuino così.Riportiamo un pò di monete a casa loro.1 punto
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@@gennydbmoney si, rarissima........il Prota scrive entrame le officine...io dico di no. Brevemente, perchè ti voglio bene...... e capiscie' a mè.........se alla fonderia coniavano in un metodo, anche questa era fabbricata con quel metodo. Adesso però.....purtroppo devo chiudere..... anche perchè nessuno, oltre te, ha voglia di fare due chiacchiere....eppure credo che l'argomento interessa, ma sono tutti spariti !!1 punto
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Ottima idea. Condividere le informazioni e' sempre utile. Guarda cosa ha ottenuto chi ha avuto l'idea di creare trip advisor. Saluti Silver1 punto
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Cari amici. Come venditore di questa moneta (che non è stata venduta come FDC, e non è la conservazione che si mette in gioco), posso dirvi che a livello personale le patine scure piacciono parecchio. Il caro amico acquirente è partito mettendo in dubbio sia la moneta, la perizia, e anche il materiale del pezzo, dubitando fosse argento. Arrivati a questo punto ho offerto il rimborso appena fatto il reso, che non ho ancora ricevuto perché viene chiesto a me un "rimborso" di € 10. Allora, la moneta è buona o non è buona? piace o non piace? Stiamo parlando di cosa, se siamo disposti a pagare € 170 e non € 180? Chiedo soltanto all'acquirente un minimo di rispetto, e il reso della moneta per rimborsare quanto corrisponde. Le opinione si rispettano tutte, ma rispettiamo anche il lavoro altrui. Con questo resto disponibile per qualsiasi dubbio di genere numismatico, non per polemizzare inutilmente. Grazie a tutti per la cortese attenzione. http://www.ebay.it/itm/SAN-MARINO-5-LIRE-1898-OTTIMA-PATINA-ARGENTO-SILVER-nc1406-/291680855373?ssPageName=STRK%3AMESE%3AIT Link messo per fare vedere la moneta, non a fine di vendita, in tanto trattasi di una inserzione chiusa. Se non è permesso chiedo scusa e toglierò subito.1 punto
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... intanto vorrei postare il pezzo da 10 reali di Filippo IV, I tipo, a cui sono più affezionato. I rilievi sono quasi taglienti, soprattutto quelli della legenda, del volto e della croce con quattro globetti. Il peso è di 27,2 g, mentre la conservazione generale credo sfiori di poco il qSPL. Molto interessanti sono anche i residui del precedente conio: sul verso si legge perfettamente HISPANIARUM e parte della croce, mentre sul dritto è ancora perfettamente visibile il contorno dello scudo coronato.1 punto
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https://www.acsearch.info/search.html?id=894297 Gigliato di roberto d'Angio'1 punto
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Son convinto che chi colleziona per il piacere di collezionare, possa solo ammirare con un bel senso di compiacimento la sua collezione. E provare anche un'emozione.1 punto
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La corrispondente moneta a quella di Lucio Vero , emessa nel 163 pero' a nome di Marco Aurelio con la stessa dedica "Armeniacus" per celebrare la riconquista dell' Armenia , un bel Sesterzio non comune . Fu anche il primo titolo onorifico assegnato a Marco Aurelio dal Senato .1 punto
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Mi aggiungo a coloro che si sono complimentati per il restauro molto ben riuscito, specialmente al diritto, dove si può dire che ha veramente "cambiato faccia". Per quanto riguarda il restauro, che è stata per tutta la mia vita l'attività principale , sempre su oggetti di pregio : dipinti,sculture,mobil antichi ceramiche, armi, ecc. ecc, c'è sempre stata la tendenza a riportare l'oggetto al suo stato originale. Cosa diversa capita invece nelle monete antiche, dove tanti preferiscono non toccare quelli che si possono definire gli "oltraggi del tempo " dovuti perlopiù alla conservazione per secoli in ambienti non proprio ideali. saluti Romano1 punto
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Come si evince da un originale, presenta la classica frattura di conio sul 5, la R del segno della zecca ha la gambetta più corta. Saluti Marfir1 punto
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@@eliodoro A me pare di intravedere due lineette sopra il terzo gradone... A me pare proprio uguale, o quantomeno strettissima parente di questa, peccato che non sia di argento! Questa monetina mi incuriosisce sempre di più!1 punto
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Mi sembra proprio un bel falso d'epoca. (Il peso della moneta buona deve essere di 10 grammi)1 punto
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Per gli amanti delle medaglie di artisti contemporanei italiani posto una bella medaglia del grande artista scomparso Gio' Pomodoro, unitamente alla sua scheda informativa tratta dalla mia (scarsa) collezione..... 175° Anniversario Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Scultore: Gio’ Pomodoro D: Elementi costruttivi sovrapposti, tenuti a bassorilievo stiacciato, in una composizione che riprende ed espande il senso costruttivo del logo della Cassa di Risparmio, come un pulsare tensioni architettoniche disponibili tra gli elementi, lungo il bordo, le cifre della ricorrenza: 175° [1]. R: Al centro del campo, il logo dell’Ente di credito entro un cerchio, con le date 1822 in alto e 1997 in basso, rivolte al centro; nella corona scritta: CASSA DI RISPARMIO DI PADOVA E ROVIGO [1]. Bordo: --- Materiale: Bronzo coniato, dorato. Diametro: 70 mm Anno produzione: 1997 (175° anniversario 1822-1997) Produttore: Intercoins S.p.A. Milano Tiratura: ? Commento: “Modellando la medaglia per la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo era necessario evidenziare sul “verso” il logo della Banca e la sua nominazione. Sul “dritto” ho rappresentato simbolicamente, con un intreccio di travature dinamiche, la vocazione di radicamento e d’espansione nel territorio di una delle piu’ antiche Casse di Risparmio Italiane. Cio’ per celebrare il centosettantacinquesimo anniversario di fondazione. Ringrazio gli organi direttivi della Cassa per avermi affidato l’importante compito.” Gio’ Pomodoro (dal foglietto originale distribuito colla medaglia). La medaglia e’ la riduzione del grande medaglione in marmo bianco di Carrara, realizzato per l’Istituto di credito a celebrazione dell’evento [1]. Ne esiste anche una versione in Argento coniato. Note bibliografiche: [1] Novecento in Medaglia. Omaggio a Nicola Bottacin 1805-1876. Il Poligrafo.1 punto
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Ciao @@gionnysicily , e' un vero piacere discutere con te . La mia precedente espressione "sembra una moneta battuta ieri" si riferiva esclusivamente alla perfezione del restauro che ha reso nitidi ed ben evidenti i rilievi del medaglione , fermo restando la patina antica . Ci tenevo a chiarire questo punto per non essere frainteso e ti rinnovo i complimenti per l' eccellente lavoro , molto apprezzato , ma poco condiviso per i personali motivi espressi in precedenza . Con gratitudine per la tua risposta Claudio1 punto
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@@Ciprios da queste foto si può valutare meglio. R/ migliore del dritto sia per freschezza del metallo sia per la quasi assenza di segni nei campi. In base al mio metodo D/ qSpl (735/°°°), R/ Spl-Fdc/qFdc (915/°°°), complessivamente siamo su lo Spl+ (825/°°°). Ovviamente per dare un giudizio più attendibile dovrei vederla in mano. Comunque bella moneta. Complimenti.1 punto
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Mah, questo lo sappiamo di chi era giovane ed è andato a votare. Chi non è andato a votare probabilmente era disinteressato in larga parte e forse si sarebbero divisi in maniera meno netta.1 punto
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ciao @@miza , mi sa tanto che è stata oggetto di doratura. Ci sono molti esempi (anche di argentatura) in giro in questa sezione, questa è la prima per l'Isola di Man. Solitamente viene presa di mira, per esperimenti di varia natura anche casalinghi, una moneta di piccolo valore. Questa è la mia in bronzo, è così che dovrebbe essere:1 punto
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Ho dato un'occhiata alla monetazione e riportano Bronzo ma credo che siano in lega di Bronzo forse con rame e per questo alcune sono sono sul marrone scuro e altre sul giallastro,dipende dalla mescola. Come puoi vedere in questo link ci sono nei vari colori ma tutte dichiarate in Bronzo,anche se sono mezzi o doppi penny. http://colnect.com/it/coins/list/country/1871-Isle_Of_Man/year/1979/currency/1063-p_-_Manx_penny_Isle_of_Man/distribution/1-Circolazione_Standard1 punto
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Ma come? Un primo ministro che - fino alle ultime ore del suo mandato - ha la rappresentanza politica qualificata che invece non hanno certi elettori anziani, ignoranti o abbindolati (come malevolmente sostengono alcuni), ora non potrebbe dare indirizzo politico al Parlamento, mentre invece potrebbero farlo votanti virtuali la cui identità non è verificabile seriamente e non hanno alcun incarico politico rilevante? Eddai,su. la petizione certo che esiste, ma a quanto pare è già finita sotto l'occhio della legge in quanto vi sarebbero possibili e già in atto manipolazioni e compagnia bella. Il link che ho postato è della BBC.1 punto
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La mia impressione, è che molti di coloro che hanno votato per il leave, lo abbiano fatto perché convinti che tanto non avrebbe vinto. Il referendum, e credo che questa fosse anche l'intenzione di Cameron, non doveva servire a portare la Gran Bretagna fuori dall'Europa, ma a spaventare la UE, con la minaccia di un consistente numero di britannici pronti a lasciare l'Unione (in questo senso, un risultato invertito, 52% per il remain, 48% per il leave, sarebbe stato ottimo), per poter ottenere di più dalla stessa UE. Il referendum, avrebbe dovuto essere una pistola puntata alla tempia della UE, ma questa pistola non avrebbe mai dovuto sparare. Invece ha sparato, Cameron, costretto a dimettersi, è stata la prima vittima, ma anche Farage, principale leader politico pro-Brexit, ha già dovuto ammettere che i "fautori dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea hanno commesso un errore” nel promettere agli elettori che, in caso di vittoria, i 350 milioni di sterline che ogni settimana sono elargiti alle casse comunitarie, sarebbero andati all’istruzione pubblica o ancor più al NHS, il sistema sanitario nazionale. Il leader dell’Ukip, intervistato dai giornalisti del programma Good Morning Britain su Itv, ha infatti ammesso che non ci sarà questo trasferimento. “È stato fatto un errore. Non posso garantire che tanto denaro andrà al servizio sanitario pubblico, è una cosa che mai sosterrei. Prometterlo è stato un errore”, ha dichiarato candidamente Farage :rolleyes: petronius1 punto
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Dovresti essere abbastanza esperto anche tu, comunque le foto non sono il massimo, questa dovrebbe essere la "tipologia" piccola frattura quasi verticale sul 5 simile a quella del 69 uno rovescio, e "baffo" sul delfino, c'è chi la da per originale e chi e dubbioso, @@elmetto2007 la studio in maniera abbastanza approfondita se non ricordo male era dubbioso, recentemente ho avuto modo di confrontarmi con un perito abbastanza serio e per lui è buona, comunque ho visto diverse monete cosi periziate come autentiche. La conservazione è sullo Spl/Fdc con colpetto a ore 10 al dritto, valore almeno 600 € se confermata l'originalità da un perito quotato, purtroppo i grandi Tevere e Bazzoni non ci sono più, se dovessi prenderla io preferirei quella con frattura più obliqua che arriva fino alla curvatura del 5 riconosciuta originale dai più.1 punto
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CARD. FEDERICO VISCONTI (1617-1693) - ARCIVESCOVO DI MILANO DAL 1681 AL 1693 D/ FEDERICVS . S . R . E . CARDINALIS . VICECOMES . ARCHIEP . MED . - Vigoroso ritratto - sotto I.V.F. R/ HINC SALVS - Il serpente emblema dei Visconti si avvolge sulla croce Bronzo dorato, originale ma mal conservata, mm. 84 - Autore GIUSEPPE VISMARA Rifer. RIV. MEDAGLIA n. 10 pag. 108 Udine LA MEDAGLIA BAROCCA...pag. 80 VELIA JOHNSON 10 ANNI DI MEDAGLISTICA pag.801 punto
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______________ Lo stemma della Georgia è stato adottato il 1º ottobre 2004 ed è in parte basato sullo stemma della casa reale dei Bagration. Raffigura uno scudo coronato rosso con la figura in argento del San Giorgio, protettore dello stato caucasico, intento ad uccidere il drago. Lo scudo è supportato da due leoni color oro. In basso, è presenta una banda con il motto nazionale: "ძალა ერთობაშია" - "La forza è nell'unità". Dalla mia collezione: 2 Lari bimetallico del 2006 Posseggo anche altri valori e frazioni di questa nazione destinati alla comune circolazione, ma hanno tutti la stessa rappresentazione del San Giorgio, inserisco solo questa di seguito da un Lari.1 punto
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Piccolo contributo a questa interessante discussione....1 punto
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Solo una moneta ma ottimo ritrovamento, i 20 centesimi di san marino mi portano fortuna Taglio: 20 Cent Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 182.400 Conservazione: BB Città: Bibione (Ve)1 punto
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Buongiorno Su consiglio del curatore "sandocan" sposto in questa sezione il mio post relativo a questa medaglia; Georgivs & Patronvs Tempestate Securitas Vi chiedo gentilmente un aiuto con questa medaglia appartiene alla mia famiglia. Oro, diametro 20 mm il peso e oltre 4 gr, ma c'è da togliere il "timone"di contorno... Non ho trovato alcun riferimento, specie gli alberi della nave. Avrà un valore al di là del peso.... Grazie 1000 a tutti Giampaolo1 punto
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l'avevo visto, non mi piaceva prima e continua a non piacermi adesso1 punto
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Half penny e chiudiamo il giro Anche qui, piccolo veliero all'orizzonte1 punto
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Le prime notizie le trovai su questo volume del 1776, MEMORIE DI ALCUNI UOMINI ILLUSTRI DELLA CITTA' DI LODI, riporto la scansione1 punto
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@@pippo78 Qualche colpettino ai bordi non manca ma... i rilievi si mostrano abbastanza buoni sia al D/ che al R/, a parer mio qSPL-SPL1 punto
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Si stava perdendo per strada, l'ho inserita in evidenza............... :lol:1 punto
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