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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/04/16 in tutte le aree

  1. Ieri si e conclusa la vendita n°45 della Numismatik Naumann. Affascinato dalle frazionali in argento ( che raccolgo) , mi ha colpito ed emozionato il lotto n° 202 IONIA, Kolophon. 1/48 di statere di soli gr. 0,22 e di un diametro di 6 mm. Stimato 50 euro (irrisorio) Ho dovuto lottare con altri fino a che hanno buttato la spugna , aggiudicantomela a 775 euro ...........Sicuramente troppi, ma per una cosi (mai vista ) rappresentazione di APOLLO del VI secolo e di grande qualità ,penso che e valsa la pena. Da oggi sostituisco l'immagine del mio profilo.
    6 punti
  2. Sul forum spesso cerco la divulgazione, penso sia opportuna e necessaria più che mai e se hai comprato una moneta che ritieni importante, di buona conservazione, leggibile, che possa funzionare come proselitismo, ecco questa lo è sicuramente... E lo è pur essendo una moneta medievale che difficilmente attira per anche bellezza estetica. Io credo che il denaro imperiale coniato a nome di Federico Imperatore in quel di Nosedo, alle porte di Milano, negli anni dal 1162 al 1167, sia stato strutturato anche per piacere. Sarà la scodellatura elegante, o il bordo alzato, sarà come in questo caso la perfezione delle lettere in campo I P R T al diritto con i globetti, sarà per i particolari estremamente precisi della scritta su quattro righe del rovescio AVG + MED IOLA NIV, sarà per i tre cunei al rovescio in campo che partono dal contorno, segni identificativi di emissione, sarà per la rarità R2, sarà perché coniata in un momento particolare per la città di Milano, fuori porta a Nosedo solo per qualche anno, sarà perché un tale Rodulfus Thetonicus era stato incaricato dal Barbarossa come direttore della Zecca, ma con però maestranze milanesi e locali, sarà perché pensata come moneta sovraregionale, caput monetae, sarà anche per tutto questo ....ma indubbiamente tra le mani un gioiello alla fine ti sembra di avere, elegante, preciso, da divulgazione e il forum anche questo è... Commentiamolo se vogliamo....
    4 punti
  3. Per arricchire ulteriormente la discussione, nel 2011 postavo sul forum quest'altro denaro imperiale scodellato attribuito alla zecca di Nosedo, sempre con ampia scodellatura....
    3 punti
  4. Ciao, Gaio fu sicuramente folle ma quanto corrisponde affettivamente all'accaduto e quanto fu accentuato dagli storici latini magari per garantirsi il plauso di senatori e patrizi? Le fonti storiche scritte latine riferite a Caligola sono entrambi a lui ostili: Svetonio e Dione Cassio. Gli scritti di Tacito sono invece andati perduti. Svetonio (70-140 d.C.) originario dell’Africa dove era nato sotto Vespasiano. Rimosso da Adriano dal ruolo di capo del dipartimento della corrispondenza imperiale iniziò a scrivere le biografie degli imperatori accentuandone gli aspetti anedottici e scandalistici. Svetonio lo racconta come crudele e sregolato fin da giovane: - Uno dei suoi divertimenti preferiti era quello di assistere ai supplizi di quelli che venivano torturati. Di notte andava per le taverne e i postriboli, truccato con una parrucca ed una lunga zazzera; la più grande delle sue passioni era la musica e la danza nei teatri e Tiberio sopportava tutto questo sperando che il gusto della danza e della musica potesse mitigare il carattere feroce del nipote. L'intelligente vecchio lo conosceva così bene che spesso diceva : « Caio vive per la rovina sua e di tutti; io educo un serpente per il popolo romano, un Fetonte per il mondo».Svetonio racconta che Caligola - Volle che molti senatori, che già avevano ricoperte le più alte cariche, corressero a piedi e in toga davanti al suo cocchio per parecchie miglia e rimanessero ritti vicino la sua tavola o ai suoi piedi portando, come gli schiavi, un grembiule; altri senatori fece morire segretamente e per un certo tempo continuò a chiamarli come se fossero ancora vivi; poi fece credere che si fossero suicidati. Destituì i consoli perché avevano dimenticato di annunziare con un editto l'anniversario della sua nascita, e per tre giorni lo Stato rimase senza i supremi magistrati. Fece battere con le verghe il suo questore, lo denudò e lo gettò sotto i piedi dei suoi soldati per esser battuto più fortemente solo perché il nome di lui era stato pronunziato in una congiura. Con pari arroganza e crudeltà trattò gli altri ordini. Disturbato dal chiasso prodotto da coloro che di notte si affrettavano ad occupare nel Circo i posti gratuiti, li fece scacciare a colpi di bastone; nel tumulto che ne seguì perirono più di venti cavalieri romani, altrettante matrone e un gran numero di plebei. Per far sorgere liti tra l'ordine equestre e la plebe, faceva cominciare i giuochi prima dell'ora stabilita affinché i posti destinati ai cavalieri fossero occupati dai primi arrivati. – Sempre Svetonio, lo accusa di essere un dissipatore: - Inventò nuovi modi di bagni, di cibi e di banchetti; si lavava con essenze odorose, inghiottiva perle e pietre preziose con aceto, offriva ai commensali pane e altri cibi d'oro, dicendo; «o si è uomini frugali o si è Cesari ». Al popolo, per parecchi giorni consecutivi dall'alto della basilica Giulia, gettò monete di molto valore. Fece costruire navi liburniche di cedro con le poppe ingemmate e vele di tela dipinta, in cui erano bagni, gallerie e ampie sale da pranzo, viti e alberi da frutto d'ogni specie. Su queste navi egli costeggiava la Campania, seduto a mensa, tra musiche e danze. Nel costruire ville e palazzi eccedeva ogni misura, e gli piaceva fare tutto quello che gli altri stimavano impossibile a farsi. Gettò dighe in un mare profondo e tempestoso, fece tagliare le più dure rocce, spianare montagne in pianure, mutar pianure in alture, con incredibile celerità perché considerava delitto capitale ogni lentezza nei lavori. E per non enumerare ad uno ad uno gli sperperi chiudiamo dicendo che in meno di un anno consumò immense ricchezze e la somma di ventisei milioni di sesterzi che Tiberio aveva accumulato. – Ecco comunque il passo sulle sorelle: Intrattenne relazioni incestuose con tutte le sue sorelle e davanti a tutti, a tavola, le collocava a turno sotto di sé, mentre la moglie stava sopra. Per quanto riguarda Drusilla si crede che la deflorasse quando ancora portava la pretesta e che un giorno fu perfino sorpreso tra le sue braccia dalla nonna Antonia, presso la quale tutti e due venivano allevati; più tardi la portò via all'ex console Lucio Cassio, che l'aveva sposata, e la trattò pubblicamente come sua legittima moglie; ammalatosi, la nominò erede del suo patrimonio e dell'Impero. Quando Drusilla morì ordinò una sospensione generale di tutti gli affari e per tutto questo periodo fu considerato un reato, punibile con la morte, aver riso, aver fatto il bagno, aver cenato con i parenti, la moglie ed i figli. Dione Cassio (155-235 d.C.) originario della Bitinia da padre senatore scrisse la Storia romana in 80 libri. Trattando Caligola travisa addirittura gli eventi che Svetonio poneva a merito di Gaio.Altre notizie provengono da Seneca (1-65 d.C.), Filone di Alessandria (30 ca – 45 d.C.) e Giuseppe Flavio (37-100 d.C. ca). Seneca fece carriera adulando le autorità del momento e denigrando le precedenti. La sua attendibilità storica è considerata scarsa. Filone, di razza ebraica, scrisse per mettere in buona luce il suo popolo e discreditare i greci allessandrini. Era profondamente ostile a Caligola. Giuseppe Flavio scrisse che l’assassinio di Caligola era un episodio conforme al fine etico di rendere felici gli uomini e salvare gli ebrei dalla distruzione). I suoi riferimenti a Caligola sono usati a tal fine. Fu in generale odiato dal Senato e dalle classi patrizie ed amato da popolo e dai militari grazie a ricordo delle imprese di suo padre Germanico. Concludo rivolgendo una riflessione e non volendo a tutti costi affermare che Caligola non fu quantomeno “strano” se non folle: con il Senato, l’aristocrazia e buona parte degli storici avversi (con questi ultimi quasi tutti più tardi) ad accentuare le sue già di suo nefaste gesta… quale imperatore avrebbe lasciato un buon ricordo ai posteri? Ciao Illyricum ;)
    3 punti
  5. Caro Mario questa è una moneta che "parla" per davvero. Ci racconta le discese in Italia di Federico I, imperatore che voleva dare un giro di vite alla situazione politica del nord Italia (ma non solo). Ci racconta le devastazioni di Milano e di tanti altri borghi e città. Ci permette di tenerla in mano e di "sentire" lo spirito di tante realtà comunali che volevano solo che la situazione restasse "come era sotto i precedenti (Enrichi)" e che si trovarono, nel migliore dei casi, in lotta contro l'imperatore e i suoi alleati. Lotta che a volte si concluse con l'allontanamento dal borgo natio, con la propria città addirittura rasa al suolo. Una moneta che ci fa sperare, ci fa intravedere la fondazione di una nuova città in Piemonte che prende il nome dal papa anti-federiciano Alessandro III; una città fatta per accogliere chi non smette di sperare nella libertà delle realtà comunali. E scusate se è poco! E poi con questa conservazione.... :hi:
    3 punti
  6. Buona serata Ieri sera un Amico del forum mi ha reso partecipe di un suo recente acquisto; non si tratta di monete, ma di un libricino, dato alle stampe nel 1878 dalla tipografia G. Corradini in Venezia. (@@piergi00 ...c'è nella tua biblioteca?) Il titolo corretto è: TAVOLE SINOTTICHE NUMMOGRAFICHE della Repubblica di Venezia rappresentanti la classificazione e rarità delle Monete Ducali e dei Possedimenti Non ne conoscevo l'esistenza fino a ieri sera ... ed è un libretto di una dozzina di pagine, dove sono riportate tutte le monete (allora) conosciute, con informazioni, se vogliamo, succinte; ad esempio non ci sono le varianti, e non sono riportate alcune monete, però ha un pregio; riporta infatti dove quella moneta si può vedere, sia che si tratti di un museo o di una galleria, sia che si tratti di un privato collezionista. E' veramente un bel vedere ed è antecedente anche l'opera del Papadopoli; chissà se anche lui l'avrà consultato. Ovviamente alcune rarità sono da rivedere, ma rappresenta uno spaccato del collezionismo veneziano dell'epoca; penso al collezionista che, con in mano questo libretto, poteva agevolmente seguire una traccia tipologica, o per doge .... insomma uno strumento utile. Dall'Amico ho avuto il permesso di divulgare qualche immagine di quelle che mi ha inviato ed ho anche "strappato" una promessa .... se riesce a venire a Verona il prossimo novembre, lo porta con se per soddisfare la curiosità di noi "venetici" :pleasantry: Ovviamente mi sono lanciato nella ricerca in rete per trovare informazioni, ma non ho avuto molta fortuna; di fatto ho trovato solo una recensione della ANS: http://donum.numismatics.org/bib/11900 Ovviamente se c'è chi ha ulteriori informazioni, è il benvenuto. Seguono le immagini..... saluti luciano
    2 punti
  7. Ciao Devon6 in questi ultimi anni alcune nazioni (Belgio (2014 croce rossa, 2015 anno sviluppo, 2016 focus child presente anche sciolto in rotolini misti o in capsula), Andorra per la sua prima commemorativa e penso anche le successive) stanno emettendo monete sono in coincard. tutte le altre nazioni più o meno le propongono accanto a quelle da rotolino. sicuramente sono un modo diverso di collezionare e per certi versi anche migliore (sei quasi sicuro che la moneta contenuta sia veramente una FDC); anch'io ne ho qualcuna, ma secondo il mio parere sono scomode in quanto non hanno tutte la stessa forma e dimensione, quindi a meno di casi particolari io colleziono o il rotolino o la moneta sfusa messa poi in capsula.
    2 punti
  8. @@dabbene, @@anto R, concordo su quanto avete scritto sulla particolarità dell' emissione. Monete che si vede che hanno ricevuto una particolare cura nella coniazione e prima ancora nell' approntare i conii, questi denari li ho sempre visti ben coniati e con una conservazione superiore alla media. Anche dei sette esemplari presenti nella collezione di Vittorio Emanuele III (BdN online n. 12), cinque sono in ottima conservazione e solo due hanno avuto una circolazione "pesante". Mi spiace non potervi proporre l' esemplare in mio possesso, ma è molto simile a quello postato al #5. Perchè questo denaro imperiale è arrivato ai giorni nostri in questi ottimi stati di conservazione? è possibile che abbiano avuto un breve periodo di circolazione? tesaurizzati per il buon argento contenuto in confronto degli sviliti denari "nuovi" della Zecca di Milano?
    2 punti
  9. Te la sposto nella Serenissima
    2 punti
  10. Mi scuso ma mi è partito il messaggio mentre stavo correggendo,in pratica voglio dire,che senza quelle alcune date non si farebbero mai,se ne capita una dopo 10 anni che la stai cercando,non gli guardi in faccia,la prendi e basta,saluti Aldo.
    2 punti
  11. No he podido examinar la pieza en mano, sólo la foto ampliada y mirando el detalle, y parece muy claro la rectificación de la sigla M sobre P. Espero en casa poderla ver mejor ...
    2 punti
  12. Dal momento che a mio avviso qua non se n'era mai parlato, apro un piccolo post senza pretese sull'usurpatore Mecezio. Per la parte storica basta cercare su Wikipedia, comunque parliamo degli anni 668-9, quindi tra i regni di Costante II e Costantino IV. di questo usurpatore si conoscono, a quanto ne so io.... tra 6 e 8 solidi, e 1 solo semisse. fino al 1978 la sua monetazione era ignota ed apparve per la prima volta in - Lanz auction 14 - march 14th 1978 - lotto 497
    1 punto
  13. E' una delle rarissime rappresentazioni di una zecca al lavoro su una moneta antica. Si tratta di un documento di grande valore storico. Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 27, del 12 Maggio 2004, lotto n. 41 Greek Coins, Poseidonia, No.: 41, Estimate: CHF 500, d=19 mm Poseidonia with the Roman name of Paestum. Semis early first century, æ 4.28 g. Q· LAR·PR Scales weighting ear of corn; in exergue, Pæ. Rev. SPDDS·S Two workmen in the act of coining; in field l., MIL. In exergue, S. SNG Copenhagen 1372. M. Crawford, Studies Price, Paestum and Rome. The Form and Function of a Subsidiary Coinage, 25/1. Historia Numorum 1238. Rare. Dark green patina, extremely fine / good very fine Crawford, who aptly describes the late coinage of Paestum as frivolous and chaotic (a pretty good description of social and political life in the provinces during the early imperial period, for which see the graffiti of Pompeii and Apuleius’ Golden Ass), interprets the inscriptions as Q. Laur(entius ?) praetor sua pecunia dono dedit Senatus sententia milia (or miliens): "The praetor Q. Laur. out of his own money and by consent of the Senate (of Paestum) gave as a present (to his fellowcitizens) thousands (of this coin)". To what end is suggested by the obverse; to buy a measure of subsidised wheat.
    1 punto
  14. Nella odierna Citta’ di Roma sono presenti circa 8000 , forse piu' , colonne antiche di epoca romana in marmi e graniti vari , di tutte le dimensioni , colonne in pratica sempre prelevate , nel trascorrere dei secoli , dagli antichi monumenti pubblici e privati della Roma classica ed adattate per costruire altri edifici specialmente da quando la religione di Stato divenne quella cristiana ; e’ infatti abbastanza comune notare ad esempio in molte antiche Chiese romane colonne di diversa natura come marmi o graniti e stili di basi o capitelli , che ornano cappelle e navate . Queste antiche colonne andarono ad arricchire Chiese e palazzi privati di Roma ed anche di altre Citta’ italiane ; con il riconoscimento ufficiale del cristianesimo da parte dell’ autorita’ imperiale di Roma praticamente si concesse ai Cristiani di edificare i luoghi di culto non piu’ in luoghi segreti e pericolosi ma alla luce del sole sfruttando gli antichi templi pagani caduti in disuso o trascurati per mancata manutenzione . Molte Chiese del centro storico e periferia furono erette ad iniziare dal IV , V secolo e successivi secoli dentro o sopra antichi edifici e templi pagani poi dedicati ad uso della riconosciuta e legalizzata religione cristiana , successive Chiese di Roma seguirono l’ esempio delle precedenti ; un esempio eclatante di questo cambio di utilizzo di un edificio antico sostituito da culto cristiano , fu la Chiesa di Sant’ Adriano nel Foro romano che fu edificata dentro l' edificio della antica Curia Iulia nel Foro Romano da papa Onorio I nell’ anno 630 , oppure la Chiesa , prossima al Pantheon , di Santa Maria sopra Minerva , edificata come dice il nome sopra un antico tempio dedicato a Minerva . Tutte queste Chiese si arricchirono cosi’ di meravigliose colonne in marmi policromi , dai piu’ comuni ai piu’ rari e in vari tipi di graniti che gli Imperatori fecero arrivare in massima parte dall’ Egitto , mentre i marmi provenivano dai piu’ diversi luoghi dell’ Impero in particolare dalla Grecia e dall’ Asia ; tutta questa magnificenza in epoca classica splendeva per ricchezza di pietre e di colori negli antichi edifici pubblici e privati di Roma . Le antiche colonne erano talmente preziose in virtu’ del raro materiale con le quali erano lavorate , che i committenti Imperatori romani , per le loro costruzioni pubbliche e private , le contrassegnavano con bolli a loro immagine posti forse alla base della colonna tramite dischetti in piombo ad imitazione delle monete , che preventivamente lavorati per fusione o forse per coniatura , andavano a riempire il cerchio incavato in precedenza nel marmo della colonna ; questi dischetti plumbei recavano l’ immagine dell’ Imperatore che le aveva ordinate ed erette in quel determinato periodo . Purtroppo soltanto pochi di questi bolli in piombo sono sopravvissuti ai secoli e in questa rara foto di questi oggetti ne vediamo alcuni che portano al dritto le immagini degli Imperatori Traiano , Adriano ed Antonino Pio , mentre al rovescio sono presenti simboli o figure allegoriche ; questi bolli ufficiali dello Stato romano avevano un diametro simile a quello delle monete in bronzo , grosso modo uguale a quelle di un sesterzio e una volta inseriti negli appositi incavi rotondi ricavati nelle colonne , venivano poi fissati . Non e’ certo se questo intervento eseguito sulla colonna finita e pronta per la spedizione fosse eseguito direttamente nel luogo di lavorazione oppure a Roma alla Marmorata sul Tevere presso l’ odierno quartiere di Testaccio , dove approdavano le navi che risalendo il fiume depositavano qui il loro prezioso carico di marmi e graniti .
    1 punto
  15. Caro @@matteo95, tutte considerazioni condivisibili le tue. La mia domanda al tempo era (e nonostante i nuovi dati è rimasta): perchè gli estensori del CNI lo hanno pubblicato così all'ultimo nella lista delle varianti dei denari repubblicani? La stessa domanda la pongo a voi... Buona serata MB P.S. Confermo che quella finale non è una N ma il numerale II ....
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  16. Fine 2014, proprio quando mi stavo appassionando alla Roma comunale e alle sue coniazioni...me ne ero dimenticato! Sempre vera la frase "le monete girano perché sono rotonde" (anche se visti i tondelli dei provisini spesso non bisogna prenderla alla lettera)!
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  17. Sono contento che una mia moneta sia sta acquistata da una persona che la apprezza ;)
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  18. Questa scatoletta è stata fatta questa notte in garage. La scritta RE D'ITALLA le da un notevole plus valore.
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  19. Cavolo, adesso mi metti in seria difficoltà :search: Non lo trovo sul CNI, mentre da Adolfo viene classificato come emissione angioina del IV gruppo (1273-1278) Accontentati, altrimenti......:diablo: :blum:
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  20. @@gionnysicily complimenti, si tratta di un vero e proprio esempio d'arte arcaica. Ora, però, ci vorrebbe una foto dell'intera raccolta di queste frazioni arcaiche! :D
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  21. Ciao Antonio, stavolta sembra "facile"......il provisino che hai postato sembra a nome di Carlo d'Angiò. Molto bello ed interessante, l'hai pescato dal web? Un saluto Luca
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  22. caro @@dizzeta, l'ipotesi al quale fa accenno il Day è legata al fatto che non c'è numerale su quei denari (ma questo potrebbe anche farli attribuire al I dogato, appunto ;)) e che ancora non abbiamo molti scavi stratigrafici per dare una datazione più ristretta (che sarebbe assai importante), se non genericamente tra la metà circa del XIV secolo e il 1396. Tuttavia anche qualora quei denari fossero attribuiti ad un dogato successivo, non è detto che durante il primo dogato di Boccanegra, ma soprattutto negli ultimi tempi del periodo repubblicano si siano battuti per forza i denari. Idem e ancora di più per le mezzaglie visto che si erano cominciati a coniare anche i quartari. Infine: il fatto che da un documento della zecca risulti che nel 1380 furono coniati denari e medaglie (che penso di aver individuato ;)) non vuol dire che nel periodo precedente non se ne siano già battute perchè purtroppo non sono sopravvissuti registri per gli anni precedenti ad eccezione di uno mutilo del 1365. Anche qui conta molto il fatto che le ricerche archivistiche e archeologiche vadano avanti, così come quelle numismatiche. Purtroppo i ritrovamenti "casuali" fuori contesto databile sono del tutto inutili. lo ribadisco per far capire il perchè di tante mie accorate sottolineature...
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  23. Ciao! Se non leggo male la data è il 1722 (è anche la data più comune che si trova ... ) quindi siamo sotto il dogato di Alvise (Sebastiano) Mocenigo III - 1722/1732 - come si può vedere nella legenda. E' una moneta in mistura, con un contenuto d'argento di 434/1000, diam. mm. 25, peso gr. 3,15 - 3,72. E' moneta comune e sono citate alcune varianti nella conformazione delle due rosette all'esergo. Era una delle monete che più circolavano tra le mani del popolo, insieme alla moneta da 10 soldi, più piccola e con una sola rosetta nell'esergo, congiuntamente al soldo da 12 bagattini ed al bezzo (o mezzo soldo da 6 bagattini). saluti luciano
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  24. Un esemplare simile l’ho in archivio come tetartemorio (che è poi 1/48 di statere: se non è zuppa…), battuto alla CNG 67 nel 2004 in un lotto con una dramma non identificata. IONIA, Kolophon. Circa late 6th century BC. AR Tetartemorion (0.20 gm). Archaic head of Apollo left / Rough incuse punch. Milne, Colophon -; BMC Ionia -; SNG Copenhagen -; SNG von Aulock 1810; SNG Kayhan 343. Good VF. apollonia
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  25. Sembrerebbe questa del link: http://en.numista.com/catalogue/pieces79516.html Nella tua si intravede sopra l'elefante pure la data: ١٢٢١ 1221 - calendario indiano era mauludi = nostro 1792
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  26. Mio padre che è stato emigrante in Venezuela mi ha detto che questo tipo di montatura era molto comune ai suoi tempi e veniva usata come portachiavi negli anni 50/60, visto che il bolivar d'argento era andato fuori corso, nella parte mancante della montatura era di certo presente l'appiccagnolo per l'anello per appendere le chiavi. Peccato che lo stemma del Venezuele sia quasi irriconoscibile, a me piace molto.
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  27. Per me rimane lucidata anche da queste foto, eseguita in modo leggero
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  28. Bellissima moneta. Ricorda i kouroi, le sculture greche del periodo arcaico. L'immagine qui postata, ad esempio, è il kouros noto come "Apollo Milani" che probabilmente proviene da Naxos (forse dalle cave di Aliki) ed è datato al 540 – 530 a.C. e quindi è contemporaneo alla moneta.
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  29. @@vox79...è ovvio che ci fu un Miroballo sotto Ferdinando altrimenti tutte quelle M di chi sarebbero. Il problema è capire quando....ma io un'idea me la sono fatta.
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  30. In questa moneta la corona e' importante....e c'e' usura.... forse piu' di quanto ho detto......ma FDC direi proprio no...magari altre foto con luce diversa potrebbero aiutare...
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  31. a pagina 151 di https://www.academia.edu/26141172/Salvatore_de_Ponte_uno_dei_mastri_di_zecca_che_durante_il_regno_di_Ferrante_batte_sesquiducati_a_nome_del_Magnanimo_e_la_zecca_aragonese_di_Fondi_1460-1461_in_ACTA_NUMISM%C3%80TICA_46_Barcelona_2016_pp._145-158 c'è questa classificazione.
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  32. ciao a tutti non so come funziona questa sezione, ma ho appena acquistato il volume di Duby (primo testo europeo sulle monete ossidionali, 1786). posto alcune foto. L.
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  33. Venezia: peso monetale del Marcello (mezzalira), almeno credo
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  34. Ciao, esiste eccome :) non è rara, e solo più difficoltosa da trovare. L'hanno coniata dal 1867 al 1915, pesa 0,9 grammi ed ha un diametro di mm. 15,00 - il 10 kopecks pesa il doppio (gr. 1,80) ed ha un diametro di mm. 17,50. Giusto come paragone, un cent di euro ha il diametro di 16,25 mm. Inserisco una gigantografia :D Questa del 1888 è stata coniata durante il regno di Alessandro III° Si nota anche qui a destra dello scudo centrale l'altro San Giorgio. Non avevo ancora inserito il Rublo con lo Zar Nicola II° perché è piuttosto consumato, e di conseguenza anche tutte le altre piccole raffigurazioni che si trovano all'interno dell'aquila in questa moneta da 20 grammi e da 33,60 mm di diametro si sarebbero viste bene.
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  35. Visto che è stata rispolverata la discussione, vi faccio esercitare (per Adolfo non vale :blum: ). Classificatemi questo: Così vediamo chi si tiene aggiornato con gli studi... :crazy: Buona serata a tutti, Antonio
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  36. É stato un bell'Europeo, alla fine è stato premiato il maggior tasso tecnico dei rigorosi tedeschi, ma su quello non si può recriminare. Peccato per il rigore di Zaza (non puoi pensare che Neur accenni a un movimento prima che parta il tiro) e all'atteggiamento di Pellé davanti al portierone tedesco che ha macchiato una prestazione notevole in tutta la competizione. È stata tracciata una via, mancheranno sempre i "fuoriclasse" ma si è consolidato un bel gruppo per il prossimo mondiale con tanti giovani da far maturare in tempo (bernardeschi, insigne, El shaarawi, Zaza stesso...).
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  37. Aggiungo questa foto per dare il senso delle proporzioni delle tre monete postate nei tre post precedenti
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  38. 1 punto
  39. Non conoscevo questo—né sapevo Mr. Krause lasciò il suo business di catalogo molto tempo fa. (Avevo assunto, poiché il signor Mishler ha scritto ancora per Numismatic News, che naturalmente Mr. Krause era ancora a sgobbare. Ma no.) Le informazioni nel link è fornito e il suo necrologio lungo anche postato qui, sono davvero la pena. Sembra come se la sua vita è stata lunga e buona, ma faccio notare con qualche tristezza il betrayal apparente in quella vendita stock 2002 a investitori esterni. Deve avere male lui profondamente. Così, grazie quattrino, per l'avviso di questo importante passaggio... E come una digressione personale, per favore fatemelo dire che questo sembra qualcosa come incontrare un vecchio amico a un funerale. Ho spesso riflettere sulla nostra moneta-conversazioni molti di quegli anni fa--e pensare su come lucky è stato per me che mi hai presentato a Lamoneta. Una magnifica esperienza; alcune persone formidabili. ;) v. --------------------------------------------------------------------- I had not known this—nor did I know Mr. Krause had departed his catalog business so long ago. (I had assumed, since Mr. Mishler still wrote for Numismatic News, that of course Mr. Krause was still plugging away. But no.) The information in the link you provided, and his lengthy obit also posted here, are really worthwhile. It sounds as if his life was long and good, but I do note with some sadness the seeming betrayal in that 2002 stock sale to outside investors. It must have hurt him deeply. So thanks, quattrino, for the notice of this important passing…. And as a personal aside, please let me say this seems something like meeting an old friend at a funeral. I often reflect on our many coin-conversations of those years ago—and think about how lucky it was for me that you introduced me to Lamoneta. A terrific experience; some terrific people. ;) v.
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  40. Aggiungo a questa fantastica discussione un piccolo contributo. Parpagliola dal peso di circa 2,1 grammi.
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  41. Sabakes, il penultimo satrapo persiano in Egitto, cadde in battaglia contro Alessandro Magno ad Isso. A lui succedette Mazakes nel 332 a. C. Questo è un altro esemplare delle rarissime emissioni di Sabakes. EGYPT, Persian Administration. Sabakes. Circa 335-333 BC. Æ (10mm, 1.34 g, 12h). Head of Satrap right, wearing Persian headdress / Archer crouching right, drawing bow. Nicolet-Pierre, Monnaies type B, pl. 26 = Alram 374; Winzer 20.1. VF, dark green patina. Very rare. apollonia
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  42. PERSIAN COINAGE IN EGYPT No.: 632 Estimate: £ 80 Egypt, Sabakes, Ae 11mm., 0.81g, bearded head in Persian tiara right, rev (SWYK) legend in Aramaic script, archer knee-ling right drawing bow (Nicolet Pierre, Essays-Margaret Thompson, pl.26, B). Obverse off centre, green patina, very fine. £80-100
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  43. Veramente ogni anno ad ogni emissione si ripetono sempre le stesse domande: 10 giorni fa ho fatto l'ordine, come posso contattarli per sapere a che punto sono? Oppure, quando escono i rotolini in banca d'Italia? Nel collezionismo ci vuole pazienza, virtù che spesso leggo sono in pochi a possedere. Avete fatto l'ordine? Avete pagato? Tranquilli che prima o poi vi arriva la fattura a casa e poi dopo le monete, se passano 6 mesi allora la telefonata è consigliata. Tanto per ripetermi, l'hanno scorso ho fatto l'ordine a giugno e preso le monete a ottobre/novembre, adesso così su due piedi non ricordo bene. Ma quali peggiori d'Europa, Vaticano aspetti 2 mesi, San Marino idem, Andorra è un fantasma, Monaco è meglio che non parlo... Per chi non ha pazienza ci sono sempre i commercianti, si paga di più ma si hanno le monete in poco tempo.
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  44. A me sembra autentico. Non è nemmeno subereato.
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  45. Guardate Marte al rovescio. Nei sesterzi autentici la sorta di drappo o di complemento dell'armatura sulle braccia ha una dimensione ridotta che va di non molto oltre le braccia. Nell'esemplare in questione questa parte appare di dimensione esagerata e non riscontrabile su nessun conio autentico: Credo quindi che siamo di fronte a un conio bulgaro moderno sopra cui è stata depositata una patina chimica artificiale per dare l'impressione di una moneta con concrezioni non rimosse e spostare l'attenzione dallo stile del modellato sottostante
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  46. Samaria (late 4th century BC). AR quarter-shekel (16mm, 3.53 gm, 6h). Semitic Legend between two confronted fighting warriors, the one on the r. stabs at the body with a dagger, while the one on the l. tries to stab the other in the head, all in square border of dots / Two soldiers face each other, the left figure in relief, the right figure incuse, each holds a long spear; the warrior on the right holds a shield ornamented with a frontal head of Bes, all in square border of dots. Samuels 24 (this coin, but inscription read incorrectly). M-Q SC 49. Traite pl. CXXI 11, 1. Extremely rare. Very Fine. One of the few ancient coins of the Levant that combines both incuse and relief design not only on the same coin but on the same side of the coin!
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  47. @@contemax67 Questa del '23 è veramente stupenda ...almeno da SPL in poi.
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  48. @@dalme1991 Questo è quello che riporta il mio World Paper Money; 500 Francs VF UNC 1994-2000. Dark green and black on multicolor underprint. Marie and Pierre Curie at center right. Segmented foil strip at left. Back: Laboratory utensils at left center. Watermark: Marie Curie. 154x80mm. a. 1994-95. Signature as #159a. FV 250. b. 1996. Signature as #159a. 120. 325. c. 1998. Signature as #159c. FV 225. d. 2000. Signature Y. Barroux, J. Bonnardin, A. Vienney. FV 200. s. Specimen. — 750
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  49. Per completare il quadro è utile spendere alcune parole sugli stretti rapporti tra i Calcidesi e gli Ateniesi, tanto da spiegare l'alleanza tra le città calcidesi della Sicilia e Atene negli anni della grande guerra del Peloponneso. E' vero che una importante motivazione risiede nel fatto che le città calcidesi avevano necessità di difendersi dalle mire espansionistiche di Siracusa, ma i loro rapporti con Atene sono più antichi. Molto interessante è la storiografia del mito dell'ecista fondatore di Naxos. La testimonianza più corretta e precisa è quella di Tucidide (VI, 3, 1). Egli narra chiaramente che li primi Greci approdati a Capo Schisò erano Calcidesi d'Eubea, i quali, guidati dal loro capo (ecista) denominato Tucle, fondarono Naxos ed eressero l'altare di Apollo Archegetas fuori dalle mura. Circa cinquanta anni dopo fu diffusa una nuova versione, fornita da Strabone (VI, 267, citando come fonte Eforo di Cuma), che i primi Greci sarebbero giunti a Naxos spinti casualmente da una tempesta marina, sotto la guida di un Teocle "ateniese". Questi, dopo essersi reso conto della fertilità del suolo e dello scarso numero degli indigeni, lasciati sul posto alcuni compagni, sarebbe ritornato a Atene per prospettare ai suoi concittadini la fondazione di una colonia. Avuto un rifiuto da parte ateniese, avrebbe compiuto egualmente l'impresa colonizzatrice alla testa di molti Calcidesi d'Eubea, di altri Ioni e di alcuni Dori (questi ultimi probabilmente sarebbero poi i responsabili della fondazione della dorica Megara Iblea). L'origine ateniese di Teocle, ignorata dalla fonte di Tucidide, è esplicitamente esclusa da Ellanico (ap. Steph. Byz. alla voce Chalchis), che dice Teocle (al posto del simile nome Tucle) di origine calcidese. Gli studiosi moderni hanno unanimemente rigettata l'ipotesi dell'origine ateniese dell'ecista fondatore di Naxos, dimostrando come la divulgazione di tale leggenda sia di un autore del IV secolo e considerata un falso giustificato appunto dalla fedele alleanza prestata da Naxos agli Ateniesi durante le loro spedizioni in Sicilia. E' ben nota l'attenzione che Atene aveva rivolto alla Sicilia (ancora più che in Magna Grecia), già a partire dalla fine del VI secolo a.C. Infatti la moneta ateniese era presente in maniera cospicua già nei primi tesoretti siciliani (Gela, Messina, Mazzarino, che da soli avevano fornito insieme ben 216 tetradrammi ateniesi). Dopo la caduta dei tiranni siracusani Deinomenidi, nel 461 a.C., era aumentata l'attenzione ateniese, tanto da creare poi appunto il mito di Teocle "ateniese", quando invece ai tempi della prima colonizzazione greca in Sicilia Atene non era ancora affatto interessata a occupare terreni dell'isola. L'affinità tra Calcidesi e Ateniesi inoltre si spiega col fatto che la stessa Calcide, al tempo delle grandi migrazioni di vari popoli greci, fu popolata da coloni provenienti da Atene stessa (come confermato da Strabone, X, 447 e da Ps. Scymno, vv. 556-578, nonché accennata da vari autori come Plutarco, Velleio Patercolo, ecc.). Ecco come si spiegano le strette relazioni tra Naxos e Atene e, indirettamente, tra Apollo Archegetas calcidese e Apollo attico di Delo. (informazioni in buona parte desunte da G. Puglia, Teocle "ateniese" e l'ingerenza di Atene nell'area coloniale calcidese, Archivio Storico Messinese, XXX, 1979, p. 69-77). E' una buona regola citare, quando possibile le fonti delle varie informazioni, per puntuali riscontri.
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