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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/06/16 in tutte le aree

  1. Caro @@dizzeta, dai pochissimi esemplari certamente noti non pare che il peso fosse più di un grammo. E forse giunti al 1139/1140 ci si può spiegare anche facilmente come mai potesse essere così, no? Mi pareva di averlo già scritto anche altre volte, ma mi arrendo. Comunque vedremo. Mai chiudersi a nessuna ipotesi e possibilità. Il bello della monetazione genovese, infatti, è che sembra così uguale a se stessa nel tempo, ma se le guardi e studi bene, riserva sempre qualche sorpresa| Non vi dico come ero contenta di aver scovato questo denaro tra altri del primo tipo. E in un primo momento ero stata più colpita dal segno di abbreviazione per il suffisso "VS" che qui è ancora evidentemente un grande apostrofo, che dal numerale, lo confesso :D. Quando poi sono andata a fare la trascrizione della legenda e a segnare i punzoni / lettere caratteristiche e ho guardato bene non volevo credere ai miei occhi. Da lì a seguire altre osservazioni e la revisione anche del CNI del quale vi ho già detto. Un primo articolo che lo comprende uscirà nei prossimi mesi, mentre per la pubblicazione del ritrovamento si dovrà aspettare senz'altro di più, ma dovrei presentare il complesso monetale in anteprima al circolo numismatico "Astengo" in autunno. Un caro saluto a tutt* e...buona caccia tra i vostri denari e quelli sul mercato collezionistico! Se ne trovate altri, avvisatemi, thanks ;). Buona serata MB
    3 punti
  2. Il fatto che nel CNI il denaro CVNRADV)REXII comparisse da ultimo tra i denari e che più di 15 anni or sono Metcalf me ne avesse mostrato uno con identica legenda rinvenuto a Cipro, ma con alcune caratteristiche che al tempo mi avevano fatto pensare ad una contraffazione coeva, in passato mi aveva fatto sospettare che potesse esserlo anche l'esemplare pubblicato nel Corpus e che per tale motivo, nonostante legenda e peso, fosse stato elencato in quella posizione. La fotografia pubblicata del resto, come detto già da Matteo, non consente di averne una buona visione. Tuttavia, di recente ho potuto studiare bene un altro esemplare da ritrovamento certo, che sembra avere caratteristiche simili al pezzo di VEIII e posso dire che si tratta di una delle prime emissioni, probabilmente la prima, in forma sperimentale e durata in un periodo abbastanza limitato nel tempo (sulla possibile datazione in senso più stretto e sulla sua rarità ho scritto in un nuovo articolo in corso di stampa e scriverò più diffusamente a proposito del ritrovamento in questione, anche perché ci sono molti altri denari interessanti associati che possono aiutare a capire meglio anche questa emissione). Infatti @fracrasellame in quello che ho visto io non mi pare che lo stile sia "più evoluto" (che brutto concetto...però) dei cosiddetti denari "primitivi", ma solo leggermente diverso per certi punzoni impiegati.... Riguardate bene per ciò tutti i "primitivi" e affini che vi passano sotto gli occhi perché magari può uscire qualche bella sorpresa come questa (mi sarebbe utile anche per l'istogramma dei pesi ;)). Altra sorpresa che potrebbe uscire, come vi avevo accennato a suo tempo, potrebbe invece essere una ribattitura :rolleyes:. Un caro saluto a tutt* MB @@dizzeta mi dispiace ma mi pare evidente da quello che ho scritto sopra che secondo me la teoria del DVX II non regge, se non fosse anche altro perché il numerale segue chiaramente la parola REX.
    3 punti
  3. Mi ha sempre incuriosito questa cosa che nel 2016 il bonifico bancario vada ancora "lavorato" (mi dicono di notte spesso) e che si possa smarrire...bloccare...tornare indietro (e mi pare si paghi pure una "penale" in questo caso) e talvolta ci vogliano pure giorni e giorni per l'accredito. Ogni volta mi immagino un tizio vestito con abito cinquecentesco che all'arrivo dell'ordine di bonifico online sul monitor compila diligentemente nottetempo a lume di candela e penna d'oca la relativa pergamena e all'alba parte lesto alla volta della banca ricevente con somarello e saccoccia di monete d'oro... :D Saluti Simone PS Nei film invece bastano sempre pochi secondi per trasferire fantasmilioni di miliardi da un conto all'altro.
    2 punti
  4. Ciao a tutti! This are not the coins I'm looking for but I like riddlels. Queste non sono proprio le monete a cui mi interesso, ma mi piacciono gli indovinelli. or better, I like to put the pieces together like Sherlock Jolmes ;-) o meglio, mi piace mettere insieme i pezzi del puzzle come Sherlock Jolmes. @@villa66 Ho letto con piacere i tuoi post, I agree with you. (posto qui le foto del forum tedesco per in nostro "archivio") I found this too http://www.bbc.co.uk/news/world-africa-14093322 Hutu Gregoire Kayibanda (center) - seen here with Belgian and Rwandan officials - was independent Rwanda's first president La foto purtroppo è piccola, Harold Charles d'Aspremont Lynden non lo trovo. The picure is small, I can't find Harold. Mi sa che il caso è chiuso... Bye Njk
    2 punti
  5. 3.77 grammi d'argento commoventi. Mentre questo dicevano tra loro, un cane che stava lì disteso, alzò il capo e le orecchie. Era Argo, il cane di Odisseo, che un tempo egli stesso allevò e mai poté godere nelle cacce, perchè assai presto partì l'eroe per la sacra Ilio. Già contro i cervi e le lepri e le capre selvatiche lo spingevano i giovani; ma ora, lontano dal padrone, giaceva abbandonato sul letame di buoi e muli che presso le porte della reggia era raccolto, fin quando i servi lo portavano sui campi a fecondare il vasto podere di Odisseo. E là Argo giaceva tutto pieno di zecche. E quando Odisseo gli fu vicino, ecco agitò la coda e lasciò ricadere la orecchie; ma ora non poteva accostarsi di più al suo padrone. E Odisseo volse altrove lo sguardo e s'asciugò una lacrima senza farsi vedere da Euméo; e poi così diceva: " Certo è strano , Euméo, che un cane come questo si lasci abbandonato sul letame. Bello è di forme; ma non so se un giorno, oltre che bello, era anche veloce nella corsa, o non era che un cane da convito, di quelli che i padroni allevano solo per il fasto ". E a lui, così rispondevi, Euméo, guardiano di porci: " Questo è il cane d'un uomo che morì lontano. Se ora fosse di forme e di bravura come, partendo per Troia, lo lasciò Odisseo, lo vedresti con meraviglia così veloce e forte. Mai una fiera sfuggiva nel folto della selva quando la cacciava, seguendone abile le orme. Ma ora infelice patisce. Lontano dalla patria è morto il suo Odisseo; e le ancelle, indolenti, non si curano di lui. Di malavoglia lavorano i servi senza il comando dei padroni, poi che Zeus che vede ogni cosa, leva a un uomo metà del suo valore, se il giorno della schiavitù lo coglie ". Così disse, ed entrò nella reggia incontro ai proci. E Argo, che aveva visto Odisseo dopo vent'anni, ecco, fu preso dal Fato della nera morte.
    1 punto
  6. Vorrei porVi all'attenzione un denario di Pietro Orseolo re d'Ungheria. Pietro Orseolo, come si intuisce dal nome, aveva un origine italica, più precisamente di Venezia, era infatti il figlio di Ottone Orseolo doge di Venezia e della sorella di Stefano I re d'Ungheria. Il nostro connazionale è il secondo re della storia ungherese, e per di più è stato incoronato addirittura due volte regnando dal 1038 al 1041 e dal 1044 al 1046 d.C. Il suo regno, o meglio i suoi regni, sono stati segnati dalle lotte intestine alla famiglia reale che mal sopportavano sul trono uno straniero, pur essendo il nipote del re e da questo adottato e designato come suo successore. La moneta che vi propongo non è bellissima ma rappresenta un pezzettino di storia italiana innestata all'interno della storia ungherese. Le legende sono molto semplici: al dritto PETRUS REX , e al rovescio PANNONIA. Un particolare interessante è la prima lettera N di PANNONIA in quanto è rovesciata.
    1 punto
  7. Salve a tutti, qualche mese fa mi sono aggiudicato questo Denaro da 100 soldi di Filippo III (probabilmente) del 1607 con una stupenda patina da monetiere, leggermente scura (Asta n. 3, Numismatica Felsinea). La moneta è stata classificata in questo modo: MILANO - Filippo III (1598-1621) - Denaro da 100 soldi - 1607 - Busto a. d. - R/ Stemma - AG RRR Crippa 10d; MIR 343/4. Stato: MB/BB. Dopo averla esaminata parecchie volte, mi è sorto un piccolo dubbio se la data sia effettivamente 1607, oppure 1605 con il 5 deformato, ossia con il tratto superiore attaccato alla parte inferiore. Quindi, vorrei chiedere un vostro parere ed inoltre, per avere un'ulteriore conferma, se esistono degli elementi caratteristici (ad esempio il volto del sovrano, le legende, lo stemma ecc.) che contraddistinguono le diverse date di coniazione (credo dal 1603 al 1608). Grazie!
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  8. Visto che è un periodo in cui si vedono parecchie monete piccole voglio contribuire anch'io facendone vedere una di Emanuele Filiberto. Come dal titolo si tratta di un quarto di grosso del primo tipo per il Piemonte dell'ultimo anno di coniazione, il 1580 per Vercelli. È una tipologia abbastanza facile da trovare ma non sempre con le date e le sigle visibili. Questa mi è piaciuta proprio per il fatto che si vede bene la data e la sigla, carina anche l'ultima cifra della data, lo zero, più piccola delle altre e l'anellino prima del segno di zecca. È un po' debole sul diritto ma il rovescio in compenso è molto bello. Spero sia di vostro gradimento...
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  9. Da vecchi cataloghi , tre bei tetradrammi di Segesta , di fine V sec. , nella tipologia del cacciatore al dir. e Ninfa al rov. Il cacciatore nel primo esemplare ,da Franke-Hirmer , è interpretato come divinità fluviale Krimisos ( cornetti sulla testa ) , mentre nei successivi due esemplari è interpretato come l'ecista fondatore Aigestes . Di questi , l'esemplare con testa frontale della ninfa Segesta , unico esistente , è descritto come " a masterpiece of enchanting beauty and charm.."
    1 punto
  10. E mi sa che molto di più non puoi aggiungere se non la zecca che è Brünn Neuzeit Ferdinand II. als Kaiser 1619-37 Münzstätte Brünn 3 Kreuzer 1624, MzA. S. 119 f.vz
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  11. Adesso faccio io qualche domanda e anche a chi scrive, ritornando quindi all'inizio della discussione: Ma questo Simonello Miroballo, che avrebbe anche messo da parte, limitandolo al 1469 Jacopo Cotrullo nonostante la/le sua/sue sigla/sigle compare su moltissime monete di Ferdinando di svariati periodi, che sigla avrebbe adottato e soprattutto quali monete segnò. Come mai nessuno risponde !! ... eppure molti di voi hanno riportato alla ribalta questo mastro di zecca...... E' già più volte che chiedo. P.S. se chi scrive articoli/volumi non vuole o non può farlo....può benissimo fare scrivere il proprio emissario...come ha fatto ed ho anche apprezzato dal Perfetto.
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  12. Ciao gianfranco, a me sembra Ruggero I, sempre kharruba..d'andrea /contreras...saluti eliodoro
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  13. Farò così. Grazie nando!!!
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  14. Volevo segnalare l'uscita della nuova versione aggiornata di uno dei volumi importanti sulla monetazione del UK . tutte le informazioni al link dell'editore http://www.rotographic.com/the-titles/british-coins/m-j-freeman-bronze-coinage-of-great-britain/ su amazon è disponibile la versione cartacea a partire da 12€ , niente male per essere un testo del peso di quasi mezzo chilo !! ( 481g per l'esattezza ) è interessante come l'edizione di questo volume sia stata curata grazie anche all'aiuto dei membri del forum inglese Predecimal.com
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  15. Le differenze tra annate 1604, 1605, 1606, 1607, sono minime , il tipo è immobilizzato, vedo piuttosto la data con caratteri grandi, quelli che vedo nelle Civiche di Milano sono invece sottili, rimane l'incertezza di questa data, la stanghetta sembra scendere come per un sette ma presupporrebbe un cappello molto grande, il cinque se l'anello fosse conglobato, di solito è ben distanziato. Rimane l'interesse per una moneta che indica sulla coniazione il suo valore, 100, ci fu prima solo un caso in un Filippo II per un mezzo scudo, tipo Crippa 22.
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  16. C'e' di peggio (e di meglio), io mi sono comprato un bitcoin 2 anni fa. Niente lavorazione, ci vogliono 10 minuti per confermare che tutto sia andato bene e poi....... ti trovi con una serie di lunghi codici che dovrebbero garantire i tuoi soldi. Pero' non so da chi andare a controllare, e' tutto pubblico (sta nel blockchain) ma in pratica finche' non li spendero' non saro' veramente sicuro di averli in tasca. Le banche invece usano swift, vecchio catenaccio COBOL che gira su maiframe IBM grazie all'antichissimo sistema dei batch notturni. Quindi doppia lavorazione con una notte di tempo perso (almeno) e nessuna sicurezza per l'utente finale. Qui la situazione e' opposta, non hai una conferma sicura e verificabile (ti devi fidare del vecchio e sperimentato catorcio di swift), pero' sai dove andare a controllare (sempre la banca).
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  17. Se sia stata una pratica comune, ammetto la mia ignoranza in merito. Bisognerebbe visionarne una quantità di esemplari e vedere se tale lavorazione si ripete. cordiali saluti a tutti e buona serata,
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  18. carissimo @@lucarosina benvenuto anche da parte mia e complimenti per il pezzo acquistato che "emana" storia! Dalla foto si evince che solo il numerale "181" è stato ribattuto, rendendo convessa la data. Il metallo sopra il secondo "1" è la testa dell'"1" che sta sotto. In pratica, ribattendo su di un "1812" lineare un "181" inclinato verso il basso, si è dato un'apparenza di convessità alla data, abbassando le cifre centrali "8" e "1" bella moneta, cordiali saluti e a disposizione,
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  19. Gettone Caffe' del Commercio Villafranca Piemonte
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  20. la prima poteva avere anche un senso apotropaico, le altre due?
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  21. Ciao Legio, senza dubbio hai ragione. La mia era soprattutto una provocazione. Tuttavia, continuo ad avere questa sensazione: con l' Impero, Roma raggiunge il proprio apice, ma allo stesso tempo si "globalizza" ed inevitabilmente perde una parte di sé. Lo "spirito romano", forgiato a partire dalla Roma arcaica, lentamente scompare come un fantasma, scalzato da idee, filosofie, religioni provenienti dagli angoli dell' Impero. Roma si trasforma, diventa grande, ma in un certo senso perde parte della propria identità. Premetto di non avere le profonde conoscenze storiche di molti altri utenti del sito, quindi la mia è soprattutto una sensazione. Però mi andava di condividerla, magari confrontandomi con altri più preparati di me :)
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  22. Devi aggiornare l'anagrafica del tuo conto corrente, è una regola stabilita dalla Banca d'Italia, fino a quando non verrà fatto avrai il conto bloccato.
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  23. Volevo ringraziare lo Staff di PN per lo spazio dedicatomi.............e per la copertina :D .
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  24. Eracle lotta con Ippolita, la regina delle Amazzoni, per toglierle il cinturone che la rendeva fortissima. ROMAN AND BYZANTINE COINS Elagabalus. 218-222. Perinthus, Thrace. Oktassarion (Bronze, 41mm, 37.11 g 7). AUT K M AUR CEUH ANTWNEINOC AUG Laureate and cuirassed bust of Elagabalus to right, with head of the Medusa on his cuirass and aegis over his left shoulder. Rev. PERINQIWN DIC NEWKORWN Herakles striding right, club in his upraised right hand, about to strike the Amazon queen Hippolyta, whom he grasps with his left hand as she falls from her collapsing horse to right; she tries to ward off his left hand with her right and holds her shield in her left; in exergue her fallen double ax, or labrys. Schönert, Perinthos, 721 ( same dies ). Very rare. A wonderful example, well struck and with a fine green patina. Extremely fine. From the M Collection, ex Gorny & Mosch 151, 9 October 2006, 264 and Gorny & Mosch 133, 11 October 2004, 309. Herakles’ ninth labor was the acquisition of the belt of Hippolyta, Queen of the Amazons’s. When he arrived Hippolyta agreed to let him have it, since it was rather old fashioned and out of style. However, Hera, who hated Herakles and wanted him dead, changed herself into an Amazon and convinced the other Amazons to attack. As a result, Heraklkes killed Hippolyta and went off with the belt.
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  25. @@gigetto13 Bella discussione! Un altro esempio da parte tua di numismatica intelligente e completa, vale a dire che prende occhio, mente e cuore!
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  26. Oh che bella notizia! Il denaro "ante-primitivo" con il CVNRADV'!!! E magari in origine pesava oltre 1 gr! MI sembra una cosa straordinaria, non vedo l'ora di leggere la tua pubblicazione! Grazie e complimenti per il tuo lavoro.
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  27. @@Rex Neap spiegaci meglio il giochetto estivo che ci hai proposto. Cosa vuoi dire? Cosa si potrebbe dimostrare con questa analisi?
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  28. @lucarosina Benvenuto in questo mondo meraviglioso! i 5 soldi 1812 M sono molto comuni. E' comune osservare escrescenze di metallo. Sulla cifra 1, è presente una sua ombra. Non mi pare vi sia una data sotto. Peraltro una ribattuta non sarebbe repertoriata né da Gigante né da Les Monnaies Napoleoniennes. Non ho mai capito il meccanismo col quale le date venivano ribattute, forse qualcuno più esperto puo' illuminarci? O rinviarci ad una discussione in merito già esistente ? L
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  29. Hai assolutamente ragione! L'estrema varietà di queste rappresentazioni, con le infinite storie e notizie che raccontano e tramandano, è l'aspetto che maggiormente mi affascina di questa monetazione. Con buona pace degli "imperialisti", il vero spirito di Roma è repubblicano :P Battute a parte, nel mondo antico la moneta era, molto più di quanto lo sia oggi, un mezzo di propaganda molto potente. Era, in epoca repubblicana, un ottimo strumento per celebrare la propria gens, magari ripercorrendo le gesta di un antenato o rimarcando -come in questo caso- le origini mitiche della famiglia. Per questo le rappresentazioni non sono quasi mai casuali. Magari sono difficili da comprendere, per noi contemporanei, ma avevano un senso preciso per gli uomini che si trovavano ad osservarle all'epoca :)
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  30. Buonasera!Ulisse viene rappresentato su questa moneta in quanto la gens Mamilia, cui appartiene il monetiere che ha battuto questo pezzo, si riteneva discendente da Mamilia, figlia di Telegono, a sua volta figlio di Ulisse e Circe. La rappresentazione di Mercurio al dritto rientra nello stesso filone mitologico, dal momento che Ulisse ne è il pronipote da parte materna :)
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  31. Bellissima!!! Ricordo che dal 1318 Genova è Signoria angioina. La parte guelfa dona la città a Roberto d'Angiò e Papa Giovanni XXII.
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  32. Conio diverso, un solo cuneo alle 12 e 2 pallini alle 8 CLICCARE SULLE FOTO PER INGRANDIRE
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  33. ..... diciamo che qui ha buttato la palla in calcio d'angolo....... Il fatto poi che ci si allontana dai contenuti, scrivendo a Random e senza senso, e mi spiace, in una discussione che poteva e/o magari può ancora risolvere qualche questione in sospeso sul perido a cavallo tra Alfonso e Ferdinando ... fa sì che non posso più rispondergli altrimenti si perde il filo logico, gli altri utenti non capiscono.....e anche se non lo fa lui personalmente (ma è come se lo facesse) si ritorna sui ritmi del passato. Tutto quello che avevo da dire in merito l'ho scritto (anzi mi sono tenuto qualcosina per me, stavolta)...quindi buon proseguimento a tutti. Ricordatevi però di mettere insieme a quelle di Ferdinando tutte le monete palate al 1 e 4 quarto di Alfonso..... è bel giochetto estivo.
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  34. si infatti RIC VII Siscia 92 è proprio Costantino II, credo che il nostro amico abbia solo omesso il "II" riprendo @@Sator per confermarti al 100% ciò che scrive... in questo caso R5 non ha alcun significato economico....e nemmeno di reale quantificazione del numero dei pezzi... può essere semplicemente una variante "meno comune"...ma nulla di più... sul profilo della soddisfazione personale dell'aver "beccato" la corretta attribuzione di una presunta R5, per me puoi ritenerti soddisfatto
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  35. Caro @@iachille ..... parlo con te (e non con altro perchè sei tu che scrivi) e ti rispondo volentieri e correttamente, magari ricercando questa soluzione si riesce a disquisire in modo pacato e non come in passato: La questione è semplice e dato che sono stato tirato in ballo, giustamente, la mia risposta non è assolutamente un modo per giustificarmi, anzi…..nel mio lavoro avevo scritto che quello che riportavo non erano novità numismatiche e non erano state fatte ricerche d’archivio sui mastri di zecca, ma fu/ ed è stato solo, un metodo comodo per avere una sequenza cronologica di tutti quei personaggi che sono stati riportati nel tempo in ordine sparso dai vari studiosi del passato, quindi ripresi tutto quello che c’era in giro e lo misi su carta …. nessuna pretesa. Detto questo parliamone, il tempo passa e la numismatica si evolve, anche grazie ad ulteriori ricerche, studi e l’apparizione sul mercato di qualche monete che poi potrebbe certificare in sostanza una qualche ipotesi, probabilità ecc.ecc. e nuovi aggiornamenti. Il sesquiducato M su P viene inizialmente presentato come M su S nella NAC 2005, circostanza confermata in Magliocca 2013, (Mastri di zecca…), p. 45. In Magliocca 2013 non feci altro che riprendere un articolo del dott. Punzi (vedi PN 254 – settembre 2005) nel quale era presente e classificata tale moneta (M su S) nessuno l'aveva mai riportato prima di lui….io, non avevo mai osservato la moneta e all’epoca non potetti fare altro che riportare ciò che venne scritto, con chiaro riferimento a quell’articolo, la foto di qualità scadente non permise un confronto con la sigla sottostante....oggi ne parli e se ne parla proprio grazie a quell'inserimento. In Perfetto 2015, (La unitat…), p. 159, questo sesquiducato viene presentato postumo proprio perché non si condivide la classificazione di NAC e di Magliocca 2013, errori che, per cordialità e onestà scientifica, non sono stati messi in evidenza né nel volume, né altrove. Nel mese successivo alla pubblicazione di Perfetto 2015, viene scritto l’articolo su Salvatore de Ponte (giugno) e viene mandato in stampa in autunno. Magliocca non ha mai effettuato una classificazione delle monete (perché non era questo l’obiettivo) forse altri nei volumi/cataloghi usciti sul mercato, compreso lui (il Perfetto) e quindi IO dove erano classificate le ho lasciate (vedi CNI, Bovi, Pannuti e Riccio, MIR Napoli, DAP)…. Questo cambiamento lo si è incominciato a fare dal Perfetto a colpi di articoli e volumetti nei quali si è cercato e si sta tentando ancora oggi (senza peraltro riuscirvi), di spostare numerosissime monete da un sovrano all’altro, da una zecca ad un’altra e chi più ne ha ne metta…e senza documentazione certificatoria. In Perfetto 2015 da te espresso e sottolineato, questo sesquiducato (ex M su S ora P) è raffigurato in compagnia di altri due con la sigla M (da sola) e l’autore nemmeno si è accorto della particolarità della sigla sottostante (sia all’epoca che fosse S sia che adesso è una P) altrimenti ne avrebbe discorso in merito o almeno avrebbe annotato la particolarità …. quindi è stata completamente omessa la sigla M su P (ex S). E ti spiego pure il motivo: cronologicamente lo ha classificato prima di quello con P e questa non è la sua posizione corretta. Ricordo anche a tutti che in occasione della comparsa dell’esemplare in questione alla NAC 89 del novembre 2015 lotto 716, in un’altra piattaforma numismatica notammo (discorrendo con un amico) e rappresentammo che la lettera sottoposta alla M fosse una P e non una S (non è che poi ogni volta che viene fuori un qualcosa del genere posso scrivere articoli, questi li lascio ad altri); ciò, caro Iachille è avvenuto a stampa Perfetto 2015 ultimata, altrimenti l’autore (che legge sempre e spesso come di solito, avrebbe corretto il tiro..ma lo sta facendo ora). Se ne parla adesso perché sono stato IO a sollevare la questione (aprire gli occhi per intenderci) e quindi, di conseguenza tutti gli altri cercano e/o stanno cercando di rimediare. Si usano poi questi “mezzucci” per tirare in ballo la questione che, giustamente, perché io non metto su carta, funziona da boomerang….ma va bene lo stesso, nessun problema, l’importante è il traguardo finale…..il sesquiducato è ad oggi una M su P. Non rispondo sul fatto che le palature del 1 e 4 quarto sono da attribuire a Ferdinando altrimenti andiamo fuori tema discussione, magari se ne può parlare, anche qui pacatamente, se ci tieni all’argomento e sei interessato a quest’altra questione; in merito ci sarebbe molto da dire. Che il sesquiducato con la P fosse postumo è documentato da 100 anni; M su P è altrettanto postumo e di conseguenza anche i sesquiducati solo con la M (senza la P sotto); B è postumo sia che sia Cotrullo, che non lavora sotto Alfonso (vd Perfetto 2016, L’altro volto…) sia che sia Bossi. Dunque, tutti sesquiducati con palatura al 1° e 4°: 3 esemplari matematicamente postumi contro altri due: S e senza sigla, palati al 1° e 4°. Senza spiegare il perché anche questi due sono postumi, è già sufficiente l’analogia con gli altri tre, per spostarne l’attribuzione, in compatibilità con la presenza di monete con S e senza sigla sotto Ferdinando. Purtroppo devo contraddirti: il sesquiducato con la P non è affatto documento da 100 anni, quindi ti prego di non riportare notizie non corrette. Il MIR Napoli è stato il primo a riportarlo catalogato. Il Prota nel suo lavoro sui mastri di zecca del 1914 non era a conoscenza di una sigla P su una moneta di Alfonso altrimenti si sarebbe posto il problema e tutte queste invenzioni fantastiche non si sarebbero potute originare. Per quanto riguarda Simone Miroballo non si tratta assolutamente di un nuovo mastro di zecca, in quanto è noto da 50 anni, ma sfuggito nel censimento dei mastri a Magliocca 2013. Ripeto …. mi sarà anche sfuggito, ma i documenti/documento cita di Antonio e i precedenti Miroballo ecco perché forse Prota e Bovi non lo hanno riportato … tu hai un documento dove è scritto che Simone fu un mastro di zecca ? … da quando ? e quali monete segnò ?…. se c’è l’hai pubblica, così aggiorniamo la cronologia. Al proposito di Perfetto 2015, si ricorda che lo studio è incentrato sul libro mastro di Francesco Senier e in ragione del fatto che la moneta più importante, ivi registrata, è il sesquiducato, si è voluto agevolare il lettore numismatico nel non confondere le monete riferibili a questo registro con quelle coniate sotto Ferdinando, ma non poteva essere quella la sede per spiegare i dettagli». A proposito anch’io di questo, adesso ve la dico papale papale …. il Perfetto sguazza a scrivere di monete e zecche lì proprio dove manca documentazione e invece di produrre carte inedite/nuove non fa altro che mischiarle a suo piacimento; questo è un percorso che oramai ha consolidato …. ma a queste storielle non ci crede nessuno, perché le monete, che ne sono la prova, non fanno altro che annullare tutte le sue fantasie numismatiche. Adesso per chiudere la storiella in bellezza, ti faccio fare anche a te una prova del 9 …. Da quando è uscito il suo articolo sulle palature e poi Perfetto 2015…sai cosa ho fatto ? .. mi sono divertito (tempo fa) a giocare un po’, e a mettere su un file tutte le monete di Alfonso con le palature del 1 e 4 quarto, poi ho tolto le senza sigle, poi le B …… e, e …… sorpresa ….. prendi un catalogo monetario fallo anche tu e/o fatelo tutti …….. vediamo che ne esce fuori …..ah….ahah……ah……. !! :blum: :blum: P.S. l’ho detto anche altre volte …. quando io scrivo qui e faccio osservare le cose che non hanno riscontro documentato lui che fa ? …. prende nota e corregge il tiro. Buon lavoro a tutti.
    1 punto
  36. ….Non volevo intervenire su questo punto perché poi mi parte la fantasia e, come spesso mi capita, la mancanza di “documenti a sostegno” mi porta a scrivere corbellerie … ...ma, nonostante la premessa, mi accingo a raccontare quello che mi piacerebbe fosse. A mio modo di vedere sarebbe una bella notizia se quel II si riferisse al Doge SECVNDVS, Giovanni Da Murta, di cui ho sempre letto che nei cinque anni del suo dogato non si conoscono monete a suo nome, avremmo così la sua firma colmando quella lacuna. Già l’articolo di Dario Ferro del 2008 sosteneva che sotto il suo dogato vi fu una buona produzione di monete ma indicava come prima apparizione del numerale del doge con il terzo dogato: il “fungo” – T - TERCIVS, poi seguito dal Boccanegra con QVARTVS e contemporaneamente, per evidenziare il suo primato, PRIMVS per poi essere continuata la serie dai successivi. E’ vero che avrebbe dovuto essere dal lato opposto con il DVX prima di IANVA ma via, pensiamo che avevano un bel conio del dritto già pronto da riciclare e che sarebbe stato proprio un peccato buttare via ….. Circa il perché gli estensori del CNI l’abbiano messo come ultima variante del denaro predogale …bhè, con la legenda IANVA del dritto senza il DVX e la sola mancanza della I uncinata di CVNRAD1 sembrava logico collocarlo come l’ultimo denaro prima dei dogi.
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  37. Anche se lontano da Milano, aggiungo un mio esemplare come già detto in buona conservazione
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  38. E per concludere questa mia noiosa carrellata una moneta che ho trovato con molto piacere questa mattina...non è niente di che, ma adoro le monete finlandesi! Taglio: 2 euro CC Nazione: Finlandia Anno: 2010 Tiratura: 1.560.000 Condizioni: MB+ Città: Biella
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  39. Aggiungo a questa fantastica discussione un piccolo contributo. Parpagliola dal peso di circa 2,1 grammi.
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  40. Nel puro ambito di un confronto tra zecche per Filippo IV per la zecca di Milano, un ducatone del 1622
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  41. Sempre durante il regno di Filippo IV (1621-65), anche la Zecca di Messina conia monete d'argento da 1/2, 1, 2, 3 e 4 tarì su tondelli molto irregolari. A questo punto vorrei postare, come esempio, un mio 3 tarì del 1626 di Filippo IV, Spahr 50, MIR 356.
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  42. In anteprima ora la locandina dei libri dei ragazzi per i giovani dal titolo " La numismatica che avventura ! " Qui però vorrei fare due riflessioni, il libro è divulgativo , estremamente innovativo con anche i disegni di un altro ragazzo tra l'altro giovanissimo. I due ragazzi li conoscete, Magdi e Antonio, due del forum, due splendidi protagonisti di Parma, se Parma è servita per muovere Associazioni del calibro della NIP con virtuose e importanti iniziative per i giovani, diciamo allora anche viva Parma e viva Lamoneta .... La ruota si è mossa in tante iniziative ormai, ne arriveranno altre, io spero che il giusto e proficuo contagio riesca a toccare tutti...per il momento godiamoci questo anche divertente libro di numismatica....
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  43. Ciao mozilla, la pulitura di una moneta e per moneta non mi riferisco alle moderne (che hanno poco da pulire) ma alle antiche . Ogni moneta ha una procedura dedicata , un professionista la studia al microscopio, saggia con bisturi (dedicati) eventuali croste , studia gli ossidi , se ci sono punti di "malattia" dei vari metalli e poi decide con quale metodo deve operare. Sull'argento e molto più delicato , che sul bronzo. A volte i cloruri d'argento superano lo spessore della stessa moneta e tirarla fuori non e cosa da poco. Sui bronzi , il nemico principale e la peste del bronzo , cosi detto cancro . Il cancro si manifesta in tantissime forme , a volte e occultato da sedimenti calcari o terrosi , che rivestono a protezione la moneta. Pertanto lanciarsi in una avventura senza avere un minimo di esperienza , si può solo fare un danno irreparabile. E sempre consigliabile lo studio dei metalli, insieme a delle nozioni di chimica, ed insieme ad una passione alla numismatica si possono cominciare a fare i primi passi. Ho appena ultimato la pulitura ed il restauro (non invasivo) di una preziosa moneta Romana acquistata nell'asta Kunker a marzo del 2016 . Ti allego fe foto di come era in catalogo , e ora ultimata nel suo splendore. Si tratta del medaglione in bronzo dell'Imperatore Gordiano III con un buon pedigre
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  44. Io sono tra quelli che allo stato attuale ha assegnata la moneta , sono stato io a scrivere di inviare reclami a monaco per far si che per il futuro non si crei una situazione del genere...sono dell idea che almeno tra noi del forum ci deve essere un po di solidarieta' visto che credo, e' un passione di origine nobile la numismatica.. purtroppo il mondo e' pieno di ingiustizie e prendersela con tutto e tutti non e' il modo migliore per risolvere la situazione, considerando che c'e un problema ,cerchiamo di occuparcene per risolvero e per far in modo che non si verifichi piu' ...cio' che oggi e' in problema per qualcuno domani potrebbe essere il mio solo cercando di risolverlo insieme possiamo trovare una soluzione...
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  45. Parpagliola di Filippo II, ancora presente ottima argentatura, tipologia 2/D3 - 2/R1 con stellina a cinque punte sotto lo stemma
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  46. Nella numismatica, come in altro settore culturale, è molto importante conoscere particolari termini che permettono di assegnare un determinato significato. Quindi ringrazio di cuore Medusa per avere così bene spiegato il temine àgalma, altrimenti sconosciuto, che contribuisce anche a comprendere meglio la genesi di determinate tipologie su monete. Intanto aiuto Medusa che cercava il riferimento di G. Blum, R.A. vol. 21, 1913. La rivista R.A. è la "Revue Archéologique", una delle più gloriose riviste di archeologia e questo volume e quindi anche il lavoro di Blum su Stefane è consultabile (ma non scaricabile) nel seguente sito: http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k2036740/f280.image Il riferimento di Leehmann alla pagina 169 mi sembra sbagliato, mentre bisogna andare alla pagina 275, che è pertinente. In attesa che Medusa finisca di sviluppare il suo ragionamento, molto stimolante, desidero richiamare l'attenzione su un particolare aspetto del cornetto attaccato alla taenia, come sulle monete d'argento di Selinunte. A parte che il cornetto è singolo e situato al centro della fronte (a guisa di piccolo unicorno), noto anche che è generalmente assottigliato e in pratica appiattito. E infatti Brunilde Sismondo Ridgway, riferendosi al simile efebo di Maratona, parla di "proiezione fogliforme". A me sembra infatti più una foglia lanceolata ed eretta in alto. Non so se nessuno abbia colto un altro particolare aspetto. L'associazione di una simile "foglia" protesa in alto con i giovanili lineamenti dell'efebo a me sembra richiamare una sorta di allusione sessuale. Tale protrusione sulla fronte pare contenere un significato "fallico", una sorta di erezione fallica legata alla maturazione sessuale dell'efebo. E' chiaro che tale prospettiva, se valida, costituisce solo una delle diverse chiavi di lettura, anche considerando che il simbolismo greco è assai complesso e si sviluppa su diversi piani. Una simile lettura, che può essere definita "sessuale", bene si accorderebbe con l'immagine precedentemente postata del vaso attico che raffigura un atleta che tiene una taenia sul braccio e incorona un'erma appunto itifallica di Hermes, col membro eretto. La vittoria non ha sempre solo un significato militare, ma ha anche un significato di superamento dell'infanzia e adolescenza, con l'affermazione della propria raggiunta maturità virile (che ovviamente ha anche un riflesso sulla raggiunta possibilità di servire militarmente e politicamente la propria patria). Proviamo a continuare il ragionamento su questi particolari àgalmai e attendo volentieri i nuovi contributi di Medusa e di Piakos.
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