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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/08/16 in tutte le aree
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Abbiate clemenza delle monete , sopratutto quando non si conoscono . La prima moneta postata è buona , lo è sempre stata e sempre rimarrà . Mi dispiace tuttavia constatare e questa è già la terza volta , da quando ebbi l'idea di iscrivermi , che c'è la tendenza di scrivere opinioni , senza prendersene la responsabilità . Signori , ricordatevi che ci sono persone che impegnano i loro denari , padri di famiglia , lavoratori , ragazzi , e sinceramente , ponendomi nei loro panni , rimarrei davvero male . C'è gente che fa dei piccoli sacrifici e , anche non conoscendo appieno una moneta , gode nel possederla , perché è così che è il collezionista ;) . Sentirsi dunque dire che " è un falso" , su monete a tre zeri , scoccia e sopratutto fa rimanere male . Infine , le monete non si paragonano , sarebbe come dire che , fra 50 ciambelle , se trovo quella che ha il buco storto allora non è una ciambella :) Detto questo , siate umili , ma l'umiltà è un po come l'onestà per Giovenale ....lodata da tutti , ma muore di freddo . Buona giornata , perlomeno spero per il proprietario .9 punti
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"...A pensarci bene credo che siano solo delle copie..." Ma infatti.....si vede benissimo che sono delle copie.... :clapping: M.4 punti
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@nando12 Sarò più chiaro : se lei ha due monete sotto agli occhi , allora può paragonarle e studiarle seriamente . Intendiamoci , questo perché quando si troverà sul campo , sarà sicuramente più autonomo di prima . Ma qui parliamo di fotografie , cosa vuole paragonare ? , foto ? , ombre e luci ? , e sopratutto la qualità della fotografia , le angolazioni , rendono tutto molto più complesso . Chiaramente capirà che , quando si troverà , nella realtà , difronte ad una moneta , dubito che lei porti dietro monete dello stesso tipo , per i paragoni . I paragoni , li fa nella testa , con le immagini , con le cose che lei ha visto ed appreso , sempre ammesso che si sappia dove guardare e come guardare . Allora si , questo diviene studio , tanto più se accompagnato da un buon bicchiere di vino e da buona musica :) . Tutt'altro discorso è invece paragonare monete per capire la conservazione , sono troppe le variabili che ci sono in gioco . La morale sa quale è ? , vedere tante monete , rubare con gli occhi e con le orecchie .......ma non con le mani , quello è reato :) E con il medesimo buon senso , non prendete sempre alla lettere , le indicazioni , giuste , dei grandi della numismatica . Niente è mai sempre uguale . Ringrazio tutti gli altri per la loro cordialità , a presto .3 punti
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3 punti
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Ciao mio personale parere, la moneta era autentica sino al momento che qualcuno non ha pensato bene di rifarla quasi completamente, l'occhio come si vede è stato rifatto completamente, invece di fare una pupilla hanno fatto un buco, e per far affiorare le palpebre hanno di conseguenza scavato un solco, osservando la legenda special mente al dritto si nota che le hanno evidenziate abbassando i campi e se osservate bene dalla parte dei campi interni sembra che sia stato usato un compasso tanto le lettere sono in cerchio perfetto, stessa cosa per quelle del retro in special modo nella parte sinistra,nei rilievi delle figure si notano molto bene le parti lavorate pesantemente più al dritto che al retro, senza parlare della patina che di originale non ha niente, se guardate intorno alla testa si nota molto bene l'alone lasciato dal bulino coperto da quel colore azzurrognolo. Come detto da Poemenius meglio starci alla larga e aggiungo ( parere personale ) meglio una moneta consunta e poco leggibile che una cosa del genere. Poi è più semplice lavorare una moneta consunta che fonderne una nuova, e anche con tondelli autentici e lisci è difficile ottenere risultati soddisfacenti. Silvio3 punti
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Lasciare il valore economico reale del materiale ritrovato al privato che lo ritrova, sarebbe la semplice soluzione a tutti i mali. Ma sino a quando lo stato si arrogherà la proprietà del materiale trovato da privati, de facto il materiale continuerà a sparire senza lasciar traccia. Rendere economicamente più conveniente la dichiarazione di ritrovamento da parte del privato, piuttosto che il compiere un atto reso appositamente illecito/illegale e spostarsi sul mercato "nero", farebbe emergere qualsiasi spillo che voglia saltar fuori da ogni dove per la gioia di tutti gli archeologi.3 punti
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Non sempre quello che non si vede è più "ristretto". Lei nemmeno può immaginare quante monetine ci vogliono per raggiungere il guadagno di una piccola statua in bronzo......che non capisco cosa ci faccia ancora sottoterra. la numismatica ha bisogno di regole ma la storia ci insegna che le regole più restrittive, vedasi proibizionismo, hanno causato sempre danni irreparabili. Poche regole e chiare.....per una numismatica che riavvicini i giovani alla storia e li allontani dalla play station3 punti
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Si nota una B sotto allo scudo al posto della C Bozzolo invece di Castiglione ? Sempre sotto i Gonzaga2 punti
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Salve a tutti, questo è il mio primo messaggio in questa sezione e vorrei farvi vedere la mia prima moneta romana. Era da tempo che desideravo acquistarne una e ho deciso di prendere un denarietto repubblicano. Da lì parte la ricerca di varie monete di questa tipologia ma la mia completa ignoranza in materia mi ha fatto buttare su una cosa semplice e per questo quindi ne ho preso uno anonimo con un simbolo. Che dire...sono innamorato già di questa moneta, il ritratto mi fa letteralmente impazzire :D È arrivata stamattina quasi come festeggiamento per il 30 e lode preso all'esame di archeologia classica di ieri :D Scusatemi se mi sono dilungato in parole forse superflue ma sono veramente felice :) Ovviamente insieme alla moneta ho preso un testo che mi è stato consigliato, "Le monete d'argento della repubblica romana", credo sia l'inizio di un nuovo percorso di studio e di collezionismo da affiancare alla mia passione per la parte medievale :) Di seguito le foto della moneta. Fatevi avanti con pareri, consigli e tutto ciò che vorrete dire :) Gaetano2 punti
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Discussione molto interessante, ringrazio @@sandokan per avermela fatta notare. Mi chiedo se, vista la trasversalità del tema, non sia il caso di spostarla in piazzetta. Rammentiamo che esiste l'Ordine Costantiniano di San Giorgio (anzi in pratica ne esistono 3) che fa capolino spesso sulle monete.2 punti
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aggiungo (non mi piace "modificare" i messaggi, mi sembra che si dia l'impressione di voler nascondere qualcosa): anche il Tevere, che ho avuto l'onore di conoscere sebbene soltanto in sede epistolare, diceva che molto ma molto spesso è veramente arduo distinguere i falsi dagli originali, in questa tipologia. rinnovo i saluti.2 punti
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mmmm!!??? Nel CNI sono presenti molti errori ma in questo caso le le legende del dritto sono descritte come proprie di Castiglione; la parpagliola con le due croci sovrapposte presenta le stesse varianti (lettere B, C, G e stella). La legenda del verso CRVS CRISTI REDEN NOSTRA (o abbreviazioni varie) è propria di Castiglione. Rodolfo Gonzaga (1586 - 1593) si fregiò del titolo di marchese e principe del S.R.I.; Giulio Cesare Gonzaga (1593 - 1609), se non ricorso male, nella moneta bassa si fregiò del solo titolo di PRINCEPS BOZVLI; Scipione Gonzaga (1609 - 1670) temo fosse arrivato fuori tempo massimo. Bozzolo fu entità territoriale autonoma dal 1478 e dal 1541 fù un possidimento di Vespasiano Gonzaga. Di fatto non è quindi ipotizzabile che la zecca di Bozzolo fosse un "di cui" della zecca di castiglione: diverso feudo, diverso signore e famiglia....nessun collegamento. Per cui applicando il pricipio del rasoio di Occam: inutile cercare spiegazioni complesse quando la più semplice è più che sufficiente. In questo caso secondo me il CNI ha ragione....sottolineo secondo me. un saluto Mario2 punti
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Centrato in pieno il problema dell' Orbiana..... perciò se ti accontenti di comprare una moneta con tondello autentico ma ripatinata, cerata, bulinata e stravolta in molte sue parti fai pure ogni scelta va rispettata. Per il vespasiano è inutile ritornare alla discussione, basta guardare le lettere, la parte finale dell' orecchio e la foglia della corona di alloro incisa in negativo che fanno capire che non è autentica2 punti
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Anche Segesta, oltre alla nota e lunga serie dei didrammi col cane, ha coniato alcuni tetradrammi di grande fascino, avvalendosi di ottimi artisti sulla scia dei grandi Maestri che operarono in Sicilia nell'ultimo quarto del V secolo a.C. Colgo l'occasione per riportare, a guisa di schede, tutte le emissioni note dei tetradrammi segestani, utilizzando il Corpus di Silvia Hurter, intitolato " Die Didrachmenpragung von Segesta", Zurigo 2008, che non tratta solo i didrammi, ma anche gli altri nominali in argento di questa zecca. Le emissioni dei tetradrammi di Segesta sono in tutto 13, che possono essere raggruppate in 5 gruppi, dal 415/412 al 380 a.C. circa. (continua)2 punti
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Personalmente ti consiglierei di provare a contattare direttamente il produttore ...2 punti
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finalmente ne ho trovata una Taglio: 2€ Nazione: Andorra Anno: 2015 Tiratura: 240.000 Conservazione: SPL Città: Bibione (Ve)2 punti
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Taglio: 2 euro CC Nazione: Vaticano Anno: 2007 Tiratura: 100.000 Condizioni: qSpl Città: Bari Note: l'ha trovata un mio amico commerciante, l'hanno pagato con questa moneta...2 punti
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Sino a poco tempo fa pensavo che le monete strane erano quadrate, triangolari, a fiore, a cuore, od altre forme piuttosto irregolari. Ma dopo aver visto una moneta da un dollaro 2006 (copper-nickel) delle isole Cook con ologramma multicolore che simula vari movimenti delle prime immagini di un ricevitore televisivo del 1926. Una moneta da 5 dollari 2007 (argento) delle isole Palau con incorporata l'acqua di Lourdes con tanto di certificato di autenticità. Un 500 Tugrik 2007 (argento e copper/nickel) della Mongolia con un pulsante sul petto di Kennedy che ripete una parte del discorso storico fatto a Berlino nel 1963 "Ich bin ein Berliner". credevo di aver conosciuto le cose più strane.. ma questa è extra-bizzarra assai! Benin - 100 Franchi 2010 in argento Moneta dedicata alla marijuana, oltre che avere la foglia riportata al retro ne ha anche il tipico odore. La moneta profuma veramente di marijuana, basta sfregare la foglia verde ed annusare l'inconfondibile odore. Mi verrebbe da chiedere: "ma cosa hanno fumato gli ideatori di questo conio?" ma la risposta c'e' già! ____________________ La prossima possibilmente la vorrei con una porta USB ed aria condizionata incorporata. moneta utilissima da tenere in tasca durante la calura estiva e per ricaricare il cellulare! :crazy:1 punto
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Apro questa discussione al fine di raccogliere le immagini di monete, medaglie, banconote e manufatti d'arte che rappresentano il mito di "San Giorgio e l'uccisione del Drago" di ogni epoca e luogo di provenienza presenti nelle nostre collezioni. Invito gli utenti di tutte le sezioni del forum a condividere le foto di quanto hanno a disposizione nelle loro raccolte accompagnate da una breve presentazione dell'oggetto o anche dell'artista, in modo da poter creare una bella miscellanea tematica. Spero che l'idea piaccia e la partecipazione sia nutrita e trasversale agli interessi dei partecipanti al forum. Credo sia innanzitutto opportuna una breve introduzione circa la vita del Santo e la leggenda che l'accompagna: San Giorgio di Carlo Crivelli (1472) L’esistenza di Giorgio, santo vissuto nel II secolo, è ancora avvolta dal mistero, tanto che i papi cattolici Giovanni XXIII e Paolo VI hanno ridimensionato la sua importanza e il culto. San Giorgio, però, è ancora tra i santi più amati in Oriente e in Occidente; la Chiesa russa lo considera ieromartire (o megalomartire), molte nazioni (come Inghilterra, Lituania, Georgia, che ne porta il nome, e Portogallo) lo hanno elevato a patrono, così come le città di Barcellona, Genova, Venezia, Ferrara, per citarne solo alcune. Gli è stato persino dedicato un cratere sulla Luna. San Giorgio in lotta contro il drago e dodici scene della vita, Bulgaria (Pietro Minjov di Triavna), 1840, tempera su legno, cm 134x86,5 cm (Museo di Storia nazionale di Sofia) Pochi sono i documenti veramente attendibili, moltissimi quelli più o meno encomiastici. La verità storica si basa su pochi passi degli scrittori latini Teodosio Perigeta, Antonino da Piacenza e Adamnano, che testimoniarono l’esistenza a Lydda (Diospoli), in Palestina, del sepolcro di San Giorgio martire e la intensa venerazione del popolo, su un’epigrafe greca del 368 rinvenuta in Eaccaea di Batanea, che parla di una casa del santo, e sui resti archeologici della basilica cimiteriale, il cui primo nucleo può essere datato ad anni vicini alla vita di Giorgio. Tutto qui, il resto – ciò che noi crediamo di conoscere – deriva dalla Passio Georgii, biografia scritta agli inizi del V secolo e già classificata apocrifa dal Decretum gelasianum del 496, e dalle successive rielaborazioni e integrazioni leggendarie, codificate nel XIII secolo nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze (o da Varagine, morto nel 1298) e ampliate in codici manoscritti successivi. San Giorgio in lotta contro il drago, Georgia (Samegrelo), 1849, argento dorato, legno, cm 25x20 (Museo d’Arte statale di Tbilisi) Giorgio nacque intorno al 280 in Palestina (ma altre fonti dicono presso la foce del Danubio, vicino al Mar Nero), da Geronzio, persiano, e Policronia, cappadoce, che lo educarono cristianamente fino alla sua partenza per il servizio militare, dove divenne ufficiale delle milizie romane e poi cristiano. Quando l’imperatore Diocleziano ordinò la persecuzione contro i cristiani, non esitò a consegnare Giorgio, pur apprezzandone il valore, in mano all’imperatore persiano Daciano che lo fece incarcerare e torturare. Secondo il racconto di Jacopo da Varazze, Daciano convocò settantadue re per decidere le misure da prendere contro i cristiani. Davanti alla corte, Giorgio distribuì i beni ai poveri e, confessandosi cristiano, si rifiutò di sacrificare agli dei. Giorgio fu spogliato delle vesti, flagellato con nervi di bue, costretto a mettere calzari infuocati guarniti di chiodi, colpito da martellate tanto violente da fracassargli il cranio, legato e sbattuto in prigione, dove ebbe la visione del Signore che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la risurrezione. Visto che Giorgio era irremovibile nella sua fede, Daciano convocò il mago Atanasio, chiedendogli di vincerlo con un incantesimo: Atanasio divise in due un toro con una formula magica e offrì a Giorgio una bevanda avvelenata, ma il santo, prima di morire, convertì Atanasio che fu subito messo su una ruota armata da ogni lato di punte e lame, tagliato in dieci pezzi e gettato in un pozzo. Allo scoppio di un tuono, Giorgio risorse la prima volta. Ciò provocò la conversione del capo delle milizie Anatolio e di tutti i soldati che furono immediatamente passati a fil di spada. Giorgio fu ricondotto in tribunale, gli versarono in bocca del piombo fuso e gli piantarono in testa sessanta chiodi roventi, poi lo appesero a testa in giù su un braciere; infine, lo ricondussero in prigione. All’indomani, il re Magnenzio giurò che si sarebbe fatto cristiano se Giorgio fosse riuscito a far fiorire e fruttificare ventidue sedie di legno. Il miracolo avvenne, ma il re lo attribuì al dio Apollo e Giorgio ne distrusse subito il tempio. Il santo fu allora squartato e gettato in una caldaia con piombo e pece, ma nel mezzo di un gran frastuono discese il Signore, accompagnato da Michele e i suoi angeli, che risuscitò Giorgio per la seconda volta. Alla vista di tanti tormenti, la moglie di Daciano, l’imperatrice Alessandra, si convertì al cristianesimo e, per questo, condannata al martirio. Già sul patibolo, Alessandra chiese a Giorgio cosa ne sarebbe stato di lei dato che non aveva ancora ricevuto il battesimo, ma il santo la tranquillizzò: “Il tuo sangue versato ti sarà battesimo e corona”. Giorgio fu quindi esposto agli uccelli che lo smembrarono, ma anche questa volta risorse. Il giorno appresso, Giorgio fu condannato alla decapitazione. Condotto alla porta di ferro il martire chiese a Dio il fuoco del cielo per incenerire Daciano, i settantadue re e tutti i pagani presenti e, esaudito, lo implorò di concedere protezione a coloro che invocavano il suo nome. Il Signore rispose che coloro che avrebbero venerato le sue reliquie, sarebbero stati esauditi. Solo allora, Giorgio si lasciò decapitare. Era l’anno 303, Giorgio aveva circa ventitré anni. Nelle diverse versioni della vita del santo si possono leggere altri particolari dei supplizi subiti da Giorgio (costretto ad entrare in una fossa piena di calce viva, frustato con cinghie di cuoio e percosso con martelli da fabbro, gettato da un precipizio e dato alle fiamme, immerso in una caldaia di olio bollente...) e versioni alternative alle pene citate (come le ventidue sedie sostituite da diciassette persone morte da quattrocentosessant’anni, che furono risuscitate, battezzate e fatte sparire); anche i nomi dei personaggi non sempre coincidono. Fu sepolto a Lydda, in Palestina, dove ancora oggi sono visibili i resti archeologici della basilica cimiteriale che fu costruita in suo onore nel V secolo, incendiata dai Persiani all’inizio del VII secolo, riedificata e ancora rasa al suolo dal califfo Hakim nel 1010. Ancora una volta ricostruita, fu distrutta nel 1099 per impedire ai crociati di usare le travi come materiale bellico, ma i crociati la rieressero. Nel 1191, quando Riccardo Cuor di leone combatté contro il Saladino, la chiesa fu nuovamente distrutta. Fu Riccardo, devoto a san Giorgio, che introdusse il suo culto in Inghilterra, dove il sinodo lo elesse nel 1222 santo patrono del regno. La tomba di san Giorgio presso Lod (Israele) Già all’epoca delle crociate, in tutta l’area del Mediterraneo, si era diffusa l’immagine del santo in lotta contro il drago, narrata nelle passiones di san Giorgio dal IX secolo, racconti che facilmente traevano spunti dai racconti mitologici e folcloristici per esaltare le prodezze dei santi. Fu forse una falsa interpretazione di un’immagine dell’imperatore Costantino a Costantinopoli, descritto da Eusebio come vincitore di un drago (cioè il nemico del genere umano), oppure la suggestione provocata da una raffigurazione del dio egizio Horus, il purificatore del Nilo raffigurato come cavaliere dalla testa di falco, in uniforme romana, in atto di trafiggere un coccodrillo (simbolo delle energie distruttrici del cosmo) tra le zampe del cavallo, che suggerirono storia e iconografia del “Il miracolo sul drago”, detto anche “San Giorgio in lotta contro il drago”, raccontata anch’essa nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze. LA LEGGENDA AUREA San Giorgio in lotta contro il drago, Russia (Mosca), XIX secolo, lega di rame, smalti di cinque colori, h 9 x 7,6 cm (Museo Rublëv, Mosca) In quest’episodio – che per taluni evoca il mito di Perseo e Andromeda, mentre per altri simboleggia l’eterna lotta fra il bene e il male – si narra che a Silene, città della Libia, viveva in un lago un drago mostruoso che a volte giungeva fino in città dove con il suo fiato avvelenava chiunque gli capitasse a tiro. Gli abitanti, impauriti, placavano la sua fame dandogli ogni giorno due pecore, ma presto il numero delle pecore diminuì. Interpellato, l’oracolo disse di offrire al drago una pecora e un essere umano, scelto con un sorteggio. Quando venne la volta della principessa Elissava (in italiano, Margherita o Cleodolinda), il re tentò di riscattarla offrendo tutto il proprio patrimonio e metà del regno, ma il popolo rispose: “I nostri figli sono morti e tu vorresti salvare tua figlia? Se non lo permetterai bruceremo te e la tua casa”. Elissava, in lacrime, fu portata sulla sponda del lago in attesa del proprio destino. Proprio in quel momento sopraggiunse Giorgio che consolò la ragazza e le promise aiuto. Di lì a poco, il drago emerse tra fuoco e vapori pestiferi, ma Giorgio si affidò a Dio e si avventò sul drago ferendolo profondamente con la lancia. Il drago cadde a terra e Giorgio disse a Elissava: “Avvolgi la tua cintura al collo del drago”, lei obbedì e il drago cominciò a seguirla mansueto come un cagnolino. Vedendoli arrivare, il popolo si atterrì ma Giorgio li rincuorò: “Non temete, il Signore mi ha permesso di liberarvi da questo mostro. Credete in Cristo ed io ucciderò il vostro persecutore”. Felice, il re donò al salvatore immensi tesori, ma Giorgio li distribuì ai poveri e, dopo aver battezzato tutti gli abitanti della città, riprese il cammino. Icona custodita nella chiesa di San Giorgio Extra, che raffigura San Giorgio mentre uccide il drago; sullo sfondo il Duomo e la città di Reggio Calabria. Sembra sia di origine copta l’iconografia del santo ritto su un cavallo bianco, avvolto in un mantello sollevato dal vento che lascia vedere la corazza sottostante e nell’atto di infilzare la lancia nella gola del drago, mentre la mano di Cristo lo benedice. Fu comunque molto frequente in Oriente fin dal X secolo e, successivamente, in Europa. Esiste anche una variante “corta” dell’iconografia, dove Giorgio è rappresentato mentre atterra il drago agguantandolo per il collo. Molto diffusa, più in tempi antichi che in quelli recenti, fu anche la rappresentazione isolata di San Giorgio, col capo scoperto e i lunghi ricciuti capelli, armato di corazza e clamide, scudo e lancia. L’immagine del cavaliere vincitore è tipica del Medioevo; tuttavia, Giorgio non restò solamente il santo dell’aristocrazia e della cavalleria (di cui divenne patrono), ma entrò a far parte della cultura popolare, che nelle rappresentazioni religiose teatrali rappresentava spesso l’uccisione del drago. Inoltre, Giorgio era ed è considerato il protettore dei lavori dei campi, dei cavalli, dei pastori e dei contadini (il nome Giorgio deriva dal greco georgos che significa agricoltore). Non è quindi un caso che la sua festa principale sia stata fissata il 23 aprile, in un periodo in cui si celebravano le feste primaverili pagane. Nel giorno della sua festa, per esempio, sulle Alpi si conduceva per la prima volta il bestiame al pascolo. In questo giorno, inoltre, san Giorgio faceva sì che il terreno si spaccasse in modo che i serpenti, rimasti nascosti durante l’inverno, potessero tornare in superficie: una tradizione che, unita al leggendario combattimento contro il drago, determinò il fatto che il santo fosse invocato in caso di morsicature di serpente. Tuttavia, i modi del suo martirio lo rese, agli occhi del popolo, il santo "esperto" di quasi tutte le sofferenze, i dolori e i disturbi, invocato contro le infiammazioni febbrili, l’epilessia, la peste e la lebbra. Nei paesi slavi era chiamato anche contro le streghe. Fonti: Larici.it e wikipedia Una buona serata e buon divertimento a tutti, aspetto i vostri tesori. E.1 punto
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Ancora da vecchi cataloghi , due raffigurazioni frontali di divinità fluviali , su monete dei Sicelioti . Alpheios , il grande fiume del Peloponneso legato nel mito ad Arethusa , in una immagine matura , la fluente barba , i capelli forse pochi , da un tetradramma del primo V sec. , di Siracusa . E poi Hipparis , il fiume prossimo all'antica Camarina , qui giovane , imberbe , i riccioli nel vento , da un didramma di fine V sec. , di questa polis . Entrambi gli esemplari di grande rarità , noti ad oggi come unici , spesso citati tra i capolavori degli incisori di coni . Dell'esemplare di Siracusa varrebbe forse un cenno , come sottolineato dall'estensore del catalogo , che quale oggi possiamo vederlo è grazie ad una importante , professionale " pulitura " , che lo ha tratto dalla condizione di " uncleaned and thickly encrusted "1 punto
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Da vecchi cataloghi , tre bei tetradrammi di Segesta , di fine V sec. , nella tipologia del cacciatore al dir. e Ninfa al rov. Il cacciatore nel primo esemplare ,da Franke-Hirmer , è interpretato come divinità fluviale Krimisos ( cornetti sulla testa ) , mentre nei successivi due esemplari è interpretato come l'ecista fondatore Aigestes . Di questi , l'esemplare con testa frontale della ninfa Segesta , unico esistente , è descritto come " a masterpiece of enchanting beauty and charm.."1 punto
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Buona sera a tutti. Pubblicizzo il tradizionale convegno che si terrà a Fano, il giorno sabato 9 luglio, orario di apertura al pubblico dalle ore 9 alle 19.00. Ho visto che nessuno ci ha pensato e quindi mi sono fatto parte diligente nel farlo, anche se mancano solo due giorni al convegno. E' la prima volta che vi partecipo e mi dicono essere nel contesto molto suggestivo del Chiostro di Sant Agostino. Benvenuti tutti i "lamonetiani" che transiteranno da quelle parti, con intento ludico o meno; due chiacchere si scambiano più che volentieri. Vi aspetto. Stefano Palma Sivis1 punto
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... mi spiace contraddirti ..... Oh non dispiacerti, anzi, contraddici pure visto che se facendolo mi offri anticipazioni succulente... Ormai hai capito la mia strategia: io le sparo grosse, purché siano almeno un po' verosimili, per ricevere smentite e carpirti qualche notizia in piú ... Pertanto grazie ...e alla prossima notizia ...1 punto
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Buonasera Sarei curioso di sapere cosa ne pensate dell'autenticità di questo sesterzio di Settimio Sev- mm. 30 gm. 20,43. Purtroppo la legenda del rovescio è praticamente scomparsa ! Grazie romanus1 punto
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Caro @@dizzeta, non so dirti ovviamente con certezza ma tra i denari genovesi delle prime serie con tracce di ribattitura che ho visto nessuno in modo particolare sembrava riconiato su un tipo simile con il numerale. I pochi tra essi che lasciano distinguere segni della coniazione antecedente a quella genovese, sembrano di altre zecche, cosa che in quel periodo e in quel particolare momento della storia della zecca di Genova mi pare forse anche più logica ;). Anche sulla palmetta mi spiace contraddirti ma al di là di come la chiamiamo noi per comodità non penso che sia stata coniata con questo significato, almeno non agli inizi. Certo i punzoni impiegati per quella parte dell'immagine di città sono un punzone verticale centrale e due archetti che vi si dipartono verso l'esterno ed è logico che qualora non arrivino perfettamente agli altri due segni verticale del castello/ imago possano ricordare la famosa "palma". Vedo però che questa notizia sul potenziale primo denaro genovese ha riacceso un poco gli animi, la curiosità e la ricerca, e questo non può farmi che piacere :). Un caro saluto e buona serata MB1 punto
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Bel sesterzio, a mio parere autentico, un po lavolaro come il 99% delle antiche in circolazione, non è una moneta rara, ma questi monetoni hanno sempre il loro fascino......lo pagherei da un minimo di 300 a un massimo di 500......il bb+ è giusto .....uno spl con meno restauri possibili va a 800 / 1000.....con patina intonsa anche a 1500/2000......sempre a mio modesto parere1 punto
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Ciao @@quadriga , se non sbaglio il RIC 500 corrisponde al Dupondio , mentre il 501 al Sesterzio . Non ho mai detto che sia falsa , ma che e' in condizione SPL e che per un parere sicuro la moneta deve essere vista dal vivo come fai tu .1 punto
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Buon pomeriggio A malincuore, ma devo "passare"; mi arrendo .... tutte le mie risorse sono esaurite e non so più dove cercare. Spero solo che qualche utente, appassionato di tessere, possa raccogliere il testimone .... saluti luciano1 punto
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posso solo aggiungere che su questa tipologia inciampano teste più che illustri, ma che poi, con intelligenza ed onestà intellettuale, lo ammettono. e se una di queste teste illustri mi sta leggendo, capirà che sto parlando - anche - di lui e che per questa vicenda la mia stima nei suoi confronti non può che essere confermata. complimenti a tutti per la pacatezza del discorso che avete portato avanti, sebbene a tratti velato da intelligente ironia. E' questo il forum che voglio. Insulti e toni da banchina di porto ce ne sono stati fin troppi in passato, a mio come sempre insignificante parere. un saluto a tutti.1 punto
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Visto che è uscito il programma, e c'è una novità credo importante, penso che a "discuterne" non si faccia peccato e soprattutto si parla di qualcosa di nuovo. Altrimenti possiamo passare a chiederci "a chi è arrivata la divisionale?", oppure "perché non mi arrivano ancora i moduli dell'ufn?", "ma quando escono i 2 euro italiani?" L'argomento credo sia importante visto che è la prima nazione che ufficialmente cambia la faccia nazionale (escluse le nazioni con i regnanti ovviamente), e magari sarà interessante sapere quale immagine adotteranno, se una unica oppure una per ogni pezzo.1 punto
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Finalmente qualcosa che condivido con @@Druso Galerio : le agenzie di rating dovrebbero di principio analizzare le condizioni delle società, ma che in concreto dicono la maggior parte delle volte solo ciò che gli conviene o che gli viene detto di dire. Il motivo è semplice: esse sono società private che hanno come unico obiettivo il profitto e non sono enti pubblici deputati al controllo (e pure qui comunque si dovrebbe stendere un velo pietoso sull'operato di alcune negli ultimi 10 anni). Quando si parla di conseguenze economiche negative derivanti dalla Brexit, sarebbe meglio rivolgersi all'economia reale, cioè occupazione, produzione, potere d'acquisto ... Allo sì che si può vedere se con la Brexit il popolo britannico ci ha perso o guadagnato, aspettando naturalmente quando avverrà realmente.1 punto
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1 punto
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@nando12 Le tradurrò quanto sopra scritto : ho valutato una moneta , che ho visto e studiato in mano , Da una foto il giudizio è sempre relativo e DEVE essere dato , per onestà , con tutte le cautele del caso . Infine , lei acquista online , monete di un certo pregio ? , sto sgranando gli occhi , anzi ho paura per lei . Alle aste ci si va , si guardano in mano le monete e poi , se si vuole , si partecipa . Credo che , ogni collezionista , dotato di buon senso e ragionevolezza faccia così .....o almeno spero . Sa perché lo dico ciò ? , perché è capitato , tristemente , di leggere , utenti ( è poco che sono iscritto , ma mi diletto a leggere il pregresso ) , che postano una moneta , dicendo che proviene dall'asta XYZ , data per fior di conio o giù di li , ed a mala pena è splendida . Prima , si studia , poi ci si applica ed infine si compra . Le pare ponderato come parere ? :) certo che ne farà tesoro , le auguro una buona giornata1 punto
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Bisogna vedere poi se per sbaglio vengono aperte le serie e immesse in circolazione, una volta finite nelle tasche, strusciate sui banconi e toccate con le mani, come si possono più distinguere? Addio al bu...1 punto
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Bella domanda, @@Legio II Italica! La risposta che hai ipotizzato ha tutti i crismi della verosimiglianza, però, visto che non sappiamo molto di certi fatti, mi diverte anche pensare ad una variante completamente opposta; Massimino prende il potere con la violenza, e con la violenza lo esercita. Del Senato, e in generale delle classi superiori, si interessa poco e non ne cerca l'appoggio, anzi, non si fa scrupoli, non molto dopo la presa del potere, di opprimerle (assieme alle varie municipalità dell'impero) con una tassazione che le fonti ci raccontano come impietosa. In questo contesto, prima di arrivare ai celebri fatti della ribellione dei Gordiani e poi del governo congiunto di Balbino e Pupieno, bisogna constatare che il Senato si trovò costretto, per paura e prudenza, ad accettare il dato di fatto. Se nelle prime settimane potevano circolare le voci più varie sulla fine di Alessandro Severo e della madre, è probabile che la verità sia venuta presto alla luce, e che Massimino, per carattere e impostazione di governo, non si sia affatto curato di nasconderla; per lui, che il Senato avesse timore, era cosa buona. Data la situazione, quindi, si può ipotizzare che i senatori non si siano fatti problemi ad attribuirgli d'ufficio titoli come Pio, che stavano già perdendo il loro valore reale per diventare poco più che rituali. E' vero che come dici nell'Alto Impero la loro attribuzione era moderata e legata a fatti concreti, ma già durante la dinastia dei Severi ( che non a caso aveva anch'essa preso il potere con la forza dei soldati ed era un'autocrazia militare molto più evidente di quella del passato) essi venivano concessi senza reale fondamento: persino ad Eliogabalo, disprezzato dal Senato e certo uno dei peggiori esempi di mancanza di rispetto verso la religione e la sensibilità romane, venne attribuito il titolo di Pius! NQuello di Massimino, quindi, può essere benissimo un altro caso di manifesta soggezione, originata dal terrore, del Senato nei confronti dell'imperatore, cui venivano concessi onori e titoli per rabbonirlo.1 punto
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Le agenzie di rating sono quelle che davano i bei voti alle banche prima della crisi del 2008, tanto per capirci; le loro valutazioni sono più che opinabili, e non certo "disinteressate"...1 punto
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@nando12 legga poi .....le ciambelle non vengono tutte con il buco . Se si vuole avere autonomia , si deve studiare , sempre , costantemente e comunque . Buona giornata1 punto
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È un falso. Ti copio quello che ha scritto Tevere per riconoscere questi tipi di falsi. Bordo o margine: uguale per dimensione ma doppio ( visto con la lente si vedono due cerchi ). La perlinatura, che nell'originale è attaccata al cerchio del bordo, è in alcune zone più piccola e staccata da questo. Contorno: la rigatura è ben eseguita ma le barrette sono leggermente più larghe e presentano delle schiacciature soprattutto sullo spigolo del contorno del diritto. Lo spazio tra le barrette non è sempre pulito; restano molte imperfezioni. Disegno del diritto: il disegno della testa è ben realizzato ma le superfi-ci delle lettere della scritta sono molto arrotondate e la superficie del campo, vista in controluce, è più concava. Disegno dei rovescio: anche questo è ottimo e preciso. Anche in questo caso le superfici delle lettere della scritta sono arrotondate ma il campo è convesso. Firma dell'incisore: la parte superiore della lettera P di SPERANZA è quasi piena e così pure la lettera E, la lettera N è incompleta in basso.1 punto
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Ti assicuro che per le monete francesi la cosa e' un po' diversa. Se non ti torna leggi qui:http://www.amici.gigante.it/viewtopic.php?p=292&sid=3d386d4fc0162f76f50af482e5b34f10 E' anche spiegato(come dicevo io)che le Bu non si trovano in circolazione. Dopo anni che colleziono queste monete qualcosa,credo, di capirci. Non si puo' prendere Wiki come esempio. Ad ogni modo fa niente, non importa. Il succo non cambia.1 punto
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Questa sera mi sono ricordato di un particolare, importante, da rendere noto ai ragazzi assidui e volenterosi di apprendere di questa sezione: in questo articolo (scritto a mio modo di vedere la numismatica) abbastanza velocemente, giusto per dare una risposta all’articolo del di Rauso, si prese in considerazione, da parte dell’autore la probabilità che questo coronato ( m al dritto ed m al rovescio) potesse essere stato battuto nella zecca Aquilana, anche per la croce liscia idem al coronato con la B. http://www.panorama-numismatico.com/un-coronato-inedito-di-ferdinando-i-d%E2%80%99aragona-e-sulla-classificazione-dei-primi-coronati-della-zecca-di-napoli/ L’autore però è stato abbastanza un “furbetto” perché scrisse: mastro di zecca Mirabal…..eh….eheh…..eh….. mi chiedo io …… ma quale Mirabal … visto come stanno ultimamente scrivendo e riportando alcune notizie altri vari studiosi ?.... forse ci aveva già visto lungo ? (oppure cosa). Dato, come ho sempre sostenuto, che sono come S. Tommaso … e riesco a leggere anche molti articoli, volumi e documenti che ultimamente escono a ripetizione … e li leggo volentieri appunto per questo motivo…..mi sono chiesto….vuoi vedere che sto Mirabal è proprio Simonello ? …. E se fosse il Simonello fu anche mastro di zecca dell’Aquila ? ….. e se così non fosse … ma quante carte “fasulle” stiamo lasciando ai nostri futuri numismatici appassionati della monetazione meridionale ? Cari amici….purtroppo questi discorsi sono un po’ complessi …. ma io riesco a ricostruire queste varie storielle che si mettono in giro … (purtroppo per loro) e quindi mi diverto a ricercare sempre il modo corretto (che poi in definitiva è quello che sostanzialmente non modifica quasi nulla di ciò che venne già scritto) per smascherare queste fantasie e smanie di cambiamento….… !! In Giuliani/Fabrizi ACTA Numismtica 45 - 2015 come riferito dal buon @@eliodoro si scrive di questo Simonello…..ripeto si potrebbe conoscere in definitiva quale monete Aragonesi segnò ? Stanno riuscendo a mischiare la monetazione Aragonese a tal punto…..che….e mi fermo. Aggiungo e per concludere, che noto che oramai si è presa la consuetudine di inviare articoli a riviste straniere (liberi di farlo, figuriamoci) e che per leggerli non sono affatto alla portata di tutti……….ma che numismatici d’Italia siamo….e dai …. poi si usa qualche personaggio per far presente che esiste questo e/o quell’articolo. Siamo caduti davvero in basso.1 punto
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Sicuramente il denaro da 100 Soldi è 1607, ne posto uno del 1605, ma con una attenta osservazione si vede ribattuto su 1604 CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE1 punto
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Caro @@dizzeta, dai pochissimi esemplari certamente noti non pare che il peso fosse più di un grammo. E forse giunti al 1139/1140 ci si può spiegare anche facilmente come mai potesse essere così, no? Mi pareva di averlo già scritto anche altre volte, ma mi arrendo. Comunque vedremo. Mai chiudersi a nessuna ipotesi e possibilità. Il bello della monetazione genovese, infatti, è che sembra così uguale a se stessa nel tempo, ma se le guardi e studi bene, riserva sempre qualche sorpresa| Non vi dico come ero contenta di aver scovato questo denaro tra altri del primo tipo. E in un primo momento ero stata più colpita dal segno di abbreviazione per il suffisso "VS" che qui è ancora evidentemente un grande apostrofo, che dal numerale, lo confesso :D. Quando poi sono andata a fare la trascrizione della legenda e a segnare i punzoni / lettere caratteristiche e ho guardato bene non volevo credere ai miei occhi. Da lì a seguire altre osservazioni e la revisione anche del CNI del quale vi ho già detto. Un primo articolo che lo comprende uscirà nei prossimi mesi, mentre per la pubblicazione del ritrovamento si dovrà aspettare senz'altro di più, ma dovrei presentare il complesso monetale in anteprima al circolo numismatico "Astengo" in autunno. Un caro saluto a tutt* e...buona caccia tra i vostri denari e quelli sul mercato collezionistico! Se ne trovate altri, avvisatemi, thanks ;). Buona serata MB1 punto
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@@vox79 Enzo...e che c'è da spiegare......l'hai fatto ? .... vedi, vedi.....o meglio...confronta....non posso scriverlo o far vedere cosa vine fuori, altrimenti che giochetto è. A momenti "paparino" Alfonso, a Napoli non fece coniare quasi nessuna moneta.......ma ti rendi conto che fesserie si scrivono. Ma vedrai che presto, come già è accaduto con consuetudine, il Perfetto dietro queste mie segnalazioni, apporterà delle correzioni per mascherare il tutto e si inventerà un'altra storiella e la mette su carta.....poi scrive pure qualche volume....ed è così che va avanti. Conosco già il titolo del suo nuovo articolo....dove parlerà dell'argento......ah.....ahah.....ah...... !! Ma in definitiva gli voglio bene, gli fornisco sempre spunti nuovi per scrivere...e nemmeno mi ringrazia.1 punto
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Fine 2014, proprio quando mi stavo appassionando alla Roma comunale e alle sue coniazioni...me ne ero dimenticato! Sempre vera la frase "le monete girano perché sono rotonde" (anche se visti i tondelli dei provisini spesso non bisogna prenderla alla lettera)!1 punto
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Accontentato, bravo! :good: Come giustamente dice Adolfo nel suo articolo questa variante non è riportata in letteratura. Nell'esemplare che ho postato i quattro globetti si vedono benissimo, per questo l'ho acquistato. Credo che sia l'ennesima evidenza di come la materia stia facendo passi da gigante negli ultimi tempi, sono certo che nel tempo usciranno tanti altri provisini con questa particolarità : ora che si sa cosa cercare, è tutto più facile! Buona serata, Antonio1 punto
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Cavolo, adesso mi metti in seria difficoltà :search: Non lo trovo sul CNI, mentre da Adolfo viene classificato come emissione angioina del IV gruppo (1273-1278) Accontentati, altrimenti......:diablo: :blum:1 punto
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I film che riguardo sempre con piacere 1- I Dieci Comandamenti; 2- Tutti i film del Principe De Curtis; 3- Tutti i film dell'Albertone nazionale (con preferenza : L'Avaro e Finché c'è guerra c'è speranza); Aggiungerei anche delle serie televisive: 1- Poirot 2- The Mentalist 3- Grimm 4- L'ispettore Barnaby 5- Psych1 punto
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In base alla qualità estetica e sopratutto alla fattura, almeno in questo esemplare, completamente priva di attenzione da parte dello "stampatores" la denominazione come denaro "di ostentazione" mi rende perplesso. Sicuramente la moneta merita un approfondimento nella discussione. Grazie per avercela mostrata.1 punto
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