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  1. Philippus IX

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/26/16 in tutte le aree

  1. DE GREGE EPICURI Purtroppo non ho denari frisacensi da mostrare. Ma, durante un viaggio in Austria, ho potuto fermarmi nell'incantevole cittadina di Friesach, che credo ne sia stata la prima patria. E' bellissima, e conserva in gran parte il suo aspetto medievale: una cinta muraria parzialmente mantenuta, una splendida torre, diverse chiese, il torrente impetuoso che scorre attorno alle mura della città bassa. E molte altre cose. C'erano anche dei denari nel Museo (sito proprio nella torre della seconda foto), ma...non ho potuto aspettare che aprisse. La visita è molto consigliabile, sulla strada fra St. Veit e Judenburg: è ancora in Carinzia, ma quasi al confine con la Stiria.
    4 punti
  2. Salve a tutti, probabilmente questa discussione, ossia rassegna di emozioni, si concluderà ancora prima di iniziare... Comunque ci provo! Tuttora credo che la numismatica, o meglio il piacere di collezionare monete, sia il modo più diretto di TOCCARE CON MANO LA STORIA: questa è anche la mia definizione per ogni forma di collezionismo. Tale operazione di studiare la storia attraverso un manufatto che ha prodotto, da vita ad emozioni che si sviluppano autonomamente in ogni collezionista numismatico, poiché ognuno di noi ha il sui modo di vivere la numismatica, di collazionarla e di presentarla ad altri. La numismatica non è soltanto il piacere di possedere un tondello, ma anche la ricerca, le strategie ed il sacrificio per ottenerlo, il piacere di studiarlo, di vederlo e rivederlo su cataloghi ed altre pubblicazioni numismatiche. Inoltre il piacere più grande è senz'altro quello di mostrarlo e commentarlo insieme ad appassionati e studiosi che provano emozioni simili. Questa discussione ha il fine di raccogliere le emozioni più forti di ognuno di noi che si considera legato a tale disciplina. Vi inviterei quindi a postare il tondello, a cui siete più legati a livello emozionale e di cercare brevemente di scoprire e spiegare il perché. Inizierò io con questo tondello che ho già postato nella sezione Monete Moderne. Si tratta di un 10 reali maltagliato di Filippo IV, zecca di Cagliari, che ho acquistato recentemente. Le emozioni che ho provato per la prima volta e che provo tuttora nel tener in mano questo tondello sono alimentate da più fattori e cause: - innanzi tutto i due mesi di contrattazioni e sacrifici che ho impiegato per ottenerlo; - la sensazione di toccare direttamente con mano e vivere un pezzo di storia della dominazione spagnola in Sardegna, in particolare del periodo di Filippo IV (1621-65); - la sensazione di possedere una moneta con "doppia vita", ossia una spagnola più antica e una sarda più recente, poiché tali tondelli venivano riconiati su monete spagnole più antiche provenienti dall'America centrale; - la particolare estetica di questa monetazione (il brutto che affascina), ossia il fatto di non trovare mai due monete uguali; - per i rilievi nitidi e taglienti; - il piacere che provo mentre me la giro e rigiro tra le mani cercando di trovare e studiare i particolari più nascosti. Adesso passo la palla a voi... Saluti e grazie per l'attenzione!
    3 punti
  3. Salve a tutti, vorrei postare come curiosità questo filippo o carlo di Carlo II della zecca di Milano datato 177666. A questo punto direi che hanno fatto un po' di confusione con i numeri, poiché la data dovrebbe essere 1676. Moneta proveniente da collezione privata. Saluti
    3 punti
  4. Di emozioni nella numismatica ce ne sono tante....per le monete ma anche per i rapporti umani che la numismatica riesce in alcuni casi a generare.... Ne ho raccontate nel tempo sul forum e anche in altri ambiti tante privilegiando sempre però l'uomo con sullo sfondo le monete.... Certamente la moneta al collezionista, studioso genera tante passioni, la variante, l'inedito, la bella conservazione, la storia che c'è sempre dietro a una moneta, il finire una serie, è una sfilata di emozioni non ci sono dubbi.... Provo a postare una emozione che lega questa moneta a una persona, un caro amico del forum che me l'ha donata e se uno dona ci sono sempre motivazioni umane e relazionali alla base. E allora questo recente caro ricordo di una monetazione che non seguo ma che ti lega a un qualcosa....Napoli, Ferdinando II, 1 tornese 1852
    3 punti
  5. Vorrei trattare un particolare tema antico , che e’ attuale anche ai nostri giorni , problematico per diversi motivi e purtroppo simile al nostro a distanza di due millenni , quello dello smaltimento dei rifiuti ; dalle cronache della TV e dei giornali sappiamo che diverse citta’ italiane moderne soffrono di sporcizia nelle strade e dei problemi di smaltimento ad essa collegati . Il post si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti nel mondo antico , problema antico come il mondo , in particolare di una grande citta’ quale era Roma imperiale , la piu’ popolosa e multietnica dell’ antichita’ ; il problema dei rifiuti ha da sempre ha creato disagi , vuoi per l’ incivilta’ di alcuni cittadini che nonostante il trascorrere dei secoli sembra che questo mal costume abbia subito pochi miglioramenti , vuoi anche per problemi prettamente tecnici e logistici . Prima di proseguire nella ricerca dobbiamo fare una premessa , i rifiuti moderni sono ben diversi da quelli antichi , il concetto di base pero’ non cambia ; al tempo di Roma antica non esisteva la plastica , i prodotti derivati dalla chimica ed altri scarti dell’ industria moderna ; quindi quello che gli antichi gettavano via era costituito essenzialmente da scarti alimentari di tutti generi , seguiti da indumenti laceri , ceramiche rotte , oggetti vari di uso domestico e comune , ed …....escrementi della notte , come il poeta Giovenale nella sua opera “Satire” ci racconta piu’ avanti . Lo smaltimento dei rifiuti nell' antica Roma durante l’ epoca repubblicana non offre spunto a particolari riflessioni , le notizie a riguardo sono quasi nulle , esistevano gia’ le cloache ma il loro scopo principale era fognario e di prosciugamento dei molti acquitrini che esistevano nella Roma arcaica , solo al tempo di Giulio Cesare ci giunge una notizia nell' editto di Eraclea nel quale aveva bandito una gara d' appalto pubblico per la pulizia delle strade dividendo le spese a metà tra l’ amministrazione pubblica e i padroni delle case , cosa che doveva gia’ esistere nella Roma del suo tempo . In questa epoca repubblicana ed anche imperiale si puo’ solo intuire che i rifiuti alimentari si adoperassero come mangime per gli animali , che i prodotti di combustione , come la cenere , venisse usata per il lavaggio dei vestiti ed altro , gli escrementi animali utilizzati come concime e gli oggetti rotti in metallo o consumati dall’ uso , recuperati per essere fusi e rilavorati per lo stesso uso o per altri scopi . Naturalmente i problemi relativi ai rifiuti crescevano di pari passo con l’ accrescimento edilizio ed abitativo di Roma che in epoca imperiale arriverà a contenere certamente più di un milione di abitanti compreso il suburbio ; la necessità della raccolta dei rifiuti divenne di conseguenza sempre più urgente ed importante . Ad esempio un aspetto del problema , relativo pero’ ad un solo tipo di “rifiuto” , era il Mons Testaceus , nome che viene tramandato al moderno , all’ attuale quartiere romano di Testaccio che sorge tra il Tevere e la Piramide – Porta Ostiense di cui ne conserva il nome e il cui antico Mons si puo’ paragonare ad una moderna discarica , seppur costituita da uno solo prodotto cioe’ frammenti di argilla ; era ed e’ tutt’ ora infatti un monticello artificiale alto circa trenta metri ma con una circonferenza di un chilometro e una superficie totale di circa 20.000 metri quadrati che si era formato per il continuo accumularsi dei cocci delle anfore contenenti principalmente vino ed olio , sbarcate nel vicino porto fluviale dell' Emporium alla Marmorata e immagazzinate poi nei prossimi Horrea (magazzini) Galbana o Sulpicia , opera del II secolo a.C. costruita dal Console Servio Sulpicio Galba . Le anfore scaricate e svuotate del contenuto , delle quali molte si rompevano accidentalmente , venivano poi quasi totalmente eliminate ed accumulate nei vicini prati al confine della Citta’ , fino a formare nel tempo , un Mons ; questo Monte esiste tutt’ ora ed e’ recintato per evitare scavi abusivi , e’ ricoperto da una boscaglia sotto la quale giacciono ancora infiniti frammenti di anfore . Per quanto riguarda invece lo smaltimento di particolari rifiuti organici i Romani fin dal VI secolo a.C. inventarono le cloache e le latrine pubbliche e private che permettevano di pulire velocemente le strade della citta’ con getti d’ acqua e di smaltire il tutto nel Tevere tramite un ingegnoso sistema di fognature sotterranee . Questo sistema di pulizie e fognature favoriva pero’ solo i ricchi proprietari delle Domus e degli abitanti delle Insule dei pianterreni , che all’ epoca erano piu’ ricercati e costosi dei piani alti in quanto usufruivano dell’ acqua corrente in casa , mentre gli abitanti dei piani alti non l’ avevano ed erano usi gettare dalle finestre gli escrementi personali che venivano poi eliminati dagli addetti alla pulizia delle strade . Questa pessima abitudine degli abitanti dei piani alti di gettare in strada i rifiuti organici e qualcos’ altro di piu’ pericoloso , indusse il poeta Giovenale a scrivere in una delle sue Satire che : “se si usciva di notte a Roma , consigliava prima di fare testamento , perche’ ogni volta che si apriva dall’ alto una finestra , ogni passante era minacciato di morte” , a dimostrazione che dall’ alto delle Insule , pioveva di tutto , rifiuti organici ma anche rifiuti ingombranti , come si chiamerebbero oggi . Usanza che sebbene oggi ormai quasi scomparsa , persiste nella notte di fine anno quando alcuni buttano dalla finestra un po’ di tutto . A Roma quindi mancava una organizzazione statale per la raccolta pubblica dei rifiuti la cui pulizia era affidata ai privati che , per non essere multati dagli Edili , dovevano provvedere affinche’ le case popolari , quelle ad Insule a piu’ piani , fossero servite dagli Aquarii , cioe’ dai portatori d' acqua , come era prescritto dal corpo dei pompieri , seguiti dai Zetarii , cioe’ gli spazzini , schiavi che costituivano una proprietà dello stesso edificio . Al tempo di Augusto fu stabilito per legge che i bottegai e i proprietari di case dovessero pulire la strada e i muri davanti alle porte dei loro locali e agli Edili , ai quali era affidata la cura della città , vennero affiancati quattro magistrati , i Curatores Viarum , due per il centro città e due per le periferie , che dovevano occuparsi della manutenzione e della pulizia delle strade . Tra gli schiavi furono poi creati dall' amministrazione pubblica degli “addetti al letame” , gli Stercorarii , incaricati di raccogliere gli escrementi su grossi carri per essere poi scaricati in aperta campagna come concime , i quali avevano il permesso di transitare anche durante le prime dieci ore del giorno per portare i rifiuti organici in campagna dove sarebbero stati utilizzati appunto come concime . Al tempo di Vespasiano vi fu una massiccia igienizzazione di Roma ; a tale scopo si racconta che Vespasiano aveva avuto la macabra conferma di come nelle strade di Roma venissero abbandonati come rifiuti persino i cadaveri , quando un suo cane gli portò una mano umana nella sala dove stava cenando ; cercò di risolvere in parte il problema coniugando l’ igiene pubblico con l’ arricchimento dello Stato , infatti fece installare numerose Latrine pubbliche , dietro il pagamento di una tassa e quando il figlio Tito gli riporto’ le lamentele del popolo per questa nuova tassa , Vespasiano gli rispose che : “Pecunia non olet , sed urina si” , cioe’ : “i soldi (derivanti dalla nuova tassa) non puzzano , eppure vengono dalle urine” . Vespasiano fu il migliore igienista e pratico statista di Roma : “Vespasiano, divenuto Imperatore , si portò a Roma , ma già a grande distanza si sentiva la puzza di urina che emanava la città . Roma gli apparve come un' immensa latrina , dove sembrava che tutti non avessero altro scopo che spargere dappertutto le proprie urine ; il Tevere aveva una strana colorazione giallognola (il famoso biondo Tevere) . Da saggio generale capì che la repressione del bisogno naturale di urinare non avrebbe raggiunto lo scopo . Infatti decise che : “ciò che non puoi vietare , tassalo!” e così Vespasiano fece venire saggi e sapienti da tutto l' Impero per trovare il sistema per tassare gli urinanti , cioe’ tutti gli umani viventi , a seconda della quantità di urina emessa . Un saggio egizio trovò la soluzione del rebus mediante una formula per cui il tempo dell’ urinata era proporzionale sia al peso dell’ urina emessa , sia alla quantità dell’ urina stessa . Dovettero fare molte prove , con migliaia di schiavi comandati ad urinare entro contenitori misurabili e cronometrando il tempo , praticamente quasi una uroflussometria moderna , alla fine delle prove , riuscirono a stabilire l' importo della tassa . Stranamente però si accorsero che il costo a litro della urinata era superiore a quello del pregiato vino di Cipro , e quindi gli osti cominciarono a servire urina mista al vino invece del vino puro per risparmiare sulle tasse . Comunque anche il pubblico erario cominciò a tenere una contabilità che , invece che in sesterzi , contabilizzava in litri di urina . Inoltre, per favorire l' incremento delle entrate , Vespasiano ordinò che gli orinatoi venissero disposti ovunque , soprattutto davanti ai Templi , a luoghi di ristoro , ai ritrovi alla moda e ai luoghi “romantici” . Le udienze concesse dall' Imperatore prevedevano la urinata preventiva con relativo pagamento e lo stesso Vespasiano controllava personalmente le quantità di urina emesse dai postulanti . I sofferenti di prostata erano ovviamente esentati , altrimenti sarebbero economicamente falliti in giornata per il continuo urinare e si praticava uno sconto speciale ai carrettieri , non per se stessi ma per le urinate del cavallo , che in volume equivalevano a circa 60 urinate umane ; ciò nondimeno a Roma in quel periodo con Vespasiano Imperatore , i cavalli camminavano con il pene infilato in una grossa damigiana” Con un Vespasiano cosi’ “igienico” non solo ne usufrui’ in salute e decoro la Citta’ , ma di concerto anche le casse dello Stato . Le strade di Roma continuarono tuttavia , nonostante editti , tasse , multe e quant’ altro , nel corso dell’ Impero ad essere ingombre di rifiuti di tutti i generi , se nel Digesto di Giustiniano del VI secolo , ancora si prescriveva che : “nulla deve tenersi esposto dinanzi alle officine e finalmente non si permetta che nelle strade sia gettato sterco , cadaveri o pelli di animali” Insomma per concludere il problema dei rifiuti nel mondo antico e nell’ antica Roma , pur nella differenza dei mezzi materiali moderni attuali , non era poi tanto dissimile dai problemi che purtroppo viviamo quotidianamente . Sotto alcune foto attuali del Mons Testaceus e dell’ eccezionale accumulo secolare di frammenti di antiche anfore romane di cui e’ costituito tutto il monte e che ancora vi sono sepolte ; segue il sepolcro di Servio Sulpicio Galba , costruito semplicemente in Peperino e con la lapide in Travertino , trovato a Roma nel 1885 a seguito di scavi fognari in una Via prossima alla Via Ostiense al quartiere Testaccio , proprio vicino ai suoi Horrea ed ora conservato presso l’ Antiquarium comunale di Roma al Celio ; questo Galba era il Console del II secolo a.C. che costrui’ gli Horrea (magazzini) Galbana o Servilia prossimi al Mons Testaceus , nei quali erano depositate le anfore piene principalmente di vini ed olii provenienti da tutto il Mediterraneo , per l’ Annona di Roma e per finire un moderno "Vespasiano" a Roma , non piu' esistenti in questo modo . La lapide del sepolcro e’ scritta in modo essenziale , scarno , senza fronzoli , in stile tipico della severita’ e gravita’ del periodo repubblicano di Roma , infatti nella scritta compare oltre al suo nome , quello del padre , la carica di Console e ci dice solo quanto spazio privato il sepolcro occupava nel terreno pubblico e nient’ altro , ad attestare la carica di Console romano , nella facciata ai lati della lapide erano scolpiti i fasci consolari , simboli del suo mandato : SERVIO SULPICIO - FIGLIO DI SERVIO GALBA – CONSOLE - PIEDI QUADRATI 30 Il sepolcro occupava nel terreno pubblico nove metri quadrati , in pratica era costituito da un semplice cubo di tre metri per tre , di lato .
    2 punti
  6. Salve a tutti, ho deciso di proporre tale moneta o lamina decorativa in questa sezione, poiché presenta un volto e una legenda che ho già identificato... Il ritratto è quasi sicuramente di Federico III d'Aragona (1496-1501), mentre nella legenda è possibile vedere: D/ FEDERICVUS REX. L'elemento che mi lascia perplesso è il tondello a forma di lamina sottile (0,7 g; 1,9 cm) e il verso completamente liscio, ossia vuoto. Grazie per la vostra attenzione!
    2 punti
  7. Buona serata Pedro, al Tiepolo ci sono arrivato, però credo che il problema non sia se è a nome di Jacopo o Lorenzo, ma se è originale .... Sarà anche colpa della foto, ma a sembra solo ricoperto d'argento; una contraffazione coeva, insomma. Quelle parti chiare mi danno proprio l'impressione di una argentatura su un metallo scuro. Non hai questo sospetto maneggiandolo? Puoi comunicare il diametro ed il peso? saluti luciano
    2 punti
  8. DE GREGE EPICURI So dirti solo che KAICAPOC èil genitivo di KAICAP, e quindi significa "di Cesare", ossia "dell'imperatore" (di solito segue il nome). Le prutah erano le uniche monete coniate dai procuratori romani in Giudea, nel senso che per somme più elevate si usavano i denari imperiali. Personalmente sarei portato a dire che una prutah corrispondeva grosso modo ad un quadrante, ma...aspetta pareri più fondati.
    2 punti
  9. Mistero.....intrighi.....e molto altro ancora su questa moneta. Seguite anche le prossime puntate.
    2 punti
  10. si tratta di un cavallo di Federico III, il volto è particolare in quanto lo troviamo anche sul cavallo di Ferdinando I (quello inserito da Achille) probabilmente hanno riusato il vecchio conio di Ferdinando I modificando solo la legenda con Federicus, e lasciando inalterato il ritratto, per me visto che è battuto solo sul dritto potrebbe essere una prova (ma è una mia opinione)
    2 punti
  11. Ciao pedro_88 Il Tuo esemplare è un 5 Baiocchi 1850 anno V di primo tipo per Bologna. Ma la legenda "ANNO" per l'anno V dovrebbe essere la regola, sia per Bologna che per Roma. L'eventuale variante conosciuta è rappresentata dalla mancanza delle iniziali "N.C." ad ore 6 del dritto, che nel Tuo esemplare sono però presenti. Credo che il link giusto al nostro catalogo sia questo (non me ne voglia rcamil....?): http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIXND/6 Saluti. Michele
    2 punti
  12. Ne ho raccontate nel tempo sul forum e anche in altri ambiti tante privilegiando sempre però l'uomo con sullo sfondo le monete.... Indubbiamente: nel pieno rispetto dell'altrui persona e pensiero. Però non tutti sono... Dabbene! Ciao, apollonia
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  13. Questa è curiosa, quattrino di Filippo IV per la Zecca di Milano, come siano riusciti nella coniazione a inserire pezzi di legenda tra D/ e R/ non l' ho ancora capito!!!! D/ PHIOLANI IIII. REX. H R/ ILIPP. DIOLANI. DVX. ET.C.
    2 punti
  14. Continuo....sicuramente le monete portamessaggi possono essere considerate curiosità ma direi ben altro andando sul messaggio, sulla comunicazione politica e di propaganda da ambo le parti nelle Cinque Giornate di Milano. Qui un 10 centesimi di Milano del 1849 in posizione aperta utilizzato per dispacci, messaggi, a volte immagini...indubbiamente qui la moneta entro in un ambito oltre al valore di solo mezzo di pagamento....
    2 punti
  15. Per chi fosse pigro ma interessato, "linko" la vecchia discussione: http://www.lamoneta.it/topic/84697-moneta-aes-grave/#comment-924259 mah
    2 punti
  16. Credo si debba andare sempre più verso discussioni generaliste se l'intento è di unire, divulgare, rendere attivi e partecipi i più... E allora propongo queste " curiosità numismatiche " che è proprio per tutti, anomalie, varianti, curiosità che una moneta spesso ha, a volte anche non comprensibili... Possono essere monete vostre, da aste, da internet, vediamo se ne escono alcune con relativo quesito accluso... Parto come un esempio tratto dall'asta Cronos1 del 2008, la troviamo in un mezzo scudo d'argento di Filippo II, Milano. Al rovescio abbiamo un Sant'Ambrogio nell'atto di benedire ma senza l'usuale staffile.... Sant'Ambrogio nella scena è usualmente mitrato, nimbato con pastorale e staffile mentre scaccia gli ariani proprio con lo staffile. E' un pezzo descritto anche dai fratelli Gnecchi, ritenuto R5, moneta opera di Leone Leoni. Probabilmente un errore di coniazione, difficile pensare un sant'Ambrogio diventato ormai guerriero ora solo benedicente, certamente dall'immagine però così risulterebbe...
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  17. Luciano mi hai letto nel pensiero! aspettiamo peso e diametro
    1 punto
  18. mi limito alla legenda Marcus Ambibulus prefetto di Giudea 9-12 AD -- KAICAPOC = di Cesare LM = Anno 40 (AD 10) .... LMA = Anno 41 (AD 11) dici che c'è LM O?? rispetto ai multipli durante le rivolte - che però è una monetazione che fa un po' storia a sé - sono state coniate monete fino a 6 grammi e oltre in bronzo oltre a monete di ca 3 gr in argento. Poi ci sono sempre in argento 1/2 shekel di ca 6 grammi, quindi gli shekel sempre in AG dii ca 13/14 gr. Non conosco monetazione in oro.
    1 punto
  19. A papa Clemente VIII dovevano piacere le entrate teatrali e spettacolari. Così, in occasione dell'annessione di Ferrara allo Stato Pontificio (1598), fece sparare cannonate di questi quattrini sulla città:
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  20. Bella discussione... quella in foto è indubbiamente la mia numero 1! E' un grosso di Volterra... mi racconta, e devo dire che quando mi scordo chi sono mi aiuta riguardarla... Avevo 16 anni, collezionavo da pochi mesi il Regno con metodo, su consiglio dell'amico Lorenzo @Ghera decisi che mi sarei diretto a Verona. Bucai a scuola un sabato mattina, presi un autobus di collezionisti a Pisa, zona S. Piero a Grado, e via verso Verona, per partecipare al più grande convegno del collezionismo italiano. Era novembre, ma la stagione era buona. Ero in preda ad una completa perdita di controllo. Lo scopo della missione era l'inizio della mia collezione di monete medievali, con questo obiettivo ero partito con un centinaio di euro in tasca (cento euro che corrispondevano allora a nemmeno ricordo quante paghette) ed una riproduzione in oro di un fiorino... determinato a trovare un grosso della mia Città: Volterra! Scambiai la riproduzione per 60/70 euro, poi mi misi alla ricerca e lo trovai! era li sul banco di Mauro Benci, un commerciante poi divenuto un caro amico. In quell'occasione conobbi molte delle amicizie che ancora coltivo, tra le altre quella di Roberto Ganganelli, al tempo appena divenuto direttore di CN in seguito alla scomparsa del compianto Mario Traina, che purtroppo non ho mai conosciuto, il quale mi lasciò i suoi contatti e per il quale, pochi mesi dopo, scrissi il mio primo articolo, proprio su Volterra. Molti amici, alcuni diventati grandi amici, altri con cui ci troviamo annualmente in quel luogo magico, sempre nel solito ristorante ormai da sei anni, salvo alcune assenze rare. Questa moneta mi racconta, mi ricorda come la numismatica è scoppiata per me in una bella giornata di novembre, ormai sei anni fa, mi ricorda di come sono e di come nella mia vita sono nate le cose più belle dopo un tuffo coraggioso e folle nel vuoto dell'incognito.
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  21. Buona serata Per me "vecchietto" meglio lettere grandi ...... ? scorrere le pagine non mi disturba, né fino ad oggi ho accusato crampi all'indice. Proprio vero che non si è mai soli e accontentare tutti è impossibile; credo però che questo sia un buon compromesso. saluti luciano
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  22. Pias no, pias minga.... Tutte le zone biancastre parrebbero rilavorate a bulino.
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  23. Tu proponi...io eseguo può essere uno schema...? Asta Cronos 1 , lotto 428, presento il rovescio dello stemma del filippo di Carlo II del 1676 con scudetto di Milano al centro dello stemma di Spagna con la composizione dei quarti invertiti, indubbiamente questa una bella curiosità....
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  24. uno con ritratto simile in asta artemide 33E lotto 538 http://www.deamoneta.com/auctions/view/420/538
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  25. Dopo diverso tempo, aggiungo, penso un bullion. Su questo tondello c'è stampato un bellissimo veliero. se qualcuno conosce qualcosa in più su questo tondello è il benvenuto.? cordiali saluti
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  26. salve, corona a quattro punte . interessante.
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  27. Questa più che una curiosità è un po' enigma, è un 3 centesimi del 1822, si vede bene REGNO LOMBARDO VENETO, la data 1822, la M di Milano, ed è contromarcato con due grandi lettere F M. Cosa siano e cosa possano significare è indubbiamente più difficile, magari una contromarca successiva di un Ente o una Fabbrica.... Certo anche le contromarche sono particolarità interessanti e su queste apriremmo un mondo.... Accludo anche il particolare della contromarca F M.
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  28. Dopo il brockage di Maria Teresa proposto da Mario, eccone uno papale: Benedetto XIV (1740-1758) quattrino zecca di Ravenna.
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  29. Penso che la decisione di non trasmettere le puntate dell'ispettore Derrik, solo perchè è stato soldato delle SS sia alquanto iniqua ed inutile. Il fatto di essere soldato, non credo sia stata una sua volontà. Non possiamo condannare qualcuno, solo per il fatto di essere appartenuto, in quel momento storico, ad un esercito invece che ad un altro. Condanniamo le SS? Si sono macchiati di crimini atroci ? la storia e le testimonianze dicono di si. Tutte le SS sono colpevoli? Non credo. Se ragioniamo con questo metro, quante persone nel nostro paese dovrebbero essere messe alla gogna? Quanti nostri ex amministratori, al termine della guerra, avevano l'anima candida? In nostro caro ed amato presidente Pertini, è stato uno stinco di santo? mah.... Togliere dai palinsesti della tv tedesca le puntate di Derrik, oggi, è come chiudere il recinto quando i buoi sono scappati. Chi vuole vedere le puntate, ha tantissime opportunità. Credo, ma non sono sicuro, che siano usciti anche dei dvd.
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  30. Ciao, non è una variante, per Bologna solo le annate 1852-1853 hanno in legenda ANN. Come tipologia, a catalogo le viene attribuita una sola R: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIXND/5 Ciao, RCAMIL.
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  31. Tranquillo, pensa anche che la lavorazione delle richieste in questo periodo è drasticamente rallentata, perché molti impiegati sono in ferie...
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  32. Vorrei aggiungere alla razzia le seguenti monete: 4. Italia 2 euro commemorativo 2016 550º anniversario della morte di Donatello euro 2,00 5.Italia 2 euro commemorativo 2016 2200º anniversario della morte di Tito Maccio Plauto euro 2,00
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  33. Purtroppo c'é poco da aggiungere alle precise informazioni di Gianfranco. Nel senso che pur trattandosi di un potin tutt'altro che raro, anzi, piuttosto diffuso, l'attribuzione é ben lontano dall'essere certa. Tra l'altro la datazione, tra la fine del II sec. a.C. e la guerra di Gallia, complica in questo senso le cose (le attribuzioni ai differenti popoli della Gallia sono basate essenzialmente sulla "topografia" riportata da Cesare nei suoi commentarii... ma se ciò ha senso per le emissioni del periodo bellico, ne ha meno per i periodi precedenti, visto che le popolazioni si spostavano... niente di nuovo sotto il sole). La zona di diffusione (in cui va ricercato il centro o i centri di produzione) di questi potins si situa nella zona sud-orientale della Gallia Belgica (che NON corrisponde all'attuale Belgio), tra la Senna ed il Reno. Tradizionalmente sono stati attribuiti ai Leuci, ma già Blachet nel 1905 mise nettamente in dubbio tale attribuzione. La Scheers, autrice di un monumentale trattato sulle monetazioni della Gallia Belgica considera giustificato il giudizio di Blanchet, mettendo in evidenza il fatto che la concentrazione dei ritrovamenti si situa in una zona marginale rispetto al territorio in cui Cesare ci dice che ai suoi tempi i Leuci erano stanziati. Fa rientrare pertanto questi potins in un gruppo di emissioni che definisce "incerte dell'est". Allen a sua volta condivide il giudizio della Scheers. Infine Delestrée e Tache, nel loro recente Nouvel Atlas, non ho ben capito sulla base di quali evidenze (l'opera é piuttosto avara da questo punto di vista) hanno riattribuito questo potin ai Leuci, affiancando al gruppo di potins certamente attribuibili a questo popolo (caratterizzati dalla testa d'"indiano" al dritto e dal cinghiale con un fregio tra le zampe al rovescio) una "Classe II", denominata "au profil casqué" in cui fanno rientrare il potin postato ed un altro, molto più raro, con al rovescio al posto del toro un personaggio che corre con le braccia levate. Ne ho uno per le mani, se interessa, per confronto, lo fotografo e lo posto. Se poi qualcuno riesce a spostare in preromane...
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  34. Ovviamente AndreaPD ha ragione. Chissà perchè pensavo a OTO mentre scrivevo... Arka
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  35. Non è cancro .Per preservarla nulla più che un bagno di 1 gg o 2 in acqua demineralizzata. Per provare ad attenuare le incrostazioni si potrebbe provare con un leggero lavaggio con sapone,molto ma molto delicatamente ,provando a ripassare sulle zone con un cotton fioc.Il problema è che la patina se ne va anch'essa che è un piacere,quindi massima cautela. Saluti
    1 punto
  36. Moneta abbastanza facile da trovare ma non sempre in buone condizioni.. il ritratto del duca su questi mezzi soldi più o meno è simile in tutte le monete, gli altri tipi hanno impronte differenti, Vi sono alcuni mezzi soldi con il busto molto differente, ma sono convinto che siano falsi d'epoca... un termine di paragone si può avere guardando il catalogo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE2/4
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  37. La moneta postata da Archestrato è a me ignota, tuttavia è possibile fare qualche osservazione in merito alla descrizione dell’esemplare fornita da Naville Numismatics, Live Auction 24, 17/7/2016, lot 75. a) perchè sarebbe stata emessa nel Bruttium durante l'epoca di Pirro (ca. 278-275 a.C.)? Evidentemente a trarre in inganno è stato il peso, gr. 6,66, che corrisponde alla norma teorica (ca. gr. 6,60) introdotta durante l’età pirrica che determina una riduzione ponderale che investe sia la Magna Grecia (Heraklea, Thuri, Crotone) che la Sicilia (Siracusa), oltre ad interessare le emissioni cd. “romano-campane” La moneta è peraltro anepigrafe e pertanto ogni attribuzione conserva margini di incertezza alquanto ampi. L’abbinamento testa di Herakles/Nike incedente con corona, inoltre, non sembra trovare riscontro nel repertorio figurativo delle emissioni del Bruttium. b) I confronti tipologici con le emissioni di Teanum Sidicinum e di Hypponium appaiono, in verità, poco stringenti per le motivazioni già opportunamente rilevate da King John. Il tipo di Herakles con leonté annodata al collo appare connotato da un accentuato realismo nella esecuzione dei tratti somatici, in particolare nella trattazione dell’occhio, fortemente depresso, e del mento alquanto pronunciato. Mi chiedo se ad essere raffigurato non sia piuttosto un sovrano ellenistico assimilato all’eroe dorico, seppur con le dovute riserve. Nel contempo, la Nike incedente con corona sembrerebbe mutuata dalle emissioni auree prodotte, come rileva King John , all’epoca di Alessandro Magno. Esprimo pertanto forti perplessità non solo sulla presunta attribuzione ad un centro di emissione del Bruttium ma anche sulla produzione ad opera di una zecca magno-greca. Gli elementi tipologici e stilistici sembrerebbero infatti indirizzare altrove.
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  38. Salve, dovrebbe essere un quarto di soldo del IV tipo, come questa: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE1/9 Cordialità
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  39. solo una precisazione: la legenda è HVGOPIVSREX, non mi risulta che in questi denari compaia in titolo di imperator (o forse si?)
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  40. Le trovate nell'ultima categoria:
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  41. Buonasera, ho chiesto al segretario, come sopra scritto. Vi conferma che il Chiesa non é più socio NIP da almeno 5/6 anni e che nel file/locandina pubblicato dall'amico poco sopra vi é rimasto per un refuso. Per la lista soci fa UNICAMENTE FEDE la lista presente sul sito ufficiale, raggiungibile all'indirizzo http://www.numismaticinip.it/ListaSoci.aspx . Ciao a tutti!
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