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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/08/16 in tutte le aree
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Ciao. Scusate ma non sono completamente d'accordo con la Vostra disamina. Intanto mi pare di cogliere dai ragionamenti un costante retropensiero (a stento ammesso) nel quale si considera la Numismatica innanzitutto come un investimento e poi come una Disciplina storica e culturale. Se prendiamo a paragone il 100 lire del '78 o l'80 lire del '31 (precisando per giunta, come se già non fossero di per se sufficienti, "in vero FDC" ...- non sia mai che arrivino a malapena al qFDC..!.) quali testimoni di un mercato che non conosce crisi e che anzi è sempre in ascesa, mi pare che stiamo facendo un discorso che non tocca e non potrà mai toccare il 99% dei collezionisti e rimarrà relegato ad un mercato appannaggio di pochi privilegiati investitori che un minuto dopo aver acquistato queste "monete", le avranno già chiuse in una cassetta di sicurezza. Non so quanto questo tipo di "operazioni" c'entrino con la Numismatica, intesa appunto come disciplina culturale. Rapportare il fenomeno numismatico nel suo complesso a questi investimenti, mi pare abbastanza inutile, trattandosi di operazioni che esulano, come già detto, da quella che è la raccolta monetale del 99% dei collezionisti. Non dico di trascurare la componente "finanziaria" insita nella Numismatica, ma se poi essa diventa l'unico metro di paragone e l'unico stimolo che ci fa optare per questa disciplina, non lamentiamoci allora se coloro che non possono perseguire questa finalità se ne allontanano o addirittura, neppure si avvicinano. A me pare che mai, come in questi ultimi 50 anni, l'accesso al collezionismo numismatico sia stato così diffuso. La numismatica è divenuta un fenomeno relativamente di massa e questa tendenza al deprezzamento del materiale in medio-bassa conservazione non può che agevolare chi volesse avvicinarsi oggi a questa disciplina. Perchè oggi i giovani appassionati non dovrebbero approfittare del momento propizio? D'altro canto, la responsabilità del deprezzamento di questo materiale comune non è solo frutto della crisi generalizzata ma, ritengo, del nostro stesso ambiente, che ormai su talune monetazione (che sono anche quelle più diffuse nelle raccolte) da alcuni anni persegue la tendenza della perfezione, del super fior di conio, delle monete eccezionali e chi ha più superlativi assoluti li metta. In gran parte è quindi colpa nostra se il materiale comune si è deprezzato...non possiamo solo dare la colpa alla crisi economica e dei valori morali della Società se le monete di medio-bassa conservazione non le vuole più nessuno. Forse sarebbe il caso di considerare anche quelli che sono i segnali di "superperfezione" che da alcuni anni l'ambiente trasmette agli appassionati, condizionandone le scelte. Si diceva una volta: "chi è causa del sul mal...pianga se stesso". Saluti. Michele12 punti
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Il catalogo dovrebbe essere uno specchio di quanto venduto, con gli adeguamenti apportati da vari fattori (economia, mode, ritrovamenti, ...). La numismatica, tuttavia, tratta beni a prezzi convenzionali e talora di impossibile decifrazione (P.A.R.). Ho visto anche quotare con saliscendi monete o stati di conservazione mai apparsi, magari inesistenti (?). E' invece innegabile che le monete decimali più comuni e negli stati di conservazione inferiore, abbiano avuto un prezzo che si è nettamente ridimensionato negli ultimi anni (o vanno invendute a prezzo superiore, nonostante l'arte dell'upgrading nella conservazione o "maquillage" di varia natura). E' anche vero che talora i cataloghi orientano il collezionismo: al loro apparire possono favorire la crescita di quel determinato settore cui si rivolgono. Maliziosamente alcuni compilatori, che fossero anche commercianti, possono gonfiare alcuni prezzi (per esempio di materiale che hanno in scorta) a scapito di altri (di materiale che volessero acquisire). Dunque che significato attribuire ai vari manuali? Un significato di massima (non certo un libro sacro cui fare riferimento per i prezzi!) ed un utile strumento classificativo.4 punti
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La collezione continua ..... Due denari 1792 Vittorio Amedeo III3 punti
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Un buongiorno a tutti Questo e' il mio debutto nella sezione per mostrarvi e condividere con voi la mia prima moneta avanti Cristo. ACILIA - Man. Acilius Glabrio (49 ac) denario con al D testa della salute e al R la salute nutre un serpente. BAB. 8, SYD 922, CR 4421a Dopo le imperiali la tentazione di ripercorrere il tempo a ritroso e' troppo forte. Spero mi aiuterete con commenti, consigli ed eventuali critiche. Grazie3 punti
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Ma guarda che "coincidenza"... Proprio la foto del dritto è sfuocata è così non è possibile esaminare per BENE i dettagli della zona interessata...3 punti
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Salute siccome anche l'occhio vuole la sua parte,quest'oggi in questa sezione posto questa moneta che è stata messa in vendita da Numismatica Genevensis nella sua settima asta del 27 novembre 2012 Scudo bianco:Vittorio Amedeo II (1675-1680) I Periodo ,reggenza della madre 1680. Zecca di Torino. AR, gr. 27,15 - ø 41,0 mm. D/ MAR. IO. BAP. VIC. AM. II. D. G. DVC. SAB., busti accollati della Reggente e del Duca a destra. R/ PRINCI PEDEM. REGES. CYP. , nel campo scudo semplice con croce coronato sostenuto da due leoni rampanti affrontati, lo scudo poggia su un mascherone, all’esergo I680. Riferimenti: CNI 37. Simonetti 5/2. Davenport 4171. ST 68. MIR 837b. (R5). Biaggi 708a. Molto Rara. --Salutoni -odjob2 punti
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dovrebbe essere questa SNG Copenhagen 61, Lindgren & Kovacs 1451 Æ23 [AVT K O]VAΛEPIANOC ANAZAPBOV MHTPOΠO Radiate draped cuirassed bust right Bust of Artemis (or Selene?) right, crescent behind shoulders. Γ/Γ in left field, A/M/K in right field.2 punti
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Se poi vogliamo leggere (molto) sul periodo spagnolo e anche austriaco non posso che consigliare caldamente "Il Ducato di Milano dal 1535 al 1796" di Sella e Capra, facente parte della collana edita da UTET "Storia d'Italia" a cura di G. Galasso. E' un'opera un po' datata e di non facilissima reperibilità, comunque nulla di impossibile da trovare. Più di 600 pagine tutte di storia milanese! Ovviamente sulle belle monete postate avete già detto tutto, non posso che accodarmi ai complimenti per i vostri bellissimi esemplari! Antonio2 punti
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Caro @apollonia, riconosco la tua ottima conoscenza sulle monete di Allessandro , ma su restauri non sei abbastanza preparato. Osservando le foto , ritengo che nessun intervento è stato fatto sulla moneta, in tre punti ti faccio osservare che il tutto e rimasto cosi come era . In A la guancia , in B la parte inferiore della bocca del leone e C un lieve colpetto sul mento. Se qualcuno (restauratore) avesse messo mani a questo tetra per migliorarne la qualità , sarebbe stato un giochino far scomparire questi difetti. Personalmente ritengo che la moneta , precedentemente pulita chimicamente ,abbia ripreso ad autoproteggersi , creando questa colorazione "fumé" e che i rilievi si sono evidenziati . All'amico @skubydu, certamente le foto dei cataloghi del 1994 non hanno niente a che vedere con quelli di oggi. Personalmento la preferivo come era nel 1994 e non oggi dove e stata pulita (A) la criniera del leone, e stata tappata ad ore 10 sullo spigolo del bordo e bulinata barba e baffi . sul rovescio è evidente la bulinatura sotto esergo nell'etnico.la mano che tiene il grappolo d'uva e il suo braccio, cosi pure la ninfa centrale ecc. Poi se già allora avevi dubbi.......pensiamo oggi. All'amico @Archestrato,Il tetra di Syra non è proprio allo stato naturale.......ovvero e stata lavata chimicamente e si sono disciolti i sedimenti che si legavano con il cloruro , osservando il dritto (la quadriga) un terzo della superficie ha una forte corrosione che ha compromesso la superficie del metallo irreversibile. Semmai è una moneta che se un restauratore si vuole cimentare, dovrà scolpirla a bulino e bisturi , perdendo l'originalità dell'antico che desciveva sui manuali Hoepli , se ci riesce. La foto che allego ,con le linee rosse , le corrosioni profonde. nel riquadro tentativi di pulitura dilettantistica che han lasciato i segni.2 punti
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Concordo. Per non parlare delle "bolle" speculative che hanno caratterizzato molte monete del Regno, di nuovi "ritrovamenti", mantenuti accuratamente celati ma che, una volta riversati sul mercato, hanno giocoforza influenzato al ribasso i prezzi di talune monete. Potrei ancora parlare del "giacimento" di ori di V.E. III di cui alla ormai fantomatica "nota 56", giacimento scoperto ma non ancora coltivato (almeno si spera...), che se finirà sul mercato porterebbe alcune tipologie auree di V.E. III ad essere scambiate al peso del metallo. Mi rendo però conto che sto finendo anch'io per fare "finanza" e non numismatica. M.2 punti
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Ciao a tutti, ho letto con passione l'evolversi di questa interessante discussione e penso che un mio intervento "qualificato" , possa chiarire alcuni punti essenziali fin dove si può e si deve e quando sarebbe "onesto" lasciare le monete per come sono arrivate a noi , dopo millenni. Mi rattrista l'ultimo post di @Archestrato su il bronzo di Thermini , dove nel 1994 alla M&M lo mette in vendita con la sua vera genuinità . Rivederlo non restaurato, ma "lisciato e ritoccato"fa sconcerto. L'avessero lasciato com'era , probabilmente avrebbe fatto un prezzo più alto. Purtroppo il mercato e anche questo. Chiederei ad @apollonia di evidenziarmi dove intravvedi che sia stata " con un sapiente intervento che ha mascherato la leggera usura del conio di diritto e ha generato in breve tempo una leggera patina da polisolfuri o ipocloriti riportata nella descrizione come ‘cabinet tone’. " Grazie. Magari dopo che apollonia mi farà capire quale intervento abbia subìto questo tetradramma , mi rivedrò la foto ingrandita perché proprio non rilievo che ci sia stato un intervento. Magari mi sbaglio. Non e vero che tutte le monete Greche in argento (di bell'aspetto) siano state pulite chimicamente o restaurate. Sono facilmente riconoscibili dai fondi naturali a volte speculari e che andrebbero toccate con i guanti.Il discorso sull'argento e complesso e anche se uno ha una grande preparazione chimica-fisica ,può facilmente intravvedere la luna per il sole. Una moneta in argento, non è sempre che ci arrivi con solfuri o rivestita di cloruri legati ad sedimenti vari. Molte monete , se si sono rinvenute in ripostigli e in vaso in coccio integro , solamente le monete che hanno contatto con il coccio si prestano ad autodifendersi e si ricoprono (naturalmente) di solfuro d'argento. Le altre all'interno del nucleo , ci arrivano così come sono stati tesaurizzate. Diverse sono le monete che sono state nascoste in sacco di pelle o in un coccio che con il tempo si lesioni e fa sì che intemperie ,umidità ed altro ,rendono nude le monete , in questo caso ci arrivano con cloruri ben spessorati e a volte anche con gravi corrosioni irreversibili. Premesso che l'argento se è attaccato da agenti chimici tende a difendersi, cercando di proteggersi . Questo processo può essere riprodotto in pochi giorni in laboratorio, quello che "naturalmente" ci sarebbero voluti anni. Non pitture o rivestimenti vari ma veri solfuri . Molte volte può succedere che per via del tipo di pulitura (bagni chimici) , nell'arco di un tempo può soffrire di eventuali residui chimici che non sono stati eliminati , in questo caso avviene una autoprotezione lenta ma visibile e probabilmente un una facciata più che dell'altra (se conservata in vassoio) in questo caso , sarebbe opportuno girare la moneta ed aspettare che si autoprotegge anche l'altra faccia.2 punti
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Giusta analisi quella di min_ver. E' una crisi trasversale oltre che globale, ovvero investe tutti gli ambiti. Sarà certamente effetto della crisi economica (e politica) senza fine che tocca ormai tutti sia nel portafogli che nei processi psicologici che governano le spese/investimenti, influenzati dalla visione a corto raggio di un futuro dalle tinte molto incerte. Ma é anche un segno di un mondo che cambia (in peggio ??!). Un mondo ed una società sempre piu' liquidi e destoricizzati. Un mondo sempre piu' insensibile alla bellezza (con la "B") e sempre meno attratto dal fascino della nostra storia passata (che fa le nostre radici, culturali ed umane). Un mondo dunque sempre piu' concentrato nel solo presente, schiacciato tra un passato che sembra non appartenerci ed una caricatura di futuro tutto tecnologia ed economia ... parafrasando ... Parigi val bene un iPhone !!! ... non certo un "pezzo morto" di storia passata quale una moneta ....2 punti
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Scrivo un breve passaggio per non lasciare gli ultimi interventi senza risposta: ..... ecco come nascono le leggende quando gli scritti non sono supportati da documentazione: Il Prota scrive che nell'officina monetaria di Torre dell'Annunziata (anche se a volte la definisce zecca) oltre ad alcuni tipi che secondo lui, in base ad alcune caratteristiche, si sarebbero coniati lontano dalla zecca principale di Napoli, vennero battuti alla tagliuola e punzonati, i Tornesi con l'Ara del 1621 dicendo che questo è confermato dal fatto che la zecca principale alla fine dell'anno 1621 fu inoperosa per la battitura di moneta in rame. Egli fa rientrare, quindi, il Tornese con l'Ara in questa casistica, ma senza documenti a supporto della sua tesi........aggiungo poi che scrive che la lettera P presente sotto l'ara di uno di questi esemplari è del Pacifico (mastro di banca all'epoca)....quindi commette un errore. Ma quello che interessa è il fatto che si è poi accostato che questo Tornese, di presunta coniazione nella predetta officina, sia uscito addirittura con una coniazione fatta a mezzo macchina, cioè "al bilanciere".2 punti
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A mio modesto parere questo fenomeno, che credo fotografi in termini generali il mercato in modo abbastanza fedele e senza entrare in alcun caso specifico, per il quale mi astengo non avendone più il polso (ho venduto tutta la mia collezione accumulata in trent'anni per motivi personali ad autunno 2015 ottenendo un più che soddisfacente ritorno su quanto speso), riflette in maniera molto precisa quanto in atto nell'economia globale. Mi riferisco alla forbice ricchi-poveri, per cui i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. In altre parole, un 100 lire 1878 in "vero" FDC o un 80 lire 1831 Carlo Felice, continueranno inesorabilmente a salire, e le "povere" spighe e apine in rame di VE3 in BB a scendere. Perché comunque relativamente ai 294 esemplari del 100 lire (o quanti ne sono rimasti, cioè meno) o della dozzina o giù di lì di 80 lire, sul mercato ci sono altrettanti e più facoltosi collezionisti-investitori disposti a sborsare 70 e passa mila euro, mentre degli spiccioli il piccolo collezionista (al quale vanno tutte le mie personali simpatie) è costretto a fare a meno. Non vedo, almeno nel medio termine, alcun elemento che possa invertire questo trend, che sicuramente favorisce chi si affaccia alla numismatica ora e può invece teoricamente penalizzare - in caso di necessità di realizzo - chi ha comprato ai prezzi massimi. E' solo la mia personale opinione naturalmente.2 punti
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Buongiorno, posto questa rara medaglia in bronzo coniata in soli 12 esemplari per il settecentesimo anniversario della morte di Papa GREGORIO X, diametro mm. 50, grammi 46,3. Sui cataloghi LaMoneta è già presente la scheda con l'esemplare in argento la cui tiratura è di 150 esemplari. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MH693/51 punto
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KUNKER asta 281 del 27 Settembre, lotto nr. 1717, non dite di non averlo visto.......1 punto
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Concordo, tra l'altro assi e dupondi di Alessandro Severo sono molto meno comuni dei sesterzi e dei denari. Saluti Eliodoro1 punto
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Se mi vuole fare concorrenza ho già perso in partenza!! sono contento che riesce a trovare delle monete in bella conservazione!!!1 punto
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Ciao @dizzeta, un saluto e un parere al volo: invece secondo me la spina non c'è. Infatti quel conio è un poco travagliato come hai sottolineato anche tu ( e il segno al quale ti riferisci dalla fotografia mi pare anche in incavo piuttosto che in rilievo). Un caro saluto e a presto Monica1 punto
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Ciao Amico mio! purtroppo la data non si legge, si vede solo la T finale, ma io li ho visti sempre solamente del 1576, quindi penso sia quella la data! ho già molta voglia di venirti a trovare... Dobbiamo organizzare un giorno per poterci vedere e vedere qualche moneta savoiarda! hai ancora sentito Jean? Sono mesi che non ho sue notizie.. metto da parte qualche grissino da portarti...1 punto
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Visto che ci siamo consiglio di leggere sul sito personale di Luca Gianazza www. sibrium.org le slides tratte da una sua conferenza sull' organizzazione e l'amministrazione spagnola per la zecca di Milano. Veramente ben fatto e con una slide che richiama il Cipolla per numeri e materiali delle emissioni con istogrammi relativi.1 punto
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Facciamo un po' il genovese , secondo il mio modesto parere la spina c'è anche perché vedo comunque gli apici della croce arrivare anche in quel quarto fino al cerchio interno, quindi e' un altro segno, gran bel denaro comunque sia anche a livello epigrafico, poi in fondo sulle lettere c'erano anche analogie con monetazioni dello stesso periodo e quindi e' tutto sempre estremamente interessante, un caro saluto, Mario1 punto
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Bene, vedo che il gruppo dei Cordusiani che presenzieranno inizia ad essere ben nutrito (ma d'altronde noi giochiamo in casa )! Mentre alla scorsa edizione si era riusciti a godere la location "solo a metà" quest'anno non dovrebbe più esserci il cantiere all'ingresso e quindi lo spettacolare cortile di Palazzo Bocconi dovrebbe fornire una cornice verde di assoluta bellezza all'entrata dei visitatori. Ovviamente anche la decorazione degli interni non è da meno come livello artistico, chi era presente alla scorsa edizione potrà senz'altro confermar quanto dico...1 punto
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"L'amico Michele nella sua disanima, forse dimentica che negli anni 80 e 90 non esisteva il livello di comunicazione, e quindi conoscenza, di oggi." Ciao Pino. Non non lo dimentico, ci mancherebbe. Però, ho casualmente sottomano una raccolta di listini "a prezzi segnati" risalenti agli anni '50 del secolo scorso, editi dal Prof. Luigi De Nicola, numismatico attivo in quegli anni (forse i nostri amici più maturi si ricordano di questa ditta, che aveva sede a Roma in Via Del Babuino n. 65). Ebbene, la cosa che mi colpisce di più di questi listini è l'assenza pressochè generalizzata di monete in FDC e la presenza, pressochè costante, di monete indicate in BB e moltissime, udite udite, riportate persino in B e MB. Ora, mi chiedo cosa accadrebbe se nei listini dei giorni nostri trovassimo pagine e pagine di monete in B, MB e BB, raramente qualche SPL ed eccezionalmente qualche FDC. Un listino del genere verrebbe oggi utilizzato forse come "zeppa" per tenere dritta una sedia sgangherata o per accedere il fuoco. Non c'è dubbio che la sensibilità del collezionista, con il tempo e almeno sulle monetazioni più diffuse, si sia modificata fino a raggiungere quella intransigenza sulle conservazioni che conosciamo bene e che talvolta rasenta il "paranoico". Non è male però ogni tanto dare un'occhiata indietro e ricordarsi com'era la sensibilità dei collezionisti ed il mercato, pur povero di immagini, di listini patinati e di materiale di super-iper-eccelsa conservazione. Posto una qualunque pagina a caso del "IV Listino del dicembre 1956" ma potrei proporVi pagine e pagine di monete riportate in conservazione che oggi definiremmo eufemisticamente..."imbarazzante". Saluti. M.1 punto
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L'amico Michele nella sua disanima, forse dimentica che negli anni 80 e 90 non esisteva il livello di comunicazione, e quindi conoscenza, di oggi. Che molti compravano, per esempio, una moneta di VE3 BB non essendo ben consci della quantità di tale materiale disponibile, e magari senza mai aver visto com'era fatto un FDC. In fondo pochi anni prima già vedere la foto di una moneta era utopia... Si vedevano i disegnini fatti a mano, piuttosto che i ricalchi a carbonella! Senza voler parlare di quanti "acculturati" numismatici (volutamente con la minuscola), accumulavano compulsivamente tutta la brodaglia confezionata dalle varie zecche proprio per loro, e che oggi riportano ai vari numismatici con i trolley per venderle a peso o vicino allo stesso. Mi pare che si voglia far finta di non sapere che il prezzo di un oggetto nel mercato libero, é l'unico metro credibile (e possibile) dell'interesse che vi é da parte di privati per lo stesso. Fa da eco al post nella sezione convegni, dove si pensa che il mercato del regno sia crollato, quando, semplicemente, é cambiato, e rimodulato secondo il tempo in essere. E chi del settore non se ne é accorto per tempo ne ha pagato e ne paga le conseguenza economiche. Tutto qui.1 punto
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Salve a tutti, finalmente aggiungo le foto di alcuni particolari che mancavano, soprattutto le lettere incise ES sul contorno. Saluti!1 punto
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Non avevo letto prima questo post, avevamo scritto quasi in contemporanea temo. E mi scuso perché non ho segnalato che avevo alterato l'immagine, per alleggerirla il più possibile e poterla inserire l'avevo trasformata in bianco e nero ed alterata ritagliandola.. La riposto con la tinta originale del catalogo. Scusate ancora..1 punto
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Forza teniamo viva questa discussione che merita di continuare, tra l'altro questa moneta è stata molto coniata, i conii sono stati tanti e i collezionisti spesso ce l'hanno... Posto anche il mio esemplare per un confronto con quello di @Philippus IX ,indubbiamente non hanno i nasi, le labbra, gli occhi così pronunciati....d'altronde i conii furono molti e i ritratti probabilmente differiscono anche se uno così onestamente non l'ho mai visto... La particolarità del mio che ora posto, un ex Varesi, più bello in mano forse che in foto, è il peso, di 27, 98 gr. decisamente alto per il tipo e che supera di poco il range massimo indicato nel MIR Milano che è di 27, 82 gr. Quindi una nota in più per Toffanin per la seconda edizione e un quesito che si pone dopo questi due esemplari, spesso vediamo c'erano eccedenze di peso, si possono immaginare a questo punto almeno due modalità per riportarli a un peso non eccedente, il pizzicarli con un arnese specifico o il lavorare i bordi rendendoli in alcune parti lineari e squadrati. Gli ultimi due esemplari compreso il mio fanno pensare a questo, infatti sono entrambi comunque di peso decisamente elevato....1 punto
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La frase di Odjob e' significativa: Chi conosce il mercato e le monete sa cosa proporre ai "convegni"e cosa alle aste. Questa dice tutto, andatelo a chiedere a Franco e ad altri come e' andato il convegno..... oggigiorno se non sei competitivo con materiale/prezzo/qualita' non vai da nessuna parte, e' finito (per i convegni e non so quando riprendera') il periodo del Regno,Repubblica (e anche romane) che ancora tanti si ostinano a portarlo sperando in acquirenti come gli anni 90. Il mercato la gente il tutto, si evolvono e a tutto questo bisogna starci dietro con estrema attenzione, in questo momento sta andando molto forte sul mercato monete della Francia del 1500, monete statunitensi,monete coloniali,stati preunitari, in particolare zecche del centro Italia, monete in ag del terzo reich,medaglie fasciste, etc etc. Corallino1 punto
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salve,ho questo due denari che non mi quadra con la data,possibile errore ? Grazie17081 punto
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occhio di falco Fabrizio, sì, è proprio lo stesso del Greco. allego foto. Lo stemma pare proprio quello.1 punto
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Furti,mi sembra che non ne siano stati fatti Chi conosce il mercato e le monete sa cosa proporre ai "convegni"e cosa alle aste. Ho messo fra virgolette la parola convegni poiché,secondo me,i convegni sono quelle riunioni dove si illustrano studi su monete ed il prettamente commerciale lo chiamerei mercatino. Come disse un utente in chat:"quando vado al supermercato non dico che vado al convegno di generi alimentari" --Salutoni -odjob1 punto
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Ma è possibile che venga prodotto un falso di tale elevata qualità e poi si sbaglia a scrivere la P di IMP ?????? Ingenuità imperdonabile, ma anche improbabile data la scaltrezza dei falsari. Uno non sta neanche a perder tempo a fargli quella patina meravigliosa...1 punto
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Il libro è poi la base, la partenza per tutti, giovani e meno giovani, iniziare a collezionare senza studiare nel contempo o meglio precedentemente è un po' un azzardo, quindi libro come segno della cultura e dell'approfondimento. Come ha già detto Luciano Quelli del Cordusio hanno sempre seguito questa strada.... il libro come segno, simbolo per i giovani. Ben vengano quindi, per chi può, altri libri da dare ai giovani, magari come Lamoneta potremmo chiedere un subaffitto dello stand al CCNM o alla SNI , nel contempo questo Convegno sarà anche sotto il segno del libro con quello fatto dalla NIP per i giovani fatti da giovani che saranno consegnati gratuitamente al Convegno stesso e che sarà presentato nell'occasione. Vediamo anche se ho ancora qualche copia in più del Convegno di Parma " La numismatica e i giovani " con gli atti dello stesso fatto pubblicare da Lamoneta da dare a qualche giovane che ancora non lo ha....Parma indubbiamente in questo senso ha contato molto e fa piacere che altri seguano questa linea.1 punto
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Buona giornata Grazie! Sono sempre ben accetti. Noi di "Quelli del Cordusio" siamo in prima linea, fin dall'origine del sodalizio, per divulgare la cultura numismatica ai giovani mediante il dono di libri e pubblicazioni di carattere storico e numismatico. Ringraziamo quindi infinitamente le persone generose come te, che ci consentono di appagare la "fame culturale" di tanti giovani. saluti luciano1 punto
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Potrebbe forse essere anche Eger: http://www.acsearch.info/search.html?id=6758271 punto
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Caro scheggia complimenti per l'acquisto la medaglia è rara ma rimango sempre stupito come su questo forum nessuno voglia mai parlare di valore di mercato. Io sono un commerciante e perito numismatico ed essendo abituato a fare la stime posso dirti che vale al max 500 euro se fosse stata incisa valeva di più. Se sei un appassionato di medaglie e decorazioni italiane ti consiglio anch'io di acquistare la nuova edizione sulle medaglie italiane di Alessandro Brambilla.1 punto
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Se Gigante ha deciso di riportare quelle cifre avrà i suoi buoni motivi, non penso si sarà alzato la mattina abbia preso il righello e giù a depennare cifre a casaccio. Evidentemente basandosi sui suoi archivi questo è il trend che ha evidenziato. A me come semplice collezionista un simile ridimensionamento fa solo che piacere anche perchè diciamocelo di materiale del Regno in media/bassa conservazione ce ne è letteralmente a palate in giro e se guardiamo alcune tipologie di spicciolame vario (penso alle spighe, varie impero...) tranquillamente anche in alta qualità. Quindi certi prezzi/quotazioni che si sono visti con la corsa "alla qualità eccelsa" degli ultimi anni li ho trovati abbastanza fuori dal seminato... Per quanto riguarda il commerciante medio ovvio invece che questo drastico ridimensionamento possa farne scontento più di uno. Ragionando su numeri più ampi di quelli di un semplice collezionista infatti vedersi passare per esempio uno stock di dieci elmetti del 1927 in MB da 1100 euro di quotazione totale a 700 euro non fa sicuramente piacere. Figuriamoci poi su altre tipologie. Che poi tanto a dirla tutta come al solito ci saranno "Commercianti" seri e ... "commercianti" che faranno magicamente diventare molti degli elmetti di cui sopra da MB a BB conservandone il valore inalterato. Inoltre si potrà tranquillamente considerare solo il Montenegro che a quanto mi risulta ha lasciato le quotazioni invariate. (Anzi ora sarà ancora più conveniente per tanti "bancarellari" considerare il Montenegro per vendere e il Gigante per comprare ) E comunque per gli esemplari veramente eccelsi (come dice @Monetaio ) è il venditore e la legge domanda/offerta a fare il prezzo quindi lascia il tempo che trova questo ridimensionamento. Anzi secondo me magari potrebbe anche contribuire a far emergere i pezzi veramente meritevoli e che il venditore vorrà giustamente "difendere". Saluti Simone PS Qualcuno sopra citava giustamente il tanto millantato mantra "il Regno alle alte conservazioni non tradisce mai." che pare avere subito una incrinatura in questa occasione. A sfatare ulteriormente questo mantra nei prossimi anni potrebbe concorrere anche un' altra questione: proprio in questi giorni rileggevo alcuni articoli riguardanti la famigerata "nota 56" e il caso "dell' oro di Mussolini" per cui in due accumuli diversi in Banca d'Italia ci sarebbero decine se non centinaia di monete del Regno ora ritenute rarissime o comunque comuni ma dalle elevate quotazioni in alta conservazione. Chi è un semplice collezionista che raccoglie per puro piacere personale può continuare tranquillamente a sbattersene della questione. Ma chi raccoglie come investimento dovrebbe ben tener conto (o almeno essere consapevole) di questa spada di Damocle che in ogni momento pende sul mercato... (Senza considerare altri accumuli recentemente finiti sul mercato provenienti da altre fonti)1 punto
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L'eliminazione delle patine nerastre su monete d'argento che piaccia o meno è puramente un fattore estetico e pertanto un processo artificiale: Ogni tanto nelle aste vedo proposti denari romani con patine nerastre e rimangono quasi sempre invenduti o venduti alla base a valori inferiori al loro valore, nonostante la loro maggiore integrità intrinseca e il fatto che siano pressochè untouched. Ma se vengono poi puliti o spatinati ecco che, diventati belli brillanti, vengono subito rimessi in asta dove realizzano finalmente il loro valore di mercato. Ai collezionisti gli argenti nerastri non piacciono, e lo stesso vale per le monete greche. Quindi accettiamo il fatto che le monete antiche in argento vengono già di per se' quasi tutte modificate per incontrare il gusto collezionistico, è un dato di fatto e va accettato come tale, anche se apporta un cambiamento artificiale della moneta e modifica la "naturalità" della patina che si è venuta a creare sulla moneta in piu' di 2000 anni. I rilievi e il modellato delle monete sarebbero di fatto completamente leggibili anche con patina nerastra, che però non viene apprezzata dal mercato collezionistico. Riguardo al grading delle case d'asta, questo trova il tempo che trova. Non conosco collezionisti di antiche che comprano una moneta attribuendogli un valore in base al grading attribuitole in catalogo da una casa d'aste, l'unica cosa che conta è l'aspetto estetico dato dalla foto e questo è un dato molto piu' oggettivo di qualsiasi grading possa venirle attribuito. Anche perchè il grading per le antiche è un concetto molto relativo ed esistono scale di valori molto diverse applicate con criteri diversi. Anche tutto il discorso degli enti certificatori e delle scatolette per le antiche per me è meramente una speculazione o un tentativo di marketing, non ha alcun senso. Nessun collezionista esperto di mia conoscenza presta la minima attenzione ai grading dati dalle scatolette per le antiche e neanche a quello dato dalla descrizione dei cataloghi. Inoltre ogni Casa d'Asta ha la sua scala di valori, c'è quella piu' larga di manica ed entusiasta (come ACR, per cui le monete sono quasi tutte SPL nelle descrizioni) e quella piu' parca ed obbiettiva. Diventa di fatto impossibile confrontare il grading dato da due diverse case d'asta che hanno metri di giudizi e scale di valori differenti.1 punto
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Oggi mi sento un pò Robin Hood.... Crediamo al 100% dei prezzi realizzate dalle aste???? Tutte senza minimo garantito e senza aiutini in sala? Suvvia.....1 punto
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Ciao Miza, un ben ritrovato, a te e a tutti gli amici della sezione, dopo le vacanze estive. Complimenti per la moneta che hai postato nella discussione sui velieri; mi piace molto. Ne approfitto per segnalare alcune medaglie passate nella sezione del sito in cui è protagonista San Giorgio: La prima (gentilmente segnalatami da @sandokan ) pagina 4 post 84 della seguente discussione: Altre tre, fatte coniare da Alleanza Assicurazioni, si trovano in questa discussione: Buona serata. E.1 punto
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Finalmente. E non sono scese solo le basse conservazioni, ma tutte quante. Gigante ha deciso di facilitare il compito ai collezionisti scarsi in matematica e invece di dover dimezzare noi i prezzi ha provveduto lui direttamente. E' la volta buona che compro il Gigante nuovo.1 punto
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È giusto, inutile credere ancora agli asini volanti. Se ti presenti con un elmetto mb devi sperare di portare a casa 80 euro.. E via dicendo.. cosi acquistare un catalogo come metro di valutazione varrà qualcosa in più..1 punto
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Ciao Sabrina, prova a guardare qui: http://www.sibrium.org/Materiali/Coinfinds_report - Italy (med&mod).pdf1 punto
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I have the chance to have one of this "clandestine" copy of the plates but without the catalogue unfortunately. The Virzi's original handwritten manuscript has been sold recently in NY and it has realized several thousand dollars... Most of coins are reproduced on the Calciati's book (Corpus Nummorum Siculorum) anyway.1 punto
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Raggiunta la soglia dei 40 mila utenti registrati! Chi scrive molto per divulgare o fornire informazioni, chi si limita a leggere per imparare o potersi creare una linea di pensiero, chi sparisce e poi ritorna, chi compare per un attimo e poi scompare per sempre.. Complimenti a questa comunità che cresce a vista d'occhio e che ha dato tanto nella condivisione di conoscenze e spero potrà dare altrettanto! Un supporto utilissimo specialmente per chi (come me) ha moltissimo da imparare, ma anche un utile mezzo di confronto tra esperti dei vari settori.. Grazie!1 punto
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Il fatto che la storia etrusca ti abbia sempre appassionato, e che questo, mi sembra di capire, é il sostrato su cui si ancora la tua "voglia di collezionare" mi sembra un'ottima cosa. Sono conscio che la visione sia molto personale, ma ritengo che il collezionismo in ambiti quale quello di cui stiamo parlando (ma per la monetazione classica in generale) o é in qualche modo strumentale e direi "accessorio" ad un'attività di studio, o si configura come come un'attività finalizzata ad allineare in bell'ordine costose figurine Panini, in un album che non si completerà mai. Nel primo caso l'appagamento deriva dai risultati dello studio, nel secondo.. non ne ho idea. Non credo francamente che il passaggio attraverso il collezionismo di monete moderne o contemporanee sia obbligato, tutt'altro. Cio' che credo sia fondamentale é un approccio volto alla "ricerca", unita alla consapevolezza che non esistono album standardizzati su cui allineare le figurine, che il materiale é scarso, caro (ed ogni tentazione di cercare "scorciatoie" é da scacciare come il demonio), ed il più delle volte mal conservato. E che si spenderà molto più in libri che in monete, salvo un giorno abbandonare le monete, intendo quelle "possedute", per dedicarsi solo alla ricerca. Per rispondere alle tue domande: monete etrusche ne trovi abbastanza comunemente nelle aste, in Italia ed all'estero, ai prezzi e nelle condizioni che potrai vedere tu stessa consultando i vari cataloghi on line, o i siti che in qualche modo ne rappresentano gli archivi. Dopodiché, sulla base di una serie di fattori, puoi decidere di acquistare una moneta, e cominciare a studiarla, allargando progressivamante il perimetro dello studio, o di cercare di avere quanto meno un quadro generale della monetazione e fare quindi scelte più mirate onde avere stimoli per approfondire aspetti particolari. Non esiste una "ricetta" che abbia un valore universale. E' una questione molto personale.1 punto
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