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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/22/16 in tutte le aree
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L'influenza longobarda sui denari medioevali delle zecche di Aquileia e Trieste L’ALTARE DI RATCHIS Oltre milletrecento anni ci separano dal secolo VIII, epoca in cui il duca longobardo Ratchis (737-744), intimo amico di Paolo Diacono, commissionò l’altare che porta il suo nome; (oggi custodito nel Museo Cristiano di Cividale del Friuli, Udine). L’altare stava in origine in una chiesa cividalese dedicata a San Giovanni Battista. Per integrità e perizia scultorea è una delle testimonianze più prestigiose di quanto prodotto in epoca longobarda. L’altare si presenta come un parallelepipedo in pietra d'Istria (1,44 x 0,90 x 0,88 m): ruotando intorno ad esso in senso orario le scene si presentano secondo l’ordine cronologico del racconto evangelico: la Visitazione di Maria ad Elisabetta, l’Adorazione dei Magi, l’Ascensione di Cristo. Presenta uno stile fortemente astrattizzante, distante dalla resa naturalistica tardo antica, le figure umane presentano alcune deformazioni, quali quelle delle grandi mani degli angeli che sorreggono la mandorla centrale. I volti sono caratterizzati dall'assottigliarsi del mento (volti a "pera rovesciata"). Si può notare inoltre come la gerarchia dimensionale sia utilizzata, dando una grandezza maggiore ai personaggi di rilievo come Maria e Gesù. Nel secolo VIII, questo prestigioso altare si porgeva agli occhi dei fedeli in modo assai diverso da come lo ammiriamo oggi: il suo intaglio accoglieva stratificazioni di impasti policromi, gemme e lamine metalliche la cui ricchezza cromatica era simile a quella dei coevi mosaici, stucchi, miniature, avori ed oggetti di oreficeria. Da: www.arscapsa.com I DENARI Trieste: Arlongo con tempio e santo (Giulio Bernardi @Giulio Bernardi AT, R. Paolucci PAO 15) - Tempio a tre arcate con cupola .CIVITAS TERGESTV' - busto frontale nimbato e benedicente .ARLONGVS:EPISCOPIS Aquileia: Raimondo con Beata Vergine (Giulio Bernardi B28) - Madonna con bambino RAIMO NDV'PA - aquila ad ali spiegate AQVILE GENSIS Un accostamento stilistico tra questi due denari è senza dubbio certo: la tecnica figurativa ("l'espressione del volto, i punzoni" G.B.), la grafia ("le piccole S" G.B.). STUDI PRECEDENTI Alessandro Ruggia 1999 -Interpretazione apocalittica di un denaro triestino-: in questo articolo l'autore accosta la figura nimbata al Emmanuele imberbe presente sulle monete (hyperon ad es.) bizantine Arthur Zub @Arka -Le monete del patriarcato di Aquileia-: dove l'autore accosta la Vergine del denaro patriarcale alle rappresentazione dell'altare cividalese. A.Z. (giustamente) sottolinea le somiglianze stilistiche con l'altare che ricordiamo si trovava nella sede patriarcale, ma allora anche il denaro triestino che senza ombra di dubbio è creato dalla stessa mano ha avuto a modello lo stesso altare. Quindi senza scomodare la monetazione bizantina (Ruggia): il denaro triestino (come quello patriarcale) ha un'origine "longobarda" e probabilmente coniato nella stessa Cividale. Pareri?6 punti
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Vorrei iniziare un breve percorso archeologico fotografico di Roma antica che ci condurra’ a ritroso nel tempo , non tanto lontano , tra il 1800 e gli inizi del ‘900 , aprendo una finestra temporale tramite l’ attuale macchina del tempo disponibile all’ Umanita’ , che altro non e’ che la macchina fotografica . Le fotografie esposte ed eseguite in quei lontani anni , con strumenti rudimentali ma efficaci , ci permetteranno di gettare un’ occhiata su alcuni monumenti di Roma antica permettendoci di confrontarli con lo stato attuale ; ma oltre a questo confronto pratico , mi piacerebbe apprezzaste in particolare l’ aspetto romantico di tutte e tali fotografie quando Roma di quell’ epoca era praticamente irriconoscibile dalla Roma moderna se non fosse per la presenza dei monumenti antichi che ci forniscono dei punti di riferimento chiari e precisi ; questa trasformazione quasi radicale della Roma dell’ 800 inizio’ negli anni immediatamente successivi a quelli della presa di Roma del 20 Settembre 1870 che sanci’ l’ unione di Roma al Regno d’ Italia e pose fine al potere temporale dei Papi ; l’ anno successivo Roma divenne la Capitale del riunito Regno d’ Italia . Iniziamo questo viaggio nel tempo passato recente cominciando dalla prima fotografia , scattata nel 1880 , che riprende l’ Arco di Costantino , parte della fontana della Meta Sudans , all’ epoca ancora in piedi , sulla destra le pendici del Palatino e sulla sinistra quelle del Celio ; la fotografia emana un senso di romantica solitudine e di maestosita’ del complesso monumentale e panoramico della zona circostante , ben superiore alla sensazione che ne deriva oggi da questo stesso monumento immerso in una moltitudine di folla umana e di transito , nei paraggi , di macchine ed autobus ; anche la prospiciente Via alberata di San Gregorio che dall’ Arco arriva al Circo Massimo rende bene l’ idea dei cambiamenti inarrestabili dei tempi . Sulla destra in basso rispetto all’ Arco si notano delle persone sedute su quelli che sembrano pannelli in travertino o in marmo di antichi monumenti .5 punti
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DE GREGE EPICURI Ma perchè interessarsi a Costantino e collezionare monete costantiniane (sue e del parentado)? Quando io ho iniziato con le romane, più di 20 anni fa, noi principianti ci buttavamo quasi tutti sulle emissioni del 1° secolo, e così ho fatto anch'io. Il fascino dell'età dell'oro augustea (Virgilio: puer natus est nobis,ecc.), la fine delle guerre imperatorie, l'inizio glorioso di una nuova epoca, quella imperiale. Per di più, i bronzi di Augusto si trovavano piuttosto facilmente ed a costi ridotti; e si riusciva a beccare anche qualche moneta dei successori, e qualche denario dello stesso Augusto. Oggi il panorama è molto cambiato, ed ai neo-collezionisti che mi chiedono un parere, io consiglio di iniziare da Costantino. Bene o male, le sue monete si trovano, a volte anche in buona od ottima conservazione, di solito seza svenarsi; presentano grandi varietà (di legende, di tipologia, di zecca...) e sono quindi un'ottima palesta per imparare ad osservar le monete, a classificarle, ad apprezzarle. Poi, proseguendo, si possono cercare anche le rarità, i pezzi preziosi; o si può imparare ad accontntarsi (saggiamente!) osservando i medaglioni nei musei. Certo, il periodo storico è del tutto diverso: siamo all'inizio del tardo antico, il tema è quello della crisi e della difesa dell'impero, del confronto fra la religione antica e quella nuova, delle nuove forme di assolutismo...Ma il materiale storico è molto abbondante e appassionante. Chi ha l'olfatto fine, può già sentire odor di Medio Evo, con tutte le nuove complessità ed i collegamenti col nostro mondo.5 punti
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Direi di fare in questo modo... se non riesce a caricare le foto da solo può inviarle a me a questo indirizzo di posta elettronica: reficul[o]lamoneta.it In seguito sarà mia premura caricarle qui. La discussione rimarrà chiusa fino a quando non riceverò per email queste foto. Saluti.4 punti
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Mi piacerebbe molto esserci, chissà se riesco ad organizzare una trasferta...2 punti
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Bravo dux-sab ! Il foro, passante, interessava la "C" a rovescio e pure il diritto sopra la testa del buon Traiano. Inoltre possiamo notare che la macchia verde (cancro del bronzo?) non è attiva o perlomeno negli ultimi cinque mesi non è progredita. Come lo sappiamo? Semplice... Nessun peccato capitale ma insomma... mi pare più corretto presentare una discussione tipo "ho cercato di obliterare un foro passante che mi infastidiva la vista... che ve ne pare?". Se fosse nei miei vassoi mi darebbe più fastidio la macchia verde e un'eventuale progressione della lesione (se tale è)... Ciao Illyricum2 punti
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Buonasera, Vorrei continuare la discussione sulla monetazione di Candia citando alcune monete contemplate nel Lazari e non ancora trattate in questa discussione. Desidero infatti conoscere la vostra opinione in proposito. Infatti, come è noto, il Lazari non è sempre molto esaustivo e preciso: ad esempio colloca la serie di 15, 30 e 60 Tornesi di Giovanni Corner genericamente per il Levante e non specificatamente per Candia oppure dimentica alcuni dogi nell'elenco delle Carzie per Cipro. Comincio con le 3 monete di Franceso Molin (1646-1655) attribuite da Lazari a Candia (si veda l'immagine allegata): 57 - Gazzetta doppia (4 soldi). Lazari la definisce come la più rara (perché le altre sono comuni....) ed afferma di averne visto solo un esemplare alla Marciana. Diametro 28mm / Peso 5,8g / Mistura. Diritto .FRANC.MOLINO.D.V. / .Z.A.S. in esergo / Donna coronata seduta regge il corno ducale ed un scettro, leone ai piedi. ZAS indica il massaro Zuanne Alvise Salamon (1650-1651). Rovescio: *SANCT.MARC.VEN* / *IIII* in esergo / Leone in soldo con Vangelo e spada. 58 - Gazzetta semplice (2 soldi). Lazari dice di averne esaminata una alla Marciana senza specificare se ne abbia avute altre sottomano. Diametro 23mm / Peso 3,96g / Mistura. Diritto .FRANC.MOLINO.D.V. / .Z.A.S. in esergo / Donna coronata seduta regge il corno ducale ed un scettro, leone ai piedi. Rovescio: *.SANCT.MARC.VE. / *II* in esergo / Leone in soldo con Vangelo e spada. 59 - Soldo: Lazari in questo caso conferma la visione di due esemplari, uno della Marciana ed un altro della raccolta Correr. Peso 1,90g / Mistura (viene citato il peso di solo un esemplare, non specificando quale ed il diametro viene tralasciato). Diritto: .S.M.V. FRANC.MOL / *12* in esergo. Rovescio: coniato utilizzando il conio di diritto della gazzetta citata sopra con conseguente sbordamento dovuto alla differenza di diametro. Avete notizie su queste emissioni? Circolarono realmente o furono soltanto prove di zecca o "capricci di zecca" usando le parole di Lazari? Esistono ancora le monete che l'autore riferisce di aver visionato? Nel caso esistono delle foto? Io non ne ho mai vista una... L'unica cosa che mi sembra ovvia è l'attribuzione a Candia dedotta dal leone con spada. Sul web ho trovato solo un riferimento su rhinocoins: sono citate ma non rappresentate. http://www.rhinocoins.com/ITALY/VENEZIA/FRANMOL.HTML Nota: non sono sicuro di aver riportato i pesi correttamente. Ho fatto 1k = 0,207g ma vedo che nella tabella finale del Lazari dove indica il peso sia in K sia in g l'equivalenza diventa del tutto arbitraria e cambia da moneta a moneta ( in alcuni casi fa 1k=1g per altri circa 10k=1g ma forse mi sfugge qualcosa). Potreste illuminarmi anche su questo aspetto, per favore? Ovviamente sono in attesa dei vostri commenti! Grazie a tutti Alessio2 punti
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Buona sera, credo proprio di si.... i centesimi di € sono in ferro: poi trattati con appositi bagni galvanici in rame.2 punti
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Accanto al Vittorino di cui parlavo in questo post: sempre dall'asta 42 di P.-F. Jacquier arriva un altra (per me) piccola chicca gallica. Si tratta sempre di un antoniniano classificato - nell'asta - tra le imitative con rovescio ibrido (riferito ad altro imperatore, sempre gallico) che, questa volta, vanta anche un importante pedigree. Ecco l'esemplare in questione: TETRICO II (272-274 d.C.) Antoninianus; AE; 2,10 gr; orientamento assi 7h; zecca: off. locale(?) - Mint II (Trier?) D\ "C PIV ESV TETRICVS CAES", busto radiato, drappeggiato e corazzato visto di fronte e volto a destra. R\ "[PROVI]DENTIA AVG", la Provvidenza stante in piedi volta a sinistra con bastone nella mano destra, cornucopia nella sinistra e globo ai piedi in basso a destra. RIC ---; ELMER ---; Normanby Hoard ---: Cunetio Hoard n. 3041 (1 esemplare) Provenienza: ritovamento presso Bad Münstereifel (Eifel) - ex coll. Gilljam - ex coll. Thys - ex Jacquier Si tratta di un antoniniano di ottima fattura, dimensionalmente congruente con le emissioni ufficiali, legende corrette e stile assolutamente consono alle emissioni regolari a nome di Tetrico II. La questione è sempre la medesima della precedente analisi fatta per l'esemplare di Vittorino citato in premessa: moneta ufficiale o imitazione ibrida? Alcune osservazioni: 1) Perchè si parla di "ibrido"? Perchè la PROVIDENTIA AVG così rappresentata è un rovescio tipico di Vittorino: 2) Il busto del pezzo di Tetrico II è il tipo (b) citato da Bland nel suo "The 1973 Beachy Head Treasure Trove". 3) Il busto (b) per Tetrico II è attestato unicamente presso la "mint II" ovvero presso la zecca di Trier. 4) Il rovescio PROVIDENTIA AVG è l'emissione di chiusura a nome di Vittorino battuta proprio presso la zecca di Trier (mint II) presumibilmente nel 270-271. 5) Il pezzo presente nel Cunetio Hoard è stato catalogato come imitativo ibrido. Siamo sicuri che sia realmente così? Per gentile concessione di utente del F.A.C. (http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=108365.0) ho recuperato l'immagine del pezzo presente nel ripostiglio: Anche in questo caso lo stile è buono, la foto è quel che è, ma permette comunque di apprezzare la moneta. Vi è identità tra i due pezzi di legenda sia per il dritto che per il rovescio. I due pezzi sono frutto chiaramente di coni e incisori (e officine/zecche?) differenti. Volevo ora evidenziare alcune differenze tra le due "PROVIDENTIA": - le lettere della legenda del pezzo del Cunetio Hoard sono meno rifinite, sebbene corrette e più vicine a certe imitazioni di ottima fattura che non alle emissioni ufficiali - il busto del pezzo del Cunetio non mi sembra del tipo (b) bensì mi pare più consono al tipo (d) riferito alla zecca di Colonia (mint 1) - la "PROVIDENTIA" al rovescio non ha il globo ai piedi - variante nota anche per Vittorino - (lo stile della raffigurazione è comunque molto buono) - la spezzatura della legenda al rovescio nel pezzo del Cunetio Hoard segue la medesima spezzatura di legenda delle emissioni di Vittorino, mentre il pezzo qui analizzato presenta una legenda distribuita in maniera differente con la "N" della legenda a ore 12 del rovescio sopra la testa della Provvidenza (caratteristica che generalmente non si rileva nelle emissioni di Vittorino) Complessivamente il pezzo del Cunetio, sebbene in maniera dubbia, potrebbe effettivamente essere classificato come imitazione ibrida il cui modello di riferimento per il rovescio sembra effettivamente essere stato un antoniniano di Vittorino. 7) Le emissioni di Trier (e genericamente quelle a nome di Tetrico II, eccetto le ibride con quelle del padre) presentano le titolature al rovescio terminanti con "AVGG": doppia "G" riferita quindi a padre e figlio. 6) Ritornando al pezzo in analisi volevo proporvi il busto utilizzato per l'ultima emissione ufficiale nota a a nome di Tetrico II presso la zecca di Trier: la "NOBILITAS AVGG": il tipo di busto è decisamente coerente e simile. Terminate queste osservazioni, provo a concludere facendo un po' di sintesi. A mio avviso la moneta è un'emissione ufficiale battuta presso la zecca di Trier e depongono a tale favore tutti gli elementi stilistici e ponderali. La mancanza della doppia "G" al rovescio potrebbe far pensare a un ibrido di conio con un conio ufficiale superstite di Vittorino ancora presente presso la zecca di Trier. Tuttavia la disposizione di legenda attorno alla figura al rovescio non trova confronti (almeno non li ho trovati io) sui pezzi battuti da Vittorino il che farebbe pensare all'approntamento di un conio apposito quantomeno per questa emissione. La doppia "G" a Trier viene introdotta dalla VI emissione con la LAETITIA AVGG a nome di Tetrico I (vedi tabella emissioni zecca di Trier): coeva alla "LAETITIA AVGG" compare a Trier anche il primo antoniniano a nome di Tetrico II. Considerando l'antoniniano analizzato in questa discussione come ufficiale a tutti gli effetti, va individuata l'emissone di riferimento che sarebbe quindi da ricomprendere tra la VI e VIII. Se assumiamo il tipo di busto come elemento distintivo questa "PROVIDENTIA" andrebbe collocata come VIII emissione e andando a considerare la rarità del pezzo e la legenda del rovescio priva della seconda "G" si potrebbe (?) vedere in questa coniazione un tentativo di indicare Tetrico II quale unico sovrano. Quindi tenendo conto che attualmente la "NOBILITAS AVGG" è l'emissione di chiusura della zecca di Trier e in assoluto l'ultima moneta emessa a nome di un sovrano Gallico, questa "LAETITIA AVG" potrebbe riscrivere la fase finale della storia della zecca di Trier e delle emissioni galliche ed essere effettivamente l'ultimo pezzo battuto dell'ormai finito impero Gallico: il canto del cigno del figlio di Tetrico I avvenuto pochissimo tempo prima che il padre deponesse le armi e si arrendesse a Aureliano.1 punto
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Carissimi, Volevo segnalarvi il volumetto che abbiamo scritto insieme all'amico @anto R all'interno di un progetto editoriale secondo noi molto lungimirante firmato NIP. E' un piccolo libriccino con una veste da "giornalino" dedicato ad un pubblico di giovanissimissimi in cui abbiamo tentato di raccontare la Numismatica con un linguaggio e con una veste pensati per loro. Il racconto riguarda le avventure di un bambino bolognese di nome Riccardo: la casa dove abita è troppo piccola, così i genitori decidono di traslocare; gli hanno promesso una nuova casa più grande, con una stanza dei giochi tutta per lui, ma quando vede la casa, al posto della sua stanza trova una vecchia biblioteca polverosa abitata dal fantasmino di Filippo Argelati, padre della numismatica italiana, con cui percorrerà un entusiasmante viaggio nel tempo alla ricerca delle monete della sua collezione perduta. Nel loro viaggio nel tempo i due protagonisti si imbatteranno in falsari, nobili, imperatori, banchieri, collezionisti, mercanti e nell'oggetto che li accomuna tutti: la moneta! E' un libro che può creare i presupposti di un primo incontro di un bambino con la Numismatica e la storia... La Numismatica... Che Avventura!1 punto
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per cortesia mi date una mano nella catalogazione? moneta in argento (o buona mistura) pesa 3,3 grammi, per un diametro di 20-21 millimetri grazie fin d'ora.1 punto
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Buonasera a tutti. Volevo portare alla vostra attenzione un sito che ho scoperto su cui è possibile effettuare ricerche sulle monete romane. Mi sembra molto efficiente. Se è già conosciuto e ho fatto un doppione inutile vogliate scusarmi. Il sito è il seguente: http://www.nummus-bible-database.com/1 punto
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Il Montenegro riporta quanto scritto nel 92, data del primo catalogo in cui vengono citate: al 796 Grossetto per Candia mm 27 gr. 5,58/6,02 al 797 Gazzetta per Candia ( 2o tipo col leone andante a sinistra) mm 24 gr.2,80/2,95 al 798 Gazzetta per Candia (1o tipo col leone di fronte, prove) mm 24 gr. 2,95 al 799 Soldo per Candia mm 20 gr. 1,55/1,88. Da questi dati si possono evincere 2 cose: 1a la verietà dei pesi, indice che di monete ne esistono più di una e sono state sia viste che pesate. 2a che le monete sono 4. Ora sarebbe interessante capire dove tira fuori questi dati Eupremio. Comunque anche se R5 sono monete esistenti. Altra moneta interessante sempre del Molin è il soldo da 12 bagattini di doppio peso da gr.3,79. Mai vista? Invece personalmente ho visto (anche se in foto) la doppia Gazzetta da 4 soldi per Candia mm 20/27 gr. 3,98 che il Montenegro giudica una prova e che invece personalmente giudico più una moneta di necessità avendo il IIII contromarcato. Anche questa moneta viene giudicata R5. Per un immagine visitare il sito di Mirko Bordin.1 punto
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Ciao Alessio Monete da bibliografia che, personalmente, non ricordo di averne mai visto una, né "de visu", né in foto; solo disegni...... Eppure qualcuna ci deve essere in giro; nel Montenegro sono censite, con diametri e pesi simili ma non uguali a quelli che hai riportato tu e per alcune, esempio il "Grossetto" (Doppia Gazzetta) lo censisce con le iniziali del massaro BB; e della Gazzetta ne riporta due tipi, con le iniziali del massaro PG (questa dichiarata "prova") e l'altra con le iniziali ZAS. Quindi il Montenegro ha evidenze differenti dal Lazari? Eppure nemmeno lui ha pubblicato delle foto! Certo è che veleggiamo tra un R3 e un R5 a seconda dei tipi. Piacerebbe anche a me vederne una. Ipotesi? Il massaro ZAS ha assunto l'incarico nel 1651 il PG (Piero Gritti) nel 1649, quindi abbiamo un segmento temporale per definire quando sono state battute, ma ci sono mai arrivate a Candia? Sappiamo che nel 1648 a Candia vennero battute monete di necessità, come le 10 Gazzette con lo stemma Grimani (infatti è chiamata moneta Grimani) e nel 1650 vennero battute altre monete di necessità come le 10 Lire Salvatori o Fides Publica; ..... ergo .... monete da Venezia non ne arrivavano in questo periodo e se per caso ne furono coniate e spedite, forse furono in gran parte intercettate dai turchi e le poche giunte a destinazione sono rientrate a Venezia con la caduta di Candia nel 1669 nelle tasche dei profughi ed a Venezia rifuse. Chiaramente le mie sono solo "fantasticherie"; però se queste monete fossero arrivate a Candia in gran copia, oggi ne troveremmo molte, come si trovano i Soldini ed in misura appena inferiore i 2 Soldini e 1/2. Invece ..... "ghe nè minga" saluti luciano1 punto
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Ahahahahahahah Jeffff,sono morta dal ridere!! Eddai,sono alle prime armi,tutto è iniziato con una borsa da 17 kg di monete trovata in un angolo della cantina appena trasferita nella nuova casa. Era lì,nascosta dietro ad alcuni vasi rotti ed a altre cianfrusaglie dei vecchi inquilini(suppongo). Dopo aver iniziato a divediderle per tipologia,anno,e via dicendo..e trovo 5 pezzi da 100 lire turrita testa piccola(a quel punto sapevo cosa cercare,mi ha aiutato un amico)...ed ora...ho scoperto di essermi perdutamente innamorata delle varianti e degli errori.. ?1 punto
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Questione di euro in più o euro in meno, dipende dal l'importanza che dai al quel difetto, te lo dice uno che le monete le prende anche bucate...1 punto
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L’iniziativa è della Fondazione Antica Zecca di Lucca e bisogna rivolgersi a lei o ad altri esercizi della zona. http://www.zeccadilucca.it/ita/index.php1 punto
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Ciao, la moneta non sembra provenire da montatura ed il difetto al rovescio pare originato da un tondello "difettoso" (gradevole moneta dove risaltano pettinatura e chignon).1 punto
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non si vede neanche un pullman di turisti parcheggiato dietro l'arco !1 punto
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bungiorno @rada! sicuramente un consiglio che posso darti è quello di raccogliere denari di Settimo Severo che presentano al rovescio le più importanti e famose divinità romane (Giove, Minerva, Apollo citaredo...), oppure quelle dei Severi in generale che al rovescio presentano la figura dell'imperatore. personalmente preferisco queste tipologie rispetto alle personificazioni dell'Abbondanza ecc. l'importante è la qualità!1 punto
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no, la tua è la RIC 243 Trier RIC VIII 243 Constans AE3. Trier. 348-350 AD. DN CONSTA-NS PF AVG, pearl-diademed, draped and cuirassed bust right, A behind bust / FEL TEMP-REPARATIO, Emperor in military dress standing on galley moving left, holding Victory and labarum. Victory sitting at the stern, steering the ship, A in left field. Mintmark TRP. Text Text1 punto
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La moneta dovrebbe essere la 672 del Varbanov ed. Inglese e la legenda completa: AYT K M ANT GORDIANOC AVG CAB TRANQUILLINA.1 punto
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Il problema è proprio quello: non esiste un corpus definitivo sulle galliche. Diciamo che Elmer e RIC sono i due testi di riferimento principali, ma entrambi contengono diverse lacune e diversi esemplari sono stati scoperti dopo la stesura di queste due opere. Le integrazioni sono arrivate con studi più o meno specifici e soprattutto relazionati a determinati hoard in cui o appariva un pezzo inedito oppure la composizione era tale da fornire dati rilevanti circa la reale ubicazione e attività delle zecche galliche e una più probabile successione cronologica delle varie emissioni (assodato che quella proposta da Elmer appare in buona parte superata). In tal senso è lampante il citato lavoro di Bland dedicato al Beachy Head Hoard e due tomi dedicati al Cunetio hoard e al Normanby Hoard (ripostigli che hanno dato contributi determinanti per le galliche). Recentemente un corpus che ha tentato di far sintesi è Schulzki, H. J. Die Antoninianprägung der Gallischen Kaiser von Postumus bis Tetricus. (Bonn, 1996) che però mi manca e sul quale comunque ci sono opinioni discordi. Non ha avuto il successo dei predecessori RIC e Elmer. Detto ciò... ritorno a quanto dicevo all'inizio di questo messaggio: di fatto non esiste un vero e proprio catalogo definitivo che contempli quanto finora noto e che aggiorni sostanzialmente i due testi storici di riferimento del periodo (anch'essi da utilizzare in contemporanea perché nonostante il RIC sia successivo si completano comunque a vicenda).1 punto
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Ciao Gianfranco e complimenti per la bellissima moneta! Secondo quanto trovato su forumancientcoins, dove si parla di una moneta di Massimino il Trace, OVLPIANWN (Ulpiano) è un genitivo riferito al nome della città AGXIALEWN per ricordare la fondazione da parte di Traiano e non il nome di un governatore. Riporto l'estratto d'interesse ed allego il link The legend OVLPIANWN AGXIALEWN is in the genitive plural crediting the coin as a product "of the Ulpian Anchialans". This genitive use is considerably more common than other forms of reverse legend. Cities founded following the military activities in the area under Trajan were known as 'Ulpian' in honor of the Emperor's family name. Commonly seen, besides Anchialus, are Ulpian Pautalia and Ulpian Serdica http://www.forumancientcoins.com/dougsmith/thrace2.html Alessio1 punto
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chi ti ha risposto è un esperto !.. confermo comunque che è un bronzo di Viminacium per Filippo I .. è sufficiente che digiti Viminacium - Filippo I su un motore di ricerca e avrai tutti i dettagli che cerchi...1 punto
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Facciamo un po' il punto della situazione, al momento mi sembra che ci sia una ragionevole certezza di esserci, anche per il pranzo ritengo, per i seguenti del forum che leggono, alcuni anche soci SNI, ma come abbiamo detto è aperto l'evento per tutti quelli che lo desiderassero : @dabbene @417sonia @anto R @DARECTASAPERE @magdi( chi porti con te in più ? ) @quattrino @rongom @giancarlone @matteo95 @expo77 Questo per l'ambito forum, mi auguro che pervengano adesioni anche dalla Segreteria della SNI da unirsi a queste e mi auguro che ci sia una buona partecipazione sia per la qualità e lo spessore dell'evento, sia perché in fondo è un test anche per la SNI e il consenso e gli apprezzamenti saranno importanti. Taggo anche @monbaldaperché possa avere anche lei un parziale aggiornamento, ritengo che comunque almeno per il pranzo si debba comunicare un numero di massima qualche giorno prima del 22 ottobre1 punto
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E' un rovescio raro e significativo di Nerva, la patina direi che è la sua. La moneta è stata pulita ma non hanno esagerato con la lisciatura dei fondi o le ribulinature. Ha però anche un colpo e dei graffi profondi sul modio al rovescio, probabilmente ricevuti nel terreno prima o durante il rinvenimento. Non è regalata ma il prezzo puo' anche starci per me.1 punto
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Mi sarebbe piaciuto molto esserci... Un plauso per l'evento che pare promettere bene, complimenti per l'entusiasmo che sempre vi contraddistingue, bella la nuova sede, e molto interessante il bollettino... Eros P.S. Era ora che Napoli...1 punto
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Ho letto il lavoro degli amici Magdi e Antonio, bella idea, interessante l'aspetto grafico in relazione all'excursus storico-numismatico. Scorrevole e intrigante la lettura, ricca d'immagini consone alla fascia di età a cui il testo è rivolto, e non solo. Potrebbe essere un esempio importante per avvicinare non solo i giovani all'ambiente, ma i diversi ambiti della società. Quando vedo entusiasmo e grande energia, non posso che congratularmi... Eros1 punto
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grazie..per il corso rapido che mi stai facendo,il mio cavallotto e uno di quelli,quasi tutto rame.la data ..come fai ad intravederla io con moneta in mano vedo niente.per le identificazioni,proverò ad inserirle come mi consigli,sempre che riesca a capire minimamente il tipo1 punto
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No, è l'imitazione di un'emissione sannita della guerra sociale. Come diavolo c'è arrivato il prototipo nei Balcani (se di balcanica di tratta)? http://numismatics.org/collection/1967.153.191 punto
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Caro Alain è difficile interpretare queste monete.. Tanti ci provano da anni ed io sono solo un principiante! visto che la zecca di coniazione risulta Torino potrebbe essere anche valida la tua ipotesi, proverò a parlarne agli amici del circolo, vediamo se sono d'accordo con te! ciao1 punto
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Esattamente quanto anticipavo una trentina di post piu' su ..1 punto
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Il nostro terzo bollettino del circolo numismatico partenopeo é pronto! Ecco qualche immagine in anteprima.1 punto
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Questa medaglia dovrebbe essere abbastanza raretta, non mi sembra una fusione. Il peso è di 24,46 grammi e il diametro circa 41,5 mm. Conio originale?1 punto
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Vi posso già dire che ci sarà ampio spazio sia sul l'evento della Nip a Milano che sul libro dei giovani nel prossimo numero della rivista " Monete antiche ", d'altronde e' giusto che iniziative virtuose e importanti come questa siano ampiamente divulgate in tutte le sedi e ambiti.1 punto
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Ottimissimo...Michè...saranno due giornate indimenticabili....fidati. A presto1 punto
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Ciao a tutti, Desidero partecipare a questa discussione e postare le immagine del mio ultimo acquisto al convegno NIP di Milano. Devo ammettere che questa moneta, mi comunica molte emozioni e mi dà un senso di appagamento raramente provato. Le foto non sono state fatte da me ma le ho trovate in un'asta sul web dove la moneta era stata battuta ad inizio anno (non sono il massimo e non rendono i dettagli ma la moneta è ora chiusa in una perizia che sto meditando di tagliare...). Le ho sistemate con photoshop in modo da conferile almeno il colore reale della patina (un bel marrone uniforme). A voi i commenti! 4 soldi (60 tornesi per Candia) D.29mm / Peso 6,27g1 punto
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Piccola integrazione al post di @magdi Ricordo che il libro (unico nel suo genere per la modalità comunicativa) è distribuito gratuitamente, basta contattare la segreteria NIP, proprio in un'ottica tutta incentrata sulla divulgazione. E' un libro per i giovanissimi ma non solo...secondo me anche qualche papà o nonno potrà divertirsi e magari, perchè no, imparare qualcosina su monetazioni a lui sconosciute. Ci tengo a ricordare che nel limite del possibile ci siamo attenuti rigorosamente alla realtà storica dei periodi su cui si è incentrata la narrazione, anche per la scelta dei personaggi si è cercato di seguire un criterio di coerenza storica o, dove ciò fosse infattibile, di mantenere nomi, ruoli, comportamenti il più possibile realistici. Buona lettura! Antonio1 punto
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Ecco alcune foto di domenica scattate nella reggia. Eravamo una sessantina circa. Al ristorante eravamo un gruppo da 47 persone. Bellissima e memorabile domenica in compagnia di tanti amici numismatici. Speriamo di ripetere al più presto una simile esperienza. Grazie a tutti!1 punto
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Soprattutto che cosa illustrava! ;) Se nessuno possiede i tre tomi o anche solo le dispense uscite con CN, vi posterò io le immagini... Ma non vorrei togliere a voi il piacere della ricerca e... della scoperta! :D Buona giornata, Teofrasto1 punto
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Ciao, tra le zecche medievali del Regno di Napoli, aggiungerei la città di Amatrice. Amatrice, all'epoca aragonese, era una piccola città dell'Abruzzo UIteriore, capoluogo di cantone del distretto di Civitaducale.... Durante il periodo della congiura dei baroni, nell'ambito di un Abruzzo da sempre filo angioino, Amatrice si mantenne fedele al Re Ferdinando I° d'Aragona, il quale, domata tale congiura, premiò Amatrice, con la concessione del privilegio... Dai repertori si legge che: In anno 1486 re Ferrante concede all’università et huomini della città dell’Amatrice ob fidelitatem erga eum observatam la terra di Civita Regale, la quale alias fu di detta città e per esso re era stata concessa alla città dell’Aquila, per rebellione della quale è devoluta ad esso re, e perciò la restituisce alla detta università; etiam concede la terra della Rocca e li casali della Montagna di Rosito, le quali olim furono di detta città dell’Aquila rebelle, come appare in Privil. La coniazione riguardò la battitura di Cavalli, con, al rovescio, la scritta :FIDELIS.AMATRIX ed al Diritto: FERRANDUS REX1 punto
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