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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/02/16 in tutte le aree
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Se a nulla servirebbe fare i nomi, meno ancora serve lanciare il sasso e poi nascondere la mano, se non alimentare polemiche o far nascere dubbi sulla bontà della "denuncia".4 punti
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Facciamoli invece i nomi...è utile a tutti, ai collezionisti e alla NIP stessa...il feedback da parte degli utenti è basilare per meglio definire l'immagine che si ha nei confronti degli altri.4 punti
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caro @dizzeta ringrazio molto sia te che il proprietario per la nuova fotografia postata, molto utile e che a mio parere evidenzia tre cose: 1) vicino al crescente non c'è traccia di alcuna "n" parziale ma si tratta del segno di potenziamento della croce che qui, come in altre parti del tondello, mostra uno scivolo del conio 2) nel quarto opposto al crescente c'è in effetti un segno in rilievo (e non in incavo come sembrava con altra luce) che però da questa immagine a me non pare affatto "un segno così ben definito e così simile alle spine che conosciamo": questo sia perché le linee del contorno sono irregolari, ma soprattutto perché il segno passa sotto il cerchio e prosegue fino a toccare l'asta inferiore della A. Dubito alquanto che fosse voluto...Del resto il fondo del tondello non mi pare perfetto, anzi (e, forse per questo motivo, interessante...). 3) Per quanto riguarda i denari di Genova e di altre zecche coeve possiamo sempre divertirci a giocare ragionando su delle fotografie, ma soprattutto in casi di novità presunte o di dubbi, le monete vanno sempre viste direttamente prima di potersi pronunciare seriamente (vedete sempre quanti "mi pare" mi sembra" e condizionali uso sempre in casi come questi ;)!) Un caro saluto MB P.S. Ma non si potrebbe vedere anche l'altra faccia della moneta e conoscerne i dati metrologici ?4 punti
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La fraudolenza dovrebbe essere avvalorata da un intrinseco calante o da un minor peso rispetto ad un nominale di riferimento; se diamo per buona almeno la collocazione temporale l'intrinseco è visivamente alto per il periodo (e spero quanto prima di poter usufruire della gentile disponibilità di un utente per averne una misurazione strumentale), fatto che farebbe venir meno l'intento speculativo; Il peso, se prendiamo in considerazione le frazioni di denaro documentate nei miei precedenti interventi, sarebbe altrettanto coerente con tipi monetali emessi da altre zecche del nord Italia (Verona e Venezia). Se intrinseco e peso, e conseguente speculazione, non spiegano la convenienza ad emettere una simile moneta...a che pro produrre una moneta di buon intrinseco e peso?? Forse, più semplicemente, la cripticità delle legende e la "somiglianza" con altri tipi potrebbero invece essere dovuti, come ipotizza Attilio Portioli nell'opera citata da @avgvstvs, dalla necessità per una piccola zecca (non necessariamente Mantova) che si stava affacciando sul mercato del nord Italia, di far accettare senza problemi fra il circolante dell'epoca il proprio nuovo prodotto ....nuovo prodotto e di scarso impatto quantitativo...tanto da scomparire rapidamente fra le pieghe delle memorie del tempo. E' passato un mese da quando questa discussione è stata aperta; nel corso di queste settimane la moneta è stata vista e studiata da tanti esperti e ha riscosso un serio interesse. Io ho maturato la convinzione che qui (qui, in questa discussione) manchi un anello fondamentale per il riconoscimento o la corretta catalogazione di questa moneta ma che questo anello esista. Io continuo a cercarlo e ringrazio di nuovo tutti coloro che si stanno impegnado in questa ricerca e i tanti lettori. Un caro saluto Mario2 punti
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Salve ragazzi l'altro giorno da Roma numismatic mi son fatto dei regali tra cui questo bel dupondio di Nerone,catalogato come ric 519,ma arriviamo al dunque,ho notato che alcune monete sempre con testa a sinistra riportano la scritta SC a meta' della moneta mentre nella mia e' riportato nell'esergo,si puo' trattare di una variante?guardando nel ric o in altri cataloghi non ho trovato nulla a riguardo.Grazie Ps vi allego sia la moneta in esempio con la S C a meta' e la mia con scritta in esergo2 punti
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A mio avviso si tratta di un falso fuso.... Allego la foto un poco raddrizzata e ho evidenziato in circoli rossi i principali dettagli dubbi, La sferetta vicino alla zampa sembra una tipica bolla di fusione. Poi i dettagli, a parte la maggiore usura, non sembrano conformi. Allego due esemplari che mostrano, a parte la migliore conservazione, anche rilievi più compatibili per l'autenticità2 punti
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Il colossale Palazzo chiamato poi Venezia con il suo torrione , eretto nel 1400 , in una foto del 1911 con la famosa Piazza percorsa da carrozze ; sullo sfondo la facciata minore del Palazzo abbattuta per fare spazio al Vittoriano .2 punti
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Se finora ho seguito con qualche difficoltà, devo dire che adesso ho completamente perso il punto centrale della discussione. Ammesso che ci sia.2 punti
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è un Ardite della Catalogna - Luigi XIV - Barcelona 1651 ( cosi' leggo) Catalogne, Louis XIV, ardit, 1651 Barcelone A/A - R Buste du Roi à droite, lauré, drapé et cuirassé, accosté de A - R R/+ BARCINO (lis) CIVI* (date) Écu losangé de Barcelone2 punti
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Buona Domenica Curiosissima! Potrebbe essere anche ..... e in i va ...... (e se ne vanno)?! Qualcosa di simile al francese e on i va. saluti luciano2 punti
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Ed eccomi quindi a riferirvi su quel denaro con la spina e il crescente di qualche post fa. Il proprietario mi ha fornito ulteriori fotografie, da diversa angolatura, da cui mi sembra di poter ben vedere che quel segno sembra una "spina" ben evidente e in rilievo, se fosse un segno casuale è ben strano sia così ben definito e così simile alle spine che conosciamo, non vi pare?2 punti
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buongiorno,e saluti a tutti!!.. una rissalita per vedere un altro N su uno di quelli favolosi denari..2 punti
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Vorrei spostare questa volta l'attenzione non sui "soliti" (stupendi) cavalli, indiscussi protagonisti della quadriga, ma sulla figura allegorica dell'Italia, di cui l'occhio solitamente percepisce solo la bella figura e il portamento, gli abiti, l'elmo... ma, ahimè, causa le ridotte dimensioni del capo, il volto è pressochè un mistero, o quasi, almeno mi pare ... Voglio dunque sottoporvi questo ingrandimento del volto (che probabilmente gli esperti di fotografia presenti sul forum già avranno avuto modo di ottenere ( e molto meglio di me)... Quello che vorrei dire è che sono rimasto colpito, e non poco, dalla bellezza del volto di questa "miniatura", appena accennata, per ovvie ragioni, ma cosi' viva e regale ... Davvero grande la bravura dei modellisti della zecca...1 punto
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In visita da un mio amico"edile"ho notato una tegola con uno strano graffito,inciso prima della cottura finale della stessa,mi disse di averla trovata durante la ristrutturazione del tetto di una chiesa situata al confine tra Piemonte e Lombardia. Il breve testo dice" i francese... Eintra 1796 In..." Lì per lì la cosa non mi ha detto niente me ma dopo una piccola ricerca,bastò digitare appunto 1796,si riverso'una notevole mole di dati relativi alla campagna d'Italia di Napoleone. Purtroppo la tegola è frammentaria e la scritta lacunosa,chissa a quale fatto di tale campagna si riferiva( sempre che si riferisse ad essa)' Comunque la "poesia" di questo lacerto fittile mi ha molto colpito ,del resto sono sempre stato sensibile al richiamo dei frammenti che lasciano campo a piu ipotesi. Voi che ne dite?1 punto
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Ciao a tutti. Con piacere vi presento una mia moneta che possiedo da un po': 10 Lire del 1928, due rosette al bordo. Credo che sia una moneta che stilisticamente non piace molto al pubblico. A me non dispiace affatto, soprattutto se si parla di quella più rara! Cosa ne pensate? Vi piace? In che conservazione la giudicate? Sempre ricordando che ogni commento sarà ben accetto... scatenatevi. Ciao e grazie come sempre. Vince1 punto
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Salve a tutti Si sa che per l'acquisto di monete classiche non si puo mai star tranquillI fino in fondo per colpa di un arcaica normativa,regi decreti, codici e quantaltro che negli anni hanno creato una gran confusione non solo per gli acquirenti ma parlo anche di case d asta e gli stessI soggettI chiamati prima a perseguire poi a giudicare. Non e in discussione la legge in se per se cge comunque Dobbiamo sempre osservare "dura lex se lex" ma quantomeno la discrezionalita e l opinabilita nell applicazione delle leggi sulla numismatica classica. Ad esempio si parla soventemente di "presunzione di appartenenza Allo stato" La mia domanda e questa Dove deve finire il principio dell appartenenza Allo stato italiano Possibile cge non si faccia nessuna differenza tra le monete che preventiva mente vengono sequestrate? Col principio di appartenenza si includono le monete dove c e un forte sospetto che possano provenire dal nostro sottosuolo Ora tra lasciando tutte quelle monete di cui siamo sicurI che zecca sia in attuale twrritorio italiano,tutte le altre perche dovrebbero essere soggetto al principio di presunta appartenenza? Perche un tetradracma siracusano e uno ateniese vengono considerati entrambi soggettI al medesimo principio di appartenenza. Forse che la repubblica italiana pensa di poter vantare gli stessI confini che furono dell 'impero romano? Dal golfo persico al vallo di adriano sono di nostra competenza?1 punto
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Vi sottopongo questo esemplare appena entrato nella mia collezione. Lira 1676 Vittorio Amedeo II1 punto
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Metallo: oro 900 Peso: 6,452 grammi Diametro: 21 millimetri Spessore: 1,25 millimetri La moneta da 20 franchi è stata coniata dal 1883 al 1949 ed è quella più diffusa, essendo stata prodotta in 58.634.296 pezzi. Dritto: busto giovanile di donna (Vreneli), con acconciatura da sposa; bavero decorato con edelweiss (stella alpina); montagne sullo sfondo. In alto, HELVETIA; in basso a destra, firma dell’incisore F. LANDRY. Rovescio: stemma di Stato svizzero posto su rami di quercia e contornato dalla legenda 20 FR. In basso, data e segno di zecca B (Berna). Vreneli è il diminutivo di Verena, che è la personificazione della Svizzera. L’identità della modella è incerta: potrebbe trattarsi di Françoise Kramer-Egli (1859-1946) di Neuchatel, ma anche di Rosa Tännler (1878-1946) di Gadmen (Oberhasli). Contorno 1897-1935: 22 stelle (il numero di cantoni dell’epoca) Contorno 1947-1949: AD LEGEM ANNO MCMXXXI La moneta datata 1935-L merita un approfondimento. Essa fu coniata dal 1945 al 1947: ne vennero coniate 3.500.000 nel 1945, 7.108.813 nel 1946 e 9.400.000 nel 1947. Questi marenghi presentano la data 1935 per evidenziare che le monete presentavano la stessa quantità d’oro di quelle coniate prima della svalutazione del franco, avvenuta nel 1936. Le monete coniate nel dopoguerra sono facilmente distinguibili da quelle prodotte nel 1935 grazie alla lettera L (sta per Lingot) che compare a sinistra della data. vale per il metallo contenuto1 punto
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Buonasera @avgvstvs . Da quanto ipotizzato da @gigetto13 (se ho ben capito, in caso non fosse così allora come non detto ) la moneta non sarebbe imitativa di una moneta specifica quanto di un nominale (denaro? obolo?) in senso abbastanza generico. Pertanto non imita un qualcosa di specifico quanto una moneta "idealizzata", quella cioè che passava di mano senza quasi essere osservata nei particolari. Una moneta impressionista insomma da lontano fa la sua bella figura, mentre da vicino... inoltre non dimentichiamo che ai tempi oltre all'analfabetismo imperante non c'erano gli occhiali! Personalmente è un'ipotesi di studio che ritengo verosimile, sarebbe stato molto interessante conoscere l'area di ritrovamento: magari una zona poco urbanizzata, dove la "cosa" poteva meglio passare per moneta ufficiale...chissà... Un caro saluto ai partecipanti a questa bella discussione, Antonio1 punto
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dovrebbe essere un Ducato per Bologna fa parte delle anonime pontificie del secolo XVI - Armette CYbo e della città ma attribuito a Clemente VII d/ LEONE RAMPANTE A S. CON VESSILLO r/ S. Pietro con chiavi e libro CNI(Clemente VII) 12 , 16 Munt 21/221 punto
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Ho controllato sul Mac Dowall (The Western Coinages of Nero) ed effettivamente differenzia le emissioni per la posizione dell'SC al rovescio. In particolare Mac Dowall le divide anche in due gruppi cronologicamente in base allo studio dei conii per cui differenzia: un primo gruppo (Issue L-V) collocato al 66 d.C. e lo identifica con i conii con l'SC ai lati della figura (MacDowall 525 nel catalogo per questa tipologia di dritto e rovescio, che corrisponde nel catalogo al RIC 286 e al BMC 342) un secondo gruppo (Issue L-VI) collocato al 67 d.C. e lo identifica con i conii con l'SC in esergo (MacDowall 533 nel catalogo per questa tipologia di dritto e rovescio, che corrisponde nel catalogo al BMC 347ff) Allego tavola 17 del Mac Dowall con le due differenti tipologie.1 punto
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Alla fine il realizzo del presepe di Kunker non è niente di che.... cosa ne pensate ? Seppur di buona fattura rispetto a molti suoi fratelli, il realizzo è un po' basso, io sinceramente attendevo qualcosa in più. Non è che poi l'ha preso uno del forum eh ? Saluti.1 punto
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Aggiungiamo che la relatrice dott.sa Marveggio, pur giovane, si è già distinta per lavori e pubblicazioni e per opera anche di ausilio anche ad Associazioni, credo che la numismatica italiana debba puntare in prospettiva sull'entusiasmo e le energie di profili come questo anche negli ambiti istituzionali o Associativi privati, ma martedì per il momento sentiremo una bella storia di come è stata catalogata una bella collezione delle Civiche di Milano e questo già non è poco....1 punto
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Io seguo con particolare interesse la monetazione di Caracalla e di tutti i Severi. Mi ricordo pertanto di questo sesterzio che era in vendita in una piccola asta francese dello scorso Marzo 2016, esattamente presso Aix Encheres di Aix-en-Provence, lotto 116, sesterzio di Caracalla (Cohen 334), di 29,51 grammi per 34mm. Avrei anche voluto partecipare all'asta per batterlo ma poi ricordo ripiegai su altre scelte. Mi ero però salvato l'immagine del catalogo dell'asta nel mio archivio e la allego qui quindi, spero possa essere utile. Ignoro poi se in seguito sia ripassato anche sulla baia, io non l'avevo visto ma direi che è proprio la stessa moneta. A me interessava per il rovescio richiamante i riti Isiaci e per il peso davvero interessante per il periodo. Secondo me aveva una patina originale e un tondello decisamente sovrabbondante in peso e dimensioni, forse leggermente martellato ai bordi. L'immagine del catalogo purtroppo pero' non è il massimo1 punto
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@Legio II Italica e@417sonia : grazie per i vostri interventi e per le vostre ipotesi tra l'altro perfettamente plausibili. È un vero piacere leggere i vostri pareri. Saluti. ADELCHI.1 punto
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Un angolo di Roma vecchia scomparso . Una fotografia di fine '800 che riprende un vicolo presente prima delle demolizioni avvenute nei primi anni del '900 nella zona prossima al Portico di Ottavia ; antichi muri romani e pezzi di marmi antichi percorsi da una antica strada cittadina .1 punto
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@gianvi il peso teorico è di 13,77 gr. , comunque la porti ad esaminare da un perito, il costo della perizia va da 15 a 20 euro1 punto
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Per essere un'imitativa serve però il modello da imitare, che non mi sembra che ci sia in questo caso.1 punto
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Ciao @adelchi , interessante , pero' io leggerei " i francese einiva 1790 in ....." che potrebbe voler dire : " i francesi arrivarono nel 1790 in..... " , se noti bene la e di einiva e' identica alle due e di francese , scritto in dialetto locale piemontese lombardo , in italiano di quell' epoca .1 punto
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è solo un'ipotesi, peraltro non mia ma che condivido secondo il rasoio di Occam. E' un tondello "verosimile", ma le legende sono del tutto aleatorie. si poteva benissimo mimetizzare nelle pile di scodellati autentici.1 punto
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Hai come catalogo lo Spink? E' il catalogo di riferimento per chi colleziona monete inglesi, sono spiegate le differenti tipologie di ogni moneta e secondo me è fatto particolarmente bene1 punto
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E' una riproduzione di una tetradracma di MItridate VI Eupator. Kings of Pontos, Mithradates VI Eupator AR Tetradrachm. Pergamon, dated year 209 BE (April 88 BC). Diademed head right / Pegasos on ground line to left, preparing to lie down, BAΣΙΛEΩΣ above, MIΘPAΔATOY EYΠATOPOΣ below; star within crescent to left, date and monogram to right. De Callataÿ D58/R42. 16.84g, 30mm, 12h.1 punto
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Medaglia devozionale ovale, bronzo/ ottone, del XVIII sec., produzione Italia centrale, Roma?- D/ Madonna con Gesù Bambino, l' iconografia è molto somigliante alla Madonna del Buon Consiglio, che si venera a Genazzano (Roma).- R/ Vescovo con pastorale appoggiato alla spalla dx, davanti a lui una città, questa iconografia e tipica di S. Emidio vescovo e martire, patrono della città di Ascoli Piceno e protettore dai terremoti. Ciao Borgho.1 punto
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Ne hanno parlato nell'intervento dei legali al Convegno Nip di Milano, da quello che ho capito diventando una Associazione all'interno Ministero dello Sviluppo Economico ha facoltà di essere sentito e di chiedere audizione al Ministero stesso. Crippa auspicava che altre Associazioni o Società cercassero di ottenere questo status onde avere più voci e più forza che potessero rappresentare al Ministero il mondo e le problematiche della numismatica italiana. Però credo che ci sarà chi potrà spiegare meglio tutto questo....1 punto
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Bello, bellissimo ...mi risveglia la secolare domanda: che cosa vuol dire? Come interpretare quella insolita N? Visto che non mi pare ci siano spiegazioni, e fintantoché qualcuno me le fornirà, a me piace darmi delle risposte, anche se so bene di essere completamente fuori strada. Ebbene escludo sia il segno di uno zecchiere, la zecca di Nizza , un Niccolò Spinola o Doria, a me piace pensare possa essere la N di Napoli: dal 1318 al 1335 Genova era governata da Vicari del Re di Napoli e quindi perchè non potrebbe essere quella piccola n gotica un segno del loro governo?1 punto
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Segnalo che sabato 1 ottobre, in occasione di "Invito a Palazzo" c'è la possibilità di visitare una parte della collezione numismatica della Banca CARIGE. "Le monete raccontano, la Storia e le storie, i commerci, le grandi famiglie genovesi e pure le prime contraffazioni. Banca Carige per la quindicesima edizione di "Invito a Palazzo 2016, Arte e storia nella banche e nelle fondazioni di origine bancaria” sabato 1 ottobre, dalle 10 alle 19, aprirà le porte a tutti mettendo in mostra nella sua sede a Genova, in via Cassa di risparmio, una parte del patrimonio numismatico, circa 400 “pezzi” (delle diverse migliaia che compongono la collezione), coniati dalla zecca di Genova nel periodo dei consoli, dei capitani del popolo e dei podestà, più alcune monete dei “feudi imperiali”, compresi fra la Liguria e il Basso Piemonte, in gran parte possedimenti delle grandi famiglie genovesi come i Doria, gli Spinola e i Fieschi." https://www.facebook.com/InvitoaPalazzoCarige/1 punto
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condivido Blaise, il salto di conio ha spostato le cifre...1 punto
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Ciao Fausto, anche a me sembra di vedere il cerchietto basso dell`8 ... ma come dici tu il soldo terzo tipo, pare sia unica data 1641.. aspettiamo i pareri degli esperti, dotati di occhi di lince, buona giornata.1 punto
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Esatto, è questo è dovuto al fatto che per le lire repubblicane, ancor più che per altri settori, è mancato completamente il ricambio generazionale. Fino al 2001, tutti, per forza, collezionavano lire (tutti quelli che collezionavano monete correnti, intendo). Con l'arrivo dell'euro, la gran parte dei collezionisti è passata, quasi automaticamente, alla nuova moneta, tralasciando la vecchia, vuoi perché già in possesso di una collezione avanzata, con pochi o nessuno buco, vuoi perché le monete mancanti erano comunque al disopra delle loro possibilità, o ancora perché attratti da una monetazione che offriva, rispetto alle lire sempre uguali anno dopo anno, una grande varietà di temi e di monete. Allo stesso tempo, l'euro ha portato alla numismatica una moltitudine di nuovi collezionisti, in gran parte giovani, in molti casi del tutto ignari di quel che c'era prima. A un certo punto, dopo qualche anno che collezionavano solo euro, molti hanno iniziato a incuriosirsi anche di altro, ma, nella maggior parte dei casi, hanno saltato a piedi pari il periodo repubblicano, rivolgendosi al Regno o a monetazioni ancora più vecchie, fino a risalire alle romane (abbiamo conosciuto diversi esempi anche nel forum). Monete più ricche di storia e che, diciamocelo, esercitano un fascino maggiore anche dal punto di vista estetico: se togliamo le Caravelle, resta ben poco, nelle monete della Repubblica, che possa competere con le più belle di VEIII (per non parlare di tutto il resto). Dunque, i vecchi collezionisti hanno smesso, nuovi non ne sono arrivati (non in numero significativo, almeno) ed ecco spiegato il crollo di interesse, e di conseguenza, di prezzo. petronius1 punto
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Attenti alla Scozia perché potrebbe mettersi di traverso alla Brexit o potrebbe renderla ancor più difficoltosa: Annuncio del Primo Ministro Esteri: Brexit, Scozia prepara legge per referendum secessione (DIRE-SIR) – Il governo della Scozia preparerà il disegno di legge necessario per convocare un nuovo referendum sulla secessione dalla Gran Bretagna: lo ha annunciato oggi il primo ministro Nicola Sturgeon, con un discorso pronunciato di fronte al parlamento di Edimburgo. Il capo del governo ha presentato la decisione come un passo per garantire il rispetto della volontà degli scozzesi, che nel referendum di giugno hanno votato nel 67 per cento dei casi contro l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Secondo Sturgeon, la possibilità di una consultazione popolare sarà valutata non appena gli orientamenti dei cittadini sembreranno favorevoli alla secessione dal Regno Unito, che a giugno nel suo insieme si è espresso in favore della Brexit. http://agensir.it/quotidiano/2016/9/6/esteri-brexit-scozia-prepara-legge-per-referendum-secessione/1 punto
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Dirò qualcosa di molto poco popolare, ma è quello che penso. Hegel diceva che esiste lo Stato quando le aspettative della gente vanno in sinergia con le istituzioni. Ma é poi vero che le aspettative del popolo, sono quelle di uno stato giusto, attento, previdente, propositivo? Non é altrettanto vero che da troppo tempo siamo abituati al favore, alla prevaricazione, alla disobbedienza civile, ai privilegi, al rango di appartenenza. Come si fa ad immaginare un prototipo di cittadino che scelga valori etici di solidarietà sociale, giustizia civica, insomma, per falla breve, rispetti delle regole istituzionali per avere in cambio: equità, benessere, servizi. Purtroppo prima di invocare il parere (sacrosanto) del popolo sovrano dovremmo avere la consapevolezza che oggi esiste un deserto di cultura, dignità, amor proprio, senso civico che rende questa bella cosa chiamata "Democrazia" malata e poco efficiente. La società che cambia nelle sue forme di comunicazione, nei servizi, nelle logiche politiche doveva avere dei punti cardine nei principi e nei valori che regolano l'uomo. Invece in nome del mercato ci siamo annebbiati tutti, trascurando in primis questi valori dando così un pesante contributo al "do ut des" oggi imperante. Non è un caso che il risultato del referendum britannico segni una forte divisione fra giovani e anziani, tra città cosmopolite e aree rurali. In pratica, per dirla in modo brutale, prima di dire la mia su temi così importanti DEVO STUDIARE, il voto di pancia o il voto dettato da qualche urlatore in TV non dovrebbe avere un peso così importante in decisioni che investono non solo il mio orticello ma la vita dell'intera umanità. In particolar modo oggi, dove i social hanno spianato la strada a una serie di altre aberrazioni per cui è più facile veder volare un bufalo che formarsi un'opinione solida, senza qualunquismi o arroccamenti nella propria posizione. Ignoranza e Democrazia non vanno molto d'accordo e visto che non possiamo rinunciare al "governo del popolo" per cui tanto ci siamo battuti allora ripartiamo da Seneca e dal "sapere di non sapere" perché a questo punto l'unica possibilità è quella di investire investire e investire nell'istruzione. Perché solo mettendo delle solide basi di istruzione, cultura e senso civico in quelli che saranno i governatori e gli elettori di domani, costruiremo una società in grado di fare scelte democratiche con raziocinio e meno propensa a seguire facili slogan e populismi di pochi prepotenti e poco, se non per niente, illuminati. In nome del Mercato si sono annebbiati tutti ,e trascurando la formazione scolastica,si è dato un pesante contributo al 'do ut des 'oggi imperante. Hegel diceva che allora esiste lo Stato quando le aspettative della gente vanno in sinergia con le istituzioni. Ma é poi vero che le aspettative degli italiani, i birilli del senso comune, sono quelle di uno stato giusto, attento, previdente, propositivo. Non é altrettanto vero che da troppo tempo siamo abitati al favore, alla prevaricazione, alla disobbedienza civile, ai privilegi, al rango di appartenenza. Come si fa ad immaginare un prototipo di cittadino che scelga valori etici di solidarietà sociale, giustizia civica, appartenenza nazionale, insomma, per falla breve, rispetti delle regole istituzionali per avere in cambio: equità, benessere, servizi. Caro Saviano prima di abbattere le metastasi sociali abituiamoci ad essere normaliHegel diceva che allora esiste lo Stato quando le aspettative della gente vanno in sinergia con le istituzioni. Ma é poi vero che le aspettative degli italiani, i birilli del senso comune, sono quelle di uno stato giusto, attento, previdente, propositivo. Non é altrettanto vero che da troppo tempo siamo abitati al favore, alla prevaricazione, alla disobbedienza civile, ai privilegi, al rango di appartenenza. Come si fa ad immaginare un prototipo di cittadino che scelga valori etici di solidarietà sociale, giustizia civica, appartenenza nazionale, insomma, per falla breve, rispetti delle regole istituzionali per avere in cambio: equità, benessere, servizi. Caro Saviano prima di abbattere le metastasi sociali abituiamoci ad essere normali!1 punto
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Guardavo ora le monete della prossima Varesi e c'è uno spettacolare ducato del 1572 di Filippo II tra l'altro rarissimo di Napoli, qualche anno prima che coniassero a Milano gli scudi che abbiamo visto qui a Napoli coniavano monete così ....qualche differenza indubbiamente c'è e si potrebbe anche parlarne , se qualcuno vuole ovviamente....diciamo che potrebbe essere uno spunto ulteriore....1 punto
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LA LEGENDA: La legenda nella sua estensione completa non è ben nota e al riguardo ci sono tre ipotesi: FELix TEMPorvm REPARATIO FELicivm TEMPorvm REPARATIO oppure FELicis TEMPoris REPARATIO Recante un messaggio ben chiaro e forte destinato al popolo, cui era destinata per l’uso quotidiano delle monete in rame: l‘asserita (in realtà più che altro presunta) capacità di assicurare un ritorno di tempi felici, ovvero alla prosperità e alla Pax romana, in tutte le terre dell’Impero. La presenza di varie iconografie fanno supporre che il messaggio fosse leggermente diverso a seconda del l’imperatore emittente. STILI ICONOGRAFICI CAVALIERE DISARCIONATO: la scena indica un cavaliere romano sulla propria montatura, procedente verso sinistra, che si appresta a trafiggere con la lancia un cavaliere barbaro disarcionato. Il messaggio era chiaramente indirizzata a rassicurare il cittadino romano, preoccupato dalle frequenti invasioni provenienti dal Limes Renano. Il nemico sarebbe stato sterminato senza alcuna pietà. Sono stati proposti studi e catalogazioni in base alla posizione del barbaro a terra e al cavallo abbattuto. Varie tipologie di barbari a terra1 punto
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Oltre alle sei sopra presentate, esistono due tipologie meno comuni: 1) Magnentius per Constantius II (zecca di Roma) Questa moneta riprende un tema già utilizzato in altre occasioni: l’Imperatore a cavallo che trafigge con la lancia un nemico, come nel caso di questo sesterzio di Traianus … oppure, sotto la Tetrarchia, attorno al 305-307 d.C., come nel caso di questa moneta di Maximinus, coniata sotto Severus II, zecca di Aquileia, VIRTVS AVGG ET CAES NN , AQgamma in exe… … o anche l’analoga tipologia per Costantino (Cesare) da Aquileia. Questa iconografia confluirà tra quelle della successiva serie GLORIA ROMANORVM. Constantius II, Gloria Romanorum Magnentius, Gloria Romanorum Nepotianus, Gloria Romanorum Anche le VIRTVS EXERCITVS di Valentinianus II da Aquileia avranno un’iconografia simile. 2) un’emissione di Magnentius da Lugdunum, con una rappresentazione inedita: l’Imperatore regge il labaro con il chi-roo (PX).1 punto
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