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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/15/16 in tutte le aree
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Buona giornata Mi permetto di dissentire. ....."Il mio quesito era più rivolto all'attività dei giovani proprio su questo forum... Penso infatti che i giovani nella numismatica debbano essere stimolati e coccolati, però debbano anche fornire un ritorno ( in termini di attività) se no la coccola rischia di diventare vizio... " Ritorni ce ne sono, eccome. E' sufficiente che tu legga gli articoli inseriti nel forum; buona parte sono scritti da giovani. http://www.lamoneta.it/tutorials/ E' sufficiente che tu legga i "Quaderni di laMoneta" del 2014, 2015 e del 2016; anche parecchi degli articoli di questi sono scritti da giovani. Ti posto l'ultimo. Che dire poi dei tanti articoli scritti su Panorama Numismatico o Monete Antiche o il Giornale della Numismatica da giovani "lamonetiani"? Vogliamo dimenticarci gli articoli scritti dai giovani su "Academia" o sulla "RIN"? E non ultimo l'importante lavoro di Raffaele Iula. http://www.classicadiana.it/libreria/content/iula-raffaele-introduzione-alla-numismatica-salernitana Anche il libricino presentato in occasione dell'ultimo Convegno NIP: "La numismatica che avventura" è stato scritto da giovani "Lamonetiani" per i giovani. Vorrei anche ricordare tutti i lavori, le conferenze, le relazioni che sono stati fatti negli ultimi anni da non più giovani "Lamonetiani", ma che erano tali quando si iscrissero al forum..... Come vedi, di lavori scritti da giovani che frequentano anche il forum, ce n'è da leggere e non vorrei che la tua osservazione nasca dalla misconoscenza dei loro nomi e cognomi da rapportare ai rispettivi nickname. ...."Per quanto riguarda Facebook mi sembra di vedere molti utenti giovani, Under 35.... Proprio giovanissimi non sono ma numismaticamente parlando sono davvero quasi dei baby... È vero che magari si appassionano troppo sul quanto vale però se questo li fa rimanere attivi e appassionati al mondo delle monete e medaglie, ben venga anche questo.... " Mah ..... ma anche no! Se per te basta che si connettano per scrivere delle ovvietà o per sapere quanto vale una moneta, per ritenerli attivi, è questione di punti di vista - rispettabilissimi - ma poco convincenti; almeno per me ovviamente. saluti luciano4 punti
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Per Tinia: 1) allora vediamo se ho capito dal punto un po' criptico : esiste un falso archetipo ( prodotto nel '500 dal Padovanino? ) che poi sarebbe stato imitato nei secoli a venire da generazioni successive di falsari ... affascinante ipotesi uno sguardo d'insieme alla mole di denarii di Bruto che ci sono giunti credo - con un minimo di analisi obiettiva - dovrebbe essere in grado di farci rendere conto dell'improbabilita' di tale affermazione 2) Giovanni Cavino detto il Padovanino lavorava proprio nella prima meta' del 1500 di nuovo: se si conosce la produzione eccelsa di questo artista che lavoro' soprattutto i bronzi e ci ha lasciato delle riproduzioni di sesterzi che a volte superano gli originali in qualita' d'incisione (no ahime' in patina e contenuto storico) sara' facile riconoscere il suo stile . Non per nulla la medaglia di Lorenzino de' Medici e' stata attribuita da alcuni autori proprio al Cavino ( v. Armand) da qui a supporre che abbia lavorato anche i denari d'argentocon Eid Mar e in uno stile diversissimo dalld sue produzioni - lui che ha lavorato pochissimo l'argento - e' veramente un'ipotesi ben poco realistica. A meno di non supporre un altro falsario - diabolico - che abbia tratto ispirazione dalla medaglia di Lorenzino ( che a questo punto chi sa da chi avrebbe tratto a sua volta ispiraziond per farla) che avesse dato origine ai denari mutandone - genio! - la legenda nel piu' corretto eid mar... E avesse poi avuto - schiere di epigoni nei secoli producenti coni/ monete molto simili tra loro con stili poco differenti per sostenere la panoplia di monete di Bruto giunte fino a noi ... 3) esiste un altro tipo di denario - antico e sicuramente autentico - con il pileo e i pugnali diamo pero' riferimenti precisi altrimenti e' facile fare approssimazioni e confondere le varie epoche - denario della serie anonima sel 68 AD ( v. Peter-Hugo Martin 'die Anonyme des jahres 68 nach Christus' n. 49 e 50) al diritto: testa muliebre e legenda LIBERTAS al rovescio : pileo tra due pugnali e legenda : RESTITUTA peso da gr. 3.12 a 3.67 per i pochissimi es. conosciuti ebbene questa moneta e' stata coniata oltre un secolo dopo quella di Bruto... la legenda Libertas Restituta fa un chiaro accenno alla morte del dittatore e al ripristino della liberta' il ns geniale falsario avrebbe quindi tratto ispirazione da un denario ( quasi del tutto sconosciuto ) coniato nel 68 dopo Cristo , ideando un tipo per Bruto riprendendo il tipo del pileo tra i due pugnali e sostituendo una legenda che facesse riferimento alle idi di marzo : stupefacente ! Diversamente : l'autore della medaglia di Lorenzino si sarebbe ispirato ad un denaro anonimo del 68 AD ( chissa' mai dove l'avrebbe visto data la sua rarita' ...) ne avrebbe tirato fuori una medaglia per la morte di Alessandro de' Medici con legenda Id Ian e poi si sarebbe convertito a tutt'altro stile iconografico ed epigrafico creando dei denari con tipi simili ma avendo progredito filologicamente nei suoi studi e introducendo la forma arcaica - piu' ortodossa e archetipica - di EID Mar... che spreco di genio per un semplice falso... In dondo chi vuole puo' anche continuare a credere che sia il sole a girare attorno alla Terra.. # "Periodicamente salta fuori la storia sella medaglia de' Medici che avrebbe fornito lo spunto per la coniazione di Bruto" mi sembra un po' debolina come ipotesi - che dite? Abbiamo un Cesari - o chi per lui - che conia una medaglia con un ritratto di Lorenzino che si ispira a Bruto ( barba fluente e incolta etc) un'iconografia che deriverebbe da un denario anonimo del 68 AD ( che a questo punto non si sa da dobe avrebbe tratto ispirazione - dato che si supone che Bruto non l'avesse coniato) quel Restituta sul rovescio non si sa a cosa farebbe allusione ... poi l'incisore della medaglia cambia genere e si mette a fare denarii cambiamdo anche lo stile e maturando nell'epigrafia passando alla forma incorrotta EID invece di ID oppure si deve supporre che l'originalissimo medaglista del '500 ( il quale deve essere stato fulminato nel sonno dopo aver letto le 'Vite dei Dodici Cesari' e corso a creare una medaglia che si ispirasse all'assassinio di Cesare da parte di Bruto riparando alla mancanza da parte di Bruto stesso che avrebbe dovuto lui concepire una comiazione di si' forte impatto storico ed emotivo) sia stato a sua volta fonte di ispirazione di un proto- falsario ( operante anche lui nel '500 visto le testimonianze delle citazioni che ci sono pervenute) che avrebbe dato origine alle generazioni di falsi denari di Bruto che si sono succedute nel tempo... Un minimo di rigore intellettuale mettendo nella sequenza logica giusta le varie componenti del puzzle che abbiamo a disposizione aiuta a farsi un'idea si questa intrigante questione... Poi ognuno e' naturalmente libero di continuare a credere cio' che gli fa piu' piacere .... :))4 punti
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Tra i testoni di Innocenzo X il più comune ( lo si può considerare solo R ) è quello del giubileo del 1650, con al D/ lo stemma e al R/ la porta santa. Lo si trova almeno una volta all'anno nelle molte aste degli ultimi anni. Tutti gli altri sono almeno R2 ma si vedono raramente. Per carità la vendita milanese del 2011, la nac gdf, Ranieri e ora la ANPB ne hanno fatte vedere abbastanza, ma restano tutti pezzi di difficile reperibilità. Io personalmente anche se bruttini e mal fatti molto spesso cerco sempre di acquistarli data la rarità elevata. È vero che ha regnato abbastanza come papa però penso che sotto il suo pontificato continuavano a circolare ancora moltissimo le numerosissime emissioni di Paolo V e Urbano VIII. Dunque non serviva emettere nominali nuovi. Viceversa le piastre del Pamphili sono abbastanza comuni ( mi riferisco al solito tipo e non a quella giubilare ). Saluti.4 punti
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DE GREGE EPICURI Coniato per la prima volta nel 1252 con peso fisso 3,53 g. e in oro puro a 24 carati, il fiorino d'oro di Firenze rappresentò una grande novità nel panorama monetario del XIII secolo, e fu responsabile (insieme al genovino d'oro di Genova) del "ritorno all'oro" dell'Europa Occidentale. In tempi recenti, i lavori di Philip Grierson, Peter Spufford e Richard Goldthwaite sembrano lasciare pochi dubbi sull'ampio successo che questo nominale raggiunse nella seconda metà del XIII secolo. Impiegato sia come moneta di conto, sia come moneta effettiva nelle maggiori piazze commerciali d'Europa e del Mediterraneo, e con un successo non solo in campo commerciale, ma anche finanziario, come dimostrano alcuni documenti della corte angioina. Ce ne parlerà Stefano Locatelli, martedì 22 novembre alle 20.45 nella sede del CCNM (via Terraggio 1, Milano). Locatelli è un giovane studioso, attualmente presso l'Università di Manchester; si è sempre occupato di numismatica medievale e del primo Rinascimento.3 punti
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Ricordo che qualche anno fa si parlò già del simbolo della torretta nel forum, non trovo più la discussione ma allora mi sembra postai questo carlino di Carlo V con la torretta, che evidenzia come quel simbolo sia stato utilizzato per un certo periodo. Non torno sulle ipotesi circa il significato del simbolo, senza documentazione del tempo rimangono secondo me tutte possibili ma ovviamente incerte (simbolo per la Castiglia, simbolo per una ben determinata famiglia assai potente all'epoca, simbolo per una ben determinata zecca da individuare od anche semplicemente un simbolo generico...)3 punti
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Credo che ogni spunto sia sempre un arricchimento, mi preme entrare solo su un ulteriore aspetto che mi coinvolge direttamente, quello dei giovani e Parma, se dissentiamo su questo allora crolla tutto, i cinque ragazzi dell'anno scorso e i cinque di quest'anno sono stato a fianco, a gomito con me per sei mesi, so tutto di loro, la loro passione, il loro entusiasmo, la loro bravura, dopo Parma alcuni di loro hanno ottenuto e avuto grandi occasioni nel mondo della numismatica che hanno raccolto in modo esemplare e oggi sono dei veri testimonial dei giovani, lo saranno anche i prossimi, il loro attaccamento e contributo attuale e futuro al forum è importantissimo, saranno anche loro a breve le nuove energie e risorse che il forum chiede e ha bisogno con anche incarichi e responsabilità, su molti di loro io credo ciecamente e so che ricompenseranno il forum come ritengo sappiano fare. Questo era dovuto per rispetto loro, per il loro lavoro ma anche per quello che il forum ha fatto, sta facendo e farà per i govani....3 punti
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Il mezzo ducato di Filippo II PR 15 mi risulta esistere anche se l'immagine che ho dell'esemplare non è proprio chiarissima... Vero, e mi risulta anche in più coni diversi; Pietro guarda sotto il collo dell'esemplare indicato da pecora Ehm... allora metto anche la mia !!!!2 punti
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io non riuscirei a dormire fino a quando un NIP specializzato in questo settore non me la sigilla autentica. (purtroppo io sono sempre diffidente specie con una moneta cosi difficile)2 punti
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Carissim* attendo allora per lunedì i numeri definitivi per quanto riguarda il pranzo: dai, Cesare Augusto unisciti a noi (mi dispiace che tua moglie stavolta abbia deciso di non venire: magari ci ripensa all'ultimo momento...:)). Per quanto riguarda le monete che sarà possibile vedere al Museo Nazionale di San Matteo, sappiate che entro un numero ragionevole di pezzi (una quindicina) potete esprimere anche delle richieste che - se possibile - saranno accolte, in modo da rendere unica questa vostra visita. Per questo va ringraziata anche la disponibilità della Direttrice del Museo Maria Alba Macripò, che si è specializzata a suo tempo con Panvini Rosati sui medaglioni romani della collezione Simoneschi (che vedremo invece a Palazzo Blu alla mattina). Se le sarà possibile mi ha detto ci farà anche un breve saluto introduttivo. Sappiate che sono già previsti i tremissi di Lucca e di Pisa (pochi...ma buoni e in qualche caso assai rari), i grossi in argento e in oro di Lucca, i grossi e i fiorini di Pisa e una selezione delle più belle e/o rare monete medicee. In attesa di vostre nuove in merito, un caro saluto MB2 punti
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Come detto da Luciano 1) Venier stella davanti al doge ( Stahl lo indica come soldino tipo 3 massaro F Filippo Barbarigo innumerevoli tornate) 5) Venier stella dietro al doge ( Stahl indica come soldino tipo 4 massaro F) La differenza riguarda l'ennesima svalutazione del soldino in seguito alla famosa crisi dell'argento. 2 - 3 - 4) Steno stella dietro al doge ( tipo 4 vari massari P Piero Tiepolo 1418, D Donato Grioni 1402, Z dovrebbe essere Zancani 1402)2 punti
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Ciao! Direi: 1) Venier 2) Steno 3) Steno 4) Steno 5) Venier saluti luciano2 punti
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HILARITAS UNIVERSA -felicità universale Questa legenda utilizzata nei ducati di Filippo II per il Regno di Napoli allude, quasi certamente, alla soddisfazione dei popoli al vedere, per la prima volta, in circolazione, una moneta d'argento così grande e così ricca, resa possibile soltanto dopo la scoperta delle riserve d'argento del sud America. La stessa legenda è stata riutilizzata sul mezzo ducato, sul tari e sul carlino di Filippo V, si può considerare come un'enfatica ampollosità spagnola. [cit.]2 punti
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Visto che ha trattato un argomento del mio periodo di maggiore interesse, la tarda repubblica romana, desidero dare un plauso anche ad Antonio Di Francesco, che ha descritto molto bene la rarissima emissione di M. Arrius Secundus, RRC 513/3, illustrando anche i soli 4 esemplari noti, che risultano essere coniati tutti da un solo conio del rovescio e forse anche da un solo conio del diritto (confermando la notevole rarità di questa emissione). Spero che possa continuare a trattare anche le altre emissioni del complesso gruppo di monete di Clodius Vestalis - Arrius Secundus - Numonius Vaala - Servius Rufus (RRC 512 - 515), che attende ancora un definitivo inquadramento. Neanche la cronologia appare essere accettata unanimemente. A mio modesto giudizio, non credo che il ritratto virile presente sul diritto di alcune di queste emissioni vada attribuito a un antenato della propria gens, mentre di sicuro al rovescio c'è un richiamo alle antiche gesta di un proprio progenitore. Credo che il ritratto vada ricondotto a uno di alcuni protagonisti viventi della scena politica. Noto che il ritratto di Arrius è troppo simile a quello di Ottaviano, mentre quello di Rufus sembra una copia sputata di Bruto. Se è così, la monetazione dovrebbe essere collocata piuttosto al 43 a.C. o almeno al suoi primi mesi, quando Ottaviano era ancora, almeno fino alla battaglia di Modena, ancora alleato del partito senatoriale e quindi formalmente anche dei cesaricidi. Non dimentichiamo che si era al culmine della prima lotta tra Ottaviano e Antonio e Bruto aveva ancora suoi partigiani a Roma.... Solo verso l'estate del 43 a.C. si crearono le premesse per arrivare al famoso triumvirato che deciderà poi la fine del partito dei cesaricidi. Per inciso, a dimostrazione della complessità della classificazione delle emissioni romane prima e durante la guerra civile, ho appreso che un gruppo di studiosi inglesi sta valutando l'ipotesi che l'intera produzione di RRC 480 possa essere stata coniata PRIMA della morte di Cesare e svolta attraverso serie parallele e quindi una produzione veramente copiosa per celebrare il dittatore. Sono curioso di sapere quali elementi potranno mostrare.... In ogni caso il glorioso Crawford sta mostrando alcune piccole crepe....2 punti
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Il compianto Herbert Cahn era veramente preparato nel campo delle monete greche antiche e fu maestro di una intera generazione di studiosi e commercianti (purtroppo ormai assottigliata) e il suo parere va tenuto in debito conto. E' un piacere scoprire un suo scritto in italiano, che non conoscevo. Non credevo neppure io che i Greci potessero rappresentare così presto ritratti di Greci viventi, prima di arrivare all'epoca ellenistica. Non c'è ancora la certezza, per la mancanza di leggende che confermino l'attribuzione, ma in effetti c'è un forte realismo nella raffigurazione di certi lineamenti a Cizico e va rispettata l'autorevole opinione del Cahn e ringrazio De Luca per avere fornito una interessante ipotesi, che in fondo segue quella opinione.2 punti
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Mario ti sei dimenticato di citare @dabbene senza la sua passione e generosità difficilmente avremmo avuto questi splendidi appuntamenti. Grazie.2 punti
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Un saluto agli amici papalisti. Vi segnalo la pubblicazione di quanto ho detto nella mia conferenza tenutasi il 17 settembre scorso al convegno NIP. https://www.academia.edu/29102445/Le_coniazioni_dello_Stato_Pontificio_in_occasione_dei_primi_due_Giubilei_1300_e_1350_ Occhio che le novità sono importanti! Il contributo è stato inoltre pubblicato in due parti sul GdN. Buona giornata, Antonio2 punti
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Ciao, in un lotticino ho trovato questa serie di soldini, mi aiutate per favore nell'identificazione? e soprattutto nella datazione. Ho visto dei Venier e degli Steno, su altri ho dubbi. non ho ancora i pesi ma penso che sia un dato non indispensabile. @mfalier1 punto
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In qualità di modesto collezionista di monete bresciane segnalo che in Asta online di Numismatica Picena è apparsa la moneta che posto in immagine: si tratta di un Grosso, detto dei tre santi,( San Apollonio al diritto e i santi Faustino e Giovita al rovescio emesso dal Comune di Brescia sotto la Signoria di Berardo Maggi ( 1298 - 1308 ). La moneta, tra l'altro presentata in condizioni SPL + , è da catalogo considerata R5. Non credo che se ne siano visti molti esemplari in vendita; infatti è offerta a base d'asta di € 7000 ed è ovviamente irraggiungibile per i comuni collezionisti. Se qualcuno che si trovi a Brescia volesse vedere il sarcofago, molto bello, in cui si trova il Vescovo Berardo Maggi non deve fare altro che visitare il Duomo vecchio.1 punto
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Bravo Fufluns , condivido la tua identificazione...............ciao Borgho.1 punto
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Ottima descrizione @Ross14 credo che risalga agli inizi del XX secolo, ma attendiamo il buon @borghobaffo1 punto
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Sono alla ricerca di notizie su questa medaglia. Se siete a conoscenza di pubblicazioni che ne trattino la tipologia o volete condividere informazioni mi farete cosa gradita1 punto
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Un interessante cimelio storico. La medaglia, munita anche di un nastro su cui è riportata la Croce Rossa, era destinata al personale che assisteva ai feriti in guerra e il nome che vi è stato inciso è quasi certamente quello di una Crocerossina. Gli uomini erano al fronte e, a parte i medici, negli ospedali il personale era quasi tutto femminile, suore e Crocerossine. La Croce Rossa conferisce medaglie proprie, rintracciabili nei testi riguardanti le decorazioni ufficiali, questo però non è riportato in quei testi : io ho provato ma con esito negativo. Ho tentato una ricerca nel web, da cui riporto la fotografia di una Crocerossina con alcuni soldati convalescenti e l'immagine di una medaglia coniata dall'Ospedale Militare di Genova, diversa da quella mostrata da Paulby, in cui si fa riferimento a gruppi di ospedali, istituiti evidentemente per poter assistere l'elevatissimo numero di feriti. Il verso della medaglia è di stampo ottocentesco : ritengo di averlo già visto ma al momento non ricordo dove.1 punto
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Un aspetto che è molto critico è capire se il denario delle Guerre Civili del 68-69 dC era noto nel Rinascimento, prima ancora del denario di Bruto, considerando che è una moneta rarissima, tale da fornire una sorta di prototipo per la famosa produzione moderna di EID MAR. Mi sembra un pò capzioso dare per scontato che il denario delle Guerre Civili era fin dall'inizio autentico e già noto. Sarebbe molto utile anche uno studio retrospettivo e individuare le prime fonti numismatiche. A tale proposito un amico inglese mi ha scritto molto recentemente; "I'm currently working on a general historical article on the EID MAR type, that covers find date, Renaissance publications on the type, symbolism etc. and makes reference to relevant modern publications such as Cahn, Crawford and so on". Speriamo che fornisca alcune delucidazioni. Intanto, per corretta informazione, sono due le varianti del denario delle Guerre Civili con la rappresentazione dei due pugnali: Martin 49 = RIC 24 Martin 50 = RIC 50 Inutile dire che sono pochissimi gli esemplari noti di queste emissioni. Il secondo pezzo è del British Museum e proveniva dalla collezione del conte John Francis William de Salis (1825-1875).... In ogni caso il vero punto di partenza è la famosa testimonianza di Cassio Dione (XLVII, 25, 3), scritta duecento anni dopo la battaglia di Filippi: "Bruto lasciò che sulle monete che egli fece incidere si vedesse la sua effigie e il pileo tra i due pugnali, per dimostrare con questo e con le lettere che con Cassio egli aveva liberato la patria" (la traduzione è letterale dal testo greco). Esiste quindi un testo chiaro, esplicito, evidente, solare che non andrebbe messo in dubbio. Si può sempre argomentare che un falsario poteva ispirarsi proprio a questo testo, scritto da uno storico greco vissuto dal 163 a poco dopo 229 dC, e quindi iniziare, nella migliore delle ipotesi, a falsificare nel III secolo d.C.. Però Dione Cassio ha dimostrato che al suo tempo si conosceva l'esistenza di denari di Bruto con pileo e due pugnali e si tiene conto che questi tipi furono copiati (e non viceversa) già nelle guerre civili del 68 d.C. diventa veramente difficile sostenere la completa invenzione di questa serie con EID MAR.... Ovviamente l'ultima parola deve derivare da un ritrovamento in un accertato contesto archeologico (e il ritrovamento di Florina, in Grecia, sembra rispondere a tale interrogativo, ma servono ulteriori elementi). A proposito di ritrovamenti nei campi, si sa che un metaldetectorista trovò nelle campagne inglesi un isolato esemplare molto consunto e corroso di denario EID MAR, che fu inventariato con la sigla FAPJW-E8D710 (manca però il contesto archeologico e nessuno vieta di pensare al limite che era un pezzo rinascimentale dimenticato nel terreno...). Poi esiste l'esemplare NAC 78/2014, 755, che sembra sia stato trovato tra le vigne di Charente, in Francia (ma anche qui mancano precisi riscontri). Continuo al momento a sostenere che l'insieme delle evidenza propende più verso l'originalità della serie con EID MAR che verso la sua invenzione moderna.1 punto
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Non sei l'unico, piace anche a me.. credo che non sia affatto colpa della grafica. Tutto nella vita ha una cosa, un locale e un cibo che ha il suo momento. I ragazzini di 13 o 14 anni per esempio non usano facebook. Sui social la gente può dire ciò che vuole senza che ci sia moderazione e i forum hanno questo limite. Ma molti non lo vedono di buon grado. E' il fattore culturale che manca, ma sono sicuro che il "giro d'affari" c'è eccome. Se il forum si basa su approfondimenti culturali prendiamo atto che a molti non interessa. Ci potranno essere molti iscrizioni ma quante di queste rimangono in pianta stabile? Se poi alla domanda quanto vale che condizione è, nessuno risponde la gente va via subito.1 punto
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Evidentemente I bresciani sono disposti a spendere di più dei piemontesi (vedi imitazione del matapan di Chivasso, Cortemili, Acqui ecc...) che pur essendo rarissimi sono quotati la metà.1 punto
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Buona giornata Dio lo vuole! A prescindere dalla originalità della moneta , è il DIO LO VUOLE che intriga. E' stato recuperato dallo storico "Deus lo volt" che rappresentava, all'epoca delle crociate, l'esortazione di Pietro l'eremita per recuperare i volontari nella crociata che storicamente viene definita "dei pezzenti". DIO LO VUOLE è anche il motto dell'Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepocro. Chi ha deciso il conio delle 5 Lire ha volato alto, non c'è che dire ..... ha fatto proprio un motto che trasuda storia per enfatizzare il 48 lombardo. saluti luciano1 punto
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Si con il testone di Vitellio1 punto
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@eliodoro hai parlato anche di monete moderne vero? questi "britanni" secondo me si sono ispirati a Antonino Pio1 punto
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Curioso questo accostamento Grecia / Germania in tempi assolutamente non sospetti... ... Con il senno di poi infatti, considerando la Crisi e quello che è successo tra i due Paesi, questa immagine assume connotati quasi sinistri. Saluti Simone1 punto
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Potresti postarle una per volta? L'identificazione sarebbe più semplice. Grazie. Arka1 punto
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Grazie per queste segnalazioni, che aiutano a creare corrispondenze tra moderni punzoni e monete coniate con quei punzoni e aiutano a affinare l'occhio per tali falsi.1 punto
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@King John grazie! riesci sempre a catturare il mio interesse dove non me lo aspetterei... grazie per la spiegazione aggiuntiva...come sempre, sai, sono quello delle mille domande1 punto
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Caro @eliodoro ti so amico e quindi non colgo le tue "provocazioni"! Scherzi a parte gli esempi che hai portato sono validi. Devo dire che però sono solo un "profano" del Medio Evo e non mi sento in grado di entrare a fondo nel merito. Mi ci accosto e sento un certo interesse per il periodo medioevale ma per limitare il campo già vasto d'interesse cerco di resistere, pur con qualche intrusione nel periodo post-romano, nel campo romano imperiale. Provo però a fare qualche considerazione personale. Ritengo (forse a torto) che l'Impero Romano abbia comunque mantenuto una certa aurea mitica ben dopo la sua caduta. Per i barbari (se vogliamo chiamarli così) anche se decaduto l'Impero era quasi un mito. Come potevano non rimanere colpiti dalle vestigia presenti? Come non restare affascinati dal livello di conoscenze raggiunto in circa 1000 anni di storia romana e di mutui scambi con popolazioni prima italiche, quindi europee e medioorientali? Come non rimanere colpiti da quanto veniva tramandato oralmente sugli antichi fasti? Infatti a leggere certi studiosi sulla fine dell'Impero "essi non volevano distruggere l'Impero... volevano farne parte..." Successivamente vedrei una prova di questa aurea mitica esercitata dall'Impero nel... guarda caso Sacrum Imperium Romanum ... si nota chiaramente il richiamo all'Impero e in genere a Roma, alla sua millenaria storia che non aveva eguali come estensione e longevità. Lo stesso Carlo Magno fu incoronato "Augustus Imperator Romanorum gubernans Imperium". E cosa poteva fare da tramite tra l'antico e il nuovo? Le vestigia già descritte ad esempio. In un periodo di decadenza (se tale si può considerare anche se le ultime generazioni di studiosi stanno cambiando tale visione storica) come non restare coplito da opere maestose che ancora oggi colpiscono l'uomo moderno? E non parlo solo di Roma o del Colosseo... ma anche di opere se vogliamo "minori" ma che non possono fare a meno di colpire... L'elemento di collegamento fu certamente la Chiesa. Tanto fu perso ma molto essa tramandò o nel tempo recuperò nelle abbazie. Si parlava il latino, lo si scriveva, così come il greco. Si conservavano libri antichi (altrimenti perduti come molte opere antiche) e si conservava parte del Sapere Universale. Il popolo, il servo della gleba probabilmente non sapeva più granchè del passato occupato più che altro a sopravvivere. Probabilmente nel ceto elevato clericale e nobile qualcosa veniva tramandato. E la moneta cosa c'entra? Che se ne facevano di monete fuori corso da centinaia d'anni? Un giorno chiesi a un noto numismatico: ma se nella Tergeste del 1200 circa i Vescovi battevano denari d'argento come mai non si hanno evidenze di monete tagliate analogamente a quanto accadeva contemporaneamente in Inghilterra? La risposta fu che "... la funzione di frazioni le facevano monete in bronzo... romane (!) ..." Quindi se giravano tra il popolo quelle in metallo fino nobile sicuramente erano note alla classe elevata. Quindi - se io fossi stato un sovrano medioevale ed avessi udito magari qualche racconto (da qualche erudito ecclesiastico ad esempio) del mito di una grande civiltà che aveva governato pressochè su tutto il mondo conosciuto - se avessi avuto modo di vedere qualche moneta espressione di questa potenza perchè non avrei dovuto tentare di innalzarmi al livello dei suoi sovrani e quindi affermare di essere al loro livello o quantomeno loro diretto discendente e quindi degno di avanzare pretese di dominio su tutti i vari pretendenti? L'impegno ce l'ho messo... se ho sparato cavolate siate benevoli! Ciao Illyricum1 punto
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DE GREGE EPICURI Hai fatto due ottimi esempi, che però non si possono generalizzare. Intendo dire che, nel XIII secolo, a mio avviso l'augustale di Federico 2° (oltre a qualche altra sua emissione) è forse l'unica moneta che riprende pienamente l'iconografia romana; il D sembra anzi una moneta romana, mentre al R l'aquila ha dei tratti decisamente gotici. Il panorama però è, all'intorno, tutto diverso. E' vero che a Roma c' erano stati i ritratti papali dell'VIII secolo (antiquiores), ma sono ritratti piuttosto bizantini che romani. Anche Carlo Magno ha qualche raro ritratto, su cui è difficile dare un giudizio di "romanità". Per il resto, dominano le croci di tutti i tipi, le lettere isolate o associate, i cerchietti, i gigli, al massimo le stilizzazioni tipo i "denari di Tours"...di romano vedo poco. D'altra parte, si sa che Petrarca collezionava aurei romani e forse altre monete antiche: però era un personaggio eccezionale, pre-umanistico. Poi, per trovare iconografie che riprendano quelle antiche, occorre arrivare al '400 inoltrato, diciamo all'Umanesimo pieno ed agli inizi del Rinascimento: e il cavallo di Ferdinando lo metterei qui, come poi tutti i temi classici della monetazione di Carlo V, dei Visconti, degli Sforza, della Francia (almeno per i ritratti dei sovrani), ecc. Il Medio Evo però resiste bene in alcune cittadelle, basta osservare la monetazione di Venezia, in cui l'unico ritratto antico è quello della Lira Tron. Insomma, Federico 2° è stato proprio una sublime eccezione, non a caso era definito "stupor mundi".1 punto
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Io da collezionista di 21 anni posso e spero di potervi in qualche maniera tranquillizzare. Mi sono appassionato alla numismatica senza alcun legame con il suo mondo , senza circoli vicini,musei con monete, parenti collezionisti e ecc.... il collezionismo in tutte le sue forme è pratica che sempre esisterà perchè semplicemente fa parte della natura umana, dai tappi di bottiglia ai dipinti di Monet. Quindi non ci sono a parer mio reali pericoli che la numismatica muore , come in tutti i processi sociali ci sono momenti peggiori e migliori. In particolare mi preme esprimere il perchè colleziono. Le monete sono forme d'arte che appagano la mia sfera estetica e la mia stratificazione culturale nel pieno senso antropologico, nondimeno le monete sono in quanto testimonianze storiche reali e oggettive l'unica macchina del tempo che può esistere , ed è questo per me il fulcro del loro grande fascino. L'incisore/ artista che ha disegnato e modellato il conio , contemporaneo della data epoca incarna lo spirito del suo tempo, le simbologie , le cose importanti sulla sua visione di quel mondo e quindi una sua rappresentazione. Nondimeno dietro ogni moneta c'è il contesto storico degli avvenimenti su di essa impressa , è una chiave di volta su cui studiare ,approfondire, comprendere e vivere il passato. Mi emoziono quando stringo un marengo francese nelle mani da grande appassionato dell'epoca napoleonica , è come aver partecipato alla battaglia , sentirne gli echi e i rumori, ne tengo nelle mani un pezzo tangibile e concreto. Perchè è questo quello che vorrebbe ogni studioso e appassionato di storia, poter disporre di una macchina del tempo , ma dato che non è possibile , che si possa almeno rivivere il passato nella propria testa , cosa per cui è indispensabile scrollarsi di dosso le vesti sociali e antropologiche della propria epoca , attraverso una conoscenza capillare di ogni testimonianza e documento possibile. Allo stesso modo collezioni euro e monete estere generali , che sono legate invece al presente , a vari momenti della mia vita e alle persone che spesso me le regalano. Constatato questo , la cosa più bella , è necessario vedere l'altro lato della medaglia, spesso il collezionista è solo con la sua collezione e le sue emozioni. Io non conosco altri numismatici di persona e non ho quindi rapporti di amicizia e personali con altri collezionisti, cosa abbastanza frequente. Molti per tabù e paure varie, timori per avere in casa collezioni di grande valore che se perdute non sarebbe più possibile ricostituire, legislazioni confuse sul legale possesso di varie monetazioni, timidezza e ecc.. Questo si inserisce in un contesto di studi a volte difficili con materiali poco reperibili e di conoscenze anche semplicemente empiriche che alla fine non vengono trasmesse. Ad ogni collezionista piacerebbe parlare per ore della propria passione e di potersi confrontare con il patrimonio culturale di altri per farlo proprio, condivisione, quella che un tempo era la vocazione di scopo più nobile e dichiarata di internet. Questo forte bisogno/possibilità/desiderio che nel passato e in verità anche oggi spesso non ha avuto sfogo , ha trovato casa e prima veramente efficace soluzione in posti come questo forum, dove con l'anonimato , l'abbattimento di ogni barriera geografica e timori vari si è potuto produrre davvero molto. Questo per dire che secondo me Lamoneta ha una buona base di robustezza/antifragilità al caso ed ai timori del futuro, semplicemente perchè questi bisogni e desideri rimarranno , e i posti come questo forum sono lo strumento migliore. Non bisogna prestare troppa attenzione a quello che spesso è rumore , non costituente dato significativo e cardine , come L'economista definito da alcuni "fragilista" e premio nobel Merton , che allo scoppio della crisi americana del 2008 teneva conto di migliaia di variabili cercando di metterle dentro qualche equazione , monitorando persino cose come le vendite di aspirapolveri a Cleveland senza capire e tenere conto invece delle poche cose essenziali, proprio perchè in realtà l'essere umano non è in grado di pensare su cosi tante dimensioni. Questo per dire che forse le preoccupazioni sono troppe e che non c'è bisogno di allarmarsi troppo , e che spesso più infomazioni si hanno e più errori/difficoiltà si possono avere rendendole tossiche, il futuro e il caso decideranno , e alla fine vedremo quale gigante ha i piedi d'argilla , ma non ho il minimo dubbio che ci sarà sempre gente bisognosa di luoghi virtuali come questo e che Lamoneta vedrà momenti migliori. Per questi motivi luoghi come i gruppi Facebook non saranno mai veramente adatti , qui si costruiscono contenuti veramente belli che rimangono a patrimonio di tutti nel tempo in forma abbastanza ordinata, tant'è che sul forum , quelle poche volte che ho tempo, leggo per lo più discussioni vecchie. il collezionismo di monete e la salute della sua comunità , in quanto fenomeno sociale è troppo complesso per poter essere analizzato e scomposto come lo scientismo moderno vorrebbe , come una qualsiasi branca ingegneristica. Voglio dire che semplicemente lo sforzo di cercare di capire le cause e le soluzioni per questo periodo di calo potrebbe essere faticoso e molto difficile , se non si accetta che i futuri sviluppi potrebbero essere frutto di variabili ed eventi che non provengono da noi, ma semplicemente forse anche dal caso. La statistica spesso è un'arma a doppio taglio perchè spesso si cercano e attribuiscono correlazioni che in realtà non esistono, ci si illude di comprendere al meglio cosa significhino gli indici e quali siano la cause e le componenti della sua formazione. Questo ribadisco per dire semplicemente che a parer mio c'è poco da fare di rivoluzionario , sicuramente sono possibili tanti miglioramenti, ma anche quelli alla fine dei conti probabilmente saranno rumore, se nel futuro ci fosse un nuovo boom del forum sarebbe facile dire che è successo grazie ai dati miglioramenti, ma sarebbe oggettivamente vero? Dopo certo antropologicamente la nostra società sta subendo trasformazioni che creano a volte inquietudine e un certo brivido. Spero di essermi spiegato e di aver dato un'idea di quella che è la mia concezione , non so se ci sono riuscito, ma personalmente sono sereno e leggo con interesse i vostri post , anche se sono spesso abbastanza inattivo, con mia colpa.1 punto
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Buonasera da amante delle veneziane aggiungo che tutti i grossi imitativi delle zecca italiane sono rari. Gli unici di più facile visibilità sono i grossi imitativi milanesi (si fa' per dire) Lo stesso dicasi per gli imitativi esteri di origine bulgara e bosniaca . I soli imitativi di facile reperimento sono quelli serbi ed i basilikon bizantini (in maniera relativa). Essendo della provincia di Brescia devo dire che il grosso dei 3 santi mi emoziona. In questo grosso è chiaramente visibile una grande differenza e cioè la croce. Se si guardano i grossi veneziano abbiamo la bandiera. Un altro esempio dell'uso della croce sono i grossi serbi. King Stefan Uros II Milutin (1282-1321), silver "cross" dinar, 1.8g Obverse: King (bare-headed) receiving patriarchal cross from St. Stephen (nimbate), VROSIVS / REX / S STEFAN, control letter d at bottom of shaft Reverse: Christ enthroned, holding Book of Gospels, IC-XC, sigla B - M Reference: Jov 7-7 var. Comment: Milutin built more churches and monasteries then all other members of Nemanjic dynasty put together.1 punto
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Mi domando..anche allora c'erano numismatici e ritrovamenti di monete romane? Passiamo al 1472, Ferdinando I° D'Aragona, sconfitti gli Angioini, introduce una nuova moneta il "Cavallo", su consiglio del Principe Carafa di Maddaloni, appassionato di antichità. E' possibile che, nella scelta, ci sia un'influenza romana.. Mah..certo che gli antoniniani, probabilmente, li conoscevano gli Aragonesi:. Spero in altri interventi Saluti Eliodoro1 punto
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Figurati, è sempre un piacere! Sono contento di aver dato, per quanto mi è possibile, un qualche utile contributo...1 punto
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Che cos'è fb? Ah, facebook. Personalmente ignoro questo servizio di rete.1 punto
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Restiamo in tema di argento spagnolo. Filippo II (1556/98), Regno di Sicilia, mezzo scudo 1565.1 punto
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So che nelle medioevali sono diversi, alcuni di loro scrivono su riviste scientifiche e altri hanno partecipato come relatori a convegni internazionali. Nelle antiche io qualche contributo su argomenti meno noti ai più cerco di portarlo sempre, e come me anche altri utenti, anche se abbiamo meno pretese di "scientificità" e più divulgative. Una discussione in rilievo nelle romane è di un ragazzo del '99, tanto per dire. A Parma, a partire dal 2017, complessivamente avranno parlato 10 persone under 25 (forse un paio di eccezioni con ragazzi under 30), scelti tra i più attivi nel forum, e ne sono rimasti fuori almeno altrettanti (alcuni presenti come pubblico proprio a Parma). Sempre parlando di convegni, oltre ai partecipanti del convegno di Taormina (di caratura internazionale), io ho parlato a Torino e sicuramente altri avranno parlato in altre occasioni non strettamente connesse ai giovani. Certamente hai ragione nel dire che quantitativamente siamo pochi: non parliamo mica di centinaia di persone! Ma siamo pochi anche perchè la numismatica, come scienza, non è una passione molto in voga tra i giovani Se però mi dici che su facebook ce ne sono centinaia e che sono al livello degli esempi che ti si possono portare qui sul forum allora è un altro discorso. Se su facebook invece la maggior parte degli utenti sono attivi nell'identificare monete e nel dare valutazioni allora il paragone con Lamoneta non regge. Io non conosco i gruppi facebook quindi tu che hai una visione d'insieme potrai sicuramente avere un'idea più chiara.1 punto
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Salve. Ho ottime notizie riguardo questo pezzo! Sfogliando il catalogo della vendita Varesi 49, "Utriusque Siciliae", parte seconda: le medaglie, dell'aprile 2007, a pagina 62 ho trovato questo esemplare in piombo (lotto 154) definito ibrido tra una moneta e una medaglia. Riporto un particolare della pagina del catalogo, lasciando parlare la figura, così si capisce meglio: Adesso, non avendo il diametro, non possiamo fare un confronto metrologico tra i due esemplari. Si differenziano essenzialmente per il metallo: quella da te postata mi sembra bronzo, mentre quella dell'asta Varesi è in piombo. Il tipo però mi sembra proprio lo stesso. Sembra quindi che la mia ipotesi iniziale abbia trovato delle conferme più che solide.1 punto
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taglio 20 cent paese malta anno 2012 tiratura 50.000 (solo in divisionale) condizioni bb+ città trieste note newss!!!!!! taglio 20 cent paese grecia anno 2007 tiratura 980.113 condizioni bb+ città trieste1 punto
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buonasera a tutti, posto una piccola votiva Ø 10 mm spero si possa identificare. grazie riepo1 punto
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Complimenti all'amico Borgho : ecco spiegata la funzione dei due occhielli. Quanto alla spugna.....touché !!1 punto
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