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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/15/16 in tutte le aree
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Buona giornata Mi permetto di dissentire. ....."Il mio quesito era più rivolto all'attività dei giovani proprio su questo forum... Penso infatti che i giovani nella numismatica debbano essere stimolati e coccolati, però debbano anche fornire un ritorno ( in termini di attività) se no la coccola rischia di diventare vizio... " Ritorni ce ne sono, eccome. E' sufficiente che tu legga gli articoli inseriti nel forum; buona parte sono scritti da giovani. http://www.lamoneta.it/tutorials/ E' sufficiente che tu legga i "Quaderni di laMoneta" del 2014, 2015 e del 2016; anche parecchi degli articoli di questi sono scritti da giovani. Ti posto l'ultimo. Che dire poi dei tanti articoli scritti su Panorama Numismatico o Monete Antiche o il Giornale della Numismatica da giovani "lamonetiani"? Vogliamo dimenticarci gli articoli scritti dai giovani su "Academia" o sulla "RIN"? E non ultimo l'importante lavoro di Raffaele Iula. http://www.classicadiana.it/libreria/content/iula-raffaele-introduzione-alla-numismatica-salernitana Anche il libricino presentato in occasione dell'ultimo Convegno NIP: "La numismatica che avventura" è stato scritto da giovani "Lamonetiani" per i giovani. Vorrei anche ricordare tutti i lavori, le conferenze, le relazioni che sono stati fatti negli ultimi anni da non più giovani "Lamonetiani", ma che erano tali quando si iscrissero al forum..... Come vedi, di lavori scritti da giovani che frequentano anche il forum, ce n'è da leggere e non vorrei che la tua osservazione nasca dalla misconoscenza dei loro nomi e cognomi da rapportare ai rispettivi nickname. ...."Per quanto riguarda Facebook mi sembra di vedere molti utenti giovani, Under 35.... Proprio giovanissimi non sono ma numismaticamente parlando sono davvero quasi dei baby... È vero che magari si appassionano troppo sul quanto vale però se questo li fa rimanere attivi e appassionati al mondo delle monete e medaglie, ben venga anche questo.... " Mah ..... ma anche no! Se per te basta che si connettano per scrivere delle ovvietà o per sapere quanto vale una moneta, per ritenerli attivi, è questione di punti di vista - rispettabilissimi - ma poco convincenti; almeno per me ovviamente. saluti luciano4 punti
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Per Tinia: 1) allora vediamo se ho capito dal punto un po' criptico : esiste un falso archetipo ( prodotto nel '500 dal Padovanino? ) che poi sarebbe stato imitato nei secoli a venire da generazioni successive di falsari ... affascinante ipotesi uno sguardo d'insieme alla mole di denarii di Bruto che ci sono giunti credo - con un minimo di analisi obiettiva - dovrebbe essere in grado di farci rendere conto dell'improbabilita' di tale affermazione 2) Giovanni Cavino detto il Padovanino lavorava proprio nella prima meta' del 1500 di nuovo: se si conosce la produzione eccelsa di questo artista che lavoro' soprattutto i bronzi e ci ha lasciato delle riproduzioni di sesterzi che a volte superano gli originali in qualita' d'incisione (no ahime' in patina e contenuto storico) sara' facile riconoscere il suo stile . Non per nulla la medaglia di Lorenzino de' Medici e' stata attribuita da alcuni autori proprio al Cavino ( v. Armand) da qui a supporre che abbia lavorato anche i denari d'argentocon Eid Mar e in uno stile diversissimo dalld sue produzioni - lui che ha lavorato pochissimo l'argento - e' veramente un'ipotesi ben poco realistica. A meno di non supporre un altro falsario - diabolico - che abbia tratto ispirazione dalla medaglia di Lorenzino ( che a questo punto chi sa da chi avrebbe tratto a sua volta ispiraziond per farla) che avesse dato origine ai denari mutandone - genio! - la legenda nel piu' corretto eid mar... E avesse poi avuto - schiere di epigoni nei secoli producenti coni/ monete molto simili tra loro con stili poco differenti per sostenere la panoplia di monete di Bruto giunte fino a noi ... 3) esiste un altro tipo di denario - antico e sicuramente autentico - con il pileo e i pugnali diamo pero' riferimenti precisi altrimenti e' facile fare approssimazioni e confondere le varie epoche - denario della serie anonima sel 68 AD ( v. Peter-Hugo Martin 'die Anonyme des jahres 68 nach Christus' n. 49 e 50) al diritto: testa muliebre e legenda LIBERTAS al rovescio : pileo tra due pugnali e legenda : RESTITUTA peso da gr. 3.12 a 3.67 per i pochissimi es. conosciuti ebbene questa moneta e' stata coniata oltre un secolo dopo quella di Bruto... la legenda Libertas Restituta fa un chiaro accenno alla morte del dittatore e al ripristino della liberta' il ns geniale falsario avrebbe quindi tratto ispirazione da un denario ( quasi del tutto sconosciuto ) coniato nel 68 dopo Cristo , ideando un tipo per Bruto riprendendo il tipo del pileo tra i due pugnali e sostituendo una legenda che facesse riferimento alle idi di marzo : stupefacente ! Diversamente : l'autore della medaglia di Lorenzino si sarebbe ispirato ad un denaro anonimo del 68 AD ( chissa' mai dove l'avrebbe visto data la sua rarita' ...) ne avrebbe tirato fuori una medaglia per la morte di Alessandro de' Medici con legenda Id Ian e poi si sarebbe convertito a tutt'altro stile iconografico ed epigrafico creando dei denari con tipi simili ma avendo progredito filologicamente nei suoi studi e introducendo la forma arcaica - piu' ortodossa e archetipica - di EID Mar... che spreco di genio per un semplice falso... In dondo chi vuole puo' anche continuare a credere che sia il sole a girare attorno alla Terra.. # "Periodicamente salta fuori la storia sella medaglia de' Medici che avrebbe fornito lo spunto per la coniazione di Bruto" mi sembra un po' debolina come ipotesi - che dite? Abbiamo un Cesari - o chi per lui - che conia una medaglia con un ritratto di Lorenzino che si ispira a Bruto ( barba fluente e incolta etc) un'iconografia che deriverebbe da un denario anonimo del 68 AD ( che a questo punto non si sa da dobe avrebbe tratto ispirazione - dato che si supone che Bruto non l'avesse coniato) quel Restituta sul rovescio non si sa a cosa farebbe allusione ... poi l'incisore della medaglia cambia genere e si mette a fare denarii cambiamdo anche lo stile e maturando nell'epigrafia passando alla forma incorrotta EID invece di ID oppure si deve supporre che l'originalissimo medaglista del '500 ( il quale deve essere stato fulminato nel sonno dopo aver letto le 'Vite dei Dodici Cesari' e corso a creare una medaglia che si ispirasse all'assassinio di Cesare da parte di Bruto riparando alla mancanza da parte di Bruto stesso che avrebbe dovuto lui concepire una comiazione di si' forte impatto storico ed emotivo) sia stato a sua volta fonte di ispirazione di un proto- falsario ( operante anche lui nel '500 visto le testimonianze delle citazioni che ci sono pervenute) che avrebbe dato origine alle generazioni di falsi denari di Bruto che si sono succedute nel tempo... Un minimo di rigore intellettuale mettendo nella sequenza logica giusta le varie componenti del puzzle che abbiamo a disposizione aiuta a farsi un'idea si questa intrigante questione... Poi ognuno e' naturalmente libero di continuare a credere cio' che gli fa piu' piacere .... :))4 punti
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Tra i testoni di Innocenzo X il più comune ( lo si può considerare solo R ) è quello del giubileo del 1650, con al D/ lo stemma e al R/ la porta santa. Lo si trova almeno una volta all'anno nelle molte aste degli ultimi anni. Tutti gli altri sono almeno R2 ma si vedono raramente. Per carità la vendita milanese del 2011, la nac gdf, Ranieri e ora la ANPB ne hanno fatte vedere abbastanza, ma restano tutti pezzi di difficile reperibilità. Io personalmente anche se bruttini e mal fatti molto spesso cerco sempre di acquistarli data la rarità elevata. È vero che ha regnato abbastanza come papa però penso che sotto il suo pontificato continuavano a circolare ancora moltissimo le numerosissime emissioni di Paolo V e Urbano VIII. Dunque non serviva emettere nominali nuovi. Viceversa le piastre del Pamphili sono abbastanza comuni ( mi riferisco al solito tipo e non a quella giubilare ). Saluti.4 punti
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DE GREGE EPICURI Coniato per la prima volta nel 1252 con peso fisso 3,53 g. e in oro puro a 24 carati, il fiorino d'oro di Firenze rappresentò una grande novità nel panorama monetario del XIII secolo, e fu responsabile (insieme al genovino d'oro di Genova) del "ritorno all'oro" dell'Europa Occidentale. In tempi recenti, i lavori di Philip Grierson, Peter Spufford e Richard Goldthwaite sembrano lasciare pochi dubbi sull'ampio successo che questo nominale raggiunse nella seconda metà del XIII secolo. Impiegato sia come moneta di conto, sia come moneta effettiva nelle maggiori piazze commerciali d'Europa e del Mediterraneo, e con un successo non solo in campo commerciale, ma anche finanziario, come dimostrano alcuni documenti della corte angioina. Ce ne parlerà Stefano Locatelli, martedì 22 novembre alle 20.45 nella sede del CCNM (via Terraggio 1, Milano). Locatelli è un giovane studioso, attualmente presso l'Università di Manchester; si è sempre occupato di numismatica medievale e del primo Rinascimento.3 punti
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Ricordo che qualche anno fa si parlò già del simbolo della torretta nel forum, non trovo più la discussione ma allora mi sembra postai questo carlino di Carlo V con la torretta, che evidenzia come quel simbolo sia stato utilizzato per un certo periodo. Non torno sulle ipotesi circa il significato del simbolo, senza documentazione del tempo rimangono secondo me tutte possibili ma ovviamente incerte (simbolo per la Castiglia, simbolo per una ben determinata famiglia assai potente all'epoca, simbolo per una ben determinata zecca da individuare od anche semplicemente un simbolo generico...)3 punti
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Credo che ogni spunto sia sempre un arricchimento, mi preme entrare solo su un ulteriore aspetto che mi coinvolge direttamente, quello dei giovani e Parma, se dissentiamo su questo allora crolla tutto, i cinque ragazzi dell'anno scorso e i cinque di quest'anno sono stato a fianco, a gomito con me per sei mesi, so tutto di loro, la loro passione, il loro entusiasmo, la loro bravura, dopo Parma alcuni di loro hanno ottenuto e avuto grandi occasioni nel mondo della numismatica che hanno raccolto in modo esemplare e oggi sono dei veri testimonial dei giovani, lo saranno anche i prossimi, il loro attaccamento e contributo attuale e futuro al forum è importantissimo, saranno anche loro a breve le nuove energie e risorse che il forum chiede e ha bisogno con anche incarichi e responsabilità, su molti di loro io credo ciecamente e so che ricompenseranno il forum come ritengo sappiano fare. Questo era dovuto per rispetto loro, per il loro lavoro ma anche per quello che il forum ha fatto, sta facendo e farà per i govani....3 punti
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Il mezzo ducato di Filippo II PR 15 mi risulta esistere anche se l'immagine che ho dell'esemplare non è proprio chiarissima... Vero, e mi risulta anche in più coni diversi; Pietro guarda sotto il collo dell'esemplare indicato da pecora Ehm... allora metto anche la mia !!!!2 punti
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io non riuscirei a dormire fino a quando un NIP specializzato in questo settore non me la sigilla autentica. (purtroppo io sono sempre diffidente specie con una moneta cosi difficile)2 punti
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Carissim* attendo allora per lunedì i numeri definitivi per quanto riguarda il pranzo: dai, Cesare Augusto unisciti a noi (mi dispiace che tua moglie stavolta abbia deciso di non venire: magari ci ripensa all'ultimo momento...:)). Per quanto riguarda le monete che sarà possibile vedere al Museo Nazionale di San Matteo, sappiate che entro un numero ragionevole di pezzi (una quindicina) potete esprimere anche delle richieste che - se possibile - saranno accolte, in modo da rendere unica questa vostra visita. Per questo va ringraziata anche la disponibilità della Direttrice del Museo Maria Alba Macripò, che si è specializzata a suo tempo con Panvini Rosati sui medaglioni romani della collezione Simoneschi (che vedremo invece a Palazzo Blu alla mattina). Se le sarà possibile mi ha detto ci farà anche un breve saluto introduttivo. Sappiate che sono già previsti i tremissi di Lucca e di Pisa (pochi...ma buoni e in qualche caso assai rari), i grossi in argento e in oro di Lucca, i grossi e i fiorini di Pisa e una selezione delle più belle e/o rare monete medicee. In attesa di vostre nuove in merito, un caro saluto MB2 punti
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Come detto da Luciano 1) Venier stella davanti al doge ( Stahl lo indica come soldino tipo 3 massaro F Filippo Barbarigo innumerevoli tornate) 5) Venier stella dietro al doge ( Stahl indica come soldino tipo 4 massaro F) La differenza riguarda l'ennesima svalutazione del soldino in seguito alla famosa crisi dell'argento. 2 - 3 - 4) Steno stella dietro al doge ( tipo 4 vari massari P Piero Tiepolo 1418, D Donato Grioni 1402, Z dovrebbe essere Zancani 1402)2 punti
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Ciao! Direi: 1) Venier 2) Steno 3) Steno 4) Steno 5) Venier saluti luciano2 punti
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HILARITAS UNIVERSA -felicità universale Questa legenda utilizzata nei ducati di Filippo II per il Regno di Napoli allude, quasi certamente, alla soddisfazione dei popoli al vedere, per la prima volta, in circolazione, una moneta d'argento così grande e così ricca, resa possibile soltanto dopo la scoperta delle riserve d'argento del sud America. La stessa legenda è stata riutilizzata sul mezzo ducato, sul tari e sul carlino di Filippo V, si può considerare come un'enfatica ampollosità spagnola. [cit.]2 punti
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Visto che ha trattato un argomento del mio periodo di maggiore interesse, la tarda repubblica romana, desidero dare un plauso anche ad Antonio Di Francesco, che ha descritto molto bene la rarissima emissione di M. Arrius Secundus, RRC 513/3, illustrando anche i soli 4 esemplari noti, che risultano essere coniati tutti da un solo conio del rovescio e forse anche da un solo conio del diritto (confermando la notevole rarità di questa emissione). Spero che possa continuare a trattare anche le altre emissioni del complesso gruppo di monete di Clodius Vestalis - Arrius Secundus - Numonius Vaala - Servius Rufus (RRC 512 - 515), che attende ancora un definitivo inquadramento. Neanche la cronologia appare essere accettata unanimemente. A mio modesto giudizio, non credo che il ritratto virile presente sul diritto di alcune di queste emissioni vada attribuito a un antenato della propria gens, mentre di sicuro al rovescio c'è un richiamo alle antiche gesta di un proprio progenitore. Credo che il ritratto vada ricondotto a uno di alcuni protagonisti viventi della scena politica. Noto che il ritratto di Arrius è troppo simile a quello di Ottaviano, mentre quello di Rufus sembra una copia sputata di Bruto. Se è così, la monetazione dovrebbe essere collocata piuttosto al 43 a.C. o almeno al suoi primi mesi, quando Ottaviano era ancora, almeno fino alla battaglia di Modena, ancora alleato del partito senatoriale e quindi formalmente anche dei cesaricidi. Non dimentichiamo che si era al culmine della prima lotta tra Ottaviano e Antonio e Bruto aveva ancora suoi partigiani a Roma.... Solo verso l'estate del 43 a.C. si crearono le premesse per arrivare al famoso triumvirato che deciderà poi la fine del partito dei cesaricidi. Per inciso, a dimostrazione della complessità della classificazione delle emissioni romane prima e durante la guerra civile, ho appreso che un gruppo di studiosi inglesi sta valutando l'ipotesi che l'intera produzione di RRC 480 possa essere stata coniata PRIMA della morte di Cesare e svolta attraverso serie parallele e quindi una produzione veramente copiosa per celebrare il dittatore. Sono curioso di sapere quali elementi potranno mostrare.... In ogni caso il glorioso Crawford sta mostrando alcune piccole crepe....2 punti
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Il compianto Herbert Cahn era veramente preparato nel campo delle monete greche antiche e fu maestro di una intera generazione di studiosi e commercianti (purtroppo ormai assottigliata) e il suo parere va tenuto in debito conto. E' un piacere scoprire un suo scritto in italiano, che non conoscevo. Non credevo neppure io che i Greci potessero rappresentare così presto ritratti di Greci viventi, prima di arrivare all'epoca ellenistica. Non c'è ancora la certezza, per la mancanza di leggende che confermino l'attribuzione, ma in effetti c'è un forte realismo nella raffigurazione di certi lineamenti a Cizico e va rispettata l'autorevole opinione del Cahn e ringrazio De Luca per avere fornito una interessante ipotesi, che in fondo segue quella opinione.2 punti
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Mario ti sei dimenticato di citare @dabbene senza la sua passione e generosità difficilmente avremmo avuto questi splendidi appuntamenti. Grazie.2 punti
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Un saluto agli amici papalisti. Vi segnalo la pubblicazione di quanto ho detto nella mia conferenza tenutasi il 17 settembre scorso al convegno NIP. https://www.academia.edu/29102445/Le_coniazioni_dello_Stato_Pontificio_in_occasione_dei_primi_due_Giubilei_1300_e_1350_ Occhio che le novità sono importanti! Il contributo è stato inoltre pubblicato in due parti sul GdN. Buona giornata, Antonio2 punti
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Ciao, in un lotticino ho trovato questa serie di soldini, mi aiutate per favore nell'identificazione? e soprattutto nella datazione. Ho visto dei Venier e degli Steno, su altri ho dubbi. non ho ancora i pesi ma penso che sia un dato non indispensabile. @mfalier1 punto
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Ciao a tutti, pungolato dagli amici@illyricum65, @gpittini e@grigioviola, sulle mie attuali preferenze verso la monetazione medievale e moderna, apro questa discussione per provocarli e provocarvi.. Pensate che l'iconografia romana non abbia influenzato la monetazione medievale e moderna? La risposta è, chiaramente, NO. Vi posto alcuni esempi, sperando di ottenere ampia partecipazione.. Cominciamo, periodo svevo, Federico II° si considera e si definisce Rex Romanorum e comincia a battere una delle più belle monete medievali..l'Augustale. Siamo nel XIII secolo, 1231 -1250 circa.. L'Imperatore si presenta, come Augusto, togato e laureato con la legenda.. CЄSAR AVG • IMP ..1 punto
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Buonasera condividendo insieme questa bella moneta,chiedo eventuali riferimenti e passaggi in asta1 punto
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In qualità di modesto collezionista di monete bresciane segnalo che in Asta online di Numismatica Picena è apparsa la moneta che posto in immagine: si tratta di un Grosso, detto dei tre santi,( San Apollonio al diritto e i santi Faustino e Giovita al rovescio emesso dal Comune di Brescia sotto la Signoria di Berardo Maggi ( 1298 - 1308 ). La moneta, tra l'altro presentata in condizioni SPL + , è da catalogo considerata R5. Non credo che se ne siano visti molti esemplari in vendita; infatti è offerta a base d'asta di € 7000 ed è ovviamente irraggiungibile per i comuni collezionisti. Se qualcuno che si trovi a Brescia volesse vedere il sarcofago, molto bello, in cui si trova il Vescovo Berardo Maggi non deve fare altro che visitare il Duomo vecchio.1 punto
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Buon giorno e buon venerdi a tutti! Visto che in una recente discussione in Piazzetta si parla di forum in crisi, voglio "risvegliare" la sezione (non che ne abbia bisogno), presentando il mio ultimo acquisto. Si tratta di un piccolo bronzo cartaginese; la moneta in sé non è niente di eccezionale, ma a mio parere è molto gradevole, soprattutto in mano. Eccola: Da questa foto purtroppo non si nota, ma presenta una bella patina verde. Ecco la scheda di catalogazione: Anonimo, AE 340-320 a.C., Cartagine, SNG Cop 114 3.70g x 18mm, bronzo D/ Testa di Tanit con corona di spighe. R/ Cavallo con dietro una palma. Non sono un collezionista di puniche, ma ogni tanto mi piace variare. Per questo chiedo agli utenti che seguono questa monetazione se possono aiutarmi a sapere qualcosa in più sul pezzo. Ovviamente, mi farà piacere qualsiasi intervento, anche di chi non è esperto. La monetazione punica non mi sembra venga molto trattata, quindi spero possa essere uno stimolo per discuterne un po'. Ps: il pezzo è naturalmente di lecita provenienza, ex Tinia Numismatica. In attesa dei vostri riscontri, auguro a tutti un buon fine settimana, Afranio1 punto
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Credo che sarà veramente una grande occasione: sono monete che raramente capita di vedere... tante volte si parla della difficoltà da parte degli appassionati di ammirare le bellezze che sono nascoste nei nostri musei, una volta tanto... Grazie davvero a @monbalda che è sempre disponibile e che si spende sempre volentieri per questo tipo di attività.1 punto
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Qualcuno sa darmi indicazioni in merito alla classificazione di una medaglia di Imola del 1849 della Madonna del Piratello in bronzo dorato del peso di 382,70 grammi e 102 mm di cui allego le foto? Grazie [1 punto
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Evidentemente I bresciani sono disposti a spendere di più dei piemontesi (vedi imitazione del matapan di Chivasso, Cortemili, Acqui ecc...) che pur essendo rarissimi sono quotati la metà.1 punto
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Buona giornata Dio lo vuole! A prescindere dalla originalità della moneta , è il DIO LO VUOLE che intriga. E' stato recuperato dallo storico "Deus lo volt" che rappresentava, all'epoca delle crociate, l'esortazione di Pietro l'eremita per recuperare i volontari nella crociata che storicamente viene definita "dei pezzenti". DIO LO VUOLE è anche il motto dell'Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepocro. Chi ha deciso il conio delle 5 Lire ha volato alto, non c'è che dire ..... ha fatto proprio un motto che trasuda storia per enfatizzare il 48 lombardo. saluti luciano1 punto
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Si con il testone di Vitellio1 punto
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@eliodoro hai parlato anche di monete moderne vero? questi "britanni" secondo me si sono ispirati a Antonino Pio1 punto
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La presenza della religione cristiana sulle monete romane imperiali.. Come molti sapranno, i Romani furono i primi a raffigurare Gesù Cristo, tematica largamente ripresa, poi, dai Bizantini e dalle altre monetazioni medievali.. Riporto un articolo di @Poemenius ed antwaIa https://www.academia.edu/12461549/IL_SOLIDO_NUZIALE_DI_MARCIANO_E_L_INTRODUZIONE_DELL_IMMAGINE_DI_GESU_SULLA_MONETA._Di_Alain_Gennari_e_Alberto_Trivero_R_su_MONETE_ANTICHE_anno_XIV_n._80_marzo_aprile_2015_Libreria_Classica_Editrice_Diana1 punto
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Questo si e' uno sforzo valido concordo in toto con quanto detto e proposto da Aemilianus sono ( quasi) certo che diversi esemplari del famoso denario siano spuri , falsi molto sofisticati e vadano individuati con un'analisi approfondita1 punto
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Potresti postarle una per volta? L'identificazione sarebbe più semplice. Grazie. Arka1 punto
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Grazie per queste segnalazioni, che aiutano a creare corrispondenze tra moderni punzoni e monete coniate con quei punzoni e aiutano a affinare l'occhio per tali falsi.1 punto
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Caro @eliodoro ti so amico e quindi non colgo le tue "provocazioni"! Scherzi a parte gli esempi che hai portato sono validi. Devo dire che però sono solo un "profano" del Medio Evo e non mi sento in grado di entrare a fondo nel merito. Mi ci accosto e sento un certo interesse per il periodo medioevale ma per limitare il campo già vasto d'interesse cerco di resistere, pur con qualche intrusione nel periodo post-romano, nel campo romano imperiale. Provo però a fare qualche considerazione personale. Ritengo (forse a torto) che l'Impero Romano abbia comunque mantenuto una certa aurea mitica ben dopo la sua caduta. Per i barbari (se vogliamo chiamarli così) anche se decaduto l'Impero era quasi un mito. Come potevano non rimanere colpiti dalle vestigia presenti? Come non restare affascinati dal livello di conoscenze raggiunto in circa 1000 anni di storia romana e di mutui scambi con popolazioni prima italiche, quindi europee e medioorientali? Come non rimanere colpiti da quanto veniva tramandato oralmente sugli antichi fasti? Infatti a leggere certi studiosi sulla fine dell'Impero "essi non volevano distruggere l'Impero... volevano farne parte..." Successivamente vedrei una prova di questa aurea mitica esercitata dall'Impero nel... guarda caso Sacrum Imperium Romanum ... si nota chiaramente il richiamo all'Impero e in genere a Roma, alla sua millenaria storia che non aveva eguali come estensione e longevità. Lo stesso Carlo Magno fu incoronato "Augustus Imperator Romanorum gubernans Imperium". E cosa poteva fare da tramite tra l'antico e il nuovo? Le vestigia già descritte ad esempio. In un periodo di decadenza (se tale si può considerare anche se le ultime generazioni di studiosi stanno cambiando tale visione storica) come non restare coplito da opere maestose che ancora oggi colpiscono l'uomo moderno? E non parlo solo di Roma o del Colosseo... ma anche di opere se vogliamo "minori" ma che non possono fare a meno di colpire... L'elemento di collegamento fu certamente la Chiesa. Tanto fu perso ma molto essa tramandò o nel tempo recuperò nelle abbazie. Si parlava il latino, lo si scriveva, così come il greco. Si conservavano libri antichi (altrimenti perduti come molte opere antiche) e si conservava parte del Sapere Universale. Il popolo, il servo della gleba probabilmente non sapeva più granchè del passato occupato più che altro a sopravvivere. Probabilmente nel ceto elevato clericale e nobile qualcosa veniva tramandato. E la moneta cosa c'entra? Che se ne facevano di monete fuori corso da centinaia d'anni? Un giorno chiesi a un noto numismatico: ma se nella Tergeste del 1200 circa i Vescovi battevano denari d'argento come mai non si hanno evidenze di monete tagliate analogamente a quanto accadeva contemporaneamente in Inghilterra? La risposta fu che "... la funzione di frazioni le facevano monete in bronzo... romane (!) ..." Quindi se giravano tra il popolo quelle in metallo fino nobile sicuramente erano note alla classe elevata. Quindi - se io fossi stato un sovrano medioevale ed avessi udito magari qualche racconto (da qualche erudito ecclesiastico ad esempio) del mito di una grande civiltà che aveva governato pressochè su tutto il mondo conosciuto - se avessi avuto modo di vedere qualche moneta espressione di questa potenza perchè non avrei dovuto tentare di innalzarmi al livello dei suoi sovrani e quindi affermare di essere al loro livello o quantomeno loro diretto discendente e quindi degno di avanzare pretese di dominio su tutti i vari pretendenti? L'impegno ce l'ho messo... se ho sparato cavolate siate benevoli! Ciao Illyricum1 punto
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DE GREGE EPICURI Hai fatto due ottimi esempi, che però non si possono generalizzare. Intendo dire che, nel XIII secolo, a mio avviso l'augustale di Federico 2° (oltre a qualche altra sua emissione) è forse l'unica moneta che riprende pienamente l'iconografia romana; il D sembra anzi una moneta romana, mentre al R l'aquila ha dei tratti decisamente gotici. Il panorama però è, all'intorno, tutto diverso. E' vero che a Roma c' erano stati i ritratti papali dell'VIII secolo (antiquiores), ma sono ritratti piuttosto bizantini che romani. Anche Carlo Magno ha qualche raro ritratto, su cui è difficile dare un giudizio di "romanità". Per il resto, dominano le croci di tutti i tipi, le lettere isolate o associate, i cerchietti, i gigli, al massimo le stilizzazioni tipo i "denari di Tours"...di romano vedo poco. D'altra parte, si sa che Petrarca collezionava aurei romani e forse altre monete antiche: però era un personaggio eccezionale, pre-umanistico. Poi, per trovare iconografie che riprendano quelle antiche, occorre arrivare al '400 inoltrato, diciamo all'Umanesimo pieno ed agli inizi del Rinascimento: e il cavallo di Ferdinando lo metterei qui, come poi tutti i temi classici della monetazione di Carlo V, dei Visconti, degli Sforza, della Francia (almeno per i ritratti dei sovrani), ecc. Il Medio Evo però resiste bene in alcune cittadelle, basta osservare la monetazione di Venezia, in cui l'unico ritratto antico è quello della Lira Tron. Insomma, Federico 2° è stato proprio una sublime eccezione, non a caso era definito "stupor mundi".1 punto
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Buonasera da amante delle veneziane aggiungo che tutti i grossi imitativi delle zecca italiane sono rari. Gli unici di più facile visibilità sono i grossi imitativi milanesi (si fa' per dire) Lo stesso dicasi per gli imitativi esteri di origine bulgara e bosniaca . I soli imitativi di facile reperimento sono quelli serbi ed i basilikon bizantini (in maniera relativa). Essendo della provincia di Brescia devo dire che il grosso dei 3 santi mi emoziona. In questo grosso è chiaramente visibile una grande differenza e cioè la croce. Se si guardano i grossi veneziano abbiamo la bandiera. Un altro esempio dell'uso della croce sono i grossi serbi. King Stefan Uros II Milutin (1282-1321), silver "cross" dinar, 1.8g Obverse: King (bare-headed) receiving patriarchal cross from St. Stephen (nimbate), VROSIVS / REX / S STEFAN, control letter d at bottom of shaft Reverse: Christ enthroned, holding Book of Gospels, IC-XC, sigla B - M Reference: Jov 7-7 var. Comment: Milutin built more churches and monasteries then all other members of Nemanjic dynasty put together.1 punto
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Mi domando..anche allora c'erano numismatici e ritrovamenti di monete romane? Passiamo al 1472, Ferdinando I° D'Aragona, sconfitti gli Angioini, introduce una nuova moneta il "Cavallo", su consiglio del Principe Carafa di Maddaloni, appassionato di antichità. E' possibile che, nella scelta, ci sia un'influenza romana.. Mah..certo che gli antoniniani, probabilmente, li conoscevano gli Aragonesi:. Spero in altri interventi Saluti Eliodoro1 punto
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Figurati, è sempre un piacere! Sono contento di aver dato, per quanto mi è possibile, un qualche utile contributo...1 punto
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Dall'articolo citato: "Nell’esemplare ora proposto ritroviamo la medesima approssimazione nella realizzazione delle lettere, particolarmente evidente in corrispondenza della C di VCHO, dove una doppia piega nella linea che la costituisce tende a farla assomigliare a una S. Anzi, ci troviamo di fronte verosimilmente all’impiego di uno stesso punzone per realizzare ambedue le lettere." Tanto per discutere....1 punto
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Direi che è meglio visualizzarla fronte e retro per intero, così e come se chiedessi quanto vale questa banconota: o questa moneta1 punto
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Modena.... NON ALIO SIDERE Non con un'altra stella....siamo nei massimi della nostra monetazione, ma visto che ci siamo balliamo bene.... Francesco I d'Este, duca di Modena e Reggio ( 1629 - 1658 ), doppio ducatone del 1633, moneta di 63, 35 gr. da NAC 32 L'impresa della nave sbattuta dai flutti, simbolo di animo forte che affronta le avversità con estrema fidicia nei propri mezzi fu la prediletta da Francesco I che sempre ostentò orgoglio e decisione.1 punto
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Personalmente ammiro la tenacia di chi non crede a una data emissione in quanto mancano diverse basi certe e/o affidabili (e di chi al contrario ci crede con tutte le sue forze). La cosa non la vedo limitante, bensì la considero una risorsa per il processo dialettico che dovrebbe un giorno portare alla risoluzione della querelle sia essa positiva o negativa (a seconda della parte considerata). Questa è una delle discussioni più belle di tutte la sezioni della monetazione antica.1 punto
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Penso sia una classificazione condivisibile. La cifra "1" rovesciata (non capovolta) è la firma dell'incisore Gioacchino Hamerani, assieme alle "U". Quanto a "liberarla" dalla plastica, personalmente non attenderei un attimo. Con alcune plastiche è facile che a lungo termine l'argento prenda strane colorazioni verdastre. Ovviamente, a meno che tu non tenga particolarmente alla perizia. Ciao, RCAMIL.1 punto
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taglio 20 cent paese malta anno 2012 tiratura 50.000 (solo in divisionale) condizioni bb+ città trieste note newss!!!!!! taglio 20 cent paese grecia anno 2007 tiratura 980.113 condizioni bb+ città trieste1 punto
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Croce con S. Antonio da Padova con logo francescano in basso e trigrama IHS in alto , sui bracci orizzontali c'è una pubblicità.- R/ Croce centrale, sulla croce è presente una preghiera o salmo, in basso la data 21 marzo 1892. Ciao Borgho.1 punto
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Ciao Marley : secondo te cosa rappresenta il lato leggibile di questa antica medaglia ? Potrebbe essere il simbolo zodiacale dei Pesci ?1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: Vaticano Anno: 2005 Tiratura: 85.000 Conservazione: BB Località: Nardo' (LE) Note: la prima che trovo in circolazione1 punto
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Finalmente delle quotazioni più vicine alla realtà. Mi sono sempre chiesto come fosse possibile acquistare monete a prezzi così bassi... Poi ho capito che i cataloghi erano completamente fuori rotta... senza parlare del Montenegro che le spara ancora più grosse ( compri le medaglie Papali FDC al prezzo BB indicato). Vorrà dire che è arrivato il tempo di ricomprare il Gigante, e spero vivamente che si allinei anche il Montenegro. Saluti e buona Domenica1 punto
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