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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/16/16 in tutte le aree
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Dopo un'iniziale titubanza ho deciso di fare un intervento in questa discussione spinto dal fatto che sono utente da molti anni di questo forum dove ho trovato molti spunti e molte cose utili in questi anni e a mia volta ho cercato di dare quello che potevo, quello che sapevo e spesso ho cercato anche di divertirmi...pur non dimenticando mai un certo impegno oggi sembra che siamo dominati dai 'social' ... Non entro nel metito della questione, mi interessa parlars del forum che reputo, a suo modo , un social in quanto luogo d'incontro e di scambio sociale e culturale ispirato e dedicata alla numismatica. Premesso che la cultura ha mille aspetti diversi e che buone letture, buoni musei, buoni corsi/seminari/università sono insostituibili, anche il Forum, nei suoi ambiti e limiti, offre cultura. La specializzazione del forum, visto che si parla di crisi, e' cresciuta a dismisura se si confronta il contenuto tecnico delle discussioni di 6-8 annj fae quello attuale dove fior di specialisti - nelle varie sezioni - prestano il proprio sapere. Sotto questo aspetto innegabile vi sia stata una crescita. Altre sezioni, definiamole di tipo piu' organizzativo , quali le segnalazioni e le aste sono parimenti cresciute e si sono meglio strutturate offrendo un servizio prezioso agli utenti che sono informati in tempo reale su quasi tutto quello ch avviene in Italia ( e all'estero in parte) per quanto riguarda aste, convegni, conferenze , presentazioni. Attivita' una volta svolta solo attraverso i 'calendari' delle riviste a stampa oggi potenziata nei tempi e nei contenuti da queste rubriche del Forum la sezione bibliografica, pur non potendo offrire la profondita' di una recensione da rivista, quantomeno offre un srrvizio di segnalazioni prezioso sia per i nuovi titoli sia per quelli storici che gli utenti commentano ( storica la biblioteca di Piergi!) non entro nel merito delle varie sezioni i cui contributi sono evidenti. Per quanto riguarda la partecipazione, o meglio la qualita' della partecipazione anche il forum deve sottostare all'alternarsi di fasi di espansione e fasi di 'stanca' . Succede cosi nelle associazioni di vario tipo dove ad una presidenza e/o un insieme di soci piu' dinamico magari succede una presidenza o un gruppo piu' chiuso o meno attivo. Io stesso posso oggi partdcipare, per motivi di lavoro, molto meno attivamente di un tempo. Altri soci storici che prima contribuivano attivamente oggi sono ritirati o quasi. In compenso molti altri - validissimi - vanno avanti e soprattutto non dimentichiamo tanti soci nuovi - giovani e giovanissimi soprattutto - che si sono affacciati da poco sul forum e ne sono divenuti eccellenti contributori. Mi astengo volutamente dal fare nomi perche primo la mia potrebbe essere una visione necessariamente parziale e poi e' facile che mi possa dimenticare, facendo torto, qualcuno. Infine vorrei sottolineare un'evoluzione importante avvenuta negli ultimi anni sul forum, ovvero la trasposizione del dialogo e scambi iniziati come scambio virtuale in iniziative reali come convegni e conferenze che hanno la partecipazione attiva anche come oratori di tanti forumisti. Questo anni fa non accadeva mentre oggi e' una realta' importante che si e' potuto realizzare attraverso il contributo e l'impegno di alcuni membri del forum capaci di coagulare l'interesse di tanti appassionati e di promuovere d gestire concretamente l'organizzazione di questi eventi. A tale proposito vorrei ricordare qui Giovanna E Dabbene che sono stati tra i promotori, fautori piu attivi di queste iniziative ( lamento ancora l'allontanamento volontario di Giovanna - infaticabile organizzatrice - che ha contribuito moltissimo alla crescita e gestione di questo spazio). scusate la la mia verbosita' ma cj tenevo ad esporre il mio pensiero su questi vari aspetti. Per chi pensa che la numismatica sia in crisi dico che basta guardare il volume degli scambi,commerciali e culturali, il numero di pubblicazioni, il numero di collezionisti e quello delle manifestazioni numismatiche ( qui abbiamo il problema opposto: che sono troppe e vi e' competizione per le date ) per potersi dare una risposta da soli... quando si esamina un fenomeno accettiamoci di avere tutti gli elementi prima di esprimere un giudizio compiuto. infine un ringraziamento a chi ha permesso e costruito ( pur scontando un giustificatissimo interesse personale) tutto questo , dando vita ad una bella comunita' di scambio sociale, culturale e indirettamente anche commerciale , numismatico, che si evolve, cresce e naturalmente presenta come tutti i sodalizi le sue virtu' e le sue contraddizioni. Ad maiora!5 punti
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Una mia teoria balzana: Nella sua geografia strabone menziona l'altare di Lione: L'importanza del santuario è dimostrata dalla sua presenza su un lato di alcune monete coniate a Lione, che possono dare un'idea abbastanza precisa della sua probabile configurazione. Queste rappresentano un monumento centrale, adornato alla base ad una corona, circondata da steli vegetali (alloro?). Sul monumento centrale venne costruito l'altare con le sessanta statue che rappresentano le città galliche. Alla base dell'altare, l'iscrizione ET-AUG-ROM ("Romae e Augusto" di Roma e Augusto), a ricordare l'impegno dell'edificio e il suo ruolo religioso. Il monumento era affiancato da due pilastri su cui poggiavano due vittorie con una corona. Entrambe le colonne sono state segate a metà nel Medioevo e riutilizzate per sostenere la croce della chiesa romanica di Saint-Martin d'Ainay. L'altezza originaria delle colonne sarebbe 14 m. Ogni anno, i rappresentanti di 60 nazioni galliche vi si riunivano (provenivano dal Belgio, dall' Aquitania e dall' area di Lione) Secondo S. Charléty essi si riunivano "per parlare in assemblea degli affari generali del paese, criticando atti di funzionari romani, con voto di censura, e inviare all'imperatore la loro lealtà, le loro preoccupazioni e i loro desideri ". Una sorta di assemblea parlamentale “Gallica” detto appunto “consiglio dei tre galli”. il significato dell'altare si può sintetizzare in questo modo: La conquista romana non si spiega solo con la potenza militare, si basa anche sul consenso con le aristocrazie locali prima ed in senso lato poi, ovvero Senza l'autorità locale l'impero sarebbe niente-.Il tempio quindi rappresenta l'autonomia locale nel contesto imperiale Un discorso che rimase invariato nei corso dei secoli (almeno secondo me) : Durante il medioevo sotto il Sacro romano impero l'imperatore affidava, delegava l'amministrazione dei territori. Friesach è una città nel distretto di Sankt Veit an der Glan, Carinzia, Austria. Situata su una via commerciale che da Venezia porta a Vienna divenne in breve tempo città mercato. La città fiorì sotto Eberhard II che ne fece la seconda città della Carinzia dopo Salisburgo. Dall'undicesimo al quattordicesimo secolo fu sede di zecca, che venne istituita per monetizzare rapidamente l'argento estratto nelle vicine miniere. Le monete sono tutte di conio primitivo ed essenziale: una moneta merce con un conio di garanzia. Queste monete furono subito apprezzate per la loro qualità e si diffusero in vaste zone dell'odierna Alpe adria. L' Arcivescovato di Salisburgo fu uno stato ecclesiastico del Sacro Romano impero Vi si coniarono numerose varieta monetali (rimando per la loro visione a Arnold LUSCHIN von EBENGREUTH, Friesacher Pfennige. Wien, 1923 e a CORPUS NUMMORUM AUSTRIACORUM). Qui voglio soffermarmi su quella che viene definita con torri e tempio (CNA Ca9) paragonata a delle emissioni belghe coniate a cavallo della nascita di Cristo. Non si può parlare di coincidenze se si esaminano le figure impresse su queste monete la disposizione del tempio tra colonne la presenza di globetti sotto il tempio (nelle monete romane dello stesso periodo i dettagli sono maggiori e si possono identificare corone di alloro ed altre decorazioni) 4 globetti nella parte superiore della moneta che si possono poi identificare nella croce presente nelle frisancensi. Molto probabilmente i maesti di zecca conoscevano il simbolismo legato a questo tema e questo ben si adattava al contesto dell' arcivescovato di Salisburgo e del suo reggente: un lembo di terra del Sacro romano impero retto in tutta fedeltà all'imperatore che giovava della saggia amministrazione dell'arcivescovo Come detto prima Il tempio quindi rappresenta l'autonomia locale nel contesto imperiale. I diritti che l'imperatore con i suoi editti cedeva all'amministrazione locale. Il successo delle monete di friesach portò molti altri signori a imitare queste monete in ambito italiano in primis la zecca di aquileia, in ambito balcanico dall'ungheria a puro titolo d'esempio. Altari simili a quello di Lione sorsero in diversi luoghi dell'odierna Germania ed anche in Austria5 punti
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Mi auguro anche io che il proprietario possa essere rintracciato. Ho subito, un anno fa, un furto a casa che ha interessato anche la mia collezione, e so bene cosa si prova. Purtroppo, non sono stato così fortunato da ritrovare qualcosa.. per inciso, il fatto che la PS abbia contattato il forum dovrebbe dare un'indicazione dell'importanza assunta da questa comunità4 punti
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Nuovamente simbologia, nuovamente maestria incisoria, ancora messaggi... NAPOLI Da 2 scudi o doppia (1542). AV 6,13 g. – ø 26,0. CAROLVS · V · ROM · IMPE · Busto radiato, drappeggiato, e corazzato a d.; dietro, IBR in nesso. Rv. MAGNA · OPERA · DOMINI La Pace, stante a s., tiene nella mano s. una cornucopia e nella d. una face con cui dà fuoco ad un libro e ad un mucchio d’armi. Questa bella moneta fu coniata nel 1542, in ricordo del perdono accordato da Carlo V ai Napoletani, che si erano ribellati ad un editto del Vicerè, il duca di Toledo, che intendeva introdurre nel regno il Tribunale dell' Inquisizione. La sollevazione evitó per la seconda volta ai Napoletani l' onta di questa odiato e temuto organo, ma costó loro mezzo milione di scudi pretesi da Carlo V come risarcimento. Questo pagamento era quasi pari al primo di mezzo milione di ducati che i Napoletani avevano già corrisposto a Ferdinando il Cattolico, affinchè a Napoli fosse risparmiata l' introduzione di questo Tribunale, presente ormai in tutti i territori spagnoli. Il primo fu effettuato solo dalla nobiltà napoletana, mentre al secondo pagamento parteciparono anche il popolo e la borghesia. Un tondello che racconta uno spaccato di vita rinascimentale, in un Regno oscurato dal vicereame dove le verità furono celate da pagine di storia contrastanti...ma dove l'estro degli artisti arricchirono consolando in parte il triste periodo per la popolazione, che con mille espedienti diede vita ad incredibili personaggi forgiando l'impronta di uno dei popoli più creativi ed eclettici della terra.. Eros4 punti
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Patina, concrezioni, tipo di pulizia , la rottura del bordo di alcune (per staccarle dal "conglomerato")... fanno pensare che le monete provengano da un ripostiglio. Probabilmente il venditore ha aggiunto qualche altra moneta per confondere un po' le acque.3 punti
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La nostra monetazione è davvero foriera di motti di natura religiosa tipicamente medioevale....il pirreale d'oro di Costanza e Pietro d'Aragona ne ha addirittura due, uno al dritto e uno al rovescio insieme ovviamente alla indicazione dei due regnanti.Al dritto, summa potencia est in deo, ovvero il più alto potere è in Dio. Mentre al rovescio dalla parte dell' aquiletta, xps vincit xps regnat xps impat, Cristo vince, Cristo regna, Cristo comanda.2 punti
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Io credo che se vorrete vedere belle e significative monete dovrete poi finire qui .... MANTOVA, siamo nell'eccellenza del messaggio.... PROTECTOR FACTVS EST MIHI E' divenuto il mio protettore Ed è proprio cosi' con questa raffigurazione di San Francesco inginocchiato alla Croce con sullo sfondo la Porziuncola, Francesco IV Gonzaga data l'omonimia elegge a suo protettore San Francesco. Due Franceschi uniti nella stessa moneta, il Gonzaga ci prova con l'accostamento, certamente la devozione comunque rimase.... NAC 852 punti
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Ciao @ambidestro è un denaro imperiale coniato a Milano da Bernabò Visconti. Crippa 6, comune. Buona serata, Antonio2 punti
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Ci sarebbero anche i ducati e zecchini veneziani, che per secoli al rovescio conservano il motto sit t xpe dat q tu regis iste ducat. ....ovvero, sit tibi christe datus quem tu regis iste ducatus....sia dato a te o cristo questo ducato che tu reggi.2 punti
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Entro in punta di piedi dopo aver seguito "per anni" questa interessante discussione. Credo che l'esperienza di Acraf e Tinia Numismatica siano indubbie per la monetazione classica, ma attualmente si trovano "in guerra" su sponde opposte. Forse, e non me ne voglia Tinia, la sua è una difesa ad oltranza di una posizione che era certamente sostenibile (io, per esempio, vedo falsi ovunque giri lo sguardo nelle aste) ma che le argomentazioni fin qui portate fanno considerare scorretta e poco difendibile. Ha tuttavia ragione nel porre questo dubbio "cartesiano" (visto che numa numa ha posto in campo la filosofia col "Dialogo dei Massimi Sistemi") dato che chi ha direttamente esaminato anche la moneta dell'ultima NAC ha posto alcuni dubbi sulla sua autenticità (e il realizzo "non stellare" sta a dimostrarlo). Una seconda osservazione sull'esemplare del # 756 (ritrovato nelle campagne inglesi ed esitato da Spink): la foto prima della cura mostra una moneta fortemente corrosa. Ovviamente non si tratta di usura anche se sembra riconoscersi una direttrice principale (da nord-est a sud-ovest - mi si perdonino i termini cartografici) interpretabile in rapporto alla posizione assunta dalla moneta nel terreno (e alla direzione relativa di alcuni agenti di danno) o all'impatto in qualche momento della sua esistenza con mezzi meccanici ... Poi la pulizia (ma direi meglio: il restauro con agenti chimici, meccanici e opera di bulino) ha comportato l'aspetto lisciato finale, che non ha più nulla da rivelare se non il paziente lavoro di recupero (...) effettuato.2 punti
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Il saluto di Carlo D'Angiò che al rovescio, nella splendida immagine dell'Annunciazione,recita le prime parole dell'Ave Maria, a testimonianza della grande devozione per il culto mariano nel medioevo .2 punti
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Buongiorno a tutti, ho recentemente acquistato questo scudo da 5 Lire: che ve ne pare? Non sono un collezionista di emissioni post-unitarie, ma per il fascino del periodo avevo pensato diverse volte di prenderne un esemplare. Sono gradite riflessioni in merito di qualunque genere. Le foto sono state eseguite con un semplice colpo di flash. Grazie a tutti2 punti
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Sarebbe opportuno evidenziare " molti difetti che non fanno parte del mondo antico ... " a che si riferiscono .2 punti
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Michele Steno ( 4 tipo stella dietro il doge massaro F Francesco Papaziza massaro con Zancani 1402)2 punti
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Il forum, é abbastanza ovvio, non é che un riflesso della società. La nuova veste grafica non c'entra nulla con la "crisi", se di crisi si tratta. Sono i contenuti che fanno la differenza. Il mezzo, ossia ciò che permette la fruizione/produzione dei contenuti, deve essere in adeguazione alla materia. Twitter, Facebook, ecc., funzionano. Anche troppo. A volte sono capaci di determinare visioni politiche su "fatti" (o presunti tali) a livello globale. Con un livello di superficialità disarmante (nel pieno senso della parola), ma efficace. Deve il Forum entrare in questa tendenza? Io non sono nessuno, se dovessi dire la mia direi NO, ma la parola che conta é quella di colui che questo forum l'ha concepito, costruito, e portato avanti giorno dopo giorno, ossia @Reficul. La società italiana, culturalmente parlando, é alla frutta. Non c'é da stupirsi che ciò si rifletta sul forum. E l'informatica c'entra poco. Ben venga il Forum come una delle ultime sacche di Resistenza. Di cultura. Reale. Fra qualche anno potremo apprezzare appieno questo periodo difficile.2 punti
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Ricordo che qualche anno fa si parlò già del simbolo della torretta nel forum, non trovo più la discussione ma allora mi sembra postai questo carlino di Carlo V con la torretta, che evidenzia come quel simbolo sia stato utilizzato per un certo periodo. Non torno sulle ipotesi circa il significato del simbolo, senza documentazione del tempo rimangono secondo me tutte possibili ma ovviamente incerte (simbolo per la Castiglia, simbolo per una ben determinata famiglia assai potente all'epoca, simbolo per una ben determinata zecca da individuare od anche semplicemente un simbolo generico...)2 punti
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Buona giornata Mi permetto di dissentire. ....."Il mio quesito era più rivolto all'attività dei giovani proprio su questo forum... Penso infatti che i giovani nella numismatica debbano essere stimolati e coccolati, però debbano anche fornire un ritorno ( in termini di attività) se no la coccola rischia di diventare vizio... " Ritorni ce ne sono, eccome. E' sufficiente che tu legga gli articoli inseriti nel forum; buona parte sono scritti da giovani. http://www.lamoneta.it/tutorials/ E' sufficiente che tu legga i "Quaderni di laMoneta" del 2014, 2015 e del 2016; anche parecchi degli articoli di questi sono scritti da giovani. Ti posto l'ultimo. Che dire poi dei tanti articoli scritti su Panorama Numismatico o Monete Antiche o il Giornale della Numismatica da giovani "lamonetiani"? Vogliamo dimenticarci gli articoli scritti dai giovani su "Academia" o sulla "RIN"? E non ultimo l'importante lavoro di Raffaele Iula. http://www.classicadiana.it/libreria/content/iula-raffaele-introduzione-alla-numismatica-salernitana Anche il libricino presentato in occasione dell'ultimo Convegno NIP: "La numismatica che avventura" è stato scritto da giovani "Lamonetiani" per i giovani. Vorrei anche ricordare tutti i lavori, le conferenze, le relazioni che sono stati fatti negli ultimi anni da non più giovani "Lamonetiani", ma che erano tali quando si iscrissero al forum..... Come vedi, di lavori scritti da giovani che frequentano anche il forum, ce n'è da leggere e non vorrei che la tua osservazione nasca dalla misconoscenza dei loro nomi e cognomi da rapportare ai rispettivi nickname. ...."Per quanto riguarda Facebook mi sembra di vedere molti utenti giovani, Under 35.... Proprio giovanissimi non sono ma numismaticamente parlando sono davvero quasi dei baby... È vero che magari si appassionano troppo sul quanto vale però se questo li fa rimanere attivi e appassionati al mondo delle monete e medaglie, ben venga anche questo.... " Mah ..... ma anche no! Se per te basta che si connettano per scrivere delle ovvietà o per sapere quanto vale una moneta, per ritenerli attivi, è questione di punti di vista - rispettabilissimi - ma poco convincenti; almeno per me ovviamente. saluti luciano2 punti
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Opinioni rispettabilissime e a questo punto non mi dispiacerebbe riuscire, dopo quasi 750 posts e ben 30 pagine e non so quante foto, ricavare un unico documento pdf dell'intera discussione, possibilmente riducendo anche il formato dei caratteri, che è piuttosto grande, anche per poter ripassare più agevolmente quando già discusso. Noto che periodicamente salta fuori la storia della medaglia di dè Medici che sembrerebbe avere fornito anche lo spunto per creare da allora l'ormai leggendaria serie di Bruto con EID MAR. Qualcuno dello staff tecnico del Forum può aiutarmi come creare tale documento, che naturalmente potrebbe anche essere reso facilmente disponibile da qualche parte....?....2 punti
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Per me è il primo che vedo,cosa ne pensate di questo,almeno cosi dichiarato, 5 Lire 1879 Prova in Rame ( ma credo in ottone anche per le bolle formate nel retro e il colore giallognolo) unifaccia........... Peso gr.3,50 Risulta su qualche libro di Prove e Progetti? Ne ho uno sul Montenegro ma riporta Ottone e non riporta il peso.Potrebbe essere quello?1 punto
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DE GREGE EPICURI Coniato per la prima volta nel 1252 con peso fisso 3,53 g. e in oro puro a 24 carati, il fiorino d'oro di Firenze rappresentò una grande novità nel panorama monetario del XIII secolo, e fu responsabile (insieme al genovino d'oro di Genova) del "ritorno all'oro" dell'Europa Occidentale. In tempi recenti, i lavori di Philip Grierson, Peter Spufford e Richard Goldthwaite sembrano lasciare pochi dubbi sull'ampio successo che questo nominale raggiunse nella seconda metà del XIII secolo. Impiegato sia come moneta di conto, sia come moneta effettiva nelle maggiori piazze commerciali d'Europa e del Mediterraneo, e con un successo non solo in campo commerciale, ma anche finanziario, come dimostrano alcuni documenti della corte angioina. Ce ne parlerà Stefano Locatelli, martedì 22 novembre alle 20.45 nella sede del CCNM (via Terraggio 1, Milano). Locatelli è un giovane studioso, attualmente presso l'Università di Manchester; si è sempre occupato di numismatica medievale e del primo Rinascimento.1 punto
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Passato in asta NAC 96 al lotto 1019 lo scorso 06/10/2016 , un esemplare di antico pedigree del celebre tetradrammo di Naxos con testa di Dioniso / Sileno accovacciato . potrebbe , forse , incuriosire , come notazione di cronaca , che questo esemplare , in catalogo " Undoubtedly one of the finest examples of archaic engraving in Sicily and one of the most impressive representations on a greek coin " , nel forum , in un post nella sezione aste , sia stato più modestamente visto come " Grande provenienza ... però ... molti difetti che non fanno parte del mondo antico ... "1 punto
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Auguro a tutti voi un buon fine settimana condividendo con piacere l'ultima entrata in collezione. Pareri e opinioni sono sempre benvenuti. Filippo II, 1556-1598. Mezzo Scudo 1565. Ar gr. 13,13 D/ Busto corazzato a sx R/. Scudo a losanga inquartato di Aragona e Sicilia Spahr 183 Raro. BB1 punto
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Mi sembra interessante http://www.trcgiornale.it/news/attualita/86954-da-aquae-tauri-lsgorgar-una-moneta-del-180-ac.html1 punto
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piccolo insieme di denari degli ultimi patriarchi: Antonio primo (un esemplare), Antonio secondo e Ludovico di Teck (gli altri). @ak72 e @mfalier. da abbinare a una di verona, una di gorizia, i sei soldini veneziani e le quattro tedesche con la mano. Terminus post quem direi attorno al 1430-40.1 punto
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Ciao a tutti, posto qui la domanda perché non ho trovato la sezione "identificazioni libri di numismatica" E' almeno 30 anni che posseggo questa vecchia pagina incorniciata con su raffigurate varie monete antiche, penso estrapolata da un libro, non essendo la mia monetazione non me ne sono mai interessato, ma ultimamente mi sono chiesto a quale libro appartenesse. A prima vista sembrerebbe un foglio del XVI-XVII sec., come indicazioni posso solo dire che è monofacciale, dare le dimensioni: cm. 27 x cm. 39; ed indicare quello che c'e' scritto in alto: Dial. V. ____ Tab. XLIX E' solo una mia curiosità, grazie per le eventuali risposte.1 punto
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Per quanto riguarda le monete da 1 euro, non mi pare ce ne siano di particolarmente rare, o in qualche modo interessanti, se proprio ti sei stancata di tenerle, il modo più semplice e veloce di disfarsene è spenderle Per le monete commemorative da 2 euro e le seriette, invece, bisogna prima di tutto vedere se sono FDC; se non lo sono, se hanno circolato, anche poco, vale quanto detto per quelle da 1 euro. Ma anche fossero in assoluto fior di conio, venderle non è facile: i commercianti non le vogliono (ne hanno a mucchi), a venderle su internet una alla volta, il costo di spedizione, superiore nella maggior parte dei casi a quello della moneta, dissuaderebbe chiunque dall'acquistarle. L'unica è provare a fare dei lotti, 4-5 monete o anche più, ad esempio tutte quelle emesse da un determinato paese. In questo caso se, ripeto, sono FDC, potresti trovare l'acquirente, in quanto le spese postali sarebbero ammortizzate dalla quantità. Ma devi essere consapevole che, se queste monete le hai a tua volta comprate, cioè se hai acquistato, ad esempio, un 2 euro CC pagandolo 3 euro o più, nella maggior parte dei casi non riuscirai a ricavarne un centesimo in più di quanto le hai pagate, e a volte anche meno. Discorso diverso, naturalmente, se hai le monete in blister, di Vaticano, San Marino, ecc., o monete particolari, come la prima emissione dei 2 euro finlandesi. Al difuori di internet, l'unica possibilità è quella di conoscere/frequentare altri collezionisti, che potrebbero essere interessati a comprare/scambiare le tue monete: dalle tue parti esiste un circolo numismatico? petronius1 punto
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Buonasera a tutti, gradirei più notizie possibili su questa bella moneta danese, ne sono venuto in possesso per caso ma anche se non colleziono monete straniere ho deciso di tenerla perché la reputo veramente affascinante... Domani posterò peso e diametro... Grazie a tutti1 punto
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Condivido con acraf . Una gran "bestia" . Sono curioso di leggere cosa hanno da dire e da quale pulpito.1 punto
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buongiorno @Legio II Italica il fatto che la legenda al diritto sia staccata non comporta che si tratti necessariamente di una variante, però come giustamente fa notare la legenda del rovescio non è in parte leggibile e potrebbe quindi variare anche la classificazione. Rimango comunque del parere che il RIC 969 sia l'unica classificazione possibile considerato lo stato di conservazione.1 punto
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Ciao @Archestrato ti confermo che quest'ultimo bronzo di Gela , sta sulla tavola 33 del Virzì. La tua domanda e lecita, ma purtroppo la qualità la fa da Principe. Un bronzo di modesta qualità , senza patina , con difetti di metallo dovuti alla preparazione del tondello prima di coniarlo. Sono tanti fattori che penalizzano il prezzo. 170 euro , sembrerebbero pochi per un bronzo raro ed ex Virzì , evidentemente c'è chi sa aspettare altre opportunità , sicuramente con costi più elevati, ma di qualità superiori. Personalmente io faccio così.1 punto
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bello! a occhio uno degli innumerevoli volumi settecenteschi che riportavano monete e monete di fantasia. Io ne ho uno simile, nella traduzione Italiana de "La science des medailles", francese di fine '600. questa pagina vedrai che ti trovano a quale volume appartiene. Peccato davvero però per l'abitudine ancora comune di smembrare i volumi antichi per vendere le pagine separatamente.1 punto
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In ogni caso, l'usura di una moneta e data dell'interazione di superfici che piane non sono, quindi non soltanto l usura non sarà piana, ma avrà una morfologia ben precisa data da una regola geometrica per la quale si possono costruire curve tipiche usando segmenti retti. I segmenti sono i movimenti relativi tra le monete, le curve sono quelle che l usura crea sui rilievi. Oltre a ciò, quella che si verifica non è effettivamente e propriamente usura, ma una risultante di schiacciamenti, deformazione di figure angolate fino alla forma in cui le possibili pressioni specifiche localizzate rimangono inferiori al l'intensità necessaria per deformare ulteriormente la parte e una componente di usura effettiva. Tutto questo da delle forme caratteristiche alle usure risultanti, che non hanno quell aspetto tipico. Il nostro sospettissimo denario sembra più simile ai medaglioni romani lisciati al rovescio per essere attaccati nelle catacombe, o alle monete usate come pedine da gioco, con usura provocata per abrasione lineare su piano, che quella riscontrabile normalmente nelle monete in metallo tenero quindi, dato che l usura ha tutta l'aria di essere artificiosa, ne consegue che anche la patina o l incrostazione può a buon diritto essere reputata tale. Mi sono spiegato adesso? scusate l'ortografia ma col cellulare è complicato scrivere rispettando accenti e apostrofi1 punto
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Il mezzo ducato di Filippo II PR 15 mi risulta esistere anche se l'immagine che ho dell'esemplare non è proprio chiarissima... Vero, e mi risulta anche in più coni diversi; Pietro guarda sotto il collo dell'esemplare indicato da pecora Ehm... allora metto anche la mia !!!!1 punto
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Ciao @Archestrato, il gela in bronzo da Savoca , sicuramente non ha avuto una degna pulitura , anche se e ricca di cuprite è sempre un bronzo raro e di fascino. Come segnali tu sul dritto , tra il braccio desto e il girovita , una proturberanza che non e stata asportata , non e rilievo da conio. Sul rovescio sotto la pancia del cavallo , anche qui sono evidenti i segni lasciati da "bisturi" . Sul campo sopra il cavallo , non esiste nessuna traccia di astro. Come ho scritto prima , questo bronzo fa parte del 553 , senza astro.1 punto
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I gioielli italiani.... MANTOVA, Ferdinando Gonzaga ( 1612 - 1626 ), ducatone NON MVTVATA LVCE Senza prenderla da altri la luce ( ossia DI LUCE PROPRIA ) Adattamento di un passo di Plinio, per Ravegnani Morosini, il significato dell'impresa va ricercato nel paragone tra il Sole e la Luna ( che un tempo accompagnava nell'impresa il Sole ) ; mentre la luna brilla di luce riflessa, il Sole, rappresenta i Gonzaga, brilla di luce propria. Anche i successori di Ferdinando conservarono questa impresa. E quel sole raggiante a tutto campo al rovescio con al diritto il busto del Gonzaga accompagnato dalla lettura del motto in leggenda, ci fa subito e facilmente abbinare il Sole al Gonzaga, il Sole era Lui e mai come in questo caso la moneta parla da sola.... Da Asta NAC 681 punto
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Un aspetto che è molto critico è capire se il denario delle Guerre Civili del 68-69 dC era noto nel Rinascimento, prima ancora del denario di Bruto, considerando che è una moneta rarissima, tale da fornire una sorta di prototipo per la famosa produzione moderna di EID MAR. Mi sembra un pò capzioso dare per scontato che il denario delle Guerre Civili era fin dall'inizio autentico e già noto. Sarebbe molto utile anche uno studio retrospettivo e individuare le prime fonti numismatiche. A tale proposito un amico inglese mi ha scritto molto recentemente; "I'm currently working on a general historical article on the EID MAR type, that covers find date, Renaissance publications on the type, symbolism etc. and makes reference to relevant modern publications such as Cahn, Crawford and so on". Speriamo che fornisca alcune delucidazioni. Intanto, per corretta informazione, sono due le varianti del denario delle Guerre Civili con la rappresentazione dei due pugnali: Martin 49 = RIC 24 Martin 50 = RIC 50 Inutile dire che sono pochissimi gli esemplari noti di queste emissioni. Il secondo pezzo è del British Museum e proveniva dalla collezione del conte John Francis William de Salis (1825-1875).... In ogni caso il vero punto di partenza è la famosa testimonianza di Cassio Dione (XLVII, 25, 3), scritta duecento anni dopo la battaglia di Filippi: "Bruto lasciò che sulle monete che egli fece incidere si vedesse la sua effigie e il pileo tra i due pugnali, per dimostrare con questo e con le lettere che con Cassio egli aveva liberato la patria" (la traduzione è letterale dal testo greco). Esiste quindi un testo chiaro, esplicito, evidente, solare che non andrebbe messo in dubbio. Si può sempre argomentare che un falsario poteva ispirarsi proprio a questo testo, scritto da uno storico greco vissuto dal 163 a poco dopo 229 dC, e quindi iniziare, nella migliore delle ipotesi, a falsificare nel III secolo d.C.. Però Dione Cassio ha dimostrato che al suo tempo si conosceva l'esistenza di denari di Bruto con pileo e due pugnali e si tiene conto che questi tipi furono copiati (e non viceversa) già nelle guerre civili del 68 d.C. diventa veramente difficile sostenere la completa invenzione di questa serie con EID MAR.... Ovviamente l'ultima parola deve derivare da un ritrovamento in un accertato contesto archeologico (e il ritrovamento di Florina, in Grecia, sembra rispondere a tale interrogativo, ma servono ulteriori elementi). A proposito di ritrovamenti nei campi, si sa che un metaldetectorista trovò nelle campagne inglesi un isolato esemplare molto consunto e corroso di denario EID MAR, che fu inventariato con la sigla FAPJW-E8D710 (manca però il contesto archeologico e nessuno vieta di pensare al limite che era un pezzo rinascimentale dimenticato nel terreno...). Poi esiste l'esemplare NAC 78/2014, 755, che sembra sia stato trovato tra le vigne di Charente, in Francia (ma anche qui mancano precisi riscontri). Continuo al momento a sostenere che l'insieme delle evidenza propende più verso l'originalità della serie con EID MAR che verso la sua invenzione moderna.1 punto
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Buona giornata Dio lo vuole! A prescindere dalla originalità della moneta , è il DIO LO VUOLE che intriga. E' stato recuperato dallo storico "Deus lo volt" che rappresentava, all'epoca delle crociate, l'esortazione di Pietro l'eremita per recuperare i volontari nella crociata che storicamente viene definita "dei pezzenti". DIO LO VUOLE è anche il motto dell'Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepocro. Chi ha deciso il conio delle 5 Lire ha volato alto, non c'è che dire ..... ha fatto proprio un motto che trasuda storia per enfatizzare il 48 lombardo. saluti luciano1 punto
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come già discusso prima con Numizmo e ora con Tinia (le cui posizioni paiono assai vicine) ancorché l'evidenza documentale sia scarsa (i due ripostigli citati da Acraf) vi possono essere assai pochi dubbi sulla genuinità dell'emissione (dell'emissione non di tutti gli esemplari conosciuti). 1) Un elemento logico che depone a sfavore del falso è la varietà dei coni conosciuti. Si dovrebbe pensare ad un flsario genuinamente diabolico per aver inventato decine di coni e modelli per dare vita a oltre un centinaio di esemplari che avrebbero ingannato generazioni di numismatici 2) un elemento storico da tenere presente e' che tale moneta e' stata già citata nelle prime opere dedicate alla numismatica romana - che risalgono al 1500 - quindi il ns falsario doveva avere già all'epoca prodotto i suoi coni, le sue monete e averle censite nelle opere dei proto-numismatici (Goltzius, Agustin, Fulvio etc.) - un bel record ... 3) infine un terzo elemento iconografico : esiste una medaglia di Lorenzino de'Medici , coniata nel 1537 per l'assassinio di Alessandro de'Medici che mostra al diritto un ritratto barbuto alla guisa di Bruto e al rovescio il pileo tra due pugnali per compararlo all'assassinio di Cesare. Interessante notare la legenda del rovescio : VIII ID(us) IAN(uarius) quindi chi ha copiato chi in questo caso ? Un falsario che diabolicamente si ispira alla medaglia rinascimentale capace di adattarne persino la legenda per le sue monete (false) in EID MAR per cui ci troviamo addirittura ad avere un'emissione di Bruto (falsa) che si ispira ad una medaglia vera di Lorenzino de'Medici coniata nel 1537 oppure ci troviamo di fronte ad un falsario (dei denari di Bruto) talmente bravo e talmente di successo le cui produzioni (in numerosi coni e di ciascuno in numerosi esemplari tutti prodotti mirabilmente nel primo quarto del 1500) vengono non solo pubblicate nelle primissime opere numismatiche ma addirittura 'copiate' da un medaglista che nel 1537 ne trae ispirazione per l'assassinio di Alessandro de' Medici, nipote di Lorenzo de' Medici, signore di Penne, duca di Firenze dal 1532 al 1537 , committente delle prime monete di Firenze a primo a riportare l'immagine del duca su una moneta dopo l'uso secolare del giglio - il cui conio fu preparato nientemeno che da Benvenuto Cellini. Forse proprio per queste ambizioni da despota cosi lontane dalla moderata e saggia democrazia dei suoi avi che un suo lontano parente, discendente di un ramo collaterale de' Medici, colto ed umanista, imbevuto di studi classici, forse suggestionato oltremisura dal fantasma di Bruto, bramoso della gloria che esalta il tirannicida, e insofferente dei modi tirannici del duca che era arrivato al punto di proibire tutte le armi in città (forse presago di funesti auspici per la sua sorte) lo assassino' l'8 gennaio del 1537 - immortalandone subito dopo la memoria del gesto in una medaglia di grande e classica suggestione. (cfr. HILL - POLLARD ' Medals from the Samuel KRESS Collection - Renissance Medals at the National Gallery of Art' n. 493 per chi avesse voglia di vederla). ora: chi ha copiato chi ? Il falsario delle monete che ha poi ispirato l'autore e il committente della medaglia (naturalmente gli studi umanistici che esaltavano il gesto di Bruto qui non contano nulla..) oppure il falsario che si ispira alla medaglia ? Oppure - tertium datur - l'ipotesi piu' ardita di tutte : un unico falsario - ma bisognerebbe dire geniale inventore - che ideo' medaglia, coni e denari tutti nello spazio di pochissimi anni che non solo vennero poi celebrati e contesi nelle migliori raccolte nei secoli a venire ma diedero vita ad una letteratura (numismatica ) sterminata oltre che a schiere di tapini eruditi che ancora oggi si scervellano sulla plausibilità di tali emissioni... mentre il falsario certamente ancora se la ride .. § diabolicamente geniale, Watson!1 punto
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Per la monetazione di Ferdinando d'Aragona le influenze della monetazione romana sono più che semplici ipotesi...non solo, infatti, l'analisi dell'iconografia di emissioni come il cavallo forniscono utili ed evidenti elementi (la corona radiata e lo stesso stile del quadrupede, come evidenziato) ma anche la documentazione coeva ci dá conferma di questa 'sensazione'. La Travaini, infatti, (La monetazione nell'Italia normanna, pagg. 205-206) segnala che in un documento del 1470 il sovrano ordinò che tutte le monete antiche ritrovate fossero conservate e consegnate a Geronimo Liparolo, capo incisore. Ad ogni modo si può dire che pressoché in tutte le epoche fosse comune l'usanza di prendere a modello altre emissioni...vuoi per semplice gusto estetico, vuoi per imitare davvero quel tipo di moneta e magari permettere alla propria di inserirsi con più facilità nel mercato (di solito, infatti, erano imitate le monete più 'di successo', magari perché con contenuto di fino maggiore). E a questa logica dell' 'imitazione', del prendere a modello (d'altra parte fenomeno del tutto comprensibile, e anche attuale, da un punto di vista umano...) non sfuggivano nemmeno le monete di epoche precedenti, uscite da tempo dalla circolazione (ma su questo tema, per il medioevo, dovrebbero farsi anche dei distinguo...). Prendete queste mie righe giusto come rapida elencazione di alcuni aspetti che sarebbe bene e interessante tenere in conto ed affrontare, in una trattazione più ampia, approfondita e complessiva! A tal fine ci vorrebbe più tempo, che, per quanto riguarda me, al momento scarseggia...ma sarò lietissimo di leggervi Un ultimo contributo, per la monetazione che invece più mi riguarda e studio: quella salernitana. L'ipotesi, più o meno fondata a seconda dei possibili 'legami' proposti, di influenze di coniazioni classiche sulla monetazione medievale di Salerno è avanzata da tempo...tra i primi (almeno nella cornice di uno studio rigoroso e scientifico) a dirlo vi fu Philip Grierson che ipotizzò che un follaro anonimo attribuito a Gisulfo II o al Guiscardo nei mesi dell'assedio alla città (1076-1077) si fosse ispirato ad un solido di Giustiniano della zecca di Roma. Ugualmente, anche per altre due emissioni legate a quest'ultima dalle ribattiture e da affinità di stile e contenuto (tutte ritenute connesse all'assedio del Guiscardo) si evidenziò un gusto classicheggiante. Su questi ed altri aspetti iconografici della monetazione di Gisulfo II, analizzando proprio il rapporto del principe con la classicità e il significato che un utilizzo di segni classicheggianti poteva avere in ambito politico, si è poi soffermato Paolo Delogu (Postille alle monete del Principe Gisulfo II di Salerno, in Studi sul Medioevo Cistiano offerti a R. Morghen, vol. I, Roma, Istituto storico italiano per il Medioevo, 1974). Infine, per citare solo i 'grandi pilastri', Lucia Travaini (che in questo contesto inserisce anche il riferimento del tempo di Ferdinando d'Aragona). Per alcune altre monete salernitane, invece, anche del secolo successivo, si ritiene che il modello più probabile possano essere emissioni della Magna Grecia, probabilmente delle varie importanti zecche (in primis Paestum e Velia) che erano presenti sul territorio, a non grande distanza da Salerno (che peraltro al tempo era capitale di vasti domini nel Meridione peninsulare). Ma andremmo ulteriormente fuori traccia...1 punto
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Ecco Ak72 che svela la conservazione "certificata" Anche per me B/MB Doge921 punto
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Se Gigante ha deciso di riportare quelle cifre avrà i suoi buoni motivi, non penso si sarà alzato la mattina abbia preso il righello e giù a depennare cifre a casaccio. Evidentemente basandosi sui suoi archivi questo è il trend che ha evidenziato. A me come semplice collezionista un simile ridimensionamento fa solo che piacere anche perchè diciamocelo di materiale del Regno in media/bassa conservazione ce ne è letteralmente a palate in giro e se guardiamo alcune tipologie di spicciolame vario (penso alle spighe, varie impero...) tranquillamente anche in alta qualità. Quindi certi prezzi/quotazioni che si sono visti con la corsa "alla qualità eccelsa" degli ultimi anni li ho trovati abbastanza fuori dal seminato... Per quanto riguarda il commerciante medio ovvio invece che questo drastico ridimensionamento possa farne scontento più di uno. Ragionando su numeri più ampi di quelli di un semplice collezionista infatti vedersi passare per esempio uno stock di dieci elmetti del 1927 in MB da 1100 euro di quotazione totale a 700 euro non fa sicuramente piacere. Figuriamoci poi su altre tipologie. Che poi tanto a dirla tutta come al solito ci saranno "Commercianti" seri e ... "commercianti" che faranno magicamente diventare molti degli elmetti di cui sopra da MB a BB conservandone il valore inalterato. Inoltre si potrà tranquillamente considerare solo il Montenegro che a quanto mi risulta ha lasciato le quotazioni invariate. (Anzi ora sarà ancora più conveniente per tanti "bancarellari" considerare il Montenegro per vendere e il Gigante per comprare ) E comunque per gli esemplari veramente eccelsi (come dice @Monetaio ) è il venditore e la legge domanda/offerta a fare il prezzo quindi lascia il tempo che trova questo ridimensionamento. Anzi secondo me magari potrebbe anche contribuire a far emergere i pezzi veramente meritevoli e che il venditore vorrà giustamente "difendere". Saluti Simone PS Qualcuno sopra citava giustamente il tanto millantato mantra "il Regno alle alte conservazioni non tradisce mai." che pare avere subito una incrinatura in questa occasione. A sfatare ulteriormente questo mantra nei prossimi anni potrebbe concorrere anche un' altra questione: proprio in questi giorni rileggevo alcuni articoli riguardanti la famigerata "nota 56" e il caso "dell' oro di Mussolini" per cui in due accumuli diversi in Banca d'Italia ci sarebbero decine se non centinaia di monete del Regno ora ritenute rarissime o comunque comuni ma dalle elevate quotazioni in alta conservazione. Chi è un semplice collezionista che raccoglie per puro piacere personale può continuare tranquillamente a sbattersene della questione. Ma chi raccoglie come investimento dovrebbe ben tener conto (o almeno essere consapevole) di questa spada di Damocle che in ogni momento pende sul mercato... (Senza considerare altri accumuli recentemente finiti sul mercato provenienti da altre fonti)1 punto
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entro nel merito del motivo per cui secondo me questo non e` un ripostiglio destinato ai pagamenti ma un tesoretto vero e proprio , cioe i risparmi di qualcuno che voleva mettersi al riparo dall inflazione. secondo me dato che l ultima moneta e` del 256 - 57 (sarebbe interessante studiarla per capire quanto abbia circolato) questo ripostiglio e` stato messo da parte dopo il 260 (azzarderei anche dopo il 263-264). ricordo che nel 260 gallieno diventa imperatore dopo che valeriano viene catturato dai parti dopo la battaglia di edessa , poco si sa di quello che succede a valeriano o se sia stato pagato un riscatto o se argento sia stato versato ai persiani. numismaticamente parlando dopo il 260 assistiamo al tracollo del contenuto di argento negli antoniniani di gallieno che prima del 260 contengono ancora una buona quantita` di argento , quelli del periodo di regno solitario sono praticamente di bronzo, a questo si aggiunge anche il fatto che postumo che regnava nelle gallie aveva mantenuto una monetazione di buon argento (e secondo me il tasso di cambio tra gallieni e postumi si era adeguato di conseguenza). dopo il 260 (ma forse anche qualche anno prima) cessa del tutto la coniazione di assi, dupondi , sesterzi e doppi sesterzi che comunque erano gia emessi in maniera limitata a riprova del fatto che i costi di produzione o il loro valore intrinseco era gia` troppo elevato. a questo punto noi troviamo un artigiano o un possidente di una certa classe sociale che si vuol mettere al riparo dall inflazione , e cosa fa ? mano a mano che gli entrano i sesterzi se li mette via perche` sa che data la mancanza di argento e` chiaro che la tariffa con gli antoniniani saltera` , oppure e` gia saltata, mentre continua a usare per i pagamenti gli antoniniani sviliti che circolano. magari fa sconti a chi lo paga in sesterzi o magari paga i sesterzi in circolazione piu` di quello che li pagano gli altri secondo me esisteva un mercato parallelo per le monete obsolete e le tariffe per sesterzi denarii o antoniniani variavano a seconda dell imperatore , un po come noi oggi diamo valori diversi alla sterlina nuovo e vecchio conio per esempio. e ripeto che per me l esempio piu` calzante e` quello delle 500 lire d argento nel 1973 (oggi e` una crisi diversa) le leggi dell economia non sono universali ma quasi, per capire questo ripostiglio dobbiamo inserirlo nel contesto economico del tempo. inviterei tutti a dare il loro contributo e magari anche a contrastare quello che dico o formulare ipotesi diverse, per vedere cosa ne esce ciao1 punto
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