Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/25/16 in tutte le aree
-
SI DEVS P(RO) NOB(IS), Q(UI) CONT(RA) NOS (?) (Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?) Invado il campo delle moderne italiane, con questa osella del doge Antonio Priuli (1618-1623), che ci riporta ad un episodio minore della guerra dei Trent'anni, la famigerata "congiura di Bedmar". L'osella è dell'anno V, cioè il 1622. All'indomani della elezione di Priuli, la situazione si presentava assai grave, con voci insistenti di una invasione spagnola condotta dall'ambasciatore, il marchese di Bedmar, che era sbarcato a Venezia con mercenari, corrompendo e allestendo una flotta d'invasione. Priuli reagì con una durezza estrema, arrestando e giustiziando marinai e soldati stranieri, anche per semplici sospetti. La caccia portò all'arresto di molte persone, anche innocenti, come il patrizio Antonio Foscarini, la cui colpa era quella di frequentare l'ambasciata spagnola e che venne giustiziato il 21 aprile 1622. Il fatto fece comprendere gli eccessi perpetrati, tanto da portare ad un decreto di scuse il 16 gennaio 1623, ammettendo l'errore compiuto. Peraltro, nel febbraio 1623 Venezia si intromise nella guerra dei Trent'anni tramite operazioni nella cosiddetta guerra per la Valtellina.4 punti
-
Carissimi, era mia intenzione condividere con voi le immagini di questo denaro di Pisa, ma @margheludo mi ha anticipato. Il peso della moneta è 0.79 g, il diametro 15 mm, lo sfasamento tra gli assi circa 170°. Nelle immagini già postate il “triangolo” risalta più di quanto non accada ad occhio nudo, tuttavia, a mio parere, non si tratta di un eccesso di metallo casuale. Allego un’immagine del particolare preso lateralmente. Un caro saluto, Valerio4 punti
-
La mancanza potrebbe essere sempre colpa della bella fanciulla che passava vicino alla zecca distraendo tutti i dipendenti... Arka3 punti
-
Proprio stasera ho riletto questo stupendo viaggio, e nel rileggerlo ho provato tante emozioni per i vari periodi storici le loro monetazioni e l'interessante narrazione. Poi per incanto sono tornato bambino, e ho incontrato per la prima volta la passione, l'ho guardata negli occhi, e ho rivisto tutti quei giovani che con me hanno provato emozioni per le vie del Cordusio, e che insieme mi hanno accompagnato sino ad oggi, con ancor più entusiasmo e tanta voglia di leggere avventure come questa... Penso solo ad un testo del genere qualche decennio fa, che trionfo... Eros3 punti
-
Dai la possiamo accettare Serviva per controllare il peso delle sterline e mezze sterline , poichè essendo d'oro era molto importante che fossero del peso esatto . Allego due nuove foto di cui una col particolare della spiagazione del museo ( ovviamente in inglese ) ... Già che ci siamo secondo voi cosa è quell'attrezzo che si intravede sulla destra ?3 punti
-
E’ noto che il periodo storico nel quale visse Antonino Pio concluse il lungo arco di tempo di relativa pace iniziato dopo la guerra partica di Traiano , proseguito poi da Adriano e Antonino Pio , epoca conosciuta da noi moderni come il “periodo d’ oro” dell’ Impero Romano ; in verita’ questa era di pace termino’ poco prima della fine dell’ Impero di Antonino Pio , quando si manifestarono i primi segni di insofferenza delle popolazioni di stirpe germanica dei Quadi e Marcomanni , e dei piu’ orientali Sarmati , insofferenza che ebbe poi una manifestazione drammatica per Roma al tempo di Marco Aurelio , quando si ebbe infine la reale possibilita’ di annettere tutta la Germania creando , nei propositi di Marco Aurelio , le nuove province di Germania e Sarmatia , ma questo non avvenne a causa della rivolta di Avidio Cassio che interruppe la conquista definitiva con la conseguente guerra civile , aggravata poi alla fine della guerra , dalla successiva morte di Marco Aurelio . Quasi tutta l’ era di Antonio Pio fu quindi di calma militare , tanto e’ che la Storia Augusta non ci tramanda nessuna guerra avvenuta nel periodo , anzi la statura morale di Antonino Pio era talmente apprezzata e conosciuta presso tutti i popoli dell’ immenso Impero che spesso fu eletto a giudice di vertenze militari di Re governanti popoli situati ai confini orientali dell’ Impero Romano ; anche la Storia Romana di Cassio Dione e’ quasi tutta lacunosa per il periodo di Antonino Pio , come purtroppo di tanti altri periodi storici . A fronte di tutto cio’ all’ inizio dell’ epoca di Antonino Pio qualche evento militare non indifferente , con vittoria romana , dovette avvenire al Nord della Britannia perche’ tramite Lollio Urbico , all’ epoca Governatore della Britannia , fu avanzato il confine romano di 160 chilometri a Nord del precedente Vallo di Adriano , in direzione della Caledonia che corrisponde all’ attuale Scozia . Questa nuova conquista territoriale romana comporto’ la costruzione di un secondo Vallo di protezione chiamato Antonino molto piu’ a nord del precedente . Fu una conquista territoriale stabile in previsione della conquista di tutta l’ isola o piu’ un avanzamento strategico a protezione della provincia della Britannia ? fu piu’ probabilmente un avanzamento strategico perche’ il nuovo territorio conquistato , compreso tra i due Valli , non duro‘ a lungo , continuativamente solo dal 142 al 164 , quando i Romani si ritirarono entro i confini del piu’ sicuro Vallo adrianeo . In verita’ al tempo di Settimio Severo circa quaranta anni dopo , nel 208 , con Caracalla come collega , l' Imperatore Settimio Severo giunse nel nord dell' Isola per rendere sicuro il Nord della frontiera , riconquisto’ il territorio perduto e fece restaurare il Vallo Antonino , ripristinando il controllo territoriale tra i due Valli , pero’ questa rioccupazione duro’ solo pochi anni , tre , fino al 211 quando in questi tre anni fu tentata per l’ ultima volta la conquista della Caledonia , ma fallito il tentativo , i Romani si ritirarono definitivamente all’ interno del Vallo di Adriano fino allo sgombro militare di tutta la Britannia , circa due secoli dopo , avvenuto al tempo di Onorio ; il Vallo Antonino è spesso chiamato anche Vallo Severiano a causa delle ristrutturazioni eseguite da questo Augusto nel 208 . Il Vallo Antonino fu costruito dal Clyde al Forth e fu una forma di fortificazione minore e piu’ semplice rispetto a quello di Adriano , costituito principalmente da un terrapieno , parti in pietra ed palizzate di legno ; il Vallo si estende per circa 39 miglia , cioe’ circa 63 chilometri , da Old Kirkpatrick nel West Dunbartonshire sul Firth of Clyde a Bo'ness sul Firth of Forth . Il Vallo Antonino era strutturalmente inferiore a quello di Adriano per dimensioni ed efficacia difensiva , ma la sua costruzione fu in ogni caso un notevole risultato visto che fu completato nell' arco di soli due anni in una terra di confine fredda , ostile e sterile , nella quale terra forse i Romani non erano seriamente interessati alla conquista . La struttura del Vallo era costituita da un banco di terra alto circa quattro metri con un ampio fossato sul lato nord verso l’ esterno e un percorso militare interno sul lato sud . Inizialmente fu programmato di costruire un forte ogni sei miglia ma il progetto fu rivisto e ne furono costruiti 19 , cioè uno ogni due miglia circa , data la pericolisita’ dei nemici . La maggior parte del Vallo Antonino è oggi distrutta , ma alcune sue parti in pietra sono ancora visibili a Bearsden , Kirkintilloch , Twechar , Croy , Falkirk e Polmont . Lungo il percorso del Vallo furono trovate anche delle iscrizioni tra cui quella della Legione II Augusta rinvenuta a Bridgeness , era questa una delle tre Legioni , oltre alla VI Victrix e XX Valeria , che presidiavano il Vallo , erano dei distaccamenti delle tre Legioni presenti nel Nord della Britannia ; immaginiamo le sensazioni di questi uomini preposti alla guardia verso l' ultimo confine , che trovandosi di ronda presso l’ estremo avamposto nordico dell’ Impero , sull’ alto della palizzata e dei fortini controllavano l’ orizzonte oltre il Vallo , l’ ultimo territorio di Roma prima del nulla . Comunque , quale fosse l’ effettivo scopo del precario Vallo Antonino non e’ ben chiaro , forse sarebbe dovuto servire come base di partenza per la conquista della Caledonia completando cosi’ l’ occupazione di tutta la grande isola britannica , ma i Romani erano veramente interessati ad annettere questa terra nordica fredda , selvaggia e ostile ? oppure con il Vallo Antonino volevano solo creare un territorio cuscinetto di protezione tra i Pitti Caledoni e la Britannia romana all’ interno del Vallo di Adriano ? comunque sia il territorio occupato tra i due Valli costitui’ l’ ultima conquista territoriale dell’ Impero Romano , occupazione militare che rimase stabile per complessivi 22 anni , piu’ i tre anni dell’ epoca di Settimio Severo .2 punti
-
L'Isola del Principe Edoardo ricoprì un ruolo importante nella storia canadese, nel 1864, nella capitale Charlottetown, si riunirono i Padri della Confederazione per discutere dell' unione delle colonie inglesi nel nord America, nello stesso anno, dopo la conferenza di Quebec, nacque ufficialmente il Canada, Prince Edward Island ne entra a far parte nel 1873. Su di un'isola tre alberelli di rovere rappresentano le contee di Prince, Queen e King sotto la protezione di un grande albero di quercia che rappresenta la Gran Bretagna. Questo simbolismo si riflette anche nel motto della Provincia (visibile alla base dell'isolotto). PARVA SUR INGENTI Il piccolo sotto la protezione del grande2 punti
-
Visto che io non demordo mai, e che su questa emissione - a differenza del Vittorino con rovescio IOVI VICTORI - non ho ancora le idee del tutto chiare, dopo aver recuperato l'esemplare presente nel Cunetio Hoard e un secondo pezzo nell'archivio del PAS, sono riuscito a recuperare le immagini anche di un terzo esemplare venduto nel 2012 da Dionysos Numismatik su ebay: Di questo esemplare non ho alcun dato fisico (peso, diametro). Sembra avere una doppia battitura al rovescio e ha uno stile globale abbastanza buono. Le legende mi paiono coerenti e ben realizzate. Il busto mi sento di azzardare che sembra essere dell'ultimo tipo (vedi l'esemplare mio proposto in apertura). Nel complesso meno rifinito, ma coerente con una possibile emissione ufficiale (anche se non riesco a pronunciarmi in tal senso con la stessa sicurezza del pezzo pezzo in mio possesso). ...la ricerca (e lo studio) continua!2 punti
-
Carissimi, sono io a ringraziare la Società Numismatica Italiana per aver pensato di inaugurare questa nuova serie di iniziative a Pisa e in modo particolare il Presidente, i membri del consiglio, i soci che, nonostante i numerosi impegni e spesso anche il lungo viaggio da affrontare, sono riusciti ad essere presenti lo scorso sabato. Altro sentito ringraziamento va a LaMoneta.it - e ai suoi "pilastri" - che come sempre ha funzionato come mezzo di comunicazione e "collante" perfetto tra utenti provenienti da diverse parti d'Italia. Spero - come mi pare di capire da questi post - che chi è intervenuto sia stato soddisfatto e che sia stato ripagato del viaggio - più o meno lungo - intrapreso per venire. A me ha fatto molto piacere rivedere vecchi amici e colleghi e conoscere altri colleghi, appassionati ed utenti che in precedenza mi erano noti solo per nome o per letteratura. @cesare augusto (per me sempre Nonno Cesare...) poi ha portato doni per tutti, me compresa , che sono stati molto graditi: davvero un bel pensiero. Spero che ci sia una prossima occasione nella quale anche gli altri membri del consiglio, soci SNI e utenti LaMoneta.it, che in questa occasione sono stati impossibilitati, possano venire a visitare e ad approfondire la conoscenza delle nostre collezioni numismatiche pubbliche, per la valorizzazione delle quali c'è ancora molto da fare, nella massima disponibilità ed apertura delle istituzioni che le conservano (Fondazione Pisa - Fondazione Palazzo Blu; Polo Museale Toscano - Museo Nazionale di San Matteo), alle quali senz'altro oltre a me deve andare il ringraziamento di tutti coloro che hanno goduto della giornata di sabato. Un caro saluto a tutti ed un sincero augurio per la riuscita del prossimo appuntamento MB2 punti
-
Oltre alla legenda, questa piastra ha un altro dettaglio degno di approfondimento. Questa volta mi riferisco all'iconografia, in particolare al ritratto del Re Ferdinando IV al diritto. Avete mai notato lo sfarzo e i decori che ne caratterizzano il manto? Si notano l'orlo riccamente decorato con volute e palmette e una croce che spunta sul petto, al di sotto del Collare del Toson d'Oro, sempre ricamata direttamente sul manto che ricopre le spalle del sovrano. Ebbene, vi siete mai interrogati intorno al perché di tanta attenzione verso questi dettagli? Potrebbe essere che il Re indossi una veste particolare? D'altronde, la piastra ha uno scopo celebrativo. Io mi sono fatto un'idea in merito e la vorrei esporre (quale sede più adatta se non questa!) per sottoporla ai vostri giudizi. Dalla particolarità dei ricami e per la croce che caratterizza il manto, credo che il nostro Ferdinando sia stato ritratto mentre indossa il mantello da Gran Maestro dell'Insigne Real Ordine di San Gennaro (fig. 1). Fig. 1: Mantello da Gran Maestro dell'Ordine di San Gennaro appartenuto a Carlo di Borbone, poi passato a Ferdinando suo figlio (Museo della Certosa di San Martino, Napoli). Quest'Ordine cavalleresco fu fondato da Carlo di Borbone il 3 luglio 1738, in occasione del suo matrimonio con la Principessa Maria Amalia di Sassonia. Il numero dei cavalieri fu fissato a sessanta, secondo lo Statuto, e i loro compiti si dividevano tra la fedeltà al sovrano, ma soprattutto all'incremento, con ogni mezzo, e alla difesa della fede cattolica, oltre che alla venerazione del Santo di cui portavano il nome e le insegne. Il titolo di Gran Maestro era naturalmente riservato al Re: esso divenne ereditario e, nel 1759, allorché Carlo lasciò Napoli per Madrid, fu Ferdinando a ricevere tale onore, in qualità di secondo Gran Maestro dell'Ordine (fig. 2). Fig. 2: V. Camuccini, Ferdinando I Re delle Due Sicilie ritratto mentre indossa la veste (con mantello) da Gran Maestro dell'Ordine di San Gennaro. Ben presto l'appartenenza al cavalierato di San Gennaro divenne motivo di prestigio ed orgoglio, ed in breve tempo l'Ordine divenne tra i più importanti (se non addirittura il più significativo ed identificativo) del Regno di Napoli sotto il dominio borbonico. A mio parere è proprio per quest'ultimo motivo che Ferdinando IV, su questa piastra, è ritratto nelle vesti ufficiali di Gran Maestro: l'Ordine di San Gennaro, fondato da suo padre, era, già solo per questo, l'esternazione dell'importanza politica della nuova dinastia reale napoletana. Molti Ordini di questo genere, nati a seguito dell'insediamento di nuove dinastie, avevano anche un secondo fine: attraverso il giuramento di fedeltà al sovrano (sacro ed inviolabile anche nel nostro caso), i cavalieri, spesso nobili dalla dubbia fiducia, erano legati moralmente al Re e alla sua famiglia e non potevano far altro che sottomettersi a lui, pena l'infamante accusa di spergiuro. La creazione di un simile Ordine era quindi anche motivo di stabilità politica per i Borbone di Napoli, con Carlo per via dell'insediamento a Napoli della nuova dinastia, e per Ferdinando con lo scopo di rinsaldare i legami coll'operato del padre e consolidare la propria posizione su di un trono solo recentemente acquisito. Altro motivo che indusse Ferdinando a farsi ritrarre con quest'abito cerimoniale sulla piastra a legenda Fecunditas è da riconoscersi, secondo me, nell'importanza che rivestiva questa istituzione cavalleresca all'epoca: essendo San Gennaro il Santo più conosciuto e venerato a Napoli, la Monarchia ne sfruttò la connotazione locale per legare la propria storia a quella della città capitale del suo Regno. In poche parole, l'Ordine divenne un nesso logico fondamentale per legare (e quindi governare) la dinastia borbonica alla Napoli settecentesca (e a tutto il Regno per esteso). Non dimentichiamo, inoltre, che l'Ordine ricevette importanti riconoscimenti anche dallo Stato Pontificio e fu protetto diverse volte dal Papa (particolare attenzione fu data ai cavalieri di San Gennaro da Benedetto XIV): fu per questo motivo che esso è sopravvissuto all'Unità d'Italia e continua ancora oggi ad essere prerogativa dei discendenti dei Borbone di Napoli. Fig. 3: Un dipinto ad olio che raffigura il Ministro Bernardo Tanucci in veste di cavaliere dell'Ordine di San Gennaro.2 punti
-
riassumendo: la moneta è stata emessa per Maximiano Erculeo al Dritto c'è il busto dell'imperatore laureato , a sinistra ( a destra di chi guarda) al rovescio c'è la Moneta (intesa come Dea) in piedi verso sinistra, tiene una bilancia ed una cornucopia; sul lato sinistro un asterisco e sul lato destro lettera A in esergo la sigla di SISCIA (SIS) in Pannonia1 punto
-
Almeno ce lo fanno vedere sotto ogni angolazione, aspetto con ansia l'emissione della nuca...1 punto
-
mi accodo a lele, ho dovuto prima, sistemare i figlioli, adesso che sono ripulito attendo tempi migliori1 punto
-
@Monetaio stai sviluppando un cattivo carattere... devi capirmi, i pochi soldi che ho li uso per comprar monete: non ne restano per stativi e macchine fotografiche. Comunque - secondo me - tu sai benissimo che grado di conservazione dare a questa moneta, che è bella, ma ferita...1 punto
-
Il disegno è stato diffuso oggi, ma forse era meglio non vederla... http://numistoria.altervista.org/blog/?p=218091 punto
-
Ciao. "Nessuno teme che una eventuale vendita da parte dello stato di queste monete possa recare danno al collezionismo?" E' già stato rilevato come un'eventuale immissione sul mercato degli aurei della NOTA 56 potrebbe indubbiamente "destabilizzare" l'attuale valutazione degli stessi; ma non lo riterrei un danno (in senso tecnico) al collezionismo, quanto piuttosto un'eventualità legata alle dinamiche di un mercato, per certi versi "instabile", come appunto quello numismatico. Situazioni come questa non sono sconosciute al mercato numismatico, nel quale monete fino ad un certo momento ritenute rarissime o uniche, diventavano all'improvviso abbondanti a seguito di ritrovamenti che inflazionavano i canali commerciali. "È tanto assurdo ipotizzare che una tale operazione possa allarmare i possessori di suddette monete e portarli a riflettere su una possibile vendita ?" Che i possessori delle suddette monete possano anche allarmarsi ci sta, è evidente. Non so, peraltro, quanto una loro "riflessione" possa essere presa in considerazione, una volta che lo Stato avesse deciso di dismettere questo "tesoretto" per fare cassa (si parla di circa 60 milioni di euro di valore del puro metallo). Una decisione dello Stato in tal senso, assunta nell'interesse pubblico, cioè della Collettività, non può evidentemente curarsi dei malumori di qualche migliaio di individui che in conseguenza di ciò vedrebbero deprezzarsi i loro aurei. Saluti. Michele1 punto
-
A me sembrano due tipologie entrambe con aquila e leone, poi qualche piccola differenza c'è anche tra loro e guardando il Gamberini la troviamo in Maccagno , per Desana vedo differente il secondo quarto che è diverso dal primo pezzo, mi ritrovo insomma più in Maccagno ...1 punto
-
Per me è d'argento : è un marchio usato comunemente, ma la certezza può dartela solo un orafo, saggiando il metallo @Liamred001 punto
-
Veramente splendido intervento quello di @tornese71, speriamo effettivamente che arrivi ancora qualche amico per rendere questa discussione ancora più significativa e divulgativa, già ora la considero comunque un contributo importante per il nostro forum.... DE FORTI DVLCEDO DAL FORTE IL DOLCE Siamo a Ferrara con Alfonso I d'Este ( 1505 - 1534 ) con un testone della CNG 12, con questo motto interessante che fu la divisa dei Grattarolo di Alessandria e dei d'Este si rimprovera e ricorda che la loro bontà non era frutto di debolezza morale. Bisogna essere prima forti per dare poi anche dolcezza....questo è l'insegnamento e la visione dei d'Este verso il mondo.....e la moneta ancora una volta riesce a trasmettere questo pensiero, il messaggio, il monito....1 punto
-
Che poi, la spesa di 3-4 euro in più l'anno per una olandese, greca, francese penso non sia un peso così grande. Ma quando vedo i ministati coniarne due a testa ogni anno...almeno gli altri coniano commemorando eventi del proprio paese d'origine, vedere commemorare Shakespeare da San Marino, o il muro di Berlino dal Vaticano, mi sembra assurdo. E oltre a ciò, costano sensibilmente di più...1 punto
-
Sempre sperando che qualche altro utente si aggreghi... proviamo a inserire un altro contributo: QVEM GENVIT ADORAVIT - Ha adorato quello che ha generato Compare su bellissime monete di Gian Giacomo Trivulzio per Mesocco intorno all'impronta di Maria che adora il Bambino. Nella figura qui sotto il Testone passato in asta NAC 81 al lotto 334. Il motto fu poi ripreso a Modena da Francesco I d'Este su monete nelle quali si vede un'immagine diversa di Maria seduta in adorazione del Bimbo. Ecco il 2 Lire 1657 presente nel catalogo inAsta 59, lotto 960: Una contraffazione di tale moneta, appunto un Testone tipo Modena, è stata battuta a Desana da Carlo Giuseppe Tizzone. L'impronta, come si può vedere dall'immagine qui sotto (ex Nomisma 53, lotto 301) è assai simile, ma la legenda che cerca di imitare l'originale è diversa: QVAE SOLA VIRGO PARTVRIT - La sola Vergine che partorisce La particolarità è che, da questa operazione, sono nate due monete che - nelle legende - celebrano l'una la maternità divina di Maria (tanto che adora il Figlio da lei generato) e l'altra la straordinaria unicità del suo parto (la sola Vergine che partorisce)1 punto
-
Le superfici risultano abbastanza compromesse. A destra si intravedono una A e altre due lettere che dovrebbero corispondere al terminale AVG e che ci starebbero con una legenda PROVID AVG come distribuzione. La patera... a moneta in mano sembra di vedere un circoletto in mano ma potrebbe essere un falso... penso la catalogherò come un PROVID AVG (?). Più di questo... Per il discorso S C il grave è che mancano le fonti che spieghino qualcosa dell'organizzazione isolana (e gallica) durante il periodo gallico e carausiano. Probabilmente alla restaurazione sono state distrutte. Ad esempio le città avevano gli ordo, ovvero un organo assembleale dove erano presenti i personaggi più in vista della città e che decidevano gli interventi cittadini. Ma durante questi periodi? Vennero mantenuti? A mio avviso sì. Si cercò di mantenere l'organizzazione precedente (che tutto sommato funzionava) sostituendo magari dei funzionari romani (laddove presenti) con individui di ceppo romano-britannico. Nel costituire un nuovo governo perchè non ispirarsi al quello centrale che da anni funzionava? Ciao Illyricum1 punto
-
ANCIENT COINSROMAN COINSIMPERIAL COINAGEMARCUS AURELIUS Caesar, 139-161No.: 312Estimate: $ 4000d=19 mmAureus, 148-149. AV 7.28 g. AVRELIVS - CAESAR AVG PII F Draped, bareheaded bust r. with curly hair and very short beard. Rev. TR POT III COS II Fides, draped and diademed, standing r., holding basket of fruits on her outstretched l. hand, ears of corn in her lowered r. hand. RIC 82, 445A/c. BMC 100, 695. Excellent style.Almost F.d.c.See colour plate.1 punto
-
Geta, as Caesar, Æ18 of Pautalia, Thrace. AD 209-212. Λ CEΠTI ΓЄTA KAI, bare-headed, draped and cuirassed bust right / ΠAVTAΛIΩTΩN, basket containing fruits. Varbanov 5452-5454 var. (obv. legend). 3.09g, 18mm, 6h. Dark patina, in excellent style. Near Extremely Fine.1 punto
-
Quattrino per la zecca di Roma coniato sotto Celmente VIII in occasione del Giubileo del 1600. non si legge per intero la legenda, pertanto non posso vedere la variante esatta , comunque dovrebbe essere questa D/ Stemma e chiavi - CLEMEN . VIII - PONT.. R/ Porta Santa aperta, timpano triangolare; nel vano M D C , il tutto in ghirlanda1 punto
-
1 punto
-
@rickkk Le tue foto artistiche allietano la vista, ma di certo non aiutano la comprensione ai neofiti in termini di comparazione! @andme La tua moneta per me non é FDC. Poi se é SPL+, SPL/FDC o qFDC dalle foto non saprei dirlo. @El Chupacabra Se non la smetti di fare scansioni, ed impari finalmente a far 2 foto decenti alle tue monete, promuoverò una petizione pubblica per additarti come attentatore alla Numismatica e al collezionismo1 punto
-
Cavallotto Casale Gian Giorgio Paleologo (1530-1533) Presenta un diverso tipo di berretto rispetto a quello descritto sul Mir Piemonte1 punto
-
Solo la vecchia bibliografia assegna questa moneta a Casale. La moneta è da assegnare a Mantova e il nominale dovrebbe essere un soldo. La moneta in questione è oggi considerata comune. Per essere SPL dovrebbe presentare almeno tracce dell' argentatura originale...senza considerare le carenze di metallo e le fratture da conio. Un saluto Mario1 punto
-
1 punto
-
Allora non sono l'unico![emoji23] Pensa che mi vorrei procurare alcuni simboli delle città di origine di alcune monete, che so... il Colosseo in miniatura, il ponte di rialto, il Duomo di Milano etc per farne delle foto!1 punto
-
@King John Questo (della foto) è quello che mi volevano far mangiare... perché faceva bene! Non quello "classico". Ne aveva una pianta la nonna in giardino... pare, dai suoi racconti, che li avesse "sfamati" durante la guerra. Io ricordo solo che faceva schifo! :-) Lo so anch'io che era balordo... era un reperto archeologico! :-P Immagino che nel tuo di giardini ce ne sia uno "recente"! :-) E, magari, potabile! :-P Comunque, questa sera, faccio una ricerchina sul "nespolo nella monetazione romana imperaile", "il nespolo ai tempidi nerone" ed infine "carausio e le nespole"! :-) Ciao. TWF1 punto
-
Romanticone!! Natura morta con monete... ed hai anche saccheggiato i Pirati Playmobil di tuo figlio! Ciao Illyricum1 punto
-
Le mie sono in vassoi a cassetto impilati. So di essere un criminale ma ognuna è in una bustina di pvc apposito con il mio cartellino e, se c'è, con quello dei precedenti proprietari. Per ognuna ho una scheda con foto, classificazioni, cenni storici, dati sulla provenienza, dati fiscali, eventuali annotazioni e raffronti con altri esemplari. Se devo vederle le prendo in mano, me le studio e a volte mi diverto a fotografarle in contesti particolari1 punto
-
Buongiorno @clairdelune , probabilmente hai centrato il posizionamento della lapide . La Legio II Augusta fu una Legione stanziata in Britannia dall' anno 43 , invasione di Claudio , fino ai primi anni del IV secolo . Forse la lapide proviene da Isca , l' odierna Caerleon , dove la Legione costrui' una fortezza in pietra e vi rimase fino al trasferimento della Legione agli inizi del IV secolo ; la lapide contiene , da sinistra il simbolo della Legione , il Capricorno , al centro lo stendardo della Legione , a destra un cavaliere , la lapide potrebbe risalire al tempo di Gallieno o poco dopo in quanto dal tempo di Gallieno la cavalleria , in tutte le Legioni , subi un rapido incremento del reparto dei cavalieri .1 punto
-
Sai qual'è forse il vero problema Luciano? Non tanto il numero di libri e documenti .... Ma la memoria. Spero non sia così per te, ma per me si. Non so più cosa ho, mi capita di acquistare libri che ho già, perdo tempo a cercare qualcosa già trovata anni fa, ...1 punto
-
1 punto
-
Sempre un piacere leggere i tuoi post @Legio II Italica, sempre interessanti, sei il numero anche se non rispondo spesso leggo sempre i tuoi post da quando sono iscritto1 punto
-
1 punto
-
Io dipende monete in oro come marenghi sterline le tengo in vassio di velluto mentre le monete di Genova , medievali inglesi , oriente latino/ stati crociati le tengo singolarmente dentro le bustine di carta con tutti i dettagli scritti a penna su di esse e con poi l'eventuale cartellino di vecchie collezioni e/o perito dentro con la moneta .... In generale comunque quando me le rivedo lo faccio tenedole in mano ( lungi da me le perizie ) ad occhio nudo senza nessuna lente ....per quanto riguarda invece l'archivio quello è dentro la mia testa non ho mai il tempo per mettermici a farne uno al pc ..1 punto
-
Volevo fare ancora due brevi riflessioni della giornata di ieri in modo più riposato , certamente l'emozione di avere tra le mani capolavori e gioielli della nostra numismatica è stato veramente emozionante e straordinario, nel contempo mi piace ricordare il fil ruoge della Giornata, il ricordo di tre grandi Collezionisti privati, di epoche, provenienze diverse, ma che tutti e tre hanno contribuito in modo diverso a proporci tre progetti e idee del collezionare che oggi possiamo anche vedere nei pezzi più pregiati. Lo studio, l'impegno, la volontà di formare il proprio unicum e poi che anche tutto questo fosse per pubblica utilità, per la collettività, per noi che ieri in fondo abbiamo visto è veramente importante.... credo che poi ieri siamo stati i tramiti tra il loro essere collezionisti di ieri con chi è collezionista o studioso oggi, ma certamente poi un collezionista che ha poi donato ci deve essere stato e questa è stata la partenza di tutto quello che ieri la dott.sa Baldassarri ci ha sapientemente raccontato e illustrato.... Ultima annotazione, giornata decisamente importante, grazie anche all'apporto consolidato degli amici di Lamoneta che ormai formano un gruppo sempre più reale e radicato sia nel testimoniare agli eventi con la loro presenza, sia nel comunicarli , sia nell'essere in molti presenti nel Mondo Associazionistico Italiano, in questo caso della Società Numismatica Italiana, una presenza importante anche numericamente che ormai diventa da virtuale sempre più reale, questo mi sembra giusto rimarcarlo e sottolinearlo proprio qui su Lamoneta .....1 punto
-
La fattura è buona e con una bella patina d'argento sarebbe passato inosservato. Però mancano i trattini nella sillaba VE.1 punto
-
Siamo stati contattati dalla Polizia di Stato per aiutare ad individuare il proprietario di alcune monete di pregio rinvenute alcuni giorni fa e molto probabilmente di provenienza furtiva. Questo è l'elenco che ci è stato inviato: Nr. 2 sterline in oro giallo raffiguranti da una parte la Regina Elisabetta mentre sull’altro lato un cavaliere a cavallo e la data 1967 del peso complessivo di grammi 16;------------------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo riportante la frase “UNITED STATE OF AMERICA TWENTY DOLLARS” del peso di grammi 33,5;---------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo della REPUBBLICA DI SAN MARINO con un impresso su un lato una Madonna con il Cristo e la scritta “PIETA’ 5 SCUDI” del peso di grammi 17;-------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo della Banca D’Italia con scritta “L. 100 MILA”, mentre sull’altro lato della moneta una raffigurazione di Luigi Enaudi “REPUBBLICA ITALIANA” del peso di grammi 15;--------------------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo con impressa la scritta “VII CENTENARIO DELLA BASILICA DI SANTA CROCE FIRENZE 100 MILA LIRE” e sull’altro lato “REPUBBLICA ITALIANA” del peso di grammi 15,00------------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo con impressa la scritta:” EUROPA DELLE ARTI 50 EURO” mentre sull’altro lato una barca a vela e la scritta 2004 per un peso di grammi 16,2--------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo con impressa la scritta:” EUROPA DELLE ARTI 50 EURO” mentre sull’altro lato una barca a vela e la scritta 2006 per un peso di grammi 16,2--------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo con impressa la scritta:” EUROPA DELLE ARTI 50 EURO” mentre sull’altro lato una barca a vela e la scritta 2005 per un peso di grammi 16,2--------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo con impressa la scritta:” EUROPA DELLE ARTI 50 EURO” mentre sull’altro lato una barca a vela e la scritta 2003 per un peso di grammi 16,2--------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA , mentre sull’altro lato impressa la scritta “DEDICAZIONE BASILICA SAN NICOLA DI BARI 1197-1997- 100 MILA LIRE” per un peso di grammi 15----------- Nr. 1 moneta in metallo giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA” mentre sull’altro lato impressa la scritta VI CENTENARIO DELLA CERTOSA DI PAVIA 100 MILA LIRE” per un peso di grammi 15------------ Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIA” e sull’altro lato la scritta “100 MILA LIRE 1999”, per un peso di grammi 15------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su lato impressa la scritta “PREMIO BIUBILEO BONIFACIO VII-PONTMEZ 100 MILA LIRE 1300-200” e sull’altro lato la scritta “REPUBBLICA ITALIANA” per un peso di grammi 15----------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “ REPUBBLICA ITALIANA” e sull’altro lato impressa la scritta “ 100 MILA LIRE, 1348/1998 COMPLETAMENTO DELLA TORRE DEL MANCIA DEL PALAZZO PUBBLICO DI SIENA DCL ANNIVERSARIO”, per un peso di grammi 15;---------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “ REPUBBLICA ITALIANA e sull’altro lato impressa la scritta L. 50 MILA, S. GIOVANNI DEGLI EREMITI 1148-1998”, per un peso di grammi 7,6;----------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su lato impressa la scritta “VITTORIO EMANUELE III” con il volto, mentre sull’altro lato la scritta “REGNO D’ITALIA L. 20 1905”, per un peso di grammi 6,3;---------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su lato impressa la scritta “ EUROPA DELLE ARTI 20 EURO”, mentre sull’altro latro una barca a vela e il simbolo della repubblica italiana anno 2004, per un peso di grammi 6,5;---------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo modello franco svizzero del peso di grammi 6,5;---------------------------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “EUROPA DELE ARTI 20 EURO”, mentre sull’altro lato impressa una barca a vela con le iniziali della Repubblica Italiana e l’anno 2006, per un peso di grammi 6,5;------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “EUROPA DELE ARTI 20 EURO”, mentre sull’altro lato impressa una barca a vela con le iniziali della Repubblica Italiana e l’anno 2005, per un peso di grammi 6,5;------------------ Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “EUROPA DELE ARTI 20 EURO”, mentre sull’altro lato impressa una barca a vela con le iniziali della Repubblica Italiana e l’anno 2003, per un peso di grammi 6,5;------------------ Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA MODENA” ed una chiesa mentre sull’altro lato la scritta “LIRE 50 MILA 1099-1999”, per un peso di grammi 7,6;------------------ Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”, mentre sull’altro lato impressa la scritta “BENVENUTO CELLINI 1500-2000, 50 MILA LIRE”, per un peso di grammi 7,5;----------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”, mentre sull’altro lato impressa la scritta “REGGIA DI CASERTA 1971-2001 L. 50.000 per un peso di grammi 7,5;--------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”, mentre sull’altro lato impressa la scritta “VIII CENTENARIO DEL BATTISTERO DI PARMA, 50 MILA LIRE 1996” per un peso di grammi 7,5:------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”, mentre sull’altro lato impressa la scritta: “ ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI S. AMBROGIO LIRE 50 MILA, 327-1997” per un peso di grammi 7,5;----------------------- Nr. 1 moneta in metallo di colore giallo su un lato impressa la scritta: “ BANCA D’ITALIA 50 MILA 1893-1993, mentre sull’altro lato impressa la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”, per un peso di grammi 7,6;-------------------------- Mi è stato giustamente fatto notare che le vittime dei furti di questo tipo vanno sensibilizzate il più possibile a denunciare SEMPRE presso le Forze dell'Ordine reati di questo tipo. "Il rinvenimento di oggetti quali monete antiche, orologi e gioielli privi di codici identificativi è purtroppo fine a se stesso nel momento in cui trovati nella disponibilità di chi non è in grado di giustificarne il possesso: è infatti indispensabile rintracciare il legittimo proprietario che ne dimostri (con denuncia appunto) la titolarità. Lieto di avviare una gradevole collaborazione utile anche nei tempi futuri, Le rinnovo la disponibilità per qualsiasi chiarimento."1 punto
-
Mi auguro anche io che il proprietario possa essere rintracciato. Ho subito, un anno fa, un furto a casa che ha interessato anche la mia collezione, e so bene cosa si prova. Purtroppo, non sono stato così fortunato da ritrovare qualcosa.. per inciso, il fatto che la PS abbia contattato il forum dovrebbe dare un'indicazione dell'importanza assunta da questa comunità1 punto
-
Buongiorno ragazzi! C'è, tra di voi, a parte Francesco Di Rauso, qualche studioso della monetazione di Filippo II per Napoli e Sicilia? Grazie!1 punto
-
Per come l'ho capita io. Non hanno una propria moneta. Usavano il marco tedesco e il dinaro servo1 punto
-
1 punto
-
Buon pomeriggio. Posso solo aggiungere pochi termini che mi sento di esprimere da novizio del forum. Innanzitutto il forum è ACCOGLIENZA verso persone abituate prima dell'iscrizione a vedere attorno a loro generalmente disinteresse numismatico. La possibilità di un CONFRONTO con persone più o meno vicine alla loro PASSIONE. Posso aggiungere che rappresenta un SALVAGENTE, per noi inesperti, nelle acque della rete che occhieggia attirandoci verso acquisti incauti. In ultimo ma certo non meno importante è DIDATTICA che persone come @@dabbene e molti altri si danno pena di offrirci chiedendo in cambio solo ATTENZIONE ed EDUCAZIONE nel porre le domande. Grazie davvero perche fuori di qui era solo "SOLITUDINE NUMISMATICA".1 punto
-
Questo perché, negli stessi anni, si afferma anche in Italia l'uso generalizzato della cartamoneta. La necessità di monete di alto valore (come erano ancora 50 e 100 lire), è ormai ampiamente soddisfatta dalle banconote, e l'oro, anziché essere trasformato in monete, rimane nei caveau del Tesoro, anche perché serve a garantire il circolante cartaceo, in un'epoca in cui alla quantità di banconote circolanti deve corrispondere, in teoria, pari quantità d'oro nelle casse dello Stato. Le monete d'oro di alto valore non sono più necessarie alla circolazione e le poche coniate vengono tesaurizzate e collezionate, nella consapevolezza, in quest'ultimo caso, che, viste le basse tirature, un giorno potrebbero valere molto più del semplice contenuto in metallo Vero, ma solo in parte: il discorso è l'inverso di quello sopra, qui le monete d'oro si coniano, e circolano, perché c'è una necessità reale, mancando alternative. Sicuramente non andavi a comprare un litro di vino con una moneta d'oro, ma allo stesso tempo, se dovevi comprare qualcosa di grande valore, non ti portavi dietro sacchi di centesimi. E l'unica alternativa ai centesimi erano le monete d'oro, perché il Regno di Sardegna, nei primi 50 anni dell'Ottocento, non stampa e non usa cartamoneta. Dopo l'esperienza disastrosa delle Regie Finanze, bisognerà attendere il 1849 per i primi, timidi tentativi di tornare a stampare banconote. Se, nel 1830, volevi comprare una cosa che costava 1.000 lire, il modo più semplice era pagarla con 10 monete d'oro da 100 lire, che venivano coniate in quantità perché c'era una necessità reale di esse, almeno per certe transazioni. Necessità che viene a mancare nella seconda metà del secolo (diciamo pure verso la fine) quando, come detto sopra, vengono sostituite dalle banconote. petronius1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
