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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/27/16 in tutte le aree
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Ciao la settimana scorsa ho rivisto quel rappresentante di metalli che usa la spettrofotometria per controllare i quantitativi dei singoli metalli nei residui di lavorazione per valutare i costi, e come avevo accennato tempo fa era entusiasta dell'argomento monetale, con un po' di tempo abbiamo controllato un centinaio di monete di vari tipi che avevo portato in laboratorio, e dopo aver fatto coincidere le monete con le singole scansioni, ho trascritto i dati che ho finito ieri sera, ora vi posto lo schema su foglio ecxel, poi con calma farò una scheda per ogni singola moneta, non ho ancora valutato i dati approfonditamente ma da una prima vista sembrano coincidere bene con le analisi fatte dai vari esperti, con metodi più invasivi, tenete conto che per mancanza di tempo abbiamo scansionato ogni singola moneta una volta sola, e un paio da entrambi i lati, fate pure domande che più occhi e più teste è sempre meglio, foto ne ho poche ma se avete bisogno faccio qualche scansione. Silvio Dimenticavo 1 sesterzio per ogni visualizzazione DATI SPETTROMETRO.xls3 punti
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A questo punto, visto il bel post di @Fratelupo, inserisco anche io una coniazione in tema con la pace. FACTVS EST IN PACE LOCVS EIVS - La sua abitazione è stata costruita sulla pace Innocenzo XII, Mezza Piastra Anno VII, Ex Genevensis 6, lotto 702. Il versetto, tratto dal Libro dei Salmi, si riferisce al tempio di Gerusalemme ma sulla moneta è abbinato all'Arca di Noè che compare sull'impronta. Il perché ce lo dice Mario Traina a p. 143 del suo Il Linguaggio delle monete: Ricorda la pace di Ryswjick del 1697 ossia i 4 trattati che posero fine alla guerra della Grande Alleanza. L'Arca nella tradizione biblica e cristiana è uno dei simboli più ricchi: è simbolo della dimora protetta da Dio e quindi di salvezza; è la Chiesa, la nuova Arca aperta a tutti per la salvezza del mondo.3 punti
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Forse sollevero' un polverone ma fa lo stesso, io ho fatto il convegno con un amico come hobbista e sinceramente mi da fastidio che ci sia sempre questa discriminazione, si, chi lo fa per lavoro ha una partita Iva e paga le tasse ma questo agli organizzatori non interessa, quello che interessa e che tutti paghino il banco, senza distinzione se operatori o hobbisti , ma la cosa che mi scoccia di più e che poi sono i primi a comprare dagli hobbisti ... Amen...2 punti
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Ciao, ci sono vari tipi di "lira di carta" (esempi) Considera che ne ho messe solo alcune, per una giusta valutazione serve comunque un'immagine di fronte e retro di quella che possiedi.2 punti
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beh se tieni la moneta sigillata non dovrebbe ossidarsi. Anche certe condizioni ambientali, tipo aria molto secca e pulita dovrebbero rallentare molto la formazione di ossidi supeficiali. Che questo sia possibile per 200 anni di fila e' molto improbabile, ma non impossibile. Poi c'e' da dire che con il prodotto giusto il rame torna ad essere rossissimo e lucentissimo, anche piu' che in origine.2 punti
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Ciao provo a spiegare alcune perplessità se ne dimentico alcune ricordatemelo e questa sera provvederò, Lo strumento è dei migliori in commercio e lo abbiamo provato prima su una lega nuova che uso normalmente nel mio lavoro e di cui ho certificazione degli ingredienti scritta e il risultato è stato perfetto, il proprietario dello stesso commercia in metalli. avevo notato anch'io che l'Elio è quasi interamente in rame, i semisse e i quadranti sono quelli coniati a Lione, per Caracalla e Elagabalo non ho ancora avuto tempo di controllare. quello dei suberati è un discorso che ho cercato di approfondire con il tecnico, mi ha detto che la profondità di esame è di circa 6 micron per un'area di circa 4 -5 mm e siccome i due suberati avevano una parte con il rame scoperto penso sia dovuto a quello con una lettura periferica del rame, la prossima volta analizzeremo suberati completi, ma il problema dello spessore della lamina in argento rimane, lo strumento è tarato su circa 35 elementi della tavola periodica che servono maggiormente al proprietario e sono esclusi quei metalli per lui non interessanti, se fai caso sui due piombi la somma dei metalli non corrisponde al 100/100 manca esempio lo stagno che non è inserito nella calibratura. Le percentuali di alcuni metalli è in percentuale molto bassa e a vedere così solo in tracce probabilmente presenti nella materia prima. Per ulteriori approfondimenti ci sentiamo in seguito. Silvio2 punti
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bene, qua chiedo anche l'aiuto di @Marcus Didius che ha una capacità di lettura fuori dalla norma.... benché "massacrata" e forse riconiata in qualche modo, non capisco... di base a mio avviso si tratta di una SALVS di epoca teodosiana.... "ritagliata" e poi chissà cosa le sia successo2 punti
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Ciao amici, un saluto a tutti. E' da un annetto che non siamo in contatto, ma dopo il furto di tutta la mia collezione di monete greche il grande dispiacere mi ha un po' allontanato dalla numismatica. Spero comunque di essere a Verona per il mitico "pranzo sociale", un'imperdibile occasione per rinnovare le vecchie amicizie. Giusto un accenno all'uscita in questo mese del mio nuovo libro, un giallo metropolitano che stavolta non ha niente a che fare con la numismatica... ma sono già tornato a scriverne. Il mio prossimo libro sarà infatti un romanzo storico ambientato nel quarto secolo A.C., sulle rotte dei navigatori fenici, e sarà un'occasione per una bella rivisitazione dei capolavori degli antichi incisori (una moneta per ogni approdo!). A risentirci, Filippo2 punti
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A un mese dal convegno di Verona chi pensa di essere presente il sabato. I savoiardi presenti: Piergi Daniele Angeloni cembruno Fabio blaise1 punto
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dovrebbe essere questi soldo di Carlo Emanuele III http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE3/21 punto
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dovrebbe essere un mezzo grosso di piemonte http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE1/151 punto
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Crocifisso da rosario, ottone/ rame, coniato, con appiccagnolo complanare, del XIX sec.- D/ Il Cristo crocifisso sormontato da cartiglio rettangolare con scritta INRI.- R/ Si intravedono gli strumenti della passione, al centro della croce corona di spine.- Ciao borgho.1 punto
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L'argentatura/stagnatura (non ho la vista XRF ) superficiale è presente ancora in alcune zone. Magari, giusto per tenere alta la discussione, posterò qualche immagine meno bella ma che evidenzi questa peculiarità. Con l'ipotesi "falso" sei arrivato dove volevo arrivare io, tra l'altro i simboli ai lati della S sono in posizione invertita rispetto a quella con cui sono normalmente presenti nell'emissione con S speculare. Anche il fatto che i denti non siano nemmeno vagamente paralleli (i primi due da sinistra sembrano quasi desinenti a sinistra!) fa pensare ad una fattura artigianale Poi le epigrafie sono tutte da indovinare, specie al rovescio...1 punto
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Il disinteresse, a parte i soliti quattro o cinque "eroi" che ci seguono, per queste monete è cronico. Non credo si tratti di snobbismo ma penso invece a totale incapacità di confrontarsi con il tema. Misteri della vita..... @anto R Dunque, secondo me, l'esemplare in questione è un falso d'epoca. Il tipo a due "chiodi" ,o come altro si voglia definire i due simboli, farebbe parte delle emissioni coniate per il Giubileo del 1350 e di conseguenza sono frequenti le falsificazioni (ne ho già esaminata più di qualcuna). Anche se evidentemente abborracciati gli esemplari erano destinati a pellegrini del tutto ignari, quindi facilmente spacciati. Chi ha eseguito il conio ha "punzonato" leggendo direttamente il prototipo. S inversa e simboli in posizione diversa sono la conseguenza dell'errore di fondo. Anima in rame e forse stagnatura superficiale confermerebbero l'ipotesi. Con visione diretta i miei ragionamenti potrebbero naufragare miseramente........ Saluti a tutti1 punto
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Non ha a che fare con la storia romana, ma a proposito del ramoscello d’olivo in mano alla Pax, voglio condividere una bellissima storia raccontata da Erodoto su questa pianta tratta da ‘L'Olivo: tra storia e mitologia’ sul sito http://www.demetra.org/index.php/i-miti-gli-eroi-e-le-leggende-del-passato/57-mitologia/140-l-olivo-tra-storia-e-mitologia?showall=1&limitstart= Due giovani vergini, Dania ed Augeria, native di Epidauro vennero oltraggiate e sopraffatte dalla vergogna si impiccarono; dopo poco tempo le terre degli Epidauri furono invase dalla sterilità; l'oracolo consultato impose di innalzare a Dania e Augeria delle statue scolpite dai tronchi di ulivo domestico. Nelle terre di Epidauro questa pianta era sconosciuta, allora chiesero agli ateniesi il permesso per potersene procurare. Costoro acconsentirono, ma ad una condizione: il popolo di Epidauro ogni anno avrebbe dovuto inviare una delegazione di suoi cittadini ad Atene per fare solenni sacrifici alla Dea Atena. L'immagine del riposo e della pace eterna era rappresentata dalla cristianità con una colomba che porta un ramo d'Olivo nel becco, simbolo anche di rinascita a nuova vita e speranza di resurrezione, ma anche di rinascita spirituale. Non a caso Noè inviò la colomba con l'Olivo ad annunciare la fine del diluvio. Licurgo volle abolire ogni fasto alle cerimonie funebri, stabilendo di adagiare i cadaveri sopra foglie di olivo e di alloro, questo per alludere alle vittoria riportata dal defunto sulle miserie della vita. L'Olivo era simbolo della Misericordia, della Clemenza, della Equità, della Pietà, della Felicità, della Luce. La Misericordia infatti era una donna vestita di bianco, rappresentata nell'atto di porgere pane ai poveri e con una ghirlanda di olivo sul capo. La Clemenza e l'Equità sono rappresentate nelle monete come donne con rami d'olivo tra le mani. Anche la Pietà, rappresentata come una donna velata, aveva in mano un ramoscello di olivo. Felicità era una figura femminile seduta su una cornucopia e con rami d'olivo tra le mani. L'olivo simbolo di luce, perché la luce è l'essenza di Minerva, chiarezza dell'intelletto, o forse perché l'olio ottenuto dai suoi frutti serviva per illuminare la notte. Durante le grandi epidemie, era consuetudine portare con se ramoscelli d'ulivo per proteggersi dal contagio. I censori romani erano rappresentati con un piccolo vaso di acqua benedetta in una mano e un ramoscello di ulivo nell'altra. Al termine dei cinque anni del mandato, era usanza benedire il popolo, aspergendo acqua benedetta con un ramoscello d'ulivo, in segno di perdono verso il popolo che avrebbe vessato durante il periodo del censo.1 punto
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Ciao, ci mancherebbe! Ben vengano queste 'intrusioni' che chiariscono i fatti.1 punto
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Secondo me dal vivo sarà ancora meglio che in foto: hanno usato una luce molto forte che evidenzia tutti i segni della circolazione. E’ proprio così: un altro scenario, un’altra atmosfera. Credo che il diritto vada ruotato di 180°, in modo che la coda sia a h 6 come in altri esemplari anzichè a h 12. La tartaruga si porta così a destra. Quanto al rovescio diviso in cinque comparti, tre di forma pseudo quadrata e due triangolari, mi è stato segnalato che è il simbolo dell'Alphabank, la banca che possiede una delle collezioni numismatiche più importanti della Grecia. Infine la moneta è accompagnata anche dal cartellino che ne indica la provenienza, cosa che di questi tempi non guasta.1 punto
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Questo è splendido ! L'utilizzo di una moneta straniera come gettone ! E' vero che allora - se ne è parlato nel sito - le monete di rame (Le nostre, da 1 e 2 soldi) avevano in molti Paesi lo stesso diametro e lo stesso peso per cui venivano accettate un po' dovunque, ma questa è davvero spettacolare ! E non è così semplice imprimere un punzone con tanta precisione, e senza deformare i dischetto.1 punto
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Aggiungo questo interessante provisino, 0,58 gr per 13-14 mm di diametro: Da notare la S speculare, il cerchio perlinato interno fatto in alcune zone davvero male e soprattutto una delle due omega apicate con lo "stelo" che tocca un braccio della croce. Certo che l'incisore era proprio di fretta... Un caro saluto, Antonio1 punto
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@Illyricum65 dice in coda al suo post : "Tra l’altro alcuni studiosi postulano che oltre al desiderio di Claudio (l’imperatore! ) di assurgere alla gloria militare con una conquista mancata dai suoi predecessori uno dei motivi economici fu la ricerca di mettere mano all’oro di cui si favoleggia in antico fosse ricca la Britannia. In realtà l’isola era ricca di vari minerali (Stagno, Piombo, Ferro, Argento …) ma l’oro (con cui venivano confezionate le monete locali) proveniva, come il rame, dalla stessa … Irlanda! Forse che Agricola ne avesse avuto notizia?!" Mi fermo qui… o non mi fermo più! Ciao , probabilmente sara' stato questo uno dei motivi per i quali Giulio Agricola , suocero di Tacito , avrebbe voluto invadere l' Hibernia ; quello principale era dovuto al fatto che truppe provenienti dall' Hibernia davano spesso man forte ai ribelli britanni , forse per paura che , se la Britannia fosse caduta tutta sotto il controllo romano , la successiva invasione sarebbe toccata all' Hibernia . Mi sono andato e rileggere qualche passo dell' "Agricola" di Tacito , difficile ricordarsi tutto ; in effetti Tacito ricorda il fatto del Principe hiberniano , senza pero' tramandarci il nome , che ci dice espulso dall' isola da una "sedizione domestica" e che Agricola accolse presso di se dimostrandogli grande amicizia , ritenendolo utile per qualche occasione (invasione dell' isola ?) A proposito di questa ventilata invasione dell' Hibernia , Agricola la riteneva possibile con l' ausilio di una sola Legione piu' gli ausiliari , azione pero' che non ebbe seguito ; per la cronaca questa notizia riportata da Tacito ha sempre disturbato gli orgogliosi irlandesi , senza sapere che la Storia e' fatta da azioni e non da proclami . Sotto statua di Agricola a Bath (terme di Aquae Sulis) eretta nel XIX secolo Ciao e grazie1 punto
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Ringrazio @clairdelune e l'amico @Legio II Italica per gli elogi e l'ospitalità nel topic che mi consente di parlare di un tema a me molto caro ovvero la Britannia Romana. Inoltre ringrazio Claudio per l'onore del titolo Britannicus appellatomi... mi garba molto! Entro nel merito di alcuni dettagli in effetti il risultato sarebbe stato evidente nel medio-lungo termine. Considerando il territorio tre legioni di stanza erano sovrannumerarie rispetto a quanto uno ci si aspetterebbe, anche perchè oltre a queste vi era una numerosa componente data dalle truppe ausiliarie. La Britannia era considerata un "posto ai confini del mondo", selvaggia e poco romanizzata. Fredda, distante e tanto diversa dal Mediterraneo dalla cui area proveniva la maggior parte dei legionari (intendo come areale). Lo stesso Governatore accettava la nomina ma le mire di chi intendeva fare carriera nell'Impero mirava ad altre province più ricche (una su tutte: la Siria). Inoltre, più o meno sommessamente ribelle. Questo nel tempo non tanto nella parte centro meridionale dell'isola: lì nel tempo dopo il primo secolo la romanizzazione attecchì abbastanza grazie anche ai centri che dovevavo fare da "spot" per esportare i benefici del "way of life" romano: le città. Il buon Robinson, curatore del Museo di Doncaster mi disse più o meno: "Più vai a nord e meno la Britannia era romanizzata e più cresce la componente locale (intesa come tradizioni culturali)". Infatti come ho avuto modo di segnalare, più vai a nord e meno trovi grossi agglomerati urbani e ville; le ville spesso dimostrano l’adesione ad uno stile di vita romano con l’evidenza ad esempio di ipocausti e quindi di bagni: ma il proprietario probabilmente era di tradizione romana. Nel I secolo dopo le varie rivolte ci fu un deliberato tentativo di integrare le classi dominanti locali mediante la costruzione di città ed in esse cercare di creare una commistione tra individui di origine locale romanizzati (cosa che in realtà avvenne nella Britannia centromeridionale) e individui di origine romana probabilmente collegati all’amministrazione pubblica (es. funzionari). Tornado in merito alle legioni di stanza va annotato che tre legioni erano certamente sovrannumerarie rispetto al territorio e ciò costituì un rischio per la stabilità imperiale (vedi ad esempio la calata di Clodio Albino e più tardi - l'usurpatore perchè tale andrebbe considerato - Costantino). Va infatti considerato che oltre alle tre legioni vi era anche una buona componente di ausiliari specie nelle regioni settentrionali (il Vallum ne è un esempio palese). Ma d’altra parte andavano mantenute per tentare di impedire il ripetersi di ribellioni. Antonino Pio cercò di avanzare il limes britannico con la costruzione del suo vallo per attestarsi su una linea più breve e meglio difendibile. Ma come facevo trasparire nel post precedente non si rese conto che doveva guardarsi sia a nord che nell’entroterra. Presi tra due fuochi nel tempo i romani dovettero ricollocarsi sulle posizioni adrianee, molto più estese ma sicuramente più fortificate. Oltre a quella sotto Antonino Pio ve ne furono (spesso mal documentate ma percepibili nella loro esistenza) sotto Marco Aurelio che inviò a nord 5000 cavalieri sarmati espressamente richiesti nei trattati di pace delle Guerre marcomanniche. E non bastò perché Commodo ad inizio regno si trovò a dover combattere altre ribellioni a settentrione (e dalle scarse fonti storiche trapela che non furono scontri di lieve entità). Se nel tempo calarono le sommosse dei Briganti si ebbe però il rafforzamento delle popolazioni del nord che, sebbene frammentate in tribù, si coalizzarono in una federazione (analogamente a quanto avvenne presso i Germani) a noi nota prima come Caledoni e successivamente Pitti (chiamati in tal modo perché “pitti, cioè dipinti” per l’uso di coloranti blu sul corpo). Lo stesso Settimio Severo prima di intraprendere la campagna britannica fece ricostruire e restaurare parte del Vallum Adrianeo il che indica che il settore era tutt’altro che “pacificato”. Di chi fu la colpa di tutto ciò? In massima parte da Domiziano. Egli probabilmente invidioso dei successi del suo generale, ordinò ad Agricola il rientro a Roma e il ritiro delle truppe che ormai avevano conquistato quasi tutta la Scozia tranne la parte interna. E infatti il generale si stava recando a Roma per richiedere un ultimo quantitativo di truppe utili a chiudere la morsa nella quale aveva stretto le tribù locali. Poi se Roma fosse riuscita a mantenere il controllo globale dell’isola … ciò è impossibile da affermare sia in senso affermativo che negativo. Però se ci fosse riuscita probabilmente sarebbe cambiata un bel po’ di Storia. Vi sono in effetti dei dati recenti che fanno supporre che i Romani abbiano impiantato in Irlanda quantomeno delle teste di ponte in previsione di un eventuale invasione. Probabilmente era in programma da parte dello stesso Agricola e per i motivi che descrivo sopra non ebbe mai in essere. Tra l’altro alcuni studiosi postulano che oltre al desiderio di Claudio (l’imperatore! ) di assurgere alla gloria militare con una conquista mancata dai suoi predecessori uno dei motivi economici fu la ricerca di mettere mano all’oro di cui si favoleggia in antico fosse ricca la Britannia. In realtà l’isola era ricca di vari minerali (Stagno, Piombo, Ferro, Argento …) ma l’oro (con cui venivano confezionate le monete locali) proveniva, come il rame, dalla stessa … Irlanda! Forse che Agricola ne avesse avuto notizia?! Mi fermo qui… o non mi fermo più! Ciao Illyricum1 punto
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@gennydbmoney prego, non so se riusciranno ad arrivare a una risposta certa. Per l'altra moneta (o cos'altro sia) chiederò più avanti.1 punto
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Confermo quello già detto dagli altri.. 1775 E il dubbio che abbia ragione dux sab sulla ribattitura su di un 1774.. ma potrebbe essere anche solo una escrescenza di metallo1 punto
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La penso anche io come @blaise.. l'eccedenza di peso, farebbe pensare ad un falso, ma certamente non moderno,.le caratteristiche lasciano pensare ad un falso d'epoca pero' una lettura ai dettagli della moneta potrebbe avvalorare questa opinione.1 punto
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Buongiorno! Volevo solo aggiungere qualche dato. La Britannia contava ben tre legioni: Legio II Augusta, stanziata prevalentemente a Glouchester e quindi a Caerleon Legio XX Valeria Victrix a Deva (Chester) Legio VI Victrix a Eburacum (York). quest'ultima aveva sostituito la Legio IX Hispanica della quale non si hanno resoconti dettagliati sulla destinazione. Il settore settentrionale era controllato dalle ultime due, con preminenza della Legio VI Victrix, in seguito (Settimio Severo) premiata per l'impegno nella campagna caledone con l'appellativo Legio VI Victrix Pia Fidelis Britannica Il Vallum era principalmente presidiato da truppe ausiliarie; le Legioni si muovevano in un secondo momento da posizioni più protette. La mia opinione è che la stele non indichi l'effettiva presenza della Legio II Augusta in loco bensì la presenza di una vexillatio della stessa, come prassi nel periodo. La legione di stanza a sua volta aveva il supporto di truppe ausiliarie. L'avanzamento del Vallum rappresenta il tentativo di disporre le truppe (e magari un contingente militare minore) su una linea ben più breve rispetto a quello adrianeo per controllare un territorio che in realtà non fu mai ben pacificato. Quello adrianeo tagliava la parte settentrionale di una regione occupata dai Briganti (una sorta di federazione ante litteram costituita da un insieme di tribù) che avevano profonde radici culturali e storiche comuni. La presenza di un fossato su entrambi i lati del Vallo Adrianeo sta ad indicare che il pericolo non proveniva esclusivamente da nord ma anche da meridione dove le popolazioni locali erano strettamente affini a quelle settentrionali. Gli stessi Briganti continuarono le loro ribellioni anti-romane (vedi eventi nel regno iniziale di Commodo ad esempio). Quando queste cominciarono a decrescere si ebbe lo scontro con i Caledoni che iniziarono, analogamente a quanto osservato presso i popoli germanici, a federarsi ed aumentare quindi il loro potere e peso militare. La stessa assenza di grandi città romane (eccettuando Eburacum però ricordiamo insediamento sorto a carattere militare attorno alla fortezza legionaria) al nord indica che il progetto di romanizzazione, propugnato anche con la costruzione di centri urbani che diffondevano i valori della romanitas non aveva attecchito tra le popolazioni alloctone. Ciao Illyricum PS: in Caledonia non vi erano grandi ricchezze da conquistare. La vera conquista sarebbe stata la pacificazione dell'isola e quindi il risparmio sia diretto (minore stanziamento di militari --> risparmio economico) che indiretto (minori spese per ricostruzione post eventi bellici, etc...) di denaro.1 punto
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Ho chiesto in un forum frequentato da collezionisti indiani e arabi: http://www.worldofcoins.eu/forum/index.php/topic,36978.0.html per ora ritengono che l'oggetto possa far riferimento al "Saggitario", ma non si parla di moneta. Un utente ha visto nell'immagine del lato senza arco una scritta araba, pur non spiegandosi le linee orizzontali.?In effetti anche io dubito sia una moneta. Seguo gli ulteriori sviluppi e vi aggiorno.1 punto
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Ciao! Sono d'accordo. Sappiamo quante siano state le istanze e lamentele della Serenissima rivolte a Genova, per le imitazioni delle monete veneziane (ducati e grossi in primis) che venivano fatte nelle colonie genovesi e nelle aree egee sotto la loro influenza. Non avrebbero avuto senso se le monete, benché simili nell'iconografia, avessero avuto una legenda chiaramente e facilmente attribuibile ad altre zecche (come il grosso con la scritta S. SIDOR SIY); ma siamo certi che questa differenziazione non sia avvenuta successivamente alle minacce veneziane? Siamo certi che prima non venissero emesse imitazioni con la legenda veneziana storpiata? Non lo so; è solo una ipotesi. saluti luciano1 punto
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purtroppo con le basse conservazioni i valori scendono drasticamente.. ovviamente 10 euro per entrambe no... diciamo che 50 euro per entrambe mi sembra il max che potresti ottenere per entrambe1 punto
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____________DEO JUVANTE _________..__(con l'aiuto di Dio) Anche se in questo caso l'aiuto venne da falsi servi del Signore. Le due figure ai lati dello stemma della famiglia Grimaldi alludono alla conquista di Monaco del 1297, quando il guelfo Francesco Grimaldi, con l'ausilio del cugino Ranieri I ed i suoi soldati, riuscirono a entrare nella città travestiti da frati con le spade nascoste sotto le vesti.1 punto
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Ciao io sono un po' più classico vassoi modificati in box Leuctturm con per ogni moneta targhetta identificativa con nome e N° della moneta e data base con le schede di ogni singola moneta con i dati ponderali specifici per ogni moneta correlati dai dati di acquisto luogo numero di fattura ecc, e relativa foto, sono quasi al pari per le catalogazioni ma in alto mare per le foto. Vi posto un cassetto di esempio. Silvio1 punto
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Secondo me è un gettone e la graticola rappresenta una Toughra estremamente stilizzata, ma non ho ancora le prove1 punto
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Quanta storia, quanti casati, gli Spinola per esempio....siamo a Tassarolo col Conte Filippo Spinola ( 1616 - 1688 ) con uno scudo del 1640 della NAC 85 con una superba rappresentazione di San Giorgio a cavallo che colpisce un guerriero. SPES NON CONFVNDIT La speranza non delude Il Ravegnani Morosini lo interpreta con una speranza di liberazione che non può umiliare, mentre il Gelli lo vede come " la speranza non confonde " Comunque sia la speranza ci deve essere sempre concluderei ....1 punto
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Per valorizzare anche l'importanza dei libri, posto alcune scansioni di un libretto del 1815 in tema:1 punto
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AEQUA TEMPERAT ARTE MODERA CON GIUSTO EQUILIBRO Siamo ancora a una osella, che sono sempre un gran bel vedere, da NAC 53, con Doge Nicolò Sagredo ( 1675 - 1676 ), osella anno I, con raffigurazione di un globo sormontato da 5 stelle , dai tre segni dello Zodiaco, Vergine, Bilancia, Scorpione e da altre 4 stelle. Il senso del tutto è legato al particolare momento politico, il Doge nel presiedere il Consiglio cerca di bilanciare le opinioni delle opposizioni dopo la pace raggiunta con la cessione di Candia, decisione che portò polemiche accese.1 punto
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In una carrellata di motti coniati sulle monete credo non possa mancare uno dei più celebri in assoluto: Liberté, Égalité, Fraternité Risalente al 1700 è associato alla rivoluzione francese. Divenuto in seguito il motto nazionale della Repubblica Francese. Testo esposto su un cartello che annunciava la vendita dei "biens nationaux", ovvero di quei possedimenti e domini della Chiesa (edifici, oggetti, terreni e foreste) che furono confiscati dopo la Rivoluzione francese (1793). All'epoca, il motto fu talvolta mutato in Libertà, Uguaglianza, Fraternità, o Morte: ma quest'ultima parte fu poi abbandonata perché troppo fortemente associata con il regime del Terrore. Da notare nel contorno della moneta una seconda iscrizione: DIEU PROTEGE LA FRANCE Non proprio coerentemente con quanto sopra esposto. Buona giornata E.1 punto
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Una osella, ma anche più ci stanno benone, siamo con Alvise Mocenigo II ( 1700 - 1709 ), osella dogale e per Murano in oro da 4 zecchini del 1708 da NAC 43. SOLVM PROVOCATA FERIT FERISCE SOLO SE PROVOCATA Si allude alla determinazione di Venezia nel controllare il suo territorio da qualsiasi attacco straniero, pronta a reagire anche con la forza ove necessario. La rosa in fiore fa parte dello stemma del Doge, le spine invece parlano da sole ....1 punto
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Dunque è VIGILA E CUSTODISCE, che poi ci sia un leone sull'ara è anche poi molto indicativo.... Un aspetto decisamente rilevante di questa discussione è che ci permette o ci fa riflettere su quello che alcuni hanno definito " il terzo lato della moneta ", siamo abituati a diritto, rovescio....ma poi se osservate, e le stiamo ora osservando, la moneta dicono altro, mandano messaggi , sono testimonianza del tempo sia con la loro iconografia ma anche con leggende, motti, scritte, in fondo poi per capire una moneta bisogna guardarlo un po' nella sua totalità, poi si passerà a conservazioni, costi, difetti....ma prima secondo me bisogna capire cosa vuol raccontarci la moneta....1 punto
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Nell'ultima frase mi sono espresso male, con "portarli a riflettere su una possibile vendita" intendevo prima di un eventuale immissione da parte dello stato... Comunque mi è chiaro il suo punto di vista. Grazie@bizerba62 .1 punto
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Almeno ce lo fanno vedere sotto ogni angolazione, aspetto con ansia l'emissione della nuca...1 punto
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Ciao. "Nessuno teme che una eventuale vendita da parte dello stato di queste monete possa recare danno al collezionismo?" E' già stato rilevato come un'eventuale immissione sul mercato degli aurei della NOTA 56 potrebbe indubbiamente "destabilizzare" l'attuale valutazione degli stessi; ma non lo riterrei un danno (in senso tecnico) al collezionismo, quanto piuttosto un'eventualità legata alle dinamiche di un mercato, per certi versi "instabile", come appunto quello numismatico. Situazioni come questa non sono sconosciute al mercato numismatico, nel quale monete fino ad un certo momento ritenute rarissime o uniche, diventavano all'improvviso abbondanti a seguito di ritrovamenti che inflazionavano i canali commerciali. "È tanto assurdo ipotizzare che una tale operazione possa allarmare i possessori di suddette monete e portarli a riflettere su una possibile vendita ?" Che i possessori delle suddette monete possano anche allarmarsi ci sta, è evidente. Non so, peraltro, quanto una loro "riflessione" possa essere presa in considerazione, una volta che lo Stato avesse deciso di dismettere questo "tesoretto" per fare cassa (si parla di circa 60 milioni di euro di valore del puro metallo). Una decisione dello Stato in tal senso, assunta nell'interesse pubblico, cioè della Collettività, non può evidentemente curarsi dei malumori di qualche migliaio di individui che in conseguenza di ciò vedrebbero deprezzarsi i loro aurei. Saluti. Michele1 punto
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Sempre sperando che qualche altro utente si aggreghi... proviamo a inserire un altro contributo: QVEM GENVIT ADORAVIT - Ha adorato quello che ha generato Compare su bellissime monete di Gian Giacomo Trivulzio per Mesocco intorno all'impronta di Maria che adora il Bambino. Nella figura qui sotto il Testone passato in asta NAC 81 al lotto 334. Il motto fu poi ripreso a Modena da Francesco I d'Este su monete nelle quali si vede un'immagine diversa di Maria seduta in adorazione del Bimbo. Ecco il 2 Lire 1657 presente nel catalogo inAsta 59, lotto 960: Una contraffazione di tale moneta, appunto un Testone tipo Modena, è stata battuta a Desana da Carlo Giuseppe Tizzone. L'impronta, come si può vedere dall'immagine qui sotto (ex Nomisma 53, lotto 301) è assai simile, ma la legenda che cerca di imitare l'originale è diversa: QVAE SOLA VIRGO PARTVRIT - La sola Vergine che partorisce La particolarità è che, da questa operazione, sono nate due monete che - nelle legende - celebrano l'una la maternità divina di Maria (tanto che adora il Figlio da lei generato) e l'altra la straordinaria unicità del suo parto (la sola Vergine che partorisce)1 punto
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Come promesso, allego la traduzione inglese dello studio di Cahn del 1989 (originariamente in tedesco). Credo che ora diventi molto più comprensibile. Cahn 1989 EIDibus MARtiis english.pdf Il suo impianto generale resta molto valido, anche se nel frattempo il numero dei pezzi noti è aumentato da 58 a una novantina e alcuni abbisognano di un esame più accurato. Ad esempio l'esemplare 26b, ora al British Museum (e la foto è possibile rintracciare nel suo sito), con il numero di inventario 1896,1203.27, proveniente dall'asta Sotheby del 1895 della coll. Bunbury, sembra a sua volta provenire dalla famosa collezione Borghesi, dispersa con l'asta Dura del 1881, lotto n. 711. Peccato che quel lotto Borghesi constava di tre pezzi identici (cloni) ed erano allora riconosciuti come falsi fusi. Credo che se n'era parlato in altra pagina di questa discussione. Lo stesso Cahn ne era consapevole se accenna che esistono copie (replica) moderne, fra cui due a Copenhagen (debbo ancora chiedere al curatore di quel medagliere). Comunque ho visto un esemplare identico in asta Sambon del 5-6 giugno 1898, n. 8 (forse uno dei tre ex Borghesi)..... Devo chiedere a un amico di controllare bene questo esemplare nel British Museum1 punto
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E' decisamente piu' "imbarazzante" non averlo in collezione.... complimenti sixtvs 78 !1 punto
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@Poemenius Eurekaaaaaaa FRÜHMITTELALTER (ca. 500-900) SPÄTANTIKE UND VÖLKERWANDERUNGWESTGOTENAnonyme Bronzemünzen. Æ-Nummus (?), Toledo. 0,84 g. Brustbild r., davor Kreuz//Monogramm (Zwei nach außen gekehrte P, dazwischen Kreuz). Crusafont i Sabater Grupo D: TOLETO.R Sehr schön1 punto
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Chi compra monete del genere da uno sconosciuto con 5 feedback 80% che non accetta la restituzione e non accetta paypal, merita di essere fregato.1 punto
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