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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/18/16 in tutte le aree
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Domenica prossima chiuderà il Giubileo straordinario della Misericordia e, con esso, anche la Porta Santa, fino alla prossima apertura che avverrà, salvo nuove eccezioni, nel 2025. Ma la chiusura della Porta non significherà che Cristo non potrà "entrare" nelle nostre vite. Ce lo dimostra la legenda di una moneta giubilare del 1675 di Papa Clemente X. Nella II Domenica di Pasqua (cioè nell'Ottava) il brano evangelico prescelto per la lettura durante la Messa è tratto dal capitolo 20 di Giovanni: 20, 19-31. Nei primi versetti l'evangelista dice: "La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: Pace a voi!". In latino: "Cum esset ergo sero die illa prima sabbatorum, et fores essent clausae, ubi erant discipuli, propter metum Iudaeorum, venit Iesus et stetit in medio et dicit eis: Pax vobis!". Come si vede, il racconto evangelico utilizza i verbi al passato. Al termine del giubileo del 1675 il Papa - ispirandosi evidentemente al testo Giovanneo - volle dire, su moneta, che anche se la Porta Santa era stata chiusa Gesù avrebbe continuato lo stesso a portare pace. Infatti, sulla Piastra che raffigurava la Porta ormai murata, fece scrivere utilizzando i tempi al futuro: CLAVSIS FORIBVS VENIET ET DABIT PACEM, che può essere tradotto in Chiuse le porte verrà e darà pace. E' un messaggio di speranza, per chi crede, che resta valido ancora oggi, alla vigilia di una nuova chiusura. L'immagine è tratta dall'Asta NAC 89, lotto 256. Colgo l'occasione per segnalarvi che nella sezione delle pontificie ci sono due bellissime discussioni: una sulle monete giubilari avviata da @ZuoloNomisma e l'altra sulle medaglie sullo stesso tema animata, manco a dirlo, da @giancarlone5 punti
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Scusate ma mi ha telefonato Blaise per dirmi di dirvi che ci sono al pranzo Pantagruelico anche perchè ho letto di Eros non posso mancare4 punti
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Ultimo arrivo ... si tratta di un due grossi di Emanuele Filiberto del I tipo con lo scudo piccolo. Forse un poco troppo pulita presenta però rilievi alti e, per la tipologia, una impronta fresca. Queste monete venivano impresse solitamente su dei tondelli poco curati e presentano molti difetti di conio, fratture e raramente si trovano ben centrate o senza ribattiture. Come già detto da altri utenti non è una moneta che si vede spesso, quindi sono contento di poterla inserire in collezione. Il due grossi è una tipologia utilizzata poco nella monetazione sabauda, con la stessa rappresentazione ha cominciato Carlo II ed ha terminato con Emanuele Filiberto. Proprio quest'ultimo li ha coniati sia da conte d'Asti (molto più belli e curati rispetto ai successivi) che come duca e si trovano con le sigle PI PF PIF. Questo esemplare del peso di 2,86 gr. presenta appunto le sigle PIF Sono sicuro che la moneta sarà apprezzata da chi come me ha piacere di vedere le nostre predilette savoiarde e attendo i vostri pareri... Chiedo scusa per le immagini, ma la fotocamera mi è stata sequestrata dalla prole ed ero impaziente di postarla, quindi mi sono dovuto accontentare del mio vecchio cellulare....3 punti
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Salve, vorrei presentarvi il mio ultimo acquisto. Si tratta di un quattrino di Renato D'Angiò con il simbolo della zecca dell'aquila, l'aquiletta stilizzata appunto, alla fine della legenda del rovescio. Nel D.A. è riportato come R2, ma prima di questo non avevo mai visto questa tipologia. Infatti sul nostro sito è riportato come R3 ed è nominato anche uno studio recente sull'attribuzione di questa moneta a Renato o al pretendente Giovanni. Se qualcuno possiede questo tipo di esemplare o anche solo una foto mi farebbe piacere che intervenisse, così da affrontare insieme il dubbio che nasconde la moneta riguardo l'autorità emittente e la motivazione “dell'aquiletta“ subito dopo una legenda che è estremamente chiara circa la zecca. Infine è interessante notare anche la variante nel rovescio con la croce (+) a inizio legenda che non è riportata in nessun testo. Saluti a tutti Matteo3 punti
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Forza forse facciamo veramente un record, non tanto per il record ma per il sentiment che va sempre più verso il circolo reale e la conoscenza diretta. E' una tendenza maturata negli anni e che si sta consolidando, forza ora ci vorrebbe qualche nuovo utente, qualche nick nuovo, chi vuole provare l'emozione del pranzo sociale di Lamoneta con relative news ( reali ) e Locandine eventi lamonetiani da ricevere ( anch'esse reali ) ? Il Rito di Verona si conferma...3 punti
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Ecco il mio contributo alla discussione, una mezza piastra abbastanza rara del Pignatelli e un testone che quando lo cercavo era raro e difficile da trovare poi quando l'ho trovato ( e strapagato ) è diventata una tipologia molto meno rara....3 punti
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Ciao Luciano, salvo imprevisti particolari togli pure il " da confermare " sul mio nome, grazie.3 punti
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Jeanne d'Albret (Giovanna III di Navarra) 1562-1572.Testone, 1565. 9.48 grammi. Diritto: Busto a destra di Giovanna III, regina di Navarra. Rovescio: stemma e motto latino: GRATIA DEI SUM ID QUOD SUM; "PER GRAZIA DI DIO SONO QUELLO CHE SONO". Immagine: ritratto di Giovanna III di Navarra.3 punti
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Buon pomeriggio, Volevo segnalare nella prossima asta Classical Numismatic Group Triton XX la presenza in listino di due lotti che mi pare abbiano un notevolissimo interesse storico, difficile per me da quantificare in quanto il periodo non è tra quelli che mi è capitato di approfondire sufficientemente. Si tratta di due diplomi militari pretoriani appunto, datati 7 gennaio 248 d.C. sotto il regno di Filippo I . Allego di seguito i link ai due lotti: lotto 824, due tavolette in bronzo, stimato 30000$ http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=325017 lotto 825, una sola tavoletta bronzea, stimata 15000$ http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=325018 Avendo in precedenza letto più di un'interessante discussione di carattere storico, ma anche epigrafico, in questa sezione, spero che questa segnalazione possa dar origine ad ulteriori approfondimenti sul contenuto ed il significato storico ed umano di queste tavolette. Grazie in anticipo a chi vorrà condividere le proprie letture sui materiali in oggetto o anche solo meglio contestualizzare questi reperti.2 punti
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Monetazione di Leopoldo II di Lorena, ultimo Granduca di Toscana (1824-1859) Francescone o Scudo da 10 Paoli. Zecca Firenze. Dall'Asta NAC 76 lotto 78 del 10 dicembre 2013. D/ LEOPOLDVS II.D.G.P.I.A.P.R.H.ET B.A.A.MAGN.DVX ETRVRIAE ( Leopoldo 2° Dei Gratia. Principe Imperiale d'Austria. Principe Reale d'Ungheria e di Boemia. Arciduca d'Austria. Granduca di Toscana). Busto giovanile a destra, sotto il collo il nome dell'incisore A.FABRIS.F. e l'armetta, scudo ottagonale trinciato, dello zecchiere Cosimo Ridolfi. R/ SVSCEPTOR NOSTER DEVS (DIO È IL NOSTRO SOSTEGNO) Salmi,8,12. Stemma di forma sannitica inquartato e coronato caricato di scudetto partito sovrapposto a croce di Santo Stefano e circondato dal Toson d'oro e altri due ordini cavallereschi della Imperiale e Reale casa d'Asburgo-Lorena di Toscana. A sinistra: Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire, fondato nel 1561 dal Duca Cosimo I de' Medici. A destra: Ordine del Merito di San Giuseppe "patrono della Toscana" e istituito da Ferdinando III il 9 marzo 1807. In esergo PISIS 1830. Nel taglio in rilievo.QVATTRO FIORINI..DIECI PAOLI.2 punti
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Nella prossima asta Lanz, n. 163, 7 dicembre, non ancora recensita nella sezione delle aste, ci sono belle monete romane, anche del periodo repubblicano. C'è uno statere d'oro del giuramento di grande conservazione, ma senza pedigree e un pò di precauzione è richiesta. https://www.sixbid.com/browse.html?auction=3153 Compare anche un rarissimo aureo di M. Antonio a nome di Cn. Domitius Ahenobarbus, un ammiraglio repubblicano che dopo la battaglia di Filippi era passato, con sue navi, alla fazione antoniana. Anche esso manca del pedigree e sarebbe, a quanto mi risulta, il settimo esemplare noto per questa emissione, tirata con 3 conii del diritto e 3 conii del rovescio. Risulta coniata con la stessa coppia di conii (O1/R1) che ha prodotto l'aureo che sta al British Museum, dal 1864. Per la stessa coppia di conii ci sarebbero anche NAC 70/2013, 190 (con pedigree che risale fino alle coll. Biaggi e Mazzini) e Numismatica Genevensis (NG) 5/2008, 205 (questo senza pedigree): Lanz BM NAC NG Gradirei un parere su questi aurei. Mi lascia un pò perplesso osservare una certa pastosità nel nuovo aureo di Lanz, che non sembra attribuibile alla semplice usura, visto che i capelli sono abbastanza in rilievo. Mi fa una certa impressione anche la perlinatura nell'esemplare NG di eccezionale conservazione, ma che sembra risentire di una battitura un pò irregolare.... Poi conosco le combinazioni di conio O1/R2 (NAC 51/2009, 122); O2/R1 (Hess-Divo 326/2014, 76); O3/R3 (Vienna, RO 740)2 punti
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Evviva, ci sarò anch'io ... se resta un posticino anche per me per il pranzo ... A presto dunque PS ....circa la foto allegata ...poi vi spiegherò2 punti
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Credo che la relativa fragilità dei tremissi scodellati sia dovuta più all'esiguo spessore che al titolo aureo utilizzato. E' vero poi che la letteratura riporta un buon numero di esemplari fratturati, sicuramente in percentuale molto maggiore rispetto ai tremissi di modulo inferiore (quindi di spessore maggiore), ma sono relativamente pochi, se raffrontati al numero di pezzi noti. Forse proprio la forma scodellata conferiva una robustezza maggiore a quel sottilissimo tondello2 punti
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L'imperatore del primo diploma dovrebbe essere Filippo l'Arabo ( CAES(ar) M(arcus) IVLIVS PHILIPPVS PIVS / FEL(ix) ). Il passo sul matrimonio ricorda quello di Gaio (Istitutiones) dove si legge 57. Unde et ueteranis quibusdam concedi solet principalibus constitutionibus conubium cum his Latinis peregrinis ue, quas primas post missionem uxores duxerint; et qui ex eo matrimonio nascuntur, et ciues Romani et in potestatem parentum fiunt. Insomma: si attribuisce la cittadinanza romana ai futuri figli (solo della prossima e prima moglie) di questi veterani, come se fossero nati da due cittadini romani. La cosa singolare è che, se l'imperatore citato è Filippo l'Arabo (imperatore dal 244 al 249), la concessione sembra entrare in contraddizione con la Costitutio Antoniniana, editto dell'Imperatore Caracalla che nel 212 (e quindi molti anni prima di Filippo l'Arabo) già attribuiva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero (salvo per i dediticii: arresisi a discrezione e quindi con l'imposizione di condizioni, tra queste l'impossibilità di divenire cittadino romano). In breve, sembra di avere a che fare con una concessione inutile poiche i due novelli sposi erano già (entrambi) cittadini romani A meno che la donna sposata non fosse abitante dell'impero e come tale priva della cittadinanza romana. E allora si dovrebbe pensare che questi veterani avevano prestato servizio proprio sul confine, si erano accasati (informalmente) con donne non cittadine romane, avevano deciso di portarle in patria e di sposarle formalmente. Ah, queste Ucraine, guarda guarda che problemi creavano ! Bella questione, no? Polemarco2 punti
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Buonasera. Vi propongo questo cavallo di Ferdinando I, zecca di Aquila. La particolarità consiste nelle tre stellette dopo la scritta FERDINANDVS e prima di REX. Sicuramente è una delle innumerevoli varianti della moneta descritta in “MONETE ITALIANE REGIONALI” – ITALIA MERIDIONALE CONTINENTALE – ZECCHE MINORI – Pag. 27 N°88. Cosa ne pensate? Un saluto. Amedeo2 punti
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Entriamo nei grandi esempi della nostra monetazione, il pezzo è proprio quello illustrato sul Ravegnani Morosini e proviene dall'asta NAC 85. CORREGGIO VBER TVOR MEMORES MEMORI DELE TUE MAMMELLE ( secondo Traina ) Siamo con Siro d'Austria nel II periodo dal 1616 al 1630 con un da 8 soldi dove è raffigurata la Madonna seduta con in mano una rosa e sulle ginocchia il Bambino. E qui siamo già nella grande iconografia ma la moneta racconta anche una grande storia... La Madonna è quella della Rosa in onore della quale Siro fece costruire una chiesa nel 1620 ma vuole anche essere un ringraziamento a sua madre che intercedendo presso il Papa ottenne la sua liberazione dal Carcere del Santo Uffizio di Milano dove il Principe era stato rinchiuso a seguito di violenze fatte a un Domenicano. Papa Paolo V impose a Siro la costruzione della Chiesa in cambio della sua liberazione. Cosa possa raccontare una moneta lo vediamo in questo caso in modo evidente.... se c'erano ancora dei dubbi....2 punti
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Buongiorno, Seguo il suggerimento di @skubydu , dato nella sezione aste relativamente alla prossima vendita Hess Divo, ed apro una discussione per condividere quello che ho potuto trovare sul web circa questo tesoretto di Pixodaros, composto almeno in parte da 30 tetradrammi coniati a Mileto. La data di interramento si fa risalire in base agli esemplari presenti ed alla cronologia dei conii al 341-340 a.C. , il luogo di ritrovamento sarebbe in prossimità del teatro di Alicarnasso. A questo link, al punto 2 su alcune emissioni argentee di Mileto, alcune interessanti informazioni sul ritrovamento di questa Pixodaros hoard: http://rjohara.net/coins/apollo-lion-rhodian/ Al seguente link viene menzionato invece il tesoro di Pixodaros in relazione ad un altro così detto "di Hecatomnus," qui si pone in dubbio la liceità della dispersione del materiale archeologico-numismatico proveniente da questi due ritrovamenti risalenti alla fine degli anni '70 ipotizzando, neanche troppo velatamente, un intreccio di mani arrivato fino ad alcune case d'asta e collezioni europee. http://paul-barford.blogspot.it/2012/04/freshly-surfaced-hecatomnid-material.html?m=1 Resta sempre quindi presente le spinosissima questione sui ritrovamenti da scavo che poi vengono dispersi sul mercato e sulle vie che percorrono per arrivarci.2 punti
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Giacomo I d'Inghilterra (il re della moneta d'oro del post #338) ascese anche al trono di Scozia con il nome di Giacomo Vi. Questo re per primo regnò su tutte le isole britanniche, avendo unificato le corone d'Inghilterra, Scozia e Irlanda. Come re di Scozia emise questa moneta: 36 Shillings, 9 Pence, (1578). Diritto: stemma coronato della Scozia con leone rampante; legenda: MARIA. & . HENRIC9. DEI. GRA. R . & . SCOTORV . Rovescio: palma coronata su di essa cartiglio contenente il motto: GLORIA DAT VIRES: "LA GLORIA CONFERISCE FORZA"; intorno la legenda: EXURGAT DEUS DISSIPENT INIMICI EI. Si tratta di un versetto del salmo 68: "Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano" che continua così: "e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano".2 punti
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Allego la variante più comune del testone giubilare romano di Gregorio XIII, con AN D 15 75. Il pezzo è da circa un anno in collezione ma solo di recente ho avuto modo di fotografarlo in modo da dare giustizia alla bella patina. Che belle le due ultime monete postate da @sixtus78! Credo anch'io che siano monete rare, per quanto riguarda il Benedetto XIII dobbiamo ricordare che alcune vendite degli ultimi due anni circa hanno immesso sul mercato moltissimo materiale degno di nota per qualità e/o rarità, forse un periodo come i mitici anni '80... Materiale che in molti casi non so quando avremo l'opportunità di rivedere. Un caro saluto a tutti, Antonio2 punti
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Giacomo I d'Inghilterra (1603-25), gold Unite del 1604-19. Diritto: busto del re a destra con globo crucigero nella mano sinistra e spada nella destra, legenda: IACOBUS D G MA BRI FRA ET HI REX . Rovescio: stemma; legenda: FACIAM EOS IN GENTEM UNAM: "Farò di loro una sola nazione". Con questa frase tratta dal libro di Ezechiele (Giacomo I era autore della prima traduzione in inglese della Bibbia) si allude al processo di unificazione del paese.2 punti
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Ciao senza nessuna polemica ti faccio un breve sunto di ciò che trovi su coin archivies. Rauch E-AUCTION 20 27 giugno 2016 aggiudicato a 120 euro più spese e diritti1 punto
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@luca1997 ..Noto con piacere che partecipi spesso all'attività del forum...... Un piccolo suggerimento, .. se vuoi dimostrare un tuo apprezzamento , nei confronti di chi ha utilizzato il suo tempo gratis, per esaudire le tua richieste, potresti schiacciare il "mi piace" che si trova nei post alla tua destra. ....è un piccolo riconoscimento....1 punto
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Come si può vedere dai risultati appena pubblicati ad aver vinto è la Francia con il Principato di Monaco con il 28,57% delle preferenze seguita dal Regno Unito e dalle Dipendenze della Corona; medaglia di bronzo, pari merito, URSS e Spagna. Alla fine mi aspettavo un esito del genere perché effettivamente le monetazioni di Francia e Gran Bretagna vuoi perché sono le più seguite tra le altre, vuoi perché sono magari anche più 'ricche' dal punto di vista storico-culturale, sono sempre più famose delle restanti. Comunque ho deciso che, oltre a queste, probabilmente opterò per il Portogallo (per cui ho anche votato alla fine) il quale, specialmente nel periodo subito successivo alla caduta della Monarchia e alla proclamazione della Repubblica nel 1910 e per tutta l'Età Salazarista (1926-1974) e dello 'Estado Novo' ha prodotto conii artisticamente più belli della vicina Spagna, molto complessi pur nella loro semplicità, ricchi di particolari e prodotti di più in argento. Per quanto riguarda la Finlandia, pur potendo sembrare strano averla inserita tra quelle che possono dirsi le più belle monetazioni d'Europa, bisogna ammirare, a mio parere, la plasticità e la qualità artistica non tanto delle monete destinate alla circolazione quanto delle commenorative Anni 1960 e successivi che, per il loro design d'avanguardia, minimalista e spesso stilizzato, con i soggetti incisi in rilievo sull'argento, sono state un unicum nel loro genere per anni. Quanto ad Austria, Paesi Bassi e Cecoslovacchia ero in dubbio se inserirli nella lista ma mi affascinavano in particolar modo alcuni periodi storici di questi Stati come l'arco di tempo che va dalla caduta dell'Impero Austro-Ungarico e la fine dell'occupazione sovietica in territorio austriaco con firma della nuova Costituzione e della Dichiarazione di 'Neutralità Perpetua' del Paese (1919-1955), per il periodo precedente all'annessione tedesca dei Sudeti e per il periodo Socialista in Cecoslovacchia e per l'analogia grafica che ad esempio c'è tra i vecchi fiorini olandesi della Regina Beatrice e le monete in euro con la sua effigie prodotte fino a quando è rimasta in carica (2013). Grazie a tutti per questa occasione di spunto e riflessione.1 punto
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Per favore aggiungetemi alla lista del pranzo. Grazie. Ho davvero una gran voglia di rivedere i vecchi amici. Saluti Sebastiano1 punto
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Bella domanda! E’ probabile che la medaglia sia stata ispirata da un gioco da tavolo come ‘Il Labirinto Magico’ in cui i giocatori devono procedere con abili spostamenti dei percorsi possibili per raggiungere una meta. In effetti nel bridge ci si trova spesso di fronte alla scelta di due o più strade per risolvere un problema di gioco e può darsi che questo abbia indirizzato l’incisore a scegliere questo tipo di medaglia.1 punto
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.... mah!....questa tipologia di monete venne ritirata dalla circolazione perché facili da falsificare...... d'altra parte non capisco perché fare un falso moderno di una moneta che si trova comunemente per qualche euro.... per me è un falso non moderno.1 punto
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Buon pomeriggio Qui si "macinano" adesioni ...... antonio R dabbene sixtus78 prtgzn (da confermare) gpittini flepre + 2 gigetto13 ak72 Tuscia35 vwgolf + 3 fabry61 417sonia ciosky68 mfalier Philippus IX Ross14 Cinna74 Tm_NPZ + 1 ottone mazzarello silvio + 1 oldgold + 1 davide1978 Arka + 2 Doge82 maurizio7751 + 1 Manuel88 roth37 blaise fabio margheludo cembruno5500 chievolan apollonia +1 eracle62 @rongom @MASSIMALE @angelonidaniele ..... e siamo a 48 + 1 da confermare !!!! saluti luciano1 punto
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Ciao E' la forma dell'aureola che da questa impressione .... non è nemmeno un caso unico; sta di fatto che ad un certo momento si cominciò ad usare questa particolare foggia in parecchie monete (forse andava di moda) e che, se non fatta a dovere, non dava un buon risultato .... Ti allego uno zecchino di Nicolò da Ponte, stessa aureola. saluti luciano1 punto
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Ciao @matteo95, credo si tratti di un 6 groschen in argento di Federico II re di Prussia (1740 - 1786). L'anno di emissione è indicato al rovescio, sotto le aquile: potrebbe essere 17-56 (come ultima cifra mi sembra di intravedere un 6). Comunque, ti lascio qualche link utile per capire meglio la tipologia: https://www.vcoins.com/en/stores/coin_kingdom_llc/181/product/germany_kingdom_of_brandenburgprussia_east_prussia_frederic_ii_the_17401786_ar_6_groschen_1756_e_choice_xf/499017/Default.aspx https://www.ngccoin.com/price-guide/world/german-states-prussia-6-groscher-sechsgröscher-szostake-km-a277-1753-1757-cuid-153026-duid-3648591 punto
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Ciao @Teus I, bravissimo, bel colpo.. Al volo prima di andare al lavoro, direi quattrino R4, emesso da Giovanni in nome del padre Renato.. Classificato da Giuliani e Fabrìzi al n. 140, C.NI. XVIII, n. 48 Saluti Eliodoro1 punto
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Caro Michele diciamo che sì, ancora lo si può definire R2 stando larghini di manica. Purtroppo è stato lavato, ha perso la bella vecchia patina che aveva ( insieme ad aloni rossastri meno belli ). Ho potuto vederlo prima e dopo il bagno, lo preferivo certamente prima. Non così invece la pensava sciaguratamente il proprietario a me precedente.....1 punto
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E' un fiume in piena...una discussione devo proprio dire incredibile questa, sarà la tematica..., sarà il voler andare oltre le conservazioni e le stime , ma si delinea un gruppo di grandi divulgatori che si sono scambiati vicendevolmente il testimone, come degli staffettisti, finisce uno, parte un altro, per me un grande esempio e una grande divulgazione da ricordare anche come monito, veramente raro trovare una simile partecipazione, passione, complimenti a tutti davvero...1 punto
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buonasera a tutti, dovrebbe ricordare la crociera nord atlantica di ITALO BALBO nel decennale della Regia Aeronautica nel 1933. saluti riepo1 punto
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Dupondio o asse di Domiziano Il rovescio rappresenta la Vittoria nell'atto di scrivere su uno scudo posto su di un trofeo di armi germaniche. Temo che le condizioni della moneta non permettano una classificazione più puntuale. Questa tipologia è stata comunque coniata solo negli anni 85-86.1 punto
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il solito sfortunato raccoglitore di cianfrusaglie antiche che viene spacciato dalla stampa (e in parte dalle forze dell'ordine) come tombarolo/ricettatore/depredatore di antichita'. Nulla di nuovo purtroppo....1 punto
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ICH VERGIES NIT IO NON DIMENTICO Milano ha ancora degli spunti importanti ma a volte un po' enigmatici.... Siamo all'Impresa del Morso, Impresa ben conosciuta a Milano che compare spesso anche non nelle monete. Fu tra le predilette non a caso di Ludovico il Moro, e questo la dice lunga sulla sua diffusione, ma fu anche di Francesco I Sforza. Crippa non si sbilancia sul significato di " io non dimentico ", ma ci potrebbero essere più idee comunque accennate sul Traina, come quella che Il Duca non amava perdonare i torti subiti, ipotesi che ritengo decisamente possibile. Raffaello dipinse la Giurisprudenza con il morso, ma anche la Temperanza, la Moderazione e la Ragione furono raffigurate col morso. Siamo a un grosso da tre soldi di Gian Galeazzo Maria Sforza con Reggente Ludovico Maria Sforza ( 1480 - 1494 ), la moneta è della NAC 68 e raffigura l'impresa del morso avvolta da un nastro con il motto ICH VERGIES NIT.1 punto
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Dire SEBORGA a questo punto potrebbe far pensare, caro mio sei alla frutta...., un po' è anche così ma non proprio in realtà... Seborga per gli appassionati dei luigini è un MUST, una grande chicca, vediamola, in effetti la moneta è rarissima. Siamo al periodo degli Abati di Lerino ( 1660 - 1671 ) con questo luigino del 1669 della NAC 60. Il Traina ci dice che il busto nimbato è di San Benedetto, padre del monachesimo occidentale, la legenda richiama in questo caso il libro della " regula " DECVS ET ORNAM ECCLEAE DECORO E ORNAMENTO DELLA CHIESA Qui indubbiamente stiamo divulgando, sognando e anche divertendoci insieme...direi che stiamo volando...1 punto
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Ma se questo benedetto dittico d'oro ha pochi sostenitori, perché non riducono all'osso le tirature? Ciò consentirebbe almeno di ampliare un po' il contingente di altre tipologie di monete molto più ambite...1 punto
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taglio 2 euro cc paese malta anno 2014 A tiratura 432.500 condizioni bb+ città trieste note News!!!!!!1 punto
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Ciao Luciano. Aggiungi anche il mio nome alla lista. Se si allunga ancora un po' possiamo chiedere mezza saletta.1 punto
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Spero di poter essere presente, come ogni anno, anche per il pranzo1 punto
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Alcune monete dei Giubilei ancora "inesplorati" in questa bella discussione: 1- Anno 1650 - papa Innocenzo X, quattrini per Gubbio con la Porta Santa aperta (M. 124a) e chiusa (M. 122): 2- Anno 1750 - papa Benedetto XIV, mezzo baiocco per Roma (M. 205): Grossi per Roma con la Porta Santa aperta (M. 53a) e chiusa (M. 54): 3- Anno 1775 - papa Pio VI, grosso per Roma (M. 50): e infine giulio per Roma (M. 49): Ciao, RCAMIL.1 punto
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Abbiamo visto fino ad ora molte monete in argento e rame. Le monete d'oro degli Anni Giubilari sono in genere molto rare o rarissime, e appaiono in vendita di rado. Qualche post fa miroita ha presentato uno scudo d'oro di Urbano VIII per il Giubileo del 1625. Proseguo anche io nel "filone aureo" con queste quattro monete: Sisto IV, fiorino di camera per il Giubileo 1475 (Munt 12) Clemente XI, doppia per il Giubileo 1700 (Munt 5) Benedetto XIII, doppia e scudo d'oro per il Giubileo 1725 (Munt 1 e Munt 3) Tutte e quattro gli esemplari provengono dalla Christie's del 2011. Michele1 punto
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Buon giorno, Premesso che da un anno a questa parte, ho letteralmente perso la testa per la monetazione del nuovo mondo ed oggi volevo condividere con voi il mio ultimo acquisto, una delle coniazioni più affascinanti della numismatica inglese e non solo: Giorgio II d'Inghilterra, Mezza Corona, 1746, Lima. Ebbene, il motivo di tale fascino risiede nella parola "Lima" sotto il ritratto del Re. Si tratta di un riferimento all'argento catturato dalle navi spagnole, che erano state assalite nei pressi della città peruviana di Lima, allora parte dell'impero Spagnolo. La maggior parte di questo argento è stato catturato in una sola azione comandata da un uomo, successivamente considerato uno dei più grandi ufficiali della Marina Reale Britannica. Nel 1740, La Gran Bretagna entró in guerra contro L'impero coloniale Spagnolo, e Re Giorgio II diede al Commodoro George Anson l'arduo compito di catturare i possedimenti spagnoli in Sud America. Il 18 Settembre dello stesso anno, Arson e la sua flotta di 8 vascelli (HMS' Gloucester, Wager, Tryal, Pearl, Severn seguite dalla Anson's flagship Centurion e un vascello carico di provviste) salparono verso il Nuovo Mondo. Nonostante numerosi successi, la fortuna non fu dalla parte di Anson, che si ritrovò una flotta svantaggiata dall'abbandono di due navi, La Pearl e la Severn, che furono costrette a tornare indietro per via del mare difficile incontrato durante la navigazione verso Capo Horn ma soprattutto per colpa della malattia che si insidiava sempre di più tra l'equipaggio, costringendo l'affondamento di ogni nave spagnola conquistata, e quindi, la perdita di tutto il denaro che sarebbe entrato dalla loro vendita. A dispetto di aver fatto irruzione in un piccolo insediamento spagnolo in Sud America e catturato diverse navi mercantili spagnole, Anson non era riuscito a realizzare quanto sperato inizialmente. La sua flotta dimezzata, non aveva più abbastanza uomini per attaccare qualsiasi insediamento spagnolo a terra. Egli fece sapere che una volta terminati gli accordi di Macao, aveva intenzione di salpare a Jakarta e da lì, in Inghilterra. Una volta in mare e lontano da orecchie indiscrete, tuttavia, comunicó al suo equipaggio l'intenzione di fare un ultimo tentativo di catturare un galeone Spagnolo. Tali navi, venivano considerate inestimabili per via dei carichi d'argento che partivano solo una o due volte l'anno verso la Spagna, e Anson sperava di ottenere un ultimo grande successo prima di tornare a casa. Dopo aver trascorso diversi mesi in mare, l'equipaggio della Centurion avvistò il loro obbiettivo: la vela del Galeone Neustra Señora de Covadonga per Manilla. Nonostante l'equipaggio della Centurion fosse devastato e decimato dalla malattia dopo più di tre anni di campagne nel Pacifico, il galeone spagnolo cedette dopo ben 90 minuti di cannoni. Quando gli uomini di Anson salirono a bordo della nave catturata, scoprirono un enorme tesoro di argento, tra cui oltre 1.300.000 pezzi da otto (8 Reales) e altri 35.000 once di lingotti d'argento, oltre a tutto il resto del carico della nave e la nave come premio stesso. Dopo diverse fermate lungo il percorso per raccogliere le forniture e membri dell'equipaggio supplementari, la flotta Britannica arrivó finalmente in Inghilterra il 15 giugno 1744, solo 500 uomini dei 1854 dell'equipaggio ufficiale riuscirono a tornare a casa. Tutto l'argento catturato venne trasportato immediatamente alla Royal Mint di Londra, ci vollero decine di carri per il trasporto e folle enormi si riunirono lungo le strade per acclamare lo spettacolo dei carri scintillanti. Dal prezioso bottino vennero coniate monete con l'aggiunta della parola Lima sotto l'effigie del re. (in alto le tre tipologie di monete coniate dal bottino di Lima: Mezza corona, uno Scellino e 6 pence, datati 1746/47, Lima) ---- Spero questa breve storia sia stata di vostro gradimento :) In basso un ulteriore dettaglio della mezza corona da me acquistata: a presto Gaspare Frazzitta.1 punto
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E per tutti quelli che non hanno avuto modo di visitare la fiera di Denver nel 2006 :rolleyes: eccole qua, in tutto il loro splendore :D Un'immagine che non ha bisogno di parole oo) petronius :)1 punto
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