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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/21/16 in tutte le aree
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Buona serata .... e via che la giostra la gira ... venghino siori. antonio R dabbene sixtus78 prtgzn (da confermare) gpittini flepre + 2 gigetto13 ak72 Tuscia35 vwgolf + 3 fabry61 417sonia ciosky68 mfalier Philippus IX Ross14 Cinna74 Tm_NPZ + 1 ottone mazzarello silvio + 1 oldgold + 1 davide1978 Arka + 2 Doge82 maurizio7751 + 1 Manuel88 roth37 blaise fabio margheludo cembruno5500 chievolan apollonia +1 eracle62 rongom MASSIMALE angelonidaniele cippal dizeta @aleale @rickkk @Dave95 @Parpajola + 2 Corretto! Direi che siamo a 56 + 1 da confermare !!!! Questo si che è un record .... che impone per il sottoscritto la necessità di un "aiuto furiere". Volontari? Altrimenti scelgo io Allora ANTICIPIAMO L'APPUNTAMENTO : Ritrovo - come d'abitudine - davanti al banco di R-R (Riccardo Rossi) "IL REALE" - Stand 247 per le ore 12.00 .... Così io prenoto per le 12.30 saluti luciano5 punti
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Buona sera,questa discussione mi ha spinto a riguardare i miei denari (mai del tutto classificati) uno ad uno alla ricerca di uno di questi segni distintivi ed ho trovato questo, è un denaro del gruppo F.IV.3c. Metà del '200 quindi niente di inedito ma ugualmente interessante,ho voluto mostrarvelo giusto per curiosità e per arricchire la galleria fotografica su questi denari e su questa zecca sempre poco trattata,buona notte a tutti.4 punti
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Voglio entrare di diritto anch'io nella storia... Partecipo con molto piacere a questo che si preannuncia un grandissimo evento. Se non ci sono piu' posti pranzero' in piedi... L'importante sarà poter dire: C'ero anch'io! Grazie. Rocco3 punti
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Finora, ne abbiamo viste tante di legende, scritte un po' in tutte le lingue e, anche, in caratteri diversi...ma questa ancora mancava E' una moneta da 5 dollari, coniata nel 1860 dai Mormoni dello Utah, con l'oro che i cercatori di ritorno dalla California lasciavano generosamente nelle loro tasche, in cambio di ogni genere di merce potesse essere utile per affrontare il viaggio fino a casa. La sua particolarità è nel dritto, dove è raffigurato il Leone di Giuda, contornato dall'iscrizione HOLINESS TO THE LORD, SANTITA' AL SIGNORE, scritta in ALFABETO FONETICO, cosa che rende questa moneta unica nel panorama delle coniazioni americane, e non solo. L'alfabeto fonetico, è un sistema di scrittura alfabetico, basato principalmente sull'alfabeto latino, utilizzato per rappresentare i suoni delle lingue nelle trascrizioni fonetiche. Nacque con l'intenzione di creare uno standard per trascrivere in maniera univoca i suoni (tecnicamente, i foni) di tutte le lingue conosciute: questo è possibile poiché ad ogni segno corrisponde un solo suono e viceversa, senza possibilità di confusione tra lingue diverse. Il rovescio riporta, stavolta in inglese, la legenda DESERET ASSAY OFFICE PURE GOLD, e il valore, mentre il disegno è un'aquila americana che protegge un alveare di paglia. La parola DESERET, era preferibilmente usata dai Mormoni al posto di Utah, e viene dal Libro di Mormon, dove significa ape, da qui l'alveare. Circa 800 di queste monete furono coniate tra il luglio 1859 e il marzo 1861. L'emissione cessò poi per ordine del gentile (non-mormone) Alfred Cummings, Governatore del Territorio dello Utah. petronius3 punti
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Ho visto che, oltre alle monete, sono state presentate alcune medaglie, ne aggiungo dunque una anch'io. Anche di questa avevo già parlato, un paio di mesi fa, nella sezione apposita, ma poiché forse è sfuggita ai frequentatori di questa sezione, provo a riproporla. Si tratta di una medaglia di Luigi XIV, il Re Sole, la cui produzione medaglistica fu sterminata durante i lunghi anni del suo regno (1643-1715), e tesa a celebrare innanzitutto se stesso e il suo potere assoluto. Quella illustrata risale al 1672, ed è opera di Jean Varin (o Warin), scultore e medaglista francese, noto per le importanti innovazioni introdotte nel processo di coniazione delle monete. Varin fu il primo a utilizzare in forma sistematica la monetazione meccanica, con la pressa a vite, nella produzione delle monete francesi. Questa tecnica sostituì la monetazione al martello e permise di produrre pezzi di qualità più regolare. La medaglia, conservata nel gabinetto numismatico del British Museum, porta al dritto il busto del re volto a destra, e la legenda LVDOVICVS MAGNVS FRAN ET NAV REX P.P. Ludovico (per Luigi) il Grande, Re di Francia e Navarra e al rovescio il sole che illumina il mondo e il motto NEC PLURIBUS IMPAR La locuzione latina Nec pluribus impar, tradotta letteralmente, significa non inferiore ai più. In realtà il significato è spiegato molto esplicitamente dallo stesso Re Sole nelle sue "Memoires pour l'instruction du Dauphin" dove si rivela che il senso autentico del motto è "Non inadatto a molteplici compiti contemporaneamente" con questo volendo lusingare le possibilità imperiali del giovane Re (ossia governava tutta la Francia, ma il suo dominio era in grado di estendersi oltre). petronius3 punti
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@margheludo Complimenti, veramente una bella moneta con tutte le cosette al punto giusto La forma del cerchio e della F sembrano più di un Baldassarri tipo F.IV.4. mentre il segno distintivo, come hai già anticipato, porta senza ombra di dubbio verso il F.IV.3c. Forse una emissione di transizione fra un tipo e l'altro? Così, giusto per ravvivare un poco la discussione Cari saluti3 punti
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Che abbia un debole per Pavia si sa...come farla entrare qui nelle monete moderne è più difficile però...però... L'occasione è invece buona per entrare nel fantastico e affascinante mondo delle monete ossidionali .... 1524 CES PP OB che sciolto diventa CAESARIANI PAPIAE OBSESSI GLI IMPERIALI ASSEDIATI A PAVIA Siamo a Pavia durante l'assedio del 1524 - 1525, Antonio de Leyva comandante del presidio spagnolo a difesa di Pavia, assediata dai francesi, aveva una grande preoccupazione, quella di riuscire a pagare le truppe tedesche ausiliarie composte da 5.000 mercenari pronti a cambiare bandiera. Doveva fare di tutto per evitare questo ; decise così di fondere tutto quello che poteva servire per l'uopo, arredi sacri, monili, suppellettili. Abbiamo così questi rozzi testoni in argento con data 1524 che testimoniano l'accaduto e i fatti. Da Asta Varesi 68, estremamente raro. Pensate all'emozione di avere un pezzo così in mano se mai dovesse capitare .....3 punti
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Buon pomeriggio a tutti! Volevo condividere con Voi questa moneta comunissima e di modesta conservazione trovata in ciotola. Come conservazione penso non vada oltre al BB. La presento perché la trovo molto piacevole da guardare tenuto conto che è del 1954. Nel suo insieme mi sembra molto ben conservata, anche i rilievi mi sembrano ancora molto belli. Cosa ne pensate? Un caro saluto2 punti
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un gran buongiorno a tutti...ecco da vedere una bella moneta di bronzo,di diametro 25x20mm.sempre curioso analisare queste li!2 punti
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Periodo di approvvigionamenti britannici questo Dopo qualche antoniniano di Carausio, ho acquistato un esemplare di Alletto. Provenienza rigorosamente inglese da commerciante professionista di comprovata serietà e fama. Ve lo propongo per vari motivi: è meno frequente del suo predecessore Carausio, si tratta di un tipo meno consueto (generalmente compaiono i tipi con la galera o le varie versioni della PAX) e offre qualche piccolo dubbio. Vi ho volutamente riportato la descrizione del venditore che mi ha ceduto il pezzo perché, a mio avviso, la moneta potrebbe riservare qualche altra possibile interpretazione. E' indubbio che si tratti di Alletto: "IMP ALLECVS PF [...]V[...]" Come è altrettanto fuor di discussione che la figura presente al rovescio sia una Letizia con tutti gli attributi del caso: corona (non molto visibile e non resa benissimo) e ancora. Veniamo alle varie mintmarks: all'esergo "ML" identifica la zecca di Londra (esiste anche una versione riferibile alla "C - mint"). Nel campo a sinistra si vede perfettamente una "S" mentre a destra non scorgo nulla a meno che non si voglia intravedere una "A" tra il gomito e la parte alta dell'ancora, ma la foto non rende giustizia e potrebbe trattarsi di usura o difetti di conio... la resa delle "A" - stilisticamente parlando - presenti nelle legende di dritto e rovescio mi sembra comunque piuttosto evidente e (se quella nel campo fosse una "A") di stile alquanto differente (al contrario della "S" in campo a sinistra che è perfettamente coerente con l'altra "S" presente in legenda al dritto). A ogni modo, ponendo anche il caso che questa fantomatica "A" effettivamente manchi, fino a questo momento la classificazione RIC Vb n. 22 regge in quanto esiste anche la versione con la sola "S": Per ultima ho lasciato l'analisi della legenda al rovescio. Perché a mio avviso due sono le possibili piste interpretative che possiamo seguire: 1) "LAETITIA AVG", pista classica: tutto confermato. Conio un po' usurato, battuta stanca, cattiva lettura, usura ecc ecc e in effetti una simile legenda è più che compatibile con lo stato di fatto della moneta. 2) Cosa riusciamo a leggere realmente? Io ci provo e deduco un qualcosa del genere: "I A X(?) I I A AVG" che potrebbe essere anche "L(L stanca) A [E ] T (la X altro non sarebbe che una T mal fatta) I (forse un'ombra di I si intravede) T I A AVG" e quindi riconfermare nuovamente la classificazione. Tutto questo per arrivare a dove? Al quesito finale, al tarlo che mi un po' mi rode e che, personalmente, generalmente mi spinge a fare acquisti per poi studiarli "de visu": si tratta di un pezzo ufficiale oppure di una emissione locale imitativa? Peso e diametro son coerenti con le produzioni ufficiali, ma la resa stilistica è un po' bruttarella per Alletto che, generalmente, presenta uno stile medio superiore alla massa dei Carausio presenti in circolazione. Giusto per inserire un po' di esempi (di cui nessuno con solo la "S"... del resto non ne ho trovati): Voi che ne pensate? Come al solito, opinioni, pareri e confronti sono sempre i benvenuti!2 punti
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Zurigo. 40-Batzen 1813-B, KM-191. Diritto: stemma del Canton Ticino. Rovescio corona intorno al motto: DOMINE CONSERVA NOS IN PACE = SIGNORE, FACCI DONO DELLA PACE.2 punti
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MEXICO. Fernando VI, 1746-1759.8 Escudos, 1747 Mo MF. Mexico City. Diritto: Busto a destra. Rovescio: scudo coronato; legenda: INITIUM SAPIENTIAE TIMOR DOMINI = IL TIMORE DI DIO E' IL PRINCIPIO DELLA SAPIENZA.2 punti
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Grazie a tutti,il pezzo è sicuramente interessante anche se poco appetibile,come ha sottolineato Mario, al livello collezionistico, è il classico denaro "da studio",lo dimostra il fatto che non risponde completamente ai canoni previsti, è giusta quindi la lettura di Adolfo e dimostra a mio avviso che si tratta proprio di una emissione intermedia,a meno che il "cuneo non abbia un altro significato.Nella classificazione di Monica si cita un unico pezzo peraltro appartenente ad una collezione importante e,a differenza di altri non è corredato da foto oltre ad avere solo il CNI come unico riferimento con l'aggiunta della dicitura "variante inedita".Ovviamente sono passati un po di anni e le cose sono sicuramente cambiate ma ha più che mai le caratteristiche del pezzo da studio e il fascino misterioso delle monete medievali,chissà se una attenta analisi de"l'ultima cena" di Leonardo potrà mai rivelarcene i segreti?2 punti
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Siamo sempre più nel fantastico della monetazione, un MUST, un simbolo, un vorrei... ASSEDIO AUSTRO RUSSO A ZARA Siamo ancora nella moneta ossidionale, Zara nel 1813 subisce l'assedio austriaco, divennero necessarie delle monete ottenute per fusione. Data l'urgenza della situazione non si ritenne opportuno dividere l'argento dall'oro presente negli arredi liturgici sequestrati per questo scopo. I francesi si accorsero poi di questo e disposero il ritiro delle monete in circolazione e l'interruzione delle emissioni. Dopo l'assedio scattò l'incetta di queste monete per ricavarne l'oro contenuto. Di certo le monete sono decisamente rare e importanti. Qui non c'è la legenda, non c'è il motto, la moneta sembra scarna, anonima, senza indicazioni, in realtà non è così, in modo semplice e conciso racconta poi tutto .... : al diritto l'aquila imperiale coronata ha ai lati a sinistra ZARA e a destra 1813, al rovescio nel campo in quadrato cordonato abbiamo 4.0. e sotto 18 F. 40 C. C'è tutto il necessario per spiegare cosa è successo, il luogo, la data, il valore esatto, un'altra moneta che racconta la sua storia, i suoi accadimenti diventando di fatto un esempio storico monetario tra i più affascinanti in assoluto... Da NAC 302 punti
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il prossimo anno credo che il convegno si terrà direttamente al ristorante !!2 punti
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Questo mio esemplare è del 1779 e di conio uguale al 1777 originale. Anche a me la moneta del 1777, in discussione, sembra manomessa ma per un giudizio definitivo necessita una perizia dal vivo.2 punti
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Altra osella significativa, siamo a Francesco Morosini Doge ( 1688 - 1695 ), osella anno III, da NAC 36 Il Morosini tornava a Venezia nel 1689 dove ebbe una accoglienza trionfale dopo la campagna di Morea ed ottenne da Papa Alessandro VIII il dono della spada avvolta da una cintura e sormontata da una berretta riccamente decorata. Doni che il Papa elargiva abitualmente a chi si era particolarmente distinto per la Chiesa, in questo caso nella guerra agli infedeli. NON ALIA FRVITVR VICTORIA LAVDE La Vittoria non gode di altra lode Anche in questa caso l'osella racconta un momento storico ben preciso e lo racconta con dovizia di particolari.....2 punti
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I am happy to see that someone purchased that example. I came across it on ACSearch while researching the example I recently posted(image attached) and was surprised no one picked it up at such a low price. In my case the coin was misidentified by the seller as Crawford 53/1 as well and the old collector's tag it came with also had it misidentified. I don't think there is any reason to be doubtful of either coin though, both I think are in line with the "CROT" issue as much as can be expected and in-hand I see absolutely no reason to doubt it. Their minting must have been separated by some time as the unsigned examples always have a trophy with a skirt and the signed examples always exhibit a trophy with greaves so I think some stylistic variance is to be expected. For the record my example is 3.12g. -Jordan Montgomery2 punti
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Questa citazione dell'Arca di Noè, mi ha fatto venire in mente un vecchissimo topic sulle monete del diluvio, nel quale ricordavo di aver proposto qualche pezzo che poteva interessare anche questa discussione. Sono andato a ricercarlo, ed ecco cosa ne è uscito Gettone in rame, opera di J. Roettiers, coniato nella città di Namur (Belgio) per festeggiare il trattato di pace di Hubertsburg, firmato il 15 febbraio 1763 e che pose fine alla guerra dei Sette Anni tra Austria e Prussia: l'Austria rinunciò alla Slesia, che passò definitivamente alla Prussia. Al dritto busto di Maria Teresa imperatrice d'Austria (Namur e gran parte dell'attuale Belgio erano allora sotto dominio austriaco), al rovescio l'Arca di Noè, arenata sulla cima del monte Ararat, verso cui vola la colomba della pace. L'iscrizione al rovescio AT ILLA VENIT AD EUM PORT RAMUM OLIVAE, riprende parzialmente un versetto del Genesi, 8:11 At illa venit ad eum ad vesperam portans ramum olivae virentibus foliis in ore suo. Intellexit ergo Noe quod cessassent aquae super terram. E la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. petronius2 punti
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Recupero un mio vecchio intervento che feci anni fa riguardo alla famigerata e sedicente "Osella del lido", Venezia 1797: 20 ottobre, 1797 (la Serenissima era appena morta): "Questa mattina nell'Elaboratorio al Lido, prese fuoco della polvere che con uno scoppio estremo, mandò in aria ed attaccò fuoco alla fabbrica con morte di alcune persone; cosa però che non ebbe conseguenze peggiori, ma il terrore compreso da tutta la città fu estremo." Questo scriveva l'ultimo doge, da poco ritornato a vita privata, Ludovico Manin, nelle sue Memorie, 1802. Il fatto è rappresentato su una rarissima osella veneziana del 1797, in genere considerata l'ultima della serie. Il termine "osella" per questo pezzo ha suscitato numerosi dubbi e interpretazioni, in quanto, sine duce, decadeva anche l'onere del dono ai nobili. La legenda riporta: URBIS SERVATORIB(us) BENEMAERENS - PATRIA - AD LITUS EXPLOSIONE REPARATA. Ovvero "La patria ringrazia i salvatori della città - conservata in seguito all'esplosione del (deposito di munizioni) del Lido". Il Lido di Venezia, dove oggi si allineano ville liberty e hotels di lusso, e dove si tengono manifestazioni internazionali come il Festival del Cinema, alla fine della Repubblica era quasi disabitato ed erano presenti poche costruzioni, un paio di chiese e una serie di casematte dove venivano accumulate munizioni e polvere da sparo per eventuali necessità di difesa della città. Era in effetti il confine tra la laguna ed il mare aperto, da dove potevano arrivare - ed in effetti arrivarono - i Francesi di Napoleone. Questo pezzo, non propriamente un'osella, è stato ribattuto su una precedente moneta, di cui si vedono alcune parti della legenda.2 punti
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Signori, desidero condividere con Voi questa mia ultima acquisizione. Ogni commento sarà più che gradito.1 punto
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Comunico che è uscito il n. 90 di Monete Antiche, Novembre-Dicembre 2016 Questo l'indice: Anno XV n. 90 Novembre/Dicembre · Quadrantes, nella monetazione dell'impero romano. Claudius. (Antonio Morello) [3-20]. · Marcus Aurelius Carausius. Un usurpatore che si considerava un imperatore legittimo. (Roberto Diegi) [21-25] · Ludovico Antonelli e il mistero delle monete aragonesi di Tagliacozzo. (Achille Giuliani) [26-38]. · Francesco della Martora. Un economista nella Capitanata del XIX secolo. (Marina Stancarone) [39-41]. · Tarì. Inserto tematico di numismatica medievale e moderna a cura di Giuseppe Ruotolo. Antonio Salinas, scritti scelti di numismatica. (a cura di Luca Lombardi)1 punto
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ciao King, l'impressione che da a me (e non solo) è che nonostante sia un pezzo ben conservato, e quindi con rilievi abbastanza intonsi, manchi di "qualcosa", a pelle è una moneta un po' "piatta". è vero che a pelle non si giudicano monete, però è anche vero che da piccole sensazioni e buoni approfondimenti , ci si può chiarire le idee, fermo restando, e lo ripeto, che sia un pezzo da vedere con attenzione dal vivo.. skuby1 punto
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Ciao @grigioviola, moneta estremamente interessante...nonostante tutto sembra spingere per un'imitativa, a me sembra ufficiale..con diritto e rovescio molto simili all'ultimo antoniniano da te postato..saluti Eliodoro1 punto
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Carissimo @King John, come ho scritto prima sarebbe opportuno farla periziare ad un esperto prima di fare procedure antipatiche. Alla luce di quando si può osservare dalle foto di confronto , si potrebbe trattare di un clone dalla moneta c.g.b. Anche io penso che possa trattarsi della stessa moneta , a favore che sia la stessa moneta ,c'è il peso dichiarato c.g.b. 7,27 e Gorny 7,25 ,ovvero uno scarto di 2 centesimi, che per un clone perfetto , mi pare impossibile . Questo non esclude che la moneta (anche se è la stessa) possa essere una micro o pressa fusione. Basta osservare le due foto che allego dei bordi , ad avere forti dubbi, anche se ha un pedigree.1 punto
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si possono trovare bei pezzi tra i 280 e i 350, le 2 monete mostrate da Bassi22 sono un po sovrastimate!!1 punto
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E' un forcing ... CASALE zecca di motti e legende....e questo è un grande motto... NON IMPROVIDIS NON ESSENDO SPROVVEDUTI Guglielmo Gonzaga con la reggenza della madre Margherita ( 1550 - 1566 ), lira del 1563 della NAC 85 che mostra i busti accollati di madre e figlio, ma la legenda ammonisce, non siamo sprovveduti....quindi occhio amici e non amici non ci piglierete di sorpresa.... Più chiaro di così per essere una moneta non si poteva....1 punto
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Più che zigrinato, sembra un ''serrato'', tanto amati dai barbari... Che volessero venderlo in Germania..? Arka1 punto
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Una coniazione del periodo in cui si sapeva cosa aggiungere ma non cosa cambiare da un punto di vista stilistico?1 punto
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lavoro fatto dopo ma non con la lima . si vedono i segni di una pressione quindi direi stretta in un anello dentato forse per farne una medaglietta o fare un inedito ?1 punto
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La storia del ‘Cerotto de Sior Antonio’ (come lo chiama il Dian) manipolato dai Corradi speziali al Lupo, dopo la morte di Nicola Corradi nella primavera del 1760 ha avuto degli interessanti sviluppi. Il cerotto associato alla spezieria ‘Al Lupo’ era un noto medicamento, la cui efficacia era riconosciuta dai chirurghi e dai medici veneziani che lo prescrivevano abitualmente. Non c’è quindi da meravigliarsi se dopo la morte del Corradi cominciano a fioccare contraffazioni del preparato, la prima ad opera di Francesco Montagna che era stato esplicitamente escluso dalla manipolazione del cerotto per clausola contrattuale nell’acquisto della spezieria ‘Al Lupo’, e le successive ad opera di altri speziali. Nell’agosto dello stesso anno della morte del marito la vedova Corradi, Lucietta Visomio, prende un'iniziativa a salvaguardia della sua famiglia con due figlie da mantenere veramente encomiabile: si presenta ai provveditori chiedendo che le sia concesso di manipolare e vendere in proprio il cerotto, esegue la prova di manipolazione davanti al protomedico Pietro Santorini, e ottiene un’attestazione di conformità e un giudizio molto positivo anche da un altro medico collegiato che vi aveva assistito e che asserisce di usarlo già da molti anni con risultati efficaci. Ma prima ancora di avere in mano la licenza ufficiale, Lucietta pensa bene di dare adeguata pubblicità alla continuità del medicamento facendo pubblicare nella Gazzetta veneta n. 35 del 1760 un avviso con l’indirizzo della propria abitazione, dove ora il segreto è manipolato ed è messo in vendita. Un sedicente collega speziale arriva ad usare lo stesso strumento pubblicitario di Lucietta, la Gazzetta veneta, rivendicando una falsa paternità del cerotto nell’aprile del 1761 e proponendolo a 16 soldi all’oncia anziché i 10 stabiliti dai provveditori. Ma la manipolazione continuerà a restare nelle mani della vedova e poi delle figlie, grazie ad una pronta terminazione dei provveditori alla Sanità. E nel 1777, le figlie Caterina e Margherita Corradi ottengono non più solo la licenza ma un privilegio per quello che è il loro segreto di famiglia, grazie ad un giudizio entusiastico del nuovo protomedico, Giambattista Paitoni: Esso è insieme d’una tal forza blanda, innocente, e operativa, che tutto il ceto chirurgico lo riconosce, adoperandolo giornalmente in moltissimi casi in preferenza delle altre cose che potrebbero aversi dagli speziali. Un tal uso universale e continuo che ne vien fatto da tutta la chirurgica professione con esperienze favorevoli e costanti, è il più bell’elogio che possa farsi di esso, ed è l’approvazione più valida ch’io sappia d’esso umiliare a vostre eccellenze; dunque, che il suddetto cerotto non meriti solamente d’essere privilegiato, ma dall’autorità di vostre eccellenze tutelato e protetto da quelle contraffazioni e frodi che ugualmente, a danno del popolo e delle femmine che lo possedono, vengono ad esse continuamente tessute.1 punto
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Complimenti per il nuovo esemplare entrato in collezione. La serie degli scudi del Regno di Sardegna e' affascinante ma piuttosto impegnativa ricercando le buone conservazioni p.s. Mi ricordo che nel 2014 da Inasta ti avevo soffiato questo millesimo1 punto
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@Legio II Italica, sempre post coinvolgenti ! fai venire voglia di scavare quella collinetta che si vede dietro sulla sinistra, non mi stupirei se coprisse ancora qualcosa. queste are come funzionavano, venivano usate contemporaneamente oppure ognuna aveva una divinita di riferimento ? scusa se scrivo cavolate .1 punto
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I Cacciatorpediniere e gli Esploratori della I Guerra Mondiale nelle medaglie coniate dalla Stefano Johnson I Cacciatorpediniere erano navi progettate essenzialmente per svolgere il ruolo di siluranti e scorta alle navi principali. Questo tipo di nave di grande versatilità, fu intensamente impiegata anche in ruoli diversi da quelli per cui era stata progettati. Allo scoppio della prima guerra mondiale, furono riammodernate le vecchie ma ancora efficaci navi della classe Lampo: il Dardo, l’Ostro, lo Strale, il Lampo e l’Euro, che svolsero servizio durante la guerra Italo-Turca. Di questo periodo, sono note le sole rare medaglie commemorative della loro partecipazione al conflitto contro l’Impero Ottomano. Gli incisori ripresero il disegno del rovescio da un famoso manifesto del periodo dove un marinaio, con in mano il tricolore, brandisce il gladio preso da uno scheletro di legionario metafora dell’antica Roma. La minaccia rappresentata dai sottomarini, portò ad una rapida evoluzione tecnica del cacciatorpediniere. Vennero quindi impostate nei Cantieri Odero di Sestri Ponente (Genova) e messe in servizio nel 1917, le quattro unità della classe Sirtori: G. Sirtori, G. Acerbi, V. Orsini, F. Stocco. Anche le 8 unità della classe Giuseppe La Masa: G. La Masa, A. Bassini, A. Bertani, B. Cairoli, G. Carini, N. Fabrizi, G. La Farina e G. Medici, furono impostate negli stessi cantieri e varate tra il 1917 e il 1918. Le unità navali appartenenti a queste due classi furono protagoniste degli eventi bellici della prima guerra mondiale in Adriatico e a seguito di opportuni miglioramenti anche alla seconda guerra mondiale. Sopravvissute al conflitto il Fabrizi e il Carini, vennero riclassificate dragamine, restando in servizio sino alla seconda metà degli anni cinquanta. Le medaglie di questa classe, vista la longevità operativa, sono numerose e coniate dai diversi stabilimenti utilizzando anche lo stesso disegno originario della S.J. La prima medaglia del Carini è quella coniata dalla Johnson come Cacciatorpediniere, la seconda medaglia come Torpediniera (stab. Picchiani e Barlacchi). (Da http://www.alagnanumismatica.it/public/link/ans_n0025.pdf )1 punto
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____Abbiamo un nuovo africano volevo dire..... un nuovo partecipante!1 punto
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Volevo precisare che quanto scritto sopra non vuol essere un messaggio saccente ma derivato dalla mia eseperienza di acquisti iniziali che magari oggi non farei, puntando probabilmente a qualche esemplare in meno ma di migliore qualità. Ciao Illyricum1 punto
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Grossa medaglia mm. 45 senza data, con al diritto la Madonna Lauretana1 punto
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Dopo tante monete papali con proclami di fede e di carità manca la moneta che testimonia ciò che la controriforma rappresentò per le terre riformate sottoposte alla “rieducazione” imperiale. Manca e la voglio riproporre (venne presentata da @fratelupo in una discussione di qualche anno fa) perché emblematica e storicamente significativa, oltre che molto ricercata dai collezionisti. A coniarla fu il duca Cristiano di Braunschweig e Luneburg, che, durante la guerra dei trent’anni, tra atrocità di ogni genere, cercò di sostenere la resistenza protestante contro la “normalizzazione” imperiale, che aveva già eliminato ogni traccia di riforma nella Stiria e nella Boemia. Cristiano di Braunschweig nel 1622, fece battere questo tallero fondendo il tesoro del duomo di Paderborn e in particolare lo scrigno di epoca medievale che custodiva le reliquie di San Liborio. La moneta mostra al diritto la scritta che l’ha resa famosa: “GOTTES FREVNDT DER PFAFFEN FEINDT”, ovvero “È amico di Dio chi è nemico dei preti”; sul giro si trovano i titoli di Christian, duca di Braunschweig e di Luneburg. Al rovescio, nel campo, si vede un braccio corazzato armato di una spada che esce da una nuvola: si tratta del braccio armato di Dio, pronto a colpire i nemici della Riforma e, nel giro, oltre alla data 1622, si legge la scritta in francese “TOVT AVEC DIEV”, “Tutto con Dio”.1 punto
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Marocco 10 Dirhams - 1 Rial 1329 (1911) Argento .900 € 24,00 note: Moneta conforme ai parametri richiesti per lo scudo d'argento dall'Unione Monetaria Latina - 25 gr. Ag. .9001 punto
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La moneta è stata commissionata dalla California Historical Society, e coniata con una pressa d'epoca della Zecca di San Francisco (Struck in San Francisco utilizing vintage original San Francisco Mint press). Non è però un'emissione ufficiale della US Mint, e pertanto non la si può considerare una moneta a tutti gli effetti (ricordo che anche gli originali dell'800, di questa come delle altre coniazioni d'oro private, non hanno mai avuto il corso legale riconosciuto dal Governo, ma si devono considerare monete in quanto hanno svolto tale funzione). Andrebbe quindi equiparata alle riproduzioni della lira dell'Editalia, ma io la metterei comunque a un livello superiore rispetto a quelle, sia perché si tratta di una riproduzione, se non identica, comunque fedele all'originale, e questo specialmente per quanto riguarda il metallo (mentre le lire dell'Editalia riproducono in oro monete che in origine erano in alluminio o acciaio, che c'azzecca? ), sia, soprattutto, per l'utilizzo dell'oro recuperato dal naufragio della Central America, cosa questa che le conferisce un valore storico che le riproduzioni Editalia non avranno mai. Se quella che hai postato è la tua, non posso che farti i miei complimenti e, anche, provare un pizzico d'invidia (ma solo un pizzico, eh ). petronius1 punto
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Medaglietta Martiri giapponesi bronzo argentato - diritto anno 1846 Caro Giangi e caro Fabio , Mi consentite di scrivere, in amicizia e con assoluto rispetto di ogni punto di vista, che è una medaglia che non mi piace? I 26 martiri giapponesi furono canonizzati nel 1862. La medaglia ha un diritto con data 1846. Per giustificare tale data non ho trovato alcun riferimento utile (se c'è la medaglia è di grande interesse; altrimenti si tratta di medaglie private coniate in libertà). Io penso, da vecchio collezionista di medaglie papali, che questa discussione relativa a medaglie inedite e rare, non dovrebbe dimenticare tutto il lavoro fatto in anni passati per rilevare la illegittimità di tanti riconi Hamerani e Mazio, con abbinamenti arbitrari di diritti e rovesci, per costruire rarità artefatte e utili solo da un punto vista commerciale. Vorrei che questo indirizzo, prezioso nella formazione di una collezione di medaglie papale, che è storia e arte, fosse conservato. E' giusto censire tutto; ma una cosa sono le curiosità e altra cosa le medaglie inedite/rare. Ribadisco che la mia è una opinione e che se ne può discutere.1 punto
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Ah però... Stupendo esemplare corredato da magnifica patina. Beh vedi di ritornare più spesso.., se questi sono i tuoi tondelli.. Eros1 punto
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1575 Stampa dell'apertura della Porta Santa (dal volume STORIA DEI PAPI ed. UTET 1939)1 punto
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