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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/12/16 in tutte le aree

  1. Grazie @Petronius arbiter ... a malincuore chiudo in quanto alla discussione manca il soggetto principale e pertanto sarebbe senza logica, spiace comunque per chi ha speso inutilmente il proprio tempo... in primis @Caio Ottavio...e gli altri utenti che hanno partecipato..
    3 punti
  2. Buonasera....bella la considerazione formulata. Personalmente ritengo che il "messaggio monetale" intrinseco ad ogni iconografia numismatica non sia mai casuale. Ogni comunità che sia riuscita a dotarsi di un sistema monetario ha via via stilizzato un messaggio che comunicava ben più del semplice valore economico intrinseco nelle sue monete, dove queste fungevano da strumento di scambio commerciale o di pagamento per le truppe. E in questo, credo che ogni comunità abbia volutamente espresso una serie di criteri/valori ben precisi. Ecco quindi che troviamo comunità rette da forme di potere assoluto che tendono ad esprimere iconografie con l'effigie del sovrano (imperatore, Re, Principe, ecc....) dove il fine propagandistico e/o l'ostentazione di potere affianca il valore economico della moneta, diventando a sua volta veicolo di potere ed affermazione sociale (sia interna che esterna - verso quei paesi con i quali i mercanti intrattengono scambi commerciali). Ma Venezia è una Repubblica, una sintesi quasi perfetta di un raffinato equilibrio di poteri (durerà quasi un millennio).......con un Santo che la protegge, ed a cui deve rendere omaggio e riconoscenza.....ma che deve contemperarsi anche con gli uomini che quella Repubblica la "costituiscono, formano e alimentano" (e quel simbolico "Doge" che la rappresenta nel mondo non può che esserne la miglior iconografia)......e c'è poi un messaggio di forza, potere e valore che ogni "moneta" deve contenere ben chiaro, oltre a quello intrinseco......e qui il Leone ottempera al meglio nel suo ruolo. Queste sono a mio modesto avviso le 3 principali "immagini" delle monete di Venezia, quelle che meglio devono esprimere e comunicare i "Valori" della Repubblica............poi, in via sussidiaria, si fanno comunque spazio altre iconografie a tutti ben note........ma credo siano, come dire, iconografie di contorno, perchè credo che in questo, Venezia non fosse seconda a nessuno...... Buonanotte a tutti i Veneziani, sperando che queste semplici considerazioni non abbiano sconfinato oltre il normale buon senso..... Paolo
    3 punti
  3. Ciao a tutti, purtroppo la moneta che posto è parecchio rovinata, sopratutto il rovescio è molto consunto, ma si tratta di un pezzo piuttosto raro, l'8 tornesi del 1816, Ferdinando IV con contorno rigato, che il Gigante riporta come R4 ed in effetti non è di così facile reperimento.
    2 punti
  4. Recentemente ho acquisito questa medaglia in bronzo di Pio VII Anno XX , Lavanda dei piedi, incisore Passamonti (R). In ottimo stato di conservazione, eccetto un piccolo colpetto a ore 10 del D/, sul R/ presenta evidentissimi segni di rottura del conio. Tale evento ha provocato un discreto rigonfiamento del metallo del campo di destra, per una diversa pressione sul tondello e si sono create eccedenze di metallo sia sul campo che sulla gamba del Cristo, come si può notare dalle foto eseguite al microscopio.
    2 punti
  5. Salve a tutti , sto facendo uno studio sui soldini IQDP genovesi , comunemente attribuiti a Valerando di Lucemburgo, e volevo sapere se vi sono noti ripostigli o ritrovamenti databili contenenti questi esemplari . Ho controllato anche fra tutti i ripostigli elencati nel nuovo MEC 12 ma, nulla . Grazie a tutti in anticipo per l'eventuale aiuto ! Matteo
    2 punti
  6. Buona serata. Le considerazioni che hai espresso sono piu' che condivisibili; credo anche che Venezia avesse un problema in piu', che era un "imperativo"; comunicare i "Valori" della Repubblica -come hai scritto- era essenziale per il fatto che le monete veneziane erano conosciute dall'India alla Spagna, dall'Africa al Baltico. Ovvio che l'iconografia non poteva essere "piaciona"........non potevano cambiarla ad libitum; anzi l'iconografia doveva essere ripetitiva, "ingessata" ai simboli conosciuti e conoscibili da un numero impressionante di persone, di razza, cultura, consuetudini, condizioni e lingua diversissime..... spessissimo analfabete; pensa a monete che ogni anno cambiavano iconografia. Che impatto avrebbero avuto queste monete nel mondo mercantile? Considerato che le informazioni viaggiavano al "rallentatore" su lunghe distanze, con quale fiducia quelle persone avrebbero accettato una moneta diversa dallo standard? Tante monete con iconografie belle e varie, che avrebbero appagato noi collezionisti, ma che avrebbero messo in difficoltà i fruitori dellepoca. Coniare monete ben accette dal mercato, significava coniarne molte e di conseguenza trarne un guadagno cospicuo. Saluti luciano
    2 punti
  7. Caro @Luca_AT per quanto riguarda la cronologia in dettaglio dei denari di Asti vediamo intanto se ci saranno novità dal nuovo MEC, che è appena uscito, e soprattutto come sarà motivata per le varie serie. Io non ho ancora visto il volume, ma da quanto ho intuito dalla relazione preliminare di Matzke al convegno di Taormina la successione dei denari di Genova, ad esempio, è simile alla mia del 2009 (ora rivista e ampliata*), ma la cronologia assoluta un poco tutta più arretrata, in quanto diversamente da me - sempre se ho ben compreso - Matzke non ritiene del tutto affidabili i singoli rinvenimenti in scavo in strati ben databili (penso perchè non essendo archeologo non sabbia bene valutare i contesti nei quali sono immobilizzati, ma è una mia opinione, da prendere come tale) e si basi soprattutto su ripostigli (che però, a causa di vari motivi sui quali non mi dilungo, difficilmente danno notizie utili a chiudere la cronologia dei denari di XII e buona parte del XIII secolo...) e su analogie formali e contatti stilistici, oltre che su eventuali documenti, ovviamente. Però aspetto di leggere il tutto, prima di farmi idee precise sugli argomenti: verba volant (e rischiano anche di essere mal comprese se ristrette nella comunicazione di sintesi in un convegno), scripta manent :). Un caro saluto MB * La mia nuova proposta per la seriazione dei denari di Genova, oltre che nuove indicazioni su mezzaglie, grossi e monetazione aurea della medesima zecca fino agli inizi del XIV secolo (ante Enrico VII), si possono leggere ora in M. Baldassarri, Coniazioni ed economia monetaria del Comune di Genova: dalle origini agli inizi del Trecento, in Quaderni Ticinesi - "Numismatica e Antichità Classiche” 45 (2016), pp.283-305.
    2 punti
  8. Oggi vi presento una testone di Paolo V che si inserisce con quello di Gregorio XIII con busto/presepe nel gruppo dei "brutti ma rari". La tipologia è quella con al rovescio la Beta Vergine in trono con il Bambino in braccio, il tutto su di una base quadrata con la scritta RO MA, affiancata dai Santi Pietro e Paolo. Tipo considerato solitamente almeno R2 nella variante più comune avente lo stemma al diritto sormontato da tiara e chiavi decussate con cordoni e fiocchi, legenda PAVLVS V PONT MA. La moneta che vi propongo è la macro-variante muntoni 82, caratterizzata da uno stemma diverso e soprattutto dalla presenza della data espressa in anno di pontificato (XI). Credo che questa variante possa considerarsi almeno R3 dato che personalmente ne ho censito un solo passaggio in asta, "tanto per cambiare" nella magnifica Kunst und Munzen XXI, lotto 397 (lotto multiplo dove erano presenti altri due testoni del Borghese che non si vedono spesso, per usare un eufemismo). Va però considerato che molti, collezionando per tipologia, potrebbero aver snobbato una variante come questa in favore di una conservazione migliore. Attendo vostre segnalazioni e commenti, un caro saluto, Antonio
    2 punti
  9. Ciao, sono d'accordo che si tratti di un tipo rarissimo, non ne ricordo passaggi nè ho foto in archivio, se capita a prezzo onesto di deve acquistare in ogni condizione ! Ho archiviato invece diverse immagini del tipo "non datato" più comune (Muntoni 81), ed una del tipo con anno XII, probabilmente altrettanto rara rispetto alla tua (Muntoni 82 a). Passò in asta Goldberg qualche anno fa: All'appello manca anche il tipo Muntoni 80, con al diritto lo stemma anepigrafe sostenuto da due angeli, il più suggestivo a mio parere; tipo questo ex-NAC (a meno dell'armetta in RO-MA, non presente sul M.80) : Ciao, RCAMIL.
    2 punti
  10. Approvo il metodo che si cerca di introdurre anche nelle valutazioni numismatiche, però poi ci darai la soluzione del problema? Ho letto pagine e pagine della discussione sul decagramma con la speranza di imparare qualcosa ma le evidenze di fusione (come anche quelle di coniatura) non sono state messe in evidenza. Il fine di queste discussioni è oppure no far crescere coloro che vogliono imparare? Parrebbe di no, potrebbero crescere i falsari insieme ai neofiti! Allora non mi è ben chiaro il fine. Tutti hanno il diritto di proteggere la propria professionalità, ne convengo, ma allora che senso ha stare a discutere se, anche quando si hanno in mano elementi risolutivi, questi non possano essere esplicitati? Non credo che screditare le capacità di giudizio o anche il metodo di analisi della parte contrapposta renda falsa una moneta genuina oppure il contrario. Il messaggio che rimane a coloro che cercano di avvicinarsi alle antiche è: "nemmeno chi le maneggia da anni è in grado di capire se una moneta è buona, nessuno è in grado di insegnarti nulla e comunque il falsario si aggiorna in continuazione, lascia perdere o mettiti in mano ad un guru per ogni acquisto". In tutte le altre sezioni il consiglio è di studiare prima dell'acquisto in questa è "lascia perdere nemmeno l'esperienza ti aiuterà". Un ultima domanda: perchè si deve presumere una moneta fusa finchè non si hanno evidenze di coniazione e non al contrario si debba presumerla coniata finchè non si hanno evidenze di fusione? Mi scuso se queste domande dovessero risultare banali ma, come anticipato, leggo per imparare. Buona giornata
    2 punti
  11. Sovereign "proof" Zecca: Royal Mint Llantrisant Metallo: Oro .917 Peso: 7,98 grammi Diametro: 22,05 mm Dritto : nuovo ritratto coronato della regina Elisabetta II rivolto a destra dell'incisore James Butler. Rovescio: San Giorgio che uccide il Drago di Pistrucci Contorno: Rigato Tiratura: 9.675 pz
    2 punti
  12. Ben venga un notiziario/bollettino che ospiti i contributi dei Soci ( e non) di tipo più divulgativo accanto alla 'revue' dedicata ai contributi scientifici. Il nuovo bollettino segue in qualche modo le tracce di quanto si fa presso ad es. la società numismatique francaise. Se la rivista scientifica rimane il cardine principale intorno cui ruota l'attivita' culturale principale delle grandi associazioni ( Royal Numismatic Society, quella Brlga, la francese e quella svizzera possono vantare periodici con quasi 200 anni di vita ! La RIN è' l'ultima nata con l'inizio delle attività nel 1888) alcune società si sono dotate di 'bollettini' dove raccolgono in modo più agile contributo maggiormente divulgativi che hanno il pregio di allargare L'audience delle associazioni e al contempo interagire in modo più interattivo con i propri Soci. ilBollettino e visite culturali sono due novità' accolte dalla SNI che si è' come abbiamo visto aperta a considerare strumenti e programmi che possano soddisfare le esigenze dei suoi affiliati. In realtà' la SNI organizzava già' eventi culturali assai interessanti negli anni Sessanta e Settanta anche se poi take consuetudine era caduta un po' nell'oblio. Più' recentemente l'esempio di associazioni consorelle e L'entusiastico responso di diversi soci nonche' le richieste giunte anche attraverso il forum ha perorato il caso di reintrodurre tale consuetudine e va dato merito al Consiglio della SNI di aver sostenuto tale iniziativa. Dopo la bella esperienza di Pisa la prossima tappa è' Finale Ligure con la collaborazione degli attivissimi ed espertissimi soci della Liguria che gestiranno assieme a noi L'evento. Successivamente già' un altro paio di appuntamenti, assai promettenti sono in gestazione ma per ora c'è' tempo gustiamoci cosa c'è' nel piatto.... la scelta di privilegiare per il momento appuntamenti e visite 'fuori porta' vuole essere un invito s coinvolgere quante più' realtà possibili. Non dimentichiamo che la società' è' un sodalizio nazionale ed è' naturale che cerchi di raggiungere quanti più appassionati sparsi sul territorio estendendo anche regionalmente - ove possibile - le sue attività . ben vengano quindi attivita' anche di altri gruppi e associazioni che possano complementarne le finalita' dato che le risorse sono per forza di cose limitate e la società non può essere presente dappertutto. A questo riguardo la visita all'Ambrodiana , recentemente proposta è organizzata dall'attivissimo Danbene ne è' un esempio particolarmente calzante. La collaborazione diretta o indiretta tra SNI e il Forum - o meglio i suoi partecipanti - ha già' alcuni anni, risalendo a quanto fatto insieme con il concorso per giovani numismatici Nino Rapetti - il primo del suo genere - cui, sono seguite, mi compiaccio, molte iniziative similari che hanno esteso, indipendentemente dalla SNI, le iniziative verso i giovani. Ma oltre le iniziative comuni l'importante a mio avviso è' questa osmosi, questo interscambio che si è' creato tra le varie istituzioni e organizzazioni. Dopo la crisi dei Circoli e dell'associazionismo che ha caratterizzato gli ultimi decenni e che aveva portato alla scomparsa di numerose realta' ( con innumerevoli lamentele e deprofundis - ma scarse iniziative operative) si può' dire che oggi assistiamo ad una rinascita di iniziative a favore della numismatica spinte da un rinnovato interesse e soprattutto che si avvalgono di strumenti di aggregazione nuovi e innovativi ( il Forum e i vari siti culturali ma anche commerciali) che ha saputo coinvolgere ed aggregare molti, moltissimi appassionati, tra cui anche giovani validissimi la cui passione ed impegno sono encomiabili. Tutto questo è' accaduto senza stravolgere o seppellire il vecchio - la tradizione - ma prendendone spunto, e anzi espandendo e rafforzando, estendendolo, quanto c'era già' costruendo su di esso. Non c'è' stato bisogno di alcuna rottamazione, nuove realtà e quelle più tradizionali procedono fianco a fianco , collaborando, a volte confondendosi, altre restando ben separate , ma procedendo insieme per far conoscere e apprezzare sempre meglio la bellissima storia di questa disciplina.
    2 punti
  13. Buona Domenica Venezia è una città sul mare, o meglio tra mare e laguna; il suo potere è sempre stato correlato alla sua marineria ed all'intraprendenza dei suoi marinai che, con le loro navi, sotto la protezione della bandiera marciana, hanno fondato un impero durato secoli. Eppure, escludendo le oselle, le loro navi sono quasi sempre state avulse dalla monetazione. Unica eccezione è una moneta coniata per il Levante; il "Leone per le Provincie Marittime" ed i suoi sottomultipli, subito chiamata, appunto, Galeazza. Monete peraltro R3/R4........ Poche volte sono state inserite come sfondo in alcuni ducati con S. Giustina, ma comunque sempre eccezioni. Perché secondo voi? Di seguito un quarto di Galeazza saluti luciano
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  14. Buonasera, chiedo agli esperti riferimenti ed eventuali passaggi in asta di questa moneta
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  15. ......ciao Matteo..spergo tutto béne per te.... ô sempre un'occhio su la moneta.it....
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  16. ciao a tutti, allego il mio "San Giorgio e il drago", 15 soldi Veneziani per la scuola di san Giorgio degli Schiavoni. con relativa discussione, per chi volesse approfondire. L.
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  17. Per me, in questo caso, si può dare una valutazione differente per le due facce. Il D/, più "consumato" (capelli e bordo, tanto per citarne un paio) si ferma al BB+, mentre il R/, meglio conservato sale a SPL e, forse, anche qualcosina di più. Sempre secondo il sottoscritto (mi ricollego a quello che dice l'esimio @miza), il D/ risulta spesso più consumato poiché il volto del sovrano risulta molto in rilievo circondato da un campo vuoto e, pertanto, quando la moneta veniva lasciata poggiata su di una superficie, tendeva ad oscillare, facendo perno sul volto del sovrano, sui bordi. Il R/, essendo più ricco di rilievi, poteva distribuire meglio il peso su più punti di contatto. E' comunque una bella moneta... P.S.: il titolo andrebbe ancora un pochino modificato da "Albertio" ad Alberto (sì, sono pignolo...)
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  18. ciao ripartiamo dall'argento cosa di cui si dovrebbe parlare lasciando perdere le varie diatribe e pensieri, per il mio parere ho definito questa moneta falsa senza vederla per intero ma solo per ingrandimenti che in fondo era quello che serviva a questa discussione per un paio di motivi, l'argento cristallizzato da quel che ho visto dal vivo presenta una superficie omogeneamente rugosa e secca non con isole lucide. Sembra che le zone corrose siano state sottoposte all’azione di acido ripetute più volte per aumentarne la profondità come nella foto 006 e 008, ma la cosa che mi ha lasciato più perplesso e la frattura di conia nella foto 009 che da stretta si allarga e si restringe nuovamente per poi riallargarsi con le parti mancanti dallo stesso lato mentre l’altro è praticamente intatto e lucido, sembra anche vuota nelle sue pareti interne . Corrosioni così marcate non ne avevo mai viste nemmeno sui tetra di Alessandria o quelle tarde di Antiochia dove il rame la faceva da padrone. Le mie sono solo riflessioni per cui se verrò smentito non me la prenderò di certo anzi un vecchi detto dice “ sbagliando si impara e solo chi non fa niente non sbaglia mai”. Silvio
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  19. Etiopia 5 Matonas 1923 (1931) Rame € 15,00 (10+9) x 100 + (20+3) = 1923 - ፲፱፻፳፫ Sulla moneta è raffigurato il sovrano Hailè Selassiè (significato: "Potenza della Trinità"), è il nome attribuito, secondo la tradizione, dopo l'incoronazione ad Imperatore, il suo vero nome è Tafarì Maconnèn (1892-1975). La moneta esiste con bordo liscio (questa postata) KM# 28.1 e con bordo rigato KM# 28.2
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  20. @miza Ciao, no la moneta l'ho presa ad un convegno. I segnetti ci sono ma non mi danno così tanto fastidio. Altrimenti non l'avrei presa cmq ho rifatto le foto al dritto
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  21. Il Giulio con stemma della 1º serie anno 1590 è classificato meno raro degli altri anni 1591-92 R2. Quello più raro con stemma è il 1599 R4 e il 1602 R3. "Da catalogo Pucci" La moneta illustrata si può classificare MB con un valore di circa 150 euro.
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  22. Esatto, concordo con quanto detto da chi mi ha preceduto. La classificazione corretta ti è stata fornita da @profausto. Un solo appunto: la foto del rovescio è un po' sfocata per consentire una buona lettura, anche se la moneta è quella che ti è stata indicata.
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  23. Come per tutte le monete il prezzo dipende dalla conservazione. E poi non vanno confuse le stime d'asta dalle aggiudicazioni
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  24. anche se scarso di peso, dovrebbe essere un sesterzio https://www.acsearch.info/search.html?id=608686 GORDIEN III(02-03/238-03/244)Marcus Antonius GordianusAuguste(05/238-03/244) Sesterce, (GB, ئ 30) N° v38_0791 Date : 244 Nom de l'atelier : Rome Métal : cuivre Diamètre : 30mm Axe des coins : 12h. Poids : 21,01g. Degré de rareté : R1 Etat de conservation : TTB+ Prix de départ : 150 € Estimation : 250 € lot invendu Commentaires sur l'état de conservation : Exemplaire sur un flan large, légèrement échancré. Très beau portrait. Revers de style fin. A été légèrement nettoyé anciennement. N° dans les ouvrages de référence : C.329 - RIC.335 a - ROME 7/165 - HCC.152 - RCV.8740 (350$) Titulature avers : IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG. Description avers : Buste lauré, drapé et cuirassé de Gordien III à droite, vu de trois quarts en arrière (A*2). Traduction avers : “Imperator Gordianus Pius Felix Augustus”, (L’empereur Gordien pieux heureux auguste). Titulature revers : SECVRIT PERPET/ S|C. Description revers : Securitas (la Sécurité) debout de face tournée à gauche, les jambes croisées, tenant de la main droite un long sceptre vertical, le bras gauche appuyé sur une colonne. Traduction revers : “Securitas Perpetua”, (La Sécurité perpétuelle). Commentaire à propos de cet exemplaire : Poids lourd. Rubans de type 3. Ptéryges à peine visibles sous le paludamentum. Commentaires : Le type Securitas présente une évolution typographique très régulière : d'abord, SECVRIT PERPETVA, la légende devient ensuite SECVRIT PERPET, puis SECVRIT PERP lors de la dernière émission. Historique : Gordien III est le petit-fils de Gordien Ier et le neveu de Gordien II, empereurs éphémères de l'année 238. A la demande du peuple de Rome, il est choisi comme césar par Balbin et Pupien et leur succède après leurs assassinats. Empereur à 13 ans, marié à 16, tué à 19, voilà comment pourrait se résumer la vie de ce jeune homme qui fut victime des appétits de Philippe l'Arabe, nouveau préfet du prétoire.
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  25. Il carrubo fu indubbiamente uno degli alberi più apprezzati dai Fenici e dai Cartaginesi e quindi potrebbe benissimo trattarsi dei suoi frutti, le carrube. La carruba è ricca di fibre insolubili e aiuta ad abbassare il livello del colesterolo e dei trigliceridi. Inoltre le carrube sono molto ricche di proteine e anche una fonte di antiossidanti, con particolare riferimento ai flavonoidi. Gli effetti benefici della carruba sono legati soprattutto al suo contenuto di vitamine (E, K) e di Sali minerali (Ca, Zn, K e P). Forse la dea era un soggetto ipercolesterolemico!
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  26. Altra cosa da escludere con una certa fermezza sono i fichi, famosi per l'episodio di Catone il Censore, strenuo propugnatore della sua distruzione di Cartagine. Catone si presentò al Senato con una cesta piena di fichi. Già molte volte il vecchio Senatore aveva cercato di convincere l’organo supremo della Repubbica a muovere nuovamente guerra contro Cartagine, la potente città di origine fenicia posta sull’altra sponda del Mediterraneo. Ma i suoi colleghi erano restii a scendere in guerra nuovamente, e per la terza volta, contro i Punici. Catone fece distribuire i fichi ai senatori, che apprezzarono e ringraziarono. Poi Catone prese la parola, e domandò se i fichi erano sembrati abbastanza freschi. Tutti ne convennero, e allora Catone tirò fuori l’asso dalla manica: i fichi erano stati raccolti a Cartagine, ed erano, fuor di dubbio, freschi. Con ciò il Senatore aveva dimostrato la pericolosa vicinanza della città nemica. Catone ripetè ancora con veemenza il suo “Delenda Carthago!”, ma questa volta il Senato non potè che essere d’accordo con lui. Il viaggio di una pianta aveva cambiato la Storia.
    1 punto
  27. queste discussioni vengono bloccate in quanto non conformi ai regolamenti e perchè potrebbero causare danni legali al forum chiedo scusa ai mod se ho scritto io al loro posto
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  28. Il fatto che abbiano tutte gli stessi conii non indica necessariamente che sono false. Bisogna dimostrare la falsità di una, allora sì anche le altre lo sono. Arka
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  29. gli esperti di metallurgia sul forum sono centurioneamico e mariov60 (quelli che mi ricordo, gli altri non si offendano). Perche' invece di continuare la polemica innescata su un'altra discussione (quella del deca di ebay), non aspettiamo il loro intervento ? Chi vi legge non capisce!!!!! Poi perche' non si puo' chiedere un parere su una foto fatta al microscopio ? Per me e' una cosa lecita e un ottimo spunto per una discussione. Chiaro che c'e' sempre chi vuole la pappa pronta per poi sputarci sopra o chi si prende troppo sul serio e non vuole rischiare di sbagliare neanche su un dato parziale..... ma non temete: vi perdoneremo se sbaglierete Io, da bestia, mi sbilancio: le crepe sono poco credibili, sembrano quasi rifuse. Ache le corrosioni non mi piacciono: troppo stacco tra il piano integro (intatto e lucidissimo) e i crateri profondi.
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  30. 1 punto
  31. carlino di Afonso I d'Aragona 1442-1458, zecca di Napoli, sigla S dello zecchiere Senier, PR 3e, MIR 54/6
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  32. Si, per il 2016 quella del 200 euro è l'ultima emissione numismatica prevista, per fortuna !!! Il portafoglio è vuoto !!! http://www.vaticanstate.va/content/vaticanstate/it/servizi/ufficio-filatelico-e-numismatico/emissioni-numismatiche/ultime-emissioni/moneta-200-euro-oro.html
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  33. grazie mille per le risposte!!
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  34. Caro @Luca_AT il gruppo (o meglio dovrei dire: i gruppi) di denari di Genova ribattuto su Asti è di tutt'altra cronologia rispetto alle prime serie delle quali stavamo parlando, cronologia che si può definire meglio tra il 1253 e il 1260. I motivi della ribattitura in questo caso sono noti e comprensibili: nel 1253 i Genovesi bandirono i denari astesi dal loro territorio (tema già accennato nell'articolo mio e di Ricci dedicato ai grossi e apparso sui NAC 2013 e ripreso nel saggio in uscita; la notizia dalle fonti comunque era già nota e usata per ragionamenti diversi da Lopez e da Matzke). Quello che hai notato circa le facce della ribattitura ritorna su tutti i denari di Genova ribattuti su Asti leggibili rispetto a quelli che ho visto (nel ripostiglio di Padru che sto terminando di studiare ce ne sono diversi, altri due o tre sono nella collezione di Banca Carige). I motivi possono essere diversi e concomitanti: secondo me tra questi il prevalente era la volontà di ribattere il dritto (immagine della città/castello - IANVA) sul dritto (CVNRADVSII -REX), in modo da essere sicuri che la faccia più importante fosse meglio impressa, visto che era dal lato del conio di martello. Per tale motivo ho sempre pensato che questo fosse anche un indicatore utile per capire quale fosse il conio di martello per i denari genovesi ;), ovvero quello che io ritengo anche il dritto, cosa sulla quale so che non tutti sono d'accordo ...forse anche tu da quanto hai scritto (ma non so se ho capito bene). Un caro saluto e complimenti per l'analisi MB
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  35. Ciao a tutti, Nella mia collezione tipologica di valute mondiali (ossia monete da 1 dollaro, 1 marco, 1 peseta, 1 franco etc etc) mi è sembrato simpatico e interessante inserire anche un qualcosa che rappresentasse la valuta antesignana dell' EURO ossia l' ECU (European Currency Unit). A molti, magari più giovani, questa sigla potrebbe non dire niente ad altri potrebbe far correre un brivido sulla schiena visti i "famigerati" mutui in ECU che erano agganciati a questa moneta di conto (a tasso piuttosto variabile quindi) rimane il fatto che l'introduzione dell'ECU gettò le basi per lo sviluppo della valuta comune europea. Ufficialmente però l'ECU non fu mai una moneta coniata ma solo una moneta di conto, tuttavia ho trovato queste due belle medaglie di grosso modulo (41 mm e 34 g. di peso) coniate ufficialmente dalla Zecca di Parigi nell'ambito di una serie annuale e incise tutte da P. RODIER che mi sono sembrate molto rappresentative del concetto "ECU". La prima è del 1988 e rappresenta tutte le 10 valute che in quel preciso momento facevano parte del paniere ECU e al centro i due Paesi che vi si apprestavano ad entrare ossia Spagna e Portogallo. Quella del 1989 invece raffigura le 12 valute che hanno costituito il paniere finale. (Da notare che rispetto all'ECU poi alla fine nell'Euro non aderirono nè UK nè Danimarca) Per maggiori informazioni: https://it.wikipedia.org/wiki/Unità_di_conto_europea Saluti Simone
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  36. Cari, sul presupposto che sapendo aspettare e guardandosi un pò in giro, tante volte si compra persino al 50% del valore di catalogo, stavo pensando che - mediamente - le serie divisionali della Repubblica tengono bene (meglio) il prezzo d'acquisto pagato. O forse, si comprano "peggio". A es., nessuno ci regala il 1988, il 1995 ecc. e se li abbiamo comprati a giusto prezzo non c'è rischio oggi o domani di doverli svendere più di tanto. Anzi: mi allargo e oserei dire che quasi tutti noi (piccoli collezionisti) abbiamo pagato i divisionali che abbiamo quasi lo stesso prezzo, né troppo, né troppo poco, secondo ovviamente l'anno che stiamo considerando. Invece, per le singole monete sino al 1967, c'è una maggiore varietà. Includo nel discorso anche il 1946 e le monete R2. Capita di comprare le singole monete a buon prezzo, altre volte invece se proprio si vuole completare una casella magari si pagano un pò care e in quel caso molto vicine al valore di catalogo. Soprattutto, non è sempre detto che - a volerle cedere - rientreremo dei soldi spesi. Temo che un divisionale, in questo, dia più sicurezza. Nel senso che si trova facilmente qualcuno che desidera acquistarlo. Al contrario, io posso aver preso - che so - una moneta periziata in alta conservazione a poco prezzo, ma essa potrebbe non interessare gran ché a nessun altro.... Parlo della repubblica, non di altre monetazioni ovviamente. Concordate o la mia esperienza è troppo limitata e ho fatto conclusioni semplicistiche?
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  37. direi più un MB+ che un qBB ,ma poi cambia poco,quello che vedi sul numerale del sovrano è un esubero di metallo che non ha niente a che fare con un appiccagnolo....
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  38. buonasera @Garbo92 sesterzio sicuramente molto piacevole con un rovescio che presenta un soggetto che mi interessa particolarmente. ti posto un paio di antoniniano (Gordiano I e Gordiano III) per un confronto. Lo stile raffigurativo di Roma, la preferenza stilistica e l'impostazione generale sono forse i più immutati nell'intero periodo imperiale proprio per la loro efficacia e potenza comunicativa straordinaria che affascinano ancora oggi.
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  39. Questa è la prima dramma entrata nella mia collezione, con la scheda che ho adottato per la catalogazione in PowerPoint.
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  40. Ecco le nuove foto fatte con luce naturale, meglio? Il colore ora è realistico. Saluti Simone
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  41. fortuna mia che è proof (non le colleziono)... chissà quando aggiusteranno di nuovo il tiro e ne faranno un quantitativo accettabile fdc tipo le 2011/12/13
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  42. Eeeeh ....ecco la prova di come potevano circolare queste monete. Abbiamo guardato con attenzione questa moneta, ... nella parte concava (quasi sempre leggibile) abbiamo visto le due S coricate e ci siamo accorti che ... non c'era sicuramente il resto (MARCV) . Ergo: falsa. Anche senza cercare di interpretare il resto. @Arka però l'ha guardata con la veloce superficialità con cui potrebbe averla guardata ed intascata un oste, un mercante, una puttana, un artigiano, un operaio, pagati con denari piccoli tra cui questo. L'ha vista bella, con "lettere" ben marcate, di aspetto "normale". Ed Arthur è indiscutibilmente un esperto. Ha sbagliato solo per superficialità, per fretta. Guardandola con più attenzione, rigirandola fra le dita, non ha ora dubbi che non sia uscita da zecca ufficiale. Ciò spiega bene come questi falsi circolassero, perché convenisse realizzarli. Bella moneta. Bella testimonianza.
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  43. C'è consenso, apprezzamenti sicuramente, un po' meno loquacità direi ... Facevo oggi una riflessione, da Lamonetiano e da socio SNI, posizione d'altronde di molti qui sul forum, in fondo si è poi avverato quello che venne consigliato e chiesto in una discussione qui sul forum mi sembra a maggio, in cui si chiedevano essenzialmente due novità, l'incontro/Evento tra soci per vedere monete, sentire relazioni scientifiche in giro nei Medaglieri Italiani e una nuova Rivista e contributi più vari e divulgativi di più facile accesso e leggibilità. Siamo a dicembre, e non so quanto abbia inciso quella discussione, forse anche nulla, ma di certo le due novità, entrambe molto importanti si sono realizzate in poco tempo... Mi piace pensare che anche Lamoneta abbia avuto un minimo di influenza su queste innovazioni, d'altronde Lamoneta è proposta, innovazione, comunicazione, divulgazione e " innovare nella tradizione " sarebbe ed è credo l'ideale, lo dico da grande amante delle tradizioni ma che devono seguire i tempi, le esigenze, i cambiamenti... Roberto Ganganelli parla di rivoluzione in " Comunicazione ", forse la parola è forte decisamente, ma cambiamento, innovazione certamente questo si ; mi sembra che queste due novità Eventi e Riviste abbiano avuto un certo gradimento e forse erano tra i desideri di molti Soci e non Soci. Credo poi che due entità così diverse tra loro, come Lamoneta e SNI , una innovatrice, l'altra che rappresenta la tradizione numismatica possano tranquillamente collaborare e interagire tra loro, l'ho sempre sostenuto e credo che questo possa valere ancor di più oggi, ci furono in passato collaborazioni, mi auguro da numismatico presente in entrambe che possano continuare nel tempo con reciproche soddisfazioni, d'altronde ormai quanti sono i soci SNI su Lamoneta o quanti almeno la leggono anche se non iscritti a questo Network ? Tanti... Obiettivi e valori comuni, comunicazione, divulgazione, aprirsi verso i giovani, verso chi inizia....quanti aspetti su cui poter fare percorsi in comune....e su cui ragionare insieme...
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  44. Ciao Edoardo, vedo che hai già messo le mani avanti dicendo di avere già dei testi e di aver già letto Secondo me dovresti andare a vederle le monete, in negozi, mercatini, fiere anche senza comprarle; fatti e rifatti gli occhi, dormici sopra e poi rivaluta. Segui magari le varie aste per farti un'idea di che prezzi raggiungono le monete, guarda i prezzi di cataloghi e negozi, poi quando ti senti sicuro ed hai i soldi in tasca... ACCATTATILLA!!!
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  45. Questo è il numero 1 ....ma ci sarà anche un numero 2... E credo visto che questo è ormai fatto, cartaceo e spedizioni a parte, che si debba dare anche un messaggio comunicativo per l'imminente futuro... I contributi in formato elettronico devono essere inviati all'indirizzo mail [email protected] e devono pervenire entro il 31 agosto 2017. Le norme redazionali sono indicate nella terza di copertina e a queste gli autori dovranno attenersi. Vediamo se qualche Socio o non Socio della SNI vuole commentare ora o gli articoli del numero 1 o l'iniziativa in generale....visto poi che la Rivista si chiama Comunicazione, comunichiamo a questo punto....
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  46. Alcuni anni fa ho avuto la possibilità di scegliere tra l'Europa "in piedi" e il "Europa seduti" e ha preso quest'ultimo, il 1979 "Standing Europa" 1-ecu. Un interessante in lega... nella mano è una sorta di bronzo rosato. Purtroppo molti dei dettagli di questo pezzo sono oscurate dalla sua confezione, ma ho tenuto nella sua pliofilm originale. v. ------------------------------------------------- Some years ago I had a chance to choose between the “Standing Europa” and the "Seated Europa,” and took this one, the 1979 “Standing Europa” 1-ecu. An interesting alloy…in the hand it’s a sort of pinkish bronze. Unfortunately many of the details of this piece are obscured by its packaging, but I’ve kept it in its original pliofilm. v.
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  47. Riprendo la discussione per aggiungere la nuova sovrana "proof" prossimamente in vendita. Riprende il primo "San Giorgio" di Benedetto Pistrucci per celebrarne i duecento anni. Secondo me è magnifica (ma io sono di parte). Buona serata. E.
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  48. Ritieniti fortunato...., almeno hai avuto la soddisfazione di procurarteli personalmente.... Io ne ho abbastanza, ma non sono frutto del mio sacco... Con riferimento al tuo consiglio, l'ho chiesto oggi pomeriggio a Beppe il fruttarolo, il quale mi ha risposto che i rotoli di carta igienica li vendeva Giovanni il salumiere, ma non era sicuro se erano di Dante....
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