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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/12/16 in tutte le aree

  1. Grazie @Petronius arbiter ... a malincuore chiudo in quanto alla discussione manca il soggetto principale e pertanto sarebbe senza logica, spiace comunque per chi ha speso inutilmente il proprio tempo... in primis @Caio Ottavio...e gli altri utenti che hanno partecipato..
    3 punti
  2. Buonasera....bella la considerazione formulata. Personalmente ritengo che il "messaggio monetale" intrinseco ad ogni iconografia numismatica non sia mai casuale. Ogni comunità che sia riuscita a dotarsi di un sistema monetario ha via via stilizzato un messaggio che comunicava ben più del semplice valore economico intrinseco nelle sue monete, dove queste fungevano da strumento di scambio commerciale o di pagamento per le truppe. E in questo, credo che ogni comunità abbia volutamente espresso una serie di criteri/valori ben precisi. Ecco quindi che troviamo comunità rette da forme di potere assoluto che tendono ad esprimere iconografie con l'effigie del sovrano (imperatore, Re, Principe, ecc....) dove il fine propagandistico e/o l'ostentazione di potere affianca il valore economico della moneta, diventando a sua volta veicolo di potere ed affermazione sociale (sia interna che esterna - verso quei paesi con i quali i mercanti intrattengono scambi commerciali). Ma Venezia è una Repubblica, una sintesi quasi perfetta di un raffinato equilibrio di poteri (durerà quasi un millennio).......con un Santo che la protegge, ed a cui deve rendere omaggio e riconoscenza.....ma che deve contemperarsi anche con gli uomini che quella Repubblica la "costituiscono, formano e alimentano" (e quel simbolico "Doge" che la rappresenta nel mondo non può che esserne la miglior iconografia)......e c'è poi un messaggio di forza, potere e valore che ogni "moneta" deve contenere ben chiaro, oltre a quello intrinseco......e qui il Leone ottempera al meglio nel suo ruolo. Queste sono a mio modesto avviso le 3 principali "immagini" delle monete di Venezia, quelle che meglio devono esprimere e comunicare i "Valori" della Repubblica............poi, in via sussidiaria, si fanno comunque spazio altre iconografie a tutti ben note........ma credo siano, come dire, iconografie di contorno, perchè credo che in questo, Venezia non fosse seconda a nessuno...... Buonanotte a tutti i Veneziani, sperando che queste semplici considerazioni non abbiano sconfinato oltre il normale buon senso..... Paolo
    3 punti
  3. Ciao a tutti, purtroppo la moneta che posto è parecchio rovinata, sopratutto il rovescio è molto consunto, ma si tratta di un pezzo piuttosto raro, l'8 tornesi del 1816, Ferdinando IV con contorno rigato, che il Gigante riporta come R4 ed in effetti non è di così facile reperimento.
    2 punti
  4. Recentemente ho acquisito questa medaglia in bronzo di Pio VII Anno XX , Lavanda dei piedi, incisore Passamonti (R). In ottimo stato di conservazione, eccetto un piccolo colpetto a ore 10 del D/, sul R/ presenta evidentissimi segni di rottura del conio. Tale evento ha provocato un discreto rigonfiamento del metallo del campo di destra, per una diversa pressione sul tondello e si sono create eccedenze di metallo sia sul campo che sulla gamba del Cristo, come si può notare dalle foto eseguite al microscopio.
    2 punti
  5. Salve a tutti , sto facendo uno studio sui soldini IQDP genovesi , comunemente attribuiti a Valerando di Lucemburgo, e volevo sapere se vi sono noti ripostigli o ritrovamenti databili contenenti questi esemplari . Ho controllato anche fra tutti i ripostigli elencati nel nuovo MEC 12 ma, nulla . Grazie a tutti in anticipo per l'eventuale aiuto ! Matteo
    2 punti
  6. Buona serata. Le considerazioni che hai espresso sono piu' che condivisibili; credo anche che Venezia avesse un problema in piu', che era un "imperativo"; comunicare i "Valori" della Repubblica -come hai scritto- era essenziale per il fatto che le monete veneziane erano conosciute dall'India alla Spagna, dall'Africa al Baltico. Ovvio che l'iconografia non poteva essere "piaciona"........non potevano cambiarla ad libitum; anzi l'iconografia doveva essere ripetitiva, "ingessata" ai simboli conosciuti e conoscibili da un numero impressionante di persone, di razza, cultura, consuetudini, condizioni e lingua diversissime..... spessissimo analfabete; pensa a monete che ogni anno cambiavano iconografia. Che impatto avrebbero avuto queste monete nel mondo mercantile? Considerato che le informazioni viaggiavano al "rallentatore" su lunghe distanze, con quale fiducia quelle persone avrebbero accettato una moneta diversa dallo standard? Tante monete con iconografie belle e varie, che avrebbero appagato noi collezionisti, ma che avrebbero messo in difficoltà i fruitori dellepoca. Coniare monete ben accette dal mercato, significava coniarne molte e di conseguenza trarne un guadagno cospicuo. Saluti luciano
    2 punti
  7. Caro @Luca_AT per quanto riguarda la cronologia in dettaglio dei denari di Asti vediamo intanto se ci saranno novità dal nuovo MEC, che è appena uscito, e soprattutto come sarà motivata per le varie serie. Io non ho ancora visto il volume, ma da quanto ho intuito dalla relazione preliminare di Matzke al convegno di Taormina la successione dei denari di Genova, ad esempio, è simile alla mia del 2009 (ora rivista e ampliata*), ma la cronologia assoluta un poco tutta più arretrata, in quanto diversamente da me - sempre se ho ben compreso - Matzke non ritiene del tutto affidabili i singoli rinvenimenti in scavo in strati ben databili (penso perchè non essendo archeologo non sabbia bene valutare i contesti nei quali sono immobilizzati, ma è una mia opinione, da prendere come tale) e si basi soprattutto su ripostigli (che però, a causa di vari motivi sui quali non mi dilungo, difficilmente danno notizie utili a chiudere la cronologia dei denari di XII e buona parte del XIII secolo...) e su analogie formali e contatti stilistici, oltre che su eventuali documenti, ovviamente. Però aspetto di leggere il tutto, prima di farmi idee precise sugli argomenti: verba volant (e rischiano anche di essere mal comprese se ristrette nella comunicazione di sintesi in un convegno), scripta manent :). Un caro saluto MB * La mia nuova proposta per la seriazione dei denari di Genova, oltre che nuove indicazioni su mezzaglie, grossi e monetazione aurea della medesima zecca fino agli inizi del XIV secolo (ante Enrico VII), si possono leggere ora in M. Baldassarri, Coniazioni ed economia monetaria del Comune di Genova: dalle origini agli inizi del Trecento, in Quaderni Ticinesi - "Numismatica e Antichità Classiche” 45 (2016), pp.283-305.
    2 punti
  8. Oggi vi presento una testone di Paolo V che si inserisce con quello di Gregorio XIII con busto/presepe nel gruppo dei "brutti ma rari". La tipologia è quella con al rovescio la Beta Vergine in trono con il Bambino in braccio, il tutto su di una base quadrata con la scritta RO MA, affiancata dai Santi Pietro e Paolo. Tipo considerato solitamente almeno R2 nella variante più comune avente lo stemma al diritto sormontato da tiara e chiavi decussate con cordoni e fiocchi, legenda PAVLVS V PONT MA. La moneta che vi propongo è la macro-variante muntoni 82, caratterizzata da uno stemma diverso e soprattutto dalla presenza della data espressa in anno di pontificato (XI). Credo che questa variante possa considerarsi almeno R3 dato che personalmente ne ho censito un solo passaggio in asta, "tanto per cambiare" nella magnifica Kunst und Munzen XXI, lotto 397 (lotto multiplo dove erano presenti altri due testoni del Borghese che non si vedono spesso, per usare un eufemismo). Va però considerato che molti, collezionando per tipologia, potrebbero aver snobbato una variante come questa in favore di una conservazione migliore. Attendo vostre segnalazioni e commenti, un caro saluto, Antonio
    2 punti
  9. Ciao, sono d'accordo che si tratti di un tipo rarissimo, non ne ricordo passaggi nè ho foto in archivio, se capita a prezzo onesto di deve acquistare in ogni condizione ! Ho archiviato invece diverse immagini del tipo "non datato" più comune (Muntoni 81), ed una del tipo con anno XII, probabilmente altrettanto rara rispetto alla tua (Muntoni 82 a). Passò in asta Goldberg qualche anno fa: All'appello manca anche il tipo Muntoni 80, con al diritto lo stemma anepigrafe sostenuto da due angeli, il più suggestivo a mio parere; tipo questo ex-NAC (a meno dell'armetta in RO-MA, non presente sul M.80) : Ciao, RCAMIL.
    2 punti
  10. Approvo il metodo che si cerca di introdurre anche nelle valutazioni numismatiche, però poi ci darai la soluzione del problema? Ho letto pagine e pagine della discussione sul decagramma con la speranza di imparare qualcosa ma le evidenze di fusione (come anche quelle di coniatura) non sono state messe in evidenza. Il fine di queste discussioni è oppure no far crescere coloro che vogliono imparare? Parrebbe di no, potrebbero crescere i falsari insieme ai neofiti! Allora non mi è ben chiaro il fine. Tutti hanno il diritto di proteggere la propria professionalità, ne convengo, ma allora che senso ha stare a discutere se, anche quando si hanno in mano elementi risolutivi, questi non possano essere esplicitati? Non credo che screditare le capacità di giudizio o anche il metodo di analisi della parte contrapposta renda falsa una moneta genuina oppure il contrario. Il messaggio che rimane a coloro che cercano di avvicinarsi alle antiche è: "nemmeno chi le maneggia da anni è in grado di capire se una moneta è buona, nessuno è in grado di insegnarti nulla e comunque il falsario si aggiorna in continuazione, lascia perdere o mettiti in mano ad un guru per ogni acquisto". In tutte le altre sezioni il consiglio è di studiare prima dell'acquisto in questa è "lascia perdere nemmeno l'esperienza ti aiuterà". Un ultima domanda: perchè si deve presumere una moneta fusa finchè non si hanno evidenze di coniazione e non al contrario si debba presumerla coniata finchè non si hanno evidenze di fusione? Mi scuso se queste domande dovessero risultare banali ma, come anticipato, leggo per imparare. Buona giornata
    2 punti
  11. Sovereign "proof" Zecca: Royal Mint Llantrisant Metallo: Oro .917 Peso: 7,98 grammi Diametro: 22,05 mm Dritto : nuovo ritratto coronato della regina Elisabetta II rivolto a destra dell'incisore James Butler. Rovescio: San Giorgio che uccide il Drago di Pistrucci Contorno: Rigato Tiratura: 9.675 pz
    2 punti
  12. Ben venga un notiziario/bollettino che ospiti i contributi dei Soci ( e non) di tipo più divulgativo accanto alla 'revue' dedicata ai contributi scientifici. Il nuovo bollettino segue in qualche modo le tracce di quanto si fa presso ad es. la società numismatique francaise. Se la rivista scientifica rimane il cardine principale intorno cui ruota l'attivita' culturale principale delle grandi associazioni ( Royal Numismatic Society, quella Brlga, la francese e quella svizzera possono vantare periodici con quasi 200 anni di vita ! La RIN è' l'ultima nata con l'inizio delle attività nel 1888) alcune società si sono dotate di 'bollettini' dove raccolgono in modo più agile contributo maggiormente divulgativi che hanno il pregio di allargare L'audience delle associazioni e al contempo interagire in modo più interattivo con i propri Soci. ilBollettino e visite culturali sono due novità' accolte dalla SNI che si è' come abbiamo visto aperta a considerare strumenti e programmi che possano soddisfare le esigenze dei suoi affiliati. In realtà' la SNI organizzava già' eventi culturali assai interessanti negli anni Sessanta e Settanta anche se poi take consuetudine era caduta un po' nell'oblio. Più' recentemente l'esempio di associazioni consorelle e L'entusiastico responso di diversi soci nonche' le richieste giunte anche attraverso il forum ha perorato il caso di reintrodurre tale consuetudine e va dato merito al Consiglio della SNI di aver sostenuto tale iniziativa. Dopo la bella esperienza di Pisa la prossima tappa è' Finale Ligure con la collaborazione degli attivissimi ed espertissimi soci della Liguria che gestiranno assieme a noi L'evento. Successivamente già' un altro paio di appuntamenti, assai promettenti sono in gestazione ma per ora c'è' tempo gustiamoci cosa c'è' nel piatto.... la scelta di privilegiare per il momento appuntamenti e visite 'fuori porta' vuole essere un invito s coinvolgere quante più' realtà possibili. Non dimentichiamo che la società' è' un sodalizio nazionale ed è' naturale che cerchi di raggiungere quanti più appassionati sparsi sul territorio estendendo anche regionalmente - ove possibile - le sue attività . ben vengano quindi attivita' anche di altri gruppi e associazioni che possano complementarne le finalita' dato che le risorse sono per forza di cose limitate e la società non può essere presente dappertutto. A questo riguardo la visita all'Ambrodiana , recentemente proposta è organizzata dall'attivissimo Danbene ne è' un esempio particolarmente calzante. La collaborazione diretta o indiretta tra SNI e il Forum - o meglio i suoi partecipanti - ha già' alcuni anni, risalendo a quanto fatto insieme con il concorso per giovani numismatici Nino Rapetti - il primo del suo genere - cui, sono seguite, mi compiaccio, molte iniziative similari che hanno esteso, indipendentemente dalla SNI, le iniziative verso i giovani. Ma oltre le iniziative comuni l'importante a mio avviso è' questa osmosi, questo interscambio che si è' creato tra le varie istituzioni e organizzazioni. Dopo la crisi dei Circoli e dell'associazionismo che ha caratterizzato gli ultimi decenni e che aveva portato alla scomparsa di numerose realta' ( con innumerevoli lamentele e deprofundis - ma scarse iniziative operative) si può' dire che oggi assistiamo ad una rinascita di iniziative a favore della numismatica spinte da un rinnovato interesse e soprattutto che si avvalgono di strumenti di aggregazione nuovi e innovativi ( il Forum e i vari siti culturali ma anche commerciali) che ha saputo coinvolgere ed aggregare molti, moltissimi appassionati, tra cui anche giovani validissimi la cui passione ed impegno sono encomiabili. Tutto questo è' accaduto senza stravolgere o seppellire il vecchio - la tradizione - ma prendendone spunto, e anzi espandendo e rafforzando, estendendolo, quanto c'era già' costruendo su di esso. Non c'è' stato bisogno di alcuna rottamazione, nuove realtà e quelle più tradizionali procedono fianco a fianco , collaborando, a volte confondendosi, altre restando ben separate , ma procedendo insieme per far conoscere e apprezzare sempre meglio la bellissima storia di questa disciplina.
    2 punti
  13. Partendo dall'annuncio di @supercapanera che cercava collezionisti per scambi in provincia di Como mi è venuta in mente una mezza idea per proporre un nuovo approccio alla questione scambi qui sul forum e dare nuovo impulso alla sezione. Di solito infatti si parte PRIMA dall'annuncio di scambio sul forum e solo POI, magari casualmente, si scopre che lo scambiatore è della stessa zona e si procede con lo scambio a mano (come talvolta è capitato anche a me qui sul forum). Questo approccio, soprattutto nelle zone in cui i circoli numismatici "fisici" non ci sono o sono poco frequentati, è chiaramente conseguenza del fatto che si è portati erroneamente a pensare che "l'altro" collezionista sia necessariamente lontano geograficamente. Si entra quindi automaticamente nell'ordine di idee che l'unica e primaria possibilità di scambio sia offerta dal contatto postale (di cui il forum e il mezzo telematico sono la moderna propaggine) mentre immagino che per un collezionista che frequenti circoli fisici lo scambio postale sia solo UNA ulteriore e SECONDARIA possibilità rispetto al contatto di persona che per ovvi motivi è un modo nettamente più semplice, veloce ed economico (visti i sempre maggiori costi postali) per organizzare i propri scambi. Avevo pensato quindi di organizzare (non so bene come, devo decidere) delle macro discussioni su base regionale/provinciale in cui il collezionista può indicare la propria disponibilità. In questo modo quindi il collezionista che apre la sezione oltre a trovare il solito annuncio di Tizio o Caio "scambio monete " potrebbe trovare l'annuncio "Scambio MARCHE" , "Scambio COMO", "Scambio ROMA", "Scambio UMBRIA", etc etc con indicati una serie di utenti di quella zona che vogliono essere contattati con magari indicato sinteticamente il genere di monete a cui sono interessati (mondiali, Regno, Euro, etc etc) Che ne pensate? Saluti Simone - Curatore della sezione "Scambi"
    1 punto
  14. Buona Domenica Venezia è una città sul mare, o meglio tra mare e laguna; il suo potere è sempre stato correlato alla sua marineria ed all'intraprendenza dei suoi marinai che, con le loro navi, sotto la protezione della bandiera marciana, hanno fondato un impero durato secoli. Eppure, escludendo le oselle, le loro navi sono quasi sempre state avulse dalla monetazione. Unica eccezione è una moneta coniata per il Levante; il "Leone per le Provincie Marittime" ed i suoi sottomultipli, subito chiamata, appunto, Galeazza. Monete peraltro R3/R4........ Poche volte sono state inserite come sfondo in alcuni ducati con S. Giustina, ma comunque sempre eccezioni. Perché secondo voi? Di seguito un quarto di Galeazza saluti luciano
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  15. Buonasera, all'asta n.2 di Numismatica Picena, battuta sabato scorso, c'era un grosso di Genova, classificato da Baldassarri/Ricci come I.III.4, e dato come "grosso da 6 tardo" (1260/70 - 1280). Ecco la foto del pezzo in asta: Cercando un po' in rete ho trovato un esemplare della stessa tipologia, battuto da CNG qualche anno fa. Eccolo: Le due monete provengono indubbiamente da conii diversi, eppure entrambe presentano gli stessi curiosi segnetti sia al dritto che al rovescio. Al dritto, subito dopo la croce di inizio legenda, c'è una specie di sottile cuneo che parte dal circolo cordonato e va verso l'alto. Ecco il particolare a confronto: Al rovescio, all'estremità uno dei bracci della croce, c'è un segno a forma di lambda (o forse di "<", se l'orientamento corretto è ruotato di 90 gradi in senso antiorario). Eccolo: A prima vista sembrano segni casuali, come graffi o imprecisioni del conio, ma non è strano trovarli entrambi su due monete da conii diversi? Che ne pensate? Grazie ed un cordiale saluto Paolo
    1 punto
  16. ......ciao Matteo..spergo tutto béne per te.... ô sempre un'occhio su la moneta.it....
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  17. ciao a tutti, allego il mio "San Giorgio e il drago", 15 soldi Veneziani per la scuola di san Giorgio degli Schiavoni. con relativa discussione, per chi volesse approfondire. L.
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  18. Spighe di grano progenitrici dei burattini...
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  19. Il Giulio con stemma della 1º serie anno 1590 è classificato meno raro degli altri anni 1591-92 R2. Quello più raro con stemma è il 1599 R4 e il 1602 R3. "Da catalogo Pucci" La moneta illustrata si può classificare MB con un valore di circa 150 euro.
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  20. @Alessio91 .. spero che vorrai rimettere le immagini della moneta con la quale hai aperto la discussione. Non mi pare corretto nei confronti del forum e soprattutto non rispettoso nei confronti di coloro che hanno utilizzato il loro tempo per darti una risposta.
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  21. Ritorno solo ora a visualizzare questa discussione e noto con mia grande sorpresa che @Alessio91 ha tolto tutte le foto che aveva messo e ha cancellato il testo del suo secondo messaggio dove diceva di essere sicuro che si trattava di una moneta in argento. Sinceramente non capisco il motivo di un tale comportamento. Come si può continuare una discussione alterata in un simile modo? Io non avevo null'altro da aggiungere, ma per chi legge o partecipa adesso, cosa si trova a vagliare? Un bel niente? Boh, onestamente sono perplesso...
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  22. Come per tutte le monete il prezzo dipende dalla conservazione. E poi non vanno confuse le stime d'asta dalle aggiudicazioni
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  23. Altra cosa da escludere con una certa fermezza sono i fichi, famosi per l'episodio di Catone il Censore, strenuo propugnatore della sua distruzione di Cartagine. Catone si presentò al Senato con una cesta piena di fichi. Già molte volte il vecchio Senatore aveva cercato di convincere l’organo supremo della Repubbica a muovere nuovamente guerra contro Cartagine, la potente città di origine fenicia posta sull’altra sponda del Mediterraneo. Ma i suoi colleghi erano restii a scendere in guerra nuovamente, e per la terza volta, contro i Punici. Catone fece distribuire i fichi ai senatori, che apprezzarono e ringraziarono. Poi Catone prese la parola, e domandò se i fichi erano sembrati abbastanza freschi. Tutti ne convennero, e allora Catone tirò fuori l’asso dalla manica: i fichi erano stati raccolti a Cartagine, ed erano, fuor di dubbio, freschi. Con ciò il Senatore aveva dimostrato la pericolosa vicinanza della città nemica. Catone ripetè ancora con veemenza il suo “Delenda Carthago!”, ma questa volta il Senato non potè che essere d’accordo con lui. Il viaggio di una pianta aveva cambiato la Storia.
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  24. Il fatto che abbiano tutte gli stessi conii non indica necessariamente che sono false. Bisogna dimostrare la falsità di una, allora sì anche le altre lo sono. Arka
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  25. gli esperti di metallurgia sul forum sono centurioneamico e mariov60 (quelli che mi ricordo, gli altri non si offendano). Perche' invece di continuare la polemica innescata su un'altra discussione (quella del deca di ebay), non aspettiamo il loro intervento ? Chi vi legge non capisce!!!!! Poi perche' non si puo' chiedere un parere su una foto fatta al microscopio ? Per me e' una cosa lecita e un ottimo spunto per una discussione. Chiaro che c'e' sempre chi vuole la pappa pronta per poi sputarci sopra o chi si prende troppo sul serio e non vuole rischiare di sbagliare neanche su un dato parziale..... ma non temete: vi perdoneremo se sbaglierete Io, da bestia, mi sbilancio: le crepe sono poco credibili, sembrano quasi rifuse. Ache le corrosioni non mi piacciono: troppo stacco tra il piano integro (intatto e lucidissimo) e i crateri profondi.
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  26. carlino di Afonso I d'Aragona 1442-1458, zecca di Napoli, sigla S dello zecchiere Senier, PR 3e, MIR 54/6
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  27. Possiamo intanto dire che nei cinque gruppi enriciani cronologicamente avviene un fenomeno di svilimento del denaro nel tempo. Si abbassano progressivamente il peso e il titolo, la stessa fattura diviene sempre più grossolana e la moneta subisce una degenerazione nel tipo che si evidenzia dal quarto tipo in avanti . Il tondello diventa squadrato anche a seguito delle esigenze produttive che portavano a essere ritagliati con le forbici dalle lastre di metallo in una forma quadrata rifinita poi agli angoli col martello. E mentre la produzione aumentava, aumentano anche le imitazioni e le contraffazioni su una moneta che però rimaneva immobilizzata nel tipo perché politicamente e commercialmente non era opportuno toccare una moneta affermata, conosciuta, che circolava e che era meglio non toccare nell'iconografia perché ormai l'utilizzatore era abituato a questa tipologia. In tutto questo per i riconoscimenti, oltre all'epigrafia, al peso, al diametro, al titolo, alla forma del tondello si inseriscono altre caratteristiche che potranno essere utili per stabilire una catalogazione e la cronologia. Magari si possono vedere meglio quelle del denaro che ho postato prima del terzo tipo e che comunque sono anche riassunte nelle tabelle citate.
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  28. La moneta in questione è perfettamente leggibile, non presenta incrostazioni o punti di corrosione potenzialmente pericolosi per cui ritengo che questa moneta sia da lasciare così com'è. Non lasciarti catturare dall'illusione di poterla migliorare....ogni intervento sarebbe "per sottrazione" e quindi potenzialmente negativo. Ciao Mario
    1 punto
  29. @Latino la tua moneta è impreziosita da tracce di iridescenze che vanno formandosi. Per quel che concerne l'interesse duraturo verso la Numismatica ognuno può rispondere per sé.Ti chiedevo spiegazioni circa il tuo persistente interesse verso la Numismatica perché determinate motivazioni potrebbero essere di aiuto a molti evitando che spendano soldi e,dopo un paio di anni,svendano il tutto perché la voglia di collezionare è cessata. Sarebbe utile che i"veterani"del collezionismo numismatico spieghino nei loro post le motivazioni che fanno sì che continuino a collezionare a distanza di anni. Salutoni odjob
    1 punto
  30. In effetti, a guardarla a primo acchitto la mia non è certo un buon aspetto, ringrazio tutti voi che state investendo il vostro prezioso tempo per farmi capire qualcosa su questa monetazione di cui sono proprio a digiuno (quindi epigrafare una moneta del genere almeno per me non è affatto banale, già è tanto capirne la disposizione della legenda...) Purtroppo adesso non ho la calma e il tempo necessario per dedicarmi interamente a questa interessantissima discussione, nel pomeriggigio di oggi sicuramente ci rifletteró accuratamente, nel frattempo vi pongo un quesito spontaneo: perché (tra l'altro, proprio come accade per le vicereali di Napoli) la maggior parte di monete della tipologia è in bassa conservazione o comunque quasi mai ben leggibile? C'è qualche altro fattore oltre la loro oggettiva antichità che ne determina le attuali condizioni? (Comunque la scelta dei miei denari è stata un po "fortuita", essendo profano di questa tipologia ho preferito puntare alla quantità piuttosto che alla qualità, che non è neppure molto scadente, semmai più in là punteró anche sul bell'aspetto[emoji6]).
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  31. Da quel che mi risulta dai cataloghi consultati, come ho già scritto nel mio messaggio precedente, non esiste per Amalfi un tarì con S: non corrisponde a nessun sovrano che vi abbia emesso moneta. Quindi escludo che ci troviamo di fronte ad una tipologia mai censita per i motivi che ho già esposto nel mio precedente messaggio e che non sto qui a ripetere. L'altro lato è stato già postato da Alessio91 al post #6 (forse ti sarà sfuggito) e non corrisponde al R/ di un tarì amalfitano di epoca normanna di Ruggero II (portano la croce e non il globetto), mentre il D/ con lettera è proprio del periodo normanno. Qualcosa quindi non va ed è palese.
    1 punto
  32. Ciao @Alessio91, ho forti dubbi sulla genuinità di questa moneta per diversi motivi: 1) dovrebbe riprodurre un tarì di Amalfi dal modulo largo, quindi di periodo normanno. Dai cataloghi da me consultati non risulta nessun tarì con lettera S. Ci sono tarì amalfitani che presentano una R al centro del D/ e una croce al centro del R/ e sono attribuiti a Ruggero II. Ma non ci sono riscontri di un tarì con S invece di R. La R sta per Ruggero, ma la S? Non credo corrisponda a nessun sovrano che abbia mai battuto moneta ad Amalfi. 2) La piccola croce che si trova nel giro più esterno di legenda cufica al D/ (dal lato della S per intenderci) non dovrebbe essere lì: le legende cufiche nei giri sono continuative per queste tipologie, senza croci (mi sembra di vederne un'altra anche al R/, ma sta comunque nel posto sbagliato). La croce dovrebbe stare nel campo dov'è invece il globetto al R/ (il globetto era caratteristico del periodo ducale, non del periodo normanno!); 3) L'aspetto generale della moneta non mi dà una buona impressione: non sembra coniata ed ha i rilievi piuttosto impastati (fusione? Non saprei sbilanciarmi con queste foto); 4) Il metallo di un tarì non dovrebbe essere argento: i tarì autentici erano d'oro, con una composizione della lega che variava di molto. Ad Amalfi si coniavano tarì con lega composta, in media, da 41,6% di oro, 41,6% di argento e 16,8% di rame. Come fa ad essere in argento una moneta simile? Non credo che questa impressione sul metallo deponga a favore della sua autenticità. Piuttosto, credo si tratti di una "rarità" ibrida studiata a tavolino, tesa ad ingannare qualche facoltoso collezionista del tutto ignaro di questa tipologia monetale: il D/ con S (di cui non vi è traccia nella monetazione normanna amalfitana) o altra lettera e il R/ con globetto non hanno alcun senso insieme e mi portano a sostenere la conclusione di cui sopra. Queste monete possono a volte risultare semplici da riprodurre, anche con una certa perizia: non è inusuale trovare buone copie fatte con metallo autentico anche tenuto conto del valore numismatico della moneta sul mercato in rapporto al quantitativo di fino usato nella lega.
    1 punto
  33. Il timbro postale sembrerebbe di fine '800 inizi '900, forse la banconota è stata ritagliata da uno di quei manifesti che annunciavano la fine del corso legale di alcune banconote (tipo questo che rimetto di seguito). I manifesti più datati, al momento non li ho trovati nel web ma li ho visti nel corso del tempo, riportavano sui biglietti proprio la dicitura "Annullato" in rosso.
    1 punto
  34. da levantinofilo quale sono (ho coniato un nuovo termine? ) non posso che apprezzarla, vieppiù. Fa parte dei miei "vorrei ma non posso"... ricordo però che rappresentazioni di galeazze ricorrono in alcune oselle e anche in alcune Giustine del primo periodo. Tutte sempre eccessivamente rare, è vero. Perché non fossero rappresentate più comunemente sulle monete veneziane, non saprei. Forse l' arzanà dei veneziani era già sufficientemente conosciuto come potenza militare e commerciale, e non era necessario ribadirlo sulle monete. Per assurdo, credo sia lo stesso motivo per cui (a memoria) non abbiamo una rappresentazione sulle monete del Bucintoro, se non -forse- su qualche osella tarda. Interessantissima discussione comunque, Luciano..
    1 punto
  35. @supercapanera Se pensi che la sezione "Scambi" sia più funzionale alla tua richiesta sposto lì questa discussione. Oltretutto trovo la tua idea e questa discussione molto interessante per proporre un nuovo approccio alla questione scambi qui sul forum e dare nuovo impulso alla sezione. Potete leggere qui la proposta: Saluti Simone - Curatore della sezione "Scambi"
    1 punto
  36. Oltre alla Sambon (1897) e alla Sambon - Giliberti (Canessa 1921) ho trovato un terzo esemplare, molto bello, nella celebre collezione Catemario esitata da SPINK-TAISEI asta 52 , part 2, 27 ottobre 1994 a Zurigo. Il lotto è il 927 descritto come : Landolfo II e Pandolfo principi 938-943 mezzo denaro LAN=PRI nel campo PAL=PRI nel campo CNI 1 Rep. 483 Rarissimo. Molto bello stima 1000 la moneta è fotografata, purtroppo non è riportato il peso. Inoltre ti suggerirei di dare un'occhiata alla vendita della coll. Cappelli, esitata da NAC se non ricordo male. Per un'i^ndagine piu' esaustiva ti consiglio di contattare la SNI che ha una grande apparato di cataloghi di vendita di riferimento e fanno un davvero un ottimo servizio di ricerca (puoi rivolgerti al Bibliotecario Giuseppe Girola a mio nome se ti fosse utile) . Buona ricerca!
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  37. Ciao a tutti, Nella mia collezione tipologica di valute mondiali (ossia monete da 1 dollaro, 1 marco, 1 peseta, 1 franco etc etc) mi è sembrato simpatico e interessante inserire anche un qualcosa che rappresentasse la valuta antesignana dell' EURO ossia l' ECU (European Currency Unit). A molti, magari più giovani, questa sigla potrebbe non dire niente ad altri potrebbe far correre un brivido sulla schiena visti i "famigerati" mutui in ECU che erano agganciati a questa moneta di conto (a tasso piuttosto variabile quindi) rimane il fatto che l'introduzione dell'ECU gettò le basi per lo sviluppo della valuta comune europea. Ufficialmente però l'ECU non fu mai una moneta coniata ma solo una moneta di conto, tuttavia ho trovato queste due belle medaglie di grosso modulo (41 mm e 34 g. di peso) coniate ufficialmente dalla Zecca di Parigi nell'ambito di una serie annuale e incise tutte da P. RODIER che mi sono sembrate molto rappresentative del concetto "ECU". La prima è del 1988 e rappresenta tutte le 10 valute che in quel preciso momento facevano parte del paniere ECU e al centro i due Paesi che vi si apprestavano ad entrare ossia Spagna e Portogallo. Quella del 1989 invece raffigura le 12 valute che hanno costituito il paniere finale. (Da notare che rispetto all'ECU poi alla fine nell'Euro non aderirono nè UK nè Danimarca) Per maggiori informazioni: https://it.wikipedia.org/wiki/Unità_di_conto_europea Saluti Simone
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  38. Cari, sul presupposto che sapendo aspettare e guardandosi un pò in giro, tante volte si compra persino al 50% del valore di catalogo, stavo pensando che - mediamente - le serie divisionali della Repubblica tengono bene (meglio) il prezzo d'acquisto pagato. O forse, si comprano "peggio". A es., nessuno ci regala il 1988, il 1995 ecc. e se li abbiamo comprati a giusto prezzo non c'è rischio oggi o domani di doverli svendere più di tanto. Anzi: mi allargo e oserei dire che quasi tutti noi (piccoli collezionisti) abbiamo pagato i divisionali che abbiamo quasi lo stesso prezzo, né troppo, né troppo poco, secondo ovviamente l'anno che stiamo considerando. Invece, per le singole monete sino al 1967, c'è una maggiore varietà. Includo nel discorso anche il 1946 e le monete R2. Capita di comprare le singole monete a buon prezzo, altre volte invece se proprio si vuole completare una casella magari si pagano un pò care e in quel caso molto vicine al valore di catalogo. Soprattutto, non è sempre detto che - a volerle cedere - rientreremo dei soldi spesi. Temo che un divisionale, in questo, dia più sicurezza. Nel senso che si trova facilmente qualcuno che desidera acquistarlo. Al contrario, io posso aver preso - che so - una moneta periziata in alta conservazione a poco prezzo, ma essa potrebbe non interessare gran ché a nessun altro.... Parlo della repubblica, non di altre monetazioni ovviamente. Concordate o la mia esperienza è troppo limitata e ho fatto conclusioni semplicistiche?
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  39. Fantastico, petronius, non lo sapevo! Un ritrovamento simile è davvero eccitante per uno studioso della Guerra fredda oltre che collezionista come me! Il fatto che questa valuta fosse espressa in złoty ed emessa dalla Banca Nazionale Polacca mi fa pensare che non fosse una valuta autonoma ma proprio una serie speciale di złoty polacchi emessi per le zone occupate che si sarebbero eventualmente assegnate al controllo dell'esercito polacco. Questo non deve stupire: è un po' lungo da spiegare, ma la Polonia pur essendo un satellite sovietico, come tutti gli altri paesi del Patto, aveva un ruolo molto importante nei piani di sfondamento delle linee in Germania, insieme alle forze armate della DDR e della Cecoslovacchia (oltre naturalmente a quelle sovietiche). A questo punto è possibile che esistano altre serie di banconote simili, soprattutto sovietiche, tedesche orientali o cecoslovacche. Non credo, perchè la NATO aveva una dottrina militare "difensivista" che prevedeva possibilmente di fermare l'attacco dall'est sul territorio tedesco occidentale, pur colpendo anche in profondità l'est con missili e aerei. Ma c'è stato qualcosa di simile con i francobolli, per motivi opposti. La Danimarca produsse una serie d'emergenza che sistemò in alcuni punti segreti del suo territorio, da usare in caso d'invasione del Patto. Ma non so se qualcuno avrebbe fatto in tempo a spedire lettere... perchè molti dei piani d'invasione prevedevano una rapida avanzata in Danimarca, se necessario aprendosi la strada a colpi di bombe atomiche tattiche.
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  40. Ha una patina superba; il bellissimo diritto fa passare in secondo piano i rilievi un po' troppo levigati del rovescio...
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  41. Posto quest'articolo di interesse numismatico (solo in parte) e socio-economico che ha dei risvolti tragici. 500 e 1000 rupie
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  42. Alain ti ringrazio per aver condiviso i miei elogi a questo lavoro. Se proprio devo aggiungere qualcosa al tuo post ... "...un profano come me..." ... aggiungici al limite un "per il lasso temporale interessato dall'articolo" : trovarne di "profani" come te![emoji2] [emoji2] [emoji2] Ciao Illyricum
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  43. Riordinando le monete dei Savoia ho deciso di mostrarvi questa monetina per avere un vostro graditissimo parere sulla conservazione e valore onde classificarla al meglio. Un grazie sentito a tutti coloro che interverranno.
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  44. C'è consenso, apprezzamenti sicuramente, un po' meno loquacità direi ... Facevo oggi una riflessione, da Lamonetiano e da socio SNI, posizione d'altronde di molti qui sul forum, in fondo si è poi avverato quello che venne consigliato e chiesto in una discussione qui sul forum mi sembra a maggio, in cui si chiedevano essenzialmente due novità, l'incontro/Evento tra soci per vedere monete, sentire relazioni scientifiche in giro nei Medaglieri Italiani e una nuova Rivista e contributi più vari e divulgativi di più facile accesso e leggibilità. Siamo a dicembre, e non so quanto abbia inciso quella discussione, forse anche nulla, ma di certo le due novità, entrambe molto importanti si sono realizzate in poco tempo... Mi piace pensare che anche Lamoneta abbia avuto un minimo di influenza su queste innovazioni, d'altronde Lamoneta è proposta, innovazione, comunicazione, divulgazione e " innovare nella tradizione " sarebbe ed è credo l'ideale, lo dico da grande amante delle tradizioni ma che devono seguire i tempi, le esigenze, i cambiamenti... Roberto Ganganelli parla di rivoluzione in " Comunicazione ", forse la parola è forte decisamente, ma cambiamento, innovazione certamente questo si ; mi sembra che queste due novità Eventi e Riviste abbiano avuto un certo gradimento e forse erano tra i desideri di molti Soci e non Soci. Credo poi che due entità così diverse tra loro, come Lamoneta e SNI , una innovatrice, l'altra che rappresenta la tradizione numismatica possano tranquillamente collaborare e interagire tra loro, l'ho sempre sostenuto e credo che questo possa valere ancor di più oggi, ci furono in passato collaborazioni, mi auguro da numismatico presente in entrambe che possano continuare nel tempo con reciproche soddisfazioni, d'altronde ormai quanti sono i soci SNI su Lamoneta o quanti almeno la leggono anche se non iscritti a questo Network ? Tanti... Obiettivi e valori comuni, comunicazione, divulgazione, aprirsi verso i giovani, verso chi inizia....quanti aspetti su cui poter fare percorsi in comune....e su cui ragionare insieme...
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  45. Salve a tutti, dopo la presentazione comincio subito con alcune domande, e ovviamente i doverosi complimenti per tutti i partecipanti a questo forum che gia da un po di tempo seguo come "esterno". Dunque io parto da una discreta collezione di monete moderne regalatami da mio nonno, con alcuni libri a riguardo. Dopo una leggera visione delle monete dei vari periodi, devo dire mi sono accorto che apprezzo molto quelle bizantine e quelle rinascimentali. Ho acquistato alcuni manuali a riguardo, la mia domanda ora è sono uno studente quindi ho un budget discreto e non molto ampio, mi conviene cominciare una collezione di questi periodi o uno dei due, e se si quale sarebbe la zecca meno costosa? In poche parole da dove cominciare una collezione di questo tipo e se mi è conveniente per il budget da me a disposizione. Grazie a tutti in anticipo per l attenzione
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  46. Questo è il numero 1 ....ma ci sarà anche un numero 2... E credo visto che questo è ormai fatto, cartaceo e spedizioni a parte, che si debba dare anche un messaggio comunicativo per l'imminente futuro... I contributi in formato elettronico devono essere inviati all'indirizzo mail [email protected] e devono pervenire entro il 31 agosto 2017. Le norme redazionali sono indicate nella terza di copertina e a queste gli autori dovranno attenersi. Vediamo se qualche Socio o non Socio della SNI vuole commentare ora o gli articoli del numero 1 o l'iniziativa in generale....visto poi che la Rivista si chiama Comunicazione, comunichiamo a questo punto....
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  47. Vedo un grande consenso a questa nuova iniziativa editoriale e me ne rallegro, certamente si può dire qualcosa di più almeno a livello personale. Dice giustamente Simone nel precedente post sui lamonetiani, c'è molta Lamoneta in tutto questo, nella redazione ma soprattutto negli autori possiamo ben dire che almeno 8 su 10 lo sono e alcuni coinvolti decisamente anche con incarichi e responsabilità. E scrivendo ora su Lamoneta questo non può che far piacere... Quando c'è un nuovo prodotto editoriale in numismatica non si può che esserne contenti, Roberto Ganganelli parla di rivoluzione nella comunicazione, di passo verso il futuro, di divulgazione ad ampio raggio. Certamente è un passaggio importante per la SNI che raccoglie le richieste di tanti appassionati e iscritti, in primis con gli Eventi organizzati in giro per i Medaglieri italiani con incontri con tutti, soci e non soci e ora con una nuova rivista che ha caratteristiche diverse dalla RIN, con contributi importanti divulgativi o presentazioni anche brevi di carattere scientifico, monete inedite, varianti, documenti non conosciuti .... Credo sia un buon prodotto, leggibile, vario, per tutti, che può spaziare dalle monete italiane a quelle estere di ogni epoca, alle medaglie, tessere, gettoni ( non a caso mi sono cimentato proprio sui gettoni ). Siamo nella divulgazione che credo porti alla crescita di conoscenze e di nuove future passioni, siamo nel fornire il prodotto a tutti in formato digitale, ma siamo anche nel fornire ai soci che devono avere un giusto riconoscimento oltre a quelli che ci sono già di averlo in formato cartaceo a casa. E personalmente credo che ad un autore attuale e futuro, a un socio non possa che far piacere avere a casa una rivista da sfogliare e mettere in biblioteca.... Ma poi giustamente bisogna anche leggerli ....in fondo è poi un numero 1....
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  48. Alcuni anni fa ho avuto la possibilità di scegliere tra l'Europa "in piedi" e il "Europa seduti" e ha preso quest'ultimo, il 1979 "Standing Europa" 1-ecu. Un interessante in lega... nella mano è una sorta di bronzo rosato. Purtroppo molti dei dettagli di questo pezzo sono oscurate dalla sua confezione, ma ho tenuto nella sua pliofilm originale. v. ------------------------------------------------- Some years ago I had a chance to choose between the “Standing Europa” and the "Seated Europa,” and took this one, the 1979 “Standing Europa” 1-ecu. An interesting alloy…in the hand it’s a sort of pinkish bronze. Unfortunately many of the details of this piece are obscured by its packaging, but I’ve kept it in its original pliofilm. v.
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