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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/18/16 in tutte le aree

  1. Carissimi trascorrerò le Festività all'estero e non avrò modo di collegarmi con il forum per qualche tempo. Approfitto per fare gli Auguri a tutti i medievisti della sezione e ai lamonetiani in generale. Sperando di fare cosa gradita invio l'immagine di un denaro paparino (zecca di Viterbo) molto particolare (forse unico) andato in vendita su Hatria Numismatica tempo fa. Cari saluti a tutti
    7 punti
  2. Molti uomini vissuti nell’ antica Roma sono ricordati dai contemporanei , tramite i loro scritti giunti fino a noi , per svariati motivi ; uno di loro in particolare ci e’ giunto per un motivo culinario , parlo di Lucio Licinio Lucullo , del quale ancora oggi , quando si vuol gratificare un eccellente pranzo o cena , si e’ indotti a definirlo un “pranzo luculliano” , intendendo un convivio di pietanze rare , varie e abbondanti . Naturalmente Lucullo e’ ricordato anche come eccellente generale che combatte’ e vinse in Oriente contro Mitridate VI , Re del Ponto e contro Tigrane II , d’ Armenia , pero’ e’ forse piu’ ricordato e noto come un “buongustaio” , attivita’ che intraprese con passione dopo il suo ritiro dalla politica e che pote’ sviluppare a causa degli immensi patrimoni acquisiti a seguito delle campagne militari . Plutarco ci tramanda le pietanze tipiche di un pranzo “luculliano” : “Vi erano d’ obbligo come antipasti : frutti di mare , uccellini di nido con asparagi , pasticcio d’ ostrica , scampi . Seguiva poi il pranzo : petti di porchetta , pesce , anatra , lepre , pavoni di Samo , pernici di Frigia , morene di Gabes , storione di Rodi , seguivano : formaggi , frutta , dolci e vini” Lucullo fu noto per essere stato anche tra i primi Romani a farsi costruire un Mausoleo all' interno della sua Villa o nel suo Horto , infatti quando Lucullo mori’ nel 56 a.C. , Plutarco racconta che il popolo avrebbe voluto farlo seppellire in Campo Marzio a spese pubbliche , ma il fratello Marco e il figlio rifiutarono l’ offerta poiche’ la sua tomba era gia’ stata costruita , forse da Lucullo stesso , nella sua tenuta (Villa od Horto) che si trovava presso Tuscolo , vicino l' odierna Frascati , occorreva pero’ l’ autorizzazione alla sepoltura , che avvenne , all’ interno della tenuta privata . Questo Mausoleo esiste tutt’ ora sulla Via Tuscolana ed e’ noto come Torre di Micara , questo Mausoleo e’ stato identificato come la tomba di Licinio Lucullo in base a testimonianze epigrafiche trovate nella zona che attestano appartenente ai Licinii Luculli ; il Mausoleo e’ del tipo classico a tamburo il cui diametro e’ di 29 metri , nel medioevo fu trasformato in Torre di difesa dalla Famiglia Micara , da cui il nome attuale Torre di Micara . In foto il rudere del Mausoleo di Lucullo .
    5 punti
  3. Eccomi con una corona di Giorgio IV, credo sia il tipo più comune, mi piaceva ( e piace ) per la conservazione davvero alta e la patina leggera violacea e iridescente che si sta formando qua e là. Non credo siano affatto monete difficili da trovare, anche lo Spl o Fdc con la dovuta spesa si trovano. Pareri e opinioni di qualsiasi genere sono ben accette, saluti e grazie.
    4 punti
  4. Questa volta col sottoscritto
    3 punti
  5. E qui una parte della squadra del Cordusio stamattina, gran bella squadra....
    3 punti
  6. 3 punti
  7. É normale che li presenti solo da un lato perché se poggi il tondello su una superficie piatta e lo percuoti dall'altra col martello i segni saranno solo su un lato... Evidentemente il fatto che quel lato sia quasi sempre quello di LVCA deve avere una qualche relazione con l'ordine dei coni: forse può significare che il monogramma fosse la pila mentre LVCA il torsello...
    3 punti
  8. Complimenti @rcamil per questo post interessante. Ho trovato questa discussione mentre stavo cercando di capire se mi sono imbattuto (a me sembrerebbe proprio di sì) in un falso d'epoca del 2 Carlini 1796 da te citato, allego una foto. peso 4.26g diametro 26.06 mm grazie ciao Valerio
    3 punti
  9. Oramai è ora degli Auguri!!
    2 punti
  10. No, è Atalarico. Adesso non ho sottomano il Metlich ma a memoria dovrebbe sempre essere della zecca di Roma...
    2 punti
  11. Le doppie battiture e i salti di conio, comunissime su monete di questo periodo, fanno spesso distorcere la visione e la lettura di questi esemplari, causando a volte effetti visivi che fanno sembrare lettere più grandi o più piccole, in qualche caso ho visto pure banali salti di conio spacciati furbescamente per inesistenti varianti. Nel tuo esemplare l'apparente mancanza del numerale IIII mi pare sia appunto causa del salto di conio, in realtà guardando bene qualche traccia delle stanghette si vede sotto la ON di MONF. Tondelli irregolari e squadrati sono pure la norma non solo per questa tipologia, ma per larga parte della produzione casalese in questa epoca. Non conosco il fino di questa tipologia, ma in effetti appare spesso di un bel colore argenteo vivace; probabilmente la mistura non era pessima, tanto più che recentemente è persino apparsa sul mercato una imitazione (del tutto inedita) di questo tipo, emessa dalla zecca di Mirandola sotto Alessandro I Pico, a dimostrazione che c'era aggio per contraffarla:
    2 punti
  12. Secondo me tutto giusto ma probabilmente ci furono anche motivazioni di opportunità, direi quasi politiche e di comunicazione, la moneta doveva sacrificare con questa tecnica un lato e una legenda tra le due, e tra IMPERATOR, H, Enricvs e LVCA venne sacrificato Enricvs. H era il logo, impossibile toccarlo, LVCA era l'identità, questi due erano i due totem, Imperator richiamava il potere imperiale, Enricus in fondo era un ripetitivo generico, enriciani furono più di uno, il sacrificio ci stava sul messaggio meno forte che era Enrico, quello che poi il popolo avrebbe considerato di meno...
    2 punti
  13. Ciao, imitativa lo è sicuramente. Provenienza? Io provo ad azzardare "area iberica". Mi pare tale sia per lo stile (se di stile possiamo parlare per un imitativa) sia per la presenza di quei sedimenti terrigeni che ricordano vagamente la patina da deserto per la tenacità. Il prototipo è chiaramente il RIC 111 CONSTANTIAE AVGVSTI. http://www.coinarchives.com/a/results.php?results=100&search=Claudius+AND+As+AND+CLAVDIVS+AND+CONSTANTIAE+AND+111 Ciao Illyricum
    2 punti
  14. E qui il brindisi per la nuova avventura del nascente " Gazzettino di Quelli del Cordusio ", ci stiamo domandando chi farà l'editoriale, chi il resoconto bibliografico o di un'asta, chi racconterà l'evento di Milano Numismatica e chi farà contributi tecnici ? Auguri a tutti noi, certo la squadra c'è e quando c'è la squadra nulla è impossibile, poi come sempre dipenderà da noi, dalle motivazioni....auguri veramente e mi raccomando sempre anche con il cuore....anche quello conta....
    2 punti
  15. Ciao Gianfranco, da un testo antico ho trovato questa descrizione: … Crede il Valiant che Apollo sia stato detto monetae … per aver parlato ai romani dal suo tempio in una circostanza pericolosa. Così crede il sopracitato che nella circostanza della somma pestilenza che travagliò Roma sotto Commodo Apollo avesse ammonito che si facessero i Giochi Apollinari. Io sono di opinione che venisser così detto da qualche simulacro di Apollo nel tempio di Giunone Moneta. Nelle monete si legge Apollini Palatino dalla situazione della statia nel Palatino. https://books.google.it/books?id=3Gw-AQAAMAAJ&pg=PA164&lpg=PA164&dq=apollo+commodo&source=bl&ots=tRuSAkRYNz&sig=QZo1yGVE3RP0CuDnIQbhZG1oyeY&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjM2N2env7QAhXDtRQKHbpNBLEQ6AEILTAD#v=onepage&q=apollo commodo&f=false quindi il riferimento sarebbe da ricercare nel Tempio di Giunone Moneta e non verso la zecca. Ciao Illyricum
    2 punti
  16. Una curiosità Merovingia... diciamo pure una vera rarità nel panorama dei regni Romano Barbarici.... Un medaglione da 6,14 g, oggi alla BN di Parigi D: + LEMMOVIX AGVSTOREDO ANSOINDO MO R: + DOMNVS DAGOBERTHVS REX FRANCORVM - IN CIVI FIT Per dettagli e curiosità maggiori: MEC I pg 131 Oppure, un po’ datati ma interessanti http://www.persee.fr/doc/crai_0065-0536_1878_num_22_3_68495 e http://www.persee.fr/doc/minf_0398-3609_1879_num_29_2_978 saluti Alain
    2 punti
  17. ora ti tocca pagare la pizza a tutto il forum !!
    2 punti
  18. Secondo me la motivazione potrebbe essere ricercata in un ambito d'indagine di carattere "pratico": il lucchese era riconoscibilissimo per la lettera H nel campo su una faccia, dall'altro lato invece...solo lettere senza senso (per il popolo di allora, ma anche per qualche nostro contemporaneo eheh)! Quindi dovendo martellare e, di conseguenza, rendere meno leggibile un lato della moneta era meglio effettuare l'azione sulla faccia meno importante da un punto di vista pratico... avete mai fatto caso a come la H sia quasi sempre centrata mentre le lettere L V C A nei tipi più tardi possano sembrare parte della legenda?
    2 punti
  19. Grazie Buone Feste anche a te! Info: come posso apprezzare al meglio questa moneta? Quale la sua particolarità? Grazie
    2 punti
  20. 2 punti
  21. colorata personalmente da madre natura... sicuramente trattasi di una moneta pulita in passato... dopo dieci anni di patina e' diventata cosi'... mi piace perche' non ne ho mai vista una cosi' in giro e la mia curiosita' e' proprio quella di vedere in futuro quali saranno le sue evoluzioni... so in partenza che non piacera' a molti... pero' se l'ha fatta madre natura non e' certo colpa mia :D . Cmq secondo voi arriva allo spl come conservazione?
    1 punto
  22. Ciao a tutti, approfitto del tempo libero dovuto alle festività per scrivere due righe relativamente ad un interessante (spero :rolleyes: ) falso d'epoca di una moneta da 2 CARLINI ROMANI di papa Pio VI, coniata a Roma nel 1796 (A.XXII), a confronto con la moneta originale. Innanzitutto va fatta una premessa, indispensabile per delineare il contesto storico, e capire il proliferare di monete falsificate in quel periodo nello Stato Pontificio. Gli anni conclusivi del pontificato di Papa Pio VI furono infatti, a partire dal 1796 e fino alla Repubblica Romana del 1798-1799, assai tumultuosi. Era il periodo della prima campagna napoleonica in Italia, che si concluse con il Trattato di Tolentino del 19 febbraio 1797 tra il Papa ed i francesi, a chiudere formalmente l'armistizio di Bologna il 23 giugno 1796, accettato dal Papa come il male minore rispetto ad una discesa verso Roma (solo rimandata), che l’esercito pontificio non avrebbe potuto arginare. La crisi di quegli anni, accentuata poi a causa dei tributo da pagare ai francesi, fece sì che le casse dello Stato Pontificio si svuotassero, ed alla mancanza di circolante si era posto rimedio con una sempre più massiccia emissione di cedole cartacee a corso forzoso, accettate malvolentieri dalla popolazione perché praticamente impossibili da convertire in moneta, e con il progressivo aumento e svilimento della monetazione metallica in mistura, con la la contemporanea scomparsa della moneta d’argento... La moneta in esame, il 2 carlini o 15 baiocchi all'inizio del pontificato di Pio VI, è una moneta in mistura 500/1000, del peso legale di 5,65 grammi, ma subirà nel tempo ben due riforme: I riforma (1794): Il peso legale resta di 5,65 grammi ma il titolo della lega viene diminuito a 416,67/1000 II riforma (1796): Il peso legale viene portato a 4,238 grammi ed il titolo della lega ulteriormente diminuito a 333,33/1000. E' in questo "caos monetario" che la monetazione in mistura diviene sempre più preda dei falsari, che nella confusione generale approfittavano per invadere il mercato con falsi in bronzo spesso anche assai curati, dei tagli maggiori da 12-25-60 baiocchi e appunto il doppio carlino da 15 baiocchi :rolleyes: . L'ORIGINALE La moneta originale in foto, classificata dal Muntoni al n°81 è opera di Tommaso Mercandetti, del quale compaiono al diritto le iniziali ai lati dei cordoni. Curiosamente questo esemplare presenta un peso che rispecchia al centesimo quello legale stabilito dalla I riforma del 1794, 5,65 grammi mentre nel Muntoni è classificato come appartenente alla II riforma (4,238 grammi) per la quale erano state appositamente rifatte le incisioni, soprattutto del rovescio, come distinzione dalle emissioni degli anni precedenti, in cui il valore era contenuto in cartella con rami ai lati. Il diametro è di 26,7 mm, il taglio cordonato, rigato con un'operazione successiva alla coniazione per passaggio del tondello tra due matrici (una fissa ed una mobile). Come tutte le monete in mistura del periodo, subiva anche un processo di argentatura superficiale. IL FALSO D'EPOCA Stando al solo diametro, 25,6 mm, oltre 1 mm inferiore alla moneta originale, si può già intuire che sia otttenuto per fusione, in bronzo, da una matrice ottenuta proprio da una moneta originale. Inoltre è ben visibile la porosità generale, che nei campi è stata in parte eliminata, manualmente, dato che sono visibili delle raschiettature... Manca la firma dell'incisore TM, per cui l'originale da cui sono partiti i falsari accoppiava stranamente il diritto classificato come Muntoni 82, al rovescio della moneta precedente. Probabilmente anche per questi falsi d'epoca sarebbe poi stata effettuata una argentatura che li confondesse meglio con il circolante (anche se di questo non appare traccia nell'esemplare in foto), anche perchè il peso è di soli 3,75 grammi, al di sotto di 2 grammi rispetto al particolare esemplare presentato in precedenza, e comunque di oltre mezzo grammo rispetto al peso legale della II riforma... :rolleyes: Curiosamente, ed è ben visibile dalla foto successiva con il confronto tra le lavorazioni del contorno, sul falso d'epoca questa operazione è stata eseguita manualmente, con incisioni a distanza e profondità variabile... Sicuramente un lavoro certosino che lascia intendere che per i falsari, al di là di un rischio notevole, ci sarebbe stato anche un notevole ritorno economico.... Un saluto a chi non ha abbandonato a metà questa lunghissima, e spero non noiosissima, esposizione Ciao, RCAMIL
    1 punto
  23. Salve, seppur veda che la sezione presente è assai poco movimentata e seguita provo lo stesso a postare le foto dello scellino di Carlo I, anche se la stessa tipologia postata tempo addietro di Giacomo I non ha avuto purtroppo nessun riscontro. Comunque tornando a questo scellino è una moneta che presenta chiaramente i segni, difetti e problemi tipici delle coniazioni a martello, pur presentando un buon rilievo al D/ proprio sul busto del re. Già è da considerare i limiti della battitura a mano e a questo si associa il periodo politico ed economico di forte turbolenza e scontro che porterà il re al patibolo con la decapitazione del 1649. Se ce ne saranno sono gradite opinioni e commenti, saluti e grazie.
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  24. Viste le interessanti discussioni sui gradi di certificazione delle monete americane equiparate con i nostri gradi di certificazione che potete trovare qui http://www.lamoneta.it/topic/154859-il-mio-morgan/ http://www.lamoneta.it/topic/154770-morgan-dollar-1879-philadelphia/ vi proporrei un piccolo "gioco" ad indovinare il grado di certificazione su alcuni Morgan Dollar certificati da PCGS che, come saprete, insieme a NGC e ad ANACS rappresentano le 3 maggiori case di certificazione per le monete americane. Inserirò 4 foto per moneta senza far vedere il grado e voi date i vs. giudizi e poi successivamente dopo 1/2 gg vi faccio la foto con il grado rilassciato da PCGS Cercherò di fare il mio meglio con le foto. Certo non sono un gran fotografo e bisogna tener conto che sono incapsulate però se può essere una cosa interessante potrei continuare con altri morgan certificati che posseggo. Questo è il primo
    1 punto
  25. Ciao a tutti! Vi mostro il mio ultimo acquisto e vi pongo un paio di domande.. La forma del tondello così squadrata è tipica di questo taglio o no? Quelle (poche) che ho visto io erano molto tondeggianti.. La parola CASALE risulta ribattuta (notate la C e la A) ma la dimensione dei caratteri è diversa tra la prima e la seconda battitura..o è solo una mia impressione? Il colore della moneta è di un argento piuttosto vivo e "canta", la mistura era particolarmente ricca di Ag? In ultimo, non vedo l'ultima riga di legenda nel cartiglio con la sigla IIII: esiste una variante senza tale legenda? Pensavo ad uno scivolamento di conio ma la struttura del cartiglio e del 6 mi sembrano proprio non prevedere la presenza di quella riga.. Grazie in anticipo a chi vorrà darmi un parere!
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  26. Ultima passata in asta lotto 1577 della collezione ANPB (Varesi 69). Anch'essa in alta conservazione (SPL+) e con traccia di appiccagnolo (è inevitabile per queste piastre dalla rappresentazione "cerimoniale") risultò invenduta con una base di € 1.800, ma è verosimile che a € 2.000 (diritti compresi) sia andata venduta nel dopo-asta. Cinquecento euro per una piastra quale quella presentata in questa discussione, mi sembrano pochi davvero. Riporto la descrizione e la fotodel catalogo. Innocenzo XII (Antonio Pignatelli di Spinazzola) 1691-1700 Piastra anno IX 1700 (Anno Santo)‚ argento gr. 32‚08‚ Ø 44‚2 mm. D/ INNOCEN• XII•PONT•MAX• •IX‚ busto a destra‚ con camauro‚ mozzetta e stola con fiorami; sotto‚ S V• (Saint Urbain‚ incisore). Rv: ANNO•IVBI LEI•M•DCC‚ la Porta Santa aperta‚ al centro aureola di raggi con nubi‚ ai lati‚ due angeli suonano la tromba; esergo‚ (armetta Anguissola)‚ a sinistra •S•V• (Saint Urbain‚ incisore). . Muntoni 14‚ CNI 138‚ Berman 2223‚ Spaziani T. 127‚ Davenport 4110. Molto rara‚ traccia di appiccagnolo.
    1 punto
  27. Ciao e benvenuto, ti consiglio di leggere queste f.a.q. Su dove prenderle visto che sei di Milano ti consiglio di fare un giro al Cordusio dove le domeniche mattina trovi il mercatino, oppure ci sono i siti compravendita tradizionali come Ebay o delcampe e tanti altri. In questa stessa sezione dove hai scritto noterai se la leggi che ci sono i nomi delle nazioni con l'anno, ad esempio Vaticano 2016, in quelle discussioni trovi tutte le informazioni che gli utenti reperiscono sulle emissioni di quell'anno, poi ci sono le discussioni dedicate alle sole monete da 2 euro commemorative, come questa del 2016 o quest'altra che è già partita del 2017 . Per i libri puoi procurarti un catalogo come l'Unificato Euro 2016/2017 che è l'ultimo stampato, qui ci tutte le monete in euro emesse finora, sono 430 pagine! Per tutto il resto segui il forum e troverai notizie sempre aggiornate, in ultimo ti consiglio prima di scrivere di usare il tasto "cerca" in alto a destra, probabilmente già c'è la risposta alla tua domanda. Ah dimenticavo, Monaco e Vaticano costano per via del metodo di distribuzione delle monete, la richiesta di esse, e la tiratura, che poi sono i fattori che determinano il prezzo di tutte le monete. Questi sono 2 discussioni che ti consiglio di leggere inerenti queste 2 nazioni, vedrai che avrai risposta alle tue domande , . Con tutti i link che ti ho messo hai da leggere per una settimana, buona lettura.
    1 punto
  28. Approfitto della discussione per postare questo nummo, che mi dite sul monogramma, specialmente @anto Re@Poemenius? Teodorico?
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  29. Bene, quindi si tratta proprio di quel denario... Nella discussione relativa, Alessandro/Tinia, sembrava che tu avessi avuto modo di osservarlo dal vivo e che, pur ammettendo potesse essere una fusione, per una questione di costi / benefici ventilavi una sua possibile autenticità... Quella fenditura sottile e allungata, è passante sul bordo e sul retro ? E' possibile avere una foto del bordo in quel punto? Certo che ad averla sotto il microscopio un piccolo assaggio ti direbbe subito se il metallo è coerente con l'antichità... ma questo è chieder troppo ! P.S. la crepa grande a V sembra più una rottura/sfaldatura del metallo che una crepa
    1 punto
  30. auguri A TUTTI
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  31. Ciao Italo; è una medaglia devozionale, ne ho viste altre con il volto di S. Anastasio e la medesima legenda ma avevano un rovescio differente, sicuramente qualcuno più preparato saprà identificarla meglio. Un caro saluto, Antonio
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  32. Veramente un bel pezzo, concordo con min_ver
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  33. Sembrerebbe un falso, posta l'altro lato.
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  34. Il tempietto di Giove Feretrio in una moneta con l'effige di Lentulo Marcellino (sul recto), epoca cesariana (I sec. a.C.). Si può osservare nel verso del denario un personaggio in toga velato capite (Marco Claudio Marcello) che reca nel tempio le spoliae opimae (WIKIPEDIA)
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  35. Non devi scusarti. Il Forum è fatto anche per rispondere alle domande di chi desidera imparare, soprattutto da parte di chi, come nel tuo caso, le pone con garbo e con eleganza. E non sono né sciocche né banali. ✌?️
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  36. Falso in rame realizzato per fusione, testimone di un periodo molto travagliato non solo per lo Stato Pontificio...
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  37. Falso inguardabile da quanto è brutto! Stile moderno, e molta fantasia. Providentia e medusa... che c'azzeccano assieme? direi proprio che non ci siamo.
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  38. I tondelli da due tarì del 1665, 1666 e 1674 di Carlo II dovrebbero essere tutti R2, tuttavia li considero ancora più rari, poiché si vedono davvero poco ed in pessime condizioni, sia in aste numismatiche sia in convegni. Grazie, @odjob
    1 punto
  39. Anche io sono una frana con le foto... Credo che tuttavia da determinati indizi, quali le piume intonse che si intravedono nel petto dell'aquila nonchè i particolari della capigliatura di Lady Liberty, siamo comunque in presenza di un esemplare in MS60...sulla mancanza di lustro è impossibile dare un giudizio definitivo con queste immagini...certo rimane un bell'esemplare in alta conservazione..
    1 punto
  40. Ciao Legio II Italica ,pranzo molto leggero seguito da spremute di limone con bicarbonato o come sentito dire i romani usavano vomitare per poi continuare a deliziarsi dei piaceri della tavola? A dimenticavo il garum come ingrediente principale non mancava,vero.?
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  41. ricordo un approfondimento, contenuto nel libro di Mario Traina che raccoglie le sue pubblicazioni su CN, che tratta l'argomento. Appena posso provo a postarlo
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  42. Qualche spiegazione: quando Romolo sconfisse Acrone,re di un popolo confinante,appese le sue armi(spolia opima) alla quercia sacra sul Campodoglio e traccio' un recinto sacro(templum) davanti ad essa. Dentro a tale perimetro costruì una capanna consacrata a Giove Feretrio,al suo interno erano costudite le lapides silices, con tutta probabilità asce del periodo neolitico,considerate fin dalla prima eta del ferro Iovis signum quindi rappresentazione aniconica del Dio.Su tali manufatti si prestava giuramento e con tali manufatti si veniva puniti in caso di spergiuro. Venivano anche chiamate "ceraunia"(dal greco keraunos =fulmine)dato che sia per azione,il colpo d'ascia,sia per esito,erano considerate il risultato di una saetta sul terreno,venivano ricondotte al fulmine e quindi a Giove Feretrio( "che colpisce"). Saluti. Adelchi.
    1 punto
  43. Aggiungo a questa bella discussione una moneta di SV abbastanza rara (e dall'immenso valore affettivo, oltrechè storico), baiocco romano del 1740 con al diritto legenda "alta" a caratteri piccoli ed al rovescio cartella con valore e anno. Muntoni 20/1 Buona serata, Antonio
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  44. a mio parere la moneta è stata ampiamente lavorata per far apparire il volto del soggetto che pertanto sono in parte modificate. ( es. il naso sembra quello di Cyrano...) Anche il R/ ha subito la stessa sorte, potrebbe essere Annona o . Moneta , Clementia,.... ma altre si prestano all'interpretazione Ovviamente è una mia ipotesi, ma mi pare di scorgere alcuni caratteri di Hadriano forse un quadrante tipo questo
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  45. Può darsi che la raffigurazione del montone sulle monete di Antiochia fosse legata al sacrificio rituale di questo animale che risaliva fino agli Assiri e che è anche di memoria biblica. Ad esempio Nel trattato che Assurnirari VI d'Assiria impone a Mati'ilu d'Arpad viene portato e squartato un montone e viene recitata questa formula: «Questa testa non è la testa del montone, è la testa di Mati'ilu, dei suoi figli, dei suoi grandi, del popolo del suo paese. Se il suddetto viene meno a questo trattato, nello stesso modo in cui la testa di questo montone viene mozzata…, così sia mozzata la testa del suddetto. Questa coscia non è la coscia del montone, è la coscia del suddetto, ecc.» (E. F. WEIDNER, AfO , VIII, 1932-1934, pp. 17-26)
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  46. confermo cinquina di Carlo V, Napoli .
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  47. Un altro bozzetto di banconota di Walter Molino pubblicato sulla copertina della "Domenica del Corriere" del dicembre del 1961. Luigi Einaudi (Presidente della Repubblica italiana dal 1948 al 1955) era scomparso poco più di un mese prima all'età di 87 anni. Molino lo raffigura con alle spalle l'edificio della Banca d'Italia di Milano e con in mano un ipotetico biglietto da 100 Scudi con il suo profilo al centro, tipo i dollari degli Stati Uniti d'America, come recita la didascalia sulla rivista, uno Scudo doveva equivalere a 1.000 lire, già da tempo si pensava ad una sorta di "lira pesante". Era noto che Einaudi, da grande economista e statista, nonchè Governatore della Banca d'Italia dal gennaio 1945 al maggio 1948, auspicava monete e banconote di grosso taglio (vedi anche la nota sul 50.000 lire del primo post) per i vantaggi pratici che avrebbero dovuto offrire. Ma Einaudi nei suoi scritti diceva pure: "L'esigenza per una moneta non è che sia grande o piccola, è che sia stabile, che acquisti da un anno all'altro una quantità costante di roba"
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  48. Mi piace qui condividere un pensiero per un uomo che, al di là di ogni considerazione politica, a me sembrava degno della figura istituzionale che ha ricoperto. Io perlomeno mi sentivo ben rappresentato. Non faccio alcun confronto con altri; semplicemente mi sembrava giusto ricordarlo oggi che se ne va, nei suoi errori e nei suoi meriti; mi pare abbia vissuto una lunga vita dedita al nostro povero paese. RIP
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