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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/26/16 in tutte le aree
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Quest'oggi non festeggiamo solamente Santo Stefano ..... 10 anni fa infatti nasceva, grazie all'iniziativa di tre giovani numismatici e anche al forum stesso, il Circolo dei Giovani Numismatici la prima e ,ad oggi, unica associazione dedicata alla divulgazione della numismatica fra i giovani. Molto è stato fatto durante questi dieci anni: l'istituzione del premio LINFA GIOVANE e la pubblicazione della rivista IL TONDELLO fra tutte ma, molte altre sono state le iniziative degne di lode che hanno coinvolto il CGN. A quei 3 soci iniziali altri 59 se ne sono aggiunti .... un numero senza dubbio importante e che dimostra ancora una volta di come l'idea di quei tre giovani ragazzi sia stata vincente e di cui quest'oggi festeggiamo il decennale nella speranza che questo non sia un punto di arrivo ma di partenza .... Tanti Auguri CGN http://cgnnumismatica.weebly.com/3 punti
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Segnalo l'uscita del n. 324 di Panorama Numismatico Indice: Curiosità numismatiche – Pag. 3 Pasquale Attianese, Un altro diadema d’oro a Capo Colonna? – Pag. 7 Roberto Diegi, La Riforma monetaria di Caracalla, una seconda riforma che lasciò il segno – Pag. 13 Giovanni B. Vigna, Michele Chimienti, Guglielmo Cassanelli, Incisori di conii monetari nella Bologna del XIX secolo. Tommaso Mercandetti e Nicola Busi: a scuola con il maestro – Pag. 19 Simonluca Perfetto, Documenti per servire alla storia dell’ufficio di guardaprova nella zecca di Napoli – Pag. 33 Fabio Robotti, Le medaglie di San Giovanni Paolo II in ricordo dei concili ecumenici – Pag. 39 Stefano Poddi, Pietro Augusto Adami, un uomo coerente – Pag. 47 Emissioni numismatiche 2016 – Pag. 55 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 58 Numismatica 2017 – Pag. 61 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 632 punti
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Cosa mi dite dell'"orecchino" di Ferdinando IV, che si intravede sotto il lobo del suo orecchio?2 punti
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Ciao amici, questa l'ho ottenuta come "resto" in una transazione tanti anni fa. Mi aiutate con l'identificazione? Grazie a tutti2 punti
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taglio 2 euro cc paese malta anno 2012 tiratura 455.000 condizioni bb+ città trieste note news!!!!!2 punti
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Salve @Rocco68, secondo me si tratta di centration dimple, un globetto che serviva in zecca all'incisore per regolarsi con gli spazi e le distanze delle legende rispetto al centro della moneta (che era occupato dal punzone del ritratto). Insomma, aveva uno scopo pratico, potremmo dire per "prendere le misure" giuste. Comunque questa moneta è davvero in uno stato di conservazione notevole! Qualche esubero di metallo al D/, ma i rilievi sembrano freschi e netti.2 punti
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Grazie Matteo per aver ricordato anche qui sul forum questa ricorrenza importante! Il CGN continua a crescere, proprio di questi ultimi giorni sono le ultime due iscrizioni (delle quali una dalla Spagna)... tutto quello che abbiamo costruito e che continueremo a costruire insieme è e sarà molto bello per tutta la numismatica! http://cgnnumismatica.weebly.com/decennale.html Un caro saluto a tutti i soci. Magdi Ricordo anche ai soci che ci leggono qui sul forum che per festeggiare questo importante traguardo, insieme al Consiglio Direttivo, abbiamo deciso di inviare gratuitamente a tutti i soci che ne faranno richiesta il 2° numero de "Il Tondello"... basta una mail a [email protected]2 punti
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Salve Nic, purtroppo la Fraternita dei Laici che pubblica ogni anno gli annali deve avere avuto qualche ritardo... la rivista non è ancora uscita (mi hanno mandato l'ultima bozza delle correzioni meno di un mese fa... appena esce di solito metto subito l'articolo su academia.edu... mi ricorderò di mettere qui il link...2 punti
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Ciao. Volevo segnalare la ridicola (non mi viene altro aggettivo) situazione relativa ad un acquisto di monete effettuato presso l'IPZS. - Il 24.9.2016 acquisto online sul loro sito alcune monete che la Zecca ha coniato proprio a settembre; nel modulo d'ordine è riportato che la consegna è prevista tra le 6 e le 8 settimane; - Il 26.9.2016 pago l'ordine con c.c.p. e trasmetto la ricevuta di pagamento all'IPZS; - il 10.10.2016 mi arriva la fattura (datata 6.10.2016); - non ricevendo nulla, lunedì 12.12.2016 chiamo il call center il cui operatore, controllati i dati dell'ordine, mi comunica che la spedizione mi verrà consegnata "in settimana" (sic!), essendo stata consegnata allo spedizioniere di Arezzo (mi pare abbia detto che fosse la Securpol) proprio qualche giorno prima. Chiedo se è possibile avere un numero di traking, per poter seguire online la spedizione e per non dover rompere le scatole al call center per un'informazione che reputo monitorabile da casa , ma la risposta è che non c'è numero di traking ma solo il riferimento (interno) del momento in cui l'IPZS affida la spedizione a Corriere; - chiaramente la settimana è trascorsa senza che la merce sia arrivata e poco fa ho riprovato a sentire il call center; mi risponde un'operarice la quale mi conferma l'affidamento allo spedizioniere del mio ordine, ma aggiunge subito che per non ben precisati motivi (mi parla di possibili problemi di personale) il corriere di Arezzo ha bloccato le spedizioni, che riprenderanno non prima di metà gennaio 2017. Sulle mie lamentele circa il tempo trascorso dall'ordine, l'inaffidabilità delle tempistiche di consegna da loro stessi indicate e, in ultimo, del loro Corriere, mi risponde che ho ragione ma che "purtroppo" (tipico avverbio italiano da usare in questi frangenti) questa è la situazione. In chiusura di telefonata, forse per rabbonirmi, aggiunge che però, "se è fortunato, magari il suo pacco potrebbe essere anche partito da Arezzo e quindi potrebbe anche riceverlo prima della fine dell'anno". Rassicurato da tanta chiarezza e competenza, saluto e chiudo la telefonata. Ora, mi chiedo: è pur vero che stiamo parlando di beni voluttuari come le monete e non di farmaci salvavita; ma è mai possibile che nel 2016, dove in tre giorni ti arriva dagli Stati Uniti una spedizione; dove anche l'ultimo dei seller di eBay, quando gli compri foss'anche un paio di ciabatte, ti manda via mail il codice della spedizione per poterla monitorare; quando gli acquisti online di monete sui siti di zecche come quella inglese, francese e persino finlandese ti arrivano a casa in un paio di settimane, il nostro beneamato IPZS, dopo tre mesi dal perfezionamento dell'acquisto (e dal pagamento) non solo non ti ha ancora fatto recapitare il pacco ma non ti sa neppure dire quando te lo recapiterà? Ma come fa 'sta gente a stare sul mercato? Beati loro. Saluti. Michele2 punti
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Bravissimo, @Caio Ottavio ottimo riassunto di certo utile a chi legge. Mi permetto di aggiungere qualche nota in parte personale… Scrivi: “Nel mondo bizantino di quel tempo, i nummi, al contrario, avevano una legenda chiara e uno stile piuttosto curato nelle forme generali di lettere e ritratti” In questo sento di poterti correggere, infatti un grande numero di nummi del periodo è anepigrafe, e restando nel mondo bizantino ti cito: 1 – il nummo a monogramma di Anastasio, anche quello di Costantinopoli, esiste anepigrafe ed è di fatto meno raro di quello con legenda 2 – per Giustiniano, proprio a Cartagine, abbiamo anepigrafi (o in alcuni casi con legende a tratti o parziali): Il 2 nummi con la B Il nummo con A Il nummo con la protome equina Il nummo con cristogramma MIBe 206b Lo staurogramma con alfa e omega Etc Il nummo con la A è poi l’esempio più significativo di questo “problema”… posto che la moneta esiste certamente con una legenda pienamente riferibile a Giustino, almeno per Tessalonica, questo nummetto è stato con buona probabilità coniato anche da Giustiniano, e inoltre esiste nella maggior parte dei casi con legende parziali, a globetti, trattini etc…. Quindi l’equazione bizantina sta a nummo con legenda come vandalo sta a nummo senza (scusa la semplificazione) non regge…. Anche perché in effetti la cosa è certamente riduttiva. L’area africana, e l’area mediorientale erano anche molto prolifiche dal punto di vista delle imitazioni. Per il nummo del palmizio, che tra l’altro si trova nella fascia sud est del mediterraneo in modo copioso, la Bijovsky scrive anche nel “Gold Coin and Small Change: Monetary Circulation in Fifth-Seventh Century Byzantine Palestine”. Qua ne cita 229 e dice: 1 –nessuna delle monete da me esaminata riporta alcuna iscrizione 2 – molte suggeriscono una produzione anonima locale 3 – le monete sono assenti dai ripostigli che contengono solo monete pre-giustinianee Forse, conclude, si tratta di una serie anonima a complemento della massa circolante al periodo di Giustiniano…. Queste affermazioni mi trovano assai concorde In generale ci sono nummi con il palmizio con chiaro stile Cartaginese, e molti altri il cui stile e standard ponderale paiono imitativi. Per quanto di norma sia concorde con Asolati, in questo specifico caso faccio fatica a inserire questa moneta nella monetazione di Geilamir, il cui nummo con il monogramma ad esempio, ha sempre una legenda al dritto perfettamente incisa. E giusto per paragonare dati comparabili, i dati dei ritrovamenti della Bijovsky in Palestina dicono: vandali 12 nummi a monogramma di Geilamir 40 nummi di Ilderico 10 trasamundo Giustiniano (A esclusa) 250 circa tra tutte le tipologie poi 229 nummi del palmizio 114 nummi con la A 57 nummi con il chi rho…forse tutti di Giustiniano…forse no J Questo già ci dovrebbe almeno mettere dei dubbi…. Parlo dell’abbondanza relativa e assoluta per questo territorio…la Palestina, così decentrata dall’ambito di circolazione occidentale (tipicamente fino alla fine del V secolo fatto da Africa, Italia e Dalmazia) Vabbé scusate se vi ho riempiti di dubbi e non di soluzioni J Buona giornata2 punti
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Salve @Rocco68, cerco di rispondere alla tua domanda. Maestro di Zecca a Napoli nel 1794 era Antonio Planelli che ricoprì questo incarico dal 26 luglio 1790 al 13 marzo 1803. Egli era originario di Bitonto (Bari) dove nacque il 17 giugno 1747. Era figlio di Giovan Battista Planelli e di Livia Sylos. Fu nominato Maestro di Zecca da Ferdinando IV in quanto diede ampia prova delle sue grandi abilità metallurgiche. Morì poi a Napoli il 13 marzo del 1803, cessando anche di ricoprire, per tal motivo, l'incarico in Zecca. Il Maestro di Prova fu invece Raffaele Mannara, in carica dal 1790 fino al 1802. Fino a questo anno si conoscono monete che presentano anche la sigla del Maestro di Prova, poi, dal 1802 al 1805, sulle monete comparve solo la sigla del Maestro di Zecca, la quale scomparve anch'essa dopo il 1805 (con Luigi Diodati, ultimo Maestro di Zecca a siglare le monete a Napoli con le proprie iniziali). Incisore dei conii fu invece Domenico Perger, in carica dal 1786 al 1804. Siglava le monete con la lettera P, iniziale del suo cognome, oppure con DP, iniziali rispettivamente del nome e del cognome. Figlio e successore del celebre Bernardo Perger, che fu a sua volta incisore per il periodo che va dal 1768 al 1786, già lavorava in Zecca quando costui era in vita esercitando il mestiere di incisore. Sostituì il padre Bernardo alla sua morte, registratasi il 5 ottobre del 1786. Infatti, le prime monete a recare le sigle DP sono datate 1786. Dopo il 1804 non si conoscono più monete con la sua sigla.2 punti
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Confermo, è una tessera dell'olio. Le iniziali "P.T.V." significano "Provveditori Terneria Vecchia", la magistratura che sovrintendeva alla distribuzione dell'olio. Certamente tessera non comune in questo formato. Il periodo di uso va dalla fine 500 alla prima metà del 600. D/ Leone di S. Marco stante verso sinistra; sotto "Provveditori Terneria Vecchia", iniziali puntate, agli angoli una stella. R/ I quale simbolo di libbra tra 2 triscele racchiusa in un cerchio; sopra/sotto 2 rosette, così pure ai vertici; variante rispetto a quelle a me note. Saluti...Luciano2 punti
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Ti mostro il mio sistema di catalogazione. Il numero esponenziale vicino alla descrizione della banconota è il numero identificativo, dove in un file excel raccolgo tutte le informazioni più riservate2 punti
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Taglio: 2 cent Nazione: Slovacchia Anno: 2016 Tiratura: 17.000.000 Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!! Taglio: 5 cent Nazione: San Marino Anno: 2006 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB+ Città: Milano2 punti
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Salve @Philippus IX, il 1674 non mi sembra sia l'ultimo millesimo coniato a Messina. La zecca locale coniò monete a nome di Carlo II almeno fino al 1679. Le ragioni dello spostamento della zecca da Messina a Palermo sono soprattutto storiche. Tra il 1646 ed il 1656 si erano verificate nell'Italia meridionale e a Messina delle carestie che si acuirono fino a portare alla diffusione di malattie e misero in ginocchio molte città del Vicereame. Le condizioni di vita dei messinesi erano davvero dure in questo periodo e il loro risentimento verso il malgoverno spagnolo si espresse con due rivolte, entrambe conclusesi con un nulla di fatto, nel 1647 e nel 1648. Nel 1671 fu creato Strategoto di Messina Luis dell'Hojo, che, purtroppo, non seppe gestire la difficile crisi che stava attraversando la città: egli, con una incauta politica di sfiducia e di sospetto, mise gli uni contro gli altri i diversi ceti sociali di Messina. Da un lato si schierarono i popolani, la cosiddetta fazione dei Merli, che vedevano nei privilegi di cui godevano i nobili (che si erano uniti in un partito conosciuto con il nome dei Malvizzi) la vera causa di decadenza della città ed il peggioramento della loro condizione di vita (ricordiamo che i nobili non erano interessati al buon governo della città, ma si preoccupavano di tenere in piedi i loro antichi privilegi personali). In una situazione così tesa che poteva degenerare da un momento all'altro, Luis dell'Hojo si schierò a favore del popolo, pensando in questo modo di mettersi al sicuro, appoggiando la fazione più numerosa che rappresentava il pericolo più immediato. La politica del dell'Hojo fu altalenante, cercando sempre di stare dalla parte della fazione che si presentava in vantaggio sull'avversaria. Per questa sua mancanza di tatto, egli fu destituito e al suo posto venne nominato Strategoto messinese il napoletano Marchese di Crispano. Era l'anno 1674 e l'insurrezione popolare contro il malgoverno spagnolo appoggiato dai nobili locali era già scoppiata. Messina, pur essendo forse la più importante zecca dell'isola, non era sede vicereale, mentre Palermo, al contrario, lo era da tempo. Proprio da Palermo, il Viceré don Francesco Bazan y Benavides, marchese di Baiona, si mosse per sedare la rivolta, portando con sé non solo i soldati, ma anche un buon carico di frumento per cercare di contrastare la carestia che stava mettendo a dura prova i cittadini, soprattutto i più poveri, di Messina. L'intervento del Viceré però non sortì l'effetto sperato e gli animi non si placarono affatto: i ribelli continuavano a prendere d'assalto i beni e le tenute dei nobili cercando di creare più danni possibile per rivalersi di quelli che consideravano i nemici di turno, alla base delle loro sofferenze. Anzi, gli Spagnoli si trovarono le porte della città sbarrate e lo Strategoto rinchiuso nel suo palazzo, impotente di fronte alla furia distruttrice della popolazione indignata. Il risultato fu che Messina si proclamò indipendente dalla Spagna, ma, troppo debole per reggersi come uno Stato autonomo sulla falsariga delle antiche Repubbliche Marinare (ricordiamo l'importanza strategica e commerciale del porto di Messina), chiese aiuto al re di Francia, Luigi XIV, all'epoca in guerra con la Spagna. La Francia colse al volo l'opportunità ed inviò sue truppe a sostenere i Messinesi contro la Spagna che, intanto, aveva assediato la città. Gli assalti spagnoli, però, furono respinti grazie all'intervento militare francese, iniziato nel febbraio del 1675. Le truppe francesi erano al comando del duca di Vivonne, fratello della favorita di Luigi XIV, Madame de Montespan, il quale venne ben presto nominato Viceré di Sicilia, facendo il suo ingresso trionfale a Messina nell'aprile di quello stesso anno, in aperto contrasto con il Viceré legittimo nominato dal governo spagnolo. Il Vivonne, però, non si dimostrò migliore degli Spagnoli, anzi, il suo dominio fu anche peggiore sotto molti punti di vista. I Francesi non fecero nulla per placare la carestia persistente e per aiutare la popolazione in difficoltà. Al contrario, perpetrarono angherie e soprusi che portarono Messina a ribellarsi anche ai suoi alleati. Se dal 1675 al 1677 la fazione francese aveva esteso il proprio controllo su buona parte del circondario di Messina ed oltre, nel 1678 scoppiò la rivolta antifrancese annullando tutti i vantaggi militari conquistati negli anni precedenti dalle truppe del Vivonne. La Francia, intanto, doveva tenere a bada anche le difficili relazioni con l'Inghilterra e l'intromissione di quest'ultima potenza nel conflitto con la Spagna rischiava di isolare la Francia e di portarla gradualmente alla sconfitta. Così, Luigi XIV e Carlo II firmarono un trattato di pace a Nimega nel 1678 ed i Francesi abbandonarono definitivamente Messina e tutti i territori occupati durante la guerra, secondo quanto stabilito dal recente trattato. Subito gli Spagnoli passarono all'offensiva e ripreso il pieno controllo della città, anche militarmente. Per punirla dell'insurrezione, il Viceré Francesco Benavides, conte di Santo Stefano, le tolse ogni privilegio civico, compreso quello di battere monta. Già prima di questa data, però, avendo gli Spagnoli perso la zecca di Messina, provvidero a coniare monete a Palermo per il fabbisogno dell'isola: con un decreto dell'11 febbraio 1676, infatti, il Viceré Federico di Toledo e Osorio, marchese di Villafranca, dichiarava decaduta la zecca di Messina e ne stabiliva la definitiva sede a Palermo, già centro del potere vicereale. I suoi successori, compreso il conte di Santo Stefano, non ebbero alcun interesse nel riaprire la zecca di Messina dopo l'infedeltà dimostrata dalla città, ormai privata dei suoi antichi privilegi. Si crede che, dopo i fatti del 1674-78, fu impiantata una zecca temporanea nel vicino centro di Fiumedinisi in sostituzione di quella messinese, prima del suo definitivo trasferimento a Palermo. La scelta cadde sulla piccola cittadina a causa della sua importanza geologica e delle sue miniere, particolarmente attive in questo periodo. Sembra comunque che la produzione monetale della zecca di Fiumedinisi ricoprì una fase di transizione prima del definitivo trasferimento a Palermo. Pur non essendo particolarmente esperto di monetazione siciliana, spero comunque di aver esaudito le tue richieste.2 punti
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Cari amici, una prima pagina del lavoro che spero di concludere nel 2016. D’ora in poi mi riferirò a questa monetazione come “il gruppo di Sirmium” e non parlerò più di “silique Gepide” perché non so ancora esattamente dove arriverà questo lavoro, e potrebbero esserci sorprese. Il database di immagini è ora molto ampio, e completamente “spacchettato” e distribuito per ogni singolo conio di dritto o di rovescio, quindi, benché ci possano essere di certo delle aggiunte, questa pagina sui monogrammi, credo potrà cambiare e implementarsi forse solo di un paio di “new entry” e nel caso, essendo un work in progress, integrerò. Per ora, mi accontento di presentarvi il primo schema abbastanza esauriente dei monogrammi (di norma riferiti a Teodorico), in tutte le varianti a me note presenti sulle monete del “gruppo di Sirmium” https://www.academia.edu/19815354/The_Sirmium_Group_Monograms_on_the_so-called_Gepids_siliquae Passo passo, posterò gli sviluppi di questa mia piccola ricerca. saluti1 punto
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Da quello che ho potuto vedere (online), si presenta su circa la metà dei grossi di questo doge1 punto
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Questa è la cronotassi P. Nicholas Macchi S. Lorenzo G. C. Gherardi P. Lorenzo G.C. Gherardi S. Magdi A.M. Nassar P. Raffaele Iula S. Magdi A.M. Nassar P. Magdi A.M. Nassar S. Matteo Schivo1 punto
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Auguri di cuore, a tutti i numismatici, di sereno Natale e felicissimo prossimo anno ! Allego una nuova variante di moneta di Bergamo, con cometa sopra la torre di dx e figure nell'arco. RRRRRRR G.B.1 punto
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Attenzione che le monete metalliche vengono coniate e sono di proprietà del Ministero dell'Economia che deve sostenere il costo di produzione ed incassa la differenza fra valore nominale e costo stesso (questo è il signoraggio delle monete metalliche). Le banconote, invece, sono emesse dalla Banca Centrale Europea per le quali le banche centrali nazionali fungono come una sorta di filiali e la "proprietà" della BCE non è in mano ad azionisti privati, ma soprattutto è il suo controllo a non essere in mano ai privati. Il signoraggio sulle banconote è legato agli interessi percepiti sui titoli di stato acquistati sul mercato e, per questo motivo, le banconote sono messe a passivo di bilancio. Ho semplificato non poco; non me ne vogliate.1 punto
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@magdi Sarebbe bello ricostruire nel tempo i Presidenti e magari anche i Segretari, abbiamo nomi che hanno fatto sia il CGN che il forum , sarebbe bello ricordarli in questo momento...1 punto
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Grazie King John,mi fa piacere ti sia piaciuta...la prima che hai postato mi pare della stessa tipologia della mia1 punto
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A però, colpisci a tradimento. Iniziamo a divertirci. A causa della ribattitura è saltata fuori una bella letterina in più. E sì Luciano SMVENNETI con punti vari sparsi. Doppia N. Confrontala con questo grosso.1 punto
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Buon giorno a tutti... girovagando per il web questa mattina mi sono imbattuto in questo cavallo di Ferdinando I D'aragona che ha suscitato in me qualche perplessità sulla sua autenticità.... soprattutto osservando il retro... Cosa ne pensate? è solo una mia impressione? di seguito posto il link ed anche le foto... http://www.ebay.it/itm/Rare-Naples-1458-1494-Ferdinand-I-of-Aragon-Cavallo-Horse-AE-Bronze-Coin-NR-/201757077845?hash=item2ef9a8b155:g:hQoAAOSw-0xYWvGv Buona giornata a tutti1 punto
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Buongiorno a tutti, oggi vi faccio notare nei pezzi da 5 Tornesi di Ferdinando II, questa varieta' riguardante il millesimo 1851 che presenta sotto la testa del Re, la stella a sei punte al posto della comune stella a cinque punte, Non viene riportata nel Pagani e neppure sul D'Incerti ( molto attento a descrivere punti e segni sulle monete). La moneta presenta anche la data "stretta" rispetto agli esemplari dello stesso anno. 5 Tornesi 1851, peso 14,56 grammi, bordo con rigatura centrale.1 punto
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Ciao e buon Santo Stefano! moneta ben classificata, doppio bianco di Ludovico, MIR 161d, Simonetti 7/3 stessa moneta la trovi a catalogo con l'immagine mia e di Luca http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-LUDO/21 finale in legenda del diritto PR ancora auguri di buone feste!1 punto
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Buongiorno e buone feste a tutti! Scrivo qui per avere news sulla pubblicazione dell'articolo di Magdi sugli annali aretini riguardo alla zecca di Arezzo.1 punto
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La moneta è originale, e anche molto rara. Al rovescio non mi sembra di leggere la solita scritta "EQUITAS REGNI" , ma qualcosa di diverso. Esistono esemplari con scritte al rovescio tipo "EQVITAS REGNI SICILIE" o "FERNANDVS" o "REX REGNI EQVITAS" o "EQVITAS REX REGNI" o "REX SICILIE IERVSAVN" o "REX REGNI SICI EQVITAS" e forse ancora altre. Peccato che la scritta del rovescio non si legge bene. Si poteva vedere se era una di quelle di cui sopra o qualcosa di diverso.1 punto
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Salve, per un confronto, anche se la data sul tuo esemplare risulta completamente illeggibile: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGSC2/9. Saluti!1 punto
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Zecca di Cagliari, cagliarese con data, Carlo II di Spagna (1665 -1700), M.I.R.92, (data non leggibile?) è stato prodotto negli anni,1668, 69,70,72,88,91,95.- Ciao Borgho1 punto
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@Poemenius, ti ringrazio davvero per queste tue delucidazioni: era proprio il genere di considerazioni che mi aspettavo e che tanto cercavo. Perdona se ho commesso qualche errore, dovuto principalmente alla mia inesperienza in questo campo, soprattutto se trattiamo di una tipologia come questa del nummo con palmizio, ancora controversa e difficilmente inquadrabile. Da quello che ho potuto capire, quindi, i ritrovamenti di nummi con palmizio ci direbbero che la zona di circolazione, rimanendo che la zecca sia Cartagine dove si sono registrati i maggiori ripostigli, almeno a livello quantitativo, si sia spostata più a oriente, in Israele, dove addirittura c'era una o anche più officine che ne avrebbero ripreso i tipi per poi diffonderli in Medio Oriente. Infatti, i problemi che notavo anche io erano di questo genere: 1) il quantitativo: per essere un nominale coniato negli ultimi anni del regno vandalo (teoria di Asolati) se ne conoscono davvero molti esemplari; 2) (strettamente connesso al primo punto) la circolazione: si trovano in un'ampia area del bacino del Mediterraneo, ma i ripostigli sembrano confermare una circolazione che si estende in Paesi che si trovano sul versante orientale del Mediterraneo (Grecia, Turchia, Israele), mentre la loro diffusione sembra quasi totalmente assente in Occidente (un po' come facevi notare anche tu). I dati dei ripostigli sembrano parlar chiaro in questo senso. Per questo, se vogliamo seguire la tesi dell'Asolati che considera questi nummi vandali dell'ultimo periodo, mi è sembrato logico ipotizzare una loro diffusione nelle province bizantine per i motivi già espressi nel mio precedente messaggio. A questo punto mi viene da chiedere: in altri testi, articoli o contributi di vostra conoscenza, che non siano Asolati e Bijovsky, si conoscono dei ritrovamenti, anche sporadici, in Paesi occidentali, come Italia e Spagna? L'unico Paese in cui circolò questa moneta che esula dall'ambito orientale e che rientra invece in quello occidentale è l'Africa settentrionale, dove forse fu coniata (Cartagine). Dai Vandali o dai Bizantini di Giustiniano I? Le due tesi contrapposte di Asolati e Bijovsky concludono l'uno a favore dei primi e l'altra a favore dei secondi. Mi piace molto come si sta sviluppando questa discussione e devo ringraziare tutti coloro che l'hanno vivacizzata e resa interessante con i loro commenti. Grazie mille!1 punto
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...... certi ne avrano tesorisato centinaie ..... Siiiii quelle di cioccolato; tesaurizzate nello stomaco non me le può rubare nessuno ! Tanti auguri Giovanni. luciano1 punto
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Nella prima foto i cartellini vecchi che avevo ideato un paio di anni fa. Nella seconda ho messo uno di questi nuovi che ho stampato per prova. Devo però cambiare la busta della banconota, è troppo piccola, non mi piace vedere che tocca il bordo.1 punto
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Praticamente un libro di storia con le banconote, bello Ti mancano le banconote più costose, hehe! Le 500 e 1000 matrice sono bellissime, conto di recuperarne una per tipo il prossimo anno. Mentre il 25 lire sarà impossibile Comunque il tuo album è ben impostato, dopo posto una foto d'esempio del mio. Domani stampo alcuni esempi e li posto qui. Devo scegliere anche un font leggibile.1 punto
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Buonasera a voi e buon Natale, quando si dice buon occhio..., complimenti @ak72 Da perfetto ignorante in materia ho pensato che quest’esemplare possa essere interessante. Questa moneta comparve per la prima volta in asta Munzen & Medaillen dell’ottobre 2001, lotto 1344 e riproposto successivamente da Kunker nel 2006, asta 113, lotto 2281. Il peso dichiarato è 2,16 grammi. Quello che mi fa specie è che, otre ad avere il globetto sul rovescio, nel campo a sinistra sopra il cuscino, mi pare di scorgerne un’altro nel dritto, in basso a sinistra. Ma magari dico una cavolata. Buona serata, Teofrasto1 punto
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Arrivare dopo due mostri è sempre difficile. Saluti Simone1 punto
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Taglio: 2 euro cc EMU Nazione: Lussemburgo Anno: 2009 EMU Tiratura: 800.000 Condizioni: BB+ Città: Milano1 punto
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ciao, io abbasso il tiro ad un AU50 ma non mi meraviglierei se fosse addirittura XF451 punto
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Ciao,se volete sapere il significato di questa moneta (motto nella legenda) ho postato qualcosa a riguardo nella discussione motti e leggende nelle monete che si trova nella sezione delle zecche italiane1 punto
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ciao cinna, dico la mia i rilievi ci sono tutti, ed i bordi sono belli, senza colpi o mancanze. I graffi che si vedono in modo anche troppo evidente nella seconda foto non credo pero possano essere ascritti a "graffi di conio" (da contatto con altre monete). Soprattutto quello che percorre tutto il nome Victoria non mi garba. Certo che l oro è proprio una brutta bestiaccia, perché dalla prime foto invece non si vede o percepisce quasi nulla. Se è stata fatta certificare mi pare ovvio che siamo sulla scala del MS, ma io non andrei oltre il MS62. Sul prezzo, ammesso che sia questa la valutazione, starei sui 550 euro, è pur sempre una sovrana classificata R (poco più di un milione di esemplari coniati)1 punto
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Disegno davvero bello @annovi.frizio, anche se mi viene da pensare che sarebbe difficile, in teoria, trasporlo concretamente su una moneta, perché alcuni dettagli (ad esempio all'interno e attorno alle stelle) sono molto elaborati e complicati da realizzare. In ogni caso mi piace1 punto
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Tutto giusto, aggiungerei anche la gioia e il piacere di tenerlo ogni tanto in mano...1 punto
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Concordo sul fatto che i bordi possano inficiare sia al dritto che al rovescio la valutazione sullo stato conservativo di questo tondello.. Va ricordato anche purtroppo, che la soggettività della valutazione dello stato di conservazione, varia in molti casi anche da perito a perito.. Io amo tenere i miei tondelli liberi e gioiosi nel ricevere col tempo la straordinaria metamorfosi di quel magistrale vestito che si chiamerà patina.. Un esemplare in ottimo stato di conservazione, goditi il tuo acquisto.. Col tempo capirai la magia della libertà.. Eros1 punto
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Brutta cosa.... Per me colorare una moneta significa deturparla! E come se si tatuasse il candido corpo di una bella donna....1 punto
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