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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/01/17 in tutte le aree
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Visto che siamo nel thread del Regno d'Italia, è interessante notare come la legge elettorale con cui si sono svolte le prime elezioni politiche del 1861 prima della proclamazione del Regno d'Italia, avvenuta il 17 marzo 1861 concedeva il diritto di voto agli uomini di età superiore a 25 anni, alfabeti e che pagassero un certo ammontare di tasse E, visto che siamo pur sempre in un forum di numismatica, ecco lo scudone commemorativo dell'evento (ex Kuenker asta 175, certo non FDC ma è una della monete a cui tengo di più... per il significato carico di storia che porta con se, una vera moneta commemorativa e certamente la prima moneta commemorativa del Regno) Buon anno3 punti
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Ciao! Bella domanda. Certamente l'influenza è bizantina .... sia per le bolle dogali in primis, sia per il grosso poi. Dal Solido all'Aspron trachy si possono vedere le medesime iconografie che Venezia ha adottato; d'altra parte la scelta (obbligata) della "Serenissima" di commerciare per mare, l'ha portata inesorabilmente a guardare verso Costantinopoli che, allora, era la piazza mercantile più importante del Mediterraneo. Commerciare con Costantinopoli, significava adottare una moneta che fosse ben accetta a quel mercato e fosse quindi anche spendibile su altri mercati che facevano anch'essi riferimento a Costantinopoli. Fu un bell'azzardo, ma che riuscì alla grande .... mentre i grossi si imponevano dalla Germania del sud, fino alle coste del Mar Nero grazie alla loro stabilità, i Solidi e gli Aspron trachy andavano svilendosi in maniera esponenziale. Ritengo quindi che il "messaggio" impresso sulle bolle e sui grossi veneziani non fu una operazione casuale, ma volontaria, così da agevolare la loro accettazione. Sappiamo bene quanto allora fosse importante, ai fini dell'accettazione di una moneta, usare una iconografia che faccesse riferimento alla cultura, alle consuetudini e alle tradizioni locali che, nella fattispecie, erano bizantine. saluti luciano3 punti
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Ciao Rocco e buon anno...logicamente la mia sarà una risposta prima di documentazione..quindi posso fare solo delle ipotesi: I tondelli in alcuni determinati periodi storici e sotto Ferdinando IV di Borbone...non sempre ricevano dei rigidi controlli....sono a conoscenza di monete che hanno avuto queste stesse vicissitudini (cfr. 5 tornesi con stemma) e che quini venivano liberati lo stesso..ma credo anche la Corte (ed i responsabili della zecca) ne fossero a conoscenza...quando questo accadeva; L'uso per "medaglietta" è sicuramente dovuto ad un fattore privatistico.... la coniazione di medaglie è sempre stata autorizzata dal re..e non conosco alcun caso di una moneta autorizzata per la trasformazione in medaglia. Di norma i 6 Cavalli dovrebbero pesare intorno ai 2,60-2,95...circa, questo è davvero una sorpresa, almeno io non ne ho mai visti così spessi......lo stupore è che qui abbiamo del metallo in eccesso. Più di questo...non saprei.2 punti
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Per un'interessante lettura vi invio: “VESTIVAMO ALLA BIZANTINA”: L’ABBIGLIAMENTO DEI DOGI DI VENEZIA DALLA BOLLA AL GROSSO http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=86032 punti
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Buon 2017, io non sono così d'accordo. L'iconografica del grosso ricalca in primo luogo quella delle bolle dogali. In esse si nota chiaramente il legame della città di Venezia con Costantinopoli e le sue tradizioni (abbiamo diverse prove che ci attestano l'influenza bizantina sugli abiti da cerimonia veneziani, ad esempio nei mosaici della basilica....) . Sul grosso, come sulle bolle, abbiamo la rappresentazione di una importante cerimonia, quella dell'investitura del doge ed in particolare quella in cui il doge presentandosi, nella basilica di san Marco, presso l'altare riceve il bastone dell'investitura (ob investituram ducatus baculum ab altari Sanctissimi Marci suscepit). Cerimonie, come dicevo, che ricalcano quelle bizantine e quindi la conseguenza logica è che due cerimonie simili se rappresentate un un tondello assumono stile praticamente identico.2 punti
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Ti do la mia risposta diretta alla tua domanda: 1) ti piacciono le monete d'oro? 50 lire 1932 v em III (400 euro). Comune ma sempre piacevole ed in alta consevazione. 2) argento pezzo singolo: 20 lire elmetto in spl oppure 2 lire quadriga 1911 bb/spl 3) argento plurimonete: unico sovrano v em III, 2 lire cinquantenario QFDC (200 euro) + 10 lire biga 1927 fdc (100) + 10 cent cinquantenario fdc rame rosso (100) 4) argento pluriregnante: 1 lira v em II 1863 spl/fdc (100), 1 lira Umberto 1900 (spl/fdc 100), 2 lire cinquantenario 1911 QFDC (200) se prendi monete comuni rimani su qualità elevate, viceversa per monete rare, puoi leggermente abbassare qualità (senza sprofondare..) buon 2017!!2 punti
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saluti....questa di bella patina e belli relievi....di 19mm.....ancora si vede il punto del gravore,al centro del roverscio..2 punti
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Avevo già questo nominale ma attratto da una foto ho preso anche lei e ieri mi è arrivata.....come vi sembra?1 punto
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ciao a tutti, con il nuovo anno ho pensato di iniziare questo nuovo post per inserire solamente il file dell'osservatorio rarità, che potrà essere scaricato come in precedenza. Si ricorda a tutti coloro che vogliono pubblicare i propri ritrovamenti di seguire le regole che si trovano sul file. eventuali monete non rientranti in tali regole NON saranno prese in considerazione. grazie DA LEGGERE E SEGUIRE LE NUOVE REGOLE DAL 2024 PER LA PUBBLICAZIONE DELLE MONETE1 punto
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Attratto da un bellissimo denario in vendita da Lanz su eBay ho scoperto la grande Salonina (o Salonia) Matidia, una delle “grandi donne” dell’Impero Romano. Questo è il denario, stavo valutando se puntare ma un amico mi ha dissuaso... lo devo premiare oppure picchiare? :-) Matidia denarius. Obverse: MATIDIA AVG DIVA F MARCIANAE F, draped bust of Matidia right. Reverse: PIETAS AVGVSTA, Matidia as Pietas standing holding hands with Sabina and Matidia Minor. Ref.: RIC 759, RSC 10, BMC 660, Sear 3378. Spero di far cosa gradita per tutti coloro che non hanno avuto occasione di “conoscerla”. Il seguente articolo è tratto da “il giornale della numismatica”. SALONIA MATIDIA TRA STORIA E NUMISMATICA Nei manuali di storia è quasi una sconosciuta. Non solo: Matidia è citata nelle “Memorie di Adriano” da Marguerite Yourcenar con una certa “antipatia”. Invece, è stata una figura chiave per l’impero romano e in particolare per gli Antonini: nipote di Traiano e suocera di Adriano, è stata la nonna della moglie di Antonino Pio (il successore di Adriano), la trisavola della moglie di Marco Aurelio e la madre di sua nonna. In sintesi: tra imperatori che erano parenti tra loro solo alla lontana, Matidia ha costituito l’elemento di continuità della dinastia. E non un elemento passivo, anzi. Il suo aspetto fisico ci è noto, oltre che dalle monete, da alcune teste marmoree (musei Capitolino, delle Terme, Torlonia, ecc…) con acconciatura ad alto diadema di un solo ordine di ciocche verticali; mentre in altre, derivanti da un diverso originale (Vaticano, Mantova, Londra, Parigi e altri), ha un doppio diadema di numerose treccioline su impalcatura semilunata. Denario in argento del 119 d.C. per la “consecratio” di Matidia (source: Gemini II, 2006, 351) Salonia Matidia era nata nel 68 d.C.: era la figlia unica di Ulpia Marciana, la sorella del futuro imperatore Traiano, e del pretore Gaius Salonius Matidius Patruinus. Morì nel 119, a 57 anni, molti per una romana. Marguerite Yourcenar racconta nel suo romanzo che aveva riportato dall’Oriente una malattia mortale e che Adriano, che le era molto affezionato, faceva di tutto per distrarla. Ammette che la casa di Matidia, ormai vedova, fosse piena di libri e l’atmosfera ricordasse quella della casa della colta Plotina, moglie di Traiano. In precedenza aveva ricordato che Matidia aveva seguito lo zio Traiano sui campi di battaglia: non in armi, ma come assistente. Tutti fatti veri. Tra l’81 e l’82, Matidia sposò Lucius Vibius Sabinus, un senatore che morì tra l’83 e l’84, poco dopo la nascita di una bambina, Vibia Sabina. Matidia era, come spesso accadeva, madre e vedova a 16 anni. Si sarebbe poi sposata altre due volte e avrebbe avuto altre tre figlie, tra le quali, appunto la nonna di Marco Aurelio, Rupilia Faustina. Anche gli altri due mariti sarebbero morti presto. Aureo del 117-118 con i ritratti di Plotina e Matidia (source: Numismatica Ars Classica 54, 2010, 515) Il suo primo “capolavoro” fu il matrimonio di Vibia Sabina con Adriano, verso il 100 dopo Cristo: lui aveva 28 anni, ed era un lontano parente (la famiglia era di origine iberica). Fino ad allora era stato soprattutto un giovanotto dotato per le lettere ma troppo incline al gioco, ai divertimenti e ai giovanetti, “vizietto” che condivideva con Traiano. Sabina, secondo molte fonti, aveva 12 anni. E l’avrebbe odiato per tutta la vita. Gli storici antichi sostennero che Traiano fosse contrario sia al matrimonio sia alla scelta di Adriano come suo successore (non aveva avuto figli). Plotina, sua moglie, era invece a favore. Probabilmente Traiano gli avrebbe preferito il giurista Nerazio Prisco. O forse non voleva nominare alcun successore. Le due donne, moglie e nipote, si imposero. E fu il loro secondo capolavoro. Che cosa esattamente accadde al momento della morte di Traiano, nel 117, non è chiaro: l’“Historia Augusta”, una raccolta di biografie imperiali, dice che Plotina fece imitare la voce di Traiano da un presente. Lo storico Cassio Dione afferma che la notizia della morte fu tenuta segreta per giorni e che l’adozione di Adriano fu annunciata al Senato romano con una falsa lettera di Traiano, scritta dalla stessa Plotina. Sesterzio con ritratto di Matidia al dritto e a figura intera al rovescio, nelle vesti della “Pietas” (source: Busso Peus 413, 2014, 314) A creare la falsa lettera di successione, assieme a Matidia e Plotina, era stato il prefetto al pretorio Publio Acilio Attiano, ex tutore di Adriano, che fu messo presto a tacere. Non sappiamo chi abbia ordinato la sua uccisione: forse il “buon” Adriano. Certo è che l’imperatore doveva tutto alle due donne. E non si rivelò un ingrato. Matidia poté assistere alla sua opera soltanto per due anni: dal 117 alla sua morte, nel 119. Adriano tenne una commossa orazione funebre, piena di elogi per le qualità delle suocera. E le fece subito costruire un tempio a Roma. Un caso unico. Che aspetto avesse l’edificio lo sappiamo da una moneta del 120. Dove fosse, l’abbiamo dedotto da una condotta d’acqua ritrovata in via del Seminario e che porta impresso il nome del tempio. Oggi non ne rimane quasi nulla. Bronzo provinciale per la Lidia del 112-119 con ritratto di Matidia (source: Gorny & Mosch 200, 2011, 2195) Nel recitare la “laudatio funebris”, il giorno del suo funerale (il 23 dicembre 119), Adriano parlò di una suocera “amatissima”, moglie “carissima”, “castissima” sia pure di “summa pulchritudo” (di grande bellezza), madre “indulgentissima” (del presunto “caratteraccio” di Sabina si spettegola da sempre), cognata “piissima”, che non fu mai di peso e molestia a nessuno (“nulli gravis, nemini tristis”). Ricordò che aveva sopportato con pazienza la lunga vedovanza anche dall’ultimo marito. Dell’elogio è rimasto un lungo brano inciso su pietra: forse era esposto nel foro di Tivoli. A parte gli spettacolari giochi gladiatori, Adriano ordinò che dopo la morte della suocera, già nominata Augusta dallo zio Traiano nel 107, fossero distribuite al popolo, come d’uso, sostanze aromatiche. Aureo del 115-117 coniato a Roma per Matidia durante il regno di Traiano (source: Ubs Gold & Numismatics 63, 2005, 323) E dunque perché Matidia? Perché nel periodo dei cosiddetti Cinque imperatori d’oro (Nerva, Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio), le donne hanno giocato un ruolo fondamentale. Per esempio, nel nuovo modo di intendere il potere dell’imperatore. E tra le donne più influenti, Salonia Matidia ha avuto un ruolo cruciale. Per eredità, per matrimoni, per le sue stesse azioni. Ma anche perché era ricchissima e seppe utilizzare i suoi soldi per numerose opere pubbliche. Quanto fosse importante lo si vide già quando, nel 117, fu attribuito a lei l’onore di deporre le ceneri di Traiano ai piedi della colonna che porta il suo nome, a Roma. Proclamata diva, ovvero divinizzata, dal genero Adriano dopo la morte, raccolse riti e tributi ovunque poiché le sue statue erano sparse in tutto l’Impero. Soprattutto tra Asia Minore e isole greche, dove aveva viaggiato e dove, oltre che un ritratto di marmo dall’aria severa, era apparsa anche come regnante in carne e ossa. Sarà un caso, ma fu proprio Adriano ad abolire la complicatissima e umiliante procedura legale che qualsiasi donna romana doveva seguire per fare testamento. Un falso d’autore: denario di Matidia e Plotina “opus” Becker (source: Gerhard Hirsch Nachfolger 272, 2011, 564)1 punto
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Inizio il nuovo anno con questa nuova discussione su un piccolo nominale in rame di Ferdinando IV: il 6 Cavalli. Possedevo gia' altri pezzi e quando mi arrivo' (lo aquistai dal listino Baranowsky -2° semestre 2003), lo confrontai con le altre monete della raccolta e notai subito la sua particolarita': era piu' spesso degli altri e presentava al bordo.....in corrispondenza del punto alto sulla testa del Re.....del metallo bianco, " tracce di appiccagnolo". Lo stupore ci fu quando lo pesai la moneta per catalogarla, pesava 4,00 grammi esatti! (Bilancina elettronica ) il Gigante riportava allora...un peso medio di 3,05 grammi, il diametro è lo stesso. Domande: I tondelli non venivano pesati e controllati prima di essere coniati? Il motivo per cui non venne rifuso, e messo lo stesso in circolazione? Era usanza della zecca stessa o furono privati a modificarne l'uso in medaglietta/ricordo. Sapete se è comune che esistano pezzi di peso eccessivo come questo? Vi ringrazio se volete darmi una spiegazione su questo quesito. Mando le immagini della moneta, del bordo dove era attaccato l'appiccagnolo e dello spessore...confrontato, poggiando un altro 6 Cavalli.1 punto
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Riprendo questa discussione per far notare come il grosso con il pallino alla fine della veste (post 31) sia abbinato alla Z rovesciata. Sopra LAC 2013 BALDWIN'S Cointalk1 punto
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Complimenti. Vi auguro la felicità, la salute, il denaro, i nuovi (vecchi) monete.1 punto
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http://www.ermannoarslan.it/Contributi/2007-EAA-TesoroDiManerbio.pdf disponibile in rete1 punto
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ma io parlavo di denari scodellati S. Marcvs con croce la cui produzione fu tale per cui essi furono utilizzati, comunque, fino agli anni 50 del secolo.1 punto
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UFFICIALMENTE TUTTE le monete FDC del Vaticano sono emesse per la circolazione. Il fatto che loro le vendano con sovrapprezzo non cambia le cose: anche la Finlandia emette i sacchetti per la circolazione facendoli pagare di più, lo stesso fa il Lussemburgo, l'Olanda ha il giorno della Zecca, Malta vende 8 rotolini a 130 euro... Le norme europee consentono di considerare queste monete come "contingente circolante". Per cui finchè il vaticano farà i cofanetti aperti di cartone, considererà TUTTE le monete (sia gli 8 tagli, che i 2 euro) come circolanti. Poi, CONCRETAMENTE le monete emesse per la circolazione sono i 50 cent 2010-11-12-13-14-15 e 2016 (che per il momento viene distribuito solo ad una ditta che rifornisce di spicci i supermercati, in quanto in Vaticano non sono mai state distribuite)1 punto
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anch'io ci sono particolarmente affezionato, e la ritengo (al di là del grado di rarità e delle sue specificità) la moneta piu' importante del regno ... un vero concentrato di simboli legati al neonato soggetto politico unitario.1 punto
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Si è sempre affermato che il grosso fu coniato per il commercio con l'oriente, ma questo si realizza solo verso la metà del secolo (fino al 1256 non abbiamo documenti commerciali "orientali" espressi in libra grossorum). Probabilmente fino al 1250 i grossi circolavano nell'entroterra veneto, Alan Stahl dichiara che pochi grossi vennero emessi dai Veneziani prima del dogado di Ranieri Zeno (1253) , fino alla metà del secolo i pagamenti fatti da Venezia ai suoi "dipendenti" nelle enclavi venete in territori stranieri venivano effettuati con monete diverse dal grosso (bizantine,ecc....) Solo dall' apertura di nuove miniere d'argento e di conseguenza di maggior flusso di metallo verso la zecca (metà del XIII sec.), che il grosso (coniato "in abbondanza") si crea il suo spazio nella monetazione mediterranea, questo è legato anche una probabile diminuzione di denari (denari con cui Venezia pagava i suoi "dipendenti" ) in circolazione, quelli scodellati di vecchia emissione, che dal dogato del Dandolo non vennero emessi.1 punto
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Salve, Grazie per l'approfondimento. Qualche dettaglio sul rovescio, invece, dove è chiara l'analogia con il solido? buon anno a.1 punto
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Molto belli anche questi, il primo denaro direi un Ottone III, il post 8 direi Ottone I Imperatore e Ottone II re, l'ultimo un denaro di Federico II1 punto
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Ciao @Garbo92 , tanti cari Auguroni anche a te ed a tutti i partecipanti al Forum Per gli argomenti ti ringrazio per i particolari apprezzamenti dei miei post di storia e archeologia , pero' sono solo uno dei tanti del Forum che scrivono , sia nella nostra Sezione che in altre Sezioni , argomenti di loro competenza molto interessanti e ben scritti ; insomma siamo comuni partecipanti di un grande Forum . Un Buon inizio Anno Claudio1 punto
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Le contromarche BOMBA, OLIM BOMBA e BOIA sulle monete di Ferdinando II non sono satiriche ma rappresenterebbero lo sdegno dei siciliani nei confronti del re a causa della sua decisione di bombardare Messina durante i moti rivoluzionari del 1848, almeno così dicono le poche notizie in merito, a tal proposito ho osservato che su quelle poche piastre che ho visionato la punzonatura era stata realizzata con una microfresa sferica quindi di recente realizzazione, di conseguenza mi sono fatto la mia idea. Mi fermo qui per non inquinare questa interessante discussione. Buon proseguimento...1 punto
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Posto anche la mia in collezione, presa su ebay in francia nel 2010 da un commerciante che la giudicava BB+, e pagata ben 74 euro spedita Di particolare presente la ribattitura della data in incuso al R/ (la foto col dettaglio è riflessa nel piano verticale)1 punto
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RIC 184 (VIII, Siscia) AE4 Obv: CONSTANTIVSPFAVG - Diademed (pearls), draped and cuirassed bust right. Rev: VICTORIAEDDAVGGQNN Exe: •SIS• - Two Victories standing, facing each other, each holding a wreath and palm. 347-348 (Siscia). Colgo l'occasione per salutarti Jagd! - Auguroni!!1 punto
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Ragazzi... Capisco sia il fastidio che il prurito che si hanno leggendo determinate cose scritte in un altrettanto determinato modo... Ma, vi prego, date più importanza a "come uno si pone" che alla forma "di per se". Se c'é la forma mentis del "porsi in modo corretto", al resto c'é rimedio. Spesso, come ricordava qualcuno poco sopra, anche l'intolleranza del dotto risulta sgradevole! E chi é senza peccato, scagli la prima pietra! Buona fine e ed inizio dell'anno a tutti!1 punto
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è un 2001 storpio, vedi il segno del direttore di zecca @Heisenberg e @Special One occhio a compilare correttamente lo schema. Mancavano varie volte le lettere degli anni post-2013.1 punto
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Ciao e buongiorno a tutti! Appena ho visto questa monetina che ti hanno proposto ne son stato piacevolmente colpito, ma poi, vedendo come è stata giudicata, mi son detto che qua la febbre aveva bruciato quel poco di sanità mentale che ancora risiede nelle mia vecchia zucca! per ammazzare il tempo ho fatto un po di ricerche che, sempre secondo me, confermano la mia iniziale impressione: qSpl pieno, (forse anche meglio in mano) in parole povere, vista la tipologia, tanto di cappello a questa signora moneta! Ringraziando l'influenza, ho modo di motivare ampiamente il mio parere, sempre tenendo presente che lo stiamo facendo su di una foto, per di più con una risoluzione media e attraverso la spessa plastica dello slab) Partiamo considerando tipologia ed epoca di conio (premesse queste, fondamentali per formulare un grading "il più possibile corretto" per qualsiasi moneta) - E' una monetina con dimensioni di 15 mm (in pratica, il nostro centesimo di euro, o, per contestualizzare con un'altra tipologia monetale, è un millimetro ancora più piccola del 20 centesimi di VEII, coniato ben trenta anni più tardi!) In pratica, il tondello piccolo, era già un buon punto di partenza per farsi carico di tanti problemucci tecnici... - Tipologicamente, è una monetazione afflitta da alcuni problemi di conio (nonostante il gigante riporti il contrario) Osservando bene gli esemplari qui proposti, o allargando la visione alle foto inserite nel catalogo del forum, qualora vorrete approfondire la cosa per vostro conto possiamo constatare proprio ciò. Per completezza considero brevemente quello che vedo dalle foto in merito alla moneta oggetto della discussione. Presenta una minima decentratura del tondello al D/ con una minima incertezza nell'impressione della perlinatura lungo il giro del bordo tra le h. 9 e 12 ma ha un ritratto davvero niente male! Al R/ sembrerebbe notarsi una debolezza un po generalizzata nella zona centrale della moneta, tra il rilievo della scena dell'annunciazione, la parte in basso a Sx del collare dell'annunziata e nella corona (non escluderei anche esserci lo stesso problema sul fogliame che circonda lo scudo, ma dalla foto è impossibile affermarlo con certezza). Se così fosse, la poca definizione che si nota nel ciuffo dei capelli al verso del D/ non sarebbe solo imputabile ad usura, ma anche a questo problema di tecnico. Per rendere il tutto più chiaro ho realizzato un confronto fotografico tra questo esemplare oggetto della discussione, e l'esemplare passato nella Nomisma 40, (@ciprios qualora dovessi rimuovere la tua foto che ho manipolato fammelo sapere in privato, e nel caso, ti anticipo già le mie scuse) Fu giudicata eccezionale (anche qui però sono riscontrabili difetti di conio, come una evidente decentratura del tondello ed una parziale debolezza nello stemma del R/). Tra le due monete è sicuramente riscontrabile un certo divario qualitativo, ma considerando le dimensioni ridotte delle due foto (e tutta la pappardella che vi siete letti sopra) affermerei che quella di ciprios si difende veramente molto bene nella sua tipologia (tra l'altro ha anche una gradevolissima patina, mentre al R/ sembrerebbero esserci delle piccole macchiette di sporco tra il fogliame). Discorso prezzo: se dici che confronti le aste, avrai visto come questa della Vitalini sia stata aggiudicata alla considerevole cifra di 950€ escluso diritti (il gigante 2014 che uso riporta un dato errato, non so se sia stato corretto), partendo da una base di 500€... Secondo me, intorno 500€ (magari di meno ) sarebbe prezzo proponibile per la tua moneta Scusate la prolissità, ma almeno passo il tempo e poi, mi dispiaceva proprio vedere che questa monetina (per me una "chicca") non fosse stata valutata con più attenzione... un saluto a tutti, Fab1 punto
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Ti consiglio,se già non lo possiedi,"La monetazione delle genti celtiche a nord del Po tra IV e I secolo a.C. Il tesoro di dracme in argento di Manerbio." Non tanto per la catalogazione, dato che usa quella dell'Arslan ,da me personalmente non seguita,ma più che altro per la contestualizzazione dei tipi. Ah..naturalmente sono di rigore i "sacri testi" del Pautasso. Ciau.1 punto
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Non tutti hanno detto che è un bb.. qualcuno ha detto bb-spl altri qspl. Fare dei paragoni con un solo caso analogo potrebbe essere poco costruttivo.. Bisognerebbe considerare più casi1 punto
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1778 RINNOVAMENTO DEL PALAZZO DUCALE DI MILANO Nel 1769 dopo la rinuncia dell'architetto VANVITELLI (autore della reggia di Caserta) per contrasti col FIRMIAN, l'incarico venne affidato al Piermarini suo allievo, lo spazio si trovava in fianco al Duomo, confinava con il Palazzo Arcivescovile, ed era occupato dai resti del Palazzo di Corte di Azzone Visconti costuito nella prima metà del XIV secolo. Del palazzo Visconteo rimane solo parte della chiesa di S. GOTTARDO in CORTE dopo le ristrutturazioni in stile neoclassico. All'interno della chiesa è conservato il monumento sepolcrale di AZZONE VISCONTI. D/ M . THERESIA AVGVSTA - Ritratto del GUILLEMARD R/ REGIA MEDIOLANI vista prospettica della facciata del Palazzo Ducale. Nell'esergo AMPLIATA INSTVCTA / NOVA FACIEORNATA / MDCCLXXVIII1 punto
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On line c'è solo questo limitatissimo http://www.interhobby.com/it/collezionismo/numismatica/dizionari/index.htm1 punto
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Certo che si ... noi ci stiamo provando (e siamo dei "praticoni"). Ma cosa si può scovare grazie ad internet, con decine di immagini a nostra disposizione; dettaglio da considerare !!!! Prima? I "grandi" numismatici del passato? "grandi" viaggi per musei e commercianti. Quelli piu' recenti? Forse superficialità o fretta hanno impedito questi approfondimenti. Alla base di tutto? L'unione fa la forza, non credete? E' lo scambio di informazioni che è vincente.1 punto
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Interessante lavoro ! A parer mio il costo sostenuto (magari con data di acquisto) è molto utile : come promemoria, paragone con eventuali altre offerte e...(chi è superstizioso faccia gli scongiuri che ritiene opportuni) per eventuali "eredi". Sapere che la mia collezione verrà venduta è un dispiacere... che venga svenduta è una pugnulata. Ovvio che ci sono i flussi dei prezzi di mercato ma perlomeno far capire a chi prende in mano la mia collezione che il valore nominale non è del tutto determinante e che un 50 lire ("buoi") può valere di più di un 100.000 lire (Caravaggio)...1 punto
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Riapro questa bella stanza per inserire una placca di confraternita in metallo dipinto ad olio fine '800 probabilmente della Sicilia. Non è, come si preferisce qui, sbalzata o cesellata ma rimane sempre di ottimo impatto visivo con l'occasione auguro a tutti Buon Natale e felice anno nuovo1 punto
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@Rocco68 C'è anche il più raro epiteto di BOIA... Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 30, lot 737, 4/06/2005 REGNO DI NAPOLI E REGNO DI SICILIAREGNO DI NAPOLIREGNO DELLE DUE SICILIE – NAPOLINo.: 737Estimate: EUR 250d=38 mm120 grana 1856. AR, gr. 27,56 - ø 37,25 mm. Simile al precedente ma 1856, variante nel ritratto e parola BOIA impressa nel collo. CNI 13 (altra data). Pannuti Riccio 85. Pagani 222 e nota a pag. 414. Cagiati 135 e nota a pag. 139. Davenport 175.Molto Rara. BBLa contromarca BOIA venne apposte sulle piastre dopo la soppressione dei moti del 1848 con il cannoneggiamento di Palermo. L’ incisione BOIA è molto più rara del BOMBA.1 punto
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Forse il piu’ prestigioso riconoscimento per un legionario di Roma era il diploma militare che gli veniva assegnato al momento del congedo dalla sua unita’ combattente la Legione ,dell’ esercito romano , al termine del servizio militare svoltosi in modo del tutto regolare , onesto ed onorevole . Questo diploma era il titolo piu’ ambito probabilmente anche rispetto alle riconoscenze che nel corso della vita militare il soldato poteva ricevere per atti di valore in battaglia o per altri motivi , poiche’ cio’ non presupponeva la sicurezza di arrivare vivo fino al termine della ferma militare . Da Augusto in poi , veniva rilasciato ai legionari e agli ausiliari un diploma che autorizzava la fine del servizio militare e oltre all’ attestato scritto inciso su lastra in bronzo , veniva consegnata una somma in denaro chiamata “nummaria missio” oppure in alternativa , che nel corso dell’ Impero divenne quasi una norma per scarsezza di contante o perche’ i soldati non volevano denari di rame come se fossero di argento , l’equivalente di un appezzamento di terra al posto del soldo , chiamata in questo caso “agraria missio” . Agli ausiliari invece di soldi o terra poteva essere concesso il diritto di cittadinanza romana . Questi privilegi erano dedicati anche ai legionari congedati prima del tempo , come nel caso di gravi ferite o per malattie , “causaria missio” , oppure ai congedati per esplicita volonta’ del comandante , “gratiosa missio” ; al contrario di tutto cio’, la perdita dei benefici avveniva con il congedo disonorevole , “ignominiosa missio” , che poteva essere causato per vari motivi : codardia in battaglia , omicidi , furti , disubbidienza , ecc. Come si nota la vita militare nonostante la pericolosita’ e gli imprevisti vari , consentiva pero’ al termine della ferma di ottenere una serie di benefici che permettevano di terminare la vita in modo onorevole . La regolare ferma militare del Legionario era sotto Augusto di 16 anni , 20 anni per la Choorte urbana , mentre 25 anni per gli ausiliari ; queste date di scadenza non erano pero’ categoriche perche’ spesse volte i soldati erano trattenuti in servizio forzato o volontario , in tal caso erano chiamati “evocati” . Esistono alcune attestazioni di “evocati” come ad esempio la lapide di T. Cillio di Laranda in Turchia , morto a 70 anni dopo aver trascorso ben 38 anni nella Legione XI , oppure quella di Claudio Celere di Verona che si era arruolato volontario a 20 anni e che mori’ a 63 anni ancora in servizio senza mai lasciare il suo incarico . Da Adriano la ferma fu innalzata a 25 anni di servizio nell’ unita’ di appartenenza , ma negli ultimi 5 anni i legionari venivano pero’ sollevati dagli incarichi piu’ pesanti . Al momento del congedo il soldato semplice legionario riceveva oltre al diploma , 5000 denari d’ argento o l’ equivalente apprezzamento di terreno . Concludendo chi aveva la fortuna di arrivare vivo ed integro dopo in media circa 20 anni di permanenza in una Legione , poteva sperare in un proseguimento di vita tutt' altro che disprezzabile . Un diploma militare in bronzo proveniente da Carnuntum in Pannonia , databile al tempo dei Flavi , Tito , 13 Giugno dell' 801 punto
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Per quanto mi concerne, io vedo un futuro meno roseo, perchè le emissioni sono troppe..., per cui non tutti hanno il tempo libero di aggiornarsi e di aggiornare la propria collezione. Anche i costi stanno diventando gradualmente sempre più alti e la soddisfazione di poter acquistare alla fonte un pezzo raro diventa sempre più remota a causa delle tirature esagerate...1 punto
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1771 L'ARCIDUCA FERDINANDO D' AUSTRIA dopo lo sposalizio nel Duomo di Milano con Maria Beatrice d'Este, diventa di fatto Governatore di Milano, anche se Maria Teresa lo nominò già nel 1764. Prese alloggio nel Palazzo Reale appena restaurato dal Piermarini. La medaglia celebra appunto l'arrivo dell'Arciduca Ferdinando a Milano. Bronzo, mm. 49,4 - Autore KRAFTT1 punto
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MARIA TERESA NUOVE NORME PER LA DOGANA DI MANTOVA MANTOVA per alcuni anni aggregata al milanese, aveva ottenuto la propria autonomia, la medaglia conferma proprio questa autonomia. D/ MARIA THERESIA AUGUSTA - Busto a destra con velo vedovile e diadema, incisa dal krafft R/ AEQUITAS PRINCIPIS - Al centro figura femminile stante, con la destra una bilancia che ha sul piatto un fascio littorio e sull'altro un Caduceo, nella sinistra un corno con dell'abbondanza, in esergo VET. VECTICAL. LEGES. MANT. EMENDATAE / MDCCLXX Metallo bianco, mm.48,77 Rifer. Rivista MEDAGLIA ED. JOHNSON pag. 26-531 punto
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Pienamente d'accordo, aggiungerei che sono i libri a fare la fortuna e l'interesse delle raccolte. Un libro costa, costa il lavoro di ricerca, costa la qualità di stampa, costa la distribuzione; costa tutto oggi giorno. Faccio un esempio di divulgazione gratuita perpetrato dalla Carige con la pubblicazione della collezione Gavazzi delle monete di Genova. Pubblicazione gratuita ed omaggiata con la presenza alla mostra. Pubblicazione inguardabile, non c'è una nota, un riferimento, una didascalia, fotografie modeste e fuori registro, qualità di stampa davvero infelice. Una pena, però è gratis. Sono e resto dell'idea meglio una moneta in meno ed un bel libro in più.1 punto
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