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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/08/17 in tutte le aree
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ma perché invece di andare a fare i conti in tasca( sbagliati per di più) al noto professionista, non te la sei comprata in asta la moneta?3 punti
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la lettura di @profaustopenso sia incontestabile....allego una forzatura grafica per facilitare la lettura. ciao Mario3 punti
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Grazie @mariov60 . ! Il "mi piace" di Mario mi dà lo spunto di fare una piccola considerazione . Come mai chi posta la richiesta e quindi è direttamente fruitore del (piccolo )servizio , poi difficilmente mette quel piccolo segno di apprezzamento che ha messo Mario ?.. Ho avuto modo di notare personalmente che l'identificare una moneta, difficilmente ha di riscontro un segno di piccola gratitudine per il tempo impiegato da chi risponde , tante volte avuta la risposta non si fanno nemmeno piu' vivi oppure si limitano ad un risicato "grz". Mentre noto che sarebbe sufficiente mettersi in coda a molte discussioni e scrivere "bella!" dove ognuno mette in mostra le proprie monete , e i "mi piace" non si contano. Ripeto , non servono a nulla, ma poiché non è un servizio a pagamento, almeno un segno di riconoscimento sarebbe gradito. (non riguarda questa discussione ma è solo spunto per discorso generalizzato) scusate dell' off topic3 punti
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Questa mattina nella calza rossa della Befana ho trovato questa moneta del Conte Verde2 punti
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Riguardo il tema "azzurrino" segnalo queste tre discussioni nell'apposita sezione "cartamoneta e scripofilia":2 punti
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ciao @amoilconio, 2 cavalli di Carlo V, con al Diritto: PX. REGVM; trofeo di armi ed al rovescio: REX . IVSTVS; croce potenziata, cantonata da crocette simili, MIR 154: Saluti Eliodoro2 punti
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Ciao, dopo una temporanea assenza dal Forum (che ho seguito da smartphone ma senza contribuire fattivamente) rieccomi sul tema di apertura. Io i minimi li vedo più tardi, analogamente al discorso imitative imitative di misura comparabile (nel caso anche ribattitute) imitative di misura calante e magari meno somiglianti ai prototipi minimi (ben più tarde e dove si mantiene l'iconografia FTR per "tradizione" rispetto alle prime) Le supposte Carausius II le interpreto tra le "iniziali". La tipologia fu prescelta perchè nel periodo post Magnenzio furono le tipologie giunte sull'isola (intendendo quelle post riforma ovvero le AE 3) Questa somiglianza l'avevo notata e devo dire che ho cercato di ipotizzare invano un parallelo... certo la formula DOMINO/DOMNO è curiosa... solo che qui talvolta il nome seppur corrotto compare! La metterei nel gruppo intermedio, se dovessi. E attenzione... non leggo nè DOMINO nè CENSERIS o CARAVSIVS ... la reputo una semplice imitativa medio-tarda... Anch’io sono dell’avviso dell’amico @grigioviola (che ringrazio per alcune info preliminari) ovvero che un Carausius II non sia mai esistito, cerco di fissare alcune mie considerazioni. Forse CARAVSIVS, come afferma eliodoro era essere un signore locale che si dichiara fedele a Costanzo II e magari su qualche moneta aveva posto il suo nome come emittente ad indicare la sua giurisdizione sul territorio in nome dell’imperatore. Ma avrebbe rischiato le ire di quest’ultimo? Forse era un re britanno dell’area meridionale… ma ripeto… esistevano ed avevano funzioni amministrative sussidiarie alla struttura burocratico-amministrativa romana? Se sì, perché non se ne parla nelle fonti latine? Dall’epoca della conquista claudiana si parla (nel I secolo d.C.) di re tribali che continuano a governare pur sotto il controllo romano… forse che nel tempo vennero vuotati del potere ma rimasero intrecciati nella struttura romano-britannica svolgendo funzione di controllo di ampie aree rurali britanniche mentre nelle città si aveva una trama amministrativo-burocratica più tipicamente latina? A ben pensare rimanda alle strutture medioevali britanniche con i vari signori retti da un governatore e che facevano riferimento al Re… Richborough è una località (Rutupiae) del Kent, insediamento romano e centro di riferimento locale. Ciao Illyricum2 punti
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Si, veramente simile. La moneta originale credo che abbia un titolo dell'argento piuttosto alto. Difficile che si patini in questo modo secondo me.2 punti
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Secondo me rorey guardi la cosa dal punto di vista sbagliato. vero è che se compero una moneta da un'asta devo avere un grande ricarico, visto che il socio di maggioranza (Stato italiano) si porta via una bella fetta dell'utile (molto gentilmente però ci lascia tutte le perdite, così, per non infierire) In ogni caso l'errore, a mio avviso, è che tu parti dal presupposto che una moneta che per te vale 100 valga per tutti la stessa cifra. Le monete non sono patate, caffè o altri beni che hanno valori di mercato ufficiali. basta scorrere le pagine di coinarchives o di altri motori di ricerca per vedere prezzi di realizzo all'asta anche molto differenti per monete simili, se non addirittura identiche. il nome del venditore, il contesto dell'asta, il periodo in cui viene fatta la vendita ecc influiscono molto sui realizzi. e non dimentichiamoci che non tutte le monete, in asta, raggiungono cifre fuori mercato, anzi, a saper cercare ci sono esemplari con margini di utile, no ?2 punti
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insomma ... mi sembra esagerato "molto comuni" ... certo basta pagare le trovi ... ma a questo punto se cio' è vero per i massimali aurei, cosa si dovrà dire per tutte le tipologie "inferiori"... Non penso che tutti si possano permettere monete introvabili... e che nemmeno sia necessario per avere delle soddisfazioni... Poi ci sono fattori emozionali che variano da persona a persona (grazie a Dio, senno' faremmo tutti le stesse cose): a parità di valore commerciale, ad esempio, io non avrei dubbi di sorta tra un sottomultiplo di rame di estrema rarità ed un piu' comune massimale aureo... ovviamente propendendo per il secondo.2 punti
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mi meraviglia una discussione del genere, è arcinoto che il commerciante o negoziante, ci guadagna, magari + o - onestamente, è naturale, vuoi dalle monete ai quadri, a tanti altri oggetti + o meno antichi, è il suo mestiere. Io quando compero un oggetto perché mi piace sono disposto a pagarlo il prezzo che mi viene offerto (salvo mercanteggiare al modo orientale) poi se dovessi rivenderlo, sono consapevole che mi verrà valutato la metà di quanto l'ho pagato. da CHE MONDO è MONDO è SEMPRE STATO COSì2 punti
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I due busti, di Odoardo Farnese e di Filippo IV di Spagna, devo dire che presentano alcune caratteristiche soprattutto stilistiche abbastanza simili, come ad esempio, la corazza con spallaccio leonino e testa di cherubino alato sul petto, il collare alla spagnola, alcuni tratti del viso (il taglio della bocca, del naso e dell'occhio) e la capigliatura (quella di Filippo IV si nasconde parzialmente sotto la corona). Per il resto, come ad esempio le legende ed il rovescio, siamo molto distanti. Anche le tecniche di conio credo siano differenti: quella di Odoardo Farnese a macchina e quella di Filippo IV a martello. Sarebbe interessante, infine, vedere anche un ducatone di Filippo IV del 1630... Saluti!2 punti
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Ciao, vi è raffigurato Washington Indian Peace Medal del 1789 in metallo bianco. Forse qui hai già visto: https://en.wikipedia.org/wiki/Indian_Peace_Medal Sulla medaglia del secondo indiano postato da Rocco68 vi è raffigurato Harrison (argento) Al nativo raffigurato in foto gliene sarà stata donata una da un paio di chili ! http://greatseal.com/peace/indianmedals.html2 punti
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concordo sulla conservazione di BB pieno in quanto bisogna anche considerare la malleabilità e quindi l'estrema delicatezza del materiale .2 punti
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La medaglia è già apparsa almeno due volte,se non ricordo male è marchiata au900(lato croce) e SJ( vicino alla coda del grifo). Era già emerso quanto indicato da profausto al post 6 e si ipotizzava una produzione Stefano Johnson(?) Saluti Simone2 punti
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Adesso è già un altro discorso... Che non riesca a darsi un giusto peso e rilievo a livello numismatico è la verità, ma questo anche perché fino a poco tempo fa, tra un NIP e un qualsiasi altro interessato alla numismatica, non c'era una netta differenziazione come c'è ,invece , adesso grazie al riconoscimento del MISE...da adesso in poi, visto che il suddetto riconoscimento c'è stato, le cose dovrebbero cambiare,..se invece non lo faranno, da oggi in poi non ci saranno più scuse da accampare e un eventuale inabilità a differenziarsi sarà da imputare totalmente alla NIP , ai suoi soci e al direttivo che non hanno saputo sfruttare l'occasione data dal MISE...prima di ciò, non c'era molto da fare, visto che un qualunque perito/fruttarolo , in sede legale contava più del miglior esperto NIP universalmente acclarato...adesso la faccenda è un po' cambiata...a noi saper sfruttare le possibilità offerteci...2 punti
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bellissima moneta... peccato per l'ammaccatura, ma non mi pare eccessiva ... Viviamo tempi caratterizzati dall'idiosincrasia per il colpetto, purtroppo... e cio' puo' portare a valutazioni un po' troppo critiche (in senso negativo) ...2 punti
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Nonostante mi ci sia applicato a lungo, non riesco proprio a fotografare le monete d'oro: le ho provate tutte (tutte? insomma, tante), luce naturale, sorgente diffusa, sorgente puntiforme, schermi e via andare, ma i risultati non mi soddisfacevano mai, specie poi quando vedevo le ottime foto di altri. (Probabilmente avrei anche dovuto realizzare delle prove con una fotocamera migliore di quella che ho, ma fondi da investire non ci stanno) Oggi allora ho voluto vedere se riuscivo ad estrarre dalle immagini fornite dallo scanner (che, per altro, ha un' ottima definizione dei dettagli) dei risultati gradevoli. Allegati vi presento i risultati dei primi esperimenti, sopra l'immagine bruta uscente dallo scanner, sotto quella elaborata (si, c'è stata un bel po' di postproduzione, come si dice). C'è ancora molto da fare, ma mi sembra una strada interessante da percorrere: ora però ho bisogno dei vostri consigli, anzi delle vostre critiche, per capire cosa cercare per migliorare il risultato. Coraggio, non mi offenderò qualunque cosa diciate, aiutatemi! En passant, devo dire che è stato un esperimento molto piacevole, giacchè ero in compagnia di due deliziose signorine, e non dei soliti barbogi che infestano sistematicamente le monete con le loro cupe facce. Che dire: Grazie Marianna, Grazie Vreneli!1 punto
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Forse non riesco a spiegarmi ..:) la questione non e' affatto complicata , e' semplicissima. I veneziani, giustamente per la valuta sei loro traffici ( che si svolgevano maxime con l 'Oriente) si sono rifatti all 'iconografia utilizzata in quelle aree. Ecco quindi che hanno ripreso l'iconografia di un aspron non troppo lontano nel tempo - come suggerito da Stahl ( un aspron quindi non l'histamenon di Romano III - molto piu infietro nel tempo ). fin qui tutto bene. quello che intendevo e' che l'iconografia dell'aspron suggerito da Stahl ( Manuele I Comneno etc.) risale a diversi secoli indietro avendo mantenuto questa simbologia ( Cristo Pantocratore/ santo o Vergine che incorona l'imperatore un carattere pressoche identico per molti secoli). Uno degli archetipi ( ma se ne possono riscontrare diversi) risale appunto a Basilio I ( chenaturalmente precede Romano). Non c'e' nulla di complicato e in ogni caso quel che e' certo e' come Venezia si sia sempre moltissimo ispirata a Bisanzio. Ero a Venezia l'altro ieri ( giornata strepitosa ma con un vento artico) e basta guardare le facciate degli splendidi palazzi per rendersi conto del fortissimo tributo che la citta' ha verso l'Oriente... e che ne accresce notevolmente il fascino ..1 punto
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Lo spero tanto per il miglioramento della Numismatica Italiana.Con Tevere e Traina mi è capitato di trattare questo argomento,privatamente,da quanto mi fecero capire al tempo erano ben lontani da essere tutti uniti per cambiare certe idee sopratutto commerciali.Traina ancor più di Tevere aveva capito che con l'entrata dei nuovi numismatici internauti bisognava cambiare,dare delle risposte e delle certe..e il nuovo numismatico non si contenta più della peri.ia "semplice" ma vuole La Periia di chi sia non ha importana ma deve essere di più di un semplice cartellino firmato allora anche le monete riavranno il loro Valore Numismatico. Vedremo e che Loro da lassù possano aiutare illuminandoli chi si prenderà questo compito.1 punto
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Salve a tutti. Questo tarì è già stato postato qui sul Forum dall'utente Alessio91 con una discussione nella Sezione Identificazioni in data 11 dicembre 2016. Di seguito indico la discussione: In tale sede avevo espresso forti dubbi sulla sua autenticità, perché, come ha già detto bene Eliodoro, questa moneta non ha riscontri nei repertori amalfitani (sono certo che se dobbiamo prendere in considerazione una zecca questa è Amalfi e non Salerno) ed è caratterizzata inoltre da particolari che non sono propri della monetazione aurea normanna amalfitana. Poi, per motivi a noi ignoti, ahimè, Alessio91, invece di continuare la discussione su questa moneta, cancellò tutti i suoi interventi e le foto del tarì (i dettagli potete leggerli nel richiamo soprastante) chiedendo addirittura la chiusura della discussione di cui sopra. Ora la stessa moneta, a distanza di qualche tempo, compare nuovamente qui sul Forum (che strano), ipotizzo ora nelle mani di @Marcus Didius che ringrazio vivamente perché finalmente ha inserito anche peso e diametro della stessa! Perché, con questi nuovi dati alla mano, le mie perplessità aumentano, anziché diminuire: siamo sicuri che il peso sia veramente di 6 grammi? E' troppo alto per una moneta che in media superava di poco i 2 grammi e che spesso e volentieri si trovava sotto il grammo, non vi pare? Prendendo ad esempio i tarì pubblicati in MEC 14, p. 628, n° 228 - 231 tutti attribuibili a Ruggero II per Amalfi (1105-1154) abbiamo i seguenti pesi: 0,92 g. - 0,87 g. - 0,88 g. e nuovamente 0,88 g. Altro tarì di Amalfi per Guglielmo II (1166-1189) in MEC 14, p. 640, n° 389 porta un peso di 0,85 g. Anche i tarì di Amalfi del periodo ducale, quindi, nella maggior parte di questi casi anteriori alla conquista normanna della città, pubblicati sempre in MEC 14 a p. 600 e illustrati alla tav. 3 raggiungono al massimo il grammo di peso (in un solo caso e siamo di fronte ai pezzi più antichi, il n° 36), mentre i restanti sono tutti al di sotto del grammo: da un minimo di 0,89 g. ad un massimo di 0,97 g. Questo è solo un piccolo campione, ma è sufficiente per far notare questa incongruenza: come può questo tarì pesare 6 grammi? Inoltre, ha anche quella vistosa mancanza sul taglio di forma quadrangolare che sembrerebbe molto ricalcare un fenomeno simile registrato su di un tarì normanno di Amalfi a nome di Tancredi (1190-1194) pubblicato anche in figura in MEC 14, p. 650, n° 454 (fig. alla tav. 25 con un peso di 0,84 g.). Questo fenomeno dovrebbe portare come conseguenze due cose: 1) perdita di peso alla moneta (manca un pezzo di metallo); 2) siamo sicuri che qualcuno non si sia ispirato all'esemplare del MEC 14 per rendere ancora più credibile questo pezzo asportando una porzione di metallo proprio come nella moneta illustrata nel celebre catalogo? Qualcosa non mi torna...Attendiamo anche altri pareri: sono sicuro che qualcuno, forse anche più esperto di me, troverà una soluzione a questi quesiti. Intanto, seguo con attenzione e se ci sarà qualche altra cosa da aggiungere non mancherò di scrivere quanto prima.1 punto
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eccolo https://www.acsearch.info/search.html?term=vota+suscep+decenn+II&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1¤cy=usd&thesaurus=1&order=0&company MARC AURELE (139-17/03/180) Marcus ئlius Aurelius Verus Auguste (7/03/161-17/03/180) Sesterce 171 N° brm_178525 Date : 171 Nom de l'atelier : Rome Métal : cuivre Diamètre : 31mm Axe des coins : 6h. Poids : 25,70g. Degré de rareté : R1 Etat de conservation : TB Commentaires sur l'état de conservation : Exemplaire parfaitement centré, à l’usure importante. Patine vert foncé, granuleuse. Prix : 95,00 € N° dans les ouvrages de référence : C.1037 - RIC.1017 - BMC/RE.1402 - RCV.5020 (750$) - MIR.18/221 /6-30 Titulature avers : IMP M ANTONINVS - AVG TR P XXV. Description avers : Tête laurée de Marc Aurèle lauré à droite (O*). Traduction avers : “Imperator Marcus Antoninus Augustus Tribunicia Potestas quintus vicesimus”, (L’empereur Marc Antonin auguste revêtu de la vingt-cinquième puissance tribunitienne). Titulature revers : VOTA SVSCEP - DECENN II/ S|C// COS III. Description revers : Marc Aurèle voilé debout de face tourné à gauche, tenant un parchemin roulé (volumen) de la main gauche et une patère de la main droite et sacrifiant au-dessus d'un trépied. Traduction revers : “Vota Suscepta Decennalia secundus/ Consul tertius”, (Vœux promis à l’occasion des Vicennalia consul pour la troisième fois). Historique : César dès 139, revêtu du consulat pour 140, Marc Aurèle reçoit en 147 la puissance tribunitienne et succède à Antonin en 161. Son règne personnel est marqué par la guerre parthique (162-165). Après la mort de Lucius Vérus en 169, il doit faire face aux invasions germaniques et à la peste qui ravage l'Empire. Marc Aurèle associe son fils Commode à l'Empire à partir de 175 et meurt de la peste en 180 à Vienne.1 punto
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Io penserei più ad un tondello c.d. "di barra" e quindi con i due lati paralleli della barra che risultano altrettanto paralleli nel tondello anche dopo la coniazione....1 punto
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Il succo del discorso è che se si compra dal commerciante per certe monete si paga molto di più che all'asta.. probabilmente @rorey36 ci vuole soltanto invitare a fare più attenzione e a valutare più canali di acquisto e non solo quello dei commercianti a prescindere.1 punto
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L'unico pezzo da 100 lire di grande modulo che può dare "varietà" alla raccolta è la "Vetta d'Italia". Tutti gli altri sono tipologicamente correlati a moduli di valore inferiore.1 punto
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ducatone 1630 - Filippo IV per Milano1 punto
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Io purtroppo quando vedo un colpo così evidente non riesco proprio ad accettarlo... ho come un blocco psicologico... non accetto che una moneta cosi bella possa essere rovinata così... preferisco non averla perché Osservandola provo dispiacere1 punto
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@Il Farmacista ciao. Provo a dire la mia sulle variazioni di colore delle banconote. Al tempo sono effettivamente state stampate ufficialmente banconote con colori alterati,ovviamente per errore. Quando i primi collezionisti hanno iniziato a spargere la voce ,sono arrivati nell'ordine: la banda bassotti,il gatto e la volpe e gambadilegno. Tutti questi individui hanno annusato l'affare e hanno iniziato ad andar giù di trielina solventi per alterare le banconote. Quindi esistono poche banconote con variazione di colore ufficiali e molte banconote artefatte. Adesso..vai tu a capire quali sono le une e quali le altre? Molti solventi sono inodore....quindi....è molto difficile stabilire al 100% la genuinità. Il perito che chiude le banconote avrà dalla sua esperienza e il fatto di aver visionate milioni di banconote o altri metodi,poi sta all'acquirente decidere. Già il fatto che tu sei indeciso se fidarti o meno indica che bisogna studiare e approfondire ancora un pò. Quando avrai le idee più chiare sarai TU a decidere,non il perito!! Saluti Simone1 punto
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Mi contraddice su cosa? ? Riguardo la questione naturali/non-naturali, mi piacerebbe che qualcuno appurasse, ma finora nessuno si è mai esposto sulla naturalezza di queste banconote, cosa avvenuta invece al contrario (stampato da anni sul noto catalogo, dichiarazione riportata in più pagine che non è mai stata contestata, che io sappia, ma pronto a smentita). E comunque non metterei le dichiarazioni del prof. Crapanzano sullo stesso piano di chi vende e certifica le stesse banconote.1 punto
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ciao, per l'identificazione dovresti postare una foto del rovescio della moneta, piú peso e diametro (anche approssimativi) Gasp1 punto
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Concordo con quanto scrive. Un'ultima considerazione: un'Associazione (con la "A" e non con la "a") dovrebbe anche vigilare sui comportamenti degli iscritti e non semplicemente aspettare segnalazioni (parlo a ragion veduta, non essendo casuale il mio nickname).1 punto
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La contromarca PR o con P non chiusa che sembra quasi una G, come è questa è stata usata a Italica, Celsa, Calaguris. la moneta di Lepida-Celsa è la numero 278 del RPC, che non inventaria questa contromarca, ma la rappresenta nella 271. tenedo conto che la 271 ha monetieri Sura e Buco, questa postata i monetieri sono Domitio e Pompeio, si deduce che la contromarca non è la sigla dei monetieri. Ipotese POPOLIQUE ROMANI1 punto
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Buona serata volevo condividere con voi l'ultima arrivata delle Veneziane . ..era parecchio che la cercavo ed è un pezzo interessante, con il doge Tron la lira da unità di conto diventa moneta reale...l'esemplare in foto pesa 6,41 grammi ed ha un diametro di 29 millimetri . Tra le altre cose questa è la variante ( riportata R3 dal Montenegro ) senza le tre foglie di edera sotto il busto del doge. Cosa ne pensate? attendo vostri interventi . .1 punto
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coniata è coniata.. bisogna vedere poi se è buona ...1 punto
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DE GREGE EPICURI La più simile è questa di Gaza. Nella tua moneta però vedo, qua e là, dei residui di lettere che non coincidono.1 punto
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benvenuto nel forum. Credo che il soggetto sia un Grifo o Grifone. Attendiamo sviluppi...1 punto
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...ecco il rovescio. Il giallo che si vede sullo scudo è il riflesso della luce sulla bustina... (io e la fotografia non andiamo molto d'accordo!! ?)1 punto
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Purtroppo le teste bacate ci sono in ogni associazione. Magari se si sapesse precisamente chi sono e di cosa sono accusati, la direzione potrebbe anche prendere iniziative censorie, ma scritta così come è stata scritta, a parte spargere fango sul l'associazione citata, questa polemica non serve a nulla. Proviamo a essere più precisi e dettagliati, se non possiamo esserlo, allora evitiamo di scrivere del tutto. Magari potrebbe anche essere offensivo nei confronti di chi ha sempre cercato di lavorare correttamente.1 punto
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Da una prima veloce scorsa della parte denari di Asti sul MEC rilevo la sostanziale macro divisione nei tre tipi che c'erano anche in Astensis , primitivo e rozzo, genovese, denaro nuovo alla piccola croce. Il MEC all'interno fornisce più classi, in particolare per il terzo tipo, fornendo anche una cronologia in base a stile, epigrafia, segni identificativi. Per il terzo tipo avevamo dato una cronologia sulla seconda metà del 1200, il MEC va dal 1140 agli inizi del 1300, quindi corrisponderebbe anche questo di massima. In Astensis per il terzo tipo ci sono i gruppi A, B, C, D, in MEC invece D, E, F, basati entrambi su dati di stile, segni identificativi, lettere, pesi. Effettivamente non vedo sul MEC la variante che tu riporti e che quindi c'è, quella con due globetti prima e dopo la croce al rovescio e due globetti prima della C al dritto, credo che le varianti siano veramente molte e probabilmente ancora da scoprire. Poi si possono fare altre distinzioni sicuramente, ma per esempio la prima indicata in 3.D.1 di Astensis mi sembra proprio che abbia un solo globetto al diritto e due prima della croce e due dopo. Quindi molte variabili, che si possono ulteriormente ordinare visionando più monete possibili e su almeno questo Astensis ti permette di vederne molti di più di denari 33 contro i soli 6 del MEC che però indubbiamente devo dire ha due belle tabelle riassuntive dei vari tipi con caratteristiche e cronologie. Il MEC indubbiamente anche nella ampia parte generale deve essere ben assimilato e pesato e richiede tempo visto che è anche in inglese.... Poi certamente ogni lavoro se dedicato solo a una monetazione specifica può essere più ampio e più circoscritto ancora....1 punto
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...correva l'anno 1495...pochi mesi di potere per Carlo VIII di Francia nel Regno di Napoli...non abbastanza pochi perchè la cara abruzzese Sulmona non tirasse fuori questo Carlino della più "ecccezziunale" raritá che rimarrá per sempre uno dei miei sogni proibiti ... au revoir1 punto
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Se lo Spiga si trasferì da Milano a Piacenza nel 1626 dovremmo vedere i ducatoni di Filippo IV a Milano prima di tale data per esempio nel 1622 e a Piacenza per Odoardo Farnese dopo per esempio nel 1629, scorgete qualche analogia o qualche riferimento di aggancio ? Due ducatoni di Filippo IV del 1622 e uno del Farnese del 16291 punto
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Stamattina ,ore 8, passeggiata per smaltire i bagordi di ieri sera e la macchinetta del caffè m'ha restituito questa Taglio: 50c Nazione: Germania G Anno:2007 Tiratura:90.000 Solo IN CONFEZIONE DIVISIONALE Città:Milano Direi non male come inizio d'anno1 punto
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Veramente conservazione eccezionale per una tipologia monetale che ha già di suo rilievi parecchio bassi e che si trova sempre assai consumata!!1 punto
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