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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/11/17 in tutte le aree
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Eeeeh.... Ce ne sarebbero di cose da dire... Di getto, il primo consiglio che ti do, è di non avere fretta. Fai con calma. Non fiondarti subito a comprare monete, anche se la tentazione è forte. Anzitutto, ti stai per addentrare in un mondo meraviglioso ma tremendamente vasto. Un periodo che abbraccia secoli di storia, quasi un millennio!, e che vede attive centinaia di Zecche. Capisci già solo da questo quante cose ci siano da studiare e conoscere. Perché, quindi, ti dico di fare con calma? Perché a meno che tu non voglia collezionare di tutto un po', avrai bisogno di tempo per trovare la tua strada numismatica. Se ti lasci prendere dalla foga, potresti ritrovarti un giorno con tanto materiale, magari scadente, che non ti interessa più, e per il quale avrai speso soldi a vuoto. Per di più, per la monetazione antica (greca, in particolare) quello dei falsi è un problema sempre più grande con cui fare i conti.. Quindi è meglio farsi le ossa il più possibile. Ovviamente non ti dico di evitare gli acquisti, che in fondo sono imprescindibili (sono un po' come la legna che tiene acceso un fuoco), però ti sconsiglio di lasciarti trasportare dall'iniziale desiderio di accumulare monete su monete. Ci siamo passati tutti Detto questo, da dove iniziare? Oggi abbiamo internet, che se ben usato è una fonte incredibile (francamente non riesco ad immaginare come andassero le cose 20 anni fa!). Qui su lamoneta, nelle sezioni dedicate alle monetazioni antiche, troverai centinaia di discussioni e decine di utenti preparatissimi. Approfittane, leggi leggi leggi e chiedi! Assorbi il più possibile. Mano a mano che leggerai e vedrai monete, inizierai anche a capire cosa ti piace di più (greche continentali? Magno greche? Romane repubblicane? Imperiali? Provinciali? Tardo antiche? Chissà!). Oltre a questo, cerca di leggere anche libri, partendo da testi generali fino ad approfondire piano piano. Leggi anche alcune riviste (ad es: il Giornale della Numismatica, che trovi online, o Monete Antiche, che però necessita di un abbonamento). Tieni poi presente che, in Italia, la legge che regolamenta il collezionismo di oggetti antichi è piuttosto severa, quindi quando inizierai a comprare evita di farlo presso i "bagarini", anche se magari ti faranno prezzi allettanti. Devi assicurarti di comprare SEMPRE pezzi che siano provvisti di un CERTIFICATO DI LECITA PROVENIENZA, ma queste sono questioni lunghe per cui esiste una sezione specifica del forum, quella legale. Ti invito a leggerla. Volendo riassumere, in attesa degli interventi degli utenti più esperti: leggi, scopri, STUDIA, compra (consapevolmente e con giudizio!) e divertiti stai per entrare in un mondo meraviglioso benvenuto, Afranio10 punti
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Beh visto che si puó inserire anche una seconda moneta .... Probabilmente opterei per il gold penny di Enrico III la prima vera moneta d'oro inglese .. Ma non vi dico altro perche parlero proprio di questa moneta al prossimo convegno di Parma5 punti
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Buonasera,volevo solo condividere con voi il mio ultimo e più importante acquisto. Pagato fior di quattrini,presa dalla collezione privata di un noto perito.. Si tratta di uno scudo del 49 praticamente perfetto,intonso,ghiacciato e con una leggera patina ai bordi. Non voglio dimostrare assolutamente nulla,anzi voglio solo condividere questo scudo con voi. In mano è uno spettacolo4 punti
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Più volte in varie discussioni si era fatto cenno all'importanza di una corretta e accurata analisi metallografica di monete antiche. Colgo l'occasione delle recente comparsa di uno studio che fornisce ulteriori elementi sul passaggio dai quadrigati ai denari. Premetto che lo studio è stato fatto dal prof. Francis Alberède, capo del Laboratorio di Geologia dell'Università di Lione (Francia). Albarede et al 2016 isotopes in coins.pdf Grazie a un metodo, non distruttivo, di analisi degli isotopi dell'argento (oltre a quelli del piombo e del rame), egli e la sua équipe hanno potuto rilevare come l'argento usato per coniare i quadrigati era di sicura provenienza spagnola e facilmente spiegabile con le pesanti indennità pagate dai Cartaginesi dopo la conclusione della prima guerra punica e della guerra mercenariale in Sardegna (i dettagli sono contenuti nell'articolo). Infatti le ricche miniere di argento dislocate in Spagna, soprattutto nella regione di Carthago Nova (Cartagene), in grado di produrre circa 35 tonnellate di argento all'anno, erano esclusivamente in mano punica e bisogna attendere il 209 a.C. per la loro definitiva conquista romana, ad opera di Scipione Africano. Le indennità pagate dai Cartaginesi non furono tali da minare pericolosamente la loro economia. A partire dal 235 a.C., sei anni dopo la conclusione della pace e contestualmente alla chiusura del tempio di Giano confluirono a Roma i quantitativi di argento cartaginese (appunto di origine spagnola): 2.200 talenti, ossia circa 66 tonnellate, suddivisi in rate annuali per 10 anni, ai quali bisogna aggiungere ancora 1.000 talenti (circa 30 tonnellate) dopo la conquista romana della Sardegna. Praticamente i Cartaginesi hanno "perso" solo circa 2 anni di produzione del metallo prezioso a favore di Roma. Di contro i denari, emessi con la riforma sestante, presentano una composizione isotopia dell'argento che è diversa da quella dei quadrigati e che quindi il metallo doveva avere diversa origine e non dalla Spagna. Per i primi anni, quando Roma ancora non poteva contare su grossi bottini di guerra, il metallo potrebbe essere stato donato in parte dal fedele amico Tolomeo IV Eupatore, che già nel 217 a.C. aveva vittoriosamente concluso la guerra contro il re seleucide Antioco III con la battaglia di Rafiah, con conseguente annessione all'Egitto della Cesasiria. Ma il grosso dei denari romani della guerra annibalica fu coniato dopo il 211 a.C., dopo la presa di Siracusa e di Capua e ancora nel 210 a.C., con la conquista di Agrigento e nel 209 a.C. con la presa di Taranto, tutte conquiste che hanno fornito abbondante bottino e anche metallo argento. Gli studi in corso ormai stanno delineando un quadro abbastanza chiaro della produzione denariale, con emissioni inizialmente in Sicilia e poi, con il trasloco di Marcello nel 210 a.C. sul più impegnativo fronte apulo, la maggior parte delle nuove emissioni di denari devono essere prodotte soprattutto in Apulia (così se i denari RRC 44 sono in genere siciliani, quelli RRC 53 sono pugliesi....). L'esimio prof. Albarède si è appassionato al problema di definire le vie dell'argento usato per coniare le monete antiche e ha recentemente presentato un progetto di ricerca con finanziamento europeo, della durata di 60 mesi. Allego il testo della proposta di ricerca, nella speranza che venga accolta dagli organismi competenti. SILVER_Draft B1_v2.1.pdf ERC_AdG_2016_B2_en_V2.1.pdf E' un testo interessante, anche per capire i vari scopi della ricerca. Per rimanere a livello della monetazione romana repubblicana, è già stata messa a disposizione una intera raccolta numismatica per un approfondimento sulal composizione isotopica dei quadrigati e dei denari, con un campione più vasto e rappresentativo. Una analisi metallografica che va al dilà della semplice determinazione del titolo e composizione della lega. Approfitto per comunicarvi che io e Pierluigi Debernardi abbiamo già avviato ed è a buon punto la sistemazione del Corpus di tutta la serie aurea "marziale", con circa 450 esemplari, con identificazione dei conii e della loro sequenza relativa, di aurei sia anonimi sia con simboli. Stanno emergendo molti risultati interessanti e contiamo di completare lo studio entro questa estate, da pubblicare sotto forma di un volume (anche per accogliere l'intero catalogo descrittivo e illustrativo di tutti gli esemplari noti). Purtroppo non sarà agevole effettuare analisi isotopica sull'oro, dal momento che in questo metallo esiste un solo isotopo stabile. Si potrebbe valutare l'opportunità di analizzare alcuni aurei esaminando la piccola percentuale di argento (circa 1%) ivi presente (l'argento ha invece due distinti isotopi stabili, il cui rapporto varia con la diversa provenienza). A causa di questo impegno ho dovuto procrastinare la conclusione delle mie ricerche sull'ultima emissione di Bruto. Ormai sono maturi i tempi per superare gli inquadramenti proposti dal Crawford, grazie soprattutto al maggiore numero di monete e di ripostigli esaminati, anche se la sua teoria resta sostanzialmente valida.4 punti
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Buonasera, voglio condividere una delle mie ultime acquisizioni, non la migliore ma secondo me piacevole e interessante. Si tratta di un grosso di Genova, tradizionalmente detto "da 4 denari" ma recentemente considerato da Baldassarri/Ricci come grosso da 6 "leggero" (classe I.III.2), coniato subito dopo il grosso da 6 classico (classe I.III.1), e cioè fra il 1230 ed il 1252 circa. Peso 1.37 g, diametro 19.5 mm La qualità non è eccelsa, ma è comunque un esemplare ben leggibile e completo. Inoltre, da quel che ho potuto vedere in rete e sui cataloghi d'asta che ho a disposizione, non si trova di frequente, almeno non quanto la tipologia successiva, quella con un punto sotto il castello (I.III.3). Che ne dite? Un saluto Appah4 punti
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ragazzi sembra una domanda facile, ma ci ho dovuto pensare per ben... 6 pagine di post alla fine ho deciso per il primo pensiero... la potremmo definire la prima moneta "non romana" coniata in Italia da un'autorità quindi completamente indipendente. FL ODOVAC si legge al dritto - RV . Ravenna al retro notare il baffo....e ovviamente l'assenza del diadema Odoacre, dopo aver coniato per circa un decennio a nome degli imperatori romani (il termine vale anche per l'oriente...) fa sparire dalle sue monete qualunque riferimento all'impero "esistente".. conia a SUO nome anche al dritto!!! (oltre al monogramma al retro) ...esistono anche dei "nummi" AE4 con le medesime caratteristiche, ma questa "mezza siliqua" è da urlo.... la foto di un momento nella storia.... prezzo? boh... a mia memoria non ricordo di averne mai vista una in vendita, questa è al British...4 punti
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Grazie anche a te @clairdeluneper il tuo prezioso commento . Siamo ancora in pochi , tre o quattro utenti , ad essere interessati alla proposta , per cui avrei deciso di pubblicare a giorni un post di presentazione , per la mia competenza , che illustri come potrebbe essere sviluppata questa iniziativa ; forse un esempio pratico vale piu' di tante parole .4 punti
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Vorrei esprimere quello che è solo un mio pensiero! Secondo me, non è IL pezzo che eleva la collezione, quanto più invece l'armonicità che lega ogni pezzo della raccolta e dal gusto estetico del collezionista che vi traspare. Quindi. ogni collezione, anche composta da pezzi umilissimi, può avere un alto livello se composta con mire precise di qualità (non per forza elevatissima) con ricerca e studio. Sempre a mio parere, ad esempio preferisco una raccolta assemblata con gusto e ricerca, ad una raccolta che può contenere anche grandissime rarità, ma che si compone di monete magari (ex) appicagnolate, con colpetti ripresi o graffiate per maldestri tentativi di pulizia. Ho avuto modo di vedere collezioni anche complete, ma assemblate senza quel gusto estetico e quella ricerca tipiche del vero collezionista, ma solo grazie all'immensa disponibilità di denaro. E allora vedevi monete che seppur in alta conservazione (molte periziate generosamente, e pagate carissime), ma che mal si armonizzavano tra di loro (ad es. monete MAL lavate o con patine "aiutate"). Guardate che bella questa lontanissima discussione... ... E si parla solo di rame... Tante sono state le critiche alla collezione ANPB, esitata da Varesi. Non è mio intento andare off topic, o toccare altri temi. Quella era una collezione incredibile, certamente allestita con incredibili sforzi economici... Ma cappero... un evento, ogni pezzo, trasudava veramente studio, ricerca del bello e molta conoscenza. Con queste prerogative, credo che ogni raccolta "umile" e "semplice" diventi al tempo stesso impegnativa sotto diversi punti di vista: economico certamente, ma anche di studio, ricerca, tempo e conoscenza. Avete provato a completare ad esempio il giro delle api, anche escludendo il '19? Si? Bravi! Ma avete puntato ad avere, ad esempio, una raccolta "armonica", ad esempio per conservazione, qualità e tonalità naturali della ramatura, senza debolezze nei rilievi (trovatemi un '28 o '32 con queste prerogative...) ? Ovviamente, rimane una mia riflessione, nessuno deve sentirsi toccato o costretto a condividerla. Saluti, Fab4 punti
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Salve sono da poco entrato in questo gruppo, sono il più giovane del gruppo, vorrei entrare a far patre di questo meraviglioso mondo. Sono interessAto principalmente alle monete greche e romane. Vorrei avere dei consigli da voi esperti e soprattutto vorrei sapere delle prime monete greche e romane acquistabili ad un costo contenuto per iniziare una collezione. Spero che mi rispondiate, scusate il disturbo!!!3 punti
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la qualità non sarà eccelsa ma, è comunque molto buona ..peccato per quei segni al rovescio ... una domanda secondo te l'interpunzione fra la I e la R è un punto o un anellino ? A proposito di questi grossi poi volevo fare una considerazione : sul nuovo MEC 12 è stato pubblicato un grosso "ibrido" fra questa categoria e quella precedente che si caratterizza per una singola interpunzione al Rovescio ( come nei grossi III.1 ) e un peso già ridotto come nei successivi ... stando quindì alla classificazione Baldassarri-Ricci potrebbe trattarsi di un esemplare collocabile fra le categorie III.1 e III.2 ?3 punti
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In questo sito ci sono i 6 volumi online (almeno mi sembra dai link attivi): https://www.centrostudimuratoriani.it/muratori/antiquitates-italicae-medii-aevii/3 punti
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Per me è questa la moneta dei sogni : Scudo d'oro assedio di Firenze I semestre 15303 punti
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Come dimenticare Vittoria? Regina e imperatrice per oltre 63 anni (20 giugno 1837-22 gennaio 1901). Chiaramente i ritratti sulle monete testimoniano gli effetti del tempo sulle virtù giovanili. Buona giornata.3 punti
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Premesso che come sottolineato da @adolfos questo è un forum composto da persone che perdono del tempo a rispondere a domande banali senza riceverne nulla in cambio.... un minimo di educazione mi sembra dovuta !!! oltre al valido messaggio di @dabbene aggiungerei un'altra cosa : ogni moneta ha un suo prezzo, quando ne vedi a prezzi troppo bassi io inizierei a farmi qualche domanda2 punti
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Parlando di monete medievali mi rivolgerei a commercianti professionisti tipo la NIP che ha nel suo sito l'elenco dei suoi associati regione per regione, trovi i più vicini e vedi cosa ti propongono, alcuni hanno anche loro siti internet .2 punti
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Ciao, credo che miglior partenza del forum Lamoneta non ci possa essere per un giovane, in questo caso giovanissimo, ricordo che Lamoneta nasce per aiutare chi inizia ad avvicinarsi alla Numismatica , quindi anche i giovani. I consigli possono essere tanti, sicuramente iscriversi al formidabile CGN che compie ora 10 anni di vita dove troverai tanti amici con la stessa passione, seguire le nostre iniziative per i giovani , Parma Convegno dei giovani numismatici in primis al 1 aprile ( ovviamente sei invitato ) e poi leggere qui e leggere libri di numismatica, anche di storia comunque, perché monete e storia vanno di pari passo, dietro a ogni moneta c'è la storia , quindi monete e libri per far si che questa passione si alimenti e si rafforzi sempre più ...complimenti comunque e buon cammino verso la conoscenza !2 punti
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Qui si distinguono gli eroi! Ercole fa fare al leone quello che i comuni mortali lasciano fare a una donna.2 punti
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Di passaggio per la Ionia mi sono imbattuto in questo statere di elettro di città incerta che può interessare Matteo. Nella didascalia è riportata la composizione percentuale, e questo è bene. Quanto al peso espresso a sei cifre significative, questo è ridicolo.2 punti
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È il berretto frigio simbolo della rivoluzione francese e sormonta un fascio littorio. È il tipico bottone napoleonico.2 punti
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Buongiorno, Fermo restando che una foto (per quanto enormemente limitativa) è tassativamente obbligatoria (ad esempio: è patinata? Se si com'è la patina? Oppure è lavata? Se si, con quale procedimento? Ha debolezze e/o graffi e/o qualche altro MINIMO difetto? Se si dove, come ed in quale entità? I campi come sono? I rilievi? Segni di contatto?... insomma... son tantissime le variabili da VEDERE, ESAMINARE e VALUTARE) se è VERAMENTE tale, cioè una CHIMERA il prezzo è PAR, da questo non si scappa, e 3000€ potrebbero benissimo non bastare.2 punti
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Giusta domanda, ma molto probabilmente nel 269 a.C. i Romani non potevano disporre, almeno liberamente, di grosse quantità di argento estratto dalle miniere spagnole, che erano, a quanto pare, di esclusiva proprietà cartaginese. La produzione dei quadrigati fu veramente abbondante. Da uno studio preliminare di Debernardi su AIIN 60 del 2014, che allego volentieri pur non essendo reperibile in rete, emerge che furono allestiti ben 564 conii D e 546 conii R per i quadrigati con ROMA in incuso, 863 conii D e 803 conii R per ROMA in rilievo e 23 conii D e 22 conii R per i quadrigati coniati solo in Spagna dai fratelli Scipione (che sono stati oggetto di uno studio dettagliato a parte, che allego pur avendo già segnalato in altra discussione). Se si vuole optare per la famosa teoria dell'alta cronologia bisogna capire bene come ha fatto Roma a disporre allora di così alto quantitativo di argento, che a una preliminare analisi isotopica risulta essere di provenienza spagnola. Per i didrammi romano-campani, sicuramente coniati prima, almeno quasi tutti, della prima guerra punica, la produzione era molto più limitata e su questi manca ancora una accurata analisi isotopica dell'argento. In ogni caso la quantità di argento per queste monete era molto più limitata e quindi poteva essere reperita anche da altre fonti. Non dimentichiamo che pure in Grecia e in Asia Minore esistevano miniere d'argento e che potevano essere la fonte, per il tramite anche degli alleati di origine greca in Campania, ma in ogni caso non sembra che l'argento di origine orientale potesse essere la materia prima per coniare i quadrigati.... Ovviamente non esiste la diretta dimostrazione dell'equivalenza argento spagnolo = argento pagato dai Cartaginesi come indennità dopo la seconda guerra punica, ma la sua grande abbondanza usata dai Romani per coniare i quadrigati trova una adeguata spiegazione storica se si accetta la datazione "bassa" del quadrigato, con buona pace del prof. Coarelli, che aveva risollevato il problema della datazione alta del quadrigato in antitesi alla cosiddetta scuola inglese.... DeBernardi e Legrand 2014 Data del quadrigato AIIN60_DL.pdf Debernardi e Legrand 2015 RBN Serie quadrigati spagnoli.pdf2 punti
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Buonasera, chiaramente motivo il mio parere; al dritto il baffo si fonde con la guancia, la perlinatura vicino al bordo si fonde con il campo da ore 2 ad ore 4 (in altri punti è comunque un ricordo), i capelli mi riportano alla tipologia impero... (se non per il ciuffetto sulla fronte che si intravede ancora), poi il colletto, le mostrine sulla divisa. Al rovescio lo spessore del bordo non esiste più da ore 8 ad ore 11, l'Italia sembra "piallata" dal viso fino all'elsa della spada... dopo è inutile continuare a descrivere altri "micro" particolari che non si intravedono più. La nota positiva e che rende ancora dignitosa la moneta è il bordo che in proporzione all'usura mi sembra buono se non per qualche tacchetta giustificabile dalla circolazione che questa moneta è stata sottoposta. Non condivido il fatto che sia stata inesorabilmente pulita, molto probabilmente con un bagnetto nel liquido magico, ma non per questo voglio dire che sia stato tu, ma una moneta del genere personalmente l'avrei preferita vederla scura dalla sua patina originale testimone del tempo che ha trascorso la moneta. Giudicare una moneta da una foto è cosa ardua, ma una cosa ho notato nel corso del tempo, quando si vedono delle lettere che appaiono di fattura più larga (e mi riferisco alla firma dell'incisore e/o autore e al segno di zecca su questa moneta) le cose sono due: o la moneta è palesemente falsa (quando la si esamina in alta conservazione) oppure è estremamente usurata... qui al rovescio il nome dell'autore si fatica a vedere. Personalmente non la vedo arrivare al'MB e lo penso ancora, ma poco importa il mio giudizio, l'importante è che piaccia a te e che tu ne sia soddisfatto. :-)2 punti
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Visto che parliamo di sogni, sogniamo ! una bella Quadrupla, o se preferite da due doppie d'oro, moneta partorita dallo stesso conio del testone....stiamo parlando del massimo nominale della Sede Vacante 1590, zecca di Roma, Camerlengo Cardinale Caetani. Aggiungo che questa "chimera" e' anche il primo nominale in Oro del valore di 4 scudi per una Sede Vacante Pontificia. Affascinante rappresentazione dell'angelo che libera S.Pietro da una cella, un rovescio decisamente atipico nella monetazione di S.V. che spesso puo' risultare piuttosto ripetitiva e monotona; a mio aviso un vero capolavoro di incisione. Non ho notizie di passaggi in aste pubbliche o conoscenza di esemplari in collezioni private, il CNI riporta l'esemplare della collezione di Sua Maesta'. Per capire di cosa si tratta allego l'immagine del testone.... e' la stessa cosa pero' in argento ! Daniele2 punti
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Tenuto conto l'argomento non poco interessante, e dietro richiesta di alcuni utenti, si apre una discussione che concerne prettamente gli errori sulle monete di Ferdinando IV di Borbone....magari ne apriremo più avanti un'altra riferita a Ferdinando II ove si riscontano analogamente e persistono. L'analisi andrebbe effettuata cercando di capire, soprattutto con ipotesi (perchè documentazione non c'è e non potrebbe essercene), se queste monete sono frutto di una fabbricazione involontaria determinata dal puro caso...oppure, al contrario di un'incisione voluta. Cortesemente chiederei, se analizziamo dapprima un determinato Nominale, di continuare sempre con lo stesso finchè non si riesce, più o meno, ad ottenere un fatto compiuto...e poi si prosegue con gli altri, altrimenti ci accavalliamo e non si riesce a proseguire in modo ordinato. Per ovviare a questo metto giù una prima lista di quelle che sono le monete, riportate e non ancora riportate e catalogate che presentano queste caratteristiche; logicamente questa lista può essere sempre e in qualsiasi momento modificata e/o aggiornata. Mi sento anche in dovere, visto l'argomento che andremo a trattare, di citare un mio carissimo amico (che da tempo che non leggo .... e che spero tanto che si faccia vivo in questa discussione), molto preparato sull'argomento e soprattutto detentore di un ricco archivio, che potrebbe essere molto utile per un prosieguo, slanciato e armonioso di questa discussione @Giuseppe Un attimo che preparo la lista delle monete.1 punto
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Tutte considerazioni giuste Fabrizio. Tutte, meno una: non sappiamo cosa intende l'amico Romano86 con "fior di quattrini"....se ce lo dice potremmo essere più precisi nei nostri commenti. Grazie ciao.1 punto
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Premesso che la cortesia e le relative "formule" sono basi imprescindibili per iniziare una discussione (di qualsiasi tipo) col piede giusto; credo che le risposte date siano più che esaustive e non posso quindi che concordare con chi mi ha preceduto. Saluti, Antonio1 punto
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Mi sembra un Cavallo di Napoli per Carlo V http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CV/1 ciao Mario1 punto
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era dunque questa la moneta per cui chiedevi un'idea di prezzo... complimenti vivissimi! Dovresti cercare pero' di fare delle belle foto che realmente ne mostrino la qualita', specie il volto del re.1 punto
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Ma Cleopatra non abbandonò il suo sogno, di un grande impero mediterraneo orientale con capo Alessandria. Dopo la morte di Cesare, conquistò Marco Antonio, diventato il governatore dell’Oriente. Celebre è la descrizione del loro incontro avvenuta in Cilicia dove Cleopatra, si presentò, racconta Plutarco, “su un vascello dalla poppa d’oro con le vele di porpora spiegate al vento. I rematori vogavano contro corrente con remi d’argento al suono di un flauto accompagnato da zampogne e liuti. Essa era sdraiata sotto un baldacchino trapunto d’oro”. Antonio rimane anche egli affascinato da Cleopatra. Quella donna è un intellettuale, una filosofa, ha un grandissimo senso dell’umorismo e del divertimento ed è qualcuno a cui confronto la politica di Roma sembra noiosa e provinciale. Secondo Plutarco, Antonio amò profondamente Cleopatra, e ne venne dominato e soggiogato. Bastava che lei tardasse qualche minuto e lui si rodeva il cuore, in preda all’ ansia, all’ inquietudine e all’ebbrezza. “Spesso balzava in piedi per guardare in lontananza, finché lei approdava, portando il dono incomparabile della sua grazia”. Era molto più di una calamità: era una vocazione, una follia, una dedizione, che aprì ad Antonio le porte di un mondo che fino allora gli era sconosciuto.1 punto
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Caro Romano86 sottoporre a Fabrizio delle foto così scarse implica rischi altissimi! Scherzi a parte mi pare un esemplare eccellente, congratulazioni vivissime. Sono certo che non sarà stato un acquisto a buon mercato ma nel tempo sono pezzi che danno soddisfazioni anche economiche importanti! Cerca magari di portarci immagini degne di tal qualità Ciao! M1 punto
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Purtroppo non conosco l'arabo... ma non credo comunque che quei segni siano in assoluto riconducibili ad una qualche lingua1 punto
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Se non sbaglio era un pò che la cercavi. Complimenti perchè non è facile trovarla bella, la conservazione è appropriata1 punto
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Cleopatra VII nasce nel 69 a.C. ad Alessandria d’Egitto da Tolomeo XII. La regina non aveva origini egizie, ma greche. Era infatti una discendente di Tolomeo uno dei generali che assieme ad Alessandro Magno nel 332 a.C. conquistarono l’Egitto. Dopo la morte del conquistatore macedone Tolomeo prese il controllo della regione, instaurando la dinastia tolemaica e segnando l’inizio dell’era ellenistica in Egitto con capitale Alessandria. La sua leggendaria storia si divide tra la Roma repubblicana, la caput mundi, e Alessandria, capitale dell’Egitto tolemaico e del mondo ellenistico (mondo greco in cui i greci non ebbero alcun ruolo). È il 48 a.C. quando Cleopatra si presenta a Giulio Cesare, l’uomo più potente del mondo allora conosciuto, che era giunto ad Alessandria sulle tracce di Pompeo dopo la fine della guerra civile romana. Per conoscere quindi Cesare ed entrare nel palazzo senza rischiare la vita, Cleopatra deposta ed esiliata dal fratello, si fece arrotolare in un tappeto che il suo amico e complice, Apollodoro Siculo, portava sulle spalle. Una volta al cospetto dell’imperatore il tappeto venne srotolato a terra e apparve lei come una visione, con i più sontuosi abiti e i più pregiati gioielli. Parlandogli in latino, gli chiese protezione dal fratello. Con un abile e astuta mossa riuscì ad ammagliare Cesare che i due divennero amanti quella stessa notte. Da quest’unione nacque Cesarione nel 47 a.C., unico figlio maschio di Cesare e suo legittimo erede. Grazie a Cesare Cleopatra rimase unica sovrana d’Egitto. Per stare vicino a Cesare, si trasferisce a Roma dove, però, è accolta con molta ostilità. Ma la sua cultura sapeva rapportarsi con qualunque personalità, non solo a livello culturale ma influenzò anche la moda tra le romane, che la invidiavano ed imitavano. Con questo trasferimento probabile che intendesse permettere al figlio Cesarione, una volta morto Cesare, di prendere il potere di un dominio grande come quello di Alessandro Magno. Il disappunto del popolo romano e le contestazione nate in Senato portano all’assassinio di Giulio Cesare nelle idi di marzo del 44 a.C. Così la situazione politica non consente più a Cleopatra di rimanere a Roma, ed ella riparte per l’Egitto.1 punto
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Vi pongo un quesito.. Considerato la rottura del tondello ed il peso..potrebbe essere un semplice medaglione di fantasia da appendere al collo?1 punto
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Si mi riferivo ai libri antichi per farvi capire che sono un collezionista, comunque si avevo 13 anni all'iscrizione ora 14. Ma poco importa, amo la storia1 punto
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Per la causa...... L. A. Muratori (ed.), Antiquitates Italicae Medii Aevi sive Dissertationes , 6 vols. (Milan, 1738–42). Cari saluti1 punto
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Ciao jagd Così ho imparato cos'è l'"altare privilegiato perpetuo quotidiano" del quale non avevo mai sentito parlare. http://www.exsurgatdeus.org/2016/05/11/laltare-cattolico-e-laltare-privilegiato/ Certo che è triste leggere di un altare perpetuo in una chiesa diroccata. saluti luciano1 punto
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Teodorico in nome di Anastasio per Ravenna (secondo Metlich)? Con la legenda del diritto che si legge partendo da in basso a destra...1 punto
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Come spesso accade alle donne potenti che segnano la storia, attorno alla figura di Cleopatra nacquero dicerie e leggende di ogni tipo, come ad esempio che fosse una meretrice, che bevesse molto e che amasse indulgere eccessivamente ai piaceri della carne. Orazio la chiama il “fatale monstrum” di Roma, mentre lo storico del III secolo, Cassio la descrive così: “era una donna dalla sessualità e dall’avarizia insaziabili, la sua aspirazione era ottenere il dominio sui Romani, fallì e finì per perdere il suo regno, incantò i due più grandi romani dell’epoca e finì per distruggere se stessa”. Anche per gli autori classici è una donna immorale e perfida: Dante la condanna all’inferno da lussuriosa “rapace, crudele e lasciva”, Shakespeare la demonizzata e la chiama “il serpente del Nilo”. Ma è proprio vero che la storia viene scritta dai vincitori, in questo caso nella successiva epoca imperiale, quando era già stata sconfitta dal suo grande nemico Ottaviano Augusto. Tutte le rappresentazioni della regina egiziana nella storia e nella poesia augustea sono animate dal medesimo astio, e mettono in rilievo sempre gli stessi tratti negativi. Quasi tutto quello che sappiamo di lei è stato scritto dai suoi nemici e proviene solo da fonti romane, scritte da storici come Plutarco, Dione e Appia. Cicerone non menziona neanche il suo nome da quanto ha disprezzo per Cleopatra. Tuttavia l’immagine stereotipata che abbiamo di lei è molto lontana dalla verità: Cleopatra, la donna destinata a segnare il futuro del mondo mediterraneo, incarnava tutto quello che non piaceva agli uomini romani. Innanzitutto era una donna e in secondo luogo era una donna di potere, cosa che faceva di lei un individuo estremamente minaccioso e pericoloso, certamente da odiare. Ciao,1 punto
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Confermo la mia prima impressione, la tua medaglia è degna delle migliori collezioni. L'anno XXV di Leone XIII è davvero intrigante. Se confronti attentamente le foto già presenti in catalogo, avrai modo di scoprire le varianti relative al posizionamento della firma di Bianchi ed alla lunghezza della veste, sia nell'edizione in argento che in bronzo del triregno. La mozzetta, invece, a quanto mi risulta, esiste solo in una versione, sia in bronzo che argento, con firma ad ore sei in campo e veste corta. Ma data la sua genesi, è abbastanza ovvio che sia così.1 punto
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L'autore di questa pagina non mi sembra un grande esperto di numismatica antica francamente. Basta vedere che la pagina è zeppa di errori. Il concetto di "corso legale" è moderno e difficilmente applicabile al mondo antico. Mi limiterei a questa constatazione: avrei potuto utilizzare un multiplo da X solidi per pagare un prezzo di X solidi, in qualunque contesto? La risposta è inequivocabilmente sì.1 punto
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Concordo su molte cose con Caio Ottavio, ma anche con Appah. Credo anche io ad una svista per il peso. Se fosse originale, la moneta sicuramente sarebbe da attribuire ad Amalfi. Quando ho visto la foto, mi è parso un qualcosa déjà vu. Cosi oggi ho mandato le foto di questa moneta a una persona molto esperta di questa monetazione, e mi ha confermato che circa una ventina di anni fà, ne aveva già vista una uguale, intera però, non spezzata, in una collezione privata. La stessa era catalogata come un tarì Amalfitano attribuito a Guglielmo. Monete inedite, quindi? O falsificazioni di entrambi i tondelli?1 punto
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E’ ancora il “re vittorioso” – nonostante il regime mussoliniano si sia ormai consolidato alla guida dell’Italia – quel Vittorio Emanuele III che celebra, nel 1925, il proprio 25° anniversario di regno apparendo, col suo ritratto, al dritto di una delle più belle monete del Novecento italiano, le 100 lire Vetta d’Italia. Sotto il profilo del sovrano, a rendere più solenne la composizione, una pianta di quercia su cui è innestata la Corona Ferrea dei re d’Italia. A ricordo della Grande Guerra che ha completato l’Unità nazionale, su questa splendida e rara moneta da 100 lire (32,25 grammi d’oro a 900 millesimi per 35 millimetri, contorno rigato) firmata dal medaglista Aurelio Mistruzzi appaiono poi, al rovescio, la sommità della Vetta d’Italia, ai confini con l’Austria, e il drappo sabaudo sorretto da una vigorosa figura maschile che, come da tradizione classica, porta nella destra una piccola statua della Vittoria. Una composizione particolarmente felice e armoniosa, non priva di un certo dinamismo classico e, al tempo stesso, di evidenti riferimenti al gusto iconografico di inizio XX secolo e che non manca di un evidente “segno dei tempi”: il fascio littorio inciso nella roccia, sotto la figura maschile. Si tratta dell’ultima tipologia originale da 100 lire emessa in Italia ancora secondo gli standard dell’Unione Monetaria Latina, che verrà sciolta nel 1927; già questa moneta, coniata in soli 5000 esemplari, non viene del resto destinata alla circolazione ma, piuttosto, venduta ai collezionisti e a quanti ne fanno richiesta ad un prezzo maggiore del nominale (nel 1926 e 1927 saranno ribattute le 100 lire Aratrice, ma solo in poche decine di esemplari per collezionisti). A stabilire le caratteristiche della Vetta d’Italia è il Regio Decreto n. 1829 dell’11 ottobre 1925 e, come sottolinea la “Relazione della Regia Zecca” per quell’anno, “Si volle che le impronte presentassero rilievi fortemente accentuati, allo scopo di conferire alle monete un aspetto piuttosto medaglistica, reso ancor più manifesto dall’impiego del medesimo trattamento usato per le medaglie: sabbiatura e successiva immersione in acido nitrico”. A rendere palese il significato storico e simbolico della moneta, la Regia Zecca impiega per la sua produzione una parte dell’oro donato alla Patria dagli italiani nel corso della Grande Guerra, per sostenere lo sforzo bellico. Una 100 lire che, tuttavia, vede la luce in un’Italia sconvolta dal delitto Matteotti del quale il Duce si assume “la responsabilità politica, morale e storica”. Il presidente del Consiglio è ora anche capo del Governo, primo ministro, segretario di Stato e non è più responsabile di fronte al Parlamento, ma solo nei confronti del re tanto che, in una sola seduta, il 13 gennaio, la Camera approva ben 2376 decreti legge presentati dal Governo. Le distanze tra le regioni del Paese di riducono: gli abbonati al telefono sono 145.797, le cabine telefoniche 4.433 anche se permangono ampie disuguaglianze e sacche di povertà e arretratezza. Questo è il mio sogno.1 punto
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Che ci siano dai tempi del regno o anche prima nessuno lo nega (infatti non comprendo il motivo di questa specificazione). A prescindere dal "quando" restano sempre obiettivamente un aberrazione della numismatica, che poi piacciano è un altro discorso. Una coniazione fatta apposta per vendere annulla la vera essenza del collezionismo IMHO1 punto
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