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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/11/17 in tutte le aree
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Eeeeh.... Ce ne sarebbero di cose da dire... Di getto, il primo consiglio che ti do, è di non avere fretta. Fai con calma. Non fiondarti subito a comprare monete, anche se la tentazione è forte. Anzitutto, ti stai per addentrare in un mondo meraviglioso ma tremendamente vasto. Un periodo che abbraccia secoli di storia, quasi un millennio!, e che vede attive centinaia di Zecche. Capisci già solo da questo quante cose ci siano da studiare e conoscere. Perché, quindi, ti dico di fare con calma? Perché a meno che tu non voglia collezionare di tutto un po', avrai bisogno di tempo per trovare la tua strada numismatica. Se ti lasci prendere dalla foga, potresti ritrovarti un giorno con tanto materiale, magari scadente, che non ti interessa più, e per il quale avrai speso soldi a vuoto. Per di più, per la monetazione antica (greca, in particolare) quello dei falsi è un problema sempre più grande con cui fare i conti.. Quindi è meglio farsi le ossa il più possibile. Ovviamente non ti dico di evitare gli acquisti, che in fondo sono imprescindibili (sono un po' come la legna che tiene acceso un fuoco), però ti sconsiglio di lasciarti trasportare dall'iniziale desiderio di accumulare monete su monete. Ci siamo passati tutti Detto questo, da dove iniziare? Oggi abbiamo internet, che se ben usato è una fonte incredibile (francamente non riesco ad immaginare come andassero le cose 20 anni fa!). Qui su lamoneta, nelle sezioni dedicate alle monetazioni antiche, troverai centinaia di discussioni e decine di utenti preparatissimi. Approfittane, leggi leggi leggi e chiedi! Assorbi il più possibile. Mano a mano che leggerai e vedrai monete, inizierai anche a capire cosa ti piace di più (greche continentali? Magno greche? Romane repubblicane? Imperiali? Provinciali? Tardo antiche? Chissà!). Oltre a questo, cerca di leggere anche libri, partendo da testi generali fino ad approfondire piano piano. Leggi anche alcune riviste (ad es: il Giornale della Numismatica, che trovi online, o Monete Antiche, che però necessita di un abbonamento). Tieni poi presente che, in Italia, la legge che regolamenta il collezionismo di oggetti antichi è piuttosto severa, quindi quando inizierai a comprare evita di farlo presso i "bagarini", anche se magari ti faranno prezzi allettanti. Devi assicurarti di comprare SEMPRE pezzi che siano provvisti di un CERTIFICATO DI LECITA PROVENIENZA, ma queste sono questioni lunghe per cui esiste una sezione specifica del forum, quella legale. Ti invito a leggerla. Volendo riassumere, in attesa degli interventi degli utenti più esperti: leggi, scopri, STUDIA, compra (consapevolmente e con giudizio!) e divertiti stai per entrare in un mondo meraviglioso benvenuto, Afranio10 punti
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Beh visto che si puó inserire anche una seconda moneta .... Probabilmente opterei per il gold penny di Enrico III la prima vera moneta d'oro inglese .. Ma non vi dico altro perche parlero proprio di questa moneta al prossimo convegno di Parma5 punti
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Buonasera,volevo solo condividere con voi il mio ultimo e più importante acquisto. Pagato fior di quattrini,presa dalla collezione privata di un noto perito.. Si tratta di uno scudo del 49 praticamente perfetto,intonso,ghiacciato e con una leggera patina ai bordi. Non voglio dimostrare assolutamente nulla,anzi voglio solo condividere questo scudo con voi. In mano è uno spettacolo4 punti
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Più volte in varie discussioni si era fatto cenno all'importanza di una corretta e accurata analisi metallografica di monete antiche. Colgo l'occasione delle recente comparsa di uno studio che fornisce ulteriori elementi sul passaggio dai quadrigati ai denari. Premetto che lo studio è stato fatto dal prof. Francis Alberède, capo del Laboratorio di Geologia dell'Università di Lione (Francia). Albarede et al 2016 isotopes in coins.pdf Grazie a un metodo, non distruttivo, di analisi degli isotopi dell'argento (oltre a quelli del piombo e del rame), egli e la sua équipe hanno potuto rilevare come l'argento usato per coniare i quadrigati era di sicura provenienza spagnola e facilmente spiegabile con le pesanti indennità pagate dai Cartaginesi dopo la conclusione della prima guerra punica e della guerra mercenariale in Sardegna (i dettagli sono contenuti nell'articolo). Infatti le ricche miniere di argento dislocate in Spagna, soprattutto nella regione di Carthago Nova (Cartagene), in grado di produrre circa 35 tonnellate di argento all'anno, erano esclusivamente in mano punica e bisogna attendere il 209 a.C. per la loro definitiva conquista romana, ad opera di Scipione Africano. Le indennità pagate dai Cartaginesi non furono tali da minare pericolosamente la loro economia. A partire dal 235 a.C., sei anni dopo la conclusione della pace e contestualmente alla chiusura del tempio di Giano confluirono a Roma i quantitativi di argento cartaginese (appunto di origine spagnola): 2.200 talenti, ossia circa 66 tonnellate, suddivisi in rate annuali per 10 anni, ai quali bisogna aggiungere ancora 1.000 talenti (circa 30 tonnellate) dopo la conquista romana della Sardegna. Praticamente i Cartaginesi hanno "perso" solo circa 2 anni di produzione del metallo prezioso a favore di Roma. Di contro i denari, emessi con la riforma sestante, presentano una composizione isotopia dell'argento che è diversa da quella dei quadrigati e che quindi il metallo doveva avere diversa origine e non dalla Spagna. Per i primi anni, quando Roma ancora non poteva contare su grossi bottini di guerra, il metallo potrebbe essere stato donato in parte dal fedele amico Tolomeo IV Eupatore, che già nel 217 a.C. aveva vittoriosamente concluso la guerra contro il re seleucide Antioco III con la battaglia di Rafiah, con conseguente annessione all'Egitto della Cesasiria. Ma il grosso dei denari romani della guerra annibalica fu coniato dopo il 211 a.C., dopo la presa di Siracusa e di Capua e ancora nel 210 a.C., con la conquista di Agrigento e nel 209 a.C. con la presa di Taranto, tutte conquiste che hanno fornito abbondante bottino e anche metallo argento. Gli studi in corso ormai stanno delineando un quadro abbastanza chiaro della produzione denariale, con emissioni inizialmente in Sicilia e poi, con il trasloco di Marcello nel 210 a.C. sul più impegnativo fronte apulo, la maggior parte delle nuove emissioni di denari devono essere prodotte soprattutto in Apulia (così se i denari RRC 44 sono in genere siciliani, quelli RRC 53 sono pugliesi....). L'esimio prof. Albarède si è appassionato al problema di definire le vie dell'argento usato per coniare le monete antiche e ha recentemente presentato un progetto di ricerca con finanziamento europeo, della durata di 60 mesi. Allego il testo della proposta di ricerca, nella speranza che venga accolta dagli organismi competenti. SILVER_Draft B1_v2.1.pdf ERC_AdG_2016_B2_en_V2.1.pdf E' un testo interessante, anche per capire i vari scopi della ricerca. Per rimanere a livello della monetazione romana repubblicana, è già stata messa a disposizione una intera raccolta numismatica per un approfondimento sulal composizione isotopica dei quadrigati e dei denari, con un campione più vasto e rappresentativo. Una analisi metallografica che va al dilà della semplice determinazione del titolo e composizione della lega. Approfitto per comunicarvi che io e Pierluigi Debernardi abbiamo già avviato ed è a buon punto la sistemazione del Corpus di tutta la serie aurea "marziale", con circa 450 esemplari, con identificazione dei conii e della loro sequenza relativa, di aurei sia anonimi sia con simboli. Stanno emergendo molti risultati interessanti e contiamo di completare lo studio entro questa estate, da pubblicare sotto forma di un volume (anche per accogliere l'intero catalogo descrittivo e illustrativo di tutti gli esemplari noti). Purtroppo non sarà agevole effettuare analisi isotopica sull'oro, dal momento che in questo metallo esiste un solo isotopo stabile. Si potrebbe valutare l'opportunità di analizzare alcuni aurei esaminando la piccola percentuale di argento (circa 1%) ivi presente (l'argento ha invece due distinti isotopi stabili, il cui rapporto varia con la diversa provenienza). A causa di questo impegno ho dovuto procrastinare la conclusione delle mie ricerche sull'ultima emissione di Bruto. Ormai sono maturi i tempi per superare gli inquadramenti proposti dal Crawford, grazie soprattutto al maggiore numero di monete e di ripostigli esaminati, anche se la sua teoria resta sostanzialmente valida.4 punti
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Buonasera, voglio condividere una delle mie ultime acquisizioni, non la migliore ma secondo me piacevole e interessante. Si tratta di un grosso di Genova, tradizionalmente detto "da 4 denari" ma recentemente considerato da Baldassarri/Ricci come grosso da 6 "leggero" (classe I.III.2), coniato subito dopo il grosso da 6 classico (classe I.III.1), e cioè fra il 1230 ed il 1252 circa. Peso 1.37 g, diametro 19.5 mm La qualità non è eccelsa, ma è comunque un esemplare ben leggibile e completo. Inoltre, da quel che ho potuto vedere in rete e sui cataloghi d'asta che ho a disposizione, non si trova di frequente, almeno non quanto la tipologia successiva, quella con un punto sotto il castello (I.III.3). Che ne dite? Un saluto Appah4 punti
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ragazzi sembra una domanda facile, ma ci ho dovuto pensare per ben... 6 pagine di post alla fine ho deciso per il primo pensiero... la potremmo definire la prima moneta "non romana" coniata in Italia da un'autorità quindi completamente indipendente. FL ODOVAC si legge al dritto - RV . Ravenna al retro notare il baffo....e ovviamente l'assenza del diadema Odoacre, dopo aver coniato per circa un decennio a nome degli imperatori romani (il termine vale anche per l'oriente...) fa sparire dalle sue monete qualunque riferimento all'impero "esistente".. conia a SUO nome anche al dritto!!! (oltre al monogramma al retro) ...esistono anche dei "nummi" AE4 con le medesime caratteristiche, ma questa "mezza siliqua" è da urlo.... la foto di un momento nella storia.... prezzo? boh... a mia memoria non ricordo di averne mai vista una in vendita, questa è al British...4 punti
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Grazie anche a te @clairdeluneper il tuo prezioso commento . Siamo ancora in pochi , tre o quattro utenti , ad essere interessati alla proposta , per cui avrei deciso di pubblicare a giorni un post di presentazione , per la mia competenza , che illustri come potrebbe essere sviluppata questa iniziativa ; forse un esempio pratico vale piu' di tante parole .4 punti
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Vorrei esprimere quello che è solo un mio pensiero! Secondo me, non è IL pezzo che eleva la collezione, quanto più invece l'armonicità che lega ogni pezzo della raccolta e dal gusto estetico del collezionista che vi traspare. Quindi. ogni collezione, anche composta da pezzi umilissimi, può avere un alto livello se composta con mire precise di qualità (non per forza elevatissima) con ricerca e studio. Sempre a mio parere, ad esempio preferisco una raccolta assemblata con gusto e ricerca, ad una raccolta che può contenere anche grandissime rarità, ma che si compone di monete magari (ex) appicagnolate, con colpetti ripresi o graffiate per maldestri tentativi di pulizia. Ho avuto modo di vedere collezioni anche complete, ma assemblate senza quel gusto estetico e quella ricerca tipiche del vero collezionista, ma solo grazie all'immensa disponibilità di denaro. E allora vedevi monete che seppur in alta conservazione (molte periziate generosamente, e pagate carissime), ma che mal si armonizzavano tra di loro (ad es. monete MAL lavate o con patine "aiutate"). Guardate che bella questa lontanissima discussione... ... E si parla solo di rame... Tante sono state le critiche alla collezione ANPB, esitata da Varesi. Non è mio intento andare off topic, o toccare altri temi. Quella era una collezione incredibile, certamente allestita con incredibili sforzi economici... Ma cappero... un evento, ogni pezzo, trasudava veramente studio, ricerca del bello e molta conoscenza. Con queste prerogative, credo che ogni raccolta "umile" e "semplice" diventi al tempo stesso impegnativa sotto diversi punti di vista: economico certamente, ma anche di studio, ricerca, tempo e conoscenza. Avete provato a completare ad esempio il giro delle api, anche escludendo il '19? Si? Bravi! Ma avete puntato ad avere, ad esempio, una raccolta "armonica", ad esempio per conservazione, qualità e tonalità naturali della ramatura, senza debolezze nei rilievi (trovatemi un '28 o '32 con queste prerogative...) ? Ovviamente, rimane una mia riflessione, nessuno deve sentirsi toccato o costretto a condividerla. Saluti, Fab4 punti
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Salve sono da poco entrato in questo gruppo, sono il più giovane del gruppo, vorrei entrare a far patre di questo meraviglioso mondo. Sono interessAto principalmente alle monete greche e romane. Vorrei avere dei consigli da voi esperti e soprattutto vorrei sapere delle prime monete greche e romane acquistabili ad un costo contenuto per iniziare una collezione. Spero che mi rispondiate, scusate il disturbo!!!3 punti
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la qualità non sarà eccelsa ma, è comunque molto buona ..peccato per quei segni al rovescio ... una domanda secondo te l'interpunzione fra la I e la R è un punto o un anellino ? A proposito di questi grossi poi volevo fare una considerazione : sul nuovo MEC 12 è stato pubblicato un grosso "ibrido" fra questa categoria e quella precedente che si caratterizza per una singola interpunzione al Rovescio ( come nei grossi III.1 ) e un peso già ridotto come nei successivi ... stando quindì alla classificazione Baldassarri-Ricci potrebbe trattarsi di un esemplare collocabile fra le categorie III.1 e III.2 ?3 punti
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In questo sito ci sono i 6 volumi online (almeno mi sembra dai link attivi): https://www.centrostudimuratoriani.it/muratori/antiquitates-italicae-medii-aevii/3 punti
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Per me è questa la moneta dei sogni : Scudo d'oro assedio di Firenze I semestre 15303 punti
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Come dimenticare Vittoria? Regina e imperatrice per oltre 63 anni (20 giugno 1837-22 gennaio 1901). Chiaramente i ritratti sulle monete testimoniano gli effetti del tempo sulle virtù giovanili. Buona giornata.3 punti
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Premesso che come sottolineato da @adolfos questo è un forum composto da persone che perdono del tempo a rispondere a domande banali senza riceverne nulla in cambio.... un minimo di educazione mi sembra dovuta !!! oltre al valido messaggio di @dabbene aggiungerei un'altra cosa : ogni moneta ha un suo prezzo, quando ne vedi a prezzi troppo bassi io inizierei a farmi qualche domanda2 punti
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Parlando di monete medievali mi rivolgerei a commercianti professionisti tipo la NIP che ha nel suo sito l'elenco dei suoi associati regione per regione, trovi i più vicini e vedi cosa ti propongono, alcuni hanno anche loro siti internet .2 punti
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Ciao, credo che miglior partenza del forum Lamoneta non ci possa essere per un giovane, in questo caso giovanissimo, ricordo che Lamoneta nasce per aiutare chi inizia ad avvicinarsi alla Numismatica , quindi anche i giovani. I consigli possono essere tanti, sicuramente iscriversi al formidabile CGN che compie ora 10 anni di vita dove troverai tanti amici con la stessa passione, seguire le nostre iniziative per i giovani , Parma Convegno dei giovani numismatici in primis al 1 aprile ( ovviamente sei invitato ) e poi leggere qui e leggere libri di numismatica, anche di storia comunque, perché monete e storia vanno di pari passo, dietro a ogni moneta c'è la storia , quindi monete e libri per far si che questa passione si alimenti e si rafforzi sempre più ...complimenti comunque e buon cammino verso la conoscenza !2 punti
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Qui si distinguono gli eroi! Ercole fa fare al leone quello che i comuni mortali lasciano fare a una donna.2 punti
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Di passaggio per la Ionia mi sono imbattuto in questo statere di elettro di città incerta che può interessare Matteo. Nella didascalia è riportata la composizione percentuale, e questo è bene. Quanto al peso espresso a sei cifre significative, questo è ridicolo.2 punti
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È il berretto frigio simbolo della rivoluzione francese e sormonta un fascio littorio. È il tipico bottone napoleonico.2 punti
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Buongiorno, Fermo restando che una foto (per quanto enormemente limitativa) è tassativamente obbligatoria (ad esempio: è patinata? Se si com'è la patina? Oppure è lavata? Se si, con quale procedimento? Ha debolezze e/o graffi e/o qualche altro MINIMO difetto? Se si dove, come ed in quale entità? I campi come sono? I rilievi? Segni di contatto?... insomma... son tantissime le variabili da VEDERE, ESAMINARE e VALUTARE) se è VERAMENTE tale, cioè una CHIMERA il prezzo è PAR, da questo non si scappa, e 3000€ potrebbero benissimo non bastare.2 punti
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Giusta domanda, ma molto probabilmente nel 269 a.C. i Romani non potevano disporre, almeno liberamente, di grosse quantità di argento estratto dalle miniere spagnole, che erano, a quanto pare, di esclusiva proprietà cartaginese. La produzione dei quadrigati fu veramente abbondante. Da uno studio preliminare di Debernardi su AIIN 60 del 2014, che allego volentieri pur non essendo reperibile in rete, emerge che furono allestiti ben 564 conii D e 546 conii R per i quadrigati con ROMA in incuso, 863 conii D e 803 conii R per ROMA in rilievo e 23 conii D e 22 conii R per i quadrigati coniati solo in Spagna dai fratelli Scipione (che sono stati oggetto di uno studio dettagliato a parte, che allego pur avendo già segnalato in altra discussione). Se si vuole optare per la famosa teoria dell'alta cronologia bisogna capire bene come ha fatto Roma a disporre allora di così alto quantitativo di argento, che a una preliminare analisi isotopica risulta essere di provenienza spagnola. Per i didrammi romano-campani, sicuramente coniati prima, almeno quasi tutti, della prima guerra punica, la produzione era molto più limitata e su questi manca ancora una accurata analisi isotopica dell'argento. In ogni caso la quantità di argento per queste monete era molto più limitata e quindi poteva essere reperita anche da altre fonti. Non dimentichiamo che pure in Grecia e in Asia Minore esistevano miniere d'argento e che potevano essere la fonte, per il tramite anche degli alleati di origine greca in Campania, ma in ogni caso non sembra che l'argento di origine orientale potesse essere la materia prima per coniare i quadrigati.... Ovviamente non esiste la diretta dimostrazione dell'equivalenza argento spagnolo = argento pagato dai Cartaginesi come indennità dopo la seconda guerra punica, ma la sua grande abbondanza usata dai Romani per coniare i quadrigati trova una adeguata spiegazione storica se si accetta la datazione "bassa" del quadrigato, con buona pace del prof. Coarelli, che aveva risollevato il problema della datazione alta del quadrigato in antitesi alla cosiddetta scuola inglese.... DeBernardi e Legrand 2014 Data del quadrigato AIIN60_DL.pdf Debernardi e Legrand 2015 RBN Serie quadrigati spagnoli.pdf2 punti
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Buonasera, chiaramente motivo il mio parere; al dritto il baffo si fonde con la guancia, la perlinatura vicino al bordo si fonde con il campo da ore 2 ad ore 4 (in altri punti è comunque un ricordo), i capelli mi riportano alla tipologia impero... (se non per il ciuffetto sulla fronte che si intravede ancora), poi il colletto, le mostrine sulla divisa. Al rovescio lo spessore del bordo non esiste più da ore 8 ad ore 11, l'Italia sembra "piallata" dal viso fino all'elsa della spada... dopo è inutile continuare a descrivere altri "micro" particolari che non si intravedono più. La nota positiva e che rende ancora dignitosa la moneta è il bordo che in proporzione all'usura mi sembra buono se non per qualche tacchetta giustificabile dalla circolazione che questa moneta è stata sottoposta. Non condivido il fatto che sia stata inesorabilmente pulita, molto probabilmente con un bagnetto nel liquido magico, ma non per questo voglio dire che sia stato tu, ma una moneta del genere personalmente l'avrei preferita vederla scura dalla sua patina originale testimone del tempo che ha trascorso la moneta. Giudicare una moneta da una foto è cosa ardua, ma una cosa ho notato nel corso del tempo, quando si vedono delle lettere che appaiono di fattura più larga (e mi riferisco alla firma dell'incisore e/o autore e al segno di zecca su questa moneta) le cose sono due: o la moneta è palesemente falsa (quando la si esamina in alta conservazione) oppure è estremamente usurata... qui al rovescio il nome dell'autore si fatica a vedere. Personalmente non la vedo arrivare al'MB e lo penso ancora, ma poco importa il mio giudizio, l'importante è che piaccia a te e che tu ne sia soddisfatto. :-)2 punti
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Visto che parliamo di sogni, sogniamo ! una bella Quadrupla, o se preferite da due doppie d'oro, moneta partorita dallo stesso conio del testone....stiamo parlando del massimo nominale della Sede Vacante 1590, zecca di Roma, Camerlengo Cardinale Caetani. Aggiungo che questa "chimera" e' anche il primo nominale in Oro del valore di 4 scudi per una Sede Vacante Pontificia. Affascinante rappresentazione dell'angelo che libera S.Pietro da una cella, un rovescio decisamente atipico nella monetazione di S.V. che spesso puo' risultare piuttosto ripetitiva e monotona; a mio aviso un vero capolavoro di incisione. Non ho notizie di passaggi in aste pubbliche o conoscenza di esemplari in collezioni private, il CNI riporta l'esemplare della collezione di Sua Maesta'. Per capire di cosa si tratta allego l'immagine del testone.... e' la stessa cosa pero' in argento ! Daniele2 punti
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Speriamo allora che non intenda quello che intendo io... con tutto il cuore!!! Un salutone1 punto
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Mi sembra un Cavallo di Napoli per Carlo V http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CV/1 ciao Mario1 punto
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@Il*Numismatico @min_ver Ora molto meglio purtroppo ho un iPhone e non una Reflex ahahah però sono venute bene! Il dritto non rende come dal vivo mentre il rovescio si.1 punto
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Ma Cleopatra non abbandonò il suo sogno, di un grande impero mediterraneo orientale con capo Alessandria. Dopo la morte di Cesare, conquistò Marco Antonio, diventato il governatore dell’Oriente. Celebre è la descrizione del loro incontro avvenuta in Cilicia dove Cleopatra, si presentò, racconta Plutarco, “su un vascello dalla poppa d’oro con le vele di porpora spiegate al vento. I rematori vogavano contro corrente con remi d’argento al suono di un flauto accompagnato da zampogne e liuti. Essa era sdraiata sotto un baldacchino trapunto d’oro”. Antonio rimane anche egli affascinato da Cleopatra. Quella donna è un intellettuale, una filosofa, ha un grandissimo senso dell’umorismo e del divertimento ed è qualcuno a cui confronto la politica di Roma sembra noiosa e provinciale. Secondo Plutarco, Antonio amò profondamente Cleopatra, e ne venne dominato e soggiogato. Bastava che lei tardasse qualche minuto e lui si rodeva il cuore, in preda all’ ansia, all’ inquietudine e all’ebbrezza. “Spesso balzava in piedi per guardare in lontananza, finché lei approdava, portando il dono incomparabile della sua grazia”. Era molto più di una calamità: era una vocazione, una follia, una dedizione, che aprì ad Antonio le porte di un mondo che fino allora gli era sconosciuto.1 punto
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Caro Romano86 sottoporre a Fabrizio delle foto così scarse implica rischi altissimi! Scherzi a parte mi pare un esemplare eccellente, congratulazioni vivissime. Sono certo che non sarà stato un acquisto a buon mercato ma nel tempo sono pezzi che danno soddisfazioni anche economiche importanti! Cerca magari di portarci immagini degne di tal qualità Ciao! M1 punto
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Purtroppo non conosco l'arabo... ma non credo comunque che quei segni siano in assoluto riconducibili ad una qualche lingua1 punto
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Ciao Jagd : penso anch'io alla impugntura di una chiave. Adesso è un bel ciondolo !1 punto
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Salve Legio II Italica, se può esserti utile do anch'io il mio parere Personalmente ho iniziato ad interessarmi alle monete proprio perché attratta dal loro aspetto storico, dal loro essere testimonianza di un determinato periodo... Sono rimasta affascinata da tutto quello che possono raccontare: battaglie, vittorie, iniziative sociali, la costruzione di monumenti, oltre che ovviamente la vita dei vari personaggi storici... Poi pian piano sto iniziando a conoscere ed apprezzare anche tutti gli altri aspetti Tutto questo per dire che anche secondo me un post apposito, che abbracci diverse sezioni e quindi periodi, nel quale discorrere di monete dal punto di vista storico ed archeologico può essere molto utile ed interessante! Un saluto e buona giornata!1 punto
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Quindi, Il*Numismatico, dici che servono 3 ingredienti: attrezzatura, manico e tignosità. Il primo non ce l'ho, il secondo potrei costruirmelo ma tuttora manca, resta la tignosità. Bene, sei riuscito a stimolarmela, e ti ringrazio. Lascio questo messaggio di fretta, ma mi riprometto di studiarmi con attenzione i tuoi utilissimi esempi: io spero che miglioro...1 punto
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Fuori dal coro: Giovanni XXIII antipapa. Sia per la moneta che per la storia incredibile che c'e' dietro. Zecca di Bologna ovviamente.1 punto
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Teodorico in nome di Anastasio per Ravenna (secondo Metlich)? Con la legenda del diritto che si legge partendo da in basso a destra...1 punto
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Confermo la mia prima impressione, la tua medaglia è degna delle migliori collezioni. L'anno XXV di Leone XIII è davvero intrigante. Se confronti attentamente le foto già presenti in catalogo, avrai modo di scoprire le varianti relative al posizionamento della firma di Bianchi ed alla lunghezza della veste, sia nell'edizione in argento che in bronzo del triregno. La mozzetta, invece, a quanto mi risulta, esiste solo in una versione, sia in bronzo che argento, con firma ad ore sei in campo e veste corta. Ma data la sua genesi, è abbastanza ovvio che sia così.1 punto
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L'autore di questa pagina non mi sembra un grande esperto di numismatica antica francamente. Basta vedere che la pagina è zeppa di errori. Il concetto di "corso legale" è moderno e difficilmente applicabile al mondo antico. Mi limiterei a questa constatazione: avrei potuto utilizzare un multiplo da X solidi per pagare un prezzo di X solidi, in qualunque contesto? La risposta è inequivocabilmente sì.1 punto
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Ciao le bollicine in positivo sferiche o leggermente ovalizzate tipo una sferetta attaccata alla superfice sono da imputarsi ad una fusione per quelle scavate il discorso cambia, visto che di solito si formano per un'eccessiva temperatura sia del cilindro che della lega che si usa, se si surriscaldano i metalli tendono a bollire formando bolle, es portare l'argento ad una temperatura leggermente sup si brucia perdendo proprietà se invece si surriscalda molto bolle già in fase di fusione, questo avviene maggiormente quando si fonde a gas con le fonditrici a controllo della temperatura questo non succede, sempre che non si imposti una temperatura errata per quel tipo metallo, se poi ci aggiungiamo una temperatura troppo elevata del cilindro in refrattario il metallo continuerà a bollire anche dopo l'iniezione, Es quando fondo una lega palladiata che viene iniettata a 1310° la temperatura del cilindro deve essere di 800°, altrimenti questa continuerà a formare bollicine prima di raffreddarsi. Queste bolle a volte piatte o stratificate non sempre indicano un falso, visto che il tondello anche in antichità veniva sempre fuso e al tempo era facile surriscaldare il metallo, se poi ci aggiungiamo che lo stampo in terracotta era ad una bassa temperatura al momento della colata si formavano dei gas specialmente nella parte a contatto con la terracotta che venivano inglobati nel metallo stesso e una volta coniato queste bolle rimanevano e a volte si vedono in superfice. Tornando al discorso delle bolle scavate non sempre indicano un falso. Silvio1 punto
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Veramente avevo pensato a qualcosa di simile...________ banda bassotti permettendo! Ok, inserisco allora la mia seconda "monetina" straniera, sempre in rame naturalmente. Nel 1769 Caterina IIa di Russia per finanziare varie operazioni militari autorizzò l'emissione di assegnati per 10 milioni di Rubli. Assegnati che nel 1771/72, stando a quanto previsto, potevano essere riscattati solo con monete di rame. Anche se pagati con le enormi monete da 5 Kopechi da ben 51 grammi di rame e 41 mm di diametro in circolazione in quegli anni....... 20 pezzi = 1 Rublo ........servivano 200 milioni di pezzi solo per onorare gli assegnati. Fu così che a Sestroretsk, in una fabbrica di armi e munizioni, si pensò di coniare un Rublo in rame. (in quegli anni il Rublo era una moneta da 24 grammi d'argento .750). Ne risultò una moneta da più di un chilo, circa 1.020 grammi, 78 mm. di diametro e 25 mm di spessore. Ma i problemi tecnici e di manodopera furono insormontabili, fu impossibile coniare 10 milioni di pezzi. Così l'idea del Rublo in rame fu abbandonata in breve tempo, oggi esistono solo tre Rubli originali Sestroretsk 1771, due nel Museo dell'Ermitage ed uno al Smithsonian. ______ed uno lo vorrei a casa mia! Non so a voi, ma a me questo fermacarte, pardon!! volevo dire "monetone" mi piace un sacco!1 punto
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Esprimo il mio parere: alcune sono moderne..oramai non sanno più cosa inventarsi ... altre sono novecentesche.1 punto
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Ciao vi spiego il sistema chiamato a cera persa degli antichi riportato ai nostri giorni visto che lo uso quasi quotidianamente per lavoro di micro fusione, nel mio caso modello in cera il manufatto poi inperniato viene messo in rivestimento, cioè inglobato in un materiale refrattario a base fosfatica e micro fine, una volta indurito viene posto in un forno per sciogliere la cera e portare il rivestimento ad una temperatura adatta al metallo che si vuole usare, una volta posto il cilindro nella fonditrice che sia a induzione o a pressofusione si procede alla fusione del metallo e alla sua iniezione nel cilindro nel vuoto lasciato dal modellato in cera, una volta raffreddato si distrugge il cilindro per estrarre la fusione, questo per quel che riguarda il mio lavoro, per la fusione di monete si procede nello stesso modo però prima viene effettuata un'impronte in materiale siliconico quello dei dentisti per intenderci della moneta e poi riempito in cera così si possono avere più monete dallo stessa impronta e fuse singolarmente o a grappoli senza esagerare per motivi di peso totale della fusione, i crogioli per queste macchine non contengono tanto metallo, il grosso problema non è tanto la retrazione del metallo ma della cera che una volta colata negli stampi raffreddandosi tende a retrarsi parecchio perdendo tutti quei particolari più spigolosi dando un effetto sfumato, infatti noi le modellazioni dobbiamo riprenderle ogni volta che si aggiunge cera calda. Questo a grandi linee il sistema di fusione classico, poi ci sono i sistemi a iniezione su stampi in metallo ma la cosa è più complicata. Spero di essermi spiegato per quanto riguarda le fusioni e di aver fatto un po' di chiarezza su questo argomento. PS le bollicine che si vedono su monete fuse di solito sono in positivo e ben tonde e si trovano maggiormente vicino ad una parte modellata o in un incavo tipo le lettere e si formano durante la colatura del materiale refrattario che avendo inglobato bollicine di aria durante la miscelatura queste si vanno ad attaccare al modellato o non riempiono a sufficienza gli incavi delle lettere o particolari come le orecchie. Silvio1 punto
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Visto che stiamo sognando....io sogno di vedere, non dico possedere (sarebbe troppo anche per un sogno), il "mitico" romanino d'oro di cui abbiamo notizie, un bel disegno del Muratori....ma nessun esemplare giunto fino a noi!!! Se lo trovate, fate un fischio eheh Antonio1 punto
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Montiamoci su qualcosina perchè sennò i due post rappresentano solamente due fredde monete irlandesi. Monete da 1d la d equivale a Penny, non è altro che l'abbreviato dal latino Denarius. L'arpa celtica è l'emblema nazionale dell'Irlanda. Possiamo affermare che è riprodotta su quasi tutte le monete dell'Irlanda e su di esse è quasi sempre utilizzato il tradizionale alfabeto gaelico. Sulle monete fa la sua apparizione nel XV-XVI sec. (Henry VIII) L'arpa celtica, o arpa gaelica, è uno strumento a corde tipico del folklore dei paesi europei di area celtica, Giacomo I d'Inghilterra (nell'immagine con l'arpa) fu Re di Scozia e per primo regnò su tutte le isole britanniche. Avendo unificato le corone d'Inghilterra, Scozia e Irlanda, l'arpa entrò a far parte dell'emblema del casato. Proviene dalla Scozia, dove compare durante il VIII sec. d.C. e successivamente, dal XII sec, si è diffusa in Irlanda, Galles e Bretagna. L' Arma di Riccardo III d'Inghilterra (XV sec.) famoso personaggio di Shakespeare Quando tre arpe sono messe insieme stanno a rappresentare tre corone, le tre corone costituivano il principale stemma dell'Irlanda prima di essere sostituite da una singola arpa celtica. Appare nella sua forma classica anche sulle monete delle Colonie americane di fine '600. _____ E nell'epoca moderna/contemporanea sulle monete del Regno Unito che riportano l'emblema della nazione. Solo due esempi perché ce ne sono tantissime. Un scellino d'argento del 1900 di mia proprietà ed una moneta da 2 sterline d'oro del 1989. (quella d'oro l'ho "prelevata" da una moneta di proprietà di @Cinna74 ) http://www.lamoneta.it/topic/141195-sterline-e-multipli-nelle-nostre-collezioni/?page=4#comment-1625643 Riguardo le monete in €uro, l'Irlanda ha scelto di raffigurare l'arpa celtica come soggetto principale su tutta la serie: ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ Come strumento musicale è più piccola dall'arpa classica usata nelle orchestre sinfoniche, l'arpa celtica non ha i pedali, ma ha le chiavi (tipo una chitarra) con cui si ottengono i semitoni. (in foto: Arpa classica a sinistra e celtica a destra)1 punto
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Che ci siano dai tempi del regno o anche prima nessuno lo nega (infatti non comprendo il motivo di questa specificazione). A prescindere dal "quando" restano sempre obiettivamente un aberrazione della numismatica, che poi piacciano è un altro discorso. Una coniazione fatta apposta per vendere annulla la vera essenza del collezionismo IMHO1 punto
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