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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/13/17 in tutte le aree
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Grazie @adelchi, non mi aspettavo proprio un commento di tale tenore , grazie di nuovo ; non sono e tanto meno non mi reputo un Prof , soltanto uno che in alcuni decenni , nel poco tempo libero , ha tanto letto di storia romana . Ora leggere o studiare solo per se stessi certamente gratifica l' individuo , ma a cosa serve se poi non metti a disposizione quel poco che hai appreso e ricordi ? forse a poco o nulla . E' questo lo spirito che mi porta a scrivere qualche spaccato di storia antica . Un saluto a te Claudio4 punti
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Buongiorno a voi, si tratta di un “cortonese di Bevagna”. Anni fa fui presente alla sua coniazione. Se ne parla in questa discussione della quale però purtroppo non sono in grado di inserire il link... Buona giornata, Teo4 punti
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Salve a tutti L'Isola di Man ( Isle of Man ) è un piccolo stato che si trova nel Mar d'Irlanda, la cui capitale è Douglas I numismatici la conoscono per le sue emissioni monetali moderne che spesso passano nelle vendite all'asta o presso i venditori specializzati... In particolare queste emissioni incominciano nel 1709 sotto il Decimo Arle di Berby James Stanley per poi continuare in maniera intermittente sotto il Secondo Duca di Atholl James Murray e sotto i monarchi britannici Giorgio III , regina Vittoria e l'attuale Elisabetta II : la cui sovrana è probabilmente la prima moneta di questo stato a venire in mente In pochi sanno però che presso questa piccolissima isola venne coniata una moneta già in epoca medievale , in particolare intorno al 1025. La moneta in questione, su cui aleggiano ancora molte domande in questione, è un'imitazione di un penny Long Cross di Atelredo II, coniato sotto Sigtrygg II Silkbeard Olafsson, re di Dublino e overlord dell'Isola(1014 - 1035) ( anche Sihtric, Sitric and Sitrick nei testi irlandesi o Sigtryg and Sigtryggr in quelli scandinavi ) numismaticamente famoso per aver fatto coniare a suo nome i Hiberno-Norse pennies di Fase I e II. Le legende, caratterizzate da evidenti errori grossolani sembrano copiare quelle delle emissioni di Dublino dello zecchiere Feremin. Mark Blackburn per tale motivo ha ipotizzato ( pur in manza di prove ) che la coniazione di questi penny sia iniziata con il trasferimento di una coppia di conii di penny Hiberno-Norse di fase II da Dublino all'isola di Man verso la metà degli anni 20 del XI sec. la cui serie si poi inizia con delle copie grossolane di questi conii "ufficiali" Il peso di questi rarissimi esemplari è circa 1.10g Allego l'immagine di un'esemplare trovato su internet e di uno Dublinese dello stesso Sihtric III Olafsson ( fase II ) coniato fra il 1018 e 1035 circa. Spero sia di vostro interesse3 punti
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Salve a tutti, vorrei condividere con tutti voi l'ultimo tondello entrato nella mia collezione di tre Filippi (II, III e IV) del Ducato di Milano, quindi sotto il dominio spagnolo. Si tratta di un ducatone di Filippo III del 1608 coniato nella zecca di Milano (peso: 31,9 g; diametro: 4,3 cm). Il ducatone in questione (MIR 340/8) si presenta con un'affascinante e leggera patina con qualche sporadica incrostazione. Il tonello è molto largo ed il conio perfettamente centrato. Notevole è soprattutto il ritratto del sovrano con tutti i rilievi ancora perfettamente conservati. D/ PHILIPPVS III REX HISPA .; Busto corazzato a destra con spallaccio ornato da maschera leonina e collare del Toson d'Oro, colletto alla spagnola e testa radiata; Sotto il busto: . 1608 . R/ MEDIOLANI DVX ET . C .; Stemma inquartato con aquile e bisce, sormontato da corona aperta Tale acquisto è il risultato di una molto lunga attesa e di paziente ricerca quasi quotidiana, ossia l'attesa di trovare, a prezzo accettabile, l'esemplare con un grado di conservazione ottimale. Attendo anche i vostri commenti... Saluti!3 punti
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Salve @Gasp. E' sempre bello e quasi una fortuna poter ammirare questi pezzi napoletani contromarcati in Polonia perché sono davvero molto rari e non sono sicuramente monete che si trovano tutti i giorni. Detto questo, mi piacerebbe dare qualche "input" per iniziare una discussione che, oltre a valutare l'autenticità della contromarca, possa anche servire da approfondimento storico-numismatico per questa interessante apposizione. Come ben sai, la contromarca appartiene a Sigismondo II Augusto Re di Polonia dal 1548 al 1572. Ultimo sovrano della dinastia Jagellone, era figlio di Sigismondo I e di Bona Sforza, una duchessa italiana che avrà un ruolo centrale nelle vicende di cui trattiamo. Le monete in oggetto (ducati a legenda HILARITAS VNIVERSA e mezzi ducati con stemma, entrambi del periodo di Filippo II come principe di Spagna, 1554 - 1556, ma sono noti anche altri esemplari del 2° periodo come Re di Spagna) furono contromarcate nella zecca polacca di Vilna, che già all'epoca produceva piccoli nominali locali (denari e grossi). Le monete napoletane affluirono in Polonia nel 1564 (l'anno è testimoniato anche dalla contromarca apposta da Sigismondo II): in gran parte, come già detto, erano nominali di Filippo II, ma non mancarono una piccola quantità di mezzi ducati di Carlo V. Inizialmente, le monete napoletane dovevano essere fuse per recuperare il metallo, il quale poi sarebbe stato usato per coniare monete polacche a nome del Re Sigismondo Augusto. Le spese e le difficoltà tecniche incontrate dalle autorità polacche per tale procedimento spinsero il Re e la sua zecca a rinviare la fusione nelle monete napoletane e di contromarcarle con il monogramma del sovrano e l'anno. La contromarca si trova sempre sullo stemma di Filippo II (nel caso dei mezzi ducati) per annullarne appunto l'emblema araldico, simbolo del potere, e sostituirlo con quello del Re polacco. In generale, possiamo osservare come le contromarche polacche furono apposte sempre al rovescio delle monete, anche dei ducati. Il busto di Filippo II, al D/, quindi, non subì manomissioni, ma solamente i danni per la punzonatura al rovescio. In quegli anni, poi, Sigismondo II non poteva permettersi il lusso di dedicare tanto tempo alla cura delle monete in zecca, poiché era in corso la cosiddetta prima guerra del nord, o Guerra di Livonia (1558-1583), che vide contrapposte le truppe russe e quelle della Confederazione polacco-lituana che aveva come alleati la Danimarca e la Svezia. Furono i Russi ad invadere la Livonia (una regione più o meno corrispondente all'attuale Lettonia) che volevano impadronirsi di uno snodo commerciale di essenziale rilevanza per i commerci con l'Europa dell'est. Nonostante i primi successi russi, alla fine questi ebbero la peggio e furono costretti a firmare un trattato di pace sotto Ivan IV che imponeva ai Russi di lasciare la Livonia ai Polacchi del Re Stefano Bàthory (1582). Nel 1564, dunque, Sigismondo II era in piena guerra contro la Russia di Ivan IV e aveva ingaggiato truppe mercenarie per rinvigorire i ranghi del suo esercito. Per pagare le truppe, però, aveva bisogno di enormi quantitativi di moneta sonante, così decise, per risparmiare tempo e denaro, di pagare i mercenari anche con le monete napoletane contromarcate con il suo monogramma. La cura dedicata a queste monete contromarcate da parte dell'autorità regia fu resa pubblica con un decreto del 16 maggio 1564, quando Sigismondo II stabilì la validità dei mezzi ducati e dei ducati di Filippo II contromarcati in Polonia e venne fissato addirittura un tasso di cambio: ogni ducato napoletano contromarcato venne cambiato per 60 grossi polacchi. Le monete "straniere" dovevano poi essere ritirate dalla circolazione alla fine della guerra e, per promessa regia, sarebbero state comunque cambiate secondo il taso fissato in questo decreto. Tale provvedimento doveva incentivare la circolazione degli argenti napoletani durante il periodo di guerra: in questo modo, i possessori di queste monete (mercenari in primis) potevano spenderle senza il timore di vedersele rifiutate. Ma come vi erano arrivate queste monete in Polonia? Per cercare una risposta bisogna fare un passo indietro, perché, come anticipato prima, la causa è da ricercare nelle vicende storiche di Bona Sforza, madre di Sigismondo II. Nata a Milano nel 1493, Bona era nipote di Alfonso II d'Aragona Re di Napoli (in quanto era la figlia di Gian Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, e di Isabella d'Aragona, figlia secondogenita di Alfonso II). Alla morte della madre Isabella (1524), Bona ereditò il ducato di Bari ed il principato di Rossano nel Regno di Napoli. Bona crebbe tra Napoli e Bari dopo che il dominio sforzesco a Milano era entrato in crisi ed era decaduto. Con il suo matrimonio con Sigismondo I di Polonia, i diritti di questi possedimenti napoletani passarono anche al consorte (Bona contrasse le nozze per procura nel Castel Capuano a Napoli a soli venticinque anni d'età, nel 1518, mentre Sigismondo, già vedovo senza figli, aveva circa il doppio dei suoi anni). Dopo la morte di Sigismondo I, Bona resse la corte polacca arricchendola con numerosi interventi di artisti italiani, tanto da trasformarla in ciò che c'era di più simile ad una corte rinascimentale italiana. Quando però la corona fu assunta da suo figlio Sigismondo II, questi non si fidava della politica filo-italiana della madre e per questo la escluse dalla gestione delle cariche pubbliche. Amareggiata, Bona si preparò a fare ritorno in Italia, dopo aver curato gli interessi polacchi per più di quarant'anni. Bona non era ben vista in Polonia, non solo per il favoritismo che dimostrava verso i cortigiani italiani, ma anche perché avrebbe portato nel suo Paese natale ingenti quantità di ricchezze, denaro e gioielli mediante il suo favorito G. Lorenzo Pappacoda. Intanto, Filippo II stava vivendo un triste momento di disaccordo con la Chiesa di Roma e si trovava in difficoltà economiche per cui aveva bisogno di fondi. Il Re di Spagna si rivolse quindi proprio a Bona chiedendo un prestito che puntualmente ricevette per una somma di 430.000 ducati con l'interesse annuo del 10%. Non molto tempo dopo, Filippo II tentò di rientrare in possesso del ducato di Bari e del principato di Rossano per toglierli alla corona polacca. Nuovamente delusa, Bona abbandonò l'Italia e si ritirò nuovamente in Polonia. Il sovrano spagnolo non si diede però per vinto: attraverso la fedele collaborazione del già citato Pappacoda, fece falsificare il testamento di Bona, la cui salute era gravemente minata, in modo che i suoi possedimenti italiani non andassero al figlio Sigismondo II, ma a Filippo. Nonostante gli interventi politici del Re polacco, Bari e Rossano passarono alla Spagna quando Bona morì nel 1557. Il debito contratto anni prima con la regina andava però saldato ugualmente, poiché Sigismondo ne aveva ereditato i diritti e ne richiedeva il saldo. Così Filippo II lo onorò solo nel 1564, inviando quanto doveva in moneta sonante napoletana. Volendo illustrare qualche esemplare che mi è capitato di trovare: 1: Mezzo ducato di Filippo II contromarcato al R/ (ex Antykwariat Michal Niemczyk 1 del 23 ottobre 2010, lotto 1, già ex Glendining del 15 marzo 1989, lotto 77, 800-1000 £). 2: Altro mezzo ducato di Filippo II contromarcato al R/ (ex Triton IV del 6 dicembre 2000, lotto 2137, $ 1250). 3: Altro mezzo ducato di Filippo II (del tipo Pannuti-Riccio, p. 115, n° 15 del secondo periodo come Re di Spagna, 1556-1598) contromarcato al R/ (ex Triton IV del 6 dicembre 2000, lotto 2138, $ 900, già ex Lanz 39, lotto 945). 4: Ducato di Filippo II contromarcato al R/ (ex Triton IV del 6 dicembre 2000, lotto 2139, $ 2000, già ex Schlessinger Auktion, Frankiewicz Collection, 15 settembre 1930, lotto 97). Venendo alla contromarca, è utile conoscere che la rarità di questi pezzi ha portato naturalmente alla falsificazione delle punzonature di Sigismondo II. Nella prima metà del XIX secolo, infatti, nella zecca di Varsavia un incisore ivi lavorante si cimentò nella riproduzione dei punzoni di queste contromarche che utilizzò su pezzi napoletani autentici per creare altre monete contromarcate. Questi falsi sembrerebbero riconoscibili dallo stile più rozzo delle lettere del monogramma e delle cifre della data. Personalmente, confrontando la contromarca del mezzo ducato postato da Gasp e quel piccolo campione di immagini che qui si va raccogliendo, ho notato che le contromarche dell'epoca hanno appiattito, cancellando, il rilievo della figura e/o delle legende di D/ in corrispondenza della punzonatura di R/, ma non hanno deformato in modo sostanziale il tondello. Nel caso dell'immagine di Gasp, invece, noto, oltre il consueto appiattimento dovuto all'applicazione della contromarca, anche una deformazione del metallo del tondello, come se la pressione infusa per l'applicazione della contromarca fosse stata molto più elevata rispetto agi altri pezzi qui mostrati, nei cui casi il punzone veniva battuto a martello. Nel caso del mezzo ducato in oggetto, invece, mi sembra che la contromarca sia stata applicata con una forza maggiore che non sembrerebbe scaturita dalla semplice battitura a martello. In conclusione, mi sembra fondato avanzare dei dubbi sull'applicazione coeva di questa rarissima contromarca.3 punti
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E' il frammento di un denaro (con aquila e scettri) di Ludovico I Patriarca d'Aquileia (1359-1365). Vediamo la coda gigliata dell'aquila ed una sua zampa e le lettere .... RChA + AQ ..., ciò che resta della leggenda PATRIARChA + AQVILEGENS. Nell'altro verso del frammento vediamo due archetti della cornice e le due estremità gigliate dei bastoni decussati. Leggiamo le lettere ...ONE ... ; la leggenda completa era + MONETA + LVDOVICI3 punti
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Prologo : Come promesso illustro con questo post come si potrebbe dedicare una parte della Sezione : Storia ed Archeologia , alle sole monete che rivestono un particolare motivo , iconografia o allegoria storica o archeologica , come spiegato in precedenza nel post “Proposta per la Sezione” ; spero che abbia successo con articoli scritti dai frequentatori della Sezione . Ho anche chiesto a @Reficul se sia possibile creare un “evidenziatore” colorato nella nostra Sezione , come avviene per le Regioni , dentro il quale scrivere Monete : Storia e Archeologia , affinche’ ognuno possa scrivere un articolo dedicato a questo genere di argomento . Articolo di prova : Gli “Alimenta Italiae” Le guerre costano , e come per altre cose , a pagarne il conto e’ principalmente il popolo . Gia al tempo di Domiziano , quando inizio’ la guerra contro i Daci , con le conseguenti sconfitte iniziali seguite da parziali rivincite contro Decebalo , fino alla stipula di un iniquo trattato di pace , nel quale Domiziano nominava Decebalo : Re cliente e alleato dei Romani , ma di contro pagava ai Daci un contributo in denaro per mantenere la pace fornendo loro manovalanza romana , tutto cio’ aveva messo in grave difficolta’ l’ economia italica . A questa gravosa situazione interna dell’ Italia , Domiziano aveva gia’ tentato di porvi rimedio nell’ anno 92 con il divieto alle Provincie di coltivare la vite e l’ ulivo ; l’ Italia , nazione dominante fino ad allora , a causa delle costose guerre esterne , della massiccia presenza dei provinciali nell’ esercito e nel Senato iniziava a perdere questa prerogativa , tanto che il successore Traiano fu il primo Imperatore romano non nato in Italia , seppur oriundo di una antica famiglia italica , forse di Todi in Umbria , trapiantata ad Italica , antica colonia romana fondata da Publio Cornelio Scipione in Spagna , vicino Siviglia , al tempo della seconda guerra punica . Traiano arrivato al potere per scelta oculata di Nerva , per prima cosa sospese ai Daci il pagamento in denaro per il mantenimento della pace , riservandolo in parte per il popolo romano e per arruolare una nuova Legione , la XXX Ulpia Traiana , appellata poi Victrix , che si aggiunse alle altre per la prossima campagne in Dacia ; questo atto di sospensione del tributo insieme ad altri iniziati dai Daci in risposta al gesto di Traiano , scateno’ la seconda guerra dacica che si concluse con l’ annessione della nuova Provincia . Rientrando nel tema del post , Traiano cerco’ di trovare una soluzione al gravoso problema economico interno dell’ Italia con la creazione di una struttura assistenziale che chiamo’ : "Alimenta Italiae" , cioe’ lo Stato anticipava capitali ai piccoli proprietari , utilizzando poi i bassi interessi ricevuti dal prestito , pagati da questi piccoli proprietari , per allevare , a spese dello Stato , i figli della ormai decaduta classe media e del proletariato italico ; questo con la prospettiva di rialzare il tenore di vita delle classi piu’ basse dei municipi italici . In pratica Traiano rinforzo’ e rese migliore la monovra gia’ iniziata al tempo di Augusto e ripresa poi da Nerva . Questi figli di povera gente italica , erano fanciulli e fanciulle , che venivano completamente allevati ed istruiti dallo Stato , fino al raggiungimento del XVIII anno di eta’ ; gli “Alimenta Italiae” vennero mantenuti fino al tempo di Alessandro Severo , dopo di che declinarono , fino a scomparire definitivamente al tempo di Costantino . Oltre che nelle emissioni monetali come quella nel Sesterzio in foto , dove si vede una raffigurazione femminile con cornucopia , forse rappresentante l’ Abbondanza o anche la ricca Italia che tiene per mano un fanciullio/a , con in esergo AlimItal, l’ allegoria degli “Alimenta” fu rappresentata anche su monumenti , come ad esempio nell’ Arco di Traiano a Benevento e in varie iscrizioni rinvenute a Ferentino , Terracina , Osimo , in Gallia Cisalpina e nel Beneventano .2 punti
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Ciao a tutti, per la visione delle monete in Ambrosiana, io vorrei vedere ORO, visto che nei vari convegni ne vedo poco... Oro dicevo, si, quello Greco, Romano imperiale (Augusto sopratutti), poi quello barbaro, Ostrogoto e Longobardo, e poi quello Carolingio e Merovingio fino a quello Visconteo e Sforzesco ....comunque ORO. Grazie ancora a quanti si stanno sbattendo per crearci un evento memorabile. GRAZIE DI CUORE. Roberto2 punti
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Per quello che ho visto nel tuo, mi è parso di vedere le stelline, come quello che segue, per me indiscutibilmente di Alvise Mocenigo II. Se poi mi dici che non sono certamente stelline, ma forse punti, allora è del III°2 punti
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Cari amici della Sezione , in qualita' di recente Curatore , incarico non cercato ma richiestomi , forse con coraggio dallo Staff del Forum , a causa delle dimissioni del precedente Curatore , Flavio , mi sento in dovere , oltre che scrivere qualche post , di sottoporvi una proposta nei confronti della quale attendo i vostri importanti pareri , affinche' ne tragga maggior interesse la Sezione , oppure rimanga inalterata con l' attuale trend . La proposta e' la seguente : essendo la Sezione strettamente collegata anche alle monete antiche , intese come reperto storico archeologico , vorrei che tutti noi che la frequentiamo o almeno quelli piu' interessati , creassimo un post dedicato nel quale trattare le monete antiche : principalmente romane ( di ogni epoca ) , italiche , Magna Grecia , Bizantine ( di sole zecche Italiane ) , medievali e papali antiche ( da stabilire la data limite ) , ognuno secondo le proprie conoscenze competenze , esclusivamente dal punto di vista storico e archeologico . In pratica ricavare , dietro documentazione della singola moneta presentata con foto ma senza l' obbligo di dichiararne il possesso o la provenienza dalla rete ( in questo caso con l' eventuale autorizzazione ) notizie storiche archeologiche ( quando sono ad esempio rappresentati templi o monumenti vari ) ad essa collegate . Naturalmente per non far collassare l' eventuale post con troppe informazioni su monete definite impropriamente "comuni" , preferirei selezionare la ricerca storica archeologica su quelle monete che rivestono interesse verso fatti , eventi , monumenti o allegorie , particolari . Con questa proposta non voglio "invadere" le Sezioni di competenza , in quanto si tratterebbe soltanto di un approfondimento della moneta dal semplice punto di vista storico archeologico come rientra nei canoni della Sezione ; anzi , per eccesso , si potrebbero presentare anche monete ritenute o sospette non autentiche , purche' ricavate da esemplari esistenti , in quanto non rientra nello spirito della Sezione stabilire se la moneta sia autentica o falsa , purche' , ripeto , sia una moneta comunque esistente . Spero di essermi spiegato al meglio , comunque per chiarimenti , sono a disposizione . Attendo , se vorrete , i vostri commenti e pareri , dopo di che in relazione ai pareri pro e contro , trarro' le conclusioni se iniziare il nuovo percorso oppure lasciare le cose come sono . Grazie a tutti2 punti
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Ciao come qualcuno sa non colleziono cartamoneta, ma visto che ho un debole per l'Egitto mi sono messo da un po' di tempo a collezionare la sua cartamoneta dagli albori ( proibitive per me ) agli anni 80 e con queste due ho completato la serie di Farouk per l' esettezza mi mancano alcune firme ma i tagli con la sue effige ci sono tutti. vi posto i miei ultimi acquisti. Silvio2 punti
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Arriva anche l'articolo sul Giornale della Numismatica di Ganganelli, veramente inaspettato perché non l'abbiamo pubblicizzata oltre il forum l'iniziativa perché solo 35 persone possono accedere e 35 ci sono stati subito tra gli amici, certo pubblicizzandola veramente non so quante adesioni ci sarebbero state...e questo è il rammarico...ma nel contempo fa capire le enormi potenzialità di quello che stiamo facendo... Quindi ringraziamo Roberto Ganganelli specificando però che la parte del mattino, a meno di rinunce sempre possibili, è completa numericamente, per il pomeriggio invece è totalmente aperta a tutti e sarete i benvenuti perché molto si dirà quel pomeriggio... Roberto parla di prima Edizione, onestamente non so il futuro, me lo auguro che questo sia un primo step importante e storico e che altri ancora più rilevanti possano arrivare, è un augurio che ci facciamo, ma se devo guardare il mio sentiment attuale dico che sono fiducioso. Troviamo una Milano che si unisce numismaticamente e che avrà un parterre veramente d'eccezione come rappresentatività e componenti, mi piace citare oltre al Centro Culturale Numismatico Milanese dove si svolgerà la seconda parte @gpittini,anche noi di " Quelli del Cordusio " che poi siamo Lamoneta che viene giustamente finalmente citata anche quando ci sono eventi che la rappresentano @Reficul, @incuso,in fondo noi sappiamo benissimo come nasce e nasce sul nostro forum qui in modo estremamente innovativo e lo potete leggere tutti, una idea, un sogno, una esigenza, un evento che nasce in diretta insieme , che non è semplice per nulla, ha le sue ovvie grandi difficoltà, ma nasce e sarà realtà... Nasce perché l'esigenza di vedere monete delle nostre istituzioni in Milano in gruppo era un sogno nel cassetto mio e di tanti altri, lo abbiamo realizzato, ma Milano merita di più e quindi vedremo di far partire un vero Progetto " Milano per la Numismatica ", sarà questo il sogno del futuro... E qui non c'entrano le sigle, le appartenenze, d'altronde io stesso sono tutto e di più, andiamo oltre qui ....è un progetto per la città e per la numismatica italiana...che vorrei vedere completato... E i grandi testimonial milanesi, alcuni in programma, alcuni presenti fanno capire quanto lo spirito di fare e collaborare per il bene comune sia veramente alto...e quanta caparbietà e determinazione ci sia stata... Arriverà altro ....Il Gazzettino....finalmente si ritorna a sentire emozioni, passioni, voglia di fare e condividere insieme, in fondo Milano Numismatica va oltre l'ambito locale, è un progetto nazionale, d'altronde non potrebbe essere altro parlando di una città e di una Istituzione come l'Ambrosiana che è famosa e conosciuta in tutto il mondo...il 28 gennaio sarà una giornata importante di cui ne saremo fieri in tanti.... http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=117892 punti
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Beh... i rilievi ci son tutti anzi..... Sono i segni che lasciano molto a desiderare.2 punti
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Come sicuramente voi ben sapete, non tutte le riforme monetarie hanno avuto successo specialmente in questo caso quando lo scopo era quello di contrastare il potere economico acquisito dal fiorino d'oro nei mercati. Non è un caso, inoltre, che di fiorini senatoriali (altro tentativo di riforma) se ne conoscano solamente due esemplari. Saluti2 punti
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Un preliminare cordiale benvenuto a tutti i "lamonetani" e "cordusiani" che ci onoreranno della loro presenza. Vi aspettiamo per l'ormai tradizionale caffè, sperando di festeggiare qualche vostro buon acquisto ! G. Basetti2 punti
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nikita_, ti posso fare una domanda? Cosa potrebbe essere più desiderabile e interessante di questa moneta?2 punti
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Confermo la mia prima impressione, la tua medaglia è degna delle migliori collezioni. L'anno XXV di Leone XIII è davvero intrigante. Se confronti attentamente le foto già presenti in catalogo, avrai modo di scoprire le varianti relative al posizionamento della firma di Bianchi ed alla lunghezza della veste, sia nell'edizione in argento che in bronzo del triregno. La mozzetta, invece, a quanto mi risulta, esiste solo in una versione, sia in bronzo che argento, con firma ad ore sei in campo e veste corta. Ma data la sua genesi, è abbastanza ovvio che sia così.2 punti
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Salve forum, Qualche tempo fa mi è capitato tra le mani questo curioso Mezzo Ducato di Filippo II contromarcato (immagine in basso). Ricercando online ho trovato qualche info su CoinArchives.com che riporto in basso: Polonia, Sigismondo Augusto (1548-1572) Utilizzato in Polonia, Mezzo ducato di Filippo II di Spagna, coniato a Napoli con contromarca Polacca nel retro. La contromarca mostra un monogramma coronato [...] la combinazione tra questo mezzo ducato e la contromarca Polacca è estremamente rara, vennero realizzate per pagare i mercenari durante la "Prima guerra del Nord" (o Guerra di Livornia) nel 1564. L'attuale proprietario pensa si possa trattare di una controstampa non autentica, a me personalmente non sembra, ma mi piacerebbe chiedere a voi cosa ne pensate, e soprattutto se avete altre info in merito Vi ringrazio dell'attenzione Buona giornata Gasp1 punto
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DE GREGE EPICURI Sono un po' perplesso. Il ritratto è bello, ma le lettere, specie al rovescio, sono stranamente sottili, e la figura mi pare poco netta e un po' impastata. La foto è praticamente in bianco e nero, e non si vede patina.1 punto
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Non lo so. Sono 10 anni che raccolgo le foto di monete interessanti. Internet non è chiamata dei rispettivi proprietari. Ma a volte visto musei. Il vostro tema.1 punto
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Per me è un 8, ben coniato il ritratto, non ha schiacciature di conio forti, direì una buona conservazione, molto piacevole.1 punto
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Io ho fatto riferimento alla moneta della foto e non al confronto con un’altra. Se non c’è stato nessun intervento postumo, vuol dire che questa moneta è stata coniata con le stesse lettere di corpo e stile diverso. Per rendere l’idea, ho ‘prelevato’ alcune lettere della legenda tra h 3 e h 9 accostandole a quelle della legenda tra h 12 e h 3. Ripeto: questo non influisce sulla finezza stilistica del ritratto all’interno della perlinatura di diametro inferiore, ma non si può negare l’evidenza, neanche in sogno.1 punto
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La legenda dell'antoniano, zecca di Roma, è la seguente: IMP CAE C VIB TREB GALLVS AVG, radiate, draped bust right / PIETAS AVGG, Pietas, veiled, standing left, raising both hands. il RIC 72, zecca di Mediolanum, invece riporta la seguente legenda: IMP C C VIB TREB GALLVS AVG, radiate, draped, cuirassed bust right / PIETAS AVGG, Pietas veiled, standing left by altar, raising both hands. RIC 72; Attendiamo altri pareri Saluti Eliodoro1 punto
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Arco di Benevento. L'istituzione degli Alimenta alla presenza di littori, personificazioni di città italiche, e di Italici con bambini per mano e sulle spalle. petronius1 punto
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@Monetaio Sisi,la ho taggata apposta ahah,era per evidenziare quello che ha detto1 punto
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Il grading americano ha molti problemi per le monete "straniere". A parte i falsi inscatolati (e non sono pochi), non tiene conto dei colpi sul bordo. Inoltre credo di poter dire che negli ultimi anni è entrato in conflitto di interesse con chi propone le monete ed esige, pagando, che siano adeguatamente valorizzate (leggi: graduate oltre il dovuto). Poi il concetto di graffi deve essere adeguatamente considerato: se sono "graffi" di aggiustamento hanno un certo peso, se sono graffi da contatto, un peso superiore, se sono monete con "graffiti", ben oltre ...1 punto
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dipende dal periodo. in ogni caso lavoravano per asportazione del materiale. In ogni caso, per renderti conto di cosa sapessero fare in negativo puoi dare un'occhiata ai sigilli in pietra, corniola, agata e altro, di realizzazione anche ben precedente alla nascita della moneta e relativi conii.1 punto
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I cavalli mi piacciono tanto tanto. Tante varianti. Tanto da studiare. Che piacere!! A molti sembrano brutte, ma sono state molto importanti per il loro periodo storico. La Storia e le monete sono sempre in simbiosi tra loro. Grazie amici per il vostro intervento.1 punto
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Ciao,@legio II italica,non è che il tuo post sugli alimenta italiae non abbia ottenuto consensi,è che ci hai abituato cosi bene che diamo per scontata l'altissima qualità dei tuoi interventi. In pratica tu sei il nostro "alimenta"culturale,e come lo stato romano di allora anche tu ricevi da parte nostra degli "interessi" e almeno nel mio caso tuttaltro che "bassi". saluti. Adelchi. ☺️1 punto
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Per me é corretto l'MS61 e corretto l'SPL+ . (MS64=qFDC / MS65=FDC / MS 62 SPL/FDC a mio modo di vedere per metodo empirico, sempre bordo escluso) La moneta pare non circolata con (numerosi) segni di contatto (probabilmente da tenuta in sacchetto con altre monete). Bisogna tenere conto che la foto della moneta in slab ha luce radente e dimensioni enormi, l'altra luce affievolita e ben spalmata con risoluzione nettamente inferiore e quindi i micro graffi con ogni probabilità non si vedono. Nella moneta in slab si vede tutto, di più e anche in modo molto accentuato. In mano le sensazioni saranno sicuramente diverse. Non ultimo il colore della prima risulta naturale. Della seconda, troppo giallo.1 punto
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buonasera Albatros allora sul Bollettino di Numismatica : edito da : Ministero dei Beni Culturali e Ambientali Monete Puniche Nelle Collezioni Italiane Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato vi sono più pagine di queste monete che ti invio in scansione come vedi in alto a Destra "zecca di Cartagine ?" c'è un punto di domanda, che vuol dire che non sono certi dove questa monete sono state coniate--I più convergono nel considerare queste monete, le cosiddette "monete da campo", cioè coniate non in città ma durante gli spostamenti delle armate che guerreggiavano in Sicilia e in zone dell, Italia del sud. (ne hanno trovate in vari posti ove si spostava l'esercito.1 punto
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Caro nuovo amico, purtroppo è uno dei fenomeni di questi tristi tempi che viviamo; la tendenza di "fregare" il prossimo (perdonami il termine) è diffusa a ogni livello nella nostra società; il settore della compravendita di monete ne è particolarmente coinvolto. Direi che sta a noi appassionati, cercare di non cascarci in queste trappole; lo studio e la conoscenza sono armi formidabili per combattere i truffaldini, che come hai visto, si annidano ovunque. Prima di comprare pezzi importanti, è sempre meglio documentarsi, poi vedere e toccare molte monete, anche senza comprare; questo aiuta molto a "fare l'occhio" e a vedere i dettagli delle monete che ci interessano. un saluto e benvenuto tra noi.1 punto
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io per distinguere la zecca di Siscia da quella di Cyzycus tengo presente la suddivisione del Voetter nella lettura della legenda al R/ Siscia, M-ILITVM; Cyzicus, M-ILITVM, MILITVM, MI-LITVM, MIL-ITVM; Heraclea, MILI-TVM, MIL-ITVM; Antiochia MI-L-I-TVM pero' noto che altri la pensano diversamente, infatti se vedi questa di cui ti allego il link, ( la seconda in elenco) è considerata Siscia 256 http://www.numismaticavaresina.it/monete-antiche/romane-imperiali/diocleziano-284-305-d-c/c3/s18/t294.html '1 punto
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Ricordavo anche io la discussione di qualche anno fa, che ho rivisto l'anno scorso in occasione della redazione dell'articolo su Arezzo (che è in stampa finalmente!!!), per il quale ho rivisto anche tutte le discussioni di Arezzo sul forum. Direi comunque che la non-genuinità del pezzo è abbastanza palese...1 punto
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Ecco, l'ingrandimento della data. Secondo me potrebbe essere tranquillamente un 5.1 punto
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Buonasera @Nic visto che chiedi un consiglio e non cerchi di pubblicizzare l'esemplare in oggetto non penso ci siano problemi ...nel dubbio puoi postare anche solamente le immgini sono comunque andato a vederlo ...e premesso che non conosco la monetazione aretina, a prima vista non pare assolutamente un grosso bensì una moneta minuta in rame ma, visto lo stile nutro diversi dubbi sulla sua bontà .... Matteo1 punto
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DE GREGE EPICURI Tisegnalo i principali: -Derek Allen, Celtic Coins in the B.Museum, 3 voll. -Delestrée-Tache: Nouvel Atlas des Monnaies Gauloises, 4 voll. -Brenot, Scheer: Catal. des monnaies massaliètes et des monnaies celtiques du Musèe des Beaux Arts de Lyon, 1996. -K.Castelin, Katalog des Sammlung im Schweitzerischen Landesmuseum Zuerich. -Il celtismo e le monete, Convegno St. Vincent 1989. Sulle celtiche cisalpine, anche i vari scritti di Pautasso e Arslan, sparsi purtroppo in diversi libri e riviste.1 punto
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Buonasera Gianfranco, dovrebbe essere questa: de la Tour 4461 Allen BMC volume 2 S175/179 attribuita ai Pictones. Un saluto cordiale. D1 punto
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Come non concordare con quello che hai detto Mario; aggiungo solamente che secondo me la vera innovazione con questo evento è l'organizzazione "alla luce del sole", tutti possono sapere come e quando è nato l'Evento... e magari, perchè no, prendere spunto. Se tutte e realtà, piccole o grandi che siano, iniziassero a fare giornate del genere probabilmente si tornerebbe ai grandi fasti culturali della nostra numismatica italiana. Tanto per restare vicinissimi a noi e fare un esempio, penso alla giornata a Bergamo del 14 maggio scorso organizzata dal circolo locale...semplicemente fantastica. In fondo basta un pugno di amici con la voglia di fare, poi viene tutto spontaneo....provateci!1 punto
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Indubbiamente un esemplare interessante costituito da una moneta costantiniana ribattuta (una GLORIA EXERCITVS due stendardi che nella prima foto risultava un po' "nascosta"). Ruotando l’immagine si evidenziano sia i soldati che gli stendardi. Notate il realizzo! 1300 £! Il fenomeno delle ribattiture a nome Carausius II è stato studiato da Kent già nel 1957: J.P..C. Kent, The Numismatic Chronicle and Journal of the Royal Numismatic Society, Sixth Series, Vol.17, 1957, pp. 78-83. Vorrei ancora aggiungere che Abdy nel suo “Romano-British coin hoard” fa accenno alla presenza di molte copie imitative nei depositi post 348 (fino al 22% del totale). Ipotizza che siano il risultato di fusioni di monete ufficiali demonetizzate alle quali veniva sottratta la percentuale di argento presente in lega. Allargando il discorso al gruppo “Carausius II” ci potrebbe stare la creazione di FTR imitativi post caduta di Magnentius ma in questo caso perché non seguire la legenda proposta dal prototipo (FTR ufficiali) e crearne di nuove di fantasia? Molte domande… e quasi tutte senza una risposta certa. Spero di aver acceso la vostra curiosità. Ciao Illyricum1 punto
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