Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/24/17 in tutte le aree
-
Ciao a tutti... posto un nuovo arrivo..tari di Carlo V o forse di Carlo VI°..si scherza naturalmente... Saluti Eliodoro4 punti
-
Caro @adolfos, quando le stesse caratteristiche formali sono riscontrabili su monete di re e imperatori che si sono succeduti in un arco temporale di diverse decine d’anni, i casi sono due: o gli incisori di una zecca avevano scoperto l’elisir di lunga vita e restavano al lavoro ben oltre i 65 anni attuali (e poi noi ci lamentiamo di andare in pensione a tarda età!!!), oppure...3 punti
-
se i falsi fossero tutti fatti così male, la numismatica sarebbe più semplice voto 03 punti
-
Salve a tutti Vorrei condividere con voi il mio recente acquisto. Nulla di particolarmente raro o prezioso ma, comunque un esemplare a mio avviso godibile e ricco di storia. Si tratta di un denaro in mistura coniato a Cipro durante il regno di Enrico I di Lusignano ( 1218-1253 ). Peso: 0,97g ( piuttosto alto per la tipologia ) Diametro: 15.77mm. Da notare come in questo caso il diritto sia il lato con la croce avendo come legenda + hENRICVS: Il rovescio invece caratterizzato da una porta di genovese memoria ( non a caso i rapporti fra genovesi e l'isola erano molto intensi ) presenta la seguente legenda + REX CYPRI: Dovrebbe essere il Malloy 25a.2 punti
-
Zecca di Venezia Partiamo dall’osservazione di alcuni esemplari di monete del tipo XPE SALVA VENECIAS Al dritto in campo la croce è del tipo che in araldica si definisce “patente” pur presentando talvolta affinità anche con la croce di tipo “potenziato” e sono sempre presenti i globetti tra i 330 Elemento già segnalato dalla bibliografia della prima metà del secolo scorso; GAETTENS 1932, p. 3. 65 bracci della croce, mentre la croce in legenda è quasi sempre patente. Il cerchio che delimita il campo è zigrinato, cosi come quello che delimita il bordo. Al rovescio il tempio non presenta uno standard uniforme. I tratti comuni sembrano essere le due barre parallele alla base del tempio e la croce patente che sormonta il tempio stesso, ma nella fattispecie l’esemplare di foto 4 si discosta in tal senso dagli altri. Per quanto riguarda il frontone in certi casi è presente un triangolo interno che in certi altri casi è assente e in altri ancora vi è l’inserto di un secondo architrave. Anche la forma delle colonne e della croce all’interno del tempio non sono codificabili univocamente in quanto le loro dimensioni (talvolta risultano allungate) e il loro stile è variabile. Per quanto riguarda la legenda notiamo che le lettere non sono sempre piatte o allungate, ma esistono anche lettere in rilievo e lettere minuscole. Pare una costante il segmento sotto le V e sopra le A come notato da Coupland e le lettere A sono tendenzialmente barrate. Sovente sono presenti legature tra lettere M e P e tra M e A. Per quanto riguarda lo stile notiamo che le dimensioni delle lettere non sono uniformi e le lettere D sono ottenute con un punzone per le I a cui si affianca una C rovesciata. La lettera E è ottenuta da un punzone per la I a cui si affiancano tre piccoli punzoni triangolari. Anche le lettere M e N sono ottenute con il medesimo punzone delle I per formare i tratti verticali che sono poi uniti da segmenti trasversali. Le lettere P e R sono ottenute partendo ancora una volta dalla I con l’aggiunta poi dei tratti che le compongono. E’ ora possibile operare un confronto con le monete del tipo XPISTIANA RELIGIO sulla scorta degli elementi appena individuati. Appare subito evidente però che le indicazioni suddette sono insufficienti a classificare puntualmente degli esemplari stilisticamente molto eterogenei come quelli in oggetto. Osservando il dritto dell’esemplare riprodotto nella foto e potenzialmente ascrivibile alla zecca di Venezia, notiamo che la croce in campo è affine agli esemplari analizzati del tipo XPE SALVA VENECIAS e sono presenti tra i bracci i 4 globetti, mentre la croce in legenda è patente. Anche il cerchio che delimita il campo e quello del bordo sono affini. Al rovescio il tempio si presenta in un’ulteriore variante, con le due barre parallele alla base che non sono della stessa lunghezza. Se il frontone poi appare di un tipo già riscontrato332, le colonne del tempio e la croce in esso racchiusa sono stilisticamente diverse dai tipi suddetti. Lo stile delle lettere che compongono la legenda non è paragonabile alle monete del tipo XPE SALVA VENECIAS, eccezion fatta per il segmentino che sormonta le A e che sta sotto le V. Altro elemento che si nota al rovescio è che non tutte le A sono barrate tratto dalla tesi di laurea di G. Carraro2 punti
-
Grazie @417sonia in effetti è molto interessante come domanda , il leone compare per la prima volta nelle monete cipriote dei Lusignano solamente durnte il regno del successore di Enrico I , Ugo II. Le motivazioni che spinsero a coniare numerosi denari ( conosciuti in molte varianti e tipologie ) con l'impronta della porta o imago civitas sinceramente non le conosco. Come detto i rapporti coi genovesi furono intensi tanto che nel 1232, dopo l'invasione dell'isola da parte dell'esercito di Federico II che costrinse Enrico I alla fuga, " il Lusignano riuscì a ritornarci sbarcando a Famagosta con Giovanni di Ibelin, grazie anche al supporto di navi genovesi; acclamato dalla popolazione, mise in fuga gli imperiali, costretti a ritirarsi a Nicosia. Poi, per ripagare i genovesi del loro aiuto navale, Enrico I concesse loro numerosi privilegi, confermati con un decreto reale datato 2 dicembre 1233: la Repubblica diGenova poté disporre di una propria corte, fu esentata dalle imposte commerciali ed ebbe numerosi possedimenti immobili a Nicosia, Famagosta e Paphos e del Casale Despoire presso Limassol. " ....e chissà magari affluirono pure degli zecchieri genovesi a Cipro ,come ipotizzato dal Pesce per la zecca di Rodi. Va detto però che già il predecessore Guido I coniò monete recante su di un lato una sorta di porta .. sarei curioso di sapere se i testi specifici su Cipro dicano qualcosa di particolare2 punti
-
Sul rovescio sono raffigurate le personificazioni femminili dei tre metalli monetali, oro, argento e bronzo. Il medaglione commemora il tentativo di Gordiano della riforma monetale romana. Gordian III. AD 238-244. AR Medallion (30mm, 25.08 g, 12h). Rome mint. Special emission, AD 243. IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG, laureate, draped, and cuirassed bust right / AEQVITAS AVGVSTI, Tres Monetae standing left, each holding a scale and cornucopia; to left of each at feet, a heap of coins. Gnecchi 4/1 (pl. 23, 11) = RIC 133b; RSC 31; Cohen 31. Near EF, traces of gilding in antiquity remaining. Extremely rare. Only two other examples of this particular type are attested: one in the British Museum (RIC 133b); the other in the Bibliothèque Nationale (Cohen 31). The reverse of this medallion depicts the Tres Monetae, female personifications of the three metals of gold, silver, and bronze, and commemorates Gordian’s attempt to reform the Roman currency.2 punti
-
Io penso che se fossi in chi dirige la baracca, sbatterei fuori chi ha dato il via libera ad una coniazione così fantasiosa! Anche loro hanno secoli di storia, è mai possibile che non possono fare almeno 1 cc che la racconti? Mulini, dighe, canali, fiori, ponti, porti, artisti...sono senza parole, però se sulla carta è commemorativa sono costretto a prenderla per continuità di collezione.2 punti
-
Buongiorno a voi, attenzione @sonia985: i primi due esemplari sono della zecca di Milano, mentre il terzo è un’emissione della zecca di Orléans. Nemmeno il quarto denaro mi parte della zecca di Venezia, ma per quest’ultimo consentimi il beneficio del dubbio. Generalmente (che però non vuol dire sempre) nelle emissione veneziane la croce al dritto è più tozza, con i bracci più larghi. Anche le lettere sono in genere più tozze e meno slanciate (che poi, volendo, è la stessa cosa!).2 punti
-
249 pezzi coniati per i richiedenti dell'epoca. Ed uno sta qui da me, al momento . Le monete chiave del regno sono poche. Questa é una di quelle.2 punti
-
se io oggi volessi comprare un 100 lire di vittorio emanuele III, o un 5 lire 1914 per procurarmele dovrei "solo" andar su e bay, o sul sito di qualche numismatica e tirar fuori X mila euro. Questo a mio avviso rende queste monete non rare, ma costose. ma se volessi comprare una sovrana d oro 1828 o 1841 ad oggi, (e ammettendo di avere i fondi disponibili, che non ho), non saprei dove battere il capo. Ecco, questo per me definisce il raro. Qualcosa che anche avendo i mezzi per procurarmelo, non è disponibile2 punti
-
Ciao a tutti, ho modificato il file del riepilogo dei ritrovamenti correggendo i collegamenti sbagliati che c'erano. provate a verificare per favore che ora sia tutto a posto. grazie p.s. il file lo trovate nell'apposita discussione in evidenza.2 punti
-
Ciao! La stellina a 5 punte ci consente di volgere lo sguardo al grosso di Giovanni Soranzo - Tipo 10 del Papadopoli. saluti luciano2 punti
-
Altra questione, abbiamo parlato spesso della Scozia ma anche nell'Ulster questa genialata della brexit sta facendo innnervosire parecchia gente e sarà fonte di problemi non indifferenti. Sia perchè l'uscita della Gran Bretagna dall'UE e il mercato unico comporterà il dover stabilire controlli doganali fra Irlanda e Gran Bretagna (quindi fra Ulster e Irlanda, che oggi sono in libera circolazione secondo un trattato bilaterale), sia perchè l'uscita va a creare una situazione paradosale che contrasta con gli accordi di pace del 1998, secondo cui i cittadini dell'Ulster sono anche cittadini irlandesi (di conseguenza UE a prescindere). Non parliamo poi di Gibilterra, in cui la quasi totalità della popolazione non voleva neanche sentir parlare di brexit, che ha deciso di coordinarsi con la Scozia per trovare un modo di rimanere in UE. Sullo sfondo la Spagna che ha approfittato della situazione per ricominciare a rivendicare forme di co-sovranità su Gibilterra. Non c'è che dire... proprio una furbata galattica questa brexit, esaltata da qualcuno come cosa da imitare anche per gli altri, l'inizio di una nuova fantastica era di stabilità e libertà fuori dal mostro "Europa" e BLABLABLA-CIUCIUCIU. Lo scontro con la realtà delle cose dietro i sogni nazionalisti rischia di essere molto duro.2 punti
-
Confesso che sono evidentemente interessato alle scelte operate dal MEC, soprattutto in un aspetto così delicato come la possibile falsità di monete proposte come autentiche, per cui il mio giudizio potrebbe essere condizionato da un po' di partigianeria. Tuttavia devo dire che mi sembrano poco convincenti i dubbi espressi in questa discussione su alcune monete astigiane, e lo dico grande franchezza proprio perché all'inizio sono stati espressi da Teofrasto, ricercatore di cui ho la massima stima, come ho avuto modo di dimostrare in varie occasioni, e da cui mi sono fatto non di rado convincere, anche in questioni di falsificazione. Quindi non c'è rischio che le mie parole possano essere fraintese. Venendo al sodo, il problema non sono le 'evidenti' differenze fra questa serie e altre serie astigiane, differenze che effettivamente ci sono, quanto il fatto che nessuna di tali 'differenze', almeno per come sono state descritte sopra, appare incompatibile con le tecniche di coniazione in uso nel medioevo. Quindi la distinzione qui proposta fra monete buone ed esemplari apocrifi appare basata essenzialmente su aspetti stilistici, non certo tecnici. Personalmente tale criterio mi sembra piuttosto incerto, perché rischia di far giudicare come falsa qualunque emissione poco attestata appaia stilisticamente anomala rispetto al resto della serie, come se fosse impossibile che incisori di diverso gusto e capacità potessero succedersi nel tempo in una stessa zecca. Se dovessimo usare tale criterio stilistico con le monete di Lucca, ad esempio, cosa dovremmo concludere? Qual è lo stile autentico, quello delle monete di XII secolo o quello degli esemplari di XIII? Ed a Genova? E' regolare lo stile dei denari primitivi oppure quello degli esemplari più tardi? Tale incertezza in questo caso appare accentuata dal fatto che negli esemplari da voi messi in discussione appaiono regolari proprio quegli aspetti di natura tecnica che in gran parte dei casi consentono la distinzione fra monete autentiche e falsi moderni non recentissimi (ad esempio l'uso di punzoni per quelle singole parti delle lettere e non altre.... ma ce ne sono altri, forse anche più importanti, ma non vorrei annoiarvi). In ogni caso, come verifica, ho dato un’occhiata al materiale Fasciolo conservato a Padova, sia pure attraverso il vetro di un’ esposizione museale, e nelle poche decine di esemplari astigiani visibili in quelle condizioni (su oltre 200: il materiale è esposto ammonticchiato a gruzzolo), mi sembra di aver notato alcune esempi della anomalie che hanno suscitato le vostre perplessità, anche se non tutte assieme (ma ho visto meno di un quinto di tutti i pezzi astigiani presenti), come il disallineamento delle due croci al rovescio, le ‘grazie’ delle lettere mal disegnate e incerte, la forma grossolana della croce centrale etc. Pertanto io penso che tutte le monete qui in discussione in realtà siano perfettamente autentiche, però non posso negare le differenze di stile, riguardo alle quali, come è stato già detto, evidentemente ognuno ha diritto di pensare ciò che vuole, tanto che siano la conseguenza di differenze cronologiche (come pensa Matzke), quanto che siano falsificazioni. Un caro saluto, Andrea2 punti
-
vorrei sottolineare un particolare.... il pedigree, per quanto importante, fondamentale direi, non è mai "parola del Signore" questo, anche nella massima buona fede... faccio un esempio: Pedigree: - moneta appartenuta a F. Stefan (che pubblicava già negli anni '20 del XX secolo - vista da Hahn - vista e pubblicata da Metlich - acquistata nel 1993 dal Gabinetto numismatico di berlino vi basta come pedigree? .... bene....FALSA.... leggete qua questo per dire che nell'esprimere i pareri, tutto conta, ma il pedigree non è uno "scudo cosmico" saluti Alain2 punti
-
Bella domanda. Non ho le dovute conoscenze per permettermi di azzardare una risposta, ma ... se ci fossi costretto, con uno stiletto alla gola, ... direi ... no, sarebbe strano che non li avesse coniati.2 punti
-
......torniamo alle nostre belle monete...facciamole ammirare.2 punti
-
salve,vi mostro il mio ultimo e fiero acquisto,una bella oncia astragalo/punto,presenta una bella patina con sedimenti,lo acquistata nell'ultima asta bertolami,a proposito,me la sono aggiudicata al prezzo base e non a quello di riserva,il conferente e la sorte sono stati dalla mia parte,anche se devo dire che l'offerta fatta da me e' stata sempre valutata come realmente effettiva al pezzo in questione,e non sarei andato molto oltre.nel rovescio presenta due punti di focolaio di cancro,che non mi hanno per niente spaventato sin dall'inizio,anzi mi sono mosso pre/asta e contattato giovanni(gionny),gran mano per i restauiri e persona disponibile e cordiale,che provvedera' a sistemare il problema(poi magari vi postero' due foto dell'intervento).1 punto
-
Grazie ANTO, ho aperto il CRIPPA I° vol., lo classifica come LUDOVICO III il Cieco re e imperatore 901-902, e la croce con estremità tricuspidate.1 punto
-
mi fate morire! E' come guardare un film mia opinione umilissima: escluderei Venezia. magari sbaglio, ma andate avanti così che vi si legge volentieri!1 punto
-
Qual era, a sommi capi la riforma monetale attuata da Gordiano? nell'utile sintesi di Non mi sembrava ci fossero accenni a questa riforma (o al tentativo di farla). ...ammetto che su questo fronte (e pure su molti altri) sono un po' a digiuno...1 punto
-
mah...comincio a pensare che i miei post siano invisibili,ma torno a ripetere che contorno e peso sarebbero di molto aiuto a chiarire un minimo la faccenda1 punto
-
Partendo da queste indicazioni Simon Coupland ha formulato le proprie ipotesi327. Per le emissioni milanesi è concorde con quanto espresso da Grierson e corrobora le sue ipotesi con il dato archeologico che dimostra come le monete del tipo milanese siano quasi completamente assenti nei grandi ripostigli del nord Europa come Pillingerheck, Roermond, Emmen328. Viene sottolineato l’inserimento di globetti nella legenda e l’aspetto delle lettere, le quali sono larghe, solide, piatte. La croce al centro del tempio, sul rovescio delle monete, presenta essenzialmente due caratteristiche, entrambe presenti nel ripostiglio di Hermenches il quale conta inoltre anche forme ibride che colmano il gap di transizione tra i due tipi. Il primo tipo ha una croce che presenta delle barre alla fine dei bracci, mentre nell’altro tipo la croce è tozza e riempie il campo centrale. Secondo Coupland le monete pavesi si distinguono nettamente da quelle milanesi329, cosi come le veneziane, caratterizzate da un ampio blocco di lettere dell’iscrizione, una larga croce al rovescio dentro al tempio che è di forma allungata e dimensioni piuttosto grandi e reca talvolta in basso un anello. Le monete di Venezia inoltre, diversamente dalle altre, recano un segmento alla base delle lettere V e alla sommità delle lettere A. L’ultimo autore, tra quelli considerati, ad affrontare il problema è Georges Depeyrot il quale nell’aggiornamento del suo catalogo di monete carolingie propone una lista delle zecche e definisce i criteri che secondo lui caratterizzano le emissioni di ciascuna di esse. Per quanto riguarda la nostra ricerca, l’autore attribuisce a Venezia gli esemplari la cui legenda presenta lettere lunghe e piatte e il tempio al rovescio è collocato sopra un anello. Prodotte da Milano sarebbero invece quelle monete con lettere piatte, con croce patente in campo al dritto e con l’inserzione di globetti nella legenda. Infine le monete di zecca italiana recano sempre i 4 bisanti nei quadranti formati dai bracci della croce posta in campo al dritto330. Sulla base di queste considerazioni possiamo operare un’analisi di confronto tra monete carolingie con indicazioni di zecca e monete del tipo XPISTIANA RELIGIO per verificare se quanto espresso dalla bibliografia trova un effettivo riscontro nell’esame autoptico degli esemplari in oggetto.1 punto
-
va bene rispetto la tua opinione,e in parte come ti ho gia' detto la condivido,personalmente ho effettuato qualche anno fa un intervento su un asse di augusto,forse sono andato di mano pesante,ma sebbene debellato,nel complesso sono rimasto traumatizzato,tutto questo per dire che preferisco far fare il lavoro a mani esperte,sulle modalita' ognuno la vede a suo modo,e io posso essere solo che grato a chi me la fatto.1 punto
-
Ti faccio i complimenti per la moneta. Quelle di Carlo v sono fra le mie preferite. Sarà per il richiamo al classico, ma quei ritratti sono secondo me fra i più belli. Riguardo le differenze nelle legende ce ne sono una miriade. Dunque secondo me, come dite voi, assumono rilievo nella misura in cui sono volute oppure cambiano il significato in maniera rilevante. Altro punto di attenzione che non manca mai di lasciarmi stupito su di questa moneta, è la varietà dei simboli presenti sotto il taglio del collo.1 punto
-
Ecco @Rex Neap...le foto della Piastra 1842, D/ e R/ con I particolari delle "schiacciature".1 punto
-
Tutte quelle che ho potuto osservare nei vari cataloghi e listini ......quelle "genuine" riportano tutte la schiacciatura al R/ in corrispondenza della contromarca.1 punto
-
Ciao, ogni tanto si manda a quel paese il tran tran quotidiano e ci si diverte un po' ...e giusto per la tua partecipazione a questa discussione tutta dedicata all' _______________________________________1 punto
-
Sai quale è la mia paura? stò notando che Americani, Giapponesi, Cinesi stanno facendo incetta dei pezzi migliori, è facile capire che anche uno solo di loro neanche troppo piazzato è in grado di far sparire tutto quel che vuole dal mercato, se gli entra il pallino anche uno solo è in grado di depredare il tutto, e molti pezzi adesso costosi ma che ancora si riesce a trovare (io parlo sempre di VMIII) vedi il 100 lire del 37 vedi le 5 lire del 1901 etc... diventeranno introvabili, anche chi lo vorrebbe vendere, lo andrebbe a portare su altri mercati. Questo è il mio pensiero, questo è quello che stò notando e per questo ultimamente ho cercato di riempire tutti i buchi importanti rimasti aperti e non stò parlando solo di oro...1 punto
-
E questa è quella di @Cinna74 _______________________________________1 punto
-
@ak72 grazie per le immagini e per le ipotesi, ho provato a fare un confronto tra i diritti dei vari denari di classe 2 (che poi sono quelli che più ci interessano per la loro vicinanza temporale all'emissione con tempio tetrastilo): Io mi concentrerei, oltre che sui vari stili della croce, sulle estremità delle lettere... Vediamo cosa esce...1 punto
-
Se ben ricordo Quelli del Cordusio iniziò ad avere una "seconda giovinezza" a fine estate 2015, con una discussione sulle prospettive di sviluppo del Gruppo. Da allora abbiamo raggiunto due obbiettivi importanti per la divulgazione, Milano Numismatica ed il Gazzettino. Quindi progetti importanti per avvicinare nuovi appassionati ma anche per interessare chi con la numismatica ha trascorso la vita. Tutto nasce qui sul Forum quindi, poi ovviamente l'incontro reale serve a mantenere i rapporti personali di amicizia e a rendere concreto il tutto. Tempo fa parlavo proprio del potere comunicativo di LaMoneta, direi che qui è decisamente evidente...ma pensiamo anche alle discussioni sui vari Veronaphil, sul convegno dei NIP, gli eventi del circolo partenopeo, le conferenze del CCNM... tutti eventi importanti che trovano sul Forum spazi propri e di completamento alla dimensione "reale". Sabato sicuramente nei momenti iniziali non verranno solamente nominati il CCNM e Quelli del Cordusio in qualità di organizzatori, anche LaMoneta avrà il suo spazio come è giusto che sia; anche se purtroppo è una realtà che spesso vedo sottovalutata... ma menomale che c'è, non diamola per scontata, si tratta di una grandissima risorsa! E quindi un grazie a LaMoneta che ci fornisce spazio di espressione, una piattaforma libera su cui dialogare e tanto altro ancora.1 punto
-
Buondì, scusate il ritardo ma mi ero perso la discussione, è passato troppo tempo e non ricevo più le notifiche... Ordunque, la "moneta" proposta da @apollonia sicuramente è una riproduzione (ben fatta) dell'inforziato cremonese che potremmo definire "arcaico", ovvero la prima tipologia prodotta andando in ordine cronologico, basti vedere la conformazione della A (aperta / \ ) e i caratteri molto meno sviluppati rispetto agli esemplari successivi (si veda il confronto A aperta/semichiusa/chiusa qualche pagina prima di cui ha scritto Bazzini in seguito alla pubblicazione del libro sulla zecca cremonese di Fenti). Che sia una patacca è deducibile anche dal peso (il doppio di quello effettivo) e dal materiale (non esistono monete in oro per Cremona.... tranne una super eccezione che però mi sentirei di escludere per varie ragioni...). Detto ciò, comunque curiosa questa medaglia della Johnson, non la conoscevo. Per rispondere a @chievolan circa l'esemplare al post #44, si tratta sicuramente di uno slittamento della moneta in fase di coniazione, non di punzoni invertiti E - R, se fai caso anche la seconda lettera non è proprio una R.... è un "difetto" diffuso in queste sottili monetine, specie per quelle con A aperta (ulteriore prova della tecnica più rudimentale??), ne ho viste di tutti i colori, legende spezzate, una lettera mancante... e tutte con questi caratteri poco delineati (appunto perché doppiamente battuti e moneta leggermente ruotata). Da non escludere anche ribattitura su tondello già usato.... come poi saltino fuori scherzi del genere, suppongo dipenda dalla forza e dall'inclinazione del colpo....1 punto
-
@Liutprand con quel "e Lucca?" fa una domanda importante. Infatti di solito quando si parla di denari col tempietto tutti pensano alle zecche lombarde (Pavia, Milano) e a Venezia. Non dimentichiamo però che sotto Ludovico il Pio coniarono anche Treviso e Lucca; oltre a Roma che però non prendo in considerazione per ovvi motivi. Per ora, che io sappia, a Treviso e Lucca non sono ancora stati assegnati denari di classe 3 [nota: quando parlo di "classi" mi riferisco alla distinzione fatta da Blackburn e Grierson nel MEC 1]. Ricordo poi che le attribuzioni alle varie zecche sono effettutate basandosi su analogie stilistiche con le emissioni riportanti in chiaro il nome della zecca, quindi ci sono ancora molte possibilità aperte... Secondo Blackburn e Grierson i denari di classe 3 iniziano ad essere coniati nel 822 e l'emissione durerà fino alla morte di Ludovico nel giugno del 840. Quindi l'eventuale assenza di emissione da parte di una zecca rappresenterebbe un "buco" importante! Guardando le tavole dello studio di Coupland il mio frammento somiglia molto - per croce, stile del tempio e di alcune lettere - al denaro n. 1 per Venezia (gruppo G), che è del tipo con tempietto ma con legenda XPE SALVA VENECIA e quindi di sicura attribuzione... Mi lascia però il dubbio la A, barrata nell'esempio e non barrata nel mio frammento. Di solito come ben dice Mario questo particolare è tipico (almeno per le emisisoni successive) della zecca pavese.1 punto
-
Se dovessi scommettere un euro - o meglio un denaro - direi Pavia....ma poi mi chiedo...e Lucca?1 punto
-
Direi di tipo italico, non milanese, ma a Pavia coniarono ( si può leggere anche solo il Mir Milano ) e quindi forse restringiamo a due opzioni e se la croce di Milano un po' l'abbiamo descritta quella di Pavia non potrebbe essere più simile a questa ? Domande che mi faccio e faccio ovviamente ...1 punto
-
1 punto
-
Un caso piuttosto strano, comunque l'importante è che non ci hai rimesso nulla. Direi che c'è poco da fare se il negoziante non risponde alle richieste di spiegazioni dopo un rimborso...1 punto
-
Sono contento @UmbertoI, non pensavo che ti avesse fatto tanto piacere.... Io ho avuto la fortuna di accettare I consigli di tanti bravi numismatici....che mi hanno sempre consigliato di comprare anche I testi per poter studiare le mie monete. E con il tempo si riempivano I vassoi di velluto con le monete e la libreria con I libri e I cataloghi d'asta. Con il tempo...ho apprezzato di piu' I libri e il lavoro di ricerca dei loro autori. Un testo che apprezzo particolarmente è lo studio di Tommaso Siciliano...sui Napoleonidi. Questa è la copia n°5, con autografo dello stesso autore. Ma la "chicca" è la dedica che fece ha chi dono' il libro!1 punto
-
La differenza nel valore, oltre la rarita', la fanno l'importante storica della moneta d la sua popolarità ( misurata dalla domanda dei collezionisti). una moneta che non è' particolarmente rara - il denaro di Bruto delle Idi di Marzo - ha dall sua un eccezionale importanza storica ed è' consuliderata un pezzo chiave per le collezioni della Repubblica. La sua domanda è' altissima e per questo spunta dei prezzi eccezionali, molto superiori a quanto sarebbe logico attendersi in base alla sua rarità ( contate quante apparizioni ha fatto questa moneta negli ultimi 10 anni ...)1 punto
-
Ciao a tutti, il sesterzio di Tito, alla fine, si vede più frequentemente nelle aste.. quello presente sulle monete di Alessandro Severo..quasi mai: riporto l'asse ( un asse l'ho visto all'Archeologicio di Napoli ed è una cosa spettacolare).. Volendo, poi, c'è il medaglione di Gordiano III° Saluti Eliodoro1 punto
-
Ciao! Eeeee Fabrizio; non Bibbia ma, semmai, Vangelo. ..... ed ho identificato qualche cosa di strano; li per li mi è venuto un colpo e c'ho visto un leoncino in moleca .... poi mi sono "ripreso"; non ci può stare, li sopra, null'altro che le borchie. E' probabile - per me - che siano pieghe createsi durante la battuta, forse una depressione nel conio in corrispondenza con la borchia centrale; infatti quelle piccole parentesi alla base della borchia, le vedo anche sopra, pur se più piccole.1 punto
-
@luke_idk si servono per le razzie, evidentemente a b8b8 piace vedere il bollino sotto al suo nome?.1 punto
-
1 punto
-
ciao, la definizione AU corrisponde ad "almost uncirculed",ossia "quasi non circolata" e si usa per graduare le monete nella scala sheldon. Va da au50 che è il primo "gradino" di questa conservazione,all' au58(il 59 onestamente non l'ho mai visto) Volendolo equiparare ad un grado conservativo nostrano,l'au50 corrisponde grossomodo ad un BB/SPL o qSPL, ma non c'è una tabella di conversione vera e propria.Fa fede sempre e solo la moneta1 punto
-
Nel caso a qualcuno di voi sia venuta voglia di farci un pensiero ... Prossima asta DNW stima 80.000-100.000£ https://www.dnw.co.uk/auctions/catalogue/lot.php?auction_id=452&lot_id=1798&search=11 punto
-
Io comunque vado avanti a parlare perché ritengo che tutti sappiano e capiscano, un evento work in progress che si realizzerà a breve ma viste le difficoltà non è stato certo banale, il tempo dedicato e' stato tanto e non solo di tipo pratico, organizzativo ma in particolare relazionale. c ' e ' intanto il via libera da parte dell' addetto agli eventi esterni per la mia lista già consegnata in grande overbooking e l'hanno accettata anche se un po' volutamente forzata. l'intento e' di far partecipare e intervenire il numero maggiore di appassionati, appassionati che a vario titolo rappresentano mondi diversi ma che si uniranno e collaboreranno quel giorno per la riuscita dell'evento, chiamiamolo pure gran gioco di squadra... Sono arrivati, lo devo dire plausi da più parti per noi tutti, anche geograficamente o di realtà diverse, essere insieme su certi obiettivi, idee, sogni e ' fondamentale e fa piacere. chi vuole filmare almeno col Cell. lo potrà, altrettanto le foto, poi bisognerà chiedere per la divulgazione almeno per i pezzi del Medagliere. i sogni a volte diventano realtà, scrivevo circa 7/8 anni fa qui in " sogno numismatico "mi riferivo al Castello, capiterà in Ambrosiana, va bene lo stesso, sarà' festa grande numismatica per Milano città ma per tutti gli appassionati italiani, si realizza anche il sogno del Gazzettino di quelli del Cordusio, la voce numismatica di tutti e per tutti , gratuita e poi in digitale , a Parma e a Verona col Gazzettino cartaceo ci saremo e sarà un motivo in più per esserci ai rispettivi pranzi... sogni che si realizzano con organizzazione , passione e lavoro, non c' e' che da aspettare l'evento ora e Quelli del Cordusio e Lamoneta saranno in prima fila in quella platea a ribadire questo nome che ai convegni non sento mai, Parma a parte, conta anche quello, per questo forum di volontari vale il doppio.. ve lo assicuro...e non e' facile ...1 punto
-
D/ MADONNA DI LORETO SOPRA LA SANTA CASA, R/ SAN VENANZIO di CAMERINO con vessillo e ai piedi la città di Camerino. S. Venanzio Martire del III secolo, di nobile famiglia andò a vivere presso il prete Porfirio suo maestro, che lo convertì alla fede cristiana. Fu martirizzato sotto l'imperatore Decio, fu minacciato di morte se non fosse ritornato al culto degli dei, viene torturato con carboni accesi sul capo, vengono spezzati i denti, gettato in un letamaio, Venanzio resiste, allora viene dato in pasto a 5 leoni affamati, ma questi si accucciavano vicini. Fu infine decapitato assieme ad altri 10 cristiani e molti della folla presente si convertirono, spesso viene rappresentato con il modellino della città di Camerino sulla mano oltre al vessillo.1 punto
-
Alla fine ho optato per questa soluzione, ha il vantaggio di essere un vero e proprio cofanetto e secondo me è anche particolarmente elegante. Certo ha il suo prezzo, però sono molto soddisfatto dell'acquisto!1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
