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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/27/17 in tutte le aree

  1. Oggi inserisco qui il mio primo intervento in questo fantastico forum! per l'occasione voglio condividere con voi uno dei pezzi forti della mia ancora magra collezione!chi di voi sa che potere d'acquisto aveva?
    5 punti
  2. Buongiorno a voi. Prendo spunto dall’intervento dell’amico @fabry61 che ringrazio per un'ulteriore riflessione che spero vi risulti piacevole e interessante. La discussione, partita dalla necessità di @anto R di identificare la sua moneta, ha preso una piega differente e moooooooooolto interessante. E’ nata la voglia di cercare di individuare nel migliore modo possibile le caratteristiche delle monete di Ludovico il Pio emesse nelle tante zecche sparse nel suo grande Regno. Per fare ciò bisogna ovviamente appoggiarsi agli studi di Simon Coupland. Alcuni anni fa gli chiesi di aiutarmi per un lavoro che allora era in corso di preparazione e lui da quel grande signore qual’è mi diede un grandissimo aiuto, sia bibliografico che “più pratico”, postando su un forum pubblico francese sul quale è molto attivo (però ricordo che qualche anno fa era intervenuto alcune volte anche qui su LaMoneta, ma non ricordo più il nickname...sob!) alcune tavole, una delle quali è quella che ho inserito al post # 67. Quelle che allego qui di seguito sono invece le tavole relative alle monete della zecca di Melle (sempre nel periodo di Ludovico il Pio). Si nota innanzitutto una certa evoluzione stilistica, la quale ha portato Coupland a suddividere le emissioni in alcuni sottogruppi (M1, M2 e M3). Ovviamente, come per altre zecche, l’individuazione è stata resa possibile, oltre che dalle specifiche affinità stilistiche, anche dalla indispensabile mappatura dei rinvenimenti. A proposito di rinvenimenti, sul numero 171-2011 del NC Coupland ha pubblicato A checklist of Carolingian coin hoards 751–987. Si tratta di una lista aggiornata dei rinvenimenti di monete carolinge e contiene alcune indicazioni interessanti ma da approfondire su alcuni gruzzoli italiani. Se qualcuno non lo conoscesse e fosse interessato mi mandi un MP. Tornando alle tavole, come potete vedere ci sono alcuni particolari che si riscontrano anche in monete di “area italica” (quali siano lo lascio come “esercizio” a chi fosse interessato ad approfondire la questione). In tutte le varie emissioni compaiono però almeno un paio di lettere veramente particolari e che sono un po’ il “marchio di fabbrica” di questa zecca. Come sempre, bisogna prendere il tutto cum grano salis... Un caro saluto, Teofrasto
    5 punti
  3. E poi qualcuno dice che non ci sono appassionati entusiasti, emozionati, propositivi e volontari che non vogliono rendere migliore la nostra numismatica, che vogliono divulgare, aiutare i giovani ? Credo che questi post, questa discussione, questo evento che non è localistico ma nazionale e che dovrebbe essere un esempio da imitare, d'altronde come poter dire localistico di Milano e dell'Ambrosiana conosciuta in tutto il mondo, io penso che si debba partire da qui, da questi fermenti motivati, organizzati e operosi , un gruppo fai da te non strutturato, flessibile con tanta voglia di fare che si è 'creato tanto consenso intorno e che ora può spiccare il volo verso altri traguardi, obiettivi con il motto pensare, parlare, decidere democraticamente e poi fare ...fare...
    4 punti
  4. Sarà una di quelle giornate importanti, una "prima" come fu l'anno scorso il convegno a Parma. Parma ha avuto successo, quest'anno avremo una seconda edizione richiesta a viva voce dagli appassionati. Quindi il precedente c'è, Milano Numismatica nasce sotto i migliori auspici. E' uno di quegli eventi che in tanti volevano, noi con i nostri mezzi abbiamo provato ad esaudire un sogno non solo nostro ma comune, un sogno che era tale per molti da troppo tempo. Domani sarà tutto reale, e questo non accadrà solo grazie a Quelli del Cordusio, al CCNM, all'Ambrosiana...tutto questo si realizzerà grazie alla presenza dei tanti amici, appassionati, sognatori che hanno voluto smettere di sognare. Non per pessimismo, ma per far diventare il loro sogno realtà. A domani carissimi
    4 punti
  5. Borsa preparata, guanti di cotone bianchi, un catalogo asta da regalare, Tablet per foto e filmati, occhiali ( oramai da vicino non vedo un cavolo, figuriamoci monete), e tanta, ma tanta voglia di stare in mezzo a tanti amici per condividere questa bellissima Milano, e L' È UNA GRAN MILAN...... Roberto
    4 punti
  6. DE GREGE EPICURI La filosofia del CCNM è questa: è necessario che i collezionisti leggano, studino i testi di numismatica e vedano il più possibile i musei che espongono monete. Ma occorre anche che gli studiosi, i ricercatori e gli accademici si interessino al collezionismo e non assumano atteggiamenti di distacco o di sufficienza, ma siano generosi nel mettere le loro competenze a disposizione di tutti; e lo stesso ci si attende da parte dei funzionari pubblici che si occupano di archeologia, numismatica e tutela dei beni storici e artistici. Ovviamente i commercianti sono quanto mai interessati ad un clima di collaborazione e di comuni iniziative. Credo che la giornata di domani sia pensata proprio in questo spirito, e anzi sia un bellissimo esempio di quello che andrebbe costruito insieme ogni giorno.
    4 punti
  7. Aggiungiamo qualche nozione riguardo questa magnifica e costosissima moneta: Fu coniata in 400 esemplari per commemorare l'inizio del regno della sovrana, ma, ad oggi, fra NGC e PCGS sono stati certificati solo 69 esemplari in vari gradi di conservazione. Esistono esemplari con contorno semplice o con l'iscrizione "DECUS ET TUTAMEN ANNO REGNI TERTIO". In realtà ci sono diverse varianti. Wilson e Rasmussen hanno censito un totale di nove diverse varietà. Ognuna ha il proprio grado di rarità nel loro libro (vanno da R2 a R7), ma difficilmente, date le quotazioni, un collezionista potrà raccoglierle tutte. Venne disegnata da William Wyon (1795 a Birmingham - 29 Ottobre 1851), capo incisore alla Royal Mint dal 1828 fino alla sua morte. Nato in una famiglia che poteva contare almeno tre generazioni di incisori impiegati nella zecca reale, continuò la tradizione seguendo le orme del padre, così come fece suo fratello ed in seguito suo figlio. Fra le sue opere vanno ricordati senza dubbio i ritratti della regina Vittoria ancora "giovane" apparsi nelle varie monetazioni dell'impero: Londra Sydney Calcutta Tornando alla moneta in oggetto: All'epoca la raffigurazione della giovane regina come Lady Una fu, senza dubbio, vista come un disegno audace. Fu la prima occasione in cui un monarca britannico venne raffigurato su di una moneta come un personaggio di fantasia. La stessa legenda latina "DIRIGE DEUS GRESSUS MEOS" (Dio guidi i miei passi) è stata successivamente coniata sulla Corona del 2012, coniata per commemorare il Giubileo di Diamante della Regina Elisabetta II. Ho provato a cercare l'origine di questo motto ma ho avuto difficoltà a reperire in rete informazioni certe; probabilmente un passo della bibbia. Ho trovato una preghiera nelle "Confessioni" di Sant'Agostino che potrebbe essere una possibilità: Tu guidi i miei passi Le tue mani, Dio mio, nel segreto della tua provvidenza non abbandonavano invero la mia anima; d'altra parte dal cuore sanguinante di mia madre ti si offriva per me notte e giorno il sacrificio delle sue lacrime. Agisti verso di me in modi mirabili. Fu azione tua, Dio mio, perché dal Signore sono diretti i passi dell'uomo, e gli imporrà la via. Come ottenere la salvezza, se la tua mano non ricrea la tua creazione? (5,7,13). Forse qualcuno può aiutarci a risolvere questo dubbio. Buona serata.
    3 punti
  8. Aggiungo all'ottimo intervento di @teofrasto un altro paio di contributi, sempre di Coupland, che implementano la checklist del 2011: S. Coupland, Four Christiana Religio hoards of Louis the Pious, in NC 173, 2013 S. Copland, A suplement to the Checklist of Carolingian Coin Hoards, in NC 174, 2014 In particolare il primo contributo si apre con la presentazione di un piccolo rinvenimento effettuato nella stessa area (Saint Seine L'Abbaye) di uno già registrato nell'elenco del 2011. Per la gioia dell'appassionato italico ci sono 5 denari milanesi ed uno veneziano...
    3 punti
  9. Qualche sera fa, mentre girovagavo fra le pagine del forum, il mio primogenito "quattrenne" si è affacciato allo schermo del tablet che stavo maneggiando. Proprio in quel momento faceva bella mostra di se l'immagine del 5 pounds del 1839. Bontà sua: "Papà chi è questa signora con il leone?". Ho pensato subito: "Bello di papà, emmo' come te lo spiego?". Ho preso tempo per cercare in rete qualcosa che potesse aiutarmi nell'impresa di raccontare ad un bimbo il poema di Edmund Spenser, "The Faerie Queene". Dopo poco mi sono imbattuto in un sito britannico di fiabe che presentava proprio l'estratto che ci interessava. http://www.heritage-history.com/?c=read&author=langjean&book=queen&story=una Ho richiamato mio figlio e, con fare smargiasso innanzi alle perplessità di mia moglie, mi proponevo di tradurlo e al contempo raccontarlo al piccolo. Purtroppo non ho fatto una bella figura; il mio inglese è un po' arrugginito. L'andamento claudicante delle parole uscite dalla mia bocca ha indotto entrambi a canzonarmi e il sottoscritto a prepararsi meglio. Ebbene ho tradotto la pagina, rendendola comprensibile ad un bambino. Ho deciso di rendere il forum partecipe nella speranza che questa fiaba possa aiutare nella comprensione della moneta e, perché no, essere usata al momento della nanna da altri papà del nostro forum. UNA E IL LEONE Una and the Lion by Briton Rivière In un epoca lontana nel tempo, in un paese non lontano da Fairyland, viveva un re e una regina con la loro figlia, il cui nome era Una. Una era una delle più belle principesse di tutti i tempi, ed era tanto buona quanto bella. Lei, suo padre e sua madre si amavano molto ed erano molto felici insieme, fino a quando una cosa terribile accadde nel loro regno e portò via tutta la loro felicità. Un drago spaventoso venne da un altro paese e uccise uomini, donne e bambini. Con il suo alito di fuoco sradicava gli alberi, riduceva l'erba e i fiori in cenere nera, e uccise tutti coloro che attraversarono la sua strada. Avrebbe ucciso anche il padre e la madre di Una, ma essi, ed alcuni dei loro servi, si rinchiusero in una torre di ottone. Il drago cercò per molto tempo di entrare e di ottenerli in pasto, ma la torre era così solida che non poteva rompersi. Per sette anni il re e la regina si nascosero nelle loro torre, mentre il drago pazientava di fuori. Molti coraggiosi cavalieri vennero e combatterono contro l'orribile mostro cercando di salvare il re e la regina. Ma il drago era più forte di tutti i guerrieri ed uccise ognuno di loro. Alla fine Una decise di cavalcare fino a Fairyland e chiedere alla Regina delle Fate di inviare uno dei suoi cavalieri per ammazzare il drago. Una non prese al seguito nessun soldato né servi. Un nano trasportò per lei il cibo ed i vestiti di cui aveva bisogno e la condusse sulla groppa di un piccolo asino bianco. Il suo vestito era bianco, ma lei coprì la sua bella e lucente chioma d'oro con un mantello nero per mostrare che si sentiva triste. Il suo bel viso era molto addolorato, perché era tanto infelice per le cose crudeli che il drago aveva fatto e per il pericolo che i suoi cari genitori stavano correndo. Una arrivò senza intoppi alla corte della regina Faerie. Un giovane cavaliere, senza paura, fedele e vigoroso, si offrì di tornare con lei ad uccidere il drago. Il suo nome era Giorgio, ma, sul petto della sua armatura d'argento e sul suo scudo d'argento, aveva dipinto una croce rossa. Così la gente lo chiamava “il cavaliere dalla croce rossa”. Il sole splendeva luminoso, e gli uccelli cantavano dolcemente, mentre Una e il suo cavaliere cavalcavano attraverso i boschi che si trovavano tra il regno di suo padre e le terre della regina di Faerie. Il grande cavallo da battaglia del cavaliere saltellava e mordeva il freno per permettere all'asinello di Una ,che, al contrario, poggiava delicatamente le zampe sull'erba, di restargli fianco a fianco lungo la strada. Non si erano ancora allontanati di molto che una tempesta li colse. Il cielo si oscurò e la pioggia cadde pesantemente, e si sarebbero inzuppati tutti se non avessero trovato rifugio in un fitto bosco. C'erano ampi sentieri in questa foresta. Gli alberi ad alto fusto avevano fronde rigogliose e cresciute così vicine che la pioggia non riusciva ad attraversarle. Erano in un così bel bosco, ed erano così felici di parlare assieme ascoltando il dolce canto degli uccelli, che cavalcarono a lungo senza accorgersi di dove stavano andando. Così, quando la pioggia cessò e desiderarono tornare sulla strada aperta, non riuscirono a trovare la via. Vagarono in lungo e in largo finché giunsero all'imbocco di un grande caverna buia. Il cavaliere balzò da cavallo, diede da tenere in mano la sua lancia al nano, e andò avanti per controllare se qualcosa fosse nascosto nel buio. "Non essere così avventato!" gridò Una; "So che questo è un luogo terribilmente pericoloso, e che un mostro terribile abita in quel covo nero!" Anche il nano, spaventato, lo pregò di venire via, ma il cavaliere disse, "Mi vergognerei se tornassi indietro. Se un uomo è buono non ha bisogno di avere paura del buio." Così entrò nelle tenebre, e nella penombra generata dalla sua armatura splendente vide un mostro orribile. Aveva una gran brutta testa e una coda lunga e maculata come quella di un serpente. La bestia si precipitò sul cavaliere, ruggendo furiosamente. Giorgio la colpì con la sua spada, ma, nonostante la ferita, il mostro avvolse la sua orribile coda intorno a lui, fino a quando questi fu quasi schiacciato a morte. Una lo incitò a non avere timore e a combattere il mostro con coraggio e lui, colpendo con tutte le sue forze, gli tagliò la testa. Passato il pericolo Una e Giorgio cavalcarono allegri, e, mentre calava la sera, trovarono una via d'uscita dal bosco. Sulla strada incontrarono un vecchio che sembrava gentile e buono. Offrì loro ospitalità per la notte nella sua casa, in una piccola valle poco distante, e loro accettarono volentieri . Questo vecchio era però un mago malvagio e, in realtà, voleva fare loro del male. Quando giacquero per riposare, iniziò a lavorare con la sua magia su di loro. Con le sue arti fece credere al cavaliere dalla Croce Rossa che Una era falsa, molto malvagia e che fosse saggio starle lontano. Alle prime luci dell'alba il cavaliere fece sellare il suo cavallo dal nano e andarono via insieme, lasciando Una addormentata nella casa del mago malvagio. Poco tempo dopo Una si svegliò e non li trovò più; poté solo piangere amaramente per quella che le sembrò una crudeltà. Cavalcò più velocemente che poteva, ma il suo asinello era lento, e non aveva alcuna possibilità di raggiungerli. Giorno dopo giorno, per monti e per valli, nei boschi e nelle brughiere solitarie, cercò il suo cavaliere. Il suo cuore era molto triste perché colui che amava l'aveva abbandonata così all'improvviso. Un giorno, molto stanca, si sdraiò per riposare sotto gli alberi in un fitto bosco. Si tolse il mantello nero e i suoi magnifici capelli d'oro è caddero liberamente intorno al viso. Il suo volto era così bello e così pieno di bontà che sembrava fare luce nel luogo ombreggiato. Improvvisamente un leone furioso uscì fuori dal bosco e si avventò su di lei. Era a caccia di qualcosa da uccidere e mangiare e, quando vide Una, corse verso di lei avidamente, con le fauci fameliche spalancate . Quando vide il bel viso però, invece di farla a pezzi, si mise a leccarle dolcemente le piccole mani bianche ed i piedi.Il cuore triste di Una era così grato al nobile animale che le sue lacrime caddero sul felino. Il leone non l'avrebbe lasciata. Continuava a vegliarla mentre dormiva e, quando era sveglia, la seguiva come un cane fedele. Vagarono insieme, ma non incontrarono mai nessuno a cui chiedere aiuto nel cercare il cavaliere dalla croce rossa. Finalmente, una sera, videro una giovane donna camminare su un sentiero di montagna ripido, portando una pentola di acqua sulla schiena. Una la chiamò ma, quando si guardò intorno e vide una bella signora con un leone, la donna si spaventò, buttò via il recipiente e scappò via temendo per la sua vita. Ella viveva in una capanna sulla montagna insieme alla vecchia madre cieca. Quando arrivò a casa si precipitò dentro e chiuse la porta. Una e il felino la seguirono; il leone, con un colpo della forte zampa, spalancò la porta. Le due donne si erano nascoste in un angolo buio, mezze morte dalla paura. Una cercò di confortarle, e chiese loro rifugio per la notte. Quando calò il buio si sdraiò, molto stanca, a dormire. Il suo leone giaceva di guardia ai suoi piedi. In piena notte bussarono alla porta. Era un ladro cattivo, che era solito portare la refurtiva e darla da nascondere alle padrone di casa. Le donne erano così terrorizzate del leone che non osavano uscire dal loro nascondiglio. Così il ladro, in un impeto di rabbia, buttò giù la porta; il leone si precipitò su di lui e lo fece a pezzi. La mattina dopo Una si alzò presto e andò via con il felide. Appena fu partita, le donne si fecero coraggio e uscirono fuori. Quando videro il cadavere del ladro, si adirarono molto. Le corsero dietro, insultandola, ma non riuscirono a raggiungerla. Tornando verso casa incontrarono il mago malvagio. Raccontarono di Una, e lui cavalcò rapidamente per raggiungerla. Con la sua magia si fece un'armatura identica a quella del cavaliere dalla croce rossa. Quando Una lo vide pensò fosse proprio lui che tornava finalmente da lei. Ella però non fù l'unica a cadere nell'inganno del mago. Sansloy, un uomo rude e cattivo, il cui fratello era stato ucciso in uno scontro con il cavaliere dalla croce rossa, arrivò a cavallo. Quando vide la croce rossa sul petto del mago lo caricò furiosamente. Il vecchio mago, volente o nolente, dovette combattere. Sansloy attaccò così ferocemente che lo ferì e lo lasciò sanguinante a terra. Poi Sansloy gli strappò via il casco e stava per ucciderlo, quando vide, al posto del volto giovane e bello del cavaliere dalla croce rossa, la faccia avvizzita ed i capelli grigi del mago malvagio . Sansloy aveva paura del mago, così si tirò indietro e non lo colpì più. Quando si accorse di quanto fosse bella Una, decise di portarla via con lui e di prenderla in moglie. Quando il leone vide il cavaliere afferrare Una, si lanciò in una feroce corsa verso di lui, e lo avrebbe sbranato; ma Sansloy respinse il leone con il suo scudo ed infilzò la sua spada in profondità nel cuore fedele del leone. Con un grande ruggito la nobile bestia cadde morta. Sansloy gettò Una sul suo cavallo e galoppò via con lei. La principessa piangeva e singhiozzava; lo pregò di lasciarla andare, ma Sansloy non la ascoltò. Una si sentì come se non avesse alcun amico, o almeno, nessun amico che potesse aiutarla. Solo l'asinello bianco trottò dietro di lei; non aveva paura di nulla se non di essere lasciato solo, senza la sua amata. Il buio calò e le stelle che uscirono fuori sembrava piangessero per il dolore e l'impotenza di Una. Sansloy alla fine fermò il cavallo e la fece scendere. Quando lui le si avvicinò, Una ebbe tanta paura e gridò per chiedere aiuto. Le sue urla riecheggiarono fra gli alberi. In quei boschi viveva gente selvaggia. Alcuni fra loro erano più simili a bestie che uomini e donne. Ballavano allegramente alla luce delle stelle e, non appena sentirono le grida di Una, fermarono le loro danze e corsero a vedere cosa non andava. Non appena Sansloy li vide, con i loro capelli lunghi, le gambe pelose, le braccia grosse e le facce selvatiche, fu così spaventato che saltò sul suo cavallo e galoppò via. Ma le persone selvagge dei boschi erano più dolci rispetto al vile cavaliere. Quando videro Una, così bella, così spaventata e così triste, sorrisero per dimostrarle che intendevano essere gentili. Poi si inginocchiarono davanti a lei e le baciarono dolcemente i piedi per dimostrarle che le avrebbero obbedito. A quel punto Una non ebbe più paura. Quando queste persone selvatiche videro che lei si fidava di loro, furono così contente che saltarono e ballarono e cantarono per la gioia. Raccolsero fronde verdi e le stesero lungo il suo cammino; la coronarono con foglie per dimostrarle che era la loro regina. In questo modo la portarono a casa, dal loro capo; lui e tutte le belle ninfe del bosco la sua accolsero con gioia. Per un lungo periodo Una visse con loro e fu la loro regina. Alla fine un coraggioso cavaliere giunse da loro. Suo padre era stato un uomo selvaggio dei boschi, ma sua madre era una donna nobile. Era coraggioso e audace come suo padre era stato. Quando era un bambino, e viveva con la gente selvaggia, aveva l'abitudine di rubare cuccioli di leone alle loro madri solo per divertimento. Cavalcava pantere, antilopi,cinghiali, e tigri e lupi con cinghie e briglie, come se stesse giocando con cavalli. Era però dolce come sua madre, nonostante fosse un impavido. Quando Una gli raccontò la storia del cavaliere dalla croce rossa, del leone e di tutte le sue avventure, il suo cuore divenne colmo di pietà. Promise di aiutarla a fuggire e cercare di trovare il cavaliere dalla croce rossa. Così un giorno scapparono via, e, giunta la notte, furono fuori dalla portata degli uomini selvaggi dei boschi. Il mago malvagio seppe della fuga di Una, si vestì come un pellegrino e andò loro incontro. "Hai visto, o hai sentito nulla riguardo al mio prode cavaliere? Egli porta una croce rossa sul petto" Una chiese al vecchio quando si incontrarono. "Ah, sì", disse il mago, "L'ho visto sia vivo che morto. Oggi ho visto una lotta tremenda tra lui e un altro cavaliere, e l'altro cavaliere lo ha ucciso». Sentendo questa bugia crudele, Una cadde svenuta. Il giovane cavaliere coraggioso la sollevò delicatamente e cercò di confortarla. "Dov'è questo uomo che ha ucciso il cavaliere dalla croce rossa, e preso a tutti noi la gioia?" chiese al falso pellegrino. "Egli è qui vicino ora", disse il mago. "L'ho lasciato ad una fontana, a lavare le ferite." Il cavaliere si avviò in tutta fretta, così veloce che Una non riusciva a tenere il suo passo, e in poco tempo arrivarono ad una fontana dove trovarono un cavaliere seduto. Era il malvagio Sansloy, colui che aveva ucciso il leone di Una e l'aveva rapita. Il cavaliere coraggioso si precipitò su di lui con la spada sguainata. "Hai ucciso il cavaliere dalla croce rossa!", disse; "Dovrai a combattere e sarai punito per la tua cattiva azione." "Non ho mai ucciso il cavaliere dalla croce rossa", disse Sansloy, con grande rabbia. "I tuoi nemici ti hanno mandato da me perché ti uccidessi." Poi, come due belve, lottarono. A volte riposavano per un momento, solo per poter attaccarsi l'un l'altro nuovamente, con più forza e veemenza. Il sangue sgorgò dalle loro ferite sulla terra calpestata dai loro piedi, e il suono dei loro colpi feroci risuonò attraverso l'aria. Una era così terrorizzata alla vista del terribile spettacolo che scappò via e li lasciò a combattere furiosamente. Appena si allontanò vide una piccola figura che attraversa i boschi verso di lei. Era proprio il nano. La sua faccia dolente le disse che qualche cosa di brutto era successo al cavaliere dalla croce rossa. Giorgio aveva avuto molte avventure da quando l'aveva lasciata nella capanna del mago, e, alla fine, un gigante lo aveva preso. Lo teneva prigioniero in una triste prigione. Il nano era fuggito, per timore che il gigante lo uccidesse. Una amava il cavaliere dalla croce rossa, tanto che il suo cuore andò quasi in pezzi quando sentì le parole del nano. Prese quindi la decisione di trovare il suo cavaliere e liberarlo. Così parti', vagando su e giù per colline e valli, bagnata da piogge battenti e sferzata da venti pungenti. Alla fine, per buona fortuna, incontrò un cavaliere e il suo scudiero. Questo cavaliere era il buon principe Arturo, il più coraggioso e il migliore di tutti i cavalieri della regina Faerie. Raccontò loro le sue tristi vicende . "Siate di buon umore e consolatevi", disse il principe. "Io non abbandonerò fino a quando non avrò liberato il cavaliere dalla croce rossa." Ed il principe mantenne la sua promessa. La storia di “San Giorgio e il Drago” vi dirà come Una e il suo cavaliere si ritrovarono e si sposarono, dimenticando i dolori passati nella loro grande felicità. Infine inserisco una bella immagine della moneta che ha destato la curiosità del mio bimbo. Per fortuna che non mi ha detto ancora: "Me la compri papà?" Buona serata a tutti gli amici del forum. E.
    2 punti
  10. Nuovo esemplare piemontese entrato in collezione : Grosso Guglielmo II Paleologo (1494-1518) , battuto dalla zecca di Casale D/ GVLIELMVS MAR MONT FERATI ; Stemma sormontato da aquila R/ PRINC VICARIVS PP SACRI RO IMP ; Croce patente in cornice Mir Piemonte 194 , CNI 85/99 gr. 1,85 , Mistura
    2 punti
  11. Certamente si Gianfranco l ' intento e' questo , bisogna che però tutte le componenti e gli ambiti della nostra numismatica collaborino in questa direzione, molto si è fatto ultimamente su questo, ma non basta, spero che chi non e' ancora in questo circolo virtuoso ci entri quanto prima, gli converrebbe, l'alternativa e' rimanere isolati, i numeri dei divulgatori, degli appassionati, studiosi e collezionisti aumentano anche come funzione sociale, se ne dovrà tenere conto anche i numeri contano oltre alle idee, le proposte, le iniziative. Milano Numismatica e' anche un buon test in fondo...anche per questo..,
    2 punti
  12. Salute ragazzi, eccovi la piu' bella della serata. Ex Civitas Neapolis. Saluti, Rocco.
    2 punti
  13. Anche io! Moneta preferita della serata.... sono 4 in realtà...
    2 punti
  14. Effettivamente in molti casi pare di escludere alla semplice osservazione alcune monete come di stile non italiano. Esecuzione delle lettere (la sottigliezza in primis), lo stile nel complesso, i fondi, l'aspetto stesso del metallo.
    2 punti
  15. alla fine il nostro Marco @gallo83 ha ceduto al lato oscuro della forza ?....a quando l'acquisto di un bell'argento battuto a martello? Lo scudo in questione venne battuto sulla base del chirografo del 7 gennaio 1739 con bontà di 10 once e 10 denari per libbra e peso di 23 denari. In pratica un titolo pari a 868 millesimi d'argento e peso unitario di riferimento di 28,89 grammi. L'emissione venne annunciata con notifica del 14 gennaio 1739 con cui "i Signori del Magistrato delle monete.....fanno sapere, intimano e comandano a tutti i sudditi.....il dover accettare e prendere in corso detta moneta per Lire quindici correnti di Modena...." La moneta venne poi tariffata il 24 aprile 1739 con riemissione della tariffa del 18 marzo in cui lo scudo in questione viene definito "scudo nuovo d'argento" l'ltimo della lista. Un altro bellissimo esemplare di questa tipologia è visibile sul nostro catalogo (ex NAC) http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFIII/12 un saluto Mario
    2 punti
  16. Ciao ragazzi! Da molto tempo sono "sparito", ma le vicissitudini della vita mi hanno portato lontano dalle mie tondeggianti amanti Sono veramente sorpreso dalla nuova grafica del sito, molto chiara, elegante ed accattivante. Grazie a chi si è speso per questo lavoro! Vi faccio solo un saluto, con l'augurio di tornare presto in campo, anche se il tempo libero da dedicare alle monete sarà ben poco... Impegni di papà, che a giorni raddoppieranno ??? Un abbraccio a tutti! Arciduca
    2 punti
  17. Passo dopo passo costruisco il sogno di una vita, voi penserete a una bella collezione di monete che si avvia al completamento, non proprio... da biblionummofilo quale sono non è tanto alle monete che sono rivolti i miei appetiti, ma ai libri sulle monete, sto cercando di creare una biblioteca numismatica ideale divisa in vari settori, in primo luogo vi è la distinzione tra biblioteca digitale e reale, quella digitale sta assumendo un ruolo sempre più cospicuo perché mi consente di raccogliere testi appartenenti ad ambiti che esulano dalla biblioteca reale, così come articoli e raccolte di periodici ormai sempre più presenti e disponibili in rete, tutto materiale che occuperebbe uno spazio improponibile per le mie possibilità di semplice privato, in questo modo posso inserire una mole cospicua di testi nel semplice spazio di un hard disk consultabile via computer, so che per un bibliofilo un testo deve essere materiale per il piacere di possederlo e sentirlo tra le mani, ma io sono un bibliofilo moderno e onestamente la comodità di consultare un Cohen, un Roman Imperial Coins, un Moneta Imperii Byzantini e un Corpus Nummorum Italicorum comodamente su un portatile pure mi inocula una dose non trascurabile di godimento; la biblioteca digitale inoltre non è l'unica ad esistere in tale formato, sto creando anche una bibliografia/biblioteca digitale, cioè un data base completo di tutto il pubblicato concernente alcuni ambiti della numismatica di mio particolare interesse con schede bibliografiche ampliabili fino a contenere descrizione fisica con immagini, abstract, sommari, recensioni e link a recensioni reperibili in rete o anche ai testi medesimi quando esistenti, per il momento gli ambiti di cui mi sto occupando sono la numismatica dell'Italia meridionale medievale e moderna, la numismatica bizantina e quella islamica, se avessi qualche aiuto mi piacerebbe coprire anche la numismatica del resto d'Italia e della Magna Grecia e Sicilia greca, altrimenti farò da solo nel corso degli anni, il vantaggio di un lavoro simile è nella possibilità di aggiornamento costante dei testi e dell'arricchimento sempre possibile a cui si può sottoporre ogni scheda bibliografica, ovviamente fatto da solo è un lavoro immane anche perché richiede continua manutenzione, ma è un qualcosa che penso come un progetto collettivo e generazionale, da costruire nel tempo come ogni grande opera; ma adesso passiamo alla biblioteca reale, e qui chiedo la vostra attenzione e il vostro parere, ho scelto di raccogliere solo monografie concernenti alcuni ambiti della numismatica: zecche italiane medievali e moderne, Magna Grecia e Sicilia greca, numismatica bizantina e islamica; sono arrivato ad acquisire alcuni dei testi fondamentali relativi ad alcuni di questi ambiti ma ovviamente il lavoro di raccolta è ancora lungo, ora vi chiedo di immaginare che questa biblioteca seppur privata sia aperta alla consultazione, come un circolo specializzato in cui un appassionato, studente o studioso prenda appuntamento per poter consultare dei libri di suo interesse, quali testi vi piacerebbe trovare in ciascuno degli ambiti predetti?
    1 punto
  18. Buongiorno, posto questa bella medaglia vista in asta assieme a altre belle medaglie di Napoli e Palermo, credo sia molto rara o sbaglio? Grazie
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  19. Se uno pensa di fare la collezione della repubblica con le ciotole, poi è normale che non vale nulla,ma è meglio troncare qui,tanto vedo che tutti si rimane delle proprie opinioni,saluti Aldo.
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  20. Potrebbe essere una citazione dal Salmo 118, versetto 133: "gressus meos dirige secundum eloquium tuum et non dominetur mei omnis iniustitia" [Dio] dirigi i miei passi secondo la tua parola, e non lasciare che alcuna iniquità mi domini Qui, il testo completo del Salmo http://gregorien.info/bible/id/20/118/en Se non è lui, propendo comunque anch'io per un passo della Bibbia, piuttosto che per una citazione di Sant'Agostino o altri. Bellissima discussione petronius
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  21. Contiamo tutti poi sul grande e solito aiuto di @giancarlonea vari livelli, credo che a occhio sarai impegnato molto domani ? !
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  22. mi fa piacere tu abbia capito tutto, l importante è essere convinti che le lire della repubblica siano ad oggi un settore in salute e particolarmente ambito (eufemismo) per i collezionisti..
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  23. @Maxxxisegui l'indice del forum e troverai la sezione "cartamoneta e scripofilia". Apri una discussione per ogni banconota di cui desideri info ed inserisci buone foto fronte/retro?
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  24. Se vuoi una valutazione sullo stato di conservazione dovresti postare delle foto, il valore viene successivamente e per la vendita... diciamo che questa non è la sezione giusta.
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  25. Nel frattempo, qualche cenno storico trovato su libri dell'epoca, se ti possono essere utili e già non li hai, Giangi: Un elenco (sterminato) di doni di Pio IX alle varie parrocchie d'italia, in cui è citata la corona donata alla Madonna del Molino di Lugo e nel secondo estratto note del soggiorno a Lugo durante il viaggio in Emilia e italia centrale del 1857, durante il quale, presumo, donò la corona.
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  26. Non so se hai fatto l'affare.. Dipende dal prezzo... ma la moneta è molto gradevole! Non sono facili da trovare questi soldi con data visibile.. per me l'affare lo hai fatto ugualmente!
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  27. La moneta è un BB forse anche un po' scarso ( il che per le veneziane del periodo non è una cattiva conservazione ). Si tratta di un mezzo scudo molto comune, il prezzo di 129€ + spese è adeguato al mercato. Insomma non credo sia un affare però il tutto ci può stare per metterla in collezione.
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  28. Ciao @Principe di Linguaglossa, a me i difetti nella legenda che hai notato al D/ sono esuberi di metallo, un problema nato all'atto della coniazione. E' un fenomeno che si riscontra anche in altri esemplari di piastre simili. Nulla che non vada o che influenzi la rarità del pezzo.
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  29. Forse non mi sono spiegato bene. Sul fatto che un dollaro Morgan, oggi, con l'argento a 50 cent/grammo (domani potrebbero essere di più o di meno) contenga argento per un controvalore di 12 euro, non ci piove. Poi c'è il mercato, e per questo ho precisato che, nella realtà del mercato, è difficile trovare i Morgan, anche in bassa (certo, non bassissima) conservazione, a meno di 20 euro. Le Caravelle, al contrario, vengono vendute addirittura a meno del valore del fino? Lo so, ma questo dipende, appunto dal mercato. Una spiegazione può essere quella data da @cristianaprilia, è indubbio che per le monete americane ci sia una richiesta globale che non si può paragonare a nessun altra tipologia di monete, tranne, forse, le romane, lo dimostra il fatto che, non solo i dollari d'argento, ma anche le monete in oro, vengono di norma trattate a un valore superiore al fino...maggiore la richiesta, maggiori i prezzi. C'è da dire poi che i prezzi citati delle Caravelle, sono prezzi "all'ingrosso": se vuoi una certa moneta, in una certa conservazione, non credo che la paghi meno del fino petronius
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  30. Più che immagino , magari lo fosse [emoji23] I segni sembrano in rilievo più che un incuso e sottostanti il conio del tondello da 10 centesimi
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  31. Buongiorno a tutti. Chi colleziona le monete della Repubblica, non solo quelle rare, ma tutte, per anno ad esempio...... e non se le ritrova in casa nel sacchetto degli spiccioli non spesi al tempo della lira, le deve acquistare. Le ciotole dei mercatini sono piene e anche in ottima conservazione ma 10-50 centesimi li devi offrire. Quindi non valgono nulla se non si collezionano..... altrimenti valgono eccome, forse anche molto! (per lo meno più del nominale)
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  32. Al di là della forma un po' "rude" di refero (ma che non ha offeso nessuno, tantomeno l'autore del topic), la sostanza è corretta.... sono state coniate letteralmente MILIARDI di monete in lire che allo stato attuale non valgono NULLA e mai nessuno si sognerà di offrire nulla per acquistarle. Anzi, dire che al 99,9% sono spazzatura mi sembra anche generoso.... meno dello 0,01% sono quelle che valgono qualcosa, tra 46-47 e annate pre divisionali in FDC.
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  33. Ah beh... così cambia tutto! Comunque il 10 lire che hai postato è una banconota stupenda, anche tenere tutti i decreti è un bel colpo d'occhio! Scusate per l'OT.
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  34. Ciao È una contraffazione di una parpagliola sabauda di Castiglione dei Gonzaga.. Leggi questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/150931-contraffazione-savoia/#comment-1725808
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  35. Anche questa é una Gobl 806, infatti (però cambia l'altro riferimento...). Le similitudini sono ancora più evidenti vista la buona conservazione e il tondello ben centrato! Meriteresti una sfinge: tra India, Asia centrale e dintorni le avranno usate sulle monete?
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  36. Eccola https://www.sixbid.com/browse.html?auction=3276
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  37. Giusto Fabry, infatti prima di guardare le piccole varianti l'appassionato dovrebbe concentrarsi sull'identificazione (generica) dello stile italiano. Ad esempio HL in nesso, i caratteri "spessi", lo stile piuttosto curato ecc. ecc. Poi si potrà passare all'identificazione della zecca osservando i più o meno importanti particolari. Ribadisco tutto questo perchè magari chi ci segue ma non ha affatto dimistichezza con queste monete potrebbe innanzitutto voler capire se il tondello che ha in collezione o che si accinge ad acquistare proviene da una zecca nostrana. Secondo me questa è una monetazione che richiede molto studio per essere almeno padroneggiata nei termini generali, però sappiamo che non tutti hanno questo approccio...per questo ho ripetuto una volta di più i caratteri tipici delle emissioni italiche. Finisco il post con un altro denaro milanese, fonte Rauch 102, 1357: In questo caso abbiamo, oltre alle croci bifide, un globetto tra V e D che ci aiuta nella corretta attribuzione Buona serata, Antonio
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  38. Devo ammettere che i due ultimi post, quelli prima di Antonio, mi hanno veramente emozionato, perché poi ci sono le parole giuste che non leggiamo di solito per un evento, entusiasmo, voglia, stupore, orgoglio, grazie, impegno, passione, divulgazione, ringrazio loro perché poi se questi sono gli attestati credo che tutti ne usciamo più motivati e gratificati. Un evento che parte da zero, senza appoggi, costruito da volontari e che si concretizza in questo modo ripeto ha del quasi miracoloso e dimostra che i sogni anche numismatici a volte si realizzano, certo poi ci vogliono i sognatori, quelli che amano le emozioni, che pensano solo alla passione, senza interessi di sorta, per fortuna l'evento dimostra che ci sono ancora e anche tanti. E se sabato sera sarà tutto finito e sarà la fine, il giorno dopo ci sarà un nuovo inizio, come nel collezionismo, come nei racconti che amo, anche negli eventi la fine e' il mio inizio, l'Ambrosiana non finirà, inizierà di nuovo con altri obiettivi, con nuove sfide, con nuove avventure, buona notte a questo punto a tutti i sognatori numismatici e buon Milano Numismatica ! Devo dirlo non sempre mi emoziono, ma questa volta lo sono veramente per la gioia di quello che stiamo facendo....insieme a tanti, grazie comunque a tutti , qui lo devo dire perché magari sabato non riuscirò a farlo, ai miei fantastici compagni di viaggio, un super gruppo che ama la numismatica per quello che può dare, passione, emozioni, gioia senza altro in cambio...
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  39. Io porterò, oltre ai miei, due paia in più di guanti di cotone...
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  40. Io "purtroppo" ho un ventiduenne ed un ventottenne, e le fiabe le hanno abbondonate da un bel pezzo per il tablet, ipad, smartfone, qr barcode, app android e altre diavolerie che mi fanno desiderare ogni giorno di più una macchina del tempo che mi riporti agli anni '80. La fiaba la leggo per me.
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  41. Vi porgo alcune domande : 1- ma è veramente compito dell'UE creare posti di lavoro? 2- ma è compito dell'UE fare in modo che l'economia dei vari Stati membri sia prospera? Forse se leggiamo superficialmente i 2 Trattati sull'UE e sul suo funzionamento diremmo di si, ma bisogna ricordare che gli organi comunitari svolgono prevalentemente compiti di coordinamento fra i vari Stati i quali detengono il potere di decidere poi cosa fare. E sono sempre gli Stati ad avere la competenza in questa materia, rispettando alcune regole comuni. La storiella che Bruxelles decide sopra le nostre teste è vera a metà: quando uno Stato aderisce all'UE volontariamente decide che in certi ambiti sia sottoposto a controlli e regole, inoltre in materia economica le spese degli Stati sono monitorate e valutate quando le uscite sono maggiori delle entrate o esiste un debito grosso (come nel nostro caso). I veri delinquenti sono stati i nostri governanti che hanno scialacquato i nostri soldi malgovernando e spendendo troppo e male. Quindi se siamo in continua osservazione sui conti i responsabili abitano in Italia e non a Bruxelles. Poi se vogliamo dire che fuori l'UE si viva meglio, è molto relativo....dipende sempre se hai un'economia sana e forte e quindi vivi bene comunque......
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  42. questo credo sia un nodo cruciale,onde evitare problemi con la stessa e con le altre che gli stanno vicino(sia ora che un domani),credo si debba operare in modo "efficace",purtroppo,e sono sincero,a discapito di qualcos'altro,quel qualcosa puo' essere doloroso per alcuni,ma necessario per altri.e' chiaro,poi uno agisce come meglio crede,fino a che le monete saranno fruibili pubblicamente.
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  43. https://it.pinterest.com/Taurisker/frontalgesicht-tetradrachme-noricum/ Budapest. R.
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  44. Salve a tutti, Di ritorno dal convegno di Bergamo vi propongo una imitativa... Da voi vorrei sentire commenti o ipotesi per quanto riguarda la zona di produzione e/o di imitazione. Grazie Roberto Gr 10,40
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  45. @chievolan effettivamente ci sono cosine più semplici di queste attribuzioni sono contento che l'argomento piaccia. Lo stile della croce ci porta come ben dice Mario lontani da Milano... lo stile della zecca milanese è molto caratteristico, con le estremità delle braccia a coda di rondine. A questo punto, basandoci su quanto dice Coupland, dovremmo volgere lo sguardo a Venezia. Però...però io mi faccio (e vi faccio ) una domanda: possibile che Pavia non abbia coniato denari di classe 3 ma solo con ritratto o con nome della zecca nel campo?
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  46. Il concetto di rarità assoluto è qualcosa che mi sfugge. Si può sapere la tiratura, difficilmente quanti pezzi esistano ancora effettivamente ed in che condizioni siano. Resto della mia opinione che il rapporto con il mercato sia imprescindibile ma rispetto la tua opinione.
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  47. Io comunque vado avanti a parlare perché ritengo che tutti sappiano e capiscano, un evento work in progress che si realizzerà a breve ma viste le difficoltà non è stato certo banale, il tempo dedicato e' stato tanto e non solo di tipo pratico, organizzativo ma in particolare relazionale. c ' e ' intanto il via libera da parte dell' addetto agli eventi esterni per la mia lista già consegnata in grande overbooking e l'hanno accettata anche se un po' volutamente forzata. l'intento e' di far partecipare e intervenire il numero maggiore di appassionati, appassionati che a vario titolo rappresentano mondi diversi ma che si uniranno e collaboreranno quel giorno per la riuscita dell'evento, chiamiamolo pure gran gioco di squadra... Sono arrivati, lo devo dire plausi da più parti per noi tutti, anche geograficamente o di realtà diverse, essere insieme su certi obiettivi, idee, sogni e ' fondamentale e fa piacere. chi vuole filmare almeno col Cell. lo potrà, altrettanto le foto, poi bisognerà chiedere per la divulgazione almeno per i pezzi del Medagliere. i sogni a volte diventano realtà, scrivevo circa 7/8 anni fa qui in " sogno numismatico "mi riferivo al Castello, capiterà in Ambrosiana, va bene lo stesso, sarà' festa grande numismatica per Milano città ma per tutti gli appassionati italiani, si realizza anche il sogno del Gazzettino di quelli del Cordusio, la voce numismatica di tutti e per tutti , gratuita e poi in digitale , a Parma e a Verona col Gazzettino cartaceo ci saremo e sarà un motivo in più per esserci ai rispettivi pranzi... sogni che si realizzano con organizzazione , passione e lavoro, non c' e' che da aspettare l'evento ora e Quelli del Cordusio e Lamoneta saranno in prima fila in quella platea a ribadire questo nome che ai convegni non sento mai, Parma a parte, conta anche quello, per questo forum di volontari vale il doppio.. ve lo assicuro...e non e' facile ...
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  48. Io avrei aspettato qualche mese, messo da parte 500 €, e preso un bello splendido pieno... E se ne trovano...
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  49. magari diventassi ricco... comq grazie per la disponibilità...
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  50. Premetto che non conosco questa zecca. A parte questo anch'io non mi azzarderei ad un giudizio definitivo senza esame diretto. Ciò detto noto nella moneta alcune particolarità. Lo strano punzone esagonale già notato da dux-sab. Non si nota alcuna depressione dovuta all'azione dei punzoni sul conio. Alcune lettere sono "incerte", ritoccate a bulino al momento dell'incisione : la C e la D di CVNRADVS, la N di ASTENSIS, le S di entrambe le leggende. Punzoni molto diversi. Crocette "laboriose", prima si è incisa una piccola croce, poi si sono definite le braccia con punzoni triangolari. La T non mi piace proprio, tre punzoni che si incontrano lasciando un fondo pulito e liscio senza alcuna depressione.
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