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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/01/17 in tutte le aree

  1. Lotario non centra niente, i suoi follari sono di misure ridotte. Questo invece è sicuramente di modulo grande, tipico dei follis bizantini. Come da te giustamente notato, sicuramente il conio del diritto e del rovescio ribattuto, appartiene a Ruggero Borsa. Non vedo tracce del follaro di Roberto il Guiscardo. Il follaro bizantino che ha ricevuto l'impronta, è del tipo anonimo, battuto probabilmente tra il periodo di Romano III e Michele IV, tra gli anni 1028 e 1041. Ruggero ha battuto a Salerno tra il 1085 e il 1111. La cosa strana di questa moneta ribattuta è che l'impronta bizantina risalta meglio della normanna, cosa che dovrebbe essere esattamente il contrario per il periodo storico. Un'ipotesi di questa stranezza, potrebbe essere nel conio di Ruggero debole o consumato, nei punti dove si nota di più la parte bizantina.
    4 punti
  2. Buongiorno @anto R, perché inconcludente? A meno che non si tratti di un esemplare di porcellana dipinta credo che gli elementi per poter definire autentica la moneta in questo caso si potessero rilevare già dalla prima immagine postata da ciosky68. L’ingrandimento inserito da fabry61 mi sembra lo abbia poi confermato. Certo, come ricordi giustamente anche tu, bisognerebbe sempre vedere il pezzo dal vero, ma se così fosse allora staremmo freschi... non fosse altro perché spesso, per tutta una serie di motivi che sarebbe lungo elencare, un esame autoptico è impossibile. E allora sospendiamo costantemente il giudizio come facevano gli Scettici? Forse, in effetti, si dovrebbe fare proprio così, ma se il giudizio è sufficientemente motivato da elementi che, nonostante si basino sulla sola foto, si possono ritenere oggettivi - o quanto meno dall’immagine sembrano esserlo -, perché non esprimerlo? Certo, onestà intellettuale vorrebbe che se ad un esame ulteriore e più approfondito si giungesse ad un risultato differente anziché fare finta di niente, come a volte accade, bisognerebbe avere il coraggio di dire “ho sbagliato”. Interessante quanto ricordi a proposito del rinvenimento in contesti funerari ungheresi. Basta vedere - cito il primo testo che mi viene in mente - le tavole del lavoro di Laszlo Kovacs per rendersi conto di come “foratura" non sia immediatamente sinonimo di “falsità". Per una disanima delle monete forate c’è un bel saggio di Claudia Perassi, Monete romane forate: qualche riflessione su “Un grand théme européen” (J.P. Callu), in Aevum 85 (2011), fasc. 2. Come dice il titolo riguarda le monete antiche, ma per farsi una prima idea sul perché e sul come di questa pratica, almeno nell’antichità, è senz’altro da leggere. Riguardo ad una presunta “zappettata” non mi sbilancio, ma può essere... Buona giornata, Teofrasto
    3 punti
  3. Però ... Non sono un venetofilo per cui eventuali studi e osservazioni a riguardo mi sono ignoti. Noto il Vangelo di San Marco, le pieghe delle sue vesti sull'addome e quelle verticali del petto ... Il tutto richiama l'immagine di una caravella, col suo cassero di poppa (il Vangelo) e le sue vele, diretta verso sinistra. Avremmo quindi il santo che sorge da una nave, un po' come i mezzanini col Cristo che sorge dal sepolcro. Che mi dite? E' così? Ciao a tutti. Chievolan.
    3 punti
  4. Buongiorno a tutti! Vorrei in un certo senso ricollegarmi alla mia precedente discussione, grazie ad un'immagine inseritavi da @volituripsetibiphoebus che ringrazio nuovamente per il contributo, spero non gli dispiaccia se ne prendo spunto! Ho pensato di parlare brevemente di entrambi questi Archi dato che, in qualche modo, essi mi sono sembrati collegati l'uno all'altro... Eccomi quindi di nuovo con Augusto, e l'anno è sempre il 29 a.C.: in occasione del trionfo di Ottaviano dopo la battaglia di Azio, infatti, venne eretto nel Foro un Arco in suo onore. Questo sarebbe l'Arco Aziaco, e l'unica testimonianza del suo aspetto ci è fornita da un denario, che mostra un Arco singolo sormontato da una quadriga e recante l'iscrizione IMP CAESAR sull'architrave. L'Arco Partico fu invece eretto nel 19 a.C. per commemorare il ritorno di Ottaviano, ormai Augusto, dall'Oriente e il recupero delle insegne romane perdute nella battaglia di Carre del 53 a.C. contro i Parti. Probabilmente fu innalzato vicino al Tempio del Divo Giulio, come confermerebbero alcuni resti trovati in questo punto. Il denario mostra un Arco a tre fornici della stessa altezza; quello centrale è sormontato anch'esso da una quadriga guidata da Augusto, mentre in corrispondenza di quelli laterali troviamo per ognuno una statua dei Parti: alla sinistra di Augusto un Parto è raffigurato con un'aquila in una mano e un arco nell'altra, mentre quello alla sua destra tiene in mano un'insegna militare. La legenda sul rovescio potrebbe essere parte dell'iscrizione dedicatoria presente sulla trabeazione: CIVIB(us) ET SIGN(is) MILIT(aris) A PART(hicis) RECVPER(atis). A proposito delle insegne perdute, vorrei segnalare questa discussione dell'estate scorsa Vorrei inoltre precisare che, sulla posizione e l'identificazione dei due Archi, non ho trovato ipotesi unanimi: si pensa ad esempio che nel punto dove sono stati trovati i resti dell'Arco Partico vi fosse stato precedentemente costruito quello Aziaco, in seguito demolito per fargli posto. Secondo altre ipotesi, l'Arco Aziaco sarebbe crollato e fu quindi sostituito da quello Partico (entrambe queste ipotesi si basano su successivi ritrovamenti di resti di un Arco singolo, in corrispondenza di dove si pensa potesse sorgere l'Arco Partico). Oppure ancora, i resti oggi visibili potrebbero appartenere all'Arco Aziaco, mentre quello Partico sarebbe stato costruito dal lato opposto rispetto al Tempio del Divo Giulio. Tuttavia, anche se l'Arco Aziaco rappresentava in qualche modo una testimonianza della guerra civile, risulta strano che Augusto abbia fatto demolire un monumento a lui dedicato, e ancor più strano che un Arco romano in marmo sia crollato dopo solo una decina d'anni. Si è arrivati quindi ad ipotizzare che nel Foro esistessero due Archi distinti dedicati ad Augusto, seppur collocati a breve distanza l'uno dall'altro. ...E per ora è tutto: purtroppo, per mancanza di conoscenze più approfondite, le informazioni che riesco a fornire sono solo queste e mi farebbe quindi molto piacere se voleste aggiungere qualche vostro commento o considerazione Buona giornata!
    2 punti
  5. buonasera, mi sono regalato questa moneta...niente di speciale, ma mi mancava una cenomane. la condivido con voi...
    2 punti
  6. Può essere qualsiasi cosa, tranne una moneta Forse un qualche tipo di gettone, ma le due facce sono uguali, o hai sbagliato a mettere le foto? petronius
    2 punti
  7. 2 punti
  8. Concordo in pieno con dareios, non vedo tracce dell'amabilis, ma solo del follaro di Borsa ribattuto sul follis di classe B (sequenza di ribattitura molto frequente, vista la larga circolazione di questi folles nel Meridione). Anche l'effetto di ribattitura al contrario mi è capitato di osservarlo altre volte, e credo che sia frutto non solo dell'usura dei conii ma anche di una battitura normanna molto approssimativa.
    2 punti
  9. Buon giorno a tutti, chi ha avuto modo di raddrizzare una moneta piegata oltre un certo angolo sa che la frattura totale è inevitabile, credo che questa casomai lo fosse in modo lieve, ma ho avuto anche monete in argento o Buona mistura non piegate con fratture simili provocate solo dalla cristallizzazione dell' argento la Dove l'eccessiva pressione del conio le aveva assottiglia troppo in alcuni punti (potrebbe essere questo il caso), si nota abbastanza bene che la frattura non corre da un lato all'altro del tondello ma è presente anche in altre zone lontane da un'eventuale piegatura. Esperienza personale.
    2 punti
  10. Vorrei segnalare che un altro esemplare è stato recentemente ritirato nella EAuction 390 di Classical Numismatic Group che chiude oggi, lotto 18: https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1834&lot=18 http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=328882
    2 punti
  11. E' da dire che hanno pasticciato parecchio col conio di questo soldino. Oltre alla N gotica era probabilmente rovesciata, e poi corretta, anche la prima E di VENETI. E forse lo è anche la M di MARCVS. Da notarsi anche le aste (bella quella del doge) realizzate in segmenti e ugualmente realizzato in segmenti quasi rettilinei il cerchio lineare attorno al leone.
    2 punti
  12. Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2002 Tiratura: 456.000 Conservazione: BB+ Località: Milano
    2 punti
  13. Indirizzo mail: [email protected] VII Memorial Correale - 1/2 Aprile 2017 Castellammare di Stabia (Napoli) Scambi,acquisti,vendita e perizie di materiale da collezionismo. Hai una moneta o materiale da collezionismo, ma non ne conosci il valore? Saranno presenti esperti del settore, che forniranno stima, valutazione, perizia e consulenza. VII Memorial Correale Manifestazione di numismatica, filatelia, cartamoneta, cartofilia, telecarte e oggettistica varia. Punto d’incontro due volte l’anno dell’Italia meridionale, con la presenza di periti specializzati ed esperti operatori del settore, che per l’occasione metteranno in esposizione all’interno della sala e all'esterno dell’Hotel Le Palme autentiche rarità: monete, francobolli, banconote, decorazioni militari, cartoline, storia postale, stampe, orologi, album da collezione, immagini sacre, carte telefoniche, quotidiani, locandine, libri, fumetti, figurine, calendari militari, penne da scrittura, pins, spille, oggettistica varia, accessori e raccoglitori per collezioni. Ampio parcheggio custodito, sala ristorante, durante la pausa pomeridiana, pranzo completo a prezzo fisso e irrisorio, per deliziare il vostro palato con ottime specialità locali. Hotel Le Palme - via Pioppiano N°113 - Castellammare di Stabia - (Napoli) Gli orari di apertura e chiusura: Sabato 1 Aprile 2017, dalle ore 9:00/14:00 - 15:00/18:00 Domenica 2 Aprile 2017, dalle ore 9:00 alle 12:00 Ingresso Libero In memoria del Presidente Salvatore Correale Fondatore nel 1994, dell'Associazione Circolo "Tempo Libero", deceduto prematuramente il 28 Marzo 2013, lasciando un vuoto incolmabile. Sarà ricordato da tutti per la sua spontaneità, semplicità, solarità, disponibile verso gli altri, di una generosità e gentilezza unica, con un cuore grande, un uomo perbene. Ha sempre creduto negli anni nel progetto culturale, nonostante le tante difficoltà di una città poco propensa e ostile ad eventi di tale importanza, omaggiando con 5 cartoline acquerellate a mano, dal maestro stabiese "Lelio Amedeo Cerchiari", con annullo filatelico, e 2 medaglie d'argento e bronzo, commemorative, incise dallo scultore fiorentino "Cesare Alidori". I 35 convegni di numismatica e di filatelia e il V Meeting dei numismatici Europei, sono stati per le città di Castellammare di Stabia e Gragnano, un lustro di rilevanza nazionale, uniche manifestazioni del genere proposte negli anni, in tutta la Campania e nel Sud. Un ricordo indelebile per tutti i soci dell'Associazione Circolo "Tempo Libero" e i numerosi visitatori d'ogni parte d'Italia. Per informazioni come partecipare e contatti: Associazione Circolo "Tempo Libero" Castellammare di Stabia (Napoli) Telefono per informazioni: (+39) 3498125912 – Attilio Maglio Mail per informazioni: [email protected] Sito internet: http://clubdeltempolibero.xoom.it/ Pagina Facebook: Associazione Circolo Tempo Libero Twitter: @libero_tempo Google+: Tempo Libero Instagram: @libero.tempo Vimeo: Libero Tempo I nostri blog: http://associazionecircolotempolibero.blogspot.it/ http://circolotempolibero.tumblr.com/ I nostri soci Hatria Numismatica Numismatica Salentina Neacoins Numismatica La Cervese Nami Collezionismo Numismatica Rennella Straziota Michele Numismatica Scuotto Chiarelli Vincenzo De Angelis Eugenio Petrino Tommaso Armonie del Bhazar Numismatica Merola  M&M Plastic Roccatani Raffaele Ciaparrone Celestino Arnone Giovanni Aiello Sergio Carbone Angelo Rizzuto Aldo La Spina Tony Turco Antonio Cotrufo Francesco Cinetematico di D'Agata Salvatore Russo Giuseppe L'arte della Lira Natale Pio Appio Vincenzo Sarcinelli Michele Romano Mauro Numismatica Raponi Numismatica Testa Mazzeo Pasquale Segnalo per tutti gli appassionati di cartamoneta:
    1 punto
  14. Salve ragazzi. potrei gentilmente sapere un vostro parere di codesta moneta da 100 lire del 1957.Foto fresca fresca di giornata.Non mi chiedete per favore di farne di nuove che per far venire queste qua ho fatto una cinquantina di foto e ho passato una giornata a farle Grazie e alla prossima
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  15. @Rocco68 e @Rex Neap non è il massimo... Tratta da Le grandi monete d'argento dei borboni di Napoli, p. 85.
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  16. Nulla di speciale,come taglio ma nell'insieme un tondello pieno di "sentimento". 5 Franchi 1805 Sorella e Cognato di Napoleone I >FOGLIE IN RILIEVO<
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  17. Ottimo pedegree, bella variante "IMPERTO", splendida patina, la monetina si fa ammirare. Complimenti @ozacido, Saluti, Rocco.
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  18. Salve ragazzi. potrei gentilmente sapere un vostro parere di codesta moneta da 100 lire del 1958.Foto fresca fresca di giornata.Non mi chiedete per favore di farne di nuove che per far venire queste qua ho fatto una cinquantina di foto e ho passato una giornata a farle Grazie e alla prossima
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  19. Ne ho trovate due nel web similari in ottone già forate pronte all'uso... ______________
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  20. L'ultima è dell'Afghanistan https://en.numista.com/catalogue/pieces5200.html
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  21. Nel postare questa moneta in mio possesso, vorrei aggiungere qualche nota all'eccellente lavoro postato a suo tempo da Roth37 su questa interessantissima e poco conosciuta monetazione. Le prime monete ossidionali furono emesse nei primi anni del XVI secolo nell’ambito del conflitto che oppose Francesco I a Carlo V, ne sono un esempio le emissioni ossidionali di Tournai e/o di Pavia. Come detto la qualità delle ossidionali, a causa del loro intrinseco di scadente qualità e per la (in)perizia dei zecchieri spesso improvvisati, era piuttosto scarsa, anche perché la loro speranza di vita era piuttosto breve, destinate come erano ad essere rifuse al momento della fine dell’assedio. Non è però il caso di queste emissioni dell’assedio di Anversa che si presentano con un conio relativamente raffinato e in notevole quantità poiché, come le loro consorelle dell’assedio di Strasburgo, continuarono a circolare per un certo periodo anche dopo la fine degli eventi bellici che le avevano create: i pezzi da 10 cent furono infatti demonetizzati nel 1825, ossia più di dieci anni dopo la loro ultima emissione (quelle dell’assedio di Strasburgo furono ritirate addirittura nell’ottobre del 1856). Come detto da Roth37 nel succitato lavoro, Napoleone considerava da sempre Anversa come un punto strategico chiave nel suo schieramento difensivo, nominò come governatore l’insigne uomo politico, stratega ed architetto militare, fisico nonché matematico Lazar Carnot , il quale arrivò ad Anversa i primi di febbraio del ’14 trovandovi, al comando di 6000 uomini, il generale Lebrun. Una delle prime preoccupazioni del Carnot fu di dare disposizioni al fonditore della marina imperiale Monsieur Wolschot di battere moneta utilizzando il bronzo dei cannoni (c’è chi dice dei cannoni presi agli inglesi, mah!). Inizialmente le due “zecche” di Wolschot ricevono l’indicazione di battere pezzi da 5 centesimi dal peso di 16,6 g avendo l’intenzione di emettere moneta con valore corrispondente all’intrinseco (all’epoca il rame era quotato 3 franchi/kilo pesando i 5 cent. francesi “Duprè” 10 g, Carnot voleva cosi aumentare il “gradimento” presso la popolazione delle monete dell’assedio) ma dopo appena qualche giorno Carnot ritorna sulla sua decisione e ne ordina la riduzione a 12,5 grammi: questo ci porta alla prima variante di questa monetazione, ossia gli assai ricercati soldi a “grande modulo” di cui se ne conoscono una trentina di esemplari ma se ne stima l’esistenza di 180 (questo a me risulta contrariamente a quanto riportato nel succitato articolo che ne cita 200), oltre ad alcune rarissime prove in piombo ed esemplari di presentazione in argento. I conii sono immediatamente riconoscibili dalla “s” dopo “CENT” (quotazione catalogo Gadoury 250 B – 750 MB – 2000 BB – 5000 SPL), ad onor del vero ne esiste anche qualche esemplare (4 conosciuti) a 12,5 g. ma si pensa possano essere anch’essi delle prove della prossima coniazione. Successivamente, per far fronte alle esigenze di commercio (il 5 cent. Era una moneta dal potere d’acquisto piuttosto basso, rapportabile più o meno ai nostri 65/100 di euro) si emise il multiplo da 10 centesimi dal peso esattamente doppio di quelle da 5 centesimi, ossia 25 grammi. Quasi immediatamente venne aperta un’altra “zecca” all’Arsenale e l’incisione venne affidata niente meno che ad un sergente, tal Jean-Louis Gagnepain, un dilettante dall’enorme talento innato, tanto che le incisioni delle monete uscite dalla sua officina sono di qualità superiore a quelle uscite dai conii prodotti dagli incisori che lavoravano per il Wolschot, Van de Goor (V) e Ricquier (R): le sue monete sono riconoscibili per la presenza delle lettere JLGN sul nastro che lega i rami d’olivo, mentre quelle degli altri due incisori portano l’iniziale R o V sotto la N di Napoleone; alcune monete portano l’iniziale W, non si tratta però di un quarto incisore ma bensi dell’iniziale dello stesso Wolschot. Le monete senza nessuna iniziale vengono attribuite al Ricquier. Come già detto questa monetazione, nel panorama delle monete ossidionali, è alquanto anomala: sono diverse le singolarità che la contraddistinguono dalle altre monete d’assedio, prima fra tutte è l’esistenza, per quasi tutte le tipologie, di prove in piombo ed esemplari d’ostentazione in argento, la qual cosa è perlomeno singolare in monete di necessità emesse sotto il cannone nemico. Un’altra particolarità è data dal fatto che ad Anversa non c’era all’epoca la disponibilità di un laminatoio e le lastre da cui ricavare i tondelli per la coniazione furono ottenute versando direttamente la colata di fusione del bronzo in una vasca piana dai bordi rialzati facendola qui freddare prima di essere fustellata: questo ha prodotto sia monete battute ma che presentano a volte bolle di fusione, sia (a causa delle inevitabili micro-pendenze) alcuni esemplari a sezione leggermente trapezoidale anziché rettangolare, con la conseguente diversa impressione sui bordi contrapposti. Possiamo parlare poi della scelta inspiegabile di coniare alcune monete con assi alla francese ed altre con assi alla tedesca. Ma forse la particolarità più grande è che le monete ossidionali d’Anversa furono emesse a nome di due diverse autorità. Torniamo brevemente alle nostre note di storia: nonostante qualche parziale successo, le truppe napoleoniche, accerchiate ed in schiacciante inferiorità numerica perdono sempre più terreno nei confronti delle truppe della sesta coalizione. Il 4 aprile, dopo un’ultima disperata difesa, Parigi cade e due giorni dopo Napoleone firma a Fontainbleu la capitolazione ed accetta di ritirarsi sull’Isola d’Elba trasformata in un principato. La notizia arriva ad Anversa ormai ridotta alla fame solo l’11 di aprile ma non ci sono ordini o disposizioni precise, solo il giorno dopo Carnot è invitato ad aderire al nuovo governo provvisorio del restaurato nuovo sovrano, il fratello minore della buonanima di Luigi XVI, Luigi XVIII. Possiamo immaginare quale reazione possa aver avuto il repubblicano Carnot, a cui già andavano strette le redini di Napoleone, all’idea di prestare giuramento al fratello di colui che aveva contribuito a spedire, con il suo voto favorevole alla decapitazione, sul poco ambito palco delle Tuilleries, ma nonostante un consiglio di guerra molto indeciso sul da farsi, Carnot opta per l’armistizio con gli inglesi, che però rifiuta di firmare personalmente. Il 17 aprile la guarnigione riconosce l’autorità del nuovo sovrano e sulle monete ossidionali di Anversa il monogramma con le doppie L di Luigi XVIII sostituisce la N napoleonica: per circa due settimane vengono battute 52760 monete ossidionali con le insegne del nuovo sovrano. In totale furono coniate 217448 monete da 10 Cent. e 69296 monete da 5 cent. suddivise in 29 varianti censite, ma che probabilmente costituiscono un computo per difetto. Per concludere, vediamo ora una scheda riassuntiva delle varianti repertoriate per tipologia: Napoleone 5 CENTs grande modulo unica tipologia facilmente riconoscibile per la presenza di una piccola s dopo CENT con censiti 1 esemplare di prova in piombo (Museo Vleeshuis Anversa), 1 esemplare di ostentazione in argento (Cabinet des Médailles – Bruxelles) e 4 esemplari da 12,5 g (Museo Vleeshuis e collezione privata); Napoleone 5 CENT piccolo modulo varianti per: incisore/commissionario (V – JLGN e senza firma); V della firma sopra o sotto il nodo; bordo (limato, irregolare, rigato); nastro (punte arrotondate o no); nodo (semplice o doppio); posizione della legenda “OBSIDIONAL”; conio dei 10 centesimi per il dritto; assi (alla francese o alla tedesca); rami ( estremità che si toccano o meno); numero di foglie all’esteremità. Luigi XVIII 5 CENT Monogramma primo tipo (doppie L parallele) tutte firmate da Van de Goor. Varianti per: V della firma sopra o sotto il nodo; posizione della legenda “OBSIDIONAL”; assi (alla francese o alla tedesca); presenza o meno di un punto sotto il “5”. Luigi XVIII 5 CENT Monogramma secondo tipo (doppie L incrociate), tutte firmate da Gagnepain. Varianti per presenza o meno di un punto dopo la data; presenza o meno di un punto dopo “CENT”; assi (alla francese o alla tedesca); numero di foglie con cui terminano i rami d’olivo.
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  22. Direi proprio di sì. Sul cartoncino della moneta si dice che il dritto rappresenta un denario romano raffigurante la testa dell'Italia, conservato a Palazzo Massimo, se non è lui gli somiglia di sicuro molto Al rovescio della moneta da 2000 lire, la statua dell'Ares Ludovisi, esposta a Palazzo Altemps petronius P.S.: la foto del denario viene da Deamoneta, non è l'esemplare di Palazzo Massimo.
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  23. Ciao vi posto la moneta per intero non si sa mai. Silvio
    1 punto
  24. Da un vecchio catalogo , un ragguardevole , rarissimo esemplare di statere incuso di Poseidonia con simbolo pistrice . L'esemplare , già in NAC 9 ( 1996 ) lotto 75 , poi in NAC 33 ( 2006 ) lotto 35 , è in quest'ultima descritto " of the highest rarity , the only one specimen in private hands of only three known " . Un secondo esemplare è in BMC 3 , il terzo ignoro dove . Unisco ,pressoché coeva , da BMC 16 , una dracma incusa di Poseidonia con lo stesso simbolo . Aggiungo ancora , per l'analogo simbolo in esergo , un bellissimo esemplare , di alcuni decenni più recente , di tetradramma di Siracusa
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  25. io azzarderei FDC ma andrebbe vista in mano, come tutte le monete dal resto
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  26. @dux-sab posso risponderti io che ci sarà la visita alla collezione numismatica perchè è anche nel programma: la mattina ci sono gli interventi e dopo pranzo c'è la visita.
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  27. Ciao @clairdelune, noto con piacere che ti stai specializzando nelle monete con tema "archeologico" dell' epoca di Augusto , epoca definita rivoluzionaria per i grandi cambiamenti sociali ed architettonici . Noto anche con rammarico che la mia proposta , almeno per ora , e' stata raccolta solo da te ; spero che questo tuo secondo notevole impegno sia seguito oltre che da te , anche da altri volenterosi utenti della Sezione o di altre . Le questioni che poni nel tuo Post non sono di facile soluzione , quindi provo a risponderti tramite l' aiuto di un grande Professore di Archeologia e Storia autore di numerose opere su questi temi , quale e' Andrea Carandini . Inizio dall' Arco Aziaco , tralasciando la parte storica precedente la costruzione , secondo Carandini nel 29 Ottaviano celebro' a Roma un triplice Trionfo : Illiria , Egitto e Azio e per decreto del Senato furono innalzati due Archi trionfali , uno nel Foro Romano , l' altro , secondo Cassio Dione , a Brindisi base di partenza per le spedizioni in Oriente . Forse l' Arco Aziaco , di cui non rimane alcuna traccia , venne eretto nel punto in cui la Via Sacra entrava nel Foro , affiancato al lato settentrionale del Tempio del Divo Julius . Per quanto riguarda l' Arco Partico , il motivo per cui fu eretto deriva dal fatto diplomatico , ampliamento politicizzato da Augusto , della restituzione , a seguito di accordi con i Parti , delle insegne legionarie catturate a Pompeo prima e Crasso dopo , dai Parti ; a ricordo di cio' venne eretto nel Foro questo Arco cosi' appellato . La posizione di questo Arco era anche questa vicino al Tempio del Divo Julius (per rimarcare ancora una volta da parte di Ottaviano la successione diretta dal Dittatore) posto sul lato meridionale , qui infatti alla fine del XIX secolo furono ritrovate le fondazioni e vari frammenti di un Arco a tre fornici riconducibili all' eta di Augusto . Si tratta quindi senza ombra di dubbio di due Archi augustei distinti e separati che evocavano due fatti storici diversi . Per le due belle monete che li rappresentano , hai detto tutto tu . Un saluto
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  28. E' un pensiero che poco c'entra con la numismatica e molto con la carità umana, ma lo scrivo qui perché sia visibile a tutti. Impossibile, a mio parere, non rivolgere un pensiero affettuoso a una terra martoriata da eventi atmosferici e naturali che sembra, perun malvagio disegno del destino, si accaniscano senza pietà. Vada un abbraccio forte agli amici del Forum impegnati in questi giorni a far fronte a questi disastri, intenzione che ovviamente credo tutti noi siamo d'accordo si estenda a tutti gli abitanti del Centro Italia così colpiti da questa sventura.
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  29. manca solo una cosa,ma tra poco la metteranno...le recensioni dei clienti soddisfatti?
    1 punto
  30. Questa particolare tipologia di monete attribuite ad emissioni di Traiano Decio e supposte emesse a Mediolanum , sul recente libro tutto dedicato a questa zecca non sono presenti .
    1 punto
  31. Ciao Principe, si tratta di una sorta di "anomalia", o meglio, una truffa sul peso dei tondelli perpetrata all'interno della zecca da qualche operaio per intascare il metallo sottratto già prima della coniazione, gli stessi tondelli alleggeriti venivano poi godronati sul taglio per non destare sospetti e non farli apparire come tosati. Tale particolarità è riscontrabile su alcune monete in argento coniate tra il 1734 e il 1790 (anche per alcune mezze piastre), anni fa mi sono capitate alcune di queste ma è impossibile stabilire con esattezza il numero coniato, nel Gigante feci annotare già anni fa tale incongruenza per alcune tipologie indicando che si tratta di una particolarità che le rende più rare, l'ultima in orgine cronologico ad essere stata "alleggerita" mi risulta essere la 1790 con sigle A.P. (come da foto, peso gr. 23 circa), negli anni successivi non mi risultano tali anomali sulle monete in argento.
    1 punto
  32. Grazie per la segnalazione, continuiamo così... ;-) Skuby
    1 punto
  33. Ciao! Ipotesi suggestiva, ma che non ricordo di aver mai letto nei vari testi ..... .... chissà, magari l'intezione era proprio quella, un messaggio subliminale che non è stato colto. Mi piacerebbe che fosse proprio così; in questo mezzanino, peraltro in ottime condizioni, l'idea c'è tutta e sfaterebbe il fatto che Venezia, nella monetazione ordinaria, non abbia mai rappresentato le sue navi che, in fondo, sono state lo strumento della sua grandezza. Complimenti. saluti luciano
    1 punto
  34. Eviterei di dare giudi<<i su dei parenti che sicuramente non servono numismaticamente ed abbassano lo stile del post,sopratutto dopo che tanti altri gli hanno confermato che è un falso era del tutto superfluo.
    1 punto
  35. Un altro, prossima asta Gorny 244 102 , dritto diverso ?
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  36. Stessi Conii prossima asta Gorny 244 lot 96 ex Triton V lot 1227
    1 punto
  37. Presso il medagliere della Biblioteca Nazionale di Francia sono presenti un altro esemplare di dracma incusa di Poseidonia ed uno statere di una serie successiva, riportante la sola testa della pistrice.
    1 punto
  38. Non entro nel merito della rivalutazione delle varie collezioni.... ma imho artisticamente parlando le monete della repubblica (tranne il 500 lire argento) sono di un piattume infinito. 50 anni di monete identiche con soggetti e dettagli infimi. E parlo da ex collezionista repubblicano.
    1 punto
  39. Ciao secondo me potrebbe essere un Quarto di Soldo del I° Tipo Giovanni Battista di Savoia Racconigi , moneta piuttosto rara, ma attendi gli esperti.
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  40. Ciao, restiamo nel simbolismo quasi esoterico. Tormando ad una mia ipotesi iniziale, la X si ricollega alla croce come simbolo stellare ovvero... solare. Come già detto eliminando i componenti laterali a > e < otteniamo la cosiddetta Croce di Sant'Andrea (che richiama la nostra X). Ecco stralci di un articolo tratto dal web. Il nome di questa croce nei testi antichi è decussata, sia perché somiglia ad una croce greca invertita, sia forse anche dalla sua rassomiglianza con il decussis: X, segno per il numero 10 in latino; è detta “di Sant’Andrea perché fu quella del supplizio di questo discepolo di Gesù che, fissato senza chiodi, vi morì dopo due giorni. Quindi origini antiche. Ma soprattutto: Il X simbolizza la luce, la luminosità, l'illuminazione, l’irradiamento (dalla sua grafica); X, che vale 10 in latino può vedersi come la giunzione di un V (discesa celeste) e di una Λ (elevazione terrestre), da cui forse la sua presenza discreta in alcune chiese o sulle loro pareti: "La croce di sant’Andrea è il grande simbolo della luce manifestata, che si indica dalla lettera greca x (khi), iniziale di parole greche come Cono, Crusos e Cronos, il crogiolo, l'oro ed il tempo, tripla incognita della Grande Opera. Questa croce , che ha la forma del nostro X , è il geroglifico, ridotto alla sua semplice espressione, delle radiazioni luminose e divergenti emanate da un focolare unico. Appare dunque come il grafico della scintilla. Si può moltiplicare l'irradiazione, è impossibile semplificarla maggiormente. Queste linee intersecate danno lo schema dell'ondeggiamento delle stelle, della dispersione radiante di tutto ciò che splende, illumina irradia. Quindi ne fa il sigillo, il segno dell'illuminazione e, per estensione, della rivelazione spirituale." (Nelly Foulcat) In alchemia, la croce greca e la croce di Sant’Andrea hanno alcuni significati che l'artista deve conoscere. Questi simboli grafici, riprodotti su un grande numero di manoscritti, e che sono, in alcuni stampati, oggetto di una nomenclatura speciale, rappresentano, per i Greci ed i loro successori del medioevo, il crogiolo di fusione, che i vasai segnavano sempre con una piccola croce (crucibulum), indice di buona fabbricazione e di solidità provata. Ma i Greci usavano anche un segno simile per designare matras di terra. Sappiamo che si usava questo vaso alla cottura e pensiamo che, riguardo alla sua materia stessa, l'impiego ne doveva essere un pò diverso da quello del crogiolo. Quindi ipotizziamo una Croce di Sant'Andrea come simbolo dell'irradiamento solare prodotto dal Dio Sol che regge il mondo. Le > e < usate a rafforzare il messaggio dell'irradiamento solare. Inoltre Sol come visto anche crogiuolo che crea bene e in modo solido, perpetuo. L'invitto Sol che infonde forza all'esercito. Tra l'altro la simbologia prende origine dagli antichi greci e Tessalonica è indubbiamente greca: gli abitanti del luogo ben conoscevano la simbologia celata nella Corce decussa. A questo punto una domanda: perchè a Tessalonica nel 319 una delle ultime rappresentazioni di Sol sulle monete costantiniane? Da "Lì'esercito romano tardoantico: persistenze e cesure dai Severi a Teodosio I" di Marco Rocco, pg. 160-161 : Se ammettiamo che la Illyricorum proveniva da queste aree e i suoi componenti erano di origine illirica, si può desumere che al loro rientro nella terra d'origine importassero il credo orientale di Sol e che quindi in questa area il culto solare fosse ben radicato? Non dimentichiamo che si tratta di una emissione abbastanza rara... limitata all'area di Tessalonica? Ciao Illyricum
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  41. riprendo questa interessante discussione postando questo particolare ducato proposto all'asta Canusia https://www.deamoneta.com/auctions/view/477/7040 questa è l'identificazione fornita Monete 7040 Oriente Latino - Crociati. Chios. Maona (societa') (circa 1347-1385). Ducato in oro ad imitazione dell' emissione Veneziana di Andrea Dandulo. Zecca incerta. d/ Doge inginocchiato a sinistra, in atto di essere benedetto da San Marco in piedi a destra. r/ Cristo Redentore in piedi posto di fronte all'interno di mandorla di nove stelle. Lunardi CS6; cf. CNI VII 37 (per tipo). Peso: 3,5 g. Diametro: 20 mm. BB-SPL Trattasi invece di un ducato di Domenico Cattaneo (1331-1341) coniato a Fogliavecchia o Focea http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GECOL4/2
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  42. Il soldino del Dolfin ha un titolo di 0,965, titolo che rimane invariato fino al doge Andrea Contarini. Sotto questo doge abbiamo l'emissione del soldino con il leone seduto ed il titolo inizia a diminuire (0,952)
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  43. Un paio di anni fa ho visto coi miei occhi un "povero cristo" acquistare un 40 Lire Maria Luigia, non ricordo quale dei due millesimi, a ben 3600 euro. Bellino, per carità, "di qualità molto buona" direbbero loro, io avrei detto nella scala dell'spl. Ero entrato per chiedere dove fosse l'esposizione dell'asta che si sarebbe svolta nei giorni successivi. E, aspettando il mio turno per avere risposta, ho atteso che l'avventore che mi precedeva firmasse le "comodissime cambiali a tasso zero" per il pagamento dilazionato. Non riuscivo a capacitarmi. Due giorni dopo ne sarebbero state battute un paio in conservazione simile a basi decisamente più invitanti. L'acquirente in effetti ha deciso l'aquisto in maniera distratta, guardando svogliatamente il tondello. Sono certo che fosse stato di cioccolato sarebbe uscito da li con la medesima soddisfazione. Aveva investito in qualcosa di redditizio, originale e soprattutto sconosciuto. Questo è il cliente che cerca Bolaffi. Non per forza "facoltoso", per quello ci sono le rate, o gli euro o i divisionali della Repubblica da vendere; piuttosto ignorante della materia, svogliato nell'informarsi e soprattutto che si considera il più furbo di tutti nell'investire. Questo è il target e, vedendo la struttura messa in piedi per mungerlo, penso proprio sia vasto. Buona serata.
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  44. Ciao @Rocco68 @nando12 , se vi piacciono i due punti vi mostro i miei. Eheheh, in pratica, da quando è stato coniato non è stato toccato da nessuno. Spero vi piaccia.
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  45. Sì, ma hai visto che negozi ci sono in via Manzoni? Hai idea di quanto costi un affitto lì? Chi credi che lo paghi? Ciao. petronius
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  46. Nel Mediolanvm, l' antoniniano in oggetto è catalogato come VIII emissione in nome di Gallieno, periodo di coniazione 266 - 267 d.C. numero 258/6 rarità R/2. La rarità deriva dal busto con cenno di drappeggio, senza drappeggio la moneta è comune.
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  47. Aggiungo un grazie particolare a Paolo Crippa che a titolo esclusivamente personale ha voluto essere con noi e omaggiarci di un emozionante intervento monografico su Leone Leoni, a dimostrazione che anche fra alcuni addetti ai lavori arde il sacro fuoco della passione e della divulgazione.
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  48. Parlavamo di giovani? Ecco il fantastico Riccardo in braccio a papà @flepre!
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  49. Più che un risparmio era una vera e propria truffa...
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  50. Volevo precisare che quanto scritto sopra non vuol essere un messaggio saccente ma derivato dalla mia eseperienza di acquisti iniziali che magari oggi non farei, puntando probabilmente a qualche esemplare in meno ma di migliore qualità. Ciao Illyricum
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