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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/02/17 in tutte le aree
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Posto un immagine da confronto di Treviso per Ludovico il Pio. Si nota una sostanziale diversità al dritto anche se abbiamo delle O di similare grandezza. La V e la croce hanno terminazioni differenti avendo Venezia un cuneo mentre Treviso appare più una barretta.4 punti
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Dalle immagini che vedo mi sembra di vedere un medagliere rappresentativo per un piccolo centro come Finale Ligure, onestamente e con tutta franchezza vorrei avere un qualcosa del genere in città come Milano dove esposizioni fisse non ci sono e abbiamo supplito sabato con una visita di gruppo al nascente Medagliere dell'Ambrosiana. Era impossibile che non fosse un successo per Milano che non può divulgare a tutti, pagando un biglietto ed entrando con un giovane, un curioso, uno straniero, Milano Numismatica dimostra " la grande fame di vedere monete " delle nostre Istituzioni, che poi sono le nostre monete...e certe città sentono questa esigenza ovviamente più di altre... E il trend deve essere questo, la Società Numismatica Italiana, ha accolto due desideri importanti che avevano gli appassionati, vedere monete in vari ambiti delle nostre istituzioni e una rivista più divulgativa, leggibile, alla portata di tanti. Sono due passi importanti verso la divulgazione e verso una apertura verso tutti gli appassionati, tra l'altro andando a trovare realtà svariate della nostra penisola. E tutto questo ha un doppio vantaggio, valorizzare quello che di buono c'è ed è stato fatto per la fruibilità numismatica e quello di toccare varie realtà coinvolgendole a partecipare e collaborare, Circoli, Associazioni, appassionati. Ovviamente la strada, giustamente intrapresa, deve essere poi continuata e seguita ...e comunicata al maggior numero possibile di potenziali appassionati con ogni mezzo. Che poi spesso le piccole realtà italiane hanno delle importanti realtà espositive, virtuose e meritano una gratifica, giusto farle diventare protagoniste e divulgarle a tutti. Io credo che tutto questo debba essere ben stigmatizzato, Milano Numismatica ci lascia più insegnamenti che bisognerà sempre più seguire, essere sempre vicini ai desideri e alle istanze degli appassionati, avere idee, organizzazione, lavoro, passione e crederci soprattutto, quanti sogni che sembrano difficili, impraticabili poi in fondo si realizzano, anche Milano sembrava impraticabile eppure...però e qui concludo dove c'è un gruppo, una squadra che lavora in sincronia, sinergia, col solo obiettivo di realizzare il progetto e farlo diventare realtà, anche con un po' di risolutezza, se c'è tutto questo, in ogni ambito, poi i risultati arrivano e arriveranno con giuste gratifiche e soddisfazioni per tutti..4 punti
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Mario concordo pienamente con quanto hai scritto. Milano ha bisogno di mostrare le ricchezze che per ora nasconde, speriamo che qualcosa cambi. Voglia di fare ce ne è tanta, le Giornate di Studio della SNI e Milano Numismatica ne sono la dimostrazione.3 punti
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Mi dispiace molto che la discussione, dopo un breve ma intenso momento di grande partecipazione, si sia spenta. Provo un ultima volta a vedere se magari qualcuno vuole ancora scambiare qualche opinione... Notavo come i denari con XPE SALVA VENECIA (direi che l'attribuzione di questa emissione non è in discussione ) abbiano nella grandissima maggioranza dei casi il tempietto del tipo "basso" o comunque con colonne di lunghezza ridotta. Quindi nel vasto gruppo dei denari con XPISTIANA RELIGIO i denari con tempio basso sono quelli più simili alle emissioni di attribuzione certa. Che quelli con tempio "alto" siano di un altra zecca, magari geograficamente vicina data l'evidenza nei ritrovamenti? Sono solo ipotesi, spero che vi portino a favellare Un caro saluto, Antonio3 punti
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Uscito il numero di febbraio di Panorama Numismatico questo l'indice: Curiosità numismatiche – Pag. 3 Federico De Luca, Il numero 50 del comandante Pompida – Pag. 7 Roberto Diegi, La Riforma monetaria di Diocleziano. Dopo quelle di Nerone e Caracalla una grande innovazione – Pag. 11 Franco Comoglio, Curiosità sulla monetazione della Langobardia Maior – Pag. 17 Mario Veronesi, Modena: sesini, bolognini, muraiole e giorgini di Francesco I d’Este. Proposta per una collocazione cronologica, comprese alcune varianti inedite – Prima parte – Pag. 19 Lorenzo Bellesia, Un bianco inedito di Reggio Emilia – Pag. 25 Paolo Cattivelli, Uno strano sesino dell’epoca di Maria Teresa per Piacenza – Pag. 27 Matteo De Ascentiis, Un introvabile bolognino per Sulmona di Alfonso il Magnanimo – Pag. 35 Lorenzo Bellesia, Appunti di storia della moneta in un documento bolognese di fine Seicento – Pag. 37 Giuseppe Carucci, Monete di prova del 1895 – Pag. 41 Giampiero Bettinetti e Chiara Milanese, Storia, poesia, chimica e mitologia in una medaglia di beneficenza di Firenze ai Pisani – Pag. 43 Gaetano Russo, I progetti gra ci dell’Istituto Poligra co e Zecca dello Stato – Pag. 49 Recensioni – Pag. 52 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 55 Numismatica 2017 – Pag. 61 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 632 punti
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Buongiorno a tutti! Vorrei in un certo senso ricollegarmi alla mia precedente discussione, grazie ad un'immagine inseritavi da @volituripsetibiphoebus che ringrazio nuovamente per il contributo, spero non gli dispiaccia se ne prendo spunto! Ho pensato di parlare brevemente di entrambi questi Archi dato che, in qualche modo, essi mi sono sembrati collegati l'uno all'altro... Eccomi quindi di nuovo con Augusto, e l'anno è sempre il 29 a.C.: in occasione del trionfo di Ottaviano dopo la battaglia di Azio, infatti, venne eretto nel Foro un Arco in suo onore. Questo sarebbe l'Arco Aziaco, e l'unica testimonianza del suo aspetto ci è fornita da un denario, che mostra un Arco singolo sormontato da una quadriga e recante l'iscrizione IMP CAESAR sull'architrave. L'Arco Partico fu invece eretto nel 19 a.C. per commemorare il ritorno di Ottaviano, ormai Augusto, dall'Oriente e il recupero delle insegne romane perdute nella battaglia di Carre del 53 a.C. contro i Parti. Probabilmente fu innalzato vicino al Tempio del Divo Giulio, come confermerebbero alcuni resti trovati in questo punto. Il denario mostra un Arco a tre fornici della stessa altezza; quello centrale è sormontato anch'esso da una quadriga guidata da Augusto, mentre in corrispondenza di quelli laterali troviamo per ognuno una statua dei Parti: alla sinistra di Augusto un Parto è raffigurato con un'aquila in una mano e un arco nell'altra, mentre quello alla sua destra tiene in mano un'insegna militare. La legenda sul rovescio potrebbe essere parte dell'iscrizione dedicatoria presente sulla trabeazione: CIVIB(us) ET SIGN(is) MILIT(aris) A PART(hicis) RECVPER(atis). A proposito delle insegne perdute, vorrei segnalare questa discussione dell'estate scorsa Vorrei inoltre precisare che, sulla posizione e l'identificazione dei due Archi, non ho trovato ipotesi unanimi: si pensa ad esempio che nel punto dove sono stati trovati i resti dell'Arco Partico vi fosse stato precedentemente costruito quello Aziaco, in seguito demolito per fargli posto. Secondo altre ipotesi, l'Arco Aziaco sarebbe crollato e fu quindi sostituito da quello Partico (entrambe queste ipotesi si basano su successivi ritrovamenti di resti di un Arco singolo, in corrispondenza di dove si pensa potesse sorgere l'Arco Partico). Oppure ancora, i resti oggi visibili potrebbero appartenere all'Arco Aziaco, mentre quello Partico sarebbe stato costruito dal lato opposto rispetto al Tempio del Divo Giulio. Tuttavia, anche se l'Arco Aziaco rappresentava in qualche modo una testimonianza della guerra civile, risulta strano che Augusto abbia fatto demolire un monumento a lui dedicato, e ancor più strano che un Arco romano in marmo sia crollato dopo solo una decina d'anni. Si è arrivati quindi ad ipotizzare che nel Foro esistessero due Archi distinti dedicati ad Augusto, seppur collocati a breve distanza l'uno dall'altro. ...E per ora è tutto: purtroppo, per mancanza di conoscenze più approfondite, le informazioni che riesco a fornire sono solo queste e mi farebbe quindi molto piacere se voleste aggiungere qualche vostro commento o considerazione Buona giornata!2 punti
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Questo summa di quanto emerso non mi pare sia poco. Abbiamo sondato varie ipotesi (io nel mio intimo resto per quella ricollegata ad un simbolismo solare ormai misconosciuto [emoji4] ) nessuna delle quali assolutamente comprovabile. C'abbiamo provato, abbiamo cercato, svolto ricerche e dibattuto in maniera civile. Imparando magari qualcosa di nuovo: personalmente lo trovo giá un buon risultato. Per completezza vi segnalo che il Costantino di cui all'inizio discussione è ricomparso offerto a base d'asta 250£. Ciao Illyricum [emoji6]2 punti
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Ultima entrata in collezione, un 1/2 tari di Carlo V, busto barbuto, zecca di Messina, anno 1541, ex collezione Spahr (a quanto pare) Al dritto: Busto barbuto volto a destra entro circolo di perline. + x CAROLVS x IMPERTO x Al rovescio: Aquila coronata ad ali aperte volta sinistra , circolo lineare. + x REX SICILIE x Spahr 392 , MIR 305 Materiale: Ag Diametro: 16 mm Peso: 1,44g2 punti
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Buongiorno @Legio II Italica e grazie per la spiegazione! E' molto interessante questo intento di voler mettere in risalto una certa parte dell'Arco o il monumento nella sua interezza! Sono un po' come due modi diversi per dire la stessa cosa Anche in questo caso ho provato a cercare qualche possibile ricostruzione dell'Arco e della sua posizione accanto al Tempio del Divo Giulio Buona giornata!2 punti
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Complimenti in particolare a Matteo De Ascentiis @Teus I, giovanissimo numismatico che pubblica il suo primo articolo, spero che sia il primo di una lunga serie2 punti
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Grazie @clairdelune e @Legio II Italica anche per questo approfondimento archeologico e storico. Mi piace pensare che, oltre ad i motivi di propaganda politica legati alla propria persona, Augusto avesse voluto abbracciare idealmente il proprio padre adottivo con due segni di continuità : l'arco che celebrava la fine delle guerre civili esplose dopo il Cesaricidio (ed insieme la vittoria su illiria ed Egitto, come detto da @Legio II Italica, giacchè all'epoca un trionfo solo per vittoria su cittadini romani sarebbe stato visto molto negativamente) e l'arco che celebrava la tregua con i Parti (si pensa che Cesare stesse organizzando, nelle settimane precedenti il suo assassinio, una grande spedizione in Oriente)2 punti
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Libero di pensare quello che vuoi ed esprimerti come credi (nessuno ti ha tacciato appunto perché siamo in democrazia), ma visto che ritieni l'euro al di sotto di cacca di mosche e ci sono persone che le collezionano, tutto questo garbo nelle tue di parole non ce lo vedo. Il rispetto verso monete che magari altri apprezzano andrebbe pesato prima di uscirsene con epiteti, senza sapere di che si parla. Anche il mio rimane un pensiero, che a quanto pare non hai colto nel verso giusto. Buona notte anche a te.2 punti
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complimenti a tutti,bella discussione e alcuni contorni veramente pregevoli. Contribuisco anch'io nonostante le foto diciamo non proprio ottimali... Birr Etiope 18952 punti
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Nulla di speciale,come taglio ma nell'insieme un tondello pieno di "sentimento". 5 Franchi 1805 Sorella e Cognato di Napoleone I >FOGLIE IN RILIEVO<2 punti
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@dux-sab posso risponderti io che ci sarà la visita alla collezione numismatica perchè è anche nel programma: la mattina ci sono gli interventi e dopo pranzo c'è la visita.2 punti
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Buongiorno, ho voluto aprire questo post perché dopo aver visto questa moneta mi è tornato in mente un passaggio della relazione di Alessandro Toffanin, sentita al recente incontro Milano Numismatica su falsi e falsari. Il passaggio, a cui i riferisco e sulla piegatura della moneta falsa e sul foro fatto per inchiodarla a qualche bancone come esempio di falso. Questa che allego potrebbe essere dubbia?.... Roberto http://felsinea.bidinside.com/it/lot/27022/milano-carlo-magno-774-814-denaro-/1 punto
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Medaglia devozionale Francescana, bronzo/ottone, seconda metà del XVII sec.- D/ S. Francesco d' Assisi rivolto a dx, in alto crocifisso.- R/ S. Antonio da Padova rivolto a sx verso Gesù Bambino. Tipologia comune e molto diffusa.- Ciao Borgho.1 punto
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La croce decussata è un simbolo solare celtico a volte raffigurato anche sulle monete: CELTIC, Trinovantes & Catuvellauni. Uninscribed. Circa 100-40 BC. AV Quarter Stater (12mm, 1.41 g). Clacton type. Struck 70-65 BC. Highly stylized head of Apollo right / Outlined cross, pellets in annulets in quarters. Van Arsdell 1460-1; SCBC 41. Good VF. E ancora:1 punto
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1791 LEOPOLDO II DUCA DI MILANO DAL 1754 E IMPERATORE DAL 1790 AL 1792 Come detto in precedenza, nono dei sedici figli di MARIA TERESA, sposò l'infanta di Spagna Maria Luisa di Borbone-Spagna dalla quale ebbe 16 figli come la madre. La medaglia di grosso formato ricorda la sistemazione dei confini fra le Province di CREMONA, PAVIA e MILANO Bronzo, mm. 62,35 - Autore A. GUILLEMARD1 punto
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Dovrebbe essere questa: Bell Benjamin R. Bell, Venice and her ducats in the Crusader period in the Levan The Classical Numismatic Review, vol. XXVII, 45-50. .... viene esaminato un ritrovamento composto da 57 imitazioni di ducati , la maggior parte dei quali sono a nome di Andrea Dandolo (1342-1355), alcuni a nome di Giovanni Gradenigo (1355-1356) e altri che non possono essere identificati.1 punto
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Veramente portarmi su Treviso e' arduo comunque cerchiamo di fare mente locale se riesco, a Treviso coniarono con Ludovico il Pio e vengono riportate due tipologie di solito non quella col tempietto, anche se presumo che se coniavano gli altri due tipi e la zecca era aperta avranno coniato presumo anche il terzo col tempietto. Magari coniazioni limitate come per le altre tipologie ma presumo ci saranno state, il problema del riconoscimento e' arduo perché questa e' la moneta della centralizzazione dell'Impero e non dell'identità come per le altre, quindi doveva avere la medesima iconografia per tutte le zecche imperiali. Quindi penso che il ragionamento a livello di ipotesi potrebbe starci comparando le caratteristiche di quelle veneziane certe e vedere dove ci sono delle sostanziali differenze iconografiche, potrebbe essere verosimile...magari le differenze potrebbero essere più di una, qualche segno lo avranno lasciato anche per loro...1 punto
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Hai fatto bene, la regola numero 1 del collezionista è :NEL DUBBIO È MEGLIO ASTENERSI...1 punto
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Io ho avuto la tentazione di fare una puntata, poi i segni di fusione hanno avuto il sopravvento. La moneta è in ogni caso strana, ho avuto la sensazione che i segni di fusione potessero dovuti alla pulizia della moneta (uso di acidi o materiale non consono). In ogni caso nel dubbio 700 euro non li ho spesi.1 punto
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@luke_idk Leggo solo ora il tuo messaggio. Partendo dal fondo, il post # 28 è collegato al post # 3 (Demetra); il post # 27 è collegato al post # 2 (Perseo); il post # 21 è collegato al post # 1 (Atena).1 punto
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gentile tiberivs ho letto il tuo post dal cellulare e non ho visto le ultime righe, pensando quindi che l errore di cui tu parlavi si riferisse alla traduzione in inglese.. dai su capita anche ai migliori di sbagliare..?1 punto
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Medaglia devozionale Gesuita, bronzo/ottone, del XVIII sec. (prima metà), probabile produzione romana. - D/ Busto di S. Ignazio di Loyola volto a sx, con libro della regola, in alto sole raggiato con il monogramma IHS ( non visibile) simbolo dei Gesuiti.- R/ Busto di S. Francesco Saverio, volto a sx aureolato, con giglio. Furono canonizzati nel 1622, da papa Gregorio XV, tipologia comune. Ciao borgho.1 punto
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fermo restando tutto il resto, ..... con la spezzatura CONSTANT - IVS PF AVG - è da attribuire alla zecca di Aquileia..1 punto
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Ciao ci sono più Costantiniane in not in RIC che nello stesso RIC. Guardando su acsearch il bronzetto con TARL è portato in 4 esempi solo nei musei. Silvio1 punto
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Non posso esimermi da non lodare un tondello di questa portata, già di per se difficile da reperire se poi... Mi congratulo, stupendo... Eros1 punto
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Nel postare questa moneta in mio possesso, vorrei aggiungere qualche nota all'eccellente lavoro postato a suo tempo da Roth37 su questa interessantissima e poco conosciuta monetazione. Le prime monete ossidionali furono emesse nei primi anni del XVI secolo nell’ambito del conflitto che oppose Francesco I a Carlo V, ne sono un esempio le emissioni ossidionali di Tournai e/o di Pavia. Come detto la qualità delle ossidionali, a causa del loro intrinseco di scadente qualità e per la (in)perizia dei zecchieri spesso improvvisati, era piuttosto scarsa, anche perché la loro speranza di vita era piuttosto breve, destinate come erano ad essere rifuse al momento della fine dell’assedio. Non è però il caso di queste emissioni dell’assedio di Anversa che si presentano con un conio relativamente raffinato e in notevole quantità poiché, come le loro consorelle dell’assedio di Strasburgo, continuarono a circolare per un certo periodo anche dopo la fine degli eventi bellici che le avevano create: i pezzi da 10 cent furono infatti demonetizzati nel 1825, ossia più di dieci anni dopo la loro ultima emissione (quelle dell’assedio di Strasburgo furono ritirate addirittura nell’ottobre del 1856). Come detto da Roth37 nel succitato lavoro, Napoleone considerava da sempre Anversa come un punto strategico chiave nel suo schieramento difensivo, nominò come governatore l’insigne uomo politico, stratega ed architetto militare, fisico nonché matematico Lazar Carnot , il quale arrivò ad Anversa i primi di febbraio del ’14 trovandovi, al comando di 6000 uomini, il generale Lebrun. Una delle prime preoccupazioni del Carnot fu di dare disposizioni al fonditore della marina imperiale Monsieur Wolschot di battere moneta utilizzando il bronzo dei cannoni (c’è chi dice dei cannoni presi agli inglesi, mah!). Inizialmente le due “zecche” di Wolschot ricevono l’indicazione di battere pezzi da 5 centesimi dal peso di 16,6 g avendo l’intenzione di emettere moneta con valore corrispondente all’intrinseco (all’epoca il rame era quotato 3 franchi/kilo pesando i 5 cent. francesi “Duprè” 10 g, Carnot voleva cosi aumentare il “gradimento” presso la popolazione delle monete dell’assedio) ma dopo appena qualche giorno Carnot ritorna sulla sua decisione e ne ordina la riduzione a 12,5 grammi: questo ci porta alla prima variante di questa monetazione, ossia gli assai ricercati soldi a “grande modulo” di cui se ne conoscono una trentina di esemplari ma se ne stima l’esistenza di 180 (questo a me risulta contrariamente a quanto riportato nel succitato articolo che ne cita 200), oltre ad alcune rarissime prove in piombo ed esemplari di presentazione in argento. I conii sono immediatamente riconoscibili dalla “s” dopo “CENT” (quotazione catalogo Gadoury 250 B – 750 MB – 2000 BB – 5000 SPL), ad onor del vero ne esiste anche qualche esemplare (4 conosciuti) a 12,5 g. ma si pensa possano essere anch’essi delle prove della prossima coniazione. Successivamente, per far fronte alle esigenze di commercio (il 5 cent. Era una moneta dal potere d’acquisto piuttosto basso, rapportabile più o meno ai nostri 65/100 di euro) si emise il multiplo da 10 centesimi dal peso esattamente doppio di quelle da 5 centesimi, ossia 25 grammi. Quasi immediatamente venne aperta un’altra “zecca” all’Arsenale e l’incisione venne affidata niente meno che ad un sergente, tal Jean-Louis Gagnepain, un dilettante dall’enorme talento innato, tanto che le incisioni delle monete uscite dalla sua officina sono di qualità superiore a quelle uscite dai conii prodotti dagli incisori che lavoravano per il Wolschot, Van de Goor (V) e Ricquier (R): le sue monete sono riconoscibili per la presenza delle lettere JLGN sul nastro che lega i rami d’olivo, mentre quelle degli altri due incisori portano l’iniziale R o V sotto la N di Napoleone; alcune monete portano l’iniziale W, non si tratta però di un quarto incisore ma bensi dell’iniziale dello stesso Wolschot. Le monete senza nessuna iniziale vengono attribuite al Ricquier. Come già detto questa monetazione, nel panorama delle monete ossidionali, è alquanto anomala: sono diverse le singolarità che la contraddistinguono dalle altre monete d’assedio, prima fra tutte è l’esistenza, per quasi tutte le tipologie, di prove in piombo ed esemplari d’ostentazione in argento, la qual cosa è perlomeno singolare in monete di necessità emesse sotto il cannone nemico. Un’altra particolarità è data dal fatto che ad Anversa non c’era all’epoca la disponibilità di un laminatoio e le lastre da cui ricavare i tondelli per la coniazione furono ottenute versando direttamente la colata di fusione del bronzo in una vasca piana dai bordi rialzati facendola qui freddare prima di essere fustellata: questo ha prodotto sia monete battute ma che presentano a volte bolle di fusione, sia (a causa delle inevitabili micro-pendenze) alcuni esemplari a sezione leggermente trapezoidale anziché rettangolare, con la conseguente diversa impressione sui bordi contrapposti. Possiamo parlare poi della scelta inspiegabile di coniare alcune monete con assi alla francese ed altre con assi alla tedesca. Ma forse la particolarità più grande è che le monete ossidionali d’Anversa furono emesse a nome di due diverse autorità. Torniamo brevemente alle nostre note di storia: nonostante qualche parziale successo, le truppe napoleoniche, accerchiate ed in schiacciante inferiorità numerica perdono sempre più terreno nei confronti delle truppe della sesta coalizione. Il 4 aprile, dopo un’ultima disperata difesa, Parigi cade e due giorni dopo Napoleone firma a Fontainbleu la capitolazione ed accetta di ritirarsi sull’Isola d’Elba trasformata in un principato. La notizia arriva ad Anversa ormai ridotta alla fame solo l’11 di aprile ma non ci sono ordini o disposizioni precise, solo il giorno dopo Carnot è invitato ad aderire al nuovo governo provvisorio del restaurato nuovo sovrano, il fratello minore della buonanima di Luigi XVI, Luigi XVIII. Possiamo immaginare quale reazione possa aver avuto il repubblicano Carnot, a cui già andavano strette le redini di Napoleone, all’idea di prestare giuramento al fratello di colui che aveva contribuito a spedire, con il suo voto favorevole alla decapitazione, sul poco ambito palco delle Tuilleries, ma nonostante un consiglio di guerra molto indeciso sul da farsi, Carnot opta per l’armistizio con gli inglesi, che però rifiuta di firmare personalmente. Il 17 aprile la guarnigione riconosce l’autorità del nuovo sovrano e sulle monete ossidionali di Anversa il monogramma con le doppie L di Luigi XVIII sostituisce la N napoleonica: per circa due settimane vengono battute 52760 monete ossidionali con le insegne del nuovo sovrano. In totale furono coniate 217448 monete da 10 Cent. e 69296 monete da 5 cent. suddivise in 29 varianti censite, ma che probabilmente costituiscono un computo per difetto. Per concludere, vediamo ora una scheda riassuntiva delle varianti repertoriate per tipologia: Napoleone 5 CENTs grande modulo unica tipologia facilmente riconoscibile per la presenza di una piccola s dopo CENT con censiti 1 esemplare di prova in piombo (Museo Vleeshuis Anversa), 1 esemplare di ostentazione in argento (Cabinet des Médailles – Bruxelles) e 4 esemplari da 12,5 g (Museo Vleeshuis e collezione privata); Napoleone 5 CENT piccolo modulo varianti per: incisore/commissionario (V – JLGN e senza firma); V della firma sopra o sotto il nodo; bordo (limato, irregolare, rigato); nastro (punte arrotondate o no); nodo (semplice o doppio); posizione della legenda “OBSIDIONAL”; conio dei 10 centesimi per il dritto; assi (alla francese o alla tedesca); rami ( estremità che si toccano o meno); numero di foglie all’esteremità. Luigi XVIII 5 CENT Monogramma primo tipo (doppie L parallele) tutte firmate da Van de Goor. Varianti per: V della firma sopra o sotto il nodo; posizione della legenda “OBSIDIONAL”; assi (alla francese o alla tedesca); presenza o meno di un punto sotto il “5”. Luigi XVIII 5 CENT Monogramma secondo tipo (doppie L incrociate), tutte firmate da Gagnepain. Varianti per presenza o meno di un punto dopo la data; presenza o meno di un punto dopo “CENT”; assi (alla francese o alla tedesca); numero di foglie con cui terminano i rami d’olivo.1 punto
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Salve a tutti. Concordo in toto con chi finora mi ha preceduto, in particolare con @dareios it e con @appah: le spiegazioni a tale ribattitura sono state già correttamente fornite. Ipotesi più che condivisibile: io aggiungerei anche che la reimpressione potrebbe essere riuscita male sotto questo punto di vista anche a causa della pessima operazione di battitura stessa, cioè: 1) il tondello bizantino potrebbe non essere stato scaldato a sufficienza e quindi il metallo non si presentò così malleabile da permettere la cancellazione totale del sottotipo, opponendo una resistenza maggiore che ha permesso di salvare i rilievi del sottotipo (i tondelli bizantini erano molto più resistenti di quelli coniati in loco, infatti erano più spessi e più pesanti, il che li rendeva ottimi come monete da ribattere); 2) chi ha battuto questa moneta può aver anche impresso una forza minore che, forse insieme alle cause sopra esposte, ha permesso una cattiva reimpressione della moneta salernitana a tutto vantaggio della bizantina. In conclusione, quindi, come ben accennavi @dareios it, la causa di tale "stranezza" (in realtà si tratta di una ribattitura, potremo dire, mal riuscita) risiede sicuramente in ragioni tecniche.1 punto
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Per rispondere alla domanda che è stata fatta, la visita è alla collezione numismatica e anche archeologica, la moneta in locandina è diciamo un po' la chicca....1 punto
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@aless.catta Ho appena acquistato il libro online: ho anche avuto uno sconto del 15%!1 punto
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Ciao @Rocco68 @nando12 , se vi piacciono i due punti vi mostro i miei. Eheheh, in pratica, da quando è stato coniato non è stato toccato da nessuno. Spero vi piaccia.1 punto
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La moneta sembra buona e la "striatura" evidenziata è dovuta a una probabile "zappettata" che ha causato la parziale rottura e piegatura del tondello. P.S. mio parere personale.1 punto
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Fontana non è mai costato poco, era già famoso quando io comincia a dipingere a 12 anni... Schifano era affermatissimo e già richiesto dal mercato.. Comunque caro simo88, per poter approciare il mondo della pittura pensando ad un futuro incremento del tuo capitale iniziale, dovresti aver intuito, conoscenza, frequentare eventi, saper distinguere il talento e accedere all'ambiente.. Le gallerie sono il termometro del presente, ma costano, comunque fa bene frequentarle per le tendenze, le inaugurazioni sono essenziali per poter allargare il cerchio delle amicizie nell'ambito, e poi per esserci, fondamentale.. Ma non è li che si fanno solo i giochi, altrimenti basterebbe acquistare... Va ricercato l'artista, quello che oggi magari non fa le classiche installazioni e che invece un domani chissa... Eros p.s. Non bastano purtroppo delle brevi riflessioni per raccontarti tutto...1 punto
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secondo me bisogna distinguere tra un r2 dovuto ad una variante di una data comune da un r2 dovuto alla data. sull'oro rosso non mi ha mai convinto del tutto. come fai a sapere che il colore non sia stato ricavato artificialmente con dei vapori ?1 punto
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...purtroppo no.....sto aspettando che chi ha detto di averlo, mi passi una foto...sono curioso anch'io.1 punto
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In attesa di una risposta da @Reficul circa l’ attivazione di un pulsante colorato nella nostra Sezione che racchiuda una sorta di sotto Sezione , di argomento “Monete : Storia e Archeologia” , continuo , dopo le vostre cortesi adesioni e risposte , sia alla Proposta e sia al precedente post “Alimenta Italiae” , con un' altra Moneta storica che ci tramanda un fatto tragico accaduto al tempo di Marco Aurelio , quando popoli germanici iniziarono l’ attraversamento del limes renano danubiano in maniera massiccia arrivando fino ad invadere il nord est d’ Italia ; fu l’ inizio di una grande invasione che tra alti e bassi in pratica non si arresto’ mai piu’ fino alla caduta dell’ Impero , tanto che alcuni storici fanno iniziare il declino dell’ Impero Romano da questi tragici eventi della seconda parte del II secolo , anche se per ironia della sorte Marco Aurelio fu ad un passo dal creare le due nuove Provincie germaniche di Sarmatia e Marcomannia , cosa che gli fu impedita dalla rivolta di Avidio Cassio . Tornando al tema del post , la moneta di Marco Aurelio , un Sesterzio , con la legenda al retro “Restitutori Italiae Imp VI Cos III ” ed avendo citata la sesta acclamazione imperatoria : IMP VI , cio’ la data con certezza tra il 171 e il 173 , con piu’ probabilita’ al 171/2 , quando l’ Italia fu liberata dal pericolo germanico . Come allegoria notiamo Marco Aurelio che porge la mano all’ Italia turrita inginocchiata , nell’ atto simbolico di risollevarla dalle distruzioni e umiliazioni causate dall’ inattesa invasione germanica ; anche se invasione limitata all’ area del nord est , la simbologia della moneta rende bene l’ idea del concetto , gia’ duemila anni fa , della inviolabilita’ dei confini naturali d’ Italia , centro del mondo antico . Una breve visione del quadro storico precedente all’ emissione della moneta . Dopo la morte improvvisa di Lucio Vero che , appena tornato dalla campagna partica ed a causa delle peste che imperversava nel mondo , aveva accompagnato Marco Aurelio contro gli invasori germanici , Marco si trovò ad affrontare da solo i barbari in difficolta’ di uomini e di mezzi economici ed invece che imporre nuove tasse ai cittadini , come racconta la Storia Augusta , preferi’ raccogliere denaro per la nuova impegnativa campagna militare , prevista lunga e tremenda vista la bellicosita’ dei barbari , organizzando una vendita all' asta nel Foro di Traiano di una parte degli oggetti preziosi appartenenti al patrimonio imperiale , tra cui coppe d' oro e di cristallo , vasellame in metalli preziosi , vesti di seta , trapunte d' oro appartenuti anche alla moglie Faustina , figlia di Antonino Pio , oltre ad una raccolta di gemme preziose trovata in un forziere di Adriano . Mentre si organizzava la spedizione arruolando nuove Legioni , nel frattempo , lungo il fronte settentrionale i Romani subirono un paio di pesanti sconfitte contro le popolazioni dei Quadi e Marcomanni , le quali, una volta penetrate lungo la sguarnita via dell' Ambra e attraversate le Alpi carniche o giulie , entrarono in Italia , devastarono Oderzo , l’ antica Opitergium e assediarono Aquileia la principale città del nord est dell' Italia . Questo evento straordinario ed inatteso provocò un' enorme impressione e terrore negli Italici , infatti gli Italici avevano goduto un lunghissimo periodo di sicurezza dai pericoli esterni ed il suolo italico era rimasto inviolato dai tempi di Caio Mario ed ora che una popolazione barbara oltrepassava i confini d’ Italia , rendeva palese che l’ Italia , il centro del potere imperiale , si era rivelato violabile , tanto che furono consultati i Libri Sibillini , interrogati indovini ed Aruspici etruschi e purificata Roma con sacrifici di ogni genere , anche di origine straniera . Dopo una non facile lotta , Marco Aurelio riuscì a respingere gli invasori e numerosi barbari germanici catturati vennero inviati nelle regioni di frontiera come la Dacia , la Pannonia , la Germania romana ed anche in Italia , tentando forse per la prima volta nella storia una sorta di integrazione etnica . Finita questa prima fase , Marco Aurelio fu così costretto a combattere una lunga e faticosa guerra contro le popolazioni barbariche del Nord est europeo , prima respingendole dal territorio romano invaso e successivamente , a seguito di rivolte di germani prigionieri scoppiate in territorio italico in particolare a Ravenna , spostando territorialmente i Germani catturati ed espellendo questi dai territori della Gallia Cisalpina , poi rivolgendo questa pratica anche al Norico e alla Rezia ; tutto questo accadde negli anni 170-171 ; successivamente Marco Aurelio contrattacco’ con una massiccia offensiva prima in territorio germanico (172-173) , poi sarmatico (174-175) , in faticosi scontri vittoriosi che si protrassero per diversi anni , fino a quando la rivolta in oriente di Avidio Cassio non permise a Marco di portare a termine la campagna germanica . Se l’ argomento “Monete : Storia e Archeologia” interessa , con tipologia varia : dalle romane di tutte le epoche , italiche , Magna Grecia , barbariche , bizantine di sole zecche italiane , medievali comprese le papali , ognuno secondo le proprie competenze e conoscenze , contribuisca con vostri post .1 punto
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ciao Atkon, Ho già segnato quindi non c'è bisogno di mandare l'email. ne approfitto, dato che ormai mancano poche settimane, di segnalare la partecipazione al pranzo. Buon Anno a tutti e buona Epifania.1 punto
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