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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/14/17 in tutte le aree

  1. E' con immenso piacere che annuncio, in qualità di portavoce del gruppo, la pubblicazione del primo numero de Il Gazzettino di Quelli del Cordusio. Cinquanta pagine in formato A4 b/n di riflessioni, articoli tecnici, recensioni, news; è una pubblicazione per tutti: collezionisti, studiosi, curiosi... La distribuzione avverrà prima in formato cartaceo presso il mercatino del Cordusio ed i convegni di Parma e Verona, quindi pubblicheremo il Gazzettino in formato digitale per raggiungere una platea ancora più vasta di potenziali interessati. Come gruppo sentivamo - e vedevamo intorno a noi - la necessità di una pubblicazione a carattere fortemente divulgativo, interessante per i numismatici più "navigati" ma che soprattutto interessasse il pubblico dei giovani numismatici (dove "giovani" non intende solamente il freddo dato anagrafico ma anche chi - pur avendo una certa età - è appena entrato nel nostro mondo). Quindi eccoci qua con il nostro Gazzettino, un prodotto di facile approccio e di agile lettura. Vorrei ringraziare tutti i membri di Quelli del Cordusio per il loro supporto, per l'approvazione di questo progetto che è passato dall'immaginazione di alcuni di noi alla dimensione "reale" in meno di due mesi; infatti il brindisi inaugurale fu fatto il 18 dicembre scorso. Un traguardo non da poco, ma quando c'è la voglia di fare... Un grazie in particolare va a chi con la collaborazione ha reso così vario e ricco questo primo numero: @dabbene @eracle62 @Parpajola @Dave95 @aleale @DARECTASAPERE @rongom @magdi. Complimenti a tutti loro ed in particolare a Davide (dave95) ed Alessandro (aleale) che hanno avuto qui sul Gazzettino il loro debutto come Autori. Il gazzettino è aperto a tutti gli Autori, appartenenti o meno a Quelli del Cordusio (ovviamente però in ogni numero ci sarà una maggioranza di contributi redatti da membri del gruppo stesso), quindi se avete un articolo, una riflessione numismatica, una recensione inviate tutto a [email protected] . Un caro saluto, Antonio Rimoldi
    14 punti
  2. Quando frequentavo nei primi tempi Lamoneta parlavo sempre di sogni numismatici, sogni erano e sogni però rimanevano, poi un giorno pensai perché non realizzarli ? proviamoci... Tanti sogni grandi o piccoli che siano spesso, se vogliamo, possono diventare grande realtà, ma per fare questo ci vogliono idee, obiettivi, passione, lavoro, organizzazione, anche una buona dose di perseveranza e poi ci vuole IL GRUPPO, se non hai la squadra che lavora insieme nella stessa direzione i sogni non si realizzeranno... E i sogni è bello che siano legati sempre a un valore, a una tematica, che siano poi per tutti, non per uno solo, in pochissimo tempo ne vediamo qui tre, uno dietro l'altro, Milano Numismatica che rappresenta il voler vedere monete delle nostre Istituzioni e il vederle in tanti, in gruppo, con giovani, appassionati, curiosi, Il Gazzettino di Quelli del Cordusio che rappresenta la divulgazione totale per tutti, il poter dare a un giovane che non ha mai scritto la possibilità di potersi esprimere ed iniziare e poi Parma, i giovani numismatici....il nostro futuro... Tre grandi sogni, tre tematiche virtuose per una numismatica innovativa, che segua i tempi e i desideri e che deve aprirsi sempre più a tutti. Ne arriveranno altri di grandi sogni, se no potrei pensionarmi a livello numismatico ?, due altre grandi tematiche che meritano di avere il giusto spazio e l'attenzione di tutti ci aspetteranno, ci riusciremo ? dipende... dipende sempre dal gruppo e dal lavoro.... Due parole sul Gazzettino, Antonio ha già detto tutto, aggiungo che è aperto a tutti e che indubbiamente rappresenterà molto il Cordusio e la Milano Numismatica, ma non solo, spero ci siano contributi di tanti e vari... News, per vedere cosa succede nel mondo numismatico, approfondimenti di divulgazione numismatica semplice, spero comprensibile, ma anche interventi più alti per chi vorrà, ma poi anche emozioni, riflessioni, pensieri sulla numismatica, se vorrete, questo è lo spazio per voi. E abbiamo voluto che fosse cartaceo, semplice, ma cartaceo, un giornale che l'appassionato alla domenica può avere, leggere e credo crescere, appassionarsi.... Le tappe saranno giustamente il Cordusio per alcune domeniche, poi Parma e Verona due Convegni importanti e frequentati, finita la fase cartacea on line per tutti . Quello che è certo è che da tempo a Milano non si vedeva una ventata di entusiasmo, fermenti, partecipazione, condivisione come in questi ultimi tempi, la chiamerei una rinascita numismatica, speriamo sia contagiosa per coinvolgere tanti insieme a noi, in fondo è tutta la numismatica che viene coinvolta in questi sogni che diventano poi progetti e poi splendide realtà, un brindisi per tutti noi ...e sognate ...forza....
    6 punti
  3. Ciao Mario, allora una copia prenotata e me la darete a Verona. Fà sempre piacere sentirsi ragazzi, a proposito Mario................sono diventato Nonno
    5 punti
  4. Bello, si, per me e' BELLO, semplicemente essere con voi. Ascoltarvi, a parlar di monete, varie monete, Milanesi, ma anche Napoletane, Comasche, Papali, addirittura Veneziane e Spagnole, per me è emozionante, ve ne sono grato. Ho seguito dall' inizio il tam tam numismatico per questo numero 1, trovare il nome, ma sopratutto, trovare gli articoli è stato un battito d' ali, un alito di vento e siamo arrivati a 50 pagine. Fatico ed esprimere quanto avrei da dirvi, mi viene un "Grazie amici", sì, un gruppo di amici con cui sentirsi affiatati. E' quello che mi fa sentire bene. Volevo ringraziare Mario, per la solita costanza e Antonio per la realizzazione materiale del volume. Tutti gli autori. Roberto
    4 punti
  5. frequentando questo gruppo mi sono immaginato ma Ambrosoli,Gnecchi ,Tribolati, sono tornati sotto un altro nome siete GRANDI
    4 punti
  6. Sembra quasi di assistere a quello che gli appassionati di montagna vissero negli anni '70 con l'esperienza del "Nuovo Mattino" All’inizio degli anni ’70 prese forma, prima a Torino, poi in altri ambienti alpinistici italiani, un modo nuovo di intendere le sfide che la montagna continuamente poneva agli alpinisti. Questo “movimento” torinese fu battezzato, più che altro in termini letterari e non certo in quel momento, il Nuovo Mattino Ecco mi auguro e auguri a tutti un 'nuovo mattino numismatico ' per Milano ...☺️
    3 punti
  7. Grazie a te Antonio, sono stato contento di aver partecipato a questa iniziativa, mi auguro che sia l'inizio di una lunga raccolta di interessanti pubblicazioni....... Daniele
    3 punti
  8. Grazie Antonio, collaborare alla nascita di questa nuova rivista mi rende orgoglioso, mi sento ancora più orgoglioso appartenere a questo fantastico gruppo di Amici. I complimenti vanno prima di tutto a voi.
    3 punti
  9. Non c'è nessun problema. Non sono permaloso e ho le spalle grosse. Sono consapevole che in un forum, a volte, si fraintenda quello che si scrive. Qui nel forum siamo in tanti e vediamo, tante volte, la stessa cosa sotto luci diverse. Quello che cerchiamo, oltre a coltivare la nostra passione, è aiutare, nel limite del possibile, quelli che si affacciano per la prima volta alla numismatica. Cerchiamo, sempre se possibile, di far risparmiare qualcosa negli acquisti e di individuare qualche falso spacciato per rarità. Non sono anziano, ho "solo " 57 anni, ma sono 40 anni che ci provo a masticare numismatica. Sono da più di 11 anni iscritto al forum, e mi creda, quello che ho imparato qui, è difficile trovarlo sui libri di testo. Non mi riferisco alle nozioni, ma al calore e alla passione che trasuda dalle risposte degli utenti. Chiedo a te (qui nel forum siamo una famiglia) di rimanere, io oramai ho messo radici. Buona giornata. Graziano
    3 punti
  10. Non capisco: è tutta la mattina che mia moglie è nevrotica.......
    3 punti
  11. Poi..alcuni interventi: Davide Fabrizi, che presenta il nostro articolo, lasciandomi senza parole... poi Fabrizio Arpaia@layer1986 che presenta il suo ottimo articolo sull'origine del Sebeto ed, infine, Claudio Capitini@claudioc47, autore di un interessantissimo articolo intitolato " Analisi Monetale al microscopio".. Per coloro i quali fossero interessati all'acquisto del Quaderno ( prezzo €. 10.00,oltre eventuali spese di spedizione) lascio la mail: [email protected] Saluti Eliodoro
    3 punti
  12. Sono tornato oggi dopo una lunga assenza a riguardare alcune monete del vecchio, ma pur sempre interessante, sito del Museo della Zecca, e sono rimasto basito. Completamente aggiornato! E' stata messa online l'intera collezione del Museo con ottime foto e corredata di schede tecniche. Sapevo del rimaneggiamento e della temporanea traslazione del museo stesso in una località fuori Roma non molto accessibile, sapevo della nuova sistemazione del museo e della recente inaugurazione con l'intervento delle autorità, ma non mi aspettavo questa graditissima sorpresa. E non solo le monete (ben 498 monete, alcune preunitarie, in gran parte Savoia e per lo più di V.E. III, ma anche moltissime della Repubblica con Prove e Progetti finora solo conosciuti per "sentito dire) ma anche conii, modelli, cere, medaglie ... Ben consapevole dei problemi che vi sono stati (dal passaggio della Finanza, ai sigilli apposti alle bacheche da cui risultavano mancanti alcune ben note monete ... sul forum se n'è discusso a lungo) mi è parsa una bella notizia che fa da contraltare ad altre meno felici. Purtroppo le monete mancanti non sono ritornate (5 Lire del 1901, varie prove, progetti, monete campione, le 100 lire del 1937, le 20 lire granchio, ...), e vi sono alcuni vuoti inquietanti tappati con un circolo nero centrato da un punto di domanda: ma essenziale è che la catalogazione sia avvenuta e che le foto delle monete (e le loro schede) siano a disposizione di tutti gli appassionati (per quanto coperte da copyright). Se ne potrà parlare, a lungo spero. http://www.museozecca.ipzs.it/collezione/monete/home.html
    2 punti
  13. Quando l'ho visto sono rimasto senza parole... ho rischiato di vendere un rene per averlo ma mi è andata bene! :-) Nonostante venga da eBay non ho mai visto nulla di così bello! Che ne dite? Con questo ho quasi raggiunto la pace dei sensi numismatici (seee... ma a chi la racconto? :-D)! OBVERSE: Laureate head of Maxentius facing right, IMP C MAXENTIUS P F AVG. REVERSE: CONSERV VRB SVAE, Tetrastyle temple containing Roma seated left Maxentius stg. r., wearing military attire, his foot on captive, receiving globe from the goddess and holding sceptre in left, wolf and twins in pediment of temple. Mint mark A Q followed by officina mark in ex. (Aquileia, AD 309-10) RIC: vi, p. 325. SEAR: 14992. DIAMETER: 28 mm. WEIGHT: 9.5 g. Ciao! TWF
    2 punti
  14. vi propongo una piccola grande rarità, e spero di stimolare il vostro interesse e la vostra curiosità.... la moneta in oggetto, che è UNICA, e presenta 3 passaggi in asta 1 - Vecchi 5, 5 March 1997, 1183 2 - Stack’s, 12 January 2009, 3179 3 - Nomos 2, Lot: 228 dalla foto si apprezza anche una pulizia generale tra il secondo e il terzo passaggio Stack’s, 12 January 2009, 3179 Nomos 2, Lot: 228
    2 punti
  15. 2 punti
  16. Complimenti a Quelli del Cordusio per la nuova rivista. Una copia per me ritiro a Parma o Verona,non so dov'è i savoiardi mi portano. Blaise
    2 punti
  17. Grazie Bruno soprattutto per il ragazzi, il fatto e' che qui i ragazzi ci sono veramente, hanno scritto due per la prima volta, altri arriveranno perché sono pronti, per la distribuzione la sua sede naturale e' il Cordusio la domenica, sarà dato anche a pranzo ai due convegni che abbiamo ritenuto più rappresentativi e frequentati, cioè Parma e poi Verona, magari questa può essere l'occasione... Dopo Verona verrà messo on line a disposizione di tutti e ognuno potrà poi scaricarlo...
    2 punti
  18. Bravi ragazzi, andate avanti e non mollare mai, grazie. Chiaramente mi metto in coda per avere la copia. Attendo istruzioni.
    2 punti
  19. Da membro del gruppo ho assistito con gioia ed entusiasmo alla nascita di questa creatura, non ho collaborato direttamente (ma ci sarà tempo x farlo).... sono rimasto stupito dalla 'facilità ' con cui si sono susseguiti contributi ed idee spunti e riflessioni. Siamo una forza una grande forza, e questo è solo l'inizio. Grazie a tutti .
    2 punti
  20. Complimenti a tutti GRANDISSIMI!!!! Ah.... per ricevere una copia come si fa?
    2 punti
  21. 2 punti
  22. Ciao @morellino , dopo la presunta F si vede prima del punto un residuo di metallo in rilievo tra questo carattere e il punto, per me è una E venuta male, capitava infatti che i conii dopo aver lavorato parecchio potevano avere tra i caratteri in incuso tracce di metallo che intasavano poi i rilievi. Di conseguenza questi pezzetti o polveri di metallo fanno apparire questi rilievi come errori di punzonatura.
    2 punti
  23. si ieri sera non lo avevo specificato ma l'avrei postata oggi... Ecco il risultato, i piccoli graffi che si vedono erano già presenti poichè ho eseguito l'operazione con la massima delicatezza e per il tempo strettamente necessario a rimuovere colla e spugna.
    2 punti
  24. Salve a tutti. La moneta è proprio quella indicata giustamente da @dareios it. Per l'anno, secondo me si tratta del 1680 (vedo la parte superiore della cifra 8 sotto il busto) coniato a martello, giudicando dallo stile della croce, la quale poi muterà stile nel corso di quello stesso anno con l'introduzione del bilanciere. Per un confronto, nei nostri Cataloghi la si trova raffigurata al cod. W-C2/1-5: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-C2/1
    2 punti
  25. Scusa babelone, mi spieghereresti il tono della tua risposta? Sei stato anche ringraziato con inoltre un "mi piace". È poi lecito chiedere pareri anche ad altri o no? Cerchiamo di evitare polemiche per niente... Grazie Skuby
    2 punti
  26. Posto con piacere questo articolo trovato sul web, spero sia spunto di interesse e di discussione. La monetazione di Messina: brevi cenni Dai Greci ai Romani, dai Normanni agli Spagnoli Messina vanta una ricca e duratura esperienza di zecca monetale. Le prime monete (525 a.C.), dracme e frazioni in argento con un delfino che nuota all’interno del porto, furono battute da Zancle, antico nome della città derivante da zanclon/‘falce’, con riferimento al porto falcato. Da sempre la città dello Stretto era stata in contatto col Mediterraneo orientale e l’importante funzione portuale si rifletté sulle sue monete. Più tardi, in un’ottica orientata all’espansionismo e all’affermazione locale, Anassila di Reggio, impadronitosi di Zancle con l’aiuto di Messeni, ne mutò il nome in Messana e coniò a nome delle due città dello Stretto monete con i medesimi tipi: dapprima con testa di leone e sul rovescio testa di vitello, poi i tetradrammi con biga di mule e lepre. Si trattava della prima esperienza di moneta unica che, come l’euro attuale, rinsaldava - mediante vantaggi economici - i legami politici all’interno del regno di Anassila. La biga celebrava la vittoria del tiranno ad Olimpia, ma il mulo – nato dall’unione di cavalla e asino – simboleggiava l’unione tra due popoli diversi, i vecchi Zanclei e i colonizzatori Messeni. Nel corso del V sec. a.C., l’importanza dell’area dello Stretto è documentata, a Messana, dalla coniazione della prima moneta in oro della Sicilia (450 a.C. ca), come pure dall’abbondante afflusso di valuta straniera, soprattutto ateniese, indizio della vitalità dei traffici commerciali e del pagamento di dazi e pedaggi portuali. Coinvolta negli avvenimenti militari della guerra del Peloponneso, fra 420 e 405 a.C. Messina sperimenta una grande stagione di fioritura artistica e orgoglio civico. Sui tetradrammi compare Messana, personificazione della città, alla guida della biga di mule; al rovescio un giovane Pan seduto su roccia trattiene una lepre. La caccia alla lepre era una pratica riservata ai più giovani, il cui successo dipendeva dalla velocità delle gambe. Il dio, che aveva catturato una lepre viva, era un modello di abilità e coraggio che la città proponeva alla sua gioventù. Ai medesimi anni si data la ricca serie con testa di Peloriás, la “Gigantessa”, personificazione di Capo Peloro, cui si accompagna Pheraimon, il mitico “condottiero” figlio di Eolo e signore della costa settentrionale della Sicilia. Nelle due figure è possibile riconoscere i modelli ancestrali dei popolari Giganti Mata e Grifone, cui ancora oggi i Messinesi attribuiscono il ruolo di fondatori e protettori della loro città. ZANKLE: Dracma d’argento, 525-494 a.C.: D/ Delfino entro la falce del porto. R/ Pianta di edificio, all’interno conchiglia. MESSANA: Tetradrammo d’argento, 410 a.C. ca: D/ Biga di mule (apene) al passo guidata dalla dea Messana; in alto, Nike che la incorona; in esergo, due delfini affrontati; R/ Lepre in corsa, in basso spiga in alto colomba. MESSANION sotto la linea di esergo. Ambita e sfruttata da molti per la posizione strategica che consentiva il controllo di due mari, nei secoli successivi Messana non godrà più del ruolo economico sperimentato nel V sec. a.C., in cui per volume di emissioni era stata seconda soltanto a Siracusa. Occupata nel 285 a.C. da mercenari Mamertini, la città diviene ben presto la porta di accesso di Roma alla conquista della Sicilia. Le monete mamertine, coniate in bronzo e dotate nel tempo di segni di valore e pesi analoghi a quelli romani, appartengono agli anni delle guerre puniche e servono a pagare le spese quotidiane delle guarnigioni presenti nell’isola. Su di esse ricompare il guerriero Pheraimon, ma si adottano anche tipi derivati dai maggiori regni ellenistici. La zecca batte moneta anche a nome di Roma: studi recenti localizzano a Messana gli aurei con Marte/aquila ritenuti battuti nella zecca dell’Urbe. Con Roma signora della Sicilia, Messana non batte più moneta a nome proprio; negli anni 45-40 a.C. sembra funzionare come zecca di Sesto Pompeo “Prefetto della flotta romana e dei litorali”. Per tutta l’età imperiale a Messana circolerà solo la moneta proveniente dalle zecche imperiali o dalle province romane. All’arrivo dei Bizantini in Sicilia (535 d.C.) il ruolo di Messina, ridotta ad avamposto militare senza particolare importanza, appare piuttosto secondario. MESSANA MAMERTINA: Bronzo, 215 a.C. ca. D/ Testa di Zeus; R/ Pheraimon all’attacco, a destra lettera P(entonchion) La città entra nella fase medievale solo al tempo della conquista normanna (1060): la felice posizione geografica e il porto naturale ne favoriscono lo sviluppo. Anche se forse la zecca era già stata attiva sotto gli Arabi, è con Ruggero d’Altavilla (1130-1154) che iniziano le emissioni della città in oro e rame con il nome MASÎNI e l’indicazione degli anni 1145 e 1151, affiancandosi a quelle di Palermo in oro e argento anch’esse con doppia iscrizione in arabo e greco. La conquista dell’isola - ad opera di Enrico VI (1194) - segnò l’avvio della dominazione sveva. La zecca peloritana, unica tra quelle siciliane, continuò a battere tarì d’oro e, forse, a coniare anche i denari di mistura, con i quali la Sicilia s’inserì in un trend monetario europeo che coinvolgeva anche l’Italia meridionale. Durante il regno di Federico II (1197-1250) viene introdotta una nuova moneta d’oro, l’augustale, multiplo del tarì e ispirato nell’iconografia alle monete dell’antico Impero romano. Il sovrano vi compariva coronato d’alloro insieme all’aquila imperiale: l’emissione della nuova moneta fu affidata soltanto a Messina e a Brindisi. Ruggero II (1102-1154), follaro di rame: D/ busto frontale della Vergine con Bambino; R/ REX/.W. In caratteri cufici: duriba bi-madinat Masina sanata 550 (Coniato a Messina l’anno 550) La lunga fase delle crociate e l’apertura dei mercati mediterranei assicurarono lo sviluppo economico e un vistoso incremento demografico; l’attività della zecca messinese divenne di conseguenza imponente. Nella città peloritana l’ordine dei Templari aprì la banca che rilasciava lettere di credito, precorritrici delle nostre “carte”, che consentivano di viaggiare con poco denaro e di riscuotere all’arrivo il denaro versato in precedenza. Durante la lunga fase della dominazione aragonese (1282-1412) la graduale formazione di un patriziato messinese e l’intensa vita commerciale contribuirono a rafforzare la ricchezza e il prestigio economico e politico della città, codificandone il ruolo di zecca regia. Sebbene nel 1357 Ludovico e Giovanna avessero promulgato la nuova carta dei diritti di Messina, rilanciando l’attività della zecca e del locale arsenale, il privilegio di coniazione dovette essere riconfermato più volte dietro l’esborso di pesanti somme. Carlo I d’Angiò (1266-1285), ‘saluto’ d’oro (zecca di Napoli): D/ Stemma della casa d’Angiò; R/ L’Annunciazione. Nel corso del ‘400 e agli inizi del ‘500, a fronte della perdita della libertà politica sotto la monarchia spagnola, Messina viene comunque proiettata in una dimensione mediterranea, divenendo luogo di incontro di mercanti e di intellettuali. La coltura e il commercio della seta e dello zucchero contribuiscono a favorire la mobilità sociale consentendo ai populares di divenire parte integrante del ceto dirigente. La zecca di Messina opera adesso come un moderno stabilimento, bene organizzato e con una crescente attività. Se negli anni 1414-1415 lo zecchiere Francesco Campulo aveva coniato 3.900.000 denari, venti anni più tardi la produzione era arrivata a 23.500.000 pezzi. Una produzione così intensa non dipendeva dalle esigenze economiche dell’isola quanto dai numerosi donativi che bisognava pagare agli Spagnoli. Tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo il lento declino di quella monarchia influenza anche la Sicilia. A Messina, per far fronte al fabbisogno monetale, si battono piccole monete in argento da tre cinquine e mezzo carlino, ma ben presto non si coniano più monete d’oro né scudi d’argento. Dal 1621 con Filippo IV, il declino della Spagna diviene inarrestabile. La fortissima pressione fiscale porta allo scoppio di varie rivolte nel Meridione, tra le quali quella di Messina del 1674, la cui repressione comporta la perdita del privilegio di zecca regia. Si chiudeva così il periodo aureo dell’economia messinese, anche a seguito della contrazione del commercio della seta, asse portante dell’economia peloritana, per quanto il porto rimanesse nevralgico per i traffici mediterranei. Filippo IV (1621-1665) Quattro tarì d’argento: D/ Ritratto del sovrano; R/ Aquila araldica.
    1 punto
  27. Premetto che sto aprendo un Post gia’ in precedenza parzialmente trattato ma non in modo particolarmente approfondito , non ricordo se in questa sezione o in altra . Vorrei in questa discussione discutere con voi i pro e i contro a favore di una ipotesi o di un’ altra , insomma sentire i vostri pareri per tentare di giungere o almeno di avvicinarsi al possibile significato allegorico di questa particolare iconografia presente in alcune monete chiamate di Consacrazione , che vado ad illustrare . Il titolo del Post si riferisce a quelle particolari monete chiamate di Consacrazione post mortem di un Imperatore che recano al rovescio quella iconografia che sembra raffigurare un famoso Monumento , in seguito vedremo quale , oppure , secondo le piu’ accreditate ipotesi , semplicemente una ben arricchita Pira funebre . Questo non vuol dire mettere in discussione chi e’ ben piu’ preparato di me e professionista in campo numismatico , ma soltanto esprimere un parere e da questo ricevere un convincimento su quanto questa iconografia a livello ufficiale rappresenta . Credo infatti che tutti i libri e cataloghi di numismatica siano orientati a identificare quella costruzione come una meravigliosamente addobbata Pira funebre , sopra la quale gli Imperatori defunti , idealizzati in quadriga trionfale , venivano cremati ; se realmente questo e’ cio’ che rappresenta , tutto sembrerebbe un enorme spreco di materiali ; costruzione , festoni , statue disposte nei piani e per ultimo la quadriga in cima , il tutto in legno ? perche’ se tutto questo rappresentasse una Pira sarebbe stato composto di materiale infiammabile ; difficilissimo infine riconoscere in questa costruzione incenerita dopo la combustione , le ceneri di un uomo . Inoltre si andrebbe palesemente contro i testi ed i ritrovamenti archeologici , i quali confermano il fatto che gli Imperatori romani dopo la morte e almeno fino al II secolo venivano cremati in costruzioni in marmo a loro riservate e recintati intorno , chiamati Ustrini , dei quali sono ben noti quelli di Augusto , di Antonino Pio e di Marco Aurelio , tutti nel Campo Marzio . Se non sbaglio , questa particolare iconografia monetale della Consacrazione , inizia con Antonino Pio per terminare nel medio tardo Impero . Ma allora se questa particolare iconografia , in teoria ed escludendo a priori una fantomatica allegoria , non rappresentasse una Pira , che altro potrebbe rappresentare se non un Monumento ? Personalmente ho sempre ritenuto , ma la mia ipotesi conta poco o nulla per questo vorrei sentire i vostri pareri , che queste monete con la Pira in realta’ rappresentino il Mausoleo di Adriano ; ma oltre alle ipotesi servono naturalmente le prove per dimostrare una teoria e queste sono purtroppo piuttosto labili ma con una base minima di partenza che permette questa discussione . Come prima “prova” potrebbe essere quella che spiegherebbe il perche’ queste monete iniziano a presentare questa iconografia solo ad iniziare da Antonino Pio (?) il secondo Imperatore dopo Adriano ad essere sepolto in questo Mausoleo ; una seconda “prova” potrebbe essere quella della forma geometrica a “castello” ornato di festoni alla base e di statue nei diversi piani per finire con la quadriga nell’ attico , come risulterebbe da diverse ricostruzioni del Mausoleo di Adriano ; terza “prova” , forse quella piu’ valida , anche se monca di alcuni particolari importanti della costruzione , e’ la testimonianza di chi lo vide personalmente ancora nella interezza della costruzione , cioe’ Procopio di Cesarea , che nella sua opera : La Guerra Gotica ce lo descrive nella sua maestosita’ come si presentava ancora nella prima meta’ del VI secolo . Leggiamo le sue righe a proposito del Mausoleo di Adriano tratte dalla preziosa testimonianza diretta di Procopio che lo vide di persona , righe tratte da : La guerra gotica , Libro I , Tomo XXII : “ Intanto un altro attacco dei Goti contro la Porta Aurelia ebbe luogo nel modo seguente . A un tiro di pietra dalle mura (di Aureliano) trovasi fuori della Porta Aurelia la Tomba di Adriano , imperatore dei Romani ; opera cospicua poiche’ e’ costruita di marmo Pario (marmo bianco a grana finissima) e le pietre sono tra loro connesse senza altro di mezzo . Ha quattro lati eguali , larghi ciascuno circa un tiro di pietra (circa 75 metri , forse piu’) e alti piu’ che le mura della Citta’ (tra i 12 / 15 metri) . In cima (qui purtroppo Procopio non spiega cosa intendesse per “cima” , se sopra la base oppure in cima al tamburo centrale ornato ai lati di statue ?) ai lati vi stanno mirabili statue di marmo di uomini a cavallo . Questo sepolcro gli antichi (poiche’ pareva come una fortezza attigua alla citta’) congiunsero con le mura cingendolo di due muraglie che vanno ad esso partendosi dalla cinta , talche’ ha l’ apparenza di un alta torre (testimonianza importante per la nostra ricerca) posta a difesa di quella Porta . Era dunque questa una assai adatta fortezza a custodia della quale Belisario aveva posto Costantino “ A seguito dell’ assedio dei Goti al Mausoleo , presidiato dai Romani , che tentavano la scalata delle mura tramite lunghe scale , Procopio cosi’ prosegue : “Per un poco i Romani furono sgomenti non avendo speranza di trovar difesa che li salvasse ; ma poscia di comune avviso spezzarono la massima parte delle statue che erano assai grandi e sollevate con ambo le mani quelle grandissime pietre , scagliandole sul capo dei nemici e quelli cosi’ colpiti ritiraronsi……..e cosi’ la Porta Aurelia fu messa al sicuro” . Da questa testimonianza diretta di Procopio purtroppo salta subito all’occhio la mancanza di qualsiasi cenno su cosa fosse presente in cima al Mausoleo e cosa ci fosse sopra il grande basamento a pianta quadrata , probabilmente la “Torre” di cui parla Procopio , cioe’ il Cilindro centrale che osserviamo ancora oggi pur senza la completezza antica che lo circondava oltre alle statue ma non ci dice se fossero presenti dei piani sopra la base del Mausoleo o solo il cilindro centrale con in cima la Quadriga di Adriano oppure la Pigna con i Pavoni , o altra scultura ; conoscendo l’ accuratezza e l’ onesta’ descrittiva di Procopio , si puo’ supporre che alla sua epoca di testimone oculare dei fatti narrati , la scultura in bronzo che in alto ornava il Mausoleo fosse gia’ stata rimossa per ricavarne metallo , fusa e riutilizzata per altri usi , improbabile invece che la Pigna appartenesse all’ attico del Mausoleo , probabilmente questa ornava qualche fontana di Roma . Concludendo , queste tre ipotesi sembrerebbero avallare la teoria che l’ iconografia che e’ rappresentata in queste monete non sia una semplice Pira , ma qualcosa d’ altro . A sfavore pero’ di queste “prove” descritte , si potrebbe obiettare che l’ ultimo Imperatore ad essere sicuramente sepolto nel Mausoleo di Adriano fu Caracalla e con cio’ non si spiegherebbe il perche’ questa iconografia continui ad essere rappresentata anche in monete successive a questo Imperatore , come ad esempio nel caso di Julia Maesa o Claudio II , dove in uno splendido Sesterzio a nome Maesa , al rovescio e’ rappresentato quello che in effetti sembra una “Pira” con al centro della costruzione il letto funebre di Maesa e sull’ attico a fianco della quadriga due bracieri ardenti , pero’ questa moneta potrebbe anche dimostrare che il Mausoleo continuo’ ad essere utilizzato per deposizioni di Imperatori posteriori a Caracalla . Questa iconografia monetale , pero' non fu utilizzata per tutti gli Imperatori successivi a Caracalla ma solo per alcuni , che si volesse “premiare idealmente” qualche Imperatore degno , teoricamente , di essere sepolto nel Mausoleo degli Antonini ? come ad esempio Claudio II , la cui moneta e' rappresentata in foto ? non lo sappiamo . Se volessimo fare un paragone tra i due disegni in foto che rappresentano una possibile ricostruzione del Mausoleo di Adriano realizzati in base alla descrizione di Procopio e con i pochi resti attuali di epoca romana , confrontandoli con una moneta in foto ad esempio di Antonino Pio , risulterebbe piuttosto difficile pensare ad una Pira piuttosto che ad una rappresentazione seppur schematica del Mausoleo di Adriano . Dimenticavo una quarta "Prova" . Un' altra ipotesi a favore del Mausoleo di Adriano e' quella che riguarda la costanza e la ripetitivita' sempre uguale attraverso i secoli , con la quale questa supposta "Pira" viene raffigurata nella iconografia di alcune monete di Consacrazione ; tranne alcune semplificazioni della "Pira" del basso Impero dovute forse alla scarsezza tecnica degli incisori dell' epoca o al poco spazio disponibile nei ridotti tondelli del periodo che permettesse di inserire i particolari piu' minuti della costruzione . Nel raro Sesterzio di Faustina in foto , moglie di Antonino Pio , una diversa rappresentazione della Pira o del Mausoleo di Adriano , forse in una prima bozza di conio , poi abbandonato , nel quale Faustina fu sepolta prima del marito . Il Sesterzio di Julia Maesa con la magnifica “Pira” Sesterzio di Antonino Pio con la "Pira" Antoniniano di Claudio II con la “Pira” Un Sesterzio di Valeriano II con la "Pira" Un Sesterzio di Lucio Vero con la "Pira" Due ricostruzioni del Mausoleo di Adriano Seguono in basso in foto gli scavi dell’ Ustrino di Augusto eseguiti negli anni 1928/41 , nella stessa foto in alto i ruderi del Mausoleo di Augusto prossimi all’ Ustrino . Attendo , se vorrete , qualche vostro parere in merito alla questione , supportato possibilmente da qualche “prova”
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  28. Figurati, niente di grave . E si , fu una bella asta , avevo 28 anni e fu uno dei primi fine settimana insieme a quella ragazza che oggi è mia moglie .
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  29. Il fitzwilliam hai guardato? http://webapps.fitzmuseum.cam.ac.uk/explorer/index.php?qu=Faustina+OR+Maker%3AFaustina+AND+Maker%3AII&Oop=OR&Fma=&Fpp=&Fmt=&Fob=&Fds=&Fdst=AD&Fde=&Fdet=AD&Oaa=true&Oat=true&do=Search&size=10&dti=text Da smartphone mi dà 168 risultati
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  30. @Logora, è un bell'esemplare di centesimo con lettere ribattute. Mi sembra che sia anche un "4 accostato allo 0" (1904) Su queste piccole monetine è facile trovare questi "difetti"... un saluto
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  31. Nella speranza di stimolare altri collezionisti condivido l'ultimo arrivo, un bel distintivo stampato della "Società cuochi e camerieri di Modena".
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  32. Potresti provare il Boston Museum Fine Arts e la Biblioteque National de France. Hanno raccolte enormi e penso siano ben forniti anche di romane (io però li consulto specialmente per le greche, quindi potrei sbagliare).
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  33. http://www.lamoneta.it/topic/156712-600-kg-di-monete-divise-in-19-anfore-ritrovamento-spagnolo/
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  34. Grazie a tutti, amici, e non arrabbiamoci tra noi: sarebbe una guerra tra poveri. I veri str..., quelli che ci fanno incazzare davvero, non sono iscritti su questo forum e non si occupano certo di monete, di cose antiche e di cultura...
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  35. Tranquillo, per una volta concordo.....
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  36. Salve Legio II Italica, mi intrometto solo per dire che ho letto con grande interesse questa teoria, ed è superfluo aggiungere che, da novellina in materia, di argomenti contrari non riesco a trovarne... Diciamo proprio che mi ha convinta! Sicuramente l'ipotesi della pira (in quanto interpretazione ufficiale) si basa anch'essa su argomenti convincenti, e adesso sono anch'io molto curiosa di conoscerli, se non altro per ragionarci un po' sopra Grazie per questo spunto di riflessione, buona giornata!
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  37. Per le falsificazioni, l'ho letto sul Chimienti 2009, dove ci sono anche foto della moneta con contromarca e dei falsi. Pare che vi sia stata un'invasione di falsi proprio nel 1666 e che avessero proprio quel millesimo. Venne quindi deciso di ritirarle tutte con urgenza. Di conseguenza per il 1666 ci sono quelle non contromarcate (sfuggite al ritiro), quelle contromarcate (con lo stesso giglio postato qui) e i falsi d'epoca. Immagino che i falsi d'epoca siano molto rari, mai visto uno. Le altre sono comuni. La notizia originale non so da dove provenga. Ma immagino che ci siano fonti ufficiali.
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  38. bello il titolo bellissima la moneta
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  40. Concorda tutto per un sestino. La foto non consente una precisa classificazione, io opterei per questo, ma poco cambia rispetto a quanto già segnalato da @matteo95 .
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  41. Salve. Secondo me, si tratta di questa moneta: Sicilia. Muhammad ibn 'Abbad, Emiro ribelle, verso il 1220 ca. Denaro in mistura della zecca di Entella (?). D/ Legenda araba su tre righe: Muhammad ibn // 'Abbad amir // al-muslimin. R/ Legenda araba su tre righe, interpretabile come: Non c'è Dio all'infuori di Dio. Muhammad è il Profeta di Allah. Rif.: MEC 14, p. 667, n° 574-575. Moneta rara, ma soprattutto carica di storia: Nella Sicilia occidentale, Entella, unitamente a Iato, fu il centro della rivolta dell'emiro Muhammad ibn 'Abbad, che si oppose all'autorità di Federico II di Svevia tra il 1220 ed il 1222. Lo stato musulmano sopravvissuto all'epoca in Sicilia si estendeva nella valle che si trova tra Palermo e Trapani. La rivolta iniziò già dai tempi dell'ultimo re normanno di Sicilia, Tancredi d'Altavilla, e si protrasse fino all'avvento di Federico II. I ribelli arabi erano aiutati ed incoraggiati anche dagli emiri dell'Africa settentrionale. Nel 1220 Muhammad ibn 'Abbad, chiamato anche Benaveth o Mirabetto, iniziò a coniare moneta propria, in mistura, con legende arabe in aperta contrapposizione al potere di Federico II sull'isola. La ribellione fu soffocata nel sangue da Federico II che assediò Iato e la espugnò dopo due mesi di assedio. Catturò Muhammad ibn 'Abbad e lo condannò a morte. Nel 1223, lo stesso sovrano deportò gran parte della popolazione musulmana siciliana nei pressi di Lucera, in Puglia: la comunità fu stanziata in un'apposita cittadina dove poteva essere controllata più agevolmente dal potere centrale. Le rivolte arabe in Sicilia, però, non cessarono fino al 1246. I denari di Muhammad circolarono in un'area piuttosto circoscritta, ascrivibile ai territori controllati dall'emiro ribelle negli anni subito precedenti la sua caduta. I pezzi, però, continuarono a circolare ancora per qualche tempo anche dopo la sua morte in vaste zone della Sicilia montuosa, rifugio dei suoi seguaci ribelli. Le sue monete, cosa non comune per la monetazione araba, non recano l'indicazione della zecca emittente. Ci sono varie immagini di questa moneta che si possono reperire in rete per fare dei confronti. Ne riporto alcune a titolo di esempio, poi ce ne sono molte altre che puoi trovare agevolmente anche tu facendo un semplice giro su qualsiasi motore di ricerca: Ex LAC 54, lotto 327. Ex Artemide XLIV, lotto 372. Ex Artemide 13E, lotto 13512.
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  42. 3 Cavalli di Carlo II della zecca di Napoli. Non riesco ad identificare la data. Sui 15 euro il suo valore.
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  43. Forse è il caso di cambiare il titolo della discussione in: 50 lire 1951 per me BB
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  44. Ciao e benvenuto, come tu stesso hai detto hanno invertito il tondello centrale, non è quindi ne un errore e ne falsa, è solo una burla!
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  45. Fueg fa delle considerazioni sullo stile... facendo vari confronti con Leone III, con la monetazione Beneventana etc, e, ribadisco, devo ancora avere il piacere di leggere con attenzione le pagine 158 e 159 di The coins of independent Lordships in Campania nel frattempo... ditemi un po' la vostra
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  46. Carlino da 10 Grana 1798 1° Tipo Regno di Napoli (1) .
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  47. 5 lire 1817 T Regno di Sardegna Vittorio Emanuele I 1802-1821 Un'altra delle mie preferite.
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