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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/18/17 in tutte le aree
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Buona sera a tutti i "la monetiani"!! Porto a conoscenza, anche se è già stato comunicato tramite volantini già dall'ultimo Veronafil di novembre 2016, che si terrà a Venezia - Mestre un convegno numismatico nei giorni 18-19/03/2017 con i seguenti orari: sabato 18/03/2017 : ore 9.00 - 18.00 domenica 19/03/2017 : ore 9.00 - 12.30. Lo organizza il gruppo GTM (cioè Cavaliere, Cavicchi, Nasi, Palma). Il prossimo appuntamento del gruppo è quello di Bologna, i prossimi 24 e 25 febbraio presso l'Hotel Savoia Regency a Bologna, organizzato dal duo Cavicchi / Nasi, io mi sto occupando dell'organizzazione di questo di Venezia. Riprende quindi l'appuntamento veneziano, dopo qualche anno di interruzione e, devo dire l'onesta verità, la spinta a riprendere la devo molto al compianto Andrea Luise, titolare della casa d'Asta Nummus et Ars, recentemente mancato, che mi stimolò ad assumermi questo onere. Il mio desiderio è quello di cercare di creare (anzi ricreare) un appuntamento numismatico fisso in una delle città più affascinanti del mondo, nella speranza che diventi, con il tempo, sempre più significativo. Da parte mia e dei miei colleghi, ci metteremo tutto l'impegno possibile. Ovviamente aspettiamo una risposta anche dai tanti appassionati. In questa prima edizione non abbiamo avuto la possibilità di creare eventi collaterali, ma abbiamo già intrapreso contatti con l'Università Cà Foscari di Venezia per iniziare una collaborazione che sarà sicuramente proficua in tal senso nel futuro. Volevo solo segnalare, ma solo a titolo di cronaca, che sto già impegnandomi sul territorio (triangolo Padova, Venezia, Treviso) per far conoscere la numismatica ed il commercio numismatico nelle scuole, con lusinghieri risultati di interesse da parte dei giovani. Il convegno si terrà presso la struttura del Novotel, che si trova immediatamente a ridosso dell'uscita "Castellana" della Tangenziale di Mestre, quindi comodissimo da raggiungere in macchina. Vi è un ampio parcheggio esterno. Per chi arriva in treno, bisogna prendere la linea 2 a la linea H1. Per la lista dei partecipanti posso anticipare che hanno dato già la loro adesione, tra gli altri: 1) Bancostema di Walter Nasi 2) Eugubium di Andrea Cavicchi 3) Il Chiosco di Giacomo Valente 4) Numismatica Cavaliere 5) Numismatica Millelire di Lucio Raponi 6) Vittore Anoè. 7) Numismatica Tinia di Alessandro Vanni. Comunque cercherò di aggiornare la lista periodicamente. Per altre informazioni, sono a disposizione. VI ASPETTIAMO NUMEROSI!! Ad maiora Stefano Palma (alias "Sivis")5 punti
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Carissimi, intervengo per cercare di dare una differente visione di questa moneta, che a mio avviso è assolutamente falsa. Vi posto la moneta che ha fatto da capostipite ( l'host, foto 1 in basso, da Lanz 2005, e confronto con oggetto della discussione in alto, ex Kuenker 2015) per ottenere il conio moderno da cui sono stati ottenuti numerosi esemplari, di cui molti poi non aggiudicati e/o ritirati dalle varie case d'asta. (Nel titolo di ogni foto vedrete la casa d'aste e la data tutte successive alla Lanz 1) Il semicerchio che si vede nelle monete successive altro non è che il filo del bordo della moneta originaria ed originale, noterete la cesura netta proprio sul collo, lettere etc. nello stesso punto della Lanz. ( credo che Gionnysicily ne avesse intuito la incongruità almeno in parte). Se avrete pazienza potrete confrontare numerosi altri punti che confermano la falsità di tutti gli altri esemplari , in particolare e a dispetto di diverse centrature non avrete mai un pezzettino in più di legenda sia del diritto che del rovescio rispetto alla Numero Uno Oltre alla già accennata tagliatura sotto la testa di M. Antonio, la tagliatura delle legenda sopra la testa di Cleopatra ....anche altre mille dettagli, non lasciano scampo, a voi il sottile piacere intellettuale di scoprirli... Penso che sia importante studiare a fondo questa serie qui presentata, anche per capire i metodi usati e i limiti ( per ora ) di certa produzione. Un cordiale saluto, Enrico P.S. Che siamo impestati di falsi si sapeva, ma che fosse così chiaro come dopo questa serie... tra l'altro parlando proprio del denario di Marc'Antonio e Cleopatra non è l'unico falso ingannevole che esiste, ma questa è un'altra storia... P-P-S- In totale un originale ( speriamo !) e 8 falsi, e chissà quanti altri in giro nelle collezioni !5 punti
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E' con immenso piacere che annuncio, in qualità di portavoce del gruppo, la pubblicazione del primo numero de Il Gazzettino di Quelli del Cordusio. Cinquanta pagine in formato A4 b/n di riflessioni, articoli tecnici, recensioni, news; è una pubblicazione per tutti: collezionisti, studiosi, curiosi... La distribuzione avverrà prima in formato cartaceo presso il mercatino del Cordusio ed i convegni di Parma e Verona, quindi pubblicheremo il Gazzettino in formato digitale per raggiungere una platea ancora più vasta di potenziali interessati. Come gruppo sentivamo - e vedevamo intorno a noi - la necessità di una pubblicazione a carattere fortemente divulgativo, interessante per i numismatici più "navigati" ma che soprattutto interessasse il pubblico dei giovani numismatici (dove "giovani" non intende solamente il freddo dato anagrafico ma anche chi - pur avendo una certa età - è appena entrato nel nostro mondo). Quindi eccoci qua con il nostro Gazzettino, un prodotto di facile approccio e di agile lettura. Vorrei ringraziare tutti i membri di Quelli del Cordusio per il loro supporto, per l'approvazione di questo progetto che è passato dall'immaginazione di alcuni di noi alla dimensione "reale" in meno di due mesi; infatti il brindisi inaugurale fu fatto il 18 dicembre scorso. Un traguardo non da poco, ma quando c'è la voglia di fare... Un grazie in particolare va a chi con la collaborazione ha reso così vario e ricco questo primo numero: @dabbene @eracle62 @Parpajola @Dave95 @aleale @DARECTASAPERE @rongom @magdi. Complimenti a tutti loro ed in particolare a Davide (dave95) ed Alessandro (aleale) che hanno avuto qui sul Gazzettino il loro debutto come Autori. Il gazzettino è aperto a tutti gli Autori, appartenenti o meno a Quelli del Cordusio (ovviamente però in ogni numero ci sarà una maggioranza di contributi redatti da membri del gruppo stesso), quindi se avete un articolo, una riflessione numismatica, una recensione inviate tutto a [email protected] . Un caro saluto, Antonio Rimoldi3 punti
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Cari Lamonetiani, come promesso, in occasione del cinquantenario della mia collezione, voglio condividere con Voi la gioia di un altro bel "rametto" in buona conservazione. Spero possa trovare lo stesso apprezzamento del 4 bese del 1909 postato qualche giorno fa.3 punti
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Ricordo che ne abbiamo parlato di questo esemplare ma se non sbaglio non siamo arrivati a conclusioni definitive. Riguardandolo ora, la mia impressione è che si tratti di un denaro tosato all'epoca e che le mancanze di metallo siano avvenute successivamente per altri motivi. La forma particolare del monogramma potrebbe essere dovuta a schiacciatura o disturbo di conio. Non mi convince l'ipotesi della riduzione della moneta sul piede della mezzaglia. Infatti, la tipologia non corrisponde con quella canonica del mezzo denaro che ricalca invece quella di Enrico V con monogramma piccolo. A meno che come teorizzato da @margheludo in altra discussione il "magheggio" sia avvenuto ai nostri tempi. Interpretazioni alternative? Saluti3 punti
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l'ultima prova che credo confermi quanto detto da vitellio, la crepa tra i capelli di Cleopatra, che è riprodotta più o meno bene in tutti gli esemplari.3 punti
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Ciao a tutti. Complimenti per l'ottima iniziativa, che dimostra come abbiate interpretato la Numismatica nel senso più virtuoso, che è quello di creare una "squadra" di amici accomunati dalla stessa passione che non ha come unico obbiettivo quello di raccogliere e di compravendere monete, ma di lasciare anche (e forse, innanzitutto) testimonianze tangibili di studio, riflessione ed approfondimento numismatici. Ed è ciò, credo, a cui dovrebbe tendere qualunque Circolo numismatico. I migliori auguri, dunque, al Vostro prezioso "Gazzettino" con l'auspicio, un giorno, di poterVi inviare qualche modesto contributo. Saluti. Michele3 punti
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Ecco a voi il mio primo sesterzio di volusiano molto affascinante anche se abbastanza usurato ma ancora godibile mi sono fatto ammaliare dal retro molto interessante e piacevole. Pesa 16.8g ed è un ric 253a iunoni martiali. Secondo voi che grado di rarità è questa moneta? Sicuramente non è molto comune. A voi i commenti2 punti
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In collezione (grazie @volesonensis): Francesco Dandolo (1329-1339) contraffazione del grosso2 punti
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A domani, non vedo l' ora di sfogliarlo... E sopratutto brindare con questo gruppo di persone magnifiche. Roberto2 punti
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...non ho proprio detto che è un falso....solo che ho dei dubbi . Molte volte ho visto proporre monete Napoletane, senza sigle o valori....molte volte in corrispondenza delle lettere o valore, si intravedeva proprio l'abrasione delle stesse...tipo la pubblica del 1789...2 punti
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non si puo' giungere ad un sicuro emittente... per es - questa non ha la stella a sin dopo il Francorum (stella) rex non si legge quasi nulla delle legende. e quello che si legge non è determinante per stabilire chi lo ha emesso nella prima immagine si legge "..DICTI " di - SIT* nOmEH* DnI* BEnEDICTVm " mentre nella seconda si legge " ...ORUM" di .... FRAnCORV* REX - posso buttarla l' in base alla lunghezza della legenda -- forse Ludovicus di Luigi XI--- ma è solo una opinione2 punti
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Non credo sia una mezzaglia, penso anch'io a un difetto di coniazione probabilmente in una emissione non ufficiale, una imitativa con tondello ridotto, penso che su questi tondelli sia successo un po' di tutto ai suoi tempi, indubbiamente siamo nell'ennesima enigmatica emissione, concordo anche con @margheludoche il fenomeno fu probabilmente più vasto e grande di quanto forse noi stiamo pensando ...d'altronde per aver creato una discussione di questo tipo qui, qualcosa di enigmatico e complesso ci doveva essere stato ? ....2 punti
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Scusate se rispondo solo ora ma ho scoperto adesso questa discussione. Si è certi di un ritrovamento di una sola moneta, in un tesoretto di monete crociate, in grecia, portate poi in Francia. Queste monete furono sicuramente coniate a Manfredonia o Brindisi e non in Epiro, anche perché Corfù (come indicato in alcune aste) non faceva parte dei territori avuti in dote da Manfredi, ma verrà dato a Filippo Chinardo dal Comneno alla morte di Manfredi e la scritta in latino fa ipotizzare zecchieri latini (in epiro era logico trovare zecchieri di lingua greca). Nel mio recente studio parlo ampiamente di queste monete (e spiego il perché si è certi che vennero coniate a Manfredonia e non in Epiro), potete trovare l'articolo nell'ultimo libro del Circolo Numismatico Romano Laziale. Infine qui posso dire che per quell'articolo ho fatto molta ricerca sul campo. Mi spiego, essendo di Monte Sant'Angelo (un paese a pochi km da Manfredonia) sono andato in giro e mi sono informato su persone che usano metal detector etc..etc... e tra contadini e metal detectoristi queste monete sono state trovate in giro per manfredonia, ovviamente ritrovamenti isolati. Non ho potuto inserire queste info nell'articolo, ma grazie a queste info (anche di ritrovamento di altre monete) mi sono fatto un idea precisa delle varie zecche d'origine (purtroppo contadini e metaldetectoristi non comprendono che asportare anche una sola moneta può causare un danno alla storiografia. I primi sono convinti che addirittura se si viene a sapere gli tolgono il terreno, e i secondi pensano di essere nel giusto e che salvano monete dalla terra per poi tenerle in casa dove nessuno può studiarle e vederle). Posso dire quasi con certezza che durante Manfredi gli zecchieri si muovevano da una zecca all'altra, ad esempio la moneta con la doppia croce e la M gotica è stata trovata in ritrovamenti importanti sia in Sicilia che nella penisola, sappiamo che Messina produceva moneta per una parte del Regno e Brindisi/Manfredonia per l'altra. Mentre le monete con A e AP sono praticamente assenti in Sicilia e quelle con la S sono assenti nella penisola ci sono alcune monete presenti in quasi egual numero in tutto il territorio, tanto che in alcuni libri troveremo scritto Messina come zecca e in altri Brindisi/Manfredonia. Manfredi forse volle i migliori zecchieri a Manfredonia, e quindi inviò i siciliani (c'è un tari con la M di Manfredonia e la croce tipica di Messina) a Manfredonia che forse usarono gli stessi conii. Nella foto vi inserisco la moneta più comune di Manfredi (nel catalogo della moneta dice rara ma credo si tratti di una svista) ritrovata in grandi quantità sia in sicilia che nella penisola! Complimenti a chi ha aperto la discussione!2 punti
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Buongiorno, sto preparando degli altri approfondimenti sulla zecca di Messina, nel frattempo vi regalo questa immagine riassuntiva del periodo di Carlo V.2 punti
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Io penso che nella nostra numismatica ci siano tante belle storie, io le chiamo favole, io, noi credo ci sentiamo ora calati in una favola numismatica, e tutte queste storie fanno crescere la numismatica, sono storie di gruppi di divulgatori, di gruppi, di lavoro e passione, le vediamo queste storie per le quali io ho una grande ammirazione, sono tante...ricordo quella incredibile del Circolo Numismatico Partenopeo, la recente del circolo Romano - Laziale, i bellissimi Quaderni Massesi, il Bollettino di Beinasco e mi scuso veramente per quelli che non ho citato ...e sto dimenticando... Una ricchezza incredibile che ha tanti comuni denominatori comuni ma in primis il comunicare, agire insieme per fini comuni seguendo quello che vogliono gli appassionati, i collezionisti, gli studiosi della numismatica. Tematica che meriterebbe tante riflessioni magari in altro momento, per quanto mi riguarda ringrazio chi ci è vicino sia sul forum che nei fatti, fa piacere questa vicinanza e aiuta, io spero che il mondo intero della nostra numismatica prenda atto e sappia prendere spunto da questi fermenti, idee, proposte che sono qualcosa di più di una tendenza. Grazie anche a @gigetto13 molto gentile veramente , ricordo con l'occasione che il Gazzettino pur avendo una chiara impostazione dei cordusiano e' aperto a contributi di tutti, di ogni monetazione e periodo e quindi fai magari un pensierino per il futuro [emoji12], chiudo ricordando che per domani e' previsto sole, molto sole a Milano e al Cordusio, spero che anche questo sia un buon auspicio, grazie a tutti quelli che stanno scrivendo e che ci stanno gratificando anche fuori di Lamoneta e non sono per fortuna pochi, un abbraccio, Mario2 punti
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Vi auguro di passare - come prevedibile - una bellissima giornata, leggerò volentierissimo i commenti a manifestazione terminata. OT: @dabbene mi son accorto oggi che sei nella bibliografia del MEC 12! congratulazioni2 punti
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Vabbe'.....non resisto! ...ancora una, per una buona notte! (Tanto prima o poi...finiranno). Ferdinando IV, Piastra 1802. Aspetto sempre I vostri pareri su conservazione e rarita'....ci tengo!2 punti
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eccoci allora iniziamo il discorso è piuttosto complesso e merita di essere preso un po' alla "larga" Come noto dopo la salita al trono di Mary Stuart e William d'Orange del 1694(?) ( vado memoria) si cerca di irrobustire le loro finanze; un mercante-banchiere, William Paterson, propone loro un prestito di £ 1.200.000 a patto di consentire alla creazione di una Banca che emetterà banconote per pari ammontare. Nasce così la Bank of England. La situazione con Giorgio III è simile; le ingentissime spese militari dovute prima agli scontri in America e poi alle guerre napoleoniche prosciugarono completamente le casse. Entrò così nuovamente in gioco la Bank of England che coniò token alla Soho Mint . Da notare come la parola token in inglese oltre a "gettone" possa essere tradotta anche come "buono" ... il significato era quindì lo stesso dei buoni da 1 o 2 Lire coniati durante il regno di Vittorio Emanuele III in Italia. Inizialmente per poter disporre di moneta sussidiaria avevano contromarcato pezzi da 8 R spagnoli con una testina di Giorgio III facendo nascere la famosa strofetta: The Bank of England, to make his Dollar pass, put the head of a fool on the neck of an ass. Inizialmente i pezzi da 8 R venivano valutati 4s. 6p. come da Regio Decreto emesso dalla Regina Anna nel 1704; per staccarsi da questa tradizione un forte quantitativo fu spianato e riconiato con valore facciale di 5s. Ma la forza della speculazione obbligò nel tempo a rivalutarli fino 5s. 6p ( allego immagine tratta da un giornale dell'epoca della notizia )2 punti
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Ecco alcuni ritratti sulla monetazione Medicea con il collare alla "spagnola" o a "foglia di lattuga" Sono i ritratti che preferisco e il fatto di presentare il collare da proprio il senso di appartenenza a tale potere e casta. Senso appunto identificativo del potere Spagnolo e del periodo anche rinascimentale Fiorentino a cui fecero parte Cosimo II e Ferdinando II dei Medici.1 punto
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Direi un follaro di Messina di Ruggero II (1130-1154), Travaini 191. Confrontalo con questo: https://www.acsearch.info/search.html?id=583744 Ciao Appah1 punto
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Feci tempo fa un esame di questi nominali riportati dal Gigante a partire dal Carlino.....e la sequenza mi "stuzzica" un pò l'appetito...eh...eh....eh.... Quelle in rosso sono riportate dal Gigante...ma vanno verificate, l'altra (blu) c'è, riportata dal CNI.. quindi riteniamola buona: Annata 1788 10 Grana 3 Tornesi 6 Cavalli (Tornese) 9 Cavalli 4 Cavalli 3 Cavalli SICI SICI SICIL SICI SICI SICIL SICIL SICIL SICILI SICILI SICILI1 punto
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Grazie palpi. Il sito http://www.museobranca.it/ è fonte di tante, interessanti informazioni sulla storia di questa famosa ditta milanese. Tutto ebbe inizio nel 1845, quando Bernardino Branca, di professione speziée, speziale, insieme a un medico (la leggenda dice fosse svedese e si chiamasse Fernet) mise a punto un preparato a base di erbe per la cura di due malattie allora molto diffuse: il colera e la malaria. I risultati furono ottimi, tanto che in breve si diffuse la fama di questo amaro curativo. Così, nel 1850 nasce a Milano, in Viale di Porta Nuova il primo stabilimento del Fernet Branca, con 300 operai. Il marchio di fabbrica raffigurante un'aquila ad ali spiegate che ghermisce una bottiglia di Fernet-Branca mentre sorvola il mondo è opera di Leopoldo Metlicovizt (Trieste 1868 – Ponte Lambro 1944), di famiglia d’origine dalmata, famoso illustratore, scenografo teatrale e pubblicitario italiano.1 punto
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DE GREGE EPICURI Io intendevo questa moneta, che è la RPC 655 (al rovescio, un tripode e ATRATIN, che sta per L.Sempronius Atratinus.1 punto
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Dire che non esistono monete di Bonoso è un'affermazione che non mi sento di fare. Dire invece che finora non ne è mai stata trovata una, sì. Tutto ciò che è stato catalogato come Bonoso, altro non è che un generico radiato imitativo travisato. La variabilità di ritratto delle imitative è impressionante. Guardando in rapidità ho trovato questo pezzo che ben si armonizza con gli altri Perdonate il fuori fuoco, ma fatta al volo. Legenda ICV CAES con la S distesa. Chiaramente un Tetrico II, ma il ritratto non è molto dissimile da un possibile farlocco Bonoso1 punto
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mi viene il sospetto sia una imitativa di IV secolo delle monete che Costantino fece coniare in onore del "suo" avo Claudio II .....1 punto
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oramai è malata, mettendola in capsula non risolviamo il problema. La plastica, gli album etc.......non aiutano certo le monete con questo tipo di materiale (alluminio soprattutto).1 punto
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CIao a tutti, la somiglianza è evidente... Altro Bonoso..sempre da www.wildwinds.com Non è che..si è scambiato un Tetrico imitativo per un Bonoso?1 punto
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Si, si... lo so, conosco i vari stili dei capitelli. Ma ribadisco, io ci vedo tanto capitelli corinzi quanto delle palme con un serpente che sta steso in mezzo! :-) Ora che mi fai riflettere sai che non ho mai fatto caso a che tipo di capitelli si utilizzava nell'antica Roma? Così, a sentimento, avrei detto più che altro dorico o ionico. Mi hai fatto venire voglia di indagare! :-) Vado a fare qualche ricerca. Ciao e grazie dello spunto. TWF1 punto
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se dovesse essere veramente falsa,e' una come tante altre che sono passate e ne passeranno(magari sempre piu' insinuose)non essendo ferrato in materia anche io avrei paura a collezionare gli argenti o oricalchi,ma permettimi di dire una cosa,e' triste pensare che sia finita,semmai possiamo dire che non tutte le ciambelle riescono con il buco,in quanto se da kuenker e' andata invenduta,ci sara' stato un motivo,e quel motivo probabilmente e' venuto fuori tramite osservazione de visu,magari con strumenti piu' potenti del 10x,o semplicemente da persone con una posizione piu' professionale(senza nulla togliere a te)ciao1 punto
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Buon pomeriggio @El Chupacabra Complimenti! I "mi piace" che hai ricevuto per questa moneta non lasciano spazio a dubbi...E' proprio bella. Lo penso anch' io, quando il rame é in queste condizioni, non ha rivali Buon fine settimana?1 punto
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le riproduzioni possono anche essere coniate. il conio lo fanno prendendo l'impronta di quella originale (da qui le lettere tagliate in tutti gli esemplari)1 punto
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Si tratta di frattura di conio; dato l'altissimo numero di esemplari coniati nel 41, il conio si è rotto e ha provocato quella "frattura in rilievo" sulla moneta. Niente di particolarmente raro, né aggiunge valore; è solo una curiosità. saluti1 punto
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Ringrazio tutti per i complimenti fatti a questa moneta. Adoro il rame in questa freschezza e colorazione e non ho potuto fare a meno di acquistarla. Sto festeggiando i 50 (mezzo secolo!) della mia collezione e monete così le trovo seconde solo all'oro rosso. Per continuare i festeggiamenti voglio renderVi partecipi di un altro gioiellino in rame non appena avrò occasione di accedere alle segrete del torrione occidentale... (un po' di scena non guasta mai). Grazie ancora. P.S. Appena ho disponibile dei "mi piace" ricompenso tutti i cortesi partecipanti...1 punto
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Prego @zenith1, è un piacere che ancora per qualcuno siano utili non trovandosi niente del genere in commercio...1 punto
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Egitto 1/2 Millieme 1917 - 1335 Bronzo € 1,50 _____________١٣٣٣ __________________________________١٣٣٥ note: Coniata a nome del Sultano Hussein Kamil (1853-1917) Il suo regno durò meno di tre anni, sul fronte della moneta è riportata la data del suo insediamento 1333, al retro il valore e la data di coniazione 1917 - 13351 punto
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Sul gerbillo, la sua identificazione e la sua storia, vi segnalo, sull'ultimo volume uscito, l'interessante articolo di U. Wartenberg e J. Kagan "Silphium, Jerboas, Genets and the Coinage of Cyrene" AlessC1 punto
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Lotario non centra niente, i suoi follari sono di misure ridotte. Questo invece è sicuramente di modulo grande, tipico dei follis bizantini. Come da te giustamente notato, sicuramente il conio del diritto e del rovescio ribattuto, appartiene a Ruggero Borsa. Non vedo tracce del follaro di Roberto il Guiscardo. Il follaro bizantino che ha ricevuto l'impronta, è del tipo anonimo, battuto probabilmente tra il periodo di Romano III e Michele IV, tra gli anni 1028 e 1041. Ruggero ha battuto a Salerno tra il 1085 e il 1111. La cosa strana di questa moneta ribattuta è che l'impronta bizantina risalta meglio della normanna, cosa che dovrebbe essere esattamente il contrario per il periodo storico. Un'ipotesi di questa stranezza, potrebbe essere nel conio di Ruggero debole o consumato, nei punti dove si nota di più la parte bizantina.1 punto
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Abbiamo un catalogo dove chiunque può facilmente rendersi conto che chi spende tot mila Euro per una moneta di questo tipo in SPL c'è sempre, a meno si voglia affermare che i realizzi delle aste sono tutti fasulli: Qualcuno afferma che con quel colpo la moneta è scarsamente vendibile ai prezzi di uno SPL? Allora vuol dire che SPL non è.... basta rifare la medesima ricerca guardando qualche conservazione un pò inferiore. L'utente ha chiesto un prezzo di vendita realistico, non chiacchiere..... i dati dicono che (anche togliendo gli estremi, che giustamente non fanno mai testo) questa moneta in SPL negli ultimi 5-6 anni ha fatto cifre grossomodo tra i 6500 e gli 8000 Euro diritti compresi. per avere il realizzo netto di chi ha venduto basta togliere un 15-18% di commissioni d'asta del compratore e una seconda percentuale pagata dal committente, che stimerei attorno al 10% visto che, almeno penso, una moneta del genere generalmente spunta condizioni d'asta migliori (chi è più avvezzo a esitare monete in asta può correggermi, se lo crede). Se si vuole essere più precisi si può fare qualche ulteriore ricerca sul web ed andarsi a spulciare le varie vendite di cui sia disponibile una immagine e confrontare le monete, per vedere se c'è omogeneità. In ogni caso penso che a chi deve vendere una moneta importino assai poco i discorsi filosofici, e cerchi invece dei dati che possano indirizzarlo verso una cifra di mercato congrua. Anche perchè, leggendo questa discussione, mi è venuta in mente una scenetta vista venerdì scorso al Veronafil: un amico cercava di vendere una banconota a un commerciante, con questo che ha offerto una cifra, il mio amico ha chiesto una cifra più alta, e il commerciante ha iniziato a snocciolare le solite frasi di circostanza, tipo "non è in alta conservazione", "in questa conservazione non ha mercato, non la vuole nessuno" e così via. Il commerciante ha fatto una nuova offerta a metà via tra la sua precedente e quella chiesta dal mio amico, poi, vista la fermezza dell'amico, ha ceduto e ha acquistato la banconota al prezzo chiesto inizialmente. E meno male che la banconota "non la vuole nessuno".... P.S. Trovo un pò strano che su questo forum chiunque posti una banale apetta o spighetta in FDC (e praticamente tutti i giorni ne appare una) si veda lodare la moneta nemmeno fosse il sacro Graal, poi una delle prime volte che si vede uno scudo quadriga briosa originale (onestamente, in dieci anni di forum, non ricordo di averne visti su questo forum più di 3 o 4 e forse sto esagerando in eccesso) i commenti medi sono stati del tenore di quelli che si avrebbero avuti per un'apetta o spighetta in MB.....1 punto
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