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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/04/17 in tutte le aree
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E qui a Parma invece premiamo, premiamo perché è giusto premiare il volontariato e chi è si impegnato a vario titolo per un evento come quello della Numismatica e i giovani, un premio simbolico, ma come si dice quello conta è l'atto di stima e di ringraziamento. E allora vediamola in anteprima questa Targa Ricordo alla Giornata che verrà data ai tre Organizzatori Matteo Barbieri, Massimo Bertozzi, Magdi Nassar oltre ovviamente ai 5 ragazzi relatori ....5 punti
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Io lo continuo a ripetere. La soluzione é FAR PAGARE l'INGRESSO AI VISITATORI, con gli indubbi vantaggi di: 1 - Avere ulteriori fondi per fornire un servizio adeguato ai partecipanti sia al di qua che al di la del banco, come le luci di cui Marco sopra per esempio il quale é un problema presente praticamente in TUTTE le manifestazioni. 2 - Sapere CHI é presente, e magari far rimbalzare gli "indesiderati", per buona sicurezza di espositori e visitatori 3 - Tagliar fuori tutte quelle persone per il quale il solo costo dell'ingresso sarebbe un problema, figuriamoci il resto (per giovani e studenti si possono facilmente trovare soluzioni sicuramente benvolute da tutti) 4 - Farebbe da "vincolo" anche agli organizzatori e agli espositori ad organizzare e fornire il "servizio" per cui i visitatori pagano! E se facendo pagare l'ingresso, unitamente alle quote versate dagli espositori, i "numeri" non fossero sufficienti per sostenere la manifestazione così strutturata, significa semplicemente che in Italia convegni degni di tal nome NON SI POSSONO FARE, e quindi sarebbe giusto NON FARLI. D'altra parte se il "grosso" del mercato ITALIANO chiede capannone, bancarella e don ciccio salciccio che vende tondelli di qualsiasi sorta, che se lo goda!4 punti
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Vorrei dire due parole dal punto di vista di un organizzatore di convegni, ed esattamente di quello di Bergamo organizzato dal Circolo numismatico bergamasco: - giorni e orari: mi sono sempre sentito in grande imbarazzo nei confronti dei visitatori quando le sale del Convegni si presentavano mezze vuote. In anni passati il convegno si organizzava al sabato e alla domenica, ma a un certo punto la domenica pomeriggio non c'erano più commercianti; abbiamo ridotto l'orario fino alle 14, ma molti se ne andavano al sabato sera perché la mezza giornata alla domenica non giustificava i costi di alloggio sabato notte. Abbiamo quindi provato ad aprire solo al sabato, adesso facciamo venerdì pomeriggio e sabato tutto il giorno: sembra la soluzione più gradita, ma diversi commercianti al venerdì non vengono e molti altri se ne vanno nel primo pomeriggio di sabato per motivi di sicurezza se devono affrontare viaggi lunghi, e inoltre alcuni non partecipano più al convegno perché non spostano il materiale per un solo giorno e mezzo. Dico tutto ciò non per criticare il comportamento dei commercianti, che possono avere le loro buone ragioni, ma per sottolineare che una soluzione condivisa non c'è - convegno riservato ai soli commercianti ufficiali e introduzione del biglietto: l'abbiamo sperimentato una volta diversi anni fa dopo consultazioni e accordi con la NIP, ma all'ultimo momento abbiamo dovuto contattare altri espositori per mancanza di un numero sufficiente a non fare un bagno di sangue con le spese. Circa il biglietto, un disastro: critiche e contestazioni da parte di molti visitatori perché così non si propaganda la numismatica, perché perché perché .... - guadagni: parlo ovviamente per il nostro Circolo, non so e non voglio fare conti in casa d'altri. Abbiamo dovuto cambiare sede nel corso degli anni (quest'anno organizziamo la 50a edizione) perché ci risultava impossibile coprire i costi. Siamo un Circolo privato con una sessantina di Soci, ci paghiamo una sede decorosa in centro città e non abbiamo sovvenzioni. L' affitto della sala per il Convegno, che abbiamo cercato di mantenere sempre di una certa eleganza e confort, costa non poco; il servizio di vigilanza con guardie armate, ininterrotta dall'orario di apertura ai commercianti a quello di partenza, notte compresa, pure. In pratica, se tutti i commercianti previsti partecipano abbiamo un guadagno trascurabile, se uno o due, per motivi imprevisti, è assente andiamo in perdita. E non calcoliamo i costi "organizzativi" sostenuti personalmente dagli organizzatori. - sicurezza: come detto, abbiamo guardie giorno e notte. Noi organizzatori, io stesso personalmente, passiamo buona parte del Convegno a "passeggiare" tra i tavoli con l'intenzione di dare un occhio alle monete di interesse e un altro a potenziali "clienti indesiderati". Lo scarico e il carico del materiale degli espositori avviene attraverso un garage dell'hotel adiacente la sala di esposizione. Dico ciò a difesa dell'operato di organizzatori - certo non solo quelli del Circolo di Bergamo - che fanno il possibile, e devo dire proprio solo per passione. E' evidente che garanzie sulla sicurezza, al di là di quanto previsto, non ne possiamo dare.3 punti
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Si, è una oncia della serie ruota/cratere. Abbastanza rara come tipologia. Essendo ottenuta per fusione, le bolle sono la norma. Non è neanche male come conservazione, i nominali piccoli ,derivanti da fusione, sono difficili da trovare in buone condizioni di esecuzione per i problemi tecnici legati al processo di produzione.3 punti
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È con molto piacere che annuncio l'uscita di un libro del nostro Bernardino Mirra. Bibliografia Numismatica Italiana (secc. V-XIX) aggiornamento 2009-2015 L'aggiornamento 2009-2015 della Bibliografia Numismatica Italiana raccoglie tutti i riferimenti agli articoli, libri e saggi inerenti la numismatica e usciti nel periodo 2009-2015. Sono state introdotte anche delle nuove zecche sulle quali sono emerse delle novità negli ultimi anni. Il volume è inoltre corredato da indice analitico degli autori e delle zecche. Aggiungo solo che contiene i riferimenti a piú di 1600 articoli e libri. Per chi lo vuole il volume è su Amazon ad un prezzo decisamente conveniente (sono 150 pagine nel formato classico dei quaderni di laMoneta). https://www.amazon.it/Bibliografia-Numismatica-Italiana-secc-V-XIX/dp/15441672372 punti
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Credo di amare in fondo Maria Teresa, un amore numismatico ovviamente, ma lo devo ammettere è così... Figura centrale nella monetazione milanese, Maria Teresa abbina tante componenti che la rendono diversa, insolita, intrigante nelle sue monete, sarà per la sua doppia raffigurazione, prima giovanile drappeggiata e diademata e poi dopo la vedovanza con velo, sarà perché nel suo periodo la monetazione cambia passando dalle affascinanti monete a martello a quella precise a macchina, sarà per la sua riforma monetaria che cercò di porre ordine alla monetazione, sarà per la nuova zecca, sarà perché in fondo dopo anni di dibattiti si decise di continuare comunque a coniare a Milano monete col MEDIOLANI, sarà perché donna e di monete a Milano con regnanti donne ne abbiamo poche, sarà...sarà che le monete di Maria Teresa prendono il sopravvento in me... E se c'è una moneta per la quale farei una follia questa è il filippo della vecchia monetazione, moneta a martello, col busto ancora giovanile, estremamente rare, e purtroppo anche estremamente care, ma se sono difficili, come sappiamo, l'attrazione inevitabilmente aumenta... Moneta che in fondo segue il tipo busto/stemma degli spagnoli, ma qui abbiamo lei con i suoi boccoli e suoi diademi...e dopo i vari regnanti spagnoli il cambiamento iconografico si vede e si avverte.... Mi piacerebbe vederne insieme a voi alcune di queste affascinanti e rarissime monete, non sarà impossibile trovarle dalle aste, sarà comunque assolutamente un gran bel vedere, spero che la tematica possa stimolarvi a riflettere o a vedere altre di queste monete su cui si può certamente dire altro... Inizio con un esempio del primo anno di monetazione del filippo, un Crippa 2/A, anno 1741, Asta Nac 68, la forma è decisamente sullo squadrato.2 punti
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Sesterzio di ottima qualità. Peccato per il modulo piccolo e irregolare (classico sesterzio di barra).2 punti
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Salute quest'oggi voglio arricchire questa discussione con una bella moneta d'oro 30 Ducati:Ferdinando II di Borbone (1830-1859) Zecca di Napoli D/ effigie del Re volta a destra;scritta periferica:FERDINANDVS II DEI GRATIA REX R/il Genio alato stante a sinistra poggia la mano destra su un troncone di colonna coronato e tiene con la sinistra uno scudo ovale con i gigli di Borbone;scritta periferica :REGNI VTR. SIC.ET HIER. Riferimenti :Pannuti e Riccio 12;Pagani 142;MIR 487/1 La foto della moneta riguarda il lotto n°687 messo in vendita all'asta n°29 di Bolaffi Non c'è che dire:per quanto riguarda i 30 Ducati di Ferdinando II,qualsiasi effige del sovrano sia presente sulla moneta è sempre bella.Lo stupendo capolavoro d'arte presente al rovescio rende queste emissioni fra le più belle al mondo del periodo La moneta in questione aveva una base d'asta di € 2000 ed è stata aggiudicata ad € 5000 + diritti Salutoni odjob Se ne avete possibilità ,postate, in questa discussione,altre monete coniate dalla Zecca di Napoli2 punti
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ti direi che è sono una questione di abitudine... allenando l'occhio, puoi trovare i piccoli segnali che ti servono.... soprattutto se conosci bene i monogrammi ... prendiamo il caso da te proposto è una moneta molto ben leggibile, il monogramma al retro è capovolto, si vede la Z al centro... è Zenone... in un caso come questo, avrei detto Zenone al 90% anche solo guardando il disegno del volto....ma questa è proprio solo abitudine .... nel mio database fotografico ne avrò più di 1000... e per le mani non saprei dire quanti ne ho visti... come in ogni campo della numismatica, l'esperienza è tutto... saluti Alain2 punti
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Come detto, è giusto premiare per il lavoro svolto, in primis gli organizzatori dell' evento e successivamente i relatori. Una targhetta che ricorderà quale sia stata la giornata di divulgazione in Parma, una targhetta che segnerà, si spera, una lunga serie di personali successi, non solo di carattere numismatico.2 punti
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Complimenti a @Liutprand per aver portato avanti l'impegno e per aver realizzato l'aggiornamento della sua meritoria e preziosa opera. ? Mario, lassù, starà gongolando. Ne ho appena ordinate due copie. Una per me, l'altra da donare alla Biblioteca dell'Università, che già possiede il volume del 2009.2 punti
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sixbid è solo un tramite ... sta poi all'onestà delle singole case d'aste limitarsi a correggere la tua offerta o a rilanciarsi sopra... fossi in te manderei una mail alla casa stessa2 punti
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Vi ringrazio per il vs. intervento. In realtà, quella della debolezza di conio era anche la mia ipotesi come causa della mancanza del globetto. Resta il fatto che, avendo la monetina in mano, pur avendola analizzata con forti ingrandimenti, mentre della stellina nel 2° campo del R/ ci sono evidenti tracce del globetto sul D/ neanche l'ombra. Esaminando ulteriormente la monetina debbo dire che la debolezza del D/ si sovrappone con la debolezza del R/ , per cui si può supporre che in fase di battitura sia avvenuta anche una minore pressione su quella zona del tondello.2 punti
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E' pericoloso generalizzare sul fatto che sul mercato sia comparso un certo numero di frazionali inediti. Sicuramente è un campanello di allarme, ma bisogna anche considerare che solo grazie a più raffinate ricerche col metaldetector si riesce da relativamente pochi anni a trovare nel terreno anche piccole monete, previa setacciatura del terreno che ha dato segnali positivi. In passato era più difficile trovare piccole monete d'argento, come anche era minore l'interesse verso le litre e gli oboli. Molto rumore fece un articolo del compianto prof. Manganaro sui frazionali d'argento della Sicilia, pubblicato nel 1984. Lui cercava più specificatamente queste monetine, sia come collezionista sia come studioso, e molti esemplari erano allora inediti o sconosciuti. E ogni tanto salta fuori ancora qualche inedito, anche se purtroppo anche in questo settore i falsari si sono dati da fare.... L'attenzione deve rimanere alta, ma la comparsa di un frazionale d'argento inedito non deve automaticamente significare che sia per forza un falso....!2 punti
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mah... in queste discussioni alla fine ognuno in trincea sulle proprie posizioni e mai un po di autocritica. a parte interventi inappropriati da cui mi dissocio completamente corre un po di rispetto verso noi collezionisti...semplici collezionisti. punto primo se si scrive che il convegno dura dalle 9 alle 18,per rispetto verso chi viene a trovarvi dovete restare tutti fino alle 18...altrimenti non scrivetelo sulla locandina..o scrivete 9-14. punto secondo ...la luce...la luce e ancora la luce...ma è possibile che io debba immaginarmele le monete? con banchi in controluce o in piena ombra... insomma il rispetto verso chi organizza da parte mia c'è sempre ma vorrei che anche voi rispettaste noi....sia che io abbia un budget da 100€ che da 10000€. alla prima occasione comunque mi presenterò al signor Palma per chiarire almeno i miei intenti. saluti marco2 punti
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Grazie dei complimenti intanto che fanno indubbiamente piacere, sui mercatini e quanto connesso ne avevamo parlato molto in questa discussione sul forum che riporta lo stato delle cose che ti allego Il Gazzettino però non rappresenta e non è portavoce dell'Associazione del Cordusio che c'è ma è altro, noi frequentiamo e ci troviamo realmente al Cordusio e in forma digitale qui nel nostro forum specifico. Siamo collezionisti, studiosi, appassionati...con l'unico scopo quello di divulgare a più persone possibili la nostra comune passione.2 punti
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@Vigno "si, li comprendo i meccanismi che stan dietro un convegno del genere : prosciugare i pensionati, e giovani sgraditi tanto non si fan spennare" Dubito che i pensionati si facciano spennare solo grazie ad una location più decorosa della solita palestra puzzolente o del capannone ex stalla. Sono pensionati, non rimbambiti. "andrebbe fatto un elenco dei partecipanti qualche giorno prima, sarebbe più corretto" Non mi risulta che normalmente venga pubblicato un elenco degli espositori; poi il numero dei tavoli è solo uno dei parametri per giudicare la "bontà" del convegno ma mi dice poco. Vedo più monete con 10 espositori che hanno 3 metri di tavolo ciascuno o con 20 espositori con 1 metro di tavolo a testa ? Ed anche la quantità di monete è solo uno dei parametri.... "semplice deduzione che si tratti di tentata concorrenza con scarse possibilità di riuscita" più che tentata concorrenza ritengo che gli organizzatori abbiano visto in Bologna un luogo interessante dove organizzare un convegno. Nessuno ha il monopolio ed il fatto che già vi sia una manifestazione analoga non vieta ad altri di provare a creare qualcosa di meglio. Quanto alle scarse possibilità di riuscita credo che solo il tempo potrà dire chi ha ragione. Certo è che se il pensiero comune dovesse essere sulla stessa linea del suo "un capannone da fiera è palesemente luogo ideale per un convegno", allora spero che i convegni cessino presto di esistere (ed io sono un fautore dei convegni, sia chiaro). Infine, che le garanzie fornite da un commerciante professionista ed uno improvvisato (o i bulgari, notoriamente pieni di riproduzioni) siano le stesse mi lascia giusto QUALCHE dubbio. Per garanzia non intendo solo l'autenticità del pezzo, ma anche la lecita provenienza dello stesso e solo un acquisto con regolare fattura mi pone il c...o al riparo da spiacevoli situazioni (basta leggere la sezione legale del forum per comprendere quanto possa costare, sotto tanti punti di vista, il voler risparmiare a tutti i costi) Dimenticavo.....il commerciante professionista, quando compila quel foglio che si chiama "fattura", versa immediatamente il 22% di IVA allo Stato italiano ed un altro 30-40% successivamente come tasse. Forse anche questo piccolo dettaglio contribuisce al divario di prezzo tra professionista e bulgaro2 punti
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Buongiorno Mi hanno inviato le foto di una moneta in bronzo da identificare e ritengo che possa "somigliare" ad una moneta etrusca in quanto presenta una ruota a 4 raggi sul dritto e un cratere sul rovescio. Pesa 24 g e misura di diametro 26 mm. Ora ci sono alcuni dubbi: 1- il peso di circa 24 g può essere attribuito come sestante come quello presente nel Medagliere di Firenze n. inv. 36401 (24,30 g) però il diametro è di 26 mm più vicino all'oncia (25-28 mm); 2- mi sembra di intravedere delle bolle. Dal momento che non sono un vero espero mi rimetto al Vostro giudizio. Grazie a tutti. PS: @Tinia Numismatica un tuo intervento è veramente gradito. Chiedo scusa per le foto, ma mi sono state girate.1 punto
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Salve a tutti, avrei un pò di dubbi ma...questo è un cagliarese del 1741 vero? Pesa 2,10 grammi ed è grande sui 18mm, un mio amico sosteneva che potesse essere mezzo... Poco ne capisco ma a me questa moneta sembra proprio bella e ben tenuta, voi in che condizioni la giudicate? Ehmm...se non chiedo troppo, sapete dirmi per caso anche quanto vale? Più o meno... Grazie per l'attenzione Saluti1 punto
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Gionny, lo sai, per un unicum, premettendo e sperando sempre che sia genuino, è difficile dare un limite... Il limite te lo poni tu in base alle tue tasche, poi se sei sfortunato di trovare un paio a cui interessa, e che non hanno limiti.... Non la prendi più... Direi quindi di concentrarci più sul pezzo, che sul prezzo finale... In tutti i casi, in bocca al lupo per l asta.. Skuby1 punto
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Sei proprio un simpaticone Alessio. A proposito hai visto il Morosini a quanto è arrivato?1 punto
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In questi giorni si è parlato abbastanza di imitative e minimi. Così, giusto per condividere, volevo farvi vedere un pezzo recentemente entrato in collezione che racchiude in sé l'estrema sintesi delle imitative. Chi segue i radiati barbari del III secolo saprà che tra i tipi più frequentemente diffusi ci sono la serie DIVI CLAVDIO e i rovesci di Tetrico I con la SALVS... Bene, ecco a voi un bel "bignami": AE / 3.65gr / 17 mm / 12h D\ DIVO CLAVDIO R\ SALVS AVG ex Den of Antiquity LTD Che ve ne pare?... Perdonate le foto non eccelse...1 punto
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Buonasera a tutti, mi capita spesso di leggere affascinato le disamine di @Poemenius e degli altri guru tardoantichisti su monete che, complice la mia scarsa vista, risultano a malapena leggibili. Mi piacerebbe capire, per esempio, come capire qualcosa di monete come la seguente: 0,82 grammi di peso, 9 mm di diametro, buona conservazione ma nessuna legenda visibile. Premetto che la moneta è in vendita ma non ho intenzione di acquistarla né di pubblicizzarla; mi interessa solo da un punto di vista meramente accademico. Grazie a tutti coloro che vorranno intervenire.1 punto
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è un approccio che per la monetazione del tardo-antico risulta un po' eccessivo a mio avviso... con questo tipo di approccio il 90% dei solidi del VI-VIII secolo sarebbero di zecca incerta.... per non parlare delle altre ... senza lanciarsi in voli "pindarici" , credo che l'approccio al tardoantico dovrebbe essere più rivolto a ritrovamenti e stile generale...quantomeno è vero che il luogo di ritrovamento NON coincide per forza con il luogo d'emissione, ma è pur vero che dall'insieme del ritrovamenti si possono trarre delle conclusioni "plausibili" .... personalmente metto un ( ? ) alle attribuzioni napoletane in oro di Costante II, che in questo caso non metterei... ma sono solo "sensibilità leggermente diverse" a un medesimo problema...1 punto
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Buonasera, avrei bisogno di aiuto da parte di voi esperti. In un mercatino online ho trovato qualcuno che vende questa moneta a 40 euro. È un prezzo onesto? Vorrei fare un regalo ad una persona appassionata di monete storiche ed innamorata di Venezia ma non vorrei pagarla ad un prezzo che non rispecchia il suo valore... al di là del valore soggettivo che si può dare ad un oggetto. Grazie mille per l'attenzione e per un consiglio. Elisa1 punto
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Ora ho capito. Le 50 lire R3 con seriale da 1191 a 1290 cod.Gigante BI 11C. Giusto?1 punto
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Grazie per le nuove immagini, caro @Antonello(65) Ora possiamo tentare di blasonare lo stemma, i cui campi sono dotati dei tratteggi (il sistema di linee che indica i colori): troncato abbassato: nel 1° di rosso, all'aquila coronata e attraversata da tre anelli male ordinati e intrecciati, il tutto sostenuto dalla partizione; nel 2° d'azzurro, a tre fasce nebulose minute. Ho cercato ulteriori notizie sull'eventuale stemma usato dal comune di Origgio nel XIX secolo, epoca che mi sembra plausibile per questo gettone. Ma ho trovato soltanto una serie di interessanti notizie su Origgio (ci sono diversi siti che dettagliano le vicende della storia locale). Da quel che ho ritrovato, pare che fino ai primi due-tre decenni del XX secolo il comune fosse a vocazione quasi esclusivamente agricola, grazie al terreno in prevalenza pianeggiante su cui erano presenti da secoli numerose cascine. Vado a memoria: la storia locale non registra episodi di particolare rilievo. Nel XIX secolo la zona era in possesso dei Borromeo, i quali ivi detengono tuttora un edificio cospicuo che in passato fu un cenobio monastico. Il tuo gettone lascia supporre che nell'Ottocento a Origgio vi fosse un forno, verosimilmente a uso di panificazione, attivato sotto gli auspici dei Borromeo e a beneficio della cittadinanza. Oggi nel comune è insediata un'importante attività industriale nel ramo del vetro, che certamente deve usare anch'essa almeno un forno. Ignoro da quando quest'industria sia attiva, ma mi sembra che i siti di cui sopra non la facciano risalire a decenni lontani. E in ogni caso siamo su tutt'altro genere di produzione e di epoche rispetto al forno che sembra venir testimoniato dal gettone. Circa lo stemma... boh! Non so proprio cosa dirti. L'unico elemento che comprendo sono i tre anelli, sicura allusione a uno dei molti emblemi dei Borromeo, e che già avevi identificato. L'aquila avrebbe potuto ribadire la pertinenza all'impero austriaco, sotto cui Origgio rimase fino al 1859: e di ciò sarei stato certo, se però il rapace fosse stato su un campo d'oro anzichè di rosso. Le tre fasce nebulose minute in campo azzurro potrebbero alludere (data la loro forma "ondeggiante") a qualche corso d'acqua locale: ma non saprei dirti quali. Anzi, i siti di cui parlavo sopra accennano spesso a aree paludose, piuttosto che a corsi d'acqua corrente: ma potrei aver letto distrattamente. Non ci rimane che ammirare questo stemmino, umile ma prezioso testimone di un passato che altrimenti ci e mi sarebbe rimasto ignoto. Era lo stemma della comunità locale nel XIX secolo? Forse... ma mi sembra troppo complesso per un agglomerato agricolo di non eccezionale notorietà. Era uno stemma pensato dai Borromeo in connessione a Origgio? Escludo che si tratti di una variante dello stemma Borromeo per il "ramo di Origgio": ne avrei trovata traccia da qualche parte, probabilmente... Forse fu una "creazione" dei Borromeo per ribadire la loro "sponsorizzazione" sul forno di cui si parla: un emblema creato per l'occasione e che univa figure riferibili alla famiglia (anelli), ai dominanti austriaci (aquila) e al luogo (fasce nebulose minute). Come datazione, il XIX secolo mi sembra quasi sicuro. Prima del 1859? o dopo? Forse siamo ai primi anni dopo quella data, con l'annessione al Regno di Sardegna troppo recente per poter già essere assimilata nello stemma Savoia, e con l'uscita dall'impero austriaco troppo poco lontana per poter disabituare alla presenza dell'aquila. Di più... sorry, non so che pensare. ?1 punto
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@King John Beh, se chiami in causa il Grande in quel di Pergamo e con la civetta come simbolo, non puoi trascurare ai fini della completezza questo suo raro tetradramma.1 punto
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Posto anch'io il mia prima (e per ora unica) moneta di Allectus, acquistata sulla spinta delle ricerche effettuate leggendo alcune delle interessantissime conversazioni trovate qui sul forum (lo faccio qui perché vorrei approfondire alcuni temi usciti in questa conversazione). Tutto il periodo della Britannia romana è affascinante, ma quando le fonti cominciano a scarseggiare, le cose "si mettono male", si avvia il preludio di quella dark age che tanto fa sognare e riflettere, con la sua caratteristica di fondere elementi del mito con la verità storica, allora diventa davvero difficile resistere... ? Questa moneta mi ha colpito, anche, per questo... non è certo eccezionale come conservazione, ma porta su di se' tutta la storia di quel periodo e dei successivi; quel volto e quella nave, sembrano celati dalla nebbia del tempo, e non possono che farmi immaginare uno di quegli antichi marinai, immerso in una più concreta nebbia al largo della costa inglese... ? Ma ora la smetto di fare il romantico, e passo a quesiti più pragmatici! ? Antoninianus Obv: IMPCALLECTVSPFAVG - Radiate, cuirassed bust right. Rev: LAETITIAAVG Exe: QC - Galley sailing right. Il venditore ha segnato nella descrizione Exe: QC, quindi presunta zecca di Camulodunum. Sinceramente però non riesco a vedere la sigla della zecca... che io sappia questo tipo di moneta è stata battuta anche a Londinium, c'è modo di capire (stile, maggiori ritrovamenti, non saprei...) dove effettivamente è stata battuta? In riferimento a questi commenti: L'idea che mi sono fatto anch'io è che entrambi abbiamo avuto più qualità di quelle che gli si è voluto attribuire... purtroppo le fonti sono poche e spesso inattendibili, ma giusto per chiacchierare e fare qualche deduzione, non potrebbe essere che la scelta di Alletto fosse voluta? O quantomeno facesse di necessità virtù... Se la posizione di un usurpatore è scomoda (e Carausio tramite le monete cerca di "fare la pace" con gli imperatori ufficiali, di farsi considerare alla loro pari sapendo quanto precaria potesse essere la sua figura, soprattutto in caso di attacco), quella di un usurpatore di un usurpatore quale Alletto è ancora più fragile... inoltre lui prende il potere nello stesso anno in cui Carausio subisce una sconfitta militare e le sue forze vengono espulse dalla Gallia. Viene quindi da pensare che Alletto, prima di effettuare il colpo di mano, avesse già una qualche garanzia di appoggio delle legioni (deluse/incerte dalle sconfitte?) e fosse ormai certo di avere poche speranze di non essere attaccato dal continente... (Nella Historia Regum Britanniae , anche se inattendibile, Alletto è un ufficiale inviato dal Senato romano con tre legioni a deporre re Carausio... in qualche modo si era tramandata questa idea di "legittimità"?). In definitiva, il significato delle monete emesse (anche considerando il minor tempo a disposizione, e quindi la necessità di "fare una scelta"), poteva essere indirizzato ai soldati e soprattutto ai marinai, sia direttamente (ricevendo la paga le avrebbero quindi viste, e il loro supporto era indispensabile per avere almeno la speranza di far sopravvivere il regno) sia indirettamente quale messaggio ai tetrarchi (la flotta in particolare era stato un forte ostacolo e disincentivo alla riconquista della provincia... e le forze in campo non erano cmq da prendere alla leggera...)1 punto
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A Marino in provincia di Roma è stata trovata una strada romana che intersecava l'antica Via Appia. Il sito è stato preservato e sarà accessibile anche grazie a McDonald's che ha finanziato (non so se in parte o completamente) la realizzazione di questa galleria museale. Ciò che mi ha incuriosito è a presenza di tre scheletri trovati nei canali di scolo. Tragico e fatale evento che li ha visti coinvolti? http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2017/02/21/sotto-mcdonalds-antica-strada-romana_8dde2d19-b2a4-4015-a59f- 5009f8515f23.html1 punto
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Avevo gia letto , ma la datazione al Carbonio 14 non e' assoluta , perché penso che per datare quei corpi abbiano utilizzato questo metodo , puo' dare un errore anche dell' 8% sulla data ricavata dalle analisi.......quindi supponendo che la strada sia stata costruita 2000 anni fa , la datazione di quei corpi potrebbe essere compresa tra + o - 160 anni , se la strada fosse piu' antica , l' errore si accentuerebbe . Saluti1 punto
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Se leggi sopra l'intervento di dux-sab cita l'articolo dove si afferma che gli scheletri sono datati un secolo dopo la costruzione della strada..... saluti TIBERIVS1 punto
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La prima segnalazione di questa moneta FE e' presente nella trilogia del Biaggi (esemplare B) . Molti anni dopo Traina ha solo riportato note e foto dello studioso piemontese nello speciale di C.N. Nelll' ultima riga gli esemplari FF dei quali parla Biaggi non sono riferiti al mezzo quarto di soldo , mai visti , ma al quarto di soldo1 punto
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Il contenitore conservato al Science Museum di Londra è di peltro. Il coperchio è applicato a pressione e non dev'essere ritagliato come dai bossoletti di piombo dove è sigillato.1 punto
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Dal confronto ravvicinato tra le due monete sembra che la moneta di mezza piastrapupillare sia leggermente migliore.. purtroppo le due monete sono fotografate con illuminazione diversa,ciò rende tutto un po complicato. Al rovescio noto sulla moneta di sinistra,anche se non usura vera e propria.. ma quanto meno carenza di lustro sulla tibia e in generale nei punti più scuri.. anche ad esempio la faccia del bimbo di destra sembra più ruvida rispetto all.' Altra moneta. Al dritto si notano maggiori differenze su fronte guance e collo. In definitiva darei qfdc alla moneta di destra, spl-fdc a quella di sinistra che ritengo vada un po rivalutata per il fatto che la foto ha una illuminazione più decisa.. per cui accentua anche i difetti a differenza dell'altra che ha una illuminazione più debole. L'altra moneta sembra praticamente perfetta. I segni che si notano su entrambi i lati dovrebbero essere patina1 punto
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Salve Luis Herranz, le foto della medaglia sono un po' piccole. Sembra in bronzo e presenta i resti di una doratura superficiale intaccata in molte delle sue parti. Purtroppo non sono un esperto di questo settore, per questo chiamerei in nostro aiuto il gentilissimo @Rex Neap che è molto più ferrato di me sull'argomento. Intanto inizio anticipandoti che Domenico Jaccarino, dopo l'Unità d'Italia, fu un personaggio molto importante nel panorama sociale e culturale di Napoli. Nel 1870 fondò il Circolo Promotore Partenopeo "Giambattista Vico" che aveva il compito di promuovere lo studio e la diffusione delle lettere, delle scienze, delle industrie e delle arti. Tra le sue fondazioni più celebri c'è forse la Scuola Dantesca Napolitana, approvata da S. E. il Ministro della P. Istruzione Coppino, il 7 agosto 1867. Obiettivo di questa Scuola era quello di promuovere i valori comunicati nell'opera dantesca a tutte le masse illetterate o semi-analfabete del popolo napoletano. La comunicazione con questa fascia della popolazione, che non poteva permettersi un'istruzione adeguata, avveniva usando il linguaggio e i costumi propri del detto ceto sociale. Più particolare è invece l'incisione che si presenta al rovescio della tua medaglia tra le fronde di quercia: L'IRREDENTA // N° 150 e una data che a causa delle foto non riesco a leggere bene (1889 forse?). Secondo me, ci possono essere dei legami con quest'altra Società napoletana: l' "Associazione pro Italia irredenta". Fu fondata a Napoli il 21 maggio 1877, ebbe tra i suoi scopi principali quelli di rivendicare all'Italia le province del Trentino e della Venezia Giulia rimaste sotto il dominio austriaco dopo il 1866, nonché quello di promuovere azioni contro l'Austria. L'Associazione ebbe come presidente Giuseppe Avezzana, vicepresidenti Luigi Zuppetta e Giovanni Bovio, segretario e maggiore esponente Matteo Renato Imbriani, e "presidi d'onore" Garibaldi, Saffi e Campanella. Tra gli intellettuali che ne condivisero le finalità e ne sostennero l'attività, oltre ai precedenti, vi fu anche Giosuè Carducci. L'Associazione nasceva in un momento di grande tensione politica europea per la situazione venutasi a creare nei Balcani, che nel 1877 sfociò nella guerra russo-turca. In questo frangente si acuirono le tensioni tra Italia e l'Austria, la quale accusò il Governo italiano, che aveva sperato in una rettifica territoriale dei confini, di favorire l'irredentismo. L'Associazione per l'Italia irredenta durante il 1877 si mostrò molto attiva e reattiva, soprattutto a causa del processo intentato dagli austriaci contro il giornalista italiano Ulmann, e a causa di un divieto di sbarco a Riva di Trento imposto ad una comitiva di italiani. Suo organo ufficioso fu la "Lega della Democrazia", che aveva a capo Alberto Mario. Nel comizio tenutosi a Forlì il 19 ottobre 1878 furono approvati alcuni ordini del giorno, uno dei quali, pubblico, istituiva una "Federazione nazionale dei tiratori a segno" e un altro, segreto, "invitava tutti i comitati della «Pro Italia» a preparare "entro il mese di marzo 1879", uomini armi e mezzi per una spedizione di volontari nel Trentino". Matteo Renato Imbriani aveva scritto nel bollettino irredentista intitolato "L'Italia degli Italiani", fondato a Napoli nel febbraio 1878: "Qualunque rettificazione di confini nell'Oriente deve portare per conseguenza la rettificazione dei nostri confini orientali verso le Retiche e le Giulie". L'Associazione per l'Italia irredenta aveva una struttura gerarchica che non prevedeva l'elezione degli organismi che ne erano al vertice, ponendo in evidenza le sue caratteristiche paramilitari. L'articolo IV dell'ordinamento prevedeva infatti, la costituzione dei cosiddetti "Comitati di Trasmissione", i quali avevano carattere di segretezza e il compito di corrispondere "direttamente con quei comitati con i quali debbono mantenersi in relazione, e con i comitati delle terre irredente". Nel 1889 Matteo Renato Imbriani, Bovio e Fratti prepararono un violento manifesto che accusava il Governo italiano di aver lasciato l'Italia in balia dello straniero ed esortava gli italiani ad unirsi "in un patto nei sacri nomi di Trieste e di Trento". Francesco Crispi, allora a capo del Governo italiano, ordinò il divieto di affissione del manifesto e sciolse il Comitato di Trento e Trieste. La questione delicata dell'irredentismo fu affrontata dallo stesso Crispi nel discorso tenuto a Firenze l'8 ottobre 1890, in cui lo statista condannava l'irredentismo, che dietro la "calda poesia della Patria", nascondeva un "grido di guerra". Non avendo per oggetto solo la "liberazione di Trento e Trieste, ma anche l'unione di Malta, della Corsica e del Canton Ticino", sosteneva ancora il Crispi, "avrebbe fatto schierare contro l'Italia mezza Europa". Il movimento irredentista, che ebbe anche un suo strumento organizzativo nella "Società Dante Alighieri", fu sottoposto a diverse misure repressive da parte del Governo austriaco e italiano, fino al già citato scioglimento tra il 1890 e il 1891, ordinato dal Crispi, del Comitato di Trento e Trieste e dei circoli "Oberdan", nati in seguito all'impiccagione del triestino Guglielmo Oberdan, avvenuta il 20 dicembre 1882. Dopo il suo scioglimento ufficiale l' "Associazione pro Italia irredenta" continuò ad agire clandestinamente. (Notizie tratte dal web).1 punto
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Ciao, che bello vedere monete di Modena sul forum .....direi che il ragionamento di Mario non fa una piega ed è probabile sia andata come dice lui. la moneta mi piace....il santo è molto bello...cosi come la patina. buona collezione! marco1 punto
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Beh che è strano che un inedito, quindi una moneta ambita e rarissima, possa aver passato i secoli senza essere appartenuta a nessun collezionista o battuta in alcuna asta... Ed adesso spunta fuori in un asta in Inghilterra dove guarda caso ci sono una serie di monete altrettanto dubbie ? Dai......!!!1 punto
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l'ultima moneta postata dal numismatico non ha bisogno di commenti.. fdc eccezionale per patina e assenza di usura sui rilievi.. il lustro purtroppo non si nota tanto per via dell'intensa patina.. ci vorrebbe una luce incidente per farlo venire fuori1 punto
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Ciao @Elio Olivari sembra un quadrante del periodo da Domiziano ad Antonino Pio Minerva/civetta Saluti Elidoro1 punto
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Vi lascio con delle Napoletane...veramente belle, a me piacciono tanto le Publiche di Ferdinando IV....questa che vi faccio vedere è la mia preferita per I bei rilievi che ha. Saluti.1 punto
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Freschi di questi giorni, sono in viaggio dall'Inghilterra due antoniniani di Carausio che, per tipo e conservazione, non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli nell'asta qui discussa! Comunque, essendo questa una discussione di natura Carausiana... posto qui per animare un po' Il primo pezzo è un semplicissimo antoniniano che presenta una doppia battitura, quindi un prodotto frettoloso uscito dalla zecca mal fatto e su cui ho il dubbio (chiaribile a moneta in mano) che possa trattarsi di un antoniniano di riuso: E' una PAX AVGG - F|O/ML (Londinium). Le foto non sono il massimo ma per il momento sono le sole che ho. Mi ha colpito molto il bel faccione di Carausio, molto cartoon/fumetto alla Asterix. Il secondo invece è un pezzo ben più intrigante nonostante la sua pessima conservazione: al rovescio c'è una figura togata in movimento verso destra ma con la testa girata a sinistra. Il braccio destro alzato e nel sinistro un globo? e forse uno scettro/lancia di traverso. Qui chiedo il vostro aiuto circa una possibile attribuzione. Personalmente, cercando e ricercando, il soggetto più simile che ho trovato è questo: Carausius 287-93AD AE Antoninianus Obv: "IMP CARAVSIVS P AVG" Radiate, draped and cuirassed bust right Rev: "OPIES . X [.....]X" Sol standing left raising arm and holding globe London mint (?) */-//RSR RIC - Ma non ne sono convinto al 100%...1 punto
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Ciao a tutti, anche io ieri da Eros ho preso una copia del gazzettino. Iniziativa pregievole e spero di riuscire a partecipare ai prossimi eventi.1 punto
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Per una migliore comprensione posto foto più grandi della moneta. Le immagini sono tratte dal sito di verifica dell'ente certificatore. Spero di aver fatto cosa gradita. La moneta a mio parere è di buona freschezza. Non è stata certo spesa. Certo non è stata fortunata in zecca dati i numerosi segni di contatto e forse nemmeno conservata al meglio guardando il naso e la porzione di campo immediatamente adiacente. In fin dei conti mi trovo in accordo con il parere espresso dall'NGC. Nella scala inglese diremmo semplicemente "about UNC". Nella scala italiana sarebbe probabilmente SPL-FDC. Sono certo che molti collezionisti esigenti la riterrebbero Spl +. Giudicare da foto non è mai agevole ed io non sono esperto di questa moneta quindi leggerò con piacere altri pareri. Buona giornata.1 punto
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