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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/24/17 in tutte le aree

  1. Complimenti per la moneta, sin'ora è una delle più belle che abbia mai visto .... questa è la mia ....
    5 punti
  2. Buongiorno a tutti. Sono nuovo e volevo per cominciare proporvi questa monetina: un bel 6 cavalli del 1804. Ho cercato nel sito vecchie discussioni sulla stessa moneta ma non ho trovato nulla, un motivo in più per proporvela! Vorrei un parere e qualche commento. Grazie a chi partecipa.
    4 punti
  3. Mi scuso, dovrei metterla in medaglistica col tag... ma dato che poi mi ricollego ad una osella ho preferito scrivere qui. In arrivo, medaglia di Nicolò Contarini (1631) per l'edificazione (o meglio per l'inizio dei lavori) della chiesa della Madonna della Salute a Venezia, come voto per la fine dell'epidemia di peste dell'anno prima. Dalle cronache leggiamo che, se la peste fosse stata debellata, il Doge (e i suoi successori) avrebbe fatto annualmente una processione alla chiesa. Nel Voltolina, poi, trovo una curiosa nota: "con la prima pietra (1 aprile 1631) furono poste una medaglia d'oro, dieci d'argento e 12 in rame coniate appositamente per ricordare l'avvenimento". Piccolo foro otturato abilmente. al dritto una simpatica immagine della piazzetta San Marco, al rovescio il doge inginocchiato verso l'immagine della chiesa da edificare.
    3 punti
  4. "La ciotola" in tutte le sue forme (ciotole,barattoli,scatole,casse,cestini,valigie,secchi,vasi,etc etc) è la cosa che da sempre e che tuttora dopo tanti anni mi diverte di più in assoluto del collezionare monete. Negli anni ho trovato un sacco di roba e a suo tempo fondai qui sul forum il gruppo "Quelli della ciotola..." per gli estimatori della pratica Se mettete "ciotola" nel motore di ricerca del forum verranno fuori le storie di una miriade di interessanti e fortunati ritrovamenti. Sapete chi era un "ciotolaro" convinto? Gabriele D'Annunzio. Ecco descrivere le sue ricerche in un passo de “Le faville del maglio.” lo scolare in campo de’ fiori Io non ho ne’ miei armarii e scrigni «infinite medaglie di bronzo e di ariento e d’oro», come l’amico di frate Francesco da Pietrapane. Ma ben ho il conio nel cranio: ho il torsello nell’osso coronale e la pila nell’occipite. Quand’ero scolaro a sgobbo di latino sotto il magisterio canoro di Onorato Occioni esule da Trieste, andavo spesso a razzolare raspare frugare i giudei rigattieri in Campo de’ Fiori per trovar monete, medaglie, statuette, istoriette di rilievo, intagli di niello, sempre disposto a barattar pranzo merenda cena golosìa fornicherìa e ogni altro piacer romanesco per la scoperta inaspettata, per la rarità insperata, pronto a gustar la spica di Metaponto il grappolo di Calacte la conchiglia di Cume il granchio di Cos la colomba di Sicione il gallo di Suessa il cigno di Camarina e perfin la civetta di Rubi nella succedanea ricotta del procoio, apparecchiatissimo a masticare il bove di Esernia il cavallo di Larissa il cane di Erice il cervo di Petelia il cignale di Arpi il leopardo di Centuripe in statere in dramma in tetradramma in decagramma, e perfin l’elefante d’Etruria e i serpenti di Enna, attraverso la soccorrevole piccia domestica di fichi seccati e maritati in Vacri d’Abruzzo. Ahimè, troppo spesso mi dovevo contentare d’un baiocco della Sede vacante! Sol una volta m’avvenne di tirar fuori da un mucchio d’ottoname un Sigismondo di Matteo de’ Pasti e un Lionello di Vittore Pisano. Così, nella sfortuna, anch’io cominciai a ingegnarmi e dilettarmi di contraffare i conii delle medaglie antiche. E per ciò forse, da falsatore a falsario, m’ebbi nel mio eremo di Romena tanta familiarità con Maestro Adamo. Saluti Simone
    3 punti
  5. Mi pare che qui ci avviciniamo ... Demetrio III Eukairos Seleucide
    3 punti
  6. Felicissimo per la tua passione (che era anche la mia), se posso permettermi un consiglio spassionato, non mettere fretta agli acquisti. Li per li non si intravede lo sbaglio (che abbiamo fatto tutti), ma poi con il tempo realizzi che si poteva andare più calmi. Parlo per esperienza passata, sperando possa esserti di aiuto per i tuoi acquisti futuri. Fab
    3 punti
  7. Complimenti a Stefano Palma che per me ha capito tutto, il problema e' che a volte anche capire non basta, ma già può essere importante. E lo dico , e lo sapete, da persona che ama la numismatica e che non ha un interesse specifico, ne' commerciale, ne' cariche in Associazioni, solo solo un curatore, un curatore del forum e di cose in questi anni eppure ne ho fatte e ne ho viste. Sono per la divulgazione, ma non basta crederci, bisogna anche fare e muoversi, cinque o sei persone che si muovono nella stessa direzione possono cambiare e ribaltare lo scenario, Napoli docet, ma Milano sta andando nella stessa direzione perché ora c'è un gruppo che lavora, sono appassionati, sognatori, organizzati , capaci, con diversi giovani che abbiamo saputo coltivare e far crescere e che ora agiscono. Sotto il punto di vista commerciale vale secondo me il sondaggio fatto sul forum con 185 risposte qualificate , cosa chiedono basta leggere e seguire e Parma segue questo schema che prevede la kermesse associata al commerciale con tanti punti culturali, giovani, premi, conferenze, presentazione di libri. Sono le idee che devono condurre un Convegno, i giovani e' una grande idea, eppure nessuno la voleva fare, ma vi assicuro che ce ne sono altre altrettanto alte, virtuose, pensate solo a cosa significa dal punto di vista simbolico e reale Milano Numismatica. E quindi l'idea, organizzazione, azione e investire sui giovani, e poi sorreggerla però soprattutto chi ha interessi, i commercianti, le Associazioni, Circoli, editoria, autori ...banale capire che senza giovani tutto si fermerà eppure... Eppure si e' quasi sempre miopi, indifferenti, come se il problema del ricambio generazionale non riguardasse loro, e' grave secondo me che l'unico commerciante che sia intervenuto nella discussione su Parma sia tu, onore a te ma troppo, troppo poco..180 utenti taggati e pochi rispondono e si espongono, poco, poco.... eppure Parma va ...va...nonostante tutto perché l'idea va oltre tutto e tutti, certamente ci vorrebbe una sensibilità e una lungimiranza maggiore, ne va della numismatica in quanto tale e ripeto lo dice uno che lo fa per sola passione e ama farlo finché potra' e sarà possibile....
    3 punti
  8. Ecco un bel tornesello falso d'epoca. La cosa curiosa è che i torneselli di Venier sono solitamente molto scuri, mentre questo ha un gradevolissimo color argento, paragonabile ai soldini!
    2 punti
  9. @Maria Pia Il migliore catalogo "commerciale" per le monete romane (il RIC è da studio) è il Sear, "Roman Coins and their Values", 5 volumi, edito da Spink. Attenta che sia la nuova edizione e non quella vecchia degli anni '80. Lo trovi in vendita su internet nuovo a circa 50 euro a volume.
    2 punti
  10. A prescindere del come ti siano arrivate le monete, e se hai fatto o meno l'affare, credo che quello che Fab ti voleva, dire per esperienza passata, era di prenderne una per ......... ma bella .......... resta il fatto che se sei contento tu lo siamo anche noi per te.
    2 punti
  11. La facciata rappresentata sulla mia medaglia, invece, ricorda almeno vagamente quella che sarebbe stata realizzata molto più tardi. A parte qualche variazione (il rosone centrale salito dalla facciata al timpano, i pronai molto più alti, eccetera) rimane il disegno originale, dal vago stile post-palladiano e con la tripartizione marmorea così comune a Venezia nel periodo barocco. Le statue sul cornicione verranno realizzate, anche se curiosamente nella medaglia non compaiono quelle volute marmoree a spirale (tipo Girella) che saranno di moda solo negli ultimi decenni del '600.
    2 punti
  12. Ciao Gigetto Pezzo stupendo,maledetti quelli che facevano i fori su questi capolavori. Piacevole il raffronto con osella e medaglia. @volesonensis tu questa la conosci. Doge92
    2 punti
  13. ....la parola corretta è incisa; se qualcuno pensa (come già lo si è fatto) che lo stesso, medesimo incisore, passasse da un anno ad un altro da artista esperto, capace...ad un ignorante, inesperto...bheè....allora siamo davvero fuori dal campo della ragione. La lettera N rovesciata, o capovolta...la si osserva in molta monetazione aurea di Ferdinando IV a partire dall'anno 1765.....i più rappresentati sono i 6 ducati almeno fino al 1781...poi scompare. Il motivo ? ... ancora lontano; non credo che ci siano documenti che certificano questa consuetudine a quei tempi, anche perchè, se motivo c'è (e sono convinto che c'era), non è certo un errore, e se il carattere è stato fabbricato in quel modo per nascondere un segreto, una simbologia....o per qualsiasi altra motivazione non troveremo mai la prova schiacciante del perchè venne fatto. http://www.renneslechateau.it/romelechateau/index.php?id=5
    2 punti
  14. L'Associazione Circolo "Tempo Libero", sabato 1 Aprile, in occasione del VII Memorial Correale, organizzerà “La Giornata del Collezionismo”, in collaborazione con Libero Ricercatore, L'Arte della Lira, con la graditissima presenza del Dottor Antonio Pannullo, sindaco di Castellammare di Stabia e l’avvocato Pasquale Sergio, Presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati di Torre Annunziata. Saranno invitati gli alunni dell'Istituto Comprensivo "Francesco Di Capua" di Castellammare di Stabia, accompagnati dal docente Gianluca Cataldo, appassionato collezionista, un'occasione unica e rara per la formazione, l’apprendimento e per educare alla conoscenza e alla storia. Gli esperti studiosi di nummi cartacei e monetari Gaetano Russo e Giovanni Ardimento e il professor Bonuccio Gatti, terranno una lezione, offrendo degli esempi pratici e visivi, sulla monetazione, cartamoneta e sulle tradizioni storiche e culturali stabiesi, per divulgare una materia abitualmente di difficile accesso, anche a causa delle conoscenze specifiche che presuppone. Conclusasi la parte teorica, gli studenti saranno accompagnati all’interno e all’esterno dell’Hotel Le Palme, tra i vari espositori, dove potranno apprezzare la qualità e la varietà degli esemplari, e per suscitare l’interesse e costituire un valido supporto per la didattica scolastica, sarà data una descrizione delle caratteristiche, del significato e inquadramento nelle vicende storiche. Alla fine sarà consegnata una pergamena nominativa, attestazione della partecipazione, e un omaggio ricordo. Per ogni giovane collezionista, che volesse presenziare, il Circolo “Tempo Libero” consegnerà una moneta da collezione. Ci sono tanti modi per raggiungere un obiettivo, noi puntiamo sull'ottimismo, Castellammare di Stabia, le idee diventano partecipazione.
    2 punti
  15. Salve a tutti. È con autentico piacere che mi accingo a presentare, con quest’apposita discussione, qui sul nostro Forum il mio ultimo libro. Si intitola: La zecca medievale di Salerno nella collezione numismatica del Museo Diocesano «San Matteo» di Salerno. Di cosa tratta? Com’è facilmente intuibile dal titolo, il compito principale di questo testo è quello di presentare per la prima volta in modo scientifico una collezione numismatica pubblica mai attenzionata in tal modo prima d’ora, quella del Museo Diocesano di Salerno, appunto. La parte principale del volume è occupata quindi dal catalogo che descrive le monete medievali salernitane componenti la detta raccolta: i pezzi, tutti in rame, partono dal periodo longobardo con le coniazioni di Gisulfo II (1052-1077) e terminano con l’occupazione sveva del Regno di Sicilia da parte di Enrico VI (1194-1197) e Costanza d’Altavilla. Da questo punto di vista, la collezione di monete salernitane del Museo Diocesano di Salerno copre quasi per intero un arco temporale vastissimo, dove troviamo ben rappresentate tutte le principali autorità politiche che hanno battuto moneta nella zecca di Salerno, prima con i Longobardi e poi con i Normanni, oltre a monete che sono state inserite nel percorso museale nonostante la loro completa estraneità alla zecca salernitana (troviamo pochi esemplari napoletani o siciliani). Si segnalano dei pezzi di estrema rarità che difficilmente si riescono a vedere altrove. La classificazione delle monete (che in alcuni casi ha portato anche a sottolineare delle novità iconografiche) è avvenuta nel modo più preciso possibile: dopo aver descritto i pezzi ed averli ricondotti ai principali repertori di riferimento per questo settore, si è avuta la premura di fornire per ogni singolo esemplare i relativi dati ponderali (peso e diametro). Ogni moneta è stata fotografata e le immagini (a colori) così ottenute sono state sistemate nelle apposite tavole fotografiche a fine volume. Non mancano le tavole di concordanza con gli altri fondamentali testi di riferimento per la monetazione salernitana, oltre che una tabella che illustra i gradi di rarità per ogni moneta riportata nel catalogo descrittivo e illustra la relazione che intercorre tra la numerazione adoperata nel catalogo e quella prospettata per l’esposizione museale. Il tutto è preceduto da una corposa introduzione, in cui sono racchiuse delle interessanti novità per quel che riguarda la storia della zecca salernitana. Infatti, questo libro non vuole ridursi ad un semplice catalogo di una collezione museale che comunque prima di oggi non ha mai ricevuto le attenzioni che meritava da parte degli studiosi (e già questa caratteristica, da sola, basterebbe a rendere il volume degno di nota), ma si è deciso anche di inserire nella parte introduttiva dei piccoli saggi di numismatica salernitana che vorrebbero gettare nuova luce o riprendere argomenti che, in questo settore, avevano bisogno di essere puntualizzati meglio. Ad esempio, particolarmente importante è il capitolo II che tratta dell’ubicazione della zecca salernitana, o il capitolo IV che riprende l’annosa questione sulla particolare serie di follari emessi a nome di un certo Manso Vicedux. Dall’indice generale: Il primo capitolo, Cenni storici riguardanti la raccolta numismatica del Museo Diocesano di Salerno, ha il compito di mettere insieme le scarsissime notizie storiche che hanno portato alla nascita di questa poco nota raccolta museale. Il secondo capitolo, Origine ed ubicazione della zecca di Salerno, contiene delle interessanti novità riguardo la storia della zecca salernitana in epoca medievale, soprattutto longobarda, che si focalizzano in particolare sul luogo dove sarebbe sorta la zecca delle monete. Il terzo capitolo indaga invece la complessa storia monetaria che si registrò a Salerno tra la fine del Principato longobardo con Gisulfo II e l’annessione della città al Ducato di Puglia con l’avvento dei Normanni di Roberto il Guiscardo. Il quarto capitolo ci riporta tra le monete della serie di Manso Vicedux, un argomento ancora spinoso e molto discusso. Il quinto ed il sesto capitolo si occupano delle vicende storico-numismatiche che Salerno visse con la dominazione normanna e la creazione del Regno di Sicilia (1130), fino al tramonto e alla chiusura della zecca. Chiude l’introduzione il settimo capitolo che offre uno spaccato generale sui tarì d’oro prodotti a Salerno. Non vorrei essere troppo prolisso (anche perché vorrei lasciare il piacere di “scoprire” questo testo ai lettori che lo desiderano), quindi mi fermo qui, fornendo qualche caratteristica tecnica: il volume consta di ben 192 pagine di grande formato (22x30 cm), tutte stampate su carta pesante da 150 grammi; contiene circa 867 fotografie, di cui 858 sono a colori e sistemate in 38 tavole illustrate, il tutto è rilegato in brossura editoriale con cartoncino martellato a mano. Particolare attenzione è stata riservata, quindi, anche alla veste grafica dell’edizione. Spero che anche questa mia nuova “fatica” incontri il vostro gradimento: per ogni tipo di informazione sarò lieto di seguirvi in questa discussione, mentre per chi fosse interessato a reperire il volume può scrivermi un messaggio privato in qualsiasi momento. Grazie a tutti per l’attenzione.
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  16. Segnalo l'uscita del n. 92 di Monete Antiche questo il sommario: Anno XVI n. 92 Marzo/Aprile · Alcibiade o Parmenione? Nuove considerazioni dull'identità di un uomo in abiti militari raffigurato su una moneta di Cizico. (Federico De Luca) [3-9]. · Il denario di L. Vinicius (RRC 436/1, 53 a.C.). (Alberto Campana) [10-28] · Un nummo inedito della tipologia "Figura stante / Croce". (Alain Gennari) [29-36]. · Per un aggiornamento della catena delle ribattiture delle monete salernitane. (Pierluigi Canoro) [37-42] · ANASTATICA, inserto di letteratura numismatica. L. Suttina, Il Re numismatico, in "La Lettura", a. XXIV, n. 5 (1 maggio 1924), Milano 1924, pp. 321-328. (a cura di Luca Lombardi) [1-8]
    1 punto
  17. Salve vorrei un vostro parere su questo 6 tari, è stato ribattuto sul 1799 ? Grazie.
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  18. Buonasera Monetina di un amico già mostrato a Savoiardo Variante dell'obolo di bianchetto con leggenda PHILIBERTVS non descritta nel MIR Zecca di Cornavin
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  19. Buongiorno Lamonetiani, scrivo dopo qualche settimana dalla mia ultima discussione, riguardante la mia prima Piastra, 120 grana del 1854, che mi aveva fatto davvero contento, per la leggera patina e anche per la rigatura molto ben impressa, e in generale per il fascino storico che quella moneta ha, soprattutto nella mia terra. Bene, scrivo a distanza di qualche giorno perché a quella prima piastra mi sono sentito di aggiungere qualche sorellina. Ve le presento: ferdinando IV 1798 ferdinando II 1847 - 54 (la prima appunto) - 55 - 57. gli anni sono comuni come ben sapete, però devo ammettere che queste monete, per quanto le conservazioni non siano delle migliori, mi piacciono sempre di più. Ah, alle suddette piastre proprio ieri ho aggiunto un 10 tornesi 1859 davvero gradevole. Mi sono innamorato di questa monetazione ? (p.s. La seconda foto è uscita davvero male)
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  20. Ad una settimana esatta dal convegno, il fervore sale. Le premesse per una grande giornata ci sono tutte.... Sarà motivo di grande soddisfazione potervi partecipare e parlo sia delle conferenze dei giovani e colgo qui l'occasione per far loro gli auguri, sia del momento conviviale e ciò dato che a Parma per tradizione si mangia veramente bene.... E poi un ringraziamento agli organizzatori, ma in particolare a Mario, che si è prodigato e si prodiga quotidianamente perché la numismatica sia di tutti e in particolare dei giovani.... E allora a settimana prossima, che questo grande momento rimanga ancora una volta impresso nelle memorie di tutti!!
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  21. 1 punto
  22. beh, un dritto strepitoso su una piastra borbonica di fine '700 sarebbe sempre bello poterlo vedere, tanto più se capita l'occasione, anche da mettere in collezione. Solita domanda: quantità o qualità? La risposta, purtoppo, non arriva mai subito, ma sempre nel momento della dismissione...
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  23. Io l'ideuzza la ho su quale zecca possa essere, ma ........
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  24. Sull'altra discussione in parallelo sul Convegno di Bologna si parlava dell'importanza di collegare un evento commerciale con un evento culturale che fosse collegato a una idea guida, in questo caso i Giovani e la numismatica, insomma un filo conduttore virtuoso che potrebbe riguardare più problematiche e aspetti all'interno di un Convegno. Questa e' un po' l' indirizzo uscito dal sondaggio fatto sul forum sul Convegno Ideale, certamente si può concordare o meno. Indubbiamente nel caso di Parma ci vogliono anche i Giovani in primis che vogliano partecipare, se no crolla tutto, un consenso degli Organizzatori e un consenso di massima di buona parte del mondo della numismatica. Difficile anche capire l 'orientamento di tutti, alcuni messaggi importanti di vicinanza sono arrivati e ne darò notizia, poi indubbiamente abbiamo anche il dato attuale , interventi a parte, che certifica un elevato numero di letture a ora più di 7.300 che dimostra sicuramente l'interesse , vediamo se qualcuno ancora vuole intervenire e se per il pranzo il numero sarà 41 o arriverà ancora qualche adesione...
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  25. Buongiorno a tutti, vi allego qui la foto di un 10 tornesi 1819. Nonostante la patina estremamente irregolare al dritto e una leggera porosità di metallo al rovescio, nel complesso mu sembra una moneta davvero piacevole per la tipologia. Che ne pensate?
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  26. Sicuramente più gradevole di quello che appare in foto, per via della luce e della patina irregolare che crea disturbo nella visione, ma i rilievi sembrano essere molto interessanti. Non credo di esagerare nel confidare che in mano sia almeno almeno migliore di spl... la superficie del metallo al rovescio sembra veramente ottima... peccato per il gap delle foto, interessante tondello, ma da te non potevo aspettarmi nulla di meno
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  27. Da Crotone , un pregevole , non comune , statere 350 AC. ( NGSA 7 n. 14 = SNGANS 387 ) . Al diritto una bellissima testa laureata di Apollo con collana con pendente testa di leone . Al rovescio , anepigrafe , una plastica raffigurazione di Eracle in culla , in atto di strozzare i 2 serpenti inviatigli da Era per vendicare l'ennesima divagazione , fuori dal talamo nuziale , di Zeus . Il tema di Eracle bimbo , ha non poche rappresentazioni su conii di diverse polis del mondo greco : tra queste unisco lo statere di Tebe 425-395 AC. ( N.Y.Sale XXVII n. 361 = SNGCop. 303 ) , città natale dell'Eroe .
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  28. Per carità, come ho scritto, ho dato un parere, memore di esperienze personali ed altrui anche su queste pagine. Non c'è bisogno di dare spiegazioni di nessun genere. Buona collezione, sempre cordialmente, fab
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  29. E' una moneta stupenda, la prima. ed è anche una di quelle che amo di più nella mia collezione. Il rovescio in particolare ha uno stile perfetto, plastico, volumetrico, che ricorda molto l'estetica e la rappresentatività del Manierismo. Una moneta che guarda già avanti.
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  30. Ho dimezzato le discussioni in evidenza, portandole da 14 a 7, per quanto riguarda lo slideshow, non posso far altro che sollecitare ancora @Reficul petronius
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  31. Complimenti che bell'esemplare!! postaci anche il rovescio ? Comunque io fossi in te la libererei da quella plastisca, essendo argento potrebbe macchiarsi, capisco la perizia ma io in questi casi la libero e tengo il cartellino..sarò strano ?
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  32. A mio modesto parere si tratta di un simbolo messo lì ad identificare una particolare liberata. Magari in zecca è entrato un quantivo d'oro da monetare e tale quantitativo andava verificato con il numero delle monete coniate. Mi rendo conto che si tratta dell'ennesima ipotesi ma in assenza di documentazione qualsiasi idea resta tale purtroppo.
    1 punto
  33. Per quanto mi riguarda, contate su di me, per quel poco che posso fare. Che poi sia solo, non sono così convinto. C'è un po' di inerzia, tipica delle cose da fare senza un vero interesse trainante non commerciale (se non c'è un ritorno economico o di bisogni primari secondo la piramide di Maslow - ma non è il nostro caso - la gente fa fatica a muoversi). Però il disagio lo cogliamo anche noi commercianti, ma facciamo fatica (e questo è un dato di fatto) a pianificare azioni efficaci e comuni. Ad ogni buon conto confrontiamoci e poi mettiamo in moto iniziative. A Parma ne possiamo parlare e poi mi farò latore in associazione. Buon lavoro a tutti
    1 punto
  34. Non le avrei prese in considerazione neanche fossero state originali.. ?
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  35. In ogni caso, dopo tanti decenni, la chiesa venne edificata dal Longhena con un progetto ben diverso. Barocca fino all'estremo, piaccia o no (io preferisco di gran lunga l'interno) fa parte dello skyline veneziano. Mi piace ricordarla così, con Guardi.
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  36. Meno di... ...in quella conservazione? Tutto può essere, bisogna solamente cercare, aspettate, visionare, pazientare e soprattutto sperare che capiti. Se dopo anni non si trova ancora.... significa che bisogna alzare di parecchio la posta.
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  37. Vista così lo stile mi pare coerente con quello delle monete "buone", è un denaro a nome di Federico e quindi il metallo non è il buon argento degli ottoniani (o dei primi enriciani) e anche parte del conio fuori tondello è una cosa del tutto normale. Se i dati metrologici non sono incongrui con le produzioni ufficiali non resta che concentrarsi sul metallo, dalle foto non riesco a capire se le zone più scure siano solo concrezioni/corrosioni (come penso sia probabile, dato lo stile molto buono) o un eventuale nucleo rameico del tondello. A moneta in mano credo che dare una risposta sia più semplice. Attendiamo altri pareri, buona serata Antonio
    1 punto
  38. dovrebbe essere un denaro di Enrico III di Franconia per Venezia - Molto Raro questo è il ns catalogo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-HENIII/1
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  39. Ebbene sì. Colleziono anche tondelli provenienti dalla zecca di Messina, però solo del XVII secolo, quindi da Filippo III (1598-1621) a Carlo II (1665-1700). Si potrebbe fare. Tuttavia più di un'adunata di collezionisti farei una rassegna di tondelli e commenti, un po' com'è stato già fatto per la zecca di Napoli da @odjob. Saluti!
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  40. Caro Dimitri. Tutto bello, ma anche per arrivare ad organizzazioni strutturate che si occupano in toto della manifestazione ci sono due strade: 1) la si crea subito; 2) la si crea una volta che si hanno riscontri (che è preferibile per non sperperare risorse). Poi bisogna vedere come impostarla, chi ne fa parte. Non scordiamoci di alcuni elementi di differenza fra il mercato tedesco ed anglosassone in generale e quello nostro: 1) in questi paesi c'è un movimento di clientela molto più ampio del nostro italiano; 2) la legislazione è decisamente più aperta al commercio; 3) c'è la tendenza a strutturare meglio le manifestazioni ed a fare più corporativismo, questo proprio per natura stessa degli anglosassoni. Calare questi presupposti nella realtà italiana è ben dura, prima di tutto perché da noi, ed è un dato di fatto, il collezionismo è diminuito in maniera sostanziale, sta mancando il ricambio; prima di creare società bisogna fare analisi di mercato della redditività dell'investimento (se no dall'estero ci avrebbero già pensato a calare da noi e farlo loro, stai tranquillo; poi fai mente locale a quello che è successo a Vicenza Numismatica, unica manifestazione seria ed organizzata da un ente fiera fino a che non hanno deciso di cancellarla perché era in deficit perenne). Poi c'è quella tendenza anarchica e di improvvisazione (per non dire altro) che caratterizza il nostro essere italiani. Comunque da quello che posso vedere io, oggi la priorità top è quella di aumentare il bacino di collezionisti. Di concause del mancato successo delle manifestazioni italiane, tolto Verona, poi ve ne sono tante altre, sicuramente quelle che hai citato tu sono importanti: 1) proliferare di piccole manifestazioni; 2) organizzazione deficitaria; 3) poca pubblicità. Ma ribadisco oggi bisogna lavorare principalmente nell'aumentare il potenziale bacino di collezionisti; e nel presenziare a manifestazioni di una certa qualità (meglio meno manifestazioni, dove si incassa di più, per noi commercianti, che non presenziare ad una miriade di piccoli convegni, con scarsi ed incerti risultati). Poi è chiaro che le manifestazioni nascono piccole e poi si sviluppano, quelle affette da nanismo cronico è meglio che si annullino da sole... Io mi ci sono messo e mi ci metto in prima persona, se poi vuoi mettertici anche tu (o rimettertici, mi pare di aver capito)... Ma come hai detto anche tu, giustamente, sono i risultati che fanno la differenza. E comunque, per quanta pubblicità tu possa fare, non puoi incatenare la gente e farla venire apposta. Serve gente stimolata dal collezionismo. Ti cito a tal proposito, solo a titolo di esempio, e con questo chiudo, che per l'ultimo convegno di Venezia avevo fatto una pubblicità su di una radio locale (ovviamente a mie spese). Bene, abbiamo fatto un piccolo sondaggio all'ingresso per sapere da che fonte avessero avuto notizia della manifestazione. Risultato: nessuno era stato agganciato tramite la radio. Quindi anche la pubblicità va meditata. E farla nel circuito della numismatica (tipo GDN o Panorama Numismatico o portali vari) è autoreferenziale, non porta nuove facce, bisogna battere strade nuove e provare, come ho fatto io. E non avere paura di ricevere sportellate in faccia, come ho già ricevuto io. Il lavoro è lungo. Plaudo alle iniziative del Circolo di Parma e di quello Partenopeo, tra quelli che più mi sono rimasti impressi, che, a mio giudizio, vanno nella direzione giusta, per unire alla manifestazione commerciale anche eventi collaterali e soprattutto presenza di giovani.
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  41. Una simpatica foto di gruppo di piccoli moduli dal rinascimento al risorgimento ...
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  42. Eccomi.. sono uno dei "taggati" che non aveva ancora risposto. Avevo visto la notifica del tag, ma solo ieri ho letto tutta la discussione. Tutto questo non per giustificarmi, naturalmente, ma solo per dire che tra le possibili cause delle "non risposte", oltre a quelle adombrate tra le righe, ci può essere anche il semplice non aver avuto tempo e modo di farlo. Ma bando alle ciance... Quello che mi sento di dire è questo, sperando che non venga preso per "retorica" ma come segno di apprezzamento per l'iniziativa e di incoraggiamento per chi sarà protagonista: è una splendida occasione per seminare... i frutti arriveranno col tempo, e a tempo debito; ed è una chance da sfruttare per cominciare ad abituarsi, ad allenarsi a fare il salto di qualità. E', se vogliamo, "la versione 2.0" di quello che faceva Traina un po' di anni fa, quando lamoneta non c'era, quando la rete non era così diffusa né c'era possibilità di essere continuamente connessi. Ma il problema era lo stesso: svecchiare o, meglio, rinverdire la numismatica con nuova linfa, nuove leve che non andavano bruciate ma innanzitutto ascoltate e poi incoraggiate e valorizzate. Lui lo faceva dalla scrivania di casa sua, scrivendo e rispondendo a chiunque, e poi incoraggiando e incentivando ad esprimersi quelli che individuava come potenziali promesse. Così sollecitava lui stesso la stesura di qualche articolo, affidava piccole inchieste, oppure commissionava interviste e dispensava consigli con grande disponibilità e generosità. Sfogliare oggi, a distanza di qualche anno, i numeri di Cronaca Numismatica consente di ritrovare, magari inizialmente nella "posta" e poi nella rubrica "l'angolo del lettore" alcuni nomi di giovani di allora e "firme" di oggi: Ganganelli (l'erede), Maucieri, Di Rauso, Gianazza, Di Virgilio, Esposito, Stekar..., giusto per ricordarne alcuni, magari accanto a quelle di docenti universitari o altri grossi calibri che avevano collaborato ai medesimi fascicoli. Un mix tra esperienza e nuove proposte che funzionava alla grande... Ganganelli, assunta la direzione, proseguì sulla medesima linea, tanto è vero che si può citare ad esempio @magdi che, guarda caso, appena quindicenne, pubblicò il suo primo lavoro (Le origini dimenticate della monetazione di Volterra) proprio sull'ultimo numero di Cronaca Numismatica e che forse rappresenta l'anello di congiunzione tra quella realtà e quella attuale. Nel riquadro con la sua foto e una breve introduzione c'era scritto: "Questo articolo rappresenta il debutto di Magdi Nassar nel giornalismo numismatico. Ve lo proponiamo con un grande in bocca al lupo al suo autore". Direi oggi che fu una fiducia ben riposta. Oggi quella stessa lungimirante strada è percorsa da Lamoneta e da iniziative come quella di Parma, ultima di una serie ormai consolidata di proposte tutte focalizzate sui giovani e la fiducia in essi. Ai tempi di CN c'era la possibilità di pubblicare un proprio elaborato, magari scientificamente non rilevante (del resto la rivista era sopratutto divulgativa anche se la collaborazione di pezzi da novanta garantiva spesso anche la presenza di articoli di qualità), che però era un'importantissima "palestra" per cominciare a far pratica. Oggi, a Parma, ci si può addirittura esporre parlando in pubblico, cosa ben più difficile e impegnativa perché una cosa è scrivere, rileggere, correggere e ben altro è relazionare dal vivo ad una platea. Chi lo ha già fatto l'anno scorso sarà d'accordo immagino... A quel che vedo e leggo non credo proprio che i "ragazzi" (a quando anche il gentil sesso?) che parleranno quest'anno abbiano bisogno di consigli, tuttavia mi permetto comunque di suggerire questo: prendete questa giornata per quello che è, cioè appunto un allenamento, un esercizio, in vista speriamo di cose future più impegnative e lasciatevi condurre dalla passione che vi guida. Chi vi ascolterà potrà essere magari ferratissimo o completamente a digiuno rispetto agli argomenti che affronterete, ma ha in comune con voi lo stesso amore per la numismatica, perciò sintonizzatevi su quel canale e partite... Io, come spesso mi accade purtroppo, vi seguirò non in diretta ma in differita, leggendo qui quello che accadrà a poi acquistando il volume che uscirà. Ma già da ora faccio il tifo per voi.
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  43. In effetti, difficilmente i figli hanno gli stessi interessi dei genitori. Vuoi per esperienze di vita diverse (anche il mondo che li circonda è diverso), vuoi perché - spesso - i genitori (mossi da "deleterio" entusiasmo) ossessionano i figli cercando di inculcare loro passioni che, ahimé, sono in loro naturali, ma che la prole disdegna. E disdegna in quanto la sentono imposta dall'alto. Mai letto alcuni passi dei "Promessi Sposi" o de "l'Inferno" di Dante in età adulta permeati d'un lirismo e commozione, quando sui banchi di scuola parevano torture medioevali perché si era obbligati a studiarli? Io, perciò, cerco d'interessarli molto poco direttamente, ma sono disponibilissimo a soddisfare la loro curiosità quando mi chiedono qualcosa riguardo alla numismatica. Inoltre, chiedo loro di reperire gli euro in circolazione dando loro la libertà di farlo quando vogliono. Per ora non dimostrano eccessivo interesse, ma nemmeno - e questo mi preme di più per ora - rigetto dell'argomento e spesso capita mi portino qualche centesimo o euro "strano" ottenuto da amici e compagni senza che io l'abbia chiesto. E' un inizio, si vedrà...
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  44. Mi scuso in anticipo per il mio italiano (io sono inglese). I trifollari discussi sono false, ma essi appaiono spesso in asta. Questi trifollari sono tutti colpiti dagli stessi stampi. L'epigrafia è sbagliato. Il casco che il cavaliere indossa non è del XI secolo. Si tratta di una "Brodie" casco: un tipo di casco che è stato indossato dai soldati britannici durante la prima guerra mondiale. (Uno scherzo da parte del produttore?). E 'possibile che queste false trifollari sono state fatte per soddisfare la domanda nel 1920 e 1930. Ho un database che contiene esempi di questi falsi, tra cui un "test" a base di piombo.
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  45. Forse a Kaulonia non tenevano troppo in conto lo stile per questi frazionali ma in Sicilia abbiamo dei frazionali - anche molto più' piccoli - di stile elevatissimo . Un buon esempio possono essere i divisionali battuti a Naxos che mostrano uno stile molto alto anche in frazionali minuscoli . Il non facilmente reperibile volume di Cammarata 'da Dioniso a Timoleonte' illustra , purtroppo con foto pessime, eccellenti esempi di frazionali stilisticamente molto interessanti.
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  46. E' pericoloso generalizzare sul fatto che sul mercato sia comparso un certo numero di frazionali inediti. Sicuramente è un campanello di allarme, ma bisogna anche considerare che solo grazie a più raffinate ricerche col metaldetector si riesce da relativamente pochi anni a trovare nel terreno anche piccole monete, previa setacciatura del terreno che ha dato segnali positivi. In passato era più difficile trovare piccole monete d'argento, come anche era minore l'interesse verso le litre e gli oboli. Molto rumore fece un articolo del compianto prof. Manganaro sui frazionali d'argento della Sicilia, pubblicato nel 1984. Lui cercava più specificatamente queste monetine, sia come collezionista sia come studioso, e molti esemplari erano allora inediti o sconosciuti. E ogni tanto salta fuori ancora qualche inedito, anche se purtroppo anche in questo settore i falsari si sono dati da fare.... L'attenzione deve rimanere alta, ma la comparsa di un frazionale d'argento inedito non deve automaticamente significare che sia per forza un falso....!
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  47. ciao cinna74, le mie supposizioni sono dovute unicamente a ricerche in internet con la voce "2017 full sovereign" tra i siti che mettono in prevendita le 2017 BU dall'Inghilterra. a dire il vero però proprio ieri sera, ricercando ulteriormente, ho trovato alcune voci discordanti. molti rivenditori dicono di aspettarsi la stessa immagine della proof, mentre altri dicono che l'immagine BU dovrebbe essere uguale a quella del 2016. a questo punto è evidente che ancora non lo sa nessuno e dovremo solamente aspettare.
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  48. Scusate ma avevo fatto degli errori di ortografia e poi da 4 file Pdf sono riuscito a farne uno. Grazie I maestri di Zecca.pdf
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