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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/26/17 in tutte le aree
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Bella l'idea di un tipo di moneta per zecca e la tua si presta bene allo scopo . Il periodo di produzione dovrebbe essere 1372-1387. Tipo 1/A Bellesia- MIR 141 Non sono sicuro si possa arrivare a una datazione più precisa ma forse qualche amico più esperto potrà meglio chiarire. Saluti3 punti
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MA che cosa è...io resto basito...è un gioiello. Che dire...niente mi taccio e ammiro. Super pezzo...e bellissima foto.3 punti
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Oggi al convegno numismatico torinese mi hanno proposto alcuni due denari , secondo il venditore , millesimi inediti. Tuttavia se non leggo bene la data e devo ipotizzarla , rinuncio sempre all'acquisto !3 punti
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Buonasera, la monetina in oggetto non fa parte delle emissioni di mio specifico interesse, ma credo che in collezione un tipo per zecca ci sta sempre bene soprattutto se rientra nell'ambito del periodo comunale italiano. la moneta che posterò è un grosso da tre soldi emesso dalla zecca di Lucca a partire dal 1369 del tipo volto santo al dritto e al rovescio LVCA a forma di croce intorno a globetto per un peso di un grammo spaccato. Credo che la tipologia del mio esemplare sia molto comune e in legenda sia al dritto che al rovescio ho notato i due trifogli che si sovrappongono. Questa moneta è caratterizzata da molteplici varianti. Sarebbe possibile conoscere la classificazione esatta della moneta in esame e soprattutto la datazione precisa di emissione? Saluti Antonio2 punti
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Il mio "Evviva le ciotole!' non era riferito alla effimera quanto improbabile possibilità di trovarvi pezzi rari, ma piuttosto alla secondo me ben più commendevole funzione che le stesse svolgono nell'avvicinare chiunque alla Numismatica, giovani e meno giovani, solleticando in loro - come facevano in me bambino ahimè ormai mezzo secolo fa - una irrefrenabile curiosità nello scovare la moneta "da studiare", il pezzo mal conservato ma interessante, il dieci centesimi ape conciato "da tra' via" ma magari del '28 o del '32, il portarsi a casa in tre euro un pezzettino in rame del settecento con una faccia piatta...e l'altra quasi...e si faccia avanti chi non ne ha goduto almeno una volta! ?2 punti
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Il re della ciotola indiscusso rick2 e' vivo ma temo che ci siamo giocati un grandissimo uomo forum, questa sezione con lui in forma faceva 4/5 discussioni al giorno, dicevano tutti che era ingestibile io me lo gestivo benissimo qui, peccato ... Scrivemmo un articolo che c'è ancora sul forum in alcuni sui diversi conii delle monete di Maria Teresa poi ne feci sempre con lui uno su Omni in inglese, credo che si sia dato ad altro, ma lo riprenderei al volo subito ... nonostante le sue idee liberal per le quali non era molto amato. Veniva spesso al Cordusio, si prendeva un ragazzo con lui, e giù a maneggiare tutte le ciotole e mentre spulciava spiegava al ragazzo di turno, grande personaggio che però c'è ancora, non e' un coccodrillo questo, e' un tornare ai tempi che furono, il re della ciotola ...e dei rottami così venivano chiamati...2 punti
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Buon pomeriggio... Vorrei condividere con tutti voi la passione che perseguo da anni.. la nostra adorata cartamoneta...queste piccole ma significanti opere d'arte... capaci di stimolare lunghe ricerche storiche...attente osservazioni e infinite animate discussioni. Ho concentrato ogni mio sforzo totalmente sulle emissioni della mia amata terra... Spero di fare cosa gradita a chiunque per curiosita' o per interesse vorra' soffermarsi... Un saluto. j2 punti
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Per la diretta in streaming sono convinto possa servire per seguire velocemente le conferenze, sicuramente accoppiata al numero dei quaderni numismatici. Spero che altri convegni facciano la scelta di organizzare conferenze. Roberto2 punti
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Continuo con questa moneta da 5 marchi 1988, della Repubblica Democratica Tedesca, km 121 , nickel, commemorativa dei 30 anni del nuovo porto di Rostock.2 punti
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Confermo scritto a mano sotto le foto che sono comunque di buona/ottima qualità la terza casa d'arte come detto e' la Malloy, Archestrato ha fornito anche il riferimento corretto della vendita . Diversi esemplari Virzi, quelli di prima scelta , sono poi ricomparsi in una asta Nac di pochi anni fa realizzando cifre importanti. Le Virzi hanno non solo il marchio di autenticità ma anche quello della qualità' . Dopo la vendita Nac furono venduti dei falsi nelle solite aste tedesche di tipi di Siracusa rarissimi che fecero una frazione ( ovviamente) del realizzo fatto dalle Virzi. Le Virzi illustrano al meglio i vertici di bellezza e finezza d'incisione raggiunti dalle monete siciliane ( tra le più belle in assoluto - a mio avviso - nella serie greca). Questi pidocchi di falsari fanno un doppio danno : non solo copiano male e senz'anima capolavori irriproducibili ma allontanano dalla loro raccolta appassionati stufi di vedersi inquinate le proprie raccolte da ciarpame che mercanti senza scrupoli e scienza smerciano a ogni pie' sospinto.2 punti
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Oltre ad aver aderito al pranzo non ho più riportato nessun commento pur leggendo tutti i post. Dire grazie agli organizzatori è il minimo che si possa fare. Il grazie che voglio esprimere non è solo la classica pacca sulla spalla, ma è un GRAZIE all'ennesima potenza. Organizzare un evento come Parma e riuscire a coinvolgere migliaia di appassionati non è cosa da poco. La numismatica è sempre stato un orticello che ognuno coltivava in proprio. Ora con lamoneta e con tutte le iniziative che vengono proposte anche il collezionista più restio comincia a sbottonarsi. Grazie ai giovani, grazie a Mario e chi con lui portano avanti con impegno le varie iniziative. Che posso dire ancora: GRAZIE.2 punti
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Stamane ho potuto seguire il convegno di Torino, i miei complimenti vanno agli organizzatori e a tutti i relatori, con l'illustrazione dei vari argomenti, tutti interessantissimi e con lo spinoso tema della futura normativa che potrebbe essere inserita in Italia, con l'inasprimento delle sanzioni e degli obblighi per tutti i collezionisti numismatici. Un vero piacere è stato anche poter salutare i cari amici dell'associazione Taurinense, ogni volta mi fanno sentire come a casa. Un grazie a tutti per la splendida giornata.2 punti
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Cosa dice la scuola anglosassone, che evidentemente non conosco molto bene, di come sono stati fatti i buchi del pezzo in discussione: col trapano, forse? E gli esperti di quella scuola che usa il microscopio (a differenza della primitiva scuola italiana che non lo conosce, come ben dimostra il lavoro sul pezzo di Adalberto, basta sfogliarlo) come distinguono i chiodi del X-XI secolo da quelli del VIII-IX oppure del XII? Se potete darmi un po' di bibliografia in proposito sarei felice. Riguardo invece al fatto che la RIN non sia garanzia di autenticità, come aggiunge il buon Numa Numa, ahimè ne devo convenire perché l'infallibilità non è di questo mondo, pero l'aggiunta di quel visti oltretutto i tempi appare abbastanza gratuita e forse offensiva nei confronti di chi la realizza: si vuole forse alludere ad una certo decadimento nella rivista di oggi? Se così non sarebbe forse opportuna una piccola spiegazione, tanto più tale affermazione viene proprio da chi ha tutte le possibilità e le occasioni per segnalare la cosa nelle sede più opportuna e magari anche contribuire a sanarla? Per il resto, nessuna delle ragioni che vengono ulteriormente addotte ha nulla a che fare con la mancata autenticità del pezzo. Se proprio volete difendere a spada tratta la vostra impressione iniziale (di altro non può trattarsi, trattandosi solo di una foto, anche un po' sfocata), dovete sforzarvi di più, credo. Saluti, A.2 punti
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Ho sempre considerato l'anno 1911 come il più bello a livello artistico, grazie anche a queste 4 monete che sono fantastiche. Sarebbe interessante approfondire lo spunto di MezzaPiastraPupillare Complimenti vivissimi per il traguardo dei 50 anni di collezionismo!2 punti
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Riprendo in questa sezione , piu’ di competenza , una recente discussione apparsa nella sezione monete imperiali romane , a proposito del culto solare a Roma e della sua teorica attinenza con il Colosso di Nerone . Con l’ occasione , allargando il discorso , vorrei sentire i vostri pareri circa la probabilita’ che metta in stretta relazione il Colosso di Rodi , quello di Nerone , quindi con il culto solare , con le prime monete emesse da Eliogabalo e dai successivi Imperatori ; monete con l’ immagine al rovescio del dio Sole che presumibilmente dovrebbe essere una copia in miniatura del Colosso di Rodi e con possibile conseguenza , anche di quello di Nerone . Per inquadrare meglio il post , una breve storia del Colosso di Rodi . Il Colosso di Rodi era una gigantesca statua rappresentante il dio Helios (Sole) , era situata forse all’ ingresso del porto di Rodi , in Grecia , costruita nel III secolo a.C. Èra una delle sette meraviglie del mondo antico , delle quali oggi rimane praticamente intatta solo la grande piramide di Cheope che e’ anche la piu’ antica . La statua di Helios , che era il dio protettore dei Rodiesi , venne costruita a ricordo della vittoria contro Demetrio I Poliorcete che aveva invaso Rodi , rimanendo poi sconfitto dopo un lungo assedio . Questa statua era alta circa 32 metri e sembra che ci vollero quasi 12 anni per terminarla , ma a causa di un fortissimo terremoto , dopo 67 anni crollo’ , esattamente nell’ anno 226 a.C. Sembra che la statua crollata si adagio’ distesa , ma spezzata in piu’ parti , non e’ chiaro se in terra o in fondo al mare ; la struttura era impressionante , anche se male visibile nella sua interezza perche’ spezzata e distesa , tanto che fu visitata dopo il crollo per successivi 800 anni dai visitatori che giungevano appositamente a Rodi per vederla ; tra questi pare ci fosse anche Plinio il Vecchio che cosi’ la descrive nella sua opera “Storia Naturale” : « Il più ammirato di tutti i colossi era quello del Sole che si trovava a Rodi opera di Carete di Lindo , discepolo di Lisippo . Esso era alto 70 cubiti ( circa 32 metri ) Questa statua , caduta a terra dopo sessantasei anni a causa di un terremoto , anche se a terra , costituisce tuttavia ugualmente uno spettacolo meraviglioso . Pochi possono abbracciare il suo pollice , e le dita sono più grandi che molte altre statue tutte intere . Vaste cavità si aprono nelle membra spezzate ; all' interno si possono osservare pietre di grande dimensione , del cui peso l' artista si era servito per consolidare il colosso durante la costruzione . Dicono che fu costruito in dodici anni e con una spesa di 300 talenti ricavati dalla vendita del materiale abbandonato dal re Demetrio allorché , stanco del suo prolungarsi , tolse l' assedio a Rodi . Nella stessa città ci sono cento altri colossi più piccoli di questo , ma tali da rendere famoso qualunque luogo in cui si trovasse anche uno solo di essi » Plinio il Vecchio , Naturalis historia , XXXIV , tomo 41 e seguenti Sembra che il famoso Colosso fatto costruire da Nerone presso il lago prospiciente la Domus Aurea , che in seguito dette il nome all’ Anfiteatro Flavio costruito dopo il prosciugamento del lago e cosi’ popolarmente chiamato a causa della sua immediata vicinanza a questo Colosso , fosse stato costruito ad imitazione di quello di Rodi ; anche le dimensioni in altezza tra le due statue sembrerebbero essere state simili . Purtroppo nessuno scrittore greco antico ci ha tramandato che aspetto e quale posa avesse questa famosissima statua di Rodi , specialmente quando questa era ancora in piedi , per cui nei secoli successivi alla caduta fu disegnata in varie ipotetiche pose , la sola caratteristica certa era che aveva la testa cinta di una corona radiata , ad imitazione dei raggi solari , essendo appunto dedicata ad Helios . Questa , brevemente , la storia del Colosso di Rodi ; ma ora direte , che attinenza c’e’ con le monete romane ? forse nessuna , ma si potrebbe ipotizzare , perche’ di ipotesi si tratta , che le prime monete romane emesse a Roma , quando fu Imperatore l’ orientale Eliogabalo , con l’ iconografia al rovescio del Sol , siano state coniate ad immagine della statua del Colosso di Rodi , della quale molto probabilmente nell’ antichita’ greca esistevano dipinti e pitture che lo raffiguravano quando giganteggiava nel porto di Rodi , immagini poi riprodotte in epoca romana imperiale che forse vennero utilizzate nei rovesci delle monete da Eliogabalo in poi , quando il culto solare divenne uno dei piu’ importanti del III secolo , fino alla prima meta’ del IV . Questa iconografia del Sol , si ripetera’ poi nelle monete emesse dai successivi Imperatori , con poche varianti iconografiche fino alla fine del paganesimo , quando la religione di Mitra e del Sol Invictus competeranno , perdendo , con il Cristianesimo quale religione di Stato . E’ una teoria suggestiva , della quale mi piacerebbe conoscere i vostri pareri . In foto una probabile immagine del Colosso di Rodi , un Denario con mantello stante al braccio e primi Sesterzi con il Sol di Eliogabalo , con al rovescio la divinita’ solare con mantello al vento ed uno di Alessandro Severo con mantello stante al braccio .1 punto
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Ciao @antonio bernardo, moneta interessante e correttamente inquadrata da Adolfo, il MIR per la datazione cita il Bellesia (Bellesia 2007 pag.113) che fa partire la produzione di questi "grossetti" a partire dal 1372 probabilmente fino al 1387 quando viene coniato il grosso del II tipo. questo tuo credo sia una variante nell'interpunzione che il MIR non riporta.1 punto
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E' una domanda interessante, sarebbe interessante leggere i pareri di tanti. Si potrebbe liquidare la domanda con una risposta stringatissima, ma preferisco argomentarla secondo il mio parere a beneficio. Credo che l'opinione possa essere in parte personale, main parte debba partire da un presupposto fondamentale, oggettivo. Definire l'eccezionalità. E' eccezionale quello che, appunto, è fuori dal comune, fa un'eccezione, ad una norma o da una "regola". Questa la parte oggettiva. Di cui cioè, secondo me, si dovrebbe prendere sempre atto come regola prima per poter poi formulare un eventuale giudizio di eccezionalità. A proposito delle monete di VEIII, che sono una parte molto rilevante della sezione Regno d'Italia, direi che potrebbe trovarci (più o meno) tutti d'accordo la classificazione del metodo riportata nel catalogo Gigante, in classi, che per completezza riporto qui di seguito: 1° classe, ovvero tutte quelle monete in cui non sono riscontrabili difetti di conio (o dove questi sono difficilmente riscontrabili). La presenza di difetti di conio (dove non sarebbero "di regola"), diminuisce la valutazione economica della moneta 2° classe, ovvero tutte quelle monete in cui sono riscontrabili i soliti difetti di conio (ad esempio, debolezze, o bordo deturpato). L'assenza di questa tipologia di difetti di conio sulla moneta (dove appunto, questi sarebbero "la regola"), aumenta la valutazione economica della moneta (in quanto, la moneta è frutto di eccezione tecnica di un ciclo produttivo tecnico che aveva delle carenze). La presenza invece dei difetti non abbassa invece la conservazione, essendo questi difetti parte integrante del normale ciclo produttivo della moneta. 3° classe, ovvero tutte quelle monete in cui sono riscontrabili diversi/molteplici difetti di conio (In questo ambito rientrano a pieno titolo le monete battute a martello, e marginalmente anche alcune tipologie preunitarie battute a macchina. Per le monete coniate a martello, ad esempio, sono riscontrabili diversi problemi relativi già al tondello stesso, poi anche alla qualità di battitura e dei coni, fino ad arrivare alle più conosciute debolezze di conio, o bordo deturpato). L'assenza di questa tipologia di difetti di conio sulla moneta (dove appunto, tutti questi sarebbero invece "la regola"), aumenta notevolmente la valutazione economica della moneta (in pratica, minori difetti di conio avrà la moneta, che nella normalità usciva dalla zecca già in stato disastroso, maggiore sarà l'eccezionalità dell'esemplare). Da qui è chiaro che l'eccezionalità sarà più rilevante negli esemplari appartenenti a quest'ultima classe, e meno incisiva mano mano che si sale nella scaletta delle classi, verso la 1°. Logicamente, maggiore è la probabilità che una moneta esca piena di difetti, maggiore è l'eccezionalità del suo stato qualora ne sia esente (ad esempio i denari romani di epoca repubblicana, o le monete milanesi e napoletane del periodo spagnolo, o pensate ai leggendari "pezzi da otto" dei pirati dove questi assumono addirittura le forme più assurde). Altro dettaglio da tenere conto è la reperibilità sul mercato della tipologia monetale in questione. Minore è la reperibilità, maggiore sarà la rilevanza dell'eccezionalità, visto che le probabilità di trovare un esemplare "eccezionale" (o con pochissimi difetti) sono molto limitate. Tutto questo, sempre secondo la mia opinione, mi porterebbe a parlare di eccezionalità già in modo molto molto molto (ma mooooolto) più parsimonioso di come avviene oggi. Punto primo. Poi dipende dalla monetazione, punto secondo. Le monete di VEIII sono per la maggior parte "facilmente" reperibili (costo a parte) grazie all'elevato numero di esemplari battuti ed alla relativa vicinanza temporale della loro emissione. Inoltre, bene o male hanno tutte un esecuzione tecnica di un certo pregio: i difetti di conio sono comunque contenuti, e molto spesso limitati a debolezze o bordi un pochino "imprecisi". Tutta questa pappardella (ci siete ancora? o mi avete mandato a quel paese? ) per prepararvi alla stringatissima risposta che personalmente mi sento di dare alla famigerata domanda: Può una moneta essere eccezionale anche se non FdC? Escludendo (a grandi linee) la monetazione dal 1880 in poi, direi che certamente si! Ma dipende dalla tipologia prima di tutto (è chiaro che per definire eccezionale un due lire quadriga briosa... ce ne vuole! Ma ciò non esclude che possa esserci un bb od uno spl di notevole bellezza... un "bell'esemplare", con un relativo valore economico superiore alla media, ma per definirlo eccezionale... secondo me ce ne vuole!) Dipende anche dall'occhio del collezionista, dal suo gusto estetico e dalla sua sensibilità nel riconoscere quelle peculiarità presenti (o assenti) nell'esemplare, tali da conferirgli lo stato di eccezionalità il meno soggettivamente possibile. Ho riletto il tutto. Spero di non avervi fuso il cervello, perchè il mio lo è. Se così è stato, chiedo venia, l'intento era in bene Fab1 punto
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bellisima la proposta dall'amico ozacido, io colleziono Maltagliati messinesi da Carlo V a carlo II , sarei veramente lieto di stringe amicizia con altri appassionati per poter scambiare opinioni e considerazioni in merito alla sudetta zecca! se la cosa vi è gradita possiamo scambiare anche i contatti Facebook ? .... Ecco il mio contributo alla carellata fotografica1 punto
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Sì è così, a porta Portese dicono tutti che negli ultimi 20 anni non si trova nulla o quasi. Mentre a Londra il buon Rick2 docet... ( o meglio insegnava ).1 punto
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per me è falsa. anche il colore non mi sembra quello dell'oro.1 punto
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Si tratta di emissioni fiduciarie della seconda meta' dell'ottocento...le immagini sono di alcuni valori emessi dal banco di Cagliari e di Sassari..nonche' il municipio di Cagliari.1 punto
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Ci fu una diminuzione progressiva: nel 1755 Carlo di Borbone portò il peso del grano da 10 a 7 trappesi e così in proporzione per le altre monete di rame; successivamente Ferdinando IV dal 1788 al 93 continuò a battere la Pubblica, i 2 tornesi, il tornese etc.... Mentre nel 96 e nel 97 furono battuti gli 8 tornesi che però in proporzione avrebbero dovuto pesare 24,92 grammi (1 grano da 7 trappesi(6,23 grammi )x 4 (1 grano=2 tornesi) mentre effettivamente gli 8 tornesi pesavano e pesano 16gr (15,58gr), tutto questo per dire che la ragione precisa del calo di peso non la conosco...??! Poi l'8 tornesi fu sostituito con il 5 tornesi perché troppo conveniente da falsificare. MA dammi tu la ragione precisa o un link dove leggerla. Grazie1 punto
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Io attendo... seduto sulla sponda del fiume... ma o mi sono addormentato appoggiato al tronco dell'albero ed è passato Pier proprio mentre passano i due denari oppure non ho pensato che sono di metallo e quindi non galleggiano !!! ? Pier... il prossimo però lasciamelo ????1 punto
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Grazie Leonardo, e concordo in pieno con la sua mirata osservazione. A mio parere, cambierei la parola "estendere" con enfatizzare: infatti, maggiore è l'arco temporale in cui si retrocede, maggiore è la difficoltà nel reperire monete in stato di conservazione notevole. Mentre per VEIII è "più o meno e circa quasi facile" trovare pezzi in conservazione eccellente, andando a ritroso si accentua di più questa difficoltà. Correttamente lo scudo di Umberto I è comune, ma in stato di conservazione oggettivamente eccezionale (non solo, soggettivamente, quindi legato prettamente al parere di di sottoscrive la perizia), è davvero difficile da trovare. Non parliamo poi degli scudi di VEII, dove trovare uno FIOR DI CONIO, magari non lavato con patina iridescente coeva, è tutto ancora più complicato. Andando indietro nel tempo... si enfatizza ancora di più questa difficoltà. E' importante quindi, sapere individuare e distinguere quelle peculiarità che elevano un esemplare ad uno stato di conservazione eccezionale come termine davvero intende "l'eccezione alla regola". Oggi, è un termine fin troppo abusato per alzarne il prezzo. Occhio!1 punto
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La collezione Virzi su esitata anche nelle aste di Jacob Hirsch catalogo 19 e 32: http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/hirsch_jacob1907_11_11 http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/hirsch_jacob1912_11_14 Poi c' é una terza asta del 1980 di cui ora non ricordo il nome. Fu un collaboratore di Hirsch, c'e'chi racconta che fosse l'amante della stessa moglie di Jacob Hirsch. Adesso non posso cercarlo, ma sul libro Clain-Stefanelli si potrebbe verificare se c'e' stato qualche necrologio. Le tavole fotografiche a cui si riferisce Numa, furono fatte dalla LEU in poche copie e inoltre distribuite tra amici. Sono di difficile reperibilita' e catalogano tutta la collezione Virzi si qualla esitata da Bank Leu sia quella non ancora in commercio o venduta per vie private.Il catalogo, se non sbaglio, fu compilato dallo stesso Virzi ed e' scritto a mano. Ciao1 punto
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Bravissimo lei,mi piacciono sempre gli interventi così esplicativi.. e complimenti sia per la moneta che per le banconote. Sono d'accordo che per certe monete di VEIII la rarità potrebbe variare in base allo stato di conservazione,il discorso sicuramente si potrebbe estendere anche per i predecessori..per fare un esempio le 5 lire 1879 di Umberto I che in FDC non mi pare che siano proprio comuni..stesso discorso per qualche "palancone" di VEII o nel caso opposto ad esempio i 5 centesimi 1861Bologna che sono R2 ma in bassa conservazione si trovano molto frequentemente...e così via... Però,credo che i cataloghi usino come discriminante il prezzo..forse per semplificare ... Infatti, in alcuni casi dallo Spl al FDC c'è una differenza abissale. Per quanto riguarda le banconote..che dire.. A livello estetico non mi ispirano più di tanto,pero sono molto interessanti,la storia che si portano dietro non si discute e sicuramente fanno la loro bellissima figura accanto alle monete.. Per cui,non mi sento di escluderla come cosa. Saluti. Leonardo1 punto
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Tutto ciò che serve ad esprimersi ed a coinvolgere perché no... Bisogna usare le nuove tecnologie come se fossero parte di noi, intanto non potremmo farne a meno, e comunque ci permettono di comunicare maggiormente, cosa che prima era impensabile, infatti molti vivevano condizioni isolate rispetto alle possibilità di oggi, in particolar modo neile provincie più lontane ai grandi ventri urbani.. Ora attraverso le piattaforme siamo tutti vicini e abbiamo l'opportunità di confrontarci e acquisire. Io penso che sia un veicolo da prendere in considerazione. Eros1 punto
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@Rocco68 , Monete superlative… in questi stati di conservazione sono pezzi rarissimi. Essendo monete relativamente piccole posso immaginare quanto possano essere belli i dettagli nelle loro dimensioni reali. Martin1 punto
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Per completare l'argomento 10 tornesi Roma, mi piace ricordare lo studioso Neri Scerni, che per primo, all'inizio degli anni Settanta del secolo scorso, accertò in Bonfiglio Zaccagnini l'incisore dei conii presso la Zecca Pontificia, nonché la reale tiratura della moneta romana, 899.100 esemplari.1 punto
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Mio padre aveva già delle sterline e marenghi di poco valore li aveva acquistati giusto per avere un po di oro in casa perché essendo del 1941 mi raccontava spesso che grazie all'oro di sua madre erano riusciti a sfamarsi in tempo di guerra o subito dopo ma dentro di se aveva cmq un amore per la storia e la numismatica.Quando ho compiuto 9 anni mi ha regato una sterlina del 1963 per la mia promozione a scuola, mi pare fosse la terza elementare. Successivamente ho acquistato e venduto altri marenghi e sterline ma quella è sempre lì tra ducati veneziani fiorini e monete del regno. È la piu brutta la meno costosa e la meno antica ma è la mia chiave di accesso a questo mondo. Chiunque si chiederebbe che cavolo ci fa sola soletta tra monete secolari .Grazie a quella oggi colleziono monete che mio padre vedeva solo nei libri di storia e forse adesso colleziono anche un po per lui. Ho 36 anni da compiere e non ho figli ma se dovessi averne cercherò di innescare a lui o lei questo benefico virus che apre le porte a una miriade di interessi storici e culturali.1 punto
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Carissimi lamonetiani, Ci tengo a comunicare a tutti coloro che non potranno essere presenti, che il Circolo Giovani Numismatici trasmetterà la Giornata di Studi in diretta streaming dal Convegno di Parma. La diretta sarà trasmessa sulla pagina facebook del CGN e, in condivisione, su quella di Lamoneta.it. Questo ci permetterà di renderla fruibile ad un maggior numero di persone, compresi molti dei nostri soci che non potranno intervenire di persona. Vi invito, dunque, a mettere un mi piace alle pagine del CGN e di Lamoneta.it e a seguirci. Un caro saluto, Magdi #cgn #linfagiovane #direttastreaming #parma20171 punto
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No. Non lo sono affatto. Con buona pace di @Alberto Varesi che sembra condividere questo giudizio. Se ce ne fosse bisogno un'ulteriore dimostrazione della superficialità con cui questa monetazione viene approcciata da collezionisti ed operatori commerciali. Questa e questa non sono affatto uguali. E ci vuole poco a vedere le differenze, ma soprattutto le anomalie della seconda rispetto ai tipo. Vi lascio il piacere di individuarle. Queste invece sono tutte uguali, tutte uscite in asta, ripetutamente, tutte della medesima coppia di coni farlocca. Tanti auguri.1 punto
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Ad una settimana esatta dal convegno, il fervore sale. Le premesse per una grande giornata ci sono tutte.... Sarà motivo di grande soddisfazione potervi partecipare e parlo sia delle conferenze dei giovani e colgo qui l'occasione per far loro gli auguri, sia del momento conviviale e ciò dato che a Parma per tradizione si mangia veramente bene.... E poi un ringraziamento agli organizzatori, ma in particolare a Mario, che si è prodigato e si prodiga quotidianamente perché la numismatica sia di tutti e in particolare dei giovani.... E allora a settimana prossima, che questo grande momento rimanga ancora una volta impresso nelle memorie di tutti!!1 punto
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Molto interessante anche il tuo esemplare, @Rexmick76 complimenti. Essendo un ammiratore di tondelli irregolari, ossia maltagliati, devo dire che il tuo esemplare supera di gran lunga il tondello che ho postato: il mio, infatti, ha i bordi molto più regolari. Potresti gentilmente postare anche il rovescio? Saluti1 punto
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Complimenti per la moneta, sin'ora è una delle più belle che abbia mai visto .... questa è la mia ....1 punto
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Beati voi, beato soprattutto @Parpajola con quel fantastico quattrino R5 di Carlo III del 1701 (anche se la data si riferisce al regno di Filippo V), da quando ho iniziato a mettere mano nelle ciotole ho trovato solo ferraglia e false speranze. Ormai non ci provo più... Saluti!1 punto
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None... Un pò di esempi pratici sennò pare che non se ne esce da sta cosa... 1) Plico di corrispondenza e relative buste TRA Bis-Bis-Bisnonno Giuseppe E Bis-Bis-Bisnonna Maria che si scambiavano lettere ai rispettivi indirizzi (ammettendo sapessero leggere e scrivere) -----> Non vi scoccia nessuno 2) Plico di corrispondenza e relative buste DAL Comune di Roccacannuccia A Bis-Bis-Bis-Bisnonno Giuseppe per il pascolo,la licenza al commercio etc etc... ----> Non vi scoccia nessuno 3) Plico di corrispondenza e relative buste DA Bis-Bis-BisNonno Giuseppe AL Comune di Roccacannuccia ---> PROBLEMI STATO: Mi dici come fai ad averli? Quando invece dovevano stare in archivio in Comune? PRIVATO: - Mio Bis-Bis-BisNonno aveva amico al Comune e gli regalava le buste perchè sapeva che era filatelico - MALE (come me lo dimostri?) - L'ho comprati al mercatino da Mario er Francobollaro - MALISSIMO! - L'ho comprati alla lotteria della Croce Rossa o altro ente caritatevole a cui sono stati donati dal Comune questa è la ricevuta --> OK, VA BENE - L'ho comprati all'asta o al commerciante Tizio questa è la ricevuta --> UHM OK, PER ORA VA BENE MA POI CONTROLLIAMO A LORO VOLTA DOVE L'HANNO PRESI LORO. Schematico ma questi sono i casi possibili. Saluti Simone1 punto
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Aggiungo questa foto per evidenziare la forza del metallo. Possibile vedere anche la bava di conio su tutto il bordo. la differenza tra dritto e rovescio è imputabile all'intensità della patina, formatasi più omogenea al dritto e che offusca lustro e ottimi rilievi (non si vedono graffi o usura) moneta da assaporare in mano1 punto
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Altro gioiellino di Re Gioacchino .... Altra moneta che mi emoziona ogni volta, essendo io Calabrese....e potendo visitare quei luoghi che furono per lui l'epilogo della sua esistenza. Sapete.....l'ultima visita che feci a Pizzo Calabro....la portai in tasca con me. Eccola GIOACCHINO NAPOLEONE RE DEL* DUE SICI*1 punto
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