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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/31/17 in tutte le aree
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Praticamente questo è stato il mio approccio da quando ho iniziato a raccogliere cartamoneta: solo ed esclusivamente un esemplare per tipologia, e per un preciso arco temporale prestabilito, cosi da ottimizzare al massimo la spesa a beneficio della completezza tipologica. All'inizio mi concentrai solo sul periodo della repubblica relativo alla mia infanzia. Poi ho allargato fino alla fine dell'euro. E poi, dato che mancava all'appello, ho completato il periodo della prima repubblica (ma solo recentemente sono riuscito a reperire un 500 lire barbetti che mi piacesse, anche se il costo è stato un po sostenuto). In ultimo la grande decisione: fare un ulteriore sforzo, ed affiancare alla raccolta monetale di veIII, la relativa cartamoneta, suddivisa per periodi temporali, fino alla fine del Regno. Mi sono concesso qualche libertà solo alcuni decreti delle 100 lire barbetti. Anche se mi spiace non disporre di risorse tali da permettermi di poter continuare, devo dire che la soddisfazione di sfogliare l'album "di storia monetale del '900 italiano" rimane per me un grande traguardo. Riguardo ai prezzi, mi sembrerebbe di notare una timida ripresa. Ad esempio, ho avuto la doppia fortuna di trovare un 50 lire buoi in alta conservazione ad un prezzo che sembrerebbe in costante ascesa a giudicare dai prezzi (quando però escono esemplari in reale alta conservazione). Potrebbe essere un timido segnale di ripresa? Per concludere... (era ora direte ) Anche se la mia prima collezione rimarrà la monetazione metallica (purtroppo anche li son fermo da molto ormai) devo riconoscere che grazie ad alcuni di voi ed a qualche altro amico ho imparato tantissimo (dall'ignoranza completa da cui partivo), e questo escursus nel mondo delle banconote mi ha permesso di "completare a 360 gradi" una collezione monetale per me sempre molto cara, iniziata da bambino insieme a mio papà: quella di VEIII. Guardarla, rimane una piccola ma grande soddisfazione.4 punti
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Non è un difetto di conio, ma un tondello difettoso, che è ben diverso. L'operazione di coniazione non ha presentato alcun problema, la difettosità è nata a monte, nel cassone di tondelli destinati alla coniazione ce n'era uno difettato, cose che possono succedere. Personalmente non solo non dò alcun valore a queste cose, ma ritengo che essendo un tondello deturpato questo infici anche la conservazione della moneta (in questo caso non fa molta differenza perchè è un normale 500 lire circolato che vale solo il peso dell'argento e sotto di questo non si va). Naturalmente ci sarà in giro qualcuno che attratto dal miraggio della "rarità" di questa deturpazione ritiene che la moneta meriti la pena di essere pagata più del suo valore. Anni fa ricordo che al convegno di Verona vidi un 20 lire littore che presentava una sfogliatura nel tondello precedente alla coniazione, sfogliatura dell'argento che deturpava enormemente la moneta. Il venditore la propagandava (ovviamente) come raro errore, ma lui stesso si rendeva conto che con una simile deturpazione la moneta perdeva ogni tipo di appeal visivo/estetico, e difatti la vendeva a un prezzo particolarmente basso; nonostante ciò tutti quelli che osservavano la moneta la visionavano con fare decisamente schifato. Una nota ditta torinese che inizia con B e finisce con olaffi, da anni propaganda una categoria di francobolli che lei stessa ha denominato "difformi e non deformi". Ora, lasciando stare per un attimo l'origine di tali rettangolini (creati illecitamente ad uso e consumo del mercato collezionistico), va detto che la frasetta, pur subdola, ha un suo significato, e spiega anche quello che dovrebbe essere un sano approccio ai difetti di conio. Purtroppo una certa categoria di collezionisti, in particolar modo neofiti, condizionata da una moda presente nell'ambiente numismatico, crede che qualsiasi difettosità trasformi un tondello in una moneta rara e degna di essere collezionata. La realtà dei fatti è un pò diversa: anche qui andrebbero infatti considerate sopra al resto del mucchio solo i pezzi "difformi e non deformi", ossia quei difetti che rendono la moneta diversa dal tipo base ma senza trasformarla in una schifezza. Difettosità e difformità insomma che creino un plus nella moneta, e non certo un minus come in questo caso.4 punti
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Buongiorno a tutti, Vorrei un vostro parere sulla medaglia in foto, conservazione, quotazione, etc. Grazie!3 punti
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Non ricordo se ho gia' postato la lira del 1812 , ma avendo rifatto le foto.....le riposto. Avevo chiesto a @nando12, se ne avesse una in collezione per dei confronti fra conii3 punti
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dovrebbe essere un quattrino per Macerata tipo questo ma aspetta conferme perché non è il mio "forte" Description Papal State, Quattrino,Macerata, anonymous papal, 1404-1471, MI, (g 0,60, mm 16, h 2). + DE MACERATA , decussated keys, Rv. coat of arms of Macerata S IVL / IANVS, S. Julian blessing3 punti
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L'altro lato...il doge in trono con il suo seguito, con dinanzi i fratelli Mustafa e Hassan Pasha inginocchiati....la legenda "PARCERE SUBIECTIS ET DEBELLARE SUPERBOS SCIT NOBILIS IRA LEONIS" Complimenti per l'acquisto.3 punti
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L’ Arco di Tito è un arco di trionfo eretto nel punto piu’ alto della Via Sacra , sulle pendici del Colle Palatino , dedicato da parte del Senato e del Popolo Romano all' Imperatore Tito nominato come "Divus" , dunque l’ Arco e’ posteriore alla sua morte avvenuta nell' anno 81 . Nel fronte l’ iscrizione della dedica recita : SENATUS POPULUSQUE ROMANUS DIVO TITO DIVI VESPASIANI F(ilio) VESPASIANO AUGUSTO L' Arco venne eretto a memoria della conclusione della guerra giudaica combattuta , sotto Vespasiano , da Tito in Galilea ; infine Gerusalemme fu saccheggiata e il Tempio distrutto . Del bottino del Tempio , come si vede nella sfilata trionfale all’ interno dell’ Arco , Tito porto’ a Roma , tra altre cose , il candelabro in oro a sette braccia , le trombe d' argento forse quelle famose usate a Gerico dagli Ebrei per abbattere le mura e sembra di vedere anche l’ Arca dell’ Alleanza , quella specie di quadrato un po’ allungato che viene portato a spalla tramite aste , come la vera Arca . Ma , se fosse veramente l’ Arca , sarebbe pero’ mancante del propiziatorio o coperchio con sopra i due cherubini , forse perche’ essendo l’ unica parte dell’ Arca in oro puro , senza legno all' interno , forse fu tolto dagli Ebrei insieme alle Tavole dei Comandamenti prima della caduta di Gerusalemme ? oltre alla presunta Arca , sono diversi gli oggetti che si vedono nel corteo trionfale di Tito all’ interno dell’ Arco . Tutte queste spoglie trafugate da Tito in Giudea vennero depositate a Roma nel Tempio della Pace costruito da Vespasiano nel 75 , insieme con una collezione di capolavori ed opere d’ arte , tanto che questo Tempio fu ritenuto il piu’ splendido e ricco di opere di tutta Roma antica almeno fino a Commodo ; infatti molte di queste opere vennero distrutte nel corso dell’ incendio avvenuto sotto il figlio di Marco Aurelio nell’ anno 191 e non sarebbe assurdo pensare che l’ Arca avendo il corpo tutto in legno andasse persa in questa occasione , mentre le altre spoglie ebraiche in oro ed argento , caddero invece nelle mani di Genserico quando nell’ anno 455 saccheggio’ tremendamente Roma per circa due settimane , dopo di che questo enorme bottino in parte fini’ sotto il mare a causa di una tempesta , mentre la maggior parte giunse intatto a Cartagine ; forse alcune delle spoglie ebraiche furono in seguito recuperate da Belisario durante la guerra vandalica in Africa ed inviate a Giustiniano a Costantinopoli . Certamente questa ipotesi che l’ Arca si trovasse a Roma nel Tempio della Pace dove venne distrutta dal grande incendio del 191 urta contro altre ipotesi circa la presenza dell’ Arca che la suppongono per l’ ultima volta presente in altre localita’ dell’ Europa e dell’ Africa , addirittura l’ Arca sembra sparire per sempre nel VI secolo avanti Cristo quando Gerusalemme fu conquistata dai Babilonesi . Tornando all’ aspetto dell’ Arca dell’ Alleanza , la cui storia biblica e’ inutile ripercorrere perche’ ben nota , questa sembra essere visibile nel pannello all’ interno dell’ Arco , anche se spoglia del coperchio o propiziatorio , coperchio che in origine sembra essere stato in oro puro senza l’ anima in legno come il resto dell’ Arca , queste infatti sono le direttive per la costruzione dell’ Arca date direttamente da Dio a Mose’ , secondo : Antico Testamento , Esodo , 25 “Faranno dunque un'arca di legno d'acacia; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo, la sua larghezza di un cubito e mezzo e la sua altezza di un cubito e mezzo. La rivestirai d'oro puro; la rivestirai così, sia dentro che fuori; le farai al di sopra una ghirlanda d'oro, che giri intorno. Fonderai per essa quattro anelli d'oro, che metterai ai suoi quattro piedi: due anelli da un lato e due anelli dall'altro lato. Farai anche delle stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro. Farai passare le stanghe negli anelli ai lati dell'arca, perché servono a portarla. Le stanghe rimarranno negli anelli dell'arca e non ne saranno sfilate. Poi metterai nell'arca la testimonianza che ti darò. Farai anche un propiziatorio d'oro puro; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo e la sua larghezza di un cubito e mezzo. Farai due cherubini d'oro; li farai lavorati al martello, alle due estremità del propiziatorio. Fa' un cherubino per una delle estremità e un cherubino per l'altra; farete in modo che questi cherubini escano dal propiziatorio alle due estremità. I cherubini avranno le ali spiegate in alto, in modo da coprire il propiziatorio con le loro ali; avranno la faccia rivolta l'uno verso l'altro; le facce dei cherubini saranno rivolte verso il propiziatorio. Metterai il propiziatorio in alto, sopra l'arca; e nell'arca metterai la testimonianza che ti darò. Lì io mi incontrerò con te; dal propiziatorio, fra i due cherubini che sono sull'arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i figli d'Israele. Certamente la storia dell’ Arca ha affascinato ed affascina tutt’ ora per il suo misterioso percorso storico ed archeologico , ma anche come oggetto fantasioso .2 punti
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aemilianus pero' dovresti prestare più attenzione a quanto e' stato scritto sui 'fori' ci si è' voluti accapigliare ma quello era solo 'uno' degli elementi di incongruenza rilevati per il pezzo in questione. Se ripercorri quanto scritto sopra in vari interventi compreso uno del buon Alberto Varesi) il pezzo - ad alcuni ( sottolineo ad alcuni - così nessuno mi viene a tirare per la giacchetta ) - non piace per i fondi, la porosita' del metallo, le lettere , le bruniture , l'aspetto generale 'non sano ' che altri pezzi coevi ( vedi foto di esemplari successivi nella discussione ) invece esibiscono senza problemi. Tra questi elementi si sono ravvisati 'anche' le fatture dei fori. detto ciò', tornando a quanto asserivi, si vi sono indubbiamente usi di fori praticati anche molto successivamente alla moneta di pertinenza. Vi era spesso l'usanza di usare monete come decorazioni su finimenti o cappelli o vestiti e perche' non usare pezzi di buon argento ma antichi, desueti. In genere una moneta forata dovrebbe essere garanzia di originalità ( a nessuno dovrebbe venire in mente di forare una moneta tarocca sperando di spacciarla per buona) ma oggi il mercato assorbe volumi spaziali di monete ( vendute a tonnellate su eBay - buone e fasulle) e nel contempo ilcosto di fare falsi e' talmente basso che anche i buchi vanno bene se servono a vendere. Per le longobarde accade parimenti, la domanda è' cresciuta moltissimo ed ecco che sul mercato arriva di tutto. Ad un'asta recente sono stati ritirati in extremis due tremissi stellati molto rari che erano stati appositamente conciati per le feste proprio per renderli più' 'credibili'. Ma le incongruenze c'erano eccome! Per fortuna la casa d'aste - molto seria - ha provveduto a ritirarli . Per darti un'idea del fenomeno persino nella coll Adams che aveva fior di pezzi blasonati, c'erano ( e venduti sigh) alcuni falsi. Sono pezzi comunque rari quelli di quest'epoca non facili da conoscere o vedere spesso. Ti consiglio di farti qualche lettura o consultazioni di buoni cataloghi (OGN ha del materiale di questo periodo molto valido ad esempio oppure anche la de Wit ) per conoscerle meglio .2 punti
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Non é una moneta rara o in perfette condizioni ma questa leggerissima patina dai riflessi dorati mi fa impazzire. Con un po' di tentativi son riuscito a catturare questi toni superbi. @Rocco682 punti
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Riprendo questa vecchia riflessione per mostrare a tutti orgoglioso la mia conquista: finalmente dopo un'interminabile ricerca un 12 tarì dell'8° tipo è entrato a far parte della mia modesta collezione! Ribadisco la mia convinzione espressa dal post iniziale: l'8° tipo, in tutte le sue date, è a mio parere MOLTO più raro del 6° e 7° tipo con l'eccezione del 1804 del 7° tipo.2 punti
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I doppioni comuni... mannaggia a loro! si comincia proprio così, almeno lo è stato per me, vedevo che erano "diversi", Menichella, Ciampi, Carli, Einaudi ecc. ecc. Notavo che era facile (quantomeno lo era negli anni '80-90) terminare la serie di firme e decreti con i piccoli valori come il mille lire Verdi primo e secondo tipo, duemila lire Galileo, cinquemila Colombo primo e secondo tipo, financo il 10000 di Michelangelo, e naturalmente 1000 Medusa ecc ecc. appena capitava l'occasione cominciai a prendere il secondo lenzuolo da 10,000, poi il secondo e terno lenzuolo da 5.000, il primo, il secondo ed il terzo da 1000 e 500 Barbetti ecc. ecc. Verso il 2003 ho avuto l'occasione per 850.000 lire di bel q-bb del 25 lire di Umberto I (mi manca ancora) bastava rinunciare a tre/quattro lenzuola in bb/spl per esempio, prima o poi ricapiterà l'occasione pensavo, l'occasione non è arrivata ed i prezzi sono andati alle stelle...2 punti
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buongiorno a tutti....una bella medaglia,un riccordo per communione.un regalo persso e certenamente molto rigretato. chi sa,a quel époqua,erano feste e cantate!!..sotto l'occio del prete. guasi 7 grammi d'argento.2 punti
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Caro @Eolo, Penso che il bronzo di Lipara, vada visionata dal vivo per i seguenti motivi che lasciano dubitare dalle foto.Ti allego la foto della moneta da te postata, con alcuni dettagli , che non sempre vanno d'accordo. E evidente che e ripatinata, anzi (quasi verniciata), lo notiamo con il cerchio in rosso, tracce di spazzole dure , per stirare la ripatinatura a caldo. In giallo , evidenti focolai di verde rame o peste del bronzo, questo può far pensare ad un tondello genuino, infetto di peste del bronzo. In azzurro , evidenti limiti del piano con il bordo ,spigolosi, (una moneta che ha circolato, non dovrebbe averli). In nero , tracce di conio precedente. Aggiungiamo le limature su una parte del bordo..........Ti consiglio di farla periziare ad un esperto di Greche, dal vivo. Cordialmente Gionnysicily.2 punti
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In questi giorni sto studiando molto gli avvenimenti gallici accaduti attorno all'anno 269 per tutta una serie di motivi (uno in particolare) che spero di illustrarvi a breve in una discussione apposita (se tutto procede come da aspettative). Nel vagare tra la lettura di alcuni saggi e articoli raccolti in passato sono ritornato su alcuni episodi che mi hanno riportato a considerare nuovamente il pezzo inedito di Vittorino che ha dato origine a questa piccola discussione (lo ammetto, un po' di nicchia). Nella classificazione dell'antoniniano l'ho inserito nella IV emissione della zecca di Treviri (posto che si tratti di Treviri.... parrebbe essere Colonia invece) aggiornando lo schema presente nell'articolo "The 1973 Beachy Head Treasure Trove of Third-Century Antoniniani" di Bland. Nessuno sconvolgimento di quanto fatto, solamente alcune ulteriori considerazioni. Bland nello scritto fa riferimento a questa serie dicendo che il pezzo introduttivo con il rovescio VICTORIA AVG è probabilmente riferito alla riconquista della città ribelle di Autun (avvenuta proprio nel 269) grazie alle truppe lealiste di Vittorino. Circa gli eventi in questione vi rimando alla lettura del saggio: http://www.persee.fr/docAsPDF/rea_0035-2004_1943_num_45_3_3261.pdf A ben vedere pure gli altri pezzi della IV serie ben si inseriscono in un filone militare auto celebrativo: la FORTVNA REDVX (ovvero la Fortuna che ha riportato "a casa" sano e salvo l'Imperatore dopo averlo protetto nel corso di una campagna militare), il MARS VICTOR (chiaramente un soggetto legato direttamente a una impresa militare in questo caso di successo) e il COMES AVG (dove nuovamente appare la Vittoria). Pierre Le Gentilhomme nell'articolo del saggio citato poco sopra afferma: Quelle "troupes de Germaine inférieure" altro non dovevano essere che alcuni distaccamenti facenti parte della legione lealista per eccellenza tanto cara a Vittorino (che ben aveva visto di ingraziarsi visto la sua recente insubordinazione contro Postumo alla guida di Leliano - che probabilmente ne era il comandante): la Legio XXX Ulpia Victrix. Dalla medesima zecca da cui proviene l'antoniniano in questione - che qui continuiamo a identificare con Treviri - dovrebbe provenire pure una famosa e importante emissione di aurei dedicati alle legioni romani tra cui spicca appunto questo pezzo dedicato proprio alla Legio XXX: Come divinità viene associata alla XXX Legio proprio Giove con scettro e fascio di fulmini. Alla luce di tutto questo si rafforza l'inserimento in questa IV emissione di antoniniani del pezzo inedito di Vittorino il cui rovescio IOVI VICTORI è chiaramente riconducibile al Giove protettore della Legio XXX ed è quindi - a mio avvisio - un esplicito riferimento al ruolo della Legio XXX Ulpia Victrix nella presa della città di Autun.2 punti
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... comunque per fortuna che ogni tanto si rivede @jagd altrimenti imperversano solamente riproduzioni di scudi e di merendine...! e "l'occhio" perde allenamento !!2 punti
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@cp49 Prima di tutto facciamo un pò di chiarezza. Esiste una certa differenza fra la gazzetta doppia o grossetto da 4 soldi postata che riporta IVDICIVM RECTUM al rovescio e che fa parte della coniazione del 1570 e riporta al dritto PAX TIBI MARCE EVANG MEVS (varianti) e quello che tu chiedi, cioè la gazzetta da 2 soldi con IVSTITIAM DILIGITE. Della gazzetta da 2 soldi si conoscono ordini del 1539-1565- 1568 con varie varianti. Il Papadopoli ne inserisce 5 per il 1539. Ma le prime sono quelle che riportano in esergo A e B. Queste gazzette hanno un fino di 459 carati e sono tagliate in base di 200 pezzi per marca (e qui ti vai a cercare il peso della marca diviso 200 e mi calcoli il peso della gazzetta) Con il DILIGITE IVSTITIAM Papadopoli ne riporta 6. Le gazzette del 1565 hanno un fino di 550 carati e nel completare l'opera nel 1568 esiste l'ordine per 4000 marche per coniare gazzette, bezzi e soldi a cui segue il decreto del 19 gennaio 1569. A questo punto resta da chiarire il perchè prima abbiamo le DILIGITE e poi le IVSTITIAM.2 punti
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Ogni volta che vedo monete antecedenti al 1900 con riflessi di rame rosso non riesco a non comprarle... é un mio punto debole . @Rocco682 punti
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Medaglia emessa per la Sede Vacante dal Maresciallo del Conclave Mario Chigi. Per la conservazione bisogna vedere se i segni che si notano sui punti alti dei rilievi, ovvero i sei colli e la stella sovrastante che in foto appaiono bianchi, insieme al leone rampante, sono dovuti a usura o al contatto degli stessi con il velluto della custodia in cui era contenuta. C'è qualche micro tacca sul bordo del D/, almeno così mi sembra. Nella peggiore delle ipotesi direi che siamo su Spl/Fdc, nella migliore siamo su un qFdc. Quotazione 200-300€.2 punti
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Dispiaciuto di non poter essere presente, auguro a tutti i giovani che presenteranno i loro lavori, un successone di critica e di pubblico. ... e come non congratularsi con @dabbene, oltre alla sua decisa volontà del fare, anche per la sicuramente perfetta organizzazione dell'evento. Sergio Rossi2 punti
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Carissimi, buona serata In occasione del meeting organizzato dalla SNI che c'è stato a Finale Borgo, ho chiesto alla Prof.ssa Baldassarri @monbalda che sta gestendo le problematiche legate ad una corretta traduzione, che sia fruibile e con vocaboli, pur tecnici, ma esatti e di senso compiuto; ....... che non sia una traduzione da "google", tanto per intenderci. La risposta è che dovremmo essere in prossimità dell'agognato traguardo ... mi auguro che la Prof.ssa Baldassarri ce ne dia avviso appena è "sfornato" .... credo che il libro interessi non pochi appassionati. Una volta tanto "facciamo la posta" ad un libro e non ad una moneta .... che bello! saluti luciano2 punti
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In fondo si, sono poi gli uomini che realizzano le idee, i progetti però...però... GLI UOMINI PASSANO....LE IDEE, I VALORI RIMANGONO E RIMARRANNO, SOPRATTUTTO SE GIUSTI E ALTI... Parma si configura effettivamente nel tentativo della realizzazione del " Convegno Ideale ", in questo caso è la realizzazione di un progetto, di una idea, diciamo pure di un sogno ; credo almeno a livello personale che si debba andare sempre più nella direzione non del particolare ma di un obiettivo virtuoso, piccolo o grande che sia, e di obiettivi, oltre a quello importantissimo dei Giovani, nella nostra numismatica ce ne sono ancora veramente tanti ancora. Parma passerà, ma rimarrà l'idea, il sogno compiuto in tutti noi, per quanto mi riguarda, se le forze ci saranno, intendo proseguire sulla strada degli obiettivi, ci sono e ci saranno...anche a breve... E tutto sommato è bello realizzarli anche su un mezzo giovane, innovativo, flessibile come questo Network, certo ci sono poi le cariche, ma la soddisfazione di realizzare sogni nessuna carica per quanto alta te la può dare...la carica passa, il sogno realizzato, visibile, rimane e rimarrà... Ragazzi in gamba mi raccomando per sabato, credo che questa Giornata rimarrà nelle vostre menti e nei vostri cuori !2 punti
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Una piastra 1815 capelli ricci e busto piccolo, forse il migliore esemplare esistente dopo quello della coll. Pannuti Asta NAC 16 del 1999. Sapevate che il busto di questa rarissima piastra è lo stesso della 1805 capelli ricci? Stesso punzone. Provate pure a sovrapporre le foto dei dritti...2 punti
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buongiorno a tutti, stavo rileggendo il bell'articolo scritto da @@417sonia in due puntate sul giornale della numismatica qualche tempo fa, in cui l'argomento dell'effige del leone, di cosa rappresenta, viene spiegato davvero molto bene. L'articolo è pure corredato da ottime foto, e qui l'idea: perche non creare una discussione, in cui tutti gli amanti della serenissima possano postare delle immagini dei loro leoni? creando un bell'insieme di immagini di raffigurazioni di questa stupenda figura... diciamo una specie di raccolta dei leoni dei lamonetiani :D se vi va, fa sempre piacere vedere qualche moneta! :) (non sapevo se postare qua o nella sezione medioevali, ho scelto questa perche il primo leone raffigurato su una moneta si deve a Francesco Dandolo (1329-1339) se non erro) inizio io, con due monetine, una per il doge Venier (1382-1400) e una per Erizzo (1631-1646):1 punto
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Circa due anni fa ho comprato questo sacchetto di liuta con le iniziali della Regia Zecca contenente varie monete in FDC del '43 da 10 e 20 centesimi. Pensate sia originale?1 punto
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purtroppo un pò consumata , patina di vecchia collezione. (cartellino da Barzan 1967 lire 250.000).1 punto
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Ciao a tutti! Ho il piacere di presentarvi il mio nuovo arrivo: fate largo all'Imperatore Traiano che tra il 115 - 117 si presenta tra due trofei che (forse) rappresentano la sua dodicesima e tredicesima acclamazione imperiale, le vincite durante la campagna contro i parti. Purtroppo per lui le cose non volsero al meglio e poco tempo dopo lasciò questo mondo, ma il suo ricordo è ancora tra noi mortali: Ricapitoliamo per l'archivio: Dupondio di Traiano (ca. 26 mm, 11,60 g.), Roma, 116/117 AD Diritto: IMP CAES NER TRAIANO OPTIMO AVG GER DAC PARTHICO P M TR P COS VI P P - Busto radiato e drappeggiato a destra Rovescio: SENATVS POPVLVSQVE ROMANVS S C - Traiano, fra due trofei (dovrebbe esserci una lancia, ma io - almeno sul mio - non la vedo) RIC II 676 / Cohen 356 Non comune / raro ________________________________________________________________________ Moneta consunta ma ancora piacevole che ho preso per il suo rovescio particolare, la posa dinamica dell'imperatore tra i trofei. Al diritto lo sguardo fiero di Traiano è ormai un "classico" a tutti gli effetti, non serve commentarlo. Servus Njk PS: se mai uno di voi nutrisse dubbi concreti sulla moneta, non si faccia scrupoli a dirlo: ormai si sta vedendo di tutto... e poi io la posso ancora restituire.1 punto
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Già ne possedevo una in FDS, ma quando oggi la ho vista in vendita a 3.50€ la ho comprata senza dubitare.1 punto
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Per "prezzi alle stelle" faccio riferimento ad una specifica banconota, il mio pensiero a tal proposito l'ho esposto qui: Il collezionismo di banconote è piuttosto diffuso, lo si nota pure dai quasi 37.000 messaggi inviati in questa sezione del forum, le banconote dagli anni '80 in poi possiamo permettercele in tanti, comincia ad essere un discorso di nicchia quanto si parla di pezzi molto rari e costosi, ma è così per tutte le cose. Sicuramente continueranno a rivalutarsi le rarità, ma non so naturalmente in che misura ed in quale lasso di tempo. Staticità? penso di si per le costosissime, sono le banconote che mancano a tantissimi, ma allo stesso tempo sono quelle che in tantissimi non si possono permettere. Sono penalizzate le ultimissime emissioni in lire, in tantissimi, anche i non collezionisti , hanno fatto in tempo a metterli da parte, ne sono rimaste in grandissima quantità e difficilmente si apprezzeranno in futuro anche se in fds, diciamocela tutta, nemmeno tra 50 anni un mille lire Montessori in fds avrà un discreto valore, cosa che invece ha raggiunto oggi un 1000 lire Verdi primo tipo. Sono un collezionista di banconote, ma non investirei in cartamoneta.1 punto
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@Saturno di nulla Ho fatto qualche ricerca senza risultati, ho visto questa "numerazione" solo sulle monete libiche, la chiamo così perchè non ha nulla a che fare con l'Egira ed il vero calendario lunare islamico, in buona sostanza hanno sottratto ad una data gregoriana (2004 per esempio) un'altra data sempre gregoriana (632), ottenendo solamente quanti *anni gregoriani* (1372) ci sono dalla morte di Maometto, un numero piuttosto occidentalizzato direi. Maometto muore nell'anno 10 dell'Egira, sarebbe stato più in linea con la loro tradizione togliere alla data islamica 1425 (se prendiamo ad esempio il 2004) questi dieci anni, quest'ultimi calcolati secondo il loro calendario naturalmente, il loro anno è formato da 354/355 giorni, avrebbero così ottenuto quanti "anni islamici* sono passati dalla morte del profeta.1 punto
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@jagd ciao, ti hanno già detto praticamente tutto, ti aggiungo il link della scheda del catalogo https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MACMAP/51 punto
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L'Asta n. 42 di Paul-Francis Jacquier del 16 Settembre 2016, per chi non lo sapesse, è stata una delizia per gli appassionati delle monete dell'impero Gallico (vi consiglio ardentemente il download del catalogo d'asta perché ci sono pezzi che, tutti assieme, non si rivedranno più). Accanto a monete rarissime, ma note, c'erano pure dei pezzi unici di cui le principali opere di riferimento non riportano la benché minima traccia. E c'erano pure delle discrete imitative. Tra queste, era stato appunto inserito questo antoniniano a nome di Vittorino che, passato inosservato accanto a tanta "roba", ho avuto modo di prendere stamane tra gli invenduti. D\ "[IMP C VICT]ORINVS P F AVG", busto radiato e corazzato a destra (stile del busto caratteristico della "mint II"). R\ "IOVI [VI]CTORI", Giove stante in piedi rivolto a sinistra con un fascio di fulmini nella mano destra e lo scettro nella sinistra. Peso: 2,68 gr - orientamento assi 4 h. Elmer -, RIC -, Cunetio -, Normanby -. Il busto raffigurato al dritto, di ottimo stile, la legenda corretta e l'accuratezza dell'incisione delle lettere fanno pensare a tutti gli effetti a una emissione ufficiale e non a un pezzo imitativo. In particolare il busto è quello tipico della cosiddetta "mint II", basti vedere questo esemplare "VICTORIA AVG" per un confronto: Il rovescio invece, almeno di primo acchito, richiama il RIC 54 di Claudio II "IOVI VICTORI": Fosse un'imitativa, sarebbe databile sicuramente dopo il 270 ovvero quando il rovescio di Claudio II era noto ed era giunto nelle gallie e, al contempo, erano noti (perché contemporanei) gli antoniniani di Vittorino. L'antoniniano di Vittorino "VICTORIA AVG", similare per dritto (busto e legenda) viene datato al 270/271. Incrociando i due dati ne discende che questo pezzo è sicuramente databile a partire dal 270/271, ma... MA! L'annoso dilemma è: "si tratta di un pezzo effettivamente imitativo/non ufficiale oppure siamo di fronte a una moneta di fatto ufficiale a tutti gli effetti e riconducibile alla mint II?" La "mint II" è la zecca che Bland nel suo articolo "The 1973 Beachy Head Treasure Trove of Third-Century Antoniniani" (NC 139, Londra 1979, p. 61-107) identifica con l'atelier di Trier. In particolar modo Bland colloca in questo modo le emissioni note per questa zecca: Progredendo con le successive emissioni le tipologie di busti e legende al dritto, dopo l'exploit della fase centrale, si sono rarefatte ai soli tipi (a), (e) e (d), IV emissione, e ridotti unicamente al tipo (a) per l'ultima emissione di Vittorino battuta a Trier ovvero il tipo Elmer 743 "PROVIDENTIA AVG": Ora, posto che mi resta da capire le modalità in cui sono state individuate le successive emissioni (nella fattispecie cosa differenzia la IV dalla V), credo che il pezzo in questione "IOVI VICTORI" non sia da considerarsi un'imitativo in quanto né i dati metrici né quelli stilistici propendono per questa ipotesi. Giusto per intendersi un classico (seppur relativamente raro) esempio di imitativa ibrida a nome di Vittorino con legenda "IOVI VICTORI" contempla il più consueto (per area di emissione) rovescio di Postumo come questo esemplare: Infine non può nemmeno considerarsi un ibrido dato che Claudio II non ebbe mai la disponibilità delle zecche galliche (e viceversa Vittorino non coniò presso gli atelier dell'impero ufficiale). Alla luce di quanto esposto, personalmente, ritengo che l'antoniniano qui analizzato vada considerato come un'inedito di Vittorino da inserirsi in una delle ultime due emissioni note a nome di questo imperatore presso l'atelier di Trier e più verosimilmente in una ipotetica "quinta fase" della IV emissione data la rarità degli esemplari noti di questa tipologia (attualmente, salvo prova contraria, uno).1 punto
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Con questo ora mi mancano solo pochi anni rari per avere tutti gli scudi di pio VII (:.1 punto
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Ragazzi ormai TUTTE le sovrane nate per la circolazione, anche comuni, in stato di zecca si scambiano anche al doppio del valore del fino. Porto alcuni esempi anche in non perfetta conservazione della moneta citata: http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.php?LotID=2574766&AucID=2497&Lot=6608&Val=ae86ec0788a8e4476fc36d0b2042cdc8 http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.php?LotID=2519520&AucID=2440&Lot=597&Val=63d7d4f2e529eda88e9e718e2dfdba7a http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.php?LotID=2587147&AucID=2515&Lot=1207&Val=9be460f4683f7349b7e10410f20f6558 http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.php?LotID=2568733&AucID=2490&Lot=1172&Val=0a3b473eeaeb9b84b874551cdbefb612 Potrei portare esempi simili anche per gli altri millesimi di @alberto60. Consiglio di postare foto leggibili di ogni sovrana se si ritiene siano ben conservate. Meglio dedicare una discussione ad ogni singola moneta da analizzare. La conservazione (oltre che la zecca di emissione) è essenziale per stabilire un eventuale surplus di valore rispetto al fino contenuto. Buona giornata1 punto
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Caspita, che spessori. Questa "bestia" interessa anche me, attendo una bella relazione numismatica Complimenti Roberto1 punto
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@fofo @Cinna74, avete citato il Cipolla e il Cipolla cita che a fine 1600 per rimanere su Firenze una giornata di lavoro di un maestro muratore era pagata in media a Firenze lire 1,90 fiorentine.1 punto
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E' difficile da reperire in alta conservazione, il valore si fa interessante (comunque, poche decine di dollari, con uno non diventi ricco ) da MS65 in su, ovvero il nostro FDC, moneta perfetta, mai circolata. In conservazione leggermente inferiore (MS63, qFDC) possono valere 4-5 dollari, al disotto, 25 centesimi. Cè bisogno di una foto per valutare il tuo, ma senza farsi troppe illusioni: perché sia MS65, o più, dovrebbe essere stata ritirata dalla zecca (da una banca, probabilmente, non sarebbe sufficiente, già passata per troppe mani) nel 1982, e mai più toccata. petronius1 punto
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Sono commemorativi italiani del 2004 come potrai leggere, nessuno valore oltre al facciale in queste condizioni e pochissimo in più se fdc visto che ce ne sono milioni di pezzi in giro. Siccome sto vedendo che hai aperto tante discussioni in altre sezioni del forum per chiedere informazioni, gentilmente, per questo tipo di richieste, utilizza quelle che sono già aperte sugl'euro, una è questa se vuoi conoscere il valore di mercato oppure qui c'è il catalogo dove trovi tante informazioni importanti, basta girarlo un pochino http://catalogo-euro.lamoneta.it/. Poi utilizzando il tasto cerca vedrai che per monete comuni da 2 euro trovi tante risposte. Buona ricerca.1 punto
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Apri un'altra discussione - non è opportuno attaccarsi a una già esistente, specie se parla d'altro - e per caricare la moneta elimina lo sfondo e riducila con paint.1 punto
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Potrebbe essere ...ma per una corretta individuazione ...diciamo che vanno inseriti tutti e due i codici1 punto
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Qui la presenza di argento e' minima : 2 Fiorini 1626 Vercelli V Tipo Carlo Emanuele I1 punto
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Viva i giovani numismatici..! Il problema è che giusto ieri ero anch'io un giovane numismatico... Arka1 punto
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Ultimo ritrovamento 10 Euro 2014 Olanda P005 Non in condizioni ottimali , ma che per adesso conservo1 punto
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Buona serata Inizio con Antonio Venier (1382 - 1400) dove il suo minuscolo ritratto compare in alcuni grossi. E' argomento trattato anche da Alan Stahl in una relazione tenuta all'American Numismatic Society, ma anche a Milano nel seminario tenuto in occasione del centenario della SNI. E' un periodo, questo, di importanti fermenti artistici; a Venezia lavorano i fratelli dalle Masegne ed i fratelli da Sesto, anche nella zecca. Luca da Sesto mise mano, e ritratto, anche ai soldini di Cristoforo Moro, così, come pare, fu lui ad incidere il busto del Tron. Ma subito dopo: "I signori tiranni si mettono in medalia e non i cavi de repubblica" gli oltranzisti e più ortodossi senatori repubblicani, l'ebbero vinta e... mai più ritratto venne inserito su una moneta veneziana. C'è qualche cosa che non torna... e l'ho scritto nel mio pezzo relativo ai ducati d'oro (poi zecchini); lo ripropongo: .....Ho accennato alla possibilità che taluni visi dei Dogi impressi sugli zecchini, siano stranamente somiglianti alle rappresentazioni che degli stessi conosciamo tramite dipinti e disegni. E’ una ipotesi più che realistica, se ricordiamo quanto scrive Marin Sanudo nei suoi “Diarii” riferendosi alla elezione del Doge Antonio Grimani (1521 – 1523): "Fo subito, per la Signoria, mandato a dir in Zecha bateseno monede col nome ANTONIO GRIMANI DOXE, videlicet da 16, 8 e 4 soldi; et cussì fo batuto ducati 300. Era a la cassa Masser a la moneda di l'arzento sier Vincenzo Orio qu. sier Zuane. Fo batudo etiam ducati da uno e da mezo nuovi zercha ducati 200. Le stampe erano fate, manchava le letere e la testa a far, e le monede batude, né mancava si non stampar; fo fato la Bolla di piombo"…… Perché attendere l’elezione del Doge per stampare oltre alle “letere” del suo nome anche la “testa”? Certo non è un vero ritratto e tale eventualità è da considerarsi limitata a pochi dettagli e per pochi Dogi; ma in qualche modo la fisionomia dell'eletto doveva essere in qualche modo "ricordata"; un viso più affilato o grassoccio, una barba lunga piuttosto che un viso senza, dovevano essere peculiarità salvaguardate, pur non rinunciando a quell'anonimato formale del Doge al quale la Serenissima, in generale, derogò pochissimo... E di questo che dite? saluti luciano1 punto
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