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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/07/17 in tutte le aree

  1. Senza offesa, inviterei tutti ad evitare di ripetere frasi del tipo "anche oggi niente", "nessuna novità", "nuovamente nulla", ecc., per due ragioni : 1) E' molto più produttivo per chi segue questa discussione sapere che qualcuno ha delle novità, piuttosto che non ne abbia. E' abbastanza scontato che quando qualcuno riceverà comunicazioni o si vedrà consegnare il proprio ordine lo pubblicherà e informerà gli altri utenti. 2) E' inutile riempire pagine e pagine di queste informazioni pressoché inutili (sapere che non ci sono novità, come detto, è in questo periodo chiaramente molto più normale che il contrario), e si finisce col rendere la discussione pesante, di difficile lettura e priva di interesse reale. Ringrazio tutti per la comprensione.
    4 punti
  2. Se anche fosse, cosa ci sarebbe di diverso da quanto accaduto col cambio euro/vecchie valute, e la successiva prescrizione di molte (non tutte) delle stesse? E la cosa, almeno per quanto ci riguarda, era già accaduta più volte in precedenza, quando venivano emesse banconote in lire di nuovo disegno, e le vecchie finivano prima fuori corso, e poi in prescrizione...c'è ancora chi trova mazzette di 50.000 Volto di Donna e 100.000 Botticelli, che non si potevano già cambiare più quando è entrato in circolazione l'euro E comunque si può star tranquilli, chi ha davvero tanti soldi sottratti al fisco, avrà tutto il tempo di trovare, come in passato, il modo di riciclarli. petronius
    3 punti
  3. Buongiorno a tutti, sono stato di recente in Brasile e ne ho approfittato per impossessarmi di alcuni reais commemorativi molti dei quali emessi per le Olimpiadi 2016. Qualcuno di voi li colleziona?
    2 punti
  4. @margheludo Ti aspettiamo. Abbiamo tanto bisogno ciao
    2 punti
  5. @Acqvavitus Chiedo perdono per aver svelato le carte! Il giro mi pare ancora più complicato di quanto avessi immaginato (e a tratti difficilmente comprensibile): spero che ora nella tua collezione questa povera piastra possa trovare un po' di requie. SUll'originalità nessuno ha avanzato dubbi, per la conservazione i pareri sono arrivati e per quanto riguarda il prezzo... beh, penso che sia più o meno in linea con i trasferimenti che hai visto, tra i 60 e i 100 euro. Hai visto il mio esemplare di piastra che ho postato prima? Come conservazione è forse leggermente superiore al tuo, principalmente per l'omogeneità dell'usura, pur se con l'handicap dell'appiccagnolo, e l'ho acquistato circa un anno fa da un perito numismatico a 85 euro. Il pezzo è sì seicentesco, ma è anche molto comune, e in basse conservazioni dunque si vende a questi prezzi (con mia grande gioia, altrimenti non sarebbe arrivato in collezione!) Comunque una moneta dal grande fascino per il carico di storia che porta su di sé, e una grande gioia per noi tenerla in mano, ultimi di una lunga serie di persone che cominciò dai nostri avi nel Seicento. Questo è ciò che conta.
    2 punti
  6. Ahimè ne so veramente poco di provisini ma spero di poterli studiare un po in futuro perché ritengo che rappresentino ciò che io intendo per moneta medievale, vorrei iniziare a provare intanto a leggerli, ditemi se sbaglio, dopo RES non c'è un perlinato ribattuto ma un punto e la parte inferiore di un' altra S giusto?
    2 punti
  7. C'é un'eruzione vulcanica e stai per morire, abbracci un parente o un amico caro e dopo 2000 anni passi per gay.
    2 punti
  8. 2 punti
  9. decreto san marino tiurature degli 8 tagli Taglio da Quantità € 0,01 36.000 € 0,02 36.000 € 0,05 36.000 € 0,10 36.000 € 0,20 336.000 € 0,50 36.000 € 1,00 536.000 € 2,00 636.000. quindi 1 2 e 0,20 in circolazione. gli altri divisionale. info nel file allegato san_marino_2017_tirature_circ.pdf
    2 punti
  10. Grazie Rocco68...diciamo che per me la patina le rende molto piacevole... ma è da un po' che ne cerco una messa meglio in condizioni qSPL O SPL, purtroppo ne passano poche e costano parecchio per le mie tasche... Ora ti mostro, ahimè, un mio grande pentimento, essermi lasciato scappare questa che ti mostro...per me una vera BOMBA
    2 punti
  11. Per chi sarà domani sabato in assemblea della Societa' Numismatica Italiana dalle 9,30 all'ingresso c'è la possibilità di ritirare una copia del Gazzettino
    2 punti
  12. Buongiorno a tutti. La fiera comunque c'è stata, leggi questo articolo: "LA PROVINCIA DELL'ISTRIA",pag.4 del pdf "Fiera ed esposizione di vini e liquori in Venezia. Stagione balneare 1878" Buona lettura.. Tra i vari premi elencati ci sono anche 4 medaglie di bronzo... file:///C:/Users/Utente/Downloads/La_URN-NBN-SI-doc-ARJ31N5E.pdf
    2 punti
  13. Buongiorno a tutti...!!! Io continuo con l'anno 1815 è vi posto un 5 grani "securitas publica", la conservazione non è super ma resta una bella monetona, 15,30 grammi di rame nocciola...
    2 punti
  14. Ultime acquisizioni "meridionali" :).
    2 punti
  15. Riesumo questa vecchia discussione, che partendo dalle prime imitazioni di area dacica delle tetradracme di Filippo II, aveva cercato di seguire l'"evoluzione" (chiamiamola così) che attraverso il processo imitativo attuato dalle diverse popolazioni inizialmente geto-daciche e poi celtiche aveva portato il tipo, talvolta trasformato in modo sorprendente, fino alle Alpi. In effetti ci sarebbero molte monete da aggiungere alla "cavalcata", ci sono intere zone, con tipi fantastici (talvolta deliranti), trascurate. Magari ci tornerò, o ci tornerà qualcunaltro che apprezza queste monetazioni prodotte ai margini dell'ellenismo. Ciò che mi ha fatto tornare in mente questa discussione sono alcuni pezzi che mi sono capitati per le mani recentemente. E che si caratterizzano per essere veramente marginali, al livello della circolazione se non dei centri emittenti. Si tratta di un estremo, che in quanto tale credo integri in modo interessante la carrellata, oltre a gettare un po' di luce su fenomeni che, per quanto ai margini della circolazione monetaria, cionondimeno esistevano in zone estremamente ampie quanto scarsamente documentate. Spero quindi che gli amici del forum mi perdoneranno se aggiungo qualcosa a questa vecchia discussione. Ma il materiale? Eccolo qua. Viene dalla Transcarpazia, il lembo più occidentale dell'Ucraina, incastrato tra Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Più precisamente da un sito lateniano nel distretto di Uzhhorod, a pochi chilometri dalle frontiere slovacca e ungherese. Si tratta di cinque pezzi, una moneta e quattro frammenti. La moneta é una dracma di 2,17 grammi prodotta nelle vicinanze, tra Slovacchia e Ungheria. E' un'imitazione "estrema" della tetradracma di Filippo II. Estrema per quanto riguarda il nominale, appunto un dracma, e per la raffigurazione: fa un po' ridere pensare come l'insieme costituito da Filippo, tronfio per la vittoria all'Olimpiade, sul suo cavallo sia stato trasformato dalle popolazioni celtiche di questo angolo della "mitteleuropa" in una sorta di gallinaccio. I frammenti (quanto meno i due più grandi, i piccoli non li ho ancora guardati con attenzione, ammesso che si riesca a ricavarne qualcosa) sono invece ritagliati con una certa accuratezza da monete che vengono da più lontatano, da tetradrammi prodotti dalle popolazioni geto-daciche della Romania e della Moldavia, probabilmente uno o due secoli prima. Necessità di spiccioli? Mezzi di scambio locali? Certamente l'autorità emittente se ne é andata per la tangente in questo caso. Come funzionavano gli scambi in questa zona così lontana dalla cultura mediterranea che aveva prodotto i tetradrammi di Filippo? D'altronde il fenomeno del "taglio" di nominali maggiori non é certo esclusivo, senza andare troppo lontano lo si trova anche nel Norico, geograficamente meno marginale (ma ci sono le montagne...). Per quanto il campione non sia assolutamente rappresentativo, i pesi dei frammenti danno da pensare : g.0,78 , g 1,90 , g. 3,78 , g. 6,53. Ce ne vorrebbero altri. Sono certo che a molti sul forum ripugnerà ciò che sto per affermare. Ma per me questi pezzettini sono monete. Interessantissime, seppur non belle, monete.
    2 punti
  16. .....appena arrivate (prese sul noto sito), anche se doppioni .... Ferdinando IV- Grano 1790 A.P. Repubblica Napolitana- 6 Tornesi Ferdinando II- Tornese 1854
    2 punti
  17. Io credo che faccia anche parte della naturale storia di una collezione acquistare pezzi che poi possono essere sostituiti. Se si acquista a buoni prezzi non ci si perde (non molto quantomeno) anche quando si rivende, e nel frattempo si vedono monete e si imparano cose. Anch'io possiedo questa piastra, appiccagnolata e abbastanza scassata, di conservazione non lontana da quella oggetto della discussione. La cambierò in futuro? Forse sì, o forse no. Nel frattempo l'ho studiata, le ho dedicato del tempo e mi ha dato soddisfazioni ed emozioniper il suo spessore storico. Non pensiamo sempre solo allo stato di conservazione.
    2 punti
  18. Fino a questo punto le emissioni imitative non si erano di molto discostate dal prototipo macedone, ma l'arrivo nei balcani di nuove popolazioni di cultura lateniana porterà al fiorire di differenziazioni regionali dagli esiti figurativi tutt'altro che scontati. Queste nuove emissioni insisteranno sulle stesse aree che avevano visto nascere le imitazioni dirette (con l'esclusione della Moldavia), dopodiché il nostro cavallo, che in alcuni casi avrà perduto (totalmente o in parte) il cavaliere, comincerà il suo lungo viaggio verso occidente. In Muntenia (Romania) appariranno alcune serie caratterizzate da un dritto che risente degli influssi delle emissioni di Lisimaco, quali il tipo Adâncata-Mânăstirea ed il Vârteju-Bucareşti, questo probabilmente il più longevo, che sembra arrivare sino alla seconda metà del I sec.aC In Oltenia un altro gruppo celtico produce una delle emissioni piu' spettacolari per quanto riguarda la trasformazione lateniana del nostro cavallo, che sembra quasi diventare un personaggio dei fumetti. Si tratta del tipo Aninoasa-Dobreşti: Il tipo che mostra lo sviluppo in due fasi, la seconda caratterizzata dall'utilizzo ad esaurimento dei coni di dritto, ritoccati al punto da divenire astratti. Un po' più a nord, in Transilvania, il nostro cavallo si libera del cavaliere con il tipo Medieşu Aurit, attribuito ai Costobocii: <continua>
    2 punti
  19. presa dall'ultima asta di Negrini lotto n 1462... FIRENZE - LIRA 1677 MIR. 335 AG GR. 4,44 RR BELL’ESEMPLARE. MONETA DIFFICILMENTE REPERIBILE IN BUONA CONSERVAZIONE. - SPL metto un po' di storia del Santo San Giovanni Battista visto che il rovescio di questa moneta per la sua dinamicità e raffigurazione parla da sola. SICURAMENTE L'ATTO AL ROVESCIO DELLA SUA DECOLLAZIONE è DI GRANDE IMPATTO SCENICO. per chi non conoscesse la storia del motivo per cui fu ucciso: (intrighi e vendette da parte di Erodiade, che per ottenere il tutto fece con l'inganno chiedere, visto che tutto gli spettava alla figlia al Re Salomè xchè aveva ballato, la testa del predicatore San Giovanni Battista) Morte[modifica | modifica wikitesto] Il Battista morì a causa della sua predicazione intorno al 35 d.C. Secondo il racconto evangelico, egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade, rimasta vedova di Filippo nel 34 d.C.; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare. In accordo con Flavio Giuseppe,[11] la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall'esercito di Erode contro Areta, avvenuta nell'inverno del 36/37, fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni e la sua storia: Giovanni Battista Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Giovanni Battista (disambigua). Disambiguazione – "San Giovanni Battista" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi San Giovanni Battista (disambigua). Questa voce o sezione sull'argomento religione è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali. Sebbene vi siano una bibliografia e/o dei collegamenti esterni, manca la contestualizzazione delle fonti con note a piè di pagina o altri riferimenti precisi che indichino puntualmente la provenienza delle informazioni. Puoi migliorare questa voce citando le fonti più precisamente. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Giovanni Battista San Giovanni Battista, Pinturicchio Martire, Profeta Nascita Ein Kerem, Regno di Erode, 7 a.C. (?) Morte Macheronte, Perea, 29-35 d.C. circa Venerato da Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi Ricorrenza 24 giugno: natività; 29 agosto: decollazione; 23-25 settembre: concepimento (per le Chiese d'Oriente) Attributi Agnello, Ascia, Croce, Cartiglio con la frase Ecce Agnus Dei (Ecco l'Agnello di Dio). Patrono di Diocesi di Fabriano-Matelica, Arcidiocesi di Genova, Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, Diocesi di Ragusa, Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, Firenze Albergatori, Autostrade, Battisteri, Canadesi francesi, Cantori, Carcerati, Cardatori di lana, Coltellinai, Conciatori di pelle, Condannati a morte, Emicrania, Fabbricanti di forbici, Fabbricanti di spade, Lavoratori del cuoio, Monaci, Musicisti, Pellicciai, Sarti, Sorgenti di acqua, Trovatelli, Uccellatori. Giovanni (il) Battista, in ebraico Iehôhānān, in greco Ιωάννης ο Πρόδρομος "Giovanni il Precursore", in latino Ioannes Baptista (Regno di Erode, fine I secolo a.C. – Macheronte, 35 d.C. circa), è stato un asceta proveniente da una povera famiglia sacerdotale ebraica originaria della regione montuosa della Giudea e fondatore di una comunità battista[1] che fu all'origine di alcuni movimenti religiosi del I secolo come la comunità cristiana fondata da Gesù di Nazareth e le comunità gnostiche samaritane fondate da Dositeo, Simone Mago e Menandro[2]. Giovanni Battista, venerato da tutte le Chiese cristiane e considerato santo da tutte quelle che ammettono il culto dei santi, è una delle personalità più importanti dei Vangeli. Secondo il Cristianesimo, la sua vita e predicazione sono costantemente intrecciate con l'opera di Gesù Cristo; insieme a quest'ultimo, Giovanni Battista è presente anche nel Corano col nome di Yaḥyā[3] come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto. Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Nascita 1.2 Predicazione e battesimo di Gesù 1.3 Scuola "separata" dei discepoli del Battista 1.4 Missione eliatica 1.5 Morte 1.5.1 San Giovanni decollato 1.6 Assunzione in cielo 2 Culto 2.1 Reliquie 2.2 Apparizione 2.3 Patronati 2.3.1 Comuni italiani 2.3.2 Fuori d'Italia 2.4 Chiese dedicate al santo 3 Iconografia 4 Note 5 Bibliografia 6 Voci correlate 7 Altri progetti 8 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica wikitesto] Nascita[modifica | modifica wikitesto] Ein Kerem, luogo dove è nato Giovanni Battista secondo la tradizione Antonio Rossellino, Giovane San Giovanni Battista, 1470 circa, National Gallery of Art Fonte principale sulla vita e la figura del Battista sono i Vangeli. Essi affermano che era figlio di Zaccaria e di Elisabetta, e fu generato quando i genitori erano in tarda età. La notizia è interpretabile come a sottolineare l'eccezionalità del personaggio (figli di genitori anziani furono anche Isacco, figlio di Abramo, e, secondo tradizioni tarde, Maria). La sua nascita fu annunciata dallo stesso arcangelo Gabriele che diede l'annuncio a Maria; quando questa andò a visitare Elisabetta, il nascituro balzò di gioia nel ventre materno. Per aver conosciuto direttamente Gesù e per averne annunciato l'arrivo ancor prima che questi nascesse, Giovanni è ricordato come "il più grande dei profeti". Se i vangeli canonici non fanno alcuna menzione né dei genitori di Elisabetta né di Maria Vergine, una tradizione secolare e, col precetto di Papa Gregorio XIII (1584), la Chiesa cattolica in modo ufficiale, venerano sant'Anna come madre di Maria Vergine; Esmerìa, così come la figlia Elisabetta, al contrario non sono state dichiarate sante e solo Elisabetta è presente nel calendario della Chiesa cattolica e ortodossa. Il Vangelo di Luca dice genericamente che Maria ed Elisabetta "sono parenti" (Lc 1,36). In questo senso, si pronuncia ancora il Catechismo di Pio X (Parte II, art. 83). Invece, la Chiesa Ortodossa venera Elisabetta e Maria come figlie di sorelle (Esmerìa ed Anna), e quindi Giovanni Battista come primo cugino di Gesù. Seguendo la legge ebraica, Giovanni viene circonciso esattamente otto giorni dopo il parto (Lc 1, 57-60). Sempre la legge ebraica e l'uso sefardita prevedevano che il padre scegliesse un patronimico (Zaccaria stesso, oppure un antenato del ramo paterno e maschio) e la futura promessa sposa del figlio, ma i genitori per il nome seguono le indicazioni dell'annunciazione. Giovanni poi non si sposò sia secondo i Vangeli che secondo la tradizione, per seguire il compito che gli era stato affidato. Luca lo colloca in un quadro storico ben preciso, riportando nomi, casato e cariche dei protagonisti politici di quel tempo (Vangelo secondo Luca 3, 1-2), riconducibile al periodo corrispondente agli anni 27 e 28 dopo Cristo, anno decimo quinto dell'impero di Tiberio. In occasione della visita della cugina Maria, Elisabetta sarebbe stata nel sesto mese di gravidanza; questo ha permesso di fissare la nascita di Giovanni tre mesi dopo il concepimento di Gesù e dunque sei mesi prima della sua nascita, assumendo per ipotesi una probabile ancora non definitiva datazione del Natale nel mese di dicembre, non dimostrata ma nemmeno incompatibile col l'indicazione del turno sacerdotale di Zaccaria al Tempio. Ci si domanda quindi se la successione delle classi fosse ininterrotta, indipendentemente dal sopraggiungere dell'anno nuovo, provocando un continuo sfasamento rispetto all'anno precedente, o se ogni anno, ad un determinato punto, l'ordine delle classi sacerdotali ripartisse dal principio, con la prima classe (Jehoiarib); le testimonianze talmudiche in proposito non sono univoche.[4]. Da Agostino sappiamo che la celebrazione della nascita di Giovanni al 24 giugno era antichissima nella Chiesa cattolica africana: unico santo, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra non solo la morte (il dies natalis, cioè la nascita alla vita eterna), ma anche la nascita terrena[5] e, per le Chiese d'Oriente, il concepimento fra il 23 e il 25 settembre. L'Oriente bizantino celebra il 23 settembre l'annuncio a Zaccaria, nove mesi prima della nascita del Battista in giugno. Predicazione e battesimo di Gesù[modifica | modifica wikitesto] Lo stesso argomento in dettaglio: Vox clamantis in deserto e Battesimo di Gesù. Giovanni andò a vivere nel deserto, conducendo una vita di penitenza e di preghiera, secondo la tradizione ebraica del voto di nazireato: "Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico" (Vangelo secondo Marco 1, 6). Nei Vangeli è definito "voce di uno che grida nel deserto" (in latino: vox clamantis in deserto). Si discute tuttora sui possibili rapporti fra il Battista e la comunità giudaica degli Esseni, che vivevano in comunità monastiche nel deserto, aspettavano l'avvento del Messia e praticavano il battesimo come rito di purificazione. La novità del battesimo di Giovanni, rispetto alle abluzioni di tipo rituale che già si conoscevano nella tradizione giudaica, consisteva nel preciso impegno di "conversione", da parte di coloro che andavano a farsi battezzare da lui. Secondo alcuni vangeli apocrifi, in seguito alla morte della madre si sarebbe recato nel deserto dove fu istruito dagli angeli e uomini sapienti per la sua futura missione[senza fonte]. Giovanni dichiarò più volte di riconoscere Gesù come il Messia annunciato dai profeti, ma il momento culminante fu quello in cui Gesù stesso volle essere battezzato da lui nelle acque del Giordano; in tale occasione Giovanni additò Gesù ai suoi seguaci come "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo" (Vangelo secondo Giovanni 1, 29). E sottolineò il proprio rapporto di dipendenza affermando: "Egli deve crescere e io invece diminuire" (Giovanni 3, 30:[6]Illum oportet crescere, me autem minui).[7] Tuttavia risulta che molti continuarono a dirsi seguaci del Battista ancora a lungo. Scuola "separata" dei discepoli del Battista[modifica | modifica wikitesto] Dettaglio della Crocifissione dipinta da Grünewald La polemica fra discepoli del Battista e di Gesù (Marco 2, 18) sembra trasparire dai Vangeli nel passaggio in cui lo stesso Battista, pur convinto del carisma profetico di Gesù, non rimase altrettanto convinto della sua messianicità definitiva, tanto che, mentre era recluso nel carcere di Macheronte,[8] inviò alcuni dei suoi più fidati discepoli a domandargli per suo conto se fosse Lui quello che doveva venire "o se si dovesse aspettare che venisse un altro Messia ancora" (Vangelo secondo Matteo, 11, 2-3). « Gesù rispose: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella" » ( Matteo 11, 4-5) Questa replica è rilevante poiché si basa, tramite esplicite citazioni, sui criteri di discernimento messianico indicati agli ebrei da Isaia (si vedano i versetti 29, 18; 35, 4-6; 42, 6-7; 61, 1). El Greco, San Giovanni Battista, 1600-1605, Museo di belle arti di Valencia . Gesù annuncia e decreta: la guarigione dei ciechi, la guarigione degli storpi (zoppi), la guarigione dei lebbrosi, la guarigione dei sordi, la risurrezione dei morti, la predicazione della buona novella ai poveri. Rispetto però alla profezia dell'Antico Testamento, Egli aggiunge la guarigione dei lebbrosi e, soprattutto, sostituisce "la libertà degli schiavi e la liberazione dei prigionieri" con la risurrezione dei morti, avvisaglia d'una salvezza procrastinata post mortem, escatologicamente. Tant'è che, infatti, il Battista muore decapitato per ordine di Erode. Sta di fatto che Giovanni, dopo aver visto la manifestazione dello Spirito su Gesù (Matteo 3, 16) e avere udito la Voce del Padre che parlava di Gesù come dell'eletto (Matteo 3, 17), decise di non sciogliere la sua scuola e di non seguire Gesù come uno dei suoi discepoli. Continuò invece la sua missione e si spinse a condannare il matrimonio tra Erode ed Erodiade, divorziatasi da Filippo (Marco 6, 18), i quali lo fecero incarcerare e decapitare. «Dopo che il Battista fu giustiziato si formò un gruppo che invocava il suo nome e arrivò persino a identificarlo con il Messia, tramutandosi così in un rivale del cristianesimo nascente.»[9] Viceversa è Gesù stesso a dichiarare beato chi non si scandalizza di Lui (Matteo 11, 6). Ed è sempre Lui che definisce il Battista, pur essendo il più grande tra i nati di donna (in quanto a carismi ricevuti dall'infanzia [Luca 1, 44] fino al battesimo sul Giordano), più piccolo del "più piccolo nel regno dei Cieli" (Matteo 11, 11). A testimonianza della grande importanza storica di quest'episodio, la precedente frase di Gesù su Giovanni Battista è riportata dall'apocrifo Vangelo di Tommaso, nel detto 46, nella maniera seguente: «Gesù disse: "Da Adamo a Giovanni il Battista, fra quanti nacquero da donna nessuno è tanto più grande di Giovanni il Battista da non dover abbassare lo sguardo. Ma vi dico che chiunque fra voi diventerà un bambino riconoscerà il regno e diventerà più grande di Giovanni".»[10] Una tradizione antica sostiene la verginità di Giovanni. Nel testo biblico non si hanno accenni in merito, mentre altre fonti affermano che rimase vergine: nell'apocrifo Acta Ioannis 113 (II sec.), nel vangelo apocrifo gnostico Pistis Sophia 41,96 (ca 250), nel Prologo monarchiano (III sec.), anche se con la limitazione che Giovanni fu prima sposo, nelle Memorie di Abdia, 5,23 (VI - VII secolo). Missione eliatica[modifica | modifica wikitesto] Oltre a Paolo di Tarso e ai contrasti con la comunità gerosolomita guidata da Giacomo il Giusto, a Giovanni Battista bisogna guardare per capire perché il cristianesimo e l'ebraismo hanno percorso nella storia due cammini diversi. Paolo, affermando la superiorità della grazia sulla legge, voleva solo liberare il messaggio cristiano dall'obbligo di seguire la cultura da cui era venuto. Il Battista non poté seguire Gesù, che aveva additato come l'Agnello di Dio, poiché fu arrestato da Erode e decapitato su richiesta di Erodiade, divenendo martire. Egli non venne, comunque, meno alla sua missione eliatica (vedi anche Elia) di riconciliare il cuore dei padri con quello dei figli (Malachia 3, 1-24 - Matteo 17, 10-12). Il gruppo delle cosiddette colombe, che appartenevano al Sinedrio, come Nicodemo (Giovanni 3, 1-36) e Giuseppe di Arimatea, e gli apostoli si recavano al Tempio per pregare e presenziare ai riti come ogni altro ebreo praticante. Il Battista era dunque dichiaratamente uno dei grandi sostenitori di Gesù, e nei primi anni dopo la resurrezione di Gesù non vi era molta differenza tra ebraismo e cristianesimo, a parte che quest'ultimo stava via via abbandonando tutta quell'ortoprassi legalista di riti dell'Antica Alleanza che lo stesso Gesù aveva dichiarato decaduta. Naturalmente, l'ulteriore differenza consisteva nel fatto che i cristiani (i primi erano quasi tutti ebrei) credevano che il Messia atteso da Israele fosse giunto e fosse Gesù di Nazareth.[senza fonte] Morte[modifica | modifica wikitesto] Il Battista morì a causa della sua predicazione intorno al 35 d.C. Secondo il racconto evangelico, egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade, rimasta vedova di Filippo nel 34 d.C.; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare. In accordo con Flavio Giuseppe,[11] la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall'esercito di Erode contro Areta, avvenuta nell'inverno del 36/37, fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni. San Giovanni decollato[modifica | modifica wikitesto] Decollazione di San Giovanni Battista, Caravaggio (1608), La Valletta, Concattedrale di San Giovanni La morte per decapitazione ha fatto sì che Giovanni Battista sia divenuto famoso anche come "san Giovanni decollato". La celebrazione del martirio di Giovanni Battista o celebrazione di San Giovanni Decollato è fissata al 29 agosto (probabile data del ritrovamento della reliquia della testa del Battista[senza fonte]). Molte chiese, luoghi di culto e città sono dedicate a questo santo. Assunzione in cielo[modifica | modifica wikitesto] Alcuni antichi salmi sostennero l'idea che Giovanni Battista fosse stato assunto in Cielo al tempo della Risurrezione di Cristo[senza fonte]. A tal proposito, papa Giovanni XXIII, nel maggio del 1960, in occasione dell'omelia per la canonizzazione di Gregorio Barbarigo, ha mostrato la sua prudente adesione a questa "pia credenza" secondo la quale il Battista, come anche san Giuseppe, sarebbe risorto in corpo ed anima e salito con Gesù in Cielo all'Ascensione. Il riferimento biblico sarebbe in Matteo 27, 52-53 « [...] i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E, uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella Città santa e apparvero a molti.».[12] Culto[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi ha un'ottica geopolitica limitata. Contribuisci ad ampliarla o proponi le modifiche in discussione. Se la voce è approfondita, valuta se sia preferibile renderla una voce secondaria, dipendente da una più generale. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Il culto di San Giovanni Battista si diffuse prestissimo in tutta la Cristianità; molte città ne presero il nome e numerose chiese sono state intitolate al Santo. Un inno in suo onore, Ut queant laxis, diede a Guido D'Arezzo spunto per i nomi delle note musicali: Ut Re Mi Fa Sol La Si, ed è quindi patrono dei cantori. UT queant laxis - REsonare fibris - MIra gestorum - FAmuli tuorum - SOLve polluti - LAbii reatum - Sancte Johannes Reliquie[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi non è ancora formattata secondo gli standard. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Secondo la tradizione della Chiesa cattolica, il capo del santo è ora conservato nella chiesa di San Silvestro in Capite a Roma. La reliquia, pervenuta a Roma durante il pontificato di Innocenzo II (1130-1143), fino al 1411 veniva portata ogni anno in processione da quattro arcivescovi. Il cranio custodito a Roma è senza la mandibola, conservata nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo. Un'altra tradizione affermava invece che la testa fosse custodita nella cattedrale di Amiens e nel Palazzo Topkapı a Istanbul sarebbero conservati la sua testa e il suo braccio. Ciò nonostante è comunemente riconosciuta la veridicità della reliquia romana, Oliviero Iozzi si spinse a "dimostrare" l'autenticità del cranio e della mandibola del Battista conservati in Italia.[13] C'è da dire che le tre presunte teste del Battista non sono composte da crani integri bensì da alcune parti più o meno grandi unite con della cera della quale sono state modellate le parti mancanti richiamando la forma di un teschio. Statua di San Giovanni Battista Patrono e Protettore di Massaquano, opera di Carmine Lantriceni Il piatto che secondo la tradizione avrebbe accolto la testa del Battista è custodito a Genova, nel Museo del tesoro della cattedrale di San Lorenzo assieme a una parte delle "ceneri" del santo. Un'altra porzione si trova nell'Oratorio di San Giovanni Battista a Loano. Il braccio destro si trova nel Duomo di Siena, donato da papa Pio II il 6 maggio 1464. In precedenza tale reliquia era appartenuta a Tommaso Paleologo. Una mano è conservata in un reliquiario a Rapagnano, si dice sia stata prelevata da Luca evangelista dalla tomba del Precursore di Sebaste, poi traslata in Antiochia e poi trasportata a Costantinopoli e da questa città a Rapagnano con un serie di eventi miracolosi. Questa Reliquia dal 22.06.2013 al 24.06.2013 è stata traslata temporaneamente a Chiaramonte Gulfi (RG) in occasione delle annuali festività del Precursore, evento unico nella storia di Rapagnano. L'altra mano si trova invece in un Monastero dello Stato di Montenegro; un tempo era la reliquia più preziosa dell'ordine di Malta. Due piccole reliquie si trovano nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista all'Olmo in Massaquano, una delle quali, conservata in un reliquiario d'argento, viene esposta e offerta al bacio dei fedeli nella ricorrenza della Decollazione il 29 agosto di ogni anno. Nella Chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli è custodita una piccola quantità di sangue di san Giovanni Battista; è possibile vederlo in occasione delle due ricorrenze annuali del 24 giugno e del 29 agosto. Un dito, donato dall'antipapa Giovanni XXIII, sarebbe conservato nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, in quanto corredo della Cattedrale. Altre reliquie sarebbero conservate a Damasco, nella Grande Moschea degli Omayyadi. Un dente e altre reliquie si conservano nella cattedrale di Ragusa, un frammento di osso nella Basilica di Vittoria, un altro dente insieme a una ciocca di capelli a Monza. Una piccola quantità di ceneri si trova a Chiaramonte Gulfi, nella chiesa Commendale dell'Ordine di Malta e dal 24.06.2013 nella stessa chiesa è conservata un'altra Reliquia del Battista donata dal Monastero Domenicano del Rosario di Monte Mario (Roma). Recentemente, entrambe le Reliquie, dopo la recognizione canonica da parte del Vescovo di Ragusa Mons. Paolo Urso sono state poste in un nuovo artistico reliquiario in argento. A Pozzallo e nella Chiesa di San Giovanni Decollato a Nepi, custodita dall'omonima Confraternita ed esposta in alcune cerimonie annuali. Una piccola reliquia è custodita nella Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma e nella Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista ad Aci Trezza. Un frammento di osso nella Basilica di San Giovanni Battista a Monterosso Almo (RG). Infine, i monaci copti del monastero di san Macario il Grande in Egitto hanno documentato il ritrovamento di alcune reliquie di San Giovanni Battista durante i restauri del loro monastero, intorno al 1970.[14] Apparizione[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. L'unico luogo in cui si celebra un'apparizione di San Giovanni Battista, la seconda domenica di maggio, è la cittadina fluviale di Pontecorvo in provincia di Frosinone, in ricordo del miracoloso intervento di San Giovanni Battista in favore di un giovane contadino. Secondo la tradizione, il 14 aprile del 1137 Giovanni Mele, intento a lavorare il suo fondo sulla sponda sinistra del fiume Liri, fu tentato dal demonio. Seduto sulla sponda opposta, il diavolo, nelle sembianze di un nobile signore vestito elegantemente, offrì all'ingenuo villico una borsa (o, secondo altra versione, una coppa d'argento) piena di monete d'oro, invitandolo ad attraversare il fiume perché potesse prenderla. Il contadino, vinto dal desiderio di tanta ricchezza, che lo avrebbe affrancato per sempre dal duro lavoro dei campi, tentò di attraversare il fiume. Giunto però nel mezzo, dove l'acqua era più profonda, iniziò ad annegare. Sul punto di soccombere, si rivolse allora a San Giovanni Battista per essere salvato. Il santo ascoltò la supplica e apparve al giovane, che fu preso per una mano e tratto in salvo dalle acque del Liri.[15][16] Nella tradizione popolare pontecorvese Giovanni Mele diventa per contrazione Camele e ancora oggi "camele" è epiteto vernacolare per indicare persona ingenua e credula. Patronati[modifica | modifica wikitesto] San Giovanni Battista disteso (1610), in un dipinto del tardo Caravaggio Moltissimi sono anche i patronati, di cui ricordiamo i più importanti: Per via dell'abito di pelle di cammello, che si cuciva da sé e della cintura, è patrono di sarti, pellicciai, conciatori di pelli. Per l'agnello, dei cardatori di lana. Per il banchetto di Erode che fu causa della sua morte, è patrono degli albergatori. Per la spada del supplizio, di fabbricanti di coltelli, spade, forbici. È patrono dell'Ordine di Malta. È patrono della Contrada del Leocorno di Siena. San Giovanni Decollato è il protettore di tutte le Anime Decollate e a queste anime si rivolgono tutti coloro che chiedono aiuto o consiglio oppure cercano un segno divinatorio. Queste anime non hanno nulla a che vedere con le anime sante purganti in quanto, queste ultime stanno a scontare la loro pena poiché in vita non sono state operose ed efficaci nel praticare il bene mentre i Decollati sono morti per mano del boia; per questo motivo è anche patrono di molte confraternite che assistevano i condannati a morte. In Sicilia è patrono dei compari e delle comari di battesimo in ricordo del Battesimo di Cristo. Viene anche invocato, contro le calamità naturali quali terremoti, temporali ecc. in Sicilia e specie a Chiaramonte Gulfi in tali occasioni si recita il Rosario di San Giovanni in dialetto seguito dalla Giaculatoria "San Giuvanni Santu 'Granni, Libiratici ri priculi e ri danni". È patrono della città di Formia, dove è protettore dei naviganti. Dal 1700 è consuetudine per le logge della Massoneria di rito scozzese compiere un rito di elogio a san Giovanni Battista, che secondo la tradizione morì come Gesù all'età di 33 anni. La festa del Battista ricorre il 24 giugno (24/06), giorno del solstizio di estate nel quale il sole è al culmine nell'apogeo. Complementare a questa consuetudine è quella di Giovanni Evangelista, la cui festa ricorre il giorno del solstizio di inverno.
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  20. E dire che quando ero ragazzino mia madre mi mandava a fare un po' di spesa con queste banconote!! Le 5000 e le 10000 erano dei veri lenzuoli!!
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  21. Mi pare una perizia assai benevola. Ma le foto postate non aiutano. Certo che se la confronti con l'esemplare di Marfir non c'è storia, neanche come qualità delle foto. Ribadisco che a mio avviso le tre lettere SPL non ci stanno, neanche con la q davanti. Io la valuto BB+ ma ripeto è difficile valutare senza adeguate foto per cui potrei certamente sbagliare.
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  22. Salve, anche io devo a @nikita_ una presa di consapevolezza di questa sopita passione. Collezionare banconote non deve essere necessariamente un impegno molto oneroso, se ti piacciono le banconote vissute puoi trovarne a prezzi decisamente contenuti (anche se però questi esemplari difficilmente acquisteranno valore nel tempo e rimarranno prevalentemente una spesa e non un investimento), fai un giro su ebay, per 20 Euro puoi acquistare veramente un bel frammento della nostra storia. Se vuoi un hobby che sia anche un investimento allora l'impegno richiesto è maggiore poiché dovrai dedicarti principalmente ad esemplari in ottime condizioni (quelli che verranno sempre richiesti anche se il settore è in crisi) e gli errori di valutazione avranno un impatto maggiore. Potrebbe essere un gradino superiore del collezionismo, quando acquisirai maggiore esperienza. La numismatica e la cartamoneta possono essere delle forme di investimento ma bisogna avere esperienza, fortuna e molta pazienza. Piuttosto che precluderti totalmente la possibilità di far parte di questo mondo, dedicati in maniera più moderata, le banconote vissute, strappate, macchiate, anche quelle hanno il loro fascino, e tanto anche. Comincia ad acquistare quelle, pensa sia una spesa e non un investimento, vedi come va e poi valuti se continuare o no. Io non ho tante banconote ma tutte quelle che ho in ottime condizioni le ho acquistate anche in condizioni modeste per potermele godere belle vissute. Spero ti aiuti A.
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  23. DE GREGE EPICURI In questo momento non ho a disposizione il RIC, ma le lettere piccole (a), (b), (c), ecc. di solito riguardano il tipo di busto; laureato o non laureato, con mantello o senza nulla, ecc. Il RIC tende a "concentrare" in un unico numero tutte queste varianti. Mi pare che A e B maiuscoli riguardino: precede COMMODUS o precede ANTONINUS. Se però nella legenda compaiono dati in più o in meno (es. la TRP o l'IMP o il COS), va classificata come moneta diversa.
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  24. Vabbé @margheludo te sei avvezzo alla lettura dei lucchesi, su questi ti divertirai meno Lettura corretta!
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  25. Io sto cercando di accumulare quanti più pezzi da 1 cent. Non so se avete mai visto i pavimenti fatti con cent di dollaro. Bè io vorrei fare una cosa simile ma con un quadro. Già mi è difficile questo, figuriamoci il pavimento!!!! Quindi se avete centesimi circolati io mi faccio volontario a raccoglierli
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  26. Prenderei chi ha partorito una simile genialata lo metterei sotto una pioggia di lapilli ardenti,scommetto che in un simile frangente abbraccerebbe anche un cinghiale,altro che stringersi ad un tuo simile mentre sei in punto di morte.
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  27. Adesso che ho ripreso a collezionare.....non mi faccio scappare neppure I "doppioni"' Questa ad esempio l'ho " beccata" in Francia
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  28. Adolfo...come ti ho già detto in privato è da quando hai postato la moneta che continuo a pensare a quelle letterine... e non sono ancora arrivato da nessuna parte Sappiamo che la nota vacanza pontificia 1268 - 1271 permise a Carlo senatore di trovarsi in una posizione privilegiata, di assoluta preminenza politica. Mi sembra quindi plausibile che il francese approfittasse della situazione...fino a che punto non però non lo saprei dire, specie per quanto riguarda l'aspetto delle titolature in moneta. A me, oltre alle S E staccate, intriga molto la rinuncia al titolo regale...che ci fosse qualcosa di più prestigioso in ballo? Ciao Antonio
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  29. Oramai pare che giri tutto intorno ai gay. Un articolo di bassissima lega.
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  30. Da queste foto è difficilissimo fare una valutazione. In delle foto la plastica produce un effetto veramente brutto, che però da altre foto non si vede. Il lustro per questa tipologia di moneta è essenziale, l'unica foto leggibile, per me, è la prima del dritto che mi porta ad una conservazione di qSPL. L'ideale sarebbe fotografarla senza perizia ma capisco se non la vuoi aprire. Ti posto la mia che giudico sopra lo SPL.
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  31. Dev'essere un esemplare come il mio Ne avevo parlato qui
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  32. Bene Michele ! Hai colto il punto che cercavo di esprimere con la mia presunta terza categoria, quella di falsi a scopo di frode del collezionismo che hanno una loro dignità diversa dalle repliche museali, soprattutto se in qualche maniera storicizzati... Se pensiamo al Cavino la situazione si complica, perché con grande probabilità erano più medaglie che oggetti prodotti a scopo fraudolento... poi con il tempo e opportuni trattamenti alcuni coni più fortunati sono diventati quasi autentici e spesso sono apparsi in aste anche prestigiose come autentici... basti pensare ai Nerone porto d'Ostia e ai Caligola con il tempio ! Produzioni comunque del Becker, Tardani, Cristodoulos, Cigoi e mille altri costituiscono una storia quantomeno collaterale del collezionismo numismatico e come tali potrebbero già essere considerati beni culturali, almeno in senso lato... e quindi da non contrassegnare. La discussione era nata nel senso dell'autentico scambiato per falso, e come giustamente hai rimarcato anche tu, il "novello autentico" segue la incerta sorte dei pezzi con scarsa documentazione, tenendo però presente che quantomeno hanno una loro provenienza (di acquisto) apparentemente lecita e tracciabile, non essendo quindi sprovvisti del tutto di documentazione, fatto non marginale per la tranquilla detenzione. Un salutone, Enrico
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  33. Bella, complimenti. Leggere ondulazioni e macchie appena visibili a lato. Più di SPL sicuro. La mia è più vissuta.
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  34. Non credo, dal sito della BCE: "La data in cui le banconote della prima serie saranno dichiarate fuori corso verrà annunciata con largo anticipo; tuttavia, sarà possibile cambiarle per un periodo di tempo indeterminato presso le BCN dell’Eurosistema".
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  35. Ho trovato questa che mi sembra simile in E-Bay ASTI - ANONIME sec. XV -AE/ OBOLO MOLTO RARA ! La valuta 38 € Buona giornata
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  36. Ciao Alain Non penso di sapere cosa sia, ma mi ricordava le monete di Asti con il busto di San Secondo... non penso che lo sia, ma potrebbe essere magari un obolo di Asti di Ludovico XII di Francia? Intorno alla croce ci starebbe (F)RANC R (EX)
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  37. @miza Stasera ho cercato la tua moneta sul catalogo "Early japanese coins" di David Hartill. Grazie al carattere presente al rovescio, ho scoperto che la moneta fu prodotta tra il 1668 e il 1683 a Kameido, un sobborgo della capitale Edo (l'attuale Tokyo). Si tratta di una moneta comune, ma ha due particolarità che la resero molto gradita alla popolazione: fu prodotta con il metallo ricavato dai resti di un Daibutsu, ovvero una statua gigante del Buddha abbattuta dal terremoto del 1662; ogni esemplare contiene una piccolissima quantità di metallo prezioso (oro o argento). Riferimento bibliografico: Hartill EJC 4.102
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  38. Il colpo che c'è sul bordo e necessario osservarlo con una foto nel bordo. Serve per capire (se si può) se è un colpo sul metallo , o se è un colpo accidentale nella preparazione di una cera. Da questa ultima foto , le condizioni del metallo , sembrano a posto . Le foto che ti ho richiesto , vanno analizzate e un commento cosi a caldo ,potrebbe non essere sufficientemente corretto. Metti che è sempre bene fare paragoni con altre dracme. Pertanto un po di tempo lo richiede. Poi metti che altri utenti possono sempre intervenire con le loro opinioni. La fretta non è mai stata il mio forte.
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  39. Vi ringrazio tutti per gli apprezzamenti, e anche per i contributi fotografici dei vostri esemplari. @nikita_ il tuo esemplare è stato ritrovato da te o qualche tuo amico / familiare / conoscente? Conosci ulteriori dettagli sul rinvenimento? Secondo me, sapere la storia dell'esemplare in collezione è il massimo, e lo rende affascinante indipendentemente dalla conservazione. poi, per te che collezioni firme e decreti, un '26 è pur sempre un traguardo non indifferente! Vi do qualche ragguaglio sulla conservazione visto che sembrerebbe non abbiate visto qualche nota dolente. Ha delle piccole macchiette / aloni (presumo si umidità? tende leggermente al classico giallino) sui bordi, al R/ sono più distinguibili. Una sola piega centrale non marcata, e una grinza più accentuata al R/ in prossimità dell'ovale bianco Per chiarezza della discussione allego qui due scatti appena effettuati. Sono in 720p, ma non so se il caricamento sul forum abbia influito sulla loro qualità. In uno ho cercato di catturare la pulizia del bianco dell'ovale, mentre nell'altro le piccole macchie perimetrali. E' l'unica vera nota dolente che mi sento di imputare a questa banconota, probabilmente conservata in luogo poco consono? Che ne pensate? Vi allego inoltre un link condiviso su dropbox, dove ho caricato 8 scatti nella loro dimensione originale (son 28 mega e passa di foto!!) https://www.dropbox.com/sh/8kk7uxfrjnbrju0/AABKN7oqItmezWd4c7gC7iNQa?dl=0 Buona visione, e commentate pure tutti i vostri pareri, anche quelli più dubbiosi, devo imparare!!!!!!!!! Fab
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  40. @Volf Io ho l'altra, quella con il cammello piccolo, decisamente più comune rispetto alla tua.
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  41. Intanto posto queste monetine da due centesimi 1903 con del rame rosso eccezionale @miza
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  42. Caro Alessandro/Tinia, l'art.68 del DDL Concorrenza gira intorno al discorso dell'esportazione di beni culturali, ma coinvolge parecchie altre cose, giusto il fatto che coinvolge e modifica l'articolo cardine della legge il famoso art. 10 ... una sintesi diventa veramente difficile da fare... A questo punto anche se è fuori topic posto l'articolo in questione, che penso possa riguardarti da vicino, in particolare la tenuta del registro ( ovviamente anche tutti i collezionisti che intendano esportare o cedere monete e sotto altri profili non così immediatamente evidenti ). Le criticità non mancano ( e le critiche pesanti pure) , ma è comunque un passo non indifferente...ed interessante Ripeto: credo che un topic apposito andrebbe aperto qualora la modifica al codice Urbani dovesse essere approvata in via definitiva, dati i risvolti non certo minimi che potrebbe/dovrebbe avere... al momento è comunque prematuro, data l'incertezza politica... Ecco il testo: "Art. 68. (Semplificazione della circolazione internazionale di beni culturali) 1. Al fine di semplificare le procedure relative al controllo della circolazione internazionale delle cose antiche che interessano il mercato dell'antiquariato, al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 10: 1) al comma 3, dopo la lettera d) è inserita la seguente: «d-bis) le cose, a chiunque appartenenti, che presentano un interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico eccezionale per l'integrità e la completezza del patrimonio culturale della Nazione»; 2) il comma 5 è sostituito dal seguente: «5. Salvo quanto disposto dagli articoli 64 e 178, non sono soggette alla disciplina del presente titolo le cose indicate al comma 1 e al comma 3, lettere a) ed e), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre settanta anni, nonché le cose indicate al comma 3, lettera d-bis), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni»; b) all’articolo 11, comma 1, lettera d), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta»; c) all’articolo 12, comma 1, la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta» e le parole: «, se mobili, o ad oltre settanta anni, se immobili» sono soppresse; d) all'articolo 14, comma 6, è aggiunta, in fine, il seguente periodo: «Per le cose di cui all'articolo 10, comma 3, lettera d-bis), la dichiarazione è adottata dal competente organo centrale del Ministero»; e) all'articolo 54: 1) al comma 1, lettera d-ter), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta»; 2) al comma 2, lettera a), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta» e le parole: «, se mobili, o ad oltre settanta anni, se immobili,» sono soppresse; f) all'articolo 63, comma 2, dopo il primo periodo, sono inseriti i seguenti: «Il registro è tenuto in formato elettronico con caratteristiche tecniche tali da consentire la consultazione in tempo reale al soprintendente ed è diviso in due elenchi: un primo elenco relativo alle cose per le quali occorre la presentazione all'ufficio di esportazione; un secondo elenco relativo alle cose per le quali l'attestato è rilasciato in modalità informatica senza necessità di presentazione della cosa all'ufficio di esportazione, salva la facoltà del soprintendente di richiedere in ogni momento che taluna delle cose indicate nel secondo elenco gli sia presentata per un esame diretto»; g) all'articolo 65: 1) al comma 2, lettera a), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta»; 2) al comma 3, lettera a), la parola «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, il cui valore, fatta eccezione per le cose di cui all'allegato A, lettera B, numero 1, sia superiore ad euro 13.500»; 3) il comma 4 è sostituito dai seguenti: «4. Non è soggetta ad autorizzazione l'uscita: a) delle cose di cui all'articolo 11, comma 1, lettera d); b) delle cose che presentino interesse culturale, siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni, il cui valore sia inferiore ad euro 13.500, fatta eccezione per le cose di cui all'Allegato A, lettera B, numero 1. 4-bis. Nei casi di cui al comma 4, l'interessato ha l'onere di comprovare al competente ufficio di esportazione, mediante dichiarazione ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, che le cose da trasferire all'estero rientrino nelle ipotesi per le quali non è prevista l'autorizzazione, secondo le procedure e con le modalità stabilite con decreto ministeriale. Il competente ufficio di esportazione, qualora reputi che le cose possano rientrare tra quelle di cui all'articolo 10, comma 3, lettera d-bis), avvia il procedimento di cui all'articolo 14, che si conclude entro sessanta giorni dalla data di presentazione della dichiarazione»; h) all'articolo 68: 1) al comma 4, le parole: «dal Ministero» sono sostituite dalle seguenti: «con decreto del Ministro»; 2) al comma 5, la parola: «triennale» è sostituita dalla seguente: «quinquennale»; i) all'articolo 74, comma 3, le parole: «sei mesi» sono sostituite dalle seguenti: «un anno» e la parola: «trenta» è sostituita dalla seguente: «quarantotto»; l) all'allegato A, lettera A, nel numero 15 e nella nota (1), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta». 2. Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, con proprio decreto da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge: a) definisce o aggiorna gli indirizzi di carattere generale cui gli uffici di esportazione devono attenersi per la valutazione circa il rilascio o il rifiuto dell'attestato di libera circolazione, ai sensi dell'articolo 68, comma 4, del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonché le condizioni, le modalità e le procedure per il rilascio e la proroga dei certificati di avvenuta spedizione e di avvenuta importazione, ai sensi dell'articolo 72, comma 4, del medesimo codice; b) istituisce un apposito «passaporto» per le opere, di durata quinquennale, per agevolare l'uscita e il rientro delle stesse dal e nel territorio nazionale." Cordialmente, Enrico
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  43. Sabato mattina il Gazzettino sbarca coi volontari del Cordusio in Società Numismatica Italiana prima dell'Assemblea, chi vorrà potrà riceverlo in modo gratuito all'ingresso, divulghiamo per tutti a tutti...
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  44. Ecco le foto a luce naturale. Veramente contento dell'acquisto.
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  45. Le monete di Sede Vacante, molti le definiscono MONOTONE perche' hanno sempre le chiavi decussate sotto il Padiglione al Dritto e "quasi sempre" lo Spirito Santo al Rovescio. Quella che chiamiamo colomba, di fatto rappresenta lo Spirito Santo che sarebbe sceso sopra i partecipanti del Conclave per "illuminarli" sulla loro scelta per decidere il futuro Papa. Allo stesso modo, queste "particolari" monete furono individuate nel passato dai fedeli come un passaggio dello Spirito Santo e quindi appese a collane, bracciali e spille a protezione di culle, letti e persone. Proprio per questo motivo sono difficili da reperirsi integre, scevre di appiccagnoli, traccie di montatura o fori restaurati...... Una carellata della S.V. 1578......
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  46. Personalmente, colleziono pezzy da 1 penny) dal cartwheel del 1797 ad oggi, se possibile circolati, tralasciando le varianti. Mi mancano alcuni pezzi del XIX secolo, ma anche gli ultimi 2-3 anni.
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  47. Prima di proseguire, al piccolo trotto, in direzione nord-ovest verso il cuore dell'Europa, puo' essere interessante aggiungere una breve nota che permette di integrare le emissioni di cui al post precedente in una prospettiva storica di più lungo termine. Come detto quello che il Pink nel 1939 defini' come 'Kugelwange" (guancia a palla), fu ridefinito successivamente dal Popovic come "tipo di Srem", sulla base di un critero geografico basato sui dati di rinvenimento e quindi di probabile emissione. Srem é un'attuale provincia della regione autonoma della Voivodina, in Serbia, il cui capoluogo é Sremska Mitrovica, probabile luogo di emissione della serie. Sremska Mitrovica, che ha rivelato evidenze archeologiche che mostrano una continuità d'insediamento a partire dal 5000 a.C., con un impianto urbano lateniano eccezionalmente importante già nel III sec. a.C., a sua volta non é altro che la Sirmium che diverrà una delle capitali dell'impero romano con la prima tetrarchia. Considerando l'importanza delle emissioni preromane di Sremska Mitrovica nel contesto delle emissioni celtiche balcaniche, e di quelle successive tardo imperiali, si é portati a concludere che il luogo, per quanto "fuori mano" e apparentemente marginale, abbia rappresentato per molti secoli un centro di grande importanza nel contesto europeo. Ma torniamo al cavallo di Filippo, ed al suo viaggio. Lo ritroviamo anche in Ungheria, nel sud, con una serie di emissioni che, nel processo di decadimento della lega, mostrano una forte affinità con le emissioni serbe. Si tratta dei tipi che il Pink definisce "Kapostaler" (il fiume Kapos attraversa l'attuale regione ungherese Dél-Dunántúl, che potremmo tradurre come "transdanubiana meridionale"), attribuibili alla tribù celtica degli Hercuniates (il cui nome é da mettere in relazione con la Selva Hercinia). Di seguito una dracma, piuttosto rara (per quanto martoriata, comme d'abitude, essendo in buon argento), delle primissime emissioni: ed una tetradracma, ormai in una lega che di argento ne contiene ben poco, della fase finale: <continua>
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  48. Nella sua corsa verso ovest il cavallo darà luogo ad una delle serie più prolifiche e sviluppate dei Balcani. Nel territorio degli Scordisci, tribù celtica stanziata nella Serbia settentrionale, da un gruppo di emissioni di tetradracme caratterizzate da tondelli molto spessi e stilisticamente prossime alle prime emissioni geto-daciche, il cosiddetto "Gruppo Serbo" del Pink si svilupperanno le varie fasi di quello che Popovic definisce come "Tipo di Srem" ed il Pink Kugelwange, per la caratteristica "palla" che costituisce la guancia del ritratto al dritto. Questo di seguito é un raro esemplare del Gruppo Serbo - Fase di transizione (Popovic ne recensisce qualche manciata). La rielaborazione grafica ha stavolta colpito il cavaliere, per altro fornito di elmo con cimiero svolazzante. Interessante anche notare i residui di legenda, trasformati in simboli, che in qualche modo testimoniano una diretta discendenza dalle prime imitazioni. Dal gruppo serbo si sviluppa il tipo di Srem, le cui prime emissioni, quanto meno le dracme, non mostrano ancora la caratteristica "palla" sul volto di Zeus. Per contro il cavaliere é già sparito, lasciando il posto ad una ruota. Tipo di Srem - Fase A Successivamente in questa fase, con la scomposizione del ritratto al dritto, appare la "palla" ed il caratteristico nasone, che accompagnerà quest'emissione sino alle emissioni finali, che il decadimento progressivo della lega renderà praticamente bronzee. Tipo di Srem - Fase A (Kugelwange) Tipo di Srem - Fase B (Kugelwange) Tipo di Srem - Fase C (Kugelwange) (posto un paio di esemplari dato che sono talmente brutti che con uno solo sarebbe difficile individuare il tipo...) <continua>
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  49. Grazie Eros, in queste discussioni solitarie i complimenti e la vicinanza sono fondamentali per il viaggiatore e tu l'hai capito, in effetti la moneta è di quelle che lasciano il segno, la scena del San Martino col mendicante è bellissima e piena " di valori positivi ",quello che mi ha sempre colpito di questa moneta è il fatto di variare,ogni anno variano il conio, è sempre diversa e poi comunque è sempre Lucca. Ho postato al momento il 1744, 1750, 1751, 1753, 1756,se riesco postero' poi l'ultima della collezione il 1747 e vedrete che è anch'essa diversa da tutte le altre, grazie ancora, Mario
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