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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/07/17 in tutte le aree

  1. Senza offesa, inviterei tutti ad evitare di ripetere frasi del tipo "anche oggi niente", "nessuna novità", "nuovamente nulla", ecc., per due ragioni : 1) E' molto più produttivo per chi segue questa discussione sapere che qualcuno ha delle novità, piuttosto che non ne abbia. E' abbastanza scontato che quando qualcuno riceverà comunicazioni o si vedrà consegnare il proprio ordine lo pubblicherà e informerà gli altri utenti. 2) E' inutile riempire pagine e pagine di queste informazioni pressoché inutili (sapere che non ci sono novità, come detto, è in questo periodo chiaramente molto più normale che il contrario), e si finisce col rendere la discussione pesante, di difficile lettura e priva di interesse reale. Ringrazio tutti per la comprensione.
    4 punti
  2. Se anche fosse, cosa ci sarebbe di diverso da quanto accaduto col cambio euro/vecchie valute, e la successiva prescrizione di molte (non tutte) delle stesse? E la cosa, almeno per quanto ci riguarda, era già accaduta più volte in precedenza, quando venivano emesse banconote in lire di nuovo disegno, e le vecchie finivano prima fuori corso, e poi in prescrizione...c'è ancora chi trova mazzette di 50.000 Volto di Donna e 100.000 Botticelli, che non si potevano già cambiare più quando è entrato in circolazione l'euro E comunque si può star tranquilli, chi ha davvero tanti soldi sottratti al fisco, avrà tutto il tempo di trovare, come in passato, il modo di riciclarli. petronius
    3 punti
  3. Buongiorno a tutti, sono stato di recente in Brasile e ne ho approfittato per impossessarmi di alcuni reais commemorativi molti dei quali emessi per le Olimpiadi 2016. Qualcuno di voi li colleziona?
    2 punti
  4. @margheludo Ti aspettiamo. Abbiamo tanto bisogno ciao
    2 punti
  5. @Acqvavitus Chiedo perdono per aver svelato le carte! Il giro mi pare ancora più complicato di quanto avessi immaginato (e a tratti difficilmente comprensibile): spero che ora nella tua collezione questa povera piastra possa trovare un po' di requie. SUll'originalità nessuno ha avanzato dubbi, per la conservazione i pareri sono arrivati e per quanto riguarda il prezzo... beh, penso che sia più o meno in linea con i trasferimenti che hai visto, tra i 60 e i 100 euro. Hai visto il mio esemplare di piastra che ho postato prima? Come conservazione è forse leggermente superiore al tuo, principalmente per l'omogeneità dell'usura, pur se con l'handicap dell'appiccagnolo, e l'ho acquistato circa un anno fa da un perito numismatico a 85 euro. Il pezzo è sì seicentesco, ma è anche molto comune, e in basse conservazioni dunque si vende a questi prezzi (con mia grande gioia, altrimenti non sarebbe arrivato in collezione!) Comunque una moneta dal grande fascino per il carico di storia che porta su di sé, e una grande gioia per noi tenerla in mano, ultimi di una lunga serie di persone che cominciò dai nostri avi nel Seicento. Questo è ciò che conta.
    2 punti
  6. Ahimè ne so veramente poco di provisini ma spero di poterli studiare un po in futuro perché ritengo che rappresentino ciò che io intendo per moneta medievale, vorrei iniziare a provare intanto a leggerli, ditemi se sbaglio, dopo RES non c'è un perlinato ribattuto ma un punto e la parte inferiore di un' altra S giusto?
    2 punti
  7. C'é un'eruzione vulcanica e stai per morire, abbracci un parente o un amico caro e dopo 2000 anni passi per gay.
    2 punti
  8. 2 punti
  9. decreto san marino tiurature degli 8 tagli Taglio da Quantità € 0,01 36.000 € 0,02 36.000 € 0,05 36.000 € 0,10 36.000 € 0,20 336.000 € 0,50 36.000 € 1,00 536.000 € 2,00 636.000. quindi 1 2 e 0,20 in circolazione. gli altri divisionale. info nel file allegato san_marino_2017_tirature_circ.pdf
    2 punti
  10. Grazie Rocco68...diciamo che per me la patina le rende molto piacevole... ma è da un po' che ne cerco una messa meglio in condizioni qSPL O SPL, purtroppo ne passano poche e costano parecchio per le mie tasche... Ora ti mostro, ahimè, un mio grande pentimento, essermi lasciato scappare questa che ti mostro...per me una vera BOMBA
    2 punti
  11. Per chi sarà domani sabato in assemblea della Societa' Numismatica Italiana dalle 9,30 all'ingresso c'è la possibilità di ritirare una copia del Gazzettino
    2 punti
  12. Buongiorno a tutti. La fiera comunque c'è stata, leggi questo articolo: "LA PROVINCIA DELL'ISTRIA",pag.4 del pdf "Fiera ed esposizione di vini e liquori in Venezia. Stagione balneare 1878" Buona lettura.. Tra i vari premi elencati ci sono anche 4 medaglie di bronzo... file:///C:/Users/Utente/Downloads/La_URN-NBN-SI-doc-ARJ31N5E.pdf
    2 punti
  13. Buongiorno a tutti...!!! Io continuo con l'anno 1815 è vi posto un 5 grani "securitas publica", la conservazione non è super ma resta una bella monetona, 15,30 grammi di rame nocciola...
    2 punti
  14. Ultime acquisizioni "meridionali" :).
    2 punti
  15. Riesumo questa vecchia discussione, che partendo dalle prime imitazioni di area dacica delle tetradracme di Filippo II, aveva cercato di seguire l'"evoluzione" (chiamiamola così) che attraverso il processo imitativo attuato dalle diverse popolazioni inizialmente geto-daciche e poi celtiche aveva portato il tipo, talvolta trasformato in modo sorprendente, fino alle Alpi. In effetti ci sarebbero molte monete da aggiungere alla "cavalcata", ci sono intere zone, con tipi fantastici (talvolta deliranti), trascurate. Magari ci tornerò, o ci tornerà qualcunaltro che apprezza queste monetazioni prodotte ai margini dell'ellenismo. Ciò che mi ha fatto tornare in mente questa discussione sono alcuni pezzi che mi sono capitati per le mani recentemente. E che si caratterizzano per essere veramente marginali, al livello della circolazione se non dei centri emittenti. Si tratta di un estremo, che in quanto tale credo integri in modo interessante la carrellata, oltre a gettare un po' di luce su fenomeni che, per quanto ai margini della circolazione monetaria, cionondimeno esistevano in zone estremamente ampie quanto scarsamente documentate. Spero quindi che gli amici del forum mi perdoneranno se aggiungo qualcosa a questa vecchia discussione. Ma il materiale? Eccolo qua. Viene dalla Transcarpazia, il lembo più occidentale dell'Ucraina, incastrato tra Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Più precisamente da un sito lateniano nel distretto di Uzhhorod, a pochi chilometri dalle frontiere slovacca e ungherese. Si tratta di cinque pezzi, una moneta e quattro frammenti. La moneta é una dracma di 2,17 grammi prodotta nelle vicinanze, tra Slovacchia e Ungheria. E' un'imitazione "estrema" della tetradracma di Filippo II. Estrema per quanto riguarda il nominale, appunto un dracma, e per la raffigurazione: fa un po' ridere pensare come l'insieme costituito da Filippo, tronfio per la vittoria all'Olimpiade, sul suo cavallo sia stato trasformato dalle popolazioni celtiche di questo angolo della "mitteleuropa" in una sorta di gallinaccio. I frammenti (quanto meno i due più grandi, i piccoli non li ho ancora guardati con attenzione, ammesso che si riesca a ricavarne qualcosa) sono invece ritagliati con una certa accuratezza da monete che vengono da più lontatano, da tetradrammi prodotti dalle popolazioni geto-daciche della Romania e della Moldavia, probabilmente uno o due secoli prima. Necessità di spiccioli? Mezzi di scambio locali? Certamente l'autorità emittente se ne é andata per la tangente in questo caso. Come funzionavano gli scambi in questa zona così lontana dalla cultura mediterranea che aveva prodotto i tetradrammi di Filippo? D'altronde il fenomeno del "taglio" di nominali maggiori non é certo esclusivo, senza andare troppo lontano lo si trova anche nel Norico, geograficamente meno marginale (ma ci sono le montagne...). Per quanto il campione non sia assolutamente rappresentativo, i pesi dei frammenti danno da pensare : g.0,78 , g 1,90 , g. 3,78 , g. 6,53. Ce ne vorrebbero altri. Sono certo che a molti sul forum ripugnerà ciò che sto per affermare. Ma per me questi pezzettini sono monete. Interessantissime, seppur non belle, monete.
    2 punti
  16. .....appena arrivate (prese sul noto sito), anche se doppioni .... Ferdinando IV- Grano 1790 A.P. Repubblica Napolitana- 6 Tornesi Ferdinando II- Tornese 1854
    2 punti
  17. Io credo che faccia anche parte della naturale storia di una collezione acquistare pezzi che poi possono essere sostituiti. Se si acquista a buoni prezzi non ci si perde (non molto quantomeno) anche quando si rivende, e nel frattempo si vedono monete e si imparano cose. Anch'io possiedo questa piastra, appiccagnolata e abbastanza scassata, di conservazione non lontana da quella oggetto della discussione. La cambierò in futuro? Forse sì, o forse no. Nel frattempo l'ho studiata, le ho dedicato del tempo e mi ha dato soddisfazioni ed emozioniper il suo spessore storico. Non pensiamo sempre solo allo stato di conservazione.
    2 punti
  18. Fino a questo punto le emissioni imitative non si erano di molto discostate dal prototipo macedone, ma l'arrivo nei balcani di nuove popolazioni di cultura lateniana porterà al fiorire di differenziazioni regionali dagli esiti figurativi tutt'altro che scontati. Queste nuove emissioni insisteranno sulle stesse aree che avevano visto nascere le imitazioni dirette (con l'esclusione della Moldavia), dopodiché il nostro cavallo, che in alcuni casi avrà perduto (totalmente o in parte) il cavaliere, comincerà il suo lungo viaggio verso occidente. In Muntenia (Romania) appariranno alcune serie caratterizzate da un dritto che risente degli influssi delle emissioni di Lisimaco, quali il tipo Adâncata-Mânăstirea ed il Vârteju-Bucareşti, questo probabilmente il più longevo, che sembra arrivare sino alla seconda metà del I sec.aC In Oltenia un altro gruppo celtico produce una delle emissioni piu' spettacolari per quanto riguarda la trasformazione lateniana del nostro cavallo, che sembra quasi diventare un personaggio dei fumetti. Si tratta del tipo Aninoasa-Dobreşti: Il tipo che mostra lo sviluppo in due fasi, la seconda caratterizzata dall'utilizzo ad esaurimento dei coni di dritto, ritoccati al punto da divenire astratti. Un po' più a nord, in Transilvania, il nostro cavallo si libera del cavaliere con il tipo Medieşu Aurit, attribuito ai Costobocii: <continua>
    2 punti
  19. Ciao a tutti, era una di quelle banconote che avrei voluto migliorare... ma trovarla bella è un'impresa, acquistarla invece una doppia impresa. E invece... sono sempre stato dell'opinione che le belle monet... ops! banconote, non si cerchino ma si aspettino. Vi allego la scansione, senza aggiungere altro...
    1 punto
  20. Buonasera a tutti, vi presento una delle ultime entrate, cosa ne pensate? Ci arriva secondo voi al MS? Come sempre mi fanno piacere i vostri pareri.
    1 punto
  21. presa dall'ultima asta di Negrini lotto n 1462... FIRENZE - LIRA 1677 MIR. 335 AG GR. 4,44 RR BELL’ESEMPLARE. MONETA DIFFICILMENTE REPERIBILE IN BUONA CONSERVAZIONE. - SPL metto un po' di storia del Santo San Giovanni Battista visto che il rovescio di questa moneta per la sua dinamicità e raffigurazione parla da sola. SICURAMENTE L'ATTO AL ROVESCIO DELLA SUA DECOLLAZIONE è DI GRANDE IMPATTO SCENICO. per chi non conoscesse la storia del motivo per cui fu ucciso: (intrighi e vendette da parte di Erodiade, che per ottenere il tutto fece con l'inganno chiedere, visto che tutto gli spettava alla figlia al Re Salomè xchè aveva ballato, la testa del predicatore San Giovanni Battista) Morte[modifica | modifica wikitesto] Il Battista morì a causa della sua predicazione intorno al 35 d.C. Secondo il racconto evangelico, egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade, rimasta vedova di Filippo nel 34 d.C.; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare. In accordo con Flavio Giuseppe,[11] la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall'esercito di Erode contro Areta, avvenuta nell'inverno del 36/37, fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni e la sua storia: Giovanni Battista Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Giovanni Battista (disambigua). Disambiguazione – "San Giovanni Battista" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi San Giovanni Battista (disambigua). Questa voce o sezione sull'argomento religione è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali. Sebbene vi siano una bibliografia e/o dei collegamenti esterni, manca la contestualizzazione delle fonti con note a piè di pagina o altri riferimenti precisi che indichino puntualmente la provenienza delle informazioni. Puoi migliorare questa voce citando le fonti più precisamente. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Giovanni Battista San Giovanni Battista, Pinturicchio Martire, Profeta Nascita Ein Kerem, Regno di Erode, 7 a.C. (?) Morte Macheronte, Perea, 29-35 d.C. circa Venerato da Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi Ricorrenza 24 giugno: natività; 29 agosto: decollazione; 23-25 settembre: concepimento (per le Chiese d'Oriente) Attributi Agnello, Ascia, Croce, Cartiglio con la frase Ecce Agnus Dei (Ecco l'Agnello di Dio). Patrono di Diocesi di Fabriano-Matelica, Arcidiocesi di Genova, Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, Diocesi di Ragusa, Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, Firenze Albergatori, Autostrade, Battisteri, Canadesi francesi, Cantori, Carcerati, Cardatori di lana, Coltellinai, Conciatori di pelle, Condannati a morte, Emicrania, Fabbricanti di forbici, Fabbricanti di spade, Lavoratori del cuoio, Monaci, Musicisti, Pellicciai, Sarti, Sorgenti di acqua, Trovatelli, Uccellatori. Giovanni (il) Battista, in ebraico Iehôhānān, in greco Ιωάννης ο Πρόδρομος "Giovanni il Precursore", in latino Ioannes Baptista (Regno di Erode, fine I secolo a.C. – Macheronte, 35 d.C. circa), è stato un asceta proveniente da una povera famiglia sacerdotale ebraica originaria della regione montuosa della Giudea e fondatore di una comunità battista[1] che fu all'origine di alcuni movimenti religiosi del I secolo come la comunità cristiana fondata da Gesù di Nazareth e le comunità gnostiche samaritane fondate da Dositeo, Simone Mago e Menandro[2]. Giovanni Battista, venerato da tutte le Chiese cristiane e considerato santo da tutte quelle che ammettono il culto dei santi, è una delle personalità più importanti dei Vangeli. Secondo il Cristianesimo, la sua vita e predicazione sono costantemente intrecciate con l'opera di Gesù Cristo; insieme a quest'ultimo, Giovanni Battista è presente anche nel Corano col nome di Yaḥyā[3] come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto. Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Nascita 1.2 Predicazione e battesimo di Gesù 1.3 Scuola "separata" dei discepoli del Battista 1.4 Missione eliatica 1.5 Morte 1.5.1 San Giovanni decollato 1.6 Assunzione in cielo 2 Culto 2.1 Reliquie 2.2 Apparizione 2.3 Patronati 2.3.1 Comuni italiani 2.3.2 Fuori d'Italia 2.4 Chiese dedicate al santo 3 Iconografia 4 Note 5 Bibliografia 6 Voci correlate 7 Altri progetti 8 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica wikitesto] Nascita[modifica | modifica wikitesto] Ein Kerem, luogo dove è nato Giovanni Battista secondo la tradizione Antonio Rossellino, Giovane San Giovanni Battista, 1470 circa, National Gallery of Art Fonte principale sulla vita e la figura del Battista sono i Vangeli. Essi affermano che era figlio di Zaccaria e di Elisabetta, e fu generato quando i genitori erano in tarda età. La notizia è interpretabile come a sottolineare l'eccezionalità del personaggio (figli di genitori anziani furono anche Isacco, figlio di Abramo, e, secondo tradizioni tarde, Maria). La sua nascita fu annunciata dallo stesso arcangelo Gabriele che diede l'annuncio a Maria; quando questa andò a visitare Elisabetta, il nascituro balzò di gioia nel ventre materno. Per aver conosciuto direttamente Gesù e per averne annunciato l'arrivo ancor prima che questi nascesse, Giovanni è ricordato come "il più grande dei profeti". Se i vangeli canonici non fanno alcuna menzione né dei genitori di Elisabetta né di Maria Vergine, una tradizione secolare e, col precetto di Papa Gregorio XIII (1584), la Chiesa cattolica in modo ufficiale, venerano sant'Anna come madre di Maria Vergine; Esmerìa, così come la figlia Elisabetta, al contrario non sono state dichiarate sante e solo Elisabetta è presente nel calendario della Chiesa cattolica e ortodossa. Il Vangelo di Luca dice genericamente che Maria ed Elisabetta "sono parenti" (Lc 1,36). In questo senso, si pronuncia ancora il Catechismo di Pio X (Parte II, art. 83). Invece, la Chiesa Ortodossa venera Elisabetta e Maria come figlie di sorelle (Esmerìa ed Anna), e quindi Giovanni Battista come primo cugino di Gesù. Seguendo la legge ebraica, Giovanni viene circonciso esattamente otto giorni dopo il parto (Lc 1, 57-60). Sempre la legge ebraica e l'uso sefardita prevedevano che il padre scegliesse un patronimico (Zaccaria stesso, oppure un antenato del ramo paterno e maschio) e la futura promessa sposa del figlio, ma i genitori per il nome seguono le indicazioni dell'annunciazione. Giovanni poi non si sposò sia secondo i Vangeli che secondo la tradizione, per seguire il compito che gli era stato affidato. Luca lo colloca in un quadro storico ben preciso, riportando nomi, casato e cariche dei protagonisti politici di quel tempo (Vangelo secondo Luca 3, 1-2), riconducibile al periodo corrispondente agli anni 27 e 28 dopo Cristo, anno decimo quinto dell'impero di Tiberio. In occasione della visita della cugina Maria, Elisabetta sarebbe stata nel sesto mese di gravidanza; questo ha permesso di fissare la nascita di Giovanni tre mesi dopo il concepimento di Gesù e dunque sei mesi prima della sua nascita, assumendo per ipotesi una probabile ancora non definitiva datazione del Natale nel mese di dicembre, non dimostrata ma nemmeno incompatibile col l'indicazione del turno sacerdotale di Zaccaria al Tempio. Ci si domanda quindi se la successione delle classi fosse ininterrotta, indipendentemente dal sopraggiungere dell'anno nuovo, provocando un continuo sfasamento rispetto all'anno precedente, o se ogni anno, ad un determinato punto, l'ordine delle classi sacerdotali ripartisse dal principio, con la prima classe (Jehoiarib); le testimonianze talmudiche in proposito non sono univoche.[4]. Da Agostino sappiamo che la celebrazione della nascita di Giovanni al 24 giugno era antichissima nella Chiesa cattolica africana: unico santo, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra non solo la morte (il dies natalis, cioè la nascita alla vita eterna), ma anche la nascita terrena[5] e, per le Chiese d'Oriente, il concepimento fra il 23 e il 25 settembre. L'Oriente bizantino celebra il 23 settembre l'annuncio a Zaccaria, nove mesi prima della nascita del Battista in giugno. Predicazione e battesimo di Gesù[modifica | modifica wikitesto] Lo stesso argomento in dettaglio: Vox clamantis in deserto e Battesimo di Gesù. Giovanni andò a vivere nel deserto, conducendo una vita di penitenza e di preghiera, secondo la tradizione ebraica del voto di nazireato: "Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico" (Vangelo secondo Marco 1, 6). Nei Vangeli è definito "voce di uno che grida nel deserto" (in latino: vox clamantis in deserto). Si discute tuttora sui possibili rapporti fra il Battista e la comunità giudaica degli Esseni, che vivevano in comunità monastiche nel deserto, aspettavano l'avvento del Messia e praticavano il battesimo come rito di purificazione. La novità del battesimo di Giovanni, rispetto alle abluzioni di tipo rituale che già si conoscevano nella tradizione giudaica, consisteva nel preciso impegno di "conversione", da parte di coloro che andavano a farsi battezzare da lui. Secondo alcuni vangeli apocrifi, in seguito alla morte della madre si sarebbe recato nel deserto dove fu istruito dagli angeli e uomini sapienti per la sua futura missione[senza fonte]. Giovanni dichiarò più volte di riconoscere Gesù come il Messia annunciato dai profeti, ma il momento culminante fu quello in cui Gesù stesso volle essere battezzato da lui nelle acque del Giordano; in tale occasione Giovanni additò Gesù ai suoi seguaci come "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo" (Vangelo secondo Giovanni 1, 29). E sottolineò il proprio rapporto di dipendenza affermando: "Egli deve crescere e io invece diminuire" (Giovanni 3, 30:[6]Illum oportet crescere, me autem minui).[7] Tuttavia risulta che molti continuarono a dirsi seguaci del Battista ancora a lungo. Scuola "separata" dei discepoli del Battista[modifica | modifica wikitesto] Dettaglio della Crocifissione dipinta da Grünewald La polemica fra discepoli del Battista e di Gesù (Marco 2, 18) sembra trasparire dai Vangeli nel passaggio in cui lo stesso Battista, pur convinto del carisma profetico di Gesù, non rimase altrettanto convinto della sua messianicità definitiva, tanto che, mentre era recluso nel carcere di Macheronte,[8] inviò alcuni dei suoi più fidati discepoli a domandargli per suo conto se fosse Lui quello che doveva venire "o se si dovesse aspettare che venisse un altro Messia ancora" (Vangelo secondo Matteo, 11, 2-3). « Gesù rispose: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella" » ( Matteo 11, 4-5) Questa replica è rilevante poiché si basa, tramite esplicite citazioni, sui criteri di discernimento messianico indicati agli ebrei da Isaia (si vedano i versetti 29, 18; 35, 4-6; 42, 6-7; 61, 1). El Greco, San Giovanni Battista, 1600-1605, Museo di belle arti di Valencia . Gesù annuncia e decreta: la guarigione dei ciechi, la guarigione degli storpi (zoppi), la guarigione dei lebbrosi, la guarigione dei sordi, la risurrezione dei morti, la predicazione della buona novella ai poveri. Rispetto però alla profezia dell'Antico Testamento, Egli aggiunge la guarigione dei lebbrosi e, soprattutto, sostituisce "la libertà degli schiavi e la liberazione dei prigionieri" con la risurrezione dei morti, avvisaglia d'una salvezza procrastinata post mortem, escatologicamente. Tant'è che, infatti, il Battista muore decapitato per ordine di Erode. Sta di fatto che Giovanni, dopo aver visto la manifestazione dello Spirito su Gesù (Matteo 3, 16) e avere udito la Voce del Padre che parlava di Gesù come dell'eletto (Matteo 3, 17), decise di non sciogliere la sua scuola e di non seguire Gesù come uno dei suoi discepoli. Continuò invece la sua missione e si spinse a condannare il matrimonio tra Erode ed Erodiade, divorziatasi da Filippo (Marco 6, 18), i quali lo fecero incarcerare e decapitare. «Dopo che il Battista fu giustiziato si formò un gruppo che invocava il suo nome e arrivò persino a identificarlo con il Messia, tramutandosi così in un rivale del cristianesimo nascente.»[9] Viceversa è Gesù stesso a dichiarare beato chi non si scandalizza di Lui (Matteo 11, 6). Ed è sempre Lui che definisce il Battista, pur essendo il più grande tra i nati di donna (in quanto a carismi ricevuti dall'infanzia [Luca 1, 44] fino al battesimo sul Giordano), più piccolo del "più piccolo nel regno dei Cieli" (Matteo 11, 11). A testimonianza della grande importanza storica di quest'episodio, la precedente frase di Gesù su Giovanni Battista è riportata dall'apocrifo Vangelo di Tommaso, nel detto 46, nella maniera seguente: «Gesù disse: "Da Adamo a Giovanni il Battista, fra quanti nacquero da donna nessuno è tanto più grande di Giovanni il Battista da non dover abbassare lo sguardo. Ma vi dico che chiunque fra voi diventerà un bambino riconoscerà il regno e diventerà più grande di Giovanni".»[10] Una tradizione antica sostiene la verginità di Giovanni. Nel testo biblico non si hanno accenni in merito, mentre altre fonti affermano che rimase vergine: nell'apocrifo Acta Ioannis 113 (II sec.), nel vangelo apocrifo gnostico Pistis Sophia 41,96 (ca 250), nel Prologo monarchiano (III sec.), anche se con la limitazione che Giovanni fu prima sposo, nelle Memorie di Abdia, 5,23 (VI - VII secolo). Missione eliatica[modifica | modifica wikitesto] Oltre a Paolo di Tarso e ai contrasti con la comunità gerosolomita guidata da Giacomo il Giusto, a Giovanni Battista bisogna guardare per capire perché il cristianesimo e l'ebraismo hanno percorso nella storia due cammini diversi. Paolo, affermando la superiorità della grazia sulla legge, voleva solo liberare il messaggio cristiano dall'obbligo di seguire la cultura da cui era venuto. Il Battista non poté seguire Gesù, che aveva additato come l'Agnello di Dio, poiché fu arrestato da Erode e decapitato su richiesta di Erodiade, divenendo martire. Egli non venne, comunque, meno alla sua missione eliatica (vedi anche Elia) di riconciliare il cuore dei padri con quello dei figli (Malachia 3, 1-24 - Matteo 17, 10-12). Il gruppo delle cosiddette colombe, che appartenevano al Sinedrio, come Nicodemo (Giovanni 3, 1-36) e Giuseppe di Arimatea, e gli apostoli si recavano al Tempio per pregare e presenziare ai riti come ogni altro ebreo praticante. Il Battista era dunque dichiaratamente uno dei grandi sostenitori di Gesù, e nei primi anni dopo la resurrezione di Gesù non vi era molta differenza tra ebraismo e cristianesimo, a parte che quest'ultimo stava via via abbandonando tutta quell'ortoprassi legalista di riti dell'Antica Alleanza che lo stesso Gesù aveva dichiarato decaduta. Naturalmente, l'ulteriore differenza consisteva nel fatto che i cristiani (i primi erano quasi tutti ebrei) credevano che il Messia atteso da Israele fosse giunto e fosse Gesù di Nazareth.[senza fonte] Morte[modifica | modifica wikitesto] Il Battista morì a causa della sua predicazione intorno al 35 d.C. Secondo il racconto evangelico, egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade, rimasta vedova di Filippo nel 34 d.C.; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare. In accordo con Flavio Giuseppe,[11] la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall'esercito di Erode contro Areta, avvenuta nell'inverno del 36/37, fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni. San Giovanni decollato[modifica | modifica wikitesto] Decollazione di San Giovanni Battista, Caravaggio (1608), La Valletta, Concattedrale di San Giovanni La morte per decapitazione ha fatto sì che Giovanni Battista sia divenuto famoso anche come "san Giovanni decollato". La celebrazione del martirio di Giovanni Battista o celebrazione di San Giovanni Decollato è fissata al 29 agosto (probabile data del ritrovamento della reliquia della testa del Battista[senza fonte]). Molte chiese, luoghi di culto e città sono dedicate a questo santo. Assunzione in cielo[modifica | modifica wikitesto] Alcuni antichi salmi sostennero l'idea che Giovanni Battista fosse stato assunto in Cielo al tempo della Risurrezione di Cristo[senza fonte]. A tal proposito, papa Giovanni XXIII, nel maggio del 1960, in occasione dell'omelia per la canonizzazione di Gregorio Barbarigo, ha mostrato la sua prudente adesione a questa "pia credenza" secondo la quale il Battista, come anche san Giuseppe, sarebbe risorto in corpo ed anima e salito con Gesù in Cielo all'Ascensione. Il riferimento biblico sarebbe in Matteo 27, 52-53 « [...] i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E, uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella Città santa e apparvero a molti.».[12] Culto[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi ha un'ottica geopolitica limitata. Contribuisci ad ampliarla o proponi le modifiche in discussione. Se la voce è approfondita, valuta se sia preferibile renderla una voce secondaria, dipendente da una più generale. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Il culto di San Giovanni Battista si diffuse prestissimo in tutta la Cristianità; molte città ne presero il nome e numerose chiese sono state intitolate al Santo. Un inno in suo onore, Ut queant laxis, diede a Guido D'Arezzo spunto per i nomi delle note musicali: Ut Re Mi Fa Sol La Si, ed è quindi patrono dei cantori. UT queant laxis - REsonare fibris - MIra gestorum - FAmuli tuorum - SOLve polluti - LAbii reatum - Sancte Johannes Reliquie[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi non è ancora formattata secondo gli standard. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Secondo la tradizione della Chiesa cattolica, il capo del santo è ora conservato nella chiesa di San Silvestro in Capite a Roma. La reliquia, pervenuta a Roma durante il pontificato di Innocenzo II (1130-1143), fino al 1411 veniva portata ogni anno in processione da quattro arcivescovi. Il cranio custodito a Roma è senza la mandibola, conservata nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo. Un'altra tradizione affermava invece che la testa fosse custodita nella cattedrale di Amiens e nel Palazzo Topkapı a Istanbul sarebbero conservati la sua testa e il suo braccio. Ciò nonostante è comunemente riconosciuta la veridicità della reliquia romana, Oliviero Iozzi si spinse a "dimostrare" l'autenticità del cranio e della mandibola del Battista conservati in Italia.[13] C'è da dire che le tre presunte teste del Battista non sono composte da crani integri bensì da alcune parti più o meno grandi unite con della cera della quale sono state modellate le parti mancanti richiamando la forma di un teschio. Statua di San Giovanni Battista Patrono e Protettore di Massaquano, opera di Carmine Lantriceni Il piatto che secondo la tradizione avrebbe accolto la testa del Battista è custodito a Genova, nel Museo del tesoro della cattedrale di San Lorenzo assieme a una parte delle "ceneri" del santo. Un'altra porzione si trova nell'Oratorio di San Giovanni Battista a Loano. Il braccio destro si trova nel Duomo di Siena, donato da papa Pio II il 6 maggio 1464. In precedenza tale reliquia era appartenuta a Tommaso Paleologo. Una mano è conservata in un reliquiario a Rapagnano, si dice sia stata prelevata da Luca evangelista dalla tomba del Precursore di Sebaste, poi traslata in Antiochia e poi trasportata a Costantinopoli e da questa città a Rapagnano con un serie di eventi miracolosi. Questa Reliquia dal 22.06.2013 al 24.06.2013 è stata traslata temporaneamente a Chiaramonte Gulfi (RG) in occasione delle annuali festività del Precursore, evento unico nella storia di Rapagnano. L'altra mano si trova invece in un Monastero dello Stato di Montenegro; un tempo era la reliquia più preziosa dell'ordine di Malta. Due piccole reliquie si trovano nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista all'Olmo in Massaquano, una delle quali, conservata in un reliquiario d'argento, viene esposta e offerta al bacio dei fedeli nella ricorrenza della Decollazione il 29 agosto di ogni anno. Nella Chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli è custodita una piccola quantità di sangue di san Giovanni Battista; è possibile vederlo in occasione delle due ricorrenze annuali del 24 giugno e del 29 agosto. Un dito, donato dall'antipapa Giovanni XXIII, sarebbe conservato nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, in quanto corredo della Cattedrale. Altre reliquie sarebbero conservate a Damasco, nella Grande Moschea degli Omayyadi. Un dente e altre reliquie si conservano nella cattedrale di Ragusa, un frammento di osso nella Basilica di Vittoria, un altro dente insieme a una ciocca di capelli a Monza. Una piccola quantità di ceneri si trova a Chiaramonte Gulfi, nella chiesa Commendale dell'Ordine di Malta e dal 24.06.2013 nella stessa chiesa è conservata un'altra Reliquia del Battista donata dal Monastero Domenicano del Rosario di Monte Mario (Roma). Recentemente, entrambe le Reliquie, dopo la recognizione canonica da parte del Vescovo di Ragusa Mons. Paolo Urso sono state poste in un nuovo artistico reliquiario in argento. A Pozzallo e nella Chiesa di San Giovanni Decollato a Nepi, custodita dall'omonima Confraternita ed esposta in alcune cerimonie annuali. Una piccola reliquia è custodita nella Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma e nella Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista ad Aci Trezza. Un frammento di osso nella Basilica di San Giovanni Battista a Monterosso Almo (RG). Infine, i monaci copti del monastero di san Macario il Grande in Egitto hanno documentato il ritrovamento di alcune reliquie di San Giovanni Battista durante i restauri del loro monastero, intorno al 1970.[14] Apparizione[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. L'unico luogo in cui si celebra un'apparizione di San Giovanni Battista, la seconda domenica di maggio, è la cittadina fluviale di Pontecorvo in provincia di Frosinone, in ricordo del miracoloso intervento di San Giovanni Battista in favore di un giovane contadino. Secondo la tradizione, il 14 aprile del 1137 Giovanni Mele, intento a lavorare il suo fondo sulla sponda sinistra del fiume Liri, fu tentato dal demonio. Seduto sulla sponda opposta, il diavolo, nelle sembianze di un nobile signore vestito elegantemente, offrì all'ingenuo villico una borsa (o, secondo altra versione, una coppa d'argento) piena di monete d'oro, invitandolo ad attraversare il fiume perché potesse prenderla. Il contadino, vinto dal desiderio di tanta ricchezza, che lo avrebbe affrancato per sempre dal duro lavoro dei campi, tentò di attraversare il fiume. Giunto però nel mezzo, dove l'acqua era più profonda, iniziò ad annegare. Sul punto di soccombere, si rivolse allora a San Giovanni Battista per essere salvato. Il santo ascoltò la supplica e apparve al giovane, che fu preso per una mano e tratto in salvo dalle acque del Liri.[15][16] Nella tradizione popolare pontecorvese Giovanni Mele diventa per contrazione Camele e ancora oggi "camele" è epiteto vernacolare per indicare persona ingenua e credula. Patronati[modifica | modifica wikitesto] San Giovanni Battista disteso (1610), in un dipinto del tardo Caravaggio Moltissimi sono anche i patronati, di cui ricordiamo i più importanti: Per via dell'abito di pelle di cammello, che si cuciva da sé e della cintura, è patrono di sarti, pellicciai, conciatori di pelli. Per l'agnello, dei cardatori di lana. Per il banchetto di Erode che fu causa della sua morte, è patrono degli albergatori. Per la spada del supplizio, di fabbricanti di coltelli, spade, forbici. È patrono dell'Ordine di Malta. È patrono della Contrada del Leocorno di Siena. San Giovanni Decollato è il protettore di tutte le Anime Decollate e a queste anime si rivolgono tutti coloro che chiedono aiuto o consiglio oppure cercano un segno divinatorio. Queste anime non hanno nulla a che vedere con le anime sante purganti in quanto, queste ultime stanno a scontare la loro pena poiché in vita non sono state operose ed efficaci nel praticare il bene mentre i Decollati sono morti per mano del boia; per questo motivo è anche patrono di molte confraternite che assistevano i condannati a morte. In Sicilia è patrono dei compari e delle comari di battesimo in ricordo del Battesimo di Cristo. Viene anche invocato, contro le calamità naturali quali terremoti, temporali ecc. in Sicilia e specie a Chiaramonte Gulfi in tali occasioni si recita il Rosario di San Giovanni in dialetto seguito dalla Giaculatoria "San Giuvanni Santu 'Granni, Libiratici ri priculi e ri danni". È patrono della città di Formia, dove è protettore dei naviganti. Dal 1700 è consuetudine per le logge della Massoneria di rito scozzese compiere un rito di elogio a san Giovanni Battista, che secondo la tradizione morì come Gesù all'età di 33 anni. La festa del Battista ricorre il 24 giugno (24/06), giorno del solstizio di estate nel quale il sole è al culmine nell'apogeo. Complementare a questa consuetudine è quella di Giovanni Evangelista, la cui festa ricorre il giorno del solstizio di inverno.
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  22. Ciao a tutti. Vorrei un vostro parere su questa moneta, dovrebbe essere un cavallo di Sulmona di di Carlo VIII. Come vi pare? ciao a tutti galaad
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  23. Salve, anche io devo a @nikita_ una presa di consapevolezza di questa sopita passione. Collezionare banconote non deve essere necessariamente un impegno molto oneroso, se ti piacciono le banconote vissute puoi trovarne a prezzi decisamente contenuti (anche se però questi esemplari difficilmente acquisteranno valore nel tempo e rimarranno prevalentemente una spesa e non un investimento), fai un giro su ebay, per 20 Euro puoi acquistare veramente un bel frammento della nostra storia. Se vuoi un hobby che sia anche un investimento allora l'impegno richiesto è maggiore poiché dovrai dedicarti principalmente ad esemplari in ottime condizioni (quelli che verranno sempre richiesti anche se il settore è in crisi) e gli errori di valutazione avranno un impatto maggiore. Potrebbe essere un gradino superiore del collezionismo, quando acquisirai maggiore esperienza. La numismatica e la cartamoneta possono essere delle forme di investimento ma bisogna avere esperienza, fortuna e molta pazienza. Piuttosto che precluderti totalmente la possibilità di far parte di questo mondo, dedicati in maniera più moderata, le banconote vissute, strappate, macchiate, anche quelle hanno il loro fascino, e tanto anche. Comincia ad acquistare quelle, pensa sia una spesa e non un investimento, vedi come va e poi valuti se continuare o no. Io non ho tante banconote ma tutte quelle che ho in ottime condizioni le ho acquistate anche in condizioni modeste per potermele godere belle vissute. Spero ti aiuti A.
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  24. DE GREGE EPICURI In questo momento non ho a disposizione il RIC, ma le lettere piccole (a), (b), (c), ecc. di solito riguardano il tipo di busto; laureato o non laureato, con mantello o senza nulla, ecc. Il RIC tende a "concentrare" in un unico numero tutte queste varianti. Mi pare che A e B maiuscoli riguardino: precede COMMODUS o precede ANTONINUS. Se però nella legenda compaiono dati in più o in meno (es. la TRP o l'IMP o il COS), va classificata come moneta diversa.
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  25. si forse sono stato avventato nel "mi piace" caro @littleEvil stante che sul III secolo sono, come direbbe Sgarbi, una "capra, capra, capra..." domando.... perché 308 e non 304? sbaglio qualcosa?
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  26. Grazie @miza, infatti gli ultimi acquisti che ho fatto sono stati orientati sia sulla conservazione che sulle patine, ne vedrete delle belle.
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  27. L'articolo non dice molto, ma a parte questo, e fermo restando che sono valide tutte le ipotesi formulate da @Legio II Italica, se anche fosse come ipotizzato dall'articolista, quale sarebbe la notizia? che anche nell'antichità c'erano gli omosessuali? ma tu pensa, chi l'avrebbe mai immaginato Davvero certi "giornalisti" non sanno più (meglio, non hanno mai saputo) dove attaccarsi. petronius
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  28. Non penso sia quella.. oltre alla croce non tornano le legend
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  29. lascia stare internet, comprati un buon catalogo cartaceo inerente ciò che ti interessa e impara a riconoscere le conservazioni perchè in gran parte dipende da quello, se scambi un bb per un fdc non riuscirai a cavare un ragno dal buco
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  30. Dev'essere un esemplare come il mio Ne avevo parlato qui
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  31. Bella, complimenti. Leggere ondulazioni e macchie appena visibili a lato. Più di SPL sicuro. La mia è più vissuta.
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  32. Perchè un conto è il “falso d'epoca” (che, almeno per come la vedo io, non è giuridicamente equiparabile ad una “replica” moderna) e un altro conto è il falso recente di moneta antica, realizzato al solo scopo di frodare il collezionismo. Il “falso d'epoca” ha una sua collocazione storica ben precisa e diviene esso stesso, per lo studioso, “documento” di interesse storico numismatico, a differenza del falso moderno (di moneta antica) che non riveste alcun interesse storico. Quest'ultimo (falso moderno) potrebbe in qualche caso interessare lo studioso per la tecnica realizzativa, ma non certo per la prospettiva storica. Naturalmente, il falso d'epoca diviene anche bene di interesse antiquario/collezionistico, ancora una volta a differenza della “replica” moderna. Poi, uno potrà anche collezionare le repliche vendute dai bookshops dei musei (per carità, ci mancherebbe..), ma è evidente che ci stiamo riferendo ad un altro tipo di collezionismo, sul quale non mi sembra neppure il caso di doverci soffermare per segnalarne le differenze. In altre parole, il falso d'epoca – avendone le caratteristiche – potrebbe persino rientrare a pieno titolo fra le “cose di interesse numismatico che, in rapporto all'epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonché al contesto di riferimento, abbiano carattere di rarità o di pregio, di cui all'art. 10, comma 4, lett. b) del Codice Urbani 4 . La stessa cosa non si potrebbe dire oggi per una replica moderna (magari invece... fra un secolo...chi lo sa?). D'altronde i falsi sesterzi del Cavino, realizzati nel XVI secolo, sono considerati non da oggi espressione di una forma artistica riconosciuta ed apprezzata, ancorchè sfruttata (da quello che si dice, travisando le intenzioni dell'Autore) per frodare il mercato antiquario dell'epoca. Probabilmente i contemporanei del “padovanino” ritennero quelle produzioni né più e né meno che delle imitazioni/contraffazioni. Però, se dovessimo gestire oggi non solo i falsi d'epoca ma anche il falsi del Cavino come “repliche” (ai sensi dell'art. 179), con tutto ciò che ne consegue, inclusa la punzonatura per renderle riconoscibili, effettueremo un'operazione di inutile manomissione del pezzo se non addirittura un suo ingiustificato danneggiamento (ricordiamoci che se esiste l'art. 179 del C.U. esiste anche l'art. 733 del C.P. che punisce il “danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale”). Comunque, fin dal post n. 9, forse presagendo che la questione principale avrebbe potuto incentrarsi proprio su come considerare i falsi d'epoca (o comunque i falsi non moderni) in rapporto all'art. 179, scrivevo: “Chiederei a questo punto a chi mi sta leggendo come va considerato il "falso d'epoca". Personalmente riterrei che il falso d'epoca debba rientrare comunque nelle cose di interesse numismatico e debba essere "gestito" alla stregua di una moneta originale. Ma è solo il mio pensiero.” Sarebbe quindi interessante conoscere anche altri pareri al riguardo. Ne fa una moneta "protocollata" e potenzialmente regolare....che, visto che si sta partendo da un'autodichiarazione del cedente, in un sistema in cui vale la presunzione legale che lo Stato è proprietario di tutto ciò che proviene dal sottosuolo nazionale, non è poco. M.
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  33. Non credo, dal sito della BCE: "La data in cui le banconote della prima serie saranno dichiarate fuori corso verrà annunciata con largo anticipo; tuttavia, sarà possibile cambiarle per un periodo di tempo indeterminato presso le BCN dell’Eurosistema".
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  34. Buongiorno a tutti, chiedo il vostro aiuto per classificare correttamente questa monetina e,perché no, conoscere anche il suo ipotetico valore... Diametro :19 millimetri Peso :1,59 grammi Grazie mille...
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  35. Bellissima conservazione per il tipo si vedono addirittura le zampe di gallina attorno agli occhi del sovrano la patina e' della tonalità grigio argentea che si vede in foto? Non mi sorprenderei se realizzasse in un'ipotetica asta 80-100€
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  36. @simone Buongiorno Veramente interessante la storia di questa moneta! E soprattutto grazie per questa Tua interessantissima ricerca e per il tempo che mi hai dedicato. Tenuto conto che la moneta si trova ancora in buono/eccellente stato di conservazione, immaginavo fosse più giovane. Di nuovo grazie infinite..... Cordiali saluti
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  37. Ciao , il RIC nomina questo stesso esemplare di Sesterzio come A e B , che diventa 308c quando ANTONINUS precede COMMODUS , come nel tuo caso , invece quando la scritta e' al contrario diventa 308b . Perfetta quindi la classificazione data dal venditore . Come rarita' e' "non comune" o "scarso"
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  38. Prendo a prestito da un racconto di Isaac Babel il titolo di questa discussione. L'argomento é del tutto diverso, ma l'area geografica in cui le vicende si svolgono non é poi cosi' distante. Ed il titolo mi sembra perfetto. Il cavallo in questione é quello con cui Filippo II di Macedonia vinse i 106esimi giochi olimpici nel 356 a.C., e che il re macedone decise di rendere immortale raffigurandolo sul rovescio di una propria emissione. Ma lo stesso Filippo mai avrebbe probabilmente immaginato il successo di tale rappresentazione, né i cammini inaspettati ed originali che quel cavallo avrebbe percorso, trasformandosi. Cammini lunghi e tortuosi, che lo porteranno fino all'Atlantico. Per il momento ci fermeremo prima, rimanendo nell'area balcanica. Scopo della discussione non é quello di dare un quadro esauriente delle imitazioni di Filippo II in area danubiana, ma solo quello di rendere un'idea del suo sviluppo, sulla base dei pochi esemplari, tipologicamente limitati, che ho in collezione. Le primissime imitazioni delle tetradracme di Filippo II si situano in tre zone dell'attuale Romania: Valacchia, Banato e Moldova (regione rumena, da non confondere con l'adiacente repubblica ex-sovietica). Siamo in una fase in cui le popolazioni celtiche non hanno ancora raggiunto la penisola balcanica. Le emissioni vanno pertanto attribuite ai Geto-Daci. Questa é un'imitazione, di prima mano, della Valacchia. La zona di emissione di questo tipo (definito da Constantin Preda come "Imitazioni dirette – Gruppo A") é a grandi linee quella rappresentata nella cartina: Putroppo (per noi) i saggi, estremamente profondi e solitamente prodotti con uno o più colpi di scalpello al rovescio sono molto frequenti in queste prime emissioni. Anzi, le monete che si salvano sono veramente poche. In alcuni casi, poi, non esistendo esemplari non "saggiati", é stato ipotizzato che l'operazione fosse eseguita all'origine, cosi' come la contromarcatura. E' il caso del tipo Huşi-Vovrieşti, caratteristico della Moldavia. La regione sarà successivamente occupata dai Bastarni, tribù celtica di stirpe germanica. Queste monete sono precedenti all'invasione, e rimarranno le uniche: in Moldavia non ci saranno emissioni successive a queste, per qualche secolo. Questa la posto con molte riserve. Apparentemente é inedita, fatto che non stupisce, trattandosi di una frazione. Certo é che in questo periodo di frazioni pubblicate non c'é un gran che. A me sembra avere delle grandi affinità con le tetradracme di tipo Tulghieş-Copăceni del Preda. Il tipo Tulghieş-Copăceni é localizzato tra il Banato e la Transilvania occidentale. <continua>
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  39. Ciao, e grazie per l'interessante quesito. Certamente i due stemmi si somigliano fra loro, e soprattutto sono analoghi a quello più usato dalla celebre famiglia veneziana Michiel. Il secondo è tratto dal Nobiliario di Sicilia di Antonino Mango di Casalgerardo, lavoro del 1912-1915. Il primo sembra invece essere una testimonianza diretta (forse una pittura su pietra?), sulla quale ti pregherei di darmi maggiori informazioni: se vorrai, anche tramite messaggio privato. Il disegno del Mango è del tutto affine a quello pubblicato dal Palizzolo Gravina sul suo Blasone in Sicilia del 1871-1875 (tavola 50, n° 9) tanto che, a prima vista, mi era sembrato che la tua immagine provenisse da quest'ultimo testo. Nel quale Blasone, a p. 258, il brevissimo cenno sui Michele non accenna a Palermo, dà la famiglia come probabilmente estinta, e ne menziona solo un'antica militanza sotto i sovrani del XIV secolo, senza dire assolutamente nulla su una eventuale origine veneziana. Non sono un genealogista, quindi su due piedi non sono in grado di dire nulla su eventuali legami di questo genere. Posso però dire che l'identità di stemma non sempre significa identità di origini. Anzi, l'araldica insegna che una famiglia "piccola&nuova" dal cognome simile o uguale a quello di una famiglia "notabile&vecchia" spesso ne imitava (uso un eufemismo) lo stemma. Non posso dire che sia questo il caso; ma non posso nemmeno affermare il contrario. Fammi sapere, per favore, qualcosa di più sul primo dei due stemmi. Il 1634 che leggiamo al di sopra potrebbe essere una data. Ma in quell'anno a Venezia era doge Francesco Erizzo (1631-1646). E soprattutto i Michiel hanno avuto soltanto tre dogi, e nel periodo 1096-1172 (sui loro stemmi puoi trovare ampie notizie qui: https://www.academia.edu/31490663/Sugli_stemmi_di_alcune_famiglie_di_dogi_prearaldici). E nessuno dei tre aveva un nome di battesimo iniziante con P.
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  40. Il colpo che c'è sul bordo e necessario osservarlo con una foto nel bordo. Serve per capire (se si può) se è un colpo sul metallo , o se è un colpo accidentale nella preparazione di una cera. Da questa ultima foto , le condizioni del metallo , sembrano a posto . Le foto che ti ho richiesto , vanno analizzate e un commento cosi a caldo ,potrebbe non essere sufficientemente corretto. Metti che è sempre bene fare paragoni con altre dracme. Pertanto un po di tempo lo richiede. Poi metti che altri utenti possono sempre intervenire con le loro opinioni. La fretta non è mai stata il mio forte.
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  41. A me quel bianco negli ovali della tua banconota continua ad abbagliarmi! Avevo notato solo qualcosina, il fatto di non averla in mano per una visione diretta naturalmente non mi ha fatto sbilanciare verso un gradino più alto di quanto scritto in precedenza. Sei proprio andato ad elencare tutto quello che non va... è presente qualche piccola pecca? e vabbè dai, sii consapevole di possedere un biglietto ugualmente fantastico! poi, per te che collezioni firme e decreti - fortunatamente posso dire che *collezionavo* firme e decreti, mi sono fermato qualche anno fa, quando posso continuo solo sulla tipologica, ma quei biglietti che... "sembrano identici" che posseggo li tengo naturalmente, difficilmente riuscirò a cedere qualche banconota per acquisire magari qualcosa che non ho, ma ci sto pensando su, mi ci vorrà del tempo... ma ci sto seriamente pensando. La banconota è stata trovata da un anziano zio di un mio collega nel suo garage, un vecchio valigione pieno di un po di tutto anni '30 '40, quello che non si è voluto buttare nel corso del tempo e rimasto dimenticato, l'ho avuto in dono insieme a qualche rivista e cartoline d'epoca. Anch'io ogni tanto vado a scavare nel mio garage è un piacere rivedere libri, giocattoli, strumenti scolastici ecc. ecc. degli anni della spensieratezza...
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  42. Buon giorno cari amci/e appassionati, navigando annoiato su ebay mi sono imbattuto in questa moneta: Grosso Boemondo VII, Tripoli Malloy 26 4,25gr Ho provato a compararla con altre simile e sono convinto sia un lotto andato in asta già un paio di volte e rimasto invenduto (strano non ci sia stato interesse vista la qualità) Vedendolo sulla baia (ad un prezzo di tutto rispetto) chiedevo le vostre impressioni su autenticità, qualità (io penso che lo SPL ci stia tutto) e prezzo € 550,00 (trattabili presumo). Grazie mille Eolo
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  43. Moneta molto rara ed in conservazione eccezionale, in simile conservazione se ne conoscono davvero poche.
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  44. Visto che ormai di monete con la sfinge ne hai a bizzeffe, ti faccio recapitare a casa direttamente questa:
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  45. Buonasera New entry in collezione. 6 tarì 1793 con una variante nella legenda del diritto, SIC invece di SICIL. La mia foto non rende bene ma vi assicuro che è molto molto bella. Decisamente superiore alla media. Che ne pensate?
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  46. taglio 2 euro cc paese slovenia anno 2017 tiratura 1.000.000 condizioni spl città trieste note NEWS!!!!!!!!!
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  47. Le monete di Sede Vacante, molti le definiscono MONOTONE perche' hanno sempre le chiavi decussate sotto il Padiglione al Dritto e "quasi sempre" lo Spirito Santo al Rovescio. Quella che chiamiamo colomba, di fatto rappresenta lo Spirito Santo che sarebbe sceso sopra i partecipanti del Conclave per "illuminarli" sulla loro scelta per decidere il futuro Papa. Allo stesso modo, queste "particolari" monete furono individuate nel passato dai fedeli come un passaggio dello Spirito Santo e quindi appese a collane, bracciali e spille a protezione di culle, letti e persone. Proprio per questo motivo sono difficili da reperirsi integre, scevre di appiccagnoli, traccie di montatura o fori restaurati...... Una carellata della S.V. 1578......
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  48. La cavalcata del campione olimpico arriva alla sua ultime tappe. Dopo aver percorso gran parte dell'Europa orientale, assumendo forme le più differenti, arriva a lambire le nostre regioni. Nel Norico, tra Carinzia, Stiria, Slovenia e Friuli, i Taurisci proporranno alcune tetradracme in cui la rielaborazione formale del dritto e del rovescio é estremamente originale. Tra questi il tipo Gjurgjevac Accanto alle tetradracme nel Norico comincia ad apparire una pletora di frazioni di peso infimo, alcune apparentate con la monetazione di Rodhas, in Spagna (attraverso il tramite delle serie "à la croix" galliche ed elvetiche), altre derivanti dai tipi di Filippo (o di Peonia), col cavallo al rovescio. Le une e le altre sono quasi sempre caratterizzate dalla totale abrasione del tipo del dritto. Le frazioni (Kleinsilber) con dritto abraso e cavallo al rovescio tendono a confondersi nel mare magnum di emissioni con le stesse caratteristiche dell'area compresa tra la Baviera, la Repubblica Ceca e la Slovenia. Di seguito qualche esempio attribuito ai Boii (Tipo Rosendorf, vari sottotipi) emesso nell'attuale territorio della Repubblica Ceca: ed un altro piccolino emesso dai Vindelici, in Baviera (Tipo Manching) di appena 0,38 g. (il nostro cavallo all'origine pesava sui 14 g. ...) Sempre da Manching (per inciso, una delle culle della cultura celtica in Europa) prende il nome un tipo di Büschelquinare. Anche in questo caso scelgo qualche esemplare per rendere l'idea dei tipi, stante la tecnica approssimativa con cui i pezzi venivano prodotti. Ma questi sono già quinari. La cavalcata finisce qui. In un prossimo post, accogliendo l'invito di @@acraf, riportero' un po' di bibliografia, per chi fosse interessato.
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  49. Grazie Eros, in queste discussioni solitarie i complimenti e la vicinanza sono fondamentali per il viaggiatore e tu l'hai capito, in effetti la moneta è di quelle che lasciano il segno, la scena del San Martino col mendicante è bellissima e piena " di valori positivi ",quello che mi ha sempre colpito di questa moneta è il fatto di variare,ogni anno variano il conio, è sempre diversa e poi comunque è sempre Lucca. Ho postato al momento il 1744, 1750, 1751, 1753, 1756,se riesco postero' poi l'ultima della collezione il 1747 e vedrete che è anch'essa diversa da tutte le altre, grazie ancora, Mario
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