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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/08/17 in tutte le aree
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Ciao a tutti ragazzi ecco le mie ultime arrivate, entrambi sono scudi doppi anche se stilisticamente diversi in quanto come noto, nel 1637 la madonna divenne "regina" di Genova e della repubblica... io li adoro entrambi li condivido con voi sperando di fare cosa gradita5 punti
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Grande distribuzione stamattina in Assemblea Sni del Gazzettino, io credo che in prospettiva avrà sempre più consensi e lettori, sensazione personale ....3 punti
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Purtroppo il 1696 é una delle date più comuni ma almeno le condizioni sono buone. @Filippo Pellizzaro3 punti
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Buona sera a tutti! ciao Rocco, voglio condividere anche io qualcosa.... Iniziamo con questo tarì, una delle date più rare ed in conservazione super, Vi faccio i complimenti a tutti per le monete postate finora! Filippo3 punti
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Ciao a tutti, oggi volevo presentarvi un raro testone che da poco ho aggiunto alla mia collezione. SEDE VACANTE 1655, Camerlengo Card. Antonio Barberini Testone (Munt 5, CNI 7) D/:Stemma a targa ovale sagomata SEDE VACA - NTE MDCLV R/: Colomba radiante volante di fronte sopra pioggia di fiammelle INFVUNDE AMOREM CORDIBUS Es. . ROMA . T/: liscio Peso: gr 9,16 qBB (foro abilmente otturato). NOTE: 1- La legenda al R/ "Infondi amori nei cuori" è tratta dal Veni Creator ed è da interpretarsi come invocazione per il conclave. La S.V del 1655, iniziata dopo la morte di Innocenzo X, durò dal 7 gennaio al 7 aprile, cioè tre mesi giusti, e terminò con l'elezione da parte dei 64 cardinali del conclave, del Cardinal Fabio Chigi, al secolo Alessandro VII. 2- Come si può apprendere dal Martinori, il quale a sua volta cita il Serafini, questi testoni di S.V vennero coniati in castel Sant'Angelo e saggiati il giorno 29 gennaio 1655. 3- In merito alla rarità, si tratta a mio avviso di una moneta estremamente rara. Dalla mia analisi, coadiuvata anche da fonti più che attendibili in materia, ho rilevato solo 4 esemplari apparsi in vendita pubblica negli ultimi 35 anni: -Questo esemplare, ex Kunker 233 (Coll. Calcagni) -Lo straordinario esemplare della NAC 81 (Coll. deFalco), ex Bank Leu 36 (Coll. Cappelli) -Montenapoleaone 4 (Coll. Muntoni), ex Kunst und Munzen XXI -Teutoburger 103 Vostri pareri e commenti sono come sempre graditi! Ciao, Michele2 punti
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ciao,mi dici il periodo della votiva di s. Pietro e Paolo,e qualcosa sulla piccola di s.venanzio credo Dell 800 grazie.non riesco a caricare il retro ..riprovo.2 punti
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Continuando con le zecche piemontesi : Quarto Ferdinando Ferrero Abate (1547-1580) Zecca di Montanaro2 punti
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In una vita di collezionista,certe occasioni si contano sulle dita di una mano.Poi,certe monete,puoi trovarle a prezzi bassissimi,mentre,altre volte spuntano aggiudicazioni elevatissime.Il mercato è strano e ci vuole anche fortuna oltre che la grana.2 punti
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Sono riuscito inoltre ad avere anche questi Reis commemorativi Taglio : 1000 reis Anno: 1922 Peso: 7,8 gr Diametro: 27 mm Materiale: alluminio-bronzo Tiratura: 16.698.000 commemorazione 100 anni indipendenza Taglio : 5000 reis Anno: 1936 Peso: 10 gr Diametro: 26 mm Materiale: argento 0.600 Tiratura: 1.986.000 commemorazione Santos Dumont2 punti
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Spero di farvi piacere nel postare la mia "quasi" completa serie dei Tari' di Ferdinando IV. ...mancano un po di varianti.....ma prima o poi la finisco. Ecco a voi: Tari'/Medaglia per le nozze di Ferdinando e Carolina anno 1768. Tari' 1788 stemma Tari' 1790 stemma Tari' 1790 corona Tari' 1792 Tari' 1793 Tari' 1794 Tari' 1794 SICLIAR Tari' 1795 Tari' 1796 Tari' 1796 HIER.EX Tari' 1798 SICILIAR.ET HIER.REX Tari' 1798 SICILIAR.ET.HIER.REX2 punti
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Proseguiamo con un 12 Tarì , non è della zecca napoletana ma va bene lo stesso ? Data comune ma da reperire non circolato è sempre "difficile"... Buona giornata! Filippo2 punti
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Ciao @Poemeniuse @littleEvil , la risposta definitiva a tutte queste "varianti" della moneta sta nelle diverse edizioni del RIC , ora bisognerebbe vedere chi di noi ha la versione piu' aggiornata e da questa ricavare la conclusiva classificazione di questo Sesterzio . La mia edizione e' forse quella piu' vecchia , e' del 1930 ed e' classificato come indicato alla risposta n° 4 , che corrisponde anche alla classificazione data dal venditore . Saluti P.S. questa classificazione naturalmente e' subordinata alle indicazioni generali fornite da @littleEvil , in quanto lo stato di conservazione della moneta non consente indagini piu' approfondite sulle legende , in particolare del rovescio2 punti
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E dire che quando ero ragazzino mia madre mi mandava a fare un po' di spesa con queste banconote!! Le 5000 e le 10000 erano dei veri lenzuoli!!2 punti
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San Liberale, martire cristiano nato ad Altino (VE), morto nel V secolo nella laguna veneta (precisamente ad Ammiana, una delle isole scomparse), figura emblematica al pari di san Giorgio, anche se meno fortunato storicamente, ma leggendario. Patrono di Castelfranco Veneto (TV), città del pittore Giorgione che lo immortalò nella Pala di Castelfranco, ancora presente nel duomo della città, viene sempre raffigurato come un soldato. L'opera di Giorgione viene da tutti considerata come uno dei primissimi esempi del rinascimento veneziano. Bagattino veneziano anonimo per Treviso , legge del 1492, R.1 punto
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L'Accademia della Crusca definisce l'etimologia del termine "esergo" http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/l-esergo-numismatica-editoria-significato-fo1 punto
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Belle, molto, ce ne sarebbe un'altra ma capisco che può essere sufficiente per dare una idea....divulgare un prodotto cartaceo a tutti, di impronta divulgativa che possa toccare tutto e tutti, la divulgazione sembra una parola scontata ma non lo e' affatto ....e la parola divulgazione e' stata centrale anche in questa giornata1 punto
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Buonasera a tutti,visto che mi sento tirato in causa posto ancora una moneta a cui sono particolarmente affezionato, non che sia rara,anche se ha una particolarità che ho riscontrato in pochi esemplari nonostante i cataloghi la diano comune... Carlo V 1516-1556 Carlino argento peso 3,58,diametro 25 millimetri D/CAROLVS*IIIII*IM*RO,busto giovanile con barba e corona volto a destra,dietro sigla R R/REX°/ARAGO°/°VTRIVS/°SI°ET,racchiuso in cerchio di crocette P/R 35-MIR 147 Collezione privata1 punto
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Grazzie a tutti non è perforata Dvx sab . non arrivo a fare una bella foto ma è un poco più meglio in vero1 punto
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Manca a quasi tutti, quindi non è moneta su cui si può fare troppi calcoli, se la si vuole in collezione... Bel restauro tra l'altro, il foro otturato è stato ben mascherato, in particolare al diritto. Ciao, RCAMIL.1 punto
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Royal Mint Token Da https://en.numista.com/catalogue/pieces98455.html1 punto
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@Reficul ti confermo che Tapatalk ha ripreso funzionare, meno male[emoji28]. Comunque@Cinna74 non sei l'unico a preferite l'applicazione su un cellulare rispetto ad un browser. Inoltre ti porta direttamente all'ultimo messaggio non letto e in più ti avvisa con notifiche se ci sono nuovi messaggi nei topic a cui sei interessato. Grazie1 punto
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Inviami per MP un indirizzo email Sarebbe Panorama Numismatico dicembre 2014 n. 301 http://www.panorama-numismatico.com/la-rappresentazione-della-vittoria-sulla-monetazione-imperiale-romana-–-prima-parte/1 punto
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@Eolo Rubo anche io un'immagine dal vaso che hai postato tu, così siamo pari.... Crete, Phaistos AR Stater. Mid-Late 4th century BC. Herakles standing in fighting attitude to right, wearing Nemean lion skin, seizing with his left hand one of the heads of the Lernean Hydra, and with his right hand preparing to strike with club; by right foot, crab on exergual line / ΦΑΙΣΤΙΩ, Bull butting to right on wavy exergual line. Cf. Svoronos 66, pl. 24, 22. 11.47g, 28mm, 7h.Good Very Fine - Near Extremely Fine. Extremely Rare.The obverse of this coin depicts the second of Herakles' Twelve Labours set by Eurystheos, the agent of Hera. He was tasked with slaying the ancient serpent-like monster that resided in the lake of Lerna in the Argolid, which guarded an underwater entrance to the underworld.Upon cutting off each of the Hydra's heads however, Herakles found that two more would grow back in its place, an expression of the hopelessness of such a struggle for any but the hero. Realizing that he could not defeat the Hydra in this way, Herakles called on his nephew Iolaos for help. Iolaos then came upon the idea (possibly inspired by Athena) of using a firebrand to cauterize the stumps after each decapitation. When Hera saw that Herakles was gaining the upper hand she sent a large crab to distract the hero, but Herakles crushed it underfoot. He cut off the last and strongest of the Hydra's heads with a golden sword given to him by Athena, and so completed his task. Hera, upset that Herakles had slain the beast she raised to kill him, placed it in the vault of the heavens as the constellation Hydra, and she turned the crab into the constellation Cancer.The encounter with the Lernean Hydra is not only well attested in epic, but is also the subject of some of the earliest securely identifiable Herakles scenes in Greek art. On two Boiotian fibulae of c. 750-700 BC (BM 3025, Philadelphia 75-35-1), the hydra is attacked by Herakles, at whose feet is the crab sent by Hera. This particular form of the scene would later be replicated on the coins of Phaistos (cf. Svoronos 60, pl. XXIV, 20), even including the crab.1 punto
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Verissimo. A conferma di quanto dici allego questa immagine di opliti spartani con il relativo comandante.1 punto
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Dovrebbe essere un portafortuna Come iconografia riprende questa del XIX° secolo, la tua è chiaramente di fattura moderna. ____1 punto
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@King John, l'immagine del generale nel tuo ultimo post è spettacolare anche se credo che lo l'elmo con cresta trasversale fosse utilizzato dagli ufficiali spartani. A. P.S. Guardate cosa c'è in asta con scadenza domani?1 punto
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Buon sabato, grazie all'aiuto di un microscopio elettronico e di molta pazaienza e mano ferma, sono riuscito a rimuovere parte del sedimento nero presente nella zona sospetta. Fortunatamente al di sotto è stata rivelata la presenza di oro. La moneta non è quindi un suberato, evviva! Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti. Alla prossima A.1 punto
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presa dall'ultima asta di Negrini lotto n 1462... FIRENZE - LIRA 1677 MIR. 335 AG GR. 4,44 RR BELL’ESEMPLARE. MONETA DIFFICILMENTE REPERIBILE IN BUONA CONSERVAZIONE. - SPL metto un po' di storia del Santo San Giovanni Battista visto che il rovescio di questa moneta per la sua dinamicità e raffigurazione parla da sola. SICURAMENTE L'ATTO AL ROVESCIO DELLA SUA DECOLLAZIONE è DI GRANDE IMPATTO SCENICO. per chi non conoscesse la storia del motivo per cui fu ucciso: (intrighi e vendette da parte di Erodiade, che per ottenere il tutto fece con l'inganno chiedere, visto che tutto gli spettava alla figlia al Re Salomè xchè aveva ballato, la testa del predicatore San Giovanni Battista) Morte[modifica | modifica wikitesto] Il Battista morì a causa della sua predicazione intorno al 35 d.C. Secondo il racconto evangelico, egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade, rimasta vedova di Filippo nel 34 d.C.; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare. In accordo con Flavio Giuseppe,[11] la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall'esercito di Erode contro Areta, avvenuta nell'inverno del 36/37, fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni e la sua storia: Giovanni Battista Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Giovanni Battista (disambigua). Disambiguazione – "San Giovanni Battista" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi San Giovanni Battista (disambigua). Questa voce o sezione sull'argomento religione è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali. Sebbene vi siano una bibliografia e/o dei collegamenti esterni, manca la contestualizzazione delle fonti con note a piè di pagina o altri riferimenti precisi che indichino puntualmente la provenienza delle informazioni. Puoi migliorare questa voce citando le fonti più precisamente. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Giovanni Battista San Giovanni Battista, Pinturicchio Martire, Profeta Nascita Ein Kerem, Regno di Erode, 7 a.C. (?) Morte Macheronte, Perea, 29-35 d.C. circa Venerato da Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi Ricorrenza 24 giugno: natività; 29 agosto: decollazione; 23-25 settembre: concepimento (per le Chiese d'Oriente) Attributi Agnello, Ascia, Croce, Cartiglio con la frase Ecce Agnus Dei (Ecco l'Agnello di Dio). Patrono di Diocesi di Fabriano-Matelica, Arcidiocesi di Genova, Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, Diocesi di Ragusa, Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, Firenze Albergatori, Autostrade, Battisteri, Canadesi francesi, Cantori, Carcerati, Cardatori di lana, Coltellinai, Conciatori di pelle, Condannati a morte, Emicrania, Fabbricanti di forbici, Fabbricanti di spade, Lavoratori del cuoio, Monaci, Musicisti, Pellicciai, Sarti, Sorgenti di acqua, Trovatelli, Uccellatori. Giovanni (il) Battista, in ebraico Iehôhānān, in greco Ιωάννης ο Πρόδρομος "Giovanni il Precursore", in latino Ioannes Baptista (Regno di Erode, fine I secolo a.C. – Macheronte, 35 d.C. circa), è stato un asceta proveniente da una povera famiglia sacerdotale ebraica originaria della regione montuosa della Giudea e fondatore di una comunità battista[1] che fu all'origine di alcuni movimenti religiosi del I secolo come la comunità cristiana fondata da Gesù di Nazareth e le comunità gnostiche samaritane fondate da Dositeo, Simone Mago e Menandro[2]. Giovanni Battista, venerato da tutte le Chiese cristiane e considerato santo da tutte quelle che ammettono il culto dei santi, è una delle personalità più importanti dei Vangeli. Secondo il Cristianesimo, la sua vita e predicazione sono costantemente intrecciate con l'opera di Gesù Cristo; insieme a quest'ultimo, Giovanni Battista è presente anche nel Corano col nome di Yaḥyā[3] come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto. Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Nascita 1.2 Predicazione e battesimo di Gesù 1.3 Scuola "separata" dei discepoli del Battista 1.4 Missione eliatica 1.5 Morte 1.5.1 San Giovanni decollato 1.6 Assunzione in cielo 2 Culto 2.1 Reliquie 2.2 Apparizione 2.3 Patronati 2.3.1 Comuni italiani 2.3.2 Fuori d'Italia 2.4 Chiese dedicate al santo 3 Iconografia 4 Note 5 Bibliografia 6 Voci correlate 7 Altri progetti 8 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica wikitesto] Nascita[modifica | modifica wikitesto] Ein Kerem, luogo dove è nato Giovanni Battista secondo la tradizione Antonio Rossellino, Giovane San Giovanni Battista, 1470 circa, National Gallery of Art Fonte principale sulla vita e la figura del Battista sono i Vangeli. Essi affermano che era figlio di Zaccaria e di Elisabetta, e fu generato quando i genitori erano in tarda età. La notizia è interpretabile come a sottolineare l'eccezionalità del personaggio (figli di genitori anziani furono anche Isacco, figlio di Abramo, e, secondo tradizioni tarde, Maria). La sua nascita fu annunciata dallo stesso arcangelo Gabriele che diede l'annuncio a Maria; quando questa andò a visitare Elisabetta, il nascituro balzò di gioia nel ventre materno. Per aver conosciuto direttamente Gesù e per averne annunciato l'arrivo ancor prima che questi nascesse, Giovanni è ricordato come "il più grande dei profeti". Se i vangeli canonici non fanno alcuna menzione né dei genitori di Elisabetta né di Maria Vergine, una tradizione secolare e, col precetto di Papa Gregorio XIII (1584), la Chiesa cattolica in modo ufficiale, venerano sant'Anna come madre di Maria Vergine; Esmerìa, così come la figlia Elisabetta, al contrario non sono state dichiarate sante e solo Elisabetta è presente nel calendario della Chiesa cattolica e ortodossa. Il Vangelo di Luca dice genericamente che Maria ed Elisabetta "sono parenti" (Lc 1,36). In questo senso, si pronuncia ancora il Catechismo di Pio X (Parte II, art. 83). Invece, la Chiesa Ortodossa venera Elisabetta e Maria come figlie di sorelle (Esmerìa ed Anna), e quindi Giovanni Battista come primo cugino di Gesù. Seguendo la legge ebraica, Giovanni viene circonciso esattamente otto giorni dopo il parto (Lc 1, 57-60). Sempre la legge ebraica e l'uso sefardita prevedevano che il padre scegliesse un patronimico (Zaccaria stesso, oppure un antenato del ramo paterno e maschio) e la futura promessa sposa del figlio, ma i genitori per il nome seguono le indicazioni dell'annunciazione. Giovanni poi non si sposò sia secondo i Vangeli che secondo la tradizione, per seguire il compito che gli era stato affidato. Luca lo colloca in un quadro storico ben preciso, riportando nomi, casato e cariche dei protagonisti politici di quel tempo (Vangelo secondo Luca 3, 1-2), riconducibile al periodo corrispondente agli anni 27 e 28 dopo Cristo, anno decimo quinto dell'impero di Tiberio. In occasione della visita della cugina Maria, Elisabetta sarebbe stata nel sesto mese di gravidanza; questo ha permesso di fissare la nascita di Giovanni tre mesi dopo il concepimento di Gesù e dunque sei mesi prima della sua nascita, assumendo per ipotesi una probabile ancora non definitiva datazione del Natale nel mese di dicembre, non dimostrata ma nemmeno incompatibile col l'indicazione del turno sacerdotale di Zaccaria al Tempio. Ci si domanda quindi se la successione delle classi fosse ininterrotta, indipendentemente dal sopraggiungere dell'anno nuovo, provocando un continuo sfasamento rispetto all'anno precedente, o se ogni anno, ad un determinato punto, l'ordine delle classi sacerdotali ripartisse dal principio, con la prima classe (Jehoiarib); le testimonianze talmudiche in proposito non sono univoche.[4]. Da Agostino sappiamo che la celebrazione della nascita di Giovanni al 24 giugno era antichissima nella Chiesa cattolica africana: unico santo, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra non solo la morte (il dies natalis, cioè la nascita alla vita eterna), ma anche la nascita terrena[5] e, per le Chiese d'Oriente, il concepimento fra il 23 e il 25 settembre. L'Oriente bizantino celebra il 23 settembre l'annuncio a Zaccaria, nove mesi prima della nascita del Battista in giugno. Predicazione e battesimo di Gesù[modifica | modifica wikitesto] Lo stesso argomento in dettaglio: Vox clamantis in deserto e Battesimo di Gesù. Giovanni andò a vivere nel deserto, conducendo una vita di penitenza e di preghiera, secondo la tradizione ebraica del voto di nazireato: "Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico" (Vangelo secondo Marco 1, 6). Nei Vangeli è definito "voce di uno che grida nel deserto" (in latino: vox clamantis in deserto). Si discute tuttora sui possibili rapporti fra il Battista e la comunità giudaica degli Esseni, che vivevano in comunità monastiche nel deserto, aspettavano l'avvento del Messia e praticavano il battesimo come rito di purificazione. La novità del battesimo di Giovanni, rispetto alle abluzioni di tipo rituale che già si conoscevano nella tradizione giudaica, consisteva nel preciso impegno di "conversione", da parte di coloro che andavano a farsi battezzare da lui. Secondo alcuni vangeli apocrifi, in seguito alla morte della madre si sarebbe recato nel deserto dove fu istruito dagli angeli e uomini sapienti per la sua futura missione[senza fonte]. Giovanni dichiarò più volte di riconoscere Gesù come il Messia annunciato dai profeti, ma il momento culminante fu quello in cui Gesù stesso volle essere battezzato da lui nelle acque del Giordano; in tale occasione Giovanni additò Gesù ai suoi seguaci come "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo" (Vangelo secondo Giovanni 1, 29). E sottolineò il proprio rapporto di dipendenza affermando: "Egli deve crescere e io invece diminuire" (Giovanni 3, 30:[6]Illum oportet crescere, me autem minui).[7] Tuttavia risulta che molti continuarono a dirsi seguaci del Battista ancora a lungo. Scuola "separata" dei discepoli del Battista[modifica | modifica wikitesto] Dettaglio della Crocifissione dipinta da Grünewald La polemica fra discepoli del Battista e di Gesù (Marco 2, 18) sembra trasparire dai Vangeli nel passaggio in cui lo stesso Battista, pur convinto del carisma profetico di Gesù, non rimase altrettanto convinto della sua messianicità definitiva, tanto che, mentre era recluso nel carcere di Macheronte,[8] inviò alcuni dei suoi più fidati discepoli a domandargli per suo conto se fosse Lui quello che doveva venire "o se si dovesse aspettare che venisse un altro Messia ancora" (Vangelo secondo Matteo, 11, 2-3). « Gesù rispose: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella" » ( Matteo 11, 4-5) Questa replica è rilevante poiché si basa, tramite esplicite citazioni, sui criteri di discernimento messianico indicati agli ebrei da Isaia (si vedano i versetti 29, 18; 35, 4-6; 42, 6-7; 61, 1). El Greco, San Giovanni Battista, 1600-1605, Museo di belle arti di Valencia . Gesù annuncia e decreta: la guarigione dei ciechi, la guarigione degli storpi (zoppi), la guarigione dei lebbrosi, la guarigione dei sordi, la risurrezione dei morti, la predicazione della buona novella ai poveri. Rispetto però alla profezia dell'Antico Testamento, Egli aggiunge la guarigione dei lebbrosi e, soprattutto, sostituisce "la libertà degli schiavi e la liberazione dei prigionieri" con la risurrezione dei morti, avvisaglia d'una salvezza procrastinata post mortem, escatologicamente. Tant'è che, infatti, il Battista muore decapitato per ordine di Erode. Sta di fatto che Giovanni, dopo aver visto la manifestazione dello Spirito su Gesù (Matteo 3, 16) e avere udito la Voce del Padre che parlava di Gesù come dell'eletto (Matteo 3, 17), decise di non sciogliere la sua scuola e di non seguire Gesù come uno dei suoi discepoli. Continuò invece la sua missione e si spinse a condannare il matrimonio tra Erode ed Erodiade, divorziatasi da Filippo (Marco 6, 18), i quali lo fecero incarcerare e decapitare. «Dopo che il Battista fu giustiziato si formò un gruppo che invocava il suo nome e arrivò persino a identificarlo con il Messia, tramutandosi così in un rivale del cristianesimo nascente.»[9] Viceversa è Gesù stesso a dichiarare beato chi non si scandalizza di Lui (Matteo 11, 6). Ed è sempre Lui che definisce il Battista, pur essendo il più grande tra i nati di donna (in quanto a carismi ricevuti dall'infanzia [Luca 1, 44] fino al battesimo sul Giordano), più piccolo del "più piccolo nel regno dei Cieli" (Matteo 11, 11). A testimonianza della grande importanza storica di quest'episodio, la precedente frase di Gesù su Giovanni Battista è riportata dall'apocrifo Vangelo di Tommaso, nel detto 46, nella maniera seguente: «Gesù disse: "Da Adamo a Giovanni il Battista, fra quanti nacquero da donna nessuno è tanto più grande di Giovanni il Battista da non dover abbassare lo sguardo. Ma vi dico che chiunque fra voi diventerà un bambino riconoscerà il regno e diventerà più grande di Giovanni".»[10] Una tradizione antica sostiene la verginità di Giovanni. Nel testo biblico non si hanno accenni in merito, mentre altre fonti affermano che rimase vergine: nell'apocrifo Acta Ioannis 113 (II sec.), nel vangelo apocrifo gnostico Pistis Sophia 41,96 (ca 250), nel Prologo monarchiano (III sec.), anche se con la limitazione che Giovanni fu prima sposo, nelle Memorie di Abdia, 5,23 (VI - VII secolo). Missione eliatica[modifica | modifica wikitesto] Oltre a Paolo di Tarso e ai contrasti con la comunità gerosolomita guidata da Giacomo il Giusto, a Giovanni Battista bisogna guardare per capire perché il cristianesimo e l'ebraismo hanno percorso nella storia due cammini diversi. Paolo, affermando la superiorità della grazia sulla legge, voleva solo liberare il messaggio cristiano dall'obbligo di seguire la cultura da cui era venuto. Il Battista non poté seguire Gesù, che aveva additato come l'Agnello di Dio, poiché fu arrestato da Erode e decapitato su richiesta di Erodiade, divenendo martire. Egli non venne, comunque, meno alla sua missione eliatica (vedi anche Elia) di riconciliare il cuore dei padri con quello dei figli (Malachia 3, 1-24 - Matteo 17, 10-12). Il gruppo delle cosiddette colombe, che appartenevano al Sinedrio, come Nicodemo (Giovanni 3, 1-36) e Giuseppe di Arimatea, e gli apostoli si recavano al Tempio per pregare e presenziare ai riti come ogni altro ebreo praticante. Il Battista era dunque dichiaratamente uno dei grandi sostenitori di Gesù, e nei primi anni dopo la resurrezione di Gesù non vi era molta differenza tra ebraismo e cristianesimo, a parte che quest'ultimo stava via via abbandonando tutta quell'ortoprassi legalista di riti dell'Antica Alleanza che lo stesso Gesù aveva dichiarato decaduta. Naturalmente, l'ulteriore differenza consisteva nel fatto che i cristiani (i primi erano quasi tutti ebrei) credevano che il Messia atteso da Israele fosse giunto e fosse Gesù di Nazareth.[senza fonte] Morte[modifica | modifica wikitesto] Il Battista morì a causa della sua predicazione intorno al 35 d.C. Secondo il racconto evangelico, egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade, rimasta vedova di Filippo nel 34 d.C.; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare. In accordo con Flavio Giuseppe,[11] la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall'esercito di Erode contro Areta, avvenuta nell'inverno del 36/37, fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni. San Giovanni decollato[modifica | modifica wikitesto] Decollazione di San Giovanni Battista, Caravaggio (1608), La Valletta, Concattedrale di San Giovanni La morte per decapitazione ha fatto sì che Giovanni Battista sia divenuto famoso anche come "san Giovanni decollato". La celebrazione del martirio di Giovanni Battista o celebrazione di San Giovanni Decollato è fissata al 29 agosto (probabile data del ritrovamento della reliquia della testa del Battista[senza fonte]). Molte chiese, luoghi di culto e città sono dedicate a questo santo. Assunzione in cielo[modifica | modifica wikitesto] Alcuni antichi salmi sostennero l'idea che Giovanni Battista fosse stato assunto in Cielo al tempo della Risurrezione di Cristo[senza fonte]. A tal proposito, papa Giovanni XXIII, nel maggio del 1960, in occasione dell'omelia per la canonizzazione di Gregorio Barbarigo, ha mostrato la sua prudente adesione a questa "pia credenza" secondo la quale il Battista, come anche san Giuseppe, sarebbe risorto in corpo ed anima e salito con Gesù in Cielo all'Ascensione. Il riferimento biblico sarebbe in Matteo 27, 52-53 « [...] i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E, uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella Città santa e apparvero a molti.».[12] Culto[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi ha un'ottica geopolitica limitata. Contribuisci ad ampliarla o proponi le modifiche in discussione. Se la voce è approfondita, valuta se sia preferibile renderla una voce secondaria, dipendente da una più generale. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Il culto di San Giovanni Battista si diffuse prestissimo in tutta la Cristianità; molte città ne presero il nome e numerose chiese sono state intitolate al Santo. Un inno in suo onore, Ut queant laxis, diede a Guido D'Arezzo spunto per i nomi delle note musicali: Ut Re Mi Fa Sol La Si, ed è quindi patrono dei cantori. UT queant laxis - REsonare fibris - MIra gestorum - FAmuli tuorum - SOLve polluti - LAbii reatum - Sancte Johannes Reliquie[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi non è ancora formattata secondo gli standard. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Secondo la tradizione della Chiesa cattolica, il capo del santo è ora conservato nella chiesa di San Silvestro in Capite a Roma. La reliquia, pervenuta a Roma durante il pontificato di Innocenzo II (1130-1143), fino al 1411 veniva portata ogni anno in processione da quattro arcivescovi. Il cranio custodito a Roma è senza la mandibola, conservata nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo. Un'altra tradizione affermava invece che la testa fosse custodita nella cattedrale di Amiens e nel Palazzo Topkapı a Istanbul sarebbero conservati la sua testa e il suo braccio. Ciò nonostante è comunemente riconosciuta la veridicità della reliquia romana, Oliviero Iozzi si spinse a "dimostrare" l'autenticità del cranio e della mandibola del Battista conservati in Italia.[13] C'è da dire che le tre presunte teste del Battista non sono composte da crani integri bensì da alcune parti più o meno grandi unite con della cera della quale sono state modellate le parti mancanti richiamando la forma di un teschio. Statua di San Giovanni Battista Patrono e Protettore di Massaquano, opera di Carmine Lantriceni Il piatto che secondo la tradizione avrebbe accolto la testa del Battista è custodito a Genova, nel Museo del tesoro della cattedrale di San Lorenzo assieme a una parte delle "ceneri" del santo. Un'altra porzione si trova nell'Oratorio di San Giovanni Battista a Loano. Il braccio destro si trova nel Duomo di Siena, donato da papa Pio II il 6 maggio 1464. In precedenza tale reliquia era appartenuta a Tommaso Paleologo. Una mano è conservata in un reliquiario a Rapagnano, si dice sia stata prelevata da Luca evangelista dalla tomba del Precursore di Sebaste, poi traslata in Antiochia e poi trasportata a Costantinopoli e da questa città a Rapagnano con un serie di eventi miracolosi. Questa Reliquia dal 22.06.2013 al 24.06.2013 è stata traslata temporaneamente a Chiaramonte Gulfi (RG) in occasione delle annuali festività del Precursore, evento unico nella storia di Rapagnano. L'altra mano si trova invece in un Monastero dello Stato di Montenegro; un tempo era la reliquia più preziosa dell'ordine di Malta. Due piccole reliquie si trovano nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista all'Olmo in Massaquano, una delle quali, conservata in un reliquiario d'argento, viene esposta e offerta al bacio dei fedeli nella ricorrenza della Decollazione il 29 agosto di ogni anno. Nella Chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli è custodita una piccola quantità di sangue di san Giovanni Battista; è possibile vederlo in occasione delle due ricorrenze annuali del 24 giugno e del 29 agosto. Un dito, donato dall'antipapa Giovanni XXIII, sarebbe conservato nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, in quanto corredo della Cattedrale. Altre reliquie sarebbero conservate a Damasco, nella Grande Moschea degli Omayyadi. Un dente e altre reliquie si conservano nella cattedrale di Ragusa, un frammento di osso nella Basilica di Vittoria, un altro dente insieme a una ciocca di capelli a Monza. Una piccola quantità di ceneri si trova a Chiaramonte Gulfi, nella chiesa Commendale dell'Ordine di Malta e dal 24.06.2013 nella stessa chiesa è conservata un'altra Reliquia del Battista donata dal Monastero Domenicano del Rosario di Monte Mario (Roma). Recentemente, entrambe le Reliquie, dopo la recognizione canonica da parte del Vescovo di Ragusa Mons. Paolo Urso sono state poste in un nuovo artistico reliquiario in argento. A Pozzallo e nella Chiesa di San Giovanni Decollato a Nepi, custodita dall'omonima Confraternita ed esposta in alcune cerimonie annuali. Una piccola reliquia è custodita nella Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma e nella Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista ad Aci Trezza. Un frammento di osso nella Basilica di San Giovanni Battista a Monterosso Almo (RG). Infine, i monaci copti del monastero di san Macario il Grande in Egitto hanno documentato il ritrovamento di alcune reliquie di San Giovanni Battista durante i restauri del loro monastero, intorno al 1970.[14] Apparizione[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. L'unico luogo in cui si celebra un'apparizione di San Giovanni Battista, la seconda domenica di maggio, è la cittadina fluviale di Pontecorvo in provincia di Frosinone, in ricordo del miracoloso intervento di San Giovanni Battista in favore di un giovane contadino. Secondo la tradizione, il 14 aprile del 1137 Giovanni Mele, intento a lavorare il suo fondo sulla sponda sinistra del fiume Liri, fu tentato dal demonio. Seduto sulla sponda opposta, il diavolo, nelle sembianze di un nobile signore vestito elegantemente, offrì all'ingenuo villico una borsa (o, secondo altra versione, una coppa d'argento) piena di monete d'oro, invitandolo ad attraversare il fiume perché potesse prenderla. Il contadino, vinto dal desiderio di tanta ricchezza, che lo avrebbe affrancato per sempre dal duro lavoro dei campi, tentò di attraversare il fiume. Giunto però nel mezzo, dove l'acqua era più profonda, iniziò ad annegare. Sul punto di soccombere, si rivolse allora a San Giovanni Battista per essere salvato. Il santo ascoltò la supplica e apparve al giovane, che fu preso per una mano e tratto in salvo dalle acque del Liri.[15][16] Nella tradizione popolare pontecorvese Giovanni Mele diventa per contrazione Camele e ancora oggi "camele" è epiteto vernacolare per indicare persona ingenua e credula. Patronati[modifica | modifica wikitesto] San Giovanni Battista disteso (1610), in un dipinto del tardo Caravaggio Moltissimi sono anche i patronati, di cui ricordiamo i più importanti: Per via dell'abito di pelle di cammello, che si cuciva da sé e della cintura, è patrono di sarti, pellicciai, conciatori di pelli. Per l'agnello, dei cardatori di lana. Per il banchetto di Erode che fu causa della sua morte, è patrono degli albergatori. Per la spada del supplizio, di fabbricanti di coltelli, spade, forbici. È patrono dell'Ordine di Malta. È patrono della Contrada del Leocorno di Siena. San Giovanni Decollato è il protettore di tutte le Anime Decollate e a queste anime si rivolgono tutti coloro che chiedono aiuto o consiglio oppure cercano un segno divinatorio. Queste anime non hanno nulla a che vedere con le anime sante purganti in quanto, queste ultime stanno a scontare la loro pena poiché in vita non sono state operose ed efficaci nel praticare il bene mentre i Decollati sono morti per mano del boia; per questo motivo è anche patrono di molte confraternite che assistevano i condannati a morte. In Sicilia è patrono dei compari e delle comari di battesimo in ricordo del Battesimo di Cristo. Viene anche invocato, contro le calamità naturali quali terremoti, temporali ecc. in Sicilia e specie a Chiaramonte Gulfi in tali occasioni si recita il Rosario di San Giovanni in dialetto seguito dalla Giaculatoria "San Giuvanni Santu 'Granni, Libiratici ri priculi e ri danni". È patrono della città di Formia, dove è protettore dei naviganti. Dal 1700 è consuetudine per le logge della Massoneria di rito scozzese compiere un rito di elogio a san Giovanni Battista, che secondo la tradizione morì come Gesù all'età di 33 anni. La festa del Battista ricorre il 24 giugno (24/06), giorno del solstizio di estate nel quale il sole è al culmine nell'apogeo. Complementare a questa consuetudine è quella di Giovanni Evangelista, la cui festa ricorre il giorno del solstizio di inverno.1 punto
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Ciao e benvenuto nel forum di Lamoneta.it Mi dispiace ma quella che hai è una riproduzione moderna di nessun valore. Veniva regalata dalla Plasmon negli anni '70 http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/ErgospalmaPlasmon/ergospalma.html Se clicchi "i dettagli delle singole monete" la troverai al n. 2 Se vuoi vedere la moneta originale, un denario in argento (di estrema rarità): https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRG/31 punto
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No, soltanto una ricerca genealogica potrebbe aiutare a capire se vi siano stati legami fra la famiglia palermitana e quella veneziana. La similitudine fra gli stemmi, come dicevamo prima in post#2, non implica necessariamente una parentela. Tanto più che lo stemma del P. Michiel coneglianese è stato verosimilmente dipinto negli stessi anni in cui il Palizzolo e il Mango pubblicavano i loro...1 punto
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DE GREGE EPICURI Alessandro Severo, anche questa dovrebbe essere di Nicomedia in Bitinia (in Wildwinds manca). Mica male come collezione di Nicomedia!1 punto
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Da queste foto è difficilissimo fare una valutazione. In delle foto la plastica produce un effetto veramente brutto, che però da altre foto non si vede. Il lustro per questa tipologia di moneta è essenziale, l'unica foto leggibile, per me, è la prima del dritto che mi porta ad una conservazione di qSPL. L'ideale sarebbe fotografarla senza perizia ma capisco se non la vuoi aprire. Ti posto la mia che giudico sopra lo SPL.1 punto
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Anche se bistrattate dai più e molto comuni ho sempre trovato le monete greche di una bellezza ed eleganza eccezionali sotto ogni punto di vista (anche riguardo i materiali scelti, le forme e le dimensioni) per non parlare dei tantissimi riferimenti culturali al mondo classico e alla loro storia che vi sono raffigurati... Ora poi che con pochissima spesa si possono acquistare queste serie praticamente intonse è ancora più facile poter apprezzare tutti i particolari e i dettagli di questi gioiellini. Saluti Simone1 punto
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Il Caravaggio, che meraviglia! La scena sembra proprio dire ti pongo la testa da te chiesta su un piatto d'argento. Sicuramente non era sua intenzione quella di uccidere il Battista, fu messo tra due fuochi e per mantenere la parola dovette farlo, Erodiade deve essere quella sulla sx che tiene il piatto e con gli occhi sorridenti pensa e guaarda altrove... Che scena..1 punto
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per @Lemonetiere1 Un'altro modo per aprirlo, ma in forma ridotta si trova qui: http://roth37.it/COINS/Calendars/2017.html con lo zip si apre mese per mese, ma qui non prende lo zip. soluzione: apri Facebook Sergio Rossi 17 novembre 20161 punto
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Anche la tua galaad per conservazione vista la tipologia non scherza mica... Una bella aquila piena di piume, con un collare a gorgiera e una acconciatura appena fatta... Il nominale più rappresentativo del periodo il 4 tari per Messina, e come per tutti i tondelli battuti a martello doppio valore al loro stato conservativo, visto le difficoltà di reperire un flan regolare e le difficoltà della battitura. Ciao, Eros.1 punto
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Buongiorno a tutti, io non sono ancora Nonno ma parlo da papà, ho molto apprezzato il post di @rorey36 e ne comprendo i principi. Come in altre occasioni ho però avuto modo di esprimere io non riesco a "demonizzare" chi in una passione ci vede anche un potenziale risvolto economico... Non sono un purista, se un giorno i miei figli dovessero "monetizzare" la collezione che si troveranno in eredità (tanto o poco che valga) per un giusto scopo sono certo che non mi sentirei tradito... In fondo le passioni non si possono imporre e se i miei figli volessero seguire le LORO di passioni anziché le mie ne sarei comunque felice. Badate bene, non intendo sperperare, intendo usare per un buon scopo quale esso sia. Pensare che un giorno i miei figli possano fare qualcosa che li gratifichi pienamente mi renderebbe felice e se per farlo venderanno le monetine...ben venga, me ne farò sicuramente una ragione! Sinceramente, Massimo.1 punto
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E si, me lo ricordo molto bene quando passava a trovarci al Cordusio, con le sue mani annerite dalle ciotole, e il suo grandissimo entusiasmo, con la luce negli occhi come quella di un ragazzino. Era uno spasso parlare con lui, sempre sorridente, parlavamo di storia, delle innumerevoli zecche, anche straniere, e poi ricordo lunghi dialoghi sul forum...delle aste, dell'ambiente, della meravigliosa cornice del Cordusio, si perché lui lo frequentava anzi tempo.. Ciao carissimo.. Ti aspetto, Eros.1 punto
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Il mio "Evviva le ciotole!' non era riferito alla effimera quanto improbabile possibilità di trovarvi pezzi rari, ma piuttosto alla secondo me ben più commendevole funzione che le stesse svolgono nell'avvicinare chiunque alla Numismatica, giovani e meno giovani, solleticando in loro - come facevano in me bambino ahimè ormai mezzo secolo fa - una irrefrenabile curiosità nello scovare la moneta "da studiare", il pezzo mal conservato ma interessante, il dieci centesimi ape conciato "da tra' via" ma magari del '28 o del '32, il portarsi a casa in tre euro un pezzettino in rame del settecento con una faccia piatta...e l'altra quasi...e si faccia avanti chi non ne ha goduto almeno una volta! ?1 punto
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Sinceramente avevo anche pensato ad aprire la discussione in Monete moderne: Zecche straniere, ma poi ho visto che si arrivava fino al 1800. Può darsi che vi sia finita 'a mia insaputa', come oggi va di moda, ma più probabilmente devo aver sbagliato a digitare. Comunque la sezione giusta è questa e ti ringrazio.1 punto
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