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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/27/17 in tutte le aree
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Complimenti @MezzaPiastraPupillare e allora per non farla sentire sola permettimi di affiancarle la mia6 punti
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Condivido con voi questo esemplare in buona conservazione. Che ne dite? Grazie in anticipo a chi esprimerà un parere.4 punti
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Mi spiace leggere che il buon godovski sia rimasto deluso, generalmente faccio il possibile per accontentare i clienti. Ebbene sì, la "ottimissima" casa d'aste (grazie don Stefano) è la mia. Facciamo il punto della situazione. mi viene proposta la banconota da mettere in asta; banconota che, a detta di un collezionista esperto del forum, avrebbe un valore di 1200 euro. mi documento, essendo ignorante in materia, e chiedo anche al mio consulente per le banconote il quale mi dice che il valore è più teorico che pratico, essendoci pochissimi collezionisti di tale tipologia e pertanto lui la farebbe partire da 200-250 euro. Quando la banconota mi viene consegnata faccio presente queste cose e si concorda quindi una base d'asta di euro 300, che è poi il prezzo indicato in catalogo. all'uscita del catalogo on line l'amico godovski mi fa presente che il prezzo sui siti è di 1200 euro (mea culpa, nella fretta di redigere il catalogo non avevo corretto la base d'asta sul mio file) e, testualmente, mi scrive "...con mia grande sorpresa scopro che come cifra di partenza hanno messo € 1.200!! (mentre tu hai messo giustamente 300...).A me non dispiace se viene comprata a quella cifra!!! Ma magari se parte da quella cifra... nessuno la compra!!! Vedi tu... cosa fare! Grazie." ovviamente ho dovuto allineare i prezzi sui siti a quello di catalogo, non essendo possibile il contrario (il catalogo era stampato) da parte mia quindi massima trasparenza e correttezza ma rimango comunque dispiaciuto nel constatare la delusione di un conferente (e bravissima persona). Però ascriverei la colpa di tale delusione ad una aspettativa ingiustificata, più che ad un esito poco felice della vendita; anche se la cartamoneta non ha certo brillato, posso assicurare che i maggiori commercianti del settore hanno ricevuto il datalogo e se hanno fatto offerte su altri pezzi e non su quello un motivo ci sarà. Visti i mugugni genovesi non toglierò un solo centesimo dal realizzo. sperando che in futuro l'amico godovski voglia continuare a preferirmi a Catawiki (almeno io le sue banconote non le ho rifiutate, don ) lo saluto amichevolmente. Alberto3 punti
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Buon giorno a tutti! Vorrei condividere con voi il mio ultimo acquisto: una piastra del 1767, opera incisoria di Ferdinando Adovasio. Modulo: 41,5 mm circa; peso: 25,00 g esatti. Vi chiedo se secondo il vs. competente parere raggiunge la conservazione qBB (in verità sono cosciente che così non è...). Inoltre il nummo è caratterizzato da un taglio in cui le foglie in rilievo sono praticamente non più leggibili, e, come ho cercato di rendere visibile nell'ultima foto, una parte del taglio con ogni probabilità è stata tosata...anhce in merito a questi ultimi due dettagli vorrei domandare il parere degli utenti del forum. Grazie a tutti!!!2 punti
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A differenza deil’elmo frigio e dell’elmo macedone, l’elmo corinzio è raffigurato nel campo a sinistra come simbolo di controllo di tetradrammi d’Alessandro coniati in varie zecche, in particolare Pella, Peloponneso, Mesembria, Odessa, Siria. Questo mio esemplare, uno dei primi a entrare in collezione, è della zecca di Mesembria, sul Mar Nero. GREEK COINAGE Kings of Macedonia Alexander III, 336-323. Tetradrachm 125/65, Mesembria. Late posthumous issue. Head of Heracles to r. Rev. BASILEWS ALEXANDROU Zeus enthroned to l., Corinthian helmet and monogram on l., monogram beneath throne. 16,33 g. Price 1113. Well centered and bold obverse. Extremely fine.2 punti
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Alb123 buonasera, non sempre la tiratura è sinonimo di rarità, domanda/offerta hanno il loro peso, eventuali ritiri e fusione dei tondelli sono da valutare e verificare con i vari passaggi d'asta le monete sopravvissute a tale processo... Poi sarebbe veramente un discorso lungo e tortuoso da affrontare, se né parlato più volte su questo forum anni fa... La cosa giusta, a mio avviso, che nessun catalogo/prezzario annuale si decide a fare sarebbe dividere le rarità in base alle conservazioni ti faccio un esempio: una moneta che in mb è estremamente comune può essere rarissima in conservazione fdc.. Spero de essere stato chiaro ed esaustivo.. Luca2 punti
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cari amici questa volta non ci sarò, ma condivido con voi il motivo....che mi inorgoglisce non poco.... Aleksander Bursche mi ha invitato a Varsavia dal 19 al 23 e il lunedì 22 parlerò delle "silique del gruppo di Sirmium" ad un suo Ph.D. sono assente giustificato?2 punti
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In attesa che Fabrizio mi ceda il tornese..aggiungo anch'io...Pubblica dell'Arsenale2 punti
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buongiorno, secondo voi quando può valere. la ho fatta periziare e risulta qspl/spl e r2. il serata mando più foto. ho trovato per questo anno e tipologia solo quattro riferimenti: lotto 1344 varesi 42 arrivato a 850 più diritti, lotto 290 ghiglione asta del 11 05 2006 base d'asta 1200 lotto 144 asta ghiglione m56 prossima asta prezzo di partenza 120, http://www.medagliemonete.it/product.php?id_product=263 in serata mando foto rovescio foto perizia varie ed eventuali. io la ho pagata 1000. questi sono i dati oggetti che ho raccolto e che condivido. la moneta e' stata fatta con tecnica al torchio. avete evidenza di altri passaggi in asta per questa data al torchio? quando vale in euro? a dopo1 punto
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Da settembre 2017, con la distribuzione del catalogo Gigante 2018 molte cose cambieranno: sarà l'anno delle napoletane e siciliane. In questi giorni stiamo lavorando per gli aggiornamenti dell'oramai storico catalogo commerciale. Vi mostro in anteprima 10 delle 150 pagine corredate dai miei appunti inerenti le zecche di Napoli e Palermo del periodo 1734-1859.... Palermo sarà in particolare completamente rivisitata e migliorata, i gradi di rarità e le quotazioni che giacevano in una situazione di stallo decennale cambieranno radicalmente nel 70% dei casi, molte le migliorie e le rettifiche, tutto questo anche grazie al supporto di due nuovi collezionisti/collaboratori siciliani i quali nomi verranno citati tra i ringraziamenti dallo stesso Fabio Gigante. Grazie a tutti per l'attenzione!1 punto
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Cari amici, sono lieto di invitarvi alla presentazione del volume Archeologia e numismatica in Val di Sole, che si terrà venerdì 28 aprile a Ossana (TN), nella sala arancio del Comune, alle 20.30. Il volume, nato dalla collaborazione tra Centro Studi per la Val di Sole, Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento e museo Castello del Buonconsiglio, ripercorre relativamente al territorio della Val di Sole, due secoli di letteratura numismatica, le vicende della circolazione monetaria nell'antichità e fino al medioevo, presenta gli esemplari conservati nel museo Castello del Buonconsiglio e gli esiti di alcuni scavi archeologici in chiese e castelli recentemente effettuati in valle. Il volume è a cura di Alberto Mosca e Nicoletta Pisu, con contributi di Michele Asolati e Beata T. Marcinik, oltre che dei curatori. La prefazione è di Andrea Saccocci.1 punto
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sembrerebbe un Sesino per Venezia come questa tipologia... D/ ALOY MOCENIGO DUX V . Croce pisana ornata di 16 bisanti R/ SANCTUS MARCUS VENET - Leone in soldo1 punto
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DE GREGE EPICURI Finalmente si aggiunge qualche nuovo ammiratore delle provinciali, e con quali monete! Benvenuto. A questo punto non resisto, e posto un mio bronzo di Vespasiano di Cesarea di Cappadocia, già mostrato anni fa. E' un po' malconcio, ma misura ben 29 mm.1 punto
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DE GREGE EPICURI Interessante, è una provinciale della Moesia Superior, VIMINACIUM, direi dell'ultimo periodo, quindi coniata un po' malamente e con scritte mal leggibili. Confesso che non riesco a individuare con certezza l'imperatore, probabilmente perchè le legende (e le titolature) non sono fra le più comuni, e risultano al D particolarmente lunghe. Potrebbe essere addirittura Emiliano (il più raro!), in cui la scritta canonica sarebbe IMP CAES AEMILIANUS PF AUG; ma non è questa. In alternativa, andrei a cercare fra Gallieno e Treboniano Gallo. PS Vedo ora che mi sono sovrapposto a Profausto. Direi allora che la scritta è quella lunga, da lui indicata. Complimenti! Il Sear la dà (ma in BB) a 200 sterline!1 punto
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Bene bene, benvenuti a tutti, fra un paio di giorni aggiorno la lista1 punto
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Il fatto di avere gli assi spostati la rende un pò più interessante. A mio parere è più una curiosità. Che poi qualcuno sia disposto a spendere qualcosa in più, sono scelte personali. Ho anch'io monete del regno con gli assi spostati, le tengo solo per un raffronto con le normali ma senza nessuna velleità di un riscontro economico.1 punto
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Veramente stupende @Veridio! Ecco le mie 10 preferite, purtroppo solo due di esse sono in mio possesso.1 punto
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Mi sia consentita una divagazione bibliografica. Non mi sembra che le recenti e meno recenti pubblicazioni sulle monete borboniche napoletane abbiano messo nella dovuta evidenza quanto reso noto dal Dr. Giovanni Bovi nel fondamentale saggio sulle prime piastre di re Ferdinando IV (Archivio Storico Province Napoletane, vol. XXXV, 1955), relativamente al fatto che Ferdinando Adovasio lavorò nel 1766 (e per logica anche nel 1767, mi viene da dire...) "solo" ai punzoni di queste artistiche monete, essendo stati i conii si realizzati mediante detti punzoni, ma rifiniti dal "solito maestro della Regia Zecca". Qualcuno conosce il nome di quest'ultimo? Ed ancora, è vero che il Dr. Bovi è stato il primo studioso a rendere noti i documenti che attestano il nome di Ferdinando Adovasio quale mastro incisore per queste rare monete, ma è non senza un malcelato orgoglio reggino che faccio notare che il corretto nome di quest'ultimo è stato indicato nel 1911 dal bovese Dr. Pietro Larizza, nella rarissima sua pubblicazione "Gli ultimi due secoli del Reame delle Due Sicilie nella Storia e nella Numismatica (1665-1861)", Tipografia del Senato, Roma 1911. Il Dr. Bovi non fa menzione di ciò.1 punto
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Difficile scegliere... Io scelgo la piastra con il Porto di Anzio. E ci aggiungo anche la mezza piastra con il porto di Ripetta.1 punto
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Salve, grazie per il commento. La moneta è sigillata SPL+ e l'ho acquistata in funzione di questo stato di conservazione. Per quanto riguarda il nome del perito io la penso in modo diverso, anche se in altra discussione non ho adottato lo stesso metro...il numismatico, il collezionista che vuole approfondire la materia, deve concentrarsi sulla moneta e non sul nome di questo o di quel perito. La protagonista delle nostre discussioni è la moneta, come documento, come opera d'arte, come frutto della tecnologia produttiva di una determinata epoca, come testimonianza della società e dell'economia ad essa coeve, e non già il nome di uno o di tanti professionisti o commercianti...1 punto
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Altro capolavoro ineguagliato dell'arte greca. MACEDON, Amphipolis. 357/6 BC. AR Tetradrachm (26mm, 14.43 g, 7h). Head of Apollo facing slightly right, wearing laurel wreath, drapery around neck / AMΦ-IΠO-ΛIT-ΩN around raised linear square enclosing race torch; to inner right, small sphinx seated left; all within broad shallow incuse square. Lorber 42 (O23/R33) = Traité IV 1097 = G.E. Rizzo, Saggi Preliminari su L'Arte della Moneta nella Sicilia (Rome, 1938), p. 94, fig. 75, 4 = K. Regling, “Phigela, Klazomenai, Amphipolis,” ZfN 33 (1922), p. 75, 20. Good VF, attractively toned. A masterpiece of classical numismatic art. Extremely rare, only the second known from these dies, the other in the Staatliche Museen zu Berlin Münzkabinett (from the Löbbecke Collection).It is rare in numismatic art that the quality of engraving approaches the artistic impression of major sculpture. The present coin, along with the few other known examples of the “Parthenon Group” within the Amphipolis coinage, represents perhaps our closest approach in numismatics to the finest art of classical Athens.The Thracian city of Enna Hodoi (“Nine Roads”) on the Strymon River was conquered and re-founded by Athens in 437/6 and was re-named Amphipolis. The Athenian colonists were led by Perikles’ close friend Hagnon, son of Nikias. While Athens continued to issue coins that were the recognized standard trade currency of the eastern Mediterranean, with the traditional designs and style that had come to be widely accepted, the colony of Amphipolis was not so constrained by convention in the style of its coinage, and produced coins that come closest to representing in miniature the artistic style of Athenian sculpture of the period.The coinage of Amphipolis has long been admired by numismatists. Catherine C. Lorber published her magisterial study of the city’s coinage in 1990, building upon the work of generations of numismatists, most notably the eminent Germans Kurt Regling and Willy Schwabacher. In her corpus, Lorber was able to publish a total of 112 known tetradrachms struck during the city’s autonomous period from 370/69-354/3 BC and to organize them chronologically with great precision.The present coin falls into Lorber’s Parthenon Group (Group N), and is struck from her die combination 42, with obverse die 23 and reverse die 33. The only coin previously known from this die pairing is the Berlin specimen (Lorber 42a). One other coin is also known from the same obverse die, but a different reverse die: Lorber 43a = Leu 81 (16 May 2001), lot 158. That coin, also featured on the cover of Lorber's corpus, was described by the Leu cataloguer as “the most beautiful of all the facing-head tetradrachms of Amphipolis and one of the prettiest of all ancient Greek coins.”The present coin, despite its serene beauty, emanates from a moment of great turmoil in Amphipolis. Philip II of Macedon declared war on the city early in 357 BC. The anti-Macedonian party, in desperation, dispatched a legation to Athens to ask for help. Athens refused the offer for reasons that are not entirely clear today. Philip promptly placed Amphipolis under siege and – aided by allies within the city – breached the walls and captured the city late in 357 BC. The coins of the Parthenon Group can be precisely dated to the time of these events (Lorber p. 52-53).This series of Amphipolis’ coinage is called the Parthenon Group because the obverse head is inspired by the seated Apollo of the east frieze of the Parthenon (Lorber p. 20 and fig. 63). Lorber notes that the first two dies in the series (O20 and O21) are faithful to their sculptural prototype, but the following two dies (O22 and O23 – this obverse) are “freer and more individual” (Lorber p. 28). Lorber suggests that the reference on the coinage to a famous sculpture created by Phidias in the 430’s BC – harkening back to the city’s re-foundation by Perikles in 437/6 BC – reflects pro-Athenian feeling at a critical moment when Amphipolis desperately sought Athens’ military assistance. Philip, while he retained the Parthenon reference following his victory, introduced a subtle change to a “freer and more individual” style of Apollo head and at the same time changed the ethnic on the coinage from the Ionic form (AMΦIΠOΛITEΩN) to the Attic form (AMΦIΠOΛITΩN), reflecting the administrative language of the Macedonian kingdom and the language that Philip used on his royal coinage (Lorber p. 53).This coin, one of 13 known tetradrachms of the Parthenon Group and one of only five in private ownership, represents the magnificent tradition of classical Athenian art, and, at the same time, reflects the rising power of Macedon.We wish to thank Dr. Bernhard Weisser, of the Berlin Münzkabinett, for graciously enabling us to study the present coin in comparison with Berlin’s extraordinary collection of Amphipolis tetradrachms, including the only known die duplicate of this coin.1 punto
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Vi faccio vedere la torta che i miei genitori mi hanno settimana scorsa in occasione del mio compleanno. Spero vi piaccia1 punto
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Ciao FlaviusDomitianus, innanzitutto complimenti per i pezzi esibiti e per il tema approfondito. Purtroppo, parlavo con un amico qualche tempo fa, le provinciali non hanno molto mercato in Italia, vai a capire per quale assurda ragione. Da collezionista ed estimatore dei Flavi tutti, mi sono affacciato tardivamente alla monetazione provinciale, che – personalmente – ritengo susciti il doppio della curiosità della monetazione battuta nell’Urbe, sia da un punto di vista storico che artistico. Dopo un bel sesterzio di Domiziano made in Tracia, mi sono aggiudicato una didracma della Cappadocia con il monte Argeo che mi ha affascinato dal primo momento in cui ci ho posato gli occhi sopra. Ho iniziato così a documentarmi sul web e, casualmente, la prima fonte che ho avuto il piacere di leggere è stata proprio la tua, con il tuo bellissimo esemplare postato. Ho notato che, in generale, sul web sono presenti diversi altri imperatori che hanno emesso denari con il rovescio in disamina (seppure con stili e forme differenti) ma gli unici pezzi domizianei che ho avuto modo di trovare e vedere sono stati il tuo ed il mio, che dovrebbe giungere a giorni. Questo mi porta anche a ritenere che sia un pezzo piuttosto raruccio, come tra l’altro già confermatomi dal professionista presso cui l’ho acquistata. E niente, sono veramente contento di aver annoverato questo pezzo in famiglia, sebbene di conservazione un po’ più modesta della tua moneta. Sto tutt'ora approfondendo il rovescio con qualche lettura. Domiziano, Didracma 81-96, Cesarea, Metcalf 26 3.70g x 22mm, argento D/ AVT KAI ΔOMITIANOC CEBACTOC ΓEPM; testa laureata. R/ ETO IΓ; monte Argeo sormontato da statua MB+ / R31 punto
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Credo di essere io il "collezionista esperto" Mi scuso per essere stato parte, sia pur involontariamente, di questo equivoco. Il mio giudizio era basato sul rapporto tra il valore di questo biglietto in un vecchio catalogo e il prezzo da me pagato, all'autore del catalogo stesso, per un biglietto dello stesso tipo, ma più comune. Altri riferimenti non ne avevo, tant'è che, per una valutazione più precisa, consigliavo a @godovski di rivolgersi a una ditta specializzata in questo genere di biglietti, o a qualche commerciante al successivo convegno di Genova. Da allora (dicembre 2016) e fino a questa discussione, non ho più saputo nulla, mi spiace che questo equivoco si sia generato, in parte, anche per colpa mia. Non ho il piacere di conoscere personalmente don Stefano, ma ho discusso più volte con lui in privato, oltre che nel forum, e non posso che essere d'accordo con Alberto nel giudicarlo una bravissima persona, e questo mi fa dispiacere ancora di più per quel che è successo. Maurizio1 punto
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per me è al torchio senza ghiera. quella mancanza di metallo al diritto è dovuto probabilmente per un prelievo per saggiarne il titolo. per me l'hai pagata un po troppo.1 punto
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Belllla Simone, ce l'ho anche io nella collezione dei falsi d'epoca. Ottimo acquisto1 punto
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Se si sta parlando dell' ultima asta non è difficile capire di quale banconota si tratta, ne sono presenti solo due con la base a 300 euro.1 punto
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Molto ma molto bella! ...I colpi passano in secondo piano. Ottimo pezzo da mettere in collezione. Saluti, Rocco.1 punto
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Bronzo della Cirenaica con la scritta KOINON CGB.fr,Monnaires 31, lot 102, 21. June 2007 CYRENAدQUE - CYRENE(IIIe siècle avant J.-C.) Unité de bronze, (MB, ئ 24) N° v31_0102 Date : c. 250 AC. Nom de l'atelier : Cyrène Métal : cuivre Diamètre : 24mm Axe des coins : 12h. Poids : 11,66g. Degré de rareté : R2 Etat de conservation : TTB/TB Prix de départ : 150 € Estimation : 250 € Prix réalisé : 165 € Nombres d'offres : 3 Offre maximum : 171 € Commentaires sur l'état de conservation : Exemplaire sur un flan large des deux côtés. Très beau portrait de Zeus-Ammon au droit. Usure importante, mais identifiable au revers. Patine marron foncé. N° dans les ouvrages de référence : BMC.9 pl. 27/17 - GC.- (250£) - Cop.1280 Description avers : Tête cornue de Zeus-Ammon à droite. Description revers : Plant de silphium vu de face. Légende revers : K-O/I-N/O-N Commentaires : Après la mort de Magas en 261 avant J.-C. la fille de ce dernier fut destinée à épouser le fils de Ptolémée II Philadelphe (285-246 avant J.-C.). Ce mariage faillit échouer et la jeune femme épouser le fils de Démétrius Poliorcète, nommé lui aussi Démétrius qui trouva rapidement la mort. Finalement Ptolémée III Evergète récupéra la Cyénaïque. C’est lui qui autorisa les Cyrénéens à s’organiser en Koinon (association sous le commandement d’Edémos et Demophanès de Megalopolis. C’est à cette époque que fut frappé ce monnayage comprenant de rares didrachmes et des bronzes. Au revers, nous retrouvons le silphium, plante aux vertus curatives qui fit la richesse de Cyrène et disparut mystérieusement sans laisser de trace. Historique : Cyrène, ville portuaire située en Tripolitaine fut fondée par des colons doriens venant de l'île de Théra vers 630 avant J.-C. Ils avaient à leur tête Battus, ancêtre mythique des Battides qui régnèrent deux siècles sur Cyrène. La ville était réputée pour la culture et la récolte du silphium, l'une des plantes médicinales les plus recherchées de l'Antiquité, aujourd'hui disparue. La cité, indépendante, était dans l'orbite égyptienne. Lorsque Alexandre s'empara de l'Egypte en 332/331 avant J.-C., il signa un traité de paix avec Cyrène lui garantissant une autonomie relative. Après la mort du conquérant, la région de Cyrène tomba sous la domination lagide. En 322 avant J.-C., les Cyrénéens firent appel à Ptolémée pour les débarrasser du tyran Tibron. Le satrape envoya son général Ophellas qui conquit le pays, mit le tyran à mort et s'installa comme stratège à Cyrène. Ophellas fut à son tour renversé en 313 avant J.-C. Ptolémée récupéra Cyrène en 308 avant J.-C. et y installa son gendre Magas (308-277 AC.) Magas entra en révolte contre Ptolémée II, son demi frère entre 277 et 261 avant J.-C. Après la mort de Ptolémée Apion en 96 avant J.-C, la Cyrénaïque devint une province romaine en 74 avant J.-C.1 punto
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Giusto perchè ho rifatto le foto......ma l'avevate gia' vista in questa discussione. .....e poi se @galaad rivede la mia....non si compra la 1817 che gli hanno proposto.1 punto
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Buonasera a tutti, ho rivisto il 10 Tornesi 1859 Roma di @MezzaPiastraPupillare....e questo è il mio personale giudizio in merito: La moneta periziata SPL è stata giudicata correttamente. C'è una cosa che ho imparato in questi quattro mesi di permanenza nel Forum....una foto fatta bene ad una moneta fuori bustina, permette di giudicarla correttamente, contrariamente....(come nel caso del 10 Tornesi periziato) falsa in negativo il suo giudizio. Considero la moneta del nostro Amico, veramente eccezionale per conservazione. Salutoni a tutti.1 punto
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Buonasera come detto oggi pomeriggio vi posto il mio 5 quattrini, moneta difficile da trovare in qualsiasi conservazione, da amante del rame dico che ha un dritto che mi piace un sacco... Veramente un bel pezzo quello di felsinea e super quello del catalogo lamoneta... Ecco il mio, nella foto ci sono due tonalità del rame diverse, scattate con luce diversa, e quella del dritto per far vedere lustro e patina della moneta.. Luca1 punto
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Bisogna stare attenti a varcare le frontiere..... Da agosto scorso rientro pure io nella categoria sottoposta a tutela, avendo più di 50 anni ed essendo opera di autore non più vivente (purtroppo). Sulla eccezionale rarità ritengo non vi siano dubbi essendo stato prodotto in copia singola. Scherzi a parte la legge va rivista, è obsoleta ed assurda anche per le pene previste (si rischia meno con il possesso di armi)1 punto
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@francesco77 @Rex Neap Buona questa! In effetti... l'Asta Ranieri 11 presenta alcune medaglie strettamente connesse a questa discussione (che mi fa piacere vedere di nuovo riemergere). A questo proposito vorrei aggiungere qualche dettaglio... Per il lotto 38 (e 39) rimando a quanto ho scritto nella discussione sulle medaglie nelle aste (LINK) ricordando che, anche se con data 1811, la medaglia in bronzo fu distribuita in 12 esemplari e solo in occasione dell'Esposizione del 1810. *** Venendo al lotto 56, abbiamo qui una Medaglia d'Argento di III classe assegnata in occasione dell'Esposizione di Belle Arti del 1841 a Teodoro Avellino. Sempre per quello che ho scritto nell'altra discussione, la classificherei (in aggiunta agli altri) col codice MDR 26a Ecco qui dagli «Annali Civili del Regno delle Due Sicilie», 1841, vol. 25, fasc. 50, pag. 152, un particolare dell'elenco dei premiati appunto con medaglia d'argento di 3a classe dove figura il "nostro": Se poi siete curiosi di sapere che cosa espose per meritarsi il premio... vi accontento subito. La fonte, in questo caso, è il Catalogo delle opere di belle arti esposte nel Palagio del Real Museo Borbonico il dì 30 maggio 1841, Napoli, Stamperia Reale, 1841, pagina 10: Curiosità aggiunta alla curiosità: secondo quanto riportato sul «Giornale del Regno delle Due Sicilie» (n. 87 del 26.1.1842 pag. 19) il bravo Teodoro, così come gli altri premiati, poté ricevere la sua medaglia in occasione della distribuzione dei premi che avvenne esattamente il 30 gennaio 1842. *** Assai interessante, anzi direi moooolto, anche il lotto 63, dove abbiamo una Medaglia d'argento di I classe conferita a Beniamino D'Elia in occasione della Mostra del 1851 e che classificherei come MDR 27b Intanto ricordiamo il "giallo" della data... Come vedete dal rovescio c'è scritto "XXX maggio", ma questo si spiega col fatto che è stato usato in altre occasioni. Per la stessa Mostra, sugli esemplari in Bronzo (almeno per quanto emerso fino ad oggi), c'è scritto IV ottobre e non ci sono i rami intrecciati (vedi MDR 28). Inoltre, il Catalogo della Mostra dice chiaramente che la rassegna si tenne il (o a partire dal) 1 ottobre... Ad ogni modo... fino ad ora non mi è stato possibile reperire l'elenco dei premiati perché ci troviamo nel periodo di "buco" degli Annali Civili quindi, se mai lo si troverà, bisognerà cercare altrove... Però ho il Catalogo della Mostra. Ecco quindi che cosa fece meritare al bravo D'Elia la medaglia. Fonte: Catalogo delle opere di belle arti poste in mostra nel Real Museo Borbonico il dì 1 ottobre 1851, Napoli, dalla Stamperia Reale, 1851, pagine 18 e 29 A questo punto aggiungo un'ultima considerazione: Beniamino D'Elia fu premiato, sempre con Medaglia di I Classe, anche nel 1855. E quella medaglia pure è stata ritrovata... è infatti proprio quella pubblicata da Pietro e da Francesco al n. 30 del loro saggio sul Bollettino del Circolo Numismatico partenopeo del 2015 (vedi MDR 30 a p. 275) e che era presente sul catalogo NAC 47 del 2008 al lotto 545. Certo... due medaglie di anni diversi conseguite dallo stesso artista non è una cosa comune... Da notare ancora il peso: quella del 51 (Ranieri 11 lotto 63) pesa 70,96 grammi; quella del 55 (NAC 47) era scesa a 56,86. Un'altra I classe del 55 presente nella Varesi Utriusque Siciliae del 2007 (conferita a Uriele Vitolo) era data a 50,2 grammi.1 punto
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Anche quest'anno spero proprio di essere presente il sabato anche per il pranzo, ovvio. Ho tanta voglia di discutere di veneziane, di Aquileia e di antiche in generale. Un cordiale saluto anticipato a tutti !1 punto
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Eccolo...non è in super conservazione...ma non è male per il tipo di moneta. Bolognino o 2 soldi in mistura al 62% (e infatti raramente si vede con le tonalità argentine) ø21 mm peso 2,7 grammi C/ liscio D/ pantera e stemma coronato con ramo di lauro (con 6 fogliette come ricordavi tu @taglialuca) sotto 1790 in cartello ornato R/ BOLOGNINO DI LVCCA al centro San Pietro con le chiavi moneta considerata Comune coniata nel 1835 in 39476 pezzi Tipico il conio decentrato.1 punto
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Già nell'incipit si dichiarava che era solo un "mugugno" (Genovese) in libertà1 punto
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Buonasera a tutti, teniamo viva questo splendido post, oggi inserisco la foto del 2 soldi che ho nella mia raccolta... Foto come al solito non all'altezza però volevo mostrarvi comunque questa tondello che a mio avviso come conio è spettacolare... Monete assolutamente sottovalutate e probabilmente di nicchia a livello collezionistico a differenza di altre zecche più note collezionate e ricercate.. Buona serata Luca1 punto
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@AmbroginoRomagnolo055 Non per essere rompiscatole, ma ormai è da un po' che frequenti il forum e dovresti essere in grado di sapere in quale sezione postare le discussioni. Detto questo, prima le foto e poi i commenti. Anche perché chiedere il valorr di una moneta che non sai cosa sia (né ce la descrivi) fa un po' ridere.1 punto
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Ecco un chiaro esempio di patinatura multicolore, generato dal tempo. ;-)1 punto
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Dirò la mia, la bolla speculativa che ha gonfiato il regno e la repubblica ha già preso di mira le preunitarie, in particolare napoli, personalmente non esulterei visto i precedenti che poi hanno abbattuto il mercato delle due tipologie citate (regno e repubblica) ?1 punto
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Alla prossima Künker Auction 288, lotto 250 GRIECHISCHE MÜNZEN CYRENAICA KYRENE AR-Didrachme, 308/277 v. Chr.; 7,65 g. Karneioskopf l.//Silphium, l. Stern, r. Monogramm. BMC 242; SNG Cop. 1246. Sehr schön-vorzüglich Exemplar der Auktion Vinchon, Paris 22. Mai 1995, Nr. 170 und der Auktion Giessener Münzhandlung 62, München 1993, Nr. 354. Der Silphiumhandel machte Kyrene reich - in Rom wurde Silphium mit Silber aufgewogen. Die Pflanze galt lange als ausgestorben, sie soll jedoch in Libyen wiederentdeckt worden sein. Siphium wurde sowohl als Gewürz als auch als Heilmittel verwendet. Über die Verwendung als Gewürz berichtet uns der Meisterkoch Apicius in seinem Werk "De re coquinaria". Das gegenüber dem kyrenäischen minderwertigere parthische Silphium (Ferula asafoetida) wird heute noch in der indischen Küche eingesetzt (unter der Bezeichnung "Hing", besonders bei Gerichten mit Hülsenfrüchten) - es hat einen intensiven, knoblauchartigen Geschmack. Der hohe Preis des Silphiums erklärt sich aber wohl hauptsächlich durch seine Verwendung als Verhütungsmittel (siehe Riddle, Coins and Contraceptives: The Plant that made Kyrene Famous, in: The Celator Vol. 17, 12 (2003), S. 34 f.). Eine pikante Anspielung darauf findet sich bei Catull (Carmina 7): "Sagen soll ich, wie viele deiner Küsse, / Liebste Lesbia, mir genug sind und zuviel sind? - / So viel Körner Sandes die Libysche Wüste / In dem Silphiumtragenden Cyrene / Zwischen Ammons Orakel und des alten / Battus hochgeheiligtem Grabmal aufweist, (...)"1 punto
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