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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/03/17 in tutte le aree
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Grande distribuzione ieri sera al Centro Culturale Numismatico Milanese, il Gazzettino è arrivato perfino al prof. Ermanno Arslan!7 punti
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Tallaro di stile grossolano col busto grande e la data in basso. D.Busto coronato con corazza. Il Granduca regge con entrambe le mani uno scettro un piccolo giglio sulle punte della corona. R. Scudo Mediceo semi ovale coronato su Croce di Santo Stefano. Piccoli gigli sulle punte della corona. (Spesso questi talleri sono mal centrati e al rovescio sulla palla più alta non sono visibili i 3 gigli) Il di Giulio la mette R. Saluti Fofo6 punti
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Che bello, che bello vedere il giovane, l'appassionato, il collezionista, lo studioso ma anche l'Accademico ritirarlo, parlare e spiegarlo al Prof. Arslan, alla Prof.sa Travaini, ricevere apprezzamenti ma anche consigli, pareri, incitamenti, il poter dialogare amabilmente con loro con qualcosa in mano di tangibile che può essere il primo seme divulgativo , seme che però sta crescendo col secondo numero e col primo che tra poco arriverà a Verona e poi sarà in digitale, bello che a vari livelli della nostra numismatica ci sia vicinanza e in particolare dialogo, lo facciamo con piacere, con passione, anche divertendoci, ci crediamo senza avere, lo ripeto, nulla in cambio perché ci piace vedere che due giovani in pochi giorni si siano avvicinati alla numismatica tramite il Cordusio e poi si siano iscritti al Circolo. Qualcuno lo deve poi fare anche questo, muovere il circolo virtuoso, la ruota della vita e della numismatica, lo faremo sicuramente noi e spero con chi vorrà e crederà in tutto questo...6 punti
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Conferenza del massimo interesse! Il Gazzettino di Quelli del Cordusio è finito pure nelle mani del prof. Arslan, che si è complimentato sinceramente per l'iniziativa con il solito garbo che lo contraddistingue. Antonio5 punti
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Ieri in seconda serata mentre guardavo la TV, come al solito non riuscivo a trovare nulla di interessante, nessun programma che potesse soddisfare la mia curiosità o attenzione, stavo per spegre e prendere un libro da leggere, quando mi sono imbattutto durante lo zapping finale in un programma di cultura sul canale 23, metto le info e scopro un programma dal titolo "MONEY ART", dove viene descritto il connubio tra atre e moneta. La puntata di ieri era dedicata alla creazione della banconota e della finanza moderna, da parte del suo fondatore lo Scozzese John Low. Un bel programma che partendo dalla moneta si sviluppa nei vari campi dell'arte sia classica, come la pittura, che moderna, come le creazioni di un artista inglese che con le banconote da vita alle sue opere d'arte. Finalmente un bel programma di cultura legato alla numismatica.4 punti
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DE GREGE EPICURI Visto l'interesse per i Longobardi, ulteriormente rafforzato dalla serata di ieri, non sarebbe male se il CCNM assieme a "Quelli del Cordusio" organizzasse, nel prossimo autunno, una visita collettiva alla mostra pavese sui Longobardi. Dato che a settembre abbiamo già una conferenza (sulla Collezione Carlo Trivulzio, tenuta da H.Rambach) sarebbe forse preferibile ad ottobre. Si potrebbe coinvolgere ALA (archeologi) ed il Circolo Numismatico di Monza, oltre naturalmente a qualche pavese.4 punti
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Grazie ad un amico che mi ha procurato la seconda (Massaro Benedetto Civran per la 2° volta, come si intuisce dalla sua sigla), vi posso mostrare il mio trittico composto da Leone da 80 soldi, Mezzo leone da 40 e Quarto da 20 coniati sotto il doge Alvise II Mocenigo agli inizi del '700 per la circolazione in Dalmazia ed Albania. Conservazioni certamente mediocri, certo, ma chi le vede mai in Spl o superiori? E se sì, ci sarebbe da svenarsi. I 40 soldi e i 20 hanno pure due bei fori otturati, cosa molto comune per questi nominali. Ora mi manca solo il 10 soldi, spero di vivere (e collezionare!) abbastanza per trovarlo. Tra le ultime testimonianze dei possedimenti veneziani in Levante, se escludiamo i Talleri di fine Repubblica.3 punti
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E' una piastra in virtù del valore di 10,5 giuli, la riforma del 1735 aveva ridotto il peso del giulio a 2,7 grammi e la piastra ne aveva "sofferto" di conseguenza con un calo di peso più sensibile... Non deve essere un caso che con Benedetto XIV si avrà finalmente la coniazione dello scudo romano, fino ad allora solo "moneta di conto". Ciao, RCAMIL.3 punti
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Buongiorno a tutti, approfitto di questa giornata libera dal lavoro e carica di nubi minacciose per aggiungere ancora qualcosa. Riallacciandomi a quanto detto e fatto vedere da Daniele e Gionata relativamente alla prima piastra, volevo solo ricordare che si tratta dal più grosso nominale d'argento della serie papale, e venne coniata per la prima volta nel 1588 sotto Sisto V con il valore di 10 giuli. Con Urbano VIII tuttavia il suo valore salì a giuli 10 e mezzo, valore che mantenne fino all'ultima piastra coniata, che venne emessa durante la Sede Vacante del 1740. E' interessante rilevare che il termine piastra non è sinonimo di Scudo e non va pertanto con esso confuso. Il termine Scudo Romano era applicato ad una moneta di conto del valore di 10 giuli, mentre, come abbiamo detto la piastra ne valeva 10 e mezzo. Sede vacante (1740) Piastra 1740 – Pag. 114; Mont. 152 AG (g 29,42) Si tratta dell'ultima piastra pontificia coniata. E' da segnalare il peso riformato sceso dai 32 grammi circa della precedente piastra a questo di 29,42.3 punti
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Ha dei fondi fs, forse tra i primi coni di quell anno, non colleziono la Toscana dell 800.. ma mi sembrava in bella conservazione e di bell impatto in mano. Moneta comune. Saluti Fofo2 punti
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Grazie per la risposta. Purtroppo, causa scarsità di fotografie nitide, ed impossibilità di muovermi per visionare le monete in mano, non ho fatto molti progressi negli studi che avevo iniziato su questa tipologia di piastra con ritratto grande. Anche se ho delle supposizioni, il tutto cade miseramente davanti a troppe variabili che, apparentemente, non sembrerebbero avere neppure un collegamento tra di loro; Mi riferisco in particolar modo ai dettagli del ritratto, le ribattiture nelle date ed i simboli incusi nel taglio. Se vuoi sentiti libero di contattarmi in privato quando lo desideri. Nel frattempo, ti posto una scansione di un esemplare che ho in collezione. R prima della data, 8 su 7 nella data, seguito dal punto e giglio nel taglio.2 punti
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Ora mi aspetto di rivedere quella del 1667 con ROMA senza armetta interposta...2 punti
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Partecipo anch'io pur non essendo un collezionista di monete genovesi ma il fascino e l'attrazione di questa monetona in mano è irresistibile. Un 2 scudi , Dogi Biennali, III fase ( 1637 - 1797 ), anno 1640 , sigle IBSvs, Rif. : MIR 290/2, CNI 9/10 Ag, gr. 75,79, R/2 Prov. Asta Varesi 65a, 30 ottobre 2014 Varesi la considerava BB2 punti
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La moneta che vi presento ora è un po' diversa rispetto a quelle fin qui elencate. Ho voluto comunque inserirla in questa nostra speciale classifica proprio perché probabilmente questo pezzo e la particolarità che lo contraddistingue sono misconosciute ai più. Si tratta in primo luogo di una moneta della più esimia rarità, una vera e propria chimera numismatica e nemesi per i collezionisti di testoni papali, di Sedi Vacanti e della zecca di Macerata. Sede Vacante 1590 (I e II). Macerata. Testone D/: Stemma a targa SEDE * VACA - NTE * DEL 1590 R/: Gesù a sx e la Maddalena inginocchiata NOLI . ME . TA - NGERE Es. MACERA // TA Avete capito qual'è la caratteristica notevole che la contraddistingue e che la rende unica? Si tratta della prima moneta papale in cui viene usato l'italiano e non il latino per la legenda (al dritto). La foto è quella del Muntoni proprio perché non mi risulta che sia mai apparsa in nessuna vendita pubblica...2 punti
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Ciao. Mi pare che, almeno nel caso di questa moneta (ma non è certamente l'unico caso...), le cosiddette "prove" abbiamo avuto finalità esclusivamente speculativa o, se vuoi, di "ostentazione/regalìa". Se infatti le "prove" di una moneta servono a testare i coni che serviranno per la coniazione delle monete "di serie" e dunque per verificare il risultato e la rispondenza della futura coniazione, mi spieghi che senso abbia effettuare queste prove non con i tondelli in Italma, che sono poi quelli effettivamente impiegati nella produzione, ma con tondelli in argento che non hanno alcuna attinenza con la coniazione di serie? Beh, i "piacevoli riflessi" non mi sembrano una ragione tecnica sufficiente, anche perchè, se l'obbiettivo non è quello di provare i coni e verificare la produzione futura di serie testandola su tondelli di serie (ma allora perchè dovremo parlare di "prove"..?), ma solo quella di ottenere dei prodotti piacevoli esteticamente, allora tanto valeva fare delle "prove" anche con l'oro o con il platino...che, se la mettiamo sul piano dei "riflessi", riflettono anche più dell'argento. E comunque, dal momento che l'argento non era previsto per la coniazione di serie, che c'entra una battitura definita "di prova" solo sull'argento? Non risulta, infatti, esistere neppure una prova di questa moneta battuta sul suo metallo ufficiale! In conclusione, la sensazione (ma è più di una sensazione) è che si sia voluto creare una coniazione da regalare ai per i soliti noti e che, non potendo essere quella di serie (troppo "banale" regalare una moneta in Italma) ma non potendo neppure essere quella di una moneta ufficiale in argento (perchè non poteva essere emessa ufficialmente una moneta da 2 lire a corso legale con questo metallo), ci si è inventati questa fantasiosa battitura di prove in argento .986, che numismaticamente ha ben poca (o nessuna) attinenza con una reale ed effettiva battitura di prova del 2 lire. In buona sostanza, mi paiono dei veri e propri gadget numismatici destinati, in origine, a regalie varie. E Vi chiedo: se oggi qualcuno Vi proponesse una "prova" in argento della moneta da un euro....quale sarebbe la Vostra "reazione numismatica" ad un siffatto prodotto? SaresTe veramente persuasi che si possa trattare davvero di una "prova" (nel senso tecnico-numismatico del termine) o non propendereste piuttosto per uno dei soliti gadget? Saluti. M.2 punti
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Presente! Aggiungetemi pure alla lista del pranzo, per favore. Grazie mille A presto Alessio2 punti
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..... nella foto l'amico Mario distribuisce IL GAZZETTINO DEL CORDUSIO2 punti
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Eccola ! Coniata a Roma, non ad Ancona purtroppo...2 punti
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Dal 2004 vengono emesse e mandate in circolazione monete commemorative da 2€ . I 50 cent che hai trovato non sono commemorativi, fanno parte della serie ordinaria di San Marino. Ecco i miei 2€, ho smesso di collezionarli nel 2012.2 punti
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Burundi Nel 1884 i tedeschi invasero sia il Burundi che il Ruanda, entrambi annessi come protettorato all'Africa Orientale Tedesca. Con la sconfitta dell'Impero tedesco nella prima guerra mondiale, i belgi invasero i territori che vennero chiamati Ruanda-Urundi. Il paese ottenne l'indipendenza nel 1962 come monarchia costituzionale, nel 1966 diventa una repubblica. 20 Franchi del 19731 punto
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Si, esatto, appartiene alla tipologia con rilievo basso, ed il ritratto è quello più grande di tutti. Le varianti tra capelli e testa sono incalcolabili, ne ho censite ormai tantissime, e sono tutte diverse per ciascuna tipologia di conio. In pratica, da impazzire...1 punto
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Mi sembra già vista, dovrei vedere (e mettere ordine) nel mio archivio. Le varianti della capigliatura sono il tema principale del mio studio...1 punto
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Ciao Rocco, anni fa iniziai uno studio su questa tipologia, mirata alle varianti del ritratto, delle date, e del taglio, ed in collezione, appunto per la ricerca, ne annovero diverse varianti. Avresti modo di postare una fotografia?1 punto
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Posto le immagini dell'unica mezza piastra che mi pare sia stata coniata per la sede vacante. Paradossalmente le piastre delle sedi vacanti sono generalmente più comuni rispetto ai testoni o ai tagli più piccoli.1 punto
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Complimenti, bel pezzo, ben centrato e benchè consumato con rilievi ancora ben apprezzabili, peccato solo per quella piccola mancanza proprio sul cherubino, inoltre il 1640 è uno dei primi anni di emissione di questo modulo e considerato nel periodo "un po' più raro". Queste monete, sarà forse la dimensione "importante", sarà l'iconografia suggestiva, in ogni caso suscitano sempre forti emozioni a chi ha la fortuna di averle in mano1 punto
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@euro collezionista, @Kikko72, @Savste86, @aldo marchesi, @Ciccio 86 confermo quanto indicato nei rispettivi post. a breve chiudo la razzia. grazie ok aggiungo, grazie1 punto
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Complimenti!!! Gran bella moneta. Soprattutto il retro è spettacolare. Anche se sono comuni sono sempre un bel vedere.1 punto
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Titolo Evento: Impero romano d’oriente: le monete ci raccontano la storia di Teodosio II e di Aelia Eudocia Categoria: Eventi culturali Data Evento: 04/05/2017 17:00 a04/05/2017 19:00 il Circolo Numismatico Patavino annuncia la seconda conferenza del 2017 sul tema del mondo Bizantino che si terrà il prossimo 4 Maggio 2017 ore 17.00 dal titolo “Impero romano d’oriente: le monete ci raccontano la storia di Teodosio II e di Aelia Eudocia “. Grazie alla collaborazione con il settore Cultura e Musei del Comune di Padova, saremo nuovamente ospiti del Museo Bottacin, nella splendida sala del medagliere presso palazzo Zuckermann corso Garibaldi 33 – Padova. L’invito e’ aperto e con accesso gratuito, con preghiera di voler comunicare il nominativo dei partecipanti a questa segreteria per consentire agevolmente l’accesso alle sale museali. Alla fine della iniziativa verrà organizzato ed offerto un aperitivo ai partecipanti per favorire un momento di incontro informale e di conoscenza. Circolo Numismatico Patavino www.padovanumismatica.it INVITO CARTOLINA Impero romano d’oriente le monete ci raccontano la storia di Teodosio II e di Aelia Eudocia 4 maggio 2017-solo fronte.pdf Link al calendario: Impero romano d’oriente: le monete ci raccontano la storia di Teodosio II e di Aelia Eudocia1 punto
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Beh, che il tempo "storicizzi" qualunque cosa è un fatto sicuro. Però, penso sia anche doveroso interrogarsi sulla reale natura di certi prodotti numismatici, pur ufficialmente proveniente da una zecca di Stato. Altrimenti c'è il rischio di equiparare fra di loro, solo perchè "storicizzati" e solo perchè provenienti da una zecca, monete, prove, progetti, gadget, errori "involontari" e chi più ne ha ne metta. Se partiamo dal presupposto che la coniazione monetaria effettuata da una zecca (statale) per uno Stato, pur con le sue prove e progetti, debba rispondere a criteri di rigore sia formale che sostanziale, viene difficile comprendere come si possano conciliare con i criteri anzidetti talune produzioni "in libertà" per nulla spiegabili numismaticamente, comunque denominate e persino, all'origine, stravagantemente commercializzate o regalate, che nulla o poco hanno a che vedere con la specifica attività monetaria commissionata dallo Stato alla zecca. Indubbiamente c'è poi differenza tra una coniazione di "prove" in argento, eseguite a fronte di una moneta che viene prodotta in Italma, che può destare al più stupore ed altre "simpatiche" produzioni di zecca. Provo a spiegarmi meglio: fra un secolo è probabile che la recente coniazione, effettuata certamente in zecca, di monete da un centesimo di euro su tondello della moneta da 2 centesimi, potranno risultare agli occhi dei futuri collezioni delle esclusive rarità numismatiche, se la visione del collezionista sarà quella di non considerare come sia stato possibile coniare simili "monete" e di limitarsi al dato di fatto che esse sono ormai "storicizzate" e provengono dalla zecca. Al contrario, se il collezionista si soffermasse anche solo un momento a riflettere che per coniare tali "errori", che qualcuno vorrebbe anche ritenere involontari, è stato necessario che: 1. L'operatore prelevasse dal magazzino del materiale creatore della zecca i coni della moneta da 1 centesimo e li montasse sulla pressa; 2. sempre l'operatore ritirasse la ghiera, ma non quella per la moneta da 1 cent., bensì quell'altra per la moneta da 2 cent. e, "distrattamente", la montasse sulla pressa; 3. che sempre l'operatore dovesse prelevare i tondelli ma non quelli per la moneta da 1 cent. ma, sempre "distrattamente", quegli altri per la moneta da 2 cent., e ciò, evidentemente,per alimentare la pressa; 4. che dopo tutta questa questa serie imbarazzante di "errori involontari", nessuno abbia neppure verificato, all'avvio della coniazione, che la moneta che si voleva produrre fosse regolare. Ebbene, questa "roba" qui, pur "storicizzandosi" col tempo, mi viene difficile pensare che potrà mai essere considerata una "genuina produzione monetale difettata", poichè, a mio modestissimo avviso, è fin troppo evidente che si tratta di una produzione deliberatamente realizzata per ingolosire il mercato collezionistico. Certo. Sempre che al collezionista interessi riflettere sull'argomento e sulla "genesi" di certi "errori", perchè se invece quello che interessa è solo il mero "dato storicizzato", allora siamo d'accordo che qualunque gadget provenga da una qualunque zecca ufficiale sarà comunque numismaticamente ben accolto. M.1 punto
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Dunque vogliamo considerare la SV del 1740 come piastra o scudo ? A me sinceramente risulta un po' difficile con quel peso considerarla come piastra, no ? Saluti.1 punto
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Ciao! Bravo ... e vorrei vedere; la tua è "Terra di S. Marco" e al richiamo della Terra non si sfugge. saluti luciano1 punto
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L’ Arco di Tito è un arco di trionfo eretto nel punto piu’ alto della Via Sacra , sulle pendici del Colle Palatino , dedicato da parte del Senato e del Popolo Romano all' Imperatore Tito nominato come "Divus" , dunque l’ Arco e’ posteriore alla sua morte avvenuta nell' anno 81 . Nel fronte l’ iscrizione della dedica recita : SENATUS POPULUSQUE ROMANUS DIVO TITO DIVI VESPASIANI F(ilio) VESPASIANO AUGUSTO L' Arco venne eretto a memoria della conclusione della guerra giudaica combattuta , sotto Vespasiano , da Tito in Galilea ; infine Gerusalemme fu saccheggiata e il Tempio distrutto . Del bottino del Tempio , come si vede nella sfilata trionfale all’ interno dell’ Arco , Tito porto’ a Roma , tra altre cose , il candelabro in oro a sette braccia , le trombe d' argento forse quelle famose usate a Gerico dagli Ebrei per abbattere le mura e sembra di vedere anche l’ Arca dell’ Alleanza , quella specie di quadrato un po’ allungato che viene portato a spalla tramite aste , come la vera Arca . Ma , se fosse veramente l’ Arca , sarebbe pero’ mancante del propiziatorio o coperchio con sopra i due cherubini , forse perche’ essendo l’ unica parte dell’ Arca in oro puro , senza legno all' interno , forse fu tolto dagli Ebrei insieme alle Tavole dei Comandamenti prima della caduta di Gerusalemme ? oltre alla presunta Arca , sono diversi gli oggetti che si vedono nel corteo trionfale di Tito all’ interno dell’ Arco . Tutte queste spoglie trafugate da Tito in Giudea vennero depositate a Roma nel Tempio della Pace costruito da Vespasiano nel 75 , insieme con una collezione di capolavori ed opere d’ arte , tanto che questo Tempio fu ritenuto il piu’ splendido e ricco di opere di tutta Roma antica almeno fino a Commodo ; infatti molte di queste opere vennero distrutte nel corso dell’ incendio avvenuto sotto il figlio di Marco Aurelio nell’ anno 191 e non sarebbe assurdo pensare che l’ Arca avendo il corpo tutto in legno andasse persa in questa occasione , mentre le altre spoglie ebraiche in oro ed argento , caddero invece nelle mani di Genserico quando nell’ anno 455 saccheggio’ tremendamente Roma per circa due settimane , dopo di che questo enorme bottino in parte fini’ sotto il mare a causa di una tempesta , mentre la maggior parte giunse intatto a Cartagine ; forse alcune delle spoglie ebraiche furono in seguito recuperate da Belisario durante la guerra vandalica in Africa ed inviate a Giustiniano a Costantinopoli . Certamente questa ipotesi che l’ Arca si trovasse a Roma nel Tempio della Pace dove venne distrutta dal grande incendio del 191 urta contro altre ipotesi circa la presenza dell’ Arca che la suppongono per l’ ultima volta presente in altre localita’ dell’ Europa e dell’ Africa , addirittura l’ Arca sembra sparire per sempre nel VI secolo avanti Cristo quando Gerusalemme fu conquistata dai Babilonesi . Tornando all’ aspetto dell’ Arca dell’ Alleanza , la cui storia biblica e’ inutile ripercorrere perche’ ben nota , questa sembra essere visibile nel pannello all’ interno dell’ Arco , anche se spoglia del coperchio o propiziatorio , coperchio che in origine sembra essere stato in oro puro senza l’ anima in legno come il resto dell’ Arca , queste infatti sono le direttive per la costruzione dell’ Arca date direttamente da Dio a Mose’ , secondo : Antico Testamento , Esodo , 25 “Faranno dunque un'arca di legno d'acacia; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo, la sua larghezza di un cubito e mezzo e la sua altezza di un cubito e mezzo. La rivestirai d'oro puro; la rivestirai così, sia dentro che fuori; le farai al di sopra una ghirlanda d'oro, che giri intorno. Fonderai per essa quattro anelli d'oro, che metterai ai suoi quattro piedi: due anelli da un lato e due anelli dall'altro lato. Farai anche delle stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro. Farai passare le stanghe negli anelli ai lati dell'arca, perché servono a portarla. Le stanghe rimarranno negli anelli dell'arca e non ne saranno sfilate. Poi metterai nell'arca la testimonianza che ti darò. Farai anche un propiziatorio d'oro puro; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo e la sua larghezza di un cubito e mezzo. Farai due cherubini d'oro; li farai lavorati al martello, alle due estremità del propiziatorio. Fa' un cherubino per una delle estremità e un cherubino per l'altra; farete in modo che questi cherubini escano dal propiziatorio alle due estremità. I cherubini avranno le ali spiegate in alto, in modo da coprire il propiziatorio con le loro ali; avranno la faccia rivolta l'uno verso l'altro; le facce dei cherubini saranno rivolte verso il propiziatorio. Metterai il propiziatorio in alto, sopra l'arca; e nell'arca metterai la testimonianza che ti darò. Lì io mi incontrerò con te; dal propiziatorio, fra i due cherubini che sono sull'arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i figli d'Israele. Certamente la storia dell’ Arca ha affascinato ed affascina tutt’ ora per il suo misterioso percorso storico ed archeologico , ma anche come oggetto fantasioso .1 punto
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Quando vidi l'arco di Tito per la prima volta, fui colpito da una numerosa famiglia di ebrei che pregava con lunghe litanie incomprensibili sotto il famoso pannello. Fu decisamente emozionante.1 punto
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Buongiorno a tutti, volevo condividere con voi queste due monete di Balbino e Pupieno. Vi chiedo vostro parere in merito all'identificazione e allo stato di conservazione. Il vostro contributo lo reputo importante per la bibliografia della collezione. Impero Romano, BALBINO, 238 d.C., ANTONINIANO\, Emissione: 238 d.C., D/ IMP CAES D CAEL BALBINVS AVG, busto radiato con corazza e paludamento a d., R/ FIDES MVTVA AVGG, due mani che si stringono, Zecca di Roma, Rif. bibl. R.I.C., 11; Cohen, 6/Fr. 10; Metallo: AR, gr. 4,58, (MR125421), Diam.: mm. 23,27 Pupieno AR Antoninianus. Roma, AD 238. IMP CAES PVPIEN MAXIMVS AVG, radiale, drappeggio e corazza con busto rivolto a destra / AMOR MVTVVS AVGG, le mani giunte. 9b RIC; C. 2; BMC 83. 4.99g, 22mm, 12h1 punto
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Buongiorno 3dmax, complimenti per la moneta condivisa. Non è una moneta di borsa anche se, come tutte le monete auree comuni in conservazione medio bassa, viene, nella maggioranza dei casi, scambiata intorno al prezzo del fino. Considerando che oggi un cambiavalute ti cederebbe un marengo borsistico attorno ai 230 euro, direi che la tua sia stata un'ottima presa. Hai preso un "pezzo di storia" al costo di un pezzo di metallo. Le tue perplessità circa il bordo evanescente non hanno ragione d'essere in quanto la moneta risulta di seconda classe. Il catalogo Gigante recita: 2a classe (superficie: bordo deturpato). L'esemplare in tuo possesso dovrebbe avere la scritta sul contorno: "DIO PROTEGGE L'ITALIA" in rilievo ed è censita nel catalogo citato al N. 72bis. Si tratta della variante "apostrofo D'ITALIA curvo" del "primo tipo", considerata anch'essa comune. Non è una moneta facile da graduare, men che meno in foto. Per capire quanto i dettagli siano usurati e quanto deboli di conio ci vorrebbe una buona lente. Guardando la foto vedo comunque particolari (tempia al dritto, corona al rovescio) in cui il colore del metallo mi fa pensare a marcata usura da circolazione. A mio parere non arriva al BB ma resta comunque un pezzo piacevole. Aggiungo per confronto l'immagine de: Numismatica Varesi - Aurora Auction 4, Lot 302 Milano - Napoleone I - 40 Lire 1808 I tipo - oro - buon BB Ancora complimenti e buona giornata. E.1 punto
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secondo me e difficile che sia piombo comunque devi iniziare pulirla un po se ci vuoi capire qualcosa, se già ai avuto altre monete che ai pulito sai come ti devi comportare, prova a spazzolarla con sapone neutro lasciala a bagno per un po- ma se e piombo attento che si riga facilmente.1 punto
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Non si può affermare senza foto. Una risposta simile, anche se suffragata dalle statistiche, senza aver visto la moneta per me è inappropriata, ma non perché non sia probabile, ma perché suona come presuntuosa. Sono certo peraltro che il buon Marfir non intendeva esserlo. ??1 punto
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Non esistono solo usura da circolazione o difetti di conio, soprattutto quando parliamo di monete con una certa età... questa con ogni probabilità è una moneta che proviene dal sottosuolo, dove altrettanto probabilmente è finita all'epoca, dopo aver circolato non moltissimo. Gli agenti presenti nel sottosuolo l'hanno pesantemente corrosa e qualcuno in epoca recente ha cercato di ripulirla come meglio poteva. Il peso calante è indotto dalla corrosione e dalla successiva operazione di pulizia, che hanno intaccato il metallo (come ben si vede davanti al volto del re).1 punto
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poi abbiamo un quarter dollar con conio stanco; poi abbiamo 1 dirham con ribattitura dell'anno hegjra.1 punto
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Credo che Livio si riferisca al valore monetario (rapportato ai tempi in cui scriveva) del bottino, e non alla sua composizione effettiva. I metalli preziosi presso i Celti erano ampiamente impiegati per la produzione di oggetti di prestigio, parures, torques, finimenti per cavalli, falere, e solo in minima parte per la produzione di monete. C'é da pensare che il bottino fosse per lo più costituito da tali oggetti. Ciò che emerge dai ritrovamenti in area padana, inoltre, sembra indicare che nel periodo a cui ci si riferisce la moneta romana più diffusa fosse il vittoriato. Infine sarebbe interessante, a questo proposito, riflettere sui ripostigli del Campidoglio e di Civita castellana.1 punto
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Grazie a tutti per gli interventi!!! Beh, se anche Luppino dice R4 direi che è una conferma indiscutibile. Io non ho quel volume. Interessante che il Gigante dica R4 anche per le serie prodotte in soli 20 esemplari. Evidentemente sono troppi . Scherzi a parte, non avevo pensato alle monete ritirate in quanto si tratta di prove. Magari ci potrebbero essere pezzi perduti. Ad ogni modo è un piacere parlare di queste cose, non ho avuto nessun R4 fino ad ora1 punto
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Ulisse è il figlio di Annibale Trinchieri, il cui nome compare sul gettone da 1 Lira al post # 21. Ricordo della stessa ditta un gettone-francobollo, con quest’ultimo incapsulato in un tondello d’alluminio e protetto da un rivestimento di celluloide, quando la necessità di sopperire alla carenza di moneta spicciola con i francobolli venne utilizzata anche a scopo pubblicitario.1 punto
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Godetevi l'inconfondibile stemma degli Spinola....stiamo parlando del Giulio della Sede Vacante 1700, riconducibile al Muntoni 5 e Berman 2333. Classificata con grado di rarita' R3, mancante in moltissime prestigiose raccolte Papali del passato, i pochissimi esemplari apparsi che ho censito sono tutti di bassa conservazione o addiritura forati. Non ricordo un Giulio papale di fine 700'inizio '800 in questo straordinario stato di conservazione..... lascio a voi qualsiasi commento/considerazione Daniele1 punto
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