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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/09/17 in tutte le aree
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Buona serata Mi riallaccio alla discussione circa l'emissione, da parte della Serenissima, di monete in metalli diversi dallo standard. E' il caso del bagattino per la città di Padova, coniato sotto il dogato di Leonardo Loredan (02/10/1501 – 21/06/1521) e che riprende le impronte di quello emesso sotto il dogato del suo predecessore, Agostino Barbarigo (30/08/1486 – 20/09/1501). Bagattino per Padova – Agostino Barbarigo Metallo: Rame – diam. mm. 18/19 – peso gr. 1,20/2,07 D: + AVG ° BARBADICO ° DVX ; croce patente accantonata da 4 bisanti ed altrettanti alle estremità della croce, il tutto in un cerchio. R: ° SANCTVS ° MARCVS ° VENETI °; leone alato e nimbato a destra tiene con le zampe anteriori il vessillo; fra le zampe le iniziali dei massari. Le sigle dei massari sono più d'una e variamente intervallate da bisanti; esistono altresì esemplari privi di iniziali. Ebbene quello a mie mani, regalatomi di un Amico, è difforme dal precedente perché coniato in ottone ed ha le seguenti caratteristiche Bagattino per Padova – Leonardo Loredan Metallo: Ottone – diam. mm. 18,7 – peso gr. 1,24 D: ° LE ° LAVREDAN ° DVX ; croce patente accantonata da 4 bisanti ed altrettanti alle estremità della croce, il tutto in un cerchio. R: ° SANCTV S ° MARCV S VENETI °; leone alato e nimbato a destra tiene con le zampe anteriori il vessillo; fra le zampe le iniziali del massaro ° c K °. Questa tipologia di bagattino non viene citata nel volume del Montenegro, né in quello del Paolucci e nemmeno nel Papadopoli; è citato come variante 63 alla pag. 210 del CNI (e c'è pure nella tavola VIII il disegno con sotto specificato OTT) . C'è un ma …. non è censito quello con le iniziali del massaro ° c K °, ma solamente con le iniziali ° A ° M ° Alvise Miani, che assunse la carica in data 24/11/1503. Il CK dovrebbe corrispondere a Cristoforo da Canal, che assunse la carica il 12/11/1487 e che siglò i bagattini per Padova sotto il dogato di Agostino Barbarigo. Lo stesso massaro, sempre con le iniziali C K , assunse nuovamente la carica il 6/6/1498, sempre sotto il dogato del Barbarigo, dopo di che "sparisce" dall'elenco dei massari compilati dal Montenegro. Il Loredan diventa doge il 2/10/1501 ed è chiaro che il Cristoforo da Canal, sebbene non più citato, lavorava ancora come massaro in zecca sotto il doge Loredan. Probabile che manchi nell'elenco perché non è stata trovata la terminazione con la quale è stato nominato anche sotto il doge Loredan, o forse ha lavorato a cavallo di entrambi i dogati e per un periodo considerevole, ma la sua presenza è dimostrata dalla presente moneta. Uno dei tanti "scherzi" veneziani ..... saluti luciano Le due monete citate che - stranamente - non mi ha riportato4 punti
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Carissimi Lamonetiani, ormai anche i sassi sanno che il 500 Lire "prova" del 1957 è conosciuto per la polemica nata attorno alla disposizione delle bandierine "controvento" e che a nulla valse la conoscenza di Guido Veroi (l'autore delle tre caravelle che era laureato in ingegneria con una tesi sviluppata proprio in costruzioni marittime) ad affermare che la disposizione era corretta poiché le tre navicelle stavano navigando "di bolina". Alla fine lo stesso fu costretto, in fretta e furia (la polemica era sorta nel dicembre del '57 ed ormai si era nel 1958 e bisognava preparare la nuova coniazione per la circolazione), a rifare il conio in modo che le caravelle, girate a destra le bandierine, potessero navigare di "gran lasco". Per fortuna nessuno sollevò una polemica sulle vele che, a questo punto, avrebbero dovuto essere viste di profilo in linea con la nuova disposizione delle bandierine (o meglio: in linea con la navigazione di "gran lasco"). Ma forse non tutti sanno che anche il D/, cioè il lato dove vi è la dama rinascimentale col profilo della moglie del capo incisore della zecca Pietro Giampaoli (Letizia Savonitto) fu rifatto. Tutta l'attenzione cade sempre sul R/ ed è assai raro che si spenda qualche riga per il D/, offuscato dalla ben più famosa "querelle" sulla direzione delle bandierine. Se osservate una foto del 500 Lire 1957 con un qualsiasi D/ dei 500 Lire degli anni seguenti, vedrete che vi sono differenze. La più vistosa è lo spostamento di uno degli stemmi che circondano il profilo femminile. Come potete evincere dalla figura quivi inserita, lo stemma di Napoli è stato riposizionato tra L'Aquila e Bari. Perché? Ebbene, per rispettare una sorta di criterio geografico. Infatti, dal basso a sinistra procedendo in senso orario, si descrive un "cammino che, partendo da Genova (la città natale di Cristoforo Colombo che comandò le tre caravelle alla scoperta dell'America: ecco il collegamento con l'altra faccia della moneta...), descrive un arco nell'Italia settentrionale per poi discendere lungo l'Appennino e concludere con le due isole maggiori. E' ben evidente che, Napoli nell'esemplare del 1957, per dov'era posto, alterasse questo percorso "quasi circolare" (non vanno considerati i due stemmi seminascosti che vengono ipotizzati secondo logica).3 punti
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Ciao @apollonia questa è per te. tanto per parlare di capolavori guardate questa tetra di Alessandro e in particolare il profilo di Alessandro di quanto è stato cesellato, sembra un tuttotondo Silvio3 punti
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Autentica. Sia la tua che l'altra postata. Guardate ad esempio in quest'ultima anche la doppia battitura della "I" di PIETAS e della "T" di "AVGVSTAE".3 punti
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Quell'anziano collezionista mi aveva avvisato di non pulire mai le monete e in particolare le 10 lire perchè l'italma è pericolosissimo e può dare delle reazioni anomale, ma io non gli ho creduto ed ecco il risultato! Saluti Simone2 punti
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In realtà l’attribuzione del santo a sinistra nella Pala di Castelfranco di Giorgione presente nella cappella Costanzo del duomo di Santa Maria Assunta e San Liberale a Castelfranco nel corso dei secoli ha avuto non pochi problemi. Il Ridolfi, nel 1648, scriveva “Dipinse poi a’ Tutio Costanzo, condottiere d’huomini d’armi, la tavola di nostra Donna con nostro Signore Bambinetto per la Parrocchiale di Castelfranco, nel destro lato (rispetto alla Madonna) fece San Giorgio …”, forse per l’aspetto molto simile al modo in cui si rappresentava San Giorgio in armatura. Tuzio Costanzo, messinese, era un guerriero celeberrimo, giunto in Veneto verso il 1488, fu al servizio di Caterina Corner a Cipro e fu come i più famosi Gattamelata e Colleoni un mercenario per la Repubblica veneziana. Suo figlio Matteo, morto a soli 23 anni nel 1499 in battaglia, era la causa per cui Tuzio volle acquistare e far decorare la cappella del duomo di Castelfranco per potergli dare sepoltura. La pala fu commissionata a Giorgione da Tuzio stesso, coinvolgendo (evidentemente aveva molte possibilità economiche per il suo mestiere di cavaliere) anche altri artisti tra cui il famosissimo scultore e architetto di origine levantina Pirgoteles. Il quadro rappresenta sulla sinistra un santo in armatura che è stato oggetto di svariate interpretazioni: San Giorgio, appunto, San Liberale (titolare del duomo della città), san Floriano e solo in ultimo, negli anni ’70 del 900, grazie al lavoro della Anderson, San Nicasio. Sulla base di molte ricerche archivistiche pare che sia proprio quest’ultimo il soggetto rappresentato, in quanto di origine messinese come Tuzio, e perché fu come quest’ultimo cavaliere di San Giovanni di cui regge il vessillo che non ha alcun collegamento invece con gli altri santi ipotizzati. Quindi non San Giorgio (di cui peraltro non riporta nessun collegamento se non l’armatura che però è comune nell’agiografia di molti altri santi), e nemmeno, forse San Liberale (in questo caso l’abbaglio potrebbe essere stato dovuto dall’intitolazione della chiesa). La storia di questa cappella, che ha un fascino davvero fuori dal tempo e che suggerisco a tutti di visitare almeno una volta nella vita, rappresenta in modo esemplare il rapporto che Venezia aveva con i suoi “benefattori” – tra cui ovviamente anche i guerrieri più o meno mercenari – ai quali concedeva spazi per le sepolture loro e dei loro parenti (previo pagamento si intende, come capitava ai Frari o a San Zanipolo nella città lagunare). Con il coinvolgimento spesso impagabile di autori di primissimo piano. a meraviglia della cappella Costanzo, miracolosamente rimasta identica oggi dopo 5 secoli, sta lì a testimoniarlo.2 punti
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Pensieri in libertà... Buonasera a tutti,dopo aver letto l'interessantissimo lavoro di Franco Comoglio sono stato assalito da una serie di domande,poi il buon @Poemenius con il suo rimando ad una vecchia discussione mi ha fatto notare che molte di queste domande le aveva già elaborate aggiungendovi una ipotesi di percorso(la strada Regina) che corrobora la teoria del Comoglio,un paio però mi sono restate in testa,per esempio:il fatto che queste monete, coniate a nome di Liutprando,siano di peso calante rispetto alle classiche liutprandee dovrebbe essere un indice cronologico vero? Oltretutto sarebbe interessante conoscerne il titolo di fino contenuto perché mi sembrano(a parte quelle della NAC 93 ,ma delle foto dei cataloghi mi fido poco) un po' palliducce .Mi spiego meglio:se noi consideriamo questa tipologia piuttosto tarda rispetto ai tremissi "nazionali" forse è dovuto al fatto che queste zecche già monetavano al tempo di Liutprando e hanno continuato a farlo anche a cavallo dei regni di Ratchis,Astolfo e Desiderio,forti del loro isolamento e lontananza dal potere regio che probabilmente le tollerava o comunque non riusciva a rastrellare più di tanto le loro emissioni che cosi restavano protette dalle varie riforme che intanto andavano succedendosi,ma forse più che l'autorità regale poté il mercato che costrinse queste zecche ad adeguare il loro fino ed il loro peso alle monete"cattive"che intanto venivano emesse dal potete centrale,quello che vorrei proporre è che forse le si potrebbe collocare a cavallo tra la fine del regno logobardo e i primi anni del regno di Carlo rex longobardorum.Magari l'ottimo @giollo2,che sicuramente ne ha viste più di me,può confermare o smentire il presunto pallore dei tremissi in questione. Così questi"vescovati",possiamo ormai definirli tali,che si trovarono ad essere splendidamente isolati,tollerati da franchi e longobardi,continuarono ad utilizzare come modello i vecchi conii liutprandei cui apportarono solamente l'aggiunta del nome del vescovo oltre a subire una degenerazione stilistica fisiologica?. L'altra domanda è di tipo onomastico: vediamo che i nomi di questi vescovi sono sia latini che germanici,come dobbiamo considerarli? Come espressione di esponenti romanzi ai vertici delle diocesi longobarde?oppure come il risultato della massiccia politica filocattolica dei regnanti,da teodolinda in poi,che probabilmente vide molti longobardi battezzare i propri figli con nomi latini,dandoci cosi la testimonianza dell'avvenuta conversione dalla fede ariana a quella nicea? Saluti. ADELCHI.2 punti
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Certo che sì, molto volentieri, o venendo al meeting point sabato prima del pranzo o fermando venerdì pomeriggio o sabato mattina un poveretto ? che si trascina dietro un grosso trolley, da anni il trolley di Verona a seconda delle varie iniziative ...2 punti
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Bello veramente. Sono del parere che sia una prova, che come già dismostrato in più occasioni, hanno circolato (vedasi i bagattini dei 2 metalli). Sebbene l'ottone non sia mai stato usato nella coniazione continua, è stato ampiamente usato nelle prove. Nulla di strano che abbiano affidato al Da Canal di sovrintendere a tale creazione.2 punti
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se volete...come al solito...potete darvi appuntamento al nostro stand.... sara' un piacere salutarvi tutti...Inserire altri media2 punti
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Avevo puntato anche io a questo 3 grana, poi sono aumentate le offerte e ho lasciato stare......se mi dispiace? No, non ci ho lasciato " nu piezz e core" come @Asclepia. Come ben sapete avevo smesso di collezionare da parecchio, solo dopo essermi iscritto al Forum mi è ripresa la voglia di ricominciare ad aggiungere monete mancanti.....e devo dire che la mia "ciotola" dove cercare le mie amate varianti è diventata la rete....sia le aste online che la baia. Quando trovo qualche moneta interessante ho solo da chiedere immagini migliori e sconti (se possibile). E confrontando le conservazioni/ prezzi delle precedenti monete con le ultime acquistate in rete (sulla baia)...ora spendo di meno. Poi si ha la fortuna di scoprire pezzi rari da venditori occasionali che non sanno cosa propongono. Il 3 grana postato sopra (quello mio) proviene da un venditore non professionista francese che lo ha messo in asta online. Fosse stato proposto in Italia avrebbe spuntato il triplo. Saluti.2 punti
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Buona giornata, vorrei farvi partecipi della mia ultima entrata in raccolta, 0,50 lek 1939 XVII non magnetica. Con questa moneta ho quasi chiuso l'Albania Italiana, mancherebbe solo il 0,10 del 41 (e i lek e i 2 lek del 40 e 41, che sono fuori portata....)2 punti
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Mi spiace aver infranto i tuoi sogni ma credimi nonostante tutto il tuo denaro tornese è un testimone della storia. Storia che parla di crociate, di guerre, di pellegrinaggi in Terra Santa. Traffici commerciali tra la Grecia ed il nostro Meridione che hanno fatto sì che questo nominale fosse apprezzato anche nel nostro Sud, in contrapposizione con gli sviliti denari che facevano parte della circolazione monetaria locale. Hanno circolato per molto tempo, anche dopo che in Grecia si smise di batterli. Il fatto che circolasse viene confermato dal fatto che fu questo nominale ad essere scelto per essere battuto (contraffatto e svilito) da alcuni baroni ribelli alla corona aragonese. Quello di San Severo rientra tra quest'ultimi. Rarissimo. Allego, preso dal web, un esemplare in buona conservazione di un denaro tornese della Grecia Franca a nome di Isabella di Villehardouin:2 punti
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A parte che l'"investimento" in numismatica è una chimera che tutti inseguono ma solo pochi (spesso abbienti) finalizzano, perché mai investire in oggetti che non si conoscono in maniera approfondita? Ad ogni modo se proprio desideri investire in monete, e non scommettere senza avere il necessario bagaglio d'esperienza, comincia dall'acquistare monete in oro o argento pagandole il valore del fino più il giusto aggio dovuto al commerciante. Anche così sarà un investimento a lungo, se non lunghissimo, termine ma almeno sarà difficile rimetterci. Se nel frattempo ti scatta l'"amore" per i nummi e deciderai di metterti a studiarli potrai capire da solo se e quando varrà la pena di esporti a scopo speculativo. Buona giornata.2 punti
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La scelta migliore in assenza di auto propria con cui andare a mio parere è quella di prendere un volo per Barcellona e dall'aeroporto perndere il bus che fa la tratta diretta fino ad Andorra (3 ore di viaggio un paio di volte al giorno). C'è di sicuro una situazione equivalente anche per chi vuole andare passando dal versante francese (ma non avendolo fatto non ho i dettagli) . Detto questo Andorra LaVella non ha molto da dare dal punto di vista monumentale (in una giornata la si visita tranquillamente a piedi), se si ha la possibilità di muoversi magari c'è qualcosa di più interessante fuori dalla città (dal punto di vista paesaggistico deve avere delle chicche interessanti). Di solito attira "molti" turisti perchè è portofranco (un po' come possono essere Livigno o San Marino). Dei cosiddetti mini stati personalemente mi manca solo il Liechtenstein, non mi sentirei di consigliarne uno più di un altro; come dicevi, ognuno ha qualcosa di interessante ma sicuramente Andorra è quello più faticoso da raggiungere ( Liechtenstein a parte che , ad oggi, non ho ancora capito come raggiungere senza dover per forza usare una macchina) e se non parli catalano fai fatica a comunicare con i locali (Nemmeno la tipa dell'hotel dove ho soggiornato che dovrebbe essere propensa a comunicare con i turisti in Inglese o francese parlava altre lingue al di fuori della loro).2 punti
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@dabbene grazie, Mario Mi rendo conto che l'argomento, che si sta ampliando (come sempre accade generalmente nelle discussioni) da quello che era inizialmente il filo, è complesso anche se sono sicuro che ci sono utenti nel forum che potrebbero fare "chiarezza". Secondo me, i punti fermi sui quali ragionare sono l'innovativo monogramma TT, la cui "paternità" si deve certamente alla genialità dello staff tecnico di Corrado II , e una datazione di conio successiva al 1027 e prima del 1039 considerando appunto la conferma del monogramma imperiale sul denaro ducale. Proporre una collocazione cronologica precisa, senza prove sostanziali, è difficile e forse azzardato. Una produzione monetaria "magari" insieme al denaro imperiale per un breve periodo potrebbe non essere così fantasiosa. Sarebbe interessante controllare se nel campo del rovescio della moneta si riscontrano punti, caratteristica degli esemplari ducali . Per le motivazioni dell'utilizzo del monogramma imperiale invece di quello ducale, a mio modesto avviso, dovremmo guardare alla ribellione del duca Ranieri contro il nuovo re Corrado II avvenuta poco prima del 1027. Una sorta di clausola da parte dell'Imperatore verso Bonifacio che imponeva, a percezione della popolazione, una limitazione di forza che apparteneva di diritto al potere imperiale. Se così fosse, sarebbe una ulteriore dimostrazione di come gli eventi storici abbiano "telecomandato" il corso delle monete e di come queste diventino documento storico e fonte "scritta". Per qualche giorno sarò fuori e non vi potrò seguire. Ringrazio comunque chi è intervenuto e chi ci ha seguito e spero di leggere nuove riflessioni e considerazioni al mio ritorno. P.S. In attesa di un riesame critico e di uno studio risolutivo, la classificazione attuale delle monete lucchesi fino al XIII secolo non può avere che carattere temporaneo. Sempre secondo me . Cari saluti a tutti2 punti
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mi permetto un piccolo intervento... 1 - se la moneta è quella della foto qua sotto, è assai arduo dire se vi siano stati interventi sulla patina e ritocchi, perché la foto anche ingrandita ha una bassa qualità. 2 - non si vedono tuttavia a mio avviso segnali ineluttabili di "falsificazione moderna", e quindi mi sento di ritenere la moneta "autentica" pur non volendomi pronunciare su eventuali ritocchi o restauri 3 - che una o più monete provengano dal medesimo conio o dalla medesima coppia non è sintomo indiscusso di falsificazione, tant'è che esistono fior fiore di studi sui conii, sugli incroci degli stessi etc 4 - poiché nessuno ha la verità in mano, e soprattutto questa non è una discussione da bar che si può risolvere a cazzotti, tutte le affermazioni vanno motivate postando delle prove (o supposte tali) che aiutino chi legge a "seguire" il ragionamento di chi scrive... le prove possono essere foto della stessa moneta con evidenziate le parti "dubbie", oppure foto di altre monete certamente false e riconducibili all'esemplare in questione, oppure foto di monete certamente "vere" (magari da scavo, per fare un esempio etc etc.... detto questo.... il mio parere personale è che il bordo, per quello che si vede, e i fondi, anche se fossero ritoccati, non mi danno segnali di fusione... ma ci sono persone molto più esperte di me.... con foto di bassa qualità, con fondo sbiancato (quindi potremmo avere perso pezzi di bordo) etc, per lo stile generale....etc la moneta a mio avviso "non grida la propria falsificazione moderna" e sono quindi , ribadisco, moderatamente ottimista nel ritenerla una moneta autentica2 punti
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Zecca di Venezia, doppio bagattino, battuto sotto il Doge Gerolamo Priuli (1559-1567) , Paolucci, 16. - Ciao Borgho.2 punti
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Cominciamo allora. Considerate che poi ci sono alcune varianti per ciascuna tipologia: testa nuda, con diadema, filo di perle singolo e filo di perle doppio. Tipo1 Tipo 22 punti
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Ecco come anticipato il mio 10 grani, come vedi i dritto e il rovescio sono meno consumati del contorno! Purtroppo in queste monete il Contorno non è profondamente impresso e se una moneta consumata come la mia ha il contorno in certi punti debole, in una cosi lisa il contorno sparisce! Tutto lì! Poi se qualcuno è a conoscenza di contorni lisci per il tipo di moneta sono pronto a cambiare idea ma resta il problema che serve almeno una moneta in buone condizioni per rendere credibile tale opzione. Un'altra possibilità remota, è che la moneta sia stata molata recentemente sul contorno per togliere colpi e segni, ma su un 10 grani così usurato non avrebbe molto senso, anche se tutto è possibile. Cordialmente.2 punti
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Credo si tratti di un denaro tornese della Grecia Franca a nome di Isabella di Villehardouin. Al D/ YSABELLA P ACh, croce. Al R/ DE CLARENCIA, castello. Allego la mia lettura:2 punti
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Associazione Circolo Tempo Libero Castellammare di Stabia (Napoli) Telefono per informazioni: (+39) 3498125912 – Attilio Maglio Mail per informazioni: [email protected] Sito internet: http://clubdeltempolibero.xoom.it/ Pagina Facebook: Associazione Circolo Tempo Libero Twitter: @libero_tempo Google+: Tempo Libero Instagram: @libero.tempo Vimeo: Libero Tempo I nostri blog: http://associazionecircolotempolibero.blogspot.it/ http://circolotempolibero.tumblr.com/ http://tempolibero.livejournal.com/ Buonasera, siamo lieti di comunicarvi, in via del tutto eccezionale, e in fase sperimentale, una tappa estiva della 44° manifestazione di Castellammare di Stabia. Nel ringraziarvi anticipatamente per l’eventuale partecipazione, siamo a disposizione per ogni eventualità, questi i dettagli dell’evento: Memorial Correale 8° Edizione - 23/24 Giugno 2017 Hotel Le Palme - Via Pioppaino n°113 Castellammare di Stabia (Napoli) Dal 1995, punto d’incontro due volte l’anno dell’Italia meridionale. Con la presenza di periti specializzati ed esperti operatori del settore. Gli orari di apertura e chiusura: Venerdi 23 Giugno 2017, dalle ore 9:00/13:00 - 15:00/20:00 Sabato 24 Giugno 2017, dalle ore 9:00/13:00 - 15:00/17:00 Ingresso Libero In memoria del Presidente Salvatore Correale Fondatore nel 1994, dell'Associazione Circolo “Tempo Libero”, deceduto prematuramente il 28 Marzo 2013, lasciando un vuoto incolmabile. Numismatica Cartamoneta Filatelia Cartofilia Storia postale Santini Telecarte Accessori Raccoglitori Libri antichi Locandine Fumetti Per l’occasione, per tutti gli appassionati collezionisti e non, verrano esposte autentiche rarità: monete, francobolli, banconote, gettoni e tokens, decorazioni militari, cartoline, storia postale, stampe, orologi, album da collezione, immagini sacre, carte telefoniche, quotidiani, locandine, libri, fumetti, figurine, calendari militari, penne da scrittura, pins, spille, oggettistica varia, accessori e raccoglitori per collezioni. Sarà possibile acquistare, periziare, vendere o scambiare materiale da collezionismo.1 punto
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Salve a tutti Sono sicuro che gli appassionati della monetazione lucchese conoscono il denaro (esemplare unicum) "attribuibile" a Bonifacio di Canossa 1028-1052 (MIR 106, Bellesia 1 p. 56). Mi chiedevo quali siano le motivazioni storiche, o altro, per cui invece dell'usuale monogramma marchionale, in questo caso, sia utilizzato quello a doppia T introdotto da Corrado II nelle sue emissioni e anche successivamente, come ben sappiamo. Inoltre nelle legende non è specificata alcuna titolatura. Ogni opinione sarà benvenuta. Grazie e cari saluti1 punto
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Salve a tutti. Ancora una ,mm.30d'altezza. Grazie per la vostra perizia. Alain.1 punto
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@claudioc47 Ti ringrazio molto per il suggerimento.....1 punto
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Ciao @miza. Per l'ossidazione, che a me sembra esserci anche sul D/, prova a immergerla per un'ora nell'alcool etilico, poi con il cotton fioc delicatamente vedi se riesci a toglierla. Poi una bella saponata con sapone di Marsiglia e spazzolino da denti a setole morbide. Se è il cancro del nickel, on credo che ci sia molto da fare, purtroppo. Per la conservazione ci sentiamo nei prossimi giorni, oggi ho chiuso la giornata. Buona serata.1 punto
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La guerra alza e rilancia alla grande il pil degli Stati che producono armi, questo è risaputo e sicuro e forse motivo per cui ogni presidente americano ha una fatto una sua guerra, Obama compreso.1 punto
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forse per la prima volta riesco a fare un "salto"... anche se non partecipo al pranzo una copia del gazzettino la riesco a rimediare ??1 punto
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Ciò che può rivalutarsi sul mercato, a mio parere, sarà sempre ciò che sarà più ricercato, sia essa una moneta o un determinato grado di conservazione. Ma io non mi limito a raccogliere monete con la speranza che queste un domani possano piacere a tanti. Vivendo il presente, colleziono secondo ciò che più mi da emozioni. E non ragiono seguendo la logica di un mio profitto, ma mi abbandono all'idea che un domani ciò che oggi io ho investito oppure speso vada a mio figlio o magari al figlio di mio figlio... o chissà ancora oltre. E allora capisco che per ciò che mi muove l'investimento non sarà il mio e resto fermo sull'idea che più andrà oltre e più avrò saputo investire. "un mio pensiero da collezionista"1 punto
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Mi avevano ingannato la Sa all'inizio legenda, un po' l'usura e un po' l'ignoranza in materia non avevo notato che davanti c'è anche una I di Isabella... Poi fedafa ha infranto i miei sogni...1 punto
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Pensa ai graffi sul collo del povero Gioacchino e non ci pensi più!1 punto
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Iniziative importanti queste di diffusione della Numismatica nelle scuole da continuare dove possibile e discussione significativa questa per i vari interventi che ha avuto. Direi che il libro " La Numismatica che avventura " e' un utile corollario a iniziative virtuose come queste. E fa piacere ricordare che il libro voluto fortemente dalla Nip per i giovani sia nato ispirandosi alla locandina e all'evento dei giovani fatto da Lamoneta a Parma. Non irrilevante il fatto che i due giovani testimonial e autori frequintino Lamoneta stessa e siano stati protagonisti della prima giornata di Parma. Fa piacere in fondo vedere in tutto questo molto anche di Lamoneta che cerca di smuovere il circolo virtuoso della divulgazione della Numismatica tra i giovani, ma in fondo poi per tutti.1 punto
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Essendo trevigiano, San Liberale è prima di tutto il patrono di Treviso , ed è per quello che è rappresentato nel bagattino per Treviso. Se non sbaglio sarebbero stati i trevigiani, mandati a fondare il castello di quella che sarebbe poi diventata Castelfranco Veneto, a "portarselo" come patrono; anche se l'immagine di Giorgione è quella che poi tutti conosciamo ed a cui ci riferiamo. Qui sotto ecco la mia...1 punto
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Bello e particolare follis. Ho fatto una ricerca veloce e non ho trovato altri esemplari con l'errore da te indicato. Di certo la particolarità dell'errore BASLE al posto di BASILE non mi era mai capitata di vederla ma sono segnalate sul SEAR. Sia la BASLE che la BAISLE. Ovviamente si tratta di errori di incisione.1 punto
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Bastava leggere un commento prima del tuo per sapere che ancora non si sa niente, va bene che il forum è anche domandare, ma almeno scorrere prima qualche messaggio sarebbe quasi d'obbligo. In questa discussione vengono postate notizie quasi in tempo reale sulle emissioni, state tranquilli che nessuno si dimenticherà di dare questo tipo di informazioni.1 punto
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Ciao Papillon, da parte mia non ho intenzione di segnalare l'errore al Vaticano, anche perché lo ritengo un piccolo errore. Se ti va di farlo tienici aggiornati su cosa il Vaticano ti dirà in merito, grazie1 punto
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Sembra autentica pure l'altra, ritoccata e protetta con uno strato di paraloid.... Comunque ancora non mi è chiaro perchè secondo te la seconda moneta non è autentica....ritocchi a parte, cosa non ti convince?1 punto
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Meglio il rovescio del diritto ... Esemplare comunque ancora ampiamente collezionabile , inusualmente centrato e senza segni di tosatura ...non a caso regola di tutti i "vecchi" collezionisti genovesi: Il peso in questa monetazione è piu importante della conservazione. Deve essere sopra i 38gr.1 punto
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Grazie per i vostri interventi, potevo si aspettare e trovarne una migliore però per iniziare essendo inesperto non volevo rischiare di strapagare e così sono andato sul sicuro. Ovviamente cercherò quanto possibile col tempo di migliorare la qualità1 punto
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Lei ha ragione. Questa non è la Russia. Questa è la Francia. Figura trifoglio.1 punto
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la moneta è autentica, stai tranquillo che non fai brutta figura se la vendi ( per autentica), non condivido però il tuo parere sulla conservazione ( BB pienissimo?????) PIENISSIMO???? non bastavano già i vari aggettivi "coniati" da collezionisti/commercianti/periti? A parte l'aggettivo, io la vedo sul BB forse anche con un + al R/, ma il D/ per l'usura generale, i segni sul campo, ma sopratutto per il colpo ad ore 10, per me qBB. saluti TIBERIVS1 punto
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Grazie per aver risposto, ho appena rifatto le foto a luce naturale e mi e' sembrato doveroso farvele vedere ,le prime non rendevano giustizia. Complimenti anche da parte mia a Rocco per le stupende monete che ci mostra. Saluti.1 punto
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