Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/11/17 in tutte le aree
-
Ciao a tutti, recentemente ho aggiunto alla mia collezione il testone che vi presento. Gregorio XIII (1572-1585), AVIGNONE, Testone (Munt 339). D/: Busto a sinistra, piviale a meandri + GREGORIVS : XIII : PONTI : MAX : 1575 : R/: Stemma cardinalizio semiovale (Card. Carlo de Bourbon-Conti, legato) + CARO : CAR : D : BOURBON : LEGA : AVENIO T/: liscio Peso 9,41 gr. Ex NAC 30, lotto 528 e ex NAC 81, lotto 402 (Collezione De Falco di testoni italiani). In merito alla rarità, ritengo personalmente questa moneta rarissima. Gli unici altri due esemplari di cui ho notizia sono quello della Montenapoleone 4 e quello della Ranieri 8 (in conservazione peggiore e con tondello irregolare). Da notare come i compilatori della celeberrima asta Sambon del 1880 dove venne esitata la collezione del Cav. Rossi, ritenessero questa moneta addirittura R5! La particolarità della zecca in cui questa moneta è stata coniata mi ha portato a fare alcune ricerche su Avignone e sulla storia del papato ad Avignone; per cui recuperando informazioni sia dalla rete che da vari testi, ho provato a fare un piccolo "Bignami" sull'argomento. In effetti, ritengo che questo particolare aspetto della storia pontificia non sia poi così ben conosciuto e anche sul nostro forum è stato trattato solo in maniera tangenziale. Per cui eccovi questo "ripasso" che ho suddiviso per comodità di lettura in più parti. Spero lo gradiate e possa essere utile a qualcuno. Michele5 punti
-
Quindi Verona, dopo Parma e altri appuntamenti dove e' stato consegnato il cartaceo, abbiamo l'importante tappa di Verona dove chi e' interessato potrà riceverlo o il venerdì pomeriggio o sabato mattina anche al meeting point delle ore 12 o al pranzo di Lamoneta. Ritengo che qualche copia sarà data anche per l'esposizione di monete di Borgomanero frequentata da diverse scolaresche dal 6 al 10 giugno e poi il 13 giugno, se possibile, potrebbe esserci per i lamonetiani e chi interessato una consegna alla presentazione del libro della Travaini a Milano. E poi digitale in giugno per tutti qui e su Academia edu, il tutto mentre il secondo numero e' quasi finito e penso che a settembre vedrà la luce ...più ricco ancora e completo con ben 12 autori lamonetiani e alcune chicche numismatiche ... Ringrazio già da ora i nuovi protagonisti del secondo numero, chi ha collaborato e reso possibile tutto ciò , chi ha creduto e chi ci sta credendo e in particolare @anto R col suo preziosissimo e importante lavoro ! Un ringraziamento particolare e dovuto anche a @eracle62e @Parpajola4 punti
-
Grazie! Quello che dici é esattamente ciò che mi ha condotto all'acquisto. Ho pensato: se si é "accontentato" De Falco, allora posso "accontentarmi" anche io! Michele4 punti
-
L' eta' del Ferro inizia tra il 1300 - 1200 a.C. ; sembra che il primo popolo ad usare il Ferro in campo militare fosse stato quello Ittita e questo nuovo metallo permise loro di diventare un popolo dominante in area orientale ed anche in Egitto . I Filistei affinarono in seguito la tecnica di lavorazione del metallo producendo armi piu' sofisticate e resistenti . Dove e come , gli antichi impararono a ricavare e produrre il Ferro dai suoi minerali terrestri rimane un mistero , tanto che molti studiosi ritengono che i primi arnesi ed armi in Ferro vennero prodotti da meteoriti metalliche che gli antichi trovarono a terra o videro cadere dal cielo , attribuendo loro un carattere sacro e magico , un dono degli dei . Tra questi arnesi e armi , spicca un reperto trovato nel 1925 nella tomba di Tutankhamon , esattamente un' arma di difesa offesa , un pugnale con fodero , che dalle analisi metallografiche eseguite risulterebbe essere stato ricavato da una meteorite metallica , questo per il motivo della alta presenza in percentuale del Nichel e del Cobalto , minerali tipici che accompagnano sempre il Ferro meteoritico di provenienza celeste . Questo l' estratto dell' articolo e in fondo il pugnale di Tutankhamon " Gli studiosi hanno da tempo discusso l'introduzione e la diffusione della metallurgia del ferro nelle diverse civiltà. L'uso sporadico di ferro è stato riportato nella zona del Mediterraneo orientale dal periodo neolitico fino all'età del bronzo. Nonostante la rara esistenza di ferro fuso, è generalmente ipotizzato che gli oggetti di ferro precoce sono stati prodotti da ferro meteorico. Tuttavia, i metodi di lavorazione del metallo, il suo utilizzo e la diffusione sono questioni controverse compromesse dalla mancanza di analisi dettagliate. Dalla sua scoperta nel 1925, l'origine meteoritica della lama di pugnale di ferro dal sarcofago dell'antico Re egiziano Tutankhamon (XIV sec. AC) è stata oggetto di dibattito e le analisi precedenti hanno dato risultati controversi. Mostriamo che la composizione della lama e' costituita di Ferro poco meno del 90% , più il 10,8% in peso di Nichel e 0,58% in peso Cobalto , accuratamente determinata mediante spettrometria a fluorescenza a raggi X portatile, cio' sostiene fortemente la sua origine meteoritica. In accordo con i recenti risultati dell'analisi metallografica di antichi manufatti in ferro di Gerzeh, il nostro studio conferma che gli antichi egizi attribuirono un grande valore al ferro meteorico per la produzione di oggetti preziosi. Inoltre, l'elevata qualità produttiva della lama pugnale di Tutankhamun, rispetto agli altri manufatti meteoritici a semplice forma, suggerisce una significativa padronanza della lavorazione del ferro nel tempo di Tutankhamon"3 punti
-
Bisogna seguire le aste. Informarsi. Se chiedi:" Scusi quanto vale un 10 lire Biga di Vittorio Emanuele III del 1930?" Ti sentirai rispondere: " in che conservazione?" Il parametro che determina il prezzo di una moneta, sia rara che comune, è sempre lo stesso "domanda/offerta". Posso avere una moneta coniata in 10.000 pezzi e ci sono 100.000 persone che la cercano. Posso avere la stessa moneta ed è, invece, ricercata da 100 persone. Capisci che la quotazione sicuramente sarà diversa. Il grado di rarità "R" di una moneta è dato anche dalla sua conservazione. Se hai sfogliato qualche catalogo, avrai notato che, pur essendo davanti ad una moneta rara, i prezzi in base alla conservazione cambiano tantissimo da BB a SPL a FDC. Questo perchè nella sua rarità, è difficile trovarla nelle condizioni migliori. Il prezzo poi lo fa chi ha la moneta. Sta a noi decidere se il prezzo richiesto è congruo oppure troppo esoso. Nel corso degli anni ho rinunciato a tante monete perchè, a mio parere, la richiesta era troppo alta. Credo che non bisogna lasciarsi ammaliare dalla rarità di una moneta, ma piuttosto dalla moneta stessa. Questo è il mio pensiero.3 punti
-
Mi gratifica fare parte di questo incredibile gruppo. Grazie a voi.2 punti
-
2 punti
-
Mah...anch'io a dire il vero non ci vedo tutti questi ritocchi. Qualche lettera forse, ma non eccessivamente. La foto in controluce non aiuta sulla patina ma almeno riesce a far apprezzare l'assenza di segni di pulitura sui campi. Quindi o son stati dei maghi del restauro oppure non è una moneta cosi' rifatta come si starebbe affermando. Tra l'altro, commercialmente, un lavoro di restauro di questo tipo e con questa qualità su una moneta con un valore venale così limitato non avrebbe nessun senso da un punto di vista economico.2 punti
-
Ciao, come da regolamento le inserzioni di vendite non sono consentite nel forum e nemmeno l'inserimento di indirizzi email in pubblico (causa spam). Procedo quindi all'editing del messaggio. Visto poi che l'argomento della discussione esula completamente dal contesto numismatico, che si tratta di una discussione molto vecchia e che a suo tempo i dubbi e le curiosità degli scriventi erano stati esaurientemente affrontati procedo alla chiusura della stessa. Saluti Simone - Staff "Lamoneta.it"2 punti
-
Caro Min ver continuo a credere che la moneta sia di conservazione bassa e non piacevole ma chi più di me guardando molto spesso alla rarità ( e portafoglio ) ha messo in collezione monete davvero brutte ? È logico che una moneta con una provenienza del genere ( appunto De Falco non ha fatto meglio ) merita assolutamente di stare in collezione. Se poi obiettivamente tralasciando per un momento l'importanza del testone qui discusso volessimo soffermarci sulla sua riuscita estetica credo fermamente che sia una delle monete meno riuscite della zecca papale di quel periodo. La mia ironia non è stata colta e d'altronde non è che dietro una tastiera se non si mettono le faccine simpatiche questo diventi sempre evidente. Il buon amico e collega papista Zuolo sa certamente che un testone del genere lo prenderei anch'io al volo, infatti ne parlammo prima della chiusura dell'asta trovandoci d'accordo sul fatto che doveva cercare di prenderla assolutamente. Così è stato. Cordiali saluti.2 punti
-
Già nel 1715, lo Scilla definiva questo testone di Avignone "rarissimo".2 punti
-
La Rivoluzione francese e l'annessione da parte della Francia La sovranità papale sul Contado Venassino ebbe fine, dopo lunghi secoli, solo con la Rivoluzione francese. Già dal 1785 si erano registrate tensioni riformistiche e, quando nel 1789 scoppiò la rivoluzione, come in Francia venne chiesto al papa Pio VI di convocare gli Stati Generali del Contado, che si erano riuniti per l'ultima volta nel 1596. Superata l'iniziale resistenza del papa, la riunione ebbe luogo nell'aprile 1790 e sancì alcune misure di stampo repubblicano (uguaglianza fiscale, abolizione dei privilegi di classe, riforme giudiziarie). Tuttavia, quando la vicina Avignone insistette per passare insieme al Regno di Francia, venne rinnovato il giuramento di fedeltà al papa e venne accolto il vicelegato di Avignone, scacciato dalla sua città. Si giunse allo scontro armato con Avignone, che fu interrotto dall'intervento delle truppe francesi. Nel 1791, per mezzo di un plebiscito non autorizzato dal papa, gli abitanti votarono a favore dell'annessione alla Francia. Dal 1793 l'ex Contado Venassino forma, assieme ai territori di Avignone e Orange, il dipartimento della Vaucluse. La Santa Sede dal canto suo non riconobbe formalmente il risultato del plebiscito sino al 1814 e quando il Congresso di Vienna restaurò lo Stato Pontificio in seguito alla parentesi napoleonica il papa protestò vivamente per la mancata restituzione della sua enclave provenzale.2 punti
-
Parte 6 Nel 1348 Clemente VI compra con 80.000 scudi d’oro dalla Regina Giovanna di Napoli l’intera città di Avignone, che rimarrà proprietà dei Papi fino al 1791, all’epoca della Rivoluzione Francese. I Papi arricchiscono la città di un meraviglioso palazzo, fiancheggiato da grosse torri, poco distante dal vecchio ponte Saint-Benezet, del XII secolo, sul fiume Rodano; un palazzo dalle mura alte, possenti, invalicabili, più simile ad una fortezza. Tutti i Cardinali e i prelati si trasferiscono nella città provenzale, e Roma sprofonda nella povertà. Per quasi settant’anni, dal 1309 al 1377, Roma resterà senza il Papa. Molti fedeli – scrittori, filosofi, poeti – invocano il Papa perché porti di nuovo la sede a Roma, ma chi sarà destinato a svolgere un ruolo essenziale in questo senso è una povera ragazza di Siena che oggi tutto il mondo cattolico venera: Santa Caterina! Infatti Nel 1375 la repubblica di Firenze, che era in conflitto con la Santa Sede per aver aderito a una politica antipapale e per questo era stata colpita da interdetto, si trovava in forti difficoltà economiche. Caterina da Siena fu incaricata di fare da mediatrice di pace. Il 18 giugno 1376 Caterina giunse ad Avignone. La religiosa fu ricevuta dal Papa con il quale intratteneva una fitta corrispondenza e che lei chiamava il “dolce Cristo in terra”. Il 13 settembre papa Gregorio XI varcò il ponte sul Rodano e lasciò Avignone alla volta di Roma. Una volta arrivato a Marsiglia il Pontefice proseguì il viaggio per nave, facendo scalo a Genova. Lì fu messo in crisi dalla notizia dei disordini scoppiati a Roma e delle disfatte delle truppe pontificie per opera dei fiorentini. La maggioranza dei cardinali insisteva per tornare indietro. In questo clima di incertezza, si narra che fu Caterina a rassicurare il Papa che la volontà divina lo chiamava a Roma e che Cristo lo avrebbe protetto, facendogli riprendere il viaggio.2 punti
-
Parte 3 L'ostacolo più duro, Bonifacio VIII lo trovò in Francia, dove il re Filippo IV il Bello, nella sua azione di unificazione dello Stato e l'affermazione della propria autorità sottomise a tassazione anche il clero, sottomettendolo in materia di giustizia ai tribunali regi anzichè a quelli ecclesiastici. Questi provvedimenti erano in contrasto con i privilegi di immunità dei quali il clero godeva in tutti i paesi cattolici. Il papa dimostrò nei confronti del re una grande pazienza, limitandosi a riprenderlo verbalmente, ma Filippo IV riunì gli Stati Generali, inducendoli ad una dichiarazione nella quale essi sostenevano che l'autorità regia veniva direttamente da Dio e quindi il papa non aveva il potere per scomunicare un re. Bonifacio VIII rispose a Filippo IV con la bolla Unam Sanctam, nella quale egli affermava nuovamente la supremazia del papa sui sovrani della terra. A questo punto il re francese inviò in Italia il suo cancelliere Guillame de Nogaret con una scorta armata della quale faceva parte anche Sciarra Colonna. Entrato con l'inganno nella rocca papale di Anagni, il Nogaret catturò Bonifacio VIII. In quell'occasione, Sciarra Colonna colpì con uno schiaffo al viso l'anziano pontefice. Circa un mese dopo questi eventi, il papa morì. Il suo scontro con il re di Francia, mostrò l'indebolimento del Papato nei confronti della nuova realtà rappresentata da uno Stato nazionale che stava sorgendo in Europa.2 punti
-
Parte 2 La sconfitta degli Hohenstaufen in Italia, rappresentò una grande vittoria per il Papato, ma ben presto l'espansionismo di Carlo d'Angiò e l'anarchia imperversante nella penisola, finirono con l'indebolire nuovamente le posizioni pontificie. Per risolvere i gravi problemi che travagliavano la Chiesa e dirimere le contese che vedevano coinvolti i nobili laziali, i cardinali riuniti in conclave, elessero come nuovo papa Pietro da Morrone, che assunse il nome di Celestino V. Questi, privo della necessaria esperienza politica, non si sentì pronto ad assumersi una tale responsabilità, rinunciò alla carica e tornò al suo romitaggio. Gli successe Bonifacio VIII, discendente dalla nobile famiglia di baroni laziali dei Caetani. Uomo di grande energia, volle ristabilire la supremazia del Papato sui regnanti europei e l'autorità della Chiesa sulle diverse popolazioni. Fece perseguitare le eresie e condannò i francescani spirituali, tra i quali spiccava il nome del poeta Jacopone da Todi. Per porre fine all'anarchia baronale nel Lazio, non esitò a combattere contro la potente famiglia dei Colonna, assediandone la rocca di Palestrina. Le truppe pontificie abilmente comandate da Guido da Montefeltro vi entrarono vittoriose costringendo alla fuga il comandante avversario Sciarra Colonna. Questi, riuscì a sfuggire alla cattura calandosi dalle mura della fortezza e fuggendo poi verso il mare, dove venne catturato dai pirati saraceni, che per quattro anni lo misero a remare sulle proprie navi. Riuscito ad evadere, Sciarra Colonna trovò asilo in Francia.2 punti
-
Quell'anziano collezionista mi aveva avvisato di non pulire mai le monete e in particolare le 10 lire perchè l'italma è pericolosissimo e può dare delle reazioni anomale, ma io non gli ho creduto ed ecco il risultato! Saluti Simone1 punto
-
Oggi mi sono fatto un regalino (hem, anche qualcuno in più :-D). Signore e signori ecco a voi il mio nuovo Massenzio! Il venditore diceva: Date: C, 308-310 AD Rev: CONSERV VRB SVAE, Roma seated facing on throne, head left, holding globe and scepter; all within hexastyle temple decorated with knobs as acroteria and empty pediment; TT in ex Size: 25 mm Weight: 6.31g Ref: RIC VI 100 Condition: Dark patina with clear detail Ma credo abbiano scazzato, perché dovrebbe essere una RIC 101. Che ne dite? Ciao! TWF1 punto
-
Stavo girando per il negozio del mio "amico" spacciatore di monete malate e ripatinate, così, tanto per cercar di capire se trattasi di caso o meno e cossa ti vedo? Questa bellissima moneta "praticamente intonsa" che colpirà al cuore molti di noi (in primis ho pensato all'amico @Sirlad :-D). Secondo voi è stata ritoccata? Altrimenti come potrebbe essere così "bella"? :-D :-D :-D Ciao! TWF P.S. Ma perché farle tanto male? Non era meglio fonderla direttamente?1 punto
-
1 punto
-
"Mi piace"...li ho finiti ma appena ne ho uno a disposizione te lo bekki! Personalmente cerco sempre di mettermi nei panni altrui e di fugare ogni dubbio in che chiede chiarimenti. Certe volte forse esagero... ma è più forte di me!!!1 punto
-
Ciao @Asclepia, è la mezza piastra 1792 "orecchio coperto" e stemma al rovescio piu' stretto.....ritenuta piu' rara rispetto all'altra 1792 con l' orecchio scoperto. Bella moneta. SalutI, Rocco.1 punto
-
Moneta interessante, di cui segnalo anche io la mia non conoscenza. Ho in archivio solo immagini di altre tipologie di giuli romani di questo pontefice, con S. Paolo in piedi o seduto ma rivolto a sx. Ciao, RCAMIL.1 punto
-
Concordo con chi mi ha preceduto, un gran bell'acquisto ! A parte la elevata rarità che impedisce di fare tanti confronti, penso sia di qualità più che buona, poco circolato e viziato solo da leggeri salti di conio che hanno un pò impastato le incisioni rendendole meno "affascinanti". Io l'ho un pò snobbato questo lotto di Num. Picena, che senz'altro meritava un pò più di attenzione, ma avevo puntato su altro (l'occasione di acquistare un esemplare "ex collezione Muntoni"). Ciao, RCAMIL.1 punto
-
Ciao a tutti, Io comincerei dal fatto che stiamo ammirando una foto in bassa risoluzione (considerando che è un montaggio, ogni verso ha una risoluzione di ca 500 px) di una moneta di 15 mm di spessore. Consideriamo anche che la moneta è sovente afflitta da diverse problematiche di conio sia per il bordo, sia per il conio. Da quello che vedo (ricordiamoci i 500px di risoluzione utile per verso), mi sembra di vedere tutti i dettagli al loro posto. Come scrivevo poco sopra, i rilievi sono sempre un po deboli (mi sembra maggiormente al D/, vedi ad esempio le spalline ed il colletto), ed il bordo nasce effettivamente così: debole e/o deturpato. Son problemi congeniti di conio che non incidono sulla conservazione, ma unicamente sul valore economico finale. Per quello che posso vedere, secondo me, mantenendo sempre l'ovvia prudenza, direi che siamo tranquillamente sullo Spl. Da vedere in mano per essere più precisi. Bella monetina, rara (e costosa!) Dimenticavo: la zona cui accennava miza, probabilmente è afflitta anche li da debolezza do conio. Molto probabilmente il punzone che ha prodotto questa monetina ne aveva già fatto parecchio di lavoro1 punto
-
Ciao a tutti, ho pensato di creare questa discussione , rimanendo scomodo e lungo scorrere tutte le ormai 120 pagine della discussione "orrori di conio", nella quale riporterò solo le immagini postate nella vecchia discussione, sono circa 780 (mi sono preso la briga di scorrere tutta la discussione e salvarmele in una cartella), in modo da concentrarle tutte. Così che tutti possano rendersi conto che spesso, quello che si pensa di aver trovato sia una rarità, non è nient'altro che una moneta deturpata appositamente, oppure dal tempo trascorso, o dall'usura del conio utilizzato nelle varie zecche. Chiedo a tutti di continuare a postare e discutere nella discussione originale, questa la lasciamo come una galleria di immagini che ogni tanto provvederò ad aggiornare. Spero di farvi cosa gradita, incominciamo:1 punto
-
1 punto
-
noi dalla collina novarese non potremmo esserci per vari impegni familiari, ma siamo a Verona col CUORE NUMISMATICO ci saremmo di sicuro a novembre1 punto
-
dal peso e dal trofeo (spada da sinistra a destra) gambali stilizzati non paralleli al trofeo mi parrebbe più un quinario sicuro che in esergo ci sia scritto ROMA? prova a confrontare con questo p esempio: Cn. Cornelius Lentulus Clodianus. Quinarius 88, Laureate head of Jupiter r. Rev. Victory standing r., crowning trophy; in exergue, CN LENT. Babelon Cornelia 51. Sydenham 703. Crawford 345/2.1 punto
-
Mi devo correggere : quando parlo di moneta brutta intendo lo stile del ritratto del povero Gregorio che forse bello non era ma qui certamente viene rappresentato al peggio. Per moneta in bassa conservazione non intendo usurata da circolazione ma nata così. Non è MB ma un buon BB pienamente godibile a cui se poi aggiungiamo rarità e provenienza arriviamo ad un testone che rappresenta un ottimo acquisto per il nuovo proprietario.1 punto
-
Vedo solo ora questa discussione Anch'io ho un 10 lire particolare... una volta era in fior di mouse attualmente è piuttosto usurata e ne porta i segni, quasi 10 anni a strofinarci sopra! Però se notate ha sviluppato una patina bluastra invidiabile! (tappetino gommoso per pc del 2008 da 5 mm di spessore e 28 cm di diametro)1 punto
-
lo credo anch'io, infatti fino all'ultimo ero deciso ad offrire visto il prezzo scontato rispetto alla NAC. avrebbe fatto una bella coppia con la mezza piastra di Avignone del 1642 ex Gnecchi. poi ho visto una moneta piemontese per la quale occorre raccogliere le forze.1 punto
-
Ti rinnovo i complimenti per il tuo gusto numismatico, e la sapiente scelta dei pezzi della tua collezione di testoni. È sempre un autentico piacere leggerti! fabrizio1 punto
-
Concordo anche per me è autentica, conservazione direi un BB+,davvero peccato per la pulizia maldestra che è stata fatta. Saluti1 punto
-
1 punto
-
Complimenti Michele per l'importante acquisizione; sinceramente pensavo sarebbe stato più premiato dal mercato... ma a te è andata benone! La conservazione è molto buona per la tipologia e il pedigree è di tutto rispetto. Secondo me R3 ci sta tutto (occhio però che nella Rossi se non erro si usava la scala di rarità in 10 gradi). Da domani inizio a spulciare i miei listini, chissà se ne esce qualche altro esemplare oltre a quelli che hai già citato... Complimenti anche per il sunto sulla storia dei domini papali in terra francese! Un caro saluto, Antonio1 punto
-
Il contado Venassino e la nascita dell'enclave Il Contado Venassino (in francese: le Comtat Venaissin, le Comtat; in occitano: lo Comtat Venaicin, la Comtat, in latino: Pagus Vendascinus) era una regione storica della Francia situata intorno alla città di Avignone, in Provenza. Comprendeva all'incirca le terre comprese tra i fiumi Rodano e Durance e il Mont Ventoux, mentre Avignone non fu mai parte del Comtat e formò sempre una contea separata con diritto proprio. L'aggettivo "venassino" (venaissin) è una derivazione dal nome latino della prima capitale, Venasque: Pagus Vendascinus, che diede luogo al Comitatus Vendacensis e quindi Vendacinus. Nel 1320 divenne capitale la città di Carpentras. Un'etimologia alternativa si richiama all'antico nome di Avignone e quindi Avennicinus, da cui venne il Comitatus Venicinus, cioè avignonese, sebbene Avignone, come già detto, non sia mai stata compresa nel Contado. In seguito alla caduta del regno di Borgogna, il territorio fu attribuito prima ai duchi di Provenza e poi, per oltre due secoli, ai duchi di Tolosa. Nel 1229, al termine della crociata albigese contro l'eresia denominata catarismo, Raimondo VII, duca di Poitiers e Tolosa, cedette per mezzo del trattato di Meaux tutti i propri possedimenti sulla sponda sinistra del Rodano (tra cui appunto il futuro Comtat) al Papa, che allora risiedeva ancora a Roma (solamente nel 1313, con l'elezione al Soglio di papa Clemente V, il papato si trasferì in Provenza, all'inizio a Carpentras poi, tre anni dopo, con l'avvento di Giovanni XXII, ad Avignone). La donazione fu confermata nel 1274 dal re di Francia Filippo l'Ardito.1 punto
-
Parte 5 In questo contesto romano ed essendo stato eletto su pressione di Filippo IV, Clemente V per compiacere il suo re, non esitò a trasferire la sede pontificia. Sceglie di risiedere, almeno temporaneamente, ad Avignone, in Provenza, settecento chilometri a Sud-Est di Parigi. Ma, a causa dell’arrendevolezza di Clemente V a Filippo IV, Re di Francia, Avignone diventerà la sede permanente del Papa. Così, un giorno, una lunga carovana di carrozze e di cavalli s’incammina verso la Francia, portandovi il Papa e i Cardinali, gli arredi sacri, casse, quadri, e un lunghissimo seguito. Da questo momento, Roma sarà lasciata in balìa di se stessa. In questo modo si manifestò l'egemonia raggiunta dalla casa regnante francese e della sua diramazione angioina sull'Italia. Dal 1305 al 1377 i sei successori di Clemente V, tutti francesi (Giovanni XXII, Benedetto XII, Clemente VI, Innocenzo VI, Urbano V e Gregorio XI) mantennero la sede papale ad Avignone, danneggiando gravemente il prestigio del Papato a causa della sottomissione dimostrata nei confronti dei re di Francia, tanto che quel periodo venne ricordato come periodo di cattività avignonese (cioè, la «prigionia di Avignone») della Chiesa. La definizione di «cattività avignonese» si applica a perfezione: i Papi, più che ospiti, sono prigionieri. Clemente V, piuttosto debole anche di salute, a Filippo impedisce soltanto un processo postumo su Bonifacio VIII; aderisce invece al suo desiderio sopprimendo il fiorentissimo Ordine dei Templari (1312), il cui Gran Maestro Jacques de Molay due anni dopo viene condannato al rogo.1 punto
-
Parte 4 È il 1305, e da un anno sedici Cardinali sono riuniti in Conclave a Perugia. Il Papa Bonifacio VIII è morto; gli è successo, per otto mesi, Benedetto XI. Finalmente viene eletto Pontefice Bertrand de Got, Arcivescovo di Bordeaux, Francese di nascita e legato da amicizia al Re della sua terra; prende il nome di Clemente V. Come altri Papi, non si trasferisce subito a Roma, che è in preda alle lotte intestine. Le famiglie nobili dell’Urbe si combattono infatti senza posa le une contro le altre, in un susseguirsi di omicidi, assassinii improvvisi, coltellate, agguati, tranelli. Le bande romane partono, a cavallo, per portare disordini e lutti nei quartieri degli avversari; dopo le incursioni, si rifugiano nelle proprie torri, disseminate per la città. I cittadini sono intimoriti, oppressi; di notte nessuno esce, e appena abbuia ciascuno si ritira nella propria casa. I tradimenti sono all’ordine del giorno. Bande che fino a poco prima erano nemiche, si alleano fra di loro e fanno causa comune. Roma è lasciata allo sbaraglio, senza soldati, senza disciplina, e la legge che vi domina è quella del più forte. Il Papa non è mai riuscito a porre ordine; anzi, il più delle volte le potenti famiglie nobiliari sono intervenute negli affari della Chiesa, brigando perché fossero eletti Cardinali i loro parenti. Neppure l’elezione del Pontefice si è sottratta a questi brogli.1 punto
-
E' della Tunisia, 1 Fals del e.H. 1196 ١١٩٦ (a.D. 1782) la trovi in questo link: https://en.numista.com/catalogue/pieces42262.html (quella raffigurata a destra per il confronto è del 1191) __ __1 punto
-
1 punto
-
Ricevuto : Medieval European Coinage Volume: 8 Britain and Ireland c. 400- 1066 – Rory Naismith, University of Cambridge 20171 punto
-
L'unica nozione di fisica che mi sia rimasta è che lo zero assoluto, la temperatura minima possibile, è -273°. Scusa ma era un'occasione unica per riscattare anni di sofferenze nelle materie scientifiche1 punto
-
...Per quanto prosaico l'investimento è una faccia del collezionismo numismatico. E non dimentichiamoci che tra le funzioni della moneta è la riserva di valore: conservare un po’ di ricchezza per il futuro. Perciò è un po' ridicolo obiettare a chi vuole adoperare una moneta per quello per cui è stata inventata . Fatte salve tutte le considerazioni sul conoscere quel che si acquista e sull'incommensurabile soddisfazione nello studiare e possedere questi tondelli storici.1 punto
-
Quasi tremila anni di storia di vita della Roma antica sono davvero tanti per una Citta’ come Roma moderna ; aspetto fisico attuale che in relazione a quello passato la rende quasi irriconoscibile ; Roma infatti ha vissuto all’ inizio come un povero ed oscuro villaggio di pastori sorto in cima al Colle Palatino e diventando poi un’ Urbs ricca di marmi preziosi di ogni genere e di edifici giganteschi , fino a diventare poi nei secoli successivi alla fine dell’ Impero come una immensa e inesauribile cava da sfruttare contenente preziosita’ di ogni genere . Naturalmente tutto cio’ ha avuto un prezzo da pagare , aggravato in piu’ dalla morfologia tipica del territorio dove sorse Roma antica , composto da valli profonde e da alte colline scoscese , di cui ormai si fa quasi fatica a riconoscere l’ elevazione rispetto al piano attuale , ma che nell’ antichita’ davano un aspetto fisico di Roma molto diverso rispetto all’ attuale . La ricostruzione dell’ antica morfologia di Roma risulta percio’ piuttosto difficile e complesso a causa delle trasformazioni del territorio avvenute nel corso dei secoli ; per fortuna grazie alle tradizioni scritte storiche ed archeologiche e in particolare grazie alle informazioni ricavate dai sondaggi geologici eseguiti sul territorio in vari punti della Citta' , si riesce a ricavare una possibile ricostruzione dell’ antico territorio romano prima delle continue trasformazioni apportate dalla natura e dall’ uomo nel trascorrere dei millenni e dei secoli . Dai dati dei sondaggi geologici eseguiti sotto tanti edifici storici di Roma si sono ricavati dati stratigrafici che permettono di stabilire la profondita’ dell’ antico piano di calpestio del territorio romano prima del possesso dell' uomo ; sotto alcuni esempi della profondita’ . Chiesa di Santa Pudenziana in Via Urbana : a -39 metri sotto terra si trova l’ antico piano campagna della Via , a -12 metri si trova il piano antico con basoli del Vicus Patricius e a -3 metri il piano della Chiesa ; si comprende bene come in meno di 3000 anni quanto sia cambiato in altezza il piano moderno , 39 metri in orizzontale sembrano pochi , ma visti in verticale sono una enormita’ , come un edificio moderno alto oltre 13 piani ! Piazza Barberini : a -20 metri sotto terra si trovano strutture di Roma imperiale Chiesa di San Vitale in Via Nazionale : a -40 metri sotto terra si trova il piano campagna della Via e a -6 metri il piano originale della Chiesa Chiesa di San Silvestro al Quirinale in Via XXIV Maggio : a -50 metri sotto terra si trova il piano campagna della strada e a -10 metri l’ antico ingresso della Chiesa Insula dell’ Aracoeli sotto il Campidoglio / Vittoriale , Piazza dell’ Aracoeli : a -20 metri si trova l’ antico piano della piazza . Questi sono soltanto pochissimi esempi che dimostrano come il piano attuale di Roma sia enormemente piu’ elevato rispetto all’ antico prima che l’ Urbs venisse originariamente abitata da un piccolo nucleo di pastori . In foto una pianta di Roma antica con i Colli e le profonde valli , prima che venissero oggi quasi livellati dalla natura e dall’ uomo .1 punto
-
Quando poi si rompe il salvadanaio si pensa alla meta turistica dove prendere il sole,per il momento si fanno le prove generali con il primo sole usando al posto degli occhiali da sole un braccio anzi una zampa.......1 punto
-
Sandro, visto che sei appena arrivato mi permetto un consiglio solo: *** ASPETTAAAAA! *** Vacci piano. Non spendere troppo. Sei appena all'inizio. Anche se sembra un affarone lascia passare. Osserva, studia, impara. Poi comincia a comprare qualcosina. Hai tantissimo tempo davanti. Benvenuto! Stefano :o)1 punto
-
No, tutti sono stati colpiti a Manila. Le prime monete furono coniate da un abito privato, Frank e Company, ma più tardi la produzione della monetazione di Culion passò alla zecca di filiale degli Stati Uniti che ha aperto a Manila nel 1920. E solo per divertimento, ecco un altro veterano di casella di posta indesiderata, da circa un mese fa: un 1926m 5-centavo, da quando ancora erano molto vicini nelle dimensioni al pezzo 5-cent americano. v. ------------------------------------------------------------ ------------------------------------------------------------ No, all were struck in Manila. The early coins were struck by a private outfit, Frank and Company, but production of Culion’s coinage was later switched to the U.S. branch mint that opened in Manila in 1920. And just for fun, here’s another junk-box veteran, from about a month ago: a 1926m 5-centavo, from when they were still very close in size to the American 5-cent piece. v.1 punto
-
1 punto
-
Premetto ho 4 cani, ma adoro anche i gatti. Mi ricordo con molto affetto il gatto di mia nonna Otto che si comportava con me come un cagnolino fedele: mi seguiva dappertutto (senza guinzaglio), veniva a dormire con me e si addormentava sopra la pancia, obbediva agli ordini (quali seduto oppure fermo, ....), quando uscivo di casa e tornavo mi faceva le feste, ....... Quando al liceo facevo le versioni a casa, soprattutto di greco, mi saltava sui ginocchi e iniziava a guardare il Rocci (vocabolario di greco) scorrendo da sinistra a destra la testa e poi si addormentava. Mai un graffio. Mai un danno in casa. Mangiava tutto quello che gli si dava e ringraziava sempre. Ancor oggi lo rimpiango.1 punto
-
DE GREGE EPICURI Anche a me sembra molto strana; i ritratti di Faustina Figlia sono molto vari, ma come questa proprio non ne ho mai viste, in effetti è un po' rinascimentale. Anche le lettere sono molto anomale, quella FIL al diritto è proprio strampalata. Io mi asterrei.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
