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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/03/17 in tutte le aree
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I primi caldi di questo finale di primavera ieri mi hanno portato a cercare refrigerio e riposo, in compagnia di mio padre, all'ombra delle verdi fronde di un vecchio ed enorme platano che da sempre incombe sui tetti della casa paterna. Mio padre (83 anni, nato nel 1933) ricorda questo platano (e i suoi 5 fratelli) già presente e già di notevoli dimensioni nel corso della sua prima infanzia. Corse il pericolo di essere estirpato (il platano, non mio padre) nel corso dell'occupazione americana. Gli artiglieri alleati avevano infatti la necessità di crearsi il campo di tiro per cannoneggiare le colonne tedesche in ritirata verso il Po; la situazione arrivò al collasso in meno di un giorno, i tedeschi si arresero a migliaia e il platano si salvò. Questo platano (e i suoi 4 fratelli, uno nel frattempo è morto) ha attraversato l'ultimo secolo e ha visto "il mondo che si è trasformato....oggi tutto è cambiato" scritto in corsivo perchè è la frase pronunciata da mio padre...con gli occhi persi a guardare nel profondo dei suoi ricordi di ragazzino..mentre io, naso per aria, guardavo l'immensa chioma dell'immensa pianta. Questa frase mi ha riportato all'introduzione di un'opera in due volumi che conservo da anni nella mia biblioteca. L'ho subito cercata e gliel'ho fatta leggere....ora la vorrei condividere con chi ha avuto la pazienza di arrivare fino a questo punto. Da: GLI ULTIMI CENTO ANNI DELLA STORIA UNIVERSALE di Pietro Orsi E' evidente che qui si parla del secolo dal 1815 al 1916....il progresso che ha portato una vera rivoluzione tecnologica, politica e sociale... è legato alle invenzioni, che sono però, l'uso della forza meccanica generata dal vapore, il motore termico, il telefono, il telegrafo, l'aereo. La grande diffusione delle informazioni è legato ai sistemi di stampa... Insomma...non si parla mega o terabyte, non si parla di esplorazioni spaziali o nanotecnologie. Internet? non era nemmeno nella fantascienza. Eppure il giudizio sulle trasformazioni sociali, politiche e geografiche era praticamente lo stesso. Ancora una volta la storia si ripete, uguale a se stessa....come uguale a stessa rimane la fresca e rilassante ombra del platano che incombe sulla mia casa paterna. Un caldo saluto Mario5 punti
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Voglio contribuire alla discussione aperta da Rodolfo sui bei talleri per Pisa con i miei esemplari. Questo tallero del 1611 ha la leggenda diversa e varia da MAGN a MAG. Riporto la descrizione del Dr. Gustavo Di Giulio a pag. 73 Il ritratto del Granduca è del primo tipo con i lineamenti più giovanili. Variante molto rara.4 punti
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A mio parere, in questo caso, non si tratta di una N ma di una M prodotta con u punzone parzialmente rovinato, ma comunque di una M si tratta. Basta ritagliare ed avvicinare le due lettere per poter verificare che la "M" è più larga della N; che l'angolo fra le due linee oblique sinistre e le rispettive gambe sinistre (linee gialle) è decisamente differente (angolo più aperto nella N, più chiuso nella M); che nella parte alta della M si nota la V (linee rosse) delle due linee oblique convergenti della M; che nella porzione destra della M si nota un'area "vuota" (evidenziata in verde) evidente segno residuale dello spazio fra la linea obliqua destra e la gamba destra della lettera.....insomma....per me di M si tratta... un saluto Mario4 punti
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Ciao a tutti, in generale, compro pochissimo... con questo coronato, aggiungo la seconda tipologia, quella con la croce potenziata, alla mia piccola collezione... la quarta, quella con il drago dal volto umano, invece, me la studio sui libri[emoji4][emoji4]3 punti
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Approfitto del post 13.000 per fare qualche riflessione... Onestamente mai avrei pensato di essere qui ancora dopo 8 anni a riflettere e con la voglia intatta di raggiungere nuovi sogni numismatici, nuovi progetti, nuove idee , il pensare sempre positivo e credere in quello che faccio indubbiamente mi ha aiutato e certamente aiuta. Ai tempi raccontai qui in un post del collezionista solitario, post realissimo anche se un po' triste, il collezionista solitario c'è sempre anche se gli anni passano per tutti, ma oggi siamo ancora così solitari o è cambiato qualcosa ? Giorni fa ero in uno studio di un noto commerciante milanese e riflettevamo su questi aspetti, è bello vedere monete, anche comprarle, ma anche parlare sempre... Mi diceva, almeno per Milano, tutto è cambiato in questi anni, una volta il collezionista veniva, guardava, comprava e poi tutto finiva lì, ora tutto è diverso. Ho messo una collezione on line di monete non di grande conservazione, da studio, con varianti, rarità e in tanti sono arrivati con una inclinazione più che per il possedere per lo studio. E poi cosa per me incredibile scopro che tutti si conoscono, siete tutti amici, vi parlate, fate iniziative importanti, idee, progetti, è cambiato insomma tutto. E tanti di quelli che sono venuti sono giovani, alcuni molto giovani, già molto competenti, che sanno, studiano, è tutto estremamente bello, incredibile, entusiasmante, fa piacere questa svolta milanese, ma non solo ovviamente...dice il commerciante. E' così gli dico, lo sappiamo, lo vediamo, Milano sta vivendo un momento bello, di rinascita culturale e numismatica, di grandi fermenti, di aggregazione, di iniziative, mi ricorda u po' Napoli di due o tre anni fa. La risposta ha però un nome gli dico, meglio dirlo subito, ed è Lamoneta e i gruppi che si sono formati in essa, Milano sicuramente. Lamoneta ha permesso di conoscersi realmente, scambiarsi opinioni, fare amicizie, gruppo e far nascere iniziative che voi conoscete tipo Parma coi giovani, l'Ambrosiana, il Gazzettino e altre che verranno.. Un miracolo ? Un po' forse si, ma senza l'apporto di questo mezzo tecnologico che ha unito e permesso le conoscenze oggi il collezionista sarebbe per me più o meno come il collezionista solitario. Si, stanno cambiando molte cose nella nostra numismatica, altri sogni si realizzeranno ne sono sicuro in futuro, altri si confermeranno, una nuova primavera ? Per me si, certo qualche nube rimane sempre all'orizzonte ma non si può unire tutti, tutti, certo si va verso una numismatica, come auspicato da molti, più aperta, per tutti, per i giovani, per una sana divulgazione culturale e chi rimane ancora fermo su posizioni chiuse ed arroccate dovrà capire che si deve innovare, seguire i tempi, dialogare rispettando le tradizioni, ma fermi no... E mi piacerebbe sentire quando si nominano in certi ambiti, Lamoneta, Parma, Gazzettino e altro ancora che non si dicesse Lamoneta che ? Lamoneta è anche tutto questo, una numismatica più grande, uomini più consapevoli delle loro storie e identità, è giovani, divulgazione, conoscenze, una crescita culturale di tanti, è comunicazione, iniziative, progetti, idee e anche grandi sogni che poi ogni tanto come vediamo in molti a volte si realizzano anche, basta crederci e provarci...!3 punti
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Ciao @nikita_, questa è per la tua discussione. ....dimenticavo: giglio3 punti
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Visto che le giornate sono calde,riscaldiamo anche un pò questo thread con un acquisto fatto poco tempo fa,asse di Tito....3 punti
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Altri due esemplari molto rari e di conio diverso, sono quelli con il millesimo 1616. La leggenda del R/ è diversa e il ritratto del Granduca è del tipo con i lineamenti più maturi. PISA. INVETVSTAE. MAIESTATIS. MEMO PISA. INVETVSTAE. MIESTTIS. MEMORIAM3 punti
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Approfitto della pausa per farvi vedere una "ben conservata" Piastra giovanile di Ferdinando II ......la prima....1831, questo fu il ritratto con cui il giovane Re si mostro' al suo popolo.3 punti
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Ciao nikita, diciamo che queste due piastre, sono, a mio parere, le più belle e le più intriganti per svariati motivi. Per tutta una serie di motivi (molti dei quali ignoti), le stelle ed i gigli del contorno non sono solo nei tagli dei rispettivi millesimi previsti (in pratica, si fanno sempre scoperte, e più si scopre, meno ci si capisce Ecco perchè ti è stato chiesto in merito al taglio del bordo: gigli o stelle... Tiologicamente, la piastra testa grande, presenta tantissime varianti di stile nel ritratto, che hanno effetti anche per quanto riguarda la perfezione del tondello (per certe varianti di stile in particolar modo). E' stata poi coniata ininterrottamente fino al 1825 con il medesimo millesimo (senza considerare tutte le correzioni apportate con sovrabattiture nella data, prima 8 su 7, e poi 8 su 9). Molte di queste piastre con il ritratto testa grande poi, hanno natali molto affascinanti e per certi versi "misteriori". Infatti in una "vita precedente", erano monete emesse da governi rivoluzionari o di usurpatori illegittimi dei quali si cercò di far sparire qualsiasi loro ricordo con un sistema di "riciclaggio" dei tondelli (appunto per cercare di far sparire tutti quegli ideali messi al bando dal congresso di Vienna) inutile dirti che a seconda della moneta che c'era "sotto", e del metodo di battitura impiegato, possono scovarsi innumerevoli varietà monetali, che già solo loro potrebbero essere degne di una collezione specifica. Dulcis in fundo, è l'unica piastra che presenta al rovescio lo stemma delle Due Sicilie con tutte le armi complete nei vari quarti dello stemma. Che dici, ho stuzzicato abbastanza la tua curiosità per questo tondello? (tranquillo, non voglio deviarti dal tuo amore per la cartamoneta ) Un saluto, spero di rileggerti in queste sezioni Fabrizio2 punti
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http://incuso.altervista.org/docs/singoli/RIN1921-MAJER_G___le_tessere_veneziane_dell_olio-5.pdf buona lettura2 punti
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Ma che bellezza, tra l'altro di indubbia rarità, mi domandavo ma perché non provare a metterle queste meraviglie anche su carta sul Gazzettino di Quelli del Cordusio ? La butto lì , come spesso, ma meriterebbe una pubblicazione una serie di questo tipo , un titolo tra " bellezza e rarita' " qualcosa del genere, già averle viste qui e' una grande divulgazione che può veramente coinvolgere, grazie, il forum vive anche di questi rapporti volontari e divulgativi, Mario2 punti
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Buona giornata Bella questa! Non ci avevo mai pensato; ottimo suggerimento. saluti luciano2 punti
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Eccomi qui, riporto dei passi di Plutarco nei quali il rito di fondazione della città viene descritto, spero possa essere interessante... •Romolo (…) si volse alla costruzione della città, dopo aver consultato sacerdoti etruschi che gli indicarono le modalità rituali della fondazione. Fu scavata una trincea circolare attorno a quello che oggi è il Comizio e in essa vennero poste primizie (…); successivamente ciascuno vi gettò una manciata di terra proveniente dalla sua regione (…). Questa trincea si chiama mundus. In un secondo momento, prendendo il mundus come centro, tracciarono il contorno circolare della città. Successivamente (…) venne tracciato un secondo cerchio, chiamato pomerio, cioè dietro o prossimo alle mura: con questo si segnò il corso delle mura. Gli Etruschi, i più religiosi tra gli uomini, avevano una concezione sacra della città come di molte altre cose della loro vita. Da questo passo vediamo lo stretto legame con la terra, le primizie poste nella trincea e le manciate di terra gettate provenienti da varie regioni a simbolizzare che da quel momento quella era la loro "nuova casa". Paradossalmente l'unica descrizione che abbiamo della fondazione di una città secondo il rito etrusco è di una città non propriamente etrusca, anche se su questo ci sarebbe molto da dire. Roma al di là dei tre re etruschi è molto più etrusca di quel che si pensa di solito Gaetano2 punti
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Salve a tutti, vorrei chiedervi qualche notizia su questo armellino di Alfonso II che al rovescio riporta un trono con i lati curvi, simile a quello più frequentemente riportato sulle analoghe monete di Ferdinando II. Sul CNI sono riportate due forme diverse della sedia, mentre il PR riporta una singola tipologia (n. 5, oltre alla variante con iscrizione "SERENA OMNIA" al n. 6). In rete ho trovato solo foto di monete con trono dai lati dritti e con la rosa al centro. Come mai le due varianti non sono riportate come tipologie diverse? Esiste qualche articolo di riferimento in letteratura? Ci sono notizie sulla rarità delle due varianti di sedia? Altra singolarità di questo esemplare è una interessante ribattitura al rovescio, dove l'iscrizione "..TER.." appare due volte. Un saluto, Luca1 punto
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Salve a tutti, Oggi mi sono potuto recare ad un bellissimo evento di collezionismo a Roma, dove ho potuto comprare varie monete romane imperiali di cui sono rimasto veramente soddisfatto. La prima che vorrei sottoporvi e di cui mi piacerebbe sapere la vostra opinione su prezzo e conservazione è un asse di Tiberio, proveniente da un'asta di cui però non ho trovato il lotto su internet. Grazie in anticipo, Alb123 Non potete capire quanto è bello il rovescio in mano?.1 punto
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Vacanze: una moneta in freezer può salvarvi la vita https://it.notizie.yahoo.com/vacanze-una-moneta-freezer-puo-salvarvi-091337240.html1 punto
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E' una moneta coniata esclusivamente per i collezionisti, ma questo già lo sappiamo, i dati riguardo la tiratura non sono presenti sul world coins cartaceo, quindi significa che i vari siti/cataloghi online non si azzardano nemmeno a menzionarne una, a parte quelle canoniche della prima emissione. Non sono state più utilizzate sin dal 1987, tutte le altre coniazioni successive sono ad appannaggio dei turisti, per comporre delle serie e per i folder a mò di "ricordino", figurati che certe "composizioni" in cartoncino delle Isole Solomon non sono formate da monete della stessa annata. Si potrebbe chiedere solo alla Royal Australian Mint che ne cura la coniazione, sempre che la coniazione non è passata a qualche azienda privata, noto che le ultime creazioni in argento e oro hanno perso notevolmente quella precisione e bellezza nelle incisioni che le monete avevano sino a qualche anno fa. Detto questo la tua moneta, non essendo stata utilizzata per la spendita, è in fior di conio, ma quasi sicuramente non è stata trattata/conservata nei migliori dei modi e ne porta i segni, quantomeno è quello che si evince dalla foto che hai postato, per il resto non so dirti altro.1 punto
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Quella del CCNM è una realtà che sento molto vicina, sia per motivi geografici sia perché sono uno dei consiglieri. Ma come, un giovane nel direttivo di un circolo storico? Eh sì... per portare linfa nuova, idee, e - perché no - qualche coetaneo. Come dici giustamente è una realtà che sta vivendo ultimamente un momento piuttosto buono, con qualche nuova iscrizione e conferenze che spesso riempiono la sala. Si tratta di una realtà immobile? Assolutamente no. A parte l'annuale assemblea dove si ascoltano le proposte del direttivo e dei soci, ogni riunione settimanale alla fine è una piccola assemblea dove condividere il proprio pensiero e proporre idee. Perché è sempre il momento giusto per migliorarsi.1 punto
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03/06/2017 Saluto tutti gli Esperti , mi è stato proposto l'acquisto di un denario di Vespasiano del 74 DC di cui allego unica foto in mio possesso. gr. 3,07 mm. 19,50 condizione VF Il venditore in Europa e quindi fuori Italia, chiede euro 158 più spese di spedizione Secondo il Vostro illustre parere, si tratta di un prezzo onesto oppure è meglio passare oltre ? Grazie per la consulenza e collaborazione. Alan1 punto
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Certamente si, ci vogliono tre, quattro motori in tutto per tentare di far partire, il rischio e' di stare fermi, ma mentre certi ambiti possono anche permetterselo, altri no, pena lo scomparire o il ridurre fortemente la loro azione. Consiglio i circoli nel fare comunque, nell'essere attraenti nelle proposte e iniziative e poi comunicarle bene, io vedo a Milano che il CCNM ha avuto una ripresa tra i fermenti milanesi, gli eventi importanti, e ripeto una buona comunicazione. Puo' essere così anche in altri ambiti, e se fosse per me, ogni realtà dovrebbe avere una figura di responsabile giovani, uno per gli eventi, uno per la comunicazione, ma anche altre figure... Su questo e altro potrebbero parlare in tanti, per i giovani sicuramente il CGN con @magdi e con @matteo95, mentre vedo @anto Rgià presente in discussione su Milano. E poi e' giusto rimanere secondo voi fermi rispettando lo status quo magari secolare o giusto innovare e seguire le esigenze, i tempi, le richieste dei soci ? In poche parole, gli Statuti, le regole, le finalità possono cambiare se si ritiene che ci siano ulteriori e nuove esigenze ? Domanda complessa come potrebbero essere articolate le risposte ....1 punto
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Che meraviglie! Non conosco assolutamente queste monetone (e le medicee in generale) ma le belle cose si apprezzano sempre. Non mi riferisco solo alle conservazioni ma proprio allo stile artistico, nella loro ripetitività mai banale mi ricordano le serie di scudi e ducatoni milanesi che conosco meglio di queste emissioni. Vi seguo come interessantissimo spettatore Buona serata, Antonio1 punto
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Quello che mi pare più strano è il numero di post che è stato fatto su questo argomento.....evidentemente molto sentito. Ma poi perché? A me ha molto annoiato. Scusate ma è così.....1 punto
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RIC 77, S 2300, C 364 Denarius Obv: IMPCAESARVESPASIANVSAVG - Laureate head right. Rev: PONMAXTRPCOSV - Vespasian seated right, holding branch and scepter. 74 (Rome). io a quel prezzo non lo comprerei... si puo' trovare a meno.1 punto
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poleico .. stessa radice di .. polemarco... § grandissimo Gigi Proietti, rende ancora piu' bello il Lonfo.. grazie Petronius!1 punto
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In questo Tallaro del 1620 il ritratto del Granduca dimostra una maggiore maturità e uno stile più raffinato.1 punto
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vabbé, ma secondo me ora come ora non conta sapere il prezzo, ma sapere se è un qualcosa che deturpa la moneta oppure un errore/orrore di coniazione dell'epoca1 punto
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Hai proprio ragione; si dimostra, ancora una volta, quanto abbia prodotto e facilitato, la tecnologia informatica negli ultimi decenni. Monete che venivano censite, nel secolo scorso, dagli studiosi che facevano uno screening delle collezioni museali (e delle poche collezioni private accessibili), andando di persona nei musei, oppure scrivendo per ottenere foto, non potevano che essere ricerche limitate per oggettive difficoltà. Complimenti ancora per aver condiviso queste "chicche"! saluti luciano1 punto
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E quindi la tecnologia al servizio delle realtà della nostra Numismatica per comunicare, dialogare, far conoscere quanto si sta facendo e si vorrà fare . Credo personalmente che il mix virtuale e reale sia ormai ineludibile, l'alternativa e' avere un qualcosa che non si apre verso tutti, verso il mondo esterno e rimanga chiuso nelle proprie mure. Ma allora avremmo altro, ma questo mix può essere sufficiente ? Ci diceva prima @savoiardoper i circoli piemontesi, no, non basta. E' spesso un fatto puramente numerico che lascia pochi spazi, ci sono nei circoli, nelle Associazioni, Societa' anche dei bilanci, e tanto esce tanto deve entrare, problemi concreti che però vanno affrontati per forza e che vanno oltre alle iniziative e alle proposte . Il problema secondo me non va banalizzato, non e' semplice, ma qualcosa si può fare in più direzioni. Credo che si debba in primis ascoltare e far parlare tutti i soci, gli appassionati, tu cosa vorresti, cosa proponi, ti senti di darci una mano ? In poche parole coinvolgerli come fa il grande Associazionismo americano dove tutti collaborano creando gruppi di lavoro, commissioni per far sì che i progetti, una volta scelti, vengano realizzati e bene. Facendo così hai creato la squadra, il gruppo che si muove insieme verso il fine comune, il socio non e' un numero che paga la quota e si rivede tra un anno, deve essere coinvolto nell'associazionismo, parere mio ovviamente ma non e' detto che sia così per tutti. Quindi virtuale e reale, coinvolgere tutti quelli disponibili, fare il gruppo e creare obiettivi comuni e condivisi dalla maggioranza da raggiungere con un lavoro condiviso e partecipato, ma certamente qui siamo secondo me alle basi, poi bisogna anche fare, sempre che si voglia fare, questo e' ovvio se no ...aspettiamo ...1 punto
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Buongiorno 417 Sonia Per le tirature dei talleri per Pisa del 1611mancano dati certi nei libri della Zecca e la rarità è data dagli esemplari conosciuti all'epoca dello studio effettuato dal Dr. Di Giulio negli anni 1970/80. Le pubblicazioni consultate dal Dr. Di Giulio sono il C.N.I, il Galeotti, la Collezione Ruchat, i cataloghi d'asta dell'epoca e la visione di materiale esposto nei Musei. Dopo questo periodo nuovi rinvenimenti e studi sono stati effettuati e grazie alla divulgazione tecnologica siamo venuti a conoscenza di nuovi esemplari. Nel Corpus di Andrea Pucci, Le monete della Zecca di Firenze volume di Cosimo II a pag. 48 viene riportato al 28b un tallaro con la stessa variante nella leggenda del D/ e dunque ad oggi la variante B n°66 a me conosciuta è di tre esemplari e la rarità è comunque rilevante. Stesso discorso vale per il millesimo del 1616 dove era sconosciuto nel C.N.I. e nel Galeotti e l'unico esemplare era nella Collezione Ruchat. In questi ultimi decenni sono apparsi sulle aste altri esemplari dovuti a nuovi rinvenimenti ma non più di 10 (compreso quello di Rodolfo) e i 6 illustrati sul Corpus del Pucci, di cui il 47f è della mia collezione con la variante MEMO. Altre varianti sulla leggenda del R/ sono MEMORIAM; MEMORIA; MEMOR. A Voi altri commenti Saluti1 punto
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Ciao @clairdelune, non devi preoccuparti se ti senti confusa , anche noi lo siamo , infatti essendo la maggior parte dei dilettanti in materia , cerchiamo di capirci qualcosa sul fatto tramandatoci dagli scritti degli antichi latini . In un certo senso ci conforta il fatto che anche all' epoca i dettagli della fondazione di Roma erano poco conosciuti , infatti benche' tutti concordino sulle modalita' che precedettero la fondazione , si confondono invece per quello che riguarda i particolari . Un saluto1 punto
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Ciao Nikita, descrivici anche il taglio: con giglio o con stellette? Le mie Piastre.....ho controllato, nessuna "anomalia" rilevante nei diametri e negli spessori . Saluti, Rocco.1 punto
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Nel 2011 nacque il gruppo Quelli del Cordusio, viene narrato bene quel momento sul Gazzettino, ora anche on line, si decise di unire il virtuale, il tecnologico, al reale, fu il primo cardine, ma secondo me furono importanti altri passaggi, non avere cariche, essere tutti uguali , ognuno poteva formulare idee, proposte, non avere quote, la sede c'era ed era realissima, fu un attimo decidere tutto questo, per farlo altri forse ci metterebbero anni, evidentemente eravamo ben convinti, come lo siamo anche ora a distanza di anni, a volte bisogna osare ed essere innovativi, seguire nuove strade. Il Cordusio e' solo un esempio di come poter avvicinare e rendere partecipi, certo poi ci vogliono persone che se ne prendano carico, che siano presenti un po', che trascinino, che condividano l'idea, i fatti mi sembra che ci abbiano dato ragione, ma su questo aspetto molti potrebbero dire la loro, chi c'era quel giorno come @417soniao @eracle62o chi e' arrivato dopo. Il Cordusio lo definirei quasi un movimento che può fare in autonomia o affiancarsi, a seconda dei casi, a altre realtà o ambiti, può collaborare con tutti quelli che vogliono starci in iniziative, progetti, comunicazione. E il Circolo tradizionale o le Associazioni oggi come si pongono verso gli appassionati, i collezionisti, gli studiosi, chi inizia, i giovani ? La tecnologia, un forum li può aiutare ? Qualche esempio che potrei citare c'è anche qui sul forum e lo vedo anche recentemente ma vediamo le problematiche non sono banali però ...però ...1 punto
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Buon pomeriggio, Facendo confronti con altri esemplari di questi conii mi sono ritrovato a notare le corrispondenze generali con pezzi probabilmente autentici ed a soffermarmi su due particolari che sembrano invece essere un po' difformi (ho individuato un solo esemplare con simili caratteristiche): In primo luogo il naso, la cui punta e dorso mancano di pienezza, al punto di essere diventati una stanghetta sottile e rigidamente rettilinea all'estremità inferiore nell'esemplare in discussione. Poi al dritto la parte destra della ruota, in prossimità del punto in cui uno dei raggi della stessa termina quasi a contatto con una delle code dei cavalli. Mancherebbe, appena sopra, un tratto del cerchio della ruota e lo spazio che resta tra cocchio e code sembrerebbe maggiore. Esemplare Goldberg: Un esemplare proveniente dalla Biblioteca Nazionale di Francia (differente): L'esemplare dall'Asta 51 Gallery del 17 giugno 2016, sessione 1 lotto16 (apparentemente con simili caratteristiche) : Cosa ne pensate di questi particolari a confronto?1 punto
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La J inizialmente (parliamo di Medioevo) non era un'altra lettera rispetto alla I ma semplicemente una sua variante grafica, tant'è vero che il suo nome italiano sarebbe "i lunga", proprio a sottolinearne il carattere più grafico che sostanziale. L'uso viene differenziato tra le due nel XVI secolo - epoca di grande riflessione e sperimentazione sulla lingua: sono proprio gli anni dei "Principi della volgar lingua" di Bembo, che stabiliscono cosa sia l'italiano. E' Gian GIorgio Trissino a formalizzare la distinzione, introdotta per segnalare graficamente la distinzione tra uso vocalico e semivocalico o semiconsonantico della i, nella sua "Epistola de le lettere nuovamente aggiunte nella lingua italiana", opera del 1524, che anticipa di un solo anno i Principi del Bembo. Tra le altre cose è Trissino a introdurre l'uso della Z al posto della T nelle parole che finiscono in -tione.1 punto
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Continuando la collezione, Da Varesi Asta 68 lotto 513 Cosimo II tallero per Pisa 1619 R SPL Bhè che dire amici, vi mostro anche questa... Sono difficili anche se non è un anno raro, da trovare in conservazione splendida, ben centrata al diritto e fondi brillanti, al rovescio sono visibili i gigli sulla palla più alta dello stemma anche se il conio era più stanco. Spero vi piaccia, perchè a me riempiono il cuore.. Saluti Fofo1 punto
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Buongiorno, questo che vi posto è un 10 Tornesi di FRANCESCO I, Variante: lettere grandi e fiore a cinque petali.1 punto
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Buongiorno @diez, questa che ti posto è la "colorazione" naturale del rame...... Saluti, Rocco.1 punto
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Una volta sarebbe stato impensabile riuscire ad aggregare tanti appassionati di aree ed età diverse. Gli ambiti erano più circoscritti, ne conseguiva il fatto che difficilmente si poteva relazionare come oggi, se non in modo epistolare e comunque con tempistiche diverse. Non tutti riuscivano ad andare ai convegni, molti non ne erano a conoscenza, nonostante accumulassero da tempo. La penisola era divisa realmente in regioni, in città e piccole realtà di provincia, Ne conseguiva che per cause di forza maggiore, l'isolamento fosse d'uopo. Poi vennero i tempi moderni, e qualcosa iniziò a cambiare, la nascita di nuovi circoli, le testate numismatiche, i mercati storici come quelli del Cordusio, dove si scrissero pagine importanti.. Ma nonostante ciò, era pur sempre di nicchia, e gran parte continuarono ad esser solitari... Poi come d'incanto arrivò la rete, il nostro forum, anche realtà ultimamente come il Gazzettino di Quelli del Cordusio che contribuirono alla svolta epocale. Nulla impedì di voler esser soli, il trionfo di tanto vigor, in un semplice gesto.. Ogni età, ogni area, ogni monetazione, ogni sogno, mai come oggi è cosi rappresentata su questa piattaforma, quello che da sempre il collezionista solitario avrebbe più di ogni cosa desiderato... Eros1 punto
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Continuando con le medicee e con Pisa Tallero di Cosimo II 1616 r3 ex asta Varesi n 67 lotto 313 millesimo interessante, bella patina, spl. I gigli sull ultima palla in alto sul rovescio sono presenti e la patina tende a cangiare, ha una forte decentratura del tondello al diritto..mentre al rovescio è centrata, ma nel complesso visto anche la data più rara mi è piaciuta.. Saluti Fofo1 punto
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prima di tutto,un grand salute a voi tutti,ero da molto senza postare,le cose de la vita passano piu in furia ,si be che il tempo manca.....ma quando belle cose penso a voi. ecco allora per gli amanti di ditagli fini,per i amanti di quelle monete vecchie che non avarano mai l'impresa del tempo passato.....e per finire,per quelli,come me ,che si piaceno a sognare con ipotesi e con perche del come di quelli che caminavano in piedi,molto prima di noi!! ecco allora per piaccere,un bel sesterzio....con bel ritratto.1 punto
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le emissioni della tipologia ERIACENSIS iniziarono nella zecca di Friesach negli ultimi decenni del XII secolo. Numerose furono le zecche, sia austriache,slovene,ungheresi... che la copiarono (non dimentichiamo poi la zecca di Aquileia, con almeno 3 differenti coni).1 punto
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Luigi XVI usò inizialmente gli stessi tipi del nonno e coniò anch'egli un écu aux lauriel molto simile alla moneta di Luigi XV Con la rivoluzione fu coniato un écu constitutionnel: al dritto era rappresentato il re volto a sinistra e il nuovo titolo di LOUIS XVI ROI DES FRANÇAIS, poi corretto in ROI DES FRANÇOIS (re dei Francesi) al posto del precedente titolo di "re di Francia e Navarra". Al rovescio era rappresentato il genio alato della Francia mentre scrive CONSTI / TUTION in due linee su una tavola posta su colonna, con a sinistra i fascio ed a destra il galletto. In alto la legenda recitava REGNE DE LA LOI ("regno della legge) e sotto la data era riportata come "L'AN 4 DE LA LIBERTÉ". Nel contorno LA NATION LA LOI ET LE ROI. La moneta faceva parte della nuova struttura monetaria che sostituiva quella precedente e che verrà ulteriormente modificata poi dalla Convenzione Nazionale. L'écu constitutionnel1 punto
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