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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/25/17 in tutte le aree

  1. Per anni ho snobbato le monete di Venezia. Le trovavo brutte, ripetitive e poco interessanti. Poi, come spesso capita, ad un'asta di Varesi, non essendo riuscito a comprare le monete che mi interessavano e per non tornare a casa a mani vuote, ho alzato la mano per un 40 soldi con Santa Giustina e me lo sono aggiudicato. Tornato a casa comincio a studiarmi l'acquisto... Cominciai con il doge che era Alvise Mocenigo. Ah, il doge della battaglia di Lepanto, ma guarda. Poi continuai con Santa Giustina... Ah, patrona di Padova... Ah, santa del giorno della battaglia... Ah, sui pezzi da 124 ci sono anche le galere... Ah, tutto sommato è anche bella di stile... Ah, .... Sto ancora scoprendo cose nuove... Arka
    5 punti
  2. Ciao a tutti, poiché le discussioni sulla monetazione medievale, in questo caso normanna, languono, Vi posto un follaro di Ruggero di Borsa, duca di Puglia, di zecca salernitana. Tanto il padre Roberto il Guiscardo, fu un grande condottiero, in grado di spazzare via i Longobardi da Salerno e Benevento e tentare, addirittura, di attaccare i bizantini, quanto il figlio Ruggero Borsa fu moderato, tanto che si ricorda di lui soltanto la conquista di Capua. La monetazione normanna dell'epoca era divisa in due: quella continentale e quella insulare. Ruggero Borsa, riguardo la monetazione continentale. batte a Salerno ed ad Amalfi, tarì e follari... Dei follari coniati da Ruggero Borsa, abbiamo poche tipologie, tra cui questa che allego, non più di dieci, in totale. Il follaro che posto ha un peso di g. 2,88 e riporta al diritto: il busto di San Matteo, con le lettere S ed M ai lati e tagliate orizzontalmente, ed, al rovescio, la legenda ROGE RIVS DVX su tre linee. Saluti Eliodoro
    3 punti
  3. non riesco a capire le macchie scure al D/ che non mi fanno pensare bene della moneta, andrebbe vista "de visu" . In ogni caso la moneta per me è ben piu' del semplice Bb . Il valore in queste condizioni ( lasciando in sospeso la faccenda delle macchia) supera i 200 euro Per avere maggior visibilità, sposto la discussione nella sezione " Monete napoletane" cosi' avrai piu' opinioni da considerare
    3 punti
  4. Do un mio parere visto il tag sui curatori. Sul discorso che "bisognerebbe smettere di comprare" se analizzato per bene non mi sento di dare torto totale. Ma questa cosa vale un po' per tutte le passioni del genere umano. Come dire "dovrei smettere di avere l'abbonamento alla pay tv per guardare il calcio perche' se ne approfittano" Ovvio che se tutti smettessero i prezzi andrebbero a zero, ma anche gli introiti e con loro numerosi posti di lavoro. Se si smettesse di comprare andrebbe fatto in modo definitivo. Non solo non comprare da loro, ma anche non comprare dai riveditori che farebbero, in tal caso, prezzi ancora piu' alti. il discorso di per se' e' molto complesso. Alla fine rimango dell'idea che ognuno con i suoi denari fa cio' che vuole. E' da mettere anche in preventivo il fatto di essere preso " per i fondelli" ma il discorso, come gia' detto, vale per tutte le passioni che abbiamo. un saluto
    3 punti
  5. Buona Domenica Tutti i concetti che hai espresso sono il mix che possono far "innamorare" l'appassionato; non credo però che la sola moneta possa far la differenza, ci sono monetazioni molto più belle e interessanti, anche dal punto di vista iconografico; ma se attraverso la moneta veneziana veniamo a conoscere la complessità politica, giuridica e sociale della Serenissima, è difficile non venirne attratti. Il bene del singolo non può prevalere sul bene comune; si potrebbe così riassumere il concetto che, tanto semplice, quanto pragmatico, ha consentito a Venezia di esistere per tanti secoli. Certamente fu "figlia" del proprio tempo, certamente fu imperialista, oligarchica, mercantile ..... ma le sue leggi, sia in campo mercantile, sia in ambito politico e giuridico, furono sempre mitigate dall'uso della consuetudine e da quel "senso comune" che, oggi, diremmo molto british e che, all'epoca, era semplicemente fantasioso ritrovarlo negli altri Stati italiani. Quindi ritengo che la moneta, sia essa umile o preziosa, incarni tutta la specificità della Serenissima; non importa se è una monetazione ripetitiva nella sua iconografia, è quello che rappresenta che da il valore aggiunto. In ogni caso, come avrebbe potuto essere differente una moneta che, per secoli, è stata considerata se non la migliore, una delle migliori valute internazionali? Era obbligo fare monete che potessero essere lette a tutte le latidudini e longitudini, con un disegno sempre riconoscibile che garantisse fiducia. saluti luciano
    3 punti
  6. Oggi stavo riordinando la mia biblioteca quando mi è capitata sotto gli occhi questa piastra del 1804: L'asta è la Finarte 957 (novembre 1995), se non mi sono perso qualcosa questo passaggio non era ancora stato censito nella discussione. Nella speranza di aver fatto cosa gradita, auguro una buona serata a gli studiosi e collezionisti di monete borboniche. Antonio
    2 punti
  7. La prima....si è una piccola raccolta di saggi su Ferd. IV; il secondo lavoro...è un bel pò più grande, ed impegnativo, spero di finire per sett/ott. Un caro saluto anche a te @demonetis
    2 punti
  8. Eccomi, stavate parlando di me? Vedo che a Castellammare mi sono perso qualche chicca. Caro @lamanna921, ti mando una email.
    2 punti
  9. Regalino per @Poemenius Mi scuso per le foto, ma lo scanner mi dà problemi...
    2 punti
  10. Buona Domenica A chi lo dici ..... ogni tanto mi sorprendo, perché capita di vedere monete veneziane delle quali non mi ricordo, soprattutto quelle per le Colonie e quelle "minute" che sono durate pochissimo. Monete di guerra, fatte per rastrellare denaro che serviva per pagare i soldati mercenari ed i loro capitani, per fornire le città conquistate di una valuta che si inserisse in questa o quella area monetaria. Senza dubbio non vi sarà sfuggito, ma per i "distratti", raccomando di dare un'occhio alla quantità di tipi di monete coniate sotto il dogato di Francesco Foscari, o Agostino Barbarigo o Leonardo Loredan ..... perché? Cosa li accomuna? Le guerre; il Foscari con le guerre contro Milano, il Barbarigo ed il Loredan con le guerre contro la lega di Cambrai e le sue "evoluzioni" ... un proliferare di monete che servivano principalmente a fare soldi. saluti luciano
    2 punti
  11. Mi viene in mente "Le carré creux en numismatique grecque" di Naster, in "Numismatique antique, problèmes et méthodes", Nancy-Louvain 1973, ma ripubblicato anche nella raccolta di articoli di Naster "Scripta Nummaria, Contribution à la méthodologie numismatique", Louvain-la-Neuve 1983. Se serve posso farne una copia. Andando indietro nel tempo c'é un articolo di De Villenoisy "Le carré creux des monayes grecques ; évolution des procédés de fabrication", nella Revue Numismatique del 1909 (pag. 449-457). Questo numero della RN si trova in rete. A livello di monografie non mi viene in mente altro. O meglio, mi viene in mente uno studio più recente, ma non ricordo assolutamente di chi é né dove é stato pubblicato... Devo fare mente locale... A mio avviso é anche interessante il capitolo che si occupa di tecnologia del lavoro del Furtwängler sulla monetazione arcaica di Marsiglia. Questo é un testo che, se non ce l'hai, ti consiglio vivamente di procurarti. E' veramente un gran bel libro, al di là del tema specifico trattato.
    2 punti
  12. Buongiorno a tutti! E' da un po' che non posto qualche pezzo e guardando tra le foto della mia piccola collezione ho rivisto questa mezza piastra e mi è venuta voglia di sottoporla al vostro giudizio... è un 60 grana del 1736 (variante NEAP) acquistato qualche tempo fa....taglio e tipo di moneta che personalmente adoro ...qualche dato 35 mm 12,63 gr (questa) argento 908% C treccia in rilievo D CAR:D:G:REX NEAP: HISP:INFANS .&C. // F: B: .A. attorno allo stemma, in basso G:60 R DE SOCIO PRINCEPS. , in basso De 1736 .G: Grazie per commenti, spunti e approfondimenti...
    2 punti
  13. Credo che ogni moneta di Venezia possa raccontare, a chi la sa "ascoltare e leggere", le vicissitudini di quel tempo. Più di ogni altra moneta ti racconterà quanti mari ha solcato, quante lingue ha imparato, quali sabbie e venti l'hanno accarezzata, quante mani l'hanno raccolta e consumata, quante spezie, stoffe e profumi hanno barattato il suo valore.......quante invidie nella famiglie concorrenti ha fatto nascere, quanti ardori commerciali ha compensato, quanto onestà ha ripagato ma, soprattutto, potrà raccontarti quanta libertà ha conosciuto. Grazie Luigi del tuo spunto, e a Luciano e Fabrizio che l'hanno rilanciato. Paolo
    2 punti
  14. Proprio ieri ho iniziato a leggermi The Catalogue of Venetian coins in the Madras Governement Museum file:///F:/Monete/2015.76488.Catalogue-Of-Venetian-Coins-In-The-Madras-Government-Museum.pdf e forse abbiamo tutti la sindrome del "Sogno di Marco Polo" perchè sono monete che fanno viaggiare sia quelle create per lo stato da tera sia quelle dello stato da mar. Credo che solo chi raccoglie Genova possa capire cosa vuol dire allargare i propri orizzonti oltre il proprio mare, oltre i propri occhi oltre la normale conoscenza. Ma solo con Venezia si ha la possibilità di spaziare dal Medioevo, al Rinascimento, per finire alla Rivoluzione Francese con tutte le sue monete, dalle piccole alle grandi, da quelle vere alle false, con quella serie incredibile di imitazioni che hanno fatto delle monete della Serenissima i veri e propri dollari del passato.
    2 punti
  15. Questi signori, vendono, in regime di monopolio, un prodotto per il quale la richiesta è superiore all'offerta, quindi, detto alla romana, se ne fregano di qualsiasi forma di protesta, perché sanno che riusciranno sempre e comunque a vendere la loro merce, o a collezionisti finora esclusi dalle liste, che non vedono l'ora di entrarci o, meglio ancora, come detto da @miroita, a commercianti che non avrebbero alcun problema ad assorbire tutto il coniato, dai 2 ai 200 euro. Vado in Vaticano quattro o cinque volte l'anno per ritirare monete e francobolli per il Circolo fil-num di Fabriano, e in più di un'occasione ho incontrato commercianti che avevano parcheggiato il furgone difronte alla vetrina dell'UFN (noi, comuni mortali, possiamo entrare solo a piedi) e caricavano le divisionali a bancali. Questa gente, e sono più d'uno, non avrebbe problemi a caricare tre bancali invece di due, sarebbe tutto lavoro in meno per il Vaticano, e tutta spesa in più per i collezionisti, che se non vorrannno smettere di collezionare, dovranno, giocoforza, rivolgersi a loro, che a quel punto, costituendo di fatto un oligopolio, potranno praticare i prezzi che vorranno Date retta, teniamocelo stretto questo Vaticano, pur con tutti i suoi disservizi, conviene a tutti petronius
    2 punti
  16. Dal punto di vista storico si tratta di una commemorativa della triplice alleanza tra Italia, Germania e Austria Ungheria iniziata nel 1882 e finita nel 1915. I commenti storico-politico di questa alleanza li lasciamo agli storici. Dal punto di vista economico è una medaglia che in condizioni buone come quella in allegato si acquista per pochi euro (tra i 5 e i 10) in quelle condizione è inutile dirlo
    2 punti
  17. Sssssssshh ...... Che non legga qualcuno a cui la cosa può interessare e questa non gli è venuta in mente.
    2 punti
  18. Buona sera, ecco la nuova entrata in collezione, spero che il tempo cancelli quegli odiosi graffi , o almeno qualcuno. Fortuna che dal vivo si notano poco,che ne dite ? saluti, borbonik
    2 punti
  19. Bello vedere che qualcuno di interessa ancora a questa monetazione così misteriosa e varia. Senza togliere alcunché all'esemplare di @eliodoro, posto l'esemplare che ho conservato della mia collezione in parte dispersa. Diam. 28mm, peso 5.18 Questa è la tipologia più comune di follaro di Ruggero Borsa, invece la più rara secondo me è quest'altra. Diam. 23mm, peso 3.53g
    2 punti
  20. Sono sempre stato curioso di cosa ci affascina della zecca Veneziana. La storia, la durata millenaria, i soggetti, le implicazioni storiche e religiose, le curiosità, le varianti, l'opulenza dei multipli insieme alla piccola bellezza dei pezzi minimi, la circolazione in luoghi distanti, le ribattiture, le contromarche, le imitazioni e le contraffazioni, le oselle, i ducatoni pesantissimi ed ingombranti, i sottomultipli con quei numeri in soldi assurdi (15 e 1/2 per esempio), le tessere, i capitolari delle broche, l'uso spavaldo di Santa Giustina contro i Turchi, gli scodellati, i denari per arruffianarsi l'impero carolingio, i quartaroli per attraversare il canal grande, la innumerevole quantità di soldi da 12 e bezzi da 6, le lirette e i lironi, le lirazze e i bezzoni... senza parlare delle emissioni per il levante, carzie, bisanti, tornesi, cavalline, grimani, eccetera. Idee? Cosa VI affascina di questa zecca?
    1 punto
  21. Nerva , nacque a Narni in Umbria nell’ anno 26 dalla nobile Gens dei Cocceii , nobilta’ risalente dai tempi di Augusto , fu amico di Nerone , poi dei Flavii , Senatore e Console nel 71 e nel 90 ; fu l’ ultimo Imperatore in successione diretta da Augusto ad essere di nazionalita’ italica romana , ma il grande merito di Nerva fu quello di avere introdotto il sistema adottivo , cioe’ la scelta del migliore come successore all’ Impero , anziche’ quello ereditario in voga fino a Domiziano , questo consenti’ all’ Impero di iniziare il cosi’ detto “secolo d’oro” che terminera’ con Marco Aurelio quando si torno’ all’ imprevedibile e rischioso sistema ereditario . Tornando all’ argomento del Post vanno ringraziati ed anche ammirati gli abitanti di Gloucester , Gran Bretagna , per aver dedicato a Nerva , dopo tutto un Romano invasore , una bellissima statua equestre in bronzo in dimensioni al naturale , a somiglianza di quella di Marco Aurelio a Roma , in onore e come forma di riconoscenza verso Nerva per aver fondato la loro citta’ il cui nome latino era COLONIA NERVIANA GLEVENSIS , dandole lo status giuridico di colonia romana in Britannia . Fu solo una pratica amministrativa o Nerva intraprese qualche campagna militare in Britannia ? purtroppo le scarse fonti storiche , principalmente grazie a Cassio Dione , non ci raccontano azioni militari di Nerva , le fonti ci tramandano un solo titolo vittorioso di Nerva acquisito nel 97 , con il titolo di Germanicus , ottenuto probabilmente per merito dei suoi ufficiali contro qualche popolazione in Germania .
    1 punto
  22. ciao a tutti, ecco una monetina di Napoli, un mezzo carlino di Carlo di Borbone
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  23. L'argentatura si è conservata molto bene! Come conservazione è sempre difficile farla alle monete romane ma, come in tutte le cose bisogna avere una catalogazione corretta. La moneta per me è in conservazione BB+. Buona serata
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  24. la conservazione lascia a desiderare ma il tipo al rovescio "aquila su globo" é particolarmente affascinante. La moneta é autentica. 80 euro ci stanno
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  25. Come sempre: incredibilmente optimo @Legio II Italica .
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  26. Ciao @adelchi, si e' vero , la fonte da cui ricordi il fatto credo sia Svetonio , infatti Galba sarebbe stato il primo Imperatore a scegliere questo tipo di successione basata sul migliore , ma questo primo tentativo non ando' a buon fine perché quando Galba presento' ai Pretoriani l' adottato Lucio Calpurnio Pisone Liciniano , colui che doveva succedergli , un austero , nobile , onesto , integerrimo Romano di stampo antico repubblicano , questi fu trucidato dai Pretoriani che elevarono invece Otone , perché Galba si era rifiutato di pagare loro il consueto donativo .
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  27. E qui poi chiudo. L'UFN non gestisce alcun business e-commerce ! Come già segnalato anche da @petronius arbiter , l'UFN non ha nessuna difficoltà a piazzare tutte le sue emissioni contattando pochissimi grossisti.
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  28. Salve @dabbene, certamente, lo spessore risulta molto più sottile. Il tondello assomiglia ad una lamina con superfici e spessori perfettamente ed omogeneamente distribuiti. Saluti!
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  29. Mi è stato regalato questo gettone, coniato dinanzi a chi lo ha acquistato nel corso di una manifestazione rievocativa a Ravenna, di cui non ricordo l'esatta denominazione. Su un lato il busto del Vescovo Apollinare, sull'altro il Leone di Venezia. Come souvenir, lo trovo simpatico.
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  30. ho controllato sul testo di Eaglen ma, non vi è nessun accenno ad argomenti di questo tipo ... Per i papers di Esty purtroppo non ho avuto ancora tempo di leggerli , sarebbe inoltre opportuno poter avere anche quello del 2011 dato che l'autore stesso sottilenea come in ques'ultimo lavoro venga presentato un modello più robusto
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  31. A me vanno benissimo questi interventi. Ci mancherebbe! Come tu hai detto, viviamo in un paese libero. In questo forum possono intervenire tutti. L'importante è che conoscano le problematiche di cui discute. Tu parli di persone che aspettano settimane se non mesi prima di ricevere....... Se leggi qualche pagina in più delle discussioni relative alla monetazione del Vaticano, ti renderai conto che ci sono tantissime persone che aspettano da anni per poter entrare nelle liste dell'UFN per poter acquistare solo una monetina da 2 euro ( non parlo di divisionali proof o di ori). E molti non sono ancora riusciti ad essere inseriti in quelle liste. Personalmente, non sono né offeso né urtato. Spero non lo sia tu per il mio intervento, visto che dici di segnalare la cosa al curatore della sezione. Ti indico i nomi dei curatori delle Sezioni Euro. Sono 4: @Diabolik73, @.Pino. , @Ciccio 86 , @Luca1984 PS: Io sono nato qualche lustro prima di te.
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  32. Ecco la moneta. Regalo di un amico che non ne capiva un kaiser.
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  33. Vista la tipologia, non ci si può basare sul prezzo, quindi è tassativa la foto per poter avere effettivamente un'idea dello stato conservativo e dei difetti di conio eventualmente presenti e la loro entità. PERSONALMENTE, non raccomanderei mai l'acquisto di una moneta (sopratutto se predecimale) con la sola base del prezzo e di un parere di conservazione. sempre a disposizione per eventuali chiarimenti, fab
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  34. antoniniano di Probo ora cerco riferimenti piu dettagliati https://www.acsearch.info/search.html?id=62922 Description PROBUS (06-07/276-09/282) Marcus Aurelius Probus Aurelianus 276 N° brm_187027 Date : 276 Nom de l'atelier : Cyzique Métal : billon Diamètre : 22mm Axe des coins : 12h. Poids : 3,68g. Etat de conservation : SUP/SPL Commentaires sur l'état de conservation : Superbe portrait. Magnifique revers, quoique décentré. Patine grise. Prix : 145,00 € N° dans les ouvrages de référence : ROME 5/499 - C.87 - RIC.905 Titulature avers : IMP C M AVR PROBVS AVG. Description avers : Buste radié et drapé de Probus à droite, vu de trois quarts en arrière (A21). Traduction avers : 'Imperator Cوsar Marcus Aurelius Probus Augustus', (L’empereur césar Marc Aurèle Probus auguste). Titulature revers : CLEMENTIA TEMP// XXIS. Description revers : L'empereur debout à droite, tenant le scipio, recevant un globe de la main de Jupiter, tenant un sceptre. Traduction revers : 'Clementia Temporum', (La Clémence des temps). Commentaire à propos de cet exemplaire : Avec l’intégralité de son argenture. Historique : Probus est né le 19 août 232 à Sirmium. Il mène une brillante carrière militaire sous les règnes compris entre Valérien Ier et Tacite. Il est commandant de l'armée d'Orient à la mort de Tacite, est immédiatement proclamé empereur et triomphe facilement de Florien qui est assassiné. L'heure est grave. Le limes rhéno-danubien a cédé sous la pression des invasions germaniques. Probus restaure la paix en Gaule, en Germanie puis en Rhétie où il inflige une sévère défaite aux peuples germains, en Thrace où il écrase les Sarmates et les Scythes, en Asie Mineure qu'il nettoie des pillards et des pirates pamphyliens, enfin en Afrique où il met fin aux incursions des Blemmyes. En 280, il signe la paix avec Vahram II, monarque sassanide. Il doit faire face aux usurpations de Saturnin, Bonose et Proculus. Probus, ayant triomphé de tous ses adversaires, rentre à Rome en 281 et célèbre ses victoires. Avant de préparer une nouvelle expédition contre les Sassanides, il tombe sous les coups de ses propres soldats à Sirmium en 282.
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  35. Buongiorno. Grazie a tutti dei pareri...la vedo come voi, tra il bb e lo splendido...non ha i soliti graffi di conio come ricorda @Filippo Pellizzaro ma ha pero' un lieve difetto di conio al bordo tra ore 8 e 9 del dritto...se vogliamo essere puntigliosi e chi collezione di solito lo è! Si è costata un pochino...forse troppo ma sti tondelli piacciono a molti e nelle aste i prezzi van su... ma la volevo. Soprattutto per il rovescio che per la mia collezione è di ottimo livello e con una patina che promette molto bene
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  36. Credo che all'UFN dia molto fastidio vendere monete in maniera così capillare. La soluzione che proponi tu porterebbe a far si che poi l'UFN vende tutte le monete a 3-4 grossisti come fa ad esempio Monaco, con il risultato di far salire notevolmente i prezzi. Così invece ci sono ritardi nelle consegne ( e tutti ne siamo coscienti), ma i prezzi delle monete alla vendita sono contenuti.
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  37. ciao @romanus ho provato a consultare Lianta E. - Late Byzantine Coins 1204-1453 - London 2009 potrebbe essere questa? a me sembrerebbe....
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  38. Ho voluto comprare questa moneta perchè affascinato dallo stile del diritto e dalla tecnica di esecuzione. La moneta proviene da un museo ed è un falso dei primi anni del novecento ( come dichiarato dalla casa d'asta ) ha attirato l'attenzione di parecchie persone ed ha subito parecchi rilanci difatti, è partita da € 100 ne ha fatti quasi 450 Il rovescio presenta parecchi difetti di incisione ma il diritto a cominciare dallo stile e dalle lettere che hanno uno stacco del piano simile a quello delle monete autentiche è sicuramente apprezzabile e godibile, l'incisore sicuramente sapeva il fatto suo per il suo ruolo ma, anche chi ha tecnicamente costruito il tondello e battuto la moneta è degno di merito. Concludendo, se la moneta non fosse stata un invenzione, difatti questo conio non esiste, sicuramente ci sarebbero state poche persone che l'avrebbero giudicata falsa, personalmente sono contento dell' acquisto e la metterò assieme al falso medaglione di Settimio Severo.
    1 punto
  39. Buonasera @Sirlad Non credevo di essere stato polemico nei tuoi confronti, se ho fatto quell' affermazione sulle tue capacità numismatiche l' ho semplicemente fatta perchè nei tuoi post mi era sembrato di capire che eri un neofita e da parte mia non c'era assolutamente nessuna volontà di offenderti ma al contrario quella di offrirti la mia disponibilità, come del resto ho sempre fatto con tutti. Permettimi di dirti e ti prego di non offenderti che, alla mia personale conclusione del neofita, a ragione o torto, ci sono giunto leggendo i tuoi post nei quali non ho mai letto una sola frase di natura tecnica che potesse essere d' aiuto alle numerose discussioni alle quali partecipavi e su questo, credo che non mi puoi smentire. Dispiace vedere che come spesso è accaduto in passato e sta accadendo in questi giorni che discussioni interessanti degenerino sempre nelle polemiche e nelle offese personali, personalmente credo che con il buon senso si possono facilmente superare le incomprensioni, sempre che ci sia la volontà delle parti. Buonanotte Babelone
    1 punto
  40. In realtà nella lista di @fedafa manca anche un'altra tipologia, abbastanza rara: questa Al dritto c'è un busto con berretto fra alfa e omega, al rovescio la scritta DVX ITA SALERNO Il titolo di cui Ruggero Borsa era investito era duca di Puglia (sebbene il ducato si estendesse ben oltre la Puglia), e Salerno era la "capitale" del ducato, quindi secondo me non c'è ragione per assegnare ad una zecca diversa le monete a legenda ITALIE. Invece la tipologia a legende greche sembra effettivamente essere pensata specificamente per la circolazione in Puglia (dove il greco era la lingua più diffusa, visto che i Bizantini avevano dominato fino a trent'anni prima), ed è possibile ipotizzare una coniazione locale (Bari più che Brindisi a mio parere). Ma bisognerebbe vedere se i ritrovamenti supportano questa ipotesi...
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  41. Non trovo d/l e d/i a pag. 359, vedo piuttosto d1 e di , é a questi parametri che ti riferisci? In tal caso Esty stesso spiega di cosa si tratti: d1 é il numero di conii di cui nel campione sia presente una sola moneta di é il numero di conii di cui nel campione siano presenti i monete Per fare un esempio, immaginiamo un campione di 14 monete così distribuite rispetto a 6 conii di dritto: Conio di dritto Numero esemplari presenti nel campione O.1 1 O.2 4 O.3 2 O.4 1 O.5 4 O.6 1 a questo punto: n = 14 d = 6 d1 = 3 di=2 = 1 di=4 = 2 mentre di=0 (per quanto non citato dall'articolo) rappresenta il numero dei coni mancanti all'appello. I metodi di stima presentati (2, 3) danno come risultato Dest , ossia la stima puntuale del numero dei conii originali. Per trovare i limiti dell'intervallo di confidenza al 95% (e quindi non più una stima puntuale, ma un range in cui vi é il 95% di probabilità di trovare il valore reale, D in questo caso) Esty propone di utilizzare la formula 4, ponendo e=Dest. Ovviamente tanto più piccolo sarà l'intervallo, il range, risultante, tanto più il valore puntuale stimato risultarà affidabile. Quanto al fatto se l'esercizio si applichi a l'uno o all'altro dei conii, o a entrambi, dipende dagli obiettivi della ricerca. Certo, si tratta di metodi statistici, che portano con sé tutti i limiti della statistica (specie in presenza di campioni ridotti), ma personalmente ritengo che se compresi ed applicati in maniera "intelligente" in determinati ambiti (composizione chimica, analisi metrologica, stima dei conii) diano risultati estremamente importanti ed interessanti, aprendo a volta prospettive del tutto inedite. Al contrario credo siano molto più deboli nella stima del volume delle emissioni (si veda un "violento" intervento Buttrey all'incontro di studio sui "Metodi statistici e analisi quantitative della produzione di monete nel mondo antico" tenutosi a Roma nel 1997, e d'altronde la stessa Morrisson in un lavoro sulle emissioni di Tiberio e Maurizio a Cartagine, applica differenti metodologie per la stima dei conii, ma si rifiuta di stimare il volume di emissione considerando tale questione "controversa"). In definitiva credo che in numismatica non si possa più prescindere da un approccio interdisciplinare Consiglierei la lettura di questi due testi che, per quanto datati, sono piuttosto importanti ed interessanti (anche se indubitabilmente "legnosi", soprattutto il secondo) PS Anche i miei neuroni sono a mal partito: ho fatto il classico e materie umanistiche all'università, ma credo che il gioco valga la candela.
    1 punto
  42. certo, quello lo avevo capito,.................. ma poiché la curiosità è tua e non di tutto il forum, ecco il mio invito a contattarlo privatamente. tutto qui. ( Non sempre uno è disposto a rendere pubblico cio' che spende...)
    1 punto
  43. È una vera imitazione. Le popolazioni dell'Italia settentrionale emisero delle monetazioni prendendo a prestito (imitando) le dracme emesse da Massalia (Marsiglia). In questo senso si parla di monetazioni imitative. Quanto all'esemplare postato, ripeto, non vedo elementi che facciano pensare ad una falsificazione moderna.
    1 punto
  44. Dovrebbe essere un giorgino di Modena che, in base a quanto resta della legenda (EC di PROTECTOR), io assegnerei a Francesco I, https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFRI/57 mentre lo schizzo farebbe pensare a Cesare I, nel caso però la legenda del verso non sarebbe compatibile in quanto i giorgini di Cesare I riportano la legenda SANCTVS GEMINIANVS ciao Mario
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  45. Titolo: Dalla Trinacria alle Puglie: cartografia e Mito nelle medaglie borboniche del XVIII e XIX secolo Autore: Davide Maria Gabriele @@providentiaoptimiprincipis Data Pubblicazione: 26/05//2016 Volume: I Quaderni di laMoneta 2016/2 ISBN: 978-1-533-32647-8 Incipit Il presente studio, lungi dal voler assumere un taglio prettamente scientifico, predilige mantenere una carattere divulgativo, ciò soprattutto alla luce delle molteplici chiavi di lettura che possono rinvenirsi dall’esame di un corpus eterogeneo di medaglie. Un taglio divulgativo, peraltro, in linea con quello che è stato il tema dei lavori illustrati in occasione della I Giornata di Studio “La numismatica e i giovani” nel quale il presente lavoro è stato presentato, seppur in forma ridotta, in anteprima. Link: http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/dalla-trinacria-alle-puglie-cartografia-mito-nelle-medaglie-borboniche-del-xviii-xix-secolo
    1 punto
  46. questa è la mia...1,56 grammi
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  47. E c'è stata anche una fine. Comunque leggo molte volte anche in questo forum, una certa superiorità in chi colleziona antiche, regno e preunitarie, a discapito di chi colleziona euro. Questo mi da molto fastidio, in primis perché la mia collezione primaria sono gli euro, e me ne vanto, e poi perché manca appunto il rispetto per le altrui collezioni e scelte. Dire apertamente che determinate tipologie non piacciono per più svariati motivi è un conto, perché ognuno è libero di collezionare quanto e cosa vuole, un conto è sconsigliare o augurare di cambiare collezione ad una persona solo perché a noi non piace. Non le trovo uscite da collezionista serio.
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  48. Buona sera a tutti, questa mattina finalmente mi è arrivata la mia prima moneta proof vaticana. Purtroppo non sono ancora nelle liste e la moneta l'ho dovuta acquistare on line, ma sono stato fortunato e non l'ho strapagata anzi. Devo dire, anche se ho pochissima esperienza sul campo, che la trovo veramente magnifica.
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  49. Riesumo questa vecchia discussione, che partendo dalle prime imitazioni di area dacica delle tetradracme di Filippo II, aveva cercato di seguire l'"evoluzione" (chiamiamola così) che attraverso il processo imitativo attuato dalle diverse popolazioni inizialmente geto-daciche e poi celtiche aveva portato il tipo, talvolta trasformato in modo sorprendente, fino alle Alpi. In effetti ci sarebbero molte monete da aggiungere alla "cavalcata", ci sono intere zone, con tipi fantastici (talvolta deliranti), trascurate. Magari ci tornerò, o ci tornerà qualcunaltro che apprezza queste monetazioni prodotte ai margini dell'ellenismo. Ciò che mi ha fatto tornare in mente questa discussione sono alcuni pezzi che mi sono capitati per le mani recentemente. E che si caratterizzano per essere veramente marginali, al livello della circolazione se non dei centri emittenti. Si tratta di un estremo, che in quanto tale credo integri in modo interessante la carrellata, oltre a gettare un po' di luce su fenomeni che, per quanto ai margini della circolazione monetaria, cionondimeno esistevano in zone estremamente ampie quanto scarsamente documentate. Spero quindi che gli amici del forum mi perdoneranno se aggiungo qualcosa a questa vecchia discussione. Ma il materiale? Eccolo qua. Viene dalla Transcarpazia, il lembo più occidentale dell'Ucraina, incastrato tra Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Più precisamente da un sito lateniano nel distretto di Uzhhorod, a pochi chilometri dalle frontiere slovacca e ungherese. Si tratta di cinque pezzi, una moneta e quattro frammenti. La moneta é una dracma di 2,17 grammi prodotta nelle vicinanze, tra Slovacchia e Ungheria. E' un'imitazione "estrema" della tetradracma di Filippo II. Estrema per quanto riguarda il nominale, appunto un dracma, e per la raffigurazione: fa un po' ridere pensare come l'insieme costituito da Filippo, tronfio per la vittoria all'Olimpiade, sul suo cavallo sia stato trasformato dalle popolazioni celtiche di questo angolo della "mitteleuropa" in una sorta di gallinaccio. I frammenti (quanto meno i due più grandi, i piccoli non li ho ancora guardati con attenzione, ammesso che si riesca a ricavarne qualcosa) sono invece ritagliati con una certa accuratezza da monete che vengono da più lontatano, da tetradrammi prodotti dalle popolazioni geto-daciche della Romania e della Moldavia, probabilmente uno o due secoli prima. Necessità di spiccioli? Mezzi di scambio locali? Certamente l'autorità emittente se ne é andata per la tangente in questo caso. Come funzionavano gli scambi in questa zona così lontana dalla cultura mediterranea che aveva prodotto i tetradrammi di Filippo? D'altronde il fenomeno del "taglio" di nominali maggiori non é certo esclusivo, senza andare troppo lontano lo si trova anche nel Norico, geograficamente meno marginale (ma ci sono le montagne...). Per quanto il campione non sia assolutamente rappresentativo, i pesi dei frammenti danno da pensare : g.0,78 , g 1,90 , g. 3,78 , g. 6,53. Ce ne vorrebbero altri. Sono certo che a molti sul forum ripugnerà ciò che sto per affermare. Ma per me questi pezzettini sono monete. Interessantissime, seppur non belle, monete.
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