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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/17/17 in tutte le aree
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A seguire con gli Imperatori Romani, il SOLIDO di ARCADIO, sempre con M - D ....e la moneta spicciola il TREMISSE4 punti
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Beh, ma questo vale anche per una moneta sigillata da un "Guru" numismatico, quando la sua valutazione non ci convince. L'ultima parola l'avrà sempre l'acquirente, sia che la moneta sia periziata "oggettivamente" (cioè in base alle tabelle di Claudio) che quando sia periziata da un Perito ritenuto generalmente affidabile e competente. M.4 punti
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Ma voi comprereste una moneta periziata 'oggettivamente ' in alta conservazione ma che non vi convince? Voglio dire il fatto che la perizia sia così calcolata farebbe venire meno un eventuale dubbio sull'acquisto? Io credo di no. Proprio ieri un caro amico voleva vendere un 100 lire aratrice periziata qfdc da un professionista eccellente eppure a me non piaceva e a malincuore ho rimandato l'acquisto. Anche se fosse stata periziata qfdc da questo sistema avrei fatto la stessa cosa.4 punti
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Ciao Cliff, la moneta è da attribuire senza dubbi a Agrippina minore, zecca tracica, di cui ti allego un paio di esemplari probabilmente di stessa impronta, almeno per il diritto. Carattere distintivo evidente, oltre allo stile, il rovescio totalmente anepigrafo. Chiaramente anche la legenda è ben differente dall'Agrippina Maggiore. Sull'autenticità di taluni esemplari se ne è discusso nei vari ambienti numismatici, un po' come con il Britannico... la mia opinione è che certamente esistono dei falsi, ma la coniazione in sé è legittima Cordialmente, Enrico4 punti
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Ciao amici! Lo so, alla mia "veneranda" età non dovrei fare certe cose. Ma quando vedo una moneta e me ne innamoro non riesco a resistere. Vi presento il mio ultimo acquisto... Antonino Pio, Sesterzio 145-161, Roma, RIC 770 23.45g x 33mm, bronzo D/ ANTONINVS AVG PIVS P P TR P COS IIII; testa laureata. R/ FELICITAS AVG; S – C; la Felicitas con capricorno e caduceo. qSPL, NC Attendo commenti, giudizi, apprezzamenti o stroncamenti... insomma, voi cosa ne pensate sia tecnicamente che esteticamente parlando? Dai, datemi un po' di soddisfazione... :-) Ciao! TWF3 punti
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Mi sembra di riconoscerlo quel capricorno Allora aggiungiamo, sempre dalla serie delle legionarie, un leone rampante.....3 punti
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Ho appena avuto il seguente volume, dell'amico Wolfgang Fischer-Bossert. http://numismatics.org/store/category/numismatic-studies/ Si tratta di un bel volume in formato A4, di 371 pagine e 27 tavole fotografiche, più varie immagini nel testo e cartine per la sequenza dei conii e per il contenuto dei vari ripostigli noti. Si tratta del famoso e atteso Corpus sui tetradrammi firmanti di Siracusa e quindi un aggiornamento del grande lavoro di Lauri Tudeer, pubblicato nel 1913 in tedesco, che conserva ancora una sua validità. Dopo oltre 100 anni dalla pubblicazione e quindi con nuovi esemplari nel frattempo apparsi sul mercato, Fischer-Bossert ha potuto registrare solo un modesto incremento di nuovi conii noti. Tudeer aveva registrato 697 esemplari autentici, con 37 conii del diritto e 73 conii del rovescio in varie combinazioni. Fischer-Bossert ha potuto prendere in considerazione ben 1479 esemplari, ma con 38 conii del diritto e 77 conii del rovescio. Praticamente esiste ora una adeguata copertura dei conii noti, per cui sarà assai difficile scoprire in futuro un nuovo conio. Trascrivo sotto l'indice generale del volume, che è scritto in ottimo inglese: Abbreviations List of Figures Preface Author's Preface Maps Introduction Historical Backgroud Die Links Epigraphy Imitations and Remodelling Hoards Views of Older Scholarship Conclusion Catalogue Lauri O. Th. Tuner: A Biographical Sketch Translation of Tudeer's Preface Translation of Tudeer's Commentary Annotated Bibliography Collection Index Indices Plates In pratica il volume consta di due parti. La prima parte, di Fischer-Bossern, analizza la monetazione alla luce delle attuali informazioni scientifiche e fornisce il catalogo aggiornato delle monete note. La seconda parte è la traduzione in inglese del testo di Tudeer, anticipato da interessanti cenni biografici di questo esimio studioso finlandese (1884-1955), anche se ha successivamente pubblicato pochi studi numismatici. Si tratta di una iniziativa molto encomiabile, rendendo più fruibile l'analisi di Tudeer, che però fu scritta in tedesco e quindi in una lingua ostica alla maggior parte di noi. Un'opera che sicuramente interessa gli amanti della monetazione siceliota e merita un posto nella propria biblioteca.2 punti
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Iohanes Iachobus R/ MARCHIO MONTISFERATI - tronco d'albero con due rami d'edera in doppia cornice- cni.2 Scusa ma non ho molta connessione è in modo saltuario....2 punti
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Potrebbe essere un quarto di grosso di Giovanni Giacomo Paleologo Per Casale?2 punti
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Beh direi che un personaggio come Francesco - che riesce a fare "carriera" e da semplice capitano di ventura diventare Duca di Milano - di propaganda e di messaggi sottili doveva proprio intendersene, per usare un eufemismo... Discussione spettacolare, complimenti a tutti i partecipanti! Antonio2 punti
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Quando l'arte va a braccetto con la monetazione, potremmo chiamarlo così questo post... Prima o poi a Francesco Sforza ci dovevamo arrivare ma ci arriviamo con una visuale diversa che è non quella solita numismatica, cerchiamo di capirci meglio può l'arte assecondare la monetazione ma soprattutto la realtà e queste a lora volta assecondare la monetazione ? Guardando il ducato d'oro, fantastica moneta milanese, viene da dire di si. Guardiamo il busto del diritto e guardiamo poi un dipinto dell'epoca, Francesco viene ripreso in moneta come era, coi suoi difetti, la calvizia, il doppio mento, la senilità incombente, il naso pronunciato, è lui ... E perché vuole essere così reale ? perché secondo me nasce il gusto e l'importanza dell'immagine ma non ancora l'idealizzazione che invece arriverà dopo coi suoi successori, con loro l'immagine sarà tutto, la moneta diventerà poi propaganda, biglietto da visita, il busto doveva essere anche bello , qui invece non ancora... Vediamoli vicini, dipinto e moneta e poi se volete commentate, questa è la mia idea, certo è bello e importante vedere la moneta con un'altra prospettiva, con vicino il monumento, il quadro, la scultura....la moneta calata nel suo tempo... Siamo ai massimi della divulgazione a tutto campo....per Lamoneta in questo caso.... NAC 682 punti
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Io la vedo più come la classica ara con il globo tipica dell'età costantiniana...2 punti
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Ma Milano coniò anche in epoca romana...e con Gallieno per esempio moltissimo, per le truppe, le spedizioni militari, siamo nel 253 - 268 , abbiamo antoniniani come questo con uno splendido capricorno che saltella, da Munzen 45 Qui i classicisti e anche per i solidi in oro potrebbero andare a nozze....2 punti
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Il marchio di fabbrica del tuo peso è elencato in Mazza "I pesi monetari di monete milanesi", alla tavola XV al n.44 FRANCESCO PALAZZINI FECE (sul tuo peso si vede solo la E (ne possiedo anch'io uno della mezza doppia Roma) il tuo pesava la doppia di Spagna2 punti
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Buona notte, come preannunciato ho acquistato una costosa spedizione dagli USA e con un piccolo supplemento di 10$ dentro la busta mi ci hanno messo dentro la monetina in questione. Speravo in qualcosa di più chiaro invece il dubbio rimane, con luce radente sembra però che la F sia stata comunque incisa in modo inusuale con l'asta orizzontale superiore e quella inferiore (comprensiva del pede) unite in maniera approssimativa. Apparentemente nessuna traccia di supercusum solo un vuoto che corre per tutto il diametro al rovescio ma non da colpo di martello (ultima foto), Secondo voi? PS. Domani cerco di fare foto migliori con luce radente da più angolazioni , grazie buona notte.2 punti
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Che bella iniziativa:) credo la sede sia la Chesa ( casa) Cumunela ( comunale) di Samedan che è' un delizioso paesino dell'Engadina con case antiche molto belle. A Samedan c'è' anche da visitare la Chesa Planta una grande casa dei Von Planta una delle famiglie nobili più importanti della regione con annesso un museo molto interessante. I Trivulzio hanno coniato moneta sicuramente a Roveredo ( sempre in Mesolcina) paese prima del Castello di Mesocco , mentre la questione è' sempre aperta se anche Mesocco fu o meno sede di zecca. Analizzai la questione anni fa in occasione della preparazione della scheda per le zecche dei Trivulzio pubblicata nella Guida alle zecche d'Italia di Lucia Travaini.2 punti
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Medaglistica, storia, costume e anche letteratura.... Siamo nel Carnevale a Milano del 1872, una Società dei Filobaccanti fa coniare in proprio delle medaglie e le getta al popolo quel giorno. Intento critico, irriverente, burlone, ma Carlo Porta con le sue poesie esprimeva bene l'ideale di una nuova visione della vita di questi giovin signori che volevano lanciare un messaggio libertario al popolo, in una Milano che voleva ripartire. Al dritto il busto di Carlo Porta al rovescio : " Ven nessun sta pur sicura La Gertruda l'è andrèe al vin Don Giovanni l'è andaa a la cura El Tognoeu l'è al cardeghin quindi via libera per il personaggio riportato nei versi di Carlo Porta, il tutto sempre con toni pacati, leggeri, con un sorriso ...2 punti
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Amici del Forum, non credo sia mai stata aperta una discussione di questo tipo, nella quale mi piacerebbe si raccontassero le nostre avventure all'estero (mini-Stati compresi!) per procurarci le amate monete! Specialmente in luoghi come punti vendita ufficiali, Zecche ecc. Pensavo alla moneta corrente, quindi principalmente Euro, ma sono graditi, nel caso avvengano, anche commenti su altre monetazioni, a patto che siano correnti. Sarebbe infine bello pubblicare qualche fotografia di questi luoghi, a molti fisicamente sconosciuti. Personalmente, non essendo mai stato fuori dall'area italiana, ho visitato "numismaticamente" San Marino e il Vaticano; il primo più volte, il secondo una sola. In Vaticano, ho acquistato solamente francobolli (all'epoca non ero neppure iscritto alle liste) e non c'era neppure moneta per la circolazione (i 50 Centesimi). A San Marino, invece, sono stato all'AASFN (UFN sammarinese). Allego due fotografie, scattate in anni diversi1 punto
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Amici del Forum, ho promesso qualche tempo fa di parlarvi del mio lavoro di Tesi di Laurea; l'argomento è più pertinente alle materie storiche, quindi ho deciso di inserirlo in Agorà. Nel mese di febbraio di quest'anno, mi sono finalmente laureato! Anche se si tratta di una triennale, sono ugualmente felice, in quanto conseguita dopo anni di periodi non sempre facili, di lavoro per pagarmi parte delle tasse (quasi sempre durante le sessioni di esame, quindi non potendo a volte sostenerne!) e di materie non particolarmente semplici. Sono sempre stato "contro" il sistema scolastico; provenivo da un istituto tecnico, diplomatomi perito in elettronica e telecomunicazioni. Circa vent'anni fa, quando ancora frequentavo le scuole medie, il mio allora tecnico di fiducia per le riparazioni del computer mi disse indicando un modem di quei tempi: Vedi, questo è il futuro! Se vuoi studiare qualcosa di tecnico, le telecomunicazioni sono la giusta strada! Ero perfettamente conscio del fatto che, nella scuola che avrei scelto qualche anno dopo, non avrei di certo giocato con il PC tutto il giorno, ma finii con l'odiare le materie tecniche: teoria all'inverosimile, con rarissimi riscontri pratici. Schemi di circuiti elettrici con formule matematiche a tratti incomprensibili. La maggior parte dei miei compagni di classe (me compreso!) studiava ma senza capire cosa concretamente riguardassero tali nozioni. Ogni inizio dell'anno scolastico, mi promettevo di stare attento e di migliorare la mia media dei voti, ma alla prima difficoltà se ne sommava un'altra e via dicendo e lasciavo perdere tutto... non ero fatto per quegli studi, ma comunque (eccetto un anno! ) venivo promosso. Gli unici voti elevati li ottenevo nelle materie umanistiche, come Lettere e Storia (erano anche riusciti a farmi odiare il Diritto, anche se sentivo un interesse per questa materia!). Penso che la scuola abbia innanzitutto il dovere di coinvolgere gli studenti; visto che formerà le menti del domani. Finito quindi (con mia somma felicità!) il percorso di studi alle scuole superiori, potevo scegliere finalmente una strada diversa ed ero anche più maturo come età. Pensai alla facoltà di Psicologia, ma per pochi punti non ne superai il test d'ingresso (assurdo, non poter nemmeno scegliersi liberamente l'università!) e, parlando con un Maresciallo dell'Arma dei Carabinieri in pensione, amico di famiglia, della mia passione per l'attività delle Forze dell'Ordine, egli mi disse di lasciar perdere Psicologia (anche se la volevo applicata alla criminologia) e di iscrivermi a Giurisprudenza. Esposi le mie perplessità, ma pensai che forse sarebbe stato diverso dalle scuole superiori. Così, iniziai i miei nuovi studi, soddisfando quella innata passione anche per i casi di cronaca (seriamente e scientificamente considerati) e le discipline connesse. Notavo anche un interesse maggiore (e una maggiore facilità di apprendimento) per le materie pubblicistiche (connesse al Diritto pubblico). Ho sostenuto, tra gli insegnamenti opzionali, due esami in ambito storico-giuridico e uno di Medicina legale. Fin da subito, pensai che la mia Tesi di Laurea dovesse riguardare un reato commesso; l'ho sempre vista come un'opportunità, piuttosto che una seccatura. Non sapevo però di cosa mi sarei occupato, finchè un giorno, mentre svolgevo il Servizio Civile Nazionale Volontario nella biblioteca del mio Comune, notai - precisamente nell'Archivio fotografico - un'immagine che mi colpì: cinque vittime di un eccidio di guerra. Quasi immediatamente cercai di documentarmi su tale fatto, scoprendo che era avvenuto nel 1944 in un paese del Veneto, non lontano da dove vivo. Autori del fatto furono alcuni membri di un gruppo partigiano, che, dopo molte azioni utili alla Liberazione, avevano sterminato quella famiglia in quanto aveva rifiutato loro la consegna di generi alimentari, necessari alla sopravvivenza nel periodo resistenziale. La Resistenza fu anche una guerra civile in Italia; tralasciando pretesti politici, la vita in quei momenti era difficile e potevano avvenire (giuste o non) vendette di ogni tipo. Tralasciando quindi opinioni politiche, mi documentai sul fatto, ma non semplicemente restando su Internet o con i libri già scritti sull'argomento (dei quali incontrai o contattai tutti gli Autori), recandomi invece sul posto, raccogliendo documenti all'Archivio di Stato, negli Archivi della Magistratura (Tribunale, Corte d'Appello e Cassazione) e nel Comune dove avvenne l'eccidio. Coinvolsi anche la mia ragazza, che spesso mi accompagnò nelle ricerche, durante le quali ho incontrato persone e testimoni di ogni tipo, per lo più gentilissimi e che ogni tanto sento ancora. Ho quindi messo in luce, in quanto la storiografia locale non la contemplava, tutta l'attività processuale conseguente a quel reato; sono emersi particolari e versioni del fatto inedite. Con mia grande sorpresa ed onore, sono anche arrivati i complimenti dagli storici locali, che da anni studiano ed hanno studiato la vicenda, con la proposta della pubblicazione del mio lavoro (prevista per l'anno prossimo) e la citazione del mio elaborato in un recente testo di Storia locale. Sono attualmente al lavoro anche per un piccolo articolo, sullo stesso argomento, che sarà pubblicato in una rivista di apicoltura (la famiglia uccisa allevava api e fu nominata nella vecchia edizione di essa degli anni '40). Il mio punteggio di Laurea non è stato molto elevato, ma la Tesi mi è stata valutata 6 punti su 6. Nella mia festa di Laurea, non potevano mancare riferimenti alla Numismatica, come alcune monetine in Euro ricevute come regalo e scherzo e alcune immagini di bandiere dei mini-Stati, che apprezzo numismaticamente Chi sul Forum mi conosce, sa che amo particolarmente l'attività divulgativa in Numismatica (anche con articoli dedicati); sono quindi davvero felice di intraprendere divulgazioni anche a livello storico. Pensandoci, chi ama la Numismatica, spesso ama anche la Storia! Con la mia ragazza in attesa della proclamazione (a porte chiuse!) Laureato e con la Tesi Durante i festeggiamenti! Si notano le bandiere dei mini-Stati numismatici: San Marino, Monaco (che però avevo sbagliato ad appendere! :D) e Andorra Il Vaticano è nella foto che ho sulla maglia, scattata in Piazza San Pietro! Qualcuno noterà anche il vino!1 punto
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Buonasera a tutti, vi mostro uno degli ultimi acquisti un antoniniano di traiano decio con al retro victoria aug e così proseguo con la mia collezioncina di antoniniani pesa 4g il dritto è ben conservato in retro presenta un usura del conio che riscontro abbastanza spesso soprattutto negli argenti del 3 secolo. Ecco a voi1 punto
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Direi proprio un quarto di grosso per Casale. https://felsinea.bidinside.com/it/lot/10896/casale-giovanni-giacomo-paleologo-1418-1445-/1 punto
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ottima disamina, come sempre, Luzian. Il discorso è sempre stato molto controverso fin dall'inizio, e infatti mi pare di ricordare che pure il buon Papadopoli non ne fosse così sicuro. Certo la Patrie, anche quando entrata nella repubblica veneziana, ha sempre mantenuto a suo modo una certa indipendenza. Non dimentichiamoci che anche il patriarca veneziano era in realtà la naturale continuazione del patriarca di Grado, e prima ancora dello scisma dei Tre Capitoli, di Aquileia. Una sorta di "reverenza" religiosa?... Potrebbe essere. Certo dopo molti secoli non penso che ancora ci fosse qualcuno legato alle vicende episcopali dell'alto medioevo, ma non ne sono sicuro. L'autorità dogale era pur sempre, nel periodo, suffraganea a quella della chiesa. Ma forse più semplicemente il motivo per cui la Patrie non ebbe monete a se dedicate deve trovarsi proprio nel suo interesse inferiore rispetto ad altre realtà, Treviso, Padova, Brescia, Bergamo, Verona ecc. Ma come la mettiamo con Rovigo? Davvero per la serenissima Rovigo aveva più diritti che una regione intera che portava a Venezia tonnellate di legno e di frumento, era il confine con l'est ed il nord? Oltre all'importanza storica dei luoghi nella nascita di Venezia? Aquileia, Grado, Marano, Cividale... solo per dire i più importanti.1 punto
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Comprare un denarino oltreoceano...se non è passione questa! Io vedo un "vuoto" anche nel cerchio perlinato interno proprio all'altezza del vuoto della F (o meglio, nel tratto che tu chiami "unione approssimativa"). Mi viene quindi da pensare che questi due difetti siano effetto della medesima causa...1 punto
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Ciao @shynga volendola considerare al limite dello SPL è valutata 60.00 € ,forse se compri un portafotografie e metti una foto della nonna è ben spesa.1 punto
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Non credo che l'intento di Claudio e delle Sue tabelle sia quello di imporre al pubblico una modalità "corretta" di acquisto di una moneta. Ciascuno di noi, anche dopo l'approvazione unanime delle "tabelle" (ipotesi molto teorica), sarebbe ovviamente libero di continuare a regolarsi come si è sempre regolato, senza per questo esporsi alla critica di acquistare monete in modo giusto o sbagliato. Le tabelle, da quanto ho capito, dovrebbe invece fungere unicamente da "strumento regolatore" a cui i Certificatori devono ricorrere per esprimere e calibrare il loro giudizio sulla conservazione di una moneta, con l'intento di diminuire al massimo l'insopprimibile soggettività di ciascuno. Beh, l'autenticità della moneta è il "minimo sindacale" di una perizia. E per la valutazione della sola autenticità non sono ovviamente richieste nè tabelle nè sigle nè altri parametri, ma solo 'esperienza e la conoscenza del Perito. Le tabelle operano esclusivamente nel campo della valutazione dello stato di conservazione....è evidente. M.1 punto
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Riprendo .... Sempre il Papadopoli, scrive che la stessa monetina viene anche emessa sotto i dogati successivi di Francesco Foscari, Pasquale Malipiero, Cristoforo Moro e qualche altro ..... in ogni caso anche a nome di questi dogi, se ne conosce uno o due esemplari. A lato di ciascuna, prudentemente, il Papadopoli scrive: Piccolo o bagattino per il Friuli (?) Sorgono spontanee le domande: 1) monete circolate o prove? 2) se sono monete circolate, perché ce ne sono così poche note? 3) se sono delle prove, perché le hanno reiterate sotto tanti dogi? Personalmente non so dare una risposta. Forse l'ipotesi del Papadopoli è fuorviante. Riguardo alla mancanza di una moneta specifica per il Friuli, ho una idea tutta mia. Il Friuli era una zona depressa; altamente conflittuale (c'erano continue faide tra nobili "imperiali" e "marcheschi" ed il popolo era in balia di queste fazioni; era una zona ad alto rischio invasione da parte dei turchi e degli Asburgo. Nonostante questi problemi, Venezia la considerò sempre, fin dalll'origine, una entità autonoma, una "regione a statuto speciale" ante litteram; tant'è che confermò, pur limitandolo, l'ancestrale parlamento di cui il Friuli si era dotato fina dal XII secolo. Pensate che lo abolì Napoleone! Ebbene, con queste premesse, credo che Venezia non ravvisò alcuna necessità di "accontentare" il Friuli con una moneta "piaciona", magari con l'immagine di qualche Santo patrono, come fece per altre comunità. In Friuli correva la medesima moneta che correva nel Dominio. saluti luciano1 punto
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Ciao dovrebbe essere questa asse augusto (27 a.c.-14 d.c.) D= CAESAR AVGVST PONT MAX TRIBVNIC POT R= MM SALVIVS OTHO IIIVIR AAAFF SC Bronzo gr.11/12 mm.25 Z= roma coniata nel 7 dc ric 4321 punto
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La legenda della madre: AGRIPPINA M F MAT C CAESARIS AVGVSTI La legenda della figlia: AGRIPPINA AVG GERMANICI F CAESARIS AVG no?!1 punto
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Bellissima discussione, complimenti! Anche se non mi intendo di monete milanesi, è molto interessante leggervi. Mi ricorda molto la discussione dei motti è Delle leggende nelle monete.1 punto
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Mai vista,la moneta parrebbe buona,la patina un po' meno,a meno che le invicta roma si trovino anche in nord Africa...1 punto
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ciao Min.ver, mi sono espresso in maniera confusionaria mi sa, verso la fine del mio precedente intervento.. Ho avuto il piacere e l onore di tenere in mano un 5 lire 1866 in SPL. Il migliore tra quelli che sono riuscito a monitorare (ma si tratta di un arco di tempo molto limitato, il mio, pochi anni di ricerca a fronte di 151 anni di storia. Non ho quindi né elementi sufficienti, né ovviamente la presunzione di affermare di aver maneggiato il miglior esemplare esistente in assoluto) Tenendo presente però i difetti di conio del 5 lire 1866, non credo oggettivamente che possano esistere monete molto migliori rispetto a quella su cui ho copiosamente sbavato (e per fortuna era ben protetta...!) Tornando alle circostanze storiche, mi piacerebbe tantissimo venire a conoscenza di altri particolari legati sia all'emissione di questa moneta, sia al collegamento storico con la guerra che fu combattuta grazie (anche) a questa emissione. Purtroppo credo che, per ottenere informazioni più dettagliate, si renda necessaria una ricerca d'archivio su testi/documenti che sfuggono al mio "sonar" e forse nemmeno accessibili pubblicamente. Sarei felicissimo se qualche altro utente potesse portare altri frammenti di conoscenza e far luce (ora magari sto esagerando, ma quando parlo di Storia mi emoziono sempre) su un avvenimento cosi importante in un decennio cruciale per la nascita del nostro amato paese.1 punto
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salve ragazzi il tema è di grande interesse per il sottoscritto. Già un paio di anni fa avevo aperto un topic chiedendo lumi ed informazioni (se non sbaglio min.ver eri intervenuto anche tu) su una moneta che mi ha affascinato da sempre. E questo perché, le ricerche (abbastanza superficiali che avevo fatto al tempo) avevano rivelato come fosse una moneta che REALMENTE doveva la sua emissione a contingenze storiche precise e, per chi ama la storia come me, affascinanti. Si parla infatti della terza guerra d indipendenza "italiana", combattuta tra il giugno e l agosto del 1866. L utente Picchio (che però credo non scriva più da anni su questo forum) sosteneva che (quoto, da un suo intervento che all'epoca mi ero salvato) "va considerato anche che il 1866 e' l 'anno del corso forzoso per sostenere I preparativi delle spese di Guerra di indipendenza. Al fine di impedire l impoverimento delle scorte metalliche presso la BN si diede seguito all ostruzionismo del cambio dei biglietti in moneta sonante. La moneta coniata doveva servire a garanzia delle emissioni cartacee del Banco di Napoli (5 lire in argento garantivano per 15 lire cartacee, quindi 500,000 x 5 fanno 2.5 M x 3 garantivano per 7.5 milioni di lire. Solo una modesta parte dell emissione entro in cicolazione. Il resto assolto il compito fiduciario ando presumibilmente in fusione. Come gia fatto notare da altri utenti, sarebbe interessante capire se esistono documenti ufficiali coi quali si autorizzava ufficialmente la fusione, e per che quantita (anche se questo non aiuterebbe minimamente a capire quanti esemplari son sopravvissuti ad oggi). La mia idea e' che (ma soltanto con riferimento all italia) ce ne siano un 50-100. Molti di questi riposeranno sicuramente in collezioni private da decenni. Del resto se ne girano cosi pochi qualcosa vorra dire..All estero non ho idea ma nn credo che ne siano saltati fuori parecchi.... Di sicuro non e' mai apparsa una conservazione pari o superiore a SPL. Ma anche questo e' facilmente spiegabile. Tale conservazione implicherebbe una sottrazione della moneta dal BN prima della fusione. Cosa direi abbastanza illecita. Se esiste qualcuno con tale moneta, anche se son passati 150 anni, dubito che la tirera mai fuori pubblicamente... Diverso il discorso per I pochi scudi che passano di mano e che sono evidentemente parte di quel piccolo quantitativo che entro in circolazione." Personalmente ho visto in mano un esemplare SPLENDIDO, credo uno dei migliori censiti ad oggi. E devo ammettere che, avendo sognato questa moneta per anni, avendo pensato a quali tragici e pur tuttavia fondamentali eventi per la costruzione della nostra amata Italia questo tondello sia legato, beh ragazzi, mi tremavano le mani per l emozione.. Trattandosi di zecca Napoli, trattandosi del 1866, si parla di una moneta NATA con difetti e quindi una conservazione FDC come la intendiamo noi oggi è da scartare a priori. Certamente non è mai apparsa sul mercato in condizione superiore a SPL.1 punto
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La prima moneta mi piace molto soprattutto perchè non presenta tracce di bulino onnipresenti in moltissimi sesterzi. La seconda che dire @cliff, sfiora la perfezione!!!1 punto
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FORSE?!? Per un dubbio così, una volta ti avremmo messo al muro ma purtroppo quei bei tempi sono passati e oggi devo accontentarmi di darti una settimana di sospensione. petronius P.S:.naturalmente sto scherzando buona serata1 punto
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Salve, riprendo questa discussione per inserire le foto che all'epoca non riuscivo a caricare. Grazie, saluti.1 punto
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Al D/ la legenda dovrebbe leggersi : MDLXXI - ANNO MAGNAE NAVALIS VICTORIÆ DEI [GRA CONTRA TVRCAS] / Cricifisso con sopra INRI al R/ + XPS FACTVS EST PRO NOB(IS) OBED(IENS) VSQ(VE) AD M(ORTEM) - ( Cristo per noi si è fatto obbediente sino alla morte) / Cristo con la parte inferiore del corpo dentro il Sepolcro e la superiore addossata alla Croce; intorno simboli della Passione e strumenti di morte. A ricordo, come già detto, della Vittoria sui Turchi. Di seguito la faccia del R/1 punto
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Premetto che non colleziono questo periodo delle napoletane ma mi limito solo a dare un parere in base a ciò che vedo....Credo che quelle che definisci estremità arrotondate (ma nemmeno tanto) siano solo il frutto dell'usura; inoltre sembra decisamente più una stella che un fiore (l'immagine che hai disegnato non somiglia a quanto vedo nella moneta)...Nell'attesa di altri pareri, ti posto l'immagine di una stella a sei punte su un 5 tornesi (presa in prestito da un post di @eracle62) e più sotto mi son permesso di ritagliare il particolare della tua...e per me è tipo questa. Sempre cordialmente.1 punto
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Si potrebbe passare ora sempre dalla Loggia degli Osii ai tre tizzoni con le secchie raffigurato su un grosso da 5 soldi di Galeazzo Maria Sforza Gorny e Mosch 2301 punto
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Ciao. Interessante il lavoro di Claudio, le cui "tabelle" provano a standardizzare il più possibile quello che attualmente è un giudizio fondato su definizioni terminologiche che, alla fine dei conti, sono molto discrezionali, essendo quelle sottese alle solite sigle che si utilizzano tradizionalmente per esprimere i giudizi di conservazione. Claudio dovrà però fare i conti con la peculiare situazione italica, che in questo campo presenta caratteristiche "culturali" sue proprie, che sarà molto difficile superare. 1. Innanzitutto, in quale Paese al mondo si sigillano le monete all'interno di bustine di plastica, con 4 rivetti da carpentiere? Questa modalità "casareccia" tutta italiana mi pare che mal si sposi con tecniche di grading sofisticate, data la possibilità di alterazioni della moneta periziata dovute a successivi maneggi irrituali che possono danneggiarla o alterarne le caratteristiche originali. Per tacere della possibilità che la perizia stessa possa essere alterata da abili manomissioni dei rivetti e/o dei cartellini. Quindi ad un grading sofisticato dovrebbe forse corrispondere sempre una slab, ma questa soluzione di imprigionare la moneta non è gradita al collezionista italiano (con le debite eccezioni, che confermano la regola). 2. L'Italia non ha un "mercato delle conservazioni" tale da giustificare un Ente certificatore indipendente che svolga unicamente questa attività. Tempo fa un collezionista/imprenditore ha anche provato ad impostare in Italia un mercato numismatico di stampo "americano" e addirittura "borsistico" (vi ricordate l'ISNI?), ma l'iniziativa non è andata oltre le buone intenzioni. 3. Come diceva Alberto, al mercato numismatico e peritale italiano possono accedere i soggetti più disparati, complice la mancanza di standard formativi e l'accesso pressoché libero a registri ed Albi di Camere di commercio e Tribunali. Questa situazione di anarchia ha indotto molti collezionisti ad identificare solo alcuni Periti come attendibili, con la conseguenza che alcuni altri, pur vantando sulla carta gli stessi "titoli", non vengono presi in considerazione. Forse, caro Claudio, prima di pensare ad un metodo di grading migliore, bisognerebbe pensare a standardizzare la formazione dei Periti. Altrimenti si correrà sempre il rischio di fornire uno strumento di lavoro a soggetti diversamente preparati e quindi diversamente formati per utilizzarlo. Saluti. Michele1 punto
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Sicuramente...ma una volta fatto il nostro dovere civile facciamo anche il nostro dovere numismatico,ci si presenta un 'occasione rara,non una moneta fine a se stessa ,scevra di tutto cio che e' il suo contesto,qui c'e' di piu',apparentemente un denaro repubblicano ? Con delle di scorie di bronzo,cosa significa?moneta da ustrinum?non credo,difficilmente nei roghi funebri si raggiunge la temperatura di fusione del bronzo,allora cosa? Prima di perdere l'ennesima occasione,prima che scenda il buio,pregherei @tiz di postare altre foto e notizie sul rinvenimento cosi da poter almeno tentare di capire.1 punto
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Bellissimo questo 1630, e per completare la parte Federico Borromeo prendo a prestito una immagine da una discussione di @giancarlone per abbinare la storia questa volta alla medaglistica. Qui al diritto abbiamo Federico Borromeo, al rovescio l'immagine dell'Ambrosiana da lui creata. In bronzo, fusione, di grande diametro 116 mm., dello Stabilimento Johnson1 punto
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Eccomi. Ho trovato l'articolo, che cercherò di riassumere e riportare in breve per la parte che ci interessa. Ci tengo a sottolineare come quanto da me riportato (in virgolettato quando trascritto integralmente dalla rivista) è tratto dalla già menzionata rubrica, pubblicata sul mensile Archeo,"L'altra faccia della medaglia" a cura di Francesca Cenci. Nello specifico, mi riferisco a quanto presente sul numero di gennaio. Come molti sanno, in antichità l'astronomia fu una scienza di enorme importanza presso alcuni popoli (babilonesi, egiziani, greci), estremamente importante, tra le altre cose, perché intimamente connessa con l' astrologia e, quindi, col mondo cultuale. Tanto fu importante che furono compilati innumerevoli calendari, ognuno basato su calcoli differenti. Uno di questi, di origine egizia, si fondava sul Grande Ciclo della stella Sothis (per i greci, Sirio). La particolarità di questo ciclo consisteva nel fatto che, ogni 1461 anni, la stella Sothis si allineava perfettamente all'orizzonte con il Sole, fenomeno che dava inizio al nuovo ciclo sotiaco, evento di grande importanza. Questo allineamento avvenne proprio il 19 luglio del 139 d.C., sotto il regno di Antonino Pio, e l'evento fu segnato da grandissimi festeggiamenti. "L'allineamento Sothis-Sole fu commemorato dalla Zecca di Alessandria con un'emissione senz'altro speciale incentrata sullo Zodiaco, databile intorno all' anno VIII del regno di Antonino Pio (144/5 d.C.) e contraddistinta dal programmatico tripudio iconografico dei segni zodiacali, racchiusi tutti nel tondello di una moneta intorno alla testa centrale -sola o in coppia- di importanti divinità egizio-romane quali Serapide, Iside e Serapide, Helios e Selene." Vennero così rappresentati su moneta tutti i segni zodiacali, anche se il primo pezzo emesso presentava al rovescio una Fenice. Infatti, si riteneva che all'allineamento eccezionale e millenario di Sothis col Sole corrispondesse anche la mitica rinascita di questo animale sacro, simbolo di rigenerazione eterna. Come a voler annunciare la (ri)nascita "di una nuova era di pace e prosperità, sotto il segno dell'Impero di Roma". In questi giorni, se avrò tempo, cercherò e caricherò sul forum le foto dei vari esemplari. Potrei anche fotografare direttamente i pezzi riportati nei vari articoli, ma non so se sia legalmente possibile e per questo chiedo consiglio ai curatori.1 punto
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DE GREGE EPICURI La storia della famiglia Trivulzio è molto complessa, e si snoda non solo in Italia, ma anche in Europa. A partire dal 1480, il condottiero Gian Giacomo Trivulzio acquistò dei possedimenti nei Grigioni, inizialmente in Val Mesolcina, e li estese successivamente fino a governare un territorio piuttosto esteso. Su tutto questo si terrà una giornata di studi in data 11 agosto nella Chesa Comunela di Samedan, Canton Grigioni, CH, intitolato: Un feudo "milanese" nei Grigioni: lo stato trivulziano di Mesocco, Rheinwald e Safiental (1480-1696). Questa iniziativa rientra nell'attività culturale della Fondazione Trivulzio, creata nel 2011, con sede a Milano in via Morone.1 punto
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La tua osservazione è condivisibile, ma resta il fatto che non si può fermare il mondo perché qualcuno non è in grado di fare qualcosa. Il mondo va avanti. Ormai persino molte pratiche e dichiarazioni si possono mandare solo più per via telematica, eppure anche in quel caso (anzi forse ancor di più) il problema coinvolge gli anziani che di informatica non capiscono un acca. Suona quasi ridicolo e anacronistico che nel 2017 gli ordini dell'UFN siano tra i pochissimi che viaggiano ancora con la diligenza... La corrispondenza postale è stata abbandonata da tutti, praticamente, per ciò che concerne le ordinazioni dei propri prodotti. Si chiama evoluzione, e, volenti o nolenti, come ogni rivoluzione e cambiamento epocale, c'è chi non riesce a stare al passo e, o si arrangia e si fa aiutare, o resta a piedi. In alternativa, come dice @Alex-Vee , si potrebbe fornire per qualche anno ancora l'opzione cartacea per coloro che proprio non potrebbero farne a meno, ma il concetto di sviluppo di nuovi metodi che ottimizzano costi e tempi è nell'ordine delle cose, e la necessità di stare al passo coi tempi purtroppo non la fermiamo né tu, né io, né nessun'altro. Occorre un cambio di strategie all'UFN, questo è chiaro, e spero che lo abbiano capito anche loro. Mi auguro solo che si sbrighino a farlo perché ormai la situazione , con tutte queste problematiche che si ripetono ad ogni emissione, rasenta il ridicolo.1 punto
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