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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/10/17 in tutte le aree
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Ecco l'altra Piastra 1787, SICILIAR.ET HIE.REX Senza punto dopo ET, e contorno con treccia a rilievo.5 punti
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Ciao un peso di fattura milanese c'è l'ho anch'io; quando torno dalle ferie lo posto .... se non mi ricordo, tiratemi la giacca ? Saluti luciano3 punti
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numismatica povera, sigillo in rame (piombo) gr. 4,17 cosa poteva servire ?3 punti
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Ciao a tutti, continuo nel mio viaggio nel tempo del Vicereale Spagnolo.. Ecco un nuovo arrivo: Mezzo Carlino o Zanetta di FIlippo II° IL mezzo carlino, in generale, era una moneta odiata dal popolo, in quanto era fatto, sovente, oggetto di tosatura, attuata, tramite la zanetta.. La conseguenza della tosatura era che la moneta perdeva il suo valore fiduciario, che si riduceva sulla base dell'entità della tosatura e, quindi, della riduzione di peso.. La moneta, in questione, seppur comune.. ha un tondello integro ed un peso quasi nella media g. 1,30. Saluti Eliodoro3 punti
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Delle monete satiriche di questo pontefice si è recentemente trattato in alcuni post di questo topic: https://www.lamoneta.it/topic/160302-le-monete-di-pio-ix-nelle-nostre-collezioni/#comment-1817366 Ciao, RCAMIL.2 punti
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È un sigillo doganale, penso che @giancarlone ti possa dire di più... Roberto2 punti
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Di Bernardo II di Spanheim vi era un esemplare del denaro con aquila ad ali spiegate e coda gigliata (Baumgartner 1934 pag.99 n.5 var.; CNA I 1994 pag. 203 n. Cm 6 tav. 60 ) e due esemplari del denaro con santo (Baum.1934 pag. 100 n. 6a ; CNA I 1994 pag. 203 n. Cm 7 tav.60). Degno di nota il fatto che le due colonnine del trono, ai lati di San Pietro non terminano con triangoli ma con pigne sormontate da globetti.2 punti
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Ora finalmente ho avuto conferma dei miei dubbi ed ecco il 2° massaro. Anellino sotto il gomito destro (a sinistra di chi guarda). Artemide 38 22 giugno 2013. Vediamo se salta fuori un grosso senza segni segreti, il che porterebbe a 3 il numero dei massari presenti in zecca negli 11 mesi del dogado. Altra questione il massaro del triscele che fine fa? Il triscele non è presente fra i grossi del Soranzo o si? p.s. Ho dimenticato catawiki2 punti
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Ciao a tutti, Oggi volevo chiedervi un pare su questo mezzo soldo di Pio IX del 1867. La particolarità non sta tanto nella moneta in sè, che si trova anche in una condizione anche abbastanza bassa, ma nel fatto che il ritratto del pontefice sembra come ritoccato. Di questo tipo di monete aveva già parlato qualcuno nella discussione aperta da @Martin_Zilli qualche tempo fa, che ho trovato davvero molto interessante?. Il problema è che questa moneta appare più rozzamente decorata o incisa, perciò mi chiedo e vi chiedo la barba sul pontefice c'è veramente o solo nella mia testa?? Purtroppo per ora mi è impossibile fare altre foto per cui se qualcuno riuscisse a capire qualcosa da queste foto brutte e frettolose mi farebbe veramente un grande piacere?. A presto, Alb1231 punto
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Probabile..... > 3 ducati 37; 10 grana 32; 36; queste monete per me hanno tutte la stessa "mano"1 punto
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Per me la testa è normale....è un pò come il 5 Tornesi del 57.1 punto
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Ciao sku. Sì, mi viene più comodo, ma posso fare anche così. Salve Rorey36 mi aveva segnalato un tetradramma di una forma particolare, coniato a Babilonia in nome e nei tipi di Alessandro Magno per Seleuco I Nicatore, che è stato oggetto di discussione ai post # 3414, 3416 e 3417 in Ho visto che nella stessa asta sarà battuto anche questo tetradramma di forma molto simile, che dalla didascalia risulta coniato ad Arado in nome e nei tipi di Alessandro Magno per Tolomeo I Sotere. Lot 314. Ptolemaic Kings of Egypt, Ptolemy I Soter (Satrap, 323-305 BC). AR Tetradrachm (26mm, 17.23g, 12h). In the name and types of Alexander III of Macedon, Arados, c. 320/19-315 BC. Head of Herakles r., wearing lion skin. R/ Zeus Aëtophoros seated l., legs crossed; monogram in l. field. Price 3426. VF. Faccio notare che il Price 3426 è di Alessandro Magno ed è attribuito dal Price alla zecca di Byblos, come pure il Price 3424 che differisce per la posizione delle gambe di Zeus.1 punto
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Tutti i due tornesi del 1838 presentano un busto di Ferdinando II differente dai tipi successivi (1839 in poi)....busto che presenta dei rilievi molto bassi.1 punto
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Meglio stare attenti : un conto è valutare un conto è essere disponibili al acquisto. Spesso c'è questo fraintendimento più o meno voluto1 punto
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Niente di particolare,sono difetti che si riscontrano in varie monete di diverse zecche.Ciao1 punto
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al momento mi fermo,riprenderò la prossima settimana...1 punto
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@ambidestro, ti confermo che è un sigillo doganale austriaco in piombo, ne ho un paio però non riesco a postarli.1 punto
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Si tratta di un cornado del regno di Castilla e Leon a nome di Re Juan I. In base alla lettera sotto al castello (S) dovrebbe essere per la zecca di Siviglia. di seguito il collegamento alle pagine del sito www.maravedis.net http://www.maravedis.net/juan1cornadopag.html ciao Mario1 punto
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Ciao @clairdelune, "piu' fortunato di Augusto" credo che l' augurio si riferisse all' ambiente familiare in quanto Augusto in questo fu veramente sfortunato : tra la figlia , Giulia , dai costumi facili e che sembra complotto' contro di lui , i nipoti diretti : Giulia minore , Marcello , Caio , Lucio , Agrippa Postumo , Agrippina maggiore , che morirono tutti in giovane eta' tranne Agrippina , gli antichi amici e collaboratori stretti : Agrippa e Mecenate morti molto prima di lui , solo la moglie Livia gli sopravvisse ; per altro nei 41 anni di regno , la Fortuna non lo abbandono' mai . "migliore di Traiano" ben sapendo che sarebbe stato un augurio difficilmente realizzabile , ma la Spes non muore mai .1 punto
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Se la vuoi fare periziare meglio che contatti un perito per fargliela visionare con calma. Ad un convegno, specialmente Verona, c'è molta confusione e poca luce1 punto
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Il bronzo mi risulta invece che non abbia a che fare con Taranto, trattandosi di un’emissione della Repubblica epirota prima del 340 a. C. I Molossi erano una tribù dell’Epiro centrale che parlava dorico. Alessandro I d’Epiro, cognato di Filippo II di Macedonia, è stato il primo sovrano a unire sotto il suo regno la maggior parte dell’Epiro. Il legame di parentela con Filippo II era dovuto al fatto che Olimpia d’Epiro, chiamata Olimpiade dopo che il consorte avrà vinto le olimpiadi, era sorella di Alessandro I. Alessandro I omonimo del nipote Alessandro III, che convolerà a nozze con la sorella di questi Cleopatra proprio il giorno in cui Filippo sarà ucciso nella congiura ordita contro di lui.1 punto
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I particolari sono numerosi(bordo, firma ma anche i particolari dell'immagine del R stessa). Ti consiglio di prendere una lente di ingrandimento e confrontare i pezzi in tuo possesso con immagini ad elevato ingrandimento di esemplari sicuramene autentici. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/421 punto
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tessere italiane il testo di riferimento e' il Banti, Tessere mercantili italiane in uso fra i secoli XIII-XV, Franca Maria Vanni, Il segno dei mercanti. Tessere mercantili medievali nel Museo statale d’arte medievale e moderna di Arezzo. Nuova Grafica Fiorentina, Firenze 1995. Franca Maria Vanni, Le tessere mercantili medioevali italiane nelle Civiche Raccolte Numismatiche di Milano, Milano 1999. Tessere Mercantili nel Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto.1 punto
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Non si capisce bene se sia una P, oppure la parte sinistra della stessa D ribattuta. La piastra non presenta altri segni di ribattitura o salto di conio......potrebbe trattarsi della sola iniziale P?1 punto
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@rastan, il mio consiglio è quello di far chiudere la moneta ad un NIP (visto il possibile valore della stessa), solo così potrai avere contezza di ciò che hai in mano. Se sei di Milano e provincia mi permetto di segnalarti due nomi, quelli di Raffaele Negrini e Paolo Crippa, due ottimi NIP. Saluti1 punto
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Ancora litografie o vecchie mappe del porto di Livorno, dove le Galee caricavano e scaricavano le loro preziose merci..1 punto
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Quoto. @Marco_S, è la seconda volta in pochi giorni che ci mostri i tuoi acquisti (gli altri erano i titoli azionari) e ti viene detto che avresti potuto spendere meno. Per carità, niente di male, come ti dicevo nell'altra discussione, ci siamo passati tutti, ma se posso permettermi un consiglio, la prossima volta, chiedi il parere del forum PRIMA di comprare Ciao. petronius1 punto
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Grazie @Martin_Zilli veramente ottimo e preciso?! Peccato per la moneta me lo immaginavo e me ne faccio una ragione?, però sarebbe bello aprore una discussione interessante sulle monete "caricaturate" magari non solo di Pio IX ma anche di altri papi, personaggi o epoche, ma dove so potrebbe aggiungere una discussione del genere?? A presto, Alb1231 punto
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E' la variante meno comune: quella che presenta la firma dell'incisore più lontana dal bordo. Qui sotto puoi apprezzare la differenza fra i due conii.1 punto
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@savoiardo @Paolino67 @simonesrt Il tallero in questione fu una delle ultime produzioni di Gian Agostino Rivarola, contemporaneamente gestore delle zecche di Mirandola, Correggio e Tresana. A Tresana il tallero prodotto sulla falsariga di quello mirandolese aveva un titolo di 250 millesimi (specifiche tecniche nel decreto di autorizzazione pubblicate da U.Rossi in La zecca di Tresana. R.I.N. 1889). La gestione del Rivarola costò il feudo di Correggio a Siro d'Austria. A Mirandola è certo che lo zecchiere produsse moneta falsa (ongari indorati) e moneta calante, Alessandro I allontanò il Rivarola e sospese per anni l'attività della zecca cittadina. Da precisare che tutte queste produzioni erano destinate alle terre riformate (principati tedeschi e svizzera) e la speculazione coinvolgeva gli zecchieri, i banchieri che commissionavano il lavoro e si occupavano della distribuzione nelle terre protestanti e, quasi sempre, i principi... Per tutto questo ritengo plausibile l'esistenza di esemplari con forti variabilità nell'intrinseco e quindi corretta la descizione di L.Bellesia. Tornando alla moneta in questione, mi sono permesso di ritagliare il particolare dubbio... La legenda corretta dovrebbe riportare DOM.ALEX.... La D la O sono sottili, incerte e con un taglio "particolare" la M è sostituita da una I; fra la O e la I c'è evidente profondità e quindi la porzione mancante della M non può essere stata obliterata dalla contromarca. Se poi ci soffermiano sui fondi, sia attorno alle lettere della legenda che nei campi davanti e dietro il ritratto, li vediamo evidentemente ondulati e butterati...cartteristica non presente in nessuno degli esemplari qui presentati e in quelli descritti dal Bellesia. Sui caratteri delle legende non ripeto quanto già scritto da Paolino. Ultima nota di colore.....scaricando l'immagine dell'esemplare proposto vedo che la denominazione del file è: bulino4.jpg.ebede9c9408a628e5a405d568349efbe.jpg Bhe! con quel nome..... Scherzi a parte io ho seri dubbi sulla genuinità della moneta; se non falsa è sicuramente pesantemente rimaneggiata. Un caro e caldo saluto a tutti Mario1 punto
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Esemplare il comportamento di Traiano,esemplare il post di @Legio II Italica ,interessante la discussione aperta da @alb123.1 punto
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Questi talleri mirandolesi sono stati coniati in argento molto scadente, non so che dati abbia avuto il Bellesia per supporre addirittura un titolo inferiore ai 500 millesimi, certamente avevano un titolo decisamente inferiore a quelli di coevi talleri di altre zecche. Quello su cui voglio porre l'accento è che il rischio non è di certo quello che sia un falso coevo come supposto dal nostro amico @rastan (cosa da escludere al 100%), ma piuttosto un falso moderno per collezionisti. Devo infatti segnalare che questa tipologia è purtroppo stata fatta oggetto di falsificazione in tempo recenti, io stesso qualche anno fa ho avuto in mano un tallero falso che solo con una buona dose di fortuna sono riuscito a farmi rimborsare. Fortunatamente il tallero falso che ho avuto io non ha evidenze di essere clone di quello di questa discussione, che presenta molte differenze con quello da me posseduto. Ciononostante ritengo che la moneta vada fatta vedere a un esperto perchè dalle foto qualche perplessità me le pone; ad esempio mentre le fratturine nel metallo che si vedono quà e là depongono decisamente a favore di una genuinità, mi desta invece preoccupazione una certa evanescenza in alcuni rilievi che non sembrano creare lo stacco deciso rispetto ai campi che sarebbe lecito attendersi da una moneta coniata. Sarebbe buona cosa se si riuscisse ad avere una foto del taglio della moneta, ottenuta in modo da poter capire se la moneta è piana o abbia un concavità/convessità (questi grossi moduli ben difficilmente uscivano dal conio piani, a causa della potenza della battuta del martello avevano sempre un certo grado di convessità; viceversa, in una moneta ottenuta per pressofusione questa caratteristica risulta assente).1 punto
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Pero' (c'e' sempre un pero' ) perche' limitarsi ad una mera ricostruzione anastatica ? Perche' non metterci del nostro? Sottinteso che questa opera fara' da controcanto al San Michele,abbiamo voluto vedere la cosa dal punto di vista degli "altri" I "Romaioi", i Romani intesi come Italici, come abitanti autoctoni dell'Italia,I "Romagnoli" per intenderci. Infatti abbiamo anche deciso il titolo dell'opera: silissa ton Romaion, la Regina dei "Romani". Diciamocela tutta :in quel periodo Roma non era piu' la Caput Mundi ,era ancora splendida ma oramai viveva sugli allori,il primato le era stato tolto da Ravenna ,in primis per via della sua maggiore difendibilita' e raggiungibilita' da parte di Bisanzio,poi perche' la citta' romagnola era ormai diventato palcoscenico per tutte le innovazioni artistiche e architettoniche. Infatti il livello delle pitture di Santa Maria antiqua non e' eccelso,pur trattandosi di committenze papali o comunque del suo entourage,cio' denota una certa stagnazione se non decadenza nella qualita pittorica espressa nell'Urbe. La misura della differenza ci e data dai mosaici ravennati punta di diamante di un' arte iconografica al top in quel momento in Italia. Quindi nella nostra rappresentazione cercheremo di alzare un po' il livello qualitativo,senza raggiungere la cifra stilistica del maestro di Castelseprio,ma restando comunque agganciati alla qualita' elevata espressa nella"Felix Ravenna" di VI sec. Cosi ecco quella che e' la prima bozza,la sinopia di un'opera d'arte (perdonatemi l'immodestia,ma d'altronde l'autore materiale e' un vero artista) colta sul nascere. Grazie a tutti coloro che vorranno seguirci in questo percorso. Saluti. Adelchi.1 punto
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Ho 3 perplessita': 1) immaginiamo non sia stato segnalato da nac e artemide che fosse mistura... Che senso avrebbe avuto un falso coevo se sempre di mistura di argento si tratta? quanto margine mai ci poteva essere nell'abbassare di cosi' poco il titolo del metallo? 2) Nel caso invece fosse argento, e anche dalle foto quella appare essere la sensazione, dando per scontato sia comunque non una produzione odierna, a che pro battere una contraffazione in argento, quando all'epoca il valore era dato non dal nominale ma dal peso? o mi sbaglio? 3) inserisco le foto di tutti gli esemplari che son riuscito a trovare i due del CNI quello di NAC e quello di Artemide...ovvio che non avete la moneta in mano e non potete dare un giudizio preciso, ma a voi pare autentica? a me si...e inoltre a me pare ma magari e' il colore della foto o i lavaggi fatti che traggono in inganno, ma a me pare che quelle del CNI siano effettivamente mistura, ma le altre siano argento... infine il dubbio della contromarca ---essa mi pare una contromarca nord europea, come sui talleri olandesi, cosa ne dite in merito?1 punto
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vero,ma è anche vero che ciò non portò ai risultati sperati,infatti è abbastanza difficile trovare queste monetine ancora integre con entrambi i cerchi ben evidenti...1 punto
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Un saluto a tutti e complimenti al dinamicissimo gruppo. Se non c'è un blocco sull'autostrada da Piacenza a Milano sarò al Cordusio per l'aperitivo e una copia del bollettino. Buone ferie. Filippo1 punto
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In effetti, i pesi accertati si discostano notevolmente da quelli teorici. Ti allego una tabella con tutti gli assi censiti da Crawford. Tieni presente che esiste anche chi ritiene che ci sia stata un'ultima riduzione "quartonciale", per spiegare gli assi leggerissimi (anche meno di 6 g) coniati negli ultimi tempi della Repubblica Assi.docx1 punto
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Esatto @dabbene, come tu ben saprai è il famoso cavallo di Leonardo da Vinci. Il Cavallo di Leonardo è parte di un monumento equestre a Francesco Sforza, progettato da Leonardo da Vinci dal 1482 al 1493, per essere fuso in bronzo, del quale riuscì a portare a termine solo un modello in creta, andato perduto. Leonardo, con questo monumento, voleva realizzare un'opera che oscurasse tutte le precedenti statue equestri, in particolare quelle del suo maestro Verrocchio e di Donatello, dedicate rispettivamente al Colleoni e al Gattamelata. A Leonardo interessava, in realtà, più il cavallo che il cavaliere; il suo cavallo doveva essere il più grande di tutti, superare i 7 metri di altezza, una sfida mai tentata prima. Proprio per questo Leonardo riempì fogli e fogli di schizzi di anatomia, studiando muscolatura e proporzioni del cavallo e passando moltissimo tempo a progettare e calcolare quest'opera gigantesca che, per la sua fusione, avrebbe richiesto ben 100 tonnellate di bronzo. Ma al momento della costruzione dell'opera, le 100 tonnellate di bronzo non erano più disponibili e così Leonardo dovette abbandonare il progetto. I disegni dei cavalli di Leonardo sono ora conservati nel castello di Windsor. Nel 1977 Charles Dent, un pilota statunitense collezionista d'arte e amante della scultura, si entusiasmò all'idea di realizzare dopo cinque secoli il sogno di Leonardo. Mise in piedi l'organizzazione e riuscì, dopo più di quindici anni di impegno, a trovare i fondi: il costo del cavallo, alla fine, arrivò a quasi 2,5 milioni di dollari. L'uomo comunque non riuscì a vedere realizzato il proprio sogno, morendo nel 1994, prima che l'impresa fosse completata. Alla morte di Dent il progetto stava per essere abbandonato, quando Frederik Meijer, proprietario di una catena di supermercati nel Michigan, si offrì di finanziare il progetto, purché si fondessero due cavalli: uno per Milano e uno per i Meijer Gardens, un parco naturale e artistico a Grand Rapids (Michigan), proprietà di Meijer, dove sono raccolte all'aperto copie delle statue moderne più celebri. Il progetto è andato avanti fra numerose difficoltà e alla fine la direzione dei lavori è stata data alla scultrice Nina Akamu che ha finalmente condotto in porto l'impresa. Il primo passo è stato quello di realizzare un cavallo di dimensioni ridotte, circa 3 metri di altezza. Questo fu il primo modello per arrivare alla gigantesca scultura in argilla di quasi 8 metri. È dal cavallo di argilla che sono stati ricavati i calchi dove è stato colato il bronzo fuso. Le sette parti in cui il cavallo era stato fuso arrivarono nel luglio del 1999 a Milano dove vennero saldate insieme. Dopo qualche discussione il cavallo fu posto nel settembre 1999 all'ingresso dell'ippodromo di San Siro. La versione americana del Cavallo di Leonardo venne sistemata nei Meijer Gardens nell'ottobre del 1999 ed è oggi il pezzo più importante dell'esposizione. Una replica in scala ridotta (2,5 m) fu donata nel 2001 alla città di Vinci e collocata in piazza della Libertà. Dal 2001 il Cavallo di Leonardo è anche il simbolo dei MIFF Awards, festival del cinema internazionale di Milano.1 punto
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TUTTE e, con grande difficoltà, mi separerei - forse -, dalle doppie...1 punto
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In caso non fossi stato chiaro: Bizerba ha scritto:" Ciò, tuttavia, non significa che essa non possa essere regolarizzata mediante la presa in carico sul Registro di un operatore professionale numismatico, al pari di qualunque altra moneta autentica non munita di documentazione di provenienza, che viene versata al professionista da un conferente che dichiara essere la moneta (già considerata, a torto, una "replica") parte della raccolta del nonno, o del prozio o del bisnonno garibaldino. " NO! non viene REGOLARIZZATA...se la moneta è da scavo sempre illecita resta e se è rubata , pure...la registrazione avviene sulla base di quello che ci dichiara il venditore, affermazioni su cui, per la sciagurata legge sulla privacy, non possiamo legalmente effettuare nessuna verifica perché si tratterebbe di indagine giudiziaria NON autorizzata...(è lo stesso motivo idiota per cui le banche non possono più fornire il benefondi di un debitore al creditore prima che questo accetti un titolo di pagamento dallo stesso debitore. I truffatori tramite assegni al venerdì sera ringraziano sentitamente) Di più...non possiamo neanche telefonare in questura o all'anagrafe per sapere se il documento esibito è o non è autentico..al limite, se proprio è pacchianamente contraffatto, possiamo chiamare la PS....per quell che serve...sai le miglia che fa nel frattempo l'eventuale truffatore prima che arrivi la pattuglia? e non ti venga in mente di trattenerlo.. Quindi, quello che la legge ci impone e ci permette di fare è di registrare la dichiarazione del cedente che si assume la responsabilità delle sue dichiarazioni di fronte alla legge sollevandone i successivi interessati dalle eventuali responsabilità legali. Se questo è ciò che si intende per regolarizzarla, allora si, ma a mio parere più che "regolarizzata" la si può definire "protocollata" e immessa in un circuito di vendita " trasparente" e tracciabile... Regolarizzata è un'altra cosa...regolarizzata la potrebbe far diventare solo il ministero o chi per lui , che è lo stesso che ne definisce lo status di irregolare....1 punto
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Caro Alessandro/Tinia, l'art.68 del DDL Concorrenza gira intorno al discorso dell'esportazione di beni culturali, ma coinvolge parecchie altre cose, giusto il fatto che coinvolge e modifica l'articolo cardine della legge il famoso art. 10 ... una sintesi diventa veramente difficile da fare... A questo punto anche se è fuori topic posto l'articolo in questione, che penso possa riguardarti da vicino, in particolare la tenuta del registro ( ovviamente anche tutti i collezionisti che intendano esportare o cedere monete e sotto altri profili non così immediatamente evidenti ). Le criticità non mancano ( e le critiche pesanti pure) , ma è comunque un passo non indifferente...ed interessante Ripeto: credo che un topic apposito andrebbe aperto qualora la modifica al codice Urbani dovesse essere approvata in via definitiva, dati i risvolti non certo minimi che potrebbe/dovrebbe avere... al momento è comunque prematuro, data l'incertezza politica... Ecco il testo: "Art. 68. (Semplificazione della circolazione internazionale di beni culturali) 1. Al fine di semplificare le procedure relative al controllo della circolazione internazionale delle cose antiche che interessano il mercato dell'antiquariato, al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 10: 1) al comma 3, dopo la lettera d) è inserita la seguente: «d-bis) le cose, a chiunque appartenenti, che presentano un interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico eccezionale per l'integrità e la completezza del patrimonio culturale della Nazione»; 2) il comma 5 è sostituito dal seguente: «5. Salvo quanto disposto dagli articoli 64 e 178, non sono soggette alla disciplina del presente titolo le cose indicate al comma 1 e al comma 3, lettere a) ed e), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre settanta anni, nonché le cose indicate al comma 3, lettera d-bis), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni»; b) all’articolo 11, comma 1, lettera d), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta»; c) all’articolo 12, comma 1, la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta» e le parole: «, se mobili, o ad oltre settanta anni, se immobili» sono soppresse; d) all'articolo 14, comma 6, è aggiunta, in fine, il seguente periodo: «Per le cose di cui all'articolo 10, comma 3, lettera d-bis), la dichiarazione è adottata dal competente organo centrale del Ministero»; e) all'articolo 54: 1) al comma 1, lettera d-ter), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta»; 2) al comma 2, lettera a), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta» e le parole: «, se mobili, o ad oltre settanta anni, se immobili,» sono soppresse; f) all'articolo 63, comma 2, dopo il primo periodo, sono inseriti i seguenti: «Il registro è tenuto in formato elettronico con caratteristiche tecniche tali da consentire la consultazione in tempo reale al soprintendente ed è diviso in due elenchi: un primo elenco relativo alle cose per le quali occorre la presentazione all'ufficio di esportazione; un secondo elenco relativo alle cose per le quali l'attestato è rilasciato in modalità informatica senza necessità di presentazione della cosa all'ufficio di esportazione, salva la facoltà del soprintendente di richiedere in ogni momento che taluna delle cose indicate nel secondo elenco gli sia presentata per un esame diretto»; g) all'articolo 65: 1) al comma 2, lettera a), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta»; 2) al comma 3, lettera a), la parola «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, il cui valore, fatta eccezione per le cose di cui all'allegato A, lettera B, numero 1, sia superiore ad euro 13.500»; 3) il comma 4 è sostituito dai seguenti: «4. Non è soggetta ad autorizzazione l'uscita: a) delle cose di cui all'articolo 11, comma 1, lettera d); b) delle cose che presentino interesse culturale, siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni, il cui valore sia inferiore ad euro 13.500, fatta eccezione per le cose di cui all'Allegato A, lettera B, numero 1. 4-bis. Nei casi di cui al comma 4, l'interessato ha l'onere di comprovare al competente ufficio di esportazione, mediante dichiarazione ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, che le cose da trasferire all'estero rientrino nelle ipotesi per le quali non è prevista l'autorizzazione, secondo le procedure e con le modalità stabilite con decreto ministeriale. Il competente ufficio di esportazione, qualora reputi che le cose possano rientrare tra quelle di cui all'articolo 10, comma 3, lettera d-bis), avvia il procedimento di cui all'articolo 14, che si conclude entro sessanta giorni dalla data di presentazione della dichiarazione»; h) all'articolo 68: 1) al comma 4, le parole: «dal Ministero» sono sostituite dalle seguenti: «con decreto del Ministro»; 2) al comma 5, la parola: «triennale» è sostituita dalla seguente: «quinquennale»; i) all'articolo 74, comma 3, le parole: «sei mesi» sono sostituite dalle seguenti: «un anno» e la parola: «trenta» è sostituita dalla seguente: «quarantotto»; l) all'allegato A, lettera A, nel numero 15 e nella nota (1), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta». 2. Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, con proprio decreto da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge: a) definisce o aggiorna gli indirizzi di carattere generale cui gli uffici di esportazione devono attenersi per la valutazione circa il rilascio o il rifiuto dell'attestato di libera circolazione, ai sensi dell'articolo 68, comma 4, del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonché le condizioni, le modalità e le procedure per il rilascio e la proroga dei certificati di avvenuta spedizione e di avvenuta importazione, ai sensi dell'articolo 72, comma 4, del medesimo codice; b) istituisce un apposito «passaporto» per le opere, di durata quinquennale, per agevolare l'uscita e il rientro delle stesse dal e nel territorio nazionale." Cordialmente, Enrico1 punto
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Ciao. Diciamo subito che il sequestro può essere una spiacevole eventualità che non si evita anche possedendo la documentazione relativa a monete autentiche. A Torino, allo scorso Convegno numismatico, parlavo con un Funzionario della Soprintendenza - da poco in pensione - ma con una lunga "militanza" numismatica non solo quale studioso della materia ma anche quale Consulente di varie Procure italiane. Il caso che mi è stato raccontato può ricordare da vicino l'ipotesi che formulavi. Ad un collezionista era stata sequestrata un'unica moneta, un denario EID MAR per il quale il malcapitato non era in grado di esibire la documentazione d'acquisto e di provenienza. Il Consulente della Procura (in quella circostanza non era il mio Interlocutore, che venne invece contattato proprio dal Collezionista dopo il sequestro), magnificava la rarità del nummo, attribuendolo ad una rarissima emissione a nome di Bruto. Una "R", incisa sulla moneta, veniva interpretata dal Consulente della Procura come il riferimento alla zecca di emissione, cioè Roma. Il disperato (ed ignaro) raccoglitore esibì al mio interlocutore la foto fronte e retro della moneta sequestrata ed un veloce esame fu sufficiente per rilevare come la moneta non fosse autentica, ma che anzi fosse una banale riproduzione, distribuita unitamente a delle gustose merendine negli anni'70 del secolo scorso da una nota industria dolciaria umbra e che quella "R", lungi dall'essere il riferimento alla zecca di emissione, era piuttosto l'abbreviazione di "REPLICA" o di "RIPRODUZIONE". In quel caso fu sufficiente stendere un parere scritto da consegnare al Magistrato (e, suppongo io, ma di questo non ho certezza...anche una telefonata "imbarazzata" al Consulente del P.M.) per risolvere la situazione. Tutto è bene quel che finisce bene.....ma quanto rumore per nulla. M.1 punto
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