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  1. Rocco68

    Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/13/17 in tutte le aree

  1. Nell'attesa che il nostro @Rex Neap si faccia vivo con domande sui tornesi di Ferdinando II.... Vi posto l'annata 1794 al completo di Ferdinando IV, Piastra 1794 Piastra 1794 SICILAR 60 Grana 1794 Tari' 1794 Tari' 1794 SICLIAR Carlino 1794 Perdonate le pessime foto.....quando sono cosi' in gruppo non riesco proprio a farle decenti.
    5 punti
  2. A però Napoli, Palermo, beh allora a questo punto faccio uno strappo alla regola, e giusto per fare il terno secco, metto Messina... Un bel 4 Tari di Filippo IV... Eros
    5 punti
  3. Buonasera dallo stesso venditore dell'80 soldi Nicolò da Ponte ho acquistato questo ducatone da 124 soldi di Antonio Priuli. La moneta pesa 28.00 grammi. Mi piacerebbe avere le vostre impressioni, per quello che si riesce a capire dalle mie pessime foto sulla stessa; venialmente vi chiedo anche un range di prezzo. Allego foto fatte dal venditore le prime due e quelle fatte da me. Vi auguro una buona serata.
    4 punti
  4. Taglio: 1 centNazione: FranciaAnno: 2002Tiratura: SOLO IN DIVISIONALE (110.000 inseriti erroneamente negli starter kit)Condizione: BBCittà: Milano Note: NEWS!!!
    4 punti
  5. Come promesso eccomi con un tondello che ha sempre rispecchiato il pensiero che ho sull'espressione incisoria. Zecca di Napoli, correva l'anno 1756 e Carlo di Borbone batteva questa bella Pubblica con ritratto settecentesco in tutto il suo splendore, i fasti del periodo lo rispecchiano pienamente, con un rovescio in cornice Barocca da ulro... Si perchè la maestria dell'incisore ed i suoi tratti, parllano, e questo tondello mi ha sempre raccontato tante cose.. Eros
    4 punti
  6. Mi sono occupato della monetazione di Alba Fucens per un Convegno i cui atti vedranno la luce (spero) nella prossima primavera. L’aquila sul fulmine, retrospiciente o meno, trova il suo modello nella monetazione alessandrina e, più in generale, in quella ellenistica, i cui motivi sono ripresi dal bronzo romano-campano Cr. 23/1 e dall’oro sesterziario. Per i più coraggiosi, fornisco qualche rimando bibliografico sulla simbologia in questione: M. BAHRFELDT, Le monete romano-campane, in «Rivista italiana di numismatica e scienze affini» XIII (1900), pp. 11-84; L. BREGLIA, La prima fase della coniazione romana dell'argento, Roma 1952; M. SORDI, La dracma di Aleuas e l’origine di un tipo monetario di Alessandro Magno, «Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica» III (1956), pp. 9-22; B. CARROCCIO, Come Zeus: aquila, fulmine e cornucopia segni dei poteri nelle monete ellenistiche, in Tyrannis, Basileia, Imperium. Forme prassi e simboli del potere politico nel mondo greco e romano, a cura di M. Caccamo Caltabiano, C. Raccuia, E. Santagati, Giornate Seminariali in onore di S. Consolo Langher, Messina, 17-19 dicembre 2007, Messina 2010, pp. 354-374.
    3 punti
  7. quali segni di coniatura ci sono?
    3 punti
  8. E qui presento le sovrapposizioni ad evanescenza progressiva del verso in questione e quello dell'esemplare ex vendita Artemide...evanenscenze come sopra al 20%, 40%, 60%, 80%. Da quanto si può facilmente verificare, entrambi i versi delle due monete sono perfettamente sovrapponibili e coincidenti per cui penso di poter affermare che le due monete provengono dalla stessa coppia di conii. Se consideriamo anche il peso dichiarato, sicuramente compatibile con i pesi di alcuni degli esemplari conosciuti, e alcuni dei difetti grafici presenti in entrambi gli esemplari (nel dritto chiazza tonda e profonda al centro della chioma del duca, nel verso $ di INSIGNA e SS di ANTIQVISSIMA e E di MATERNA parzialmente obliterata) penso che il tutto possa deporre per l'autenticità del tallero oggetto di questa discussione. Resta a mio parere da approfondire quella che a me pare una evidente manipolazione della zona già evidenziata nei post precedenti (la mancanza della M di DOM). A tal proposito sarebbe interessante conoscere l'orientamento dei due versi e se vi è coincidenza fra "contromarca" e la titolatura DOM del dritto. Un'avvertenza è comunque d'obbligo: tutte queste valutazioni vengono svolte e i pareri vengono espressi sulla base delle immagini fornite....possibile che con la moneta in mano tutto sia più semplice ma anche accompagnato da differenti conclusioni... un saluto Mario
    3 punti
  9. Interessante discussione , alla vigilia di ferragosto. Gradirei agli esperti del settore , cosa n'è pensate ovvero come mi spiegate le linee rosse che evidenziano il bordo del rovescio di questo (o questi) sesterzi di Galba. Grazie e buone feste a tutti. Gionnysicily.
    3 punti
  10. Ciao a tutti non so se questo argomento e stato gia trattato in precedenza,se cosi fosse mi scuso in anticipo,volevo condividere insieme a voi quello che oggi mi è capitato di leggere e rimango sempre piu innamorato da cio che l impero romano ci ha lasciato e cio che la terra conserva per noi.. http://www.vanillamagazine.it/il-tesoro-di-boscoreale-108-opere-d-arte-romane-trafugate-dall-italia-e-acquisite-dal-louvre/ Il tesoro di Boscoreale è un insieme di 108 pezzi di oreficeria, soprattutto in argento, del I secolo d.C. Fu rinvenuto nel 1895 negli scavi di una villa romana della Pisanella, in contrada Pisanella-Settermini a Boscoreale, attualmente conservato presso il museo del Louvre di Parigi. Il tesoro è costituito da 108 pezzi e comprende un servizio da tavola quasi completo e tre specchi in argento, più alcuni monili d'oro. Venne rinvenuto il 9 aprile del 1895 presso il lacus del torcularium (ambiente che ospitava il torchio per la spremitura dell'uva) della villa. Da ( wikipedia )
    2 punti
  11. [emoji2] uno scherzo simile potrebbe avere conseguenze nefaste.....
    2 punti
  12. Che si fa in un noioso pomeriggio alla vigilia di Ferragosto? Ma un'incursione al book shop del museo archeologico di Milano e lo si saccheggia senza fare prigionieri!! E' quasi il caso di dire : everything but the girl (per I nostalgici degli anni ottanta),che tra l'altro non era malaccio .
    2 punti
  13. In proposito alla vendita Bertolami del 20 settembre, ho segnalato il lotto del tetra di Leontini al responsabile delle antiche. Sarà rivisto con attenzione ed eventualmente ritirato.
    2 punti
  14. non é la stessa moneta. Guardate la distanza del bordo dalla perlinatura ad esempio
    2 punti
  15. Altro esempio può essere questo soldo di Giovanni Maria Visconti sempre con la biscia accostata alle sigle I e M NAC 68
    2 punti
  16. Buonasera alla fine ho acquistato la moneta. Allego qualche foto fatta velocemente con il cellulare. È una moneta che mi affascina molto. Apro un'altra discussione in quanto dallo stesso venditore ho acquistato anche un ducatone da 124 soldi e vorrei le vostre opinioni. Cordialmente Alessandro
    2 punti
  17. Ciao Danielucci, voglio premiare il tuo entusiasmo postando la Piastra del 1805 variante HSIP.......moneta che raramente si vede dal vivo....... Ecco, da questa moneta io non mi separerei mai. Saluti, Rocco.
    2 punti
  18. Buongiorno e grazie per aver inserito delle bellissime foto. Ora vi presento un altrio mio gioiellino, anche se comune però in questa conservazione è veramente eccezionale secondo me. La moneta è in rame ed è i 2 grani di Ferdinando III di Borbone per il regno di Sicilia. Cosa ne pensate?
    2 punti
  19. Macrino 217-218 d.C. Marcus Opellius Macrinus fu il primo imperatore a non provenire da una famiglia di rango senatoriale. Il suo regno è stato un interludio tra due gruppi di imperatori della stessa dinastia, i Severi. Trascorse i 14 mesi del suo regno in oriente, dove si dimostrò incapace di mantenere l’influenza guadagnata dal suo predecessore Caracalla. La prima parte della vita di Macrino è praticamente sconosciuta. Il sospetto del suo coinvolgimento nell’omicidio di Caracalla e le sue umili origini diedero adito a numerose “voci” riguardo il suo inizio carriera. Ad esempio che fosse stato un cacciatore, un gladiatore o addirittura di essersi prostituito. Voci poco credibili provenienti da fonti ostili, fossero vere, non avrebbe mai potuto raggiungere le più alte cariche nell’amministrazione dell’impero. Dione Cassio, che lo conosceva personalmente, lo fa nascere a Cesarea in Mauritania (odierna Cherchell, Algeria) nel 164 d.C., anche se altri citano il 166. Anche se molte fonti lo dichiarino proveniente da una famiglia povera, è più probabile invece, che appartenesse ad una famiglia d’elite locale, con le capacità economiche di mantenerlo agli studi. Quando Macrino arrivò a Roma, il suo carattere gli procurò molte amicizie, che gli permisero di scalare l’amministrazione imperiale durante il regno di Settimio Severo. Settimio Severo RIC IVa 299v aureo, zecca di Roma 202-210 d.C. D: SEVERVS PIVS AVG, testa laureata a sinistra V: VICTORIAE, Vittoria conduce biga verso destra Esergo: AVGG Si guadagnò una buona reputazione di giurista, fu consigliere legale del prefetto del pretorio Plautiano, direttore del traffico della via Flaminia, e in seguito assunse la carica di “procurator thesaurum”, cioè amministratore finanziario delle proprietà personali dell’imperatore. Quando Caracalla divenne imperatore, nominò Macrino prefetto del pretorio, facendogli condividere la carica con Oclatinio Avvento, un militare di esperienza, anche lui proveniente dalla gavetta; i due servirono Caracalla durante le campagne in oriente. Quando Macrino scoprì che qualcuno (forse un astrologo) lo aveva denunciato come rischio alla sicurezza dell’imperatore, fu costretto ad agire; nella primavera del 217 Caracalla si recò in visita ad un tempio vicino a Carre, accompagnato dalla sua guardia personale che includeva Macrino. Il gruppo ritornò con i corpi dell’imperatore e di una delle guardie (altre fonti citano che il pretoriano fu giustiziato in seguito), e con la “storia” che il colpevole dell’omicidio fosse la guardia morta. Caracalla RIC IVa 525b, sesterzio, zecca di Roma 214 d.C. D: M AVR ANTONINVS PIVS FELIX AVG , busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra. V: PM TRP XVII IMPIII COSIIII PP, Caracalla accompagnato da due ufficiali, si rivolge alle truppe. Esergo: S C Naturalmente non tutti furono convinti del racconto, ma l’opportuna scomparsa del sicario e l’apparente dolore di Macrino, fecero in modo, 11 Aprile 217, che fosse riconosciuto imperatore dalle truppe. Il fatto che dovesse la sua nuova carica solamente al volere dell’esercito, senza aver consultato il Senato, costituì il preludio alla lunga serie di imperatori militari successivi. La sua carica fu solo in seguito ratificata dal senato, probabilmente a causa dell’odio verso Caracalla e/o dell’annulamento di alcuni aumenti delle tasse e di un’amnistia in favore degli esiliati. Macrino recitò un mea culpa per non avere ascendenze senatorie, e promise di governare ispirandosi a Marco Aurelio e Pertinace. Nonostante molti detestassero Caracalla per la sua brutalità, era, per contro, molto amato dai suoi soldati, che vedevano Macrino come il presunto responsabile della sua morte. Cercò di mantenere la propria (scarsa) popolarità tributando onori divini all’imperatore defunto, e sulle sue monete assunse il nome di Severo. Macrino RIC IVb 121 sesterzio, zecca di Roma, aprile-dicembre 217 d.C. D: IMP CAES M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato, drappeggio e corazza rivolto a destra V : PONTIF MAX TRP PP, Felicitas stante a sinistra con caduceo e scettro Esergo: S C (Senatus Consulto) Nel tentativo di creare una nuova dinastia, coniò monete a nome del figlio Diadumeniano, nominandolo Cesare all’età di nove anni, con i titoli di “Principe della gioventù” e “Speranza dello stato”. Diadumeniano RIC IVb 106 antoniniano, zecca di Roma, 217-218 d.C. D: M OPEL DIADVMENIANVS CAES, busto radiato, drappeggio e corazza, rivolto a destra V: PRINC IVVENTVTIS, Diadumeniano stante a sinistra con bastone e scettro, a destra due insegne legionarie Diadumeniano RIC IVb 116 denario, zecca di Roma, 217-218 d.C. D: M OPEL ANT DIADVMENIAN CAES, busto a testa nuda, drappeggio, rivolto a destra V: SPES PVBLICA, Spes avanza a sinistra con fiori e sollevando la veste Un primo grave errore tattico, fu permettere alla madre di Caracalla, Giulia Domna, di recarsi in Siria dove poteva facilmente avere contatti con le truppe. Quando Macrino si rese conto che Domna stava tentando, con un certo successo, di organizzare una rivolta, le ordinò di lasciare la Siria, ma Giulia era gravemente ammalata di cancro al seno, e preferì lasciarsi morire di fame. Giulia Domna RIC IVa 895 (Settimio Severo) sesterzio, zecca di Roma 206-211 d.C. D: IVLIA AVGVSTA, busto drappeggiato a destra V: MATER DEVM, Cybele turrita seduta a sinistra, regge un ramo e appoggia il braccio sinistro su un tamburo, leone sotto la sedia Esergo: SC Nel frattempo Macrino riuscì ad inimicarsi i soldati con delle mosse poco azzeccate, concesse a Tiridate II l’Armenia, facendola, di fatto, uscire dal controllo di Roma; quando il sovrano partico Artabano V (l’ultimo re dei Parti) invase la Mesopotamia, rifiutò le offerte di pace avanzate da Macrino, avvertendone la debolezza, e gli eserciti si scontrarono a Nisibi; i tre giorni della battaglia non ebbero esito favorevole per le truppe di Macrino, che fu costretto ad accettare una pace ingloriosa con i Parti, pagando una considerevole indennità di guerra e restituendo i prigionieri, nonostante ciò... monete coniate a Roma inneggiano ad una “vittoria partica”... Macrino RIC IVb 49 denario, zecca di Roma 217-218 d.C. D: IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato e corazzato rivolto a destra V: VICT PART PM TRP II COS II PP, Vittoria avanza a destra con ghirlanda e palma. Artabano V 213-227, dracma Peggiorò la situazione tagliando la paga alle truppe e riducendone i privilegi concessi da Caracalla. Una mossa non molto astuta, se vuoi mantenere dalla tua parte i soldati... A questo punto, visto che nel frattempo era scomparsa la minaccia dei Parti, la sorella di Giulia Domna, Julia Maesa, fece la sua mossa. Fece intrufolare suo nipote Vario Avito Bassiano (il futuro Marco Aurelio Antonino, Eliogabalo) in un campo legionario vicino Emesa (città d’origine della famiglia) e lo fece acclamare imperatore dai legionari. Per rafforzare la pretesa al trono del quattordicenne, la madre Giulia Soemia dichiarò che Vario (il futuro Eliogabalo) fosse il figlio illegittimo di Caracalla, suo primo cugino. Giulia Maesa RIC IVb (Eliogabalo) 415 asse, zecca di Roma 218-222 d.C. D: IVLIA MAESA AVGVSTA, busto diademato rivolto a destra V: PIETAS AVG, Pietas stante a sinistra, braccio destro sopra un altare acceso, nella destra un contenitore di incenso S C ai lati della figura Giulia Soemia RIC IVb 241 (Eliogabalo) denario, zecca di Roma 218-222 d.C. D: IVLIA SOAEMIAS AVG, busto a destra V: VENVS CAELESTIS, Venere stante a sinistra con mela e scettro, stella in campo a sinistra Eliogabalo RIC IVb 146b denario, zecca di Roma 218-222 d.C. D: IMP ANTONONVS PIVS AVG, busto laureato (con corno) drappeggio, rivolto a destra V: SVMMVS SACERDOS AVG, Eliogabalo stante a sinistra con ramo e patera sacrifica su tripode, stella in campo a sinistra Trovandosi a fronteggiare una aperta ribellione, e non avendo il tempo di richiamare le legioni del Reno e del Danubio, Macrino inviò a sedare la rivolta il prefetto del pretorio Giulio Ulpiano con uno squadrone di cavalleria, ma i soldati uccisero Ulpiano e passarono dalla parte di Eliogabalo. Nel tentativo di dare una parvenza di stabilità alla sua dinastia, Macrino elevò al rango di Augusto il figlio Diadumeniano, e fece coniare ad Antiochia monete in suo nome, dichiarando la “felicità dell’epoca” e distribuì elargizioni alle truppe nella speranza di riportarli dalla sua parte. Diadumeniano RIC IVb 118 denario, zecca di Roma 218 d.C. D: IMP C M OPEL ANT DIADVMENIAN AVG, busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra V: FELICITAS TEMPORVM, Felicitas stante a sinistra con cornucopia e caduceo (moneta conosciuta in soli quattro esemplari) Macrino RIC IVb 79 aureo, zecca di Roma 217-218 d.C. D: IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra V: LIBERALITAS AVG, Macrino e Diadumeniano seduti su una piattaforma, alle loro spalle un ufficiale, Liberalità stante a sinistra con caduceo e scettro, un cittadino ai piedi della piattaforma Ma non funzionò... fu costretto a rifugiarsi ad Antiochia, solo i governatori dell’Egitto e della Fenicia gli rimasero fedeli, ma non riuscirono ad inviare in tempo i rinforzi. Contro di lui marciò un'armata guidata da Gannys, un eunuco di Eliogabalo, e il giorno 8 giugno 218, gli inflisse una sonora sconfitta. Abbandonato dalla maggior parte dei suoi soldati, cercò di raggiungere Roma nella speranza di trovare qualche sostegno, alcune fonti dicono che si fosse tagliato barba e capelli per cambiare il suo aspetto, ma riconosciuto da un centurione a Calcedonia, fu arrestato e giustiziato. Sorte simile toccò a Diadumeniano, che il padre cercò di far fuggire presso i Parti, fu catturato vicino a Zeugma e giustiziato. Questo prova, ancora una volta, che tagliare la paga ai dipendenti con la spada, può rivelarsi pericoloso per la salute di un imperatore.... In ogni caso Macrino, purtroppo per lui, non ebbe la capacità militare e politica, nè gli appoggi necessari a reggere l’impero. Per quanti riguarda i ritratti sulle monete di Macrino, si possono notare due tipologie diverse, nel RIC vengono descritte come “lineamenti più giovani con barba tagliata” tipo 1, e “lineamenti più anziani con barba lunga”tipo (2) Nel primo appare solo leggermente diverso dagli ultimi ritratti di Caracalla, probabilmente perchè gli incisori della capitale non conoscevano ancora il suo vero aspetto. Il secondo ritratto, originario di Antiochia, è invece più realistico e lo mostra con la più consueta folta barba. Macrino RIC IVb 95 antoniniano, zecca di Roma 217-218 d.C. D: IMP C M OPEL SEV MCRINVS (sic) AVG, busto con corona radiale e corazza rivolto a destra V: SECVRITAS TEMPORVM , Securitas seduta a sinistra con scettro, davanti a lei un altare acceso Macrino Sear Greek 2948; Prieur 246. tetradracma 25 mm 14,3 g. zecca di Antiochia D: AYT K M OP CE MAKRINOC CEB, busto laureato con drappeggio e corazza rivolto a destra V: DHMARC EX UPA TO, aquila stante di fronte con le ali aperte, testa a destra, tiene tra gli artigli un animale sacrificale. Exergus
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  20. La sezione Bibliografia augura a tutti voi un sereno Ferragosto!
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  21. Cambio di programma. Salvo imprevisti dell'ultimo giorno dovrei esserci sia per aperitivo che pranzo. Se qualcuno da Vicenza o limitrofi vuole fare il viaggio insieme basti mi contatti. Graziano
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  22. Ciao @gigipaola2012, c'è un follaro normanno salernitano simile di Guglielmo I con testa di lupo a sinistra al rovescio ed al diritto GRX, ..Saluti Eliodoro
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  23. Continuo a postare le mie preferite... Ferdinando IV Piastra 1800.
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  24. @Gallienus questa può andare? ... Change la dame... All'incontré...
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  25. Dopo aver visto le foto di jonny sembrano 2 monete distinte,per cui la cosa si fa intrigante.....???
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  27. Non sono riuscito a trovare nulla al riguardo, l'unico riferimento al numero dei castelli è in questo sito che descrive lo stemma del sedile di Oria http://www.fondazioneterradotranto.it/2015/12/14/i-segni-del-potere-borbonico-lo-stemma-del-sedile-di-oria/ Alla nota 33, dopo aver ripercorso la storia dello stemma portoghese, dice solo che nello stemma di Oria (che è poi quello di Ferdinando IV), il numero delle torri è superieor a sette. Proverò a cercare ancora. petronius
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  28. Buongiorno gennydbmoney, è un 2 al 100%
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  29. Ciao! Affascinante .... come non essere d'accordo? Complimenti luciano
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  30. Falsa: colore, perlinatura, cifre della data diverse, lettere della legenda e del contorno, firma autore... e chi più ne ha ne metta. Pubblico moneta originale per confronto:
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  31. Nonostante le monete dovessero seguire ordinanze che ne determinavano il titolo quanti casi di "frodi" conosciamo? Un mare! Ora non conosco e non riesco a fare ricerche sul titolo nominale di questi talleri, ma sicuramente le paste non erano omogenee, specie per queste zecche... Variazioni di titolo erano molto comuni, in questo caso mi sembra una discreta percentuale di metallo nobile, ma sicuramente non molto raffinata visto da vicino la moneta Sì possono prendere come esempio le monete di Vittorio Amedeo I, per le sabaude dello stesso periodo, con monete importanti come i ducatoni con delle paste della stessa qualità scarsa..
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  32. Scusate, è un po' che questo forum langue, ma credo che il carnevale di Ivrea lo possa destare! MB 25,8 gr 37 mm. Ma perché anno 1215? Buona notte Italo
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  33. obolo con ALBA : https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=7&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwj2isy5tNLVAhWDvBQKHaCFD3oQFghBMAY&url=https%3A%2F%2Fwww.deamoneta.com%2Fauctions%2Fview%2F93%2F16&usg=AFQjCNGaAexs60U8W8eyw0EYdH6KoK0llg
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  34. DE GREGE EPICURI Secondo me sono buoni entrambi. Si tratta di tipologie diverse: nel secondo non è presente PP, ed Augusto mi sembra a testa nuda. Ricordo che alcuni considerano questa moneta un dupondio. Certo il 1° ha una conservazione migliore, ma il prezzo di 1000 Fr. Sv. è assolutamente esagerato: si tratta di una moneta decisamente comune.
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  35. Se un popolo segue un dittatore secondo me la risposta è guardare al passato e a quelli che ci sono stati prima,generalmente chi è al potere ha il consenso del popolo e il popolo segue i suoi ideali e sete di potere ,i dittatori fanno sempre leva su quello che il popolo desidera e vuole sentire.Poi si sa i mezzi di comunicazione mettono in evidenza quello che tutti vogliono sentire c'è il lupo cattivo che mangia le pecore e il buon cacciatore armato fino ai denti che fa giustizia,naturalmente ammazzando il lupo e i lupacchiotti , ma cappuccetto rosso e la nonna dove sono?
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  36. Ciao Emilio, La moneta da te postata, sarà in vendita a settembre 2017 dalla Bertolami Fine Art. fa parte di quelle copie coniate successivamente al ripostiglio. ad agosto 2015 un altro esemplare proveniente dallo stesso conio, fu venduto dalla Roma Numismatica. La difficoltà a scoprire che di copia si tratta, non è proprio cosi complicato, basterebbe una attenta osservazione di questo conio (poiché ) di un solo conio si tratta. Da una analisi che ho effettuato , basandomi sulla consecutività della coniazione, bisogna partire dalla moneta di prima battitura, (ovvero le prime monete coniate genuine). Partendo da questo esemplare ,si è continuato a coniare fino alla deturbazione del conio di incudine (il dritto). Allego la prima e l'ultima genuine. Sono evidenti i segni di deterioramento del conio di dritto. Ora da questi due esemplari , in mezzo ci sta di tutto, ma sempre nel rispetto del primo esemplare. Le copie che sono comparse , non sono state copiate con tutti i difetti che man mano l'originale subiva. Pertanto la cerchia va a restringersi . Probabilmente L'artigiano che ha preparato il o i conii avrà (per logica) copiato solo esemplari di flan grande e senza nessun problema di pulitura. A questo aggiungiamo che l'artigiano che non avendo a disposizione l'intera perlinatura, la ricrea o l'aggiunge, creando quella differenza di manipolazione di una moneta che viene copiata con le parti mancanti. A questo aggiungiamo il metallo...........che non credo che abbia avuto la disponibilità di avere argento dello stesso periodo. Sicuramente avrà usato argento coppellato , con aggiunta di altri elementi esempio....rame stagno o piombo..............Cosicché i falsi restano Falsi.
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  37. Ciao! i segni dei massari resteranno sempre un mistero! non essendoci scritti chiarificatori in merito alla paternità dei simboli, quello che il Papadopoli ha congegnato non può che considerarsi arbitrario; logico fin che si vuole, ma arbitrario. chi l'ha detto che i grossi senza segni debbano considerarsi preminenti rispetto a quelli che li hanno? Papadopoli li ha sempre posti come primi dell'elenco, per tutti i dogati che presentano i segni nei grossi, ma è una logica del Papadopoli. Alla stessa stregua, anche la consecutio degli altri segni risponde ad una logica personale del Papadopoli. Accettata e condivisa fino a prova contraria. ?? saluti luciano
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  38. Io credo che per quei giorni......... avrò un impegno indifferibile.......probabilmente mi dovrò recare proprio in Corea del Nord......o in Siberia....ancora non lo so di preciso. Motivi di lavoro....ovviamente.....sennò... per nulla al mondo mi perderei una consultazione elettorale italiana. M.
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  39. Tornando alla storia dietro al Cordusio abbiamo Piazza Mercanti, piazza rettangolare fondata per i mercanti medievali della metà del XIII secolo Qui troviamo anche la famosa Loggia degli Osii di cui abbiamo parlato prima e ogni via che confluiva in essa rappresentava una confederazione degli artigiani e commercianti . il mercato del Cordusio domenicale ha alle spalle questo gioiello medievale e di fronte l'Ambrosiana.
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  40. Ciao Emilio, non devi "ricrederti " per niente. Trattasi di una delle tante copie riprodotte subito dopo il famoso ripostiglio.
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  41. Rovistando in soffitta dai miei suoceri abbiamo rinvenuto una cassetta in metallo contenente circa 3/ 4 kili di monete comuni di V.E. III 5 c. spiga 5 c. impero 10 c. ape 10 c. impero 20 c. libertà 20 c. esagono 20 c. impero 50 c. impero fermo restando che controllerò che non vi siano date rare, considerando che sono tutte in conservazione basse, la mia domanda è: che me ne faccio? grazie 1000
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  42. In tutte le collezioni ci sono "le introvabili" ! Se fosse semplice non ci sarebbe gusto
    1 punto
  43. @alb123 Non te la prendere, sai che in numismatica si tende a essere un po' assolutisti... "il mio modo di muovermi è il migliore!"... Basti vedere che c'è chi compra solo da italiani e chi invece si rivolge solo all'estero, chi dice di puntare sulla qualità e chi sulla rarità... obiettivo di questa discussione è a mio parere proprio far capire a uno dei rari giovani quanto sia complesso e sfaccettato il mondo della numismatica antica, ma proprio per questo affascinante, in quanto ognuno è libero di trovare un proprio modo personale di collezionare. Ciò che conta è rispettare scrupolosamente le prescrizioni di legge, ma mi sembra che questo sia stato sufficientemente chiarito.
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  44. Io dalla legenda direi Valeriano (AVK ΠΟ ΛΙΚ ΟVΑΛΕΡΙΑΝOC). Forse Cilicia? Adesso provo a cercare una corrispondenza più precisa
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  45. Salta nei punti più sottili e alti( il colmo delle lettere e dei capelli) ma sui piani regge. Francamente, non avendo provato sperimentalmente in prima persona, non posso dirle di più, a parte che la tecnica e i risultati annessi sono ben testimoniati da quasi trecento anni e, attualmente, molto praticati soprattutto per la realizzazione di falsi di monete siceliote e non solo. Potrebbe essere interessante fare delle sperimentazioni con qualcuno dei conii imitativi che erano in vendita un paio di anni fa sul web, se qualcuno li avesse comprati , usando assi onciali ben patinati ma quasi lisci e vedere cosa viene fuori.
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  46. Si tratta comunque di un ripostiglio datato 2012 e venduto 2013... quindi non so se sia da imputare solo all'attuale sistemazione del cabinet la scelta di alienare l'intero hoard. Ho notato che diversi hoard francesi negli ultimi anni hanno seguito questa strada: scoperta, studio, totale (o parziale) vendita. Sinceramente non lo vedo un modello malsano. In questo modo vedo un incentivo e uno stimolo a dichiarare l'eventuale fortuita scoperta di un ripostiglio piuttosto che la sua immissione sul mercato facendone perderne ogni contesto.
    1 punto
  47. Buonasera a tutti, ecco la moneta fuori dalla perizia, fotografata con la reflex. Il diritto è leggermente sovraesposto mentre il rovescio leggermente sottoesposto, ma credo che siano comunque foto apprezzabili. Saluti e buona serata! Silver
    1 punto
  48. DE GREGE EPICURI I dimples ("fossette") sono quegli infossamenti centrali presenti su alcuni tipi di monete di bronzo, di solito sia al diritto che al rovescio, e la cui origine tecnica non è stata ancora chiarita con certezza; nè il loro scopo. Una delle ipotesi più recenti e accreditate sostiene che fossero prodotti sul tondello non ancora coniato, con una sorta di tornio, per renderlo più regolare ( cioè più circolare). Questo però non spiega il motivo per cui a volte il dimple non è proprio centrale; a volte infine ce ne sono 2 sullo stesso lato. Inoltre, l'impressione visiva è che questa fossetta non sia precedente alla coniazione, ma contemporanea o successiva. Insomma, ci sono ancora molte incertezze. Le principali categoirie di monete interessate da qusto fenomeno sono: i bronzi tolemaici, molte monete romane provinciali balcaniche (ma solo dopo una certa epoca, di solito Commodo o i Severi) ed alcune monete romane provinciali dell'Asia. Non sono certo però che esista un censimento completo, anche perchè su molti cataloghi o silloge il dimple non viene descritto. Vorrei approfondire l'argomento in questo modo: 1. Raccogliere almeno la bibliografia più importante e interessante. 2. Definire le zecche provinciali in cui il fenomeno è presente. 3. Definire la data dopo la quale inizia il fenomeno, in maniera continuativa o sporadica. Ho cominciato a guardarmi la collezione Lindgren, le cui foto sono abbastanza chiare da rendere i dimples riconoscibili, almeno in generale (ovviamente per le sole monete bronzee dell'Asia). Ho subito notato che in molti casi il dimple si vede al diritto, ma non al rovescio (o forse è appena vagamente percepibile). Inoltre, è evidente che il fenomeno inizia generalmente solo a partire dal 190-200 d.C., o anche più avanti, da Elagabalo o Alessandro Severo. Chiedo la collaborazione di chi è interessato e ne sa qualcosa (anche poco!) sui 3 punti che ho indicato. Grazie! Aggiungo una moneta di Macrino, tanto per esemplificare e per ravvivare la discussione.
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