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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/13/17 in tutte le aree
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Nell'attesa che il nostro @Rex Neap si faccia vivo con domande sui tornesi di Ferdinando II.... Vi posto l'annata 1794 al completo di Ferdinando IV, Piastra 1794 Piastra 1794 SICILAR 60 Grana 1794 Tari' 1794 Tari' 1794 SICLIAR Carlino 1794 Perdonate le pessime foto.....quando sono cosi' in gruppo non riesco proprio a farle decenti.5 punti
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A però Napoli, Palermo, beh allora a questo punto faccio uno strappo alla regola, e giusto per fare il terno secco, metto Messina... Un bel 4 Tari di Filippo IV... Eros5 punti
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Buonasera dallo stesso venditore dell'80 soldi Nicolò da Ponte ho acquistato questo ducatone da 124 soldi di Antonio Priuli. La moneta pesa 28.00 grammi. Mi piacerebbe avere le vostre impressioni, per quello che si riesce a capire dalle mie pessime foto sulla stessa; venialmente vi chiedo anche un range di prezzo. Allego foto fatte dal venditore le prime due e quelle fatte da me. Vi auguro una buona serata.4 punti
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Taglio: 1 centNazione: FranciaAnno: 2002Tiratura: SOLO IN DIVISIONALE (110.000 inseriti erroneamente negli starter kit)Condizione: BBCittà: Milano Note: NEWS!!!4 punti
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Come promesso eccomi con un tondello che ha sempre rispecchiato il pensiero che ho sull'espressione incisoria. Zecca di Napoli, correva l'anno 1756 e Carlo di Borbone batteva questa bella Pubblica con ritratto settecentesco in tutto il suo splendore, i fasti del periodo lo rispecchiano pienamente, con un rovescio in cornice Barocca da ulro... Si perchè la maestria dell'incisore ed i suoi tratti, parllano, e questo tondello mi ha sempre raccontato tante cose.. Eros4 punti
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Mi sono occupato della monetazione di Alba Fucens per un Convegno i cui atti vedranno la luce (spero) nella prossima primavera. L’aquila sul fulmine, retrospiciente o meno, trova il suo modello nella monetazione alessandrina e, più in generale, in quella ellenistica, i cui motivi sono ripresi dal bronzo romano-campano Cr. 23/1 e dall’oro sesterziario. Per i più coraggiosi, fornisco qualche rimando bibliografico sulla simbologia in questione: M. BAHRFELDT, Le monete romano-campane, in «Rivista italiana di numismatica e scienze affini» XIII (1900), pp. 11-84; L. BREGLIA, La prima fase della coniazione romana dell'argento, Roma 1952; M. SORDI, La dracma di Aleuas e l’origine di un tipo monetario di Alessandro Magno, «Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica» III (1956), pp. 9-22; B. CARROCCIO, Come Zeus: aquila, fulmine e cornucopia segni dei poteri nelle monete ellenistiche, in Tyrannis, Basileia, Imperium. Forme prassi e simboli del potere politico nel mondo greco e romano, a cura di M. Caccamo Caltabiano, C. Raccuia, E. Santagati, Giornate Seminariali in onore di S. Consolo Langher, Messina, 17-19 dicembre 2007, Messina 2010, pp. 354-374.3 punti
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E qui presento le sovrapposizioni ad evanescenza progressiva del verso in questione e quello dell'esemplare ex vendita Artemide...evanenscenze come sopra al 20%, 40%, 60%, 80%. Da quanto si può facilmente verificare, entrambi i versi delle due monete sono perfettamente sovrapponibili e coincidenti per cui penso di poter affermare che le due monete provengono dalla stessa coppia di conii. Se consideriamo anche il peso dichiarato, sicuramente compatibile con i pesi di alcuni degli esemplari conosciuti, e alcuni dei difetti grafici presenti in entrambi gli esemplari (nel dritto chiazza tonda e profonda al centro della chioma del duca, nel verso $ di INSIGNA e SS di ANTIQVISSIMA e E di MATERNA parzialmente obliterata) penso che il tutto possa deporre per l'autenticità del tallero oggetto di questa discussione. Resta a mio parere da approfondire quella che a me pare una evidente manipolazione della zona già evidenziata nei post precedenti (la mancanza della M di DOM). A tal proposito sarebbe interessante conoscere l'orientamento dei due versi e se vi è coincidenza fra "contromarca" e la titolatura DOM del dritto. Un'avvertenza è comunque d'obbligo: tutte queste valutazioni vengono svolte e i pareri vengono espressi sulla base delle immagini fornite....possibile che con la moneta in mano tutto sia più semplice ma anche accompagnato da differenti conclusioni... un saluto Mario3 punti
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Interessante discussione , alla vigilia di ferragosto. Gradirei agli esperti del settore , cosa n'è pensate ovvero come mi spiegate le linee rosse che evidenziano il bordo del rovescio di questo (o questi) sesterzi di Galba. Grazie e buone feste a tutti. Gionnysicily.3 punti
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Ciao a tutti non so se questo argomento e stato gia trattato in precedenza,se cosi fosse mi scuso in anticipo,volevo condividere insieme a voi quello che oggi mi è capitato di leggere e rimango sempre piu innamorato da cio che l impero romano ci ha lasciato e cio che la terra conserva per noi.. http://www.vanillamagazine.it/il-tesoro-di-boscoreale-108-opere-d-arte-romane-trafugate-dall-italia-e-acquisite-dal-louvre/ Il tesoro di Boscoreale è un insieme di 108 pezzi di oreficeria, soprattutto in argento, del I secolo d.C. Fu rinvenuto nel 1895 negli scavi di una villa romana della Pisanella, in contrada Pisanella-Settermini a Boscoreale, attualmente conservato presso il museo del Louvre di Parigi. Il tesoro è costituito da 108 pezzi e comprende un servizio da tavola quasi completo e tre specchi in argento, più alcuni monili d'oro. Venne rinvenuto il 9 aprile del 1895 presso il lacus del torcularium (ambiente che ospitava il torchio per la spremitura dell'uva) della villa. Da ( wikipedia )2 punti
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Che si fa in un noioso pomeriggio alla vigilia di Ferragosto? Ma un'incursione al book shop del museo archeologico di Milano e lo si saccheggia senza fare prigionieri!! E' quasi il caso di dire : everything but the girl (per I nostalgici degli anni ottanta),che tra l'altro non era malaccio .2 punti
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In proposito alla vendita Bertolami del 20 settembre, ho segnalato il lotto del tetra di Leontini al responsabile delle antiche. Sarà rivisto con attenzione ed eventualmente ritirato.2 punti
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non é la stessa moneta. Guardate la distanza del bordo dalla perlinatura ad esempio2 punti
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Altro esempio può essere questo soldo di Giovanni Maria Visconti sempre con la biscia accostata alle sigle I e M NAC 682 punti
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Buonasera alla fine ho acquistato la moneta. Allego qualche foto fatta velocemente con il cellulare. È una moneta che mi affascina molto. Apro un'altra discussione in quanto dallo stesso venditore ho acquistato anche un ducatone da 124 soldi e vorrei le vostre opinioni. Cordialmente Alessandro2 punti
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Ciao Danielucci, voglio premiare il tuo entusiasmo postando la Piastra del 1805 variante HSIP.......moneta che raramente si vede dal vivo....... Ecco, da questa moneta io non mi separerei mai. Saluti, Rocco.2 punti
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Buongiorno e grazie per aver inserito delle bellissime foto. Ora vi presento un altrio mio gioiellino, anche se comune però in questa conservazione è veramente eccezionale secondo me. La moneta è in rame ed è i 2 grani di Ferdinando III di Borbone per il regno di Sicilia. Cosa ne pensate?2 punti
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Di solito ai mercatini si gira, si gira, si ritorna indietro e si continua a girare e guardare perché può sempre scappare qualcosa. Tante volte in mezzo a cianfrusaglie ci sono classificatori o vaschette con monete. Bisogna passare tutti i banchetti.1 punto
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Allora, vi propongo un perfido esperimento antropologico. Al prossimo che posta un 5 lire del 1911 (il che avverrà al massimo domani) dite tutti concordemente che è vera.1 punto
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P.S. la sto guardando dal cellulare, quindi non garantisco di dire una cosa sensata, ma mi sembra di vedere un principio di cristallizzazione del metallo. Per me è buona.1 punto
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noto che spesso gli utenti da un solo messaggio pongono domande ... non so come definirle: mi verrebbe da usare il termine capzioso se non fosse che temo di offendere qualcuno tra quelli che mi leggono (nei forum la prima norma da seguire è sempre quella di "scrivere" sulle uova - lo so, si dice camminare sulle uova, ma chi è che passeggia in un forum?). Comunque il punto non è questo: la faccenda curiosa è che tali utenti, dopo aver posto la domanda, non si preoccupano più di vedere se hanno ricevuto risposta (l'ho verificato parecchie volte): molto frequentemente data e ora di invio messaggio coincidono con data e ora dell'ultima visita. E allora la domanda che nasce è: chi/cosa glielo fa fare? Troppo facile pensare ai troll: se fossero tali insisterebbero con i post, ribattendo alle risposte e così via; forse che la noia del navigare a vuoto li spinge ad inserire un messaggio, giusto per sentirsi un po' più vivi? Non sono uno psicologo, ma, da un punto di vista psicologico, la cosa mi incuriosisce assai. Se qualche psicologo mi legge, ed ha voglia di perdere tempo, leggerei volentieri la sua opinione. Grazie1 punto
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Ciao Babelone. non pensò che stai invecchiando, anche perché a pelle sul messaggio #2 hai scritto che non era la stessa moneta. difatti se osservi il mio post con il bordo del rovescio che ho evidenziato in rosso, fa notare che non può essere la stessa moneta, sia per le sbavature che sono evidenti............. e ad oggi non credo che ci siano restauratori che possano assottigliare le lettere ( TRP ed altre )con una così precisione senza lasciarne traccia. pertanto la moneta NAC , ha le caratteristiche di genuinità, ma con una volgare ripatinazione. Sarebbe interessante chiedere alla NAC a chi è stata venduta nel 2014 e farsi che si possa rivedere . Cosa che ne sono convinto.1 punto
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Anche perché Aesernia - anche quando entrò nell'orbita romana - era una colonia di diritto latino, quindi possedeva piena autonomia amministrativa. Le colonie di diritto latino erano, ipso facto, equiparate agli stati esteri. Come se Roma dicesse "ok, siamo amici, ma fate un po' come vi pare".1 punto
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Non concordo sul fatto di considerare Aesernia una semplice protesi di Roma..descrivere i sanniti come serpenti da parte di una comunità sannita sarebbe stato oltraggioso e provocatorio. Aesernia, seppur colonia, manteneva forti legami con le popolazioni italiche, sannite e magno greche, tant'e' che coniava oboli che facevano capo al piede ponderale della magna grecia1 punto
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Ciao @Polluce, intervengo solo per il motivo che in parte l' hai richiesto tu nel prologo del Post ; nessuna scusa ci mancherebbe , anzi grazie per la bella iniziativa ; solo per informazione : per sapere se un argomento e' stato gia' trattato oppure no basta andare nella prima pagina del Forum in alto a destra dove e' presente una piccola lente di ingrandimento e nello spazio del rettangolo scrivere il titolo del Post che si vuol pubblicare , nel tuo caso se avessi scritto "tesoro di Boscoreale" si sarebbe aperta una sotto finestra con tutti gli argomenti relativi al titolo e avresti visto che esattamente tre anni fa era gia' stato trattato il tesoro di Boscoreale con questo titolo : Ripeto che questo non e' e non vuole essere un appunto , ma solo una informazione per i nuovi arrivati nel Forum affinche' conoscano meglio le prestazioni e le opportunita' del Forum . Ciao e grazie Legio II Italica1 punto
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Anche a me paiono due monete distinte. Ma se il restauratore dichiara di aver preso la prima "trasformandola" nella seconda... qualcosa non torna.1 punto
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Curiosità...... Chissà che funzione avevano questi cerchi punzonati con T, Z e la Madonna con la corona di dodici stelle e la luna sotto i piedi simbolo della morte e della mortalità, (figura legata all'Apocalisse) qualche confraternita?...... tutto su una moneta coniata a Milano nel 1822 epoca del LOMBARDO VENETO.1 punto
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Non si può giudicare solo dai fert e rosette.. sicuramente la prima è quella più convincente... ma potrebbero essere autentiche anche le altre... è frequente trovare dei fert deboli sulle monete1 punto
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ecco un altro mio gioiellino che non venderei mai. 2,6 soldi I° tipo del 1740 di Carlo Emanuele III di Savoia. Moneta classificata non comune in conservazione eccezionale direi (soprattutto il ritratto)1 punto
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Buongiorno Pietro, esattamente cio' che volevo dire: Abbiamo i Tornese e mezzo del 1832 "testa piccola", E i Tornese e mezzo del 1835 : un tipo "testa piccola" e un'altro tipo "testa grande".1 punto
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Riguardo la simbologia dell'obolo isernino, ti riporto quanto detto da Napoleone Stelluti, autore del libro Monete della zecca di Aesernia...:" l'aquila simboleggia la luce, il cielo, mentre il serpente è l'oscurità, la terra.L'aquila nutrendosi del serpente, rappresenta, idealmente, la vittoria del bene sul male..Saluti Eliodoro1 punto
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gli oboli di Alba Fucens riportano alcuni la scritta ALBA e altri no, quelli senza scritta "potrebbero" essere stati emessi ad imitazione da un centro vicino1 punto
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Certamente intende false le due sotto, che sono le Bert e RN discusse sopra. ES1 punto
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Beh, quanto a parrucchiere anche l'altro non scherza La mia impressione è che stiano entrambi facendo la voce grossa più per motivi interni che altro. Kim deve costantemente tenere alta la tensione, e compattare il suo popolo contro un nemico, reale o immaginario che sia, altrimenti i nordcoreani potrebbero incominciare a rendersi conto che mentre loro muoiono di fame, e di freddo in inverno, il caro leader, oltre a vivere con tutti i comfort, spende tutto in armamenti che alla prova dei fatti sarebbero quasi inutili, non potendo ovviamente competere col gigante americano. Quanto a Trump, concordo con @min_ver, gli serviva qualcosa per sviare l'attenzione dal Russiagate, che sta arrivando sempre più vicino a lui. Coinvolgimento dell'Italia? vorrebbe dire coinvolgimento di tutta la NATO, sarebbe la terza guerra mondale, non voglio nemmeno pensarlo. petronius @Paolo.29, ho editato le tue intenzioni di voto, e anche la citazione delle stesse da parte di Michele, perché non c'entrano nulla con l'argomento in discussione, e rischiano di innescare l'ennesima polemica.1 punto
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@lira51@Rocco68@eracle62 Che meraviglia di monete, che spettacolo per gli occhi...dai dai, continuate1 punto
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prova a vedere le aste in giro, certamente non é una moneta comunissima e ha il suo interesse. non pensare a cifre strabilianti ma penso che più di 50 € li valga certamente sui prezzi non sono comunque un fenomeno1 punto
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Nell'attesa che qualche altro utente posti le proprie monete preferite..... Ecco a voi la Piastra 1794 di Ferdinando IV, con patina iridescente.1 punto
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Ritorno su questo ripostiglio per approfondirlo un attimo dato che sono preda della tentazione di recuperare un altro pezzo del gruzzolo... La "particolarità" di questo ripostiglio è che contiene unicamente monete del regno di Postumo. Le monete più tarde dell'impero centrale sono due pezzi di Gallieno: Antoninien, 262, Milan, 2e ém., (Bill, Ø 21 mm, 12 h, 3,21 g). (pd. th. 2,90 g, titre 100 ‰, taille 1/112 L., 2 deniers). A/ GALLIENVS AVG. R/ LEG III ITAL VI P VI F. « Legio tertia Italica sextum pia, sextum fidelis », (Troisième légion italica pieuse et fidèle pour la sixième fois). Cigogne passant à droite. MIR. 36/999 r (63 ex.) - RIC. 339 - C. 487 - Cunetio 1458 (8 ex.). Antoninien, 262, Milan, 2e ém., (Bill, Ø 23 mm, 6 h, 2,15 g). (pd. th. 2,90 g, titre 100 ‰, taille 1/112 L., 2 deniers). A/ Même description. R/ Même description. MIR. 36/999 r (63 ex.) - RIC. 339 - C. 487 - Cunetio 1458 (8 ex.). I compilatori del catalogo CGB hanno datato il pezzo al 262 d.C. mentre altri lo datano tra il 260 e il 261. Complessivamente le monete "legionarie" di Gallieno presenti nel ripostiglio ammontano a 19 esemplari su di un totale di 554 monete di ripostiglio. Il Valeriano I/Gallieno è rappresentato da 266 pezzi quindi il 7% di questo periodo è costituito da denari legionari di Gallieno (tenendo conto delle sole monete di Gallieno, la percentuale si alza). La serie legionaria presente nel ripostiglio è stata emessa dalla zecca di Milano, zecca che doveva servire per approvvigionare le milizie stanziate nel nord dell'Italia a protezione dell'impero centrale e a presidio (assieme ai territori gallici serviti anche dalla zecca di Treviri) della sicurezza dell'impero dalle invasioni delle popolazioni nordiche. Con l'insurrezione di Postumo del 260, Milano rimase l'unica zecca nordica in mano all'impero centrale e le emissioni legionarie di Gallieno sono databili molto probabilmente nel periodo immediatamente successivo (al più contemporaneo) alla scissione dei territori gallici. Postumo dicevo, è il solo sovrano Gallico presente nell'hoard con 98 esemplari e le sue emissioni più recenti sono quelle datate "P M TR P COS II P P" risalenti al 261: Antoninien, 261, Trèves, 1re ém., phase 4e, (Bill, Ø 22 mm, 6 h, 4,00 g). (pd. th. 3,38 g, titre 200 ‰, taille 1/96 L., 2 deniers). A/ IMP C POSTVMVS P F AVG. R/ P M TR P CO-S II P P. « Pontifex Maximus Tribunicia Potestate Consul iterum Pater Patriæ», (Grand pontife revêtu de la puissance tribunitienne consul pour la deuxième fois père de la patrie). Postume ou Virtus (la Virilité) casqué, vêtu militairement, debout à gauche, tenant un globe de la main droite et une haste de la gauche. EG. 21 - RIC. 54 - E. 185 - Cunetio 2387 - AGK. 60 - RCV. 10971 - MRK. 98 /58 - C. 244. La datazione della chiusura dell'intero ripostiglio è quindi facilmente individuabile tra la fine del 261 e l'inizio del 262. La scarsa presenza di monete risalenti agli inizi del III secolo (1 es. di Elagabalo) e la buona rappresentanza di emissioni di Gordiano III fa supporre che si tratti di un ripostiglio che doveva rispecchiare la situazione del circolante nel periodo 240/260 e, più precisamente potrebbe trattarsi di un ripostiglio (dimensioni medio piccole) di recente - rispetto alla data di chiusura - formazione, presumibilmente legato ad eventi contingenti piuttosto che a risparmi accantonati nel corso di vari anni (basti pensare a ripostigli di grandi dimensioni come Cunetio, Normanby ecc per vedere come si tratti di un piccolo, sebbene considerevole, gruzzolo. Il ripostiglio di Reyssouze, di natura differente in quanto rappresenta un accumulo continuativo nel corso degli anni, ad esempio, conta oltre 2000 pezzi). Interessante sarebbe analizzare le ragioni che possono aver portato alla formazione e al repentino interramento del ripostiglio. Il gruzzolo rientra in una ben precisa serie di ripostigli di area gallica databili (come chiusura) al 260/261: al più, possiamo estendere questo gruzzolo all'inizio del 262 e quindi farlo rientrare in questo secondo gruppo di ripostigli: Tuttavia la zona di occultamento è sensibilmente lontana dalla concentrazione massima di ripostigli spostata maggiormente verso nord dove prima nel 260 e poi nel 268 ci furono due considerevoli ondate di invasioni di Franchi e Alemmani. A ogni modo la concentrazione di ripostigli riportata in queste due immagini non è relativa a vere e proprie campagne di invasioni da parte di tribù nordiche quanto piuttosto a continue pressioni che rimasero pressoché costanti nell'area. L'invasione più importante fu indubbiamente quella degli Alemanni che vennero definitivamente sconfitti vicino a Milano. Aurelius Victor così ci racconta di questa invasione (LIBER DE CAESARIBVS: 33,3): e questa era la situazione del fenomeno dell'hoarding (interramento di ripostigli) nel periodo in questione: Il nostro gruzzolo calzerebbe meglio con questo periodo, ma le date di chiusura non tornano. La presenza di denari legionari emessi dalla "vicina" Mediolanum, rende suggestiva l'idea che questo ripostiglio risalente al pieno 261 possa trovare una motivazione nella prima campagna bellica condotta da Gallieno proprio in quell'anno nei confronti di Postumo per tentare (in vano) di riconquistare l'impero gallico. Non è semplice individuare l'area in cui le campagne di Gallieno (261 appunto e 266 circa) trovarono teatro di scontro, presumibilmente dovettero avvenire in Spagna o in Raetia, ma il campo di battaglia principale è probabilmente da collocare nella provincia Narbonense. Comunque zone relativamente lontane da La Guerche-sur-l'Aubois dato che candidati ripostigli collegabili a questa campagna sono solamente quelli di Saligny-sur-Roudon (n. 176 della cartina di fig. 5) e Clermont-Ferrand Il (n. 182 della cartina di fig. 5) rispettivamente a 100km e 200km circa dal ripostiglio oggetto di questa analisi. Tendenzialmente è possibile escludere anche questa causa - sebbene non in senso assoluto in quanto alcuni echi della campagna in corso potrebbero essersi espansi fino a La Guerche-sur-l'Aubois - e la ricerca delle possibili cause va diretta verso altre direzioni: banditismo, malattie o morte improvvisa del proprietario del ripostiglio appena dopo qualche anno dall'inizio dell'accumulo... rimane quindi difficile individuare con elevata probabilità la causa della chiusura del ripostiglio al 261. Di certo rimane altamente probabile la natura di urgenza del ripostiglio data la sua composizione che doveva riflettere abbastanza bene la situazione del circolante coeva al 261. --- Bibliografia: Aurelius Victor, Liber de Caesaribus Gijs de Greef, Roman coin hoards and Germanic invasions ad 253-259 CGB - Rome 34 - Le Tresor de La Guerche-Sur-L'Aubois (catalogo d'asta) --- Come sempre sono ben accetti commenti, integrazioni, pareri ecc... ero insoddisfatto di come avevo lasciato la discussione su questo ripostiglio, ora trovo il tutto più sensato e ragionato In chiusura, questa la moneta che ho acquistato giusto oggi, proprio una delle ultime emesse in corrispondenza della chiusura del ripostiglio: Esemplare n. 546 del ripostiglio de La Guerche-sur-L'Aubois1 punto
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Ciao, torno a postare una medaglietta che non è presente nel nostro catalogo e non era presente come foto nel Bartolotti. La medaglia e' classificata come SD-68 e celebra un indulgenza di 100 giorni sotto Pio IX1 punto
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carissimi, vi sottopongo un altro quesito ho ricevuto 20 euro vecchia serie ma a firma draghi con questo seriale D01511413204 e codice corto R031E2 la lettera D risulta essere più piccola dei numeri e spostata più in basso rispetto alla linea teorica della sequenza numerica la banconota non si presenta male, ma ovviamente non si avvicina per niente al FDS che pensate? dovrei metterla da parte? ha un valore attuale superiore al valore facciale? grazie1 punto
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Il bordo liscio non è una dimenticanza, è stata montava volontariamente una ghiera liscia, quindi rimane,a mio avviso,un artefatto... Comunque bel pezzo...1 punto
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