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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/15/17 in tutte le aree
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Buon Ferragosto a tutti . Sarebbe forse stato piu’ corretto chiamarlo Feragosto data l’ origine del nome , ma probabilmente per motivi di “orecchio” e’ stato chiamato nel modo che conosciamo . Un Post festivo tanto per passare pochi minuti in lettura , dedicato in particolare a chi rimane in casa ; due notizie circa l’ antica festivita’ dell’ odierno giorno 15 Agosto . La parola Ferragosto deriva dalle parole latine composte da Feriae Augusti , cioe’ per Feriae si intende il giorno/i dedicato/i alla quiete , al riposo , ma la parola Feriae e’ intesa anche come digiuno , infatti Augusto che nel corso della sua vita non godette di ottima salute era uso ogni tanto digiunare . Festivita’ ideata appunto da Augusto nel 18 a.C. che in origine cadeva il primo giorno del mese a lui dedicato , ma questo giorno festivo non era una novita’ assoluta , infatti si aggiungeva alla antichissima festività dei Consualia ; i Consualia erano un periodo di riposo e di festeggiamenti che traeva origine dalla tradizione dei giorni festivi che celebravano la fine dei lavori agricoli ed erano dedicate al dio Conso , che nella religione romana era il dio della terra e della fertilità ; i Consualia si festeggiavano il 21 Agosto e il 15 Dicembre . Nei giorni dei festeggiamenti si organizzavano corse di cavalli , mentre gli animali da tiro che aiutavano gli uomini nei campi avevano il loro periodo di riposo . In occasione delle Feriae Augusti i lavoratori porgevano auguri ai padroni ed ottenevano in cambio una mancia ; tale usanza delle mance ai piu’ poveri rimase in vigore e si radicò fortemente nella memoria degli uomini , tanto che in età rinascimentale fu resa obbligatoria nello Stato Pontificio . Le Consualia venivano celebrate la prima il 21 agosto , durante il periodo del raccolto e la seconda il 15 dicembre . Entrambi i riti si svolgevano davanti ad un Altare sotterraneo del Circo Massimo , che veniva portato in superficie in occasione della festa . Secondo Dionigi di Alicarnasso , nella sua opera Antichita’ Romane , il dio Conso da cui derivava la festa dei Consualia , era da molti identificato nel Neptunus Equestris, ovvero nel dio Nettuno protettore degli equini , cavalli , asini e muli . Pertanto erano di rigore le celebrazioni con corse di asini , cavalli o muli , agghindati con ornamenti floreali e per quel giorno esentati da ogni lavoro . Anche in Tito Livio racconta che i Consualia furono istituiti dallo stesso Romolo e fu in una di queste occasioni festive che ebbe luogo a Roma il famoso fatto del Ratto delle Sabine ; infatti lo storico Livio dice che Romolo : “predispose ad arte solenni giochi in onore di Nettuno equestre , giochi cui diede nome di Consuali …… Accorse un gran numero di persone , anche per la curiosità di vedere la nuova città e particolarmente i più popoli vicini : i Ceninesi , i Crustumini , gli Antemnati . E venne anche , praticamente al completo con mogli e figli , la popolazione dei Sabini” La festa del Ferragosto al tempo di Augusto cadeva il 1º agosto , lo spostamento attuale al 15 si deve alla Chiesa che volle far coincidere la ricorrenza pagana con il giorno religioso dell' Assunzione di Maria , caso non unico nella storia di sostituzione di un culto pagano con uno cristiano .10 punti
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Buon ferragosto a tutti, il mio è un po' diverso dal solito ma non sono mai stato così felice di lavorare in questa giornata Un saluto da Orvieto, Campo della Fiera Gaetano5 punti
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Spero abbiate passato un buon ferragosto. Mi sa che sono un po' fuori periodo.... fra l'altro non fa nemmeno parte della mia raccolta principale ma ne vado molto fiero. Chiaramente ho altre monete che amo e di cui sono orgoglioso, sono però straniere e non penso vi interessino. Seguo comunque con interesse ed ammirazione i vostri tesori. Buona continuazione. Bella discussione.3 punti
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Buon Ferragosto a Tutti, solo per evitare che si faccia "di tutta un'erba un fascio".... Il sottostante esemplare di tetradramma di Leontini inserito in un precedente post nell'elenco di esemplari analoghi "sospetti" è super autentico: https://www.acsearch.info/search.html?id=1174964 L'ho avuto in mano, gustato e ammirato e non ci sono dubbi di sorta. Era autentico, "parlava". Dall'assenza di rottura di conio alla base dell'occhio, tipica degli esemplari coniati dopo un certo numero, freschezza del modellato, superfici e poi metallo, ho potuto dedurre che si trattasse di uno dei primissimi battuti. Ero a Monaco all'usuale convegno di Marzo del 2011 quando un commerciante italiano (di cui per correttezza non faccio il nome) lo vendette a Eric McFadden della CNG che appena lo vide esposto non esitò a richiederlo, esaminarlo e comperarlo alla metà del prezzo che poi realizzo alla TRITON nel successivo gennaio 2012..... aggiungo, altresì, da quanto ricordo che il pezzo in questione, che era prima di proprietà di un collezionista italiano fu visto ai primi 90' da Giorgio apparuti che lo esaminò anche al microscopio (giusto per scrupolo) proprio perchè all'epoca iniziavano a circolare i primi esemplari falsi immessi nel mercato dopo il famoso ripostiglio 80'.... Posto in seguito le foto del pezzo che mi mandò il commerciante per mio archivio. Saluti Odisseo3 punti
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Buon Ferragosto a tutti......continuiamo o facciamo pausa? Continuiamo con Ferdinando IV, Tari' 1796.....millesimo comune...ma come scrive il nostro @lira51: diventano molto rare a trovarle in queste conservazioni senza i soliti difetti di conio....quali graffi e schiacciature. Questo Tari' è stata una delle prime monete ad entrare in collezione. Saluti, Rocco.3 punti
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Ciao a entrambi, non sono in ferie ma "solo" un po' in ritardo... vi chiedo scusa. Grazie innanzitutto a @Rocco68 per la pazienza con cui segue questa sezione, e per le ottime foto abbinate al suo interessantissimo quesito. Grazie all'amico @petronius arbiter per l'attenta ricerca, e per le utili risposte rinvenute. --- Nel merito, la domanda di fondo rimane purtroppo senza risposte sicure. Dal punto di vista araldico, il numero delle torri nella bordura dello stemma del Portogallo è tradizionalmente e normalmente di sette. Questo vale per lo stemma ufficiale e normale del Paese lusitano, e per gli esemplari risalenti ai secoli moderni e contemporanei. Quindi, anche per le epoche in cui lo stemma portoghese entrava a far parte della complessa arma dei Borbone di Napoli. In precedenza, non era infrequente che l'arma di Portogallo contenesse in bordura un numero di torri diverso da sette: nel Livro do Armeiro-Mor, il più celebre e bello fra i manoscritti araldici di quella nazione (risalente al 1509), sono miniate varianti dell'arma contenenti torri in quantità variabile da otto a tredici. --- É da escludere che gli incisori delle zecche dei Borbone fossero a conoscenza di questi esempi rinascimentali dello stemma portoghese. Sembra più corretto dire che in antico il numero delle torri fosse ininfluente: ciò che contava era che fossero d'oro, e che occupassero con elegante armonia lo spazio della bordura di rosso a esse destinato. In epoca borbonica, invece, pare lecito pensare che l'incisore non si curasse della "perfezione filologica" del contenuto araldico di un quarto non principale dello stemma reale. Quest'ipotesi sembra confermata dal contenuto interno dello stesso quarto portoghese, dove al posto dei cinque quinas (scudetti) posti in croce ci sono sei palline che scimmiottano il più grande quarto dei Medici sulla sinistra del medesimo stemma... ...e per tacere del quarto dei Farnese (quello che sovrasta il quarto di Portogallo), nel quale i canonici sei gigli sono stati decurtati a cinque! Perchè tutto ciò? Forse perchè si trattava di quarti "lontani" dall'ambito sociale e culturale dell'epoca di quegli artisti incisori, i quali quindi avevano scarsa nozione e ancor più scarsa attenzione verso stemmi a loro quasi (se non del tutto) sconosciuti. --- Si tratta di ipotesi, certamente... ...ma la ricchezza di varianti negli stemmi borbonici coniati su monete di quel periodo (e presenti anche in esemplari di ambito non numismatico, vedi il link reperito da @petronius arbiter) induce a considerarle qualcosa di più che semplici congetture.3 punti
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Allora vediamo di procedere con ordine in quella che è una storia che solo in Italia - penso - possa svolgersi... Innanzitutto la foto: probabilmente siamo nell'inverno (gennaio-febbraio) del 1944, a Milano, nei pressi del quartier generale di Rodolfo Graziani. Vi sono tre giovani soldati italiani (credo Arditi dalle mostrine) che sembrano - nonostante tutto - non aver perso lo spirito goliardico e due soldati tedeschi (in verità un poco perplessi) che si prestano a posare per la foto. Ovviamente per questi ultimi, la guerra è una cosa seria e sembrano un po' impacciati e rigidi in quella che per loro è una poco comprensibile sceneggiata. Il sergente, se non ricordo male, mi è stato descritto come un elemento di collegamento tra il Comando tedesco e quello italiano in qualità d'interprete e svolgeva anxhe un'altra incombenza: si occupava di aggiornare sulla cartina i movimenti del fronte puntando delle bandierine-segnalino che, con suo sommo dispiacere, vedeva di giorno in giorno, convergere verso la Germania. Ma torniamo ai tre soldati italiani: non so dirvi esattamente quale sia il soldato di cui ho sentito la storia nè ricordo il nome. Non so nemmeno se si trattasse di un lontano parente, di un amico di famiglia o di un semplice vicino di casa. Mi è rimasta impressa solo la sua vicenda umana. Era nato credo nel 1924, la sua giovinezza si svolse tutta nell'esaltazione della Patria: l'epopea del Risorgimento, il fresco ricordo di Vittorio Veneto, il Duce che aveva sempre ragione, la vittoriosa guerra d'Etiopia, l'Impero, le quattro Divisioni al Brennero a monito contro Hitler... insomma, mettetevi nei panni d'un ragazzo che crede di appartenere ad una grande e vincente nazione intriso fino al midollo di retorica fascista con cui era "nutrito" a scuola e capirete perchè, allo scoppio della guerra nel 1940, sedicenne, non ci pensa due volte e "corre alle armi" ad arruolarsi come volontario. Suo padre, che la guerra l'aveva fatta per quattro anni sul serio, compresa tutta la ritirata di Caporetto, non appena saputa la notizia, trascina il figlio all'ufficio reclutamento per tentare di annullare la domanda e deve subire la ramanzina dell'addetto al reclutamento. "Lei dovrebbe essere fiero di suo figlio... lo spirito guerriero... La Patria ha bisogno di tutti, va servita nel momento del massimo bisogno... si vergogni..." Il destino volle che, richiamato dalla discussione, intervenisse l'ufficiale in comando che, riconusciuto nel padre l'eroico sottufficiale di cui aveva potuto apprezzare l'abnegazione, richiamò il reclutatore al rispetto per l'uomo e gli ordinò di stracciare la domanda d'arruolamento. Passarono i mesi, il nostro ebbe modo di "assaggiare" la tanto esaltata guerra coi primi bombardamenti su Milano, coi razionamenti, con le notizie dal fronte che - sebbene edulcorate - lasciavano trasparire tutte le difficoltà di un esercito impreparato per un conflitto mondiale. Al compimento del diciottesimo anno d'età (1942) venne chiamato alle armi, ma già tutto l'ardore guerriero era scemato. Ebbe appena il tempo di terminare l'addestramento e tornare a Milano in attesa della nuova destinazione, quando giunse l'8 settembre 1943. A questo punto non ebbe esitazioni: buttò la divisa (e con lui altri migliaia di soldati) e tornò a casa convinto che la guerra fosse finita. Naturalmente non era così: il destino aveva in serbo per lui altri progetti. (fine prima parte)3 punti
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Titolo Evento: CONFERENZA A LUGANO Categoria: Eventi culturali Data Evento: 09/09/2017 17:00 a09/09/2017 19:00 il Circolo Numismatico Ticinese organizza sabato 9 settembre 2017 a Lugano una conferenza con il Dr. Andrew BURNETT, tema *MONUMENTI SULLE MONETE ANTICHE* Locandina Burnett it.pdfLocandina Burnett it.pdf Locandina Burnett it.pdf Locandina Burnett it.pdf Link al calendario: CONFERENZA A LUGANO2 punti
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Nel mio piccolo voto per la promozione @aemilianus253 Si vedono tracce di ossidi (?) e depositi che da foto parrebbero proprio naturali, e per rimuovere i quali potrebbero essere "saltati" 2/3 globetti della perlinatura tra ore 11 e 12, poco sopra la corona di alloro. PS: buon ferragosto a tutti gli amanti delle greche ed al Forum!2 punti
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https://shop.moruzzi.it/it/monete/monete-greche/magna-grecia-e-sicilia/sicilia-leontini-tetradramma-466-422-a-c.html Un esemplare è in vendita attualmente nello shop di Moruzzi. Se ho ben capito, dalla discussione, gli elementi per la distinzione fra buone e non, questa dovrebbe essere ok. Giusto, oppure mi bocciate?2 punti
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Un’ipotesi è che il 20 sul gettone non abbia nulla a che vedere con il numero effettivo degli artisti russi dissenzienti, ma esprima il controvalore del gettone in ‘kontrarj’, unità monetaria convenzionale al posto dei centesimi di lira. Non ho trovato connessioni nazionali dirette con la società fondata in Russia nel 1870. Il gettone potrebbe quindi rappresentare una forma di solidarietà espressa dalle associazioni artistiche italiane per il movimento degli artisti russi. Finora il valore 20 sul ferro e sull’ottone: chissà se il futuro ci riserva altri valori e altri materiali.2 punti
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Sezze, 90 km a Sud di Roma, ultima settimana di maggio del 1944. Le truppe tedesche della 1° Divisione Corazzata Paracadutista Hermann Göring, di stanza nella vallata di Suso, appresa la notizia della caduta del fronte a Montecassino, abbandonano le postazioni per dirigersi verso i Castelli Romani e organizzare la difesa della Capitale. Cinque soldati, addetti alla mensa, decidono di disertare e attendere l'arrivo degli Alleati. "Non abbiamo nulla da temere - si dicevano - per noi la guerra è finita". Sfortuna volle che a Sezze non arrivarono gli Inglesi o i Polacchi, ma i poco benevoli Americani dell'85ma Divisione di Fanteria. I cinque ragazzi allora appresero - loro malgrado - come gli uomini dell'85ma non facessero prigionieri: vennero fatte scavare loro tre buche, vennero fatti scendere due nella prima, due nella seconda e uno nella terza e vennero freddati a raffiche di mitra. Quando alla metà degli anni '50 si procedette alla riesumazione dei corpi, per deporli nell'ossario del locale cimitero, le divise che li rivestivano erano ancora integre: nello stivale di uno dei cinque venne rinvenuto un pettine, un paio di pinze da meccanico e una fotografia raffigurante una giovinetta con un bimbo fra le braccia. La guerra...2 punti
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Ciao Odisseo, sull'elengo che ha postato papuropa , ho risposto...... "Ciao , ho preso nota di questo elenco e devo dire che son "quasi" tutte copie. Il mio condizionale si riferiva anche a questa moneta. Con la foto da te postata e con la tua ottima conoscenza che hai sulle greche Siciliane , fanno si che questa moneta è veramente eccezionale, di prima battitura. Saluti e buon ferragosto . Giovanni.2 punti
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Ciao a tutti....visto che poco più sopra avete citato con le 5 lire 1848 le giornate di Milano vi posto le mie. Buon ferragosto a tutti.2 punti
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A volte basta poco... Si è retorica, ma poi ti accorgi che siamo tutti dei misantropi, è difficile uscire, e difficoltoso proporsi, e insormontabile a volte semplicemente partecipare.. Ma ogni tanto durante il corso della vita accade... Qualcosa rompe gli schemi, incuriosisce, è diverso, è anche irriverente sotto certi aspetti, ma attrae... E come quando gli Impressionisti si posero al cospetto della storia, dovettero proporsi in modo alternativo, visto le vedute classicheggianti e romantiche del periodo... Ruppero gli schemi ed esposero fuori dal circuito classico, nello studio dell'immenso Nadar.. Si era il 1874, era Parigi, ma la passione sorretta dall'idea era quella... Eros2 punti
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Allo stato attuale non si deve dimostrare l'acquisto di questi bene. Sono beni di famiglia. Punto2 punti
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Ringrazio @petronius arbiter e @Corbiniano per la competenza e la gentilezza con cui aiutano tutti gli utenti che rivolgono i loro quesiti a questa stupenda sezione. Saluti, Rocco.2 punti
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24 adesioni a oggi per la giornata del 10 settembre, non male decisamente anche considerando il mondo degli amici esterni che verranno... E siamo al solo mondo di Lamoneta ...con un Gazzettino e un gruppo che cerca di rivolgersi e di porsi come interlocutore verso la società e verso altre realtà . Una numismatica che cerca di aprirsi e comunicare, che cerca di trovare nuove passioni, nuove mani da stringere nel segno dell'identità, della cultura, della storia e ovviamente numismatica. Io non credo che nella numismatica servano elenchi telefonici, ma piuttosto di motori che cerchino realmente di coinvolgere e allargare la base cercando di rendere partecipi tanti, di divulgare con anche una presenza fisica questo fantastico mondo che e' la numismatica. A volte contano le parole ...ma poi conta alla fine il fare con segni tangibili, la sana operosità, e il Gazzettino e' uno dei tanti, ma conta anche l'esserci oltre che virtualmente anche realmente, mettendoci la faccia oltre a il nickname, cerchiamo da Milano di allargarci a tutti e a tutto il nostro Paese, ci siamo e ci saremo ....con la reale vicinanza cercando di seminare il segno della passione ....per una numismatica anche attiva e non di pura rappresentanza.2 punti
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Bel post, davvero, peccato ti sia perso nel finale. Può anche darsi che alcune (non certo tutte) "associazioni umanitarie" perseguano altri scopi, ma non mi pare sia il caso di fare di tutta l'erba un fascio, no? petronius2 punti
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Entriamo grazie a @giancarlonenel fantastico mondo delle tessere, documenti incredibili, testimonianze del tempo che raccontano... E raccontano della tradizione milanese per la carità , l'assistenza, il voler aiutare gli altri fin dall'antico medioevo. Spesso opera di umili incisori, fatte per non spendere troppe risorse nel fare il semplice manufatto, a volte anche di buon gusto artistico e comunque indirizzate a rappresentare significati simbolici. Di una cosa si può essere certi , la moneta nel tempo ha rappresentato sia il bene che il male come Le Goff e altri autori ci hanno giustamente evidenziato, la tessera no, non ha distinzioni , la tessera e' bene, e bene per tutti ....2 punti
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Ciao a tutti! Vediamo se vestito così posso pagare dal panettiere con un denario o magari degli assi... se poi mi danno dei follis di resto sono proprio in paradiso! in ogni caso devo sbrigarmi, che con più di 10 chili sulle spalle, non è uno scherzo fare la fila per due pagnotte! ;-) https://it.wikipedia.org/wiki/Lorica_segmentata Buon ferragosto, Njk (PS: AVE a mia moglie che non batte ciglio!)2 punti
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Buonasera a tutti, ecco il mio nuovo acquisto.. un 5 centesimi 1908. Ringrazio anticipatamente "ilnumismatico" per i consigli che hanno orientatato la mia scelta, nonostante le difficolta' oggettive nel poter interpretare bene la foto del venditore in maniera inequivocabile. Direi che la moneta mi piace molto e mi ritengo soddisfatto dell'acquisto. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate in merito al grado di conservazione che gli si possa attribuire. In una eventuale asta pubblica secondo voi che prezzo potrebbe raggiungere.... Ve lo chiedo poiche' guardando il catalogo on line del sito ho visto realizzi alquanto discordanti per la conservazione in fdc che vanno dai 150 fino quasi ai 300 euro. La moneta si presenta con una patina scura.. tracce di rosso pressocche' nulle... pero' dai rilievi sembra non esserci traccia di usura e in piu' presenta un metallo alquanto brillante sotto la luce come si puo' notare. In merito alla vostra esperienza... quella che manca a me (cioe' vedere tante monete sotto mano e la partecipazione alle aste...) questa e' piu' una moneta da 100 euro o una moneta da 200 euro in su? poi faccio una provocazione... se venisse lavata... tirando cosi' fuori un bel rosso... secondo voi sarebbe piu' apprezzata in un'asta ai fini del realizzo? ovviamente a me piace cosi' e non lo faro' mai... grazie a chi vorra intervenire.1 punto
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Ciao @gionnysicily, eppure la mia prima impressione è leggermente positiva, anche se chiaramente potrei sbagliare. Più in dettaglio: - le tracce davanti al viso di Apollo mi sembrano compatibili con striature dovute ad espansione da coniatura - i rilievi sono ben rilevati, con convincente stacco dai piani - le fessurazioni ai bordi effettivamente non mi piacciono, ma sono presenti anche in tanti esemplari autentici (museali o di importanti collezioni) Giustamente anche tu riconosci che meriterebbe un esame approfondito, e sono d'accordo. Ciao e buon ferragosto a tutti! ES1 punto
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Riportiamo la discussione nel seminato. Il fregio presente sul cappello da campagna del mitragliere repubblicano (-ini è brutto) è quello della fanteria; le mostrine dovrebbero essere rosso scuro, ma è difficile stabilirlo dalla foto in b/n. Per restare in tema, ma con toni più lievi, mi piace ricordare il simpatico caso di un graduato del 3° Reggimento di Artiglieria Alpina. L'8 settembre del 1943 si trovava in Piemonte con il suo Reparto; appena ebbe ascoltato il comunicato dell'armistizio, il Comandante dell'unità pose tutti i suoi uomini in licenza straordinaria, permettendo loro di allontanarsi o restare a combattere al fianco dei tedeschi. ll nostro artigliere percorse con mezzi di fortuna i 700 km che lo dividevano da casa e, giunto a destinazione, si mise ad aspettare che la guerra finisse. Fortuna volle che un reparto tedesco installasse il proprio quartier generale proprio nella sua abitazione, chiudendo un occhio sulla sua condizione di "non belligerante". Due anni fa mi capitarono fra le mani alcuni fogli matricolari del disciolto Distretto Militare di Littoria / Latina e recuperai la documentazione relativa al suddetto soldato. Fin qui nulla di eccezionale, se non fosse che, dal momento che non era mai rientrato nella propria unità di appartenenza, era stato accusato di diserzione e mai posto in congedo fino al... 1984!1 punto
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Certamente ogni qualvolta che viene fuori un esemplare in asta, si dovrebbero attenzionare con le dovute cautele, specie per monete che evidenziano caratteristiche standard per le copie e per le genuine. Vale la pena illustrare il perché desta forti dubbi, pertanto allego due foto. Sul dritto , nel campo vicino al perlinato , da ore 7 ad ore 9 i solchi che sembrerebbero espansioni , che non sono (solitamente solchi da pressa idraulica). Sul rovescio, alcuni punti del bordo , fratture varie . Tipiche da pressa idraulica. Con riserva (per correttezza) è oggetto di analisi più approfondita.1 punto
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Caro @alfa520, mi spiace che tu abbia frainteso la mia reazione e quella di @Archestrato. Probabilmente, non frequentando così spesso l'Italia, non sei al corrente della normativa vigente. Diciamo che recuperare monete antiche dai campi non è permesso, indipendentemente che lo si faccia di persona ed intenzionalmente o chiedendo a qualcuno di mettere da parte gli eventuali rinvenimenti. Detto ciò sarà comunque opportuno - per correttezza - avvisare le autorità competenti, anche perché cinque dioboli dallo stesso campo non sono più degli sporadici, ma un gruzzolo.1 punto
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Racconti molto interessanti, che risalgono a un'epoca di cui qualcuno ha una sorta di nostalgia. C'è chi vorrebbe de facto farci tornare a quando l'Europaccia cattiva non esisteva, con tutti i difetti che pure ha nella sua forma attuale, e i disaccordi fra gli stati non si fermavano come oggi ai litigi in parlamenti e consigli, o al massimo in qualche decisione unilaterale discutibile, ma proseguivano con forti tensioni politiche, campagne propagandistiche di stato contro l'avversario di turno, blocchi delle importazioni, guerre commerciali, alleanze militari di questi contro quelli, unità militari allertate, truppe alle frontiere ecc. ecc. ecc. Ancora oggi all'insorgere di qualche problema sento qualche mentecatto invocare pure col suo confinante dell'UE reazioni politiche ed economiche eclatanti, se non addirittura militari, e farneticare di nuove alleanze militari, immemore forse di com'era un passato che molti di noi hanno avuto la fortuna di non vivere. Immemore per ignoranza oppure talmente esaltato ed estremizzato politicamente da non aver imparato nulla dalla storia, anzi, di usare un passato come quello qui descritto addirittura come buon esempio da applicare ancora.1 punto
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Ehm... Io mi preoccuperei molto più di questo ultimo dettaglio. Occorre avvisare la dottoressa Maria Piccarreta ([email protected] / [email protected]) della Soprintendenza Archeologica per le Province di Lecce, Brindisi e Taranto. Ovviamente - non trattandosi di chissà quale tesoro - le monete resteranno allo scopritore.1 punto
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@PaoloDF il guaio è che, togliendo la patina originale, togliendo le concrezioni, togliendo la patina posticcia, restano soltanto i buchi. Quello che si vede, si vede grazie alle diverse stratificazioni presenti sulla superficie della moneta. Noli illam tangere!1 punto
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Approfitto di una breve pausa ferragostana per augurare a tutti voi il giorno festivo e a dare il benvenuto a Giovanni, che sicuramente potrà dare ulteriori utili contributi a questa bella discussione. Per quello che so e ho visto negli anni, il conio del famoso tetradramma "con capelli bagnati" è UNO SOLO e che fu usato a lungo. E' stata una circostanza piuttosto eccezionale che siano stati trovati molti esemplari battuti con questo conio. Con molta pazienza, ma è un lavoro lungo e da specialisti, sarebbe possibile ricostruire la sequenza delle battiture con questo conio e purtroppo la dispersione del ripostiglio rende difficile tale ricostruzione (se fosse stato depositato in un museo, sarebbe stato un lavoro molto più agevole). Poi la valutazione dei dettagli sulla base di foto, anche di qualità, può ingenerare alcuni dubbi e ci possono essere dei piccolissimi dettagli che sembrano essere difformi, senza considerare l'influenza della luce usata per la foto. Per esperienza posso dire che in genere non indicano la presenza di un diverso conio, ma tracce o piccoli difetti durante la battitura, diversa usura e quindi diverso momento nella produzione con quel conio, e anche possibili ritocchi da parte dell'artista greco. In effetti doveva essere un ripostiglio trovato vicino alla zecca stessa di Leontinoi (una grande perdita per l'archeologia !) e mi dissero allora che erano quasi 2000 tetradrammi (comprendendo i vari tipi, anche se il tipo con "capelli bagnati" costituiva la maggioranza). Ritengo che attualmente i falsi con quel tipo ammontino a circa 30-40% del totale noto (senza dimenticare che in genere i medesimi falsi girano più velocemente e quindi vengono riproposti più spesso rispetto ai pezzi autentici) e furono usati pochissimi prototipi per la loro riproduzione, in quanto il falsario li scelse fra gli esemplari con migliore condizione e centratura e già sufficientemente puliti....1 punto
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Hem... penna in FIBRA DI VETRO (che in realtà trattasi di uno spazzolino a forma di penna), vedi immagine: Scusami se mi sono permesso. Ciao. TWF P.S. E, comunque, attenzione perché se utilizzata "pesantemente" riesce comunque a togliere parte della patina.1 punto
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SECONDA PARTE Naturalmente, l'esercito della Repubblica di Salò che andava costituendosi, aveva gli elenchi di tutti i militari arruolati e - come riporta il manifesto alla fine della prima parte di questo mio racconto - iniziò i rastrellamenti nel tentativo di recuperare tutti gli sbandati ed i renitenti che troppo presto avevano dato per scontato che la guerra fosse finita ed anche per impedire che molti andassero ad ingrossare la Resistenza partigiana. Il nostro protagonista s'era imboscato alla bell'e meglio e, nel dubbio su cosa fosse meglio fare, si rese irreperibile. Quando una pattuglia di Repubblichini si presentò a casa sua, non trovandolo e non trovando neppure il padre (che era anche capo-fabbricato), pensò bene di arrestare la sorella che venne tradotta in carcere. Non appena appresa la notizia rientrato a casa, il papà si presentò in caserma come ostaggio al posto della figlia. A questo punto, il nostro - venuto a sapere delle vicissitudini patite dai familiari - non poteva esimersi dal presentarsi di persona per non far subire al genitore ritorsioni dovute alla sua "diserzione". Rinchiuso in cella insieme a molti altri ragazzi nelle sue stesse condizioni, venne a sapere che la sua condotta, a tutti gli effetti considerata diserzione davanti al nemico, prevedeva la condanna a morte. Dopo una notte insonne a meditare sulla brevità della vita, all'alba si presentò dinanzi l'uscio un sergente che, nel confermare ai presenti il "passaggio a miglior vita" tramite fucilazione, permetteva, tuttavia - a chi si fosse pentito - di salvarsi firmando l'arruolamento come volontario nella Repubblica Sociale. Non ho memoria di qualcuno che abbia rifiutato di firmare. Ed ecco che il nostro, con spirito decisamente diverso rispetto a solo tre anni prima, si trovò rivestito di una nuova divisa e, poiché "volontario" e quindi "fidatissimo" (mi ripeto, ma credo che solo in Italia possa succedere certe cose...) fu spedito nella guarnigione a guardia del quartier generale del Maresciallo Graziani (nominato nel frattempo Ministro della Guerra). Sebbene impossibilitato ad andarsene (la famiglia era sempre passibile di ritorsioni), ebbe modo di ricavarsi un suo spazio che gli permise di sopravvivere nell'inferno della guerra in una città come Milano. A volte era la goliardia a sostenerlo (ricordiamo ch'era un ragazzo di vent'anni), come quando posava per una foto (vedi quella che ha dato il via a questa discussione), o come quella volta che, portato dai suoi camerati (anch'essi poco più che ragazzi) con tutta la branda sotto una nevicata mentre dormiva, si risvegliò in mezzo alla neve, si rivestì di tutto punto e, rientrato in camerata, depose una bomba a mano nella stufa e tranquillamente raggiunse l'uscita sotto gli occhi esterrefatti dei presenti che invece di ridere alle sue spalle come s'erano riproposti, fuggirono tutti in mutande sprofondando nella coltre bianca (chi la fa, l'aspetti). L'esplosione si sfogò attraverso il tubo sparando l'anello di raccordo con la stufa a piantarsi sul soffitto e, sebbene redarguito, il suo gesto non ebbe seguito: gesti "macho" di questo tipo erano sotto sotto tollerati nell'ambiente repubblichino. O quando, messo a guardia di un deposito munizioni, stufo di stare a fissare il nulla, si mise a gridare "chi va là" per poi sparare al buio. Svegliato tutto il corpo di guardia, riferì di aver visto tipi sospetti aggirarsi nei dintorni e per questo ricevette i complimenti dall'ufficiale in servizio. A volte era la possibilità di aiutare la sua famiglia potendo attingere alla dispensa del Comando: riusciva a portare un sacco di farina da 25 chili a casa dove la madre, donna dal cuore d'oro, distribuiva a tutto il caseggiato. A Milano, come in ogni grande città, si soffriva la fame: "più facile" era per chi abitava nei paesi dove si poteva contare sulla natura per racimolare un po' di cibo in più. A volte era lo scampato pericolo, come quando di vedetta sul retro d'un camion addetto al trasporto di vettovaglie per il Comando, fece in tempo a segnalare all'autista l'arrivo d'un caccia americano ed a tuffarsi in un fosso lungo il bordo della strada, evitando così di rimaner vittima del mitragliamento e poté vedere in che modo un proiettile avesse trapassato al pari del burro la testata del motore del mezzo. I piloti americani erano spesso ubriachi, soprattutto quelli dei caccia che compivano missioni di mitragliamento a bassa quota, per reggere lo stress ed il peso di dover sparare anche su civili... Così si giunse al 25 aprile 1945: per le vie di Milano s'udì cantare "Bandiera Rossa" e le strade si ricoprirono di "cimici" (i distintivi del Partito Fascista che quasi tutti portavano all'occhiello; qui http://www.gams-dlfud.it/ARTICOLI/Le pulci del fascismo.pdf per chi volesse maggiori informazioni). I Milanesi se ne liberavano o perché finalmente liberi dal giogo nazifascista o per paura di incappare nella "pulizia" partigiana. Ricordo personale: la portinaia presso la quale era l'autorimessa di famiglia piangeva ancora, alla fine degli anni settanta, la fucilazione del fratello. "Aveva vent'anni" - diceva - "fu trovato con la divisa da Repubblichino dai partigiani che lo fucilarono sul posto..." Era il tempo delle vendette e della resa dei conti. Ed il nostro? Riuscì a scamparla ed a tornare a casa sano e salvo: Ma il destino non era ancora soddisfatto... (fine seconda parte)1 punto
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Sul 20 lire 1861 fu aperta una discussione qualche tempo fa, nella quale si esprimono alcune perplessità circa la effettiva ribattitura della T sulla F, ventilando l'ipotesi che possa esservi stata una frattura di conio . Circa gli altri marenghi la ribattitura è avvenuta sul conio, che ha così impresso sulle monete l'impronta modificata. Se fossero state ribattute le monete con conii nuovi, oltre alle cifre della data sarebbero stati ribattuti tutti gli altri rilievi in quanto è pressoché impossibile far coincidere le impronte. A ciò si aggiunga che talora la cifra ribattuta è la stessa e dunque avrebbe ben poco senso sottoporre la moneta ad una seconda coniazione.1 punto
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Visto che sono appassionato di monete greche della sicilia, me lo son ricordato benissimo questa moneta in quanto, oltre che per la bellezza, era l'unica di quelle che ho visto in mano (e uno dei pochi osservati sul web e autentici) a non presentare la tipica rottura di conio alla base dell'occhio di apollo. L'altro che vidi fu quella di Harlan J Berk che pubblico in una sua Buy or Bid Sale dei primi anni 2000..... Odisseo1 punto
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Viene fuori parecchio da questi simboli,mmmmmm!!1 punto
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Gli enriciani lucchesi e gli ottolini pavesi sono "pericolosissimi" da maneggiare: generano dipendenza! Io mi sono sempre dedicato alla monetazione classica, quasi snobbando la medievale. Poi un giorno mi capitò di esaminare per lavoro alcune monete provenienti da un sito medievale poco distante da Roma e rimasi folgorato.1 punto
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.... io ne avevo ancora; e questo sono errori di punzonatura ? ..... adoperati dal Perger in fase di preparazione dei coni ? ad un professionista che ha inventato anche i caratteri in zecca ? ma dai..... non ci credo manco morto.1 punto
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Non mi passa piu' i mi piace! Che bellissimo 1! 9 Cavalli 1788 o 1789?1 punto
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@Rocco68...stasera voglio farti vedere una cosa, regalo di Ferragosto: affianco al tuo grano...ecco che spunta il piccolino....1 punto
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Scorrendo i messaggi di questa sezione mi sono emozionato: il San Michele è semplicemente meraviglioso e la Santa Vergine in trono non è da meno. Dovrò necessariamente venire alla mostra: pregusto già reperti di indicibile bellezza e abbondanti fette di torta Vigoni.1 punto
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Caro Apollonia, non è il caso di cercare un ago nel pagliaio. Che si tratta dello stesso conio in questi due esemplari non è in discussione. La linea di frattura lieve , che attraversa il collo e che nella prima moneta e più corta che in quella che considero di ultima coniazione e più allungata , ci conferma che si tratta dello stesso conio, poiché questa linea è solo una frattura e non fa parte dell'immagine impressa sul conio. Come da foto che allego.1 punto
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Posso raccontare un mio aneddoto..... Intorno al 1984 ero andato con mio padre, su appuntamento, al medagliere del Museo dell'Aquila per visionare la presenza di eventuali denari della Guerra Sociale, essendo allora impegnato alla stesura del mio Corpus su quella monetazione. C'era una signora, di cui non ricordo il nome, che era gentilissima e mise a mia disposizione gli armadi metallici con cassettiere piene di monete antiche. Lei ovviamente stava sempre vicino a me e, durante la ricerca, mi ricordai dell'importante serie di Alba Fucens, che fu già descritta da Attilio Stazio come presente in quel medagliere. Chiesi pertanto alla signora dove poteva stare la cassetta con le monete di Alba Fucens. Non ebbe difficoltà a rintracciarla. Quando depose la cassetta sul tavolo ebbi un tuffo al cuore. Le monetine erano ammassate alla rinfusa e proprio l'emiobolo, una sottile monetina, rischiava di essere schiacciata da altra moneta più grande di altra zecca che stava occupando lo stesso riquadro nella cassetta. Non riuscii a reprimere un moto di rabbia per vedere la trascuratezza con cui venivano conservate le monete e feci notare la cosa alla povera funzionaria, che era visibilmente imbarazzata e probabilmente non aveva una sua personale colpa. Nel frattempo squillò il telefono nella stanza vicina e la signora si allontanò per rispondere e fu piuttosto impegnata. Intanto io restavo a osservare il materiale, rimettendolo un poco in ordine. Poi mi venne d'istinto una perfida idea. Strizzai l'occhio a mio padre, che mi stava guardando perplesso, e tirai fuori dalla tasca una di quelle piccole custodie lenticolari rigide per conservare piccole monetine, con un sottile strato di ovatta (e non mi ricordo perché l'avevo in tasca da lungo tempo). Misi l'emiobolo nella custodia e, sempre strizzando l'occhio a mio padre, la misi nel mio taschino. Avevo appena finito l'operazione quando la signora rientrò nella stanza dove eravamo presenti e mi chiese se avevo ormai finito. La ringraziai e la signora ripose la cassetta nell'armadio. Sotto i cassetti c'erano depositati alcuni sacchetti di stoffa, alcuni chiusi con ceralacca e altri non sigillati. Chiesi gentilmente cosa contenevano questi sacchetti e lei mi rispose che erano vari ripostigli, evidentemente ancora da riordinare. Chiesi se potevo vedere almeno uno. Tirò fuori un bel sacchetto fra quelli non sigillati, che risultò essere pieno di coronati medievali, credo angioini, in ottimo stato di conservazione... La ringraziai e lei stava ormai chiudendo l'armadio, quando le chiesi se non mancava qualcosa.... Lei rimase di stucco e allora tirai fuori dal mio taschino il piccolo astuccio con l'emiobolo di Alba. Le spiegai che avevo provveduto a migliorare la sicurezza di quella monetina, che facilmente si sarebbe spezzata anche per l'evidente forte cristallizzazione e che era anche la prova di una carenza di sicurezza durante una ricognizione al medagliere. Il suo imbarazzo fu così forte che provai pena e la consolai, raccomandando al contempo un maggiore rigore con i visitatori. Inutile dire che lei si profuse in mille scuse e non nascondo di avere provato per un momento una perfida soddisfazione di avere messo in difficoltà una povera funzionaria della Soprintendenza.... Ci congedammo poi con grande calore e non ebbi più occasione di tornare a quel medagliere. Quindi, se il medagliere di L'Aquila è sopravvissuto al terremoto e ci sono ancora le monete di Alba Fucens, forse ritroverete il mio vecchio astuccio trasparente, che amorevolmente avevo poi rimesso nella cassetta con l'unico esemplare noto di emiobolo di Alba.....1 punto
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ecco un altro mio gioiellino che non venderei mai. 2,6 soldi I° tipo del 1740 di Carlo Emanuele III di Savoia. Moneta classificata non comune in conservazione eccezionale direi (soprattutto il ritratto)1 punto
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Salve, spero di fare cosa gradita inserendo questo gettone autolavaggio Api. Ciao1 punto
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Buongiorno e grazie per aver inserito delle bellissime foto. Ora vi presento un altrio mio gioiellino, anche se comune però in questa conservazione è veramente eccezionale secondo me. La moneta è in rame ed è i 2 grani di Ferdinando III di Borbone per il regno di Sicilia. Cosa ne pensate?1 punto
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Come promesso eccomi con un tondello che ha sempre rispecchiato il pensiero che ho sull'espressione incisoria. Zecca di Napoli, correva l'anno 1756 e Carlo di Borbone batteva questa bella Pubblica con ritratto settecentesco in tutto il suo splendore, i fasti del periodo lo rispecchiano pienamente, con un rovescio in cornice Barocca da ulro... Si perchè la maestria dell'incisore ed i suoi tratti, parllano, e questo tondello mi ha sempre raccontato tante cose.. Eros1 punto
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Buonasera, dato che nessuno ha intenzione di postere delle belle foto (questo era il fine del post) inizio io (sperando che altri mi seguano ) a postare una mezza lira del ducato di Parma e Piacenza. Il sovrano è Ferdinando I di Borbone . La descrizione è la seguente: dritto: Scudo del casato Borbone-Parma sormontato da corona ducale, intorno: FERD • I • H • I • D • G • PLAC • PAR • V • DVX e il millesimo. rovescio: San Antonino che procede a cavallo verso sinistra con stendardo. In esergo SOLDI • X. Intorno S • ANTO • M • PROT • PLAC •. La moneta è del 1790 (scritto J790) ed è classificata NC (non comune)1 punto
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